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Limba Italiană
Manual pentru anul I al liceului cu limba de predare italiană (anul I de studiu)
Editura didactică şi pedagogocă, Bucureşti -197 2
Haritina Gherman • Rodica Sîrbu
Limba italiană
Manual pentru anul I
al liceului cu limba de predare italianâ
(anul I de studiu)
Editura didactică
şi pedagogică
Bucureşti
Lecţii introductive
(Lezioni introduttive)
3. Diftongi şi triftongi
(Dittonghi e trittonghi)
Diftongii şi triftongii rezultă, ca şi în limba română, din alăturarea a
două şi respectiv trei vocale pe care le rostim într-o singură silabă.
Combinaţia se face între vocalele i şi u care preced sau succed vocalele
a, e, o accentuate sau neaccentuate :
Ex. diftongi : àura, viòla, chiùdo, fióre
triftongi: mièi, buoi, guài, figliuòlo
4
Ex. 2 ho (am) spre deosebire de o (sau)
hai (ai) ,, ,, >> ai (prepoziţie articulată)
ha (are) „ ,, „ a (la)
hanno (ati) ,, ,, „ anno (an)
Consoana „h"' mai apare şi în unele interjecţii. Ex. : ah! oh! ahi!
Lipsa de valoare fonică a acestei litere a sugerat expresii ca : „ non
v a l e un* acca* (nu valorează nimic) ; „non capisco uri acca” (nu înţeleg nimic).
în schimb în grupurile de litere : che} chi, ghe, ghi pronunţia este simi
lară cu româna.
Ex. : chirurgo, barchetta, spaghetti, ghirlanda.
— Q (c u )t întrucît apare totdeauna urmată de vocala u se va pro
nunţa ,,cu” .
Ex. : questo, quadro, cinque, quaderno, liquido.
— S (esse), în funcţie de poziţia pe care o are în cuvînt se pronunţă
astfel :
a) aspru, ca în româneşte, cînd e urmat de consoanele :
c, f, q, p, t sau de o vocală.
E x .: stemma, scuola, studiare, speciale. .
b) muiat ca un z românesc, cînd e urmat de consoanele :
b, dt g 9 ly m} n, r, v.
Ex* : sbaglio, sgarbo, smarrire, snello, svelare.
c) în poziţie intervocalică se pronunţă ca un z românesc.
Ex. : rosa, casa, luminoso, riposo.
Dar se pronunţă aspru în cuvintele compuse.
Ex. : stasera, risuonare
— Z (zeta) are în interiorul cuvîntului sau în poziţie iniţială două
sunete :
z = ţ în cuvînte ca : zio, zucchero, lezione, grazie, tristezza, mezzo,
z = dz în cuvinte ca : zaino, zero, azzurro, zoo, romanzo.
Obs. : Pentru pronunţia corectă este indicat a se consulta un dicţionar
de specialitate.
5
Exeepţii: grupul Gli se pronunţă ca în româneşte în următoarele
cuvinte : glicerina, negligente, geroglifico, ganglio, glicine.
— sce se pronunţă : scena, pesce, ruscello, scendere.
— sei se pronunţă „ j i ” . : scimmia, wscio, lasciare, sciupato.
6
— diftongii şi triftongii nu se vor despărţi. Ex. : uo-mo, mio, chia-ro,
tuoi, aiu-o-la.
— vocalele hiatului au silabe distincte. Ex. : po-e-ta, e-ro-e, di-a-fa-no.
Exerciţii (Esercizi)
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5. Pune în locul linioarelor literele sau grupurile de litere corespunzătoare,
apoi citeşte cu voce tare.
Le ro-e del va-o. Il raga~o silen-io-o. La spu—a e la lava—a sono nece—ark.
Il g-adiolo è un bel fiore. Il fi— o di -uesta fami— a è ne— gente. II
-uadro rappre-enta un luogo -uieto e tran-uillo. Io -o imparato l’italiano
invece tu non -ai imparate. La profe—ore--a scrive con il ge—o.
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A. Accentul (L’accento)
Accentul tonic (Vaccento tonico) indică sunetul rostit mai intens într-un
cuvînt. El nu se notează grafic decît în cîteva cazuri arătate mai jos.
în funcţie de accentul tonic, cuvintele limbii italiene se împart în :
— parole piane, cu accentul pe penultima silabă.
Ex. : bambino, lavóro, natùra, carridòio
— parole sdrucciole, cu accentui pe antepenultima silabă.
E x .: cattedra, càlcolo, mèdico, màrgine.
— parole bisdrucciole, cu accentul înainte de antepenultima silabă.
Ex. : desiderano, abitano, dàndomelo.
— parole tronchet cu accentui pe ultima silabă.
E x .: così, w t ò , perchè, cioè.
Accentui grafie (l'accento grafico) este de 2 feluri: gnw ('*), care marchează
vocalele deschise ; ascuţit (') pentru vocalele e şi o închise. Accentul grafic
se foloseşte în următoarele cazuri :
— pe cuvintele ^tronche** care se termină în vocală, ex. : caffè, onestà,
tribù.
— pe unele cuvinte monosilabice, terminate în diftong, ex. : più, giù,
9
— pe cuvinte polisilabile omografe pentru diferenţierea sensului. Ex. :
àncora (ancoră) — ancóra (încă)
prìncipi (prinţi) — principi (principii)
sùbito (imediat) — subito (suferit)
compito (temă) — compito (împlinit)
Elisiunea (l'elisione)
Elisiunea este căderea ultimei vocale a unui cuvînt în faţa altei vocale.
Ea este marcată prin apostrof. Ex. :
la allieva devine Vallieva
lo astuccio ,, Vastuccio
una amica un amica
quello uomo quell’uomo
come è com’ è
dove dov' è
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B. Il verbo: avere
Indicativo
egli
ìssa ha un calamaio. ha avuto un compito.
Lei
noi abbiamo molti libri, abbiamo avuto un problema,
voi avete molti quadri. avete avuto un esercizio.
un amico, colleghi,
noi abbiamo sei
o ho una gomma, fiori.
una stomma | amiche.
voi avete sette
x i_ • j \ quaderni, | quadri.
tu hai due { * .
libri. |quadri
matite essi hanno otto
egli ha tre (compiti,
biri gessi
figli,
righe esse hanno nove
essa ha quattro amiche,
penne
scolari
figli Loro hanno dieci
Lei ha cinque maestri
amiche
Esercizi
11
2. Tra scrivi il passo seguente collocando gli accenti dove credi neces
sario:
La classe e su quel corridoio la. Te l'ho detto che il te non mi piace.
Mi hai detto di si. Nei prossimi di leggo libri di autori romeni. Non
preoc uparti più. Se me lo da Maria, va bene; da Andrei non voglio
nulla.
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Avere tempo libero. Non avere fretta. Avere molti amici ed avere fiducia
in loro.
3 Metti al posto dei puntini le persone convenienti del verbo avere (presente
o passato prossimo).
Per oggi . . . da imparare alla storia. Voi altri, che cosa . . . per oggi ?
Tu . . • occupato questo posto ? Loro . . . in prestito dei libri della biblio
teca. Non (noi) . . . imparato ancora la poesia. Lei . . . allievi diligenti ?
4. Forma sei proposizioni combinando le parole delle seguenti colonne :
La ragazza abbiamo quattro album colorati
Io avete due libri nuovi
voi tutti ha sette matite rosse
Gli scolari hai dieci quadri buoni
Tu hanno un amici grandi
Io e Viorica ho cinque pastelli interessa nt i
Benvenuto
— Benvenuto ! . . . Dice il liceo. Ti vedo arrivare, caro alunno, con
a tua cartella nuova, con gli abiti freschi, tutto impaziente . . .
Dicono i corridoi desiderosi di sentire il tuo grido, le tue risate.
— Benvenuto ! . . . Non correre così perché la tua classe ti aspetta
tranquilla.
— Benvenuto ! . . . Dice la lavagna nera. — Benvenuto e attento a
non coprirmi di errori.
E dice il banco :
— Benvenuto ! Ho sentito la tua mancanza, amico mio.
Il libro nuovo d'italiano dice :
13
— Benvenuto e lieto di conoscerti caro scolaro ! Quest'anno voglio
insegnarti molte cose. Con me impari a scrivere, a leggere ed a parlare
la bella lingua italiana. Porto sulle mie pagine piccole storie, poesie e vi
gnette per te. Lavoriamo e ci divertiamo insieme. Sono io il tuo buon
amico.
(adattam ento da ,,\ h :f(irìata )
14
Il tuo dizionaretto
Conversazione
1. Come è l'allievo nel primo giorno di scuola?
Da chi è salutato l'alunno ?
il corridoio ?
Che cosa dice all'allievo < lavagna?
il banco ?
Che cosa si impara dal libro (^italiano ?
Che cosa ha sulle sue pagine questo libro ?
2. Ti piace il tuo libro ? Perché ?
Hai avuto anche altri libri d'italiano ?
Com'è il tuo liceo? Ma la tua classe?
Perché sei venuto al liceo d'italiano?
Modi cortesi
Per favore, per cortesia ! per piacere !
La prego di scusarmi!
Scusi se La disturbo !
Non disturba affatto!
Grazie! D i niente! Non c'è di che!
A scuola
Lettura
15
Lezione “ 2-
A. L’articolo
singolare plurale
maschile : il, lo, V i, gli
femminile : la, V le
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/'amica — le amiche
/'attività — le attività
Osserva che l'articolo ,,la" si apostrofa sempre davanti alle vocali.
B. Il verbo: essere
Indicativo
Esercizi
2 — Limba it a li a n ă an u l I. 17
d) Completa i puntini con gli articoli indeterminativi :
Arghezi è . .. pseudonimo di un grande poeta romeno. . . . scolari sono
desiderosi di imparare . . . lingua italiana. Hai scritto . . . compito ?
Hai osservato .. . sbagli. Oggi abbiamo studiato . . . articolo. . . . amica
di Maria è . . . mia compagna. I bambini ascoltano . . . gnaulio (mior
lăitul) del gatto. Mi piace mangiare . . . yogurt. Cantiamo . . . inni
patriotici romeni.
c) Metti al posto dei puntini le diverse persone del verbo essere alVindicativo
presente e passato prossimo :
Oggi noi . . . alla lezione di grammatica. Egli non . . . un ragazzo pigro.
Essa . . . occupata, ma egli . . . libero. I canti popolari . . . belli. Radu
11011 . . . a scuola. Ieri essi . . . al teatro. Il nostro paese . . . tanto
bello.
18
Leggi con attenzione
19
Il ragazzo comincia a recitare i versi di Goethe i1
„T u conosci il paese
Dove i limoni sono in fiore e splende
l’arancia d'oro tra le scure foglie ?
Scende dal cielo azzurro un dolce vento
umile cresce il mirto, alto l'alloro1”
1 „Cunoşti tu ţara
Unde lămîii sînt în floare şi străluceşte
portocala aurie printre — întunecatele frunze ?
(Unde) coboară din cerul albastru un dulce vînt
(unde) plecat creşte mirtul, înalt dafinul ?
20
Il tuo dizionaretto
Conversazione
Esercizio
Curiosità
Modi di dire
L'allievo d'ordine
Il quaderno di appunti
Il quaderno di bella copia
21
Lezione 3S
A. La preposizione articolata
femminile :
I r — all* amico
J la — alla cattedra
amici {
[ cattedre
a + \ Y - all'allieva a + le - alle j al]ieve
A DI DA IN SU
2u
co V all’ dell' dall’ nell* sull'
s
i ai dei dai nei sui
a
gli agli degli dagli negli sugli
22
Osserva
1) La preposizione CON ammette anch'essa la fusione con l'articolo.
Es. : col, collo, colV, coi, cogli, e più raramente co//a, co//', co//e. Però è
meglio dire : con il, con /o, con ecc.
2) Oggi è del tutto disusata la fusione della preposizione per con l'arti
colo.
L’articolo partitivo
Esercizi
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i colori . . . stemma gli abiti . . . scolari
la casa . . . amica
A chi? A che cosa? A ...
io scrivo .. . italiano io imparo . . . matematiche
io parlo . . . professoressa io rispondo . . . amici
io offro . . . scolaro
Da chi? Da che cosa? Da . . .
10 ritorno . . . teatro parlo .. . amici
traduco . . . inglese vengo . . . scuola
ricevo . . . zio ritorno . . . compagne
Dove? In . . .
I libri sono . . . banchi L'inchiostro è . .. calamaio
11 quaderno è . . . cartella Le matite sono . . . astucci
Gli scolari sono . . . classi
Su che cosa?
Il quadro è . . . muro L'abete è disegnato . . . stemma
I fiori sono . . . davanzali Il registro è . . . cattedra
2. Metti al posto dei puntini Varticolo partitivo :
A Diana piace recitare . . . versi. Nel vaso ci sono . .. fiori. Mi ha dato
. . . spiegazioni chiare. Hai visto . . . compagne in classe. Ho . .. amici
dai quali prendo in prestito . . . riviste italiane.
3. Nelle seguenti proposizioni le preposizioni articolate e gli articoli partitivi
sono indicati dalla lettera iniziale. Completa, tu in modo con veniente :
Il numero d- pagine d- libro è numeroso. Scrivo a- grammatica.
La risposta d- allieva è completa. Ricevo d- zio un libro interessante.
Il tintinnio d- campanella è prolungato. Gli allievi consegnano (încre
dinţează) i quaderni a- professore. N- nostra aula tutto è in ordine.
A - finestre, s- davanzali ci sono d- fiori.
4. Rispondi per iscritto :
— Quanti allievi siete in classe?
— Quanti banchi ci sono nell'aula ?
— Quanti ne occupate voi ?
— Quante classi sono in tutto nella vostra scuola ?
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Un cielo scuro annunzia l’arrivo del temporale.
Dopo un longo lavoro si deve riposare.
Ho dormito bene e mi sono svegliato alle sette.
La pausa è un momento di riposo per gli alunni.
Il romanzo mi piace. L ’ho leggo presto, quanto è grosso.
L'alunno che studia bene è promosso.
Stamattina mi sono arrabbiato a causa di un cane.
alla mamma
ai compagni di scuola
si vuol bene | alla famiglia
agli insegnanti
stradale indica il nome della via
il cartello annunzia un bel film
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Di imparare non si finisce mai,
e quel che non si sa
e sempre più importante
di quel che si sa già.
Il tuo dizionaretto
Conversazione
Esercizio*
26
Indovina l'indovinello
Volete dimostrare a una vostra compagna che sapete indovinare quale
voto ha riportato, in una certa materia, anche se non ce lo dice ?
Copiate sopra un foglietto la seguente tabellina, poi chiedete : ,,Io so
che voto hai preso in italiano. Indicami soltanto in quale colonna si trova
e io lo indovino/' Ed è facile indovinarlo !
Ammettiamo che la vostra amica abbia avuto ,,4” . Essa vi indice la
prima e la quarta colonna. Allora voi, in fretta, sommerete (veţi aduna)
tra loro i numeri posti in capo alle colonne indicate e avete il voto. (Per
esempio 1 + 3 = 4). Provate con qualunque voto ed il risultato è lo stesso.
1 II III IV
1 2 7 3
10 5 8 0
4 2 9 6
1 9 10 3
8 6 7 4-
6 10 0 5
27
Lezione 42
■
A. L’articolo indeterminativo
L'articolo indeterminativo si premette al nome ed indica in modo gene
rico una persona, un animale, una cosa. Es. : un padre, uri amica, una
sorella, uno studente.
Singolare
davanti a consonante: un pensiero
un (che non sia: s impura, z, gn, ps, pn, x, y, i - f vocale)
maschile davanti a vocale : un orco (senza apostrofo)
Plurale
Per il plurale non esistono articoli indeterminativi, si usano invece le
preposizioni articolate composte con ,,D I" (secondo l'uso dell'articolo deter
minativo).
maschile femminile
es. : dei pensieri madri
zie
orchi
scolari delle scolare
xilografi amiche
degli ^ gnomi allieve
psichiatri
yacht
iati
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B. Il verbo
I n m
io parl-o l'italiano io scriv-o l'esercizio io part-o per
Firenze
tu parl-i tu scriv-i tu part-i
egli egl egli
essa ‘ parl-a essa scriv-e essa ►
, part-e
Lei . Lei 4 Lei .
noi parl-iamo noi scriv-iamo noi part-iamo
voi parl-ate voi scriv-ete voi part-ite
essi essi essi
pari-ano scriv-ono part-ono
esse esse esse
Esercizi
29
2 . Completa i puntini con parole conosciute da te :
Sulla cattedra c'è un . . .
3. Nel seguente brano sottolinea con bla gli articoli determinativi e con
rosso gli articoli indeterminativi.
Un'alunna scrive su un quaderno : il babo, la marna, la sorela, il
fratelo, una nona, un nono.
Subito dal quaderno si sente un pianto.
— Signora maestra, perché piangono le mie lettere, domanda la
piccola alunna.
E la maestra :
— Perché le tue lettere hanno smarrito le sorelle gemelle.
— È* vero, osserva ralunna ! La parola ,,babbo" ha smarrito una
,,bi” , la mamma ha smarrito una „em m e", la sorella ed il fratello
le loro „elle” , il nonno e la nonna le loro „enne” , perciò piangevano
tanto. Subito corregge tutto ed ora la piccola alunna non fa più
degli errori.
30
B. 1. Coniuga i verbi nelle seguenti proposizioni :
. . . imparare volentieri
. . . vedere un film italiano
. . . aprire la finestra
31
Il tuo albero genealogico
Gli avi
la trisnonna| |il trisnonno
la bisnonna| |il bisnonno
i I
i nonni materni i nonni paterni
i i i i
lo zio la zia i genitori lo zio la zia
i i
la mamma il babbo
i l i i
la cugina il cugino j la cugina il cugino
|
i parenti
| la sorella il fratello ì i parenti
T
TU
I poeti cantano . . .
Mia madre
Non sempre il tempo la beltà 1 cancella
O la sfioran le lacrime e gli affanni :
Mia madre ha sessantanni
E più la guardo, e più mi sembra bella.
(Edmondo de Amicis)
Il babbo
Tutto il giorno a lavorare,
poco tempo per riposare.
Se un pensiero lo tormenta
egli mai se ne lamenta.
Pur s'è triste, occupato o stanco,
t'ascolta sempre, ti parla franco.
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Nonno e nipotino
Passan sul prato nonno e nipotino.
Il nonno è vecchio e il bimbo piccolino.
Il bimbo è biondo, il nonno tutto bianco.
Il bimbo è diritto, il nonno curvo e stanco.
(Lina Schwarz)
(Severino Ferrari)
Conversazione
Esercizio
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la nonna essere a casa
gli zii avere al nido d'infanzia
il cugino tornare dallo spasso
la cugina entrare al nonno e
il nipote vuol bene a alla nonna
la nipote ubbidiente
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s -
Lezione w
A. Il nome (sostantivo)
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-aggine, -igine es : la stupidaggine, la vertigine
-trice es : l'attrice, la pittrice, la lavatrice
-là, -tu — parole tronche, es : la sincerità, la città, la curiosità, la
gioventù, la servitù
Eccezione il podestà
Senza poter stabilire una norma precisa sono maschili o femminili alcuni
nomi che finiscono in :
-c — es. : maschili femminili
il padre la madre
il mare la carne
il latte la rondine
il miele la pace
-i — es. : il dì l'analisi
il brindisi la tesi
la crisi
-ù — es. : il bambù la virtù
il caucciu la tribù
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C. Contiamo l'ordine delle cose
I primo (a, i, e) XI undicesimo esercizio
II secondo anno X II dodicesimo candidato
III terzo giorno X II I tredicesimo tema
IV quarto gruppo X IV quattordicesimo banco
V quinto allievo XV quindicesimo professore
VI sesto bambino XVI sedicesimo problema
V II settimo mese X V II diciasettesimo musicista
V III ottavo ragazzo X V III diciottesimo filobus
IX nono concerto X IX dicianovesimo film
X decimo cliente XX ventesimo tram
Esercizi
1. Aggiungi Varticolo per determinare il genere dei seguenti nomi :
— lavoro, dovere, nazione, mare, fiume, riva, genere, valore, giardino,
cifra, pane, carne, dinamo, compito, foto, brano, mano.
— poema, clima, tema, fiamma, mamma, problema, stemma, cinema.
— poeta, matita, ferita, calamità, atleta, nuca, duca, fatica, arca.
— tram, tesi, brindisi, gioventù, miting, lapis, caucciu, film, bambù,
gru, sport, tennis, virtù.
2. In due elenchi trascrivi i nomi maschili e femminili aggiungendo gli
articoli.
vertigine, dolore, spiegazione, colore, sorgente, fame, diamante, ordine,
rima, dramma, salita, sistema, barca, arte, canzone, ciclista, tank, rione,
crisi, autrice, socialista.
3. Traduci in italiano :
Poemul lui Dante. Munca şi datoria. Clima este dulce. O zi şi o noapte.
Andrei este pilot. Problema nu este grea. îm i plac (mi piacciono) radioul
şi cinematograful. Fotografia este mare.
4. Coniuga i seguenti verbi in proposizioni :
— pagare il biglietto
— criticare uno spettacolo
— baciare la mamma
5. Metti al posto dei puntini i seguenti verbi :
pregare : Tu . . . il vicino di non disturbare. Noi vi . . . di ripetere la
regola. Il professore . . . gli allievi di stare attenti. Io . . . tutti
voi di studiare.
38
viaggiare : Io . . . volentieri. Noi . . . raramente. Maria . . . in macchina
Loro . . . per divertimento, invece voi . . . per necessità.
dimenticare : Tu . . . sempre il mio numero di telefono. Le bugie si . . .
subito. Io . . . raramente. L'allievo pigro . . . sempre il suo dovere.
Noi non . . . mai quel romanzo.
39
I figlioli
Verso le cinque del pomeriggio il viale del nuovo quartiere è molto
alffollato. C'è gente che ritorna dal lavoro, c'è gente che va a fare gli acquisti,
c ’è gente che va allo spasso e poi c'è quell'allegra folla degli allievi piccoli
o grandi usciti a prendere chiassosamente un po' d'aria.
A quest'ora da un grande negozio alimentare si vedono uscire tre donne.
Le loro mani appena possono reggere i cesti e le borse piene di legumi,
frutta, di scatole o sacchetti, comprati dal negozio.
Presto sono raggiunte da un vecchietto, un vicino di casa che si mette
ad accompagnarle prendendo parte alla loro conversazione. Le donne par
lano vivacemente su un argomento che sta al loro cuore : i figlioli.
40
— Il mio è svelto e coraggioso, nessuno lo è più di lui, dice una delle
donne.
Subito un'altra aggiunge :
— Il mio canta come un usignolo, non c'è voce simile alla sua.
La terza tace.
— Perché non ci dici nulla del tuo figliolo ?
— Che cosa dirvi, risponde la donna. Il mio non canta bene ; forse
non è molto coraggioso, ma è mio figlio e gli voglio bene così come è.
Ma come si fermavano di tanto in tanto a riprender lena, per i pesanti
pacchi, ad un tratto, dall'altra parte della via corrono loro incontro tre
ragazzi.
Il primo incomincia a far capriole come un capretto. Sua madre ride
orgogliosa.
Il secondo canta una canzone con una vocetta da usignolo. La seconda
madre sorride commossa.
Il terzo ragazzo corre subito dalla madre le prende la saccoccia ed il
cesto e vuol portarli lui.
Allora le donne domandono al vecchietto :
— Come ti sembrano i nostri figlioli?
— Quali figlioli ? chiede a sua volta il vecchio. Io non vedo se non un
solo figlio.
(adattamento da ,,Paese")
Il tuo dizionaretto
Conversazione
41
Come considerano i loro figli?
Che cosa fa il primo ragazzo ? Ma il secondo ?
Qual’è Tatteggiamento del terzo ragazzo?
2. Perché il vecchio non vede che un solo figlio?
Qual'è la tua opinione sul comportamento di ciascun ragazzo ?
A chi ti sembra rassomigliare il terzo figlio?
Tu vai a fare degli acquisti?
Come ti rendi utile alla famiglia?
Esercizio
Indovina l’indovinello
Non la vedi Il babbo ne ha tre
Eppure c'è E le tiene tutte per sé.
La respiri (Varia)
Che cos'è?
(la lettere ,tbi” )
42
Lezione 6-
A. Il nome
43
— i nomi di genere promiscuo sono i nomi di animali che hanno la
stessa forma per ambedue i generi e per distinguerli si aggiungono
le parole maschio e femmina.
cs. : il leopardo maschio — il leopardo femmina
la mosca ,, — la mosca ,,
il serpente ,, — il serpente ,,
II III
Osserva, Ci sono quindi dei verbi della I ll-a coniugazione che ricevono
alle persone del singolare, ed alla Ill-a pers. plurale, tra la radice e la
desinenza, la particella isc. Tali verbi si chiamano incoativi.
Per es. : finire, seguire, nutrire, impedire, riunire, preferire, ecc.
Esercizi
44
l'uomo multiforme, (il, la fronte) È simpatico l'uomo da . . . larga. I
romeni vincono sempre su . . . sportivo.
4. Coniuga i verbi nelle proposizioni :
— dipingere un quadro.
— leggere una fiaba.
5. Metti al posto dei puntini le persone convenienti dei verbi :
correggere : Il professore . . . il compito. Io . . . i tuoi errori.
Noi . . . con la biro rossa. La mamma mi . . . quando sbaglio. Tu non
. . . la tua pronunzia ?
vincere : Luisa . . . prima la gara. Io . . . al gioco. Noi . . . il primo
premio. Le squadre romene . . . al calcio. Tu non . . . perché 11011
hai coraggio.
preferire : Noi . . . lavorare invece di partire. Io . . . leggere.
Lei . . . la cioccolata. Tutti voi . . . il calcio. Loro . . . rimanere
qui ?
6. Volgi Vinfinito nelVindicativo presente :
Se tu (conoscere) il francese allora (capire) anche l'italiano. Voi (guarire)
subito se (partire) al mare. La famiglia si (riunire) al pranzo. Il chiasso
(impedire) il riposo. I bambini (ubbidire) ai genitori. Noi (contribuire)
allo sviluppo del paese.
45
— Io sono qui, a tracciare nuove strade, per te, per tutti voi, e tu sciup
così stupidamente il denaro che io sudo ; tradisci così la mia fiducia e le
speranze che ho riposto in te !
Il ragazzo ritira la mano e scappa via. Nel sole, che fuori l'attende s
sente il cuore più leggero. Chi mai ha messo il salvadanaio in un luogo così
visibile e tanto vicino al ritratto del babbo ? Ah, le mamme ! Capiscono
molte cose ; vedono passare negli occhi dei loro bambini le piccole tempeste
segrete, l'ombra dei cattivi pensieri e sanno guarirli con le medicine meno
amare.
(adattam. da Renzo Pezzani)
Il tuo dizionaretto
46
chi m ai? — cine oare?
vi è raffigurato — este înfăţişat acolo
medicine menò amare — doctorii mai puţin amare
Nota bene
La parola qualche (cîteva, cîţiva, vreun, oarecare) si usa sempre con il
nome al singolare\ Es. :
Sul banco c'è gualche libro, qualche matita.
Vedo nella cambra qualche persona.
Succede qualche cosa ?
Non ti ho visto fta qualche tempo.
Qualche volta vado al concerto.
Conversazione
Esercizio
47
Lezione V
48
8 . nel caso degli aggettivi: ,,ambedue, tutto, entrambi", l'articolo si
mette tra il sostantivo e l'aggettivo :
es. : ambedue le ragazze
entrambi gli amici
9. con espressioni di tipo :
es. : dare del tu
parlare sul serio
occorre del tempo
4 — Limb a i t a l i a n ă a n u l I. 49
B. Il verbo
I II
imparare vedere
io ho imparato i verbi. ho visto le correzioni,
tu hai imparato la lezione hai visto l'ultimo film.
egli
essa » ha imparato la melodia ha visto la città di Braşov.
Lei
noi abbiamo imparato i verbi abbiamo visto le correzioni,
voi avete im parato,, ,, avete visto ,,
essi 'I
esse j hanno imparato „ „ hanno visto „
capire
io ho capito il compito
tu hai capito „ „
egli
essa , ha capito ,, ,,
Lei
50
noi abbiamo capito il compito
voi avete capito ,, ,,
essi
hanno capito „
esse
arrivare correre
io sono arrivato (arrivata) a scuola. sono corso (corsa)
tu sei arrivato (arrivata) „ sei corso (corsa)
egli è arrivato è corso
essa è arrivata è corsa
Lei è arrivato (arrivata) ,, è corso (corsa)
noi siamo arrivati (arrivate) ,, siamo corsi (corse)
voi siete arrivati (arrivate) „ siete corsi (corse)
essi sono arrivati sono corsi
esse sono arrivate sono corse
III
partire
io sono partito (partita)
tu sei partito (partita)
essa è partito
essa è partita
Lei è partito (partita)
noi siamo partiti (partite)
voi siete partiti (partite)
esse sono partiti
esse sono partite
Esercizi
51
antica Firenze invece . . . Tevere attraversa . . . Roma. Hai visto . . .
Vesuvio accanto a . . . Napoli ?
2. Caccia all’errore : correggi l'uso errato delVarticolo o della preposizione
nelle seguenti proposizioni :
Il Mario e il Luigi sono partiti. In piazza ho visto il tuo padre e tua
sorellina. L'acqua di Tevere è talvolta sporca. Mi piace la poesia di Negri
(la scrittrice). Mi sono recato in Italia attraverso Trieste. Voglio un gran
bene a mia nonna. Questa è la carta geografica di Europa. Il Dante
ha scritto la celebre Divina Commedia. Petrarca è il precursore dell'u-
manesimo. Quest'estate ho girato tutti Carpazi.
3. Coniuga al passato prossimo i seguenti verbi in proposizione :
— con avere : mangiare una mela
scrivere i compiti
dormire e sognare una cosa meravigliosa
— con essere : ritornare a casa
cadere per terra
venire a scuola ma arrivare tardi
4. Nel seguente brano, volgi il presente indicativo nel passato prossimo :
(prima, cerca sul dizionario il participio passato dei rispettivi verbi.)
In una certa casa abita un pericoloso gatto. I topolini si spaventano e
decidono di trovare un metodo per sfuggire il pericolo. Si radunano
tutti e fanno un consiglio. Un giovane topolino trova la soluzione :
attaccare alla coda del gatto un campanello. Tutti i topi strillano di
gioia e ballano felici. Soltanto un vecchio topone domanda :
— Chi andrà (va merge) ad attaccare il campanello alla coda del gatto ?
Nessuno risponde più.
(rid. da „Paese")
52
Questi verbi, che passione!
L'intervallo offre sempre agli scolari la miglior occasione di parlare sui
problemi che stanno al loro cuore, di cambiare qualche parola, di consul
tarsi reciprocamente.
Come di solito neirintervallo, le due amiche Adriana e Marilena, passano
lentamente lungo il corridoio.
— Mi piace sempre di più l'italiano, dice Adriana.
— Tu capisci tutto ciò che parla la professoressa ? domanda Marilena.
— Sì, capisco quasi tutto perché parla lentamente e chiaramente.
Intanto le ragazze sono raggiunte da Cristian che ormai frequenta il
secondo anno liceale. Lui parla molto bene l'italiano e spesso aiuta i com
pagni del primo ano.
— Ciao, ragazze come va con lo studio dell'italiano ?
— Abbastanza bene Cristi, risponde Adriana già riusciamo a capire
ed a leggere bene in italiano.
— Avete cominciato anche a parlare?
— Un pochino, interviene Marilena. Sai, io capisco tutto ma rispondo
a stento alle domande della professoressa, e tutto ciò a causa dei verbi che
mi sembrano molto difficili.
— Come mai? Non ce ne sono difficoltà. Penso soltanto che voi 11011
sapete, qual'è il miglior metodo per imparare i verbi.
— Non e vero, si difende Marilena, io eseguisco sempre i compiti e sto
coniugando sempre i verbi.
— C'è proprio qui il tuo errore ! I verbi s'imparano parlando non coniu
gandoli da soli. A proposito dei verbi vi posso raccontare una caso diver
tente.
53
— Io finisco, tu finisci, egli fini . . . e la terza persona è interrotta da un
potente schiaffo.
— Usciamo signore, urla signor Rossi fuori di sé. L'altro si alza e senza
turbarsi lo segue mormorando : io esco, tu esci, egli esce, noi usciamo, ecc.
La situazione sta sul punto di complicarsi. Per fortuna, interviene uno
che spiega al signor Rossi che l'altro è un giovane straniero che studia l'ita
liano ed al quale il professore gli aveva raccomandato di coniugare tutti
i verbi che avesse sentito pronunciarsi.
— Ah ! esclama signor Rossi stringendo la mano del giovane, sono
desolato dell'equivoco !
— Oh, risponde il giovane anche io sono desolato, tu sei desolato, egli
è desolato, noi siamo desolati, ecc. . . .
Il tuo dizionaretto
Conversazione
54
Esercizi
55
82
A. La formazione del femminile1
1 K molto importante di consultare sempre il dizionario perché non esistono regole fisse
1 Genul acestei categorii de substantive este indicat şi de context
56
/'artista — l'artista
/'autista — /'autista
5. Alcuni sostantivi maschili che finiscono in -e restano invariabili.
es. : il nipote — la nipote
il cliente — la cliente
/'erede — /'erede
il custode — la custode
6 . Altri sostantivi hannoforme del tutto diverse per il femminile :
es. : il padre — la madre
il fratello — la sorella
il marito — la moglie
il re — la regina
il bue — la mucca
57
Esercizi
2. Traduci in italiano:
Tovarăşa este profesoară de italiană. Nepotul sculptorului este poet.
Turistul şi turista au vizitat Bucureştiul. Ieri am admirat (ammirare)
o soprană italiană şi un pianist roman. Ţi-a plăcut leoaica la circ ? Nu,
în schimb mi-au plăcut (mi sono piaciuti) tigrul şi vulpoiul.
Tu avevi ragione ?
Sì, i o ........
Il professore era indulgente ?
No, egli ........
Essi avevano il senso del dovere ?
Sì, essi ........
Ieri Lei era in ritardo?
Sì, io ........
Voi eravate prudenti nell’attraversare ?
Sì, noi ........
Loro avevano paura?
No, l o r o ........
Noi avevamo quella lezione per ieri ?
Sì, voi ........
58
5. Metti il verbo tra parentesi all'imperfetto e poi al trapassato prossimo :
Ieri voi (avere) corsi di mattino? SI, ma noi non (essere) stanchi perché
(avere) poche lezioni. Th. Aman (essere) un grande pittore romeno. A
quella mostra tu (essere) insieme alla famiglia?
Cadono le foglie
Erano passati già dieci giorni di scuola. Tonino che frequentava ormai
i corsi liceali, aspettava come al solito, il fratello della prima classe per
andare insieme verso casa. Camminavano lentamente sotto quel cielo bigio
e nebbioso e — senza la loro volerlo — avevano lo stesso pensiero.
Il piccolo Carletto era molto attento all'aspetto degli alberi. Aveva
osservato che una settimana prima erano ancora verdi, ma ora avevano
cambiato colore.
59
Q*
60
— quando incominciano le piogge ed i grossi temporali ;
— quando la nebbia avvolge tutto e quando le gocciole di rugiada dopo
una notte fredda si transformano in brina ;
— quando i nidi delle rondini rimangono vuoti ;
— quando si ara e si semina il frumento, per dare spighe d'oro nella
prossima estate ;
— quando si raccolgono le pere, le mele, e le noci ;
— quando è tempo di vendemmia e si staccano i grossi grappoli ;
— quando nel bosco spuntano i funghi e si sentono i colpi di fucile de
cacciatori ;
quando i ricci, i pipistrelli e gli orsi si riparano nelle loro tane e cadono
in letargo ;
— quando la mamma apre i cassetti che odorano di naftalina ed i
babbo fa delle provviste ;
— quando, infine, lo scolaro diligente si prepara la cartella per mettersi
1 lavoro con gioia . . . allora è arrivato l'autunno.
(adatt. da Insiem e ")
Il tuo dizionaretto
caldo bel
Fa . Fa • tempo
freddo brutto
nebbia
pioggia
Trasformandosi l'acqua
brina
può diventare
grandine
neve
Conversazione
Esercizio
62
Sì dice
Un proverbio per te
Particolarità
a) I nomi femminili che finiscono in -ca, -ga formano il plurale in
-che -che ed i maschili con la stessa desinenza in -chi, -ghi.
cs. : la collega — le colleghe la formica — le formiche
la barca — le barche il collega — i colleghi
b) I nomi femminili che finiscono in -eia, -già formano il plurale così
in :
-eie, -gie — se la ,,i" è accentuata.
es. : la farmacia — le farmacie
la bugia — le bugie
l'antologia le antologie
64
-ce, -gè — se la ,,i” non è accentuata e le desinnze -eia, -già sono pre
cedute da una consonante.
es : la lancia — le lance
la spiaggia — le spiagge
la roccia — le rocce
Osserva. Se nella desineza -eia, -già, le consonanti ,,c” e ,,g” sono pre
cedute da vocali, il plurale si forma in : -eia, -già
es. : la camicia — le camicie
la valigia — le valigie
l'audacia — le audacie
Per alcuni sostantivi s'incontrano ambedue le forme.
Particolarità
a) Per i nomi maschili che finiscono in -co, -go non si può dare una regola
fissa, generalmente formano il plurale in -chi, -ghi, le parole piane
es. : il luogo — i luoghi
il dialogo — i dialoghi
il disco — i dischi
Eccezione : l'amico — gli amici
il nemico — i nemici
il porco — i porci
i sarcofaghi
il sarcofago
i sarcofagi
. ) ì chirurgi
il chirurgo { . ,.
\ ì chirurghi
farmaci
il farmaco
I; farmachi
3.
66
B. L’imperfetto ed ii trapassato prossimo dei verbi regolari
L'imperfetto
I II
parlare scrivere
io parlavo l'italiano, scrivevo il compito,
tu parlavi scrivevi
egli j
essa > parlava scriveva „
Lei )
noi parlavamo „ scrivevamo ,,
voi parlavate „ scrivevate
p cci I
} parlavano ,, scrivevano ,, ,,
esse J
III v. incoativo
venire capire
io venivo da Lucia, capivo la spiegazione,
tu venivi ,, „ capivi „
egli
essa veniva capiva
Lei
noi venivamo capivamo ,, „
voi venivate tì iì capivate ,,
essi ì
venivano capivano ,,
esse J
Il trapassato prossimo
I II
parlare scnevere
io avevo parlato all'amico, io avevo scritto una lettera,
tu avevi parlato „ tu avevi scritto „ „
egli egli
essa l aveva parlato ,, ,, essa aveva scritto ,,
Lei j Lei
noi avevamo parlato „ noi avevamo scritto
voi avevate parlato „ voi avevato scritto
essi | essi I
esse avevano parlato „ esse f avevano scritto
67
III v. incoativo
venire capire
io ero venuto (venuta) a scuola. io avevo capito i versi.
tu eri venuto (venuta) ,, tu avevi capito ,, ,,
egli era venuto ». egli ) }ì
Esercizi
68
6. Traduci in italiano:
Lucram la o fabrică şi eram foarte mulţumit. Luminile oraşului stră
luceau (scintillare) ca niciodată. Pentru teză învăţam împreună (in
sieme) si scriam multe pagini. Voi eraţi de acord? Dumneavoastră
vă opreaţi (soffermarsi) în faţa magazinelor? Alaltăieri elevele erau
primite la laborator. Tu erai acolo cînd noi vorbeam despre imper
fect ? Desigur, priveam la voi cum scriaţi exerciţiile.
69
— Hai visitato mai città quale Sibiu, Iaşi o Timişoara? Sono dei luoghi
che per l’ingegno dell’ uomo, ti offrono un aspetto multiforme, in cui accanto
alle testimonianze della loro antica esistenza si sviluppano oggi grandi
centri industriali, commerciali, o culturali.
Ci sono poi città nuove apparse sulla carta della patria negli anni del
socialismo o altre città che stanno per spuntare là dove le necessità economiche
si uniscono allo spirito d ’iniziativa ed al gusto per il lavoro produttivo che
caratterizza oggi la vita del nostro operoso popolo.
Moderna o antica, grande o piccola la nostra città riassume in sé tutte
le forme di bellezza e fonde armoniosamente l’ arte e la vita attiva.
Il suo aspetto si annuncia sin da lontano con il fumo delle ciminiere dei
suoi stabilimenti, con i suoi alti palazzi. Chi percorre la città si addentra in
vie moderne, in larghi viali tutti fiancheggiati da grandi negozi di abbiglia
mento, di generi alimentari, librerie, ecc. E poi ci sono tante vetrine, che
espongono in modo attraente le merci e che danno alle vie cittadine un par
ticolare fascino.
Lo sguardo che spazia fra gli edifici di una moderna città può facil
mente scoprire i musei, i teatri, i cinema, le scuole, gli alberghi, le biblioteche,
così come può soffermarsi sugli ombrosi parchi o giardini pubblici.
La vita della città è rumorosa e molto movimentata.
Nelle vie sfrecciano le macchine, i tram o i filobus carichi di passeggieri
e sui marciapiedi si affrettano i pedoni. Tutto il traffico è regolato dalle luci
dei semafori e dall’opera attenta dei vigili.
Soltanto di notte quando si accendono le lampadine e le insegne lu
minose scintillano lungo i viali, l’ animazione cessa.
Rimangono a lavorare nelle officine o nelle fabbriche gli operai, mentri-
la gente va a riposare a casa e mentre tu, giovane abitante pensi come puoi
essere grato a coloro che hanno lavorato per costruire questa grandiosa città
e come puoi contribuire anche tu per ingrandirla ed abbellirla.
Il tuo dizionaretto
70
Conversozione
Esercizi
71
3. Fa la traduzione libera della poesia :
72
Lezione 1 0
73
6. I nomi che finiscono in consonante :
es. : 10 sport gli sport
l'album gli album
11 lapis — ì lapis
il gas i gas
il tram i tram
il film — ì film
Indicativo — Presente
I II 111
Indicativo Presente
74
voi andate date state fate dite sapete
essi
esse vanno danno stanno fanno dicono sanno
Esercizi
75
(irrobustirsi). Voi (lamentarsi) inutilmente. Lei (divertirsi) con la lettura
della rivista.
Lapparfamento
Mihaela cerca nell'elenco telefonico il numero della sua amica Dana.
— Pronto !
— Pronto, chi parla?
— Ciao Dana, ti parla Mihaela. Ti facevo questa telefonata per invi
tarti domani da me. Sai, che in questi ultimi giorni di vacanze ci siamo s t a
biliti nel nostro nuovo appartamento e voglio fartelo vedere. Sei libera de
mani pomeriggio ?
— Sì, sono libera e vengo volentieri, sono proprio curiosa d i v e d e r lo .
Dammi il tuo indirizzo e dimmi come posso giungere.
76
— Ti darò tutti i dettagli. . . .
Chissà, quante volte si sarà soffermata Dana per ammirare quel nuovo
quartiere ?
— Ecco, quel palazzo dev'essere di Mihaela. Dana l'aveva riconosciuto
secondo la descrizione dell'amica : una costruzione modernissima 01 dieci
piani con balconi, terazze ed un'entrata veramente bella. Da una delle
finestre del terzo piano Mihaela faceva già un segno con la mano.
Dana si è trovata subito davanti alla madre di Mihaela. Le ha offerto
1 garofani è entrata in una casa piena di luce e di sole. Fu accolta da Mihae-
la quale si affrettò a farle vedere 1’ appartamento.
— Ecco, come vedi, qui il babbo ha sistemato l'attaccapanni a
muro con i portombrelli. Questa porta mette nella sala da pranzo.
— Oh, com'è, bella, qui potete accogliere bene i vostri ospiti !
— Infatti per accogliere comodamente gli invitati l'abbiamo ammo-
77
bigliata solo con la credenza e con questo lungo tavolo interno al quale
ci sono sei sedie.
— Pochi mobili, interviene la madre di Mihaela, però in compenso,
tramite di questa porta si comunica col soggiorno. Eccolo !
— Molto carino, esclama Dana, che poltrone comode e mi piacciono
tanto questi tavolini !
— Sì, c'è il gusto della mamma che ha scelto anche il lampadaro,
il tappeto e poi si è tanto preoccupata di trovare un posto adatto allo specchio
ed a ogni soprammobile.
— Ti voglio mostrare il bagno. Eccolo, bianco con la grande vasca, e
il lavandino.
— Veramente bella e funzionale !
— Infine, ecco la mia camera. Sembra quasi la stessa dell'altro
appartamento : il letto, la scrivania, le poltrone.
— Non vedo invece il tuo armadio. D ov'è ?
— Ho rinunciato ad esso, spiega Mihaela, perché tutto l'appartamento
è fornito di praticissimi armadi a muro ; i miei genitori mi hanno regalato
invece questi moderni scaffali nei quali tengo tutta la mia biblioteca.
— Ma questo corridoio dove va?
— Il corridoio mette nella camera da letto dei genitori, e là in fondo
c'è la cucina.
Intanto, ne usciva la madre di Mihaela portando il vassoio con dolci
e spremute di limone per servire le regazze.
— Ti piace la nostra casa, Dana? — domanda la madre.
— Mi piace tanto e non soltanto l'appartamento, e l'intero palazzo,
ma anche il quartiere che mi sembrano moderni e tranquilli.
— Davvero, questo è l'opinione anche degli altri, aggiunge Mihaela.
— Certamente, care Mihaela, il tuo appartamento è carino, accogliente
e per te un luogo di caldo riparo dove puoi vivere felicemente insieme alla
tua famiglia.
Il tuo dizionaretto
78
spremuta di limone — limonada
gente per bene — oameni de treabă
Conversazione
Esercizi
79
I sorveglianti
I manovali lavorano in cantiere la calce (var)
I muratori
II falegname provvede alle porte e alle finestre le verghe di ferro (oţel beton)
Il fabbro provvede alle ringhiere e alle
serrature i mattoni (cărămizi)
Il vetraio ai vetri le pietre
L ’elettricista ai fili della corrente le tegole (ţigle)
L ’idraulico alle tubature dell’acqua e del gas le travi (bìrne)
L ’imbianchino al colore dei muri lo stucco (stuc)
Scioglilingua
80
Lezione
B. Il verbo
L'indicativo futuro
avere essere
avrò un buon voto. sarò da Lucia,
tu avrai ,, „ ,, sarai
6 — Lim ba it a l i a n a a nu l I.
egli
essa avrà un buon voto. sarà da Lucia.
Lei
noi avremo saremo
voi avrete sarete
essi
esse avranno ,, saranno
I II III
parlare scrivere seguire
io parlerò alla radio, scriverò una lettera, seguirò il consiglio,
tu parlerai ,, „ scriveraisegui
„
rai
egli
essa ■ parlerà „ ,, scriveràseguirà
,, „
Lei
noi parleremo ,, ,, scrive segui
remo remo „
voi parlerete scrive segui
rete rete
essi \ parleranno ,, scrive segui
esse J ranno ranno ,,
III
finire
io finirò la lettura
tu finirai
egli
essa , finirà
Lei
noi finiremo „
voi finirete
essi |
I
esse | finiranno ,,
82
chiedere — chiesto muovere — mosso scendere — sceso
chiudere — chiuso nascere — nato scrivere — scritto
cogliere — colto offrire — offerto stringere — stretto
correggere — corretto piacere — piaciuto togliere — tolto
correre — corso porgere — porto tradurre — tradotto
decidere — deciso porre — posto uccidere — ucciso
difendere — difeso prendere — preso vedere — visto
dire — detto rendere — reso venire — venuto
dividere — diviso rimanere — rimasto vincere — vinto
fare — fatto risolvere — risolto vivere — vissuto
giungere — giunto rispondere — risposto
Esercizi
2. Traduci in italiano :
Aripile vulturului (acquila) sînt întinse (tese). Reşedinţa (la sede) zeilor
este Olimpul. Tribul celtic (celtica) lupta împotriva Francilor (i Franchi).
3. Coniuga nel futuro le seguenti proposizioni :
— avere tempo libero.
— ricordarsi la bella infanzia.
— domani partire per un lungo viaggio.
4. Crea delle domande per le seguenti frasi, quindi rispondi usando sempre
il futuro.
— essere in tempo allo spettacolo?
— recarsi a Roma.
— temere le difficoltà deiresame.
5. Sostituisci Vinfinito del verbo con il futuro :
Io non (presentarsi) a scuola ma (giustificare) le assenze. Appena
(lasciare) la casa, Maria (dirigersi) verso la scuola e non (fermarsi)
se non in classe.
Essa (credere) sempre negli uomini. Lunedì io (lavare) i panni poi li
( stirare) .
Tu (avere) una sorpresa e (trovare) sul tavolo il libro desiderato. Domani
83
voi ( essere) in casa ? Tra poco (avere) ospiti al pranzo. Anche voi (essere)
invitati? Noi (seguire) i corsi d'italiano, e quando parlare bene (scrivere)
anche delle poesie.
I lavori domestici
Mihaela è una brava scolara ed è molto attiva.
Essa considera lo studio come il suo primo dovere ; a scuola lavora
con massima attenzione e fa tutto per poter imparare cose nuove da chi
ne sa più di essa.
Ma Mihaela è una ragazza che compie con amore ogni lavoro, e spesso,
finite le lezioni, essa si offre spontaneamente ad aiutare la madre nei lavori
domestici.
Alzatasi di buon’ora ha l’abitudine di arieggiare le stanze, di rifare i
letti e di spolverare.
E poiché tutte le domeniche vengono a pranzo i nonni e talvolta anche
gli zii, mentre la mamma sta preparando le pietanze nella cucina, Mihaela
apparecchia la tavola.
— Bada bene cara, osserva la mamma, oggi saremo sei persone dunque
dovrai mettere sei coperti.
84
— Lo so, mamma, per ora sono preoccupata a stendere questa tovaglia
perché fa sempre delle grinze ; poi metterò i coperti. Mi dispiace tanto che
non abbiamo dei fiori !
— Non importa, Mihaela, metti in mezzo alla tavola una fruttiera
piena di frutta scelta e ben lavata.
A uguale distanza uno dell'altro la ragazza mette i piatti e su ogni piatto
una scodella. A sinistra mette due forchette, una per il pesce, l’altra per
l'arrosto.
— Mihaela, metti per favore le forchette con le punte all'in su, aggiunge
la mamma che sorveglia con piacere il lavoro della bambina.
— A destra, metto i due coltelli ed il cucchiaio ?
85
— Sì, bimba mia, ma le posatine per le frutta ed il cuchiaino per la
crema li hai messi?
— Sì, li ho messi fra i piatti ed i bicchieri ! Sai mamma che ho messo
il bicchiere d'acqua a sinistra e quello da vino a destra.
— Benissimo cara mia, non dimenticare la saliera, l'ampolliera e gli
stuzzicadenti.
Poi, la giovane massaia prepara sulla credenza altri piatti, il cestino
col pane e la brocca per l'acqua. Poi entrando in cucina chiede :
— Ora vorrei sapere che cosa mangeremo a pranzo oltre la minestra?
— Avremo poi risotto dei funghi, sai è la delizia della nonna.
— Non hai preparato gli spaghetti al ragù ?
— No Mihaela, abbiamo un buon arrosto di pollo con patate fritte.
Come ultimo piatto un dolce alla crema, frutta e caffè.
Nel frattempo si sente lo squillo del campanello. Mihaela si affretta ad
aprire contenta di aver apparecchiato correttamente. Ma un'occhiata della
nonna fu sufficiente a ricordarle ch'essa aveva dimenticato . . . che cosa ?
Me lo direte voi. Ad ogni modo avete, a portata di mano, le parole : tovagli
olo, salvietta e . . .
Il tuo dizionaretto
Conversazione
86
Dove ha collocato Mihaela i bicchieri ?
Cosa ha messo sulla credenza?
Quale fu l'osservazione della nonna?
2. Compi pure tu dei lavori domestici ?
Qual'è il tuo compito nella tua famiglia?
I lavori casalinghi sono l'obbligo soltanto delle ragazze ?
Come si può rendere utile un ragazzo nella famiglia?
Consideri che ogni uomo deve sapere come si apparecchia la tavola ?
vSai come devono essere messi i cucchiai, le forchette ed i coltelli intorno
al piato ?
Come devi comportarti con gli invitati?
Conosci alcune regole di buona creanza quando sei tu invitato ? Quali ?
Esercizio
La mamma : Quante volte devo dirti di non allungare le mani sulla tavola
per prendere il cibo ? Non ce l'hai la lingua ?
Pierino : Sì mamma, ma non è abbastanza lunga !
(da „ U m o r e in itali ani ” )
87
■ v a
Lezione 1 2
A. I nomi sovrabbondanti
Nomi che hanno una sola forma al singolare e due al plurale con diver
sità di genere e di significato. Es. :
gli anelli (cioè ornamenti, gioielli)
1. anello
le anella (i riccioli dei capelli)
i bracci (della poltrona, del Danubio)
2. braccio
le braccia (del corpo)
i vestigi (traccia)
3. il vestigio
le vestigia (traccia di un'antica civiltà)
i cervelli (ingegno, intelletti)
4. cervello
le cervella (le cervella, fritte, di animali)
i cigli (i margini di un fosso)
5. ciglio
le ciglia (degli occhi)
i corni (strumenti musicali)
6. corno
le corna (degli animali)
i diti (fig. : misura, es. : due diti di vino)
7. dito
le dita (della mano, del piede)
i fili (del telegrafo)
8. filo
le fila (fig. : di una congiura, del discorso)
i fondamenti (basi di una scienza)
9. fondamento
le fondamenta (di un edificio)
i fusi (strumenti per filare ; fusi orari)
10. fuso
le fusa (fig. : il gatto fa le fusa)
i gesti (movimenti)
11. gesto
le gesta (le imprese)
i gridi (degli animali)
12. grido
le grida (degli uomini)
88
i legni (materiali di costruzione, di lavoro)
14. legno
le legna (da fuoco, da ardere)
B. Il futuro anteriore
essere avere
io sarò stato (stata) airesame. io avrò avuto invitati.
tu sarai stato (stata) a tt tu avrai avuto Ì1
n
studiare scrivere
io avrò studiato il problema. avrò scritto l'esercizio.
tu avrai studiato ,, n avrai scritto ff
egli
essa > avrà studiato ,, yy avrà scritto yy
Lei
noi avremo studiato ,, yy avremo scritto t>
essi ]
| avranno studiato ,, yy avranno scritto yy
esse ]
89
III
ventre finire
io sarò venuto all'appuntamento.
(venuta) io avrò finito il compito,
tu sarai venuto
(venuta) tu avrai finito ,, ,,
egli sarà venuto
egli
essa sarà venuta essa avrà finito ,,
Lei sarà venuto Lei
(venuta)
noi saremo venuti noi avremo finito „ „
(venute)
voi sarete venuti voi avrete finito ,,
(venute)
essi saranno venuti essi
avranno finito ,,
esse
esse saranno venute
Esercizi
1. Metti al posto dei puntini il plurale conveniente del nome messo fra paren
tesi :
Il mio cagnolino ha mangiato tanti . . . (osso). Lo scheletro è composto
di molte .. . (osso). . . . (muro) di quella casa non sono ancora into
nacati. Le città antiche erano cinte con . . . (muro). Nelle orchestre
sinfoniche . . . (corno) hanno una grande importanza. .. . (corno) del
cervo sono ramificate. Il medico cercò subito di suturare . .. (labbro)
della ferita. . . . (labbro) della ragazza erano di un roseo na turale
Questo attore ha . . . (gesto) esagerati. La casa posa su solide . . . (fon
damento) .
90
3. Spiega le seguenti espressioni con Vaiuto del dizionario :
Vivere tra quattro mura. Urtare contro il muro del silenzio. Seccarsi
le labbra. Mordersi le labbra. Parlare con fondamento. Rovinare dalle
fondamenta. Dar filo da torcere.
4. Traduci in italiano:
Intre braţele Dunării se află frumoasa deltă (il Delta). Oasele de peşte
nu se mănîncă. Muncitorii au braţele viguroase. Vechile ziduri ale Cal-
latisului sînt de pe timpul romanilor. Roadele muncii le vei avea după
un timp de studiu. Iliada descrie faptele de vitejie ale eroilor antici.
91
Con lo spazzolino mi lavo ogni sera i denti ; poi mi sciacquo un po' la bocca.
Mihaela mantiene sempre la sua camera in ordine.
A questa gara poetica tutti si sono ingegnati a scrivere i più bei versi.
Bellezza e salute
Sottile ragione, ingegno, amore, tenerezza, forza, eroismo e tutto dentro
quel riparo meraviglioso quasi perfetto in tutte le sue parti—il corpo umano.
L ’occhio dello scienziato lo vede quale perfetta macchina il motore di
cui ha le stesse funzioni vitali del corpo umano. C'è quasi un totale paralle
lismo. Il motore ha l’impalcatura mentre l’uomo ha la struttura ossea*
Le biele del motore si muovono ritmicamente come i muscoli muovono le
ossa a ritmo di danza. Il sistema elettrico che regola e comanda i movimenti
del motore è simile al sistema nervoso, che presiede e comanda i movimenti
ed i sensi dell'uomo. Uno
digerisce oli vegetali mentre
l'altro oli minerali. Il mo
tore aria e brucia gas o ben
zina e ossigeno che da calore
e movimento ; i polmoni
respirano l’aria e l'ossigeno
in essa contenuto viene
portato agli organi dal san
gue e brucia lentamente
dando lo stesso calore e
movimento.
L ’occhio dell'artista lo
vede quale forma di perfetta
bellezza. Ad esempio mentre
palpava, febbrilmente un
informe blocco jnarmoreo
Michelangelo Bùonaroti,
vedeva in esso un giovane
muscoloso dalla testa fiera,
dall'ampio torace gonfio
di respiro, dai fianchi snelli
e dalle gambe vigorose. Cosi
92
appariva agli occhi mentali dell'artista netto ed imperioso il bel corpo del
suo Davide.
Lungo i secoli Tarte o la scienza si sono ingegnate a riprodurre tanto
la perfezione delle forme umane quanto la perfezione del motore interno.
Una gara difficile perché in realtà la bellezza e la forza sono dovute alla
vita stessa dell'uomo. Ma per difendere e mantenere questi doni della na
tura è proprio l'uomo stesso a contribuirne. Non dimenticare che la salute
è un bene prezioso ed occorre soltanto un un po’ di buona volontà per aver
la, cioè rispettare alcune norme igieniche. Eccone alcune :
Essere sempre amici dell'acqua e del sapone, fare bagno almeno
due volte per settimana frizionando a lungo la pelle con l'asciugamano ;
questo modo non solo toglierà dal corpo ogni sporcizia ma anche riattiverà
la circolazione del sangue.
Non prendendo posizioni scorrette quando si scrive o si dorme, camminan
do erretti si eviterà la deformazione della colonna vertebrale.
Amare le x^asseggiate, gli sport, l'aria che irrobustisce il corpo, ed il
sole che abbronza la pelle.
Vivere il più possibile all'aria aperta evitando gli ambienti pieni di fumo,
o di gas irritanti. Bisogna respirare sempre col naso e non con la bocca
piuttosto quando fa freddo o l'aria è polverosa.
È necessario consumare cibi genuini, freschi, i quali siano masticati
adagio e bene per renderli più digeribili. Non trascurare poi lo spazolino
ed un buon dentrificio ugualmente si dovrà sciacquare la bocca dopo ogni
pasto.
Dormire bene e rispettare la disciplina nel lavoro.
Trasformando tutti questi consigli in un'abitudine si renderà sano il
corpo e si manterrà sempre la buona volontà così necessaria all'attività
umana.
a d a tt a m . ( Tambur ino)
Il tuo dizionaretto
93
Conversazione
Esercizi
94
arrotolato con le ginocchia sotto il mento
disteso e piatto come una tavola (scìndura)
L'uomo può dormire
appoggiato su un fianco o sulla schiena
bocconi (pe brìnci)
Curiosità
95
Lezione 13£
A. I nomi difettivi
96
B. Il verbo
L ’imperfetto di alcuni verbi irregolari
andare stare dare fare dire
io andavo stavo davo facevo dicevo
tu andavi stavi davi facevi dicevi
egli
essa * andava stava dava faceva diceva
Lei
noi andavamo stavamo davamo facevamo dicevamo
yoi andavate stavate davate facevate dicevate
essi 1
- andavano stavano davano facevano dicevano
esse j
dovere volere venire potere sapere
io dovevo volevo venivo potevo sapevo
tu dovevi volevi venivi potevi sapevi
egli
essa > doveva voleva veniva poteva sapeva
Lei
noi dovevamo volevamo venivamo potevamo sapevamo
voi dovevate volevate venivate potevate sapevate
1
essi ì
\ dovevano volevano venivano potevano sapevano
esse
Esercizi
1. Colloca al posto dei puntini il nome diffettivo addatto scegliendo fra i se
guenti
busse, moine, manette, occhiali, calende, esequie, fattezze, tenebre, ri
gaglie, stoviglie.
Le . . . avvolgevano tutta la città. Mangiamo un risotto con . . . di pollo.
Per leggere devo mettermi gli . . . . Perché piangi, hai ricevuto delle. ..
dalla mamma ? Mandare alle . . . greche, vuol dire rimandare a un tempo
indeterminato. Tutti abbiamo partecipato alle. .. dell'illustre scrittore.
I carabinieri mettono le . . . al ladro. Ogni giorno aiuto alla mamma a
rigovernare le . . . . Quando fai tante . . . non hai più le . . . di tua madre.
2. Tradurre in italiano:
Bunicii au sărbătorit ieri nunta de aur. Munţii Apuseni sînt bogaţi în
aur şi argint. Boabele (i chicchi) griului şi ale orzului erau foarte mari.
Li mba i t a l i a n ă a nu l I. 97
împrejurimile erau pline de flori. Mierea este foarte hrănitoare. Nu mi-e
(non ho) foame, în schimb mi-e (ho) sete. Au apărut de curînd Analele
Academiei Române.
3. Metti al posto dell’infinito il verbo coniugato all'imperfetto indicativo :
Mentre tu entrare, io stare leggendo. Che cosa (voi) fare nel laboratorio ?
Egli venire da noi ma noi dovere andare allo spettacolo. Tuo babbo dire
tutto ciò per correggerti. Lei stare in piedi mentre noi stare seduti. Po
tere sapere loro questa cosa ? Noi andare lentamente e dire delle barzellet
te.
4. Rispondi alle domande usando la persona conveniente :
— Ieri sapevate l'imperfetto dei verbi irregolari?
fare :
— Chi fa da sé, fa per tre.
— Ho fatto fuoco e fiamme per ottenere quanto desideravo.
— Quanto mi dici, non mi fa nè caldo, nè freddo.
98
Il suo progetto si è realizzato : è diventato architetto ; ora sta disegnando
dei progetti.
Quando è felice il suo viso è tutto ridente.
Fa bel tempo, ma purtroppo perché oggi avvampa così il sole non si potrà
mietere il grano.
Il 23 Agosto è giorno festivo per il nostro popolo.
Il nonno ti ha fatto la promessa di comprarti una bicicletta.
Lui è tanto buono, ma tu non devi approffitarne.
In alcune parti dell'Italia il clima e mite e non si conosce Vavvicendarsi
delle stagioni.
Il calendario
Arrivato il primo gennaio tutti ci affrettiamo ad appendere alla parete
il piccolo libro dei giorni deiranno.
I fogli che verrano tolti poi, uno ad uno, nascondono la nostra vita per
un anno intero. Vi sono tutti i nostri desideri, i nostri pensieri, le gioie, i
progetti . . . Però il calendario riassume in sé non solo la vita degli uomini,
ma attraverso quei segni convenzionali che ricoprono i suoi fogli, la vita
della stessa Terra. Cioè piccolo il libro rappresenta la sistemazione del
movimento che la Terra, mentre gira su sé stessa, gira anche intorno al
sole, in un giro completo che impiega circa 365 giorni, cioè un Anno. Du
rante questo movimento di rivoluzione le varie parti del pianeta, vengono
colpite dai raggi del sole, ora perpendicolarmente, ora in modo obliquo ;
cosi nascono le stagioni, che si alternano gradatamente su tutte le regioni
della Terra.
99
Simbolicamente la più giovane, la primavera viene a notare sul calen
dario i suoi mesi : marzo, aprilie e maggio, tutti ridenti di sole, di’ gemma
e di fiori.
Quando poi fa più caldo, e si miete il grano e maturano le frutta sul
calendario si può leggere : giugno, luglio e agosto cioè i mesi dell'estate.
Tocca poi all' autunno a segnare sui fogli col suo giallo, le vendefnmie e
le piogge: settembre, ottobre e novembre.
Insomnia l'inverno riempie di freddo, di gelo e neve i suoi mesi : di
cembre, gennaio e febbraio.
E mentre ha luogo l’avvicendarsi delle stagione la Terra, girando anche
su sé stessa, espone gradatemente la sua superficie ai raggi del sole. Così
essa compie il movimento di rotazione dal quale nascono il (lì e la notte,
che succedendosi nello stesso luogo, durante 24 ore, formano il giorno.
Tutti i momenti principali del giorno cioè : il mattino, il mezzogiorno,
il tramonto e la notte vengono rappresentati nel calendario da un solo foglio.
Un foglio per ogni giorno, su ogni foglio un numero, sotto ogni numero
un nome ; scritto col nero per lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì,
sabato, è con il rosso per la domenica od altri giorni festivi.
Ed ogni foglio è per noi una nuova promessa, una speranza, una felicità,
un tempo che può essere utilizzato in mille modi. Infatti, dobbiamo appro
fittarne al massimo, affinché la sera, staccando dal calendario un foglio,
possiamo dichiararci contenti di aver realizzato tutto il nostro dovere per
quel giorno.
adattam, (Paese)
U tuo dizionaretto
Conversazione
100
Quali sono le stagioni deir anno ?
Enumera i mesi di ciascuna stagione.
Che cosa è il movimento di rotazione ?
Quali sono i principali momenti di un giorno ?
Ricorda i giorni della settimana.
2. Quanti giorni ha un mese ?
Quali sono i mesi di trenta giorni ?
Qual7 è il mese più gradito per te ? Perché ?
Quali sono i giorni in cui hai lezioni d'italiano ?
Ricorda alcuni giorni festivi per il nostro popolo.
Esercizi
1. Prova con Vaiuto del dizionario a tradurre il senso delle seguenti espressio
ni, quindi crea sei proposizioni.
— di gran mattino
— sul far del giorno
— di pieno giorno
— aggiornarsi
— dalla mattina si vede il buon giorno
— meglio tardi che mai
1.
adesso
prima dopo
ora
poco poco
due giorni tre giorni
tre settimane due settimane
cinque anni otto mesi
2.
101
3
passato prossimo
Tanno
scorso "venturo
il mese
scorsa prossima
la settimana
passata ventura
Lo sai?
Lettura
Il tempo
Dice al fanciul la rondine :
— Ho freddo, io me ne vo ;
al ritornar de' zeffiri
anch’io ritornerò
;
i
Dice la foglia all’albero :
— Fa freddo, io me ne vo ;
quando verran le rondini
amico, tornerò.
E dice il tempo agli uomini :
— Ho fretta, io me ne vo ;
gli uccelli, i fior ritornano
io mai non tornerò.
E. Berni
103
Lezione
Nella grammatica della lingua italiana non esiste ciò che in romeno
si chiama „declinazione.” Però le varie funzioni dei nomi vengono espresse
— a differenza del romeno che forma i casi con varie desinenze — per il nome
preceduto dall'articolo oppure dalle preposizioni : di, a, da, articolate o 110.
Osserva. Le proposizioni di indica il genitivo ed a indica il dativo. Ol
tre al genitivo e al dativo esse esprimono anche altre funzioni.
104
Dativo : a Radu a Lucia
Accusativo : Radu Lucia
Con preposi
zione : da Radu da Lucia
B. Contiamo da 30 a 2000
30 — trenta 50 - cinquanta
31 — trentuno 60 - sessanta
32 — trentadue 70 - settanta
33 — trentatré 80 - ottante
34 — trentaquattro 90 - novanta
35 — trentacinque 100 - cento
36 — trentasei 101 - centouno
37 — trentasette 200 - duecento
38 — trentotto 203 - duecentotré
39 — trentanove 300 - trecento
40 — quaranta 310 - trecentodieci
400 - quattrocento
450 - quattrocentocinquanta
500 - cinquecento
600 - seicento
700 - settecento
800 - ottocento
900 - novecento
1.000 - mille
1.100 - millecento
2.000 - duemila
Esercizi
1. Rispondi alle domande, mettendo al posto dei puntini i nomi che consideri
addotti :
— Chi hai visto?
il ... i
lo ... gl
r ... le
la dei
un . . . degli
una . . . delle
105
— Chi scrieve?
Il
Lo .. cnvono
scrive
La ..
V ..
106
4. Leggi i seguenti numeri :
7, 11, 18, 28, 31, 49, 56, 98, 112, 373, 791, 1070, 1521, 1916, 1978,
2 .000 .
107
alla sveglia all'orologio da polso per arrivare fino alla fine al moderno cro
nometro.
L'ora precisa indicata da tutti questi è strettamente connessa al più
perfetto orologio : la Terra, che in uno spazio di 24 ore gira complettamente
intorno al proprio asse ed i suoi luoghi sfilano davanti al sole.
Gli astronomi hanno suddiviso il globo in 24 spicchi — i così detti fusi
orari. Tutti gli orologi dei paesi compresi nel medesimo fuso orario seguono
la stessa ora. Da un fuso orario all'altro l'ora è diversa : i paesi situati ad
est sono avanti perché vedono sorgere il sole prima. Quelli situati ad ovest
sono indietro, lo vedono dopo. Ad esempio, quando nel fuso orario, in cui
si trova il nostro paese, sono le 14, in Italia a Roma sono le 14, in America
a New-York sono le 7 ma neH'Unione Sovietica a Moscova sono le 15.
Per poter indicare in italiano le ore in tutte le parti del mondo impariamo
ad esprimerle con l'aiuto di questo quadrante, le cui lancette mancano,
ma devono essere immaginate e mutate da te stesso secondo l'ora che vuoi
esprime re.
i»
Che ore sono? — Sono le . . .
tre
Sono le sette in punto
undici
Sono le cin
Sono le quat
que meno :
tro e :
— venti mi-
— cinque mi
nuti 2'cano
nuti
— un quarto
— un quarto
— dieci mi
— venticinque
nuti
m e#o
sei
Sono le otto e mezzo
tre
l'una !
Che ora è? È il tocco !
108
Il tuo dizionaretto
Conversazione
0 0 0 0 ©©©©
Esercizio
109
Lo sapevi?
Lettura
Un orologio meravigilioso
La torre deirorologio di Berna, edificata nel 1405 ripara un’orologio
stronomico che indica nello stesso tempo : la posizione del sole, della
una, delle costellazioni, dei pianeti, e segna i mesi, le settimane, i giorni,
le ore ed i minuti.
Ma la cosa più interessante è la sfilata fatta intorno alla torre, da un
corteo di strani personaggi, ogni ora. Così, due minuti prima che l'orologio
suoni, un „u om o" seduto, con la bocca ridente, batte due piccole campane
sospese. Subito, in basso si mette in movimento un corteo di orsi armati,
che escono, fanno il giro della torre e rientrano. Il corteo è aperto da due orsi
in piedi. Uno suona il tamburo, l’altro i pifero ; ambedue sono vestiti con
i colori dalla città (rosso e nero). Essi sono seguiti dal capitano, un ca
valiere con corazza che ha in mano una spada. Seguono altri tre orsi, la
guardia del corpo : il primo con corazza e spada, il secondo con fucile, il
terzo con spada e lancia.
Intanto, un gallo fa „chicchirichì” aprendo il becco e battendo le ali,
come se prendesse volo. In quel momento dall’alto della torre avanza un
cavaliere, alto due metri e rivestito di una corazza dorata. L'augusto per
sonaggio è il duca di Zahringen, fondatore di Berna il quale alzando un
martello batte le ore, mentre al piano superiore un altro uomo conta i
colpi dati dal duca.
Da più di quattrocento anni lo spettacolo diverte gli abitanti e stupisce
gli stranieri ; e tutti affermano che gli svizzeri sono autentici maestri in
orologeria.
( d a „ P a e s e " 5)
n o
Lezione 15
Ripassata
concreto : fanciullo
Speda astratto : bontà
del nome proprio : Lucia
collettivo : gregge
Ili
ni. -i : il
poeta — i poeti
— a
f. -e : la
donna — le donne
— o m. e f. -i :
il globo — i globi, la mano — le mani
— e m. e f . -i ;
il cane — i cani, la lepre — le lepri
— invariabili : la tesi — le tesi, la città — le città,
il re — i re, il film — i film
due forme al singolare e due forme al
Numero plurale : l'orecchio — l'orecchia, gli
del nome orecchi — le orecchie
due forme al singolare e una al plu
— sovrabbondanti
rale : forestiero — forestiere — i forestieri
una forma al singolare e due forme
al plurale : il braccio, i bracci
— le braccia
solo singolare : l'oro
— difettivi :
solo plurale : i pantaloni
Esercizi
112
Ho letto un articolo molto interessante.
L'articolo di fondo questa mattina tratta della gioventù.
8 — L im b a it a l ia n ă a nul 1. 113
Dana per esempio ha sempre un'aria sportiva, i suoi abiti sono semplici,
pratici e funzionali. Il suo modo prediletto di vestirsi è una gonna svasata,
una maglietta e quando fa freddo la giacca.
Viorica invece è sempre in ricerca di idee tutte sue, talvolta non adatte
specialmente in ciò che riguarda la lunghezza deirabito. E poi ha un certo
gusto per tanti accessori, borse con applicazioni, cinture, collane, braccia-
letti pesanti.
Questo pomeriggio Dana e Viorica vanno insieme a spasso. Alle volte
si soffermano davanti alle vetrine dei grandi negozi di confezioni.
— Guarda Dana come sono belle quelle camicie a fiorellini, o quelle a
righe e come vanno bene con i pantaloni che ci sono accanto.
— Infatti, ma . . . — osserva Dana — la vetrina è sistemata per la
moda maschile !
— Vero, però oggi è abbastanza piccola la differenza tra la moda
maschile e quella femminile. Non vedi che le ragazze indossano completi
pantalone con giacche e giacconi alla maschietto?
Anche se si vestono così. Secondo me le ragazze devono fare attenzione
a non perdere la linea femminile, mentre i ragazzi devono badare a non
essere scambiati per fanciulle.
Diamo un'occhiata, aggiunge Dana, a questi abiti eleganti esposti nell'al
tra vetrina. Ecco mi piace quello scamiciato di velluto con la camicetta sem
plice. È pratico, funzionale ed adatto per la nostra età.
— A me piace quel due pezzi a bottoni dorati, con sciarpa e berrettone.
— Guarda quegli abiti che linea elegante hanno e sono di maglia.
Vedi, secondo me, la maglia si porta bene in ogni stagione ed è particolar
mente adatta alla nostra età.
— Quegli abiti non mi piacciono. Preferisco i colori più vivaci — inter
viene Viorica — per esempio quel cappotto rosso. Per la stagione fredda
devo comprarmene uno, perché ho soltanto un soprabito leggiero ma non
un paltò.
— Anch'io, per l'inverno, devo comprarmi stivali de un paio di guanti
dello stesso colore.
— Sai Dana, fra qualche giorno sarà il compleann di mio fratello,
cosa mi consigli di regalargli?
— Non so ancora, vediamo ad un negozio di moda maschile. Con pochi
soldi puoi scegliere cose molto utili, per esempio un paio di calze, adatte
al colore delle sue scarpe ; un paio di bretelle che s'agganciano a tutti i
pantaloni come quelle del babbo, e grazie alle quali può avere sempre la
114
camicia a posto. Oppure un paio di gemelli per un dodicenne come lui,
può essere un regalo che faccia piacere !
— Ti ringrazio Dana, io mai riesco ad avere tante idee, tu dovrai sempre
consigliarmi in ciò che riguarda la moda, vedo che te ne intendi !
Il mio dizionaretto
golfino — jerseu
maglia — tricou, bluză tricotată
devo comprarmene uno — trebuie să-mi cumpăr unul din acelea
che faccia piacere — care să bucure
mai riesco — nu reuşesc niciodată
gemelli — butoni de manşetă
Conversazione
225
Alcuni consigli per te
Lo sai?
— I bottoni si conoscono solo dal 1300 ; prima di allora gli abiti veni
vano tenuti su con degli spilli.
— Gli inventori dei pantaloni sono stati i Cimmeri e gli Sciti.
Un po'di svago
116
Lezione
A. L’aggettivo
1.
L’aggetlivo qualificativo — qualifica un nome ed è variabile secondo
il genere ed il numero. Perciò si suddivide in classi o categorie.
a. La prima classe comprende aggettivi con due desinenze, una per
maschile, altra per femminile.
Per esempio :
singolare plurale
maschile -o : caro -t : cari
femminile -a: cara -e: care
b. La seconda classe comprende aggettivi con una sola desinenza per
maschile e femminile.
singolare plurale
maschile e femminile maschile e femminile
-e: dolce -i: dolci
c. Una terza classe sarebbe (ar fi) quella degli aggettivi invariabili,
cioè con unica forma per ogni genere e numero.
Tali aggettivi sono :
pari ed i suoi composti : dispari, impari; dabbene, perbene, dappoco,
blu.
117
es. : un numero pari — una serie dispari
dei numeri pari — delle serie dispari
l’abito blu — gli abiti blu
la copertina blu — le copertine blu
Osserva che Taggettivo concorda nel genere e nel numero con il nome
a cui si riferisce.
Esercizi
118
— uno scrittore attivo, originale, laborioso (una scrittrice)
— un amico sincero, fedele, onesto (un'amica)
3. Metti al plurale:
— La bottiglia trasparente e vuota.
— Il cavalere ardito, leale e gentile.
— Un libro nuovo, raro ed eccelente.
— Una regola grammaticale, importante, utile.
119
— Che faranno gli amici ?
(Andare al cinema)
(Fare un po' di musica)
— Verrete presto ?
(Se volere accompagnarci)
(Se potere ritornare)
— Che cosa farà?
(Stare alla scrivania e dire il monologo)
(Non volere parlare a nessuno)
8. Tradurre in italiano:
Vom avea mereu note bute cînd vom veni cu lecţiile invăţate. Voi încerca
să vin cît mai repede dacă voi putea. Vor sosi dimineaţa şi vor pleca seara.
Cînd va suna clopoţelul va trebui să aeriseşti clasa. Veţi vedea că va
fi uşor şi veţi fi mulţumiţi.
121
sono esposti. E di più, c'è sempre intorno all'edicola un buon odore di stampa
fresca che ti promette la soddisfazione di una lettura attraverso la quale
ti passano davanti, una dopo l'altra tutte le notizie del mondo.
L'abitudine di leggere il giornale ha già una lunga tradizione, se pen
siamo piuttosto che l'apparizione del primo giornale italiano stampato
risale al 1631 ed è apparso a Firenze.
D'allora con il progredire della tecnica tipografica i giornali si sono
talmente moltiplicati che possono stare alla portata di ogni abitante.
E sfogliando il giornale dobbiamo pensare un momento a tanti uomini
che lavorano e s'ingegnano perché noi possiamo leggere di mattino quelle
fresche notizie.
Nella redazione — la sede di ogni giornale ci sono i redattori, i reporter,
i fotoreporter ; sempre qui arrivano le notizie interne o estere, trasmesse
dai corrispondenti, dagli inviati speciali o dalle agenzie giornalistiche —
uffici speciali per racccgliere le notizie. Il lavoro di tutti questi si svolge
sotto la direzione del redattore-capo che risponde della linea generale del
giornale.
Raccolto e stabilito il materiale che verrà pubblicato, le notizie affini
sono raggrupate per rubriche, cioè : problemi politici, economici, cronache
del g iciro, le ultime rctizie sportive, avvenimenti della vita internazionale
Stabilito lo schema dell'impaginazione, cioè del modo in cui gli articoli
vengono sistemati nella pagina, tutto il materiale entra nella tipografia
dove viene stampato il giornale.
Ce ne sono ore di lavoro continuo o fino all'alba quando il giornale appena
uscito della tipografia è portato dai treni o dagli aerei nelle più lontane
località del paese.
Ed eccolo esposto all'edicola, mentre gli strilloni gridano per le strade
ititoli delle notizie più interessanti per invitare i passanti a comprarlo.
Ed ecco la gente che si ferma e lo compra perché esso è diventato un
elemento esenziale della vita, che nutre la mente avida di conoscere anche
nei minimi particolari i fatti e gli eventi del giorno di ogni genere.
Ed il giornale cerca di accontentare i gusti di tutti quelli che vogliono
~nersi aggiornati sui multiformi aspetti della vita quotidiana.
adattam. (Tînărul leninist)
il tuo diiionaretto
122
La rivista o il giornale può essere :
— quotidiano politica
— settimanale scienza
— bimensile di tecnica
— mensile sport
moda
Conversazione
Esercizio
123
Curiosità
B. Indicativo
I l passato remoto
essere avere
io fui in montagna. io ebbi un raffreddore.
tu fosti tu avesti
125
egli egli
essa fu in montagna. essa ebbe un raffreddore.
Lei Lei
noi fummo ,, noi avemmo ,,
voi foste voi aveste
essi | essi I
furono ,, ebbero
esse j essej
Esercizi
1. Metti al plurale:
— un opera artistica, preziosa
— una camicia, lunga, antica, grigia
— una lode franca, fredda ed inutile
— una barca carica, solitaria, greca, larga
— una collega simpatica, dolce, stanca, grassocia
2. Lo stesso :
— un catalogo telefonico, grosso, utile
— mi frutto fresco, maturo, sugoso, fradicio
— un uomo ubriaco, antipatico, avaro, collerico, restio
— un testo classico, antico, greco, abbandonato
— un giovane ricco, leale, spiritoso, benefico
126
5. Traduci in italiano :
îm i plac ecranele (lo schermo) largi, panoramice. Cercetările ştiinţifice
se ocupă şi de situaţiile economice. Acestea sînt locurile noastre natale
unde sînt vorbite vechile dialecte italice (italico).
g. Coniuga in tutte le persone del passato remoto le proposizioni:
— essere in ritardo
— ieri essere in campagna
— avere una cartella nella mano
— alla scuola avere compagni lieti
7. Metti al posto dei puntini le persone convenienti dei verbi essere ed avere
al passato remoto :
Allora . . . l'occasione di vedere il film. In questi ultimi tempi . ..
tanta voglia di studiare. In quel momento (voi) .. . l'impressione di
averti visto. Anch'io . . . in Arcadia ! In quel viaggio (voi) . . . una
buona compagnia. Voi . . . ieri a scuola ? Una sera (essi) . . . chiamati
davanti al direttore. Dante . . . un buon cittadino, ma i fiorentini .. .
indegni di lui. Mentre io . . . allajmostra nazionale tu . . . da 01 ivia
127
alla penisola ed il resto alle isole. Le due coste presentano un aspetto vario :
scogliere, rocciose e promontori, lagune, spiagge, golfi, baie e porti.
L'Italia è un paese dove i monti occupano circa 3 4 della superficie.
Al nord il territorio italiano comprende il versante più ripido delle Alpi.
La loro catena che ha inizio al Passo di Cadibona giunge fino al Monte
Nevoso all'est. Sempre dal Passo di Cadibona (presso Genova) fino alla
Sicilia si allunga la catena degli Appennini che forma un arco leggero rivolto
verso l'Adriatico.
Le zone pianeggianti 11011 sono molto estese in Italia. La più impor
tante ne è la Pianura Padana.
Abbondano invece le acque. Tra i fiumi il maggiore è il Po. Il secondo
per lunghezza è l'Adige. Nel versante tirrenico .scorrono i fiumi più lunghi
dell'Italia peninsulare come : il Tevere, l'Arno, il Volturno, ecc. Tra i fiumi
siciliani si ricordi Simeto, e tra quei sardi il Tirso. Numerosi sono anche
i laghi d'Italia: il Garda, il Maggiore, Lago di Como, il Trasimeno ed
altri laghi di origine vulcanica.
128
130
I geografi sogliono distinguere in Italia più parti : l'Italia Settentrio
nale, Tltalia Centrale, l'Italia Meridionale e quella insulare.
Ogni parte è divisa in regioni — 20 in tutto ; la città più importante
di ogni regione ne è il capoluogo.
A sua volta, ogni regione comprende più province, 92 sull'intero terri
torio del paese.
Ecco l'elenco delle regioni con i loro capoluoghi :
Ogni regione italiana ha una sua ia, un suo dialetto, una sua tradi-
zione, e costumi caratteristici.
rid. da ,,VaUm
Il tuo dizionaretto
131
Conversazione
Esercizio
Curiosità
132
Lettura
Italia
Quando nomino Italia, — voglio dire
133
Lezione 18
A. Gli aggettivi qualificativi: bello e quello
Gli aggettivi bello e quello quando precedono il nome, assumono le
stesse terminazioni deirarticolo determinativo nei casi previsti per questo.
Per esempio :
Bello
spettacolo
singolare : bel libro ; bello zaino ; beH'uomo
xilofono
maschile
spettacoli
plurale : bei libri ; begli zaini ; begli uomini
xilofoni
beiramica
singolare : bella camera ;
bell’erba
femminile
amiche
plurale : belle camere ; belle
erbe
Quello
specchio
singolare : quel tempo ; quello zaino ; quell'aero
gnomo
maschile
specchi
plurale : quei tempi quegli zaini ; quegli aerei
gnomi
singolare : quella casa ; quell’ arte
quell’ alunna
femminile
arti
( alunne
Osserva — quando l’aggettivo bello è preceduto dal nome la sua forma
è regolare.
Es. : libro bello
spettacolo bello
uomo bello
camera bella
amica bella
134
B. Il trapassato remoto
essere avere
io fui stato (stata) al mare io ebbi avuto
tu fosti stato (stata) t > *> tu avesti avuto
egli fu stato >} a egli
essa fu stata essa > ebbe
yy t>
avuto
Lei fu stato (stata) y» >) Lei
noi fummo stati (state) yy >> noi avemmo
voi foste stati (state) y* yy voi aveste avuto
essi furono stati yy yy essi 1
esse furono state yy >y esse I ebbero avuto
Esercizi
Pendente. QUeSt° temP° &ì SO'° in Certe circostanze in italiano. In romeno non ha corris-
135
— Non avere corrispondenza.
— Essere di buon mattino sulla spiaggia.
5. Metti al posto dei puntini il trapassato remoto di essere e avere.
Perchè ieri non . . . il tempo di leggere oggi dovrai farlo. Non appena
(noi) . . . ritornati, che (essi) . . . venuti da noi. Perché era il più
giovane della famiglia . . . sempre il prediletto . Certo che in quel giorno
(noi) . . . una disgrazia. Ieri (io) .. . per cinque minuti da Ioana. La pro
fessoressa . . . in cancelleria mentre loro . . . quel brutto comportamento.
Itinerario italico
Seduti uno accanto all'altro Carlo e Gianni guardano la carta d'Italia
I loro sguardi percorrendo tutta la penisola faccendo rivivere nella loro
mente il ricordo delle città visitate nelle vacanze d'estate.
— Tu sai, spiega Carlo, che la maggior parte delle nostre città ci sono
venute in erede dagli antichi abitanti d'Italia cioè dagli etruschi, dai greci
o dai latini?
— Sì, lo so, ed i fondatori delle città italiane ispirati ad un criterio
pratico le hanno costruite in riva ai fiumi considerando le vie d'acqua come
la più facile via per comunicazione e per i trasporti — aggiunge Gianni.
— Sono belle e diverse le nostre città, e tutte sembrano dei magnifici
fiori d'un immenso giardino incantato.
— Roma, come capitale, è la più importante perché ha gloriose memori
e una millenaria civiltà.
136
1' !ij-,•.. > l w i ■. :™;3r : . . v
f i i r ..r » » > t f r ? § r ?
— Mi è piaciuto molto Milano, dice Carlo, dicono che Milano sia operosa
e ricca.
— E dicono il vero, perché come città del lavoro è il cuore industriale
d'Italia. E poi c ’è il centro di irradiazione delle grandi vie internazionali
che toccano quasi tutte le capitali di Europa.
— È vero che Genova è bagnata dal mare ?
— Sì, è bagnata dal Mar Ligure, e sai com 'è chiamata dagli italiani ?
— „L a superba" perché anticamente fu potentissima repubblica marinara
ed ancor oggi ha magnifici palazii di marmo.
— Anche Venezia è città marinara?
— Sicuro. E il mare è anche neirinterno e forma, in mezzo a lunghe
file di palazzi maestosi, una rete di canali e di canaletti, su cui scivolano
silenziose gondole. Venezia è conosciuta come la bella città della laguna.
— Ho osservato — aggiunge fiero Carlo — che ogni città ha un suo
carrattere, una sua fisionomia.
137
— Sì, per esempio Bologna è la città degli studi perché ha ospitato
fra le sue mura la più antica Università medievale. Perciò, ogni volta che
si parla di essa viene chiamata ,,la dotta Bologna” .
— Perché Firenze è detta la ,,Città dei fiori” ? domanda Carlo.
— Firenze è, per primo, la città della dolce lingua, ma basterebbe
soltanto il famoso Giardino di Boboli pe dare a Firenze il nome di ,,Città
dei fiori” . Nessuno dimentica a visitarlo, come visita anche il Duomo col
Campanile di Giotto, il Palazzo della Signoria o la Galleria degli Uffizi.
— E Napoli col Vesuvio fumante?
— Napoli è la città del fuoco e del canto ; essa, di una bellezza senza
rivali, è celebre nel mondo, per il suo cielo, il suo mare, il Vesuvio, e partico
larmente per il suo canto.
— Dobbiamo ricordare anche Palermo, città dei profumati fior d'arancio,
come pure tante altre città italiane.
— Ma la nostra Torino, che ne dici ?
— È una meraviglia questa città operosa ed accogliente ! E non si
può dimenticare che da questa città ha avuto origine il nostro Risorgimento.
Da essa è partita la prima scintilla per la lotta d'indipendenza per la nostra
unità nazionale.
da II tamburi*.o
Il tuo dizionaretto
Conversazione
139
2. Puoi nominare alcune opere d'arte trovate a Roma ?
Sai, cosa si dice a proposito della bellezza di Napoli ?
Sai quale fu il contributo di Firenze alla formazione della lingua lettera
ria italiana?
Ti sei fatto finora un album contenente cartoline delle diverse città
italiane ?
Fa un viaggio immaginario sulla carta dell'Italia partendo da Milano
verso il Mezzogiorno.
Esercizio
Provati di presentare per iscritto su una città italiana usando nello stesso
tempo le seguenti espressioni contenenti la parola „bello” :
bel bello — încet, încet
un bel giorno — într-o bună zi
farsi bello — a se găti
una bella somma — o sumă frumuşică
sarebbe una bella cosa — ar fi bine
c'è una bell'aria — este un aer sănătos
un bell'ingegno — o minte ascuţită
saperne delle belle — a şti multe noutăţi
belle arti — arte frumoase
Vho fatta bella! — n-am nimerit-o ; am greşit
Curiosità ,
— La lavagna che tu vedi nella tua classe, prende il nome da una cittadina
ligure, Lavagna, dalle cui cave si estrae tale pietra nera.
— L'Italia è il paese che vanta il maggior numero, al mondo, di obelischi
antichi.
Un po1 di svago
140
Lezione 192
Buono
Grande
141
gran cosa grandi cose
gran donna »» grandi donne
Invece rimane grande davanti a :
— ,,s” impura, z, ^>s, gw, ecc.
es. : grande spavento al plurale grandi spaventi
grande zelo grandi zeli
grande psicologo „ „ grandi psicologi
— vocale es. : grande amico grandi amici
grande albero ,, ,, grandi alberi
grande anima ,, ,, grandi anime
grande energia fi grandi energie
Osserva. — Collocati dopo i nomi gli aggettivi suddetti hanno forma regolare.
es. : ragazzo buono e grande
studente buono e grande
psicologo buono e grande
uomo buono e grande
amica buona e grande
142
B. Il passato remoto dei verbi regolari
I II mi
io cantai un inno, temei (temetti) un pericolo , sentii un vento
tu cantasti ,, ,, temesti ì* sentisti
egli
essa cantò „ „ temè (temettè),, >> sentì
Lei
noi cantammo ,, ,, tememmo ,, a sentimmo
voi cantaste ,, ,, temeste ,, ti sentiste
essi ì
esse ►cantarono ,, ,, temerono (temettero) sentirono
III
Nota bene : l’accento sulla vocale finale della terza persona del singolare
e la doppia ,,m ” , della desinenza della prima persona plurale
Esercizi
143
3. Correggi Vuso errato degli aggettivi : buono, grande.
Il professore mi ha detto che sono un gran negligente. Credo che tu sia
(că esti) un buon a nulla ! Una buona azione è sempre ricompensata.
Essere scolaro buon è un grande dovere. Neiringresso del gran appar
tamento è uno specchio gran.
4. Sostituisci ai puntini gli aggettivi, tra parentesi, nel posto esatto suggerito
dal senso della frase :
Ogni scolaro dica (să spună) ad alta voce il . . . nome . . . (proprio).
L ’Italia manca di alcune importanti . . . materie . . . . (prime). Mio padre
da militare era un . .. soldato . . . . (semplice). Alla stazione abbiamo
detto loro un . . . addio . . . . (triste). Questa è una . . . . notizia . . .
(strana). Queirinverno la . . . . neve . . . copriva tutto con il suo . . .
mantello . . . (bianca, soffice).
5. Coniuga al passato remoto i seguenti verbi in proposizione :
— Arrivare in ritardo.
— Essere lontano e non sentire niente.
— Ricevere una cartolina dall'Italia.
6. Trasforma Vinfinito dei verbi nel passato remoto.
Molti anni fa tu passare da Roma visitare i suoi monumenti, e mi parlare
con entusiasmo. Loro frequentare l’anno scorso la scuola generale e non
studiare l’italiano. La traduzione essere difficile ma io provare, tentare,
lavorare ed alla fine riuscire. Voi recarsi a Venezia e poi ritornare a casa.
Lei credere che fosse così ? Noi invece essere d'accordo e finire il compito.
7. Prova a raccontare la seguente storiellayusando al posto dei tempi sottolineati
il passato remoto :
Alessandro Volta è stato un appassionato enigmista. Ha avuto molti
amici e spesso ha combinato per questi anche freddure1. Un giorno ha
detto tante freddure ad un amico che scherzando questo ha esclamalo :
— Ma, caro Volta, io non resisto !
E Volta ha osservato subito :
— Resisto? Che dici, caro? Ci e stato un papa Sisto, ma non ancora
un re . . . . Sisto !
144
La lingua italiana ha ereditato dal latino quasi tutte le parole.
La lettura arricchisce sempre la cultura di un giovane.
Alcuni fiori escono dal bulbo ; per altri si deve interrare il seme.
La botanica si occupa con lo studio del regno vegetale.
Non ti puoi ancora vantare che parli un buon italiano.
La fama del giovane poeta ha varcato già i confini del suo paese.
Quando il babbo torna a casa, mi piace andargli incontro.
La bellezza dei fiori stagionali è passeggiera.
Conosci un albero sempreverde ? SI, l'abete.
Le foreste equatoriali hanno la più fitta vegetazione del globo terrestre.
D'inverno i fiori sono coltivati nelle serre.
Sulle cime dei monti a causa della terra rocciosa la vegetazione è scarsa.
Il palmeto è il luogo dove vengono coltivate le palme.
10 — L im b a it a lia n a a n u l I. 145
§:i? Le serre riparano le più belle e preziose piante tropicali e subtropicali.
Vi s'incontrano alberi coltivati anche in Italia quale : il limone, l’arancio
od il pompeimo. Ci puoi vedere i bei fogli deiracacia, di filodendro e mol
tissime ninfee accanto ad altre piante acquatiche.
Verso Test deporto c'è la flora dell'Africa e del Messico, con piante
resistenti al sole ed al terreno arrido, quale l'agave.
La zona che ripara la flora americana è piena di alberi specifici tra i
quali domina la nota acacia. Vi puoi riconoscere facilmente le piante utili
originarie dell'America, oggi sono intensivamente coltivate anche da noi :
il granturco, il girasole, la patata, la melanzana, il peperone ed il pomodoro.
Vengono presentate poi piante deir Asia e la flora cinese e giapponese.
Qui una particolare attenzione spetta all'angolo in cui c'è un grazioso
giardino giapponese che ricorda al visitatore la mirabile arte ikebana1.
Vi abbondano le peonie, le ortensie, i crisantemi od i glicini tra i quali spun
146
tano i celebri gelsi giapponesi dai quali si fabrica la non meno celebre carta
giapponese.
Vi è ben rappresentata anche la flora del Mediterraneo : la quercia, l'al
loro, il mirto, l'ulivo ; e poi quel luogo chiamato "il giardino romano" (il
giardino di Plinio) pieno d'estate con datteri, fichi, maggiorane ed altre
piante coltivate sin dai più remoti tempi, e che oggi s'incontrano pure
nei giardini dei contadini romeni.
Tra le nuove serre — sei in tutto — il più attraente luogo è il palmeto.
Il visitatore può ammirare qui un banano, un papaia o un albero di caffè.
Uscendo dalle serre si giunge finalmente alla zona che rappresenta in
teramente la flora del nostro Paese i cui reparti furono scientificamente
sistemati in base ai principi dei più noti botanici romeni.
La fama dell'orto botanico di Cluj ha varcato oggi i confini del paese.
Questo perché esso offre al visitatore comune momenti di reale diletto
e nello stesso tempo offre allo scienziato un terreno di studio e ricerca,
contribuendo così allo sviluppo della „scienza amabilis" come fu sopranno
minata la botanica.
Il tuo dizionaretto
147
il glicine l'alloro
l'ortensia l'ulivo
il bucaneve il dattero
il giacinto il fico
la peonia il banano
la viola il papaia
il mughetto il gelso
la ninfea il filodendro
il loto la maggiorana
l'agave
Conversazione
Esercizio
148
2) L 'oppio viene estratto da un fiore comune : quale ?
3) Quando una persona è particolarmente dotata nel campo del giardinaggio,
si dice che essa ha. . .
4) Sai nominare i fiori di una celebre tela di Teodor Aman ?
5) Quale fiore si chiama come uno strumento musicale?
6) La protagonista di un romanzo di Dumas, che ha ispirato un’opera di
Verdi, ha, nel libro e nell'opera diversi nomi ; ha anche un sopranome :
li ricordate?
7) Chi è l'autore del celebre quadro : ,,I girasoli” ?
8) Secondo la mitologia, Dafne, sfuggendo ad Appolo, fu tramutata in :
farlalla, alloro, o sirena?
Risposte :
•ojoiiv (8
’ lţSoQ TIBA (L *3XpTnBD n BP 9 ‘ BWIOŢA (9 ’ BJOIA B'J (g
•XU0m3UB ţJQ ( f * 9 p j9 A 9D IJţod * * * (g *O I9A B dB d \ l (3 *B ;ţ9p9J B^J ( [
Lo sapevi?
Capino d'oro
Corona bianca
Per essere bella
Nulla mi manca
(la margher ita)
149
Lezione
Comparativo
Il grado comparativo esprime una qualità paragonata :
— fra due termini rispetto alla medesima qualità (di)
— fra due qualità rispetto al medesimo termini (che)
II grado comparativo può essere :
— di maggioranza
— di minoranza (meno \ )
che
es. : La pera è meno agra della mela.
Radu è meno diligente di Andrei.
Laura è meno bella che intelligente.
L'acqua è meno fredda che limpida.
— di uguaglianza (tanto ... quanto ; così ... come)
es. : L'aria è tanto utile quanto l'acqua.
L'aria è cosi utile come l'acqua.
Dan è cosi intelligente come Radu.
I gigli sono tanto belli quanto profumati.
150
Osserva. Talvolta il comparativo di uguaglianza si può formare ancora
di
con : — non meno { cjle
f di
- al pari j che
Superlativo
Il grado superlativo esprime la qualità nella massima
senza termine di paragone oppure
{con termine di paragone
Il superlativo può essere :
151
Esercizi
152
8. Traduci in italiano :
Aceasta este cea mai frumoasă zi din viaţa mea. Este foarte uşor să pro-
miţi dar foarte greu să faci. Mona Lisa este foarte frumoasă. Rama este
foarte veclie. Cresus a fost cel mai bogat om. Am un prieten foarte bun
căruia îi place foarte mult istoria.
Due lettere
Caro nonno,
Volevo scriverti un mese prima. Non sono riuscito però a causa dei
compiti e dei doveri scolastici. Ma ora, perché sono arrivate le vacanze il
mio pensiero vola a te, caro nonnetto. So, che sempre tu mi hai voluto tanto
bene e che i nostri lunghi colloqui mi hanno aiutato sempre ad agire nei
momenti di dubbio. Ed eccomi di nuovo in impaccio ! Ho tanta voglia di
parlarti !
Mi tormenta da un bel pezzo l’idea che sono un invidioso. Sì, proprio
in-vi-di-o-so. Ho detto la brutta parola e sono contento d’averla detta perché
153
da tanto tempo sento il bisogno di confessarmi a qualcuno e di chiedere
un consiglio. Volevo confidarmi con il babbo o con la mamma, ma ho
preferito dirlo a te, mio caro consigliero, perché in te ho tanta fiducia.
Io sono così invidioso, che se un mio compagno di scuola prende anche 1111
solo voto più di me, subito mi nasce nel cuore un forte sentimento di odio
verso di lui. E odio anche chi corre più di me, chi è forte di me. Credi tu
che potrò guarire? Credi che potrò correggermi? Voglio sapere la tua
opinione, ne ho tanto bisogno!
Un grato ed affettuoso nipote
Giuseppe
154
Nipotino mio,
Sono contento per la fiducia che hai in me. Non ti posso però perdonare
che non ti sei aperto con i tuoi genitori. Forse non hai voluto dare ad essi
il grave dispiacere di saperti malato di quel brutto male ch’è l’invidia, ed
è proprio per questo (11011 è vero?) che ti sei rivolto a me. Io credo che po
trai guarire e lo credo perché sento troppo vivo, troppo sincero dolore nella
tua confessione. Tu parli di odio. È una parola troppo grossa, è un sentimento
troppo brutto che non c'entra. Tu sei un ragazzo intelligente che non dov
rebbe avere la minima ragione di invidiare gli altri. Lascia l'invidia a chi
si trovi nell’assoluta impossibilità di gareggiare con i compagni e di pareggiarli
o [di superarli. L ’invidia nasce dal sentimento deH'incapacità e chi la pro
va non tanto è da condannare quanto da compiangere. Ma tu che puoi
competere in tutto con i tuoi compagni e riuscir come loro, se non meglio
di loro, perché ti rassegni all’invidia ? Un tuo compagno fa meglio di te ?
Prende un buon voto ? Guarda anche tu a quel voto come alla felice occasione
di prendere uno migliore.
E giusto che il serpente, guardando l’aquila, schiumi e si roda dall'
invidia : esso sa che mai, per quanto faccia, per quanto si sforzi, potranno
spuntargli le ali e mai riuscirà a levarsi in quel meraviglioso azzurro nel
quale l’aquila è di casa.
Ma tu hai le stesse possibilità, le stesse ali dei tuoi compagni : perché
la sabbia del serpente quando ti sarebbe possibile il volo nerazzurro ?
Il non
ad a 11a m . ( I nsieme )
1 55
Il tuo dizionaretto
Conversazione
Esercizio
Lo sapevi?
156
tavano (poposeau) in luoghi damati poste, per cambiare i cavalli. Da qui,
il nome di posta dato al servizio.
— Il primo francobollo postale fu usato in Italia nel 1850 nel Lombardo-
Veneto.
— La parola telegrafo, apparecchio grazie al quale si può trasmettere no
tizie a distanza, viene dalle parole greche: „telos” — lontano e „grapho”
— scrivere.
Un po’ di svago
157
2
positivo superlativo
acre acerrimo
celebre celeberrimo
misero miserrimo
salubre saluberrimo
aspro asperrimo
benefico beneficentissimo
benevolo benevolentissimo
magnifico magnificentissimo
munifico munificentissimo
Si tratta però di termini letterari che nella parlata comune vengono
spesso sostituiti da forme come: molto aspre, assai benevole, molto celebre,
ecc.
158
B. Il trapassato remoto
I II
io ebbi lavato i panni. ebbi scritto l'esercizio.
tu avesti lavato „ ,, avesti scritto ,,
egli
essa , ebbe 3 lavato „ ebbe scritto
Lei
noi avemmo lavato ,, ,, avemmo scritto ,,
voi aveste lavato „ ,, aveste scritto „
essi
esse j' ebbero lavato „ „ ebbero scritto ,,
ni III
Esercizi
2. Completa le frasi :
Carlo abita al piano . . . al mio perciò io abito a quello . . . al
suo. Il lago di Garda è . .. d'Italia. Il mio fratellino ha pochi mesi
ed è . . . di tutti noi. E il . . . libro della mia biblioteca.
159
3. Poni al posto dei parantesi il superlativo particolare degli aggetivi
posti tra parentesi :
La battaglia fu (acre) e (aspra). „L e mie prigioni” sono un (celebre)
libro di Silvio Pellico. Sulla riviera sempre c'è un'aria (salubre).
I miei genitori mi trattano in un modo (benevole). Mecenate fu (mu
nifico) verso i letterati e gli artisti.
4. Correggi le sgrammaticature:
Questo vestito è più peggiore del suo. Il Po è il più massimo dei
fiumi italiani. La più minima cosa gli da fastidio. Nella musica Marco
è il più superiore a tutti. Quello è un pittore celebrissimo. Il cane e il
gatto sono nemici acrissimi.
5. Grammatica e vocabolario :
Completa le seguenti frasi, per realizzare il paragone :
Le scimmie sono indocili .. . capriciose. La volpe è . .. vorace . . .
astuta. Gli struzzi co rro n o ... rapidamente . . . i cavalli. L'asino
è .. . tranquillo, paziente . . . il cavallo. La renna è .. . utile ai lappo
ni . . . il cavallo agli arabi. Il luccio è . . . vorace . . . pesci d'acqua
dolce.
B. 1. Coniuga in proposizioni :
— Spedire la /ettera a Luisella
— Studiare pochissimo
— Perdere il tempo inutilmente.
2. Trasforma Vinfinito del verbo nel trapassato remoto :
Appena pronunciare quelle parole, mi pentii. Non appena arrivare,
dovemmo partire. Quando avviarsi verso casa, mi resi conto che non
avevo più i libri. Appena tu uscire, io entrai subito. Voi consegnare
a me la lettera e partiste. Io entrare tardi, sentire la fine dèlia lezione
ma non capire niente. Essi seguire il consiglio, e non smarrirsi nel
bosco.
3. Traduci:
După ce sosi, îmi telefona. După ce termină lucrarea, ieşi la plimbare.
Abia plecară şi veniră ei. Profesorul rămase în clasă pînă la ieşirea
elevilor. El merse la muzeu, noi merserăm la teatru.
160
Lo sviluppo dell'economia nazionale è dovuto ad una giusta politica
economica.
Devi tener conto che entro questa settimana dovrai leggere il romanzo.
I bambini si soffermano sempre a guardare le scimmie.
Una biblioteca è un ambiente adatto per lo studio.
La connessione tra le matematiche e le altre scienze è sempre necessaria.
Una cosa ti può meravigliare tanto da lasciarti a bocca aperta.
Radu dimostra un maggior interesse per lo studio dell'italiano, che per l'in
glese.
Sul banco c'è un posto apposito per il calamaio.
Gli invertebrati sono gli animali che non hanno uno scheletro.
Coll'imparare dell'italiano il numero delle parole che non le capisci, va
diminuendo.
Esercizio
— uccelli
{da altri paesi
— i rettili
— animali acquatici
4. Vocabolario e grammatica
Sostituisci ai puntini le preposizioni articolate :
l'abbaiare . . . cane il ruggito . . . leone
il miagolare . . . gatto il sibilo . . . serpente
il nitrito . . . cavallo il gracidare . . . rana
il grugnito .. . maiale il pigolio . . . passero
il belato . .. pecora il cinguettio . . . uccelli
il mugghio . . . bue il ronzio . . . insetti
il raglio . . . asino
Lo sapevi?
164
Una barzelletta per te
165
Lezione 22 -
Nella grammatica della lingua italiana il numerale non forma una ca
tegoria grammaticale a sé, ma è considerato quale aggettivo.
Gli aggettivi numerali sono cardinali ed ordinali.
Il numerale cardinale indica il numero preciso di una serie (uno, sette,
dodici, ecc.) e può essere scritto in lettere o cifre arabe. Tutti i numerali
cardinali sono plurali e invariabili, eccetto uno che è singolare ed ammette il
maschile ed il femminile, es. : un vestito, una veste.
vSiccome sai già le cifre nelle lezioni precedenti l'elenco che segue ri
prendi alcuni tra i principali numeri cardinali :
166
L'uso del numerale cardinale
167
X X I I I — ventitreesimo (ventesimo LXX settantesimo
terzo)
LXXX ottantesimo
X X IV — ventiquattresimo (ven
tesimo quarto) x c - novantesimo
XXV — venticinquesimo (vente
simo quinto) c - centesimo
XXX — trentesimo
c c - duecentesimo
XL — quarantesimo
L — cinquantesimo D - cinquecentesimo
LX — sessantesimo M - millesimo
Esercizi
168
e dopo 59 giorni di navigazione, il 12 ottobre del 1492 scoprì l'America.
Morì a Valladolid il 20 maggio 1506.
8. Traduci :
în clasa noastră sînt 38 elevi, în iar în toată şcoala 1347 elevi. 23 August
este ziua eliberării patriei. Sîmbătă este a 6-a zi a săptămînii. îm i place
simfonia a IX -a de Beethoven. Jocurile olimpice se celebrau în fiecare
a 50-a lună şi ţineau 5 zile. Garibaldi s-a întîlnit cu Vittorio Emanuele II
la 26 octombrie 1860, deci în secolul al X IX -lea. Renaşterea apare timid
în Italia în secolul al XIV-lea şi cunoaşte apogeul în secolul al XV-lea.
169
Leggi con attenzione
170
In otto giorni il cane ha imparato la nuova lezione.
Il maestro ha avvertito il giornalaio :
— Ricordatevi che tutte le mattine verrà da voi, questo mio cagnolino
e voi gli darete il giornale.
Il maestro metteva il soldo in bocca al suo barbone, e questo appena
preso il soldino, correva giù per le scale, e dopo dieci minuti era ritor
nato col giornale in bocca.
Ma una meraviglia ancora più grande era preparata per il nostro maestro :
un giorno, quando fu guarito, mentre passava davanti airedicola, viene
fermato dal giornalaio, che gli parlò così :
— Signor maestro, quando Lei crede, mi farà il piacere a darmi le due
lire per il giornale. Mi scusi tanto, sa !
171
— Come, ma io ho pagato ogni volta ! Il mio cane non veniva col soldino
a prendere il giornale?
— Sì, signore ; veniva a prendere il giornale, ma non con il soldino.
I primi giorni, sì, ma dopo, più!
— Oh, questa è una strana notizia — dice il maestro mentre si decide
a far delle ricerche.
Il giorno seguente, si è vestito, ha messo il soldino in bocca al cane e
gli disse come al solito :
— Va' a prendere il giornale !
Ma invece di rimanere in casa seguì da lontano il suo barboncino.
Allora ha visto come la bestiola, non andava affatto dal giornalaio ma
infilava con sicurezza la porta del caffè.
Si rizzava sul banco, deponeva il soldo, prendeva un panino dolce e
lo mangiava con molta soddisfazzione, fra l'ammirazione dei presenti, poi
correva a prendere il giornale.
(riduz. da Alfredo Panzini)
II tuo dizionaretto
Conversazione
172
Esercizi
1. Con Vaiuto del dizionario trova il significato dei seguenti modi di dire,
quindi scrivi con questi un breve componimento.
— fare una vita da cani.
— si va d'accordo come cani e gatti.
173
Lezione 232
174
Numerali usati in alcune espressioni
figurate e in locuzioni
Fare insieme quattro chiacchiere.
Una ne fa e cento ne pensa.
Novantanove per cento.
Farsi di mille colori.
Mille volte 110 !
Neanche per un milione.
Mille grazie !
1 75
Esercizi
3. Traduci in italiano :
Perché (tu) non venire alla festa ? Che fare Andrea dopo il lavoro scritto ?
Noi andare dalla zia e là vedere anche Maria. Io dare un lavoro di
controllo. Come dire Lei ? Voi stare in casa oppure dovere uscire. Lui
sapere l'argomento della discussione. Loro non dire niente. Venire, vedere,
vincere.
176
6. Racconta questa storiella volgendo nel passato remoto tutti i verbi sottolineati :
Quel tempo, il cane ed il gallo passavano il tempo insieme.
Quando veniva la sera il gallo saliva su un albero e si addormentava, men
tre il cane si nascondeva nella cavità dello stesso albero.
All'alba il gallo cantava. Appena lo sentiva la volpe si avvicinava e si
fermava sotto l'albero e diceva al gallo di scendere per conoscere la sua
bella voce. Il gallo ha capito subito ed ha risposto : — Il portiere dorme
al pianterreno. Sveglialo e poi uscirò anch'io !
Quando la volpe si e avvicinata al tronco il cane le si è gettato addosso
e Yha uccisa.
Il più grande lampadario boemo ; ogni goccia di vetro è lavorata a mano. K ricco di bei:
9.446 gocce, tutte molate a mano, e pesa 700 chili !
178
Ma il vetro continua il suo cammino : nel X II secolo tocca Venezia e
poi la piccola isola di Murano, dove i maestri vetrai producono oggetti
di vetro e cristallo richiestissimi in tutta Europa per la bellezza delle forme
e per le decorazioni a fuoco e a smalto, imitanti le ceramiche e l'argenteria.
Due secoli più tardi, il dominio veneziano è spezzato dai Cechi, che pro
ducono il famoso cristallo di Boemia, caratterizzato dalla lucentezza e dal
taglio che imitava quello delle pietre preziose.
Il vetro e così diventato opera d'arte. Leggero, lucentissimo, sbalzato
e molato a mano con ore ed ore di paziente fatica, assume le forme più
prestigiose, è modellato in coppe, bicchieri, lampadari, servizi da tavola,
che diventati capolavori li possiamo ammirare al fianco delle ceramiche
e dei pezzi di oreficeria.
Malgrado le tecniche più avanzate ed i macchinari che aiutano l'uomo
nella sua fatica le opere d'arte nascono ancora a mano, modellate dai
„maestri vetrai" un pezzo alla volta con grande pazienza. Dal Mbolo"
(la pasta di vetro fuso) raccolto sulla canna, il maestro ricava la forma
dell'oggetto desiderato. Poi, una volta ricolto e raffreddato, lo passa alla
molatura per rifinirlo, ornarlo, smerlettarlo e farlo diventare capolavoro.
Così dalle belle coppe fino ai meravigliosi lampadari a goccia1, che spio
vano dagli alti soffiti dei teatri, nelle loro gocce cristalline, bianchissime
e pure portano quasi tutti l'immagine dell'uomo, del suo lavoro, della sua
arte.
adattam. (I prodigi della tecnica, Giornalino 1971)
Il tuo dizionaretto
Conversazione
179
Come si produce oggi il vetro?
Le opere d'arte di vetro sono il prodotto di una tecnica più progredita
di prima?
2. Conosci il nome di qualche località del nostro Paese nota per la produ
zione del vetro o di cristallo?
Qual'è stato il più bell'oggetto di cristallo che tu abbia mai visto?
(pe care l-ai văzut vreodată).
Esercizi
1. La parola vetro ed alcuni dei suoi composti:
vetraio o vetraiolo — colui che fabbrica il vetro o che lo vende
vetrame — un insieme di vetri
vetrario — l'arte vetraria o il commercio vetrario
vetro vetrata — grande finestra con vetri
vetreria — fabbrica di vetri
vetrone — un vetro duro
vetrocromia — l'arte di dipingere sul vetro
Provati a fare delle proposizioni con alcune di queste parole.
Lo sapevi?
La felicità
C’è un’ape che si posa
Su un bottone di rosa :
Lo succhia e se ne va . . .
Tutto sommato la felicità
È una piccola cosa.
Tr ilussa
180
Lezione ™242 ■
Ripassata
m. -o : caro -ì : cari
Categorie
I-a sing.
{ f . -a : cara
c
plur.
II-a
plur. -m. f. -e : dolci
III-a invariabile : pari
181
cardinali : uno, due, dieci, ecc.
ordinali : primo, secundo, terzo, ecc.
Numerali frazionari : un terzo, un quarto, ecc.
moltiplicativi. doppio, triplice, ecc.
ambedue, entrambi, duetto,
collettivi :
{
trimestre, trentenne, ecc.
Esercizi
1. Scrivi alcuni aggettivi adatti a questi nomi, quindi forma brevi proposi
zioni :
babbo, sarta, ruscello, albero, parola, zona, tigre, paese, allievo, eco.
5. Concorda nel genere e nel numero gli aggettivi posti fra parentesi con i
nomi a cui sono riferiti :
Ho comprato dal cartolaio un calamaio, una biro e dei quaderni (neces
sario). Gli allievi e le allieve (meritevole) saranno (premiato). I miei
colleghi e le mie colleghe sono molto (simpatico). Nutro per te un'ami
cizia ed un affetto (singolarissimo).
La lingua italiana, francese, spagnola, romena pur derivando (tutto)
dal latino sono fra loro abbastanza (diverso).
182
7. Fa tutti i superlativi possibili degli aggettivi, accompagnandoli con nomi
adatti :
ricco, utile, vicino, fedele, prezioso, stanco, ubbriaco, chiaro, potente,
veloce, celebre.
8. Trascrivi le seguenti frasi sostituendo i comparativi ed i superlativi con
le rispettive forme speciali :
Questo vino è più buono di quello. La minestra è cattivissima.
Il sole è più grande della terra. Tuo fratello è più piccolo di me.
Il caffè è buonissimo. L'equatore è il più grande paralello terrestre.
Noi abitiamo al più alto piano. Il mio posto è più cattivo del tuo.
Il più piccolo sforzo può ucciderlo. Abbiamo visitato i più bassi luoghi
della contrada.
9. Un alunno sgrammaticato ha riempito di errori queste frasi. Correggi
tu gli errori:
Questo vestito è più peggiore del tuo. Il Po è il più massimo dei
fiumi italiani. Radu è il più minore di noi. La più minima cosa gli
da fastidio. Nel disegno Marco è il più superiore a tutti. Quello è un
pittore celebrissimo. La vetta del Monte Bianco è l'altezza più suprema
delle Alpi. Il cane ed il gatto sono nemici acrissimi.
10. Trascrivi in lettere gli aggettivi numerali nel brano :
L'unità nazionale dell'Italia fu raggiunta nel secole X IX -o . Il Regno
d'Italia fu proclamato nel 1861 ; Vittorio Emanuele II ne fu il primo
re. Solo nel 1870 Roma divenne capitale d'Italia. Dopo la Il-a guerra
mondiale durata dal 1940 al 1945, l'Italia divenne una Repubblica,
il 2 - V I - 1946.
11. Usa le espressioni per formare alcune fra si:
due rughe, quattro chiacchiere, mezz'ora, salire le scale a quattro a
quattro.
183
Ignaro ha lo stesso significato di ignorante.
Fare il giardiniere vuol dire amare i fiori ed il bello.
Scrivi in bella l'esercizio di modo che si legga facilmente.
Sui grandi ed affollati viali della capitale c'è un continuo va e vieni.
L'ago ed il filo sono gli arnesi di ogni sarto.
Il progresso della scienza è inarrestabile.
Quanto tempo impieghi per preparare le lezioni.
L'aquila vola nell'alto del cielo sbattendo fortemente le ali.
La luce si propaga alla velocità di 300 mila km. al secondo.
Dobbiamo provvedere tutto per il nostro viaggio in Italia.
Perché quella strada era inutilizzabile furono costretti a cambiar rotta.
Il radar
Nel 1895, a Pontecchio, Guglielmo Marconi incominciò le sue esperienze
che ebbero come risultato la scoperta della radiotelegrafia.
Nel 1903, già furono trasmessi i primi segnali dall'Inghilterra all'Ame-
rica, e dalla semplice trasmissione di segnali si passò ben presto alla tras
missione della voce, cioè alla radiofonia.
Nel 1933, lo stesso Marconi ha portato a termine un'altra impresa : il
radio-telefono — primo del genere costruito nel mondo. Allora lo scienziato
non pensò che proprio quell'apparecchio avrebbe fornito l'idea per una
nuova scoperta, destinata purtroppo alla guerra, ma più tardi ad esser
utilizzata per scopi veramente pacifici : il radar.
Infatti, durante le prove fatte in un giardino, Marconi udì nel ricevitore
strani rumori che si ripetevano ad intervalli. Scoprì poi che i fenomeni
erano causati da un ignaro giardiniere il quale a un centinaio di metri dis
tanza andava su e giù per il prato con una falciatrice a rullo. Quando il
giardiniere lasciava il lavoro non si udiva più niente, ma mentre azionava
il suo arnese i rumori erano di massima intensità.
Qui ebbero l'origine i primi studi che portarono più tardi alla scoperta
del radar. E come il progresso è inarrestabile, intorno al '940, l'inglese Wat
son studiava il problema della possibilità di scoprire sia di giorno, sia di
notte, a grandi distanze un sottomarino o un aeroplano.
Lo scienziato sapeva che le onde radio avendo la stessa natura della
luce, si propagavano alla velocità di 300.000 km. al secondo.
Queste onde sbattendo contro un ostacolo sono riflesse come l'eco,
come le onde dell'acqua al toccar della riva e tornano indietro. Watson
pensò allora di usare un apparecchio che gli avesse segnalato le onde che
tornavano indietro al lucgo della partenza.
184
Col calcolo del tempo impiegato dalle onde radio, ad andare e tornare
si poteva stabilire la distanza dall'ostacolo al punto di partenza. Se l'os
tacolo si avvicinava, questo tempo sarà stato sempre più breve ; se si allon
tanava sarà stato sempre più lungo.
Così costrui lo scienziato inglese un piccolo apparecchio radio-trasmit-
tente-ricevente, cioè, il radar. RAD AR è scritto di modo che si legga sia1
da sinistra verso destra, sia da destra verso sinistra proprio per dargli il
senso visivo del va e vieni. Il prezioso radar è installato su tutti i grandi
aeroplani. Quando questi vanno nella nebbia, contro una montagna o contro
un altro aereo in volo riceve i segnali radar riflessi dall'ostacolo e provvede
a salire per evitare ogni pericolo.
Similmente la nave, di notte o in tempo di nebbia, alla quale si para
davanti un iceberg o un'altra nave, riceve segnali radar e provvede a cam
biar rotta.
La scoperta del radar ha fatta prova del modo in cui l'ingegno umano
fu capace ancora una volta, di vincere lo spazio.
(adattam. da ,,Tamburina")
Il tuo dizionaretto
Conversazione
1 sia — fie
185
Conosci il nome di alcuni fisici romeni ?
Sai parlare di scoperte recentissime nel campo della fisica ?
Esercizi
di là
Il giorno d’ andare all’al di là
in treno speciale ci voglio andar :
voglio un buon posto al finestrino,
la poltrona col cuscino,
un libro, una rivista, un giornale,
una bottiglia d ’acqua minerale,
caramelle, cestino da viaggio
e, per gustarmi il paesaggio,
binocolo, macchina fotografica,
guida e carta topografica.
Dimenticavo : nel viaggio di quel giorno
voglio un biglietto d’ andata e . . . ritorno.
(da „ Noi Donne", 1968)
1 di fantascienza — ştiinţifico-fantastic
186
Lezione 25
A. Il pronome
Il pronome è quella parte variabile del discorso che si adopera a sosti
tuire il nome. Del resto la voce pronome deriva dal latino prò = invece e
nomen = nome, quindi pronome = parola che fa le veci di un nome.
A seconda del significato e della funzione che svolgono possono essere :
personali, possessivi, dimostrativi, relativi, interrogativi, indefiniti.
Il pronome personale può indicare :
a) la persona che parla sola o insieme con altre
I
sing. io
plur. noi
b) la persona o le persone a cui si parla
Ì
sing. Iu
plur voi
c) la persona o le persone di cui si parla
masc. fenim.
( egli ella
esso essa
rro n u im «i i ™ p rr M m it , ^ ^ esse
Questi pronomi hanno forme per il soggetto che sono sempre nel caso
nominativo e forme per Voggetto chiamate anche forme oblique che servono
per i complementi.
Soggetto Complementi (forme oblique)
Accusativo Dativo
to n ic o at o no to n ic o at o no
pers. masch. femm. masch. femm. masch. masch. femm. masch.
femm. femm.
I s. io me mi a me mi
II. s tu te ti a te ti
III s. egli ella lui lei lo la a lui a lei gli le
esso essa sé sé si si a sé a sé si si
ne ne
I Pl. noi noi ci a noi ci
II pi. voi voi vi a voi vi
III. pi essi esse loro li le a loro loro
ne ne
187
Esempi :
A. funzione di soggetto
N oi andiamo volentieri al cinema.
Tu vieni oggi da me?
Esse sono venute tardi.
Dando uno sguardo comparativo allo schema noterai che noi e voi pos
sono avere funzione tanto di soggetto quanto di complemento, mentre io, tu,
egli, ella, esso, essa, essi, esse hanno soltanto funzione di soggetto, quindi
stanno sempre nel nominativo.
1. Egli si adopera generalmente per le persone; esso si adopera per gli
animali e per le cose ; essa, ella si usano per le persone ; ma essa si usa tanto
per gli animali quanto per le cose.
2. Accanto a queste forme però è molto comune ruso delle forme lui,
lei, loro (che sono forme del complemento) in funzione di soggetto. Queste
forme si usano in modo obbligatorio nei casi seguenti :
a) dopo come, quanto:
Es. : Perché non sono tutti come lei?
Ho studiato quanto lui!
b) Quando il soggetto sta dopo il verbo :
Es. : Lo ha detto lei
È morto lui
Sono loro che lo dicono
Lo dice lui stesso
188
c) Quando il pronome è solo, o quando il verbo della proposizione man
ca :
Es. : Chi giungerà prima ? — Lei!
Lui ricco, lui giovane, lui rispettato.
d) Nelle forme esclamative :
Es. : Beato lui !, povera lei!
3. Sono da preferire le forme lui, lei, loro nelle situazioni seguenti :
a) dopo anchef neanche, meno, nemmeno, pure, neppure, tranne, salvo,
eccetto:
Es. : Anche lei studiava; Neanche loro hanno detto ciò ; Pure lui
è un bravo ragazzo ; Sono venuti tutti eccetto lei.
b) Nel linguaggio familiare si adoperano queste forme quando sono
più accentuate semanticamente :
Es. : Lui si salverà certamente.
4. Seguendo il modello delle forme della terza persona, anche le forme
della prima e della seconda persona del singolare io e tu sono sostituite — in
alcuni casi — dalle forme oblique me e te:
a) dopo come e quanto
Es. : Era alta come me.
Studia quanto te.
b) Nelle forme esclamative
Es. : Oh, poveretta me !
Beato te che hai finito le lezioni !
I pronomi personali io, tu, egli, noi, voi, essi generalmente si omettono,
quando possono essere sottintesi, essendo già designati dalla stessa persona
e numero del verbo.
Es. : Riprendiamo (sott. noi) i nostri colloqui. Stavo (sott. io) per dirti.
Lasciatemi (sott. voi) andare.
Però si devono esprimere :
1. quando può nascere un equivoco.
Dirai perciò : che io sia, che tu sia, che egli sia {sia è il presente congiun
tivo di prima, seconda e terza persona singolare)
2. quando vogliamo dar rilievo specialmente nelle contrapposizioni :
io piangevo e tu ridevi
189
Un consiglio
Essere Avere
Esercizi
190
2. Metti al posto dei puntini i convenienti pronomi in funzione di soggetto :
. . . Maria non ubbidisci ? E . . . Carlo bada ai fatti tuoi ! . . . desi
deriamo la pace ! . . . non avete mantenuto la parola. Ho visto il tuo
professore : . . . si lagna di te. Povero . . . non vuoi capire che hai
sbagliato ? Neanche . . . è venuto ieri sera. Una bella coppia . .. bruno
e robusto . .. alta e bionda. Devi sapere che ho studiato quanto . . . !
3. Traduci :
Eu sînt mulţumit, dar tu nu eşti. Noi studiem limba italiană. Voi aţi
învăţat pronumele personal în funcţie de subiect? Ferice de tine că
mergi la teatru. Eşti înaltă cît mine. Vreţi voi să deschideţi puţin
fereastra? Da, noi vrem.
quote elevate
toccare il soffitto (dalla gioia)
a qualcuno (di fare qualcosa)
191
Missili nello spazio
Il 4 ottobre 1957 è la data che segna l'inizio di una nuova era. In quel
giorno, l’uomo mette in orbita intorno alla Terra il primo satellite artifi
ciale : una piccola sfera di metallo. È il primo passo verso l’esplorazione
dello spazio extra-atmosferico. Per la prima volta nella loro storia mille
naria, gli esseri umani si rendono conto di avere la possibilità di realizzare
una impresa tanto sognata : la conquista
dello spazio.
Il motore a razzo. Ormai il progresso tec
nico ha allontanato tutti gli ostacoli che si
oppongono ad una lunga permanenza dell'uomo
in un ambiente diverso da quello terrestre.
Cibo, acqua ed ossigeno, possono essere
immagazzinati in un veicolo spaziale nel quale
si riproducono artificialmente le condizioni di
vita necessarie per un organismo umano.
Del resto, qualcosa di simile viene fatto
da decine di anni, da quando gli aeroplani
hanno cominciato a toccare quote elevate,
dove la rarefazione dell’aria compromette la
sopravvivenza dei piloti. Dunque manca sola
mente il ,,mezzo di trasporto" per arrivare
dove un aereo non potrebbe mai giungere :
infatti, tanto i motori a pistoni che quelli a
reazione degli aeroplani, sfruttano l’aria dell'
atmosfera quale elemento essenziale per il
loro funzionamento ed è evidente che, con
propulsori del genere non ci si può spingere
oltre una certa altezza. Però esiste da anni
un motore in grado di funzionare al di fuori
dell'atmosfera terrestre : il motore a razzo !
Già nel corso della seconda guerra mon
diale i tedeschi pensarono di sfruttare i r a z z i
per lanciare un carico di esplosivo a g r a n d e
altezza e farlo ricadere a notevole distanza
dal punto di lancio, in territorio nemico. Li
munirono di strumenti atti a far loro com
piere una traiettoria prestabilita e misero a
punto un'arma micidiale : il ,,razzo guidato’ "
192
o „missile” . Il più potente di questi missili è il famoso V2, che portava il
suo carico mortale fino a una distanza di 300 km. e, per fare questo,
doveva salire ad un'altezza di circa 80 km, ben oltre, quindi, il limite
dell'atmosfera. Nel dopoguerra i missili vennero perfezionati per essere posti
in grado di portare una bomba atomica a distanza di 15.000 km. salendo
a quote di oltre 300 chilometri.
È a questo punto che i missili balistici, strumenti di guerra, vengon
piegati alle esigenze della scienza e divengono strumenti di progresso.
Le macchine armate con le terribili bombe sono sostituite ed al loro
posto sono installati satelliti carichi di strumenti. La notevole velocità
di queste macchine è incrementata con l'aggiunta di altri razzi, fino a supe
rare i 28.000 km. orari ! Un corpo lanciato a questa velocità, a circa 200 km.
dalla superficie del nostro Pianeta, controbilancia col suo moto la „forza
di gravità” della Terra, così da stabilirsi in un'orbita quasi circolare intorno
ad essa. Il gioco è fatto : è nato un satellite artificiale.
Prima vengono lanciati su varie orbite satelliti carichi di apparecchia
ture, per raccogliere il maggior numero possibile di informazioni sulla natura
dell'ambiente che l'uomo dovrà affrontare. Poi, dopo il felice esito di prove
effettuate con animali] (cani lanciati dai sovietici e scimmiette dagli ame
ricani) giunge il momento in cui anche gli esseri umani entrano nelle capsule
spaziali per salire lassù !
Ed è l'inizio della grande avventura ! Il 12 aprile 1961 compie un primo
giro intorno alla Terra l'astronauta Juri Gagarin. Poco dopo, il 5 maggio
dello stesso anno, lo segue nello spazio l'americano Alan Shepard.
Poi, via via, molti altri li seguono, rimanendo sempre più a lungo in
orbita e dando inizio alla conoscenza approfondita delle difficoltà che
devono essere superate per arrivare al primo obiettivo della conquista
umana dello spazio : la Luna.
Non molti anni dopo l'uomo mette il piede sulla Luna. Sapete voi in
che anno ?
adattam. (Luigi Butti)
Nota bene
li tuo dizionaretto
Conversazione
1. Quando mette l’uomo per la prima volta in orbita intorno alla terra
il primo satellite artificiale ?
Che cosa è il satellite artificiale?
Che cosa è il motore a razzo?
A che scopo avevano creato i tedeschi i motori a razzo ?
A che scopo sono adoperati oggi i missili?
Quali sono i nomi dei primi astronauti del mondo ?
2. Potrai raccontare come si può costruire un missile?
Ti interessa il circolo di fisica?
Ti piacerebbe provare di costruire un mini-missile ?
Se hai costruito qualche cosa di tuo, che sentimento hai provato ?
Esercizi
Un po' di svago
I pronomi personali hanno tre forme, come avrai già notato nello
schema della lezione precedente, e cioè :
a) una serve soltanto per il soggetto (e già hai studiato questa catego
ria di pronomi in funzione di soggetto) ; io, tu, egli, esso, ella, essa, noi-,
voi, essi, esse.
_ pei* i pronomi in funzione di complemento abbiamo due form e.
b) una fortemente accentata (forma forte o tonica) che serve per il com -
plemento oggetto e quando è preceduta da preposizioni, per gli altri comple
menti ;
me (di me, a me, da me, con me,
ecc.)
te (di te, a te, da te, con te,
ecc.)
lui (di lui, a lui, da lui, con lui, ecc.)
lei (di lei, a lei, da lei, con lei, ecc.)
sé (di sé, a sé, da sé, con sé, ecc.)
noi (di noi, a noi da noi, con noi, ecc.)
voi (di voi, a voi, da voi, con voi, ecc.)
loro (di loro, a loro, da loro, con loro, ecc.)
c) infine una senza accento (forma debole o atona) che serve, ma sem
pre senza preposizione, per il complemento oggetto e il complemento di
termine.
Nota bene
196
Le forme toniche
Le forme atone
Per le forme deboli od atone, dette anche particelle pronominali, devi rite
nere le norme seguenti :
1. per la prima e seconda persona si usa mi, ti, ci, vi, tanto per il comple
mento oggetto quanto per il complemento di termine.
Es. : La mamma mi chiama.
V i dico di fare silenzio.
Non ci piace il tuo gesto.
T i hanno lodato molto.
197
Lo specchio dei pronomi forme oblique (riassunto)
che !
( ella
cant-i bene che I|ella vend-a della carta
che noi cant-iawo bene che noi vend -iamo della carta
che voi cant -iate bene che voi vend -iate della carta
essi essi
( esse
cant-ino bene
f esse
vend -ano della carta
III III
partire finire
che io part-a lontano che io iinisc-a il libro
che tu part-a lontano che tu fimsc-a il libro
198
(
esse
part-ano lontano
( fin isc-ano il libro
esse
Osserva
I II
che io abbia cantato bene che io abbia venduto della carta
ni m
che io sia partito lontano che io abbia finito il libro
Esercizi
199
5. Traduci:
El mi-a telefonat. El mi-a telefonat mie. Nu mă uita (non ti scordar
di me). II văzui pe stradă. O văzui în oraş. Tu îmi răspunzi mie, eu te
întreb pe tine. îi dai (lui) cartea ? îi dai (ei) volumul ? Nu, nu-i dau
(lui, ei) cartea. Tu îmi dai ziarul mie? Da îţi dau ziarul.
6. Coniuga nel presente e nel passato del congiuntivo facendo attenzione anche
ai pronomi :
— Leggere la lezione con attenzione.
— È difficile che io non criticare questo volume.
— Vuoi che io dormire ?
— È facile che io concepire un bel componimento.
7. Con Vaiuto dei seguenti verbi provati a formare delle frasi al congiuntivo
presente o passato.
fischiare, pulire, piantare, suonare (uno stromento), vedere, scrivere.
200
Il sistema solare
Gli antichi credevano che la Terra fosse il centro deiruniverso e che
il Sole le girasse intorno. Credevano inoltre che gli altri astri splendenti
del cielo stessero immobili e perciò li chiamarono stelle fisse.
Circa cinquecento anni fa, l'astronomo polacco Nicolò Copernico, scoprì
che la Terra è un corpo celeste come tutti gli altri e che essa gira intorno
al Sole.
Il Sole, che è la stella più vicina, dista dalla Terra circa 150 milioni
di chilometri ed è 1.300.000 volte più grande di essa. Il Sole è un enorme
globo infuocato che irraggia intorno a sé immense quantità di luce e di
calore da cui dipende tutta la vita della nostra Terra.
Il sole è anche il centro di un sistema di astri, detto sistema solare. In
torno al Sole ruotano, a distanze e velocità diverse, nove pianeti : Mercu
rio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno, Plutone.
Questi pianeti sono astri spenti che ricevono luce e calore dal Sole
ed alcuni di essi hanno, a loro volta piccoli corpi celesti, detti satelliti, che
girano loro intorno. La nostra Terra ha un solo satellite naturale : la Luna.
Gli astronomi moderni, per mezzo di giganteschi télescopi, possono scru
tare questo universo celeste che si muove in un ordine meraviglioso.
I movimenti della Terra
La Terra, come tutti gli altri pianeti del sistema solare, ha due movi
menti principali : uno di rotazione intorno al proprio asse e uno di rivolu
zione intorno al Sole.
II moto di rotazione che la Terra compie girando su se stessa, da ovest
ad est, avviene in 24 ore e 56 minuti secondi. Durante questo tempo
tutte le parti della Terra passano successivamente davanti al Sole ; essendo
la Terra sferica, solo una metà di essa viene illuminata dal Sole, mentre
l'altra metà resta in ombra. Si ha così l'alternarsi del giorno e della notte
nei vari paesi del nostro mondo.
Il moto di rivoluzione attorno al Sole, la Terra lo compie in 365 giorni
e 6 ore, cioè nel periodo di un anno, percorrendo un cammino in forma di
disse, detto orbita terrestre. Questo movimento di rivoluzione determina il
succedersi delle quattro stagioni ; infatti, poiché l'asse della Terra è incli
nato rispetto al piano dell'orbita che percorre, il nostro pianeta non riceve
sempre una uguale ripartizione di luce e calore sui due emisferi: quando
a nord è estate, a sud è inverno, quando a nord è primavera, a sud è autunno
e viceversa.
da il Ta mburin o 5
201
Il tuo dizionaretto
Conversazione
Quale è la differenza fra una stella e un pianeta ? Che cos'è un satellite naturale?
Quale è il pianeta più grande del sistema solare?
Quale è il pianeta più vicino al sole ?
Quale il più lontano ?
Perché sulla Terra si avvicendano il giorno e la notte?
In quale stagione le notti sono più lunghe ?
Quando sono uguali il giorno e la notte ?
Perché d'estate, al Polo Nord, il sole non tramonta mai?
Esercizi
202
2. Provati a fare un componimento sulla misura del tempo e sulla storia deW
orologio.
Un proverbio per te
Un po' di svago
203
Lezione 27-
A. I pronomi riflessivi
Osserva
204
Si impersonale e Si passivo
I pronomi di cortesia
205
Loro, signori, leggono discretamente !
Lei, signore, è stanco !
Lei, signorina, non è molto stanca!
Loro, signori, sono stanchi :
Loro, signorine, non sono venute in tempo.
Nei casi obliqui si usano le forme corrispondenti ai pronomi personal
lei e loro.
Es. : Parlavo proprio di Lei in questo momento.
È venuta con L ei?
Mi rivolgo rispettosamente a Lei.
Desidero tanto rivedere Loro.
Per le forme atone, al singolare si adoperano solo le forme femminili
di Lei tanto per il femminile quanto per il maschile :
Es. s Signorina, io La saluto.
Signore, io La saluto.
Signore, io Le parlo sinceramente.
Signorina, io Le dico la verità.
Al plurale si adoperano — per il pronome complemento oggetto, le
forme : maschile L i e femminile Le} a seconda del genere reale.
Es. : Io Li conosco da tanti anni, (masch.)
Io Le conosco da molto, (femm.)
Per il pronome complemento di termine non si fa distinzione di genere.
Es. : Signorine, io parlo Loro tranquillamente.
Signori, io parlo Loro tranquillamente.
Signorina, Le offro un gelato.
Signor Giorgio, io Le offro un gelato.
Osserva
206
B. L’imperativo dei verbi
Avere Essere
abbi fiducia in Lei sii bravo, -a
abbia fiducia in Lei sia bravo, -a
abbiamo fiducia in Lei siamo bravi, -e
abbiate fiducia in Lei siate bravi, -e
abbiamo fiducia in Lei siano bravi, -e
Nota bene
Esercizi
207
tagna. Gli amici si vedono nella necessità. Che cosa gli hanno fatto gli
scolari ? La penna le cade di mano. La tua cara mamma io la conosco
bene.
208
— Offrirai i dolci ai tuoi amici ? R ..............
— Presterai l'orario a Pietro? R ..............
— Si darà al segretario un biglietto di riposo ? R ..............
— Sai se i tuoi fratelli ti offriranno un regalo ? R ..............
— Venderai la casa alla famiglia Rossi? R ...............
— Porterai la lettera al direttore ? R .............
— Ci porteranno le riviste domani? R ...............
7. Coniuga al modo imperativo :
Lavare e stirare il vestito
Scrivere una lunga lettera
Seguire il nostro consiglio
Il tuo dizionaretto
Conversazione
a. Chi fu Giotto ?
Chi parlò per primo di questo gran pittore?
Dove imparò a disegnare ?
Chi ha scoperto il pittore?
Quale è la storia del famoso 0 di Giotto ?
b. Quando eri bambino amavi far disegni?
Che specie di disegni preferivi?
Oggi ti appassiona fare un acquerello? Perché?
Ti piace scattare fotografie?
Sai come si sviluppano i rullini ?
Racconta.
211
Detti e proverbi
Le particelle pronominali mi, ti, gli, le, si, ci, vi, si spesso si uniscono
con i pronomi lo, la, li, le, ne.
In questo caso mi, ti, si, ci, vi si mutano in me, te, se, ce, ve.
me lo dice (mi-o spune) me la dà (mi-o dă)
te lo dice (ţi-o spune) te la dà (ţi-o dă)
se lo dice (şi-o spune) se la dà (şi-o dă)
ce lo dice (ne-o spune) ce la dà (ne-o dă)
ve lo dice (v-o spune) ve la dà (v-o dă)
me ne allontano
[mă îndepărtez (de aici ; dintr-un anumit loc)]
te ne allontani
se ne allontana
ce ne allontaniamo
ve ne allontanate
se ne allontanano
213
Ecco Maria ; le racconto le storie ; gliele racconto.
Ecco Mircea ; gli racconto le storie ; gliele racconto.
Ecco Maria ; le parlo di questo fatto ; gliene parlo.
Ecco Mircea, gli parlo di questo fatto ; gliene parlo.
Ecco Maria ; le racconto delle storie ; gliene racconto.
Ecco Mircea ; gli racconto delle storie ; gliene racconto.
Ritieni
214
b) un pronome dimostrativo quando significa di ciò, da ciò.
Es. : Titina oggi non ha studiato ; ti assicuro che gliene parlerò
(le parlerò di ciò).
c) sostituisce un avverbio di luogo quando significa di lì, da lì.
E s .: Sei stata a Mamaia? Ora ne vengo (vengo di lì)
d) sostituisce la preposizione di con senso partitivo.
Es. : Ho comprato delle mele e ne ho regalato due (di esse)
e) Sostituisce la preposizione di con valore di genitivo :
Es.: mangio Tarrancia e ne butto la buccia, (butto la buccia
deirarancia.)
2. Le particelle ci e vi possono sostituire i seguenti valori più importanti :
a) il pronome dimostrativo quando significa a ciò în ciò ecc., a questo, in
questo, ecc.
Es. : Pensi ai tuoi doveri ? Ci penso.
Signorina, Lei crede ai sogni ? Non ci credo.
b) Vavverbio di luogo quando significa lì, in quel luogo.
Es. : Bucarest è una bella città ; ci ritornerò volentieri
Vi sono molti parchi e fiori (nella città, in quel luogo)
Essere Avere
che io fossi bravo che io avessi ragione
che tu fossi bravo che tu avessi ragione
che egli fosse bravo egli i
che ella fosse brava che ella 1 avesse ragione
che noi fossimo bravi che noi avessimo ragione
che voi foste bravi che voi aveste ragione
che essi fossero bravi essi jI
che esse fossero brave che esse ì avessero ragione
Esercizi
215
2. Metti al posto dei puntini la forma combinata atona pronominale : glielo,
gliela, glieli, gliele.
ril libro ; ..........
la rivista ; ..........
i libri; ..........
La mamma desidera regalo
le riviste ; ..........
dei libri; ...........
delle riviste ; ........
il libro ; ..........
la rivista ; ...........
i libri; ..........
Il babbo desidera regalo
le riviste ; ..........
dei libri; ...........
delle riviste ; ........
il giocattolo ; ........
la bambola ; ..........
i giocattoli ; ..........
Le bambine desiderano compro
le bambole ; ..........
dei giocattoli ; ........
delle palle ; ..........
Traducete :
4. Doreşti croitoreasă ? Ţi-o trimit mîine. Ştiu că îţi place poezia aceasta ;
ţi-o dăruiesc. Dorim aceşti frumoşi' trandafiri, ni-i dăruiţi ? Cu plăcere
vi-i oferim. Trebuia să veniţi azi; aţia uitat (de aceasta?). Acestea sînt
mănuşile bunicii ; şi le-a uitat aici iar tu i le vei duce mîine. Iată
scrisorile pentru surorile tale ; le vei duce cînd vei putea.
5. A l posto dei puntini metti i pronomi atoni convenienti (attenzione che si
tratta del discorso; scriverai i pronomi con maiuscola) :
Signor Mario, . .. piacciono questi fiori ? . . . regalo.
Signori, piacciono . .. questi fiori ? . . . regalo . ..
Signora Giulia, . . . piacciono questi fiori ? . . . regalo.
216
Signore mie, piacciono . . . questi fiori ? . . . regalo . . .
Signor Mario, . . . piacevano questi fiori e . . . . ho regalati.
Signori miei, piacevano . . . questi fiori e . . . ho regalati . . .
Signora Giulia, . . . piacevano questi fiori e . . . ho regalati.
Signore mie, piacevano . . . questi fiori e . . . ho regalati . . . .
6. Coniuga nell’imperfetto e nel trapassato del congiuntivo :
— È impossibile che non essere bravo
— Che avere paura ?
7. A l posto dei verbi scritti all'infinito metti l'imperfetto o il trapassato del
congiuntivo :
Bisognava che tu essere attento alla lezione. Non ero ordinata ; biso
gnava che io essere ordinata. Io ho creduto che Maria essere una brava
ragazza. Era naturale che tu avere pazienza. Carla dubitava che Franco
non avere ascoltato con attenzione il disco. Era impossibile che tu non
avere conosciuto la statua di Michelangelo : David.
Strada
C'è una differenza tra la voce italiana e quella romena. In italiano
strada significa drum, şosea, cale. Perciò dirai (anche nel senso figurato) :
— proseguo per la mia strada (fig.)
— la strada ferrata
— questa strada sbocca nell'autostrada
217
Dirai invece via per il romeno strada. Dunque tu abiti in via Lotrioara
nr. 6.
— Dove abiti tu ?
— In via Nicoreşti nr. 16.
Oppure
— Dove abiti?
— Nel viale (bulevard) Bălcescu 33.
Il David
Nel 1964 è stato solennemente celebrato in tutta Italia il quattrocentesimo
anniversario della morte di Michelangelo Buonarroti. Scultore, pittore, architetto
del Rinascimento, egli era nato il 6 marzo 1475 a Caprese ed era figlio del podestà
di quel comune. Morì a Roma il 18 febbraio 1564.
218
Ci aveva messo tutto il suo entusiasmo, tutta la sua passione ; aveva
voluto che nessuno l'aiutasse in quel lavoro, tanto sentiva dentro di sé
ricchezza d’ispirazione. Poi, mentre l’opera procedeva vigorosamente sotto
il suo meraviglioso pennello, per un dissidio con il fiero papa Giulio II,
l'ancor più fiero artista se ne era andato da Roma, lasciando interrotto
il suo lavoro.
A Firenze l’ardore di creare gli era ancora più acceso . . . Passando
accanto alle statue, alle arcate, ai monumenti, gli occhi gli brillavano e le
mani gli tremavano . . . . Ma egli era solo a Firenze, senza studio, senza
marmo ; solo con il suo genio tumultuante che gli suggeriva opere stupende.
Passava accanto al cortiletto di Santa Maria del Fiore, quando una
voce lo scosse dei suoi pensieri :
— Salute a te, scultore dei giganti !
Michelangelo salutò brusco, tentando di proseguire per la sua strada.
Ma ad un tratto, la vista di un blocco di marmo bianchissimo, abbandonato
in un angolo del cortile, lo fece arrestare di colpo.
— Che cos’è questo ?
— È il lavoro di un altro scultore di giganti, con la differenza che tu,
i giganti, ci riesci a tirarli fuori dal marmo, e quello invece ce li ha lasciati,
sperando, chissà, che abbiano tanta forza da uscirne da soli — e l ’uomo
dette una risate, soddisfatto del suo spirito.
Michelangelo non sorrideva. Il suo sguardo, come affascinato, fissava
la compattezza di quella pietra perfetta, senza una venatura, senza uno
screzio, appena guasta dallo scalpello del maldestro scultore che aveva
incominciato un’opera più grande di lui.
adattam. ( It al o Cal vi no)
219
Il lavoro incomincia subito intensamente.
Quel blocco di marmo, sotto i colpi magistrali del Buonarroti, trova
le forme più belle e armoniose, sembra imbeversi di luce e di vita. Tre anni
di fatiche, di sogni e di speranze, ma il David è immagine vivente della
giovinezza eroica.
E Michelangelo aveva allora ventinove anni.
adattam. (Luciano Fiorentini)
Il tuo dizionaretto
Conversazione
Un po' di svago
220
— Scelga lei — rispose seccato il maestro — soltanto non suoni (numai
nu cîntaţi) roba di Giusseppe Verdi.
Il direttore tornò tutto mortificato (nedumerit) al suo posto. E ai due
amici che lodavano il Verdi per tanta modestia, il compositore risposse :
— No, cari, non è questione di modestia. Gli è che quando mi riesce
(cînd pot) cerco di risparmiare a me stesso il dolore di sentir maltrattata
la mia musica.
Lezione 29
A. La collocazione dei pronomi atoni
222
Nota bene
Cantare I Vedere I I
che io cant-tfssi bene che io ved-essi giusto
che tu cant-assi bene che tu ved-essi giusto
che egli che egli
ella cant-asse bene ella ved-esse giusto
che noi cant-assimo bene che noi ved-essimo giusto
che voi csmt-aste bene che voi vedeste giusto
essi essi 1
che che esse J ved-essero giusto
esse cant-assero bene
m III
Partire Finire
che io part-iss?' lontano che io fin-issi la storia
che tu part-iss/ lontano che tu fin-issi la storia
che
egli
ella
che noi
| partisse lontano
egli
che ella iin-isse la storia
223
che voi part-iste lontano che voi fin-iste la storia
essi 1 essi 1
che egse J part-isserò lontano che egse \ fin-isserò la storia
Osserva
I verbi della terza coniugazione hanno una sola forma per l'imperfetto
del congiuntivo.
Il trapassato del congiuntivo lo ottieni se aggiungi aH'imperfetto del
congiuntivo degli ausiliari, il participio passato del verbo che vuoi coniu
gare. Avrai quindi le forme :
Es. : che io avessi cantato bene
che io avessi veduto giusto
che io fossi partito lontano
che io avessi finito la storia, ecc.
Esercizi
224
să i-o spui) anche a lui. Riprendi^ il tuo libro e dam mi il mio. Ti prego
di aiutarmi’ in questa circostanza. Non glieVho detto perché temevo
di offender/o. Lei non scomoda mai (Dvs.). Quando mi sento stanco
per le mie occupazioni, desidero riposarmi.
4. Coniuga nell'imperfetto e nel trapassato del congiuntivo:
Era difficile che io pulire le scarpe
Era giusto che io suonare bene
Era impossibile che io spendere tanto
5. A l posto dei verbi all*infinito > metti Vimperfetto e il trapassato conveniente :
Lei
Loro capire il valore profondo del congiuntivo e cercare
Spelavo che tu ^ usari0^ senza troppa difficoltà
voi
Raffaello Sanzio
Quando Raffaello Sanzio si recò a Perugia, lasciando la casa del suo
tutore a Urbino, aveva 17 anni. Suo padre era anch’egli pittore e suo primo
maestro ; ma era morto dieci anni prima. Raffaello, uno dei più grandi
pittori di tutti i tempi era nato a Urbino il 6 aprile 1483 e morto all’età
di 37 anni nel 1520.
226
— Lo zio, che è il mio tutore, prima pensava che ero troppo ragazzo
per venire. Ma adesso . . . .
L'omaccione dal giubbotto sporco di colori si mise a ridere :
— Va bene —disse. Fammi vedere qualcosa di tuo !
adattam. (M ario Lepore)
Il tuo dizionaretto
alabardiere — halebardier
la via Deliziosa — via nel centro di Perugia, molto stretta e a gradinate ;
esiste pure oggi.
Pietro Vannucci — il più grande pittore perugino ed uno dei più famosi
pittori italiani del suo tempo.
attrezzi del mestiere — instrumente de ale meşteşugului.
omaccione sui cinquantanni — un om voinic în jur de cincizeci de ani.
Urbino è una città non molto lontana da Perugia sempre nella provincia
deirUmbria.
sarai progredito — vei fi progresat
le voci che corrono — veştile ce se aud
vorresti che ti prendessi con me? — ai vrea să te iau la mine ?
mi sono studiato di imitarle — m-am străduit să le imit
Nota bene
Gli artisti di solito si danno del voi.
Conversazione
Esercizio
227
Lo sai?
Un po' di svago
Dice il marito alla moglie: — Ho per ditto il treno. Partirò domani alla stessa
ora.
Risponde la moglie : — Se domani partirai a^a stessa oraf perderai il treno
di nuovo!
228
Lezione
Maschile Femminile
229
Nota bene
La terza persona del plurale è identica per tutte le forme.
Es. s Noi rispettiano il nostro professore.
Voi rispettate la vostra professoressa.
Questi sono i miei amici.
Quelli sono i vostri.
Alcune osservazioni :
a) al posto di suo, sua si può usare di lui, di lei, nel caso che possono
nascere ambiguità.
Es. : Ho visto il nonno e la nonna ; la stia salute è buona
la di lui salute è buona
la di lei salute è buona
Però devi ritenere che è una forma un po' ricercata e preziosa.
b) le forme è mio, è tuo, è suo, ecc., è di si usano in italiano sempre
per indicare il possesso.
Es. : — Di chi è il libro ?
— Il libro è mio.
— Di chi è la responsabilità?
— La responsabilità è sua.
— Di chi èia casa?
— È di Mario ; (oppure) È del vicino.
c) il pronome possessivo è sempre preceduto dall'articolo :
Es. : La mia gomma è rossa, non la tua.
Si può usare anche sostantivato :
Es. : Tu sei dei nostri ?
Pagherà del suo.
Tanti saluti ai tuoi.
d) nel discorso diretto con Lei e Loro userai sempre i pronomi possessivi
della terza persona singolare :
Es. : Signor Rossi, mi sembra che questo sia Suo figlio.
Signori, hanno letto il Loro giornale ?
Signorina, dove si trova il Suo fidanzato ?
e) per rafforzare l'idea di possesso si può aggiungere ai possessivi l'agget
tivo proprio.
Es. : L'ho visto con i miei propri occhi.
Questi sono i vostri propri ideali,
f) per l’uso del possessivo con i gradi di parentella rivedi quello che hai
studiato al capitolo sull’articolo.
230
g) altrui è l'aggettivo possessivo invariabile che significa altro,
Es. : i pareri altrui significa i pareri di un'altra persona.
Collocazione del possessivo. Di solito il possessivo si mette prrra del
nome ; quando si vuol dare maggiore rilievo si pospone al nome che esso
specifica.
Es. : Questo è affar mio!
Non è colpa mia!
Viene posposto quasi sempre nel complemento di vocazione (che sta
nel vocativo).
Es. : O figlio mio ; o patria nostra ; mamma mia!
Essere Avere
io sarei felice io avrei ragione
tu saresti felice tu avresti ragione
egli 1 egli 1
sarebbe felice avrebbe ragione
ella 1 ella j
noi saremmo felici noi avremmo ragione
voi sareste felici voi avreste ragione
essi 1 essi 1
sarebbero felici avrebbero ragione
esse j esse J
Esercizi
1. Sottolinea una volta gli aggettivi possessivi, e dite volte i pronomi posses
sivi contenuti nelle frasi seguenti:
Nella mia ultima lettera ti pregavo di salutare i tuoi. Avresti dovuto
pensare al tuo. Sempre una delle sue. Credevamo che il nostro vicino
fosse un avversario, e invece era uno dei nostri.
2. Forma dieci proposizioni con pronomi e dieci con aggettivi possessivi.
3. Completa le seguenti frasi con un possessivo conveniente :
Lasciarono con rimpianto il (suo o loro?) paese. È naturale che cias
cuno curi (să aibă grijă de) i (suoi o propri?) interessi. Il padre, incontrando
231
il professore, gli chiese notizie dei . . . figliuoli (intendi : dei figliuoli
del padre; quindi suoi o di lui?). Il padre, incontrando il professore,
gli chiese notizie dei . . . figliuoli (intendi : dei figliuoli del professore ;
quindi suoi o di di lu ti). Abbiamo pregato quei ragazzi per il (suo o
loro?) bene a essere più diligenti.
4. Ricordandoti le regole dell’uso dei possessivi coi nomi di parentella, cor-
reggi gli eventuali errori:
Il mio padre fece un lungo viaggio. Come sta tua nonna? Sono stato
a pescare con il tuo fratello. La moglie sua era gravemente malata.
Mio babbo non mi parlò per tre giorni. Giocai (mă jucai) tutto il pome
riggio con mia sorellina. Non dire nulla, te ne prego, a mia sorella.
5. Volgi al plurale :
Es. : Il mio amico e il suo = I nostri amici e i loro.
La tua cartella e la mia. La sua attività e la nostra. La loro matita e
la tua. Il suo compagno e il tuo. L'altrui comodo e il nostro. La tua
casa e la mia. Il suo libro e il mio.
6. Coniuga nel presente e nel passato del condizionale :
7. Traduci :
In seara aceasta aş avea dorinţa de a învăţa verbele. Ţi-ai fi fost pro
priul tău duşman ? Aş fi avut şi eu telefon. Ai fi fost şi tu o fetiţă cuminte
(buona). Ei ar fi foarte mulţumiţi.
232
Le lucertole a me piacciono ; a te 110 ?
È famosa la favola del grillo e della formica.
Sediamoci all'ombra di questo macigno.
Ti sei atnffl°rbata la stanza dall'odore di pesce.
Aprite le finestre ; che tanfo c'è qui !
Perché sei tanto atterrito?
Non dobbiamo indietreggiare.
Leonardo da Vinci
Leonardo nacque a Vinci, un borgo medioevale di Toscana, il 15 aprile
1452. Si dedicò a moltissime attività : fu pittore eccelso, scrittore e poeta,
fisico e matematico. Insomma si può dire che non vi sia cosa dell’arte,
della scienza e del pensiero che non lo abbia interessato da vicino. E il
bello è che a qualunque cosa si sia dedicato, egli si distinse sopra ogni altro.
233
Il mostro di Leonardo
Un contadino aveva portato al padre di Leonardo una rotella (scut
rotund) di legno di fico perché il figlio gliela dipingesse. Che cosa fece
Tartista ? Portò nella sua stanza lucertole, grilli, farfalle, serpi, e da questa
moltitudine di bestie si accinse a dipingere sulla rotella di fico un mostro
orribile e fantastico da far rabbrividire. Mette poi il mostro entro una luce
sinistra, gli fa uscire fuoco e fumo dalla bocca e dagli occhi, e lo pone presso
un macigno spezzato, come se stesse per sbucare vivo di lì.
Lavora con tanta passione che non si accorge che la stanza s'era tutta
ammorbata dal tanfo degli animali morti. Poi chiama il padre, il quale,
nel vedere quel mostro sinistro che pare si slanci su di lui, getta un grido
e indietreggia atterito con grande soddisfazione di Leonardo.
— Bene — d ice il giovane — ,,l'opera d'arte ha raggiunto il suo e
fetto ! Quello era il mio scopo".
Il padre, che doveva essere piuttosto furbo, diede al contadino una
rotella qualunque e fece vendere al Duca di Milano, per trecento ducati,
la rotella che il figlio aveva dipinto così bene.
adattam. (L. Capece)
Il tuo dizionaretto
Conversazione
234
Da dove si ispirava lui, per le sue opere d'arte ?
Dunque il suo migliore maestro è . . . ?
In che settori si estende la ricerca di Leonardo ?
Sai come si chiama la sua più famosa pittura ?
In che museo si trova?
Conosci una caratteristica dei manoscritti di Leonardo?
2. Dalla seconda parte della lezione — Il mostro di Leonardo — provati
a mettere tu stesso le domande ; quindi rispondi.
Un po' di svago
Dal fotografo
Una signora va dal fotografo.
— Vorrebbe ingrandirmi (aţi vrea să-mi măriţi) questa foto dio mio
figlio di quando aveva dieci anni ?
— Certamente, Signora !
— Sarebbe possibile togliergli — neiringrandimento — questo buffo
cappello che aveva?
— Sicuro, è possibile con un p o’ di ritocco (retuş). Dovrebbe soltanto
dirmi (ar trebui numai să-mi spuneţi) come era pettinato Suo figlio quando
aveva dieci anni !
— Che domanda!, soggiunse la signora meravigliata, lo vedrà quando
gli avrà tolto il cappellino !
235
Lezione 31 a
Sono quelli che indicano se l'oggetto di cui si parla sia vicino o lontano
da chi parla nello spazio o nel tempo.
I principali dimostrativi sono :
a. questo, -a, -i, -e esprime vicinanza di luogo e di tempo a chi parla.
Es. : Prendi questo quaderno (il quaderno che ora ho in mano o
che si trova qui sul mio tavolo di lavoro).
Questa notte (vicina nel tempo) non ho dormito.
Nota : Il femminile questa si abbrevia in sta nelle parole : stamattina, sta-
mani, stasera, stanotte.
b. codesto, -a, -i, -0 esprime vicinanza di luogo e di tempo a chi ascolta.
Es. : Portami codesto libro (il libro che tu hai in mano o che si
trova sul tuo tavolo di lavoro)
Perché giri codesta pipa in bocca ? (che si trova nella tua bocca) ?
c. quello, -a, -i , -e esprime lontananza nel tempo e nello spazio, tanto
da chi parla quanto da chi ascolta.
Es. s Quel bosco (lontano da me che parlo e da te che ascolti) è
molto grande.
Torneranno ancora quelle belle giornate (lontane nel tempo).
Nota bene
236
2. Quando si riferiscono a persone o a cose nominate prima, questo
indica l'ultima nominata, quello la prima
Es. : Ho fatto il compito e ho studiato la lezione : quello era abbas
tanza facile, questa l'ho trovata piuttosto difficile
3. questo si può rafforzare con l'avverbio qui o qua, codesto si rafforza
con costì e quello si può rafforzare con lì o là.
Es. : Quello lì non vuol venire ?
Questo qua è molto gentile.
4. questo, codesto, quello sono pronomi e aggettivi e possono essere rife
riti indifferentemente a persone e a cose ; ma accanto a questi dimostrativi
ne esistono altri due questi e quegli (che non dovrai confondere con questo
e quello) che sono soltanto pronomi di persona e forme singolari maschili ;
dunque potrai adoperare questi per indicare persona maschile vicina, e
quegli per persona maschile lontana, e solo come soggetto.
Es. : Demostene e Cicerone furono due grandi oratori, questi fu
romano, quegli greco.
Però devi ritenere che questi e quegli sono riservati all'uso letterario e
sempre più vengono sostituiti da questo e quello.
5. questo e quello possono essere usati in senso neutro ( questa cosa, quella
cosa) spesso con un senso collettivo (tutte queste o quelle cose).
Es. s Quello che è successo dopo tre giorni, lo sanno tutti.
Ma per indicare la forma neutra si adopera più frequentemente ciò
( = questa o quella cosa) che ha la sola forma di maschile singolare. Ed
è soltanto pronome.
Es. : Ciò è assurdo ; ciò non mi piace.
Hai pensato a ciò? — Non ci ho pensato.
d. costui, costei, costoro sono pronomi dimonstrativi di persona che si
usano di meno e sono di solito sostituiti dalle forme più frequenti questo,
-a, -i, -e. Oggi hanno qualche volta significato lievemente spregiativo.
Es. s Che vuole costui? Costei è una gran chiacchierona. Non voglio,
aver a che fare con costoro.
e. colui, colei, coloro sono nella stessa situazione dei precedenti pronomi.
Equivalgono a quello, -a, -i, -e. Se sono seguiti dai relativi che, il quale si
ottiene un tono piuttosto solenne del discorso.
Es. : Cristoforo Colombo, colui che scoprì l'America.
f. stesso, -a, -i, -e e medesimo, -a, -i, -e esprimono un rapporto di iden
tità. Perciò si chiamano anche pronomi o aggettivi di identità. Cioè si può
distinguere una doppia funzione a seconda del senso :
1. possono rinforzare molti pronomi. Generalmente si pospone al nome.
Es. : conosci te stesso ; il professore stesso lo ha detto ; Carla stessa
è andata. Gli scolari stessi lo vuole.
237
In questo caso tradurrai sempre : însumi, însămi, însuţi, însăţi, însuşi,
însăşi, înşine, înşivă, înşişi (medesimo si usa di meno)
2. possono avere la funzione di aggettivi dimostrativi di identità. In
questo caso stesso e medesimo precedono il nome il quale, a sua volta, è pre
ceduto dall'articolo definito.
Es. 2 lo stesso programma ; le stesse amiche ; gli stessi problemi
La traduzione in romeno la farai sempre :
acelaşi, aceeaşi, aceiaşi, aceleaşi
La stessa traduzione la farai anche nelle costruzioni di questo genere :
— lo stesso mio amico (cioè prima del nome esiste un posessivo)
— lo stesso amico mio (cioè il possessivo si trova dopo il nome).
I II
cantare dipingere
io cant-erei una canzone io diping-erei il quadro
tu cant-eresti una canzone tu diping-eresti il quadro
egli] cant-erebbe una canzone
egli 1
diping-erebbe il quadro
ella J ella J
noi cant-eremmo una canzone noi diping-eremmo il quadro
voi cant-ereste una canzone voi diping-ereste il quadro
essi I essi I
cant-erebbero una canzone diping-erebbero il quadro
esse} esse j
II III
dormire finire
o dorm-irei fuori io fin-irei il lavoro
tu dorm-iresti fuori tu fin-iresti il lavoro
egli) dorm-irebbe fuori
egli 1
ella) fin-irebbe il lavoro
ella J
noi dorm-iremmo fuori noi fin-iremmo il lavoro
voi dorm-ireste fuori voi fin-ireste il lavoro
essi 1 essi 1
dorm-irebbero fuori fin-irebbero il lavoro
esse! esse I
238
Osserva
1) I verbi della terza coniugazione hanno una unica forma per il con
dizionale presente.
2) Il passato del condizionale lo ottieni se aggiungi al presente condizio
nale degli ausiliari il participio passato dei verbi da coniugare.
Es. : io avrei cantato ; io avrei dipinto
io mi sarei addormentato ; io avrei finito
Esercizi
239
albero sulla cima di . . . monte. Com'erano belli . . . tempi ! . . .
è la strada che abbiamo fatto insieme Tanno scorso. . . . storia non
mi persuade.
5. Metti al plurale:
Quel cavallo — quel consiglio — quell’uomo — queirantipatico —
quello studioso — quel tavolo — quelToperaio — quel fiore — quello
specchio — quella strada — quella zampa — quello zoo (giardino zoo
logico).
7. Traduci :
Domnule Rossi, aş dori (desiderare) să cunosc pe soţia dvs.
Cu plăcere. Vă prezint pe soţia mea.
Aş prefera să mergem în parc.
Ţi-ar fi plăcut să mergem la teatru?
Domnişoară, aţi putea să-mi spuneţi cît e ceasul?
Bucuros ! Este şapte şi un sfert.
Nota bene
Un tempo lo scambio delle merci avveniva con la forma del baratto (troc).
Oggi invece, ci serviamo di monete metalliche e di banconote di carta. In
Romania vi sono in uso monete di metallo da 5, 10, 15, 25 bani e da 1 leu,
3 lei. Vi sono poi banconote di carta da 1 leu, 3 lei, 5 lei, 10 lei, 25 la,
50 lei e 100 lei.
240
Cifre e numeri
Oggi vivamo in tempi di invenzioni straordinarie. Gli uomini costruis
cono macchine molto potenti, congegni complicati ; la radio e la televi
sione portano nelle nostre case parole e immagini da ogni parte del mondo ;
edifici di molti piani si innalzano saldi e sicuri.
Questi grandi progressi avvengono per merito di studiosi, progettisti,
di operai specializzati. Essi inventano e migliorano le loro macchine, le
loro costruzioni con l'aiuto di calcoli di aritmetica e geometria. Le cifre
arabiche, che tu usi ogni giorno, nelle quattro operazioni, sono gli strumenti
di questi calcoli. Si può proprio dire che il televisore, l'aeroplano a reazione
il grattacielo sono nati dai dieci semplici segni.
In aritmetica si usano nomi chiari e precisi per i gruppi di cifre e per
ogni cifra che compone un numero. Così, ogni cifra che compone un
numero, si dispone in un posto preciso detto ordine. Esiste così l'ordine
delle unità semplici (per esempio un libro — uno è una unità), l'ordine delle
decine semplici (per esempio dieci libri — dunque una decina), l'ordine
delle centinaia semplici (per esempio cento libri — un centinaio) ; segue
inoltre l'ordine unità di migliaia, l'ordine diecine di migliaia, l'ordine centi
naia di migliaia. Si deve notare che Vunità di migliaia è la quantità che
comprende dieci centinaia semplici oppure mille unità. La decina di migliaia
è la quantità che comprende dieci migliaia oppure dieci mila unità. Infine
il centinaio di migliaia è la quantità che comprende cento migliaia e quindi
centomila unità.
Devi ancora notare che ogni gruppo di tre cifre componente un numero,
si dispone in un posto preciso chiamato periodo.
Così :
Esercizi
Un po' di svago
242
— E di questo lavoro che ne dice?, domandò il padre. Eccellente, non
è vero? Sa, mia figlia ha studiato all'estero.
— Ha studiato all'estero? Me l’immaginavo.
— Ah, se l'immaginava ? E da che cosa ? Dica, dica !
— Me l'immaginavo, perché un tramonto simile a codesto, non l'ho
visto mai.
(adatt. da JR. Git anneri)
243
322
Lezione V f c
A. I pronomi relativi
244
Osserva* 1. quando il quale sta nel caso genitivo sta sempre dopo il
sostantivo — oggetto posseduto.
Es. : Ecco la signora, la borsa della quale è stata ritrovata.
Ecco la signora, il cane della quale è stato ritrovato.
Vedo i ragazzi, la palla dei quali mi ha rotto il finestrino della
auto.
2. il quale è sinonimo di che (nominativo) e cui (obliquo) però è meno
adoperato dei due. Generalmente si usa per evitare un equivoco come nel
caso :
— Buona notte, disse Lucia a Renzo, che non sapeva risolversi d'andar-
sene (nu se hotăra să plece)
Chi non sapeva risolversi d ’andarsene ? Lucia o Renzo ? Proprio per
non lasciare nessun dubbio il Manzoni (sai chi è ?) ha scritto :
— Buona notte, disse Lucia a Renzo, il quale non sapeva risolversi
d'andarsene
La stessa norma vale per il pronome cui.
Es. : I doni del maestro, di cui mi parlasti, furono molto graditi.
Il lettore potrebbe domandare : si parlò dei doni o del maestro ?
Per evitare ciò si scriverà : del quale se si tratta del maestro,
dei quali se si tratta dei doni.
b) che invariabile, serve dunque per i due generi e numeri, ed è adope
rato come soggetto e come complemento oggetto.
Es. : Le rose che sono nel giardino hanno un delicato profumo (sog-
getto).
Le rose che hai colto sono profumate (oggetto).
Dunque che si usa solo nel caso nominativo e accusativo.
Il pronome che preceduto dall'articolo determinativo quando si riferisce
a una intiera proposizione, o a un intiero concetto espresso prima, ha senso
e valore neutro e significa la qual cosa (ceea ce).
Es. : Ti ho scritto molte lettere e non ho ancora ricevuto risposta,
il che è motivo per me di preoccupazione.
Osserva
245
Es. : Di che (qual) giorno volete parlare?
Che (qual) tipo è tuo fratello !
Che è congiunzione in tutti gli altri casi, e ad ogni modo sta sempr
dopo un verbo.
Es. : Dicono che tu studi poco.
2. Che ha soltanto funzione di soggetto o di complemento oggetto ; solo
per le indicazioni di tempo può essere complemento indiretto.
Es. : Il giorno che (nel quale) partisti faceva freddo.
c) cui serve per tutti e due i generi e numeri, ma soltanto come comple
mento generalmente preceduto da preposizione (di cui, a cui, da cui, ecc.)
Es. : Le persone di cui ti circondi non sono degne di te.
Le idee per cui combattiamo sono nobili.
Come complemento di termine (nel dativo) si può trovare anche senza
preposizione.
E s .: L ’uomo cui ( = a cui) parliamo è un grande scienziato.
Cui posto fra l’articolo e il sostantivo che rappresenta l’oggetto posse
dato è sempre nel caso genitivo e significa del quale, della quale, dei quali,
delle quali.
Es. : Veniva verso di noi una donna il cui aspetto (l’aspetto della
quale) era giovanile.
Vi sono libri la cui lettura (la lettura dei quali) è pericolosa.
Dante, la cui fama è immortale, morì in esilio.
d) chi invariabile, serve per il maschile e il femminile singolare ed equi
vale a : colui che (il quale), colei che (la quale); contiene dunque in sé un
pronome dimostrativo (colui, colei) e il relativo (il quale, la quale).
I due pronomi impliciti nel relativo chi appartengono a due proposi
zioni nelle quali ciascuno di essi può avere valore sintattico diverso :
Es. : chi non è contento vada via ; cioè colui che non è contento vada
via.
Colui è soggetto di vada via. Che è soggetto di non è contento. Chi dun
que è soggetto di entrambe le proposizioni^
Ma neiresempio : Ama chi ti ama, cioè ama colui, il quale ti ama abbiamo :
colui oggetto del primo verbo ; il quale è soggetto del secondo. Diremo quindi
che chi è oggetto nella prima proposizione e soggetto della proposizione
relativa.
Oppure : Sii grato a chi ti vuol bene significa : sii grato a colui, che ti vuol
bene. A colui è complemento di termine, che è soggetto. Dunque chi è ris
pettivamente complemento di termine e soggetto.
Osserva : chi ripetuto una o più volte, ha il significato di alcuno . . .
alcuno. Es. : c ’era molta gente : chi leggeva, chi fumava, chi mangiava.
246
e) quanto, quanta, quanti, quante è pronome relativo quando significa
al singolare tutto ciò che, al plurale tutti quelli che.
Es. : Ho detto quanto (tutto ciò che) basta.
Furono promossi quanti (tutti quelli che) si presentarono
agli esami.
Presente Passato
essere essere stato, -a, -i, -e
avere avere avuto
cantare avere cantato
vedere avere veduto (visto)
dormire avere dormito
finire avere finito
Esercizi
247
3. Esaurisci ( epuizează) le forme convenienti del pronome relativo nelle
strutture seguenti:
è andato via
Il ragazzo dativo è stato premiato
ho parlato
ha vinto un concorso
è stato bocciato
è partita oggi
hai trovato arriverà stasera
La signorina dativo la borsa
darà un concerto
verrà a visitarti
sono stati puniti
sono stati perdonati
Gli scolari si parla tanto
hanno chiesto perdono
hanno avuto fortuna
fu di Guglielmo Marconi
saltò in aria
La soffitta genitivo si tratta nel era molto spaziosa
la lezione
era carica di ogni genere di stru
menti
ha avuto gran successo
si fanno tanti ha vinto un premio
Il romanzo genitivo commenti
è stato venduto subito
non avrà molti lettori
4. Traduci
Ziarele pe care mi le-ai adus ieri le-am citit deja. Unde se află băiatul
care mi-a găsit servieta ? Aceasta este cartea despre care îmi vorbeai
atît. Dante, a cărui faimă este nemuritoare, a murit în exil. Băiatul,
a cărui bicicletă s-a stricat (rompersi), este un prieten al meu. Băieţii,
ale căror biciclete s-au stricat, sînt nişte prieteni de-ai mei. Voi dărui
o minge aceluia care mă va ajuta. Voi dărui o minge acelora care mă vor
ajuta. Băiatul căruia i-am cumpărat o îngheţată este foarte bun (bravo).
248
Perché strizzi Vocchio Mario ?
Quanti fili aggrovigliati nel laboratorio di G. Marconi !
Lui adoperava perfino i rocchetti.
Non per niente te lo dicevo spesso !
Quanti aggeggi nella tua camera !
Spiegate voi al professore perché loro son scappati fuori.
Le scariche elettrice fanno nascere le onde sonore.
La trappola serve a prendere i topi.
Bisogna vigilare tutta la notte, ragazzi !
Gli occhi sbarrati sono in romeno ochi holbaţi.
Premere il tasto sarebbe in romeno a apăsa pe buton ( sau pe clapă).
Se riesco lo stesso sarebbe in romeno dacă totuşi reuşesc.
La voce schioppettata significa împuşcătîiră.
Si può solcare tanto la terra, quanto anche (figuratamente) lo spazio.
| casa in città — vilă
La villa I (senso antiquato) villaggio, città-
può essere i sat> tìrg
I parco : Villa Borghese di Roma
le spalle — a ridica din umeri
scuotere
le membra — a străbate prin braţe (un fior)
(a scutura,
(fig.) mi ha scosso molto — m-a zguduit mult
a clătina)
scuotersi dal sonno — a sări din somn
249
c ’erano fili aggrovigliati (răsucite), pile, accumulatori, strani rocchetti
(mosoare).
— Tutto ciò, non c ’è che dire, è meraviglioso — disse Giuseppe — non
per niente l’ha fatto il Signorino ! . . . Ecco qui un tasto come quello che
si vede alle poste del villaggio e un rocchetto con due fili ritti (drepte verti
cal) per l’insu (în sus) e poi un sacco d'altri aggeggi (obiecte de mică valoare). .
La signora Anna, continuando a guardare tutti quei meccanismi, mor
morò :
— Sì, è meraviglioso ! . . . E con questo apparecchio sarebbe dunque
riuscito a comunicare di qui alla collina ? Ne sei sicuro Giuseppe ?
— Sicurissimo, signora — rispose il falegname — ora, se lo permette,
cercherò di spiegarle come funziona questa „trappola” . Dunque, premendo
questo tasto, scappan fuori le scariche elettriche. Da queste scariche nas
cono le onde che, secondo il Signorino, volano per l’aria, e da questa soffitta
vanno a schizzare fino a quell’altra trappola che Guglielmo ha messo in
cima alla collina.
Stamattina alle nove, come ella sa, c ’è stato l’esperimento. Zuanin, il
garzone del contadino, era lassù a vigilare, col preciso ordine di agitare il
fazzoletto, qualora (dacă) quella macchina avesse cantato (va cìnta) come
un grillo per tre volte.
Il Signorino si mise qui, si appoggiò a questa tavola ; i suoi occhi erano
immobili, sembrano sbarrati (holbaţi) ; stette un momento a meditare, poi
250
premette questo tasto ; nello stesso tempo Zuanin si mise ad agitare il faz
zoletto per far capire che le onde erano arrivate. Un „u rr à !” di vittoria
scoppiò dal petto del Signorino.
— Caro Giuseppe — interruppe la signora Anna — scusa . . . ma
10 non capisco . .. insomma perché Guglielmo ha preso con sé il fucile.
— Mi lasci finire, signora — continuò il falegname — è ora che viene
11 bello : non erano passati che pochi minuti, quando il Signorino mi chia
ma e mi dice : „Giuseppe, vammi a prendere il tuo fucile !” „II fucile ? — gli
domandai — o che ne vuol fare? . . . Le onde sono arrivate, quindi?
E lui : ,,Sì, ma a che serve ! Voglio vedere se riesco lo stesso con un ostacolo
in m ezzo; la collina, per esem pio!” Ha capito, signora! Vuol far passare
le onde attraverso la collina .. . Per questo ha voluto il mio fucile, per
darlo a Zuanin, che, in attesa dietro l’altura, dia l’avviso con una schiop
pettata in aria se le onde arrivano lo stesso : attraverso la terra, e le radici,
e i sassi, e tutto .. .
Aveva terminato di spiegare, il nostro bravo falegname, poi, quasi per
riposarsi della lunga spiegazione, si era seduto sul davanzale di un fines
trino che dava sull’aia.
. . . La campana suonò le undici ; in quel momento Guglielmo, che era
sceso dalla collina, rientrava nella villa. Salì in fretta le scale, entrò ansimante
in soffitta, si fermo presso il tavolo, stette un momento in meditazione, poi
alzò decisamente la mano e toccò per tre volte un tasto : un colpo echeg
giò in lontananza : un brivido di gioia gli scosse le membra
Le onde „hertziane” (si chiamano così perché scoperto dal grande sci
enziato Hertz) sprigionate e dominate da Guglielmo Marconi ventenne,
cominciarono da quel momento a solcare lo spazio.
Era la primavera dell'anno 1895 ; la radiotelegrafia era nata.
adattam. (L . Fiorentin i)
Il tuo dizionaretto
regnava — domnea
in corsa pazza — în goană nebună
ecchegiarono — răsunară
scappan fuori — ieş, apar
danno a schizzare — ţîşnesc
il garzone — argatul
il davanzale — pervaz
che dava nell aia ce dadea în bătătură
251
Conversazione
Un po’ di svago
252
Lezione 332
A. 1. Pronomi e aggettivi interrogativi ed esclamativi
Nota bene
Gli aggettivi che, quale, quanto possono essere adoperati anche nelle
esclamazioni :
Es. : Che idea ! Quanti fiori ! Quale disgrazia ! Quanta fantasia !
Essendo aggettivi, che, quale, quanto devono accompagnare un nome
non un altro aggettivo : ecco perché c'è da evitare espressioni come : che
itilo! (invece di come è bello!) o che bravo! (invece di come è bravo!)
253
2. Pronomi e aggettivi indefiniti
Osserva
254
— parecchio (— un p o’ meno che molto)
— molto, tanto, altrettanto, troppo
(Molto e poco hanno il comparativo più e meno e il superlativo moltis
simo e pochissimo).
Attenzione a non confondere più o meno comparativi di molto e poco,
con più e nel valore di avverbi. A distinguerlo nel loro diverso ufficio
basta osservare che le forme comparative sono usate davanti a sostantivi
ed equivalgono a maggiore e minore.
E s .: È necessaria più costanza (maggiore costanza).
Ha meno autorità (minore autorità).
4. Gli indefiniti negativi sono : nessuno, niente, nulla. Quando sono
posposti al verbo, devono essere preceduti dall'avverbio negativo non.
Es. s Non ho visto nessuno.
Non faccio niente di male.
Non devi scrivere nulla.
Ma si costruiscono normalmente quando precedono il verbo :
Es. : Nessuno ho visto io
Niente ti interessa !
Nulla vi piace !
Nessuno ha anche la forma di superlativo assoluto.
Es. : Non ha nessunissima voglia (chef) di studiare.
5. Altro, altri al singolare ; il plurale altri.
Altro al singolare deve essere preceduto dall'articolo indeterminativo ;
altri non riceve articolo e vale solo per persona (masch.).
Es. ; ci rivolgeremo a un altro o ad altri.
Altro con l'articolo determinativo al singolare si trova nelle frasi cor
relative o che indicano rapporto di reciprocità.
Es. : uno gioca, l'altro studia. L'uno contro l'altro.
6. Uno che conosci nel valore di articolo indeterminativo, di numerale
cardinale, può essere anche pronome e aggettivo indefinito nel significato
di un certo, un tale.
Es. : Disse uno (pronome indefinito) che aveva ascoltato il discorso.
Participò alla congiura un (aggettivo indefinito — un tale)
N iccolò de' Pazzi
Come pronome indefinito e correlativo uno e una possono essere anche
al plurale : gli uni e gli altri, le une e le altre.
7. altri pronomi correlativi oltre a gli uni, gli altri sono : tanto quanto,
tale, quale.
255
B. Il modo participio e il modo gerundio
degli ausiliari e dei verbi regolari
essere — stato
avere avente avuto
cantare cant ante cant ato
credere credente creduto
dormire dormente dormito
finire fin ente fin ito
Esercizi
256
ma (poche persone) erano riuscite a entrarvi. (Una persona) parlava,
(un’altra persona) leggeva ; (altre persone), col naso schiacciato contro
i vetri, guardavano la neve che cadeva a fiocchi grossi.
3. Traduci
Mă gìndeam la altcineva ; voi vă gîndeaţi la altceva. Nu am găsit nimic.
Nimic n-a fost găsit în sertar (cassetto). M-am întîlnit cu cîţiva colegi
şi ne-am hotărît să învăţăm împreună. Unii spuneau că am fost prea
amabil (gentile). Unora le place să danseze, altora le place sportul. M-am
întîlnit cu un oarecare Popescu care mi-a spus că nu are nici o carte
de împrumutat (da imprestare). Oricare i-ar fi hotărîrea nu va mai fi
pedepsit. Era atîta lume că nu se mai putea respira. Erau trei băieţi
şi tot atîtea (altrettanto) fete. Nu trebuie să-mi spui nimic. Acest fapt
(ciò) nu serveşte la nimic.
Non appena l'uomo ha costruito la casa, deve pensare subito come ris
caldarla nella rigida stagione invernale. Non ha, tuttavia, che da scegliere
<luale combustibile solido o liquido o gassoso gli convenga.
258
Altri minerali
Lo zolfo è un minerale di largo uso industriale e agricolo. Con special
polverizzatori viene soffiato sulle foglie delle viti a proteggere l'uva de
p arassi ti vegetali ; se ne fanno zolfanelli (o fiammiferi) ; si adopera pei
produrre l'acido solforico ; si usa in moltissimi prodotti chimici e farmaceu
tici ; e fa diventare più elastico il caucciù, vulcanizzandolo.
L'asfalto è una roccia compatta scura e lucente che odora di catrame
perché è intrisa di bitume. Questo ultimo è una sostanza assai simile a
catrame di carbone, ha colore nero e brucia facilmente con fiamma molte
fumosa. Il bitume serve per impermeabilizzare muri, terrazze, tettoie e
per rivestire barche, pali telegrafici ed altre costruzioni di legno che devono
essere difese dall' umidità. Asfalto e bitume, mescolati con ghiaia, servono
alla pavimentazione di strade, vie e piazze.
11 sale da cucina si estrae dalle saline. Nei paesi in cui non ci sono dei
giacimenti di sale, le saline si trovano in riva al mare dove, a seconda
della stagione, il sole fa evaporare tutta l'acqua raccolta in vasche (bazine) spe
ciali di evaporazione, e il sale cristalizza. Al margine della salina c'è un
impianto di macinazione e di raffinazione ; e il sale è fatto.
Il salgemma. In epoche remote, enormi cataclismi sconvolsero la super-
ficii terrestre seppellendo anche vasti laghi salati e golfi marini.
Nel corso dei secoli le acque evaporarono e, nel sottosuolo, si formarono
grandi giacimenti di sale. Il salgemma si trova quindi sottoterra e viene
estratto in miniera come altri minerali. Opportunamente raffinato, esse
è un ottimo sale alimentare da tavola. In Romania le miniere di salgemma
sono a Slănic, a Cacica, a (continua tu).
Conversazione
259
Che cosa è il metano?
Da che cosa si ottengono le materie plastiche?
Cosa sai dire dello zolfo? E dello asfalto?
Quali sono le ricchezze dell'altopiano della Transilvania?
Quali sono le indicazioni del X Congresso del P.C.R. concernante lo sfrut
tamento dei minerali nel nostro Paese?
Esercizio
Un pop di svago
Nel freno
Sedevo presso la finestra di uno scompartimento di seconda classe.
Una giovane signora mi pregò di aprire la finestra. Mi alzai e aprii la fi
nestra ; ma una vecchia signora mi disse :
— C'è una corrente terribila ; chiuda la finestra, per favore !
— Ma si soffoca dal caldo, osservò la prima.
— Finirò per prendere raffreddore (voi răci) con questa corrente, sog*
giunse l'altra, e allora sarò bella e morta !
Litigarono così a lungo e io non sapevo cosa fare. Ecco che un signore
accanto a me mi disse : — Lasci pure la finestra aperta, così muore l'una ;
poi la chiuda e soffocherà l'altra. Potremo avere allora un po' di pace.
Alla prossima fermata scesero ambedue le signore.
da R. Guarnieri
Lezione 34a
Spechio riassuntivo del pronome
b. Riflessivo { sé (si)
Esercizi
261
Chi sa costruire un aquilone
sa poi descriverlo così?
Il giovane aviatore . .. corre, si avventa, afferra l'aquilone. L'aqui
lone pare che lo conosca, lo ubbidisca, si ferma, si fa prendere. Lui lo
tocca, gli sposta qualche ordigno (mecanism) e in un momento ecco la
grande ala (aripă) con tutte le sue ghirlande, le sue collane e le sue
code, monta su trionfale verso il sole.
— Dacci del filo — grida la gente.
Il ragazzetto ha con sé tre matasse (sculuri) di cotone. Le signorine
si prestano per dipanare, ma lui in un momento le ha dipanate, con
giunge i fili e m'offre da reggere la sua macchina volante. Il filo mi
scorre fra le dita che è un piacere. Io mi accorgo di diventare bambino,
e posso assicurare che questa è una grande soddisfazione.
Il ragazzetto mi sorveglia. Mi rivolsi (ìntorsei) verso di lui e vidi
due grandi occhi aperti di color verde metallico, due occhi che sfuggi
vano al controllo.
Alfre do P a n : :KÌ
262
— Signorina, ho parlato con il signore seduto vicino alla finestra e mi
ha pregato di d ir. . . di passare il libro al signore seduto dietro di
263
6. Sostituisci al posto dei puntini i pronomi convenienti :
Fa .. vedere
di .. subito
da .. il libro
sta .. vicino
del male
far
delle sciocchezze
Non dir
dar ragione
264
Se vogliono scrivere, . . . (scrivere)
Se vuole dormire, . . . (dormire)
Se vogliono dormire, . . . (dormire)
Se vuoi leggere, . . . (leggere)
Se volete leggere, . . . (leggere)
Se vuoi cominciare, . . . (cominciare)
Se volete cominciare, . . . (cominciare)
Se vuoi finire, . . . (finire)
Se volete finire, . . . (finire)
Se vogliamo studiare, . . . (studiare)
Se vogliamo leggere, . . . (leggere)
Se vogliamo dormire, . . . (dormire)
Il Signor Veneranda
Il signor Veneranda si fermò davanti al portone di una casa, guardò
le finestre buie e spente e fischiò più volte come se volesse chiamare qual
cuno.
Ad una finestra del terzo piano si affacciò un signore.
— È senza chiave ? — chiese il signore, gridando per farsi sentire.
— Sì, sono senza chiave — rispose il signor Veneranda.
— E il portone è chiuso? — gridò di nuovo il signore affacciato.
— Sì, è chiuso — rispose il signor Veneranda.
— Allora le butto la chiave.
— Per fare che cosa? — chiese il signor Veneranda.
— Per aprire il portone — rispose il signore affacciato.
— Va bene, — gridò il signor Veneranda — se vuole che apra il por
tone, butti pure la chiave.
— Ma lei non deve entrare ?
— Io no. Che cosa dovrei entrare a fare ?
265
— Ma non abita qui, lei ? — chiese il signore affacciato, che cominciava
a non capire.
— Io no, gridò il signor Veneranda.
— E allora, perché vuole la chiave ?
— Se lei vuole che io apra il portone, dovrò pure aprirlo con la chiave.
Il portone non posso mica aprirlo con la pipa, le pare ?
— Io non voglio aprire il portone — gridò il signore affacciato. —
10 credevo che lei abitasse qui : ho sentito che fischiava.
— Perché, tutti quelli che abitano in questa casa fischiano ? — chiese
11 signor Veneranda, sempre gridando.
266
— Se sono senza chiave, sì ! — rispose il signore affacciato.
— Io sono senza chiave — gridò il signor Veneranda.
— Insomma, si può sapere che cosa avete da gridare ? Qui non si può
dormire ! — urlo un signore, affacciandosi a una finestra del primo piano.
— Lo domandi a quello del terzo piano che cosa vuole — disse il
signor Veneranda. — Io non ho capito: prima vuol buttarmi la chiave
per aprire il portone, poi non vuole che apra il portone, poi dice che, se
10 fischio, devo abitare in questa casa. Insomma, io non ho ancora capito.
Lei fischia?
— Io ? Io no . . . Perché dovrei fischiare ? — chiese il signore affac
ciato al primo piano.
— Perché abita in questa casa — disse il signor Veneranda. — L ’a
detto quello del terzo piano che quelli che abitano in questa casa fischiano !
Be', a ogni modo non m'interessa ; se vuole, può anche fischiare.
Il signor Veneranda salutò con un cenno del capo e si avviò per la sua
strada, brontolando che quel palazzo doveva certamente essere una specie
di manicomio.
da Carlo Manzoni
11 tuo dizionaretto
Un po' di svago
Il noto scrittore toscano Renato Fucini (che firmava le sue opere col
nome di Neri Tanfucio) aveva dedicato ai ragazzi numerose e divertenti
pagine. Una volta andò a visitare un suo amico professore.
267
Il domestico che gli aprì, disse che il signore non era in casa.
— Dove sarà — domandò il Fucini.
— È a scuola — rispose il domestico.
— E allora — osservò serio il Fucini — devi dire al professore che
è molto bravo, se a questa età va sempre a scuola.
a d a tta m . (G. Latronico)
Conversazione
Esercizi
Il verbo
269
Verbi transitivi e intransitivi
Si dicono transitivi quei verbi che esprimono una azione che dal soggetto
si riversa, passa direttamente su un oggetto che la riceve. Per completare
il significato della proposizione con questi verbi sono necessari inoltre :
il soggetto da cui procede l'azione e Voggetto su cui si riversa, finisce l'azione
espressa dal verbo.
Es. : Il fabbro batte il ferro
i i
soggetto oggetto
Gli alpini scalarono una difficile cima
i i
soggetto oggetto
Provati a sopprimere il complemento oggetto e subito vedrai che il
pensiero non è concluso, rimane sospeso ; istintivamente sorgono le domande :
che cosa batte il fabbro ? che cosa scalarono gli alpini ?
Intransitivi si dicono quei verbi che esprimono un'azione che rimane
nel soggetto che la compie. Negli esempi : il sole sorge, il babbo passeggia,
il gatto miagola, l'azione che i verbi esprimono è tutta compiuta e per
fetta (perfectată) nei soggetti.
Sono intransitivi i verbi che indicano uno stato, un modo di essere, o
un movimento.
Nota bene. La distinzione fra verbi transitivi e verbi intransitivi non è
assoluta. Alcuni verbi infatti possono avere tanto significato transitivo,
quanto intransitivo.
Es. : Il malato soffre (intrans.) — Il malato soffre gravi dolori (trans.)
Studia bene! (intrans.) — Studia la poesia (trans.)
Scende dal cielo una triste pioggia (intrans.) — Scese le scale
di corsa (trans.)
270
Nota bene. Solo i verbi transitivi che hanno il complemento oggetto espresso
possono avere la forma passiva ; non la hanno quindi gli intransitivi o i tran
sitivi senza complemento oggetto.
Nel cambiamento della proposizione attiva in passiva, Soggetto diventa
soggetto passivo ; il soggetto attivo si trasforma in complemento d'agente
(o di causa efficiente) che è preceduto dalla preposizione da.
Ecco una schema :
271
b. Riflessivi reciproci, quelli in cui le particelle pronominali plurali
(ci, vi, si) esprimono un'azione scambievole fra due o più persone.
Es. : Noi ci aiutiamo — noi ci aiutiamo a vicenda, fra di noi
Si guardano amichevolmente — si guardano l'un l'altro
amichevolmente
c. Riflessivi pronominali, quelli in cui le particelle pronominali non
si possono ridurre a complemento, formando una cosa sola con il verbo.
Tali verbi sono : pentirsi, vergognarsi, accorgersi, lagnarsi, impadronirsi, ecc.
Nota bene
B. Il verbo andare
Congiuntivo trapassato
Congiuntivo passato
che io fossi andato
che io sia andato
272
Condizionale presente Imperativo
io andrei (anderei)
tu andresti va' (vai — familiare) tu
egli |lui
ella andrebbe vada (lei
noi andremmo andiamo noi
voi andreste andate voi
essi essi
esse andrebbero
{
esse
Condizionale passato
io sarei andato
Participio Gerundio
presente passato presente passato
andante andato andando essendo andato
Esercizi
5. Traduci :
Ai merge cu plăcere în excursie? Da, aş merge cu plăcere (volentieri).
Du-te să-mi aduci scrisoarea. Aducîndu-i (ei) cartea i-ai făcut o mare
bucurie. Mergînd la teatru au găsit acest batic. Mergeţi liniştiţi la gară !
N-a fost nimic.
274
distanze più lunghe, in cui hanno valore la continuità dello sforzo e la resis
tenza. Le gare si distinguono, secondo i principali stili di nuoto, in : la rana,
i] crawl (leggi cròi), il dorso, la farfalla.
I campioni di nuoto sono generalmente molto giovani. Questo sport,
infatti, viene praticato fin da fanciulli ; più presto si inizia, migliori risul
tati si ottengono. Ragazzi di diciassette anni sono stati campioni del mondo,
olimpionici, o primatisti mondiali.
Fra i più celebri campioni del passato ricordiamo il nome di Johnny
Weissmuller, nato in Romania, che fu il primo a compiere i cento metri
in meno di un minuto vincendo così due Olimpiadi. Se ti sarà capitato di
vedere uno dei vecchi film di Tarzan, avrai notato queiruomo della
giungla che balza di liana in liana e si tuffa nei fiumi dall'alto delle rocce; lo
avrai visto inseguendo i coccodrilli e salvando delle acque che vi era caduto:
è lui, Johnny Weissmuller, un campione vero e non soltanto un mito o una
finzione del cinema.
a d a tta m . ( D om en ic o Volpi)
Conversazione
Curiosità
I giuochi olimpici
Nell’antica Grecia oltre alle cità Sparta ed Atene c ’era un’altra città
altrettanto famosa. Essa, sorgeva in una breve pianura, di fronte all’azzurro
mare Ionio : si chiamava Olimpia.
275
Ogni quattro anni vi si tenevano grandi feste, durante le quali si portava
no sacrifici agli dei e si disputavano gare di corsa, di lancio, del disco e
del giavellotto (suliţă), di salto e di lotta, che i greci chiamavano giuochi.
Per assistervi, molti venivano ad Olimpia anche dalle lontane colonie.
Le città della Grecia vi mandavano i più forti che gareggiavano per la con
quista della vittoria, non solo per sé, ma anche per le città che rappresen
tavano.
Detti e proverbi
I tempi
Ecco la serie completa dei tempi :
277
Es. : Cesare va in Gallia, sot Cristoforo Colombo ha scoperto
tomette quei popoli barbari, ritorna l'America (azione i cui effetti dura
a Roma per celebrarvi il trionfo. no ancora).
6 Trapassato prossimo
2 L'imperfetto
Indica azione compiutasi nel
(cioè non perfetto, non compiuto)
passato, airincominciare di un'al
Indica azione passata con l'idea di
tra pure passata. Si trova perciò
una certa durata, indica anche azione
in correlazione con un imperfetto
contemporanea ad un'altra passata.
0 un passato remoto.
Es. : I greci e i romani adorava
Es. : Già eravamo usciti, quan
no (azione continuata) molti dei.
do egli volle avvertirci (in relazione
Leggevo (azione contemporanea
a un passato remoto).
ad altra passata) tranquillamente,
Avevano già dormito due ore,
quando mi chiamò.
quando il babbo rincasava stanco
Nota. Per il suo carattere di conti
dal lavoro (in relazione a un imper
nuità l'imperfetto è il tempo pre
fetto).
ferito nelle descrizioni.
7. Trapassato remoto
3. Il passato remoto
Indica azione avvenuta in un
Indica azione avvenuta in tempo tempo precedente rispetto a l altra
interamente trascorso, senza idea espressa in passato remoto. Si trova
di durata. solo in proposizioni temporali accom
Es. s II vecchio si levò e cercò pagnate da quando, dopoché, ecc.
il bastone. Lo seguimmo in silenzio. Es. : Quand'eèfo detto ciò, tutti
1 presenti protestarono.
Nota : 1) Oggi si dice pili sem
plicemente : dopo aver detto c i ò . . .
2) In romeno non ha corrispondente.
278
I modi. Sono sette :
1. Il modo indicativo esprime l'azione o lo stato in modo reale, certo. Esso
comprende otto tempi (già indicati).
Es. : Io passeggio, tu studiavi, nessuno parlò.
2. Il modo congiuntivo nelle proposizioni principali esprime un fatto, una
azione, come possibile, desiderabile (congiuntivo ottativo o desiderativo).
E s .: Tornasse presto quel mio am ico!
Siate felici !
Può esprimere ancora un ordine, un consiglio (congiuntivo esortativo,
Es.: mettiamoci finalmente a studiare seriamente), un dubbio (congiuntivo
dubitativo, Es.: che venga?), una concessione (congiuntivo concessivo, Es.:
dò tutto purché sia salvo).
Si usa di solito nelle proposizioni dipendenti che si uniscono alla princi
pale mediante le congiunzioni che, se, affinché, benché ed altre.
Es. : Non voglio che tu mi interrompa.
Se avessi studiato avresti superato l'esame.
Ha quattro tempi : presente ( che io ami)
passato ( che io abbia amato)
imperfetto (che io amassi)
trapassato ( che io \avessi amato)
3. Il m odo condizionale esprime un'azione subordinata a una „condizione”
espressa o sottintesa, indica cioè un'azione che avviene a patto che sene
verifichi un'altra.
Es. : Se avessi studiato, avresti saputo.
Ha due tempi : presente (amerei)
passato (avrei amato)
4. Il modo imperativo esprime un comando, ma anche un consiglio, una
preghiera (rugăminte).
Es. : Ferma ! Fermati !
Ha solo il presente, seconda persona singolare e plurale.
Es. : Vieni qua ! Venite qua !
5. Il modo infinito indica uno stato o un'azione in maniera indeterminata
e perciò non ha né numero né persona.
Ha due tempi : presente ( amare)
passato ( avere amato)
Nota. Assume spesso valore di sostantivo e in questo caso è in preceduto dall'
articolo :
Es. : il mangiare, il volere
6. Il participio presenta l'azione come attributo di un nome.
Ha due tempi : presente ( amante)
passato ( amato )
279
Nota. Molti participi sono diventati sostantivi ( abitante, insegnante,
presidente, sorgente), o degli aggettivi (sorridente, arrogonte, potente)
7. Il gerundio indica le modalità secondo le quali avviene un'altra azione.
Ha due tempi : presente ( amando)
passato (avendo amato)
Modi finiti (perché indicativo
nella coniugazione si congiuntivo
persone condizionale
(
numero imperativo
— infinito
Modi indefiniti — participio
(senza numero e persona) — gerundio
280
B. Il verbo dare
Esercizi
1. Distingui gli infiniti con valore di verbo da quelli con valore di sostantivo.
Tutti erano sottomessi al suo volere. Non devi bere eccessivamente.
Cercava di sapere ciò che era accaduto con ogni mezzo. Sono azioni che
fanno onore al vivere civile. Il desinare era già pronto. Ti rivedrò con
molto piacere. Il dovere mi impone di essere severo.
2. Distingui i participi presenti e passati con valore di verbo da quelli con
valore di aggettivo o di sostantivo.
281
Il sapiente comprende le debolezze dei semplici. Con la sua voce rim
bombante ci comunicò che aveva ricevuto il permesso di partire. La
cantante si presentò più volte alla ribalta. Si trovò in una posizione
disperata. Pochi affari, signor mio, stagione morta! Morto il padre, i
figli incominciarono a litigare fra loro. Annegò travolto dalla corrente
impetuosa del fiume. Assistito con amore dalla sorella, il ferito ben presto
guarì.
3. Forma per ogni tempo di ogni modo due proposizioni.
Oggi, ragazzi, tutti noi conosciamo il gioco del calcio. Ecco ! Fra noi abbiamo organizzato
due squadre di calcio. Ciascuna ha il portiere, due terzini, tre mediani e cinque attaccanti. In
più c'è Varbitro, provvisto di un fischietto, che dirige la partita e decreta (decide) calci di puni
zione (lovituri de pedeapsă) quando un giocatore commette un fallo (errore, scorrettezza). L'ar
bitro qualche volta espelle (scaccia) dal campo sportivo i giocatori che si mostrano scorretti,
infligge ammonizioni, ferma il gioco e, in casi eccezionali, fa sospendere la partita per indis
ciplina dei giocatori. Quando una squadra segna un punto, perché il pallone entra in rete,
i ragazzi che fanno da spettatori urlano di gioia ed incitano i loro beniamini (preferaţi). Ma
questo gioco non ebbe sempre le regole che noi conosciamo oggi. Ecco la breve storia del calcio.
282
Nel 1863 fu istituita in Inghilterra la Foot-ball Association (l’associa
zione del calcio) che definì il regolamento del gioco della sfera di cuoio.
Eppure, con tutto il suo bagaglio esotico, il foot-ball non può nascondere
la sua origine italiana.
Il calcio fiorentino era giocato, fin dal 1400 e un po' diversamente, da
cinquantaquattro atleti : ventisette per squadra. Ogni squadra era compos-
283
ta di quindici innanzi (attaccanti), cinque sconciatoti (mediani), quattro
datori innanzi (terzini di rimando) e tre datori indietro (difensori estremi).
Il pallone, lanciato in campo dall'arbitro sulla linea di centro., poteva
essere giocato di mano, di testa e di piede ; ed ogni atleta poteva essere trat
tenuto dall'avversario con abbracci, sgambetti ed altre cordialità. Le squa
dre realizzavano una caccia (rete) portando il pallone oltre la palizzata
estesa su tutto il lato minore del rettangolo di gioco. La partita, condotta
energicamente da robusti giovinotti, non mancava di riuscire avvincente
(captivantă) : alla fine, il campo era punteggiato dai brandelli verdi e bian
chi degli stemmi dei giocatori.
Il calcio, quindi, che pare l'ultimo arrivato fra i giochi sportivi, ha radici
assai profonde nel tempo. Anzi, se si vuole andare più indietro ancora, sco
priamo con sorpresa che lo praticavano già i greci e i romani, dai quali era
conosciuto con il nome di arpasto. Nel primo medioevo si praticava in
alcune regioni francesi.
Il bello è che, quando dalla Francia il gioco passò in Inghilterra, suscitò
l'indignazione dei benpensanti per la sua rudezza e fu bandito dall'isola.
Cacciato dalla porta, rientrò dalla finestra alcuni secoli dopo come un trion
fatore.
Ingentilito e moderato da regole severe, il calcio è oggi uno spettacolo
di destrezza e intelligenza, più che di forza ; gli applausi sono : per l’attac
cante che sguscia tra gli avversari, trovando il passaggio misurato al centi-
metro ; per il difensore che ruba un pallone difficile ; per il portiere che
vola ad angelo a bloccare il pallone.
E da bravi tifosi che siamo, osserviamo che qualcosa da imparare c ’è
anche sulle gradinate di uno stadio.
adattarci. (Ugo Petrilli)
Conversazione
284
Compiti
Detti e sentenze
A. Le tre coniugazioni
— modo
— tempo
Hai già visto che il verbo può variare a seconda del
— numero
— persona
Cioè il verbo ha una sua particolare flessione che si chiama coniugazione.
Tutti i verbi della lingua italiana sono stati raggruppati in tre categorie
che rappresentano tre tipi distinti di coniugazione ( a eccezione di essere e
avere che hanno una coniugazione propria).
Infinito Esempi
Coniugazione
II ere vocale tematica e temere, credere, leg-
gere, correre, vedere
Nota bene.
1. La seconda coniugazione comprende i verbi che derivano dalla seconda
e dalla terza coniugazione latina: con l'accento sulla vocale tematica ( ta
cere, temere, vedere) e con l'accento sulla radice (lèggere, crédere, scéndere)-
2. In ogni verbo si possono distinguere i seguenti elementi :
la radice (o il lessema) — cant-are
la vocale tematica — cant-a-re
il tema — canta-re
la caratteristica temporale — cant-a-v-amo
la desinenza — cant-o
286
Si considerano regolari i verbi che conservano in tutte le forme la stessa
radice e seguono il seguente paradigma.
I -0 -ai -ato
Coniugazione
II -o -ei, etti -uto
Si dicono verbi deboli quelli che mantengono nel passato remoto l'accento
sulla desinenza ; si dicono forti quelli accentati sulla radice. Quasi tutti i
verbi deboli sono regolari, mentre i verbi forti sono irregolari, così come
quelli che cambiano la radice nella coniugazione (scrivere scrissi -►
scritto; andare vado).
I verbi ausiliari hanno una coniugazione propria e molto irregolare. Si
dicono ausiliari perché aiutano a coniugare tutti gli altri verbi nei tempi
composti.
Nola bene. Auxilium in latino significa aiuto, e auxiliaris che aiuta, che
viene in aiuto.
La coniugazione degli ausiliari tu la conosci già.
Ti presentiamo ora alcune regole dell'oso degli ausiliari.
1. I verbi transitivi attivi hanno tutti per ausiliare il verbo avere.
Es. : Ho letto ; aveva mangiato ; abbiamo cantato
2. Dei verbi intransitivi alcuni hanno per ausiliare essere, altri hanno
avere, infine altri verbi possono avere per ausiliari essere e avere.
Non esiste una norma sicura che ci permetta di dire quali intransitiv
abbiano per ausiliare essere, quali avere, quali essere e avere. La pratica,
la consultazione del dizionario e l'esempio dei buoni scrittori ti insegneranno.
3. I verbi riflessivi propri e apparenti, richieddono tutti come ausiliare
essere.
Es. : M i sono lavato; ti sei pentito; ci siamo aiutati.
4. I verbi servili (cioè quei verbi che soli non hanno senso compiuto e
reggono perciò un altro verbo di modo infinito al quale fanno quasi da servi)
287
come dovere, potere, voterà hanno per ausiliare se l’infinito usa nei
tempi composti il verbo avere ; hanno invece l'ausiliare essere, se l'infinito
usa nei tempi composti essere.
Es. : dormire : pass, pross. ho dorm ito: (avere) quindi: non ho
potuto dormire.
ritornare: pass, pross. sono ritornato: (essere) quindi : sono
dovuto ritornare solo.
Questa norma però non è assoluta ; si possono incontrare anche le seguenti
forme :
aveva voluto tornare indietro ; ha dovuto andarsene.
Quando reggono un verbo riflessivo, i servili prendono l'ausiliare essere
se la particella pronominale è premessa al verbo, e avere se gli è unita.
Es. : Mi sono dovuto pentire ; Ho dovuto pentirmi.
Si sarebbe potuto offendere ; Avrebbe potuto offendersi
Non si son voluti riconciliare ; Non hanno voluto riconci
liarsi.
Coniugazioni regolari
-o -o -o -isc-o
-i -i -i -isc-i
Indicativo -a -e -e -isc-e
presente iamo -iamo -iamo -iamo
-ate -ete -ite -ite
-ano -ono -ono -isc-ono
288
continuare din tabelul pag- 259
289
I tempi composti sono formati alla forma attiva mediante l'ausiliare
avere e il participio passato del verbo che rimane invariato; alla forma passiva
mediante l'ausiliare essere nelle sue forme semplici e composte e il participio
passato del verbo, che concorda nel genere e nel numero col soggetto :
Es. : Gli allievi sono lodati, sono stati lodati.
Le allieve sono lodate, sono state lodate.
Nei verbi intransitivi e impersonali, il participio passato concorda col
soggetto :
E s .: Siamo venuti (o venute).
Ci siamo pentiti (o pentite).
II participio passato concorda con il complemento oggetto quando è
un pronome e precede il verbo :
£ s . : Avete visto le mie matite? Sì, le abbiamo viste.
290
4. I verbi in gnare sono del tutto regolari e poiché la desinenza della prima
persona plurale deirindicativo e congiuntivo è -iamo e la seconda persona
dello stesso congiuntivo presente è -iate scriverai:
sogniamo che voi sogniate
accompagniamo che voi accompagniate
bagniamo che voi bagniate
Nota se coniugi il verbo sognare nel presente deirindicativo constati che
si presenta così: sogno, sogni, sogna, sogniamo, sognate, sognano.
5. I verbi in gliare mantengono la i dinanzi alle vocali e, o, a, ma la
perdono dinanzi a i.
Es. : taglierà ma : tagli (non taglii)
piglieremo sveglino (non svegliino)
impagliamo
B. Il verbo stare
291
Condizionale passato Participio
io ci sarei stato presente passato
stante stato
Gerundio
presente passato
stando essendo stato
Esercizi
1. Forma per ciascuno dei verbi intransitivi seguenti una frase in cui esso
sia adoperato al passato prossimo.
(essere) cadere — crescere — fiorire — invecchiare — restare —
andare — tornare — fuggire — uscire
(avere) parlare — fantasticare — tacere — sognare — dormire (essere
0 avere) vivere — nevicare — tornare — piovere (piovuto)
2. Coniuga in proposizioni nel tempo segnato tra parentesi, a tutte le persone,
1 verbi riflessivi che seguono :
nutrirsi (imperativo) — vestirsi (gerundio passato) — lavarsi (imperativo
negativo) — informarsi (futuro anteriore) — meravigliarsi (cond. pass.)
— affrettarsi (pass, remoto) — lasciarsi (pass, prossimo).
3. Con i verbi intransitivi che seguono forma delle proposizioni al passato
prossimo, facendo attenzione di adoperare per ognuno Vausiliare giusto.
Per es. : persistere nelY impresa ; Purtroppo il mio amico non ha persisti
to nelTimpresa.
— dormire dieci ore — partecipare a una festa — crescere a vista
d'occhio — tremare come una foglia — ribassare di prezzo
4. Con ciascuno dei seguenti verbi transitivi forma tre frasi, una attiva, una
passiva, ima riflessiva :
Per es. : La mamma lava il viso a Maria ;
La facciata è stata lavata dalla pioggia ; Giulio si lava nel bagno.
— ammirare — difendere — stringere — aiutare — bruciare —
battere.
5. Completa le frasi seguenti, scegliendo convenientemente fra gli ausiliari
posti fra parentesi.
Mai, quel pigrone (è o ha ?) voluto studiare le norme della circolazione*
Oggi non (sono o ho ?) potuto andare alla partita di calcio della mia
squadra preferita. (Saremmo o avremmo ?) dovuto riposare più a lung0*
292
Perché non (sei o hai?) voluto fare il tifo per la mia squadra? (Sarebbero
o avrebbero?) dovuto (o dovuti?) giungere con il treno delle dieci. Non
so se (sia o abbia?) dovuto o concorrere anche oggi. Quei pigroni no:i ( «*no
o hanno?) voluto (o voluti?) giungere fino a casa mia, con la scusa ciie
l'autostrada ha una sola carreggiata. (Saresti o avresti?) potuto scendere
fino al paese.
6. Forma dieci proposizioni contenente il verbo stare a diversi modi e tempi.
7. Provati a immaginare un dialogo avvenuto tra il ttio amico e un pedone
in cui dovrai adoperare le seguenti parole :
ammirare passeggiare la gamba
sole fare attenzione la pioggia
portare all'ospedale cadere per terra la primavera
fermare un taxi sgridare l'ombrello
293
animo — incoraggiare
voce a uno — chiamare uno
dare(e) un grido — gridare
una mano — aiutare
del tu — a tutui
294
Son dovuto fermarmi davanti alle strisce bianche ,,le zebre” per rispettare
il passaggio dei pedoni.
Il mio professore, che osserva la mia corsa si congratula con me alla
fine e poi tutti entriamo nella classe per rispondere alle domande che noi
stessi metteremo a vicenda.
Io, a sorpresa di tutti ho preparato il seguente componimento sulla
storia della strada.
„L a storia della strada si perde nella lontananza del tempo e si confonde
con la vita degli uomini primitivi di cui, però, si hanno oscure notizie. Il
desiderio di scoprire e di esplorare luoghi nuovi in cui fosse più facile vivere^
la necessità di procurarsi il cibo e l'acqua, di sfuggire alle fiere e ai grandi
cataclismi naturali costringevano i primitivi a lunghe marce di trasferimento,
che spesso effettuavano seguendo le piste, cioè i tracciati lasciati dalle orme
dei grossi animali. La prima via di communicazione fu quindi la pista,
viottolo naturale segnato dapprima dalle bestie selvatiche e poi dagli uomini
e dagli animali da soma.
Col tempo si crea poi il sentiero (dal latino semita — viottolo) che è
una stradicciola stretta e sommariamente tracciata in zone campestri e
montuose. Dalle caverne al principio, dopo, dalle rudimentali capanne, gli
uomini primitivi tracciarono i loro sentieri per raggiungere i corsi d'acqua,
i campi da coltivare, i villaggi vicini. Molti sentieri furono formati dapprima
dal passo degli uomini, poi dai loro animali e dalle ruote dei primi carri.
I primi a tracciare strade secondo il moderno significato furono i greci.
Ma furono i romani quelli che perfezionarono la tecnica stradale costruen
do grandiose vie di comunicazione. Essi suddivisero le strade secondo il
modo con cui erano costruite e l'uso cui erano destinate : strade rurali
non selciate, strade pavimentate, strade di campagna, strade secondarie
e infine le strade principali (consul ares, o militar es, o praetoriae).
La strada moderna, secondo una definizione comune, è un'area di uso
pubblico, adibita alla circolazione dei pedoni, dei veicoli e degli animali.
L'insieme delle strade di un Paese si definisce rete stradale. Infine Yautostrada
è una strada riservata esclusivamente alla circolazione di auto e motovei
coli che garantisce la massima velocità e la massima sicurezza.
Generalmente l'autostrada viene divisa in due carreggiate ognuna delle
quali è divisa in due corsie e consente il traffico in una sola direzione. Le
due carreggiate sono separate fra loro da una banchina di zona verde.
Nel nostro Paese il primo tracciato di autostrada è quello che connette
la Capitale alla città di Piteşti.
adattani. (Educazione stradale)
295
Il tuo dizionaretto
Conversazione
Esercizio
296
il sorpasso salire divieto di sosta
il marciapiede fermarsi senso unico
il semaforo scontrarsi autostrada
il filobus (a se ciocni)
incontrarsi
(a se ìntìlni)
Lo sai?
Un po' di svago
In una delle ultime prove (repetiţii) deir Aida, Verdi stava provando
un brano del soprano, quando questa, a un tratto, emise una nota falsa.
— Che nota è questa? — fece Verdi.
— Un la-diesis, maestro.
— Già, ma a me è sembrato piuttosto un la-trato.
Dirai sempre
297
Lezione
298
Altri ammettono solo la coniugazione in isc nei tempi conosciuti :
E s .: ammonire custodire pulire
bandire finire nitrire
Altri infine hanno tutt'e due le forme, ma con differenza di significato
tra una forma e raltra.
Es. : parto (vado via) — partisco (divido in parti)
3. Il participio presente di solito termina in -ente :
fuggente seguente
partente uscente
talvolta è in -iente :
nutriente ubbidiente
paziente inservi ente
299
Nota. Le particelle pronominali stanno sempre davanti al verbo (sono
cioè proclitiche), ma nell’ imperativo, — esclusa la terza persona singo
lare e plurale, — e nelle forme dei m odi indefiniti stanno dopo il verbo,
incorporandosi con esso (sono cioè enclitiche).
Es. :M i fa male la testa.
Lava^* bene le mani.
Nella forma negativa della seconda persona singolare e plurale dell'im-
perativo la particella pronominale sta indifferentemente davanti e dopo
il verbo.
Es. : f Non ti lavare [ Non vi lavate
| Non lavarti | Non lavatevi
Verbi impersonali
1. Sono quelli che si usano solo nella terza persona singolare; non hanno
soggetto determinato, esprimendo essi azione compiuta in sé. Tali sono
i verbi che indicano fenomeni atmosferici : albeggia, piove, grandina, lampeg
gia, nevica, tuona.
Nota
300
2. Valore impersonale si attribuisce pure alle locuzioni verbali formate
eia un aggettivo di senso neutro, e dal verbo essere seguito da un infinito :
è opportuno, è possibile, è facile, è necessario ecc.
Es. : È necessario studiare.
4. Anche con i verbi andare, fare, stare, si poz sono formare locuzioni irti-
persooali come :
caldo
notte
fa buio
mestieri (è necessario)
brutto tempo
male
va bene
male
sta bene
5. Qualunque verbo può essere usato impersonalmente premettendo
alla terza persona singolare di ogni tempo la particella pronominale si
diventa ci quando il verbo è di forma riflessiva :
muove si pentì
Es. : si parte ci si diverte
cammina si lavò
Nei tempi composti il participio passato ha forma invariabile con la
desinenza o quando il verbo nellajcostruzione personale ha per ausiliare avere.
Es. : si è dormito ; si è mangiato
Prende invece la desinenza del maschile plurale i quando nella costruzione
personale il verbo ha per ausiliare essere o è in costruzione riflessiva :
Es. : Si è vissuti ; si è andati ; si è divertiti.
Nota. Ti vogliamo ricordare i particolari valori della particella si per
non fare mai delle confusioni :
1• si passivo : si cercano commesse (sono cercate commesse)
2. si impersonale: si dice (qualcuno dice), si parte
3. si riflessivo : si vergogna, si veste, si salutarono
B. Il verbo fare
Congiuntivo presente
che io faccia il mio dovere
che tu faccia il tuo dovere
301
egli ,
che ella faccla il suo dovere
Congiuntivo imperfetto
che io facessi il mio dovere
che tu facessi il tuo dovere
che (
11 suo dovere
l ella facesse
che noi facessimo il nostro dovere
che voi faceste il vostro dovere
( essi
che 1 esse facessero il l°ro dovere
Esercizi
1. Metti al passato remoto o al passato prossimo, secondo che Vano o Valtro tempo
ti sembra più opportuno, i verbi che troverai indicati fra parentesi.
Dante Alighieri (scrivere) la Divina Commedia. Io (leggere) tutta hi
sua opera. Stamattina (fare) molto caldo. Ieri (rovesciarsi) sulla c i t t à
302
una forte pioggia. Lo pregai di venire, e lui (rispondere) di sì. Lascia
riposare questi ragazzi ; oggi (lavorare) abbastanza. Mi sento male ;
mezz’ora fa (mettersi) a scrivere e non (potere) continuare. Carla mi
(presentare) la sua cara cugina.
3. Quali tra i vocaboli in corsivo nelle seguenti frasi sono adoperati come
participi, quali come aggettivi?
Ho trovato un portafogli contente cinquanta lei. Un'opera consistente
di tre parti. È un edificio poco consistenente. Ecco un ritratto parlante.
Sto studiando un libro concernente la letteratura. La conversazione non
mi pare molto divertente.
303
7. Forma dieci proposizioni contenenti diversi tempi e modi del verbo fart.
8. Traduci:
Alaltăieri am făcut o foarte frumoasă excursie la grădina zoologici.
Fă-mi plăcerea să vii cu mine. Astăzi este foarte cald. Ai văzut ;e
gest urît făcuse băieţelul acela ? Aţi făcut rochiţa pentru surioara mea ?
Nu, încă nu i-am făcut-o.
Dante Alighieri
1265-1321
Il maggiore poeta del Trecento, e dei secoli seguenti, Dante Alighieri è 1 iniziatore di una
nuova letteratura come contenuto e come atteggiamento, simbolo dell'uom o „di parte”
che com batte accanitamente per le proprie idee politiche e per le proprie convinzioni mo
rali. Il suo capolavoro è il poema Divina Commedia, che anche oggi è studiata dal popo
lo italiano con profondo rispetto e amore. L'opera è notissima in tutto il mondo. Il nos
tro poeta George Coşbuc ha creato una delle migliori traduzioni della Divina Commedia.
304
Artist:
Luca
S ignorelli
portretul
se afla în
catedrala din
O rvieto
persino potenti personaggi, ancora viventi ai suoi tempi, e noti per i loro
delitti e i loro peccati. Le tre parti del Poema si dividono in canti : 34 l'in
ferno, 33 il Purgatorio e altrettanti il Paradiso. Cento canti in tutto. E le
strofe sono di tre versi che si chiamano terzine.
arinttam . ( G . Vcsc-arelli)
Il tuo dizionaretto
Beatrice
Tanto gentile e tanto onesta pare
La donna mia, quand'ella altrui saluta,
Ch'ogne lingua divien tremando muta,
E li occhi no Tardiscon di guardare.
306
Mostrasi sì piacente a chi la mira,
Che dà per li occhi una dolcezza al core,
Che intender no la può chi no la prova ;
Lo sai?
D ’inverno, quando tutti gli altri alberi hanno i rami spogli, i sempre
verdi conservano la loro chioma verde. Le loro foglie non temono il freddo
perché sono ben protette : possono essere cuoiose (ca pielea), come quelle
della magnolia, o coperte di cera, come quelle del pino.
Un po' di svago
— A me succede che, quando una cosa mi entra nella testa, non la di
mentico mai.
— Questo significa che ti ricordi dei cinque lei che ti avevo dato
in prestito.
— Ah, no. I cinque lei mi sarebbero potuti entrare nella tasca non
nella testa : c'è una gran bella differenza.
392
propria : io mi lavo
apparente : mi compro un gelato
— riflessiva :
reciproca : noi ci aiutiamo
pronominale : vi pentirete
— presente : studio
— imperfetto : studiavo
Semplici
— passato remoto : studiai
— futuro : studierò
singolare : studio
Numero
plurale : studiamo
essere
Ausiliari
avere
309
Esercizi
Plec schiez
la munte cu (imperfetto, pass,
El pleacă schiază
Şi prietenii prossimo, futuro)
Plecăm schiem
(passato
las remoto,
umbrela
Nu plouă lasă (ea) acasă imperfetto,
umbrelele
lasă (ele) condizionale
presente)
310
5. Sostituisci ai puntini le parti del discorso convenienti.
che i fiori?
la persona che ieri?
Conosce lei
che per la strada ?
Conoscete voi le fanciulle
che il gelato?
Conosci tu
la signora che questa lettera ?
che la vetrina?
Sânâtatea
9. Forma delle proposizioni aiutandoti dei verbi seguenti : (per ogni verbo tre
proposizioni) :
— dare — fare — stare — leggere — seguire — cercare
312
Giovanni Prati
(1814 - 1884)
Poeta patriotta, difensore dell'indipendenza italiana, ha scrìtto molti canti politici, ballate
romantiche, poemi e poemetti. Di contenuto nettamente romantico, influenzato da una poesia
di Goethe (Erlkònig) appare la poesia che leggerai oggi. È considerato quale il maggiore
poeta della seconda generazione dei romantici. la più caratteristica personificazione del
poeta romantico." (A. Momigliano).
Galoppo notturno
I Ruello, Ruello, divora la via,
portateci a volo, bufere del ciel.
È presso alla morte la vergine mia,
galoppa, galoppa, galoppa Ruel.
Se a forza di sprone li fianchi t'ho aperti,
coi lunghi nitriti non dirmi crudei ;
son molte a varcarsi pianure e deserti,
galoppa, galoppa, galoppa Ruel.
Non senti nell'aria che perfido riso ?
Non senti che fischi d'orrendo flagel ?
L ’odor dei sepolti mi soffia nel viso
galoppa, galoppa, galoppa Ruel.
Ah ! questa ch'io sento sarebbe la voce
del coro che mesto la porta airavel?
Dio santo ! . . . che veggo ! . . . la bara e la croce !
galoppa, galoppa, galoppa Ruel.
T'arresti, Ruello ? . . . Coraggio e speranza !
Per Dio, vuoi tradirmi, cavallo infedel ?
Laggiù la tempesta ruggendo s'avanza,
galoppa, galoppa, galoppa Ruel.
Galoppa Ruello, più forte, più forte,
Dio santo che foco ! Dio santo che gel !
Ormai sulle ciglia mi pesa la morte,
galoppa, galoppa, galoppa Ruel.
313
più lo spron del cavaliero.
e che ha libera la groppa,
vola vola e non galoppa.
Scossa al vento la criniera
va più sempre inferocito.
Animata è l'ombra nera
da una pesta e da un nitrito,
egli ha libera la groppa,
vola vola e non galoppa.
Sbuffa ansante. Il fumo s'alza
dalla febbre e dal sudore ;
polve e ghiaia in alto sbalza
314
sotto i piè del corridore,
egli ha libera la groppa,
vola vola e non galoppa.
Dal dirupo alla boscaglia
cento leghe ha divorato.
Finalmente a una muraglia
batte i fianchi il disperato. . .
Sta la morte sulla groppa,
e il cavai più non galoppa ! . . .
315
Poveretta ! Ai casti talami
lo aspettava . . . e fu sepolta.
Oh speranze della terra
voi finite in un avel.
Giovanni Prati
Il tuo dizionaretto
Conversazione
316
Lezione 40-
■V
A. L’avverbio
317
3. Derivano invece da nomi o da verbi aggiungendo alla radice di essi il
suffisso oni (più raro one) gli avverbi :
tastoni — pe dibuite, orbeşte
balzelloni — săltînd, în salturi
ginocchioni — în genunchi
bocconi — pe brìnci
carpone — de-a buşilea, tîrîş
4. Di derivazione diretta dal latino sono gli avverbi :
bene-
male
peggio — mai rău
meglio — mai bine
volentieri — bucuros
purtroppo — din păcate
come 1 « r 1 esclamativa
, ) sono avverbi nella torma \ ^
cosi J [ interrogativa
Es. : Come hai fatto ?
Così fan tutte !
5. La lingua italiana quando non dispone di un determinato avverbio,
o semplicemente, per amore di varietà, spesso ricorre alle locuzioni avver
biali le quali sono formate da due o più parole che, unite insieme, hanno
significato di avverbio. Eccotene alcune :
a cavallo — călare
a piedi — pe jos
all' improvviso — pe neaşteptate
in fretta
di sicuro
di sbieco — pieziş
meno male — noroc că . . .
di buona voglia — de bună voie
di mala voglia — fără chef
per ischerzo — în glumă
per fortuna — din fericire
Nota. Certi avverbi che oggi si scrivono come una sola parola, erano
da principio vere e proprie locuzioni avverbiali.
Adagio era ad agio
Apposta era a posta
Invano era in vano
Sottovoce era sotto voce
318
Non dirai mai : Ma dirai :
poco a poco a poco a poco
mano a mano a mano a mano (o semplicemente
man mano)
due a due a due a due
Ritieni che in frasi simili la preposizione deve essere sempre ripetuta,
b. Avverbi di tempo. Indicano circostanza di tempo e rispondono alla
domande : quando? in qual tempo?
Es. : Prima hai parlato tu, ora tocca a me.
1. I principali sono :
ora, mo 1 domani (posdomani o dopodomani)
adesso J acum stasera ( stamattina, stanotte)
subito - îndată frequentamele
tosto — repede, iute quando
prima — mai înainte spesso — adesea
}
raramente
- după, apoi sempre
già
presto mai
tardi settimanalmente
ieri (Valtro ieri) mensilmente
oggi (oggigiorno) quindi — apoi
2. Mai in senso negativo, se viene dopo il verbo, deve essere preceduto
da negazione :
Es. : Non siete mai attenti !
Può essere collocato prima del verbo in posizione di rafforzamento e
allora sta senza altra negazione :
Es. : M ai hai detto la verità.
M ai e poi mai dimenticherò la leggenda di Jaufré Rudel.
— In senso affermativo (con |il senso di vreodată, oare, din întîmplare)
si usa quasi esclusivamente nelle proposizioni condizionali, dubitative, in
terrogative.
Es. : Chi mai l'avrebbe detto ?
Nessuno l'avrebbe mai detto.
Sei mai stata a Braila?
Hai mai visto tale bellezza?
— Rafforzato diventa giammai.
3. Alcune locuzioni avverbiali di tempo :
di buon'ora — dis de dimineaţă
nottetempo — în timpul nopţii
319
una volta — o dată ; la prima volta — prima dată
un giorno — ìntr-o zi
di quando in quando — din cînd în cìnd
poco fa — cu puţin (timp) în urmă
due giorni fa — acum două zile
fra due giorni — peste două zile
d'ora in poi — de acum înainte
più volte — de mai multe ori
B. Il verbo sapere
Condizionale presente
io saprei il segreto noi sapremmo il segreto
tu sapresti il segreto voi sapreste il segreto
egli essi
saprebbe il segreto saprebbero il segreto
ella esse
Participio sappia Ij lu i -1
il vero
presente passato
sappiamo noi il vero
sapiente saputo
sappiate voi il vero
Gerundio sappiano loro il vero
presente passato
sapendo avendo saputo
320
Esercizi
2. Con i seguenti aggettivi forma avverbi di modo, e quando sia possibile lo-
cnzioni modali.
lento — potente — utile — buono — elettrico — comico — volgare
— cattivo — mediocre — grande — penale — piacevole — particolare
— laborioso — dolce — presto — chiaro.
3. Indica di che specie sono i seguenti avverbi, e trova per ciascuno Vavverbio
o la locuzione avverbiale di senso contrario :
spesso — velocemente — giammai — onestamente — dopo — fretto
losamente — tardi — esteriormente — oscuramente
Giosuè Carducci
(1835 - 1907)
Professore de lette ratu ra italia n a a ll'u n iversità di B o logn a, il C arducci fu allo stesso te m p o
u no dei m aggiori poeti del su o te m p o — il R iso rg im e n to — , c o m b a tte n te p er l'u n ità e per
T in d ip en d en za d e ll'Ita lia . Ha scritto m o lto , esortan d o gli italia n i alla lo tta per la libertà.
T ra le poesie m en o caratteristiche del Carducci, poich é ro m an tich e, la p resente p oesia. J a ufré
R udel è s ta to u n tro v a to re pro ven za le che m ori nelle crociate. L a legg en d a dice che lui sia
s ta to in n a m o ra to di u n a fan ciu lla che n o n a v e v a v isto m ai e che avesse c a n ta to q u esto am ore
nei suoi versi. I l Carducci am p lia la legg en d a im m a g in a n d o un in co n tro a v v e n u to tra il tro v -
vatore e la b ella fanciu lla.
Rudel
Dal Libano trema e rosseggia A poppa di febbre anelante
Sul mare la fresca mattina Sta il prence di Blaia, Rudello,
Da Cipri avanzando veleggia E cerca col guardo natante
La nave crociata latina. Di Tripoli in alto il castello
322
In vista alla spiaggia asiana Affretta al castel : — Melisenda
Risuona la nota canzone : Contessa di Tripoli ov 'è?
„Am ore di terra lontana,
Per voi tutto il core mi duol” . Io vengo messaggio d’amore,
Il volo d’un grigio alcione Io vengo messaggio di morte :
Prosegue la dolce querela Messaggio vengo io del signore
E sovra la candida vela Di Blaia, Giaufredo Rudel.
S’affligge di nuvoli il sol. Notizie di voi gli fur porte,
V ’amò vi cantò non veduta
La nave ammaina, posando Ei viene e si muor. Vi saluta,
Nel placido porto. Discende Signora, il poeta fedel.
Soletto e pensoso Bertrando,
La via per al colle egli prende. La dama guardò lo scudiero
Velato di funebre benda A lungo, pensosa in sembianti :
Lo scudo di Blaia ha con sé : Poi surse, adombrò d’un vel nero
323
La faccia con gli occhi stellanti : Pensando promisemi un giorno ?
— Scudier, — disse rapida — È questa la fronte ove intorno
andiamo. Il vago mio sogno volò?
Ov'è che Giaufredo si muore?
Il primo al fedele rechiamo Si come alla notte di maggio
E l'ultimo motto d'amore. La luna dai nuvoli fuora
Diffonde il suo candido raggio
Giacea sotto un bel padiglione Sul mondo che vegeta e odora,
Giaufredo al conspetto del mare Tal quella serena bellezza
In nota gentil di canzone Apparve al rapito amatore,
Levava il supremo desir. Un'alta divina dolcezza
— Signor che volesti creare Stillando al morente nel cuore.
Per me questo amore lontano,
Deh fa'che alla dolce sua mano — Contessa, che è mai la vita?
Commetta l'estremo respir ! È l'ombra d'un sogno fuggente.
La favola breve è finita,
Intanto col fido Bertrando Il vero immortale è l'amor.
Veniva la donna invocata; Aprite le braccia al dolente
E l'ultima nota ascoltando Vi aspetto al novissimo bando
Pietosa ristè sull'entrata : Ed or, Melisenda, accomando
Ma presto, con mano tremante A un bacio lo spirto che muor.
Il velo gittando, scoprì
La faccia ; ed ammisero amante
La donna sul pallido amante
— Giaufredo, ella disse —
Chinossi recandolo al seno,
son qui.
Tre volte la bocca tremante
Col bacio d'amore baciò,
Voltossi, levossi col petto
E il sole dal cielo sereno
Sui folti tappeti il signore,
Calando ridente nell'onda
E fisso al bellissimo aspetto
L'effusa di lei chioma bionda
Con lungo sospiro guardò.
Sul morto poeta irraggiò.
— Son questi i begli occhi che
amore Giosuè Carducci
Il tuo dizionaretto
il prence — il principe
cól guardo natante — cu privirea tulbure
in vista alla spiaggia — avînd în faţă plaja
prosegue la dolce querela — însoţeşte dulcea tînguire
la candida vela — la nave bianca
324
s'affligge di nuvoli — se acoperă cu nori
posando — oprindu-se
messaggio — sol, trimis
gli f é r porte — gli furono portate
ei — egli
pensosa in sembianti — cu chip gìnditor
surse — si alzò
giacea — giaceva
in nota gentil di canzone — în gingaşa notă de cîntec
V estremo respir — ultima suflare
ristè — rimase
voltossi, levossi — voltosi, levosi — si voltò, si levò
vago sogno — bel sogno
che vegeta e odora — che vive
rapito amatore — extaziatului îndrăgostit
Conversazione
Lo sai?
Perdere la tramontana
Di una persona quando, o per distrazione o per altra causa, non regola
più a dovere le proprie azioni, non capisce più nulla, fa un mucchio di scioc
chezze, si dice che ha perduto la tramontana. Perché ? È facile capirlo. La
tramontana è uno dei quattro punti 'cardinali, e precisamente il settentrio
ne, il nord ; e il nord, come lo sai, è quel punto che serve ai marinai per
orientarsi. Perdere la tramontana vuol dire dunque, propriamente, perdere
l'orientamento.
325
Il bove
T'amo, o pio bove ; e mite un sentimento
Di vigore e di pace al cor m'infondi,
O che solenne come un monumento
Tu guardi i campi liberi e fecondi,
326
Lezione 41s
■ *
A. c. Avverbi di luogo
327
Aggettivi Stato in Moto a Moto da Moto fr*-
dimostrativi luogo luogo luogo luogo
di li per di li
quello li, là li, là
di là per di là
ci, vi ne ci, vi
ci, vi
328
3. L'avverbio affatto significa del tutto, intieramente, quindi per se stesso
ha valore positivo.
Es. : Sono affatto (in tutto e per tutto) certo di quanto ti dico.
Perché possa esprimere senso negativo deve essere preceduto da una
negazione.
Es. : Non sono affatto (de loc) contento di te.
La stessa regola è valida per punto e mica (del linguaggio familiare).
Es. : Non mi sento punto (de loc) bene.
Non lo dico mica (de loc) per scherzare.
Non te lo dà mica.
Nota. Alcuni dei precedenti avverbi possono trovarsi in frasi interrogative
dirette ; in tal caso si chiamano interrogativi : come? perché?, dove?, quando?,
quanto? ecc.
1. Gli avverbi di modo e alcuni altri ammettono il comparativo e i
superlativo.
più caramente
caramente meno caramente carissimamente
più adagio
adagio meno adagio adagissimo
più lentamente
lentamente meno lentamente lentissimamente
329
Es. : Troppo odiamo : bisognerebbe incominciare ad amarci (posi
zione anticipata).
2. Quando modifica un aggettivo e un altro avverbio di solito è pro
clitico.
Es. : Sono pazientemente disposto ad ascoltarti.
È giunto molto tardi, ma sempre in tempo.
3. Da ricordare infine che l'avverbio può essere usato come aggettivo e
come sostantivo.
E s .: Rischia di essere una giornata peggio (peggiore) di ieri.
Un uomo così (simile) non lo vorrei incontrare.
L'assai basta, il troppo guasta.
B. Il verbo dovere
330
Esercizi
331
Nella notte il silenzio è alto (profondo).
Gli spruzzi del mare mi fanno bene.
Le froge sono le narici dei cavalli.
Le briglie di questi cavalli sono rotte.
La scarna testa è la testa senza troppa carne, ma solo muscoli e nervi, come
hanno dissolito i cavalli di razza.
Lo scoppio di un fucile è sempre accompagnato da una fiamma.
Il morir del sole significa tramonto.
La criniera di questo cavallo è bianca.
Giovanni Pascoli
(1855-1912)
Il poeta che cantò in modo mirabile le cose più umili e gli affetti più intimi e segreti è
stato professore di letteratura italiana presso l'Università di Bologna dopo che il Carducci
lasciò — malato — l'insegnamento. La sua opera riflette sempre una angosciata contempla
zione dei cieli, una smarrita solitudine nei silenzi astrali che, come la nebbia, avvolge la
vita breve dell'uomo, pellegrino errante nella sua terra come i pianeti nel cielo infinito. Ha
scritto molte poesie occasionali tra le quali anche la poesia che studierai oggi. La cavalla
storna è stata scritta dopo la morte del padre che fu assassinato e non si sa, neanche oggi,
chi fosse l’uccisore.
Le cose andarono così : la sera del 10 agosto del 1867, mentre il padre del poeta — che
era amministratore di una grande tenuta — tornava a casa dal mercato in un calesse tirato
da una cavalla storna, uno sconosciuto gli sparò una fucilata (împuşcătură) nella testa e lo
uccise. La cavalla sebbene — per sua natura — fosse molto selvaggia e non ancora molto
bene domata, invece di darsi alla fuga, tenne nel cuore il suo spavento e seguitò la via
adagio, quasi temesse di far male al suo padrone. Il nome dell'assassino non si seppe mai,
ma la madre del poeta non aveva cessato mai di avere i suoi sospetti su una certa persona.
Il poeta sorprende il momento piuttosto singolare della cavalla che sembra aver dato
vere prove di affezione e di intelligenza nel momento dell'uccisione. Lui umanizza la brava
cavalla nel dialogo con la madre che si svolge nel cuore della notte.
La cavalla storna
Nella Torre1 il silenzio era già alto
Sussurravano i pioppi del Rio Salto2.
1 Torre è una tenuta dove abitò la famiglia del poeta fino a pochi mesi dopo l'uccisione
del padre.
Rio Salto è un piccolo torrente che passa vicino alla tenuta.
332
I cavalli normanni alle lor poste,
frangean la biada con rumor di croste.
333
adagio seguitasti la tua via,
perché facesse in pace l'a g on ia .. . ”
Il tuo dizionaretto
Proverbi
Conversazione
336
Che cosa fece quando sentì lo scoppio del fucile ?
Che cosa fa la madre nel cuore della notte?
Ha saputo la madre il nome deiruccisore? Come?
Esercizio
Un po’ di svago
Al contrario
— Ogni volta che mangio di sera della cioccolata non posso dormire più
durante la notte.
— Strano. A me succede tutt'al contrario.
— Come mai, dormi meglio?
— No, ma ogni volta che dormo non posso mangiare la cioccolata.
Lezione
A. La preposizione
di
genitivo — i regni della natura
partitivo — raccolgo delle belle farfalle
specificazione — il territorio della Romania
appartenenza — il libro del professore
partizione — una parte della Transilvania
causa — morir di fame
mezzo — ornare di fotografie
maniera — accettare di malavoglia
qualità — essere di buon umore
luogo (moto — passare di terra in terra
da luogo)
origine — nativo di Craiova
tempo — arrivare di notte
materia — letto di ferro
abbondanza — giardino pieno di fiori
338
privazione — privato di tutti i beni
paragone — più chiaro del sole
trattato di matematica
argomento
ridere di cose serie
accusa — accusato di furto
la città di Bucarest
l’isola di Capri
denominazione
il lago di Garda
il nome di Dante
Espressioni
Locuzioni
dativo ! ^ ° ° a ^ ar*a
\ parlai al professore
luogo (stato in luogo) abito a Costanza
339
luogo (moto a luogo) — vado a Costanza
maniera — fare alla meglio
quantità — motore a quattro tempi
causa — rallegrarsi a una notizia
mezzo — scritto a macchina
tempo — cenare alle otto
misura — trenta lei al metro
pena — condannare all* esilio
età — dottore (titolo) a ventanni
interesse — utile a tutti
Espressioni
Locuzioni
accanto a — alături de
vicino a — lîngă
avanti
davanti
— înaintea
dinanzi
innanzi
dirimpetto a — vis-a-vis de
intorno a. — în jurul
insieme
a — împreună cu
assieme
in cima a — în vîrful
in mezzo a — în mijlocul
in base a — pe baza
340
in merito
— privitor la ; cu privire la ;
rispetto
în ceea ce priveşte
riguardo
Nota
Accanto alla forma a si ha la variante ad, che si adopera davanti a vocale.
Es. : Sentirsi ad agio — a se simţi la largul său
da
poesia scritta da un poeta grande
agente
ammirato da tutti
causa efficiente — preso dalla paura
partire dalla Francia
luogo (moto da luogo)
vengo da Milano
luogo (moto a luogo) — recarsi dal medico
piangere dal dolore
causa
morire dalle risa
riconoscere dalla voce
mezzo
dipingere dal modello
stanza da bagno
scopo
macchina da scrivere
limitazione — zoppo da un piede
la ragazza dagli occhi celesti
qualità permanente l'uomo dai capelli biondi
la casa dal tetto rosso
Leonardo da Vinci
origine Iacopone da Todi
Francesca da Rimini
è malato da anni
tempo
da mattina a sera
Espressioni
smontare da cavallo a descălica
giudicare dai fatti a judeca după fapte
grano da semente grîu de sămînţa
vestito da donna haină de damă
vestito da uomo haină bărbătească
carrozza da campagna căruţă de ţară, brişcă
da solo a solo (o sola) în patru ochi
341
Locuzioni
lontano da departe de
da destra la (spre) dreapta
da banda ìntr-o parte
di qua da dincoace de
di là da dincolo de
in
luogo (stato in luogo) — abitare in città
luogo (moto a luogo) — andare in campagna
fondato nel 1500
tempo
fare il compito in due ore
maniera — ballo in maschera
limitazione — insuperabile nell’ imitare
statua in marmo
materia intagliato in bronzo
rilegato in pelle
Espressioni
Locuzioni
in merito a privitor la
in barba a în ciuda
in presenza di în prezenţa
nel mezzo di în mijlocul
in luogo di în locul
in contanti cu bani gheaţă, peşin
342
con
compagnia — passeggio con gli amici
mezzo — scrivere con l'inchiostro
maniera — lavorare con cura
qualità — uomo con il naso lungo
è partito con un freddo da cani
circonstanza
con tutte le cure non è guarito
Espressioni
coll 'andare del tempo — cu timpul
congratularsi con uno — a felicita pe cineva
su
luogo (stato in luogo) — sdraiato suWerba
luogo (m oto a luogo) — salire sul tram
sull 'alba
tempo < sul far del giorno
sul tramonto
argomento una lezione sui verbi
età sui cinquantanni
Espressioni
cogliere sul fatto — a prinde asupra faptului
parlare sul serio — a vorbi serios
andare su tutte le furie — a se înfuria
decidere su due piedi — a hotărî subit, pe loc
per
luogo (moto per luogo) — uscire per la porta del giardino
luogo (moto in luogo circoscritto) — camminare per la piazza
luogo (moto a luogo) — partire per Suceava.
tempo (continuato) — per tutto l'inverno
tempo (futuro) — una camera per domani
prezzo — comprare per venti lei
mezzo — trasmettere per radio
causa — rifiutare per orgoglio
maniera — dire per scherzo
scopo — macchina per cucire
interesse — pane per i ragazzi
limitazione -v per me (da parte mia)
343
Espressioni
per sentito dire — din auzite
per scherzo — în glumă
per gioco — în joacă
tre per cento — trei la sută
per fortuna — din fericire
per lo più — de obicei, în general
per lo meno — cel puţin
per di qua — pe aici
tra, fra
Espressioni
B. Il verbo potere
344
congiuntivo passato Congiuntivo trapassato
Esercizi
345
Gli stami (staminele) recano i granelli di polline.
La buccia dell'arancia è profumata.
Gli animali sono forniti di organi.
La crosta terrestre è composta dalle rocce.
346
tanze nutritive, per mezzo di innumerevoli peluzzi che la ricoprono ; il
fusto, che sorregge i rami, le foglie e i frutti : si chiama stelo, se è filo d'erba ;
tronco se è legnoso ; tubero, rizoma o bulbo se si tratta di un fusto sotterraneo.
Le foglie sono un po' come i polmoni della pianta, e che compiono funzioni
importantissime, indispensabili alla vita della pianta stessa. Vi sono piante
che perdono tutte le foglie a ciascun autunno (a foglia caduca) ed altre che le
rinnovano di continuo senza rimanere mai completamente spoglie ( sem
preverdi). I fiori sono composti in genere: dal gambo; dal calice, formato
da foglioline verdi (i sepali) ; dalla corolla, formata da foglioline vivacemente
colorate (i petali) ; dagli stami che recano i granelli di polline ; dal pistillo,
alla cui base è un ringofiamento, detto ovario, che maturerà il f rutto e il
seme. Il frutto contiene al suo interno i semi dai quali nasceran no nu >. e
piante, simili alla pianta madre.
Il seme, a sua volta, è formato dalla buccia che lo protegge; dallo
embrione che è la parte viva del seme ; dall'albume, ammasso di sostanze
alimentari destinate a nutrire la nuova piantina nei primi giorni di vita.
Il regno minerale. Tutto il globo terracqueo è composto di minerali :
terra, acqua, aria, che si presentano ai nostri occhi nei loro tre stati nat urali :
solido, liquido e gassoso. Mentre gli animali e le piante hanno una loro vita,
perché sono forniti di organi, i minerali sono corpi inorganici, appunto per
ché privi di ogni organi e quindi privi di vita.
I minerali più diffusi sono le rocce che compongono la crosta terrestre.
Esse racchiudono nel loro seno altri miner ali utili e preziosi, come i metalli,
il carbon fossile e il petrolio.
adattam. ( T a m b u r i n o )
Il tuo dizionarettr
347
Rispondi
1. Quali sono i tre regni della natura ?
Che cosa significa ancora la voce regno ?
Che cosa appartiene al regno animale ?
Di che regno fa parte l'albero?
Come si nutrono le piante?
Di che cosa si compone una pianta?
Quali sono gli elementi minerali del globo ?
A che cosa servono?
2. Metti delle domande ai tuoi compagni concernente il regno animale.
Lo sai?
Un po’ di svago
348
Lezione 43
A. Le preposizioni improprie o avverbiali
Sono elementi che possono fungere (avere la funzione) anche da avverbi
non solo da preposizioni :
Indichiamone alcune :
Verso esprime :
luogo (moto a luogo) — navigare^xerso occidente
tendenza — odio verso il nemico
Senza esprime :
mangiare senza sale
esclusione
partirò senza di te
Tranne sinonimo di salvo, meno, eccetto, fuorché
esprimono :
parlarono tutti tranne lei
esclusione
furono salvati tutti eccetto il cane
Sopra — il motore rombava sopra le nuvole
349
| dentro la casa
Dentro ed entro | entro due giorni
Avanti va' avanti
Davanti + a — Andammo davanti al giudice
f Dietro la casa c'è un albero
Dietro 1 Non guardare dietro
f ci rivedremo dopo le vacanze
Dopo 1 Vaggettivo sta dopo il nome
Contro — Perché siete tutti contro questo
progetto?
Presso — Presso la città c'è un magnifico
lago
Oltre — Oltre il mare c’ è un altro paese
i Non venire prima delle sei
Prima j Siamo giunti prima
Lungo — si va lungo la strada
Durante — durante la lezione
Mediante — lo comprai mediante un amico
Secondo — secondo me non hai sbagliato
Locuzioni prepositive
contro di in cima a
lontano da in luogo di
insieme con a somiglianza di
vicino a per mezzo di
accanto a di qua da
davanti a di là da
innanzi a al di là di
invece di a causa di
prima di in base a
350
Corri su (avverbio)
Andiamo sul campanile (preposizione)
Mi siedo davanti (avverbio)
Non devi fermarti troppo davanti allo specchio (preposizione)
Si stava meglio prima (avverbio)
Prima di partire, ho salutato gli amici (preposizione)
L'uso delle preposizioni non è sempre facile, come viene dimostrato dal
seguente elenco :
lampada di ferro e non lampada in ferro
rilegatura di pelle rilegatura in pelle
abito di lana ,, abito in lana
studente di lettere ,, studente in lettere
biglietto di visita biglietto da visita
macchina per cucire ,, macchina da cucire
una rolta il mese ,, una volta al mese
pasta col sugo „ pasta al sugo
insieme con un amico ,, insieme a un amico
uova con il burro ,, uova al burro
Tuttavia, numerose espressioni censurate dalle grammatiche sono ormai
entrate nell'uso della lingua viva e sono anche adoperate dagli scrittori
contemporanei.
B. Il verbo volere
351
Congiuntivo passato Congiuntivo trapassato
che io abbia volato coprirmi che io avessi voluto coprirmi
Esercizi
volere.
352
5. Traduci
Apropie-te, eşti prea departe. Indepărtează-te puţin, îmi eşti prea aproape.
Nu stă locului de loc, se plimbă în sus şi în jos. Vino jos. Du-te sus la
etajul întîi. Din păcate este adevărat. Noroc că aţi sosit la timp.
Din fericire nu te-am lovit prea rău. II văd din cînd în cînd. Era aici
cu puţin în urmă. Voi pleca peste puţin timp.
La voce dell'ingegno
Forse sembra una fiaba, ma la storia è vera, verissima.
C'era una volta, dunque, un fanciullo dotato di un ingegno straordinario
e di altrettanta passione per la musica. Sua madre era molto contenta di
ciò e lo invitava amorosamente a continuare nello studio della musica.
Suo padre, invece, un severo mercante genovese, lo sottoponeva agli
studi musicali con tale rigore ed esigenza che, a un certo momento, il
bimbo provò quasi disgusto deirarte per cui era tanto portato.
Per fortuna, la madre che vegliava con tenerezza il figlio, intuendo il
suo risentimento e temendo per la sua carriera, per il suo avvenire pensò
di risvegliargli l'entusiasmo alla musica con l’aiuto di una finzione.
Uria mattina, quando lo vide più stanco del solito, lo chiamò a sé e
abbracciandolo gli disse :
— Caro Niccolò, questa notte ho fatto un sogno ; un sogno molto bello
che te lo voglio raccontare. Ho sognato un essere molto, ma molto bello che
mi vene incontro, mi sorrise e mi disse :
„Ascoltami : tuo figlio Niccolò diventerà il più grande violinista del
m ondo.” Questa voce era tanto sicura, che, io sono certa, la sua profezia
si avvererà.
Il fanciullo restò assai scosso dal racconto, e da quel giorno, nonostante
le esagerate esigenze del padre, sentì nascere nuovamente dentro di sé la
grande passione per la musica e fece progressi insperati.
353
A otto anni compose una sonata così difficile che nessuno, alTinfuori
di lui, seppe eseguirla. Il padre allora lo portò a Parma per affidarlo al
Rolla il più grande violinista dell'epoca. Quando giunsero alla casa dell'il
lustre maestro, questo era a letto ammalato.
Furono introdotti in un salottino e qui dovettero attendere lungamente.
Sulla tavola del salottino dve si trovavano, c'erano, però, il violino del
Rolla e la partitura del suo ultimo concerto.
Il piccolo Niccolò, per ingannare l'attesa, prese lo strumento e si mise
a suonare, così, a prima vista, la musica scritta dal maestro.
Quando ebbe finito, si trovò davanti il Rolla stesso che, avendo udito
la magnifica esecuzione, non aveva resistito ed era balzato dal letto per
vedere chi fosse il musicista che sapesse suonare così bene.
354
Vedendo il fanciullo, gli disse, quasi indispettito, ma con la voce tremante
dalla commozione :
— Che cosa vuoi da me ? Che cosa sei venuto a fare qui ?
Niccolò fece un breve inchino :
— A pregarvi di accettarmi come allievo — disse rispettosamente.
Ma il vecchio maestro scosse la testa :
— Vattene, vattene ; non ho più nulla da insegnarti io, non so nulla
più di te ! Dimmi solo chi sei, dimmi il tuo nome.
— Mi chiamo Niccolò, Niccolò Paganini — rispose ancora rispettosa
mente il fanciullo.
adattam. (Luciano Fiorentini)
Il tuo dizionaretto
per cui era tanto portato — către care era atìt de înclinat
la finzione — simulare, închipuire
più, stanco del solito — mai obosit ca de obicei
ho fatto un sogno — am avut un vis
assai scosso — foarte tulburat
per ingannare l'attesa — pentru a-şi trece vremea
suonare a prima vista — a cìnta la prima vedere
era balzato dal letto — sărise din pat
indispettito — supărat
uomo di d'onore
mantenere la d'ordine
prendere la parola per parola
essere di incrociata (cruciverba)
Rispondi
Chi fu N. Paganini?
Come studiava durante l'infanzia?
Chi lo aveva sempre accompagnato nei suoi momenti difficili?
Da chi andò all'età di otto anni ?
Che caso avenne mentre aspettava il maestro ?
Che cosa gli disse il gran maestro violinista ?
355
Lo sai?
Un po' di svago
356
Lezione 44'
A. La congiunzione
E ' la parte invariabile del discorso che serve a stabilire il rapporto tra
due parti simili della stessa proposizione, o tra una proposizione e l'altra
dello stesso periodo (o frase).
Rispetto alla forma ci sono :
a) semplici, se sono formate da una sola parola et né, o, ma, che, se,
però, dunque, anzi ecc.
b) composte, se sono formate da due o più parole unite insieme :
allorché (allora che) affinché (a fine che)
perché (per che) dopoché (dopo che)
giacché (già che) purché (pure che)*
eppure (o pure) ecc.
c) locuzioni congiuntive, se sono formate da due o più parole scritte separata
mente :
per la qual cosa
con tutto ciò
di modo che
in quanto che
nonostante che
non appena che
anche se ecc.
Nota. Alcune congiunzioni composte possono indifferentemente essere
scritte in una sola parola o divise negli elementi che le compongono. Sono
egualmente valide le grafie :
purtroppo e pur troppo
tostoché e tosto che
sempreché e sempre che
Altre invece devono essere scritte in una parola sola ; la scrittura separata
deve ritenersi antiquata o manifestazione di preziosismo inutile specialmente
in prosa. Perciò scriverai :
sebbene non se bene
nemmeno „ né meno
357
neanche non né anche
neppure ,, né pure
inoltre ,, in oltre
tuttavia ,, tutta via
cioè ,, ciò e
Rispetto all'ufficio che esse compiono nella proposizione o nel periodo,
le congiunzioni possono essere :
a) coordinative, quelle che uniscono due parole o termini di uguale
valore logico di una stessa proposizione oppure due proposizioni che com
piano la stessa funzione nel periodo.
Es. : Le leggi devono essere rispettate dai vecchi e dai giovani.
(La congiunzione e serve a unire i due complementi della
stessa proposizione). I raggi del sole si erano spenti, ina il
caldo diventava ancora più pesante. (La congiunzione ma
unisce due proposizioni dello stesso periodo, senza alcun
rapporto di dipendenza tra esse).
b) subordinative, quelle che uniscono due proposizioni in modo da
stabilire una relazione (di tempo, di causa, di fine ecc.) fra l'una detta propo
sizione reggente e l'altra, detta subordinata o dipendente.
Es. : Udì la voce della radio nel salotto subito che ebbe aperta la
porta di casa. (La proposizione reggente è : udi la voce della
radio nel salotto; la subordinata: ebbe aperta la porta di casa;
fra l'una e l'altra c'è la locuzione congiuntiva subito che che a
due scopi : a) di unire le due proposizioni ; b) di stabilire fra
di esse un rapporto temporale.
Xota. Se ben rifletti, avverti che le congiunzioni subordinative compiono
tra le varie proposizioni del periodo lo stesso ufficio che compiono le prepo
sizioni fra le singole parole : al complemento di fine che si forma con una
preposizione corrisponde nel periodo la proposizione finale introdotta da
una congiunzione, al complemento di tempo, la temporale e così via.
A loro volta si distinguono in :
a) copulative. Servono a unire due termini o due proposizioni : e (o ed
davanti a voce che comincia per vocale), anche, inoltre, altresi ; né, neanche,
neppure, nemmeno.
Es. : Non posso dire né bene nè male.
Si grattò la testa e non rispose
b) disgiuntive. Congiungono due proposizioni o due termini, di cui
uno esclude l'altro : o, ovvero, ossia, oppure, altrimenti.
Es. : Ti manderò Carlo o Luigi.
358
c) avversative. Contrappongono d ue termini o due proposizioni : ma
però, peraltro, tuttavia, sennonché, nondimeno, awjzi, ^wre, eppure, piuttosto,
mentre.
Es. : Io ti consiglio bene tu non mi ascolti.
Tu scrivi mentre io mi lavo.
d) dichiarative. Dichiarano o spiegano quanto è detto precedentemente :
cioè, va/é a rfirc, infatti, invero, ossia.
Es. : Questa notte non potei dormire ; infatti il cane latrava conti
nuamente.
e) aggiuntive. Aggiungono un concetto al precedente : anche, altresì
(nel senso di parimenti), inoltre, ^>£r <2i più , ancora, ^wr£.
Es. : Non sei ancora venuto ?
f) conclusive. Servono a concludere quanto si è detto : dunque, quindi,
perciò, pertanto, ebbene.
Es. 2 Hai sbagliato perciò ne trarrai le conseguenze.
g) correlative. Pongono in relazione due o più elementi mediante con
giunzioni copulative o disgiuntive :
£ ... né . . . wc, così . . . cowtf, /awfo . . . quanto, o . . . o,
sia . . . sia, wow so/o . . . ma anche, ora . . . ora.
Es. 2 Ora dice di sì, ora dice di no.
B. Il verbo dire
3.59
egli diciamo noi il vero
direbbe chiaro
ella I dite
dicano
voi il
loro il
vero
vero
noi diremmo chiaro Participio
voi direste chiaro presente passato
dicente detto
direbbero chiaro
Gerundio
Condizionale passato presente passalo
io avrei detto chiaramente dicendo avendo detto
Esercizi
1. Compi venti proposizioni con l'aiuto delle congiunzioni che hai studiato.
2. Traduci
— Domnişoară, aţi terminat de citit romanul pe care vi l-am împrumu
tat săptămîna trecută ?
— Da, l-am terminat. Vă pot spune că l-am citit cu mult interes.
— Puteţi să mi-1 restituiţi?
— Desigur, imediat dacă vreţi.
— Mulţumesc, voi veni mîine să-l iau.
— Oh, nu! Nu trebuie să vă deranjaţi (disturbarsi). Vi-1 voi trimite
prin poştă sau voi veni eu să vi-1 aduc.
— Cum credeţi ; dar fără grabă, bine ?
3. Provati di comporre dieci proposizioni con diversi tempi e modi del verbo dire.
360
Sapesti quante pene soffro!
Si raddrizza sulla persona solo chi è fiero di sé.
Xota che
dolce, solenne,
celeste
la musica può essere classica, sinfonica,
leggera
aperto, dolce, schietto
(sincero)
il riso può essere rumoroso, beffardo
sarcastico, sprezzante,
sguaiato (sfacciato)
Amare la musica
Un giorno, alla corte di un potente, si presentò un musicista.
— Vorrei offrire un concerto — disse al potente.
— Che cosa chiedi per compenso ? — gli domandò questo.
— Dieci monte d ’oro.
— Va bene. Te le darò.
Il musicista eseguì allora il concerto promesso, suonando con arte somma
le armonie si diffondevano aH’intorno così dolcemente che alle persone
presenti sembrava di essere trasportate nelle regioni degli dei. Il giorno
seguente il musicista si ripresentò al palazzo a chiedere la ricompensa, ma
il riccone gliela negò :
— Perché dovrei pagarti ? gli disse. Il suono é vana cosa, priva di sos
tanza, e vana deve essere la ricompensa di un concerto di suoni.
— Ma io sono povero — replicò l'artista — e solo così mi guadagno
la vita. Sapesse quante pene soffro !
— Ebbene, fece il ricco, portami una manciata di quelle pene !
— Non è possibile ! Ma non le hai tu sentite risuonare nella mia musica
rispose il musicista.
— Ebbene, amico — rispose implacabile l'avaro — aspetta un momento.
Così dicendo prese un sacchetto pieno di monette d ’oro e con sarcastico
riso lo fece tintinnare.
— Senti che bel suono mandano le mie monete ! Io ti offro questa musica
in compenso della tua : siamo pari !
361
Il musicista allora si raddrizzò fieramente sulla persona e si mosse
per andarsene, ma sulla soglia si volse e così parlò : — O sommo potente,
tu sei molto intelligente, ricco e furbo, ma quanto sei privo di sensibilità !
È vero che io sono povero, ma il mio cuore è colmo di armonie ; tu invece,
sei tanto ricco e così potente, ma tutto è indarno : posso dirti che la tua
non è una vita bella, perché il tuo cuore è sordo alla musica e forse sordo
alle arti. Non sei da invidiare affatto perché non puoi o non sai amare Tarte.
Povero te !
adattam. (AL Tibaldi Chiesa)
Il tuo dizionaretto
362
compiate per un
pezzo di — arrostito — pîine prăjită
a cumpăra la un
preţ de nimic di Spagna — pandişpan
pane
pan
lungo quanto un pepato — turtă dulce
giorno senza —
lung cît o zi grattato — pesmet
de post
Conversazione
Esercizi
Lo sai?
363
Ma ne viene anche il verb cancellare. Ed ecco come. Per annullare uno
scritto ci sono diversi modi : si può adoperare la gomma per cassarlo, o
invece tirarci sopra alcuni freghi (linii, ştersături) in diverse direzioni, che
somigliano più o meno a una barriera : questo era anticamente il signi
ficato di cancellare.
Si è detto che nei tribunali c'era una barriera che teneva il pubblico
lontano dai giudici. Come a guardia dell'uscio stava da usciere, così a guar
dia di questi „cancelli" stava in origine il cancelliere. Anche oggi nei tribu
nali ci sono uscieri e cancellieri, ma essi hanno un loro proprio ufficio e
non più quello di semplici custodi.
Anzi in alcuni paesi stranieri il nome di Cancelliere ha acquistato grande
importanza nella vita politica. Così il ministro delle finanze della Gran
Bretagna si chiama Cancelliere dello Scacchiere ; e nella Repubblica Federale
della Germania il titolo di Cancelliere equivale a quello di capo del governo.
Un po’ di svago
Quando piove
— Gigino, dimmi per favore, cosa vediamo sopra la testa quando fa
bel tem po?
— Il sole o le stelle.
— E quando piove ?
— L ’ombrello.
Lezione 45
A. Le congiunzioni subordinative
Mettono in rapporto di dipendenza le proposizioni subordinate rispet
to alla reggente.
vSi distinguono in :
a) dichiarative : cioè servono a introdurre e dichiarare, che e come
(una proposizione soggettiva od oggettiva).
Es. È difficile che tu possa capire questo.
b) temporali : introducono una proposizione temporale : quando, al
lorché, allorquando, appena che, dopo che, dal tempo che, sino a che, finché,
Es. : Non gli potrò perdonare, finché persiste nella sua menzogna.
c) causali s introducono una proposizione causale : perché, giacché,
siccome, dacché, che, per il fatto che, visto che.
Es. Sei stato giustamente punito perché troppe volte ti sei mostrato
negligente.
d) finali: se introducono una proposizione finale: affinché, perché,
che, acciocché.
Es. I genitori ti mandano a scuola, perché tu diventa bravo cit
tadino e lavoratore.
e) concessive: se introducono una proposizione concessiva: benché,
sebbene, seppure, ancorché, quantunque, per quanto, malgrado che, nonos
tante che, tanto più che.
Es. Benché forse malato, volle parlare al pubblico.
f) condizionali : introducono una proposizione che esprime una condi
zione : se, purché, qualora, a condizione di, caso mai, sempre che, posto
che, il caso che, nel caso che, a meno che, a patto che, ecc.
Es. Se mangi e bevi troppo, ti sentirai male.
g) consecutive : introducono una proposizione consecutiva :
così ( s ì ) .. .
tanto. . .
talmente. . . _ .che,
al punto. . .
di modo. . .
tanto da, in modo da, di modo che, in guisa che.
365
Es. Tanto mi pregò che alla fine acconsentii.
h) modali se introducono una proposizione di modo : come, tome se,
quasi che, senza che, come quando, nel senso che, siccome, quasi.
Es. Ti raccomando questo giovane come se fosse mio figlio.
i) comparative;
più
meno
meglio
peggio
B. Il verbo venire
Congiuntivo presente Congiuntivo imperfetto
che io venga presto che io venissi tardi
che tu venga presto che tu venissi tardi
presto egli
che(( ef
ella V
e"8a che
ella
venisse tardi
367
Condizionale passato Participio
io sarei venuto volentieri presente
veniente
Gerundio
presente passato
venendo essendo
venuto
Esercìzi
368
Chi fiirano?
24 — L im b a it a l ia n a an ul 1. 369
dairingresso di un giovane elegante, dai capelli biondi molto curati, in
abito di seta a maniche larghe ; nessuno penserebbe che quella persona
elegantissima è uno degli uomini più dotti che siano mai esistiti : Giovanni
Pico della Mirandola.
— Buongiorno, amici — dice allegramente.
Poi, volgendosi ad un servo :
— Per favore, caro, portami una limonata. Ma mi raccomando : che
sia fredda come la acque del fiume infernale.
Tutti parlano in modo strano, riferendosi sempre alla antica civiltà
di Roma e della Grecia, agli antichi dei e con un tono leggermente de
clamatorio. Adesso Pico, mentre sorseggia la limonata che gli hanno portata,
osserva attento il cucchiaio d'oro nella coppa.
— Che magnifico cucchiaio — dice.
370
— Guardate con che arte è cesellato questo fogliame intorno allo stem
ma. È certo un lavoro del Bandino, riconosco la sua mano ; è un uomo
pieno di\ gusto.
Per questi uomini, la bellezza e la cultura sono le cose più importanti
nella vita^ Per questi uomini la bellezza e la cultura sono nate nello splen
dido mondo dell'antica Grecia e dell'antica Roma. Dotti di ogni paese
ricercano ora i manoscritti delle opere poetiche antiche, gli architetti si
ispirano agli edifici antichi, i poeti imitano l'antica poesia. E nelle loro Corti,
i principi raccolgono intorno a sé letterati ed artisti : primo fra tutti Lo
renzo de' Medici, detto il Magnifico, signore di Firenze.
Eccolo che entra nella sala dove sono i suoi amici. Non alto, con un grande
naso schiacciato, i lineamenti rudi, l'aria energica, le dita nodose, sembra,
a prima vista, un rozzo popolano. Ma il suo volto, di una singolare mobilità,
rivela una eccezionale agilità di idee.
— Oh, Lauro mio, come stai ? chiede un po'enfatico il Poliziano, modi
ficando alla latina il nome del Magnifico.
— Ottimamente — risponde Lorenzo con la sue voce rauca. Ascoltatemi,
amici ; e tu, Grifone, che sai inventare magnifiche decorazioni, vieni qua.
Si avvicina la festa di maggio ; e mi è venuta un'idea.
— Signor mio, sono ai vostri ordini — grida allegro il giovane Grifone.
Ho appunto preparato dei disegni di festoni, imitati da un rilievo romano
che fanno bellissimo effetto.
— Benissimo. E allora state tutti attenti !
Siede in mezzo agli amici e comincia a spiegare il suo progetto per la
decorazione della festa. In queste occasioni Firenze si trasforma : appaiono
finti colonnati, templi di legno e tela di bellissima linea : e, tra quello scena
rio che sembra evocato dall' antica Grecia, passano gaie processioni di dei e
di eroi pagani.
Poeta, protettore di artisti e di dotti, oltre che politico finissimo, Lo
renzo il Magnifico adora queste feste che si risolvono in trionfali rinascite
del mondo antico. E, al pari di lui, i suoi amici si abbandonano felici a quel
gioco.
Adattam. (Letture p er un anno)
Il tuo dizionarietto
brillante dimora dei M ed ici = la corte principesca della famiglia dei Medici
si trovava in via Larga a Firenze ; il palazzo oggi è diventato museo.
la gente di studio = gli intellettuali
l'ingresso di un giovane = intrarea unui tînăr
371
mi raccomando = te rog
sorseggiare = a sorbi
raccolgono intorno a se = adună în preajma lui
naso schiacciato = nas turtit
disegni di festoni = ghirlande de ornament
il rilievo = basorelief
finti colonnati = coloane de ornament
lo scenario = decor
si risosolvano in = si trasformano in
la guerra delle Due Rose
acqua di rose
rose stare sopra un letto di rose
se son rose
a sta pe roze, a trăi bine
fioriranno
om trăi şi
om vedea
Conversazione
A. D ove si svolge l'azione di questa brano di lettura?
Chi fu Lorenzo il Magnifico ?
In che secolo è vissuto ? Da chi era circondato ?
Quali er ano i poeti della Corte del Magnifico ?
Quali i filosofi ?
Di che cosa parla il gruppo della corte di Lorenzo ?
Che cosa pensano di preparare per la festa di maggio ?
Le processioni gaie sono in realtà rinascita di che cosa?
Come fu scoperto il mondo antico?
B. Che cosa sai del Rinascimento italiano?
Perché è importante la figura di Lorenzo nel mondo tanto politico quanto
culturale ?
Mistero
Ecco una romanza famosa del giornalista Pietro C. Ferrigni vissuto
nel secolo scorso.
Quando talor frattanto, anzi, altresì laonde
forse, sebben, così ; purtroppo invan : però . . .
Giammai piuttosto alquanto Ma se perfin mediante,
Come perché bensì? ahi sempre, nonostante,
Ecco repente altronde, conciossiacosaché
Quasi eziandio perciò
372
Un po’ di svago
A. L’interiezione
Nota
a) Per le interiezioni viva, evviva e abbasso potrai incontrare anche i
segni W (evviva) e (abbasso).
b) mamma mia è locuzione interiettiva (o esclamative)
5. Un tipo particolare di interiezioni è costituito dalle forme onomato
peiche, che imitano i versi degli animali o i suoni.
miau, miao ; gri gre ; muh> din don.
374
B. Il verbo piacere
Indicativo
Congiuntivo
Presente Imperfetto Condizionale
piaccia piacessi piacerei
piaccia piacessi piaceresti
piaccia piacessi piacerebbe
piacciamo piacessimo piaceremmo
piacciate piaceste piacereste
piacciano piacessero piacerebbero
Imperativo Participio
presente passato
piaci piacente piaciuto
piaccia Gerundio
piacciamo presente passato
piacete piacendo essendo
piacciano piaciuto
Esercizi
375
2. Con le interiezioni e le locuzioni interiettive seguenti forma altrettante
frasi in cui siano usate convenientemente :
puah !, salve !, ve’ !, olà !, o mamma mia !, ahimè, ih !, uh !, uffa !
3. Forma venti proposizioni in cui dovrai adoperare modi e tempi del verbo
piacere.
Curiosità
Il libro
Chi 11011 ama il libro, è certamente un mediocre ; e mediocre è certa
mente anche quel giovane che legge le pubblicazioni prive di qualsiasi va
lore artistico ed educativo, che sollecitano solo il senso e il desiderio dell'av
ventura. Un libro scritto male sarà per te solo perdita di tempo : ricorda
che per ben scrivere bisogna leggere, leggere molto e bene ; lasciati quindi
guidare, nella scelta, dall'esperienza dei tuoi insegnanti e da quella di
persone di gusto sicuro. Eccoti alcuni vocaboli ed espressioni che riguardano
il libro :
volume: ormai è sinonimo di libro. La parola deriva da vòlvere = ar
rotolare, perché i romani, quando uno scritto doveva essere conservato,
o era così lungo che, inciso su tavolette, sarebbe stato troppo ingombrante,
10 scrivevano su fogli ricavati da fibre di papiro (pianta egiziana) incollate
insieme.
Si ottenevano così lunghi fogli che venivano poi arrotolati e formavano
11 volumen ; tomo: si dice specialmente delle varie parti separate di uti'ope-
ra sola : in due tomi, in tre, quattro, cinque, tomi ;
incunabolo : dal latino incunabula = fasce per neonato ; libro cioè
dei tempi in cui la stampa era agli inizi, ancora in fasce ;
zibaldone : parola probabilmente affine a zabaione ; verrebbe a signifi
care miscellanea; indica, infatti, libro o quaderno in cui sono notati argo
menti diversi, alla rinfusa, così come capita ; apòcrifo : libro non auten
tico, falsamente attribuito a determinato autore ;
in foglio (in folio, alla latina), in quarto, in ottavo, in sedicesimo : termini
usati per indicare che il foglio di stampa è stato diviso in modo da formare
due (in folio), quattro, otto, sedici pagine. Oggi le stesse espressioni servono
per indicare l'altezza di un volume : in foglio trentotto centimetri, in quar
to dai ventotto ai trentotto, in ottavo dai venti ai ventotto, in sed icesim o
dai quindici ai venti ;
376
errata corrige: (correggi gli errori) : tavola posta all'inizio o alla fine del
volume, oppure inserita come foglio a sé dove sono indicati, con la corre
zione, gli errori di stampa contenuti nel volume.
adattam. (Lingua madre)
I fratelli Cervi
Il 25 luglio del 1943 cadeva il governo di Mussolini. Il popolo credette,
nei primi momenti, che la guerra fosse finita. Ma non era così. Il generale
Badoglio aveva intimato (ordonat) : la guerra continua accanto ai tedeschi.
Ma la gran massa del popolo e dell'esercito non dà retta alle parole di
Badoglio. Nascono spontaneamente i primi gruppi partigiani formati dagli
sbandati (dezertori) dell'esercito, che furono sempre assistiti dagli anti
fascisti in borghese.
È così che, l'8 settembre, l'Italia rompe l'alleanza con i tedeschi. Ed è
così che l'Italia da paese alleato diventa ad un tratto paese occupato dai
tedeschi. Il periodo che segue fino al giorno della liberazione, 25 aprile 1945
sarà il più brutto e il più duro per il popolo italiano. Migliaia di partigiani
daranno la loro vita par liberare il Paese dalle camicie nere (i fascisti) e
dai tedeschi.
La storia della famiglia Cervi si integra nello svolgimento tragico di
questi avvenimenti. La famiglia Cervi, di Reggio Emilia, formata di due
figlie e sette figli era nota quale antifascista sin dagli anni 30. La loro attività
antifascista diventerà attiva, impugnando le armi, dopo il 25 luglio 1943.
La casa dei Cervi diventò una dei posti più importanti di smistamento dei
soldati feriti, stranieri e italiani. A volte venivano ospitate fino a trenta
persone le quali dopo essersi rimesse prendevano generalmente la via
della montagna, diventando partigiani. Per queste ragioni il 25 novembre
1943 i fascisti circondarono la loro casa (centocinquanta camicie nere per
37 7
otto maschi) e intimarono i maschi di arrendersi. Furono portati nelle car
ceri e il 28 dicembre 1943 i sette fratelli : Agostino, Aldo, Ferdinando, Gelindo,
Ovidio, Antenore, Ettore furono fucilati senza che il padre — in carcere
pure lui — lo sapesse.
La madre, Genoveffa, morì di dolore dieci mesi dalla fucilazione dei
suoi cari sette figliuoli.
La storia dei sette fratelli Cervi aveva commosso tutta l’Italia di quei
tempi.
Madre Coraggio
Quando la sera tornavan dai campi
sette figli ed otto col padre
il suo sorriso attendeva sull'uscio
per annunciare che il desco era pronto.
Epigrafe dettata da Piero Calamandrei per il busto di Genoveffa Cecconi, madre dei
sette fratelli Cervi, morta di dolore poco dopo la fucilazione dei figli.
Il tuo dizionarietto
Conversazione
379
E dopo la caduta di Mussolini?
Come finisce la loro storia?
Come vive la madre dopo la fucilazione dei suoi cari ?
Cosa sta scritto sulla sua tom ba?
B. Sai chi è stato Mussolini?
Conosci il nome di qualche illustre partigiano ?
Conosci qualche azione dei partigiani che lottarono in quasi tutti i paesi
europei per la liberazione dal giogo fascista ?
Potresti dare un esempio romeno? Racconta.
Lo sai?
Giuseppe Ungaretti
Reggente Subordinata
/ — passato prossimo
Presente che mio fratello è arrivato ieri
Passato prossimo — passato remoto
(che può essere sentito 2. Azione ) c^e m^° fratello arrivò tre gior-
come presente) anteriore \ ni fa.
Io dico — trapassato prossimo
Io ho detto
che mio fratello era arrivato
^già molto allegro.
Reggente Subordinate
Italiano Romeno
Presente 1. presente 1. prezent
Passato pros. passato-pross. 2 | perfect compus
(per l'italiano 2. pass, remoto I m.m.c.p.
e il romeno) trap ass. prò ss.
3. futuro 3. viitor
381
Reggente Subordinata
Tempo storico con :
1. Azione contemporanea — imperfetto
imperfetto che mio fratello arrivava.
pass, prossimo Nota Indica la contemporaneità con un tempo reg
pass, remoto gente passato)
trapas. prossimo 2. Azione anteriore — trapassato prossimo
io dicevo che mio fratello era arrivato.
io ho detto 3. Azione posteriore — Condiz. passato
io dissi che mio fratello sarebbe arrivato.
io avevo detto Nota la forma arriverebbe è antiquata.
Reggente Subordinata
1. Azione contemp. — presente
che tu sei una brava ragazza
— futuro
che tu sarai una brava ragazza
futuro
2. Azione anteriore — futuro anteriore
io dirò
che tu sarai stata
una brava ragazza
3. Azione posteriore — futuro
che tu vincerai quella partita
382
B. Il verbo vedere
Indicativo
presente imperfetto passato remoto futuro
regolare regolare vidi vedrò
vedesti vedrai
vide vedrà
vedemmo vedremo
vedeste vedrete
videro vedranno
Imperativo Participio
vedi o ve' (tu) presente passato
veda o vegga (lui) vedente veduto o visto
vediamo (noi) Gerundio
vedete (voi) presente passato
vedano o veggano (loro) vedendo avendo visto
Esercizi
1. Forma una frase per ognuno dei casi presentati dalla concordanza con
l'indicativo.
2. Metti il tempo e il modo convenienti ai verbi che si trovano tra parentesi.
So che egli (essersi) comportato bene.
Non sapevo che tu (arrivare) così presto. ^
Ho osservato che la lezione non (essere) tanto facile. Quando pensava
che (perdere) un'ottima occasione per riavere la casa dei suoi vecchi
gli venivano le lacrime agli occhi. È noto che Giorgio (conservare) tutti
i suoi principi di vita. Non capiva che tutti (prendersi gioco = a-şi
bate joc) di lui.
383
3. Con Vanito del verbo vedere provati di formare dieci proposizioni.
4. Traduci.
Ai auzit că prietena mea va veni sîmbătă ? Ţi-am spus eu că vor învăţa
poezia pe dinafară. Iţi spun că nu a fost nimic exagerat. Ştiu foarte
bine că te-ai comportat ca un copil civilizat. Toţi ştiu că nu ai greşit spu-
nînd astfel : Se spunea de către toţi că duşmanii se apropiau.
L'industria
Dotato dalla natura di rare bellezze e di ricchezze innumerevoli, il cui
padrone ne è oggi il popolo lavoratore, il nostro Paese, la Repubblica Socia
lista di Romania, è l'immagine di un paese fiorente in continuo svolgi
mento e miglioramento del tenore di vita.
Nelle condizioni dell'edificazione del socialismo, l'industrializzazione
ha per noi un'immensa importanza. L'industria pesante è quella che
produce petrolio, carbone, metallo, macchinari e diversi prodotti chimici.
Tra tutti i rami dell'industria pesante la più importante è l'industria delle
costruzioni meccaniche in quanto essa si trova alla base della dotazione tec
nica di tutti i rami dell' economia nazionale, fornendo macchine utensili e at
trezzature industriali, macchinario agricolo, mezzi di trasporto ecc. La vitto -
ria del socialismo è inconcepibile senza una industria pesante molto forte.
Per lo sviluppo della nostra industria pesante un punto decisivo appar
tiene alla introduzione di una tecnica moderna in tutti i rami d e H ’ e c o n o m i a
nazionale : l'energia elettrica e termica, l'industria siderurgica, l’industria
mecanica, l’industria chimica ecc.
384
Introdurre la nuova tecnica in tutti i rami di produzione, vuol dire far
aumentare permanentemente la produttività del lavoro, vuol dire ottenere
nuovi ritmi, più alti, neiraumento della produzione e allo stesso tempo
costituisce una delle vie principali per far incrementare anche i beni di largo
consumo.
Se ci soffermiamo un momento sull' industria energetica, constatiamo
subito che il nostro Paese è uno dei paesi ricchi di diverse fonti di energia :
petrolio, gas, carbone nonché la forza delle acque. Si sa che c'è da noi, una
preoccupazione permanente per lo sfruttamento più razionale di tutte le
risorse di energia. Appunto perciò è stato elaborato un piano di dieci anni
(1966— 1975) che ha questi principali obiettivi.
— di intensificare le ricerche per la scoperta di nuove risorse di energia.
— di sfruttare le risorse idroenergetiche del Danubio allo scopo della
irrigazione e ad altri fini economici.
— estendere Telettrificazione e la termoficazione industriale.
Le riserve di gas e di petrolio grezzo (nafta) dovranno essere invece
adoperate neirindustria chimica.
ooc
25 — Lim ba ita lian ă anul I.
Il tuo dizionaretto
pesante; leggera;
socialista, capitalista
metallurgica ; elettrica ;
del carbone ; del petrolio ;
J chimica ; meccanica o delle costruzione
l'industria
meccaniche
siderurgica — metalmeccanica
bellica o di guerra
mineraria ; estrattiva.
Conversazione
386
Lo sai?
387
Lezione 48
A. Le complementari dirette
(con il congiuntivo)
Reggente Subordinata
Subordinata
3. futuro 3. viitor
388
Reggente Subordinata
Indicativo imperfetto Azione contemporanea. — cong. im
negativo pass, prossimo perfetto
pass, remoto che tu dimenticassi presto
trapass. pross Azione anteriore — cong. tra
passato
io non dicevo che tu avessi dimenticato presto
io non ho detto 3. Azione posteriore — condizio-
io non dissi le passato
io non avevo detto che tu avresti dimenticato presto
Reggente Subordinata
Italiano Romeno
Le interrogative indirette
Reggente Subordinata
389
Paragona con il romeno
Reggente Subordinata
Italiano Romeno
Indicativo 1. cong. pres. 1. indic, prezent
negativo
imperf.
presente passato 2. prefect compus
trapass.
3. futuro 3. viitor
Reggente Subordinata
Indicativo 1. Azione contemporanea — cong. imperfetto
negativo se Lisa venisse ora
imperfetto 2. Aziome anterioare — cong. trapassato
se Lisa fosse venuta ora.
Non sapevo 3. Azione posteriore — Condizionale passato
se Lisa sarebbe venuta ora
Paragona con il romeno
Reggente Subordinata
Italiano Romeno
Indicativo nega 1. cong. imperf. 1. ind. imperfect.
tivo 2. cong. trapass. 2. m.m.p.p.
imperfetto 3. condiz. pass. 3. viitor
Reggente Subordinata
Indicativo 1. Azione contemporanea — futuro
negativo — se tu ritornerai in tempo
futuro 2. Azione anteriore — futuro anteriore
— se tu sarai ritornato in tempo
— ind. pass, pross.
Non mi
3. Azione posteriore { se sei arrivata in tempo
domanderà
— cong. passato
se tu sia arrivata in tempo
390
B. Il verbo udire
Indicativo
Presente Imperfetto Futuro
odo regolare udirò o udrò
odi udirai o udrai
ode Pass. rem. udirà o udrà
udiamo regolare udiremo o udremo
udite udirete o udrete
odono udiranno o udranno
Congiuntivo Condizionale
Presente Imperfetto Presente
oda udissi ud(i)rei
oda udissi ud(i)resti
oda udisse ud(i)rebbe
udiamo udissimo ud(i)remmo
udiate udiste ud(i)reste
odano udissero u d ireb b ero
Imperativo Participio
— presente •passato
odi udente
oda udiente J (rari) udito
udiamo Gerundio
udite presente passato
odano udendo avendo udito
Esercizi
391
non recarsi alla stazionoe cu questo
cattivo tempo, perché (non sentirsi) bene,
2. Suppongo non potere venire da me, perché avere
tu
Supponevo
che egli { molto da fare.
Ho supposto
Loro non essere a Bucarest soltanto per studiare
Avrei supposto ritaliano, ma che volere conoscere anche
la città che è la Capitale.
3. Forma dieci proposizioni con Vaiuto del verbo udire (anche nell imperativo j
4. Traduci
Au sosit nişte muncitori. Muri la nouăzeci de ani. Se comportă ca un
prieten. Mama a dat Luciei nişte bomboane. Vorbeşte-mi de tine. Este
392
cel mai inteligent dintre toţi. Cumpăr stofa cu cinci sute de lei metrul.
Fu condamnat la moarte. Elevul a fost lăudat de profesor. N-o văd
de un an. A intrat în baie. Mă interesez de agricultură.
L'agricoltura
Nei tempi passati, su queste nostre terre sono vissuti, hanno lavorato ed
hanno combattuto, lungo i secoli, i nostri avi, i quali ci avevano lasciato nu
merosi esempi di infinito amore per la terra in cui erano nati.
Oggi, nella nostra economia nazionale un ruolo particolarmente impor
tante spetta all'agricoltura la quale fornisce numerosi prodotti per la nutri
zione dell'uomo, svariate materie prime per l'industria e merci destina
te all'esportazione.
Le condizioni naturali sono favorevoli allo sviluppo di tutti i rami della
agricoltura. Il clima continentale, il suolo fèrtile, il rilievo svariato, nonché
una forte base tecnica-materiale costituiscono le condizioni propizie allo
svolgimento di un'agricoltura intensiva e diversificata.
La pianura costituisce una delle zone più favorevoli alla coltivazione
del grano, del granturco, dell'orzo, della bietola ecc. Le piogge e il caldo
dell'estate sono favorevoli appunto alla maturazione dei cereali.
Le zone collinose fino a 750 m. altitudine influiscono diversamente la
produzione agricola in quanto il rilievo più alto determina un cambiamento
delle condizioni climatiche. Le precipitazioni aumentano, quindi manca il
pericolo della siccità ; le zone collinose sono le più adatte alla frutticoltura e
alla viticultura, poiché il suolo è qualche volta meno ferile di quello della pianu
ra. Perciò la terra è cosparsa di concimi chimici.
Nelle zone montane il rilievo è più accidentato e i terreni arabili hanno
una superficie ristretta che si trovano specie in fondo alle depresioni e alle
393
valli. Le condizioni climatiche e di rilievo di queste zone non permettono
da queste parti una coltivazione di piante agricole, in quanto non vi sono
possibilità ottime di sviluppo. Invece, vi predomina l'allevamento del
bestiame (bovine ed ovine) dato che ci sono grandi superficie di pascoli e
fienaie naturali.
Non si deve però dimenticare che, nel passato, la nostra agricoltura
non fu mai elevata ad un livello richiesto dalle esigenze moderne. I terreni
più estesi e più fertili si trovavano in mano a pochi latifondisti,
mentre la maggioranza dei contadini o disponeva di piccole superficie
di terra o non ne possedeva affatto. Non avendo possibilità di coltivare scien
tificamente le piante, i contadini ottenevano raccolti scarsi qualitativamente
e quantitativamente. La struttura e la ripartizione delle colture era evi
dentemente priva di un piano generale e quindi il rendimento non poteva
che essere scarso.
Oggi nel nostro Paese la situazione è ben diversa : grazie ad un rigoroso
piano di ripartizione delle varie culture, molte delle cooperative agricole
di produzione sono ricchissime.
394
Il tuo dizionarietto
la bietola = sfecla
la maturazione dei cereali = coacerea cerealelor
la zona collinosa = zona deluroasă
cosparsa di concimi chimici = presărat cu îngrăşăminte chimice
la zona montana = zona muntoasă
il bestiame = vite (è un sostantivo collettivo).
le fienaie naturali = fînării naturale
raccolti scarsi = recoltă proastă (săracă)
il rendimento scarso = rentabilitate scăzută
Alcuni cereali
il grano o il frumento = grìul il granturco = porumbul
la segala o il segale = secară il miglio = meiul
l'orzo il riso = orezul
l'avena = ovăzul
Conversazione
A. Chi furono i nostri avi ? Amavano essi la loro terra ? Noi, romeni, siamom
395
Esercizi
Lo sai?
Lo schema
397
cong. passato indie. presente
Qualora tu abbia capito.. . .devi parlare.
cong. passato imperativo
Qualora tu abbia capito parla
cong. trapass. condiz. pres.
Qualora avesse . . . parlerebbe
ca pito. . .
Indicativo o Indicativo
Congiuntivo
Nel caso che piove non uscirò di casa
piova non uscirò di casa
piovesse non uscirò di casa
abbia piovuto non uscirò di casa
B. Il verbo tenere
Indicativo
Congiuntivo Condizionale
Presente Imperfetto Presente
tenga tenessi terrei
tenga tenessi terresti
tenga tenesse terrebbe
teniamo tenessimo terremmo
teniate teneste terreste
tengano tenessero terrebbero
Imperativo Participio
presente passato
tieni tenente tenuto
tenga
398
teniamo Gerundio
tenete presente passato
tengano tenendo avendo
tenuto
Esercizi
399
2. Comp leta i seguenti periodi ipotetici.
E s .: La professoressa mi sgriderebbe, se non studiassimo.
La prof essoressa mi avrebbe sgridato, se non . . .
Io farei molti errori, se non. . .
Io avrei fatto molti errori, se non. ..
Se io avessi voglia (c h e f)...
Se io avessi avuto voglia. . .
Se tu stessi più a tten ta ...
Se tu fossi stata più a tten ta...
Io leggerei molto, se. . .
Io avrei letto molto, s e. . .
Noi non sbaglieremmo, se . . .
Noi non avremmo sbagliato, se. . .
Se Lei fosse più studiosa. ..
Se Lei fosse stata più studiosa. . .
Egli ti risponderebbe, se. . .
Egli ti avrebbe risposto s e . . .
4. Con Vaiuto del verbo tenere forma altre dieci proposizioni (o frasi)
5. Trascrivi la poesia ST fosse foco nel linguaggio odierno (eliminando cioè gli
apostrofi).
400
Incontro col Partito
Verso Tantunno del 1940 ho fatto la conoscenza della Capitale, ma allo
stesso tempo ho conosciuto la dura vita degli operai.
Ero giunto a Bucarest in seguito al trafiletto di un giornale a proposito
di una scuola di marina che doveva iniziare i corsi ed io ne ero interessato.
Ma non fui in grado di realizzare il mio intento poiché la scuola iniziava i
corsi fra due giorni ed a me mancavano alcuni documenti di immatricola
zione. Rimasi però a Bucarest. Per le strade si vedevano i camion carichi
di soldati tedeschi, le marce delle squadre della morte, e gli uomini dai volti
foschi. Il pensiero di vivere con quanto ci portava il babbo che faceva il
manovale a Bucarest, mi tormentava. A mala pena trovai lavoro in una
panetteria. Ma un bel giorno il padrone mi disse :
— Da domani sei licenziato, ragazzo !
E di nuovo cominciai a girare le strade nella speranza di trovar lavoro.
Qualche settimana dopo entrai quale impastatore in una pasticceria.
Faticavo dall'alba fino a tarda notte. Ebbi però la fortuna di conoscere
un uomo.jUn UOMO. Veniva, sempre a comprare qualche ciambella, o qual
che panino. Ognitanto si fermava a parlarci. Voleva sapere come si lavorava,
quanto si guadagnava.
Una sera andando verso casa ci incontrammo per caso. Mi prese per
mano e continuammo il cammino. Mi parlava come se fosse stato il mio papà.
Quando ci separammo mi diede un libro. Quella notte capii perché alcuni
402
Il tuo dizionarietto
il trafiletto = notiţă
immatricolazione = înscriere
le marce delle squadre della morte = marşurile echipelor morţii
faceva il manovale = era salahor
a mala pena = cu greu, de abis
impastatàre = frămîntător
pasticceria = qui : semigerie
la ciambella = covrig
il saccheggio = jefuirea
mi fecero conoscere = îmi făcură cunoştinţă
il mio collegamento = legătura mea
le piante dei piedi = tălpile picioarelor
svenimento = leşin
non cavai parola = n-am scos un cuvìnt
le catene = lanţuri
stampare = a tipări
la pena = pedeapsa
Vergastolo = muncă silnică
li scontai = i-am făcut
muover
a declanşa
fare lampo = război fulger
a chinui, a necăji guerra a coltello — duşmănie înverşunată
menare, fredda = război rece
portar
aduce război
Conversazione
Chi racconta il brano „Incontro col partito?
Che cosa fa egli attualmente?
Come inizia il racconto?
Perché era venuto a Bucarest ?
Dove ha conosciuto il vero uomo che lo aveva aiutato a diventare un atti
vista ?
Come entrò nella organizzazione clandestina? Come lavorava per il partito?
Fu tradito?
Che cosa seguì?
Fu condamnato ?
403
Aveva scontato gli anni di carcere?
Come fu liberato ; in che occasione ?
Hai conosciuto un tale attivista?
Puoi raccontare la storia di un tale militante nella clandestinità?
Esercizio
Racconta, riassumendo, un libro che presenta degli eroi che hanno lottato per
la liberazione del Paese dai nazisti e dai fascisti.
404
Lezione
Riepilogo
Indicativo
Xota
405
B. Il verbo volere
Congiuntivo Condizionale
Presente Imperfetto Presente
voglia volessi vorrei
voglia volessi vorresti
voglia volesse vorrebbe
vogliamo volessimo vorremmo
vogliate voleste vorreste
vogliamo volessero vorrebbero
Imperativo Participio
presente passato
vogli volente voluto
voglia
vogliamo Gerundio
vogliate presente passato
vogliano volendo avendo
voluto
Esercizi
406
(essere) innocente. Sono sicura che queste notizie (essere) interessanti.
Desideri, papà, che ti (leggere) questo articolo?
4. Traduci
Aş prefera ca tu să mănînci mai puţin. Aş fi preferat ca tu să bei mai
puţin. Aş crede că dvs. lucraţi din (per) interes. Aş fi crezut că dv.
lucraţi din interes. Ei ar vrea ca tu să pleci. Ei ar fi vrut ca tu să
fi plecat. Sînt sigură că pămîntul se învîrteşte. Mi se pare că sînt patru
surori. Mi s-a părut că au plecat cele patru surori.
407
e Sf. Gheorghe. Il più antico braccio è Sf. Gheorghe, lungo 118 km. e che
reca il 20% delle acque del Danubio. Gli studi fatti da scienziati romeni
e stranieri sul Delta sono giunti alla conclusione netta che la storia di
questa nostra terra inizia circa allo stesso tempo deir apparizione dell'uomo.
La sua superficie è di circa 5000 km2, che aumenta però ogni anno.
La prova che il Delta ,,cresce” sempre è il fatto che il faro di Sulina costruito
proprio alla bocca del braccio, ora si trova oggi a circa due chilometri
dalla riva. Le curiosità del Delta sono nel campo geologico e nella presenta
zione della fauna e della flora di questo incantevole posto. Il Delta è popo
lato in superficie, da interi boschi di : pioppi bianchi, frassini, iedera, vite
selvatica e giunco.
Inoltre vi si trovano intiere colonie contenenti oltre trecento specie
di uccelli che, vivono tranquillamente nel paesaggio acquatico ; una settan
tina di questi uccelli sono di passaggio per due o tre mesi ; alcuni uccelli
sono dichiarati ,,monumenti della natura" e difesi dalla legge, come per
esempio il pellicano e il cigno. Vi sono numerose colonie di pellicani formate
da individui molto bene sviluppati raggiungendo l'altezza di 1,80 m.
Dato il gran numero di uccelli che popolano il Delta, questo fu consi
derato un vero ,,paradiso degli uccelli” .
Dentro le acque invece, oltre alle specie indigene di pesce (la carpa,
408
il luccio, la luccioperca, il siluro ecc) il Delta ospita i pregiati storioni dai
quali otteniamo il saporito caviale.
Insomma chi ha avuto la fortuna di visitare questo „regno della pace” ,
del giunco e delle acque, non dimenticherà mai le sue bellezze naturali
e imparerà ad amare ancora di più il suolo della nostra Patria.
Il Uso diiionaretto
Conversazioni
409
Lo sai?
Hai mai osservato stormi (stoluri) di uccelli volare alti nel cielo ? Sono
gli uccelli migratori che si dirigono verso altre terre. Gli uccelli piccoli,
come le rondini, volano in gruppi numerosi, senza un ordine preciso ; gli
uccelli grossi, come le anatre (raţe) selvatiche, volano invece in ordinate
formazioni a V, simili a squadriglie di aerei.
Un po' di svago
Riepilogo
1. Indicativo a. contemporanea : |
— presente b. posteriore J con§iunt- Presente
— futuro c. anteriore : congiuntivo passato
Imperativo
2. Indicativo a. contemporanea
congiunt. imperf.
— imperfetto b. anteriore cong. trapass.
— pass. rem.
— trapass. pross. c. posteriore : condizionale pass.
[ presente
3. Indicativo a. contemporanea congiuntivo j jmperfetto
[ pass.
— pass, pross. b. anteriore: congiunt. j trapass_
c. posteriore condiz. passato
Nota. Devi ritenere che le norme per la concordanza dei tempi hanno —
in nn certo senso — carattere orientativo. Nella lingua moderna, specie
nella letteratura, queste norme possono essere non rispettate, soprattutto
a fini stilistici.
411
B. Il verbo uscire
Indicativo
Presente Imperfetto Pass. rem. Futuro
esco uscivo uscii uscirò
esci uscivi uscisti uscirai
esce usciva uscì uscirà
usciamo uscivamo uscimmo usciremo
uscite uscivate usciste uscirete
escono uscivano uscirono usciranno
Congiuntivo Condizionale
Imperativo Participio
— presente passato
esci uscente uscito
esca
usciamo
uscite
escano Gerundio
presente passato
uscendo essendo
uscito
Esercizi
412
Vedo che Lei sbadiglia! Temo che Lei (annoiarsi), o forse è stanca?
Suppongo che dopo tanto studio Lei (preferire) riposarsi un po !
Vedo che il sole batte sul banco: non ti da fastidio? Vuoi che io (chiudere)
la finestra ?
3. Traduci.
Vreau să ies! Cu acest timp frumos nu pot să rămîn în casă. Mă gîndesc
să vizitez Muzeul Satului.
Trebuie să vă grăbiţi, dacă nu vreţi să pierdeţi trenul.
Este posibil să întîlneşti un prieten în orice parte a ţării.
Văzui lume multă şi alergai să văd ce s-a întîmplat. încearcă să mă
înţelegi; nu vreau să te jignesc. încercaţi (dv) să mă înţelegeţi, 1111 viwm
să vă jignesc.
413
— Senti Mircea, vuoi che aiutiamo questi ragazzi? Noi conosciamo
un po' la storia di questo Museo e potremmo essere per loro veri e propri
ciceroni.
— D'accordo. Andiamo a conoscerli.
Le porte deH'ingresso si aprono e la gente si presenta davanti allo spor
tello dei biglietti. Mircea e Ştefan si avvicinano al gruppo dei ragazzi italiani.
— Buon giorno ragazzi e benvenuti in Romania !
— Toh ! ma tu come mai parli la nostra lingua ?
— Non c'è nessun segreto, io e il mio amico abbiamo studiato l'italiano
ad uno dei licei della Capitale.
— Bravi ! Lo parlate molto bene. Complimenti.
— Grazie ! Siete molto gentili.
— Macché ! Sentite ragazzi, non volete accompagnarci nella nostra vista
per il Museo ? Così avremo l'occasione di conoscerci meglio.
— È appunto quello che desideravano pure noi. Cioè noi vogliamo
mettere in pratica tutto quello che abbiamo studiato all'italiano, vogliamo
dunque parlare in italiano, e pensiamo che questa sia una buona occasione.
— Allora, visto che abbiamo tutti i biglietti, entriamo.
— Oh, ma questo è addirittura un villaggio naturale.
— Sì, dice Mircea, in un certo senso sì.
— Io non credo che da noi, in Italia, ci sia un museo etnografico all'aper-
to come questo.
— Per quanto sappia io no. Sapete, ho letto sull'opuscoletto, che
di musei in Europa ve ne sono pochi ; si trovano soprattutto nei paesi
nordici.
— Questo è collocato in una zona meravigliosa di verde e in riva al
lago !
— E le case saranno forse disposte a seconda delle vostre regioni, non
è vero?
— Verissimo.
— Da quando esiste questo museo?
— So, risponde Stefano, che nel 1936 si era organizzata una esposizione
all'aperto di case e di fattorie dei nostri contadini. È stata forse l'idea che
abbia determinato la creazione di un museo permanente. Ma il museo,
così come lo vedete, data solo dal 1948.
— Giusto, Ştefan, riprende allora Mircea. Nel '48 fa elaborato e organiz
zato secondo un piano regolatore, scientifico.
— Ho l'impressione che queste case dal tetto di legno e di giunco siano
autentici monumenti di architettura vostra, romena, no ?
— Non ti sbagli affatto ! Esse rappresentano infatti la nostra storia
e la nostra geografia.
414
— Già ! Una storia ben differente dalla nostra, e che si riflette nella
creazione artistica degli oggeti in legno a dei lavori a mano che sono veramen
te una meraviglia.
— Quello che mi piace di più, riprende un ragazzo italiano, in questo
museo è la varietà della abitazioni compreso il loro interno con la gamma
svariatissima di tanti colori e di tanti oggetti.
— Ecco qui, una della chiese caratteristiche, tutta in legno e che è stata
trasportata da un villaggio di montagna.
— Magnifica, infatti !
— Guardate, ce n'è un'altra dall'altra parte della strada.
— Oh, ma qui bisogna soffermarsi una giornata intiera per poter visi
tare con comodo tutto il museo.
— È vero ! Ma siccome noi non abbiano tanto tempo a nostra disposi
zione, penso che dobbiamo ritornare un'altra volta ; allora proseguiremo
la visita casa per casa. Ma intanto noi andiamo tutti a prendere un gelato
prima di separarci.
— Ecco una buona idea ! Andiamo !
E tutti escono rumorosamente.
Il tuo dizionaretto
415
il pattinaggio il calcio
gli sci il rugby o palla ovale
il nuoto il pallavolo — volei
la scherma (scrimă) il pallacanestro — baschet
il canotaggio il pallamano — handbal
il ciclismo il tennis (o palla corda)
la ginnastica (da tavolo, da campo)
Conversazione
Esercizio
E1 giunta Testate
Cantano le cicale!. . .
416
. . . Vacanze
Salutiamo !
i professori i colleghi
— Buon giorno compagno (signor) direttore ! — Benvenuto com
— Buona sera compagno (signor) professore ! — Ciao pagno
— ArrivederLa compagna (signora) professoressa ! — Arrivederci amico
Ci presentiamo!
Strutture Vocabolario
Io sono scolaro. il professore
Tu sei allievo. la professoressa
Egli è alunno. l'allievo — l'allieva
Essa è Maria. l'alunno — l'alunna
Lei è la professoressa. lo scolaro — la scolara
Come ti chiami? Modi di rispondere
Io mi chiamo .. . — Piacere!
Tu ti chiami .. . — Lieto !
Egli
Lei si chiama — Lieto di conoscerti !
Sì No
— Maria è presente? — Andrei è presente?
— Sì, Maria è presente. — No, Andrei è assente.
— Carlo è assente? — No, Andrei non è presente ;
— Sì, Carlo è assente. egli è assente.
Accomodatevi!
Si accomodi!
Modi cortesi Grazie, mille grazie!
La ringrazio tanto!
Permesso entrare ( domandare, rispondere).
418
n
La classe
1
Strutture Vocabolario
classe
porta
finestra
lampada
la vagna
Questa è una spugna
p arete
cattedra
Che cosa è questa sedia
carta geografica
allieva
Questa è un' alunna
la classe, porta, ecc.
Dove è l a . . . ? Ecco r allieva, alluna
classi, port*e, finestre
Dove sono le. Ecco l e . . lampade, spugne, ecc.
Strutture Vocabolario
muro
pavimento
soffitto
Questo è un banco
termosifone
gesso
Che cosa è questo ? attaccapanni
allievo
scolaro
Questo è uno. stemma
419
cancellino, muro,
il... ? il. pavimento, soffitto,
banco, termosifone
Dove è l o . . . ? Ecco lo. scolaro, stemma
un gesso
Che cosa è quello? Quello è uno stemma
un' attaccapanni
una lavagna
Che cosa è quella? Quella è un' allieva
una scolara
III
Strutture Vocabolario
Io ho il libro
Tu hai il quaderno
un. . . .
Egli
una. . . il temperino
Essa ha
Lei l'astuccio
420
il. .. nel banco
c’ è
dentro m nel’ armadio
ci sono
la.. . nella classe
Strutture Vocabolario
Egli
Essa guarda lo stemma, il quadro.
Lei
Io scrivo
Tu scrivi
Egli
Essa scrive la matita,
Lei la biro.
con la penna stilografica,
Noi scriviamo il lapis,
Voi scrivete i pastelli.
Essi
Esse scrivono
Loro
421
Attività
Nella scuola
Strutture Vocabolario
il romeno la lingua romena
Titaliano la lingua italiana
studiare
il francese la lingua francese
imparare
l'inglese la lingua inglese
parlare
il russo la lingua russa
una lingua straniera
Nella classe
Nell’ intervallo
davanti a indietro a
422
Sommario
Lecţii introductive — Să pronunţăm şi să scriem c o r e c t ............................. 3
Lezione 7a. Benvenuto ........................................................................................ 9
Lezione 2a. L'inizio della lezione d'italiano...................................................... 16
Lezione 3a. Una grande scuola ....................................................................... 22
Lezione 4a. I poeti c a n t a n o ............................................................................... 28
Lezione 5a. I figlioli ............................................................................................ 36
Lezione 6a. Gli occhi del b a b b o ....................................................................... 43
Lezione 7a. Questi verbi che passione .......................................................... 48
Lezione 5a. Cadono le foglie ........................................................................... 56
Lezione 0a. Le città opera dell' uomo .......................................................... 64
Lezione 10*. L 'a p p a rta m e n to ............................................................................... 73
Lezione 11*. Le lavori domestici ......................................t............................... 81
Lezione 12a. Bellezza e s a lu te ............................................................................... 88
Lezione 13a. Il calendario ................................................................................... 96
Lezione 14*. L 'o r o lo g io ............................................................................................
Lezione 15a. Davanti alle v e t r i n e .......................................................................
Lezione 16a. Sfogliando il giorn ale.......................................................................
Lezione 17a. Uno sguardo all' Italia ...............................................................
Lezione 18a. Itinerario i t a l i c o ............................................................................... 134
Lezione 19a. L'orto botanico di C l u j................................................................... 141
Lezione 20a. Due l e t t e r e ........................................................................................ 150
Lezione 21a. Al museo G. A n t i p a ....................................................................... 158
Lezione 22a. Uno scolaro intelligente ............................................................... 166
Lezione 23a. Opere d'arte dalla sabbia .......................................................... 174
Lezione 24a. Il r a d a r ................................................................................................ 181
Lezione 25a. Missili nello spazio ....................................................................... 187
Lezione 26a. Il sistema solare ........................................................................... 196
Lezione 27a. G i o t t o ................................................................................................ 204
Lezione 28a. Il D avid................................................................................................ 213
Lezione 29a. Raffaelle S a n z i o ............................................................................... 222
Lezione 30a. Leonardo Da Vinci ....................................................................... 229
Lezione 31a. Cifre e numeri ........................................................................... 236
Lezione 32a. Un fazzoletto e un colpo di fu c ile .............................................. 244
Lezione 33a. Alcune nozioni de c h i m i c a ........................................................... 253
Lezione 34a. Il Signor V e n e r a n d a ....................................................................... 261
Lezione 35a. Uno degli sport più completi : il n u o t o ................................. 269
Lezione 36*. Il gioco del calcio ....................................................................... 277
Lezione 37a. Le mie ricerche per l'educazione s t r a d a le ............................. 286
Lezione 38a. Dante ................................................................................................ 298
Lezione 39a. Galoppo n o t t u r n o ........................................................................... 308
Lezione 40a. Jauffré R u d e l .................................................................................... 317
Lezione 41a. La cavalla s t o r n a ........................................................................... 327
Lezione 42*. I tre regni della n a t u r a ............................................................... 338
Lezione 43a. La voce dell' i n g e g n o ................................................................... 349
Lezione 44a. Amare la musica ........................................................................... 357
Lezione 45^. Una splendida corte ................................................................... 365
Lezione 46a. I fratelli Cervi, Madre C o r a g g io .................................................. 374
Lezione 47a. L 'i n d u s t r i a ........................................................................................ 381
Lezione 48a. L'agricoltura ................................................................................... 388
Lezione 49*. Incontro col P a r t i t o ....................................................................... ..... 397
Lezione 50a. Sosta nel Delta del D a n u l i o ...................................................... ......405
Lezione 51a. Il Museo del villaggio....................................................................... ......411
Lezione oralt p r e p a r a t o r ie .................................................................................... ......418
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Manualul a fost elaborat în anul 1972 pe baza programei
întocmite de Ministerul Educaţiei şi Învăţămîntului.