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l'onda che si assottigliava fino ad un'e- Il 28 luglio '43 un Airone S trasporta

sile scia e i motori urlanti al massimo. Mussolini dalla Maddalena a Vigna di


All'ammaraggio si accucciavano di Valle per poi salire al Gran Sasso. Alle
poppa, via via i galleggianti affonda- ottime qualità di volo contribuiva, in
vano e i motori andavano al minimo. modo determinante, la grande stabili-

zione d'altura ed al siluramento.


L'aereo presentava infatti doti marine
eccellenti per tenere mare forza 5 con
prestazio~i più brillanti rispetto agli
idro a scafo centrale. Così l'Airone, in
versione bellica, venne ordinato, con
sigla Cant Z 506 B, in diversi lotti per
o

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un totale di 324 esemplari prodotti
dai C.R.D.A. e dalla Piaggio fino al
1943. Quanto ai motori, dopo varie
sostituzioni, si optò per gli Alfa 126
RC 34 da 750 CV che gli permetteva-
no una velocità max di 375 Km/h.
Alla vigilia del conflitto (10 giugno
1940) erano in servizio novantaquattro i~
506 B basati in Sardegna e a Brindisi.
Il 16 giugno, bombardieri francesi
attaccavano l'idroscalo di Elmas dal
mare senza allarme con i 506 schierati
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alla fonda carichi di bombe. Il 28
aprile 1941, iniziando l'occupazione .it
delle isole ioniche di Corfù e Cefa-
lonia sistemando fino a 12 militari
assieme ai materiali con tinteggiatura
Il Cant Z 506 S argentea raggiunsero la Grecia. Suc-
conservato al Museo cessivamente verranno dipinti in verde
Storico dell'Aeronauti-
ca di Vigna di Valle
carico. Da tutte le idrobasi gli Aironi
s'involavano con la caratteristica corsa
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ed il trittico dell'aereo. in assetto sempre più cabrato, con I
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38 ScTTtmo ClcLO
tà data dall 'ala con marcato diedro. ne strategica. A metà ottobre '41 la e delle panche oltre alla toilette a un Alcuni particolari
Con un solo motore, pur perdendo versione S è esaminata e approvata deposito d 'acqua, a un verricello a della motorizzazione,
quota, il volo era controllato. No- ufficialmente a Vigna di Valle. Ap- scalette con guida per barella fino a dei galleggianti,
nostante fosse un ruolo riservato ai prontati dalla Piaggio, mantengono la due persone, ad una scaletta abbassa- del piano di coda
501 gli Aironi erano attivi anche stiva ventrale, ma per ospitare battel- bile dalla porta di accesso a sinistra con i suoi montanti
nella scorta ai convogli, nella ricerca lini e galleggianti sganciabili in volo. fino all'acqua con sagomatura in cor- e la struttura dell'ala
di sommergibili e nella ricognizio- Vengono installate quattro cuccette da per lo scarpone e ai grappini nel progetto originale.

Struttura del/' Ala

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SETTtmo CIELO 39
Il modello di sostegno sui galleggianti. gnizioni di altura, antisommergibili, ta riuscita della macchina. Nei primi
di Carlo Martegani. Il 21 maggio '43 si costituiscono 11 missioni speciali, lancio di paraca- anni del dopoguerra i cieli delle mag-
sezioni aeree di soccorso aggregate alle dutisti, scorta a navi italiane e alleate giori città marinare erano solcati dalle
squadriglie della marina, a Tolone, La e convogli-rifornimento sulla costa grandi sagome degli Aironi fra le più
Spezia, Orbetello, Stagnoni, Brindi- dalmata, ricerca, soccorso, recupero caratteristiche della nostra aviazione.
si, Nisida, Elmas, Siracusa, Prevesa, naufraghi e scoprimento mine. All'idroscalo di Venezia Miraglia,
Lero. All'armistizio i 506 operativi Come scalo dei corrieri aerei militari, fino al '48, il trimotore era di casa.
superstiti sono una settantina. era in funzione la base di Bracciano. Il lento abbassarsi dell'aereo, i sobbal-
Molti s'involavano stracarichi per il Gli Aironi trasportavano regolarmen- zi sull'acqua che sollevano lunghe scie
sud basandosi a Taranto, a Brindisi, te passeggeri fra le città di mare sia bianche gemelle con gli scarponi, le
in Sardegna ed a Porto Vecchio in prima della pace sia dopo. Genova perlustrazioni a bassa quota facendo
Corsica. I Tedeschi requisirono e era uno degli scali abituali. In breve i tintinnare i vetri delle finestre con
svasticarono 12 Aironi civili. Nel '44 506 restano i soli idrovolanti in circo- l'armonioso pulsare dei tre motori
l'attività riprende intensa con rico- lazione a dimostrazione della comple- Alfa 126, erano uno spettacolo con-

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Il modello in tutta
lzmponenzadeisuoi
4 metri di apertura
alare per 25 Kg di peso.

sueto, sempre seguito con interesse. perduti, in occasione di calamità IL MODELLO DEL 506
Dal 1° agosto '48 è formato ufficial- come la grande alluvione del Polesi- Un B adattato nel '48 allo standard
mente il comando soccorso aereo a ne del 1951 con lanci di rifornimen- S dalla S.I.A.I. collaudato da Nicolò
Vigna di Valle fino all'aprile '49 agli ti nei centri sommersi, soccorso a Lana il 19 dicembre '41. Apparteneva
ordini del Col. Giovanni Pezzani con naufraghi e lancio di scorte . Poteva al 15° lotto, il quartultimo, e conse-
una ventina di Aironi sopravvissuti. intervenire in soccorso anche quan- gnato alla 189° sq. di Augusta il 12
La S.I.A.I. li ha portati gradatamente do il mare era veramente agitaro. gennaio '42 effettuò la prima missio-
tutti allo standard S. Le modifiche Il rombo sordo dei suoi potenti Alfa ne il 18 gennaio. Questo è l'esemplare
riguardano principalmente i battel- Romeo era la miglior musica per i radiocomandato riprodotto in scala
lini pneumatici del vano bombe da naufraghi. Molti uomini devono la 1:6.5 da Carlo Martegani di seguito
sganciare in volo e boe fumogene di vita a questo poderoso aeroplano presentato, dopo essere stato termina-
segnalazione, chiusura delle relative che, nato per fare la guerra, ha inve- to e portato in volo nell 'agosto 2013.
sfinestrature e grandi finestrini late- ce portato speranza e salvezza. La costruzione del modello, in scala
rali tipo civile pre-bellico. Alle loro denominazioni anteponeva- 1:6.5 è tutto legno, con rivestimento
Vigna di Valle, sul Lago di Brac- no la sigla S.A.R. (search and rescue). in tessuto di vetro e resina. I galleg-
ciano, era meta di comitive di ap- Gli Aironi superstiti del 84° gruppo gianti e la fusoliera sono stati montati
passionati. La strada da Roma che di Vigna di Valle nel '59 un po' alla su scaletti dopo aver realizzato le
sbocca da un ciglione offriva i 506 volta venivano demoliti risparmian- ordinate in compensato di betulla
schierati alla fonda. Nel '52 ve n'e- do solo l'esemplare codificato 84-4 quelle di forza e pioppo le altre al
rano 17 operativi per attività di va- e matricola militare M.M. 45425 cad-cam. Listelli di pino e di obeche
rio genere con trasporto di ammala- tuttora conservaro nell'omonimo le tengono in sito con epoxi. Il rivesti-
ti urgenti dalle isole, ricerca di aerei Museo dell'Aeronautica. mento è in listelli di balsa da 2,5 mm.

42 SeTTtmo CIELO
Le ali portano lo stesso numero di
centine del vero, in compensato di
pioppo e betulla da 3 mm oppor-
tunamente alleggerite e realizzate
al cad-cam. Il profilo biconvesso
asimmetrico al 15% di profondità e
spessore decrescente verso l'estremità
è quello disegnato da Zappata.
Gli ancoraggi per i galleggianti, ri-
vettati alle ordinate di forza, sono in
lamierino di acciaio inox da 1 mm.
I galleggianti sono ancorati al tron-
co centrale con montanti centrali e
laterali in tubi di acciaio inox da 12
e 8 ~m di diametro e poi opportu-
namente carenati da solette di betulla
da 0,6 mm per la buona penetrazio-
ne. La travata dei galleggianti è regi-
strabile con pipe alle estremità supe-
riori grazie ai loro gambi filettati.

Le tre ordinate parafiamma sono in


betulla da 6 mm. Esse sono ancorate
al tronco centrale delle ali con cas-
soncini in compensato di betulla da
2,5 mm e servono da contenitori dei
serbatoi, delle centraline di accensione
delle candele e dei servi digitali di co-
mando dei motori. L'ossatura di forza
è composta da tre longheroni in pino
da 20xl0 nei punti di maggior solle-
citazione e rastremati verso l'estremità
delle ali. Dei tre longheroni, quello
centrale sorregge tutta la flessione
mentre quello anteriore e quello poste-
riore resistono alla torsione. Tra centi-
La struttura del mo-
na e centina, pannelli di compensato
di betulla e pioppo realizzano una tra- dello è in compensato
ve a doppio T e realizzano all'attacco di betulla e di pioppo
delle semiali i cassoni delle baionette con piastre di acciaio
che sono in avional da 8 mm. inox nei punti
Le ali sono a sbalzo, con un diedro di maggiore sforzo.

SETTtmo CIELO 43
marcato, e sono legate al tronco
centrale con linguette di inox da 0,8
mm e viti inox da 4 MA con testa a
brugola cava. Nelle ali sono posizio-
nati i servi digitali da 5 Kgcm per gli
alettoni e per i flaps. Questi ultimi,
tagliati a metà, sono posizionati par-
te sulle semiali mobili per il traspor-
to e parte sul tronco centrale.
I piani di coda sono in balsa con pro-
filo biconvesso simmetrico. Compon-
gono la coda la deriva fissa, il timone
di direzione, il piano orizzontale col
timone di quota e la travata.
La deriva, in continuazione del pop-
pino, è solidale con la fusoliera e la
parte fissa del piano orizzontale e
porta due servi per le parti mobili.
Come pure il timone di direzione, è

comandato da un servo da 8 Kgcm


inglobato nella deriva fissa.
Dal primo longherone al bordo d'en-
trata, le ali sono rivestite sopra
e sotto in betulla da 0,6 mm.
La travata di coda realizza l'irrigidi-
mento del piano fisso ed è costituita
da quattro montanti in listelli di pino
a sezione ovale 10x8 mm e quattro
rompitratta pure a sezione ovale con
linguette di inox alle estremità per gli
ancoraggi ed una pipa all'estremità
superiore che, grazie ai loro gambi
filettati, consentono di regolare l'o- Il model/,o in stato
rizzontalità del piano fisso. I radiatori avanzato di costruzione.
dell'olio sono sistemati due sul mu- In questa pagina un
sone della semiala sinistra e uno sul dettaglio di una delle
musone della semiala destra. tre naca-motore in
I tre motori DLE 30 a benzina sono fibra di vetro ed una
montati senza angoli di incidenza suggestiva immagine
e sono perfettamente inseriti in tre della struttura interna
capottature in vetroresina realizzate della fusoliera.

SETTtmo CIELO 45
in stampo di gesso modellato su ma- contagiri, anemometro, variometro,
schio di legno tornito. La cupola del girorizzonte, altimetro, commuta-
parabrezza è stara realizzata in film tore magneti per avviamento, tre
trasparente da 0,8 mm rermoforma- relerermometri olio, tre manometri
bile su maschio di legno opportuna- olio, tre manometri benzina, busso-
mente sagomato e sottovuoto. la per lunga navigazione, indicatori
Il baricentro è risultato come sul pro- incendio, contagiri, calettamento
totipo: 1 cm avanti al redan. eliche, orologio totalizzatore.
Ogni galleggiante è provvisto di due Sulla semiala sinistra, in corrispon-
gambetti per il rimorchio e di due denza della centina n° 18, è fissata
birre per l'ormeggio. Le ali e i piani di un'asta che porta i rubi di Piror.
coda sono rivestiti in Orarex argento. Il battesimo del volo ai comandi del
La verniciatura è in alluminio acrilico. nostro bravo collaudatore Max Co-
Per facilitare il trasporto, il modello molli è avvenuto senza problemi, re-
è diviso in quattro parti. Le due galandoci un realismo stupendo con
semiali inserite con due baionette e una maestosità non da aeromodello
otto linguette che fungono da spi- ma da velivolo in miniatura con i suoi
notti, il tronco centrale con i tre mo- 4,10 m, 25 Kg e 12 cv di potenza.
tori e i galleggianti, metà fusoliera Fanno fede le numerose foro.
con i piani di coda che viene unita al Doverosi i ringraziamenti all'amico
tronco centrale, mediante sei viri con Ceme Parola che, disegnatore pun-
spinotti filettati, attraverso la torret- tuale, ha curaro la parte grafica e le
ta aperta sul dorso fusoliera. attrezzature per gli scali di montag-
L'alimentazione elettrica della rice- gio, a Max per la supervisione Cad
vente e dei servi è assicurata da due li- e agli amici Srefanoni per il raglio
po 2s da 3000 mAh in parallelo e da al CNC, a Nicola Calò per averlo
una centralina Minimac 2 Alewings. immortalato con la sua digitale ed al
Un'unica batteria NiMH da 2500 Museo di Vigna di Valle che mi ha
mAh con tre uscire alimenta le tre consentito di scattare numerose im-
centraline dei motori. magini di particolari e d'innamorar-
Lo scheletro della fuso- mi di questo stupendo idrovolante.
I cruscotti del 1° pilota e del 2°
liera e la struttura
pilota riproducono in scala gli stru- Carlo Martegani marteganicarlo@hotmail.it
del piano orizzontale.
menti di bordo: radiogoniometro, www.idromodelli.it
Nella pagina accanto,
Carlo Martegani
prepara il modello
per il volo durante
la manifestazione
di Biandronno
ed un passaggio
a bassa quota
di questo magnifico
ed imponente idro.

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