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Carbonio

elemento chimico con numero atomico 6


Carbonio
   

                 

6C
               

                                   
                                   
                                                               
                                                               
   

boro ← carbonio → azoto


Aspetto

Diamante (a sinistra) e grafite (a destra)


Linea spettrale

Generalità
Nome, simbolo, carbonio, C, 6
numero atomico
Serie non metalli
Gruppo, periodo, 14 (IVA), 2, p
blocco
Densità 2 267 kg/m³
Durezza 0,5 (grafite)
10,0 (diamante)
Configurazione
elettronica

Termine 3P0
spettroscopico
Proprietà atomiche
Peso atomico12,0107 u[1]
Raggio atomico 70 pm
(calc.)
Raggio covalente 75 pm[2]
Raggio di van der 170 pm[2]
Waals
Configurazione [He 2s22p2
elettronica
e− per livello 2, 4
energetico
Stati di ossidazione 4, 3[3], 2, 1[4], 0, −1,
−2, −3, −4[5]
Struttura cristallina esagonale
Proprietà fisiche
Stato della materiasolido (non
magnetico)
Punto di fusione 3 773 K (3499,85 °C)
Punto di ebollizione 5 100 K (4 827 °C)[6]
Volume molare 5,29 × 10−6  m³/mol
Entalpia di 355,8 kJ/mol
vaporizzazione
Calore di fusione sublima
Tensione di vapore 0 Pa
Velocità del suono 18 350 m/s a
293,15 K
Altre proprietà
Numero CAS7440-44-0
Elettronegatività 2,55 (scala di
Pauling)[2]
Calore specifico 710 J/(kg·K)
Conducibilità elettrica 0,061 × 10−6  /m·Ω
Conducibilità termica129 W/(m·K)
Energia di prima 1 086,454 kJ/mol[2]
ionizzazione
Energia di seconda 2 352,631 kJ/mol[2]
ionizzazione
Energia di terza 4 620,471 kJ/mol[2]
ionizzazione
Energia di quarta 6 222,716 kJ/mol[2]
ionizzazione
Energia di quinta 37 830,648 kJ/mol[2]
ionizzazione
Energia di sesta 47 277,174 kJ/mol[2]
ionizzazione
Isotopi più stabili
iso NA TD DM DE DP

12C 98,89%[7] È stabile con 6 neutroni

13C 1,11%[7] È stabile con 7 neutroni

14C tracce 5 570 anni[7] β− 0,156 14N

iso: isotopo
NA: abbondanza in natura
TD: tempo di dimezzamento
DM: modalità di decadimento
DE: energia di decadimento in MeV
DP: prodotto del decadimento

Il carbonio è l'elemento chimico della


tavola periodica degli elementi che ha
come simbolo C e come numero atomico
6[8]. È un elemento non metallico,
tetravalente (e raramente bivalente[9]),
insolubile nei solventi,[10] inodore e
insapore.[10]

Le sue differenti forme (o più


precisamente allotropi) includono uno
dei più morbidi (grafite) e dei più duri
(diamante) materiali conosciuti. Altre
forme allotropiche del carbonio sono il
carbonio amorfo e i fullereni.

Inoltre, ha una grande affinità per i legami


chimici con atomi di altri elementi a
basso peso atomico (tra cui il carbonio
stesso) e le sue piccole dimensioni lo
rendono in grado di formare legami
multipli (proprietà che viene definita
"desmalusogenia"). Queste proprietà
permettono l'esistenza di 10 milioni di
composti del carbonio.

I composti di carbonio formano le basi di


tutta la vita sulla Terra e il ciclo del
carbonio-azoto fornisce parte
dell'energia prodotta dalle stelle.
Il carbonio si trova in tutte le forme di vita
organica[10] ed è la base della chimica
organica.[9] Tale non metallo ha
l'interessante caratteristica di essere in
grado di legarsi con sé stesso e con una
vasta gamma di elementi (producendo
più di 10 milioni di composti). Unito
all'ossigeno forma il diossido di
carbonio, che è assolutamente vitale per
la crescita delle piante. Unito all'idrogeno
forma vari composti chiamati
"idrocarburi", che sono essenziali per
l'industria in forma di combustibili fossili.

Sebbene l'isotopo più comune sia il


carbonio-12 (il cui nucleo è formato da 6
protoni e 6 neutroni), l'isotopo carbonio-
14 è anch'esso di fondamentale
importanza per le sue applicazioni
pratiche, essendo comunemente usato
per la datazione radioattiva di antichi
reperti.[11]

Cenni storici
Il carbonio (dal latino carbo che significa
"carbone"[2]) era già conosciuto dalle
popolazioni antiche che lo producevano
bruciando materiale organico con poco
ossigeno. In particolare veniva utilizzato
nella produzione di inchiostri.[12]

Nel XVIII secolo Lavoisier lo riconobbe


come sostanza semplice (cioè costituita
da atomi dello stesso elemento
chimico).[12] Successivamente venne
determinato il suo peso atomico da
Berzelius.[12]

Sebbene fosse conosciuto dall'antichità,


il diamante fu identificato come una
forma allotropica del carbonio solo nel
1796, grazie alle ricerche del chimico
inglese Smithson Tennant, che provò che
la combustione del diamante produceva
semplicemente anidride carbonica
(CO2).[2]

La tetravalenza del carbonio fu appurata


nel 1858 da Friedrich August Kekulé von
Stradonitz.[13]
Nel 1961 il carbonio-12 venne introdotto
come riferimento dalla International
Union of Pure and Applied Chemistry
(IUPAC) per la definizione dei pesi
atomici.[14]

Il fullerene (allotropo del carbonio) venne


scoperto come sottoprodotto di
esperimenti con i raggi molecolari nel
1985. Negli anni a seguire varie altre
forme di carbonio, sempre facenti parte
della categoria dei fullereni, sono state
scoperte.

Isotopi
Lo stesso argomento in dettaglio: Isotopi
del carbonio.
Il carbonio ha tre isotopi naturali e
disponibili in natura. I due più abbondanti
sono stabili: il 12C (98,93%) e il 13C
(1,07%). Il terzo 14C, conosciuto anche
con il nome di radiocarbonio, è un
radioisotopo con tempo di decadimento
di 5570 anni[7] che viene utilizzato per la
datazione del legno e di altri materiali di
origine biologica nei siti archeologici.

Nel 1961 l'Unione internazionale di


chimica pura e applicata (IUPAC) ha
adottato l'isotopo carbonio-12 come
base per la misura del peso atomico.

Isotopi vicini
Le caselle colorate corrispondono ad
isotopi stabili.

12O 13O 14O 15O 16O 17O

10N 11N 12N 13N 14N 15N 16N

8C 9C 10C 11C 12C 13C 14C 15C

6B 7B 8B 9B 10B 11B 12B 13B 14B

5Be 6Be 7Be 8Be 9Be 10Be 11Be 12Be 13Be

Allotropi
Varie forme allotropiche del carbonio:
a) Diamante
b) Grafite
c) Lonsdaleite
d) Buckminsterfullerene
e) Fullerene C540
f) Fullerene C70
g) Carbonio amorfo
h) Nanotubo

Il carbonio ha molte forme allotropiche


standard più una forma allotropica
esotica:

diamante (ibridizzazione sp³,


durissimo, 10 nella scala di Mohs con
un modulo di 442 GPa);
grafite (ibridizzazione sp², una delle
sostanze più morbide, 1-2 nella scala
di Mohs);
fullerite (fullereni e nanotubi di
carbonio ibridizzazione sp², molecole
di scala nanometrica, cave con
superficie grafitica);
lonsdaleite o diamante esagonale,
ibridizzazione sp³, di durezza 7-8 nella
scala di Mohs;
nanoschiuma di carbonio, un allotropo
a bassissima densità, ferromagnetico;
nanorod, aggregati di carbonio o ACNR
o ADNR, la più dura e meno
comprimibile sostanza nota, (dal 2005)
491 GPa di modulo;
carbonio amorfo (non esattamente un
allotropo);
catena lineare o "carbina" o "carbonio
sp" (forma esotica metastabile
ottenuta per ora solo in laboratorio con
sofisticate tecniche fisiche di fasci
molecolari supersonici in ultra-alto
vuoto).

Il carbonio può inoltre presentare tipi di


ibridizzazione differente all'interno della
stessa forma allotropica; esempi di
allotropi di questo tipo sono i film
nanostrutturati cluster assembled e le
schwarziti.

Carbonio amorfo
Nella sua forma amorfa, il carbonio
presenta un certo ordine della sua
struttura atomica a corto-raggio, ma
minore di quello presente nella grafite e
nel diamante.[15] Può essere sotto forma
di polvere, carbone o fuliggine.

Grafite

Lo stesso argomento in dettaglio: Grafite.

Il termine "grafite" è stato introdotto nel


1789 da Abraham Gottlob Werner e
deriva dal greco γράφειν (graphein,
"disegnare/scrittura", per il suo utilizzo
nelle matite). Si tratta della forma
allotropica più comune del carbonio.
Nella grafite, ogni atomo è legato ad altri
tre in un piano composto di anelli
esagonali fusi assieme, come quelli degli
idrocarburi aromatici. Le due forme
conosciute di grafite, alfa (esagonale) e
beta (romboidale), hanno identiche
proprietà fisiche, ad eccezione della
struttura cristallina. La grafite che si
trova in natura contiene fino al 30% della
forma beta, mentre la grafite prodotta
sinteticamente contiene solo la forma
alfa. La forma alfa può essere convertita
in forma beta attraverso un trattamento
meccanico e la forma beta si ritrasforma
in forma alfa quando è riscaldata sopra i
1000 °C.
La grafite conduce elettricità, a causa
della delocalizzazione degli elettroni π
obbligati a muoversi sopra e sotto i piani
dell'atomo di carbonio. Questi elettroni
sono liberi di muoversi, quindi sono in
grado di condurre elettricità. Tuttavia,
l'elettricità è condotta unicamente lungo
il piano degli strati. Nel diamante, tutti e
quattro gli elettroni esterni di ciascun
atomo di carbonio sono 'localizzati' tra gli
atomi dei legami covalenti. Il movimento
degli elettroni è limitato e il diamante non
conduce corrente elettrica. Nella grafite,
ogni atomo di carbonio utilizza solo 3 dei
suoi 4 elettroni del livello energetico
esterno nel legarsi covalentemente ad
altri tre atomi di carbonio. Ciascun atomo
standard per la definizione del calore di
formazione di composti di carbonio.

Grafite in polvere viene utilizzata come


lubrificante a secco. Anche se si
potrebbe pensare che questa proprietà
industrialmente importante sia
interamente dovuta alla sfaldatura degli
strati della struttura, in realtà in un
ambiente sotto vuoto (come nelle
tecnologie per l'uso nello spazio), la
grafite è risultata essere un pessimo
lubrificante. Questo fatto ha portato alla
scoperta che la grafite ha proprietà
lubrificanti grazie all'assorbimento di aria
e acqua tra uno strato e l'altro e dunque,
nel vuoto, non presentava questa
proprietà in mancanza di materiale da
assorbire.

Quando un grande numero di difetti


cristallografici legano insieme più piani
della struttura, la grafite perde le sue
proprietà di lubrificazione e diventa ciò
che è noto come carbonio pirolitico, un
materiale utile in impianti spesso a
contatto con il sangue, come le valvole
del cuore.

Come già detto, la grafite è l'allotropo più


stabile di carbonio. Contrariamente alla
credenza popolare, l'elevata purezza non
permette alla grafite di bruciare, neppure
a temperature elevate. Per questo motivo
è ottima per i reattori nucleari e per i
crogioli di fusione dei metalli. A
temperature elevate (circa 2000 °C e a
pressione di 5 GPa), la grafite si
trasforma in diamante. A pressioni molto
alte il carbonio forma un allotropo
chiamato diamante, nel quale ogni atomo
è legato ad altri quattro. I diamanti hanno
la stessa struttura cubica del silicio e del
germanio e, grazie alla forza del legame
chimico carbonio-carbonio, è assieme al
nitruro di boro la sostanza più dura in
termini di resistenza allo sfregamento.
La transizione alla grafite, a temperatura
ambiente, è così lenta da risultare
inosservabile. Sotto determinate
circostanze, il carbonio cristallizza come
lonsdaleite, una forma simile al diamante
ma a struttura esagonale.[7]

Grafiti naturali e cristalline non sono


spesso utilizzati in forma pura come
materiali strutturali per le loro shear-
aerei, fragilità e incoerenti proprietà
meccaniche.

Nelle forme sintetiche di consistenza


vetrosa, la grafite pirolitica e le fibre di
grafite sono estremamente forti,
resistente al calore (fino a 3000 °C).

La sfaldabilità della grafite è dovuta alle


deboli forze di van der Waals che
tengono uniti i piani.
Densità: il peso specifico di grafite è di
2,3, il che la rende più leggero del
diamante.

Attività chimica: è leggermente più


reattiva di diamante. Questo perché i
reagenti sono in grado di penetrare tra gli
strati esagonali di atomi di carbonio. Non
è influenzata da solventi ordinari, acidi
diluiti, o alcali fusi. Tuttavia, l'acido
cromico ossida la grafite a biossido di
carbonio (CO2).

Diamante

Lo stesso argomento in dettaglio:


Diamante.
Il diamante è una delle tante forme
allotropiche in cui può presentarsi il
carbonio; in particolare, il diamante è
costituito da un reticolo cristallino di
atomi di carbonio disposti secondo una
struttura tetraedrica.

I diamanti possono essere formati dalla


grafite sottoponendola a condizioni di
elevata pressione e temperatura.[7] La
struttura del diamante è metastabile in
condizioni standard[7] e si trasforma in
grafite per riscaldamento a 2000 K.[7]

Fullereni
Lo stesso argomento in dettaglio:
Fullerene.

I fullereni hanno una struttura simile alla


grafite, ma invece della configurazione
esagonale, contengono anche formazioni
pentagonali o eptagonali di atomi di
carbonio, che piegano i fogli in sfere,
ellissi o cilindri. Le proprietà dei fullereni
non sono ancora state analizzate
completamente. Il loro nome è stato
dedicato a Buckminster Fuller, l'ideatore
della cupola geodetica, la cui geometria
ricorda quella dei fullereni.

Composti del carbonio


Il carbonio si combina facilmente con
tutte le tipologie di elementi (metalli, non
metalli e idrogeno).[9]
Il legame del carbonio con altri elementi
è di tipo covalente. Rispetto agli altri
elementi chimici, il carbonio ha invece
una bassissima tendenza a formare
legami ionici,[9] per cui non è mai stato
rilevato lo ione C4+,[9] mentre lo ione C4- è
probabilmente presente in alcuni
carburi.[9]

L'atomo di carbonio nei composti con


altri elementi o con sé stesso può
presentarsi in una delle tre note forme di
ibridizzazione (secondo la teoria degli
orbitali atomici LCAO): sp³, sp² ed sp
rispettivamente. Con esse il carbonio è in
grado di coordinare rispettivamente altri
4, 3 e 2 atomi con angoli di legame
approssimativamente di 109,5°, 120° e
180°.

A seconda poi della simmetria delle


autofunzioni molecolari complessive
delle coppie di atomi che partecipano al
legame, si avranno legami singoli, doppi
o tripli.

Composti inorganici

Lo stesso argomento in dettaglio:


Composto inorganico.
Il principale ossido del carbonio è il
biossido di carbonio, CO2. Esso è un
componente minore dell'atmosfera
terrestre, prodotto e utilizzato dalle
creature viventi. Nell'acqua forma tracce
di acido carbonico, H2CO3, ma come
molti composti con più atomi di ossigeno
legati a un atomo di carbonio, è instabile.
Alcuni importanti minerali sono
carbonati, particolarmente la calcite e il
bisolfuro di carbonio, CS2.

Altri ossidi sono il monossido di


carbonio, CO, e il meno comune
subossido di carbonio, C3O2. Il
monossido di carbonio si forma da una
combustione incompleta ed è un gas
inodore e incolore. Ogni molecola
contiene un legame doppio e risulta
abbastanza polarizzata, tende quindi a
legarsi permanentemente alle molecole
di emoglobina, rendendo questo gas
velenoso. Il cianuro, CN−, ha una struttura
e un comportamento simile a un
alogenuro.

Con i metalli duri il carbonio forma


carburi, C−, o acetilati, C2−
2 ; questi sono
associati al metano e all'acetilene o
etino, entrambi acidi estremamente
deboli. Con un'elettronegatività di 2,55, il
carbonio tende a formare legami
covalenti. Alcuni carburi sono solidi
cristallini covalenti come SiC, conosciuto
con il nome di carborundo. Il carburo di
silicio ha una struttura simile a quella del
diamante, in cui gli atomi di C e Si sono
tetraedricamente circondati da quattro
atomi di altro tipo. Sotto il nome di
carborundo, esso è usato come attrezzo
di taglio o come abrasivo.

Composti organici

Lo stesso argomento in dettaglio:


Composto organico.

Per definizione, sono detti "organici" i


composti a base di carbonio in cui
questo ha numero di ossidazione
inferiore a +4.
Una particolarità del carbonio è la
capacità di formare catene di atomi di
varia lunghezza, anche cicliche. Tali
catene sono alla base degli idrocarburi e
di tutti composti organici. Nel caso degli
idrocarburi, al crescere del numero di
atomi che compongono le catene si
passa dagli oli volatili, agli oli pesanti,
alle cere paraffiniche.

Disponibilità

Disponibilità di grafite nel mondo nel 2005.


Il carbonio è un componente vitale di tutti
i sistemi viventi conosciuti e senza di
esso la vita come la conosciamo non
esisterebbe. Esistono quasi dieci milioni
di composti di carbonio conosciuti e
molte migliaia di questi sono essenziali
per i processi vitali e importanti per le
reazioni a base organica.

Il carbonio è il tredicesimo elemento più


abbondante sulla Terra.[7] Si trova in
abbondanza anche nel Sole, nelle stelle,
nelle comete e nell'atmosfera della
maggior parte dei pianeti. Alcuni
meteoriti contengono diamanti
microscopici[2] (lonsdaleite[7]) che si
formarono quando il sistema solare era
ancora un disco protoplanetario. Il
carbonio non è stato creato nel Big Bang
a causa del fatto che occorre una tripla
collisione di particelle alfa (nuclei di elio)
per essere prodotto. L'universo
inizialmente si espanse e si raffreddò
troppo velocemente perché ciò
accadesse. È comunque prodotto
all'interno delle stelle che trasformano i
nuclei di elio in carbonio tramite il
processo triplo alfa.

In combinazione con altri elementi, il


carbonio si trova nell'atmosfera terrestre
e disciolto in tutti i bacini d'acqua.
Assieme a piccole quantità di calcio,
magnesio e ferro, è uno dei principali
componenti di carbonato, rocce, calcare,
marmo, ecc. Combinato con l'idrogeno
forma petrolio, carbone, gas naturale e
altri composti collettivamente chiamati
"idrocarburi".

La grafite si trova in grandi quantità negli


Stati Uniti, Russia, Messico, Groenlandia
e India.

I diamanti naturali si trovano nei minerali


di kimberlite che stanno all'interno di
antichi camini vulcanici. La maggior
parte dei giacimenti di diamanti si
trovano in Africa, soprattutto in
Sudafrica, Namibia, Botswana,
Repubblica del Congo e Sierra Leone.
Altri giacimenti si trovano in Canada,
Artico russo e Australia (occidentale e
settentrionale).

Ciclo del carbonio

Lo stesso argomento in dettaglio: Ciclo


del carbonio.

Rappresentazione del ciclo del carbonio.

Il ciclo del carbonio è il ciclo


biogeochimico attraverso il quale il
carbonio viene scambiato tra la geosfera
(all'interno della quale si considerano i
sedimenti e i combustibili fossili),
l'idrosfera (mari e oceani), la biosfera
(comprese le acque dolci) e l'atmosfera
della Terra. Tutte queste porzioni della
Terra sono considerabili a tutti gli effetti
riserve di carbonio (carbon sinks). Il ciclo
è infatti solitamente inteso come
l'interscambio dinamico tra questi
quattro distretti. La crosta terrestre
contiene la maggior riserva di carbonio
presente sulla Terra.

Le piante presenti nella biosfera


utilizzano il carbonio atmosferico (sotto
forma di anidride carbonica, CO2)
attraverso la fotosintesi clorofilliana, che
utilizza l'energia solare, rilasciando
ossigeno (O2).[9] Le sostanze prodotte
dalle piante vengono successivamente
utilizzate da altri organismi viventi (tra
cui gli animali e l'uomo), dai quali il
carbonio viene restituito all'atmosfera
sotto forma di CO2[9] oppure viene
accumulato nei depositi geologici sotto
forma di combustibili fossili (carbone e
petrolio).[9]

Applicazioni
Il principale uso commerciale del
carbonio è in forma di idrocarburi,
principalmente combustibili fossili (gas
metano e petrolio).[2] Il petrolio è
utilizzato nelle raffinerie per produrre
combustibili attraverso un processo di
distillazione frazionata, dalla quale si
ottengono, tra gli altri, benzina, gasolio e
cherosene. Il petrolio è inoltre impiegato
come materia prima nell'industria
petrolchimica per la produzione di molte
sostanze sintetiche, tra cui le materie
plastiche, fibre, solventi e vernici.[2]

Altri usi del carbonio sono:

L'isotopo 14C scoperto il 27 febbraio


1940 è usato nella datazione al
radiocarbonio e come tracciante
radioisotopico.
La grafite è usata nelle matite da
disegno, nelle spazzole di motori
elettrici e come rivestimento refrattario
nei forni.[2]
I diamanti sono usati per scopi
ornamentali e anche come punte
perforanti e in altre applicazioni che
sfruttano la loro durezza.[2]
Il carbonio viene aggiunto in basse
percentuali al ferro per produrre
l'acciaio. Sempre legato al ferro, ma in
percentuali superiori al 2%, si ottiene la
ghisa che ha ottima colabilità e
resistenza all'usura.
In forma di carbone è usato per il
riscaldamento e come materiale
adsorbente (carbone attivo)[16]
nell'industria chimica e come rimedio
omeopatico.
È utilizzato anche come materiale
primario, o come fibra di rinforzo, unito
al kevlar, nella produzione di articoli
sportivi[2] (tra cui mazze da hockey su
prato, racchette da tennis, sci, canne
da pesca), negli aeroplani[2] e nei
rivestimenti (interni o esterni) delle
auto sportive o di quelle da corsa, sia
per la sua resistenza che per la sua
leggerezza.
Il carbonio è utilizzato nelle barre di
controllo delle centrali nucleari sotto
forma di carburo di boro, e come
moderatore per rallentare i neutroni
veloci fino ad energie dell'ordine del
centesimo di elettronvolt.

Le proprietà chimiche e strutturali dei


fullereni, in forma di nanotubi di carbonio,
hanno un promettente uso potenziale nel
campo nascente delle nanotecnologie.
Mina in grafite

Lama al diamante
Carbonio attivo usato come carminativo
e lassativo

Materiale plastico rinforzato con fibre di


carbonio

Precauzioni
Depositi carboniosi nei polmoni di un fumatore
affetto da enfisema centrolobulare.

Il carbonio è poco tossico, se in


granulometria circa millimetrica,
ingeribile sotto forma di grafite o carbone
(carbone attivo farmacologico). È
resistente alla dissoluzione chimica,
anche nel tratto digestivo acido, ed
utilizzato per adsorbire eventuali
particolari composti tossici.
L'inalazione di polvere di carbone o di
fuliggine (nerofumo) in grandi quantità
può essere pericolosa, irritante per i
tessuti polmonari e causare l'antracosi.
Analogamente la polvere di diamante
usata come abrasivo. Microparticelle di
carbonio sono prodotte in gas di scarico
dei motori a scoppio e possono
accumularsi nei polmoni. Gli effetti nocivi
possono derivare dalla contaminazione
delle particelle di carbonio, fortemente
adsorbenti, con i prodotti chimici organici
o metalli pesanti, piuttosto che dal
carbonio stesso.

Si stanno studiando potenziali effetti


dannosi, analoghi a quelli di altre fibre
minerali (pneumoconiosi), derivanti dalle
fibre di carbonio, eventualmente respirate
o ingerite. Analoghi studi vengono fatti a
proposito delle strutture nanometriche
come fullereni e nanotubi di carbonio.

Il carbonio può anche bruciare


vigorosamente in presenza di aria a
temperature elevate, come nell'incendio
della centrale elettronucleare di
Windscale, a Sellafield (Windscale fire),
che è stato causato da improvvisa
liberazione di energia (effetto Wigner,
dallo scopritore Eugene Wigner
consistente in uno dislocamento atomico
nel reticolo cristallino ad opera di
neutroni veloci ed a un successivo
ritorno con liberazione dell'energia
relativa accumulata) nella grafite usata
come moderatore e quindi sottoposta a
bombardamento neutronico.
Grandi accumuli di carbone, che sono
rimasti inerti per centinaia di milioni di
anni in assenza di ossigeno, possono
spontaneamente bruciare quando
esposti all'aria.

Composti

I composti del carbonio coprono una


vasta gamma di azioni tossiche ed,
essendo la base dei composti biologici,
benefiche. Il monossido di carbonio, CO,
presente nei gas di scarico dei motori a
combustione, e il cianuro, CN−, che a
volte inquina le miniere, sono
estremamente tossici per i vertebrati.
Molti altri composti non sono
assolutamente tossici ma sono anzi
essenziali per la vita. Gas organici come
etilene (CH2=CH2), acetilene (HC≡CH),
metano (CH4) e molte altre molecole
sono infiammabili ed esplosivi se
miscelati con l'aria in certe proporzioni.

Citazioni letterarie
Al carbonio è dedicato uno dei racconti
de "Il sistema periodico" di Primo Levi.

Note
1. ^ (EN) National Institute of Standards
and Technology - carbon
2. Royal Society of Chemistry - Carbon
3. ^ Fourier Transform Spectroscopy of
the System of CP (PDF), su
bernath.uwaterloo.ca. URL
consultato il 6 dicembre 2007
(archiviato dall'url originale il 16
febbraio 2008).
4. ^ Fourier Transform Spectroscopy of
the Electronic Transition of the Jet-
Cooled CCI Free Radical (PDF), su
bernath.uwaterloo.ca. URL
consultato il 6 dicembre 2007
(archiviato dall'url originale il 16
febbraio 2008).
5. ^ Carbon: Binary compounds , su
webelements.com. URL consultato il
6 dicembre 2007.
6. ^ (EN) National Institute of Standards
and Technology - carbon, Phase
change data
7. Vohler, cap. 1.
8. ^ (EN) IUPAC Gold Book, "carbon" , su
goldbook.iupac.org.
9. sapere.it - carbonio
10. la Repubblica.it - carbonio
11. ^ Corriere della Sera - carbonio
12. Carbonio , in Treccani.it –
Enciclopedie on line, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana, 15 marzo
2011.
13. ^ La scoperta del Carbonio
tetraedrico , su ilB2B.it.
14. ^ (EN) Thermopedia, "Carbon"
15. ^ (EN) IUPAC Gold Book, "amorphous
carbon" , su goldbook.iupac.org.
16. ^ (EN) IUPAC Gold Book, "activated
carbon" , su goldbook.iupac.org.

Bibliografia
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R. Barbucci, A. Sabatini e P. Dapporto,
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(EN) Otto Vohler, Gabriele Nutsch, Gerd
Collin, Ferdinand von Sturm, Carbon ,
in Ullmann's Encyclopedia of Industrial
Chemistry, 2002,
DOI:10.1002/14356007.a05_095 .

Voci correlate
Carbonati
Carbone attivo
Carbonio vitreo
Carborani
Carburi
Carbonia (composto)
Cattura e sequestro del carbonio
Chaoite
Ciclo del carbonio
Detonazione del carbonio
Fase di fissazione del carbonio
Fibra di carbonio
Glucidi
Metodo del carbonio-14
Nanoschiuma di carbonio
Nanotubo di carbonio
Pianeta di carbonio
Processo di fusione del carbonio
Stella al carbonio
Total organic carbon

Altri progetti
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Collegamenti esterni
Carbonio , su Treccani.it, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana.
Carbonio , su thes.bncf.firenze.sbn.it,
Biblioteca Nazionale Centrale di
Firenze.
(EN) Carbonio , su Enciclopedia
Britannica, Encyclopædia Britannica,
Inc.
(EN) Wolfram Aplha LLC, Carbon-12 -
WolframAlpha Computational
Knowledge Engine , su
wolframalpha.com. URL consultato il 2
luglio 2011.
Controllo LCCN (EN) sh85020090  · GND
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Portale Chimica: il portale della


scienza della composizione, delle
proprietà e delle trasformazioni della
materia
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