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CONOSCERE LA TASTIERA (METODO CAGED)

Le scale di qualsiasi tonalità possono essere suonate lungo tutto il manico, però come sappiamo
la chitarra ha una notevole estensione in orizzontale se pensiamo che può arrivare fino a 24
tasti e quindi risulta difficile capire come muoversi per trovare le giuste note di una scala che
vogliamo suonare in posizioni diverse.

Per facilitare la diteggiatura delle scale e anche degli accordi è stato inventato un sistema
visuale che viene chiamato metodo CAGED, che ci consente di visualizzare più rapidamente le
posizioni di scale e accordi.

Le cinque lettere che compongono questa parola stanno ad indicare i cinque accordi aperti in
prima posizione che sono Do La Sol Mi Re, che appunto nella sigla in inglese (internazionale)
sono C A G E D. (le sigle in inglese degli accordi le trovate alla pagina “come si legge una
tablatura?”)

Il sistema CAGED può essere usato per la tonalità maggiore e anche per quella minore, quello
che vi mostro è in tonalità maggiore, che risulta più “comodo” da imparare ed è anche quello
più conosciuto, quindi useremo i cinque accordi aperti maggiori che vedete qua sotto:

(cinque accordi aperti in prima posizione)

Questo metodo consiste nel dividere il manico della chitarra in cinque parti, ognuna delle
quali corrisponde alla forma di un accordo aperto (senza barré) composto da solo tre note di I,
III e V grado (tonica, modale, dominante).

Il nome “CAGED” in inglese significa letteralmente “ingabbiato”, quindi ogni accordo è come
una gabbia dove al suo interno si trovano le note che compongono le rispettive scale che
troveremo con più facilità nel momento in cui dovremo improvvisare, avendo come riferimento
le note cardinali dell’accordo.

Andando sul pratico e prendendo come esempio la tonalità di Do maggiore (quindi il Do è la


tonica) e usando il metodo CAGED seguendo la giusta sequenza, dovremo spostarci lungo la
tastiera e trovare gli accordi di Do maggiore nelle rispettive posizioni.

Quindi nota bene, non dobbiamo suonare gli accordi di La Sol Mi Re, ma dobbiamo suonare
sempre l’accordo di Do maggiore prendendo come esempio le posizioni di tali accordi e le
rispettive diteggiature delle scale in modo da suonare le stesse note lungo tutto il manico. Per
fare questo abbiamo bisogno di utilizzare il barré che funge da capotasto e ci permette quindi di
usare la posizione degli accordi aperti su tutto il manico.

Vediamo come si presentano nella tastiera:


Come si vede dalla figura, il Do maggiore è suonato nelle cinque posizioni, dove nell’immagini
degli accordi è accerchiato di rosso e, sulla tastiera, i pallini rossi indicano la diteggiatura
dell’intero accordo nelle sue varie posizioni, mentre quelli neri sono le restanti note che
formano la scala di Do maggiore su tutta la tastiera.
Notare che alcuni pallini rossi sono contornati di nero, essi indicano la Tonica dell’accordo,
quindi la nota di Do che dobbiamo prendere come riferimento per la costruzione degli accordi e
delle scale.

Quindi, seguendo le cinque posizioni partendo dalla C, avremo il classico accordo di Do in prima
pozione che tutti conosciamo, su cui costruiremo la prima scala che è “ingabbiata” tra le corde a
vuoto e il terzo tasto. Nella posizione successiva troviamo la A, quindi dobbiamo costruire
l’accordo di Do prendendo come rifermento la diteggiatura del La.
Per fare ciò, dovremo utilizzare il barré con l’indice al terzo tasto così che le altre dita
formeranno l’accordo nella posizione A. Come si nota dalla figura, le note della scala si trovano
tra il secondo tasto e il quinto tasto.
Nella terza posizione quella di G, dovremo utilizzare la diteggiatura del Sol sempre con l’aiuto
del barré sul quinto tasto. La scala su questo accordo è compresa tra il quarto e l’ottavo tasto. La
quarta posizione, la E, avrà la forma del Mi, quindi dobbiamo spostarci in avanti e fare il barré
su l’ottavo tasto, dove le note che formano la scala si trovano tra il settimo e il decimo tasto.
Come ultima posizione abbiamo la D che corrisponde a quella del Re, dove la tonica da cui parte
l’accordo si trova sul decimo tasto, in questo caso le note “ingabbiate” saranno comprese tra il
nono e il tredicesimo tasto.

Per darvi ancora più chiarezza, ho diviso nella giusta sequenza tutte e cinque le diteggiature che
abbiamo visto in precedenza su tutto il manico, con accanto le corrispettive cinque posizioni
degli accordi. Sulle diteggiature oltre ad aver indicato con il rosso la tonica (radice) ho
evidenziato con l’arancione le altre note dell’accordo. La prima diteggiatura che troviamo e che
ho indicato con il 5, corrisponde alla posizione dell’accordo aperto di C (Do) che ritroviamo
anche al dodicesimo tasto applicandoci il piccolo barré.
A questo punto abbiamo visto le cinque posizioni che ci permettono di trovare l’accordo di Do
maggiore e la sua relativa scala lungo il manico fino al tredicesimo tasto. Queste posizioni
quindi, ci aiutano molto a farci capire dove trovare le note giuste nella tonalità in cui stiamo
suonando, permettendoci di stare in uno spazio più ristretto che possiamo anche chiamare Box.

Questo sistema porta a suonare le scale in modo verticale ma, come noterete, ogni “box” o
“Gabbia” ha delle note in comune con il box che si trova accanto, quindi, con un po’ di pratica,
dopo avere assimilato bene le varie posizioni, potrete collegarle tra di loro, suonando le scale in
orizzontale su tutto il manico ed essere sempre di più padroni dello strumento.

Fino a qui abbiamo visto la prima metà del manico, ma, se già non lo sapevate, le note si
ripetono a partire dal dodicesimo tasto. Infatti, su questo tasto abbiamo le solite note suonate
sulle corde a vuoto, ovvero Mi La Re Sol Si Mi. Quindi dal dodicesimo tasto possiamo
ripartire con il solito sistema CAGED e trovare i medesimi cinque accordi sull’altra metà della
tastiera con le solite diteggiature delle scale. Dunque arrivati alla posizione D (come si vede
dalla figura) ripartiremo con la posizione C, ma, a questo punto del manico, l’accordo di Do avrà
anche lui bisogno del barré sul dodicesimo tasto, in modo da suonare le giuste note equivalenti
alle corde a vuoto. Da qui proseguirete con le altre posizioni già viste in precedenza in modo da
conoscere fino in fondo la tastiera.

L’esempio che vi ho mostrato era sulla tonalità di Do maggiore ma, ovviamente, il sistema
CAGED si può applicare a tutte le tonalità. Basterà infatti trasportare le forme avanti o
indietro sulla tastiera a seconda della tonica dell’accordo, ovvero usare il proprio dito indice
come capotasto mobile per poter spostare tutte e cinque le posizioni come abbiamo già visto
sulla tonalità di Do. Ad esempio se voglio suonare l’accordo di Mi maggiore col sistema CAGED
dovrò considerare che:

1. Il Mi è la nota fondamentale dell’accordo (tonica).

2. Se partiamo dal capotasto la prima forma dell’accordo sarà quella della E che è appunto
l’accordo di Mi maggiore, per poi proseguire con la posizione D, dove la tonica di
partenza si trova sul secondo tasto della quarta corda, per poi proseguire con le altre
posizioni rispettando l’ordine delle forme, quindi avremo questa sequenza E D C A G.

Perciò è importante imparare ciascuna forma relazionata ai punti in cui si trovano le toniche, in
quanto questo consentirà di trovare rapidamente la stessa nota nei vari punti della tastiera e
quindi prenderla come punto di riferimento per l’accordo e la scala.

Qui sotto vi mostro ancora una volta le cinque posizioni in modo più chiaro, dove la barra nera
indica il barré e i pallini rossi sono la tonica presente nell’accordo.
Nota: La posizione D (Re) è l’unica che non ha bisogno del barré tra gli
accordi che non si trovano in prima posizione. Può essere utile usare il barré
sulle quattro corde se durante l’esecuzione di un pezzo dobbiamo togliere le
altre dita per suonare una nota premuta dal barré.

Scala Maggiore
Per ora sono presenti solo le classiche diteggiature a BOX, presto
aggiungerò le diteggiature a tre note per corda e oblique. Ricorda
che queste diteggiature valgono anche per la scala minore naturale,
basta pensare come tonica la nota numero 6.
Sotto lal ablatura troverai l'indicazione delle dita da usare
(1=INDICE, 2=MEDIO, 3=ANULARE, 4=MIGNOLO).
Le dita da usare possono variare leggermente a seconda delle tue
preferenze, le tablature indicano quelle su cui io personalmente ho
trovato maggiore fluidità.

Scala Maggiore.

BOX I
BOX I TAB., tonalità di SOL:

ASCENDENTE DISCENDENTE
||-----------------------------2-3-5--|-5-3-2------------------------------||
||-------------------------3-5--------|-------5-3--------------------------||
||-------------------2-4-5------------|-----------5-4-2--------------------||
||-------------2-4-5------------------|-----------------5-4-2--------------||
||-------2-3-5------------------------|-----------------------5-3-2--------||
||-2-3-5------------------------------|-----------------------------5-3-2--||
1 2 4 1 2 4 1 3 4 1 3 4 2 4 1 2 4 4 2 1 4 2 4 3 1 4 3 1 4 2 1 4 2 1

BOX II
BOX II, tonalità di SOL:

ASCENDENTE DISCENDENTE
||-----------------------------5-7-8--|--8-7-5------------------------------||
||-----------------------5-7-8--------|--------8-7-5------------------------||
||-----------------4-5-7--------------|--------------7-5-4------------------||
||-----------4-5-7--------------------|--------------------7-5-4------------||
||-------5-7--------------------------|--------------------------7-5--------||
||-5-7-8------------------------------|------------------------------8-7-5--||
1 3 4 1 3 1 2 4 1 2 4 1 3 4 1 3 4 4 3 1 4 3 1 4 2 1 4 2 1 4 2 4 3 1

BOX III
BOX III, tonalità di SOL:

ASCENDENTE DISCENDENTE
||---------------------------------7-8-10-|-10-8-7---------------------------------||
||--------------------------7-8-10--------|--------10-8-7--------------------------||
||----------------------7-9---------------|---------------9-7----------------------||
||---------------7-9-10-------------------|-------------------10-9-7---------------||
||--------7-9-10--------------------------|--------------------------10-9-7--------||
||-7-8-10---------------------------------|---------------------------------10-8-7-||
1 2 4 1 3 4 1 3 4 1 3 1 2 4 1 2 4 4 2 1 4 2 1 3 1 4 3 1 4 3 1 4 2 1

BOX IV
BOX IV, tonalità di DO:

ASCENDENTE DISCENDENTE
||-----------------------------3-5--|-5-3------------------------------||
||-----------------------3-5-6------|-----6-5-3------------------------||
||-----------------2-4-5------------|-----------5-4-2------------------||
||-----------2-3-5------------------|-----------------5-3-2------------||
||-----2-3-5------------------------|-----------------------5-3-2------||
||-3-5------------------------------|-----------------------------5-3--||
2 4 1 2 4 1 2 4 1 3 4 1 3 4 1 3 3 1 4 3 1 4 3 1 4 2 1 4 2 1 4 2

BOX V
BOX V, tonalità di DO:

ASCENDENTE DISCENDENTE
||-----------------------------6-7-8--|-8-7-6------------------------------||
||-----------------------5-6-8--------|-------8-6-5------------------------||
||-----------------4-5-7--------------|-------------7-5-4------------------||
||-------------5-7--------------------|-------------------7-5--------------||
||-------5-7-8------------------------|-----------------------8-7-5--------||
||-5-7-8------------------------------|-----------------------------8-7-5--||
1 3 4 1 3 4 1 3 1 2 4 1 2 4 1 3 4 4 3 1 4 2 1 4 2 1 4 2 4 3 1 4 3 1

Scala Minore Naturale


Le diteggiature di questa scala sono esattamente identiche a quelle
della Scala Maggiore, solo che viene considerata tonica la nota che
sta 1 tono e 1/2 sotto.

Scala Minore Naturale.


BOX I
BOX I, tonalità di LAm (DO):

ASCENDENTE DISCENDENTE
||-----------------------------6-7-8--|-8-7-6------------------------------||
||-----------------------5-6-8--------|-------8-6-5------------------------||
||-----------------4-5-7--------------|-------------7-5-4------------------||
||-------------5-7--------------------|-------------------7-5--------------||
||-------5-7-8------------------------|-----------------------8-7-5--------||
||-5-7-8------------------------------|-----------------------------8-7-5--||
1 3 4 1 3 4 1 3 1 2 4 1 2 4 1 3 4 4 3 1 4 2 1 4 2 1 4 2 4 3 1 4 3 1

BOX II
BOX II, tonalità di MIm (SOL):

ASCENDENTE DISCENDENTE
||-----------------------------2-3-5--|-5-3-2------------------------------||
||-------------------------3-5--------|-------5-3--------------------------||
||-------------------2-4-5------------|-----------5-4-2--------------------||
||-------------2-4-5------------------|-----------------5-4-2--------------||
||-------2-3-5------------------------|-----------------------5-3-2--------||
||-2-3-5------------------------------|-----------------------------5-3-2--||
1 2 4 1 2 4 1 3 4 1 3 4 2 4 1 2 4 4 2 1 4 2 4 3 1 4 3 1 4 2 1 4 2 1

BOX III
BOX III, tonalità di MIm (SOL):

ASCENDENTE DISCENDENTE
||-----------------------------5-7-8--|--8-7-5------------------------------||
||-----------------------5-7-8--------|--------8-7-5------------------------||
||-----------------4-5-7--------------|--------------7-5-4------------------||
||-----------4-5-7--------------------|--------------------7-5-4------------||
||-------5-7--------------------------|--------------------------7-5--------||
||-5-7-8------------------------------|------------------------------8-7-5--||
1 3 4 1 3 1 2 4 1 2 4 1 3 4 1 3 4 4 3 1 4 3 1 4 2 1 4 2 1 4 2 4 3 1

BOX IV
BOX IV, tonalità di MIm (SOL):

ASCENDENTE DISCENDENTE
||---------------------------------7-8-10-|-10-8-7---------------------------------||
||--------------------------7-8-10--------|--------10-8-7--------------------------||
||----------------------7-9---------------|---------------9-7----------------------||
||---------------7-9-10-------------------|-------------------10-9-7---------------||
||--------7-9-10--------------------------|--------------------------10-9-7--------||
||-7-8-10---------------------------------|---------------------------------10-8-7-||
1 2 4 1 3 4 1 3 4 1 3 1 2 4 1 2 4 4 2 1 4 2 1 3 1 4 3 1 4 3 1 4 2 1

BOX V
BOX V, tonalità di LAm (DO):

ASCENDENTE DISCENDENTE
||-----------------------------3-5--|-5-3------------------------------||
||-----------------------3-5-6------|-----6-5-3------------------------||
||-----------------2-4-5------------|-----------5-4-2------------------||
||-----------2-3-5------------------|-----------------5-3-2------------||
||-----2-3-5------------------------|-----------------------5-3-2------||
||-3-5------------------------------|-----------------------------5-3--||
2 4 1 2 4 1 2 4 1 3 4 1 3 4 1 3 3 1 4 3 1 4 3 1 4 2 1 4 2 1 4 2

Scala Pentatonica
Per ora sono presenti solo le classiche diteggiature a BOX, presto
aggiungerò delle diteggiature più particolari.

Si dia il caso che la scala più usata dai chitarristi di tutti i tempi sia
la scala detta Pentatonica Minore.
Essa può essere pensata come la semplificazione della scala minore
naturale, ovvero, è la Scala Minore Naturale privata del
suo secondo e sesto grado.

Esempio: prendiamo la Scala Minore Naturale di LA:

1 2 3m 4 5 6m 7m
LA SI DO RE MI FA SOL
otteniamo
LA DO RE MI SOL

Questa nuova scala è chiamata Pentatonica Minore. "Pentatonica" si


riferisce al fatto che possiede "soltanto" 5 suoni, "minore" perchè
tra La e Do passa una terza minore.

Anche su questa scala può essere costruita la relativa maggiore che


si pone 1 tono e 1/2 sopra, in questo caso sopra 1 tono e 1/2 sopra il
La troviamo il Do. Quindi con gli stessi suoni cominciando a "contare"
da Do otteniamo la Pentatonica Maggiore di Do che può essere
pensata come il prodotto della privazione del quarto e settimo grado
della scala maggiore:

1 2 3 4 5 6 7maj
DO RE MI FA SOL LA SI
otteniamo
DO RE MI SOL LA

La scala Pentatonica come vediamo presenta degli intervalli molto


ampi che le derivano le ben note qualità di "incisività" e
"robustezza".
Queste qualità le derivano anche dal fatto che i suoi suoni sono
cinque sovrapposizioni di quinta giusta, che guarda caso è l'intervallo
armonico per eccellenza. Prendendo ad esempio la nota DO, volendo
prendere la nota che sta una 5a sopra, otterremo SOL, poi prendiamo
la 5a del SOL, cioè RE, e cosi' per LA e MI.
Essa è molto importante per un chitarrista in quanto i suoi BOX sono
molto facili da imparare, la sua struttura è ideale per cominciare ad
allenare le dita a correre sulla tastiera e in particolare è utile per la
tecnica del mignolo.
Come se non bastasse essa ha una forte capacità didattica per il
nostro orecchio musicale in quanto ci abitua a "sentire" più
facilmente l'attrazione che esercitano le note principali.

Qua sotto vengono riportati tutti gli schemi delle scale Pentatoniche
Maggiore e Minore di Do con evidenziate le rispettive toniche
(rosso).
Scala Pentatonica Maggiore.

BOX I

BOX I, tablatura in tonalità di SOL:


ASCENDENTE DISCENDENTE
||----------------------3-5--|-5--3-------------------------||
||------------------3-5------|------5-3---------------------||
||--------------2-4----------|----------4-2-----------------||
||----------2-5--------------|--------------5-2-------------||
||------2-5------------------|------------------5-2---------||
||-3--5----------------------|----------------------5-3-----||
2 4 1 4 1 4 1 3 2 4 2 4 4 2 4 2 3 1 4 1 4 1 4 2

BOX II

BOX II, tablatura in tonalità di SOL:


ASCENDENTE DISCENDENTE
||----------------------5-7--|-7-5---------------------||
||------------------5-8------|------8-5-----------------||
||--------------4-7----------|----------7-4-------------||
||----------5-7--------------|--------------7-5---------||
||------5-7------------------|------------------7-5-----||
||-5--7----------------------|----------------------7-5-||
2 4 2 4 2 4 1 4 1 4 1 3 3 1 4 1 4 1 3 1 3 1 3 1

BOX III

BOX III, tablatura in tonalità di SOL:


ASCENDENTE DISCENDENTE
||-------------------------7-10-|-10-7-------------------------||
||--------------------8-10------|-------10-8--------------------||
||----------------7-9-----------|------------9-7----------------||
||------------7-9---------------|----------------9-7------------||
||-------7-10-------------------|--------------------10-7-------||
||-7-10------------------------|-------------------------10-7--||
1 4 1 4 1 3 1 3 2 4 1 4 4 1 4 2 3 1 3 1 4 1 4 1

BOX IV

BOX IV, tablatura in tonalità di DO:


ASCENDENTE DISCENDENTE
||----------------------3-5--|-5--3----------------------||
||------------------3-5------|------5-3------------------||
||--------------2-5----------|----------5-2--------------||
||----------2-5--------------|--------------5-2----------||
||------3-5------------------|------------------5-3------||
||-3--5----------------------|----------------------5-3--||
2 4 2 4 1 4 1 4 2 4 2 4 4 2 4 2 4 1 4 1 4 2 4 2

BOX V

BOX V, tablatura in tonalità di DO:


ASCENDENTE DISCENDENTE
||----------------------5-8--|-8-5----------------------||
||------------------5-7------|------7-5------------------||
||--------------5-7----------|----------7-5--------------||
||----------5-7--------------|--------------7-5----------||
||------5-8------------------|------------------8-5------||
||-5--8----------------------|----------------------8-5--||
1 4 1 3 1 3 1 3 1 4 1 4 4 1 4 1 3 1 3 1 3 1 4 1

La scala Pentatonica Minore ha le stesse diteggiature di quella


maggiore, cambia solo la nota che consideriamo tonica. Sotto vengono
riportate comunque tutte le diteggiature relative alla Pentatonica
Minore, le tablature sono identiche (naturalmente) a quelle dei BOX
della Pentatonica Maggiore.

Scala Pentatonica Minore.

BOX I

BOX II

BOX III

BOX IV

BOX V

Quando sto suonando la Pentatonica, come faccio a sapere se sto


usando la Pentatonica Maggiore o quella Minore? Ad esempio come
faccio a sapere se sto in Do maggiore o La minore, visto che i tasti
che devo usare sono gli stessi?
La prima risposta che mi viene è boh, lo dovresti sentire "a
orecchio"!
La seconda è: se la nota che ricorre più spesso è la quinta
(dominante) della tonica minore allora la scala è minore, se la nota
che ricorre più spesso è la quinta della tonica maggiore allora la scala
è maggiore.
Se per esempio stiamo suonando sulla Pentatonica minore di LA , la
nota che ricorre più spesso sarà il MI. Se per esempio stiamo
suonando sulla Pentatonica maggiore di DO , la nota che ricorre più
spesso sarà il SOL.
Questo perché sperimentalmente si vede che in un brano, la nota che
ricorre più spesso è la dominante della scala, in graduatoria dopo di
lei probabilmente ci sarà la stessa tonica, quindi occhio anche a lei.
Naturalmente il metodo più semplice è quello di trovare un finale per
la nostra melodia e verificare quale sia la nota conclusiva. Questo
però ci dice solo con quale tonalità finisce e non sappiamo niente di
come si sia sviluppata lungo tutto il suo svolgimento. Inoltre per il
risultato finale molto dipende dal giro di accordi e di basso che c'è
sotto il nostro ipotetico riff o assolo. Questo a grandi linee...

Scale, Intervalli, Tonalità


Come abbiamo detto le scale sono essenzialmente insiemi di note
(tipicamente 7) e si differenziano tra loro per 2 cose, la tonalità e le
distanze in semitoni tra le varie note che la compongono.
La tonalità indica la nota da cui cominciamo a "contare" le rimanenti
note, le distanze tra le note indicano lo scheletro, potremmo dire
l'essenza, della scala stessa.
Ad esempio riprendendo in esame la Scala Maggiore di Do abbiamo
che i suoi suoni sono ordinatamente: Do Re Mi Fa Sol La Si.
Come vediamo le note che la compongono partono da Do e per questo
si chiama scala di Do: questa è la sua tonalità.
Inoltre la sua struttura è T+T+S+T+T+T+S, il che significa che tra la
prima nota e la seconda passa 1 tono, tra la seconda e la terza passa
1 tono, tra la terza e la quarta passa 1/2 tono, tra la quarta e la quinta
nota passa 1 tono, tra la quinta e la sesta passa 1 tono, tra la sesta e
la settima passa 1 tono, tra la settima e l'ottava (che sarebbe la
prima ripetuta) passa 1/2 tono.
Dicendo la stessa cosa con un altro schemetto risulata: Do -T- Re -
T- Mi -S- Fa -T- Sol -T- La -T- Si -S- Do .
In pratica tra le note intercorre un tono, eccetto che tra Mi-Fa e
Si-Do che distano un semitono: questa è la successione di toni e
semitoni che caratterizza univocamente la Scala Maggiore.
Per rendere più completa la lettura degli schemi delle scale di solito
non si usa la notazione T+T+S+T+T+T+S, ma si usa ad esempio sempre
per la Scala Maggiore la notazione: 1 2 3 4 5 6 7maj.
Ovvero ad ogni nota viene assegnato un numero da 1 a 7 partendo
dalla nota che conferisce la tonalità alla scala e accanto ad ogni
numero viene messo un simbolo tra #, m, dim, maj, che determina la
caratteristica precisa di quella nota: più avanti descriveremo in
dettaglio il significato di questi simboli. Questa notazione diviene
particolarmente agevole soprattutto per il confronto tra le scale in
quanto mantiene un'informazione specifica per ogni nota della scala,
questo pero' lega la notazione stessa a un numero di note pari a 7 e
perde gran parte del suo significato per un numero di note diverso.
Ricapitolando tutto abbiamo che il nome di una scala è: Scala "tipo
scala" di "tonalità", in cui "tipo scala" è determinato da una precisa
consecuzione di toni e semitoni e "tonalità" non è altro che la nota di
partenza da cui cominciamo a contare i nostri toni e semitoni per
trovare le altre note.
E' facile intuire che uno stesso tipo di scala è costruibile su tutte le
tonalità, cioè a partire da tutte e 12 le note, basterà rispettare la
consecuzione di toni e semitoni che caratterizzano il tipo di scala.
Per cui non esisterà solo la Scala Maggiore di Do ma anche, e con
uguale dignità, la Scala Maggiore di Re, di Mi, di Fa, ed anche di Fa#
o di Mib, cosi' per tutte e 12 le note fondamentali.
Ad esempio la scala maggiore di Sol risulta essere: Sol La Si Do Re
Mi Fa#.
Nota che la consecuzione di toni e semitoni risulta ancora essere T +
T + S + T + T + T + S: per ottenere questo pero' è stato necessario
prendere "le note giuste". Se ad esempio al posto del Fa# avessimo
preso il Fa (detto Fa naturale per distinguerlo dal Fa# e dal Fab), la
consecuzione di toni e semitoni sarebbe stata: T + T + S + T + T + S +
T, il risultato sarebbe stato una scala di Sol di tipo diverso dalla
Scala Maggiore, ed avrebbe avuto una sonorità molto diversa.
Inoltre è importante notare che la nota Fa# come si è visto in Suoni,
Semitoni, Toni puo' essere chiamata anche Solb. In pratica esse
corrispondono allo stesso suono ma per motivi che tornano utili
nell'armonia si prendono tutte note che hanno nome diverso
rispettando la "naturale" consecuzione Do, Re Mi Fa Sol La Si,
modificandone a seconda delle esigenze la nomenclatura usando i #
(diesis) e b (bemolle), per alzare o abbassare le 7 note naturali, che,
ricordo ancora, sono Do Re Mi Fa Sol La Si.
Questo è il motivo per cui nella scala di Sol Maggiore (Sol La Si Do
Re Mi Fa#) non possiamo prendere Solb al posto di Fa#, in questo
caso salteremmo una nota (il Fa#) e ne avremmo una doppia il Solb e
il Sol, il tutto si complica perché il Sol è anche "il tenutario" della
tonalità.
Sempre per questi motivi la Scala Maggiore è detta diatonica, ovvero
i nomi delle sue note sono tutti diversi.
Oltre a tutti questi motivi si aggiunge anche il problema del
conteggio degli intervalli.
Ad esempio tra la nota Do e la nota Mi si dice che passa un intervallo
di terza, perché contando le note comprese tra le due citate, esse
comprese, abbiamo un totale dei tre note: Do, Re e Mi.
Tra La e Do intercorre sempre un intervallo di terza: La, Si e Do.
Allo stesso modo tra Fa e Si intercorre un intervallo di quarta: Fa,
Sol, La e Si.
Viceversa se diciamo di voler salire di un intervallo di quarta (quarta
ascendente) da Do, nella Scala Maggiore di Do ci ritroveremo in Fa
(Do->Re->Mi->Fa), mentre nella scala Maggiore di Sol ci troveremo in
Fa# (Do->Re->Mi->Fa#). Se il conteggio dell' intervallo procede
invece da una nota più acuta ad una più grave diremo che l'intervallo
è discendente: ad es. compiendo un salto di quarta discendente da
Do, nella Scala Maggiore, ci troveremo in Sol (Do->Si->La->Sol).
Nota che questo conteggio non indica la distanza in toni o semitoni
tra due note, ma solo quante note sono coinvolte nell'intervallo, ad
esempio l'intervallo di terza Do->Re->Mi consta di 2 toni, mentre
l'intervallo di terza Re->Mi->Fa consta di 1 tono e 1/2. Nonostante
questo il calcolo di un intervallo, inteso come numero di note
coinvolte in esso, è di centrale importanza nello studio dell'armonia.

Poco sopra abbiamo introdotto la schematizzazione delle scale con i


numeri 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7. Esso non è altro che lo schema degli
intervalli che le 7 note della scala formano con la prima, che viene
chiamata tonica dal momento specifica la tonalità di tutta la scala.
In particolare rispettando l'ordine di successione di toni e semitoni
della Scala Maggiore 1+T+2+T+3+S+4+T+5+T+6+T+7+S+1, abbiamo:

 l'intervallo tra la tonica e la II° nota è detto i. di seconda


maggiore
 l'intervallo tra la tonica e la III° nota è detto i. di terza
maggiore

 l'intervallo tra la tonica e la IV° nota è detto i. di quarta giusta

 l'intervallo tra la tonica e la V° nota è detto i. di quinta giusta

 l'intervallo tra la tonica e la VI° nota è detto i. di sesta


maggiore

 l'intervallo tra la tonica e la VII° nota è detto i. di settima


maggiore

Questa volta i termini "seconda maggiore", "quinta giusta", etc.


indicano una distanza tra le due note in questione ben precisa, lo
schema qua sotto riporta i vari tipi di intervalli e le loro distanze
misurate in toni.

INTERVALLI Seconda Terza Quarta Quinta Sesta Settima

Aumentato 1 + 1/2 2 + 1/2 3 4 5 6

Maggiore 1 2 NO NO 4 + 1/2 5 + 1/2

Giusto NO NO 2 + 1/2 3 + 1/2 NO NO

Minore 1
/2 1 + 1/2 NO NO 4 5

Diminuito Nullo 1 2 3 3 + 1/2 4 + 1/2

Gli intervalli detti giusti possono essere aumentati o diminuiti,


rispettivamente aggiungendo o togliendo ad esso un semitono: essi
non vengono mai detti maggiori o minori.
Gli intervalli detti maggiori possono
essere aumentati, minori o diminuiti, rispettivamente aggiungendo ad
esso un semitono, o togliendo ad esso uno o due semitoni: essi non
vengono mai detti giusti.
L' intervallo tra due note con uno stesso nome, ad esempio Do, ma
intonazione diversa, cioè uno più acuto e uno più grave, si dice
intervallo di ottava giusta.

Ora sveliamo il significato dei simboli #, m, dim, maj, utili nella


schematizzazione a numeri di una scala.
Abbiamo detto che la formula 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7maj, rappresenta lo
schema della Scala Maggiore. Intanto partiamo col dire che i numeri
che accanto non hanno alcun simbolo caratterizzano un intervallo
maggiore o uno giusto: ad esempio un "2" da solo significa "seconda
maggiore", un "5" da solo significa "quinta giusta".
Solo l'intervallo di settima maggiore viene segnalato con un "7maj" o
"j7" per distinguerlo univocamente da quello di settima minore che
nelle siglature degli accordi viene scritto proprio con un "7" da solo.
Il simbolo "#" significa che l'intervallo è aumentato.
Il simbolo "m" significa che l'intervallo è minore.
Il simbolo "dim" significa che l'intervallo è diminuito.
Il simbolo "b" viene a volte indistintamente usato al posto di "dim" o
"m" e significa che l'intervallo è minore (con 2,3,6) o diminuito (con
4,5).
Poichè ad ogni nota di una scala puo' essere attribuito un numero
progressivo, esse possono anche essere chiamate gradi. Ad esempio
il I° grado della Scala Maggiore di Do è Do, il II° grado è Re, e cosi'
via: tipicamente i gradi vengono contrassegnati da numeri romani.
Ad esempio la Scala Frigia ha la seguente formula: 1, 2m, 3m, 4, 5,
6m, 7m, il che significa che ha il II, III, VI e VII grado abbassati di
un semitono rispetto alla Scala Maggiore.
In generale una scala è detta di modo maggiore se tra il suo I° e III°
grado corre una terza maggiore, viceversa èdi modo minore se tra il
suo I° e III° grado corre una terza minore.
La differenza tra la sonorità di una scala maggiore e una minore è
che quelle minori hanno solitamente un suono più "triste" di quelle
maggiori, che invece hanno un carattere più "gioioso".

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