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ottobre 2017
INDICE
0 Premessa.....................................................................................................................................1
1 Dati generali...............................................................................................................................1
A.1 Relazione tecnica relativa all’impianto di stoccaggio ed erogazione.........................................1
A.1.1 Individuazione dei pericoli d’incendio.....................................................................................1
A.1.1.1 Descrizione dell’impianto ..............................................................................................1
A.1.1.1.1 Attività dell’impianto ............................................................................................................................. 1
A.1.1.1.2 Caratteristiche principali dell'impianto ................................................................................................ 2
A.1.1.1.3 Serbatoio per lo stoccaggio del GNL..................................................................................................... 2
A.1.1.1.4 Impianto di regolazione della temperatura ........................................................................................... 3
A.1.1.1.5 Pompa d’alimentazione degli erogatori e di ricircolo nello scambiatore............................................. 4
A.1.1.1.6 Erogatori ................................................................................................................................................ 4
A.1.1.1.7 Tubi ........................................................................................................................................................ 5
A.1.1.1.8 Impianti e reti d’esercizio ...................................................................................................................... 6
A.1.1.2 Condizioni ambientali ....................................................................................................6
A.1.1.2.1 Distanze tra l’impianto di stoccaggio del GNL ed altre installazioni................................................... 6
A.1.1.2.2 Affollamento dell’area ........................................................................................................................... 6
A.1.1.2.3 Fonti d’innesco ...................................................................................................................................... 7
A.1.1.2.4 Accesso alla stazione di servizio ed all’impianto di stoccaggio relativo............................................... 7
A.1.1.2.5 Delimitazione dell’area dell’impianto di stoccaggio, riscaldamento e pompaggio del GNL .............. 7
A.1.1.2.6 Protezione dell’impianto dagli urti accidentali..................................................................................... 7
A.1.1.2.7 Accessibilità, viabilità e vie di esodo...................................................................................................... 8
A.1.1.3 Caratteristiche principali del GNL e rischi connessi....................................................8
A.1.1.3.1 Sostanze chimiche costituenti il GNL ................................................................................................... 8
A.1.1.3.2 Scheda di sicurezza del GNL ................................................................................................................. 9
A.1.1.3.3 Comportamento chimico/fisico nelle condizioni di normale funzionamento ...................................... 9
A.1.1.3.4 Forme in cui il GNL può presentarsi o trasformarsi in caso d’anomalia ........................................... 9
A.1.1.3.5 Altre sostanze in stabilimento e loro comportamento........................................................................... 9
A.1.1.4 Sanità e sicurezza dell'impianto ....................................................................................9
ELENCO ALLEGATI
0 Premessa
Questo documento è la relazione tecnica illustrativa allegata all’istanza di valutazione
del progetto relativo all’installazione una stazione di servizio che consisterà in un
impianto di distribuzione di GNL aspirato da un serbatoio da 80 m3 (circa 34.200 kg
massimi) per l’alimentazione di n. 2 erogatori dedicati al rifornimento dei mezzi pesanti
di Tracem S.p.A..
L’attività dell’impianto oggetto di questa relazione è pertanto la 13.3.C: “Distributori fissi
di carburanti liquidi infiammabili e combustibili per autotrazione di tipo commerciale o
privato”. Presso la stazione di servizio non saranno erogati altri carburanti oltre al GNL
liquido.
Questa relazione, riferita ad un’attività al momento non regolata da norme verticali di
prevenzione incendi ma dalla circolare DCPREV del 18/05/2015, è strutturata in
conformità all’indice di cui al titolo A dell’allegato I al D.M. 07/08/2012, pertanto, In
essa si fa riferimento alla circolare suddetta di cui una check list di conformità è
allegata a questo documento (v. allegato 9).
Riguardo l’analisi incidentale finalizzata all’individuazione delle ipotesi di rilascio
credibili ed agli effetti fisici relativi, sono state adottate le stesse metodologie cui si fa
riferimento per l’individuazione delle sequenze incidentali nell’ambito degli impianti a
rischio d’incidente rilevante.
Tale approccio è estremamente cautelativo considerato che l’attività dell’impianto in
oggetto è del tutto assimilabile all’attività d’un distributore stradale per autotrazione.
1 Dati generali
Denominazione ed ubicazione della stazione di servizio
Tracem S.p.A.
Via degli Artigiani, 60
06024 Gubbio (PG)
Il serbatoio sarà a doppia parete, con intercapedine sottovuoto e coibentato con perlite
(materiale non combustibile) al fine di limitare lo scambio termico del contenuto con
l’ambiente.
Lo standard di realizzazione del serbatoio sarà quello tipico per i recipienti destinati a
contenere fluidi in condizioni criogeniche.
Strumentazione del serbatoio
Il serbatoio sarà dotato di trasmettitori di livello di pressione e di temperatura con gli
allarmi ed i blocchi relativi.
L’allarme d’alto livello (90.25%) sarà derivato da soglia sul trasmettitore di livello
(LT21); l’allarme ed il blocco d’altissimo livello (LSHH al 95% del volume geometrico)
sarà comandato da switch indipendente.
Valvole di sicurezza del serbatoio
Il serbatoio di stoccaggio del GNL sarà protetto da n. 4 valvole di sicurezza di cui una
titolare ed una di riserva.
Le valvole di sicurezza saranno dimensionate:
- per scaricare le sovrapressioni nelle fasi d’esercizio,
- per scaricare le sovrapressioni in caso di riscaldamento del contenuto per effetto
di un incendio esterno.
A.1.1.1.6 Erogatori
Sia il flessibile di carico che quello di scarico avranno giunti antistrappo che
intercetteranno i rilasci nei casi in cui l’autista avvii il mezzo durante il rifornimento.
I collegamenti con i mezzi saranno di tipo rapido, che consentono attacco e distacco
senza rilasciare quantità significative.
Ogni erogatore dispone inoltre di:
- pinza di collegamento dei mezzi alla rete equipotenziale di terra che interdice le
operazioni se il mezzo non è collegato correttamente;
- pistola d’aria compressa per la pulizia di erogatori e valvole di riempimento;
- misuratori massici per il carico ed il blocco al raggiungimento della quantità
impostata;
Presso ogni erogatore saranno installati:
- sensori dell’impianto di rivelazione di gas in aria (uno esterno al corpo
dell’erogatore ed uno interno al corpo dell’erogatore che monitora anche
l’ingresso del cunicolo lato distributore) che comanderanno l’allarme dedicato al
raggiungimento in aria della concentrazione pari al 25% del limite inferiore
d’infiammabilità in corrispondenza d’almeno un sensore e comanderanno
l’allarme dedicato ed il blocco (fermo della pompa e chiusura delle valvole
pneumatiche) al raggiungimento in aria della concentrazione pari al 50% del
limite inferiore d’infiammabilità in corrispondenza d’almeno un sensore;
- pulsanti d’emergenza generale che comanderanno allarme e blocco (fermo della
pompa e chiusura delle valvole pneumatiche);
- sensori dell’impianto di rivelazione d’incendi che comanderanno allarme e blocco
(fermo della pompa e chiusura delle valvole pneumatiche).
A.1.1.1.7 Tubi
Distanze interne
La planimetria della stazione di servizio con indicate la posizione del serbatoio per lo
stoccaggio del GNL, le posizioni e le destinazioni d’uso delle altre costruzioni/aree
principali e le distanze di sicurezza è contenuta in allegato.
Distanze esterne
Il serbatoio per lo stoccaggio del GNL disterà circa 100 m dalla costruzione esterna più
vicina; gli erogatori disteranno circa 95 m dalla costruzione esterna più vicina.
La planimetria dello stabilimento con indicata la posizione dell’impianto per lo
stoccaggio del GNL e le posizioni e le destinazioni d’uso delle costruzioni/aree esterne
allo stabilimento è contenuta in allegato.
Presso l’impianto di stoccaggio del GNL non è prevista presenza costante di persone.
Potranno essere presenti, in via temporanea e solo previa autorizzazione specifica,
l’addetto al carico del serbatoio, il personale addetto alla manutenzione ordinaria e
straordinaria, il personale addetto ai controlli periodici.
Presso la stazione di rifornimento, in area privata chiusa e recintata (v. planimetrie
allegate), avranno accesso gli autisti dei mezzi autorizzati al rifornimento.
Nell’area non è permesso l’uso di fiamme libere ed è vietato fumare. I divieti sono
richiamati con cartellonistica opportuna.
Cantieri ed opere devono essere autorizzati con permessi di lavoro.
L’area della stazione sarà delimitata da una recinzione perimetrale con un unico varco
d’accesso sul lato sud ovest, sorvegliato con telecamere.
L’accesso sarà consentito esclusivamente al personale che effettuerà gli
approvvigionamenti del serbatoio di stoccaggio ed agli autisti Tracem che riforniranno i
mezzi.
Una recinzione in rete metallica alta 2.20 metri, che sormonterà il cordolo di
delimitazione della platea alto 0.3 m rispetto a platea alta 0.2 m rispetto al piano di
campagna delimiterà l’area nella quale è installato l’impianto di stoccaggio, scambiatori
e pompa del GNL.
Lato stazione di servizio l’area sarà protetta da un muro di schermo in cemento armato
EI 120, alto 2 m, spesso 0.2 m e lungo 6.27 m per la parte che sormonterà il cordolo
della platea più 2 m per la parte perpendicolare al cordolo.
I pericoli connessi con la sostanza presente nell’area saranno richiamati per mezzo di
cartellonistica opportuna.
L’area di sosta dell’autobotte di rifornimento, esterna all’area cordolata, sarà sul lato
lungo opposto alla stazione di servizio, sarà impermeabile e dotata di pendenza
opportuna.
L’area di sosta dell’autobotte di rifornimento sarà evidenziata per mezzo di segnaletica
dedicata.
L’impianto risulterà protetto contro gli urti accidentali dal cordolo di contenimento e
delimitazione alto 0.3 m rispetto ad una platea alta 0.2 m rispetto al piano di campagna
e spesso 0.2 m che delimiterà la parte di perimetro dell’area non protetta dal muro di
schermo.
Verso l’esterno l’area che comprenderà area di stoccaggio e stazione di servizio sarà
protetta da recinzione adeguata.
All’interno della stazione vigerà l’obbligo di circolare a velocità minori di 10 km/h.
In stabilimento non sono presenti altre sostanze od impurità che, in caso di contatto
accidentale con il GNL, possono dar luogo a reazioni violente o a prodotti di reazione
pericolosi.
A.1.1.4.1 Odorizzazione
Il gas naturale liquefatto può essere pressoché privo d’odore proprio; inoltre, essendo i
vapori incolori, la loro presenza è avvertibile solo attraverso l’olfatto.
Per questo motivo i GNL, affinché ne sia rilevabile la presenza prima che si creino
condizioni d’esplosività ed asfissia, sono odorizzati con prodotti a base di mercaptani o
di solfuri.
I GNL sono stoccati a temperatura molto minore della temperatura ambiente (nel caso
a temperatura compresa tra – 145 °C e – 135 °C), quindi, sotto pressione. In caso di
fuoriuscita di liquido, una parte di esso evapora istantaneamente (flash) e la frazione di
liquido fuoriuscito non evaporata raggiunge la temperatura d’equilibrio alla pressione
atmosferica (generalmente minore di – 160 °C). La restante frazione di liquido è
trascinata in aria sotto forma d’aerosol ed evapora senza formare pozze a terra.
In caso di contatto con l’aerosol si possono contrarre, se non si è protetti
adeguatamente, lesioni da congelamento.
Nella stazione di servizio non saranno svolte attività diverse da quelle tipiche di un
distributore di combustibili liquidi.
Le autobotti di soccorso possono attingere dagli idranti pubblici a colonna ubicati entro
i cinque chilometri, ad esempio, a Cipollato, a circa 4.5 km dal distributore Tracem.
Nella tabella che segue sono elencati i tempi d’intervento ipotizzati per l’intercettazione
dei rilasci individuati.
I calcoli delle quantità rilasciabili sono stati eseguiti, sequenza per sequenza,
adottando le ipotesi elencate di seguito:
a) Il prodotto rilasciato è metano;
b) Le portate di rilascio di liquido sono state calcolate considerando l'efflusso
bifasico in quanto il liquido è stoccato in pressione ed in equilibrio con il suo
vapore.
c) Le portate d’efflusso sono state considerate costanti e pari ai valori iniziali per
tutta la durata del rilascio.
Albero dei guasti per il rilascio in caso di rottura del flessibile di un’autobotte
Nella tabella che segue sono elencate le frequenze assegnate agli eventi iniziatori ed
alcune valutazioni.
Evento Descrizione Frequenza (F) [occasioni/anno] Note e valutazioni
iniziatore o probabilità (P)
-6
Rijnmond: 4 10 occ./ora; utilizzo di circa 47
-4
E1 Rottura del tubo flessibile dell’autobotte 1.9·10 F ore/anno: n. 47 autobotti scaricate ogni anno per
circa 60 minuti/scarico
-7
Dal Red book del TNO II ed.: 2.2 10 mancate
chiusure/ora; tempo d’attività (8760 ore/anno), da
Mancata chiusura lato autobotte della -4 -3
E2 9.6 10 P cui rateo di guasto λ = 1.9 10 occ/anno.
valvola d’eccesso di flusso
Verifiche annuali del funzionamento. PFD=λτ/2 =
-3 -4
1.9 10 x 1/2 = 9.5 10 occ/domanda
-7
Dal Red book del TNO II ed.: 2.2 10 mancate
chiusure/ora; tempo d’attività (8760 ore/anno), da
Mancata chiusura lato impianto della -4 -3
E3 9.6 10 P cui rateo di guasto λ = 1.9 10 occ/anno.
valvola di non ritorno
Verifiche annuali del funzionamento. PFD=λτ/2 =
-3 -4
1.9 10 x 1/2 = 9.5 10 occ/domanda
Si ipotizza la rottura del tratto di linea DN50 che, dal fondo del serbatoio, porta il liquido
alla pompa.
Non risulta credibile la formazione di pozze (risultato Effects 8.01): il liquido è stoccato
saturo ed il 20 % evapora istantaneamente (flash), una volta rilasciato in ambiente,
-3 vaporizzatore (1)
SR1 1.0 10 Gas 0.03 30 18 1.4
per saturazione
(1) si ipotizza la portata d’efflusso costante fino allo svuotamento dello scambiatore anche in seguito all’intercettazione
Risultano pertanto credibili gli scenari elencati nella tabella che segue.
Frequenza dell’evento iniziatore Frequenza dello scenario
Sequenza Scenario
[occ./anno] [occ./anno]
-5
SR1 -3
Jet - fire 2.0 10
1.0 10 -4
SR1 Dispersione (nessun effetto fisico) 9.8 10
Nella tabella che segue sono elencate le frequenze assegnate agli eventi iniziatori ed
alcune valutazioni.
Evento Descrizione Frequenza (F) [occasioni/anno] Note e valutazioni
iniziatore o probabilità (P)
N° di autobotti scaricate in un anno 47 F
-3
E1 Errore nell’approvvigionamento 1 10 P Rijnmond: failure to observe
V. testo riguardo la verifica di LT. Durata dello
Avaria del LT durante l’operazione di -7 scarico del liquido: 60 minuti. Rateo di guasto
E2 5.6 10 P 6
scarico autobotte medio 0.56 occasioni/10 ore (OREDA handbook
2002).
6
0.56 occasioni/10 ore (OREDA handbook 2002)
-3
Avaria del sistema di blocco per -3 x 8760 ore/anno λ= 4.91 10 occasioni/anno; τ =
E3 2.46 10 P -3
altissimo livello anni/verifiche = 1. PFD (= λτ/2) = 1.23 10
occasioni/occasione
Risolvendo l’albero dei guasti si ottiene che l’evento “sovrariempimento del serbatoio di
stoccaggio” è caratterizzato da frequenza attesa d’accadimento pari a 6.5 10-11
occasioni/anno.
Il sovrariempimento del serbatoio di stoccaggio può essere ritenuto estremamente
improbabile.
In seguito ad alta temperatura del liquido nel serbatoio la pressione aumenta causando
l’apertura delle valvole di sicurezza.
Nella tabella che segue sono elencate le frequenze assegnate agli eventi iniziatori ed
alcune valutazioni.
Evento Descrizione Frequenza (F) [occasioni/anno] Note e valutazioni
iniziatore o probabilità (P)
7
Dal reed book del TNO: 6.3/10 ore di tempo
Bassa uscita della sonda di temperatura -3
E1 5.5 10 F operativo; tempo d’attività (8760 ore/anno), da
nel serbatoio -3
cui rateo di guasto λ = 5.5 10 occ/anno.
6
Dal reed book del TNO: 2.01/10 ore di tempo
operativo; tempo d’attività (8760 ore/anno), da
Avaria del trasmettitore di pressione nel -3 -2
E2 8.8 10 P cui rateo di guasto λ = 1.76 10 occ/anno.
serbatoio e dell’allarme relativo
Verifiche annuali del funzionamento. PFD=λτ/2
-2 -3
= 1.76 10 x 1/2 = 8.8 10
7
Dal reed book del TNO: 6.3/10 ore di tempo
operativo; tempo d’attività (8760 ore/anno), da
PFD del trasmettitore di temperatura a -3 -3
E3 2.8 10 P cui rateo di guasto λ = 5.5 10 occ/anno.
valle dello scambiatore
Verifiche annuali del funzionamento. PFD=λτ/2
-3 -3
= 5.5 10 x 1/2 = 2.8 10
7
Dal reed book del TNO: 6.3/10 ore di tempo
operativo; tempo d’attività (8760 ore/anno), da
PFD del trasmettitore di temperatura -3 -3
E4 2.8 10 P cui rateo di guasto λ = 5.5 10 occ/anno.
sull’aspirazione della pompa
Verifiche annuali del funzionamento. PFD=λτ/2
-3 -3
= 5.5 10 x 1/2 = 2.8 10
A.1.1.6.13 Rollover
Sulla base dei dati di letteratura, essendo il serbatoio di volume interno minore di
113 m3, il rollover può essere ritenuto un evento estremamente improbabile.
La perdita di liquido in seguito a rottura del flessibile d’un erogatore può essere
causata dalla partenza del mezzo durante il carico ma, nel caso in esame, i flessibili
sono protetti da giunti antistrappo che intercettano immediatamente l’efflusso.
Non si prevedono, pertanto, rilasci significativi in caso di strappo.
-4 Flessibile di
SF1 8.6 10 liquida 0.25 30 trascurabile 7.5
carico
A.1.1.6.16.3 Fessurazione del flessibile del liquido d’un erogatore per cause
intrinseche: scenari associati
L’albero degli eventi associati alla sequenza SF1 è illustrato nella figura che segue.
Non risulta credibile la formazione di pozze (risultato Effects 8.01): il liquido è stoccato
saturo ed il 20 % evapora istantaneamente (flash), una volta rilasciato in ambiente,
trovandosi alla pressione atmosferica. La restante frazione di liquido evapora
scambiando calore nella fase di trascinamento in aria sotto forma di spray.
Risultano credibili gli scenari elencati nella tabella che segue.
Frequenza dell’evento iniziatore Frequenza dello scenario
Sequenza Scenario
[occ./anno] [occ./anno]
-5
-4
Jet - fire 5.5 10
SF1 8.4 10 -4
Dispersione 7.8 10
-6
-5 Apertura spuria di una valvola di Jet-fire 1.6 10
SV1 8 10 900 0.2 180
sicurezza del serbatoio Dispersione 7.8 10
-5
-5
-4 Fessurazione del flessibile d’un Jet-fire 5.5 10
SF1 8.6 10 30 0.25 7.5
erogatore Dispersione 7.8 10
-4
Le portate di vapori disperse in aria in seguito a rilasci di liquido sono calcolate con
l’opzione “rilascio di spray di gas liquefatto da tubazione” del programma EFFECT che
tiene conto sia del contributo del flash conseguente al rilascio, sia del contributo di
prodotto che si libera sotto forma d’aerosol.
Ai fini del calcolo della dispersione in atmosfera del gas rilasciato si è adottata
l’opzione dispersione del programma EFFECTS versione 8.0.1 del TNO olandese.
Ai fini del calcolo delle esplosioni è assunta quale quantità ricompresa nel campo
d’infiammabilità all’interno della nube, la massima derivante dal calcolo di dispersione
e come punto d’esplosione (qualora risulti credibile l’UVCE) quello intermedio fra la
posizione corrispondente alla massima quantità di gas in concentrazioni di
infiammabilità e quella corrispondente alla perdita delle caratteristiche di infiammabilità.
Il calcolo degli effetti delle esplosioni si effettua qualora risultino quantità di gas, con
concentrazioni in aria comprese entro i limiti d’infiammabilità, per i quali è credibile
l’esplosione stessa. La probabilità che, in seguito ad innesco, una nube di GPL
provochi un flash-fire od un UVCE, è funzione, infatti, della quantità di gas che si trova
in concentrazioni comprese entro i limiti d’infiammabilità e del grado di confinamento
della nube.
A questo proposito nel D.M. 15/05/1996 è ritenuto marginale il contributo
dell’esplosione di nube al rischio globale del deposito per quantità di vapore, comprese
entro i limiti d’infiammabilità, minori di 1500 kg in ambiente parzialmente confinato
(presenza di grossi edifici od apparecchiature industriali nello spazio di sviluppo della
nube) e minori di 5000 kg in ambiente non confinato.
I rilasci significativi, nel caso dello stabilimento in oggetto, hanno luogo all’aperto ed in
assenza di grossi edifici e, pertanto, interessano ambienti non confinati. Si ritiene
tuttavia opportuno tener conto del fatto che le strutture presenti sull’area dello
stabilimento possano costituire un limitato grado di confinamento.
Si considerano quindi prudenzialmente non credibili solo le esplosioni di nubi
contenenti meno di 1500 kg di gas in concentrazioni d’infiammabilità.
Valori di riferimento per la valutazione degli effetti (per le definizioni si rimanda al testo
che precede)
Fenomeno fisico Soglie di danno alle persone ed alle strutture
Jet - fire
2 2 2 2 2 2 2 2 2
(radiazione termica 32 kW/m 15 kW/m 12.5 kW/m 13 kW/m 8 kW/m 7 kW/m 5 kW/m 3 kW/m 1.5 kW/m
stazionaria)
Nubi di vapori
infiammabili/flash- LFL ½ LFL
fire
Esplosioni/UVCE
0.6 bar 0.3 bar (danni a
(sovrappressioni di (1) 0.14 bar 0.07 bar 0.03 bar
0.3 bar strutture)
picco)
(1) Da assumere in presenza d’edifici o di strutture il cui collasso può causare letalità indiretta
Nelle pagine che seguono sono riportati i risultati dei calcoli delle conseguenze
associate agli scenari credibili individuati.
SEQUENZA SR1
Rottura del “vaporizzatore per saturazione”
SEQUENZA SV1
Apertura spuria d’una valvola di sicurezza del serbatoio
SEQUENZA SF1
Fessurazione del flessibile d’un erogatore per cause intrinseche
Nella tabella che segue sono riassunte le distanze di danno associate agli eventi
credibili individuati ai punti precedenti ed agli effetti associati.
ID incidente Evento e
iniziatore e frequenza
frequenza Descrizione d’accadimento Valori di soglia e distanze di danno in m
d’accadimento in in
occasioni/anno occasioni/anno
Si può ritenere marginale il contributo al rischio da parte del BLEVE di serbatoio in quanto sia il serbatoio di stoccaggio che i serbatoi
delle autobotti sono protetti contro l’irraggiamento sia dal materiale coibente sia dall’intercapedine a vuoto.
Si può anche ritenere marginale il rischio associato a roll – over in quanto il volume del serbatoio è minore di 113 m3.
Non risulta credibile la formazione di pozze di liquido al suolo: le risultanze del programma di calcolo risultano coerenti anche con la
relazione dell’ing. Carcassi del GDL del ministero dell’interno.
Nella tabella che segue sono riassunti i dati relativi alle distanze di danno associate agli eventi risultati credibili estratti dalla tabella
precedente.
L'impianto sarà realizzato nel rispetto delle normative in vigore. In particolare sono
state prese precauzioni nei confronti di sollecitazioni di origine naturale ed
incidentale come precisato di seguito.
A.1.1.7.3.4 Esplosioni
L’impianto di stoccaggio e rigassificazione del GNL è all’aperto, in area che non
presenta elementi di confinamento significativi. Gli impianti elettrici e meccanici,
installati nelle aree classificate a rischio di formazione d’atmosfera infiammabile
sono conformi alla normativa atex.
1.C.1.7.3.5 Incendi
Protezioni passive
Il serbatoio sarà protetto dal coibente (perlite) e dall’intercapedine a vuoto. La perlite
non è combustibile.
Protezioni attive
Sono installati gli estintori previsti dalla normativa vigente: presso il punto di
riempimento è installato un estintore carrellato a polvere da 50 kg; in
corrispondenza dell’impianto sono installati n. 4 estintori portatili a polvere di
capacità estinguente non minore di 34 A – 144 BC.
Considerate le caratteristiche del GNL non è consigliabile usare acqua per
estinguere incendi di GNL.
L’impianto di stoccaggio del GNL nonché l’area dove sosta l’autobotte durante il
rifornimento sono ubicati in zona protetta rispetto al traffico veicolare.
L’impianto è inoltre protetto:
- dal cordolo e dalla platea;
- dalla barriera in cemento armato.
Gli erogatori sono su marciapiede alto 0.15 m.
Allegato 1
Mappa della zona con evidenziata la posizione dello stabilimento e
dell’impianto di stoccaggio e ri-gassificazione del GNL
Allegato 2
Piante, prospetti e sezioni dell’impianto di stoccaggio e ri-
gassificazione del GNL
Allegato 3
Schema P&I dell’impianto di stoccaggio ed erogazione del GNL
Allegato 4
Planimetria dello stabilimento con evidenziato il percorso delle
autobotti per il GNL
Allegato 5
Planimetria dello stabilimento con evidenziate le vie di fuga
Allegato 6
Planimetria con evidenziati estintori e sensori fughe gas
Allegato 7
Planimetria dello stabilimento con evidenziate le distanze tra il
serbatoio GNL e le altre aree
Allegato 8
Planimetria con evidenziate le aree di danno
Allegato 9
Check list di conformità alla circolare DCPREV del 18/05/2015
Allegato 10
Check list di conformità alla norma UNI 13645
Allegato 11
Schede di sicurezza del GNL
Allegato 12
Procedura per lo scarico delle autobotti di GNL
Allegato 13
Procedura per il rifornimento degli automezzi