I. I fatti noti. mo mese di gravidanza, di memorizzare un
I. 1. La vita intrauterina. messaggio musicale: l'autore ha fatto ascoltare a un gruppo di feti in. utero la frase del fagotto di Pierino Già prima della nascita il bambino è immerso in un e il lupo di Prokof'ev (il fagotto corrisponde allo bagno sonoro che condizionerà in parte il suo spettro udibile dal feto). i risultati hanno mostrato che sviluppo psichico ulteriore. L'organizzazione di non solo i feti reagiscono all'ascolto, ma i neonati questo universo sonoro comincia a manifestarsi verso sottoposti a questo stimolo, riascoltando la frase, si il quinto mese di gravidanza e compare negli calmano se piangono, o aprono gli occhi se li esperimenti a partire dal settimo mese [Feijol 1981], avevano chiusi, mentre la stessa reazione non è stata quando è stato osservato che il feto risponde con dei osservata nei neonati non sottoposti durante la movimenti stimoli sonori esterni sufficientemente gestazione allo stimolo musicale. forti da coprire i rumori di fondi intrauterini. Questi Già da prima della nascita esiste quindi stimoli gli giungono però filtrati, ed egli può udirli so un'intensa attività uditiva ed è grazie a questa che si lo se contengono frequenze relativamente basse (300 stabiliscono i primi scambi e legami con l'ambiente Hz all'inizio, poi progressivamente fino a 1200 Hz). fisico e umano. In particolare, come è ben riassunto Allo stesso modo il feto riceve la voce della madre da J. P. Lecannet [1995], è certo che una grande e, secondo i risulta ti di alcune ricerche [Querleu e varietà di stimoli acustici, tra i quali i suoni musicali, Renard 19811, essa sarebbe riconosciuta fra altre sono abbastanza intensi da essere percepiti dal feto, voci'. grazie alla percezione del ritmo e sviluppando il suo sistema uditivo; che questo dell'intonazione. Ciò spiegherebbe perché, secondo sistema è già funzionale 3 o 4 mesi prima della De Casper e Fifer [1980] e Fifer [198i] i neonati di nascita, e che i feti da 7 mesi a 7 mesi e mezzo meno di tre mesi distinguono la voce della madre da reagiscono in maniera evidente a suoni esterni, quella di un'altra donna Allo stesso modo Fifer e compresa la parola; e infine che l'esposizione Moon [1989] e Moon e Fifer [1990] mostrano che i prenatale a stimoli acustici ha effetti strutturali e neonati preferiscono la voce materna "intrauterina" - funzionali sul sistema uditivo. e cioè la voci con le qualità acustiche percepite La familiarizzazione prenatale a determinati suoni o durante la condizione fetale, anche si deformate e categorie di suoni, o a sequenze di suoni, aiuta a filtrate dalla stessa voce in diffusione "aerea", sviluppare una particolare sensibilità e la preferenza percepita cioè nelle condizioni normali non per un interlocutore preciso (perlopiù la madre), per intrauterine. Esiste quindi una forte esperienza sequenze prosodiche lette o cantate dalla madre prenatale della voce materna che segna la sfera durante la gravidanza, per una determinata sequenza uditiva del bambino. Secondo De Casper e Spence strumentale, o per una certa lingua (la lingua [1986], alcuni neonati mostrano di preferire una materna). storia che è stata loro letta dalla madre anche durante la gravidanza rispetto a una che la madre legge loro I.2. Dalla nascita alla fine del II anno. soltanto dopo la nascita: parrebbe che il bambino riconosca le caratteristiche prosodiche apprese Durante le prime settimane di vita si deve constatare durante la gravidanza. Questo fenomeno è simile a un maggiore sviluppo del sistema uditivo rispetto a quello dell'imprinting lasciato da grido materno sul quello visivo; donde l'importanza che le prime feto animale. È stato osservato inoltre che forti esperienze sonore e musicali rivestiranno nel futuro rumori esterni possono essere stressanti per il feto se sviluppo cognitivo del bambino e della sua lo sono anche per la madre mentre al contrario la personalità. Questa constatazione è alla base di ogni voce cantata può creare condizioni particolarmente seria riflessione sul significato conscio e inconscio favorevoli al futuro sviluppo. Secondo i risultati di un della voce. esperimento con dotto da Feijoo [1981], sembrerebbe All'inizio, dando continuità al riconoscimento anche che il feto sia capace, dal setti- in utero della voce materna, il bambino impara molto 478 li musicista presto a reagire a questa voce, di cui percepisce ormai non solo l'intonazione ma anche il timbro. Da questo momento in poi, sarà la voce della madre a fermare le precise: grido di fame, grido di collera, grido di sue grida, meglio di qualunque altro suono (per dolore, grido di risposta alla frustrazione (per esempio sonagli o campanelli) e anche meglio del esempio quando gli si sottrae la tettarella o il seno volto umano. A questa età, secondo Carpenter [1975], che sta succhiando). Pressappoco verso lo stesso i bambini riconoscono la madre attraverso la voce: in periodo appare la prima produzione vocale veramente situazione sperimentale è stato osservato che il intenzionale, che è stata definita il «falso grido di bambino, posto di fronte alla madre, non le presta pericolo» [Wolff 1969]. Si tratta di un gemito portato attenzione se gli viene fatta ascoltare una voce fino al grido, la cui struttura fisica è molto differente femminile diversa da quella materna. È importante da quella delle quattro grida fondamentali. Questo precisare che questa voce materna, così presto grido intenzionale è prodotto per attirare L'attenzione, riconosciuta e cercata, è innanzi tutto la voce che il e molto presto, a mano a mano che la madre impara a bambino percepisce all'interno di una relazione riconoscerlo come richiamo, il suo significato diventa simbiotica di scambio: per esempio, il bambino resta quello di un vero messaggio-ricatto rivolto alla indifferente se per far cessare le sue grida la madre si madre. Verso le 5 settimane, questo grido diventa la accontenta di leggere ad alta voce in maniera base della prima reazione circolare descritta da monocorde un testo qualunque, senza rivolgersi Piaget, reazione che il bambino esercita in risposta esplicitamente alla voce dell'adulto e presto in risposta esclusiva alla voce della madre, che lo intrattiene in un gioco di Imberty La musica e il bambino 479 scambi a due costantemente variato. Tra i 2 e i 6 mesi, il bambino è in piena lallazione: a lui attraverso una particolare intonazione melodica questo momento è stato spesso descritto come [Mehler 1976]. Questo fenomeno mette in evidenza periodo di esercizio esplorativo delle possibilità come l'universo sonoro e vocale del neonato sia vocali. In questa fase il bambino produce infatti ogni soprattutto un universo affettivo e umano, e come - vi sorta di suoni, molti dei quali non fanno parte della ritorneremo più avanti esso acquisti significato lingua materna Alcuni ricercatori asseriscono invece soprattutto nella relazione che il bambino ha con la che le vocalizzazioni alla base della lallazione sono madre e, attraverso la madre, con se stesso. essenzialmente imitazioni dei suoni ascoltati E d'altronde ciò che prova, in maniera generale, nell'adulto. Due fatti sembrano confermarlo l'importanza della sincronia interazionale messa in sperimentalmente: innanzi tutto la quantità di evidenza da Condon e Sander 19741: quando due vocalizzazioni è adulti parlano è possibile osservare un insieme di 400 II musicista movimenti del corpo che accompagnano il loro discorso. La maggior parte delle volte questi maggiore quando il bambino è immerso in un movimenti non sono coscienti, ma se essi mancano, o ambiente sonoro ricco di parole, cioè quando la se in una delle persone non sono conformi alle regole madre o il padre gli parlano molto. In secondo luogo, comuni (ciò che avviene, per esempio, quando i due questa imitazione vocale è prodotta solo in un interlocutori non appartengono allo stesso gruppo contesto comunicativo: non soltanto con i genitori ma culturale» la comunicazione può risultare disturbata. anche, per esempio, tra i bambini di un asilo nido Condon e Sander hanno osservato che questa [Bower 1978]. In questo caso però, molti suoni sincronia interazionale funziona già nei neonati di prodotti non appartengono al repertorio linguistico circa 12 ore. L'esperienza mostra anche che essa si ma a un repertorio fonico molto ampio dovuto alle produce solo in presenza di stimoli costituiti da reciproche imitazioni dei bambini. sequenze linguistiche reali, registrate in situazioni Certo è che durante la lallazione il bambino imita dialogiche, quindi con il ritmo, l'intonazione e la sia ciò che ascolta dall'altro, sia se stesso. È così che struttura della parola: suoni qualsiasi o sillabe neutre verso i 3 mesi appaiono le grida contagiose. Questi non. producono alcuna reazione nel neonato. giochi vocali diventano quindi l'occasione per Nella produzione vocale dei bambini si distingue esercitare le proprie attitudini uditive e per sviluppare ciò che è solo una manifestazione di dispiacere priva la percezione dei rapporti tra le sensazioni fonatorie d'intenzionalitá comunicativa da ciò che funzionerà in fisiologiche e muscolari e la qualità intrinseca dei seguito come domanda rivolta all'esterno. A meno di suoni emessi, con i loro differenti parametri acustici. tre settimane di vita del bambino, le madri sanno In questo periodo si costruisce ciò che ho definito riconoscere quattro grida fondamentali che schema vocale [Imberty 1990], trasposizione rappresentano risposte biologiche a situazioni percettivo-fonica e anticipazione dello schema corporeo. Quest'ultimo è la coscienza vissuta del Piwoz 1992; Trehub e Trainor 1994] mostrano che lo corpo e dei punti di riferimento percettivo- motori stesso fenomeno si osserva nella segmentazione del attraverso i quali il soggetto entra in relazione con lo flusso linguistico; in questi casi è l'intonazione spazio circostante (avanti, indietro, sinistra, destra, prosodica dell'adulto a servire come base per la ecc.). Il soggetto farà quindi esperienza molto segmentazione effettuata dal bambino. Si può quindi precoce della relazione tra le sensazioni muscolari pensare che senza particolari capacità proprie interne, la produ-zione dei suoni vocali e la dell'apparato cognitivo umano questi indici non possibilità di controllarli e di modularli. sarebbero riconosciuti. È però altrettanto chiaro che Dall'attivazione di questo schema vocale ancorato nel l'ambiente intrauterino e l'esperienza postnatale corpo dipenderà anche lo sviluppo dell'orecchio", e forniscono le basi per l'apprendimento di. questi cioè la capacità di cantare correttamente. Per lo indici, sia per il linguaggio sia per la musica. sviluppo del bambino sarà quindi decisivo, al di là della parola, l'ambiente musicale che lo circonda, in 2. La ripetizione-variazione, primo particolare la voce rnaterna. principi o organizzativo dell'universo Molti lavori hanno affrontato l'interrogativo se i bambini siano capaci di percepire frasi melodiche musicale nel bambino durante gli scambi semplici e ben organizzate, costruite cioè sul principi con l'adulto. della Gestalt [Demany 1982; Fassbender 1995; Trehub, Thorpe e Morrongiello 1987; Trehub e 2.1. Il baby- talk. Trainor 1994]. In altre parole, si tratta di sapere come si produce il raggruppamento uditivo nel bambino, Sia nella formazione del linguaggio sia condizione necessaria per la percezione e nell'apprendimento delle prime forme di attività l'identificazione di unità musicali elementari. I sonore vocali e musicali vi è un elemento che sembra risultati sperimentali convergono su alcuni punti: particolarmente determinante: si tratta degli scambi sembra che fin dai primi giorni il bambino si dimostri intensi che il bambino intrattiene con l'ambiente sensibile alle variazioni melodiche e temporali sia del umano che lo circonda. Abbiamo già visto che la linguaggio sia della musica, Fassbender conclude che voce materna calma il bambino solo se la madre si il lattante dai 2 ai 5 mesi e mezzo organizza rivolge a lui con chiara intenzionaltà. Possiamo percettivamente sequenze di suoni rapidi sulla base quindi chiederci: quali sono per il bambino gli indici dei principi gestaltici della vicinanza e della di questa intenzionalità, e cioè in che modo egli similarità, dipendenti dalla frequenza, dall'ampiezza e riconosce che sua madre o suo padre si rivolgono a dalle caratteristiche spettrali dei suoni percepiti. lui? Allo stesso modo, Krumhansl e Jusczyk [1990] Numerosi autori hanno sottolineato l'importanza dimostrano che i bambini dai 4 mesi ai 6 mesi e della comunicazione preverbale tra gli adulti e il mezzo sono sensibili alla struttura della frase neonato, nonché il ruolo del cosiddetto babytalk, e musicale, alla sua unità e alle sue articolazioni. I cioè quel particolare modo di parlare utilizzato dagli soggetti hanno ascoltato dei minuetti di Mozart nei adulti quando si rivolgono al bambino. I lavori di quali erano state inserite delle pause, sia tra le frasi, Hanus e Mechthild Papousek [Papoušek 1994; sia al loro interno: qualunque fosse la loro età, i Papoušek e Papoušek 1981; Papoušek, Papoušek e bambini hanno ascoltato più a lungo le versioni con Bornstein [1985] sono molto chiari su questo punto: le pause collocate tra una frase e l'altra. i confini tra le tutte le madri del mondo hanno una propria versione frasi erano "riconosciuti" dai bambini attraverso del baby-talk, variabile a seconda delle culture. diversi indici: Secondo Mechthild Papousek, esisterebbero però dei Imberty La musica e il bambino 481 tratti comuni, che rappresentano la base universale dei bagno sonoro e linguistico in cui il bambino è abbassamento dell'altezza del suono finale, immerso fin dalla nascita: segmentazione, ripetizione, aumento della durata di questo stesso suono, semplicità sintat-tica, lentezza del tempo, intervallo di ottava. Sembrerebbe dunque che per semplificazione e amplificazione dei moduli segmentare gli stimoli acustici musicali il bambino si espressivi e dei contorni melodici. Molti tratti, basi su indici aventi valore sintattico. Altri studi semplificati e sottolineati dalla voce adulta, sono condotti sul linguaggio [Hirsh-Pasek, Kemler Nelson, comuni all'organizzazione temporale del linguaggio e Jusczyk, Druss e Kennedy 1987; jusczyk, della musica: abbassamento delle altezze e Hirsh-Pasek, Kemler Nelson, Kennedy, Woodward e prolungamento delle durate alla fine della frase, contrasti dinamici, accelerazione o decelerazione. Il bambino esperisce questi elementi attraverso le Tutto ciò che abbiamo appena detto va ora parole e le brevi melodie che gli vengono ri- collocato in una prospettiva assai più generale, che 482 Il musicista permette di comprendere come le interazioni del bambino con l'ambiente umano, e in particolare con volte. La musicalità del baby-talk è quindi evidente: la madre, contribuiscano a sviluppare anche la sua in particolare la madre lo utilizza per suscitare musicalità, al di là delle capacità innate della specie l'attenzione del bambino, o al contrario per calmarlo. umana e di quelle presupposte dal linguaggio. Più spesso però il baby-talk è un'attività in eco: la L'osservazione fondamentale è che il binomio madre ripete qualcosa fin quando il bambino non la ripetizione / variazione rappresenta fin dall'inizio il imita, poi lo imita a sua volta, e così via, in un'infinita principio organizzatore delle sequenze variazione in cui emergono il gioco e il piacere. comportamentali della coppia madre-bambino, nelle Troviamo qui innegabilmente la prima e universale loro relazioni di comunicazione e d'interazione esperienza musicale, del bambino, quella che nella sociale. La musica utilizza ampiamente questo nostra cultura, e ancor più spesso nelle altre, si principio: i semiologi l'hanno for- prolunga nei canti che la madre rivolgerà al proprio bambino. [Imberty La musica e il bambino 483] Per essere più precisi, bisogna innanzitutto sottolineare i seguenti aspetti di questo fenomeno: l'a mulato con chiarezza già da molto tempo, per maggior parte degli studi mostrano come il discorso esempio definendo il fenomeno della segmentazione che l'adulto rivolge al bambino sia situato in un in relazione alla coppia ripetizione/trasformazione, registro acuto che aiuta il lattante a identificare e a così come si trova già in Nicolas Ruwet [l972]. In seguire il segnale uditivo (emergenza sul rumore di realtà, la ripetizione musicale, non diversamente dalla fondo ambientale); le curve d'intonazione risultano ripetizione delle sequenze comportamentali, genera il molto semplificate, ridotte a cinque o sei prototipi, e tempo e, all'interno del tempo, una direzionalità, un hanno significati univoci; esse variano molto poco presente che va verso qualcosa; ma genera anche un nel corso delle ripetizioni e sembrano essere prima e un dopo, con i quali il compositore invita universali (si ritrovano per esempio sia nei genitori l'ascoltatore a giocare, ricordare e anticipare, con un inglesi sia in quelli cinesi). Tale stabilità è però solo margine sufficiente d'incertezza affinché ogni volta si relativa: poiché la voce umana è sufficientemente insinui la sensazione che la ripetizione avrebbe flessibile e labile e l'intenzione che anima l'adulto potuto non realizzarsi, che il futuro può essere nell'ottenere l'interesse e la risposta del bambino è sconosciuto, che il medesimo atteso può fondersi in abbastanza decisa, i prototipi si lasciano modificare un altro, il quale a sua volta può anche non essere in maniera accettabile, cioè in maniera tale da restare completamente differente. identificabili per il bambino, senza però che il suo Ritroviamo qui due idee che Daniel Stern interesse si indebolisca a causa della monotonia. Nel sottolinea in tutti i suoi lavori sulla relazione babytalk troviamo quindi accanto al principio della madre-bambino e sulla costruzione dell'Io nel ripetizione il principio concomitante della variazione, bambino [1977; 1985]: in primo luogo, la ripetizione che incita il bambino all'adattamento costante, genera una regolarità che permette al soggetto all'arricchimento del repertorio di base e alla d'anticipare il corso del tempo, quindi in un certo creatività vocale nel gioco. La modificazione del qual modo di dominarlo. Questo controllo senza tempo, della durata, del ritmo e dei silenzi sono dubbio è solo parziale poiché la variazione altrettante variazioni che l'adulto utilizza comprende sia certezze sia incertezze in rapporto al spontaneamente parlando al bambino, entro i limiti modello iniziale; esso però permette al soggetto di concessi dal rapporto variazione/ripetizione. Le individuare anche dei punti di riferimento, di non caratteristiche dinamiche inducono d'altronde effetti disperdersi, di costruire la propria unità attraverso legati ai processi fondamentali dell'attivazione e una molteplicità di esperienze che rinforza la dell'attenzione affettive: questi effetti sono permanenza d'un elemento (psicologico o musicale) istintivamente utilizzati dai genitori per modulare i pur fra i mille ornamenti delle variazioni. In breve, la comportamenti emotivi del bambino. ripetizione e la variazione corrispondono a un dato psichico fondamentale: il bisogno dell'essere umano 2.2. Ripetizione e variazione compor- di poter prevedere e valutare le proprie previsioni nel tamentale e strutturazione del tempo. tempo. Ma, in secondo luogo, ritroviamo anche un'intuizione freudiana, rimasta senza seguito funzionale dell'interazione d'importanza nell'opera dell'inventore della psicoanalisi: Freud fondamentale [1977, trad. it. p. 125]. l'esprime in un passaggio di Inibizione. sintomo e Il fenomeno essenziale per la comprensione dello angoscia, dove sembra collegare il sentimento del sviluppo cognitivo musicale è senza dubbio la tempo e della durata al sentimento della mancanza e strutturazione temporale delle interazioni o dei della perdita dell'oggetto. Egli scrive: comportamenti interattivi generati dalle ripetizioni. L'angoscia [Angst] ha un'innegabile connessione Durante i giochi col bambino, la madre è quindi con l'attesa: è angoscia prima di e dinanzi a portata a ripetere molte cose (azioni, parole, ecc.). qualcosa. Possiede un carattere di indeterminatezza Dall'osservazione di questi giochi si evidenzia però e di mancanza d'oggetto [1926, trad. it. p. 310]. che la madre non si ripete mai nello stesso modo: Si può allora dire che dal punto di vista di una messa a La ripetizione crea quindi una tensione dovuta a punto concettuale, la cadenza ripetitiva è un'attesa di soddisfacimento del desiderio (attraverso rappresentata dal costituirsi o ricostituirsi di un tema il ritorno della sequenza iniziale) che èseguita da una con o senza variazioni. Più della metà delle cadenze, distensione più o meno marcata a seconda che la vocali e no, comprendono delle variazioni [ibid.]. variazione sia Più o meno lontana dal modello Due elementi permettono quindi in tali iniziale. In questo senso, la successione tensione – situazioni lo sviluppo della socializzazione, disten-sione, generata dall'attesa e dalla risoluzione dell'affettività e delle facoltà cognitive: da una parte il dell'attesa, istituisce un tempo originario, l'esperienza bambino impara ad adattarsi a un numero sempre primitiva della durata, ma anche dell'assenza di maggiore di variazioni, ma dall'altra egli può farlo soddisfazione, anticipazione dell'esperienza futura Solo perché la ripetizione è basata su un ritmo della perdita d'oggetto e del lutto. Questa struttura di regolare che rende prevedibile e organizza il tempo. t ripetizione-variazione delle prime sequenze su questa regolarità che si fonda l'alternanza emotiva comportamentali, dei primi scambi preverbali tra il fra tensione e distensione, insoddisfazione e bambino e l'ambiente umano, rappresenta quindi la soddisfacimento, nelle loro diverse trasposizioni e struttura originaria e prototipica, delle esperienze contesti. Come si organizza in effetti la sequenza dell'interazione? Secondo Stern essa comprende due 484 < Il musicista elementi: un episodio d'ingaggio e dei tempi morti. L'episodio d'ingaggio permette alla madre di rendere i affettive e cognitive future, le cui realtà profonde la comportamenti della sequenza stabilì e riconoscibili musica non farà che riattivare o rappresentare. al bambino. Gli atteggiamenti, i movimenti, le Da una prospettiva molto simile e nello espressioni facciali e le vocalizzazioni sono fra loro stesso tempo più generale, Stern mostra come l'inizio collegati secondo un ritmo « di sorprendente della socializzazione (fra i 3 e i 6 mesi) si basi su regolarità » [ibid., trad. it. p. i 19], e ciascun episodio un'organizzazione ripetitiva creata dalla madre ha un pro- durante la relazione con il bambino. La madre utilizza di fatto con modalità ripetitive tutti i registri imberty La musica e il bambino 485 comportamentali (vocalizzazioni, movimenti, stimolazioni tattili e cinestesiche), senza che nei suoi prio ritmo. Le variazioni riguardano gli altri elementi gesti vi sia, almeno all'inizio, un'intenzione (i suoni, l'ampiezza dei movimenti, ecc- ), mai il pedagogica. In tenera età la ripetizione si presenta tempo adottato e la regolarità. Solo successivamente quindi come la modalità privilegiata dalla madre per le variazioni potranno riguardare anche questo ritmo entrare in relazione con il bambino. Stern precisa che iniziale. essendo quello del bambino un repertorio limitato, la L'episodio d'ingaggio ha quindi chiaramente ripetizione materna viene a colmare un vuoto, dove la la funzione di stabilire il ritorno regolare della qualità sensoriale degli stimoli e della loro struttura ripetizione variata, o piuttosto, esso manifesta il ha più importanza di ciò che vien detto o fatto. A carattere eminentemente temporale dei proposito dei giochi vocali fra madre e bambino, comportamenti interattivi fra la madre e il bambino: Stern scrive: la sua principale funzione è quella di creare attese Molto probabilmente non sono importanti le cose onde permettere la valutazione ulteriore di deviazioni che la madre di fatto dice o fa, mentre altrettanto e divergenze. Al contrario, il tempo morto svolge una probabilmente lo sono la "musica" e i "suoni" funzione di riaggiustamento e di collegamento. ch'essa esprime. Da questo punto di vista la cadenza Quando l'azione ripetitiva è iniziata, e la madre ha ripetitiva diventa allora unità strutturale e messo in atto diverse variazioni, può essere aggiustamenti interattivi molto complessi e precisi, necessario rilanciare l'attenzione del bambino: il quali per esempio quelli messi in atto da una coppia tempo morto permette questa riorganizzazione, che di ballerini, un duo di musicisti o un complesso da comporta spesso anche un cambiamento di ritmo e camera. In maniera generale, nei comportamenti l'inizio di una nuova sequenza di atteggiamenti e di sociali l'aggiustamento temporale gioca un ruolo gioco. Si tratta di un aggiustamento nel sistema maggiore in rapporto alla significazione e dell'interazione. all'affettività del segnale: le interazioni fra individui Riassumendo, possiamo osservare che dipendono molto dalla loro capacità di anticipare con l'intero sviluppo del comportamento sociale e precisione le sequenze comportamentali degli altri comunicativo è costruito sull'apprendimento dì (quindi dalla loro capacità di valutare il momento in sequenze la cui struttura temporale si basa sulla cui apparirà il gesto o il suono seguente). Le capacità ripetizione. Tale ripetizione permette al bambino di dei bambini su questo punto sono poco conosciute, dominare il tempo attraverso la regolarità variata, ma le ricerche compiute da Stern mostrano che essi ornata e diversificata. Ritroviamo qui ciò che possiedono già una certa capacità di percezione delle costituisce il substrato universale della musica in tutte durate: una volta che l'episodio d'ingaggio è superato, le culture. la madre varia i propri comportamenti in proporzione Esiste quindi probabilmente un legame profondo tra sufficiente affinché il bambino possa reagire un la cognizione musicale, l'esperienza affettiva e la attimo prima della variazione, ed è questo sfasamento ripetizione: strutturando il tempo, la ripetizione struttura dovuto all'anticipazione che produce la tensione e anche le esperienze emotive del soggetto e sarà questa l'eccitazione, la divergenza piena del piacere ludico. una delle fonti più ricche dell'esperienza musicale futura. Ma, come abbiamo appena visto, la ripetizione acquista valore positivo solo nella misura in cui essa 3. Tempo e affetti di vitalità nella generi delle variazioni accettabili, che permettano cioè formazione dell'Io comunque il riconoscimento dei punti di riferimento e l'identificazione del modello iniziale. È in questo gioco La ripetizione riguarda quindi sia il tempo musicale, di equilibrio sottile che si dispiega l'emozione. Ci sono sia l'emergere e la costruzione del Sé attraverso i dei limiti oltre i quali la variazione distrugge l'effetto legami interpersonali che si stabiliscono nel corso della ripetizione, dando luogo al sentimento della degli scambi tra la madre e il bambino, tra il bambino perdita e del caos. È all'interno di questi limiti che e l'ambiente umano. L'ipotesi interessante è che appare il ruolo strutturante della ripetizione, poiché l'unità dell'esperienza interpersonale o interattiva sia l'esperienza dell'angoscia e dell'attesa imperiosa del rappresentata dalla struttura temporale sulla quale le ritorno comincia infatti proprio al di là di questi limiti. esperienze sensoriali, motorie e affettive s'innestano a In tali condizioni si comprende come l'attesa di cui parla costruire delle rappresentazioni interiorizzate. Freud in Inibizione, sintomo e angoscia sia Nel bambino molto piccolo queste unità di rappre- essenzialmente quella legata a un'interruzione del ritmo sentazione non possono assolutamente durare più di regolare, quella che cancella i punti di riferimento, alcuni secondi, spesso molto meno; esse però sono quella che equivale in effetti a un'assenza, a una perdita sottomesse alla ripetizione dell'interazione sociale, e e, che per conseguenza, produce l'angoscia. in seguito s'integreranno progressivamente in rappre- Un corollario interessante di quanto abbiamo sentazioni più complete, la cui organizzazione appena visto è che molto probabilmente la precisione rimarrà inizialmente legata alla durata e ai nell'anticipazione temporale del bambino sulla cambiamenti che nella durata subiranno i livelli e le variazione che la madre può proporgli dipende dalla direzioni delle tensioni e delle distensioni psichiche. sua capacità di valutare le durate in maniera In effetti, uno dei contributi più originali di relativamente precisa. La regolazione temporale dei Stern alla psicologia dello sviluppo è senza dubbio comportamenti interattivi non può effettuarsi senza l'aver teorizzato il coinvolgimento totale degli aspetti questa capacità, e i risultati sperimentali mostrano motori, cognitivi e affettivi nei comportamenti sociali che essa è molto sviluppata già nel bam- interattivi. Secondo Stern, i processi interpersonali sono segnati da una specie d'unità fondamentale che 486 Il musicista lega strettamente esperienze sensoriali, motorie e affettive, perché i contenuti di queste esperienze sono bino di pochi mesi. Negli adulti è chiaro che questa fondamentalmente amodali (sinestesiche). Mechthild capacità di valutare intervalli di tempo molto brevi Papoušek [1994] nota d'altronde che nelle interazioni (inferiori a 200 millesimi di secondo) permette (vocali, verbali o melodiche) dei genitori col bambino, le sequenze sono accompagnate da gesti, precisamente che il sentimento astratto non è mai ritmi del corpo e movimenti condivisi dal espresso, e cioè sentito, alla stessa maniera da due protagonisti: una sequenza melodica ascendente per comPositori diversi. lo stesso ho spesso ricordato provocare il risveglio questo problema nei miei lavori comparativi su Brahms e Debussy [Imberty 1981]: la tristezza Imberty La musica e il bambino 487 evocata dalla musica dell'uno non è la tristezza evocata dalla musica dell'altro, esse non sarà accompagnata da uno scotimento della testa, una appartengono allo stesso universo di connotazioni sequenza discendente per calmare il bambino sarà affettive e dinamiche. Lo stile sarà quindi accompagnata da una lenta carezza, e così via. un'architettura degli affetti di vitalità? La risposta di Durante l'interazione, la stessa dinamica caratterizza Stern è in ogni caso identica alla mia: «Nel quindi sia la sequenza vocale sia la sequenza motoria, comportamento spontaneo, ciò che corrisponde allo ed è questo ciò che il bambino sente, e cioè l'intreccio stile sono gli affetti vitali» [1985, trad. it. p. 166]. Gli delle esperienze in una stessa temporalità. affetti di vitalità modulano, cioè "stilizzano" Qual è la natura profonda di questo fenomeno? Nel programmi comportamentali fissi e rigidi quali il suo libro del 1985, The Interpersonal World of the camminare, il sorridere, ecc.: tutti gli uma- Infant, Stern sviluppa alcuni concetti particolarmente [48 8 Il musicista] interessanti che, come vedremo, presentano delle ni camminano, ma quando ancora non riesco a relazioni con la musica. Il primo fra questi è l'affetto riconoscere da lontano la tua fisionomia, ti riconosco di vitalità: invece per la tua andatura... E' necessario a questo molte qualità dei sentimenti non trovano posto punto fare due precisazioni: bisogna innanzi tutto nella terminologia esistente o nella nostra sottolineare che gli affetti di vitalità non dipendono - classificazione degli affetti. Queste qualità nella loro traduzione in comportamenti - da alcuna sfuggenti si esprimono meglio in termini dinamici, particolare "modalità" sensoriale. Il tipo di "perce- cinetici, quali "flut-tuare», Il svanire», "trascorrere", zione" che essi rappresentano è, come abbiamo già "esplodere", "crescendo" "gonfio", "esaurito" ecc. I detto, amodale; nel senso che il bambino - e più tardi bambini sono certamente in grado di percepire l'adulto - "traduce" spontaneamente il "sentire" queste qualità dell'esperienza che rivestono grande attraverso una modalità o l'altra, senza preferenze, importanza ogni giorno e addirittura in ogni momento della loro vita [ibid., trad. it. p, 691. restando spesso in uno stato di "percezione" confuso, indeterminato e immediato di natura sinestesica. Molti dei risultati sperimentali hanno mostrato che Questi affetti di vitalità sono quindi caratteri legati ben presto i bambini sono perfettamente capaci di alle emozioni, ai modi di essere, ai diversi modi di effettuare i trasferimenti intermodali, e che la base provare interiormente le emozioni. Si tratterà per delle loro "conoscenze" non è influenzata da una esempio di quanto separa una gioia "esplosiva" da "modalità" determinata: in tal modo, alcune proprietà una gioia "fugace", o ancora i mille modi di sorridere, delle persone e delle cose, quali la forma, il livello di alzarsi dalla sedia, di prendere il bambino fra le d'intensità, il movimento, il numero e il ritmo, braccia, modi di sentire non riducibili alle categorie vengono sperimentate direttamente come qualità affettive classiche, ma che le colorano in maniera percettive amodali globali [ibid.,trad. it. p. 69]. sempre molto sensibile per il soggetto. Gli affetti di vitalità, non essendo Traducendo altrimenti l'idea di Stern, direi che "categorizzabili" in quanto amodali, troveranno in questi modi di sentire sono innanzi tutto di natura seguito consistenza nel proprio "profilo dinamica e temporale, ed è questa la loro originalità. d'attivazione", coincidente con lo schema corporale Essi conferiscono spessore all'istante, al presente interno. Il concetto di affetto di vitalità si radica dell'azione o dell'emozione in corso, e rappresentano quindi nella dinamica stessa della vita affettiva, nella senza dubbio ciò che il lattante percepisce dinamica dello sviluppo della personalità e del inizialmente: gli atti, i gesti, gli atteggiamenti della legame interpersonale, in quella che Bergson avrebbe madre o delle persone che lo circondano. Sono modi definito la creatività dello slancio vitale. L'affetto di di sentire, di "essere con", prima ancora di essere vitalità è un momento emergente, un frammento di emozioni o sentimenti particolari. Il confronto con la tempo vissuto nel presente come una successione di musica o la danza è a questo punto obbligatorio, tensioni e distensioni piú o meno forti, di variazioni poiché il coreografo o il compositore esprimono d'intensità della sensazione. Un esempio dato da molto più un modo di sentire che non un sentimento Stern è assai illuminante: per calmare il proprio particolare: ciò che fa l'originalità stilistica è bambino, la madre di lingua francese gli dirà « Allez, costruzione del legame interpersonale e intersog- allez, allez... », accentuando la prima sillaba, gettivo; un elemento che compare fra il settimo e il rallentando sulla seconda. Ma potrà cercare d'ottenere nono mese di vita. Verso il settimo mese, il lattante lo stesso risultato senza dire niente, accarezzando scopre di avere "qualcosa" nella testa, e che ciò che solo la testa del suo bambino: il gesto e la carezza egli ha nella testa può esistere anche nella testa degli avranno allora lo stesso profilo della voce, altri ed essere condiviso. Ciò che egli ha nella testa a appoggiato all'inizio, rallentato e alleggerito alla fine. questa età sono esperienze affettive, quindi Interessante è che il bambino avverte i due principalmente affetti di vitalità dunque suscettibili di comportamenti alla stessa maniera, facendo così, condivisone. Nell'osservazione delle condotte fra la l'esperienza d'uno stesso affetto di vitalità [ibid., trad. madre e il lattante, questa condivisione è resa visibile it. p 731, caratterizzato da un particolare profilo dagli aggiustamenti interpersonali basati sul tempo, il d'attivazione che egli sente e riconosce ritmo, l'intensità e la forma: parrebbe trattarsi di immediatamente. un'imitazione del bambino da parte della madre e Man mano che si accumulano esperienze viceversa. Ma Stern sottolinea che siamo in presenza dello stesso genere, gli affetti vitali si raggruppano in di un'imitazione solo apparente: l'aggiustamento non organizzazioni più globali, nelle quali le percezioni, è qui solo imitare il più possibile l'altro, bensì trovare gli atti e i pensieri non esistono in quanto tali ma il corrispondente affettivo esatto al di là delle forme costituiscono la "matrice" del loro sviluppo nelle esteriori della condotta, trovare cioè quel "colore" o esperienze future. In tal modo, gli affetti vitali "tonalità" avvertiti e ormai condivisi, utilizzando al appaiono come le categorie (sensitive e intuitive) bisogno tutte le capacità di trasposizione transmodale primordiali sulle quali si costruiranno successiva- che il bambino possiede. In sintesi, madre e bambino mente le emozioni, i sentimenti, le forme percepite e si accordano, come fanno i musicisti, per entrare in identificate, i pensieri. La loro organizzazione resta, risonanza emotiva l'una con l'altro, e condividono gli dice Stern, «il campo fondamentale della soggettività stessi affetti di vitalità: è quanto Stern chiama "messa umana», essa è «il serbatoio da cui scaturisce ogni in sintonia affettiva". esperienza creativa» [ibid., trad. it. p. 821. Quali sono i caratteri della messa in sintonia che la rendono efficace nella condivisione intersoggettiva La musica e il bambino 489 degli affetti di vitalità? Stern li descrive nel modo 4. Messa in sintonia affettiva e seguente [1985, trad. it. pp. 147-481: innanzi tutto i semiotizzazione dell'esperierza temporale. comportamenti dei soggetti danno l'impressione di un'imitazione, senza che però vi sia una copia 4,1. La messa in sintonia affettiva, condizione evidente; c'è soltanto una specie di corrispondenza, come per esempio tra il sorriso del bambino e per la comunicazione. l'espressione vocale della madre; la corrispondenza - come nell'esempio indicato - è ampiamente Partiamo dall'esempio dei musicisti che transmodale; infine, essa non è né fisica né oggettiva, suonano insieme in un quartetto: da ciò che abbiamo ma principalmente di natura affettiva, e deriva da uno appena detto si evince facilmente che essi stato emotivo vissuto attraverso l'altro. La nozione di condividono degli affetti di vitalità, non soltanto Il musicista Imberty La musica e il bambino 491 quelli provati nel 'interazione con gli altri membri del quartetto, ma anche quelli suggeriti dalla musica, che messa in sintonia affettiva è quindi essenziale per vanno ugualmente condivisi. Affinché il gruppo sia coi-riprendere come gli affetti di vitalità possano omogeneo, affinché sia possibile l'unità d'esecuzione essere comunicati e condivisi. Ritornando per un e d'interpretazione, bisogna che essi si aggiustino gli momento all'esempio del quartetto, è chiaro che ai uni con gli altri, che essi sì ascoltino per accordarsi, fini di un'esecuzione d'assieme, e poiché i musicisti non soltanto dal punto di vista dei parametri oggettivi del quartetto devono suonare ognuno la propria parte (diapason, tempo, fraseggio, accenti, ecc.) ma anche senza imitarsi, è necessaria anzitutto una sintonia dal punto di vista del modo di "sentire" la musica che affettiva. Anzi, spesso le raffinatezze della scrittura suonano. Bisogna cioè che la loro sia anche una rendono queste parti molto diverse non solamente messa in sintonia affettiva. nella forma ma anche nella dinamica. Ciò che Questa semplice idea, che tutti possiamo facilmente possiamo percepire come una "complementarietà comprendere e condividere, possiede un'origine e dei armoniosa" fra queste parti e anche nell'esecuzione meccanismi psicologici molto profondi. La messa in dei musicisti, è che essi sono "in fase" gli uni con gli sintonia affettiva è un processo essenziale nella altri vivono uno stesso stato d'animo, condividono coerenza attraverso una limitazione precisa nel qualcosa che è un insieme di modi di sentire molto tempo: fare per provare piacere, e poi - un po’ per forti, la cui coerenza garantisce la coerenza formale volta - per rispondere all'altro, per condividere dell'opera e dell'interpretazíone che essi ne danno. qualcosa. Ma dal momento in cui l'obiettivo è raggiunto l'azione si ricentra su un'altra sequenza, 4.2. Semiotizzazione dell'esperienza temporale. essendo la precedente spostata nel passato e momentaneamente dimenticata. Da ciò che precede deriva la nozione di trama E questo rinvio al passato che, a posteriori, dà temporale del vissuto (o trama temporale del sentire): coerenza alla sequenza, la fa apparire come una essa è definita in The Motherbood Constellation forma temporale che ha avuto un inizio, una metà e [Stern 1995] come forma di rappresentazione una fine. dell'esperienza affettiva. Essa è quindi un contorno Questo è ciò che Stern chiama 1'«involucro affettivo; cioè la forma temporale di un insieme di protonarrativo» 1994; 1995, trad. it. pp. 88-91]: in profili d'intensità, di ritmo e di durata degli affetti di effetti, la forma narrativa è ciò che, nell'universo del vitalità, dei quali assicura al bambino la coerenza in linguaggio e dei segni ai quali il lattante avrà accesso un presente che dura. Per il bambino la sua presenza piú tardi, costruisce l'unità di tempo, segmenta la è un avvenimento che si produce in tempo reale, realtà del divenire umano. L'a posteriori temporale è all'interno" dell'esperienza. Ma per comprendere la quindi una semiotizzazione dei profili d'attivazione portata di questo concetto è necessario porre subito la degli affetti di vitalità, o più esattamente ciò che seguente domanda: quale trama si forma ? In altre permette alla semiotizzazione di svilupparsi nella parole: che cosa si annoda, come si combina un durata, ciò che dà forma alle trame temporali del intreccio, un evento di cui, si attende una narrazione, sentire, in definitiva ciò che fa in modo che qualcosa di cui si attende la rivelazione del senso? Ancora in «si trami prenda senso nel tempo. L'involucro proto- altre parole, se "si forma una trama", che senso ha? narrativo è quindi un profilo di affettività ripartito nel Dietro questa domanda vi è un interrogativo molto tempo con la coerenza d’un quasi-intreccio: esso si piú generale riguardante il concetto di tempo: questo organizza intorno alla messa in atto di un'intenzione - ha senso per noi solo in quanto legame, collegamento motivazione (orientamento verso un obiettivo), fra passato, presente e futuro, perché esso possiede un segmenta una porzione di tempo nella quale il orientamento nel quale si proietta la nostra vita. Nel bambino sente la propria coerenza apportando bambino, è chiaro che il tempo esistenziale è ancora contemporaneamente a sé (senso di un Sé frammentato, l'orieritamento generale non esiste, si embrionale) le sensazioni dei propri bisogni (per riduce al presente, cioè alle sensazioni, ai gesti, ai esempio aver fame), dei propri atti (movimenti, grida, movimenti, alle azioni interpersonali e agli affetti di ecc.), dei propri sentimenti (affetti di vitalità legati vitalità che sono loro associati: all'inizio - come alle proprie sensazioni, movimenti, percezioni). Esso abbiamo visto sopra - può ridursi a qualche secondo, resta, al di là di ogni linguaggio, una linea d'intuitiva persino a meno. Ma in questo presente cosí breve, tensione drammatica. È dunque una forma proto- come si costruisce la coerenza fra il Sé e il mondo semiotica dell'esperienza interiore del tempo, una circostante, in che modo è cioè possibile per il matrice della "narrazione" delle tensioni e delle soggetto cogliere, senza l'intuizione d'un orizzonte distensioni legate all’intreccio" (o «protointreccio» temporale futuro, la direzione di ciò che si traina nel [Stern 1994]) della ricerca di un soddisfacimento; vissuto del flusso temporale? essa è ciò che conferisce all'esperienza l'unità Nel lattante, la capacità di cogliere delle coerenze globale, qualunque ne sia il grado di complessità. nel mondo interpersonale è legata alla sua capacità di Quest'unità è "vissuta" attraverso la coscienza sentire il legame fra le proprie azioni e il piacere o il progressiva che il bambino acquista della causalità e dolore che gliene derivano. In altre parole, le azioni si della progressione dell'esperienza verso il suo stato colorano d'una motivazione intrinseca - non proposta finale. Attorno ai 3 o 4 mesi, il bambino diventa in come obiettivo cosciente, essendo il piacere e il effetti capace di differenziare il Sé dall'Altro, essendo dolore sentimenti immediati - che raccoglie l'energia il Sé sentito come autore o causa di azioni deliberate. per agire: tutti i comportamenti d'autoeccitazione Vi è quindi la percezione intuitiva di un Sé agente, di dipen-dono da questo meccanismo. Su di esso si un'azione, di uno strumento e di un obiettivo. articola e sintonizza il comportamento della madre. Il Sono questi gli elementi che sottintendono le forme "vissuto del fare" si colora di un orientamento, di una primitive della causalità e organizzano dei finalità che, a posteriori, dà a questo vissuto una protointrecci, fanno emergere dalle trame temporali del sentire una linea di tensione drammatica che dall'uditore durante l'ascolto, la progressione tempo- l'orienta: rale prende senso in questa continuità orientata Quando in una situazione interpersonale la dall'inizio alla fine dell'opera, nel succedersi di motivazione (desiderio) è attivata, essa crea nel tensioni e distensioni, attraverso i patterns formali soggetto una struttura quasi-narrativa [ibid., p. 191 . che evocano degli affetti di vitalità. Tale progressione temporale trova la propria coerenza in quella trama 492 Il musicista temporale che intreccia gesti melodici, ritmici, e armonici, presentando in un profilo unico le "proto- All'Inizio, gli involucri protonarrativi corrispon- narrazioni" della vita interiore dalle mille sfumature. dono a intervalli di tempo molto brevi, e la segmen- Commentando il testo Essai sur les donnèes tazione della realtà temporale si opera solo in parte, immédiates de la conscience di Bergson, Jankélévitch essendo rari i momenti in cui il bambino sente la descrive molto bene tutto ciò: «Ma cosa potrà mai propria coerenza e unità interiore. Ma è proprio qui legare un dolore a una gioia? Eppure la durata opera che noi troviamo il ruolo fondamentale svolto dalla questo miracolo». La durata interiore, come ripetizione nelle relazioni interpersonali. Un primo d'altronde la modulazione armonica, implica affetto di vitalità è sentito con il suo specifico profilo «l'intuizione di un certo spessore d'originalità da d'intonazione nel corso d'una situazione interattiva: raggiungere» [1959, pp. 4, 43]. ripetuto, per esempio, nel piacere di un gioco La musica diventerebbe così la traduzione o la (motivazione), esso provoca nello stesso tempo non rappresentazione della matrice originale di ogni un ricordo (rappresentazione astratta cosciente) ma forma simbolica, di ogni forma di linguaggio, cioè di ciò che Stern chiama una "rimembranza" della ogni forma di messa in ordine del tempo, presentazione iniziale. Ed è questa "rimembranza" semplicemente perché essa trova e proprie origini nei che provoca l'a posteriori temporale, dando unità alla primi scambi umani dell'inizio della vita. Non sequenza comportamentale. Nello stesso tempo, esistono popoli senza linguaggio e nemmeno popoli vediamo nascere l'inizio della rappresentazione degli senza musica: l'una non esiste senza l'altro. affetti attraverso la sequenza "presentazione ri/presentazione". Ed è questa ripresentazione che, Imberty La musica e il bambino 493 grazie alla ripetizione, dà senso all'involucro protonarrative. Come in musica, la ripetizione diventa Ed è qui che troviamo l'origine di ogni così il criterio di segmentazione della realtà umana; espressione musicale: la musica trae il proprio potere per suo tramite il tempo acquista senso, e la durata si dalla sua doppia natura, biologica ma anche semantizza. profondamente sociale, esattamente come il linguaggio. La natura temporale della musica è 5. Per concludere. nutrita dai modi di essere-al-mondo che abbiamo costruito durante la nostra prima infanzia, e che Le riflessioni e i fatti qui presentati apportano orientano in seguito i nostri modi d'essere-nel- tempo, evidentemente aspetti nuovi al concetto di nella cultura, con la nostra percezione, il nostro macrostruttura musicale già sviluppato in altri miei corpo, le nostre emozioni e i nostri senti-menti. testi (cfr. Continuità e discontinuità nel volume I Forse, al di là dei diversi sistemi musicali e dei della presente Enciclopedia, alle pp.526-47). Se differenti modi di utilizzarli, è il radicamento posso definire la macrostruttura come uno schema di dell'inizio della vita nell'universo sonoro, nella strutturazione del tempo, in particolare dal punto di durata, nel ritmo, nel tempo e nel movimento ciò che vista dell'espressività e dei sentimenti percepiti fonda l'universalità della musica come espressione della soggettività umana.
Bibliografia [tutta da rivedere
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Mi sento meglio: Esperienze di applicazione di musica elettronica in musicoterapia per l'educazione dell'orecchio con Ic, dsa, sindrome di Down e autismo