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Valutazione secondo la

prospettiva «privata» e secondo


quella «pubblica»
Valutazione economica dei piani e dei progetti
Valutazione multi-dimensionale

• Un intervento ha effetti «apprezzabili» da diverse


prospettive o punti di vista.
• Nel caso soprattutto di interventi infrastrutturali,
la valutazione prende in considerazione diverse
dimensioni di valutazione:
principale interesse del 
• finanziaria settore «privato»
• economica
dimensioni di interesse 
• sociale del settore «pubblico»
• ambientale

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• Anche le prestazioni di un’infrastruttura sono
interpretabili in modo diverso a seconda di chi sia
l’attore di riferimento.
• Per il proprietario o gestore:
• investimenti richiesti
• manutenzione necessaria
• costi di esercizio
• volumi di domanda soddisfatta (capacità)
• rischi connessi alla realizzazione ed esercizio

• (Questi aspetti sono validi anche per realizzazioni di


opere, impianti o sistemi.)

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• Per gli utenti:
• prezzo
• altri costi connessi all’utilizzo
• qualità del servizio
• accessibilità e disponibilità
• rischi connessi all’utilizzo
• Per la collettività
• costi imputabili (ad es., sussidi)
• impatti estetici e sull’uso del suolo (land use)
• impatti ambientali
• altri impatti sociali

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• È sostanziale esaminare i punti di vista dei
diversi attori.

• Esempio: introduzione in azienda di un nuovo


sistema ICT per la gestione della produzione.
• Prospettiva dell’utilizzatore (personale)
• modifiche nelle mansioni o nei ruoli
• nuove competenze da acquisire (o spendere)
• semplificazione delle attività o carichi di lavoro
aggiuntivi
• altri impatti sull’organizzazione

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• Prospettiva della direzione aziendale
• riduzione dei costi operativi
• riduzione dei costi del personale
• incremento del fatturato per nuovi prodotti o servizi
• miglioramento delle decisioni e maggiore rapidità
• miglioramento della posizione di mercato (grazie alle
nuove tecnologie o competenze acquisite)
• impatti sulla rete di fornitura
• impatti sull'immagine aziendale
• rapporto contrattuale con il fornitore del sistema

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• Prospettiva del fornitore (del sistema ICT)
• la soluzione comporta fornitura di prodotti e servizi
(assistenza, formazione ecc.) e la definizione del
rapporto contrattuale
• i costi di realizzazione dipendono dalla tecnologia
richiesta e dalle competenze disponibili
• il progetto di sviluppo consente di ampliare l’offerta di
prodotti o servizi?
• i costi stimati consentono margini di profitto ritenuti
sufficienti rispetto ai rischi di sviluppo?
• quali sono le ricadute commerciali più ampie
(partnership, ingresso in nuovi settori ecc.)?

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• Esempio: realizzazione di una nuova autostrada
a pedaggio.
• Prospettiva dell’utilizzatore (o utente)
• se il costo percepito per l’utilizzo della strada per
andare da A a B è inferiore a quello attuale, sarà
invogliato a utilizzarla
• la tariffa pagata è solo un aspetto.

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• Prospettiva del proprietario (gestore)
• la realizzazione deve consentire di conseguire un utile
• il primo passo è confrontare i ricavi e i costi di
esercizio
• la gestione della strada dovrà essere in grado di
recuperare anche i costi di investimento
• la tariffa dovrà essere inferiore al risparmio conseguito
dall’utente dall’utilizzo della strada (per attrarre
domanda).

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• Prospettiva dell’investitore
• l’investimento sarà appetibile se si potrà recuperare il
capitale e ottenere un reddito
• come si pone questo investimento in confronto ad
altre opportunità (di impiego del capitale)?
• qual è il costo del progetto?
• quali sono i tempi di entrata in esercizio previsti?
• quali ricavi di esercizio si potranno ottenere?

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• Prospettiva dell’appaltatore
• i costi di realizzazione dipendono dalla tecnologia
richiesta, dai metodi costruttivi, dalla produttività della
manodopera e dalla disponibilità dei materiali
• i costi stimati sono inferiori al budget previsto dalla
stazione appaltante?
• il profitto stimato è sufficiente per accettare i rischi
connessi con la costruzione?

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• Prospettiva della collettività
• ci sono vantaggi o svantaggi per la collettività in
termini di
• uso del suolo?
• sviluppo territoriale?
• impatto ambientale?
• impatto sociale?
• è richiesto un contributo in termini di risorse
pubbliche?
• quali effetti di rete si hanno?

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Analisi finanziaria ed economica

• Un intervento è realizzato da soggetti «privati»,


«pubblici» o misti (in partnership) per rispondere
a un fabbisogno (espresso da una «domanda»).
• La realizzazione dell’intervento (produzione
dell’output del progetto) assorbe risorse.
• Risorse sono necessarie anche per garantire
l’operatività dell’output.

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• I soggetti di domanda (utenti) utilizzeranno
l’output dell’intervento traendone dei benefici.
• In molti casi, vi è disponibilità a pagare, da parte
degli utenti, pur di godere di tali benefici.
• In altri casi (se non c’è «mercato» per l’output, se
gli utenti non sono in grado di pagare ecc.), il
costo è sostenuto in altro modo.

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• Come abbiamo già visto, questi aspetti portano a
differenziare la valutazione:
• analisi e valutazione finanziaria
• analisi e valutazione economica (pubblica).
• L’analisi finanziaria mira a valutare:
• la redditività di un progetto
• la sua sostenibilità.
• Un progetto ha una redditività positiva se genera
ricavi sufficienti a recuperare i costi
d’investimento, i costi operativi e produrre utili, a
prescindere dalle politiche di finanziamento.

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• L’analisi di redditività andrebbe condotta anche se il
servizio fornito dall’output è gratuito.
• Una redditività negativa richiede il sostegno da parte
di soggetti finanziatori (tipicamente pubblici).
• L’analisi di sostenibilità finanziaria prende in
considerazione tutte le fonti di finanziamento
coinvolte nel progetto così come la tempistica degli
incassi e dei pagamenti.
• Un progetto con redditività negativa sarà sostenibile
se, considerate tutte le fonti di finanziamento, esso è
in grado di ripagare i costi di investimento e di
gestione.

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• L’analisi economica (analisi benefici-costi)
include tutti i fattori che sono di interesse per la
collettività, ma che possono essere non rilevanti
per un investitore privato.
• Questa analisi intende valutare la prestazione del
progetto in termini di
• incremento del benessere sociale
• effetto ridistributivo del valore generato.
• Nel caso di investimenti «pubblici» (cfr. SdF) si
elaborano sia l’analisi finanziaria sia quella
economica.

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• L’analisi di un progetto secondo la prospettiva
«privata» si traduce nell’analisi finanziaria.
• Il punto di vista è quello di un soggetto che
intende realizzare un investimento per produrre
un output di cui esiste una domanda.
• La presenza della domanda è un requisito per
rendere economicamente appetibile il progetto.
• Nel caso di progetti a valenza pubblica, l’analisi
finanziaria è comunque elaborata.

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• Esempi:
• una società immobiliare intende realizzare un
complesso residenziale e vendere le unità abitative
• un’impresa di costruzioni acquisisce un’area da
bonificare per realizzare un fabbricato a uso
commerciale da vendere o affittare
• un’azienda di servizi logistici vuole realizzare un
impianto per lo stoccaggio e la distribuzione di
prodotti di terzi.

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• Nell’ambito civile, il soggetto privato
intraprende una trasformazione del territorio in
quanto si attende da essa un profitto.
• Ciò avviene se la trasformazione aggiunge
valore e questo è riconosciuto ed apprezzato in
termini economici da altri soggetti.
• In questo caso, la trasformazione consente di
ottenere un ritorno positivo per il capitale
investito nell’operazione.

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• Si ha un primo tipo di confronto:
• costi di investimento + costi operativi (di esercizio)
• ricavi (da vendita, da affitti, da utenze ecc.)
• Un secondo tipo di confronto è tra
• situazione senza intervento
• situazione con intervento
• È bene stabilire, in questo caso, cosa si intenda e,
soprattutto, rispetto a quale attore.
• Un terzo tipo di confronto riguarda diverse
possibili alternative di intervento.

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• In base all’analisi della domanda e alle
caratteristiche tecniche di ciascuna alternativa,
si individuano gli scenari «con progetto».
• Questi saranno confrontati con lo scenario
«senza progetto»: si prevede l’evoluzione del
contesto nel caso non si attui l’intervento.
• Questi aspetti assumono diverso significato per
un soggetto privato o pubblico.

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• Per un attore privato, l’interesse è confrontare
diverse possibilità di investimento.
• Esempi
• è più conveniente utilizzare il capitale a
disposizione per investire nel mercato
obbligazionario o per investirlo in un operazione
immobiliare?
• è più conveniente, nello stesso comune, acquisire
un’area edificabile e realizzare un nuovo immobile
oppure acquisire degli immobili esistenti da
ristrutturare?
• è più conveniente realizzare un immobile misto
(abitativo e commerciale) o un edificio dedicato?

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• Per un attore pubblico, l’interesse è
confrontare diversi utilizzi delle risorse.
• Esempi
• per favorire l’accessibilità del centro storico,
conviene realizzare un parcheggio centrale o
potenziare il trasporto pubblico?
• è preferibile ubicare un polo culturale in una nuova
struttura o recuperare un edificio esistente?
• come utilizzare un’area industriale dismessa che
può essere recuperata grazie a un finanziamento
europeo?

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Scenari soggetti a valutazione

• L’approccio base di ogni valutazione è il


confronto tra scenari alternativi.
• Si è comunque di fronte a due opzioni:
attuare o non attuare il progetto.
• La decisione di realizzare o no il progetto sarà
basata sul confronto tra gli effetti economici e
finanziari di queste due opzioni.

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• Ogni soluzione progettuale sarà valutata
rispetto all’opzione «senza progetto»; questa è
spesso chiamata «soluzione di riferimento».
• Notiamo che questo concetto è valido sia nel
caso privato sia in quello pubblico (forse con
sfumature diverse):
• cosa significa per un attore privato (pubblico) non
realizzare il progetto?
• Qual è lo scenario «senza progetto» per l’attore
privato (pubblico)?

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• La valutazione consiste nel misurare gli effetti
(costi e benefici) incrementali di un progetto
rispetto allo scenario «senza progetto».
• Particolare rilievo assume la definizione di
questo scenario base rispetto al contesto di
applicazione dell’intervento.
• Esempi:
• una rete stradale in cui realizzare una nuova
infrastruttura
• un edificio storico che potrebbe essere recuperato
• un’azienda che potrebbe costruire un nuovo
impianto.

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• Lo scenario base non corrisponde a una
situazione in cui non si fa nulla («do-nothing»).
• Saranno anche per esso necessarie alcune
spese di investimento (ad esempio, per
l’ammodernamento parziale di un’infrastruttura
esistente)
• Lo scenario base si configura quindi come uno
scenario «do-minimum».
• Definire lo scenario di riferimento come uno
scenario in cui non si attua alcun investimento
può essere fuorviante.

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• Sinteticamente:
• la soluzione di riferimento («do-minimum») genera
costi e ricavi
• la soluzione con progetto genera costi e ricavi
si dovrà in generale tenere conto delle
differenze di costi e ricavi tra i due scenari.
• Nell’analisi di un singolo investimento, tale
confronto può non essere esplicito.
• Si opera, in pratica, come se lo scenario base non
producesse costi e ricavi (ma vedremo...).

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Analisi della domanda

• Abbiamo visto che una proposta progettuale


deriva dall’esistenza (o previsione) di un
bisogno.
• L’identificazione di un «problema» (bisogno
non soddisfatto) o dell’opportunità di
intercettare una domanda sono pre-requisiti
per conseguire la redditività dell’investimento.
• La stima della domanda attuale e le previsioni
del suo sviluppo forniscono gli input necessari
alla valutazione.
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• L’analisi approfondita della domanda, come
richiesto nello SdF, è in genere elaborata in
studi specifici.
• La stima deve essere fatta per tutti gli scenari
considerati:
• soluzione senza progetto
• tutte le alternative progettuali considerate.
• L’unità di misura dipende dal tipo di intervento:
• nuclei familiari (ad es. per acquisto immobili o affitti)
• visitatori/anno
• spostamenti O/D ecc.

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• Una volta fissata l’unità di misura, si dovranno
determinare tre tipi di domanda:
• domanda potenziale (rispetto a tutto il bacino di
utenza di riferimento – area di influenza);
• domanda soddisfatta dalle opere o servizi esistenti;
• domanda attratta dal progetto, comprendente:
• la domanda già soddisfatta ma intercettata dal progetto;
• la domanda «nuova» soddisfatta dal progetto.

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• L’analisi della domanda dovrà tenere conto dei
seguenti punti:
• focalizzarsi sulle alternative rilevanti di progetto
• identificare l’area d’influenza
• considerare il quadro competitivo
• definire la composizione della domanda
• esplicitare le ipotesi chiave e le variabili critiche
(tariffe, prezzo di vendita, tempi di percorrenza
ecc.)
• stimare lo sviluppo della domanda in rapporto alle
variazioni previste delle variabili critiche.

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Concetti base dell’analisi finanziaria

• Molti degli aspetti relativi all’analisi finanziaria,


sono validi, con opportuni distinguo, anche per
l’analisi economica.
• Esporremo alcuni concetti base che
consentono di comprendere meglio gli aspetti
metodologici.
• Un progetto produce un output che genera
effetti per diverso tempo; ad esempio un’opera
civile ha una vita tecnica pluriennale.

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• La vita tecnica può però essere diversa dalla
vita economica dell’opera.
• La vita tecnica (fisica) di un bene (asset) è la
durata operativa del bene, nelle condizioni
standard di progetto.
• Essa dipende
• dalle caratteristiche qualitative dei componenti e
delle lavorazioni
• dal tasso di utilizzazione
• dalla manutenzione applicata
• da fattori ambientali.

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• La vita economica di un bene è il periodo di
tempo nel quale esso fornisce, con normale
manutenzione, le funzioni per cui è stato
realizzato in modo economicamente valido.
• Essa dipende sia dai fattori «fisici» visti, sia da
fattori economici quali
• la percezione del valore offerto
• beni alternativi in competizione
• modifica di abitudini degli utenti.

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• La vita tecnica è in genere più lunga della vita
economica.
• Essa costituisce il limite superiore della «vita
utile» che si assegna a un’opera e che si
utilizza nella valutazione.
• Ad esempio, sebbene la vita tecnica di un
edificio possa superare i 50 anni, le norme
fissano la sua vita utile a 20 anni.

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• Per calcolare la vita fisica, si può utilizzare la
vita dei componenti principali dell’opera.
• Esempio di una linea tranviaria:
Costo Incidenza Vita fisica Vita pesata
(M€) (%) (anni) (anni)
Opere infrastrutturali 63,0 35% 60 20,8
Linea elettrica e segnali 37,0 20% 25 5,1
Dispositivi elettronici 9,0 5% 20 1,0
Cantiere 1,5 1% 25 0,2
Opere civili accessorie 29,0 16% 40 6,4
Materiale rotabile 42,0 23% 25 5,8
Totali 181,5 100% 39,3

• La vita fisica dell’opera può essere fissata in 39 anni.


• Si tenga conto che i componenti con vita più breve
richiederanno interventi di adeguamento.

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• L’analisi finanziaria dovrà essere preceduta
dalla stima dei seguenti periodi della vita del
progetto:
• anno inizio costruzione
• anni di costruzione (da inizio ad avvio esercizio)
• anni di gestione (riferiti al soggetto per cui si svolge
l’analisi)
• anni di vita utile residui dopo la fine della gestione
da parte del soggetto di cui sopra.

costruzione gestione vita residua

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• L’investimento iniziale si esaurisce entro i primi
anni della vita utile (costi di investimento).
• In fase di esercizio, si dovranno sostenere altri
costi (costi di gestione ed esercizio) che si
potranno manifestare ogni anno.
• I ricavi di esercizio cominceranno a
manifestarsi a partire da un certo anno e
potranno essere anch’essi distribuiti.

costruzione gestione vita residua

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• Approfondiremo l’analisi dei costi e dei ricavi,
ma una classificazione generale è la seguente:
• costi di investimento
• progettazione
• espropri
• opere civili*
• impianti e macchinari*
• spese generali
• imprevisti
• manutenzioni straordinarie durante l’esercizio
(*in alcuni casi conviene suddividere questi costi in altre classi,
ad es. materiali, manodopera, trasporti e noli.)

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• costi di gestione (esercizio)
• costi per energia
• costi per materiali di consumo
• costi per servizi
• costi del personale
• oneri di gestione
• manutenzioni ordinarie
• canoni di disponibilità (verso concessionari)
• ricavi di esercizio
• vendita prodotti
• vendita servizi
• affitti o noleggi
• canoni di concessione (da concessionari)
• risparmi (rispetto alla situazione senza investimento)
• valore di recupero (a fine vita utile)

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• Nei metodi di valutazione che vedremo, ci si
riferirà a diversi tipi di costo.
• Costi monetari: sono costi che generano movimenti
di cassa effettivi (entrate o uscite).
• Costi non monetari (costi contabili): sono costi che
non generano movimenti di cassa; un tipico
esempio è costituito dagli ammortamenti.
• Nella valutazione degli investimenti si adotta il
principio della cassa, secondo cui:
• si definiscono «uscite» di un anno t le somme che
hanno rappresentato un reale esborso monetario
• si definiscono «entrate» dell’anno t le somme che
sono state effettivamente incassate in t.

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• Un principio diverso è quello della «competenza», in
cui si definiscono costi e ricavi tutti i fatti amministrativi
che hanno contribuito alla produzione dell’anno t.
• Ciò prescinde dal fatto che tali fatti abbiano dato luogo
o meno a una transazione di cassa.
• Caso tipico è quello relativo all’acquisto di beni a uso
pluriennale:
• nel caso del principio di cassa, il costo è imputato per il prezzo
di acquisto nel momento dell’effettivo pagamento
• nel caso del principio di competenza, il costo è ripartito per
quote annue sul periodo di vita utile del bene.

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• Nei metodi di valutazione si terrà conto
esplicitamente dei costi e ricavi monetari.
• Parleremo quindi di costi e ricavi intendendo
uscite ed entrate «effettive» e non figurative.
• Vedremo che i costi contabili faranno sentire la
loro influenza in modo differente.

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• Costi irreversibili (o affondati – sunk costs):
sono costi già sostenuti che non hanno
rilevanza nella stima dei costi o dei ricavi futuri
relativi a un’alternativa.
• Ad esempio, i costi per uno studio di mercato sostenuti
prima di avanzare una proposta di intervento.
• Costo opportunità: in presenza di risorse
limitate, è il costo sostenuto rinunciando al
migliore impiego alternativo delle risorse.
• Ad esempio, se usiamo un capitale per un progetto,
rinunciando ad un investimento con un rendimento del
4%, questo sarebbe il suo costo-opportunità.

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Note conclusive

• La struttura formale dei metodi che vedremo è


la stessa sia per l’analisi finanziaria sia per
quella economica.
• Si tratta di identificare, quantificare e
confrontare costi e ricavi, valorizzati secondo
una prospettiva «privata» o «pubblica».
• Tali elementi si manifestano in tempi diversi nel
corso della vita utile del progetto.
• Il confronto riguarda due o più scenari.

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