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Fonte: www.plentedamaggiulli.it
Tra le norme del codice considerate inderogabili non figura l’art. 1123 c.c., che
detta i criteri applicabili in tema di ripartizioni delle spese comuni condominiali;
ne consegue che in presenza del regolamento di condominio la
ripartizione delle spese comuni dev’essere fatta necessariamente ai
sensi dello stesso regolamento
Rileva la Corte che, a mente dell'art. 1138 comma 2 c.c., ciascun condomino
può prendere l’iniziativa per l’eventuale revisione o modifica del regolamento
vigente; tuttavia fino a quando non vengono introdotte delle modifiche, devono
applicarsi tutte le disposizioni regolamentari in vigore.
D’altro canto, ancora a proposito dei criteri dettati all’art. 1123 c.c. in tema di
ripartizione delle spese comuni, già la precedente giurisprudenza di legittimità
aveva riconosciuto “legittima, in quanto posta in essere in esecuzione di una
disposizione del regolamento condominiale, avente natura contrattuale, la
delibera assembleare che disponga, in deroga al criterio legale di ripartizione
delle spese dettato dall'articolo 1123 c.c. che le spese di manutenzione
ordinaria e straordinaria dell'impianto centrale di riscaldamento siano a carico
anche delle unità immobiliari che non usufruiscono del relativo servizio, tenuto
conto che la predetta deroga e' consentita, a mezzo di espressa convenzione,
dalla stessa norma codicistica" (Cass. civ., n. 6158/06; n. 5975/04).
Si deduce inoltre che la Corte d'App. dopo aver affermato l'applicabilita' delle
norme del regolamento condominiale, ha pero' deciso il problema della
ripartizione delle spese in modo non corretto, facendo unico riferimento
all'articolo 1123 c.c., comma 2 ed ignorando quanto sul punto lo stesso
regolamento aveva stabilito. Cio' ha fatto pero' senza alcuna motivazione,
avendo in definitiva ritenuto che gli articoli 10 e 11 del regolamento erano in
contrasto con il predetto articolo 1123 c.c.; la stessa Corte territoriale ha del
tutto immotivatamente adottata la scelta di privilegiare tale criterio legale a
quello convenzionale (v. regolamento articoli 10 - 11 che adottano il criterio
miliesimale). In definitiva il giudice ha dichiarato che la delibera impugnata era
invalida sul falso presupposto che articolo 1123 c.c. avesse carattere
inderogabile.
Non v'e' dubbio che attesa la presenza del regolamento del condominio
(applicabile come s'e' visto anche alla Su. PA. ) la ripartizione delle spese
comuni, ai sensi dell'articolo 1138 c.c. doveva essere fatta necessariamente ai
sensi dello stesso regolamento condominiale, a nulla rilevando, che, nella
fattispecie, per molto tempo erano stati utilizzati dal Condominio altri criteri. Si
rileva, d'altra parte, che, a mente dell'articolo 1138 c.c., comma 2 ciascun
condomino puo' prendere l'iniziativa per l'eventuale revisione o modifica del
regolamento vigente; tuttavia fino a quando non vengono introdotte delle
modifiche, devono applicarsi tutte le disposizioni regolamentari in parola.
Si osserva ancora a proposito dei criteri dettati all'articolo 1123 c.c. in tema di
ripartizione delle spese comuni, che questa Corte ha ritenuto "legittima, in
quanto posta in essere in esecuzione di una disposizione del regolamento
condominiale, avente natura contrattuale, la delibera assembleare che
disponga, in deroga al criterio legale di ripartizione delle spese dettato
dall'articolo 1123 c.c. che le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria
dell'impianto centrale di riscaldamento siano a carico anche delle unita'
immobiliari che non usufruiscono del relativo servizio, tenuto conto che la
predetta deroga e' consentita, a mezzo di espressa convenzione, dalla stessa
norma codicistica" (Cass. 2, n. 6158 del 20/03/2006; Sentenza n. 5975 del
25/03/2004).
P.Q.M.
LA CORTE