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PROPOSTA DI SOLUZIONE PER LA SIMULAZIONE PRIMA PROVA DI MATURITÀ 2019

TRACCIA: Italiano
ARGOMENTO: Esempio Tipologia C – Riflessione critica di carattere espositivo-

argomentativo su tematiche di attualità, Vittorino Andreoli, L’uomo di vetro. La forza

della fragilità, Rizzoli 2008.

La citazione proposta, tratta da un saggio dello psichiatra Vittorino Andreoli, pone


la consapevolezza della propria fragilità e della debolezza come elementi di forza
autentica nella condizione umana. Rifletti su questa tematica, facendo riferimento
alle tue conoscenze, esperienze e letture personali.
Puoi eventualmente articolare la tua riflessione in paragrafi opportunamente
titolati e presentare la trattazione con un titolo complessivo che ne esprima
sinteticamente il contenuto.

Svolgimento

La fragilità è la grandezza dell’uomo

La sensibilità di noi moderni è solita accostare la fragilità ad un’incapacità dell’individuo di


fronteggiare i problemi che la vita gli pone davanti.
Tale impietosa lettura della fragilità umana è aspramente criticata dallo psichiatra Vittorino
Andreoli. In un illuminante passo tratto dal suo saggio L’uomo di vetro. La forza della fragilità lo
studioso mette in discussione alcune delle più comuni idee sull’idea di fragilità. Andreoli discute il
fatto che la fragilità debba essere accomunata alla debolezza, sostenendo che invece la fragilità ha
il vantaggio di generare la comprensione dei bisogni propri dell’essere umano. Secondo lo studioso,
una società che riflette sulle proprie fragilità diventa più forte delle altre che invece le ignorano. Il
motivo è semplice: lo studio e l’analisi delle debolezze di un sistema conduce inevitabilmente ad un
miglioramento dello stesso. Ciascun uomo non dovrebbe celare a se stesso le proprie debolezze,
bensì viverle e mostrarle fieramente agli altri. Una società che convince gli uomini a nascondere e

Sara De Leonardis
vergognarsi delle proprie fragilità, nota giustamente Andreoli, è una società che li vuole succubi di
un sistema di forza, che decide di usare la violenza della paura piuttosto che la gentilezza del dialogo
e del confronto. La fragilità per lo studioso è, inoltre, capace di regalare alla società civile la salute.
A questo proposito, mi sembra interessante proporre un confronto tra fragilità psichica e fragilità
fisica. A livello fisico, la “fragilità” si definisce come una condizione di vulnerabilità di un organismo,
il quale viene a trovarsi in una particolare condizione di rischio. Questa idea di fragilità getta luce
sulla particolare condizione dell’essere umano: a metà tra spirito e corpo. La fragilità che tocca il
corpo risulta essere, a mio parere, completamente diversa rispetto alla fragilità che influisce
sull’animo umano. Per chiarire questo punto, possiamo nuovamente servirci delle parole di
Vittorino Andreoli, il quale riconosce la fragilità come un rimedio per i problemi della società; egli
infatti afferma che la fragilità può essere considerata fondamento della saggezza la quale è “capace
di riconoscere che la ricchezza del singolo è l'altro da sé”. La fragilità dell’uomo, quindi, sembra
creare un legame di solidarietà tra uomini: se la mia fragilità è capace di dare forza a quella di un
altro allora l’intera società poggerà su un sentimento di solidarietà, capace, secondo Andreoli, di
promuovere la “salute sociale” e di conseguenza la serenità degli uomini.
La differenza che, quindi, emerge tra una condizione di fragilità fisica e una di fragilità emotiva
consiste, a mio parere, in questa possibilità di condivisione delle esperienze. Se da un lato la fragilità
fisica che colpisce un individuo deve essere considerata come un’inevitabile perdita di uno o più
comandi delle funzioni vitali, la fragilità psichica, al contrario, sembra contribuire ad una potenziale
opportunità di arricchimento per l’individuo. In altri termini, l’errore comunemente commesso da
quelli che ritengono la fragilità come espressione della miseria umana proviene dal fatto che la
considerano alla stregua di una debolezza fisica.

Un’altra interessante riflessione sul tema della fragilità che vorrei richiamare, infine, proviene dal
filosofo latino Lucio Anneo Seneca. Anch’egli ragiona sulla condizione di fragilità dell’animo umano,
sottolineando l’innata debolezza e fragilità dell’uomo che teme la morte e ha paura del tempo che
fugge. Il pensiero del filosofo sulla vita, infatti, si sofferma soprattutto sul senso della fugacità del
tempo che sembra accentuarsi sempre più col trascorrere degli anni.

Sara De Leonardis
La riflessione di Seneca, diversamente da quella di Andreoli, guarda soprattutto agli aspetti “umani”
della fragilità piuttosto che a quelli “sociali” e “comunitari”. Entrambi comunque, per mezzo delle
loro riflessioni, sono capaci di restituirci un’immagine positiva della fragilità umana. L’uomo che
rifiuta le proprie fragilità non è un uomo forte ma un uomo che rifiuta uno dei tratti distintivi della
sua umanità. Pertanto, in conclusione, possiamo dire che la dignità dell’uomo consiste proprio nel
riconoscimento delle proprie debolezze, e che la fragilità è la grandezza dell’uomo.

Sara De Leonardis

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