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Progetto delle Sovrastrutture Viarie
Progetto di una sovrastruttura
stradale di tipo flessibile
Prof. Ing. Pietro Giannattasio
Prof. Ing. Vittorio Nicolosi
ALLIEVO/A:
Relazione
SOMMARIO
2. DATI INIZIALI .................................................................................................................................................................. 5
2.1 OBIETTIVO ........................................................................................................................................................ 5
2.2 TRAFFICO COMMERCIALE PREVISTO ......................................................................................................................... 6
2.3 PORTANZA DEL SOTTOFONDO ................................................................................................................................ 6
3. IL PREDIMENSIONAMENTO ATTRAVERSO IL CATALOGO DELLE PAVIMENTAZIONI STRADALI ................................... 8
4. METODO EMPIRICO DELL’AASHTO ................................................................................................................................ 9
4.1. DESCRIZIONE DEL METODO ................................................................................................................................... 9
4.2. CALCOLO DELLO STRUCTURAL NUMBER (SN) .......................................................................................................... 10
4.3. CALCOLO DEL TRAFFICO IN ASSI STANDARD EQUIVALENTI (N8.2TON) ................................................................................ 11
4.4. CALCOLO DEL TRAFFICO SOPPORTABILE (W18) ......................................................................................................... 13
4.5. VERIFICA ....................................................................................................................................................... 14
5. METODO RAZIONALE ................................................................................................................................................... 17
5.1. CONDIZIONI CLIMATICHE ................................................................................................................................... 17
5.2 CARATTERISTICHE DEI CONGLOMERATI BITUMINOSI ................................................................................................... 21
5.3. CARATTERISTICHE DEL CARICO APPLICATO .............................................................................................................. 24
5.4. CALCOLO DEL MODULO COMPLESSO IE*I DEGLI STARTI IN CONGLOMERATO BITUMINOSO .................................................. 26
5.5. CALCOLO DEL MODULO COMPLESSO DI POISSON IΝI ................................................................................................ 30
5.6. CALCOLO DELL’ADERENZA TRA GLI STRATI ............................................................................................................... 30
5.7. ANALISI DELLO STATO DI TENSIONE E DEFORMAZIONE ................................................................................................ 31
5.7.1 Dati di input ................................................................................................................................................... 32
5.7.2 Risultati .......................................................................................................................................................... 34
5.8 CALCOLO DEL DANNO CUMULATO A FATICA ............................................................................................................. 46
5.8.1 Criterio impiegato nel Catalogo Italiano delle pavimentazioni (Marchionna – Verstraeten) ..................... 47
5.8.2 Criterio impiegato nel metodo empirico meccanicistico dell’AASHTO ....................................................... 49
5.8.3 L’affidabilità nelle verifiche a fatica .............................................................................................................. 51
5.9 CALCOLO DEI CEDIMENTI PERMANENTI DI ORIGINE VISCOSA (ORMAIE) ............................................................................ 53
5.9.1 DEFORMAZIONI PERMANENTI NEI CONGLOMERATI BITUMINOSI ................................................................................. 53
5.9.1.1 Calcolo delle ormaie ................................................................................................................................... 55
5.9.2 Deformazioni permanenti nello strato di fondazione in misto granulare ................................................... 59
5.9.3 Deformazioni permanenti nel sottofondo in ghiaia argillosa ...................................................................... 59
6. CALCOLO RAZIONALE ACCURATO E CONFRONTO CON QUELLO SEMPLIFICATO ....................................................... 61
1. PIANO DI MANUTENZIONE .................................................................................................................................... 65
1.1 PARAMETRI UTILIZZATI PER LA DESCRIZIONE DEL LIVELLO DI FUNZIONALITÀ DELLA PAVIMENTAZIONE STRADALE ......................... 65
1.2 STATI LIMITE DI FUNZIONALITÀ UTILIZZATI .............................................................................................................. 66
1.3 VALUTAZIONE PREVISIONALE DEL LIVELLO DI FUNZIONALITÀ DELLA SOVRASTRUTTURA ........................................................ 66
1.3.1 Evoluzione ormaie ......................................................................................................................................... 67
1.3.2 Evoluzione del degrado aderenza (CAT) ...................................................................................................... 68
1.4 INDIVIDUAZIONE DEGLI INTERVENTI MANUTENTIVI DA EFFETTUARE E VERIFICA FINALE ..................................................... 72
2. COSTI DI COSTRUZIONE E MANUTENZIONE ................................................................................................................ 76
2.1 COSTI DI COSTRUZIONE ....................................................................................................................................... 77
2.2 COSTI DI MANUTENZIONE .................................................................................................................................... 79
2
PARTE I :
DIMENSIONAMENTO E VERIFICA
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1.PREMESSA
Il predimensionamento della pavimentazione è stato eseguito mediante l’utilizzo del “Catalogo
delle Pavimentazioni Stradali” redatto dal Consiglio Nazionale delle ricerche. Tale operazione è
stata necessaria in quanto i metodi di calcolo adottati in seguito richiedono come dati di ingresso
gli spessori dei vari strati della pavimentazione.
Si è proceduto ad una prima verifica della sovrastruttura stradale attraverso l’algoritmo di calcolo
dell' "AASHTO GUIDE FOR DESIGN OF PAVEMENT STRUCTURES" basato sui risultati
dell’esperimento AASHTO.
Tale metodo empirico permette di calcolare, tramite alcune relazioni, che tengono conto delle
caratteristiche meccaniche dei materiali costituenti la sovrastruttura, il numero di passaggi di assi
standard del peso di 8,2 ton. che la pavimentazione può sopportare prima di raggiungere un grado
di ammaloramento, cioè un livello di funzionalità inaccettabile, in relazione all’”affidabilità”
richiesta. Il numero ricavato è stato poi confrontato con il numero di passaggi di assi standard alla
fine della “vita utile” calcolati attraverso lo spettro di traffico inserito nel “Catalogo delle
Pavimentazioni Stradali”.
Soddisfatta la verifica si è proceduto al calcolo con un metodo “razionale”.
Il metodo schematizza la sovrastruttura come un multistrato elastico e permette di calcolare le
sollecitazioni e le deformazioni in vari punti della sovrastruttura stessa. Noto lo stato tensionale e
deformativo è stato possibile valutare:
la durata della pavimentazione, applicando un criterio di fatica che ci ha permesso di
valutare il danno cumulato in funzione del numero di assi standard tali da provocare
l’innesco e la risalita in superficie delle fessure in relazione all’affidabilità richiesta e del
numero di passaggi di assi standard alla fine della “vita utile”;
la deformazione permanente, “ormaie”, della pavimentazione alla fine della vita utile e
verificarne la loro ammissibilità rispetto ad un valore fissato.
4
2. DATI INIZIALI
Con riferimento ai seguenti dati di progetto, necessari per il dimensionamento della
pavimentazione stradale, qui di seguito verranno illustrati i criteri seguiti per la scelta dei valori ad
essi assegnati:
5
2002, infine il valore limite della profondità media delle ormaie è stata scelta pari a 1,2 cm,
il che garantisce livelli di sicurezza accettabili;
L'affidabilità, cioè la probabilità che la sovrastruttura sia in grado di assicurare, con normali
operazioni di manutenzione, condizioni di circolazione superiori allo stato limite per l'intera
durata della vita utile, per il progetto in esame è stata posta pari al 90%.
2.2 Traffico commerciale previsto
Il volume di traffico, di veicoli commerciali, che, si prevede, transiterà durante il primo anno di vita
utile (30 anni) della sovrastruttura è definito da:
Dove:
Possiamo, quindi, calcolare il numero di veicoli commerciali transitanti, nell’arco della vita utile (30
anni) sulla pavimentazione ( o meglio sulla corsia più caricata):
Dove:
N = Vita utile della pavimentazione
R = 7% tasso di incremento annuo del traffico commerciale.
2.3 Portanza del Sottofondo
La “portanza” di un terreno è la sua capacità di sopportare i carichi senza che si verifichino
eccessive deformazioni, che risultano essere di tipo elasto – plastico ‐ viscoso.
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Infatti la necessità di avere contenute deformazioni nel sottofondo, al fine di garantire le regolarità
del piano viabile e consentire un’accettabile vita utile della sovrastruttura, condiziona decisamente
lo spessore complessivo della pavimentazione e quindi il relativo costo di costruzione a carico del
committente.
La portanza dipende da una serie di fattori:
Natura, porosità e contenuto d’acqua del terreno;
Entità, area di impronta e velocità di applicazione del carico e numero di
applicazioni del carico.
La capacità portante può essere rappresentata con più parametri, tra i vari si è scelto di utilizzare il
modulo resiliente Mr e il modulo di deformazione Md. Tali parametri dovrebbero essere ricavati
dai risultati di opportune prove sperimentali.
In mancanza di tali prove si sono utilizzate delle relazioni tra i vari parametri.
Modulo resiliente:
Per la determinazione di tale modulo si parte dalla classifica per i terreni di sottofondo di
Casagrande, dove in funzione del materiale, che costituisce il sottofondo, si ricava il CBR di
laboratorio. Nel caso specifico, di GHIAIA ARGILLOSA, questo valore varia tra 20 e 40, ed è stato
posto pari a CBRlab=40.
Con tale valore è possibile calcolare il valore del modulo resiliente, attraverso il monogramma di
Giannini e Ferrari, riportato nel catalogo della “Portanza dei sottofondi,”che risulta essere pari a
Mr =100 MPa.
Modulo di deformazione:
E’ possibile ricavare il modulo di deformazione dalla relazione:
Sapendo che il CBRprog si trova come:
Risulta quindi che Md = 50 MPa.
Poiché il valore della portanza indicato dal Capitolato speciale d’appalto per i sottofondi (Md =500
daN/cm^2 ) è uguale al valore calcolato, non si prevede l’operazione di risanamento o di bonifica
del sottofondo.
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3. IL PREDIMENSIONAMENTO ATTRAVERSO IL CATALOGO DELLE PAVIMENTAZIONI
STRADALI
Il catalogo delle pavimentazioni stradali suggerisce al progettista un ventaglio di soluzioni di
sovrastrutture stradali di varie tipologie per le condizioni di traffico e ambientali tipiche dell’Italia.
Le tipologie di pavimentazioni che vengono considerate sono: flessibile, semirigida e rigida.
Per ciascuna di esse, il catalogo, fornisce soluzioni che, per un determinato tipo di strada,
portanza del sottofondo e condizioni di traffico, sono equivalenti tra loro sotto l’aspetto della
durata strutturale, ma differenti per i materiali impiegati, per gli spessori degli strati e per i costi.
In definitiva in funzione del numero totale di veicoli commerciali transitanti al trentesimo anno
(TN=13032755 veicoli) ed in funzione del modulo resiliente del sottofondo (Mr=100MPa) è stata
scelta la pavimentazione flessibile con i seguenti parametri Vk=10.000.000 ed Mr=90MPa. Il
catalogo fornisce i seguenti spessori:
Usura: 5 cm
Binder: 6 cm
Base: 18 cm
Fondazione in misto granulare: 15 cm
Figura 1: Rappresentazione pavimentazione stradale
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4. METODO EMPIRICO DELL’AASHTO
4.1. Descrizione del metodo
Il metodo è empirico – statistico, cioè basato su osservazioni sperimentali dei parametri presi in
considerazione, i quali sono opportunamente correlati da funzioni di regressione in modo che i
legami funzionali siano corretti.
Questo procedimento consiste nel determinare il numero di assi standard (8,2 ton) che la
pavimentazione può sopportare, raggiungendo un fissato grado di ammaloramento finale (PSIf).
Tale valore è funzione di vari parametri, come le caratteristiche meccaniche dei materiali, gli
spessori dei vari strati della pavimentazione, portanza del sottofondo etc…
Questi assi devono essere confrontati con il traffico commerciale che si stima passerà durante la
vita utile della pavimentazione sulla corsia più carica.
Poiché il traffico commerciale transitante si differenzia per il numero di assi, per il carico degli assi
e per la tipologia, è necessario determinare il numero di assi standard equivalenti, ovvero il
numero di assi standard che determinano lo stesso danno, alla pavimentazione, degli assi dei
veicoli realmente transitanti.
Per determinare il numero di assi standard che transiteranno, è necessario stabilire
preliminarmente i coefficienti di equivalenza tra ciascun asse reale e quello standard.
Anche questi coefficienti sono funzione di alcuni parametri , come le caratteristiche meccaniche
dei materiali, gli spessori dei vari strati della pavimentazione, portanza del sottofondo.
Noti questi coefficienti, si calcola quello medio, che è funzione delle composizione del traffico sulla
strada in esame.
Infine per determinare il numero di assi equivalenti che transiteranno sulla corsia più carica basta
moltiplicare il coefficiente di equivalenza medio per il numero di veicoli commerciali che si stima
transiteranno durante la vita utile della pavimentazione sulla corsia più carica.
La verifica consiste nel controllare che il numero di assi standard che la pavimentazione può
sopportare sia maggiore del numero di assi equivalenti che transitano durante la vita utile della
pavimentazione.
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4.2. Calcolo dello Structural Number (SN)
Lo “structural number” SN è un parametro che tiene conto della “resistenza strutturale” della
pavimentazione. Esso è funzione degli spessori degli strati si, della “resistenza” dei materiali
impiegati rappresentata, attraverso i “coefficienti strutturali di strato” ai, e della loro sensibilità
all’acqua rappresentata attraverso i “coefficienti di drenaggio” mi.
L’espressione analitica dello structural number è:
dove:
I è il numero degli strati costituenti la sovrastruttura stradale;
ai è un coefficiente che esprime la capacità relativa dei materiali impiegati nei vari strati
della pavimentazione a contribuire come componenti strutturali alla funzionalità della
sovrastruttura. Tali coefficienti sono funzione del tipo e proprietà del materiale. Nello
specifico i coefficienti strutturali relativi agli strati di usura (a1) e di base (a3) si ricavano
direttamente dai monogrammi presenti sull’AASHTO GUIDE in funzione della stabilità
Marshall scelta per i rispettivi strati (si considera per la stabilità Marshall a 75 colpi i valori
prescritto dal capitolato delle Autostrade S.p.A.). Il valore del coefficiente relativo allo
strato di collegamento (a2) si ricava per interpolazione lineare dei parametri a1 e a3, ricavati
sempre dall’ASSHTO GUIDE però con il valore della stabilità Marshall relativa allo strato di
collegamento, con le rispettive quote, in quanto negli Stati Uniti non è previsto tale strato.
Infine il coefficiente relativo allo strato di fondazione a4 in misto granulare si ricava sempre
dall’AASHTO GUIDE in funzione del CBR della fondazione, posto pari a 50;
stabilità marshall
S75 (kg) S50 (kg) S50 (lib)
usura 1100 916,6667 2016,667
binder 1000 833,3333 1833,333
base 800 666,6667 1466,667
Tabella 2: Valori della stabilità Marshall
Il metodo AASHTO utilizza un valore della stabilità Marshall a 50 colpi, risulta quindi opportuno
passare ad una grandezza della stabilità Marshall a 75 colpi: si calcola la S75 e la si divide per 1,2
per avere la S50.
Inoltre il metodo dell’AASHTO prevede che il valore della S50 sia in libbre, risulterà opportuno
effettuare la conversione dell’unità di misura (moltiplicando i kg per 2,2).
si è lo spessore dello strato i‐esimo;
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mi è un coefficiente funzione della qualità del drenaggio e della percentuale di tempo
durante il quale la pavimentazione è esposta a livelli di umidità prossimi alla saturazione.
Siccome l’effetto che l’acqua ha sui materiali legati è praticamente nullo si pone m=1 .
4.3. Calcolo del traffico in assi standard equivalenti (N8.2ton)
Noto il numero di veicoli commerciali transitanti sulla corsia più lenta, alla fine della vita utile, per
calcolare il numero di assi standard equivalenti, si è fatto ricorso ai coefficienti di equivalenza e
allo spettro di traffico suggerito dal catalogo delle pavimentazioni.
TIPO VEICOLI
TIPO DI STRADA
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16
1 Autostrada extraurbana 12,2 0 24,4 14,6 2,4 12,2 2,4 4,9 2,4 4,9 2,4 4,9 0,1 0 0 12,2
2 Autostrade urbane 18,2 18,2 16,5 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1,6 18,2 27,3 0
Strade extraurbana principale e
3 0 13,1 39,5 10,5 7,9 2,6 2,6 2,5 2,6 2,5 2,6 2,6 0,5 0 0 10,5
secondaria a forte traffico
Strade extraurbana secondaria
4 0 0 58,8 29,4 0 5,9 0 2,8 0 0 0 0 0,2 0 0 2,9
ordinaria
Strade extraurbana secondaria
5 24,5 0 40,8 16,3 0 4,15 0 2 0 0 0 0 0,05 0 0 12,2
turistiche
6 Strade urbane di scorrimento 18,2 18,2 16,5 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1,6 18,2 27,3 0
7 Strade urbane di quartiere e locali 80 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 20 0 0
8 Corsie preferenziali 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 47 53 0
Tabella 4: Composizione di traffico e frequenza, dati del “Catalogo delle Pavimentazioni Stradali”
La strada in esame è una extraurbana principale a forte traffico .
Utilizzando il criterio definito dall’AASHTO, il traffico è stato convertito in un numero di passaggi di
assi standard (80 kN = 8,2 ton) equivalenti tramite la relazione:
Dove:
rappresenta il numero di veicoli commerciali transitante durante la vita utile dell’opera;
CSN è un coefficiente di equivalenza tra il generico asse reale, caratterizzato da un peso Pi
e tipologia Ti , e l’asse singolo standard da 8,2 ton ed è definito dalla seguente relazione:
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CSNi CSN ( Pi , Ti , PSI f ) 10 A
G G
A 4.79log 181 log 0.225 Pi Ti 4.33log Ti *
Bi B
dove:
2.54
PSI i 4, 2
PSI f 2,5
B*è il valore che Bi assume per gli assi da 8,2 ton
SN è l'indice strutturale pari a : ai si mi
i
I calcoli svolti tramite questa relazione sono esposti nella seguente tabella 4:
Tipo Veicolo n Pi (kN) Ti Bi CSNi n*CSNi
1 0 10 1 0,401 0,0003 0
Autocarri 1 0 20 1 0,403 0,0037 0
leggeri 2 13,1 15 1 0,401 0,0012 0,000161569
2 13,1 30 1 0,409 0,0187 0,002445331
3 39,5 40 1 0,421 0,0613 0,024220115
Autocarri medi 3 39,5 80 1 0,567 1 0,395
e pesanti 4 10,5 50 1 0,44 0,1544 0,01621356
4 10,5 110 1 0,845 3,278 0,344186511
5 7,9 40 1 0,421 0,0613 0,004844023
Autocarri 5 7,9 160 2 0,567 1,3755 0,108667804
pesanti 6 2,6 60 1 0,47 0,3244 0,008433683
6 2,6 200 2 0,732 3,1686 0,08238482
7 2,6 40 1 0,421 0,0613 0,001594235
7 2,6 90 1 0,64 1,5579 0,040506255
7 2,6 80 1 0,567 1 0,026
7 2,6 80 1 0,567 1 0,026
8 2,5 60 1 0,47 0,3244 0,008109311
8 2,5 100 1 0,732 2,3036 0,057589069
Autotreni e 8 2,5 100 1 0,732 2,3036 0,057589069
autoarticolati 8 2,5 100 1 0,732 2,3036 0,057589069
9 2,6 40 1 0,421 0,0613 0,001594235
9 2,6 160 2 0,567 1,3755 0,035764087
9 2,6 160 2 0,567 1,3755 0,035764087
10 2,5 60 1 0,47 0,3244 0,008109311
10 2,5 180 2 0,64 2,143 0,053575045
10 2,5 200 2 0,732 3,1686 0,079216173
12
11 2,6 40 1 0,421 0,0613 0,001594235
11 2,6 100 1 0,732 2,3036 0,059892632
11 2,6 240 3 0,567 1,6576 0,043097207
12 2,6 60 1 0,47 0,3244 0,008433683
12 2,6 110 1 0,845 3,278 0,085227136
12 2,6 270 3 0,64 2,5824 0,067142555
13 0,5 50 1 0,44 0,1544 0,000772074
Mezzi d'opera 13 0,5 120 1 0,984 4,5335 0,022667657
13 0,5 390 3 1,149 10,169 0,050845672
14 0 40 1 0,421 0,0613 0
14 0 80 1 0,567 1 0
15 0 60 1 0,47 0,3244 0
Autobus
15 0 100 1 0,732 2,3036 0
16 10,5 50 1 0,44 0,1544 0,01621356
16 10,5 80 1 0,567 1 0,105
1,936443773 CSN
Tabella 5: Calcolo del coefficiente CSN.
Ottenuto tale risultato si è arrivati a calcolare il numero di assi standard equivalenti transitanti
durante la vita utile:
4.4. Calcolo del traffico sopportabile (W18)
L’equazione per il calcolo del traffico sopportabile in termini di assi standard equivalenti da 8,2 ton
delle pavimentazioni flessibili è la seguente:
in cui:
W18 è il numero di passaggi di assi singoli equivalenti da 18 Kpounds (8.2 t o 80 KN)
sopportabile;
Z r è il valore della variabile standardizzata legata all’affidabilità R=90% (che è la probabilità
che il numero di ripetizioni di carico Nt(max) che portano il valore PSI = PSIfin sia maggiore o
uguale al numero di ripetizioni NT realmente applicati alla sovrastruttura); e corrisponde
un valore pari a –1,282;
13
S0 è la deviazione standard che tiene conto dell’errore che si commette nelle previsioni dei
volumi di traffico e delle prestazioni della pavimentazione; per le pavimentazioni flessibili,
assume un valore compreso tra 0,40 e 0,50 quando si tiene conto dell’errore che si
commette sia sul traffico sia sulla prestazione prevista per una data pavimentazione, è
stato scelto un valore pari a 0,45;
PSIfin e PSIiniz: lo stato limite è definito attraverso il parametro PSI definisce lo stato limite. Il
grado di efficienza della pavimentazione, noto anche come PSI (Present Serviceability
Index), che esprime la misura della idoneità di questa ad assicurare la sicurezza della
circolazione e le condizioni di confort per gli utenti, assume valori numerici compresi tra 0
(strada in pessime condizioni) e 5 (strada in ottime condizioni). Il grado di efficienza
ritenuto generalmente accettabile, per le strade Extraurbane Principali, prima che si
rendano necessari radicali interventi sulla pavimentazione è un PSIfin= 2,5. Mentre viene
assunto un valore di PSIiniz= 4,2 poiché si tiene conto delle inevitabili imperfezioni
costruttive.
Mr è il modulo resiliente del sottofondo in psi);
SN è lo structural number [poll].
Risulta, quindi, che il numero di passaggi di assi standard sopportabili dalla pavimentazione è:
4.5. Verifica
Il metodo empirico si conclude verificando che il numero di passaggi di assi standard ( ),risulti
poco inferiore al numero massimo di passaggi di assi standard sopportabili dalla pavimentazione
( ).
Per cui:
In questo primo caso:
14
Bisogna, perciò, aumentare lo spessore degli strati della pavimentazione,il secondo tentativo si
basa sui seguenti spessori:
Usura: 5 cm
Binder: 6 cm
Base: 20 cm
Fondazione in misto granulare: 15 cm
Si eseguono gli stessi calcoli visti in precedenza ottenendo i seguenti risultati:
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9 2,6 40 1 0,417 0,0591 0,001536214
9 2,6 160 2 0,536 1,3755 0,035764087
9 2,6 160 2 0,536 1,3755 0,035764087
10 2,5 60 1 0,457 0,3182 0,007953801
10 2,5 180 2 0,595 2,1579 0,053946769
10 2,5 200 2 0,67 3,2036 0,080090412
11 2,6 40 1 0,417 0,0591 0,001536214
11 2,6 100 1 0,67 2,329 0,060553614
11 2,6 240 3 0,536 1,6576 0,043097207
12 2,6 60 1 0,457 0,3182 0,008271953
12 2,6 110 1 0,762 3,3183 0,086274612
12 2,6 270 3 0,595 2,6003 0,067608415
13 0,5 50 1 0,433 0,15 0,000749934
Mezzi d'opera 13 0,5 120 1 0,875 4,5842 0,022920807
13 0,5 390 3 1,01 10,254 0,051269727
14 0 40 1 0,417 0,0591 0
14 0 80 1 0,536 1 0
15 0 60 1 0,457 0,3182 0
Autobus
15 0 100 1 0,67 2,329 0
16 10,5 50 1 0,433 0,15 0,015748607
16 10,5 80 1 0,536 1 0,105
1,944940653 CSN
Tabella 7: Calcolo del coefficiente CSN
Si ottengono così i seguenti risultati:
IL PREDIMENSIONAMENTO È VERIFICATO.
16
5. VERIFICA DELLA SOVRASTRUTTURA CON L’AUSILIO DEL METODO RAZIONALE
(semplificato)
A differenza del metodo empirico, per lo stato limite della pavimentazione nei metodi di calcolo
razionali si fa riferimento alla superficie di area affetta da fessurazione e alla profondità delle
ormaie. Per quanto concerne la percentuale di area fessurata limite è stato fissato il valore pari al
10%, conformemente a quanto generalmente consigliato in letteratura. Il valore limite della
profondità media delle ormaie accettabile è stata scelta pari a 1,5 cm, il che garantisce livelli di
sicurezza accettabili.
5.1. Regime termico nella sovrastruttura stradale
Le condizioni climatiche influenzano il regime di sollecitazione che si verifica nella pavimentazione
intervenendo nei seguenti modi:
modificando la portanza del sottofondo attraverso le precipitazioni meteoriche ed i cicli di
gelo e disgelo;
influenzando le caratteristiche meccaniche dei materiali (p. es. i conglomerati bituminosi)
per effetto delle temperature che si instaurano nei vari strati;
inducendo delle distorsioni termiche,e quindi delle sollecitazioni.
Il regime termico degli strati è dipendente dalle condizioni climatiche in cui si trova la
pavimentazione, dalla conducibilità degli strati della sovrastruttura, nonché dalla quota del punto
in cui si vuole conoscere la temperatura.
In Italia sono largamente utilizzate due formulazioni che permettono di calcolare il regime
termico negli strati di conglomerato bituminoso della pavimentazione stradale: la formulazione
di Barber e quella di Marchionna.
Formulazione di Barber
La temperatura nello strato alla profondità z ed al tempo t è valutata attraverso la seguente
relazione:
Ag C
T pav ( z , t ) Tag R ( 3R) F e Cx sin(0,262t Cx arctg ( ))
2 H C
dove:
17
Tpav è la temperatura della pavimentazione alla profondità z ed al tempo t [°C];
Tag è la temperatura media giornaliera dell’aria [°C];
Aag è l’escursione media giornaliera della temperatura dell’aria [°C];
2 bI
R è il contributo della radiazione solare alla temperatura effettiva dell’aria
3 24 hC
[°C];
I è la radiazione media giornaliera [Kcal/m^2 gg];
v è la velocità del vento [Km/h];
b è il grado di assorbimento della superficie ( pari a 0.6 ‐ 0.95);
K è la conduttività termica (per le miscele legate con bitume 1.04 ‐ 1.96) [Kcal/ m ora °C];
s è il calore specifico (per le miscele legate con bitume 0,193 – 0,22) [Kcal/Kg °C];
w è la massa volumica apparente (2400‐2500) [Kg/m^3].
Per le grandezze in cui è presente un campo di variazione si sceglie il valore medio:
K 1,5
b 0,75
s 0,2
Per quanto riguarda, invece, i dati climatici, ovvero i coefficienti Tag, Aag, I, v , questi sono in
funzione della località di appartenenza della sovrastruttura, in questo caso Italia Centrale, e sono
ricavati dalle indicazioni del Catalogo delle pavimentazioni:
CATALOGO DELLE PAVIMENTAZIONI
I v
ITALIA CANTRALE Tag (°C) Ag (°C)
(Kcal/m3gg) (km/h)
Inverno 4,5 6 2718 13
Primavera 11,5 7,5 5785 13
Estate 22 10,6 3547 13
18
Autunno 14 8,3 6507 13
Tabella 8: Valori rappresentativi delle condizioni climatiche.
Da queste grandezze, tramite le precedenti formulazioni, si ricavano i parametri da inserire nella
formulazione di Barber.
hc H C F R
Inverno 20,82577 13,88385 6,541661 0,647341 2,718987
Primavera 20,82577 13,88385 6,541661 0,647341 5,7871
Estate 20,82577 13,88385 6,541661 0,647341 3,548288
Autunno 20,82577 13,88385 6,541661 0,647341 6,509362
Tabella 9: Parametri per calcolo temperature con formulazione Barber.
Ottenuti i parametri è possibile calcolare la temperatura nei punti medi degli strati di usura,
collegamento e base nei diversi tempi t , considerando l’andamento nell’arco della giornata
(quindi t va da 0 a 23 ore), per tutte e quattro le stagioni.
19
Tabella 10: Valori della T [°C] nei punti medi degli strati in conglomerato bituminoso secondo Barber
I valori medi ottenuti, per ogni strato, in ogni stagione, da Barber sono riportati nella seguente
tabella:
T media giornaliera per Barber
Inverno Primavera Estate Autunno
Contatto 7,22 17,28 25,54 20,50 17,64
Usura 7,22 17,28 25,54 20,50 17,64
Binder 7,22 17,28 25,54 20,50 17,64
Base 7,22 17,28 25,55 20,51 17,64
Tabella 11: Valori MEDI della T [°C] nei punti medi degli strati in conglomerato bituminoso secondo Barber
Figura 2: Andamento della T [°C] secondo Barber.
Formulazione di Marchionna
Il regime termico negli strati viene calcolato attraverso la seguente relazione:
20
Si osserva che secondo Marchionna la temperatura varia solo secondo la profondità, e non
in base al tempo, per cui il valore che si ricava sarebbe una media giornaliera sempre nelle quattro
stagioni.
T media giornaliera per marchionna
Inverno Primavera Estate Autunno
Contatto 7,596 17,13 31,431 20,535 19,173
Usura 7,596513 17,129638 31,42933 20,53433 19,17245
Binder 7,59764 17,12884 31,42564 20,53284 19,17124
Base 7,600305 17,126955 31,41693 20,52933 19,16838
Tabella 12: Valori della T [°C] nei punti medi degli strati in conglomerato bituminoso secondo Marchionna.
Le temperature che verranno usate nei calcoli che seguiranno sono le temperature medie di Barber.
5.2 Caratteristiche dei conglomerati bituminosi
Le miscele di conglomerato bituminoso sono costituite da: inerti, legante e vuoti.
La composizione volumetrica della miscela è una delle caratteristiche della miscela che influenza
maggiormente il comportamento sia resiliente che non reversibile dei conglomerati bituminosi. Le
componenti da valutare sono:
Va è la percentuale in volume degli aggregati lapidei;
Vb è la percentuale in volume del legante bituminoso;
Vv è la percentuale in volume dei vuoti.
Avendo noti a priori Vv e Pb, impiegando i valori medi di tali grandezze impiegate nei
capitolati speciali di appalto, le relazioni per calcolare la Va e la Vb sono:
Va
MVRa Pb
100-Va 100
Va Vb
MVRa Pb MVRb
1
100 MVRb
dove:
Pb è la percentuale in peso del legante;
MVRa, MVRb sono rispettivamente la massa volumica apparente degli aggregati e del
legante
21
MVRa MVRb
Pb [%] Vv [%] Va [%] Vb [%]
Strato [kg/mc] [kg/mc]
Usura 2750 1020 5,25 4,5 83,66 11,84
Binder 2700 1020 4,75 5 84,39 10,61
Base 2700 1020 4,00 5,5 85,45 9,05
Tabella 13: Composizione volumetrica della miscela di conglomerato bituminoso nei vari strati.
Le miscele di conglomerato bituminoso possono presentare caratteristiche fisiche e meccaniche
molto differenti a seconda della granulometria e della qualità dell’inerte e della qualità e quantità
del legante.
Le caratteristiche della miscela dell’aggregato lapideo sono stabilite dalla norme emanate dal
C.N.R. in funzione dello strato in cui il conglomerato è utilizzato, si utilizzano le indicazioni di
Autostrade S.p.A.:
CRIVELLO SETACCIO % IN PESO
USURA Pmax Pmin Pmedio
(mm) (mm) TRATTENUTA
20 16 100 100 100 0,00
P 3/4 23,75 19 100 100 100 0,00
15 12 100 90 95 5,00
P 3/8 11,875 9,5 85,625 14,38
10 8 90 70 80 20,00
P 4 5,9375 4,75 53,59375 46,41
5 4 55 40 47,5 52,50
2,5 2 38 25 31,5 68,50
0,5 0,4 20 11 15,5 84,50
0,225 0,18 15 8 11,5 88,50
P 200 0,09375 0,075 10 6 8 92,00
CRIVELLO SETACCIO % IN PESO
BASE Pmax Pmin Pmedio
(mm) (mm) TRATTENUTA
25 20 95 70 82,5 17,5
P 3/4 23,75 19 79,375 20,625
15 12 70 45 57,5 42,5
P 3/8 11,875 9,5 51,25 48,75
10 8 60 35 47,5 52,5
P 4 5,9375 4,75 39,375 60,625
5 4 50 25 37,5 62,5
2,5 2 38 18 28 72
0,5 0,4 20 6 13 87
0,225 0,18 14 4 9 91
22
P 200 0,09375 0,075 8 4 6 94
CRIVELLO SETACCIO % IN PESO
BINDER Pmax Pmin Pmedio
(mm) (mm) TRATTENUTA
25 20 100 100 100 0
P 3/4 23,75 19 97,8125 2,1875
15 12 100 65 82,5 17,5
P 3/8 11,875 9,5 71,5625 28,4375
10 8 80 50 65 35
P 4 5,9375 4,75 48,75 51,25
5 4 60 30 45 55
2,5 2 45 20 32,5 67,5
0,5 0,4 25 7 16 84
0,225 0,18 15 5 10 90
P 200 0,09375 0,075 8 4 6 94
Tabella 23: Granulometria degli inerti nei vari strati
dove:
p ¾ è la percentuale in peso di trattenuto allo setaccio da 3/4 di pollice (19 mm)sul peso
totale dell’aggregato (trattenuto complessivo);
p 3/8 è la percentuale in peso di trattenuto allo setaccio da 3/8 di pollice (9,5 mm) sul peso
totale dell’aggregato (trattenuto complessivo);
p 4 è la percentuale in peso di trattenuto allo setaccio n.4 della serie ASTM (4,75 mm) sul
peso totale dell’aggregato (trattenuto complessivo);
p 200 è la percentuale in peso passante allo setaccio n.200della serie ASTM (0,0075 mm)
sul peso totale dell’aggregato.
Per quanto riguarda, invece, il legante, per questo progetto è stato scelto un B50/70 con le
seguenti caratteristiche:
TIPO DI BITUME B50/70
Penetrazione a 25°C (°C) 70
Punto di rammollimento (°C) 51,5
Suscettività termica 0,039924
Indice di penetrazione 0,012645
Viscosità dinamica a 60°C(Pa*sec) 165
Tabella 34: Caratteristiche del legante
Ai fini del calcolo razionale un altro parametro da valutare è la viscosità del legante bituminoso per
la quale è stata utilizzata una formula bi‐logaritmica proposta dall’ASTM:
23
log(log( )) A VTS log(1.8 T 491.68)
Dove:
è la viscosità del bitume espressa in Poise;
T è la temperatura in °C;
A,VTS sono dei parametri che dipendono le caratteristiche del legante che sono stati
valutati tramite il valore di viscosità dinamica a 60°C individuando la classe a cui appartiene
il legante.
Il legante utilizzato avendo una viscosità dinamica a 60°C pari a 165 [Pa x sec] appartiene
alla classe di viscosità AC‐20 (140‐280 Pa x sec) e considerando una invecchiamento indotto dalle
fasi di miscelazione e posa in opera del conglomerato i parametri corrispondenti, suggeriti da
Mirza, sono:
A 10.8257 VTS= -3.6204
Perciò con le variazioni di temperatura dovute alla stagione e alla profondità media dello strato i
valori di viscosità risultano essere:
VISCOSITA' ( h) (Pa*sec)
usura binder base
INVERNO 907943791 907952204,4 907558162,1
PRIMAVERA 44095313,59 44095970,49 44065208,84
ESTATE 5164627,027 5164678,073 5162287,372
AUTUNNO 18484456,76 18484750,26 18471006,38
Tabella 45: Valori viscosità
5.3. Caratteristiche del carico applicato
I carichi per le pavimentazioni, sono costituiti dai mezzi transitanti, i quali trasmettono le azioni
esercitando delle pressioni sull’area di contatto tra il pneumatico e la superficie della
sovrastruttura stessa.
L’impronta del pneumatico può essere definita come l’area racchiusa dalla superficie di contatto
tra il pneumatico e la strada. L’impronta del pneumatico è una funzione del carico e della
pressione di gonfiaggio.
In genere, questa area ha una forma complessa complessa costituita da un rettangolo con due
semicerchi, che vene semplificata, considerando una forma equivalente rettangolare o circolare.
24
E’ possibile pertanto assumere un’area di impronta di tipo circolare:
dove:
P: Peso della singola ruota (carico gravante sul pneumatico): si considera l’asse singolo più
pesante nello spettro di traffico, che è l’asse da 120 KN, e lo si divide per due per
conoscere il peso della singola ruota. Inoltre per tenere conto dell’incremento dinamico si
amplifica questo valore del 10%;
P: Pressione di gonfi aggio del pneumatico: si assume pari a 7 daN /cm^2;
A: Area di impronta:
Inoltre è possibile ricavare il raggio dell’area di impronta:
Pressione di gonfiaggio (p) (daN/cm^2) 7
Carico gravante sul pneumatico (P)(ton) 6
Incremento carico (10%) (ton) 0,6
A= area di impronta (cm^2) 942,8571
r=raggio (cm) 17,32839
Tabella 16: Caratteristiche del carico applicato.
Per calcolare la frequenza di applicazione del carico si utilizza la seguente relazione, secondo il
criterio approssimato di Pellinen (Pellinen 04), in cui la frequenza risulta essere funzione della
velocità dei mezzi, della profondità del punto considerato dalla superficie della sovrastruttura.
1
f T 10 A
2 T
A [5 104 h 0.2 0.94 log(3.6 v)]
dove:
f è la frequenza della sollecitazione indotta alla profondità h dal passaggio del carico con
velocità v [Hz];
h è la profondità dalla superficie del punto medio dello strato per il quale si vuole valutare
la frequenza della sollecitazione [mm];
v è la velocità del veicolo a cui l’asse appartiene [m/sec].
Ottenendo così la seguente tabella dove la velocità media dei veicoli commerciali è stata
assunta pari a 80 km/h.
25
Spessori (mm) Spessori (mm)
25 80 210 25 80 210
V(Km/h) Periodo (sec) Frequenza per spessore (Hz)
80 0,010558 0,011249 0,013065 15,08151 14,15614 12,18835
Tabella 17: Valori della frequenza nei punti medi degli strati.
5.4. Calcolo del Modulo complesso IE*I degli starti in conglomerato bituminoso
I moduli complessi dei conglomerati bituminosi sono stati calcolati attraverso l’utilizzo di 3
differenti metodi di valutazione previsionale del modulo complesso:
metodo dell’Asphlat Institute;
metodo della Shell Francese;
metodo della BRRC;
Il metodo dell’Asphalt Institute è il metodo previsionale più conosciuto e maggiormente utilizzato
e fornisce il valore del modulo complesso in funzione delle caratteristiche granulometriche degli
aggregati lapidei, delle caratteristiche granulometriche della miscela e della viscosità del legante
bituminoso.
La formula utilizzata è la seguente:
E * 6890 10a
a 0.261 0.008225 p200 0.00000101 ( p200 )2 0.00196 p4 0.03157 Va
Vbeff 1.87 0.002808 p4 0.0000404 p3/8 0.0001786 ( p3/8 )2 0.164 p3/4
0.415
Vbeff Va
0.716log( f ) 0.7425log 6
1 e 10
dove:
p ¾ è la percentuale in peso di trattenuto allo setaccio da 3/4 di pollice (19 mm)sul peso
totale dell’aggregato (trattenuto complessivo);
p 3/8 è la percentuale in peso di trattenuto allo setaccio da 3/8 di pollice (9,5 mm) sul peso
totale dell’aggregato (trattenuto complessivo);
p 4 è la percentuale in peso di trattenuto allo setaccio n.4 della serie ASTM (4,75 mm) sul
peso totale dell’aggregato (trattenuto complessivo);
p 200 è la percentuale in peso passante allo setaccio n.200della serie ASTM (0,0075 mm)
sul peso totale dell’aggregato;
Va è la percentuale in volume degli aggregati lapidei;
26
Vb è la percentuale in volume del legante bituminoso;
è la viscosità del bitume espressa in Poise;
f è la frequenza di carico
I valori derivanti da tale valutazione sono i seguenti, al variare del periodo stagionale:
|E*|
(daN/cm^2) USURA BINDER BASE
INVERNO 144056,24 151997,91 192839,19
PRIMAVERA 85142,94 88957,49 109855,45
ESTATE 51561,75 53396,13 64356,27
AUTUNNO 70427,36 73331,87 89713,19
Tabella 5 Moduli complessi calcolati con il metodo dell’Asphalt Institute
Il metodo della SHELL francese è di impostazione sperimentale e si basa sull’osservazione che le
coppie di valori (|E*| , Sb ) di un assegnato conglomerato bituminoso, ottenute per varie
temperature e frequenze, danno luogo ad una curvatura il cui andamento dipende solo dalle
percentuali volumiche degli inerti e del legante.
Gli autori, per effettuare una correlazione globale valida cioè per ogni valore di Sb, hanno
assimilato tali curve a delle spezzate ed hanno individuato solo le correlazioni per alcuni elementi
caratteristici (vertici e pendenze); determinati tali valori è semplice calcolare |E*| per qualsiasi
valore di Sb.
Inizialmente si calcola il modulo di rigidità del bitume attraverso la seguente relazione:
dove:
t è il tempo di applicazione del carico e ed è valutato attraverso la seguente relazione:
1
t , con f la frequenza indicata nella tabella 16;
2 f
Tmedia è la temperatura media indicata nella tabella 12;
TPA è la temperatura di palla‐anello dedotta dalla tabella 14;
L’equazione per la valutazione del modulo complesso proposta da tale metodo è la seguente:
E * 10
27
Dove e è calcolato a seconda del campo di valori a cui appartiene Sb , i cui valori sono riportati
nella seguente tabella:
dove:
100 Va
A 10.82 1.342
Va Vb
1.12 ( A B )
M
log(30)
1.37 Vb2 1
N 0.6 log
1.33 Vb 1
Con tale metodo i valori del modulo complesso calcolati sono i seguenti a seconda della stagione:
|E*| (daN/cmq) USURA BINDER BASE
INVERNO 94869,737 100607,012 108289,773
PRIMAVERA 51977,763 56401,108 62942,881
ESTATE 22157,967 24955,692 29385,783
AUTUNNO 38311,598 42129,493 47925,183
Tabella 20:7 Moduli complessi calcolati con il metodo della Shell Francese
Il metodo della BRRC o di Franken è basato sul modello reologico di Huet.
La relazione per la valutazione del modulo complesso attraverso tale metodo è la seguente:
E * E R* (T , f )
dove:
E è il modulo “vetroso” puramente elastico che caratterizza il comportamento della
miscela per bassissime temperature e/o per elevate frequenze.
28
Stimato tramite una formulazione sperimentale frutto di studi di vari autori e modificata
per ottenere una migliore regressione dei dati sperimentali:
Vb Vv 0.1Vv
E 3.56 105 e
Vb
(valida per valori di 3<Va/Vb<12);
Va, Vb, Vv sono rispettivamente i volumi in percentuale di aggregati, legante e vuoti della
miscela;
R* (T , f ) è il modulo ridotto ovvero un coefficiente adimensionale funzione della
temperatura e della frequenza ( 0 R* 1 );
R* (T , f ) viene calcolato attraverso la seguente relazione:
0.13
Va
*
log R log F 1 1.35 1 e
*
Vb
1 0.11 log F *
Dove:
G * T , f
F* *
è il modulo residuo di taglio ovvero un coefficiente adimensionale
Grif
*
dipendente da: Grif 103 MN / m 2 modulo a taglio ultimo del legante per bassissime
2 (1 ) 3 3
dove :
1
tw è il tempo di carico [sec]
2 f
frequenze;
f è la frequenza [Hz]
20 1 25 A '
IP è l'indice di penetrazione
1 50 A '
log pen(T1 ) log pen(T2 ) log 800 log pen(25)
A'
T1 T2 TPA 25
T PA è la temperatura di rammollimento valutata tramite la prova di “palle e anello” [°C];
T è la temperatura a cui si desidera valutare le caratteristiche del legante [°C].
I risultati calcolati attraverso tale formulazione sono i seguenti:
|E*|
( daN/cm^2) USURA BINDER BASE
INVERNO 62572,0168 77256,77785 106874,2138
PRIMAVERA 38722,76682 49494,79446 71789,01418
29
ESTATE 17389,87611 23121,5361 35375,11593
AUTUNNO 29577,09324 38389,45863 56853,37386
Tabella 21: Moduli complessi calcolati con il metodo della BRRC o di Franken
Notando le diverse differenza tra i Moduli, si è scelto di fare una media tra i due primi metodi:
Asphalt e Shell Francese:
|E*|
(daN/cm^2) USURA BINDER BASE
INVERNO 119462,99 126302,46 150564,48
PRIMAVERA 68560,35 72679,30 86399,17
ESTATE 36859,86 39175,91 46871,03
AUTUNNO 54369,48 57730,68 68819,19
Tabella 22: Media dei moduli complessi calcolati con i metodi Asphalt e Shell
5.5. Calcolo del Modulo complesso di Poisson IνI
Il rapporto di Poisson complesso è calcolato attraverso la relazione suggerita nell’ambito del
nuovo metodo empirico ‐ meccanicistico dell’AASHTO, funzione del modulo complesso:
0.35
0.15
7.5 2.291log E *
1 e
E * modulo complesso [MPa]
I valori del modulo complesso inseriti nella formulazione sono stati calcolati nel precedente
paragrafo come media ottenuta dalla valutazione con le prime due metodologie di calcolo.
I rapporti complessi di Poisson calcolati sono i seguenti:
u USURA BINDER BASE
INVERNO 0,16 0,16 0,15
PRIMAVERA 0,16 0,16 0,16
ESTATE 0,17 0,17 0,16
AUTUNNO 0,16 0,16 0,16
Tabella 8:Valori medi dei rapporti di Poisson complessi
Per la fondazione in misto granulare e per il sottofondo è stato assunto un coefficiente di
Poisson pari a 0,35.
5.6. Calcolo dell’aderenza tra gli strati
30
L’aderenza (1/K) tra gli strati viene calcolata in funzione della pressione normale agente
all’interfaccia dei vari strati.
Questa viene valutata in funzione di una mano di attacco di 1 Kg/m^2 e per due differenti
temperature, a 25°C e 55°C.
Per tenere conto dei tempi brevi di carico che si verificano nella realtà (veicoli viaggianti) e che
comportano una maggiore rigidezza del conglomerato si applicano dei coefficienti correttivi ai
risultati ottenuti a 25°C e 55°C, rispettivamente uguali a 7 e 12 (K dinamici).
Inoltre per tenere conto del fatto che nel passaggio tra la base, fondazione e sottofondo si passa
da un elemento legato ad uno non legato, il valore dell’ aderenza sarà considerato con buona
approssimazione la metà di quello ottenuto dai grafici che ripirtano la sperimentazione condotta
in Israele da Uzan, Livneh ed Eshed.
Da questi valori, sono stati poi estrapolati i valori di K relativi alle temperature dell’Italia Centrale
calcolati in precedenza considerando una relazione di tipo lineare.
USURA BINDER BASE FONDAZIONE
BINDER BASE FONDAZIONE SOTTOFONDO
K (daN/cm^3) 1478,20 1357,13 678,56 469,12
INVERNO A=1/K (cm^3/daN)
0,0006765 0,0007369 0,0014737 0,0021317
K (daN/cm^3) 1394,34 1222,94 611,46 391,75
PRIMAVERA A=1/K (cm^3/daN)
0,0007172 0,0008177 0,0016354 0,0025526
K (daN/cm^3) 1325,49 1112,81 556,40 328,26
ESTATE A=1/K (cm^3/daN)
0,0007544 0,0008986 0,0017973 0,0030464
K (daN/cm^3) 1367,49 1180,00 589,99 366,99
AUTUNNO A=1/K (cm^3/daN)
0,0007313 0,0008475 0,0016949 0,0027248
Tabella 24: Valori dell’aderenza tra gli strati.
5.7. analisi dello stato di tensione e deformazione
Per analizzare lo stato di tensione e di deformazione che il traffico determina in una
pavimentazione stradale, questa viene schematizzata come una serie di strati orizzontali
sovrapposti, infiniti in pianta e di spessore costante, che hanno proprietà di omogeneità, di
isotropia e di elasticità lineare, caratterizzati quindi ciascuno dal modulo E e dal coefficiente di
Poisson; questi strati sono appoggiati sul sottofondo, schematizzato come un semispazio
indefinito, anch’esso omogeneo, elastico ed isotropo.
31
I carichi di traffico agenti sulla superficie della pavimentazione sono quelli verticali trasmessi dalle
ruote dei veicoli, che si ritengono uniformemente distribuiti su superfici circolari, di area uguale a
quella di impronta dei pneumatici, con pressione uguale a quella di gonfiaggio degli stessi. Questo
schema del multistrato elastico viene risolto attraverso un programma di calcolo denominato
BISAR ; ed i dati delle tensioni e delle deformazioni nelle quattro stagioni vengono riportati nelle
tabelle che seguono.
Si noti che vengono assunti positivi gli sforzi di compressione e gli accorciamenti deformativi;
negativi gli sforzi di trazione e le deformazioni di allungamento.
Inoltre il piano di riferimento per determinare la profondità è il piano superficiale dello strato di
usura.
5.7.1 Dati di input
Di seguito si riportano le tabelle con i parametri inseriti nel programma BISAR:
spessori (cm) n h (cm)
usura 5 2 2,5
binder 6 2 3
base 20 5 4
fondazione (MG) 15 5 3
sottofondo 50 10 5
|E*|
(daN/cm^2) USURA BINDER BASE
INVERNO 119462,99 126302,46 150564,48
PRIMAVERA 68560,35 72679,30 86399,17
ESTATE 36859,86 39175,91 46871,03
AUTUNNO 54369,48 57730,68 68819,19
u USURA BINDER BASE
INVERNO 0,16 0,16 0,15
PRIMAVERA 0,16 0,16 0,16
ESTATE 0,17 0,17 0,16
AUTUNNO 0,16 0,16 0,16
K (daN/cm^3)
USURA BINDER BASE FONDAZIONE
BINDER BASE FONDAZIONE SOTTOFONDO
32
INVERNO 1478,20 1357,13 678,56 469,12
PRIMAVERA 1394,34 1222,94 611,46 391,75
ESTATE 1325,49 1112,81 556,40 328,26
AUTUNNO 1367,49 1180,00 589,99 366,99
Tabella 25: Dati di input.
Per quanto riguarda invece la fondazione relativa alla pavimentazione, essa è composta da misto
granulare, caratterizzato da una portanza, identificata dall’indice CBR pari a 50.
Tale valore è il minimo previsto dalle norme tecniche di appalto dell’ANAS e della Autostrade
S.p.A. .
Per il calcolo razionale dall’indice CBR si è risaliti al valore del modulo resiliente Mr tramite l’abaco
fornito dall’”AASHTO guide”.
daN
C.B.R. 50 M r 1750
cm 2
Tale valore può essere ricavato tramite formulazioni sperimentali, che si basano su processi
iteratici.
La formulazione, più accreditata, è quella proposta da Uzan (1985) nella quale è presente un
termine contenente la tensione deviatorica q, o, più in particolare, nel caso tridimensionale la
tensione ottaedrale:
k2 k3
M r k1 po oct
po po
dove:
M r è il modulo resiliente [MPa];
1
oct 1 3 1 2 2 3
2 2 2
è la tensione di taglio ottaedrale;
3
1 è la tensione principale massima [kPa];
2 3 è la tensione laterale di confinamento [kPa];
po è una costante pari alla pressione atmosferica (100 kPa);
k1 , k2 , k3 sono costanti del modello che sono stati valutati facendo riferimento ai valori
33
Il valore del coefficiente di Poisson ipotizzato è pari a 0,35.
Le formulazioni antecedenti, quella di Uzan, avevano dei due limiti di base:
Consideravano costante il Rapporto di Poisson, che invece varia in funzione della tensione
applicata;
Consideravano l’effetto delle tensioni solo attraverso la tensione volumetrica. Molte
ricerche hanno , invece, evidenziato come il Modulo Resiliente, degli strati in misto
granulare, sia funzione, non solo dalla tensione volumetrica , ma anche dall’intensità delle
deformazioni di scorrimento indotta principalmente dalla tensione devia torica q.
Uzan considera entrambi gli aspetti, ecco perché è la formulazione più attendibile.
5.7.2 Risultati
Si riportano, nelle seguenti tabelle, i dati ottenuti dal programma di calcolo Bisar:
INVERNO
Posizione z sx sz εx εz
Posiz. 1 0 ‐7,94 ‐7 ‐4,6E‐05 ‐3,7E‐05
Posiz. 2 2,5 ‐5,03 ‐7,03 ‐2,6E‐05 ‐4,5E‐05
Posiz. 3 5 ‐2,24 ‐6,96 ‐6,5E‐06 ‐5,2E‐05
Posiz. 4 5 ‐6,5 ‐6,96 ‐3,4E‐05 ‐3,9E‐05
Posiz. 5 8 ‐3,1 ‐6,73 ‐1,2E‐05 ‐4,6E‐05
Posiz. 6 11 0,157 ‐6,41 9,17E‐06 ‐5,1E‐05
Posiz. 7 11 ‐8,53 ‐6,41 ‐4,2E‐05 ‐2,6E‐05
Posiz. 8 15 ‐3,95 ‐5,5 ‐1,7E‐05 ‐2,9E‐05
Posiz. 9 19 ‐0,187 ‐3,98 2,91E‐06 ‐2,6E‐05
Posiz. 10 23 3,2 ‐2,3 2,03E‐05 ‐2,2E‐05
Posiz. 11 27 6,75 ‐0,912 3,9E‐05 ‐1,9E‐05
Posiz. 12 31 11,1 ‐0,291 6,28E‐05 ‐2,4E‐05
Posiz. 13 31 ‐0,00663 ‐0,291 5,57E‐05 ‐0,00016
Posiz. 14 34 0,00533 ‐0,264 5,47E‐05 ‐0,00015
Posiz. 15 37 0,017 ‐0,24 5,44E‐05 ‐0,00014
Posiz. 16 40 0,029 ‐0,22 5,49E‐05 ‐0,00014
Posiz. 17 43 0,0422 ‐0,204 5,64E‐05 ‐0,00013
Posiz. 18 43 0,0571 ‐0,191 5,94E‐05 ‐0,00013
Posiz. 19 46 ‐0,0175 ‐0,191 5,54E‐05 ‐0,00018
Posiz. 20 51 ‐0,0148 ‐0,174 5,12E‐05 ‐0,00016
Posiz. 21 56 ‐0,0128 ‐0,159 4,75E‐05 ‐0,00015
Posiz. 22 61 ‐0,0111 ‐0,147 4,43E‐05 ‐0,00014
Posiz. 23 66 ‐0,00963 ‐0,137 4,15E‐05 ‐0,00013
Posiz. 24 71 ‐0,00844 ‐0,127 3,91E‐05 ‐0,00012
Posiz. 25 76 ‐0,0074 ‐0,119 3,7E‐05 ‐0,00011
34
Posiz. 26 81 ‐0,00653 ‐0,112 3,5E‐05 ‐0,00011
Posiz. 27 86 ‐0,00572 ‐0,106 3,33E‐05 ‐0,0001
Posiz. 28 91 ‐0,00501 ‐0,0998 3,17E‐05 ‐9,6E‐05
Posiz. 29 96 ‐0,00437 ‐0,0946 3,03E‐05 ‐9,1E‐05
Tabella 26: Risultati tensioni e deformazioni in INVERNO
Figura 3: Rappresentazione tensioni e deformazioni in INVERNO
35
Posizione Uz
Posiz. 30 0,0265
Posiz. 31 0,0242
Posiz. 32 0,0225
Posiz. 33 0,0208
Posiz. 34 0,0193
Posiz. 35 0,0178
Posiz. 36 0,0164
Posiz. 37 0,0152
Posiz. 38 0,014
Posiz. 39 0,0129
Posiz. 40 0,012
Posiz. 41 0,0111
Posiz. 42 0,0103
Posiz. 43 0,00955
Posiz. 44 0,00889
Tabella 27: Risultati spostamenti in INVERNO
Figura 4: Rappresentazione del bacino di deflessione in INVERNO
36
PRIMAVERA
Posizione z sx sz εx εz
Posiz. 1 0 ‐7,57 ‐7 ‐7,6E‐05 ‐6,7E‐05
Posiz. 2 2,5 ‐5,05 ‐7,02 ‐4,6E‐05 ‐7,9E‐05
Posiz. 3 5 ‐2,67 ‐6,91 ‐1,7E‐05 ‐8,8E‐05
Posiz. 4 5 ‐5,8 ‐6,91 ‐5,2E‐05 ‐7E‐05
Posiz. 5 8 ‐2,93 ‐6,62 ‐1,9E‐05 ‐7,8E‐05
Posiz. 6 11 ‐0,221 ‐6,23 1,12E‐05 ‐8,5E‐05
Posiz. 7 11 ‐7,01 ‐6,23 ‐5,7E‐05 ‐4,6E‐05
Posiz. 8 15 ‐3,17 ‐5,27 ‐2,1E‐05 ‐4,9E‐05
Posiz. 9 19 ‐0,0305 ‐3,83 6,79E‐06 ‐4,4E‐05
Posiz. 10 23 2,79 ‐2,27 3,14E‐05 ‐3,7E‐05
Posiz. 11 27 5,78 ‐0,987 5,8E‐05 ‐3,3E‐05
Posiz. 12 31 9,46 ‐0,404 9,27E‐05 ‐4E‐05
Posiz. 13 31 ‐0,00019 ‐0,404 8,08E‐05 ‐0,00023
Posiz. 14 34 0,0166 ‐0,364 7,89E‐05 ‐0,00021
Posiz. 15 37 0,0328 ‐0,329 7,79E‐05 ‐0,0002
Posiz. 16 40 0,0497 ‐0,299 7,82E‐05 ‐0,00019
Posiz. 17 43 0,0683 ‐0,274 8,02E‐05 ‐0,00018
Posiz. 18 43 0,0898 ‐0,255 8,43E‐05 ‐0,00018
Posiz. 19 46 ‐0,0182 ‐0,255 7,73E‐05 ‐0,00024
Posiz. 20 51 ‐0,0147 ‐0,23 7,09E‐05 ‐0,00022
Posiz. 21 56 ‐0,0121 ‐0,209 6,53E‐05 ‐0,0002
Posiz. 22 61 ‐0,0101 ‐0,191 6,03E‐05 ‐0,00018
Posiz. 23 66 ‐0,00853 ‐0,176 5,61E‐05 ‐0,00017
Posiz. 24 71 ‐0,00722 ‐0,163 5,23E‐05 ‐0,00016
Posiz. 25 76 ‐0,0061 ‐0,152 4,91E‐05 ‐0,00015
Posiz. 26 81 ‐0,00514 ‐0,141 4,61E‐05 ‐0,00014
Posiz. 27 86 ‐0,00431 ‐0,132 4,35E‐05 ‐0,00013
Posiz. 28 91 ‐0,00359 ‐0,124 4,12E‐05 ‐0,00012
Posiz. 29 96 ‐0,00296 ‐0,117 3,91E‐05 ‐0,00012
Tabella 28: Risultati tensioni e deformazioni in PRIMAVERA
37
Figura 5: Rappresentazione tensioni e deformazioni in PRIMAVERA
38
Posizione Uz
Posiz. 30 0,0314
Posiz. 31 0,0279
Posiz. 32 0,0255
Posiz. 33 0,0232
Posiz. 34 0,0211
Posiz. 35 0,0192
Posiz. 36 0,0175
Posiz. 37 0,0159
Posiz. 38 0,0145
Posiz. 39 0,0132
Posiz. 40 0,0121
Posiz. 41 0,0111
Posiz. 42 0,0102
Posiz. 43 0,0094
Posiz. 44 0,0087
Tabella 29: Risultati spostamenti in PRIMAVERA
Figura 6: Rappresentazione del bacino di deflessione in PRIMAVERA
39
ESTATE
Posizione z sx sz εx εz
Posiz. 1 0 ‐7 ‐0,00013 ‐0,00012 0,0405
Posiz. 2 2,5 ‐7 ‐8,2E‐05 ‐0,00014 0,0401
Posiz. 3 5 ‐6,87 ‐3,8E‐05 ‐0,00016 0,0398
Posiz. 4 5 ‐6,87 ‐7,9E‐05 ‐0,00013 0,0398
Posiz. 5 8 ‐6,52 ‐3,1E‐05 ‐0,00014 0,0393
Posiz. 6 11 ‐6,04 1,23E‐05 ‐0,00015 0,0389
Posiz. 7 11 ‐6,04 ‐7,6E‐05 ‐9,2E‐05 0,0389
Posiz. 8 15 ‐5,04 ‐2,5E‐05 ‐9,1E‐05 0,0385
Posiz. 9 19 ‐3,68 1,45E‐05 ‐7,9E‐05 0,0382
Posiz. 10 23 ‐2,26 4,93E‐05 ‐6,4E‐05 0,0379
Posiz. 11 27 ‐1,11 8,76E‐05 ‐5,6E‐05 0,0377
Posiz. 12 31 ‐0,573 0,000139 ‐6,4E‐05 0,0374
Posiz. 13 31 ‐0,573 0,000119 ‐0,00033 0,0374
Posiz. 14 34 ‐0,511 0,000115 ‐0,00031 0,0365
Posiz. 15 37 ‐0,457 0,000113 ‐0,00028 0,0356
Posiz. 16 40 ‐0,412 0,000113 ‐0,00027 0,0348
Posiz. 17 43 ‐0,374 0,000115 ‐0,00026 0,034
Posiz. 18 43 ‐0,345 0,000121 ‐0,00025 0,0332
Posiz. 19 46 ‐0,345 0,000109 ‐0,00033 0,0332
Posiz. 20 51 ‐0,308 9,91E‐05 ‐0,0003 0,0317
Posiz. 21 56 ‐0,277 9,04E‐05 ‐0,00027 0,0302
Posiz. 22 61 ‐0,251 8,28E‐05 ‐0,00025 0,0289
Posiz. 23 66 ‐0,229 7,62E‐05 ‐0,00022 0,0278
Posiz. 24 71 ‐0,21 7,05E‐05 ‐0,00021 0,0267
Posiz. 25 76 ‐0,194 6,54E‐05 ‐0,00019 0,0257
Posiz. 26 81 ‐0,179 6,1E‐05 ‐0,00018 0,0248
Posiz. 27 86 ‐0,167 5,71E‐05 ‐0,00017 0,0239
Posiz. 28 91 ‐0,155 5,36E‐05 ‐0,00016 0,0231
Posiz. 29 96 ‐0,145 5,04E‐05 ‐0,00014 0,0224
Tabella 30: Risultati tensioni e deformazioni in ESTATE
40
Figura 7: Rappresentazione tensioni e deformazioni in ESTATE
41
Posizione Uz
Posiz. 30 0,0379
Posiz. 31 0,0323
Posiz. 32 0,0289
Posiz. 33 0,0257
Posiz. 34 0,0229
Posiz. 35 0,0204
Posiz. 36 0,0183
Posiz. 37 0,0163
Posiz. 38 0,0147
Posiz. 39 0,0132
Posiz. 40 0,012
Posiz. 41 0,0109
Posiz. 42 0,00996
Posiz. 43 0,00915
Posiz. 44 0,00845
Tabella 31: Risultati spostamenti in ESTATE
Figura 8: Rappresentazione del bacino di deflessione in ESTATE
42
AUTUNNO
Posizione z sx sz εx εz
Posiz. 1 0 ‐7,39 ‐7 ‐9,4E‐05 ‐8,5E‐05
Posiz. 2 2,5 ‐5,03 ‐7,01 ‐5,7E‐05 ‐9,9E‐05
Posiz. 3 5 ‐2,82 ‐6,89 ‐2,3E‐05 ‐0,00011
Posiz. 4 5 ‐5,51 ‐6,89 ‐6,1E‐05 ‐8,9E‐05
Posiz. 5 8 ‐2,86 ‐6,58 ‐2,3E‐05 ‐9,8E‐05
Posiz. 6 11 ‐0,38 ‐6,16 1,15E‐05 ‐0,0001
Posiz. 7 11 ‐6,38 ‐6,16 ‐6,4E‐05 ‐6E‐05
Posiz. 8 15 ‐2,86 ‐5,18 ‐2,3E‐05 ‐6,2E‐05
Posiz. 9 19 0,0275 ‐3,77 9,09E‐06 ‐5,5E‐05
Posiz. 10 23 2,62 ‐2,26 3,72E‐05 ‐4,5E‐05
Posiz. 11 27 5,36 ‐1,03 6,79E‐05 ‐4E‐05
Posiz. 12 31 8,77 ‐0,462 0,000108 ‐4,8E‐05
Posiz. 13 31 0,00349 ‐0,462 9,36E‐05 ‐0,00027
Posiz. 14 34 0,0227 ‐0,414 9,12E‐05 ‐0,00025
Posiz. 15 37 0,0413 ‐0,373 8,98E‐05 ‐0,00023
Posiz. 16 40 0,0606 ‐0,337 9E‐05 ‐0,00022
Posiz. 17 43 0,0819 ‐0,309 9,21E‐05 ‐0,00021
Posiz. 18 43 0,107 ‐0,286 9,69E‐05 ‐0,00021
Posiz. 19 46 ‐0,0183 ‐0,286 8,82E‐05 ‐0,00027
Posiz. 20 51 ‐0,0143 ‐0,257 8,06E‐05 ‐0,00025
Posiz. 21 56 ‐0,0115 ‐0,233 7,39E‐05 ‐0,00022
Posiz. 22 61 ‐0,00943 ‐0,212 6,81E‐05 ‐0,00021
Posiz. 23 66 ‐0,00777 ‐0,195 6,31E‐05 ‐0,00019
Posiz. 24 71 ‐0,00642 ‐0,18 5,87E‐05 ‐0,00017
Posiz. 25 76 ‐0,00529 ‐0,166 5,48E‐05 ‐0,00016
Posiz. 26 81 ‐0,00434 ‐0,155 5,14E‐05 ‐0,00015
Posiz. 27 86 ‐0,00352 ‐0,145 4,83E‐05 ‐0,00014
Posiz. 28 91 ‐0,00281 ‐0,136 4,56E‐05 ‐0,00013
Posiz. 29 96 ‐0,0022 ‐0,127 4,31E‐05 ‐0,00013
Tabella 32: Risultati tensioni e deformazioni in AUTUNNO
43
Figura 9: Rappresentazione tensioni e deformazioni in AUTUNNO
44
Posizione Uz
Posiz. 30 0,0337
Posiz. 31 0,0295
Posiz. 32 0,0268
Posiz. 33 0,0242
Posiz. 34 0,0219
Posiz. 35 0,0197
Posiz. 36 0,0178
Posiz. 37 0,0161
Posiz. 38 0,0146
Posiz. 39 0,0133
Posiz. 40 0,0121
Posiz. 41 0,011
Posiz. 42 0,0101
Posiz. 43 0,00931
Posiz. 44 0,00861
Tabella 33: Risultati spostamenti in AUTUNNO
Figura 10: Rappresentazione del bacino di deflessione in AUTUNNO
45
5.8 Calcolo del danno cumulato a fatica
Il passaggio ripetuto dei veicoli produce, nella sovrastruttura, dapprima l’innesco di fessure alla
base degli strati legati con bitume, dove si verificano le massime tensioni di trazione, ed in seguito,
con il progredire dei passaggi, la risalita delle fessure stesse alla superficie.
Quando la fessurazione superficiale ha raggiunto una certa estensione, le qualità strutturali
(capacità portante) della pavimentazione, e con esse quelle funzionali, assumono valori tali da
poter considerare a tutti gli effetti esaurita la sua vita utile.
Lo stato limite nei confronti dei fenomeni di fatica è, quindi, individuato attraverso l’estensione
dell’area superficiale fessurata.
Il calcolo del danno da fatica, nei vari strati della pavimentazione stradale, si esegue applicando la
legge dell’accumulo lineare, proposta da Miner.
Applicando tale criterio, la sovrastruttura risulterà verificata nei riguardi della perdita di
funzionalità dovuta ai fenomeni di fatica se risulta:
ni , j
DC
j i N iFT
,j
in cui:
ni,j è il numero dei cicli di carico (numero di passaggi) che producono una deformazione ei;
NFT i,j= NI + NF10 dove:
NI è il numero di passaggi che provoca l’innesco della fessura negli strati legati più
profondi;
NF10 è il numero di passaggi che provoca la risalita della fessura in superficie e una
estensione dell’area fessurata del 10%;
j è il numero dei vari livelli di deformazione.
I vari metodi si differenziano per il calcolo del NFT i,j , il calcolo è stato effettuato mediante
due formulazioni:
Marchionna ‐ Verstaeten;
AASHTO 2002.
46
5.8.1 Criterio impiegato nel Catalogo Italiano delle pavimentazioni (Marchionna –
Verstraeten)
Nel criterio di Marchionna – Verstraeten, impiegato nel Catalogo italiano delle pavimentazioni, si
trova il numero complessivo di passaggi dell’asse i‐esimo nel periodo stagionale j‐esimo NijFT che
causa un’estensione della superficie fessurata nelle wheel path del 10%, ossia lo stato limite.
Nell’analisi che si sta effettuando è stata presa un’unica tipologia di asse equivalente di 12 t,
mentre i periodi stagionali sono solo quattro.
Di conseguenza si ha:
N 12FT, j N 12I , j N 12F 10
,j
dove:
N12,jI è il numero di cicli dell’asse da 12 t nella stagione j‐esima che produce l’innesco della
fessura. Per calcolare questo parametro si usa la formula proposta da Verstraeten:
V B
LogN I 6 4,7619 Log Log h
VB VV
dove:
h è la deformazione di trazione massima (positiva) che si verifica alla base degli strati in
conglomerato bituminoso;
VB e VV sono la percentuale in volume rispettivamente del bitume e dei vuoti;
Γ è un coefficiente che dipende dal tipo di bitume usato ed è pari a 1,2510‐4 per i bitumi
impiegati in Italia;
N12,jF10 è il numero di cicli dell’asse da 12 t nella stagione j‐esima che determina la
propagazione delle fessure in superficie fino ad ottenere un’area fessurata del 10%. Esso si
può calcolare ricorrendo alla formula proposta da Marchionna:
N F 10 1,373 e 1,098 n h ( 0,152 0, 476 n ) [( E ) ' ( ) ' 10 ' ]
dove:
E è il modulo complesso medio (media pesata con le altezze degli strati) del complesso
degli strati in conglomerato bituminoso [daN/cm^2];
s è la tensione di trazione (positiva nella formula) alla base dello strato in conglomerato
bituminoso più profondo [daN/cm^2];
47
h è lo spessore complessivo degli strati in conglomerato bituminoso [cm];
n è un parametro dipendente dalle caratteristiche del conglomerato compreso tra 4,5–5 (
si assumerà n = 5);
I risultati relativi all’elaborazione dei dati tramite l’uso delle formulazioni appena descritte sono i
seguenti:
LOG (NI) NI NF10 NFT
INVERNO 6,44 2.763.220,79 16.965.428,55 19.728.649,34
PRIMAVERA 5,64 432.596,06 8.057.707,58 8.490.303,64
ESTATE 4,80 62.848,86 3.957.179,74 4.020.028,60
AUTUNNO 5,32 209.006,10 6.105.147,32 6.314.153,42
Tabella 34: Risultati formulazione Marchionna ‐ Verstaeten
Per effettuare la verifica si è utilizzata la legge sull’accumulo del danno a fatica proposta da
Palmgreen e Miner. Attraverso tale criterio è stato possibile valutare il danno cumulato DC
prodotto dal passaggio del traffico commerciale durante la vita utile, facendo riferimento come al
solito al numero di passaggi dell’asse standard equivalente da 12 t. Il danno cumulato si calcola
quindi come:
ni , j
DC
j i N iFT
,j
dove:
Ni,j è il numero di passaggi di assi della i‐esima tipologia durante il j‐esimo periodo
temporale ed è pari a: ni,j = pj x cj x ni , dove ni è il numero di assi standard da 12 t durante la
j‐esima stagione. Tale valore è stato determinato a partire dal numero di assi standard
equivalenti da 8,2 t calcolati col metodo empirico dell’AASHTO diviso il coefficiente di
equivalenza C8,2‐12 tra l’asse da 8,2 t e quello da 12 t pari a 4,584; pj è la percentuale di
traffico che transita durante la frazione di tempo in cui si verificano le condizioni climatiche
j‐esime, in questo caso è stato ipotizzato un traffico uniformemente distribuito durante
l’anno per ciascuna stagione quindi p = 1/4, mentre cj è un coefficiente che tiene conto
della distribuzione del traffico tra il giorno e la notte c = 1.
48
Ni,jFT sono i valori massimi ammissibili calcolati precedentemente.
Facendo la verifica viene un danno cumulato DC = 0,796 1 che risulta soddisfacente.
5.8.2 Criterio impiegato nel metodo empirico meccanicistico dell’AASHTO
Nel metodo AASHTO viene ipotizzato che si possano verificare due meccanismi differenti di
fessurazione: il primo, analogo a quello considerato nel criterio precedente, prevede l’innesco
della fessura alla base degli strati in conglomerato bituminoso e la risalita in superficie; il secondo
meccanismo, invece, auspica l’innesco della fessura in superficie a causa delle azioni tangenziali e
la sua propagazione verso il basso. In analogia col primo criterio e anche perché è più simile al caso
reale si è considerato il primo meccanismo. Il modello come il precedente permette di valutare il
numero di passaggi dell’asse da 12 t nel periodo stagionale j‐esimo N12,jFT che causa una
percentuale di area fessurata pari al 50% dell’intera corsia, quindi lo stato limite è diverso dal
modello del Catalogo. La formula per il calcolo è la seguente:
3, 9492 1, 281
1 0,069
N FT
C 0,00432 k
'
12 , j
1 E
t, j j
dove:
C = 10M = 0,468 è il coefficiente di calibrazione per tenere conto delle differenze tra
condizioni di laboratorio e in sito con:
Vb
M 4.84 0.69
Vb Vv
Il cui risultato è pari a M = ‐0,329.
VB = 9,05% e VB = 5,5% sono le percentuali volumetriche rispettivamente del bitume e dei
vuoti nello starto di base;
k1’ è un coefficiente che tiene conto dell’effetto dello spessore totale degli strati in
conglomerato bituminoso sul fenomeno della risalita delle fessure ed ha l’espressione:
1
k1' 250
0,003602
0,000398
1 e (15,6760,110968hAC )
Dove:
hAC = 310 mm è lo spessore totale degli strati in conglomerato bituminoso;
49
t,j sono le deformazioni di trazione (positive) che si hanno alla base degli strati in
conglomerato bituminoso nelle varie stagioni;
Ej sono i moduli complessi medi stagionali (media pesata) del complesso degli strati in
conglomerato bituminoso [daN/cm2]. I valori calcolati sono inseriti in tabella.
Strato di base |E*| (daN/cm^2) NFT
INVERNO 150564,48 150.870.340,94
PRIMAVERA 86399,17 66.025.023,80
ESTATE 46871,03 29.184.078,80
AUTUNNO 68819,19 48.335.430,09
Tabella 35: Risultati formulazione AASHTO 2002.
La verifica è stata eseguita in modo identico al criterio del catalogo, ossia utilizzando la legge
sull’accumulo del danno a fatica proposta da Palmgreen e Miner. Attraverso tale criterio è stato
possibile valutare il danno cumulato DC prodotto dal passaggio del traffico commerciale durante la
vita utile, facendo riferimento come al solito al numero di passaggi dell’asse standard equivalente
da 12 t. Il valore del danno risulta essere DC = 0,11.
Nel metodo dell’AASHTO quindi il danno cumulato è minore rispetto a quello del catalogo poiché è
diverso lo stato limite considerato.
Confronto tra i metodi
Mrchionna AASHTO
Verstraeten
INVERNO 0,070 0,009
PRIMAVERA 0,163 0,021
ESTATE 0,344 0,047
AUTUNNO 0,219 0,029
Tabella 36: Confronto tra i due metodi.
Inoltre il metodo AASHTO permette di conoscere la percentuale della superficie della corsia
affetta da fessurazione FCbu a partire dal DC appena calcolato:
6000 1
FC ( DC ) C1 ' C2 'log( DC 100) (*)
1 e 60
Il cui risultato è FC(DC) = 0,18%.
dove:
C1 ' 2 C2 ' = 12,963
50
2.856
h
C2 ' 2.40874 39.748 1 AC .= -6,48
25.4
Per avere un confronto diretto tra i due criteri bisogna rapportare questa percentuale d’area
fessurata riferita alla corsia a quella riferita alle wheel path. Ciò si può fare in modo approssimato
semplicemente tramite una proporzione che tiene conto del fatto che la corsia ha una larghezza di
3,75 m, mentre entrambe le wheel path occupano circa 1 m. Di conseguenza per ricavare la
percentuale d’area delle wheel path basta moltiplicare la FCbu per il fattore 3,75 da cui viene
0,677% e quindi minore del 10% in accordo col primo metodo.
5.8.3 L’affidabilità nelle verifiche a fatica
I modelli finora utilizzati per la valutazione del danno a fatica hanno fornito dei valori del danno
cumulato con un’affidabilità del 50%, ossia si è assunto un valore medio del degrado.
L’affidabilità infatti tiene conto degli aspetti stocastici dei modelli e rappresenta la probabilità che
il degrado valutato in maniera previsionale risulti minore di quello che si verificherà realmente.
Se utilizzassimo il valore medio del degrado la probabilità che il reale risulti minore di quello
previsto sarebbe appunto del 50% e quindi troppo bassa. Nel metodo dell’AASHTO sulla base dei
dati sperimentali ricavati si è ipotizzato che la percentuale di area fessurata FCbu(R,DC)
corrispondente ad un certo valore del danno cumulato DC e per un’affidabilità pari a R sia
distribuita come una variabile aleatoria normale calcolata come:
FC bu ( R, DC ) FC bu ( DC ) bu ( DC ) Z R (**)
dove:
FC bu (DC ) = 0,18% è il livello medio della percentuale di area fessurata con affidabilità al
50% corrispondente al danno cumulato valutato nel paragrafo precedente;
bu (DC) è la deviazione standard della variabile aleatoria area fessurata che risulta essere
funzione del valore medio del degrado stesso espresso attraverso il danno cumulato:
12
bu ( D) 0.5 bu (DC) = 0,68
1 e
1.308 2.949log( D )
ZR è il valore della varibile aleatoria normale standard per cui la funzione di distribuzione è
pari all’affidabilità R: F(ZR) = R. Ipotizzando un’affidabilità R = 90% si ha ZR pari a 1,282.
Si ricava una percentuale di area fessurata FCbu(90%, DC) riferita all’intera corsia del 1,05% < 50% e
quindi accettabile.
51
Come ulteriore controllo si è riportata quest’area a quella delle wheel path semplicemente
moltiplicando la FCbu(90%, DC) per la larghezza della corsia di 3,75 m, da cui viene una percentuale
d’area di 3,95%.
Per quanto riguarda invece il danno cumulato calcolato tramite il criterio del catalogo italiano ,
tale metodo non fornisce una formulazione in grado di considerare un’affidabilità differente da
quella del 50%. Per ovviare a questo problema si è stabilita un’equivalenza tra i due metodi, la
quale consiste nel riportare lo stato limite assunto nel criterio del catalogo del 10% di area
fessurata nelle wheel path ad un’area fessurata equivalente della corsia come al solito dividendo
per il fattore 3,75, da cui viene fuori una percentuale d’area di 2,67%.
Impiegando ora le espressioni relative al metodo AASHTO è possibile determinare i valori del
danno cumulato DC che producono il raggiungimento di tale stato limite per i diversi valori
dell’affidabilità del 50% e 90%: DC (R = 50%, FCbu = 2,67%) = DC50 e DC (R = 90%, FCbu = 2,67%) =
DC90.
Il danno cumulato con R = 50% si può ricavare tramite la relazione (*) del paragrafo precedente da
cui si ha DC50 = 0,279, mentre per quello al 90% si è utilizzata la formula (**) della pagina
precedente in cui l’incognita è il danno cumulato e imponendo l’area FCbu = 2,67% si trova DC90 =
0,325.
Se si fa il rapporto tra i due danni cumulati si ottiene il valore:
Ne risulta quindi un valore del danno cumulato, secondo il criterio usato dal Catalogo delle
pavimentazioni pari a:
RIEPILOGO VERIFICA A FATICA
Metodo Catalogo
AASHTO
Italiano
FCbu FCbu FCbu FCbu
50% 90% 50% 90%
corsia 0,18% 1,05% < 2,67% < 2,67%
% area fessurata
wheel pats 0,67% 3,95% < 10% < 10%
DC danno cumulato 0,11 0,2 0,8 0,93
Tabella 37: Riepilogo valori verifica a fatica.
52
5.9 Calcolo dei cedimenti permanenti di origine viscosa (ormaie)
Per effetto del comportamento viscoso non reversibile dei materiali costituenti la pavimentazione
e a causa delle ripetute sollecitazioni, si verificano, negli strati della sovrastruttura, delle
deformazioni permanenti.
Queste deformazioni permanenti sono la causa dell’aumento dell’irregolarità del piano viabile,
possono essere sia in senso trasversale all’asse della pavimentazione sia in senso longitudinale.
Le deformazioni in senso trasversale, ovvero dei cedimenti verticali nelle wheel path, si chiamano
“ormaie” e causano l’aumento del velo idrico durante gli eventi meteorici.
Le deformazioni longitudinali, invece, producono delle accelerazioni nei veicoli che peggiorano il
senso di marcia.
Per determinare l’entità delle ormaie è necessario rappresentare il comportamento viscoso non
reversibile dei materiali costituenti la pavimentazione stradale, di solito i materiali usati sono i
conglomerati bituminosi e i materiali granulari.
Per i conglomerati bituminosi si possono distinguere tre fasi del comportamento viscoso non
reversibile:
FASE PRIMARIA: elevati valori della deformazione non reversibile e apprezzabili diminuzioni
di volume (post compattazione);
FASE SECONDARIA: tasso di incremento di deformazione non reversibile basso e costante e
modeste variazioni di forma e di volume (deformazioni taglianti);
FASE TERZIARIA: elevato tasso di deformazione non reversibile e variazioni solo di forma.
La profondità delle ormaie deve essere in ogni caso inferiore ad un certo valore limite, che per
l’autostrada in esame è stato assunto pari a 1,5 cm.
Di seguito si riportano i vari metodi per la determinazione delle ormaie nei vari strati della
pavimentazione stradale.
5.9.1 Deformazioni permanenti nei conglomerati bituminosi
Per il calcolo delle deformazioni permanenti negli strati in conglomerato bituminoso sono stati
usati due criteri:
Modello della BRRC;
Modello AASHTO 2000.
53
Nel modello della BRRC la deformazione permanente è espressa dalla seguente relazione
[Verstraeten 77 e 82 e Franken]:
B
N
p H 1 *3
2 E 1000 f
p è la deformazione permanente dopo N cicli di carico;
f è la frequenza di sollecitazione [Hz];
B è un coefficiente preso pari a 0.25 [Franken 82];
AH
1 3
2 E*
1 tensione verticale massima ottenuta dal calcolo del multistrato elastico (compressione
positiva) [MPa];
3 tensione orizzontale massima di confinamento ottenuta dal calcolo del multistrato
elastico (compressione positiva) [MPa];
E * modulo complesso del conglomerato bituminoso con temperatura e frequenza che si
verificano [MPa];
H è un coefficiente per cui esistono diversi criteri di valutazione, quello scelto viene
calcolato in funzione del rapporto Vb / (Vb Vv ) [Verstraeten 82]:
100
H
Vb
0.65 5.5 1 1.02
Vb Vv
Dove:
Vb , Vv sono le percentuali del volume del conglomerato bituminoso occupate
rispettivamente dal legante bituminoso e dai vuoti.
Nella formulazione che ci fornisce la deformazione permanente c’è da notare che le tensioni 1 e
3 sono ricavate attraverso il metodo del multistrato elastico in condizioni statiche, sono valori
massimi che corrispondono al doppio delle tensioni medie applicate nelle prove sperimentali in cui
è stata utilizzata una legge di tensione di tipo sinusoidale il valore viene quindi opportunamente
diviso per due.
Nel metodo empirico – meccanicistico dell’AASHTO 2000 la relazione che fornisce le deformazioni
permanenti nei conglomerati bituminosi è stata ricavata modificando, a seguito di prove
sperimentali, un lavoro nato dagli studi di Leahy e modificato da Ayres:
54
p r K1 10 K 1.8 T 32 N
K3 B
2
Dove:
p è la deformazione permanente dopo N cicli di carico;
z x y è la deformazione specifica resiliente;
1
r
E*
K1 è un coefficiente funzione dello spessore totale degli strati in conglomerato “ hAC ” e
della profondità del sub‐strato “d” espressi in mm:
d
C
K1 C1 2 d 0.328196 25.4
25.4
2
h h
C1 0.1039 AC 2.4868 AC 17.342
25.4 25.4
2
h h
C2 0.0172 AC 1.7331 AC 27.428
25.4 25.4
K 2 3.4488
K 3 1.5606
hAC spessore totale pacchetto di conglomerato bituminoso [mm];
d profondità del punto medio del sub‐strato di cui si sta calcolando la deformazione [mm];
5.9.1.1 Calcolo delle ormaie
Se applicassimo passivamente le formule appena descritte, nei due diversi modelli, si
commetterebbe un errore in quanto, ogni volta si ripartirebbe dalle condizioni iniziali, come se il
conglomerato subisse ogni volta una post‐compattazione.
Per tenere conto che il fenomeno del costipamento, al variare delle condizioni di carico e di quelle
climatiche, non inizia sempre daccapo, bisogna ogni volta ripartire dalle condizioni di
deformazione irreversibile raggiunte.
Le deformazioni, quindi, andranno composte nei seguenti modi:
VERSTRAETEN
1 1 1
4 A4 3 4 3 3 3 2 3 2 1 3 1
N A B N A B N A B N
10 f A4 10 f A4 10 f A4 10 f
Dove:
55
Ai i=1..4 è la grandezza calcolata nei paragrafi precedenti al variare della stagione climatica
i‐esima;
N i i=1..4 è il numero di passaggi di assi standard che avviene durante la stagione climatica
i‐esima;
AASHTO
1 1 1
N4 A3 B N3 A2 B N2 A1 B N1
4 A4
f A4 f A4 f A4 f
Dove:
Ai i=1..4 è la grandezza calcolata nei paragrafi precedenti al variare della stagione climatica
i‐esima;
N i i=1..4 è il numero di passaggi di assi standard che avviene durante la stagione climatica
i‐esima;
Nelle due formulazioni proposte il coefficiente A è quello del metodo a cui si fa riferimento.
Infine, moltiplicando le deformazioni per lo spessore di ogni singolo sub‐strato si ottiene il valore
del cedimento dei sub‐strati considerati:
u s ps hs
in cui
hs rappresenta lo spessore del sottostrato.
la somma corrisponde al cedimento che subisce il pacchetto di conglomerato bituminoso sotto un
certo numero N di passaggi.
8
u tot CB u s
s 1
l’ipotesi di equa divisione del traffico tra i 4 periodi stagionali durante tutta la vita utile.
Verstraeten
Il calcolo della profondità media delle ormaie è stato effettuato a seguito dei risultati provenienti
dallo studio del multistrato elastico eseguito con il software Bisar .
56
n°
Strati h (cm) Δz (cm) Vb Vv v (Km/h) f (Hz) H
sottostrati
Usura 5 2,5 2 11,84 4,5 80 15,08 107,22
Collegamento 6 3 2 10,61 5 80 14,16 91,20
Base 20 4 5 9,05 5,5 80 12,19 76,51
Fondazione 15 3 5
|E*|
USURA BINDER BASE ν USURA BINDER BASE
(daN/cm^2)
INVERNO 119462,99 126302,46 150564,48 INVERNO 0,16 0,16 0,15
PRIMAVERA 68560,35 72679,30 86399,17 PRIMAVERA 0,16 0,16 0,16
ESTATE 36859,86 39175,91 46871,03 ESTATE 0,17 0,17 0,16
AUTUNNO 54369,48 57730,68 68819,19 AUTUNNO 0,16 0,16 0,16
Tabella 38: Dati iniziali
Le tensioni sono state interpolate al fine di ottenere il valore medio dello strato considerato:
INVERNO PRIMAVERA ESTATE AUTUNNO
n° Δz
Strato σ1 σ3 σ1 σ3 σ1 σ3 σ1 σ3
sottostrati (cm)
1 Usura 2,5 7,0150 6,4850 7,0100 6,3100 7,0000 6,1150 7,0050 6,2100
2 Usura 2,5 6,9950 3,6350 ‐0,0060 3,8600 6,9350 4,0650 6,9500 3,9250
3 Collegamento 3 6,8450 4,8000 6,7650 4,3650 6,6950 3,9650 6,7350 4,1850
4 Collegamento 3 6,5700 1,4715 6,4250 1,5755 6,2800 1,7290 6,3700 1,6200
5 Base 4 5,9550 6,2400 5,7500 5,0900 5,5400 3,8600 5,6700 4,6200
6 Base 4 4,7400 2,0685 4,5500 1,6003 4,3600 1,1215 4,4750 1,4162
7 Base 4 3,1400 ‐1,5065 3,0500 ‐1,3797 2,9700 ‐1,2135 3,0150 ‐1,3237
8 Base 4 1,6060 ‐4,9750 1,6285 ‐4,2850 1,6850 ‐3,5000 1,6450 ‐1,2877
9 Base 4 0,6015 ‐8,9250 0,6955 ‐7,6200 0,8415 ‐6,1550 0,7460 ‐7,0650
Tabella 39: Dati tensioni elaborate dal Bisar.
A
n° Δz
sottostrati Strato (cm) Inverno Primavera Estate Autunno N12 εpi tot δCB (cm)
1 Usura 2,5 0,00048 0,00109 0,00257 0,00157 5529459 3122,213 0,029299
2 Usura 2,5 0,00302 0,00486 0,00835 0,00597 5529459 1957,812 0,099205
3 Collegamento 3 0,00148 0,00301 0,00636 0,00403 5529459 2939,461 0,088988
4 Collegamento 3 0,00368 0,00609 0,01059 0,00750 5529459 2134,353 0,153016
5 Base 4 ‐0,00014 0,00058 0,00274 0,00117 5529459 14300,06 0,051058
6 Base 4 0,00136 0,00261 0,00529 0,00340 5529459 3272,596 0,102874
7 Base 4 0,00236 0,00392 0,00683 0,00482 5529459 2500,601 0,136432
8 Base 4 0,00334 0,00524 0,00846 0,00626 5529459 2223,38 0,172063
9 Base 4 0,00484 0,00736 0,01142 0,00868 5529459 2089,279 0,234826
1,067761 δCB(cm)tot
Tabella 40: Calcolo valore medio delle ormaie durante la vita utile tramite la formulazione della
deformazione permanente di Verstraeten per gli strati in conglomerato bituminoso.
AASHTO
Nella formulazione dell’AASHTO 2000 il calcolo eseguito prevede il calcolo della dalle tensioni
medie calcolate del sub‐strato come per Verstraeten:
57
INVERNO PRIMAVERA
Strato sottostrati |E*| (daN/cm^2) ν εr Strato sottostrati |E*| (daN/cm^2) ν εr
Usura 1 119462,99 0,16 4,18E‐05 Usura 1 68560,35 0,16 7E‐05
Usura 2 119462,99 0,16 4,91E‐05 Usura 2 68560,35 0,16 8E‐05
Binder 3 126302,46 0,16 4,24E‐05 Binder 3 72679,30 0,16 7E‐05
Binder 4 126302,46 0,16 4,84E‐05 Binder 4 72679,30 0,16 8E‐05
Base 5 150564,48 0,15 2,68E‐05 Base 5 86399,17 0,16 5E‐05
Base 6 150564,48 0,15 2,72E‐05 Base 6 86399,17 0,16 5E‐05
Base 7 150564,48 0,15 2,39E‐05 Base 7 86399,17 0,16 4E‐05
Base 8 150564,48 0,15 2,09E‐05 Base 8 86399,17 0,16 3E‐05
Base 9 150564,48 0,15 2,23E‐05 Base 9 86399,17 0,16 4E‐05
ESTATE AUTUNNO
Strato sottostrati |E*| (daN/cm^2) ν εr Strato sottostrati |E*| (daN/cm^2) ν εr
Usura 1 36859,86 0,17 0,000134 Usura 1 54369,48 0,16 9E‐05
Usura 2 36859,86 0,17 0,000151 Usura 2 54369,48 0,16 1E‐04
Binder 3 39175,91 0,17 0,000137 Binder 3 57730,68 0,16 9E‐05
Binder 4 39175,91 0,17 0,000146 Binder 4 57730,68 0,16 1E‐04
Base 5 46871,03 0,16 9,12E‐05 Base 5 68819,19 0,16 6E‐05
Base 6 46871,03 0,16 8,52E‐05 Base 6 68819,19 0,16 6E‐05
Base 7 46871,03 0,16 7,18E‐05 Base 7 68819,19 0,16 5E‐05
Base 8 46871,03 0,16 6,04E‐05 Base 8 68819,19 0,16 4E‐05
Base 9 46871,03 0,16 6,09E‐05 Base 9 68819,19 0,16 4E‐05
Tabella 41: Calcolo deformazione resiliente degli strati di conglomerato bituminoso
Aij T (°C)
Δz
Strato Inverno Primavera Estate Autunno Inverno Primavera Estate Autunno eη δCB (cm)
(cm)
Usura 2,5 6,152E‐06 1,818E‐05 4,664E‐05 2,628E‐05 7,216 17,282 25,544 20,504 0,095150 0,237875
Usura 2,5 1,356E‐05 3,917E‐05 9,856E‐05 5,611E‐05 7,216 17,282 25,544 20,504 0,201993 0,504982
Binder 3 6,674E‐06 1,975E‐05 5,097E‐05 2,857E‐05 7,216 17,282 25,544 20,504 0,103815 0,311444
Binder 3 3,102E‐06 8,860E‐06 2,202E‐05 1,263E‐05 7,216 17,282 25,544 20,504 0,045272 0,135816
Base 4 5,165E‐07 1,571E‐06 4,156E‐06 2,290E‐06 7,218 17,285 25,546 20,506 0,008411 0,033645
Base 4 1,206E‐07 3,515E‐07 8,897E‐07 5,034E‐07 7,218 17,285 25,546 20,506 0,001820 0,007278
Base 4 2,284E‐08 6,523E‐08 1,617E‐07 9,266E‐08 7,218 17,285 25,546 20,506 0,000332 0,001330
Base 4 4,122E‐09 1,155E‐08 2,814E‐08 1,629E‐08 7,218 17,285 25,546 20,506 0,000058 0,000232
Base 4 8,874E‐10 2,419E‐09 5,721E‐09 3,373E‐09 7,218 17,285 25,546 20,506 0,000012 0,000048
δCB
1,232649
tot
Tabella 42: Calcolo valore medio delle ormaie durante la vita utile tramite la formulazione della
deformazione permanente dell’AASHTO 2000 negli strati in conglomerato bituminoso.
58
5.9.2 Deformazioni permanenti nello strato di fondazione in misto granulare
La deformazione permanente nel misto granulare è stata valutata secondo il modello empirico di
Veverka (1979), il quale, studiando sia il comportamento resiliente che quello plastico dei
materiali, individuò una legame tra i due, proponendo un relazione semplice tra la deformazione
permanente e quella resiliente:
p ( N ) C N r
dove :
C, α, b sono coefficienti del modello proposto e valgono rispettivamente:
C = 2, α= 0,3, b= 1.
Tale metodo considera la deformazione resiliente e per ogni stagione il valore di N pari ad un
quarto degli assi equivalenti da 12 ton transitanti durante la vita utile della sovrastruttura.
Si ottengono così i valori dei cedimenti, come mostrato nella seguente tabella:
εr
Δz
Strato Sottostrato Inverno Primavera Estate Autunno N12 δFON (cm)
(cm)
1 Fondazione 3 0,000316 0,000446 0,000638 0,000511 5.529.459
0,081214
2 Fondazione 3 0,000297 0,000416 0,00059 0,000475 5.529.459
0,075372
3 Fondazione 3 0,000282 0,000392 0,000552 0,000446 5.529.459
0,070722
4 Fondazione 3 0,000271 0,000375 0,000525 0,000426 5.529.459
0,067442
5 Fondazione 3 0,000265 0,000366 0,00051 0,000415 5.529.459
0,065640
0,360389 δFON (cm) tot
Tabella 43: Deformazione resiliente calcolata con il software Bisar e valori del cedimento medio dello strato
di fondazione in misto granulare durante la vita utile.
5.9.3 Deformazioni permanenti nel sottofondo in ghiaia argillosa
Il calcolo della deformazione permanente del sottofondo è stato svolto con l’utilizzo del modello di
Zhang e Macdonald (2002) derivante da prove in vera grandezza del Danish Road Institute con
l’aparecchiatura Danish Road Testing Machine (RTM).
In questo modello la deformazione permanente è funzione del numero di cicli di carico e della
deformazione resiliente:
z
p (N ) C N r
po
Dove:
r è la deformazione resiliente;
z è la tensione verticale;
59
N è il numero di cicli di carico;
po è la tensione di riferimento (assunta pari alla pressione atmosferica= 100 kPa)
Costanti del materiale:
C 0.087
0.333
0.333
1
Il sottofondo in teoria ha una profondità infinita ma solo nella parte più superficiale si risentono gli
effetti dei carichi da traffico.
Per questo si è considerato ai fini del calcolo soltanto uno spessore superficiale di 50 cm diviso in
dieci sottostrati di 5 cm ciascuno.
A partire dai risultati del Bisar, sono stati presi i valori della tensione verticale e della deformazione
orizzontale alla profondità media zm di ogni sottostrato nei quattro periodi stagionali.
Tali valori sono riportati nelle seguenti tabelle insieme ai valori medi del cedimento:
Il cedimento del sottofondo può essere trascurato al fine del calcolo dell’ormaiamento poiché il
suo valore è di un ordine di grandezza più basso rispetto a quelli del pacchetto di conglomerato
bituminoso e dello strato di misto granulare.
60
6. VERIFICA DELLA SOVRASTRUTTURA CON L’AUSILIO DEL METODO RAZIONALE
Sula pavimentazione in esame è stata eseguita un’ulteriore verifica, anche per questo secondo
controllo ci si è avvalsi di un calcolo razionale più accurato rispetto a quello precedentemente
descritto.
Questo programma permette di effettuare il calcolo razionale della pavimentazione considerando:
Il calcolo razionale accurato utilizza una rappresentazione del traffico che tiene conto del
solo spettro di traffico relativo alla tipologia di strada in considerazione non ricorrendo alla
standardizzazione degli assi;
Prende in esame 8 condizioni termiche per ogni stagione. Infatti per il calcolo del regime
termico negli strati considera la sola formulazione di Barber, e suddivide il periodo
temporale di 24 ore in tratti di ampiezza ∆t=3 ore, considerando così per ogni stagione 8
fasce di temperatura;
Considera una distribuzione trasversale dei carichi, ovvero ipotizza che i veicoli non
percorrano sempre la stessa traiettoria, ma che esista una dispersione trasversale delle
traiettorie. Ciò è stato ottenuto ipotizzando una legge di distribuzione dei carichi di tipo λ e
calcolando quindi la probabilità che la ruota del veicolo segua una determinata traiettoria;
La quarta caratteristica riguarda il comportamento dello strato in materiale granulare, con
questo metodo si tiene conto delle non linearità di materiali procedendo con un’analisi al
passo.
Al contrario, il metodo razionale approssimato considera solo un’asse equivalente utilizzando il
criterio di equivalenza introdotto nell’ambito del metodo empirico ‐ meccanicistico dell’AASHTO,
gli effetti climatici sono rappresentati solo attraverso temperature medie stagionali, non si tiene
conto della dispersione delle traiettorie ed infine il comportamento dei materiali granulari viene
approssimato come lineare.
Tale metodo permette di effettuare la verifica a fatica e ad ormaiamento, come è facilmente
intuibile i risultati tra il criterio approssimato e quello accurato presentano notevoli differenze,
come evidenziano le seguenti tabelle:
ORMAIE (cm)
61
2 0,2978 0,5550 0,5087
3 0,3292 0,6462 0,5679
4 0,3534 0,7231 0,6156
5 0,3733 0,7915 0,6568
6 0,3904 0,8546 0,6936
7 0,4055 0,9140 0,7274
8 0,4190 0,9708 0,7590
9 0,4312 1,0256 0,7890
10 0,4425 1,0791 0,8177
11 0,4529 1,1316 0,8453
12 0,4626 1,1835 0,8722
13 0,4717 1,2349 0,8985
14 0,4803 1,2861 0,9242
15 0,4884 1,3373 0,9496
16 0,4962 1,3886 0,9746
17 0,5035 1,4401 0,9995
18 0,5106 1,4919 1,0241
19 0,5173 1,5441 1,0487
20 0,5238 1,5969 1,0732
21 0,5301 1,6503 1,0976
22 0,5361 1,7044 1,1221
23 0,5419 1,7593 1,1467
24 0,5475 1,8150 1,1713
25 0,5530 1,8715 1,1960
26 0,5583 1,9291 1,2209
27 0,5634 1,9877 1,2459
28 0,5684 2,0473 1,2712
29 0,5733 2,1081 1,2966
30 0,5780 2,1702 1,3222
Tabella 45: Confronto cedimenti permanenti tra calcolo razionale approssimato dell’AASHTO e
calcolo razionale accurato.
62
Figura 11: Confronto andamento cedimenti permanenti tra metodo razionale accurato e
metodo razionale approssimato.
In questo caso è stato scelto come metodo approssimato quello dell’AASHTO in quanto risulta
essere quello più gravoso, cioè non rispetta i limiti imposti per l’ormaiamento, che, come già detto
in precedenza, sono stati presi pari ad un valore massimo di 12 cm, come da suggerimento del
C.N.R..
DANNO E FESSURAZIONE A
30 ANNI
Approssimato Accurato
DC(R=90%) corsia 0,19909 0,00260
FC(R=90%) wheel paths 3,95% 0,18467 %
Tabella 9 Confronto danno fessurazione.
63
PARTE II:
PIANO DI MANUTENZIONE E STIMA DEI
COSTI
64
PIANO DI MANUTENZIONE
Una volta effettuato il dimensionamento della pavimentazione, il secondo step per concludere il
progetto di una sovrastruttura è la redazione di un piano di manutenzione.
Risulta evidente che una sovrastruttura, anche se correttamente dimensionata, in assenza di
interventi di manutenzione può non garantire il livello di funzionalità richiesto per l’intero arco
della vita utile, anche senza manifestare un degrado strutturale tale da richiederne la completa
ricostruzione.
Di seguito, verranno definiti i parametri atti a descrivere lo stato funzionale della pavimentazione
stradale e successivamente i loro valori limite.
Si eseguirà, poi, una valutazione previsionale del degrado della sovrastruttura, attraverso l’ausilio
dei parametri precedentemente descritti e infine saranno individuati gli interventi di
manutenzione necessari ad assicurare il livello minimo di funzionalità richiesto per l’intera vita
utile.
1.1 Parametri utilizzati per la descrizione del livello di funzionalità della
pavimentazione stradale
I parametri significativi utilizzati, al fine di una valutazione dello stato funzionale della
pavimentazione, sono correlati ai moderni sistemi impiegati nella gestione della manutenzione
delle sovrastrutture stradali in modo da legare il piano di manutenzione redatto alla reale pratica
manutentiva durante la vita utile dell’opera e sono di seguito descritti:
Regolarità trasversale: Valutata attraverso la stima della profondità delle ormaie, ovvero i
cedimenti verticali che si verificano nel piano viabile a causa delle deformazioni
permanenti che avvengono nel tempo nei vari strati della pavimentazione;
Degrado superficiale: Valutato attraverso la stima della percentuale di area fessurata delle
weel path;
Aderenza: Valutata attraverso la stima del coefficiente trasversale CAT.
65
1.2 Stati limite di funzionalità utilizzati
Per individuare il valore limite del livello di degrado di una pavimentazione stradale, ovvero quel
valore, superato il quale, si necessita di interventi manutentivi al fine di garantire una buona
funzionalità della sovrastruttura stessa, perciò si devono segnalare i valori soglia usualmente
adottati in Italia (C:N:R: b.u. n. 125 del 20 aprile 198 e n. 147 del 14 dicembre 1992), riportati nel
quadro sinottico di tabella 47. Questi valori sono stati riportati nella seguente tabella:
Tipo di soglia CAT (%) Ormaie (mm)
Soglia di attenzione > 40 < 12
Soglia di intervento > 36 < 15
Soglia di allarme > 35 < 20
Tabella 10 Valori soglia dei parametri di funzionalità.
Per il progetto in esame si è scelto di far riferimento ai seguenti parametri:
ORMAIE (mm) CAT FESSURE (% di area fessurata totale)
< 12 > 35 < 10 %
Tabella 11 Valori soglia dei parametri di funzionalità.
1.3 Valutazione previsionale del livello di funzionalità della sovrastruttura
In riferimento ai parametri di aderenza e regolarità trasversale appena descritti si è valutata la loro
evoluzione durante la vita utile della pavimentazione, ciò significa che non sono stati considerati i
valori medi ma i valori corrispondenti ad ogni singolo anno della vita utile, facendo attenzione che
questi non superassero i limiti riportati nella tab. 47, del paragrafo precedente.
I parametri per i quali si è andata a descrivere l’evoluzione sono:
ormaie;
CAT (coefficiente di aderenza trasversale);
Non si è quindi tenuto conto dei veicoli viaggianti durante la vita utile ma bensì della cumulata
annuale di assi standard da 12 t.
66
1.3.1 Evoluzione ormaie
L’evoluzione delle ormaie, senza considerare alcun intervento, ha questo intervento:
N(12 ton) N (12 ton)
ANNI εn δ(mm)
Annuale cumulato
1 58537 58537 0,147855 4,327
2 62635 121172 0,190129 5,550
3 67019 188191 0,221733 6,462
4 71710 259901 0,248399 7,231
5 76730 336632 0,272199 7,915
6 82101 418733 0,294147 8,546
7 87848 506581 0,314826 9,140
8 93998 600579 0,334606 9,708
9 100578 701157 0,353740 10,256
10 107618 808775 0,372410 10,791
11 115151 923926 0,390753 11,316
12 123212 1047138 0,408874 11,835
13 131837 1178975 0,426860 12,349
14 141065 1320040 0,444780 12,861
15 150940 1470980 0,462693 13,373
16 161506 1632485 0,480649 13,886
17 172811 1805297 0,498692 14,401
18 184908 1990204 0,516862 14,919
19 197851 2188056 0,535192 15,441
20 211701 2399757 0,553715 15,969
21 226520 2626277 0,572461 16,503
22 242376 2868653 0,591456 17,044
23 259343 3127996 0,610728 17,593
24 277497 3405493 0,630300 18,150
25 296922 3702415 0,650196 18,715
26 317706 4020121 0,670439 19,291
27 339946 4360066 0,691052 19,877
28 363742 4723808 0,712056 20,473
29 389204 5113012 0,733472 21,081
30 416448 5529459 0,755323 21,702
Tabella 12 Evoluzione ormaie con metodo razionale approssimato dell’AASHTO.
67
Figura 12: Evoluzione delle ormaie in funzione del numero di passeggi.
1.3.2 Evoluzione del degrado aderenza (CAT)
Il modello proposto, per descrivere il degrado dell’aderenza superficiale della sovrastruttura
stradale presa in esame, è stato sviluppato sulla base di studi condotti inizialmente da D’Apuzzo e
successivamente modificato [ Nicolosi V. e M.D’Apuzzo , “An energy‐based approach to predict
skid‐resistance progression”, 87th TRB Annual meeting, National Research Council, 2008
Washington D.C.].
Questo nuovo modello introduce:
Un nuovo criterio di omogeneizzazione dei veicoli (basato sull’energia di deformazione);
Un criterio per tenere conto della natura degli inerti impiegati nella miscela di
conglomerato bituminoso.
Il modello proposto è il seguente:
neq
SFC (neq , BEF ) a1 e a2
a3 BEF a4
dove:
a1,a2,a3,a4 sono coefficienti del modello e valgono:
a1 23, 609
a2 48660953
a3 30, 723
a4 26, 286
68
Dove:
DR è il fattore di equivalenza globale, funzione dello spettro di traffico, ed è pari a:
DRi è il fattore di equivalenza dell’i‐esimo veicolo commerciale, come riportato in tabella:
Dove:
Va è la frazione del volume della miscela occupata dagli inerti;
Vbas è la frazione volumetrica di aggregati di dimensioni > 2 mm di natura basaltica;
Vag è la frazione volumetrica di aggregati di dimensioni > 2 mm.
p è la percentuale di veicoli commerciali nella corrente di traffico;
N è il numero di passaggi cumulati di veicoli dalla costruzione dello strato di usura.
Il valore di BEF dipende quindi dalla scelta del tipo e della quantità di aggregato di natura basaltica
il valore del volume di aggregato basaltico è stato ipotizzato pari al 25%, mentre dalla curva
granulometrica, il volume di aggregato di dimensioni > 2 mm è risultato essere il 68,5 %.
Il calcolo eseguito è il seguente:
69
ANNI N N cumulato neq SFC
1 1277500 1277500 37120941 46,7
2 1366925 2644425 76840348 40,5
3 1462610 4107035 119340113 37,7
4 1564992 5672027 164814862 36,5
5 1674542 7346569 213472843 36,0
6 1791760 9138329 265536883 35,8
7 1917183 11055512 321245406 35,7
8 2051386 13106898 380853525 35,7
9 2194983 15301881 444634213 35,7
10 2348632 17650512 512879548 35,7
11 2513036 20163548 585902058 35,7
12 2688948 22852496 664036143 35,7
13 2877175 25729671 747639614 35,7
14 3078577 28808248 837095328 35,7
15 3294077 32102326 932812941 35,7
16 3524663 35626988 1035230788 35,7
17 3771389 39398378 1144817884 35,7
18 4035386 43433764 1262076077 35,7
19 4317863 47751628 1387542343 35,7
20 4620114 52371741 1521791248 35,7
21 4943522 57315263 1665437577 35,7
22 5289568 62604832 1819139148 35,7
23 5659838 68264670 1983599829 35,7
24 6056027 74320697 2159572758 35,7
25 6479949 80800646 2347863792 35,7
26 6933545 87734191 2549335199 35,7
27 7418893 95153084 2764909604 35,7
28 7938216 103091300 2995574217 35,7
29 8493891 111585191 3242385353 35,7
30 9088463 120673655 3506473268 35,7
Tabella 14 Degrado dell’aderenza in funzione dell’anno di vita dell’opera senza interventi manutentivi.
Figura 13: Degrado dell’aderenza in funzione dell’anno di vita dell’opera senza interventi manutentivi.
70
Per completezza di informazione, il valore del CAT è stato anche calcolato con il metodo della
Società Autostrade S.p.A. .
Autostrade S.p.A ha sviluppato vari modelli, il primo proposto [Camomilla et al., 1992] sembra
avere una maggiore generalità, rispetto a modelli proposti successivamente a questo, di utilizzo ed
una maggiore affidabilità per le analisi su archi temporali ampi.
Questo modello fornisce il valore del CAT, misurato alla velosità di 60 km/h attraverso specifiche
attrezzature:
CAT60i = 115,30 – 11,21LOG(VPi)
Dove:
CAT60i è il valore del CAT misurato alla velocità di 60 km/h;
VPi è il numero di passaggi di veicoli commerciali a partire dalla realizzazione dello strato
superficiale fino all’anno i‐esimo.
La differenza sostanziale tra i due metodi sta proprio nel considerare i veicoli transitanti, infatti,
Autostrade considera il traffico commerciale mentre il metodo D’apuzzo Nicolosi considera il
traffico totale.
I valori ottenuti sono riportati in tabella:
ANNI VPi CAT60i
1 137970 57,68
2 275940 54,31
3 413910 52,33
4 551880 50,93
5 689850 49,85
6 827820 48,96
7 965790 48,21
8 1103760 47,56
9 1241730 46,99
10 1379700 46,47
11 1517670 46,01
12 1655640 45,59
13 1793610 45,20
14 1931580 44,83
15 2069550 44,50
16 2207520 44,18
17 2345490 43,89
18 2483460 43,61
19 2621430 43,35
20 2759400 43,10
21 2897370 42,86
22 3035340 42,63
23 3173310 42,42
24 3311280 42,21
71
25 3449250 42,01
26 3587220 41,82
27 3725190 41,64
28 3863160 41,46
29 4001130 41,29
30 4139100 41,12
Tabella 15 Valori del CAT con metodo di Autostrade S.p.A. .
Figura 13: Andamento CAT con metodo Autostrade S.p.A..
1.4 Individuazione degli interventi manutentivi da effettuare e verifica finale
Visto l’andamento sia delle ormaie che quello del degrado dell’aderenza, risulta necessario
effettuare degli interventi manutentivi ogni volta che si raggiungono i valori critici di tali
caratteristiche.
I valori degli stati limite sono stati riportati in tabella 47.
Per quanto riguarda l’ormaiamento sono necessari due interventi, il primo alla fine del
diciassettesimo anno e un secondo, ed ultimo, alla fine del ventisettesimo anno di vita della
pavimentazione.
δ senza intervento δ con intervento
ANNI
(mm) (cm)
1 4,33 4,33
2 5,55 5,55
3 6,46 6,46
72
4 7,23 7,23
5 7,92 7,92
6 8,55 8,55
7 9,14 9,14
8 9,71 9,71
9 10,26 10,26
10 10,79 10,79
11 11,32 11,32
12 11,83 11,83
13 12,35 12,35
14 12,86 12,86
15 13,37 13,37
16 13,89 13,89
17 14,40 14,40
18 14,92 14,92
19 15,44 15,44
20 15,97 0,67 Intervento
21 16,50 0,87
22 17,04 1,01
23 17,59 1,14
24 18,15 1,25
25 18,72 1,35
26 19,29 1,45
27 19,88 1,54
28 20,47 0,81 Intervento
29 21,08 1,05
30 21,70 1,23
Tabella 16 Individuazione degli interventi manutentivi riguardanti l’ormaiamento.
Figura 15: Andamento ormaie con rifacimento.
73
Figura 14: Confronto andamento ormaie con rifacimento e senza rifacimento.
Come, già mostrato, in tabella 50 e in figura 13 del paragrafo precedente, il valore limite del CAT non viene
mai superato e più in particolare dal settimo anno comincia a stabilizzarsi al valore del 35,7 %, molto vicino
a quello limite.
Siccome si sta progettando e verificando una strada extraurbana principale a forte traffico, con
caratteristiche simili a quelle di una autostrada, si è pensato di aumentare, comunque, il valore
dell’aderenza al fine di migliorare la sicurezza (parametro che dipende proprio dall’aderenza) della suddetta
sovrastruttura, con un intervento al settimo anno della vita utile.
74
19 1122005461 35,7
20 1256254365 35,7
21 1399900694 35,7
22 1553602265 35,7
23 1718062946 35,7
24 1894035875 35,7
25 2082326909 35,7
26 2283798316 35,7
27 2499372721 35,7
28 2730037334 35,7
29 2976848470 35,7
30 3240936385 35,7
Tabella 17 Individuazione degli interventi manutentivi riguardanti il degrado dell’aderenza.
Figura 15: Evoluzione del CAT a seguito dell’intervento.
Da questo, quindi, si dovrebbero effettuare due interventi per riportare le ormaie a valori ottimali
alla fine del diciannovesimo anno e alla fine del ventisettesimo; mentre per quanto riguarda
l’aderenza, un intervento alla fine del sesto anno.
Si è pensato però di eseguire due ulteriori interventi per aumentare il valore del CAT, in corrispondenza
degli interventi sulle ormaie.
75
8 115316642 37,9
9 179097330 36,3
10 247342666 35,8
11 320365175 35,7
12 398499260 35,7
13 482102731 35,7
14 571558445 35,7
15 667276058 35,7
16 769693905 35,7
17 879281001 35,7
18 996539194 35,7
19 1122005461 35,7
20 134248905 37,2 Intervento
21 277895233 35,7
22 431596805 35,7
23 596057486 35,7
24 772030415 35,7
25 960321449 35,7
26 1161792855 35,7
27 1377367260 35,7
28 230664613 35,9 Intervento
29 477475749 35,7
30 741563665 35,7
Tabella 18 Interventi manutentivi dell’aderenza definitivi.
Figura 16: Evoluzione del CAT a seguito degli interventi.
2. COSTI SULL’INTERO CICLO DI VITA DELLA SOVRASTRUTTURA
76
L’ultimo aspetto da analizzare per la pavimentazione in esame è la stima dei costi in relazione alla
costruzione e agli interventi di manutenzione. Tale stima è stata effettuata sulla base del
“Prezziario delle opere pubbliche 2007” della regione Lazio, in cui sono riportati i prezzi riferiti ad
opere e prestazioni eseguite a regola d’arte, secondo le norme di legge e le indicazioni di
capitolato; tengono conto dell’impiego di materiali di ottima qualità, di mezzi d’opera in perfetta
efficienza e mano d’opera idonea alle prestazioni con adeguata assistenza tecnica e direzione
cantiere.
2.1 costi di costruzione
Per i costi relativi alla costruzione si è fatto riferimento alla “Parte B – Lavori stradali e
infrastrutture a rete” del prezziario. I prezzi riportati sono unitari e si riferiscono alle varie
lavorazioni indicate ognuna con un codice.
Le voci considerate sono:
COSTI DI COSTRUZIONE
Prezzo
Codice Tipo di lavorazione Unità di unitario
riferimento (€)
PREPARAZIONE DEL PIANO DI POSA dei rilevati, compreso lo scavo di
scoticamento per una profonità media di 20 cm,previo taglio degli alberi e dei
cespugli, estirpazione ceppaie, carico, trasporto a rifiuto od a reimpiego materie
di risulta senza deposito e ripresa, compattazione del fondo ello scavo fino a
raggiungere la densità non inferiore al 95% della prova AASHTO modificata, il
B 1.02.1 mq 2,48
riempimento dello scavo e la compattazione dei materiali all'uopo impiegati fino
a raggiungere le quote del terreno preesistente ed il costipamento non inferiore
al 95% della prova AASHTO modificata compreso ogni onere: con l'impiego dei
materiali idonei provenienti da cave di prestito per la formazione di rilevati
compresa la fornitura dei materiali stessi.
COMPATTAZIONE DEL PIANO DI POSA della fondazione stradale (sottofondo)
B 1.02.6 nei tratti in trincea fino a raggiungere in ogni punto una densità non minore del mq 0,4
98% della prova AASHTO modificata, compresi gli eventuali inumidimenti od
essiccamenti necessari su terreni appartenenti ai gruppi A, A5, A‐6, A2‐7.
BITUMATA DI ANCORAGGIO con 0,75kg di emulsione bituminosa acida al 62%
B 1.05.3 mq 0,8
data su sottofondi rullati o su strati bituminosi precedentemente stesi.
FONDAZIONE STRADALE compresa la fornitura dei materiali, prove di
laboratorio, lavorazone e costipamento dello strato con idonee macchine in
B 1.03.3 modo da raggiungere il 98% della prova AASHTO modificata, compresi altresì mc 25,31
ogni lavorazione ed onere per dare il lavoro compiuto secondo le modalità
èrescritte e quanto altro occorre per dare il lavoro finito a regola d'arte,
misurato a materiale costipato:in misto granulare naturale.
B 1.05.10 CONGLOMERATO BITUMINOSO PER STATO DI BASE ottenuto con materiale mc 105,78
77
litoide con pezzatura non superiore a 40 mm, proveniente da cave naturali, con
aggiunta, nel quantitativo non inferiore al 25 %, di materiale di frantumazione di
roccia, di pezzatura variabile da 10 a 25 mm, il tutto miscelato a caldo, in idonei
impianti con bitume solido di prescritta penetrazione, nella percentuale del 4‐
5% del peso degli inerti. Nel prezzo sono compresi e compensati gli oneri relativi
al trasporto di tutti i materiali e delle attrezzature necessarie, la fornitura e la
stesura fdel legante di ancoraggio allo strato sottostante, costituito da
emulsione bituminosa ER 50 in ragione di kg 0,500 per m^2, la fornitura e la
stesura del conglomerato bituminoso con vibro finitrici in uno o più strati, la
cilindrata eseguito con rullo del peso non inferiore ad 8 ton, ed ogni altra opera
necessaria per dare al lavoro finito ed idoneo per l'applicazione del sovrastante
strato. Il materiale usato dovrà essere certificato dall'impianto di produzione.
Misurato in opera a compressione ultimata: con materiale di natura calcarea.
CONGLOMERATO BITUMINOSO PER STRATO DI COLLEGAMENTO da porsi in
opera su uno strato di base o su pavimentazione preesistente, ottenuto con
graniglia e pietrischi, confezionato a caldo con bitume solido di prescritta
penetrazione, nella percentuale non inferiore al 5% del peso degli inerti. Nel
prezzo sono compresi e compensati gli oneri relativi al trasporto di tutti i
materiali e dele attrezzature necessarie, la fornitura e stesura del legante di
B 1.05.11 mc 128,19
ancoraggio allo starto sottostante, costituito da emulsione bituminosa ER in
ragione di kg/m^2 0,700, la stesura del conglomerato bituminoso con
vibrofinitrici, la cilindratura eseguito con rullo del peso non inferiore a 8 ton, ed
ogni altra opera necessaria per dare il lavoro finito ed idoneo per l'applicazione
del manto di usura. Il materiale utilizzato dovrà essere certificato dall'impianto
di produzione. Misurato in opera a compressione ultimata: con materiale di
natura calcarea.
CONGLOMERATO BITUMINOSO PER STRATO DI USURA ottenuto con graniglia e
pietrischi silicei della 1a categoria delle norme C:N:R:, confezionato a caldo con
bitume solido di prescritta penetrazione, nella percentuale non inferiore al 5%
del peso degli inerti. Nel prezzo sono compresi e compensati gli oneri relativi al
trasporto di tutti i materiali e delle attrezzature necessarie, la fornitura e stesura
del legante di ancoraggio allo stato sottostante, costituito da emulsione
B 1.05.15 bituminosa ER 50 in ragione di 0,700 kg/m^2, la stesura del conglomerato mq 4,92
bituminoso con vibrofinitrici, la cilindratura eseguita con rullo del peso non
inferiore a 8 ton, ed ogni altra opera necessaria per dare il lavoro
completamente ultimato. Il materiale utilizzato dovrà essere certificato
dall'impianto di produzione. Misurato ad opera a compressione avvenuta: dello
spessore di 3 cm
B Aumento e diminuzione del prezzo per ogni 5 mm in più o in meno dello
mq 0,76
1.05.15.b spessore di 3 cm.
SEGNALETICA STRADALE di qualunque tipo, con vernice spartitraffico
B 1.10.2 rifrangente, nel colori:bianco o giallo, esclusa la segnaletica di attraversamento mq 5,58
pedonale misurata per l'effettivo sviluppo di superficie trattata nella quantità
non inferiore a 1 km/m^2 compreso ogni altro onere per l'esecuzione.
Tabella 19 Prezzario lavori pubblici Regione Lazio.
78
I costi sono stati calcolati a km, si ricorda che la seguente sovrastruttura è formata da 4 corsie e da
due banchine, nella seguente tabella si riportano le dimensioni geometriche dalla pavimentazione:
CARATTERISTICHE GEOMETRICHE Dimensione Unità di riferimento
Larghezza corsia m 3,75
Larghezza banchina m 1
Area/km mq 17000
Usura cm 5
Collegamento cm 6
Base cm 20
Fondazione M.G. cm 15
Tabella 20 Caratteristiche geometriche pavimentazione stradale.
Tenuto conto dei prezzi e delle dimensioni degli astati è stato possibile calcolare il costo
complessivo di costruzione della sovrastruttura.
847686,3 Costo totale di
costruzione
Tabella 21 Costi di costruzione.
2.2 costi di manutenzione
Facendo sempre riferimento al prezziario della Regione Lazio “Parte B – Lavori stradali e
infrastrutture a rete”, sono stati ricavati i costi unitari relativi al singolo intervento di rifacimento
dell’usura. Le lavorazioni considerate sono riassunte nelle seguente tabella:
COSTI DI MANUTENZIONE
Unità di Prezzo
Codice Tipo di lavorazione
riferimento unitario (€)
CONGLOMERATO BITUMINOSO PER STRATO DI USURA ottenuto con
graniglia e pietrischi silicei della 1a categoria delle norme C:N:R:,
B 1.05.15 confezionato a caldo con bitume solido di prescritta penetrazione, m^2 4,92
nella percentuale non inferiore al 5% del peso degli inerti. Nel prezzo
79
sono compresi e compensati gli oneri relativi al trasporto di tutti i
materiali e delle attrezzature necessarie, la fornitura e stesura del
legante di ancoraggio allo stato sottostante, costituito da emulsione
bituminosa ER 50 in ragione di 0,700 kg/m^2, la stesura del
conglomerato bituminoso con vibrofinitrici, la cilindratura eseguita
con rullo del peso non inferiore a 8 ton, ed ogni altra opera necessaria
per dare il lavoro completamente ultimato. Il materiale utilizzato
dovrà essere certificato dall'impianto di produzione. Misurato ad
opera a compressione avvenuta: dello spessore di 3 cm
Aumento e diminuzione del prezzo per ogni 5 mm in più o in meno
B 1.05.15.b dello spessore di 3 cm. m^2 0,76
SEGNALETICA STRADALE di qualunque tipo, con vernice spartitraffico
rifrangente, nel colori:bianco o giallo, esclusa la segnaletica di
B 1.10.2 attraversamento pedonale misurata per l'effettivo sviluppo di m^2 5,58
superficie trattata nella quantità non inferiore a 1 km/m^2 compreso
ogni altro onere per l'esecuzione.
FRESATURA DI PAVIMENTAZIONI stradali di qualsiasi tipo, compresi
gli oneri necessari per poter consegnare la pavimentazione fresata e
B 1.01.1 m^2/cm 0,8
pulita: Per spessori compresi fino a 3 cm, al m^2 per ogni cm di
spessore.
Per spessori superiori a 3 cm, si pagherà per i primi 3 cm con il prezzo
B 1.01.1.b detto in precedenza e per il restante spessore al m^2 per ogni cm di m^2/cm 0,53
spessore.
Tabella 22 Prezzario lavori pubblici Regione Lazio, per gli interventi di manutenzione.
Tenuto conto delle caratteristiche geometriche della pavimentazione e prendendo in
considerazione le sole corsie, senza le banchine, il costo totale del rifacimento dello strato di usura
è riportato nella seguente tabella:
282080 Costo totale di
manutenzione
Tabella 23 Costo di un intervento di manutenzione.
Considerando il tasso di attuazione, pari a 3,25 %, è stato calcolato, singolarmente, il costo di ogni
intervento di manutenzione previsto nella vita utile della sovrastruttura.
Si ricorda che gli interventi sono stati previsti alla fine del sesto anno, alla fine del diciannovesimo e alla fine
del ventiseiesimo anno di vita utile, come riportato nella seguente tabella:
80
Costo
Superficie
ANNO attualizzato
(mq/km)
(€)
6 15000 232826
19 15000 153625
26 15000 122809
Costo totale di
509260 manutenzione
nella vita utile
Tabella 24 Costi di manutenzione.
Il costo complessivo della pavimentazione è pari a :
847686 Costo totale di
costruzione
282080 Costo totale di
manutenzione
1129766 COSTO TOTALE
Tabella 25 Costo totale.
81