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CORSO DI TECNICA DELLE COSTRUZIONI

ESERCITAZIONE n° 12 del 20/03/14

PROGETTO DI UN CAPANNONE INDUSTRIALE

PROGETTO DI UN EDIFICIO IN C.A.

Oggetto delle esercitazioni della seconda parte del corso di Tecnica delle Costruzioni, per l’A.A. 2010-11, è la
progettazione delle strutture di un edificio di cemento armato sito in provincia di Milano alla quota di 120 m
s.l.m.

1) MORFOLOGIA DELLA STRUTTURA

2) ANALISI DEI CARICHI

2.1 Carichi verticali

- Neve …. KN/m2
- Peso proprio solai …. KN/m2
- Permanente portato solai …. KN/m2
- Sovraccarico accidentale solai (civile abitazione) …. KN/m2
- Incidenza tramezzi …. KN/m2

2.2 Carichi orizzontali

Si assume che per la struttura in esame, sita in una zona a bassa sismicità, l’azione sismica sia meno gravosa
dell’azione del vento.

- Azione del vento sulle pareti laterali …. KN/m2

3) MORFOLOGIA E PREDIMENSIONAMENTO DEL SOLAIO

Gli impalcati di piano sono realizzati con solai tradizionali in laterocemento (si veda la figura seguente).

Secondo la circolare esplicativa del D.M. 14/01/08 devono essere rispettate le seguenti condizioni:

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1 
b ≥ max  i;8 cm  ;
8 
i ≤ 15s ;
p ≤ 52 cm

Si adottano: s = 4 cm ; b = 10 cm ; i = 50 cm ; H = 24 cm .

4) ANALISI DEI CARICHI SUL SOLAIO

- Peso proprio travetti …. KN/m2


- Peso proprio soletta …. KN/m2
- Peso proprio laterizio 0.80 KN/m2
-------------------------------------------------
Totale carichi permanenti strutturali P1=…. KN/m2

- Massetto di allettamento 1.00 KN/m2


- Pavimento (s = 2 cm; γ = 20 KN/m3) …. KN/m2
- Intonaco (s = 1.5 cm; γ = 30 KN/m3) …. KN/m2
- Incidenza tramezzi 1.00 KN/m2
-------------------------------------------------

Totale carichi permanenti portati P2=…. KN/m2

- Sovraccarico accidentale per civile abitazione …. KN/m2


-------------------------------------------------

Totale carichi accidentali Q=…. KN/m2


-------------------------------------------------

5) ANALISI DEI CARICHI SU UN TRAVETTO DEL SOLAIO

Carichi permanenti strutturali: g1 = P1 ⋅ i = ... ⋅ 0.5 = ... KN / m


Carichi permanenti portati: g 2 = P2 ⋅ i = ... ⋅ 0.5 = ... KN / m
Carichi accidentali: q = Q ⋅ i = 2.00 ⋅ 0.5 = 1.00 KN / m

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6) DETERMINAZIONE DELLE SOLLECITAZIONI SU UN TRAVETTO

Il carico permanente, comprensivo dei coefficienti parziali vale:


g = 1.3 g1 + 1.5 g 2
Il carico accidentale comprensivo dei coefficienti parziali è:
q = 1.5q1
Lo schema statico del travetto è quello di trave continua su due campate di luci uguali pari a L=6 m (figura
seguente).

Le sollecitazioni massime su ciascuna sezione si ottengono utilizzando il principio di sovrapposizione degli


effetti, considerando il carico permanente distribuito su tutta la lunghezza del travetto, mentre il carico
accidentale distribuito su una od entrambe le campate, a seconda della sollecitazione da massimizzare nella
sezione considerata.

Per comodità si riportano di seguito i diagrammi delle sollecitazioni sul travetto per carico distribuito su
entrambe le campate o su una campata solamente.

Per tenere conto della rigidezza torsionale delle travi che convergono negli appoggi esterni, è bene
considerare in corrispondenza di tali sezioni (sezioni di appoggio A) dei momenti flettenti negativi
corrispondenti ad una aliquota, ad esempio pari a pL2/16, del momento di incastro perfetto.

7) MATERIALI IMPIEGATI (par. 11.2 e 11.3 del D.M. 14/01/2008)

Calcestruzzo: Classe 25/30 f cd = ... N mm 2

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f ctd = ... N mm2
f bd = ... N mm 2

Acciaio B450C: f yd = ... N mm 2

8) SOLLECITAZIONI DI PROGETTO

Sezione A (appoggi esterni):


M A, Ed = ....KNm
VA, Ed = .... KN
Sezione B (sezione soggetta a massimo momento positivo):
M B , Ed = ....KNm
VB , Ed ≅ 0
Sezione C (appoggio interno):
M C , Ed = .... KNm
VC , Ed = .... KN

9) PROGETTO E VERIFICA DI UN TRAVETTO

Il travetto ha una sezione a T con piattabanda (soletta) larga B (con B=i) e anima (travetto) larga b.

9.1) SEZIONE B
La sezione B è quella soggetta al massimo momento flettente positivo. Si ipotizza che l’asse neutro tagli la
soletta (y<s, si veda la figura seguente).

Si effettua il progetto condizionato di una sezione rettangolare larga B. Sono noti:


M B , Ed = .... Nmm
d = h = 210 mm
B = 500 mm
c = 30 mm (copri ferro)
Non possono essere usate le tabelle per il progetto condizionato perché per solette di spessore inferiore a 50
mm la resistenza a compressione è f cu = 0.8 f cd (par. 4.1.2.1.1.1 DM 14/01/08).
Si procede quindi imponendo l’equilibrio tra il momento esterno M B , Ed e il momento interno M B , Rd = T ⋅ d e
ricavando quindi l’area minima di acciaio da disporre in zona tesa:

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0.416 M dB
h − h2 − 4
0.81 ⋅ f cu B
As =
0.416 ⋅ f yd
2
0.81 ⋅ f cu B

Poiché è necessario che agli appoggi venga predisposta un’armatura longitudinale in grado di assorbire uno
sforzo assiale pari al taglio, si deve verificare che tale condizione sia verificata prolungando fino agli appoggi
l’armatura longitudinale disposta in B.

Si deve controllare infine che l’area di acciaio sia superiore a quella minima richiesta dalla Normativa:
f
As ,min = 0.26 ctm bt d
f yk

9.2) SEZIONE C
La sezione C è soggetta sia a momento negativo che a taglio. Si determina dapprima il taglio resistente
utilizzando la formula valida nel caso di elementi senza armature trasversali (4.1.2.1.3.2):

{
VRd = 0.18k (100 ρl f ck )
1
3
}
γ c + 0.15σ cp bw d ≥ ( vmin + 0.15σ cp ) bw d

in cui: k = 1 + 200 d ≤ 2
vmin = 0.035k 3 2 f ck1 2
ρl = Asl ( bw d ) ≤ 0.02
σ cp = N Ed Ac ≤ 0.2 f cd

Detta VRd,0 la resistenza a taglio della sezione del travetto (bw=b), deve risultare, in ogni sezione, VRd0≥VSd,
essendo VSd il taglio di calcolo. Può avvenire tuttavia che in prossimità della sezione C ed eventualmente degli
appoggi laterali, il taglio di calcolo superi, in valore assoluto, il valore VRd0. In tal caso si deve procedere a
disporre una zona piena in cui si interrompe il laterizio e si dispone una soletta piena di altezza H.

Detta VRd,1 la resistenza a taglio nella zona piena (bw=B) deve risultare VRd1≥VSd. Per calcolare la lunghezza
della zona piena si determina sul diagramma del taglio l’ascissa alla quale VEd = VRd ,0 .

Si veda ad esempio la figura seguente in cui è necessario prolungare la zona piena per una lunghezza pari a
2dp a cavallo dell’appoggio centrale.

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Per il progetto condizionato dell’armatura longitudinale necessaria per assorbire il momento negativo si
utilizzano le tabelle per il progetto condizionato e si procede come segue:

- Si calcola α = d M Ed b ;
- Si determina il β corrispondente ad α ;
- Si calcola As = β M Ed b ;
- Si scelgono barre d’armatura aventi opportuni diametri.

9.3) SEZIONE A
Si procede come già visto nel caso della sezione C.

10) DISPOSIZIONE DELLE ARMATURE

Si disegna il diagramma dei momenti flettenti e lo si trasla (parallelamente all’asse del travetto) di una quantità
pari a 0.9d/2 sempre nella direzione che dà luogo ad un aumento, in valore assoluto, del momento
sollecitante. Si noti che, trattandosi di una traslazione parallela all’asse dell’elemento, tale operazione non
comporta un aumento dei picchi. Tale traslazione è necessaria, come noto, per tenere conto del
funzionamento a traliccio per la sollecitazione di flessione e taglio nel II e III stadio. Il diagramma del momento
flettente che si ottiene una volta eseguita la traslazione rappresenta il diagramma dei momenti di calcolo MSd.

Si dispone l’armatura longitudinale in modo che il diagramma dei momenti resistenti MRd ricopra interamente il
diagramma dei momenti di calcolo agenti MSd.

Si prolungano i ferri oltre la sezione a partire dalla quale sono necessari per una lunghezza pari alla lunghezza
di ancoraggio lanc (φ ) che, come noto, rappresenta la lunghezza necessaria affinché nella barra possa
svilupparsi l’intera forza di trazione Fyd=As·fyd senza che se ne verifichi prima lo sfilamento:
f yd φ
lanc (φ ) = ⋅
fbd 4

Si veda ad esempio la figura seguente in cui As,1, As,2 e As,3 rappresentano i quantitativi di armatura necessari
per soddisfare le verifiche a flessione in campata (sezione B), in corrispondenza degli appoggi esterni
(sezione A) e all’appoggio intermedio (sezione C), mentre MRd(As,1), MRd(As,2) e MRd(As,3) rappresentano i
corrispondenti momenti resistenti.
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Poiché non sarebbe possibile disporre all’intradosso barre continue lungo tutta la lunghezza del travetto (le
barre avrebbero lunghezze superiori a 12 m) nasce l’esigenza di interrompere tali barre in una posizione
conveniente, preferibilmente nelle zone compresse o di minore sollecitazione, e di giuntarle in maniera
opportuna in modo da garantire il ripristino della resistenza. Ciò si ottiene, come noto, sovrapponendo le barre
per una lunghezza pari alla lunghezza di ancoraggio lanc .

NOTA. Per rendersi conto che la lunghezza di sovrapposizione è proprio lanc si consideri la figura seguente in
cui una barra soggetta ad una forza di trazione Fyd pari alla sua forza di snervamento di calcolo, viene
interrotta e giuntata alla barra successiva (anch’essa soggetta alla forza di trazione Fyd) per sovrapposizione
nel tratto di lunghezza lanc . Definite le ascisse x e x’ come in figura, sia F1(x) la forza di trazione nella barra di
sinistra e F2(x’) la forza di trazione nella barra di destra. Nella zona di ancoraggio di ciascuna barra con il
calcestruzzo si sviluppano delle tensioni tangenziali di aderenza, fbd. Per definizione di lunghezza di
ancoraggio, tali tensioni tangenziali si esauriscono al di fuori del tratto di lunghezza lanc . Diagrammando
l’andamento delle forze F1 e F2 si vede che esse aumentano linearmente da 0 a Fyd nei tratti di ancoraggio,
rimanendo costanti altrove. Nella zona di sovrapposizione la forza di trazione complessiva nell’armatura è pari
a F1+F2=Fyd, che è proprio la condizione di ripristino della resistenza. Si conclude pertanto che per garantire
l’ancoraggio delle barre, e quindi assicurare la possibilità che si sviluppi interamente il momento resistente
della sezione, le barre devono essere sovrapposte per un tratto pari a lanc .

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