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(a) (b)
Figura 1 – Turbina a gas (ciclo Joule); schema circuito chiuso (a) e circuito aperto (b)
Innanzitutto definiamo le equazioni che ci serviranno nell’analisi dell’impianto per
calcolare le funzioni di stato come l’entalpia e l’entropia, dettate dalle relative
relazioni differenziali. In generale l’entalpia è definita dalla formula:
dh= 𝑐𝑝 dT + (𝜆𝑝 + v) dp, con 𝜆𝑝 che indica il calore latente rispetto alla pressione
𝑐𝑝 𝜆𝑝
mentre l’entropia è espressa dalla relazione: ds= ( ) dT + ( ) dp. Per una
𝑇 𝑇
trasformazione isobara le formule sono semplificate nel seguente modo:
𝑐𝑝
dh= 𝑐𝑝 dT e ds= ( ) dT. Andando a sviluppare i rispettivi integrali otteniamo:
𝑇
𝑇
h - h₀ = ∫𝑇₀ 𝑐𝑝 𝑑𝑇
𝑇 𝑐𝑝
s - s₀ = ∫𝑇₀ ( 𝑇 ) 𝑑𝑇
Lo stato delle grandezze di entalpia (h₀) e di entropia (s₀) indica un ipotetico stato
termodinamico di riferimento il quale si assuma sia pari a zero e che è definito a
partire dalle coordinate di pressione e temperatura uguali a T₀= 298 K (25 °C) e
p₀= 1,01 Pa. Le equazioni di entalpia e di entropia diventano quindi:
𝑇
h= 𝑐𝑝 (T - T₀) e s= 𝑐𝑝 ln (𝑇₀)
Una rappresentazione grafica semplificata dell’intero processo associato al ciclo Joule
nei due distinti diagrammi di Clapeyron (p-v) e di Gibbs (T-s).
Punto A
Analizziamo il punto A, esso rappresenta lo stato termodinamico in cui l’aria si trova
all’ingresso del compressore e contemporaneamente all’uscita del secondo
scambiatore. Lo stato è completamente definito poiché sono note due coordinate
termodinamiche quali la pressione 𝑝𝐴 = 1 bar= 105 Pa e la temperatura 𝑇𝐴 = 293 K; con
l’equazione di stato dei gas ideali si ricava il volume specifico:
𝑅 ∗ 𝑇𝐴 287∗293 𝑚3
𝑣𝐴 = = = 0,84 𝑘𝑔
𝑝𝐴 105
Per l’entalpia e l’entropia si ha:
𝐽
ℎ𝐴 = 𝑐𝑝 (𝑇𝐴 - 𝑇0 ) = 1063 (293 – 298) = -5315 𝑘𝑔
𝑇 293 𝐽
𝑠𝐴 = 𝑐𝑝 ln ( 𝐴 ) = 1063 ln ( ) = -18
𝑇0 298 𝑘𝑔∗𝐾
Punto B
Il punto B rappresenta lo stato termodinamico di fine compressione e di ingresso nello
scambiatore di calore. In questo caso, la trasformazione che va dal punto A al punto
B è una trasformazione adiabatica di equazione 𝑝𝑣 𝛾 = costante dove γ è l’esponente
legato all’adiabatica dato dal rapporto tra i calori specifici dei gas perfetti:
𝑐𝑝 𝑐𝑝 1063
γ= 𝑐 = 𝑐 = = 1,37
𝑣 𝑝 − 𝑅∗ 1063−287
𝛾 𝛾
Gli estremi dell’adiabatica sono legati dall’espressione 𝑝𝐴 𝑣𝐴 = 𝑝𝐵 𝑣𝐵 per cui, poiché è
nota la pressione di fine compressione 𝑝𝐵 = 6+(N/10) bar, dove N=2, e quindi 𝑝𝐵 = 6,2
bar, possiamo ricavare il volume specifico 𝑣𝐵 :
1 1
𝑝 𝛾 1 1,37 𝑚3
𝑣𝐵 = 𝑣𝐴 (𝑝𝐴 ) = 0,84 (6,2) = 0,22 𝑘𝑔
𝐵
Punto G
La trasformazione da E a G è una trasformazione adiabatica ed è nota la pressione
finale di espansione in G in quanto è uguale a quella nel punto A (𝑝𝐺 =𝑝𝐴 = 1 bar= 105
𝛾 𝛾
Pa); l’adiabatica da E a G è descritta dall’equazione: 𝑝𝐺 𝑣𝐺 =𝑝𝐸 𝑣𝐸 , tramite la quale
possiamo calcolare il volume nel punto G:
1 1
𝑝 𝛾 6,2 1,37 𝑚3
𝑣𝐺 = 𝑣𝐸 (𝑝𝐸 ) = 0,51 (1) = 1,94 𝑘𝑔
𝐺
𝐽
ℎ𝐺 = ℎ𝐸 + 𝑐𝑝 (𝑇𝐺 - 𝑇𝐸 ) = 860953 + 1063(677 – 1108) = 402713
𝑘𝑔
Punto I
Il punto I corrisponde alla condizione del fluido all’uscita dello scambiatore che
riscalda l’acqua destinata agli usi esterni; per ipotesi tutte le trasformazioni durante
le quali si scambia calore sono isobare per cui la pressione in I è uguale a quella in A e
in G (𝑝𝐼 =𝑝𝐴 =𝑝𝐺 ); inoltre è nota la temperatura dei fumi all’uscita dello scambiatore
che è uguale a 𝑇𝐼 = 100 °C= 373 K. Applicando l’equazione di stato dei gas ideali si ha:
𝑅∗ 𝑇𝐼 287∗373 𝑚3
𝑣𝐼 = = = 1,07 𝑘𝑔
𝑝𝐼 105
Per l’entalpia e l’entropia abbiamo:
𝐽
ℎ𝐼 = ℎ𝐺 + 𝑐𝑝 (𝑇𝐼 - 𝑇𝐺 ) = 402713 + 1063(373 – 677) = 79648 𝑘𝑔
𝑇 373 𝐽
𝑠𝐼 = 𝑠𝐺 + 𝑐𝑝 ln (𝑇 𝐼 ) = 873 + 1063 ln (677) = 240 𝑘𝑔∗𝐾
𝐺
− 𝑊𝑐 = 𝐺𝑎𝑟𝑖𝑎 (ℎ𝐵 - ℎ𝐴 )
− 𝑊𝑒 = 𝐺𝑎𝑟𝑖𝑎 (ℎ𝐺 - ℎ𝐸 )
Se si divide per la portata di massa si ottengono i lavori massici:
𝑊𝑐 𝐽
𝑙𝑐 = 𝐺 = ℎ𝐴 - ℎ𝐵 = - 5315 – 196655 = - 197718 𝑘𝑔
𝑎𝑟𝑖𝑎
𝑊𝑒 𝐽
𝑙𝑒 = 𝐺 = ℎ𝐸 - ℎ𝐺 = 866345 – 386932 = 458240 𝑘𝑔
𝑎𝑟𝑖𝑎
Come possiamo vedere il lavoro di compressione è un lavoro negativo in quanto è
fatto sul sistema, mentre il lavoro di espansione è positivo perché è un lavoro
prodotto dal sistema verso l’esterno.
I lavori di compressione e di espansione possono essere calcolati anche a partire
dall’equazione dell’energia cinetica che, in forma massica, è:
𝑙𝑡 = - ∫ 𝑣𝑑𝑝
integrale che va esteso lungo le due trasformazioni AB ed EG. Rappresentando quindi
graficamente l’area sottesa dalle 2 curve di un diagramma di Clapeyron possiamo
individuare i due lavori descritti nel corso della trasformazione.
𝑙𝑒 = Area(𝐴0 -G-E-𝐵0 − 𝐴0 )
𝑙𝑐 = Area(𝐵0 BA𝐴0 𝐵0 )
Per il primo principio della termodinamica, calore e lavoro complessivamente
scambiati nel ciclo sono uguali; ne consegue che l’area all’interno del ciclo nel
diagramma di Clapeyron corrisponde anche al calore scambiato nel ciclo.
𝐽
𝑙𝑛𝑒𝑡 = 𝑙𝑒 + 𝑙𝑐 = Area(A-B-E-G-A) = 458240 – 197718 = 260522 𝑘𝑔
𝐽
q = 𝑙𝑛𝑒𝑡 = 260522 𝑘𝑔
CALCOLO DEL CALORE SCAMBIATO LUNGO LE ISOBARE
Se prendiamo ora in esame il calore scambiato lungo le varie trasformazione, avremo
che nelle adiabatiche ovviamente il calore sarà zero, lungo le isobare invece
applicando il secondo principio della termodinamica si ottiene:
𝜆𝑝 𝑐𝑝
q̃ = Tds = T ( dp + dT) = 𝜆𝑝 dp + 𝑐𝑝 dT
𝑇 𝑇
Se integriamo questa espressione tra lo stato iniziale e lo stato finale di una generica
trasformazione isobara di un gas ideale, si ottiene
𝑇
q = ∫ 𝑇𝑑𝑠 = ∫𝑇 𝑓 𝑐𝑝 𝑑𝑇 = 𝑐𝑝 (𝑇𝑓 - 𝑇𝑖 )
𝑖
Si può giungere allo stesso risultato considerando, come nel caso del lavoro, gli
scambiatori separatamente dal resto dell’impianto e quindi come sistemi aperti.
𝜙1 = G(ℎ𝐸 - ℎ𝐵 ) = G 𝑐𝑝 (𝑇𝐸 - 𝑇𝐵 )
𝜙2 = G(ℎ𝐴 - ℎ𝐺 ) = G 𝑐𝑝 (𝑇𝐴 - 𝑇𝐺 )
Se si divide per la portata in massa si ottengono le grandezze specifiche:
𝜙1 𝐽
𝑞1 = = 𝑐𝑝 (𝑇𝐸 - 𝑇𝐵 ) = 1063(1108 – 479) = 668550 𝑘𝑔
𝐺
𝜙2 𝐽
𝑞2 = = 𝑐𝑝 (𝑇𝐴 - 𝑇𝐺 ) = 1063(293 – 677) = -408105 𝑘𝑔
𝐺
Come possiamo vedere il primo calore scambiato è positivo perché stiamo
considerando un calore assorbito dal sistema, mentre il secondo è negativo perché è
un calore ceduto dal sistema verso l’esterno. Se andiamo ad analizzare le rispettive
aree dei calori scambiati, sottese dalle linee di trasformazione nel diagramma (T-s), si
vede come
𝑞1 = Area(𝐴0 − 𝐵 − 𝐸 − 𝐺0 − 𝐴0 )
𝑞2 = Area(𝐴0 − 𝐺0 − 𝐺 − 𝐴−𝐴0 )
nel diagramma in esame, possiamo anche calcolare i due calori scambiati, che si
ottengono tracciando le isoterme per A e per E e si prolungano le isobare E-B e A-G;
avremo così due nuove aree (𝐴′0 − 𝐴0 − 𝐵 − 𝐴′ − 𝐴′0 ) e (𝐺0 − 𝐺−𝐸 ′ − 𝐸0′ − 𝐺0 ) che
corrispondono al calore scambiato lungo le isobare 𝐵 − 𝐴′ e 𝐺 − 𝐸 ′ .
Rispetto ai capisaldi del ciclo ideale devono ora essere calcolati il punto C di fine
compressione e il punto F di fine espansione; questi due punti differiscono dal caso
ideale per la presenza degli attriti nel fluido. Queste due trasformazioni sono
caratterizzate dai rendimenti isoentropici di compressione e di espansione definiti da:
𝛥ℎ𝑖𝑑𝑒𝑎𝑙𝑒 ℎ −ℎ
𝜂𝑐 = = ℎ𝐵−ℎ𝐴
𝛥ℎ𝑟𝑒𝑎𝑙𝑒 𝐶 𝐴
𝛥ℎ ℎ −ℎ
𝜂𝑒 = 𝛥ℎ 𝑟𝑒𝑎𝑙𝑒 = ℎ𝐸−ℎ𝐹
𝑖𝑑𝑒𝑎𝑙𝑒 𝐸 𝐺
Punto C
Consideriamo il punto C della politropica dove la pressione è uguale a quella del punto
B; noto il rendimento isoentropico di compressione 𝜂𝑐 =0,7, possiamo calcolare
l’entalpia e la temperatura del punto C:
ℎ𝐵 −ℎ𝐴 192403+5315 𝐽
ℎ𝐶 = ℎ𝐴 + = -5315 + = 277139 𝑘𝑔
𝜂𝑐 0,7
𝑇𝐵 −𝑇𝐴 479−293
𝑇𝐶 = 𝑇𝐴 + = 293 + = 558,8 K
𝜂𝑐 0,7
Note 𝑇𝐶 e 𝑝𝐶 =6,2 bar, si può procedere al calcolo del volume specifico utilizzando
l’equazione di stato dei gas ideali:
𝑅 ∗ 𝑇𝐶 287∗558,8 𝑚3
𝑣𝐶 = = = 0,26 𝑘𝑔
𝑝𝐶 6,2∗105
Per il calcolo dell’entropia, consideriamo il fatto che il punto C si trovi su un’isobara:
𝑇 558.8 𝐽
𝑠𝐶 = 𝑠𝐵 + 𝑐𝑝 ln(𝑇𝐶 ) = -18 + 1063 ln ( 479 ) = 145,6 𝑘𝑔∗𝐾
𝐵
Punto F
Per il punto F conosciamo il rendimento isoentropico di espansione 𝜂𝑒 =0,85 e la
pressione che è uguale alla pressione del punto A pari a 𝑝𝐹 =1 bar cosicché possiamo
calcolare:
𝐽
ℎ𝐹 = ℎ𝐸 - 𝜂𝑒 (ℎ𝐸 - ℎ𝐺 )=860953 – 0.85(860953 – 402713)=471449 𝑘𝑔
−𝑊𝑐 = G(ℎ𝐶 − ℎ𝐴 )
−𝑊𝑒 = G(ℎ𝐹 − ℎ𝐸 )
Dividendo per la portata G, otteniamo i lavori massici:
𝑊𝑐 𝐽
𝑙𝑐 = = (ℎ𝐴 − ℎ𝐶 ) = -5315 – 277139,3 = -282454 𝑘𝑔
𝐺
𝑊𝑒 𝐽
𝑙𝑒 = = (ℎ𝐸 − ℎ𝐹 ) = 860953 – 471449 = 389504 𝑘𝑔
𝐺
𝐽
𝑙𝑛𝑒𝑡 = 𝑙𝑐 + 𝑙𝑒 = 389504 – 282454 = 118974 𝑘𝑔
Per quanto riguarda il contributo del
lavoro d’attrito, esso può essere
ricavato in generale considerando una
linea di trasformazione adiabatica con
la quale ottengo l’equazione:
𝑙𝑎 = ∫ 𝑐𝑑𝑇 = c(𝑇𝑓 − 𝑇𝑖 )
Dove i pedici i ed f indicano le
condizioni negli stati iniziale e finale
della trasformazione.
Allo stesso modo, il lavoro tecnico può essere ricavato per mezzo dell’equazione
dell’energia cinetica che, introducendo le stesse ipotesi, diventa:
𝑙𝑐 = - ∫ 𝑣𝑑𝑝 - 𝑐𝑐 (𝑇𝐶 − 𝑇𝐴 )
𝑙𝑒 = - ∫ 𝑣𝑑𝑝 - 𝑐𝑒 (𝑇𝐹 − 𝑇𝐸 )
Gli integrali possono essere risolti considerando che per una trasformazione
politropica il legame tra pressione e volume è dato da 𝑝𝑣 𝑛 =costante, ottenendo così:
𝑛𝑐 −1
𝑛𝑐 𝑝𝐶 𝑛𝑐 𝑛𝑐 𝑐𝑣 −𝑐𝑝
𝑙𝑐 = 𝑝𝐴 𝑣𝐴 𝑛 (1 − (𝑝 ) )− (𝑇𝐶 − 𝑇𝐴 ) =
𝑐 −1 𝐴 𝑛𝑐 −1
1,55−1
1,55 6,2∗105 1,55 1,55∗776−1063
= 105 *0,84 1,55−1 (1 − ( ) )− (559 – 293)
105 1,55−1
𝐽
= - 282821
𝑘𝑔
𝑛𝑒 −1
𝑛𝑒 𝑝𝐹 𝑛𝑒 𝑛𝑒 𝑐𝑣 −𝑐𝑝
𝑙𝑒 = 𝑝𝐸 𝑣𝐸 𝑛 (1 − (𝑝 ) )− (𝑇𝐹 − 𝑇𝐸 ) =
𝑒 −1 𝐸 𝑛𝑒 −1
1,28−1
1,28 105 1,28 1,28∗776−1063
= 6,2*105 *0,51 1,28−1 (1 − (6,2∗105 ) )− (741 –
1,28−1
𝐽
1108) = 389504 𝑘𝑔
Inoltre a causa della presenza di attrito in questo caso non è possibile associare in
maniera diretta il significato di lavoro alle aree individuate tra la trasformazione e
l’asse delle ordinate nel piano (p-v).
CALCOLO DEL CALORE SCAMBIATO LUNGO LE ISOBARE
Nell’analisi del calore scambiato consideriamo sempre gli scambiatori come sistemi
aperti; il calore scambiato lungo le adiabatiche è nullo, mentre nelle isobare sarà:
Anche in questo caso possiamo attribuire un significato fisico alle aree sottese dalle
linee di trasformazione all’interno del diagramma (T-s); rappresentando ciò
graficamente otteniamo:
𝑞1 = Area(𝐶0 − 𝐶 − 𝐸 − 𝐺0 −
𝐶0 )
𝑞2 = Area(𝐴0 𝐹0 𝐹𝐴𝐴0 )
Per il primo principio della termodinamica il calore e il lavoro complessivamente
scambiati coincidono sempre come nel caso B1, ma a causa della presenza dell’attrito
l’area del ciclo nel diagramma sopra non corrisponde. Inoltre all’interno del
diagramma T-s è possibile leggere graficamente il lavoro di compressione e di
espansione. Per far ciò dobbiamo tracciare le isoterme per A e per B e prolungare le
isobare E-C e A-F fino ad incontrare le isoterme disegnate. In questo modo
individuiamo le aree (𝐴′0 𝐶0 𝐶𝐴′ 𝐴′0 ) e (𝐹0 𝐹𝐸 ′ 𝐸0′ 𝐹0 ) che rappresentano i calori scambiati
lungo le isobare C-A’ e F-E’; a sua volta esse nello stesso tempo indicano
rispettivamente il lavoro di compressione e di espansione. In particolare possiamo
anche individuare nel grafico le due regioni che rappresentano i lavori di attrito di
compressione e di espansione che sono date dalle due aree: (𝐴0 𝐴𝐶𝐶0 𝐴0 ) e
(𝐺0 𝐺𝐹𝐹0 𝐺0 ). Come possiamo vedere il lavoro di compressione nel caso B2 supera
quello del caso B1, ciò è dovuto al lavoro extra che viene utilizzato, a causa dell’attrito,
per contrastare la tendenza del gas
a aumentare il suo volume
specifico. Al contrario il lavoro di
espansione nel caso B2 differisce
dal lavoro di espansione del caso B1
per la quota corrispondente all’area
(𝐺0 𝐺𝐹𝐹0 𝐺0 ), che è una parte di
lavoro non perso, ma minore del
lavoro di attrito, detto lavoro di
recupero.
Dati ciclo
B1 B2 B1 B2
𝑙𝑐 (𝑘𝐽⁄𝑘𝑔) -198 -282 𝑊𝑐 (MW) -15,3 -18
𝑙𝑒 (𝑘𝐽⁄𝑘𝑔) 458 389 𝑊𝑒 (MW) 35,4 24,9
𝑙𝑛𝑒𝑡 (𝑘𝐽⁄𝑘𝑔) 260 107 𝑊𝑛𝑒𝑡 (MW) 20,1 6,8
𝑞1 (𝑘𝐽⁄𝑘𝑔) 668 583 𝜙1 (MW) 51,7 37,3
𝑞2 (𝑘𝐽⁄𝑘𝑔) -408 -476 𝜙2 (MW) -31,6 -30,4
𝑞𝑛𝑒𝑡 (𝑘𝐽⁄𝑘𝑔) 260 107 𝜙𝑛𝑒𝑡 (MW) 20,1 6,8
𝑞𝑢𝑡 (𝑘𝐽⁄𝑘𝑔) -323 -391 𝜙𝑢𝑡 (MW) 25 25
𝜂𝑒𝑙 0,41 0,18
𝜂𝑡𝑜𝑡 0,87 0,85
G (𝑘𝑔⁄𝑠) -77,36 -64
I CONSUMI DI COMBUSTIBILE
Per calcolare il consumo di combustibile dello stabilimento industriale e
conseguentemente il fabbisogno di energia annuale, è necessario spostare
l’attenzione dal fluido che percorre il ciclo termodinamico all’intero impianto di
cogenerazione. Il sistema termodinamico da studiare consiste in un sistema aperto
nel quale le portate di massa in entrata sono quelle del combustibile 𝐺𝑐 , dell’aria
comburente 𝐺𝑎 , dell’aria per il raffreddamento 𝐺𝑎𝑟𝑖 e dell’acqua 𝐺ℎ𝑖 che deve essere
riscaldata utilizzando la potenza termica 𝜙𝑢𝑡 , mentre quella in uscita sono quelle dei
fumi 𝐺𝑓 , dell’aria di raffreddamento 𝐺𝑎𝑟𝑢 e dell’acqua surriscaldata a 120 °C, 𝐺ℎ𝑢 . Il
sistema inoltre scambia con l’ambiente esterno la potenza termica 𝜙𝑑 e la potenza
meccanica 𝑊𝑔 .
Possiamo fare alcune considerazioni:
a) 𝜙𝑑 è la potenza termica dispersa attraverso l’involucro di tutto l’impianto
dovuto ad un isolamento termico imperfetto e alla presenza di una differenza
di temperatura rispetto all’ambiente esterno. Queste perdite sono più rilevanti
nel generatore e usualmente si esprimono in percentuale come frazione della
potenza chimica associata alla portata di combustibile G; si definiscono quindi
le perdite per dispersione 𝑃𝑑 con la:
|𝜙𝑑 |
𝑃𝑑 = 𝐺
𝑐𝑜 𝐻𝑖
b) Nel caso del ciclo joule si può dire che la potenza termica 𝜙𝐼𝐴 ceduta nello
scambiatore di raffreddamento dall’aria che percorre il ciclo tra gli stati I ed A,
è quella che produce la variazione di entalpia dell’aria di raffreddamento per
cui:
𝑊𝑒𝑙,𝑖𝑚𝑝𝑖𝑎𝑛𝑡𝑜 = 𝑊𝑔
dove 𝑊𝑒𝑙,𝑖𝑚𝑝𝑖𝑎𝑛𝑡𝑜 è la potenza elettrica prodotta dall’impianto.
CALCOLO DELLA PORTATA DI COMBUSTIBILE
CASO A
Nel caso A il combustibile è utilizzato in un generatore di calore che produce
solamente energia termica. Tenendo conto che, come precedentemente detto, le
perdite per dispersione più rilevanti si verificano nel generatore, anche nel caso A le
prestazioni di questo componente si esprimono utilizzando gli stessi 𝑃𝑐 =0,06 e
𝑃𝑑 =0,006 utilizzati nei casi B. Dalla potenza termica ottenuta dalla combustione, 𝜙𝑔𝑒𝑛 ,
una parte è dispersa per imperfetto isolamento mentre il resto è trasferito al fluido e
costituisce l’effetto utile; per cui si può scrivere:
CICLO JOULE
Applicando il primo principio della termodinamica al sistema, con le solite ipotesi,
possiamo scrivere:
-|𝜙𝑢𝑡 | - 𝑊𝑔 = 𝐺𝑓 ℎ𝑓 − 𝐺𝑎 ℎ𝑎 − 𝐺𝑐𝑜 ℎ𝑐 − 𝐺𝑐𝑜 𝐻𝑖 + 𝐺ℎ (ℎℎ𝑢 − ℎℎ𝑖 ) + 𝐺𝑎𝑟 (ℎ𝑎𝑢 − ℎ𝑎𝑖 )
E con le definizioni introdotte prima abbiamo:
′ 20,1∗106
𝜂𝑒𝑙 = 1,37∗40195000 = 0,36
′ 20,1∗106 +25∗106
𝜂𝑡𝑜𝑡 = = 0,82
1,37∗40195000
nel caso B2
′ 6,8∗106
𝜂𝑒𝑙 = 1,37∗40195000 = 0,12
′ 6,8∗106 +25∗106
𝜂𝑡𝑜𝑡 = = 0,58
1,37∗40195000
Ricordiamo che nel caso considerato la potenza elettrica scambiata con la rete
𝑊𝑒𝑙,𝑟𝑒𝑡𝑒 è uguale all’intero fabbisogno di potenza elettrica dell’impianto, 𝑊𝑒𝑙 .
L’energia primaria corrispondente all’energia elettrica scambiata con la rete, 𝐸𝑟𝑒𝑡𝑒 , è
quindi espressa da:
Rendimento
B1 B2
𝜂𝑒𝑙 0,36 0,12
𝜂𝑡𝑜𝑡 0,82 0,58
Relazione termodinamica
ANALISI DI UN CICLO FRIGORIFERO
Il ciclo frigorifero è un ciclo invero che viene realizzato usando un fluido che evolve
nella macchina subendo dei cambiamenti di fase. Conoscendo i valori iniziali del ciclo,
indicati in tabella, possiamo andare a ricavare i capisaldi associati al ciclo
termodinamico mediante l’utilizzo del diagramma R134a.
Lo schema dell’impianto utilizzato è il seguente:
DATI SPERIMENTALI
Dopo aver calcolato i capisaldi associati al ciclo, possiamo passare all’analisi del
rendimento isoentropico di compressione:
𝛥ℎ𝑖𝑑𝑒𝑎𝑙𝑒 ℎ2,𝑖𝑠 −ℎ1 423−404
𝜂𝑖𝑠,𝑐 = = = 448−404 = 0,43
𝛥ℎ𝑟𝑒𝑎𝑙𝑒 ℎ2 −ℎ1
La portata d’acqua nel condensatore è:
𝑘𝑔 𝑘𝑔
𝐺𝑐𝑜𝑛𝑑 = 𝐺𝑉,𝑐𝑜𝑛𝑑 *ρ = 0,24*998,2 = 239,6 = 0,067
ℎ 𝑠
Dal primo principio della termodinamica per sistemi aperti, possiamo andare a
calcolare la portata del fluido frigorigeno:
φ – W = ∑ 𝐺ℎ
Semplificando la formula ottengo:
TABELLA CONTROCORRENTE
Grandezza Valore Unità di misura
A 0,72 𝑚3
𝐺𝑉,𝑐 145 𝑙 ⁄ℎ
𝑇𝑐,𝑖 35,43 °C
𝑇𝑓,𝑖 15,26 °C
𝑇𝑐,𝑢 18,03 °C
𝑇𝑓,𝑢 20,46 °C
Passando al calcolo del flusso scambiato abbiamo che la quantità di flusso termico
emanata dal fluido caldo sarà uguale, in modulo, alla quantità di flusso termico
assorbita dal fluido freddo. Svolgiamo il calcolo per il fluido caldo assumendo per il
calore specifico il valore medio 4.183 kJ/(kgK).
Dove 𝛥𝑇𝑚 è la temperatura media logaritmica nel caso cotrocorrente, calcolata come:
(𝑇𝑐,𝑖 −𝑇𝑓,𝑢 )−(𝑇𝑐,𝑢 −𝑇𝑓,𝑖 ) (35.43−20.46)−(18.03−15.26)
𝛥𝑇𝑚 = (𝑇𝑐,𝑖 −𝑇𝑓,𝑢 )
= (35.43−20.46) = 7,23 °C
𝑙𝑛(18.03−15.26)
𝑙𝑛
(𝑇𝑐,𝑢 −𝑇𝑓,𝑖 )
Quindi:
𝜙 2,91 𝑘𝑊 𝑊
U = 𝐴𝛥𝑇 = 0,72∗16.65 = 0,243 𝑚2 °𝐶 = 559,7 𝑚2 °𝐶
𝑚
Per giungere al risultato bisogna calcolare le due capacità 𝐶𝑐 e 𝐶𝑓 per vedere quale
delle due è la minore e calcolare la differenza di temperatura massima ∆𝑇𝑚𝑎𝑥 data
dalla differenza tra la temperatura di ingresso del fluido caldo 𝑇𝑐,𝑖 e quella di ingresso
del fluido freddo 𝑇𝑓,𝑖 :
TABELLA EQUICORRENTE
Grandezza Valore Unità di misura
A 0,72 𝑚3
𝐺𝑉,𝑐 145 𝑙 ⁄ℎ
𝑇𝑐,𝑖 36,03 °C
𝑇𝑓,𝑖 15,33 °C
𝑇𝑐,𝑢 20,73 °C
𝑇𝑓,𝑢 19,46 °C
Per determinare il flusso scambiato tra fluido freddo e fluido caldo si utilizza la
relazione seguente:
Quindi:
𝜙 2,56 𝑘𝑊 𝑊
U = 𝐴𝛥𝑇 = 0,72∗16.01 = 0,511 𝑚2 °𝐶 = 511.6 𝑚2 °𝐶
𝑚
Infine calcoliamo l’efficienza dello scambiatore:
𝜙
ε=𝐶
𝑚𝑖𝑛 𝛥𝑇𝑚𝑎𝑥
Bisogna calcolare le due capacità 𝐶𝑐 e 𝐶𝑓 per vedere quale delle due è minore e
conseguentemente calcolare la differenza di temperatura massima ∆𝑇𝑚𝑎𝑥 data dalla
differenza tra la temperatura di ingresso del fluido caldo 𝑇𝑐,𝑖 e quella di ingresso del
fluido freddo 𝑇𝑓,𝑖 :
Configurazione controcorrente
40
35
30
25
20
15
10
0
0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8
CASO EQUICORRENTE
Configurazione equicorrente
40
35
30
25
20
15
10
0
0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8