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“Il caos è un nome per ogni ordine che causa confusione nelle nostre menti”.
(G.Santillana)
“Entropia” deriva dalla parola greca entropé che significa “conversione, confusione”. Il
primo termine in realtà si adatta meglio per dedurre la parola “tropico” che è uno dei
due paralleli del nostro pianeta raggiunti i quali i raggi solari “convertono” il cammino e
tornano indietro. Il secondo significato si addice bene alla descrizione della parola
“entropia”, nel senso rigorosamente scientifico del termine: funzione di stato che si
introduce insieme al secondo principio della termodinamica e che viene interpretata
come una misura del disordine di un sistema fisico o più in generale dell'Universo.
Storia e definizione
Il concetto di entropia venne introdotto agli inizi del XIX secolo, nell'ambito della
termodinamica, per descrivere una caratteristica (la cui estrema generalità venne
osservata per la prima volta da Sadi Carnot nel 1824) di tutti i sistemi allora conosciuti
nei quali si osservava che le trasformazioni avvenivano invariabilmente in una
direzione sola, ovvero quella verso il massimo disordine.
In particolare la parola entropia venne introdotta da Rudolf Clausius nel suo
Abhandlungen über die mechanische Wärmetheorie (Trattato sulla teoria meccanica
del calore), pubblicato nel 1864. Propriamente il fisico intendeva riferirsi al legame tra
movimento interno (al corpo o sistema) ed energia interna o calore, legame che
esplicitava la grande intuizione del secolo dei Lumi, che in qualche modo il calore
dovesse riferirsi al movimento di particelle meccaniche interne al corpo. Egli infatti la
definiva come il rapporto tra la somma dei piccoli incrementi (infinitesimi) di calore,
divisa per la temperatura assoluta durante l'assorbimento del calore.
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La differenza fisica di significato tra entropia e temperatura è che la prima misura lo
stato di disordine (fisico) di un determinato sistema e la seconda, lo stato di
agitazione molecolare.
Esempi di entropia
1. Si pensi di far cadere una gocciolina d'inchiostro in un bicchiere d'acqua: quello che
si osserva immediatamente è che, invece di restare una goccia più o meno
separata dal resto dell'ambiente (che sarebbe uno stato completamente ordinato),
l'inchiostro inizia a diffondere e, in un certo tempo, si ottiene una miscela uniforme
(stato completamente disordinato). É esperienza comune che, mentre questo
processo avviene spontaneamente, il processo inverso (separare l'acqua e
l'inchiostro) richiederebbe energia esterna.
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Ordine e disordine
Si supponga ora di avere un recipiente diviso in due parti da una parete che presenta
un forellino attraverso il quale possano passare le molecole di gas contenute nel
recipiente stesso. Immaginiamo che all‟inizio nel contenitore vi sia una sola molecola:
ebbene, la probabilità di trovarla in uno dei due scomparti è del 50% cioè una su due.
Se le molecole fossero due la probabilità di trovarle entrambe nello stesso scomparto
sarebbe del 25% ovvero (½) 2; se le molecole fossero mille la probabilità di trovarle
contemporaneamente tutte e mille dalla stessa parte della parete di separazione
sarebbe (½)1000 cioè una probabilità irrisoria. Da questo esempio si deduce che quanto
più alto è il numero degli oggetti presi in considerazione tanto più bassa è la
probabilità, mescolandoli, di trovarli sistemati in ordine.
In natura tutte le trasformazioni spontanee generano disordine, grandezza che i fisici
chiamano entropia. Una trasformazione è spontanea quando vi è la naturale tendenza
che essa si verifichi senza dover essere sottoposta ad alcuna azione esterna. Il
disordine è più normale dell‟ordine ma per conoscere la misura dello stato di disordine
di un sistema (ossia della porzione di Universo sulla quale si intende sperimentare)
dobbiamo calcolare la sua entropia.
In realtà non sempre in una trasformazione aumenta l‟entropia nel sistema in esame: i
processi metabolici che avvengono all‟interno delle cellule invece che creare disordine
aumentano l‟ordine (la grandezza fisica che viene detta “neghentropia”). Questa
circostanza si verifica ad esempio nella fotosintesi in cui si formano molecole
complesse e ordinate (composti organici) utilizzando molecole semplici e poco
organizzate (acqua e anidride carbonica). Sebbene questi processi diminuiscano
l‟entropia della cellula, l‟entropia all‟esterno di essa aumenta ed aumenta in misura tale
da compensare abbondantemente l‟ordine che si è venuto a creare all‟interno della
cellula stessa.
La Termodinamica
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tra sistemi materiali.
Dal primo principio della termodinamica discende la legge di conservazione
dell‟energia la quale afferma che l‟energia non può essere creata né distrutta, ma solo
trasformata da una forma in un‟altra. Da ciò si deduce che l‟energia totale di un sistema
isolato resta costante indipendentemente dalle trasformazioni chimiche o fisiche a cui
può essere soggetto il sistema stesso.
Nessuna trasformazione di energia da una forma in un‟altra presenta un rendimento
del 100 per cento, una certa quantità va sempre perduta in una forma inutilizzabile,
rappresentata dal calore che viene disperso nell‟atmosfera.
Dal momento che in un sistema isolato ogni trasformazione dell‟energia da una forma
in un‟altra produce un po‟ di calore a lungo andare si perverrà ad una situazione in cui
non sarà più possibile realizzare alcuna trasformazione perché nel sistema vi sarà
un‟uniforme distribuzione del calore. È possibile infatti fare in modo che l‟energia
termica produca lavoro utile soltanto quando esiste una differenza di temperatura fra
diverse regioni di un sistema. Nell‟Universo, che nella sua interezza può essere
considerato un sistema isolato, una volta che tutte le trasformazioni energetiche
possibili si saranno effettivamente realizzate non vi sarà altro che calore il quale (non
importa a quale temperatura) si distribuirà in modo uniforme non consentendo il
funzionamento delle macchine e il proliferare stesso della vita. Si verificherà il
fenomeno che i fisici chiamano “morte termica dell’Universo”.
(Così finisce il mondo / Così finisce il mondo / Così finisce il mondo / Non con fragore ma con un gemito)
Versi del poeta e drammaturgo Thomas Stearns Eliot (1888-1965).
Facendo riferimento a tale teoria, molti scienziati sono concordi nell‟affermare che
sebbene l‟origine dell‟Universo sia stata determinata, nella concezione comunemente
diffusa, dal fenomeno del “Big bang” (scoppio fragoroso), alla fine di Tutto vi potrebbe
essere un lieve gemito silenzioso prodotto dal massimo di entropia irreversibile.
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pregiata di energia a differenza dell‟energia meccanica o elettrica. Queste ultime sono,
infatti, in grado di produrre lavoro con rendimenti elevati.
La definizione statistica
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dove k rappresenta la costante di Boltzmann pari a circa 1,38 x 10-23 JK-1, log è
l‟espressione che in passato si usava per indicare i logaritmi naturali (oggi indicati con
ln) e Γ esprime il numero dei possibili stati che può assumere il sistema sul quale si
opera.
L'entropia così definita possiede tutte le caratteristiche dell'entropia termodinamica ed
in modo particolare si dimostra estensiva, gode, dunque, della proprietà di additività
(e differenza).
La formula dimostra che è estremamente improbabile, anche se non impossibile, che
un sistema ritorni da una configurazione finale ad una identica allo stato iniziale.
Definizione matematica
La geometria frattale
I frattali sono figure geometriche che ripetono la stessa struttura di base in un'ampia
scala di ingrandimenti; in altri termini un frattale è un agglomerato di copie di se stesso
in scale differenti.
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Queste entità erano già state studiate come „curve iterative' da Gaston Julia (1893-
1978) negli anni '20, ma fu il matematico Benoît Maldenbrot, francese di origine
polacca, a coniare - non molti anni fa, nel 1975 - il nome „frattale', dalla radice latina
‘fractus' - nel senso di frattura o frazione - e a studiarne i possibili campi di
applicazione.
Un altro esempio più chiaro è la curva di Peano che occupa tutti i punti dell‟area del
quadrato.
I frattali in merito di queste caratteristiche possono riprodurre certi aspetti della natura
in cui i classici triangoli, quadrati ed ellissi non sono più sufficienti. La forma delle
nuvole delle onde, delle coste sono frattali e l‟economia, la società e la linguistica sono
descrivibili dalla “teoria del caos”.
La natura non è più un equilibrio ordinato e rigido ma come direbbe Shakespeare è il:
“ Caos informe di graziose forme!”
Molte piante hanno forme decisamente „autosimili', sia nelle radici che nello sviluppo
delle ramificazioni; dall'ingrandimento di una di queste parti si rileva la stessa
configurazione più volte ripetuta.
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La regolarità ripetitiva del capolino del fiore di Echinacea purpurea (Fam. Asteraceae). Molte infiorescenze
di Asteracee hanno una struttura frattale e andamento spirale.
Alla ricerca di una spiegazione logica a tali fenomeni, l'anatomista austriaco Rupert Riedl
(1925-2005), teorico dell'evoluzione, ha rilevato come la natura proceda con il massimo di
economia, riproponendo la sequenza genetica di codifica di una certa struttura per un
numero „n' di volte; tali codici morfologici sono peraltro validi solo per le macro-strutture e
non sono applicabili alla struttura microscopica (cellule e organuli cellulari).
Ai successivi ingrandimenti della complessa struttura frattale, si può rilevare un punto di
transizione, oltre il quale non è più possibile seguire la struttura di base, fino ad allora
sempre ripetuta, che diventa confusa, „caotica' nel vero senso della parola. Questo
momento si chiama appunto „transizione al caos', che è un concetto derivato dalla
matematica frattale. Nel punto in cui la struttura da ordinata diventa confusa, non più
riproducibile, aumenta di molto l'entropia del sistema.
L'esempio del ghiaccio può servire a chiarire il fenomeno: nel processo di fusione, che ha
un andamento irreversibile, di pari passo con la dissoluzione della struttura frattale dei
cristalli di ghiaccio si ha un aumento dell'entropia.
L’effetto farfalla
L‟idea centrale della teoria del caos semplice ed è spiegata dall‟effetto farfalla. Il battito
d‟ali di una farfalla a Rio de Janeiro può modificare il clima a Chicago, ovvero, in un
sistema caotico qualsiasi piccolo cambiamento può produrre effetti notevoli ed amplificati.
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Nei sistemi caotici piccolissimi cambiamenti delle condizioni iniziali possono provocare
variazioni profonde.
Il Big Bang 15 miliardi di anni fa ha prodotto un universo che si sta espandendo. Si tratta di
un universo in non equilibrio, con galassie e ammassi di diverse proporzioni; esso
contiene una stupefacente abbondanza di energia libera, disponibile per compiere un
lavoro.
In un sistema, affinché si origini l‟ordine, deve esserci una sorgente costante di energia o
di materia. Ad esempio, un vortice in non equilibrio, nella vasca da bagno può rimanere
stabile per un periodo lungo, se si aggiunge continuamente acqua. Un esempio di struttura
continua in non equilibrio è la Grande macchia Rossa di Giove. Si tratta di una struttura
dissipativa. Queste strutture sono in contrasto con i sistemi termodinamici in equilibrio, in
cui l‟equilibrio è associato con la caduta verso lo stato più probabile e meno ordinato. Nei
sistemi dissipativi il flusso di materia ed energia attraverso il sistema è una forza trainante
che genera ordine.
I sistemi viventi autonomi sono strutture dissipative, vortici metabolici complessi. L‟ordine è
spontaneo, è un‟espressione naturale della sbalorditiva capacità di autoregolamentazione
presente in tutte le reti regolative dotate di notevole complessità. L‟ordine esteso e
produttivo sorge naturalmente. L‟autore di A casa nell‟universo propone la teoria secondo
cui gran parte dell‟ordine, che gli organismi esibiscono, può non essere affatto il risultato di
una selezione, ma piuttosto dell‟ordine spontaneo di sistemi autoorganizzati. L‟ordine,
esteso e produttivo, che non deve essere strappato al flusso dell‟entropia ma che è
liberamene disponibile, sostiene tutta l‟evoluzione successiva. L‟evoluzione non sarebbe
semplicemente "un‟opportunità colta al volo", ma è grazie all‟ordine naturale che la
selezione trova un terreno privilegiato per esplicarsi.
(Oriana Fallaci)