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Media, comunicazione
e politica internazionale
Fabio Fatichenti
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MONDO E TENDENZE Fabio Fatichenti
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Media, comunicazione e politica internazionale MONDO E TENDENZE
Cinema e propaganda
di Elena Dell’Agnese
Forme di propaganda, ossia forme di comu- anche da parte di chi studia la geopolitica.
nicazione mirata a convincere chi ascolta a Questo sforzo interpretativo è stato prevalen-
fare qualcosa, nell’interesse di chi parla e non temente innescato dalla Critical Geopolitics,
nel suo, esistono da sempre, o almeno sin dai un approccio di ricerca emerso nel corso degli
tempi in cui gli esseri umani hanno iniziato anni Novanta del Novecento grazie all’opera
ad organizzarsi in termini societari: enfatiz- di autori come Gerard Toal, Simon Dalby, John
zare le proprie virtù, identificare un ‘nemico Agnew, Joanne Sharp, Klaus Dodds e Jason
pubblico’ per rinforzarsi e ottenere il consen- Dittmer. In contrapposizione alla geopolitica
so, emanare notizie false fa parte della storia tradizionale, accusata di essere al servizio del
della comunicazione politica. Solo a partire potere, la Critical Geopolitics ha come obietti-
dall’inizio del XX secolo, tuttavia, la propa- vo primario quello di ‘capire, non promuovere’
ganda è stata teorizzata come tale. le dinamiche geopolitiche internazionali. Ciò
La capacità della comunicazione di massa significa tentare di decostruire il cosiddet-
di orientare le scelte politiche (e geopoliti- to ‘discorso geopolitico’, ovvero il sistema
che) di una nazione non si limita però al fra- di categorie interpretative date per scontate
ming dell’informazione. Un ruolo importante attraverso il quale viene dato un senso ‘ge-
spetta anche alla cultura popolare. Il cinema, opolitico’ al mondo. Secondo Gerard Toal, il
ad esempio, fu utilizzato in questo senso già discorso geopolitico scaturisce da ogni mo-
durante la Prima guerra mondiale, non solo dalità di rappresentazione dello spazio: per
da parte degli Stati Uniti, dove il Committee questo, insieme agli atlanti, ai libri di testo, ai
Creel aveva una propria Division on Films, ma discorsi ufficiali dei politici, che costituiscono
anche da parte di altri attori del conflitto, la ‘geopolitica formale’ e la ‘geopolitica pra-
come il Regno Unito, l’Australia, l’Italia (Ma- tica’, anche le notizie diffuse dai media e le
ciste alpino, 1916) e la Germania. Nel 1928, la immagini di luoghi e di società proposte dal
Zeitschrift für Geopolitik – edita e diretta da cinema e dalla televisione vengono conside-
Karl Haushofer – pubblicava un articolo de- rate una fonte, che viene definita come ‘geo-
dicato al potenziale utilizzo del cinema nel politica popolare’.
mostrare immagini di interesse geopolitico e Spesso l’attenzione di chi si occupa di ge-
nel favorire lo sviluppo di un interesse nazio- opolitica e di relazioni internazionali tende a
nale, soprattutto fra i giovani. Nella Germania privilegiare l’analisi di film e prodotti dai con-
nazista, la produzione cinematografica ven- tenuti esplicitamente politici, come la guer-
ne posta sotto il controllo del ministero della ra o il terrorismo, oppure caratterizzati dalla
Propaganda, e vide la realizzazione di opere di rappresentazione di movimenti migratori e
altissimo livello estetico come Il trionfo della confini internazionali. Va tuttavia rimarcato
volontà, di Leni Riefenstahl, del 1935. Anche che anche le opere di mero intrattenimento,
il fascismo attribuì alla comunicazione visiva apparentemente prive di qualsiasi riferimento
un ruolo importante, focalizzando tuttavia la alla politica, possono essere veicolo di cate-
propria attenzione soprattutto su documen- gorie interpretative di carattere egemonico, o
tari e cinegiornali, cui veniva primariamente antiegemonico, a seconda dei loro contenuti o
affidato il compito di illustrare meriti e com- anche della forma estetica con cui sono rea-
piti del regime. La storia del cinema di propa- lizzate, e possono per questo porsi ‘a suppor-
ganda non si esaurisce con i periodi di guerra to dell’ideologia dominante’, oppure essere
o con le dittature. È noto il coinvolgimento del ‘resistenti’ nei suoi confronti (un esempio di
Pentagono nella produzione di pellicole diret- film resistente, sia per il contenuto sia per la
tamente di propaganda, come Berretti verdi forma, è costituito da Redacted, di Brian de
(1968, di John Wayne), che scatenò critiche Palma, del 2007, girato come un montaggio di
feroci da parte della stampa statunitense, video artigianali e mirato ad esprimere i punti
a causa del contenuto troppo apertamente di vista di individui diversamente coinvolti nel
a favore della guerra in Vietnam, o mirate a conflitto in Iraq).
sostenere il reclutamento delle truppe, come Vi sono poi film che in apparenza apparten-
Top Gun (1986, di Tony Scott). Un messaggio gono al cinema dominante, ma che si dimo-
di supporto alla politica estera statunitense strano capaci di veicolare un messaggio poli-
può essere tuttavia individuato anche in ope- tico antiegemonico con un semplice scambio
re più recenti, come Black Hawk Down (2001, di battute fra i protagonisti e che per questo
di Ridley Scott), The Hurt Locker (2008, di Ka- vengono definiti come film ‘fessura’ (Zohan,
thryn Bigelow), Argo (2012, di Ben Affleck) e del 2008, un film comico dai contenuti piut-
American Sniper (2014, di Clint Eastwood), o tosto volgari, offre ad esempio un secondo
in serie televisive come 24 o Homeland. livello di lettura a chi lo sa cogliere, con inte-
Da alcuni anni, il contenuto ‘politico’ del ressanti riferimenti alla situazione politica del
cinema è oggetto di attenzione e di analisi conflitto fra Israele e Palestina).
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Il kitchen’s debate
di Emanuela Costantini
Il kitchen’s debate (‘dibattito della cucina’) si continuo e inarrestabile, ragion per cui non si
inserisce nel contesto dei rapporti tra Stati Uni- riteneva che ciò che rappresentava il massimo
ti e Unione Sovietica nella fase successiva alla dello sviluppo in un certo periodo potesse vale-
morte di Stalin. La destalinizzazione intrapresa re anche negli anni seguenti. Per questo motivo
dal segretario del Partito Comunista dell’Unio- non era importante che arredamenti ed elettro-
ne Sovietica (Pcus) Nikita Chruščëv, nel 1956, domestici durassero: le generazioni successive
aprì una fase contraddittoria nelle relazioni tra avrebbero avuto la possibilità di scegliere so-
le due potenze, caratterizzata da minacce e luzioni abitative più moderne. Il dibattito andò
tentativi di dialogo. Il fatto che comunque, an- avanti, con Chruščëv che rivendicava la crescita
che nei momenti di maggiore tensione, si riuscì impetuosa dell’Urss, uno stato giovane e già in
ad evitare lo scontro diretto, sembra giustifi- rapida ascesa, e preannunciava che nel giro di
care l’immagine di un mondo in cui il bipolari- pochi anni il suo paese avrebbe superato gli
smo era ormai consolidato. Uno dei risultati di Usa in termini di benessere. Nixon, però, esaltò
questa evoluzione del contesto internazionale il modello statunitense, che si concentrava sul
fu il trasferimento della contrapposizione tra i perseguimento del benessere del cittadino. Nel
due blocchi su altri piani oltre quello politico, dibattito Chruščëv apparve più rozzo e diretto,
inclusa la comunicazione. L’idea che si doves- ma più brillante di Nixon, anche se la sua battu-
se veicolare la superiorità del proprio modello ta conclusiva si rivelò a doppio taglio. Alla fine,
politico ed economico spinse, ad esempio, le infatti, egli insinuò che il dibattito sarebbe stato
autorità della Repubblica Federale Tedesca a trasmesso negli Usa censurato, senza le parti in
fare di Berlino Ovest la vetrina del benessere cui si esaltavano i successi sovietici. Nixon, su
raggiunto dal sistema capitalista, provocando pressione di Chruščëv, si impegnò a trasmet-
la reazione del segretario del Partito Comuni- terlo per intero, ma, alla fine, chiese che fosse
sta della Repubblica Democratica Tedesca, Ul- fatto altrettanto in Urss. Al di là del successo
bricht, e dello stesso Chruščëv, e aprendo nel mediatico del leader sovietico, non c’è dubbio
1958 la crisi sullo status della città; crisi che si che l’obiettivo degli Usa di veicolare il proprio
sarebbe conclusa definitivamente nel 1961 con modello sociale fosse pienamente riuscito. Non
la costruzione del Muro. soltanto una folla di visitatori si riversò a vede-
Il kitchen’s debate costituisce un episodio re le meraviglie tecnologiche della cucina oc-
emblematico dell’importanza assunta dalla cidentale, ma corse ad accaparrarsi i bicchieri
persuasione mediatica nelle relazioni interna- di plastica in cui veniva servita una nota bibita
zionali. Usa e Urss si erano accordati per orga- gassata affermatasi come sponsor battendo un
nizzare nel 1959 un’esposizione internazionale brand ancora più celebre.
in entrambi gli stati. Quella sovietica fu inau- Il valore del kitchen’s debate va oltre il suo ri-
gurata a New York in giugno ed ebbe un otti- scontro mediatico. Il viaggio a Mosca di Nixon
mo successo. Un mese dopo, alla presenza del fu la premessa per la costruzione di un nuovo
vicepresidente statunitense Richard Nixon, fu rapporto tra le due superpotenze. Il vicepresi-
aperta la fiera internazionale di Mosca. Il padi- dente americano invitò ufficialmente Chruščëv
glione degli Usa fu allestito per rappresentare in a Washington e la visita, che si svolse nel set-
ogni minimo particolare l’interconnessione tra tembre del 1959, fu la prima ufficiale di un capo
democrazia, benessere e consumo e per dimo- di stato sovietico. In quell’occasione, Chruščëv
strare che a beneficiarne erano soprattutto le confermò l’immagine che di lui era emersa du-
famiglie. Persino il personale fu selezionato in rante il dibattito: quella di un uomo brillante e
modo accurato: numerosi tra hostess e steward schietto, seppure non raffinato. I contatti che si
erano afroamericani, così da significare il livel- erano finalmente stabiliti alla fine degli anni Cin-
lo di integrazione razziale e sociale raggiunto. quanta non aprirono una vera fase di distensio-
Una delegazione sovietica visitò la mostra pri- ne. Com’è noto, l’inizio del successivo decennio
ma dell’apertura. A capo della delegazione c’e- fu caratterizzato da nuove occasioni di scontro
ra lo stesso Chruščëv. Il leader sovietico rimase (l’abbattimento di un aereo spia statunitense in
particolarmente colpito dal modello di casa Urss, la costruzione del Muro di Berlino, la cri-
monofamiliare esposto. Essendo composto da si di Cuba). Eppure, il dibattito dimostrò che il
pannelli di legno, esso a suo dire dimostrava confronto si era spostato anche sul piano della
tutta la fragilità dei prodotti statunitensi. Quelli propaganda. Dimostrò soprattutto che gli Usa
sovietici, al contrario, sosteneva Chruščëv, era- avevano compreso la forza attrattiva che eser-
no solidi e fatti per durare. Su questo aspetto citava sull’immaginario della popolazione civile
iniziò quindi uno scambio di battute con Nixon del blocco orientale un modello improntato al
(il kitchen’s debate, appunto). Il segretario del benessere e ai consumi. Quel fattore avrebbe
Pcus rivendicava la superiorità delle conquiste giocato un ruolo molto importante quasi tre de-
sovietiche in ambito scientifico e tecnologico, cenni dopo, quando la cortina di ferro sarebbe
in grado di soddisfare i bisogni di più genera- finalmente caduta anche in nome della volontà
zioni, laddove il vicepresidente statunitense della popolazione sovietica e dei paesi satelliti
obiettava che nel suo paese il progresso era di sposare lo stile di vita capitalista.
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dia e di old media insieme» (Ballardini 2015, Daesh si è avvalso di tutti i canali disponibi-
p. 131). In più occasioni infatti Daesh ha dato li in rete, mostrando predilezione per i social
prova di saper sfruttare le potenzialità del web network, in particolare Twitter. È su questa
in modo proficuo, ottenendo risultati non tra- piattaforma infatti che i suoi sostenitori sono
scurabili in termini di risonanza mediatica del risultati più attivi, come riferiscono i dati
proprio messaggio. Anche se la strategia co- analizzati da Berger e Morgan in uno studio
municativa adottata ha previsto l’utilizzo di del 2015 intitolato The Isis Twitter Census
tutte le tecnologie a disposizione, Internet può (Carlotti e Franchini 2015). Per riassumere,
essere considerato lo strumento privilegiato sono essenzialmente due i maggiori aspetti da
per la diffusione dell’ideologia del terrore. La considerare sull’uso che Daesh ha fatto dei
frase formulata nel 2005 dal leader di al-Qai- media digitali. In primo luogo va segnalato
da Ayman al-Zawahiri («Io vi dico: siamo in l’aver proposto un’immagine di sé capace di
una battaglia, e più della metà di essa si svol- rovesciare «lo stereotipo del primitivo e del
ge sul campo di battaglia dei media») mira a sottosviluppato che l’Occidente ha proiettato
sottolineare con enfasi come lo sforzo bellico sul Medio Oriente […]. Il combattente isla-
sul fronte mediatico debba avere necessaria- mico ignorante e privo di cultura si è rivelato
mente la priorità (Ballardini 2015). Alla luce così essere un blogger, un hacker, un abile im-
di ciò si comprendono natura e finalità del- paginatore di immagini e di notizie» (Cervelli
la propaganda 2.0, dove grazie alla pervasi- 2015, p. 119). In secondo luogo occorre con-
vità della rete la dimensione social del jihad siderare che tutto il materiale presente in rete
è funzionale alla diffusione ‘virale’ di video – non solo i video di propaganda, ma pure i
dell’orrore la cui circolazione è pressoché testi e i comunicati stampa diffusi attraverso i
impossibile da arrestare (infruttuosa si è in- social network da jihadisti o aspiranti tali – ha
fatti presto rivelata la soluzione di presidia- finito per costituire un vero e proprio archi-
re i flussi informativi attraverso la censura). vio digitale; dal momento che nulla scompare
Per comunicare e svolgere la sua propaganda da Internet, o almeno non del tutto, ci trovia-
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IL SOFT POWER NEL MONDO mo di fronte al paradosso per cui Daesh, nella
sua forma concreta, è in via di sconfitta «ma la
Aspetti del soft power sua biblioteca resterà, e servirà da ispirazio-
ne, lezione, modello. Sopravvivrà e tornerà a
perseguitarci» (Salazar 2015, p. 197).
Autorevolezza Politica Attività Cultura, patrimonio,
delle istituzioni estera diplomatica sport, cinema, moda
I media nel tempo del soft power
e della public diplomacy
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POLITICA E INFORMAZIONE SU TWITTER diplomazia 2.0. Tra i new media, che nello
scenario comunicativo globale hanno portato
Primi 10 profili Twitter di uomini politici e media internazionali
all’avvio di una nuova era per le relazioni tra
per numero di followers (milioni) gli stati, emerge Twitter, risultato fondamen-
tale dopo le elezioni presidenziali del 2009 in
Iran. Unico strumento sfuggito alla censura
Barack Obama CNN Breaking News
USA 79,8 USA 43,9 del governo, Twitter ha consentito a Mir-Ho-
sein Musavi e al suo popolo di diffondere la
Narendra Modi The New York Times propria voce, divenendo così il vero protago-
India 24,8 USA 31,7 nista della rivolta iraniana. L’insediamento
di Barack Obama alla Casa Bianca (2009) è
Donald Trump
16,0
BBC Breaking News
27,0
stato accompagnato soprattutto dalla neces-
USA Regno Unito
sità di restituire al pubblico estero un’imma-
Dalai Lama The Economist gine positiva degli Stati Uniti: un obiettivo
13,0 Regno Unito 17,2 perseguito proprio grazie ai nuovi strumenti
di comunicazione, provando a ristrutturare le
Papa Francesco Al-Arabiya relazioni col mondo arabo musulmano pro-
(primo profilo in spagnolo) 12,4 UAE 14,6
fondamente deteriorate dopo le guerre in Af-
Hillary Clinton The Wall Street Journal
ghanistan e in Iraq e a seguito della discussa
USA 11,3 USA 12,3 vicenda del carcere cubano di Guantánamo.
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TURCHIA
centralizzazione
del potere
TUNISIA SIRIA
cambio di regime guerra civile
e processo IRAN
MAROCCO 1 repressione
di democratizzazione
riforme autoritaria
modeste 2
ALGERIA
nessuna riforma 3
LIBIA EGITTO KUWAIT
di rilievo guerra cambio repressione
civile di regime autoritaria
e restaurazione
autoritaria 4
2
5
MAURITANIA 1 IRAQ
nessuna riforma 1
2 GIORDANIA
di rilievo 3 KUWAIT
4 QATAR YEMEN
5 OMAN guerra
nessuna riforma civile
di rilievo 1 ARABIA
SAUDITA
2 UAE
non coinvolti
direttamente
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aprendo il fuoco contro civili disarmati). In squarcio di oggettività (‘verità’) nel buio di
breve, si affermerà quale fattore positivo ciò un universo arabo retrivo e tutto sommato
che spesso è invece imputato negativamente ancora semisconosciuto ai più.
a Internet, ovvero la rapida aggregazione di Se sul ruolo giocato da web e social network
un numero elevatissimo di persone capace di quali catalizzatori di rivolte ormai non vi
infondere una forza propulsiva agli eventi: possono essere dubbi, questi sorgono sem-
prima nel web, poi in luoghi fisici prestabiliti mai sulla effettiva capacità di detti media
proprio grazie a un ulteriore processo media- di confermare tali potenzialità in prospetti-
tico. Pervasivi e operanti pure in dispregio va. In altre parole, mentre nelle vicende del
di serrati interventi censori, per accessibili- 2011 l’effetto domino è stato esito anche di
tà, fruibilità e rapidità d’azione i social media un innegabile effetto sorpresa, non si può
debbono ritenersi gli autentici protagonisti escludere che da quell’esperienza possano
dei rivolgimenti politici che hanno mutato, derivare adeguate contromisure: il controllo
sia pure per poco tempo, il volto politico del sul web, parziale o totale, è pur sempre alla
Mediterraneo arabo, soprattutto se si tiene portata dei regimi autoritari; inoltre, se nella
conto che notizie e immagini cui veniva dato fase iniziale, cioè quella che ha portato alla
ampio risalto nei paesi della sponda setten- caduta di alcuni regimi, i social network sono
trionale del Mediterraneo sono state il prete- stati decisivi per mobilitare la popolazione e
sto dell’intervento militare francese (poi di- fornire organizzazione a una protesta spon-
venuto di un’ampia coalizione Nato) contro tanea, in seguito, di fronte alla necessità di
il regime di Mu’ammar Gheddafi. È come se costruire un sistema democratico, questi soli
l’ondata informativa trasmessa dai social me- strumenti hanno rivelato tutti i propri limiti.
dia abbia rappresentato per l’Occidente uno Il principio di regolazione dei rapporti tra i
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Libertà su internet:
Paese libero
Cyberconflitti e cybersicurezza
Nell’ottobre 2016, alla vigilia dell’elezione alla chi per carpire dati e informazioni, ad esempio le
presidenza degli Stati Uniti di Donald Trump, gli intercettazioni di comunicazioni riservate (l’orga-
Usa accusavano esplicitamente la Russia di aver nizzazione internazionale Wikileaks deriva buona
organizzato una campagna su larga scala per in- parte dei segreti che poi diffonde nel proprio sito
terferire nelle elezioni anche con incursioni nei da tali attività); infine, in casi estremi, gli attacchi
server del Partito democratico e di altri esponenti portati attraverso il web possono mirare alla di-
politici. Insomma, si apriva un conflitto, combat- struzione di apparecchiature di comunicazione
tuto però non da militari tradizionali, bensì da e/o di infrastrutture strategiche funzionali all’e-
abilissimi hacker. Nell’atto di accusa, esplicitato rogazione di servizi essenziali (energetici, idrici,
formalmente dalle autorità statunitensi e diffuso di trasporti ecc.). È probabile che l’intelligence
attraverso i media, si sosteneva che il governo statunitense non paventi un attacco alle proprie
russo era ritenuto responsabile delle incursio- infrastrutture fondamentali – ciò che potrebbe
ni nella posta elettronica di alcune personalità e costituire un autentico atto di guerra –, piuttosto
istituzioni americane, incluse organizzazioni po- la preoccupazione riguarderebbe il furto di se-
litiche, e vi era la certezza che solo esponenti di greti tecnologici e industriali, o possibili azioni di
alto rango delle istituzioni russe potevano aver manipolazione della comunicazione attraverso la
autorizzato tali attività. Mentre la Russia negava, diffusione di falsi documenti accompagnata dalla
da parte statunitense giungevano poi ulteriori di- proliferazione di falsi account sui principali social
chiarazioni nelle quali si sosteneva che la rispo- media. Nel giugno 2013 il tema dello spionaggio
sta alle aggressioni avrebbe contemplato azioni informatico è stato uno dei principali punti di di-
‘anche nella sfera del cyberspazio’. Il caso sopra scussione fra l’allora presidente americano Ba-
ricordato non è che l’ultimo di una serie di episodi rack Obama e il suo omologo cinese Xi Jinping nel
analoghi in cui gli Usa hanno lamentato di essere ranch californiano di Sunnyland. Obama ha affer-
stati bersaglio di aggressioni attraverso il web: il mato che la questione della cybersicurezza è de-
primo, risalente al 1999 e denominato Moonlight stinata a divenire di sempre maggiore importanza
Maze è consistito in una serie di attacchi coordi- nell’ambito delle relazioni internazionali, parago-
nati ai computer del Dipartimento della difesa e di nando il tema ad «acque inesplorate dove manca-
importanti atenei e la responsabilità è stata attri- no ancora regole di navigazione». Al primo punto
buita all’intelligence russa; il secondo episodio ri- nell’agenda del summit era, non casualmente, il
sale al 2003, è noto con il nome in codice di Titan tema dello spionaggio informatico: ne è seguita
Rain e colpevole è stata in questo caso ritenuta la la stesura di una sorta di ‘galateo’, ovvero un in-
Cina. I tipi di attacchi che possono essere condot- sieme di convenzioni da non trasgredire in nome
ti nel corso di una cyberguerra si differenziano in della necessità di mantenere buoni rapporti in-
base alla pericolosità: quelli meno temibili si con- ternazionali. È ancora presto per affermare che la
cretizzano in forme di vandalismo sul web (defa- maniera tradizionale di condurre i conflitti ha ce-
ce) e sono generalmente mirati a mettere fuori duto del tutto il posto a un teatro nuovo e virtua-
uso specifici server o siti senza impossessarsi dei le. La rete e i social network possono però senza
dati ivi contenuti; più gravi sono invece gli attac- dubbio costituire un ulteriore terreno di scontro.
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per prevalere sul massimalismo, quand’anche zione in campo medico finiscono per incide-
questo sia supportato da ragioni umanitarie re positivamente sulla qualità della vita delle
(basti considerare la difformità di reazioni dei società, lo stesso si potrà senz’altro verificare
paesi dell’Unione Europea in materia di ac- grazie ai media, soprattutto i nuovi; di questi,
coglienza dei migranti). con riferimento alle relazioni internazionali,
A tutto questo si potrà comunque obietta- nessuno discute la capacità di generare terri-
re che i media sono tecnologie e strumenti in tori alternativi – cioè nuovi spazi organizzati,
continua evoluzione, perciò come, nel lungo sia pure intangibili – potenzialmente in grado
periodo, i ritrovati della ricerca e sperimenta- di moltiplicare le opportunità di confronto.
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