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898 RESTAU RI 40 A N N I FA

WERNER TSCHOLL, IL T EAT R O D EL MON DO


E DUAR DO S OUT O T O N I G I R O NÈ S , R U C H & PA R T N E R
D I A LD O R OSS I
DE M OUR A
C EN TR A LE ELETTR I CA , TEATRI
DI GA FO Z TUA ANAND SONECHA,
W I T H E R FO R D WAT SO N M A N N

DAL 1928

ITALIAN+ENGLISH EDITION
ANNO LXXXIII — GIUGNO 2019
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CASABELL A news
II—IX appuntamenti appuntamenti
N E WS 06.06.2019 11.06.2019
VI–IX
GR AND PRIX 08.09.2019 13.10.2019
C A SA L G R A N D E PA DA N A 2 019
Álvaro Siza. Bauhaus
XI—XX
DOSSIER
Viagem sem Beginnings
LEG N O & M ETALLO Programa - The Getty Center – Los Angeles (USA)
In occasione del centenario della
R E A L I Z Z A ZI O N I
XII Disegni e fondazione della scuola, la mostra
esplora l’arte, l’architettura, il design e

FI N I T U R E E R I V E S T I M E N T I
XII–XVI Ritratti la filosofia dei primi anni del Bauhaus.
Oltre 250 oggetti tra cui incisioni su
XVI–XVIII Magazzini della Corticella, Santa Maria legno, disegni, collage, fotografie,
ARREDI della Scala – Siena (I) campioni di tessuti, libri di artisti,
quaderni di studenti, sussidi didattici
XXVIII–XIX
SERR AMENTI per maestri e note, lettere ed ephemera.
news.getty.edu
XIX_XX
P RO D O T T I appuntamenti

XXII
14.06.2019
L I G N OA L P 26.01.2020
L A R A P I D I TÀ D E L L A C OS T RUZI O N E
FORNASETTI
©RAUL BETTI
a cura di Silvia Sala
Mostra itinerante a cura di Raul Betti
Inside Out
e Greta Ruffino, dedicata al lato più
intimo e meno conosciuto di Álvaro
Outside In
Siza, raccontato attraverso l’esposi- Artipelag – Hålludden, Stoccolma (SE)
zione di un’opera unica, composta da
53 disegni –prevalentemente ritratti e
schizzi di viaggio– tratti dai quaderni
di appunti dell’architetto portoghese e
da lui personalmente selezionati.
viagemsemprograma.com

appuntamenti

11.06.2019
16.06.2019
Design Miami /
Messe Basel – Basilea (CH)
Forum globale del design: i più Prima mostra svedese dell’intera
influenti collezionisti, galleristi, produzione di Piero Fornasetti (1913-
designer, curatori e critici di tutto 1988), fino ad arrivare all’opera contem-
il mondo si riuniscono nella citta- poranea di suo figlio Barnaba. Il nuovo
dina svizzera chiamati a confrontarsi complesso museale per l’arte moderna
sulla cultura progettuale e il mercato e contemporanea dedica la sua princi-
ERRATA–CORRIGE del design. Le più illustri gallerie del pale esposizione estiva alla figura polie-
Nella notizia dedicata ad Alpi S.p.A. mondo mostrano i migliori mobili, drica dell’artista e designer italiano,
apparsa su «Casabella» n. 896 aprile lampade e oggetti d’arte del XX e XXI rivelandone tutti i volti e l’intera produ-
2019, pag. XIII, è stato scritto in modo secolo. Ogni spazio bilancia opportu- zione, dai quadri ai disegni, dalle opere
non corretto il nome del progettista nità commerciali esclusive e progetti grafiche ai mobili, dagli oggetti di
Martino Gamper. Ce ne scusiamo con culturali, creando collaborazioni con design alle installazioni.
il diretto interessato, con l’azienda e professionisti e istituti di design. artipelag.se
con i nostri lettori. basel2019.designmiami.com fornasetti.com

SOM M ARIO
THE SPIRIT OF PROJECT
SISTEMA INTERPARETE SPAZIO, PANNELLI SCORREVOLI VELARIA, TAVOLO MANTA DESIGN G.BAVUSO
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Porta collezione Filomuro, modello Biplan, rivestita


con pannelli in laminato ceramico Laminam. www.garofoli.com
Grand Prix
Casalgrande Padana 2019 —
Marco Mulazzani

— Nella casa d’appartamenti in rue Franklin 25 bis a sue possibilità applicative, la ceramica è una “materia
Parigi (1903-05), uno dei capolavori dell’architettura del per l’architettura” che può consentire sperimentazioni
XX secolo, il rivestimento in grès smaltato era necessario, in un campo di ricerca sempre più vasto e libero. È
secondo Auguste Perret, per proteggere le parti in ferro proprio questo il significato del Grand Prix Casalgrande
della struttura in calcestruzzo; al tempo stesso, attraverso il Padana, nato nel 1990 e giunto nel 2019 all’undicesima
disegno delle formelle –“a corteccia” o con foglie in rilievo, a edizione: un osservatorio permanente sullo scenario
losanghe, a scaglie, a treillage – e la loro diversa disposizione, architettonico internazionale, volto a individuare e
in rapporto a montanti e tamponamenti, prendeva selezionare quelle opere in cui il materiale ceramico è
forma concreta la metafora di un’architettura che cresce inteso come componente essenziale e utilizzato come
“naturalmente”, ornata «secondo lo stile di un albero». elemento connotativo del progetto architettonico. Nell’arco
Qualche decennio prima, a Barcellona, Antoni Gaudí di quasi tre decenni di vita del Grand Prix, 1700 opere
aveva utilizzato nella casa Vicens (1883-88) piastrelle lisce di presentate da 1200 progettisti hanno dimostrato quanto
produzione standard di colore bianco e verde, combinate tra ampio sia divenuto il gradiente applicativo delle lastre di
loro e con piastrelle a stilizzati motivi floreali, per comporre grès porcellanato, negli interventi di recupero dell’esistente
le fasce verticali e le superfici a scacchiera che intensificano come nelle realizzazioni ex novo, alle scale più diverse:
sino al parossismo il ritmo della parete in aggetto posta nelle grandi superfici dei centri direzionali e commerciali,
a coronamento della costruzione, mentre Otto Wagner dell’industria e dei servizi, negli edifici d’abitazione
rivestirà la viennese Majolikahaus (1898) con mattonelle collettiva o unifamiliare, nei rivestimenti d’interni e di
ceramiche che producono l’effetto di una cortina «trapunta facciata, nelle pavimentazioni. Laddove sono state colte
in un vago disegno floreale», “appesa” sotto il cornicione e le sue potenzialità, non meno che nel custom made su
“ritagliata” dalle sequenze delle finestre per evidenziare il disegno dei progettisti, il risultato ha tratto beneficio dal
valore di involucro della facciata. materiale ceramico mettendolo al tempo stesso in valore.
Abbiamo richiamato solo alcuni dei più noti tra i pristini Anche in questo senso il Grand Prix ha giocato un ruolo
esempi di come un materiale di produzione industriale, importante, nel promuovere un confronto e nell’attivare
se appropriatamente impiegato, possa attingere ad esiti collaborazioni tra l’azienda Casalgrande Padana e il mondo
degni di ammirazione nella qualità dell’ornamentazione, internazionale dell’architettura e dell’interior design: un
rendendo l’architettura eloquentemente espressiva. Ma proficuo scambio di competenze e idee che discende dalla
ciò è tanto più vero oggi quando, grazie alle innovazioni convinzione che il dialogo e l’intreccio delle culture della
tecnologiche, alle proprietà tecniche del materiale e alle produzione e del progetto possa far crescere entrambe.

Casalgrande Padana S.p.A. Creative Centre Roma


Sede Casa Baldi
via Statale 467, 73 via Sirmione, 19
42013 Casalgrande (RE) 00188 Roma
casalgrandepadana.it

VI Grand Prix
Categoria Categoria
Centri Commerciali e direzionali Edilizia pubblica e dei servizi,
(grandi superfici) edilizia industriale
Primo
1 Premio Primo Premio
Filippo Taidelli Architetto NOA Network of Architecture
Humanitas University Campus Alpin Panorama Hotel Hubertos
Pieve Emanuele, Milano (I) Valdaora, Bolzano (I)
Humanitas Congress Center,
Rozzano, Milano (I)

© ANDREA MARTIRADONNA

©ALEX FILZ
©ALEX FILZ
© ANDREA MARTIRADONNA

©ALEX FILZ

C A S AB E LLA 8 9 8 VII
Categoria
Edilizia Residenziale
Primo Premio
Birgitta Hjelm–Luontola
LuxLine, Pori (FI)

VIII Grand Prix


Categoria
Rivestimenti di facciata, pavimentazioni
esterne, piscine e SPA
Primo Premio
Atelier(s) Alfonso Femia Atelier(s) Alfonso Femia
I Giardini di Gabriel Nuovo complesso didattico ed espositivo Dallara
Asnières–sur–Seine (FR) Varano de’ Melegari, Parma (I)

© STEFANO ANZINI
© LUC BOEGLY

© STEFANO ANZINI
© LUC BOEGLY

C A S AB E LLA 8 9 8 IX
dossier

legno e metallo

d
per il progetto di
architettura e design:
realizzazioni, materiali
e prodotti

XI
legno e metallo
dossier
realizzazioni fondamentale. Il legno, fin dall’anti- mantenendo inalterate le performance finiture e rivestimenti
chità, viene utilizzato in architettura e in tecniche. La tecnologia di automazione
Prefa edilizia per le straordinarie qualità di
elevato isolamento termico e acustico.
Schüco TipTronic è stata utilizzata
per l’apertura “intelligente” del serra-
Rheinzink®
Villa unifamiliare – Trentino Alto Adige Un elemento vivo, dal profumo incon- mento in relazione alle condizioni di Aggraffatura Angolare
(I) fondibile, e mai uguale a se stesso, dal temperatura e umidità dell’aria e alla
progetto Karl Heinz Castlunger valore che si prolunga nel tempo, salubrità degli ambienti (percentuale
acquisendo sempre più pregio con il di CO2 presente). La soglia 0-level,
passare degli anni. in linea con il livello del pavimento,
alpilegno.com agevola il passaggio tra ambienti
indoor e outdoor, consentendo agli
realizzazioni spazi di confluire gli uni negli altri
senza alcuna interruzione.
Schüco Italia e schueco.com
agc-yourglass.com Lo zinco titanio Rheinzink si lascia
AGC Flat Glass realizzazioni
modellare per avvolgere superfici di
qualsiasi forma, con varie finiture
Il committente, commerciante di
legname, ha espresso la volontà di
Italia Oikos
disponibili: lucida, con decapaggio
grigio chiaro e grigio scuro. I sistemi ad
utilizzare i propri materiali nella costru- No.Made Luxury Mobile Home, Fuori- aggraffatura, collegano le singole lastre
zione di quest’edificio, che sorge in salone 2019 – Milano (I) Appartamento a Cortina d’Ampezzo – in senso longitudinale. Nei rivestimenti
mezzo a un frutteto. I lavori sono stati progetto Michele Perlini Belluno (I) di facciata viene normalmente applicata
eseguiti a regola d’arte, affiancando l’aggraffatura angolare, caratterizzata
legno e alluminio, anche grazie alla da un “discreto segno” (larg. 12 mm),
duttilità e facilità di lavorazione del ma accentuato, essendo in rilievo. La
nastro in alluminio Prefalz –sia in fase massima flessibilità dimensionale delle
di progetto che di posa–. La flessibi- lastre (interasse e lunghezza variabili)
lità di Prefalz –qui utilizzato nel colore consente il rivestimento di geometrie
antracite della gamma P.10– è risultata anche complesse e l’orientamento di
fondamentale soprattutto nella borda- posa –con giunzioni trasversali allineate
tura dei sei tronchi all’ingresso della o sfalsate– può essere orizzontale, verti-
casa. Prefalz ha facilitato molto l’ese- cale e obliquo. L’aggraffatura angolare è
cuzione dei dettagli di posa, poiché eseguibile anche su superfici coniche e
permette di creare con facilità colle- Un modulo prefabbricato, una mini centinate, concave e convesse.
gamenti a prova di pioggia senza viti, abitazione trasportabile, un disposi- rheinzink.it
colla o saldature. tivo per scenografie urbane, paesaggi La porta blindata Synua installata in
prefa.com incontaminati o casa galleggiante, un appartamento di lusso a Cortina è finiture e rivestimenti
presentato durante l’ultima edizione di un esempio delle capacità dell’azienda
realizzazioni Brera Design Week. Uno spazio dome-
stico itinerante di 3x9 m, definito da
Oikos Venezia, in grado di trovare
soluzioni all’avanguardia per soddi-
Cleaf
Alpilegno una struttura in acciaio corten. Per
rispondere alle esigenze di comfort
sfare ogni tipo di esigenza, grazie alla
competenza artigiana e all’organizza-
Geta

Bosc del Meneghì – Val di Ledro, abitativo, efficienza energetica e zione industriale. Il suo rivestimento
Trento (I) permeabilità tra interni ed esterni è esterno è realizzato in legno fornito
stata sviluppata una parete vetrata dal cliente e il maniglione verticale è a
panoramica completamente traspa- tutt’altezza completamente incassato
rente realizzata con Stopray Vision 72T nella porta. Il rivestimento interno, in
–della gamma di vetri selettivi Stopray pregiato legno di abete grigio, è stato
di AGC–, in grado di annullare i confini recuperato da antichi casolari locali in
tra spazio domestico e paesaggio circo- seguito a uno speciale trattamento e
stante, grazie ai profili a scomparsa e riveste anche l’intero appartamento.
all’integrazione tra elementi apribili L’imponente porta Synua, la blindata Il legno Paulownia è usato per la produ-
e partizioni fisse. La grande spec- di grandi dimensioni –fino 2,2 a metri zione dei geta, i tradizionali sandali
A pochi passo dal Lago di Garda, sorge l’in- chiatura a elevato risparmio energe- di larghezza per 3 di altezza in una sola giapponesi con suola in legno rialzata
novativa azienda agricola biologica certifi- tico –8200x2400 mm– progettata con il anta– a bilico verticale, senza cerniere da due tasselli, tenuta sul piede con
cata ICEA, con ristoro e negozio, realiz- sistema tecnologico Schüco Seamless, o viti a vista grazie al nuovo profilo in una stringa che divide l’alluce dalle
zata in legno e integrata nel paesaggio. permette di unire tra loro diverse solu- alluminio, è sicura, raffinata, altamente altre dita. La finitura Geta di Cleaf è
La filosofia costruttiva dell’edificio ha zioni panoramiche Schüco, regalando personalizzabile e ora disponibile disponibile come pannello nobilitato,
unito l’utilizzo di materiali naturali un effetto finale “tutto vetro”. La tran- anche nella versione a taglio termico laminato e bordo in ABS. I pannelli
alla ricerca delle migliori performance sizione fluida tra i tamponamenti fissi con parametri sempre più elevati. È, nobilitati Cleaf sono pannelli a base
termiche e acustiche. A questo scopo, e quelli apribili è stata resa possibile inoltre, abbinabile ad Arckey, la serra- legno, le cui facce vengono rivestite da
l’utilizzo dei serramenti in legno a dall’utilizzo di un profilo di accop- tura elettronica comandata da un’e- carte decorative o foglie polimeriche,
elevate prestazioni Comfort 80 –certifi- piamento di soli 35 mm, apposita- sclusiva app per smartphone per il utilizzati per il settore dell’arredo e
cati Arca Green e Casaclima Classe A–, mente progettato per nascondere l’in- controllo totale degli accessi. dell’interior design.
in larice naturale di Alpilegno, è stato terconnessione tra i diversi sistemi, oikos.it cleaf.it

XII Dossier
ITALIAN STYLE,
OUTDOOR DESIGN.

Corradi fa emergere l’energia originale di ogni esterno per trasformarlo in uno spazio da vivere,
personalizzato e su misura per te.
CORRADI, STILE ITALIANO E CREATIVITÀ PER DARE SPAZIO AL TUO TEMPO.

PERGOTENDA® MILLENIUM® CELEB


Design accattivante per Millenium® Celeb, pergola
con telo a impacchettamento che dona il massimo
comfort molti mesi l’anno grazie alla completa
personalizzazione.
legno e metallo
dossier
finiture e rivestimenti Déco, legno composito di nuova gene- mente coerenti e funzionali. Centro tempo la divisione Ricerca e Sviluppo
razione. Composto da tre elementi focale di questo modo di intendere il ha ideato Fiemme 3000 Bio Plus: un
Alpi paralleli, Twix è proposto per realizzare
spazi senza soluzione di continuità
progetto di ambiente è il concetto di
coordinabilità assoluta. Colori identici,
trattamento frutto di un processo di
lavorazione di 24 ore, articolato in 6 fasi,
Xilo 2.0 Cherry estetica e cromatica, valorizzati da tutti materiali e finiture omogenee acco- che miscela oltre 50 sostanze vegetali
design Piero Lissoni i vantaggi del legno composito: inno- stabili tra loro, assicurano continu- e minerali. Una soluzione che nutre in
vazione, qualità, durata ed estetica. ità e compatibilità tra porte, pavimenti profondità il legno, senza occluderne
Uno speciale scudo plastico, estruso in legno, pareti attrezzate, elementi i pori e ripristinandone le naturali
insieme al mix-prodotto interno, divisori, pannelli di rivestimento e ante capacità auto-protettive.
riveste e protegge la doga rendendola delle armadiature. Proposte versatili fiemme3000.it
durevole, immune da variazioni di che spaziano dagli ingressi al parquet,
colore nel tempo, anti-graffio e anti- passando per boiserie, cabine armadio, finiture e rivestimenti
macchia. Inoltre, grazie al suo sviluppo porte blindate. Un sistema di prodotti
listellare, favorisce l’abbattimento del
riverbero migliorando le prestazioni
coordinati che garantisce un’organiz-
zazione degli spazi evoluta abbinata a
De Castelli
acustiche degli ambienti. Resistente a un’estrema e completa libertà di perso- DeMarea
qualsiasi tipo di aggressione esterna, nalizzazione. design Zanellato/Bortotto
naturale, ambientale o chimica, Twix garofoli.com
è garantito fino a 35 anni dalla posa,
senza bisogno di manutenzione. In finiture e rivestimenti
linea con la filosofia Déco, Twix e i

Un progetto dall’elevato livello di


prodotti in UltraShield® by Déco sono
eco-sostenibili: la farina di legno che
Fiemme 3000
ricerca in cui il legno e le sue texture li compone è ricavata da trucioli rici- Mani di Fiemme
sono state studiate a fondo per ripetere clati ed è, quindi, ad impatto zero sulla
la natura ed esaltare l’identità origi- deforestazione e la componente in
nale del materiale amplificandone HDPE (polietilene ad alta densità) è
le potenzialità estetiche. Da questa un sostituto del PVC completamente
visione è nata la volontà di sviluppare biodecomponibile.
la gamma dei ciliegi iniziata lo scorso decodecking.it
anno, ampliando la collezione Xilo 2.0:
nuove tonalità dalle nuances brune, che finiture e rivestimenti Finitura artigianale per indoor, realiz-
attenuano il colore rosso del ciliegio zata con ossidazioni sovrapposte appli-
classico. Una raffinata collezione decli-
nata in 3 graduali tonalità che spaziano
Garofoli cate a ottone, rame e ferro. Effetti
“acquerellati” che trasmettono sensa-
dal color rosa del Blush Cherry, al Soluzioni per spazi interni Una nuova serie per pavimenti, rive- zioni materiche e rimandano al passag-
miele del Honey Cherry, per finire con stimenti e arredamenti biocompati- gio delle onde, creano superfici sugge-
l’ambrato del Sienna Cherry, dispo- bili. Un omaggio ad antiche tecniche stive per la realizzazione di rivestimenti
nibili in due tipi di venature, rigato e di lavorazione, attualizzate grazie al a parete, ma adatte anche a imprezio-
fiammato, consentendo una maggiore supporto di tecnologie moderne: 3 sire mobili e complementi.
libertà progettuale e una forte sinergia proposte di roveri, dalle differenti decastelli.com
nella combinazione di diverse tonalità sfumature cromatiche, realizzati arti-
e texture. gianalmente bisellando a mano gli finiture e rivestimenti
alpi.it spigoli di ogni tavola per portare in

finiture e rivestimenti
superficie il vissuto, i solchi, le fendi-
ture e le linee del legno naturale. I
Rimadesio
prodotti Fiemme 3000, oltre a essere Modulor
Déco totalmente privi di sostanze nocive,
emettono VOC (Volatile Organic
design Giuseppe Bavuso

Twix Compounds) dagli effetti benefici,


positivi e verificati sulla salute. Fiemme
3000 utilizza esclusivamente legno
proveniente da foreste certificate
Il Gruppo Garofoli è internazional- PEFC (Programme for the Endorsement
mente noto per la progettazione, costru- of Forest Certification schemes) e FSC
zione e commercializzazione di porte, (Forest Stewardship Council). I pavi-
con particolare specializzazione per menti Fiemme 3000 sono realizzati
le porte in legno massiccio e si distin- a partire da una struttura a tre strati
gue da sempre per l’innata vocazione incrociati di legno massello. È questa
alla qualità e per la cura e selezione del particolare struttura a garantire il
Soluzione di rivestimento per pareti legno. Le nuove collezioni di prodotti massimo della stabilità dimensionale, Sistema boiserie polifunzionale, libe-
verticali e controsoffitti, a effetto listel- dedicate all’interior design sono immagi- della capacità di flessione e della resi- ramente componibile e adattabile alle
lato, per interno che ed esterno. Questo nate per soluzioni innovativee nate per stenza alla torsione e all’imbarcamento diverse esigenze architettoniche del
pannello modulare fa parte della consentire la più ampia libertà proget- in tutti i prodotti dell’azienda. Per settore residenziale, contract e spazi
famiglia di prodotti in UltraShield® by tuale nella creazione di spazi estetica- proteggere il legno e farlo durare nel commerciali. Scandito da un design

XIV Dossier
THERMOBEL SCENA:
TRASPARENZA ECCEZIONALE,
DESIGN ESCLUSIVO
Thermobel Scena è una vetrata isolante con intercalari trasparenti
verticali, per applicazioni che richiedono l’uso di montanti.
Questa vetrata conferisce un design innovativo agli edifici grazie
alla sua elevata trasparenza.
L’integrazione di un vetro di sicurezza temprato e/o stratificato, ne
garantisce, inoltre la sicurezza.

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legno e metallo
dossier
essenziale, Modulor integra molte- finiture e rivestimenti sintesi di funzionalità ed ergonomia. arredi
plici varianti: può essere configu- Ribot, ideale per l’arredamento degli
rato con attrezzature sospese, combi-
narsi con porte a tirare, a spingere e
Cadorin – spazi esterni, è arricchita da un poggia-
piedi estraibile che all’occorrenza
Team 7
passaggi ponte. Permette inoltre di
rivestire a effetto continuo le pareti di
Industrie Cotto trasforma la seduta in una chaise longue
e si completa di un tavolino d’appoggio
Tema
design Dominik Tesseraux
un intero ambiente. Un programma
realizzabile sempre su misura, dispo-
Possagno dallo stile sobrio e minimale.
ethimo.com
nibile in 184 finiture Rimadesio tra Listoni di Noce e Lustri Veneziani in
cui: vetro laccato lucido, opaco, reflex cotto arredi
o specchio; grès in tre varianti colore;
tessuto, nella gamma Lux e Material;
essenza in noce con esclusivo effetto
Minotticucine
ondulato ed ecopelle nelle 4 finiture: Terra
castoro, argilla, nube e rubens. La design Claudio Silvestrin
struttura portante in alluminio estruso Tavolo dal design pulito e linee essen-
è disponibile nei 38 colori della colle- ziali in legno naturale, lavorato a porto
zione Ecolorsystem realizzata con aperto e incollato con colle atossiche
vernici ad acqua di ultima generazione, prive di formaldeide. Un prodotto estre-
ecologiche e prive di sostanze nocive. mamente versatile, nelle versioni fissa,
Completa il sistema un’illuminazione con lunghezza fino a 300 cm, oppure
continua a LED inferiore e superiore. allungabile, fino a 350 cm. Il piano del
rimadesio.it tavolo Tema, grazie alla sua riduzione
Nuova proposta di rivestimento sia formale, può essere abbinato a diverse
finiture e rivestimenti verticale che orizzontale che abbina strutture e gambe. La tecnologia d’estra-
i listoni in legno Cadorin ai cotti di Cucina, nata più di 15 anni fa, ora zione nonstop di TEAM 7 permette di
Xilia Lustri Veneziani di Industrie Cotto
Possagno. Il legno, che ha trovato la
realizzata anche in bronzo fuso e carat-
terizzata da un accostamento a 45 gradi
allungare il tavolo con un solo gesto –in
pochi secondi può essere allungato di
Pannelli decorativi simbiosi con i lustri, è il Noce proposto tra il piano di lavoro e i frontali, unita- 100 cm creando fino a quattro posti a
in maxi listoni (fino a una larghezza di mente a piccole gole verticali e oriz- sedere in più–. Il tavolo può essere, poi,
30 cm) e con 3 finiture diverse, appo- zontali. La superficie di Terra presenta richiuso in modo altrettanto semplice e
sitamente create per tonalità e sfuma- geometrie regolari cadenzate, sia sul intuitivo.
ture. Le formelle di cotto Lustri Vene- corpo cucina che sulle colonne. team7.it
ziani sono state studiate ad hoc per un minotticucine.it
inserimento armonico fra un listone e arredi
l’altro e nascono dalla lavorazione di arredi
argilla locale di Possagno. La decora-
zione finale con smaltatura superficiale Emu Gruppo Fantoni
a mano, proveniente dalla scuola delle Woods
ceramiche di Bassano, si unisce alle Riviera design Metrica
La giovane azienda coniuga nei suoi caratteristiche derivate dalla cottura ad design Lucidi/Pevere
prodotti manualità artigiana e tecnolo- alta temperatura, che rende le formelle
gia, impreziosendo le superfici in legno imperfette, ma allo stesso tempo uniche.
con texture uniche –tridimensionali, di cadoringroup.it
grande effetto su spessori estrema- cottopossagno.com
mente sottili di 0,6 millimetri–, usando
l’attenzione e la ricerca dell’eccellenza arredi
di ogni fase del processo: dall’analisi
delle richieste del cliente al rapporto
con il progettista, dalla prototipazione
Ethimo
alla ricerca dei legni più indicati e dei Ribot
motivi ideali per la valorizzazione di design Marc Sadler Sistema di sedute da esterno composto
ogni singola essenza all’interno di ogni da sedia, poltroncina, lounge e sgabello,
progetto. Durante la fase di verniciatura caratterizzato da un segno grafico
il legno viene trattato rigorosamente con minimale e raffinato. La struttura
prodotti a base d’acqua per assumere interamente saldata, è realizzata in Programma completo di tavoli che nasce
la finitura corrispondente alle specifi- tubolare e barre con profilo arrotondato dalla riflessione sui nuovi modi di
che richieste del progetto: si ottengono –a mezza mandorla– di acciaio Fe360. lavorare e sui mutamenti dei luoghi
così superfici in legno eco-sostenibili Il rivestimento è in Emu-Coat –cata- ad esso deputati, offrendo una serie
dagli effetti estremamente materici e foresi + verniciatura–. Colori disponi- di moduli che vanno dalla postazione
dai colori inediti e preziosi che rappre- bili: azzurro marina, verde militare, “focus” a quella condivisa, dalle aree
sentano soluzioni ideali per rivesti- ferro antico, bianco, nero, rosso acero, meeting a quelle collaborative. Woods si
menti, porte, mobili e qualsiasi altro Poltrona lounge, realizzata interamente grigio-verde, marrone d’India, blu compone di ampi tavoli meeting e dire-
elemento dell’interior design. in teak, che trae ispirazione dalla più scuro, giallo curry, verde scuro, rame. zionali, di scrivanie operative fisse e di
xiliawood.com classica seduta a doghe larghe, in una emu.it postazioni regolabili in altezza. Una

XVI Dossier
legno e metallo
dossier
collezione che spazia dall’operativo al Made in Italy e sono realizzate intera- grazie al suo aspetto leggero, sottile che il peso dell’anta sia distribuito su
direzionale con una semplice alter- mente in legno massello, con materiali ed elegante, consentendo di estendere tutte le cerniere. Inoltre, Baka Protect
nanza tra piani e gambe e un gioco che e legnami pregiati –quali Abete, Larice l’ambiente interno dell’abitazione verso 4000 è stata pensata anche per collabo-
mantiene omogeneità progettuale e delle Dolomiti e Rovere, proposti nelle l’esterno in totale continuità. I contorni rare alla resistenza antieffrazione della
layout multipli. Un progetto innovativo, varianti levigato, spazzolato profondo, sono solo minimamente visibili, e, porta. Disponibile in acciaio, in acciaio
destinato al mercato contract, che vede piallato a mano oppure spaccato con un ciononostante, l’elevata resistenza verniciato e in acciaio inox satinato,
protagonista l’uso del legno massello effetto vissuto–. permette di supportare il peso di grandi la cerniera può essere completata dal
nelle declinazioni faggio e rovere. La mobartben.it ante di vetro scorrevoli fino a 750 kg di punto di vista estetico dai terminali
gamba, il cui disegno inclinato confe- peso (versione motorizzata). La larghezza superiori e inferiori Basic, Soft e ZK
risce al tavolo un aspetto sobrio e al arredi a vista della sezione centrale è di soli 35 e da una gamma di coperture in sei
tempo stesso sofisticato, è costituita da mm. La larghezza massima dell’anta è finiture diverse.
due elementi cilindrici telescopici di
cui uno in legno. Al suo interno è posi-
Potocco di 3500 mm e l’altezza sempre di 3500
mm. Il sistema in alluminio a taglio
simonswerk.it

zionato un meccanismo elettrico che Suno termico Hi-Finity permette di utilizzare serramenti
permette un’agevole regolazione dell’al- design Johan Lindstèn vetrazioni fino a 54 mm di spessore.
tezza del piano. L’elettrificazione dei
tavoli è sottopiano, mentre il modesty
italserramenti.it
Secco Sistemi
panel può essere accessoriato con porta- serramenti SC
oggetti e dotato d’ingresso usb per la
ricarica dei vari device.
fantoni.it
Simonswerk
Baka Protect 4000
arredi

Mobart Ben Il giovane designer svedese noto per


la creazione di oggetti caratterizzati da
Grant un tratto narrativo e dettagli inaspet-
tati, reinterpreta la forma universale del
lettino prendisole enfatizzando uno degli
elementi portanti di questo arredo
dando vita a Suno, che si contraddistin-
gue per le grandi ruote dal diametro
di 57 cm. Con struttura composta da
doghe in legno Iroko e corredata da un
materasso imbottito, Suno presenta
uno schienale regolabile in diverse
inclinazioni per il relax all’aria aperta
all’insegna del massimo comfort, come Realizzati sia in legno massiccio che in Saliscendi complanare realizzato in
suggerisce il nome –sole nella lingua legno e in vetro, i portoncini d’ingresso collaborazione con Meccatronica. SC è
universale dell’Esperanto–. di nuova generazione devono anzi- un’apertura saliscendi motorizzata fra
potocco.it tutto assicurare stabilità e sicurezza. due ante complanari, una soluzione
Un’evoluzione che implica spesso scenografica e funzionale che associa
serramenti un incremento dei pesi delle ante, fluidità del movimento e sicurezza e
specie nel caso dei portoncini vetrati permette di gestire in modo nuovo lo
Nuovo letto dal taglio lineare e sculto-
reo che rispecchia l’identità della tradi-
Italserramenti laddove il vetro di sicurezza deve assi-
curare protezione contro le aggressioni
spazio disponibile. Grazie alla tecno-
logia sviluppata le ante si muovono
zione della lavorazione locale del legno, Hi–Finity e le effrazioni. Una maggiore stabi- traslando una sopra l’altra senza dupli-
rielaborata in forme e dettagli di nuova lità e un’accresciuta sicurezza sono i cazione in facciata di spessori dei
generazione. Grant arricchisce la colle- plus che offre la nuova cerniera Baka profili. Il moto verticale delle ante si
zione di letti della maison agordina, Protect 4000 sviluppata appositamente applica anche a serramenti di grandi
l’azienda specializzata nella proget- da Simonswerk, specialista tedesco dimensioni, lasciando liberi i proget-
tazione e realizzazione di finiture e dei sistemi di cerniere. Baka Protect tisti di disegnare la facciata secondo
arredi in legno, su misura e su progetto. 4000 è, infatti, in grado di reggere le esigenze formali del progetto e alla
Con una struttura in rovere massello, porte pesanti fino a 160 kg e con l’au- luce di penetrare copiosa all’interno
Grant è realizzabile su misura in tutte silio di una terza cerniera posizionata degli ambienti. Una soluzione dall’alto
le essenze disponibili. La testiera e nel terzo superiore dell’anta, fino a valore estetico garantito dall’eccellenza
pediera dogate creano una cornice con 180 kg. Regolabile comodamente nelle dei dettagli di Secco Sistemi, una
tagli a 45 e giunzioni a farfalla, detta- Scorrevole in alluminio basato su un tre dimensioni, la nuova cerniera si proposta che conferma la vocazione
glio che sottolinea l’artigianalità del sistema a taglio termico pluripremiato adegua a tutte le geometrie di profilo dell’azienda quale partner consolidato
prodotto e delle lavorazioni. Per garan- che permette di godere il panorama sia con che senza la guarnizione in dei più importanti studi di progetta-
tire il massimo comfort, la testiera è senza rinunciare a prestazioni eccezio- battuta, in aria 4mm e in aria 12mm. La zione internazionale nella realizza-
provvista di due cuscini imbottiti, nali. Il design ultra-sottile dello scorre- problematica comune di distribuzione zione di nuovi progetti o nella riqua-
sfoderabili e realizzabili su misura. vole, realizzato con sistema in allumi- del peso su più cerniere è stata risolta lificazione del patrimonio storico
Tutte le collezioni Mobart Ben vantano nio Hi-Finity della Reynaers, è in grado dal sistema di regolazione che garanti- esistente.
uno stile raffinato, cento per cento di creare ampie superfici trasparenti sce, una volta terminate le regolazioni, seccosistemi.com

XVIII Dossier
legno e metallo
dossier
serramenti caratterizzato da 40 gradi d’inclina- tonalità molto calda, etc. Tutti i punti zona relax o una stanza per il bricolage.
zione da un lato e 0 mm di spessore luce aggiuntivi hanno la possibilità di Nell’hotellerie può essere: sauna, zona
Bauxt dall’altro –filo muro–. Emergendo dalla
parete, il telaio definisce il volume della
dimmerazione della luce. Realizzata sia
in versione aspirante che filtrante, con
riparata –ma al tempo stesso aperta–
per i massaggi, uno spazio wellness,
Grand Superior soglia, mettendo in stretta relazione i filtri odore di nuova generazione, si una sala lettura, una sala giochi o un
due ambienti che separa. La struttura è adatta ad ogni tipo d’installazione. deposito per le biciclette degli ospiti.
unica, sia per pareti in muratura che in elica.com Realizzabile in diverse dimensioni, è
cartongesso. I profili angolari anodiz- componibile e facile da installare –
zati di Eclisse 40 Collection vengono prodotti può essere posizionata direttamente
proposti in 3 colorazioni differenti – a terra, su pavimento predisposto,
bronzo chiaro, bronzo scuro e bronzo
grafite–, mentre una versione trattata
Progress oppure fornita con pavimento in doppia
lamiera e coibentazione–. La tenuta
con primer può venire dipinta a piaci-
mento. Il processo elettrochimico
Profiles termica è assicurata da monopan-
nelli sistemati sulle pareti. Il materiale
dell’anodizzazione crea una prote- Procover acciaio sabbiato (cor-ten) garantisce elevata resistenza
zione che impedisce il logoramento meccanica e alla corrosione, mentre gli
del metallo e conferisce una maggiore spessori contenuti sono sufficienti per
resistenza agli agenti atmosferici, alle avere, comunque, grande resistenza.
macchie e ai graffi. Lavorando in edilizia libera, non neces-
eclisse.it sita di permesso di costruzione.
ilgiardinodicorten.it
prodotti
prodotti
Porta blindata che unisce in un unico
prodotto prestazioni, qualità costrut-
Elica Cea
tiva e grande flessibilità nella persona- Lullaby
lizzazione, ora disponibile anche nella design Fabrizio Crisà Il profilo Procover consente di coprire Ariachiara
versione a due ante. Le cerniere Next di in modo continuo e senza gradini un design Natalino Malasorti
Grand Superior, progettate e realizzate giunto tra pavimentazioni adiacenti allo
ad hoc nello stabilimento Bauxt, sono stesso livello e di proteggere i bordi. La
a scomparsa e consentono l’apertura nuova finitura in acciaio sabbiato creata
dell’anta fino a 100°, sono registrabili da Progress Profiles grazie a un tratta-
su due assi e visibili ad anta aperta con mento meccanico di microplaninatura
finitura color argento. Grand Superior, è ideale per decorare qualsiasi tipo di
grazie all’ampia gamma di materiali, ambiente e ottenere un effetto estetico
colori e stili disponibili, s’integra perfet- di grande impatto.
tamente sia in ambienti contempora- progressprofiles.com
nei che in ristrutturazioni, restauri e Nuova cappa ceiling di Elica, Lullaby
recuperi di edifici storici. si propone come una grande mensola prodotti
bauxt.com di 120 cm in legno di rovere naturale

serramenti
con effetto invecchiato, sospesa nell’a-
ria, al di sopra della quale è celato il
Il giardino di
Eclisse
sistema aspirante. La luce, dalla diffu-
sione uniforme e ben calibrata, è
Corten
dotata di modulatore d’intensità e di La stanza che non c’è
Eclisse 40 Collection tonalità di bianco, con una regolazione
design Lorenzo Ponzelli e Francesco da un tono molto caldo –per momenti Realizzato in legno e acciaio, Aria-
Valentini intimi e conviviali– ad un colore freddo chiara, unisce alla stratificazione dell’a-
–ideale durante la preparazione dei ria molteplici nuove funzioni: la sanifi-
cibi–. Le finiture disponibili sono cazione, la ionizzazione, l’illuminazione
in legno di rovere invecchiato e in e la musica. Purificare l’aria attraverso
legno laccato bianco soft touch, vellu- un sistema di ozonizzazione significa
tato al tatto come all’occhio. Grazie eliminare batteri e odori dall’ambiente
alle mensole aggiuntive da 80 cm, rendendo pulita l’aria che si respira.
anch’esse in legno di rovere o bianco, è Ideale negli ambienti di convivialità,
possibile personalizzare la dimensione Ariachiara assolve anche la funzione
della cappa e adattarla all’ambiente. Il Realizzata in acciaio corten, La stanza di luce diffusa e soffusa, quasi come
Telaio in alluminio anodizzato che design di Lullaby è pensato per acco- che non c’è è una casetta che si armo- luce di cortesia, a supporto dell’illu-
diventa elemento d’arredo, esaltando gliere punti luce secondari dove colle- nizza nei contesti sia moderni che tradi- minazione puntuale degli ambienti.
la porta come una cornice, ispirandosi gare la serie di accessori ideati da Elica zionali, per offrire un riparo protetto o Alla luce, è possibile unire anche la
alla strombatura architettonica. Il telaio a completamento del progetto: cavi per creare un ambiente in un giardino, musica, sempre con funzione di sotto-
non è più solamente elemento tecnico in tessuto intrecciato di vari colori, in in riva al mare, nello spazio outdoor di fondo. Disponibili in quattro diverse
e funzionale, ma anche elemento acciaio, rame o in corda, portalampada un hotel. Nel residenziale, può diven- finiture, le pale sono realizzate con
di finitura. Il profilo Eclisse 40 è un in materiale ceramico, rame o in legno, tare un ricovero per attrezzi da lavoro, fibra di carbonio rivestita di legno
brevetto –ad uso esclusivo Eclisse–, ampie lampade LED a bulbo dalla una sala lettura, uno studiolo, una con essenza di noce canaletto, rovere

C A S AB E LLA 8 9 8 XIX
legno e metallo
dossier
naturale, verniciato bianco e verniciato Rovere, i toni caldi del Noce Americano, in alluminio verniciata con polveri di In questo focolare ermetico, certifi-
nero. L’elemento di ancoraggio a soffitto le screziature tipiche dell’Eucalipto–, poliestere bianco opaco RAL 9010. cato e omologato CE, le fiamme oscil-
contiene la centralina, il motore e tutti le finiture ricercate de I Metalli Esclu- fantini.it lano intorno ai tronchetti in ceramica,
gli elementi tecnologici, ed è realiz- sivi sono disponibili in Oro Antico, mentre il calore si diffonde nella stanza.
zato interamente in acciaio inox AISI316 Rame Spazzolato e Bronzo Antico Spaz- prodotti Lensfocus può essere rifornito con
nelle finiture satinato e lucidato. zolato e, invece, I Metalli Spazzolati, gas metano (6-7 kW) o GPL (3-4 kW).
ceadesign.it in cui la matericità è esaltata da una
delicata lavorazione della superficie,
The.Artceram Funziona senza alimentazione elet-
trica e può essere utilizzato facilmente
prodotti sono proposti in Nichel spazzolato, The One Consolle con un telecomando, cliccando sugli
Bronzo scuro e Nero spazzolato. Conti- design Meneghello Paolelli Associati appositi tasti che regolano l’accensione,
Karman nuità estetica e toni discreti sono assicu-
rati dai Metalli Total Look in 3 diverse
lo spegnimento e la programmazione.
Grazie alla tecnologia a flusso bilanciato,
Lamina cromie –Bianco, Next e Grigio antra- il camino funziona indipendentemente
design Edmondo Testaguzza cite– per essere abbinate ai tasti dello dall’aria ambiente, rendendo il camino
stesso colore. Accenti brillanti, invece, ideale per edifici a basso consumo ener-
per regalare luminosità agli ambienti, getico o case passive. Le dimensioni
nei Metalli Lucidi –in Nichel, Oro e contenute ne fanno un modello ideale
Cromo Nero–. per gli appartamenti di città, installa-
vimar.com bile anche in camera da letto, grazie alla
presenza del focolare ermetico.
prodotti focus-camini.it
La collezione The One si amplia grazie
Fantini ad una consolle a bordo fino caratteriz-
zata da forme minimali e dimensioni
prodotti

Rubinetti contenute. La superficie superiore del


lavabo diventa, mediante un sottile
Graff
Acquafit canale dedicato, base d’appoggio per Vintage
Un sottile foglio di alluminio bianco design Fantini due lastre ultra sottili –dotate di tecno- design G+Design Studio
opaco, abilmente piegato, dà vita ad logia Wood-Skin® ad alta resistenza–
un’applique, una fonte luminosa che si srotolano al centro, creando
minimale ed elegante, ideale per perso- una superficie piana adatta ad appog-
nalizzare e illuminare indirettamente giare gli oggetti, modificando estetica
un ambiente indoor o in serie ripetute e funzioni. Una modulazione flessibile
a enfatizzare la parete di un cammina- degli elementi permette una copertura
mento outdoor. totale oppure parziale, lasciando liberi
karmanitalia.it i piani di appoggio laterali. Misure:
90x40x17 cm.
prodotti artceram.it

Vimar prodotti

Eikon Exé Focus


Lensfocus
Doccia multifunzionale e multisenso-
riale in acciaio inossidabile AISI 304 Collezione di rubinetteria per il bagno
disponibile in molteplici varianti: rettan- che trae ispirazione dagli impianti idrici
golare, quadrata e tonda, con o senza antincendio americani. Nella versione
luce, per installazione a soffitto, incasso, monocomando la cartuccia progres-
semi-incasso, esterna o con braccio a siva, all’interno, permette di regolare
muro. Tutte le versioni sono dotate di la temperatura passando da acqua
funzione a doppia pioggia (double rain) fredda ad acqua tiepida e ad acqua calda
realizzata con ugelli anticalcare. La ruotando semplicemente la maniglia e
Placche realizzate con materiali naturali versione rettangolare è provvista della mantenendo nel contempo la portata
e pregiati –frutto di un’attenta sele- funzione acqua tonica (tonic water). costante –per evitare spreco di acqua
zione e scelti appositamente per il loro Nella versione Dream la doccia è dotata calda alla minima apertura del rubi-
effetto materico– che definiscono di luce bianca a led RGB; cromotera- netto–. Disponibile in 19 finiture, è
l’identità di ogni ambiente. La forma pia a led RGB con 4 colori e sequenza di prevista a catalogo anche la partico-
di Eikon Exé, dagli angoli squadrati, colori Feel –Alba, Fra le foglie, Tramonto, Nuovo camino a gas con focolare lare doppia finitura Oro spazzolato/
linee rigorose e profili sottili, s’integra Notturno– e tastiera di controllo Touch. ermetico che richiede poco spazio in nero. Graff è la prima azienda al mondo
in ogni contesto. I 7 diversi materiali Acquafit è realizzata nelle finiture: profondità, adattandosi facilmente ad aver adottato i più severi standard
son proposti in 27 differenti finiture acciaio lucido, acciaio spazzolato, nero a superfici contenute. Un oblò in internazionali per eliminare dall’acqua
di alta qualità. In particolare, I Legni, opaco, bianco opaco, Nickel PVD, Matt vetro ricurvo, racchiuso in una calotta erogata ogni minimo residuo di piombo.
sono disponibili in 3 diverse essenze Gun Metal PVD, Matt British Gold PVD, d’acciao, con un diametro di 84 centi- Il rubinetto è, inoltre, garantito 5 anni.
naturali –la gradazione più chiara del Matt Copper PVD, Oro Plus con cornice metri (misura della calotta esterna). graff–faucets.com

XX Dossier
LIVE OUTSIDE THE BOX

IMAGO design Matteo Grotto

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LignoAlp, la rapidità
della costruzione
Federico Tranfa

1, 2, 3
Nell’edilizia contemporanea il legno gioca Urbanest
studio c–b–a (arch. Conrad
un ruolo sempre più importante, anche nei Bercah)
contesti urbani, potendo coniugare le esigenze Berlino, 2017
dell’ambiente con quelle della costruzione. Il
legno è infatti, per sua natura, un materiale
sostenibile e isolante. Le sue caratteristiche
fisiche, oltre a valorizzare gli ambienti abitati,
permettono un livello di prefabbricazione
avanzata, e l’ulteriore vantaggio di ottenere
realizzazioni rapide e superfici di cantiere dagli
ingombri ridotti. Il complesso “Urbanest” a
Berlino-Neukölln, per esempio, è un edificio
residenziale in legno di cinque piani fuori
terra il cui montaggio è stato eseguito in soli
21 giorni. Il progetto, concepito dall’architetto
Conrad Bercah di Berlino, è stato sviluppato
da LignoAlp predisponendo tutti gli elementi
principali presso la sede LignoAlp di Nova
Ponente (BZ), da dove sono stati trasportati per
il montaggio sul sito di cantiere.
La prefabbricazione delle componenti edilizie
ha incluso quella di pareti già cablate e
provviste di impianti, pronte per la verniciatura.
Per scelta del progettista l’intradosso dei solai
è stato lasciato a vista, sia per sottolineare
la sostenibilità della costruzione che per
approfittare delle qualità ambientali del legno.
Tale soluzione tecnica, oltre a garantire una
gestione razionale del cantiere, ha permesso di
rispondere pienamente alla rigida normativa
antincendio oggi vigente in Germania.

LignoAlp
by Damiani–Holz&KO
Bressanone–Nova Ponente (Bz)
lignoalp.com

XXII LignoAlp
Project

Hausmann & Co.


Via dei Condotti, 35, Rome, Italy

“Wonderful experience with barth:


competence, precision and dedication
in a not at all easy project in the heart
of Rome. An execution carried out
perfectly and on time, with the great
sensitivity required both by our needs
and by the delicacy of the historical and
artistic context in which we intervened.”
Francesco Hausmann, managing director

building interior architecture

Photography: Heinrich Wegmann


a family affair since 1877
Design: Studio Mut www.barth.it
L’INGREDIENTE DELLA CERAMICA
ITALIANA CHE FA LA DIFFERENZA
È IL RIGORE DI ILARIA.

CERAMICS OF ITALY. ITALIANS MAKE THE DIFFERENCE.


L’ingrediente della ceramica italiana che fa la differenza sono gli italiani. Come Ilaria, che ogni giorno effettua test di laboratorio sui prodotti finiti, controllando
la composizione, la durata e la resistenza dei materiali, per ottenere una ceramica di qualità. Solo i più importanti produttori italiani di ceramica - piastrelle,
sanitari e stoviglie - possono fregiarsi del riconoscimento Ceramics of Italy, garanzia di qualità, design e stile italiano. Per questo chiedi sempre il marchio
Ceramics of Italy, sinonimo di eccellenza della ceramica in tutto il mondo.

ceramica.info

Ceramics of Italy, promosso da Confindustria Ceramica - l’Associazione dell’industria ceramica italiana - è il marchio settoriale
di Edi.Cer. S.p.A. società organizzatrice di Cersaie (Salone internazionale della ceramica per l’architettura e dell’arredobagno
Bologna, 23-27 settembre 2019 - www.cersaie.it).
898
somm ar i o
19 9 6 –2 018 i n d i c i n u ova e d i z i o n e
indic es 632–893 new edition

i n c o n s u lta z i o n e e s c l u s i va s u :
ava i l a b l e f o r r e f e r e n c e o n ly at:
8 9 8 — g i u g n o 2 019 c a s a b e l l aw e b . e u

3—2 9 52 96—99
e dua r do sou to ru c h & Pa r t n e r b i b li ot e c a
d e mou r a a rc h i t e c t s 96
c entr ale idroelet trica , f o r u m Pa r ac e l s u s , b e at o a n g e l i c o. u n a l b e r t i a n o
d i ga f oz t ua , a l i j ó, P o r t o ga l l o s t. m o r i t z , s v i z z e r a all a corte di niccolò v?
a c u r a d i g i ova n n a c r e s p i alberto giorgio cassani
7
« n e l m o d o P i ù P r at i c o » 52 98
francesco dal co d ov e a b i ta l’ac q ua u n v i ag g i o at t r av e r s o
stefan lauener l’a r c h i t e t t u r a s v i z z e r a
contemPor anea
32 —57 f e d e r i c o tr a n f a

r e s tau r i 58—79
33 t e at r i 10 0 — 10 3
w e r n e r t sc h o ll 59
e n g lis h t e X t s
b i b l i o t e c a d e l l’a b b a z i a d i m o n t e w i t h e r fo r d wat so n
100
m a r i a , b u r g u s i o, b o l z a n o m a n n a rc h i t e c t s english teXts
33 n e v i l l h o lt o P e r a ,
“ i n u n o vo l u m i n e ”. market harborough,
l a b i b l i o t e c a d e l l’a b b a z i a leicestershire, regno unito
benedet tina di monte maria
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marco mulazzani ac c o r da r s i . i n t o n a r s i
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44
to n i g i ro n è s 71
r e s t i t uz i o n e d e l t e at r o r o m a n o a n a n d so n e c h a
d i ta r r ag o n a , s Pag n a t e at r o ja i jagat,
44 a s h r a m s a b a r m at i ,
e s i l i t r ac c e d i u n i m P o n e n t e a h m e da b a d, i n d i a
Pa s s at o
72
francesca chiorino l' i n t e n s i tà d i u n s o l o m u r o
50 camillo magni
t o n i g i r o n è s , P r o g e t ta r e
73
nell a storia l’e f f e t t o d i u n a m i s u r a
francesca chiorino P r o P o r z i o n ata
Á l va r o s i z a

80—95
1979 —2 019,
qua r a n t 'a n n i fa
i l t e at ro d e l mo n do
d i a ldo ross i

2 sommario
juan rodriguez 1

c a sa bel l a 8 9 8
Eduardo Souto de Moura
Centrale idroelettrica,

3
Diga Foz Tua, Alijó
2
JUAN RODRIGUEZ

1
interno della centrale
interior of the power plant

2
la Valle del Tua alla foce del
fiume Douro
the Tua Valley at the
confluence with the Douro
River
3
la diga sul corso del fiume Tua
the dam on the Douro River

4 Eduardo Souto de Moura


CARLOS CASTRO 3

C A S AB E LLA 8 9 8 5
4
JUAN RODRIGUEZ

4
la diga sul fiume Tua e la
centrale idroelettrica
the dam on the Douro River
and the hydroelectric plant

6 Eduardo Souto de Moura


«Nel modo più pratico» una molteplicità di impianti complessi. Ciò si è tradotto in una
Francesco Dal Co originale strategia compositiva e in un non scontato tour de
Il Portogallo non dispone di materie fossili per la produzione force costruttivo, finalizzato a rendere percepibile come l’intera
di energia elettrica. Stando a dati raccolti nel 2015, circa il 62% opera sia il frutto di un virtuoso, ben congegnato lavoro di
dell’energia consumata nel Paese deriva da fonti rinnovabili, integrazione di quanto la tecnica e l’ingegneria offrono o, per
rappresentate per il 50% da impianti idroelettrici. Nel 2007 il usare una espressione di Mies van der Rohe, che Souto de
Governo ha assegnato la costruzione di dieci nuove centrali Moura potrebbe far sua, una fatica il cui scopo è dare «ordine
idroelettriche e Energias de Portugal (EDP) se ne è aggiudicate e direzione», a partire dalla premessa che «l’architettura
tre, tra le quali quella della Foz Tua prevedendo di costruire un non è soltanto un problema tecnico e di organizzazione».
impianto nel comune di Alijó, situato lungo il corso del fiume Due le cifre di questo lavoro di ordinamento: da un lato
Tua, in prossimità della sua confluenza con il Douro. Dal 2001 la ricerca compiuta per ridurre sia volumetricamente sia
il territorio attraversato dal Douro, celebre per la produzione visivamente la presenza dei corpi emergenti dalla costa rocciosa
del vino, è stato inserito nella World Heritage List stilata lungo il corso del fiume; dall’altro, la progettazione degli
dall’Unesco. Inevitabilmente, data questa situazione e le ambienti interni, imponenti in alcuni casi, persino minuti in
prescrizioni fornite dall’Unesco, l’annuncio del progetto per altri ma comunque dimensionati secondo le esigenze della
la costruzione della diga ha suscitato proteste e perplessità. produzione, in spazi architettonicamente misurati. Seguendo
Compiuto un complicato cammino che, però, è facile queste due direttrici, Souto de Moura ha disegnato il complesso
ripercorrere leggendo, per esempio, i documenti approntati riducendo a una continuità dimensionale, quasi unificandone
dall’International Council on Monuments and Sites (ICOMOS), le scale, le porzioni fuori terra dei due cilindri che ospitano le
da EDP o raccolti dalla Plataforma Salvar o Tua, nel 2011 è stata turbine e la piastra che li congiunge, ove sono ospitati i servizi
affidata a Eduardo Souto de Moura la progettazione della della centrale e sulla quale sono collocati gli impianti che
centrale, che si è accompagnata con la messa a punto e parziale garantiscono l’immissione della corrente elettrica nella rete
ridefinzione anche della configurazione della diga sovrastante, di distribuzione. Una lunga apertura continua seziona questa
alta più di cento metri. Se si confrontano i primi disegni della porzione intermedia della costruzione, definita da due solai
centrale (costo previsto: 400 milioni di euro) con quelli di diverso spessore, sul più sottile dei quali, quello sottostante,
approntati da Souto de Moura e poi con le immagini riprodotte sono distribuiti gli uffici e i vani che ospitano le postazioni di
in queste pagine, si percepisce chiaramente come la resistenza controllo del funzionamento della centrale. Al volume ribassato
opposta ai progetti di EDP e il confronto con l’UNESCO abbiano e stirato, che accoglie la più parte degli addetti agli impianti, si
portato alla costruzione di un complesso che non ha molto a contrappone il fronte ricavato sul versante roccioso retrostante.
che spartire con quello immaginato inizialmente (cfr. www.edp. Se la piastra che include le emergenze dei cilindri, inglobandoli
com). Sebbene il vasto cantiere abbia implicato un pesante parzialmente grazie alla sua continuità lineare, è caratterizzata
coinvolgimento dei terreni occupati dalla centrale, dopo il 2011 dalla lunga vetrata a nastro, il prospetto della costruzione
assai poco è stato realizzato all’intorno che non sia reversibile. addossato alla roccia ha una configurazione marcatamente
Inoltre, la componente tecnica più pesante dell’impianto, una diversa. Lo formano, infatti, dei parallelepipedi svuotati, quasi
volta ridefinita la sua impronta a terra, è stata affondata nelle delle cornici in rilievo che inquadrano profondità scure, “vuote”;
rocce e i due alti cilindri che ospitano le turbine alla base della separati l’uno dall’altro e di dimensioni differenti fungono da
diga ora affiorano solo parzialmente dalla riva scoscesa del accessi a vani scavati nella roccia o contengono prese d’aria;
fiume, accompagnandone i movimenti naturali. sono tra loro simili: le misure dei loro perimetri variano
Considerando come i progetti della centrale sono venuti leggermente e il loro uniforme colore cementizio proietta sullo
evolvendo, si ha l’impressione che lo sforzo principale compiuto sfondo verde della collina alla quale sono addossati una curiosa
da Souto de Moura sia stato quello di accorparne o compattarne composizione che pare discendere dal precario allineamento di
le parti, concentrando la sua attenzione sulle potenzialità una serie di cubi monocromi evocativi, verrebbe da pensare, di
architettoniche dei vasti spazi interni e riscattandoli dalla loro quelli che Donald Judd era solito costruire. Questa sorprendente
vocazione a essere ambienti configurati unicamente sulla base ma razionale soluzione ha una evidente valenza scultorea, che
di necessità tecniche o semplici appendici, nel caso dei corpi di a ben vedere innerva, con tratti inevitabilemte costruttivisti, la
fabbrica esterni, pedissequamente disegnate dalle esigenze di composizione dell’intero complesso, come conferma la scelta

c a sa bel l a 8 9 8 7
compiuta da Souto de Moura di isolare, nella parte più alta del sapeva, «si trova in mezzo alle cose», nascosto «tra l’enorme
terreno, il profilo della torre piezometrica, modellata come un quantità di strumenti che la nostra epoca ha a disposizione per
cono rovesciato, ricorrendo a una figura geometrica del tutto dare forma». Ma questa ricerca della grande forma non poteva
diversa da quella privilegiata nello scandire la successione tralasciare i dettagli che «tengono insieme le cose». Così nella
ripetitiva dei parallelepipedi allineati quasi sullo stesso livello centrale anche gli episodi minori, le porte degli ascensori, le
della piastra principale. Nel comporre i diversi episodi della scale di servizio interne, i condotti e i cablaggi sono stati
porzione emersa dalla centrale, Souto de Moura si è sforzato progettati allo scopo di armonizzarli senza nulla cedere al culto
di riconoscere a ciascuno di essi una configurazione congrua per le dissonanze che rendono le rappresentazioni piranesiane
alla funzione, rendendoli, però, parti di un organismo innervato metafore dello smarrimento che lo spettacolo del tempo
dalle relazioni dimensionali, dall’impiego di fatto di un solo trascorso procura, nel nostro caso un protagonista, insieme
materiale costruttivo, il cemento faccia a vista, derivante la all’accidentale, programmaticamente bandito dalla scena.
propria specificità dal rifiuto di ogni intento mimetico e da Che i riferimenti ideali a Mies che si possono citare
un non facile esercizio di autocontrollo. osservando quest’opera di Souto de Moura siano né di
Analogo è il modo in cui Souto de Moura ha affrontato circostanza né estemporanei, lo conferma l’ultimo episodio
la configurazione degli spazi interni ancor più di quelli esterni che si osserva visitando la centrale. A una certa distanza
condizionati dalla presenza di impianti diversamente dall’impianto che ospita le turbine e a una quota sopraelevata,
ingombranti e vincolanti. Ancor più chiaramente che quasi corrispondente a quella del ciglio della diga, si trova la
osservando la centrale dalle rive del fiume, all’interno si avverte stazione di controllo dell’impianto. Da questa costruzione è
come il compito che Souto de Moura si è assegnato anche in necessario godere di una vista a 360°. Dopo avere sondato altre
questa occasione è stato quello di rendere evidente come nella ipotesi, Souto de Moura ha deciso di avvalersi, nel costruirla,
necessità, in tutto ciò che sembra rispondere meccanicamente di una citazione. Ragionando, probabilmente, sullo schizzo
al primato delle funzioni, sia presente un ordine del cui di Myron Goldsmith in cui la copertura della casa 50x50
emergere il progetto architettonico è il responsabile. Si coglie di Mies (1951–52) è immaginata appoggiata su quattro montanti
la centralità di questo tema scendendo nell’esteso vano alla angolari e sorretta da sottili travi diagonali per ridurne lo
sommità dei due cilindri che contengono le turbine. Per spessore, Souto de Moura l’ha semplicemente riprodotta,
garantire l’estrazione e la movimentazione delle turbine, questo adottando però la soluzione strutturale messa a punto per
spazio ha una altezza superiore alla loro e il solaio che lo ricopre il progetto definitivo, dove i pilastri sono posizionati alle
ne traduce l’imponenza. Si adattano a questo fine la presenza di metà dei quattro lati uguali interamente vetrati, nonostante
un potente carro ponte mobile lungo l’asse principale e, ancor le perplessità nutrite al proposito dallo stesso Goldsmith.
più, le alte selle inserite nelle murature d’ambito che forniscono Addomesticando la citazione, Souto de Moura potrebbe poi
appoggi di dimensioni considerevoli, non enfatizzati, però, ma essersi avvalso di un altro progetto solamente studiato da Mies
quasi “naturali” e aggraziati, alla pesante soletta di copertura. intorno al 1934 per una casa collocata sul versante di una
All’interno dei cilindri Souto de Moura ha poi praticato cinque collina, dove il parallelepipedo trasparente è sollevato sul
aperture, ritagliando dalle superfici curve delle aperture terreno grazie a montanti non collocati agli angoli, una
allungate in corrispondenza di ciascun piano, consentendo così soluzione assimilabile a quelle che è possibile osservare in una
l’affaccio da diverse altezze sulle calotte sovrapposte alle giranti miriade di immagini di costruzioni spontanee o vernacolari.
delle turbine. Queste calotte sono le uniche presenze che si Costruendo la centrale sul fiume Tua Souto de Moura
notano all’interno dei cilindri le cui conformazioni non hanno ha raccolto una sfida. È quella di fronte alla quale pongono
nulla, a differenza di quanto si è osservato, di “piranesiano”. «i mezzi e le difficoltà tecniche» che il nostro tempo ha messo
Nessuna distorsione, infatti, né alcuna mescolanza trova a nostra disposizione, obbligandoci a mettere in campo ancor
accoglienza in questa porzione ipogea della centrale, al punto più che in passato «più forze da applicare alla soluzione
che anche nei cilindri delle turbine il cemento armato a vista è formale». Come sosteneva Mies, ciò deve indurre a
stato trattato secondo una regola stereometrica e fatto oggetto contrapporre al «puro scopo immediato» la praticità, perché,
di un esercizio di misurazione che ribadisce come il fine direbbe anche Souto de Moura, «ciò che oggi chiamiamo
perseguito dall’architetto sia stato qui quello di identificare la “pratico” non contrasta affatto con ciò che è stato pratico
forma con un lavoro di estrazione dell’ordine che, come Mies sempre e in tutti i tempi, ovvero sensato».

8 Eduardo Souto de Moura


5 6

5–8
schizzi di studio per la 8
disposizione dei corpi di
fabbrica della centrale sulla riva
del fiume Tua
study sketches for the
arrangement of the buildings
of the power plant on the Tua
River

c a sa bel l a 8 9 8 9
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.pro
11

9 11, 12
planimetria generale con, studi della pianta e della sezione
a monte, la diga sul fiume Tua e, della centrale idroelettrica
a valle, la centrale idroelettrica plan and section studies of
siteplan with the dam on the the hydroelectric plant
Tua (upstream), and the 13, 14
hydroelectric plant viste del plastico raffigurante
(downstream) l’intera opera e il contesto
10 orografico
primi studi per la distribuzione views of the model showing
dei corpi di fabbrica a valle della the entire work and the
diga topographical context
initial studies for the layout
of the buildings below the
dam

12
13

14

C A S AB E LLA 8 9 8 11
15

JUAN RODRIGUEZ

12 Eduardo Souto de Moura


16

15, 16
sulla sinistra la centrale
e il ponte sul fiume Tua; viste
dall’alto della centrale
left, the power plant and the
bridge on the Tua River; view
of the plant from above
LUÍS FERREIRA ALVES

C A S AB E LLA 8 9 8 13
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.pro
20

19
le palancole impiegate per la
modellazione del terreno su cui
sorge la centrale
the sheet piling used to shape
the ground on which the
plant stands
20, 21
viste della centrale
views of the power plant

LUÍS FERREIRA ALVES

21

19
LUÍS FERREIRA ALVES
JUAN RODRIGUEZ

C A S AB E LLA 8 9 8 15
22

22–26
la torre dell’acqua; schizzi
di studio e sezione
the water tower; study
sketches and section

LUÍS FERREIRA ALVES

16 Eduardo Souto de Moura


26

23

24

0 2,5m

25

C A S AB E LLA 8 9 8 17
27

Centrale idroelettrica di Foz Tua,


Vila Real, Alijò, Portogallo

scheda del progetto


progetto osservazione e stazione di
Eduardo Souto de Moura controllo e serbatoio dell’acqua
committente, direzione e gestione G.O.P. - Gabinete de
lavori, coordinamento e Organização e Projectos, Lda
supervisione del progetto e GPIC, Lda
EDP – Gestão da Produção de progettazione e fornitura di
Energia, S.A. attrezzature
architettura e recupero del Consórcio Andritz Hydro
paesaggio GmbH, Efacec Engenharia
Eduardo Souto de Moura / S.A. e SMM, Sociedade de
Souto Moura Arquitectos, Montagens Metalomecânicos
S.A.; Tiago Figueiredo S.A.
(coordinamento), Elisa costruzione
Lindade, Diogo Guimarães, Barragem de Foz Tua, ACE
Daniel de Castro, Filipa (Mota Engil-Engenharia e
Biscaínho, Tiago Simão Construção, S.A., Somague
Sandim (mokup), G.O.P. - Engenharia, S.A. e MSF

JUAN RODRIGUEZ
Gabinete de Organização e Engenharia, S.A.)
Projectos (consulenza direzione lavori
tecnica), Manuel Pedro Melo FASE – Estudos e Projetos ,
(agronomo) S.A. e Gibb Portugal –
progetto ambientale di Consultores de Engenharia,
integrazione paesaggistica Gestão e Ambiente, S.A. 28
Daniel de Castro coordinamento della sicurezza sul
(coordinamento), Tiago lavoro
Monteiro Henriques Tabique Engenharia, Lda
(paesaggista), Carlos Aguiar, coordinamento e integrazione
Paulo Cortez, Amilcar ambientale
Teixeira (IPB - consulenti), Profico Ambiente e
GOP (ingegneria statica e Ordenamento, Lda.
idraulica) cronologia
ingegneria 2011–17: progetto e
EDP – Gestão da Produção de realizzazione
Energia, S.A. (diga, progetto localizzazione
generale); EDP – Gestão da fiume Tua, a 1,1 km dalla
Produção de Energia, S.A. e
JUAN RODRIGUEZ

confluenza con il fiume


COBA – Consultores de Douro, tra i comuni di Alijó
Engenharia e Ambiente, S.A. (Vila Real) e Carrazeda de
(progetto esecutivo); EDP – Ansiães (Bragança),
Gestão da Produção de Portogallo
Energia, S.A. (centrale e 29
circuiti idraulici); Quadrante
fotografie
– Engenharia e Consultoria
Luís Ferreira Alves
S.A. (accesso)
Carlos Castro
Juan Rodriguez
LUÍS FERREIRA ALVES

18 Eduardo Souto de Moura


30 32

27
la torre dell’acqua e le prese
per l’aerazione sulla sponda
del Tua
the water tower and the
aeration ducts on the bank
of the Tua
28, 29
viste delle prese per l’areazione
view of the aeration ducts
30–33
il corpo di fabbrica degli uffici.
Fronte verso il fiume; interno,
i percorsi di servizio
the volume of the offices.
Facade towards the river;
interior, service routes
JUAN RODRIGUEZ

JUAN RODRIGUEZ
31

33
LUÍS FERREIRA ALVES

JUAN RODRIGUEZ

C A S AB E LLA 8 9 8 19
34

34, 35, 36
veduta dell’interno della
centrale e particolari di uno dei
cilindri ospitanti le turbine
view of the interior of the
power plant and details
of one of the cylinders
containing the turbines
LUÍS FERREIRA ALVES

20 Eduardo Souto de Moura


JUAN RODRIGUEZ
35

C A S AB E LLA 8 9 8
LUÍS FERREIRA ALVES
36

21
37

37, 38 38
planimetria e sezione. Sezione
in corrispondenza dei cilindri
ospitanti le turbine
plan and section. Section
through the cylinders
containing the turbines
39
una delle porte degli ascensori
one of the elevator doors
40, 41
dettagli delle scale, intorno
ai cilindri delle turbine
details of the stairs around
the turbine cylinders
42, 43
viste degli impianti
views of the equipment

0 25m

22 Eduardo Souto de Moura


JUAN RODRIGUEZ JUAN RODRIGUEZ JUAN RODRIGUEZ

41
39

40

C A S AB E LLA 8 9 8
43
42

23
LUÍS FERREIRA ALVES LUÍS FERREIRA ALVES
LUÍS FERREIRA ALVES
44

24 Eduardo Souto de Moura


JUAN RODRIGUEZ
45

C A S AB E LLA 8 9 8 25
46

44
lo spazio interno in
corrispondenza del livello più
alto dei cilindri delle turbine
the interior space at the
highest level of the turbine
cylinders
45
vista dal basso vero l’alto di uno
dei cilindri ospitanti le turbine
view from below of one of the
turbine cylinders

46
prima ipotesi per la centrale
di controllo esterna al recinto
della centrale (?)
initial hypothesis for the
control center outside the
enclosure of the plant
47
schizzi di studio e l’immagine
di riferimento a una costruzione
rupestre giapponese per la 47
centrale di controllo e schizzo
con il primo precisarsi del
riferimento al progetto della
50x50 House di Mies van der
Rohe
study sketches and image
of reference of a Japanese
cliffside construction for the
control center, and sketch
with the first appearance
of the reference to the design
of the 50x50 House of Mies
van der Rohe

26 Eduardo Souto de Moura


49

48, 49, 50
viste del volume vetrato della
centrale di controllo
views of the glass volume
of the control center

LUÍS FERREIRA ALVES


50

48
LUÍS FERREIRA ALVES
JUAN RODRIGUEZ

C A S AB E LLA 8 9 8 27
51

51, 52
vedute dell’interno della
centrale di controllo
views of the interior
of the control center
53, 54
studio della pianta della sala
di controllo a partire dal
modello della 50x50 House
di Mies van der Rohe; veduta
della sala di controllo sul
versante destro del corso
del fiume Tua
study of the plan of the
control room starting from
the model of the 50x50 House
by Mies van der Rohe; view
of the control room on the
right bank of the Tua River
LUÍS FERREIRA ALVES

52

53
LUÍS FERREIRA ALVES

28 Eduardo Souto de Moura


JUAN RODRIGUEZ 54

C A S AB E LLA 8 9 8 29
1928
2018

CASABELL A
90 ANNI
PER I GIOVANI
ARCHITET TI
in occasione dei suoi Modalità di partecipazione A chi ci rivolgiamo
90 anni, vi invita a partecipare alla Inviare all’indirizzo di posta La selezione è rivolta
selezione che porterà all’assegnazione elettronica casabella90@mondadori.it ai neolaureati in Architettura
di quattro tirocini all’interno di entro e non oltre il 15 luglio 2019, o Ingegneria Edile/Architettura
quattro studi di architettura. il seguente materiale: (laurea magistrale o quinquennale),
— Curriculum Vitae in formato che abbiano discusso la tesi di laurea
La prima selezione di due giovani pdf in lingua inglese di max 3 entro il 30/4/2019 (e non prima
architetti si è conclusa. Gli architetti pagine, in formato A4. Il CV potrà dell’1/1/2018)
selezionati svolgeranno un tirocinio di contenere testo e immagini, purchè
formazione della durata di tre mesi: il testo sia Arial, dimensione Tirocinio
12pt. Il documento dovrà essere Il tirocinio, presso gli studi di
Gaia Calegari nominato secondo questo schema: architettura indicati, avrà una durata
presso “CASABELLA90_NomeARCHITETTO_ di tre mesi e si svolgerà nel corso
Renzo Piano Building Workshop NomeCognomeCANDIDATO_CV”; del 2019.
– New York (New York, USA)
— Lettera di motivazione in formato
Per i due candidati selezionati
pdf in lingua inglese di max 1 pagina,
«Casabella», in collaborazione con
in formato A4, testo Arial, dimensione
Casalgrande Padana, provvederà
12pt. Il documento dovrà essere
a sostenere le spese del viaggio A/R
Manuel Alves de Campos nominato secondo questo schema:
per la destinazione (sede dello studio),
presso “CASABELLA90_NomeARCHITETTO_
di un alloggio per tutta la durata
Eduardo Souto de Moura NomeCognomeCANDIDATO_LM”.
del tirocinio e dell’assicurazione
(Porto, Portogallo) Insieme i due documenti non
medico-sanitaria.
dovranno superare i 4 Mb.

L’oggetto della e-mail dovrà


necessariamente contenere la dicitura:
La seconda selezione avverrà “CASABELLA90_NomeARCHITETTO_
per due tirocini di formazione presso NomeCognomeCANDIDATO”, dove
gli studi: per “NomeARCHITETTO” si intende
il nome dello studio di architettura
Norman Foster per cui si desidera presentare la
propria candidatura per essere
and Partners selezionati per il tirocinio; non sarà
(Madrid, Spagna) possibile presentare la candidatura
per più di uno studio.
Nieto Sobejano
La redazione di «Casabella» selezionerà
(Madrid, Spagna) tre candidati per ciascuno studio;
sarà lo studio stesso a scegliere
il candidato vincitore del tirocinio.

Entro il 10 agosto 2019 verranno


comunicati i nomi selezionati.

partner in collaborazione con


R
Restauri

32
Werner Tscholl “In uno volumine”. La biblioteca
dell’abbazia benedettina di Monte Maria
Marco Mulazzani
Come un’adularia nel suo castone risplende

Biblioteca la nuova biblioteca di Monte Maria, magnifico


ornamento della collana di opere che da
quindici anni Werner Tscholl sta apprestando
nell’abbazia benedettina al sommo della Val

dell’abbazia di Venosta, custode di tesori d’arte e di cultura tra


i quali il ciclo di affreschi romanici nella cripta
della chiesa conventuale è il più rinomato.
Chiamato nel 2006 da Bruno Trauner, il

Monte Maria, precedente abate di Monte Maria, Tscholl


ha realizzato nell’abbazia il museo e la casa
dell’accoglienza («Casabella», n. 814, 2012);
successivamente, insieme al nuovo abate

Burgusio Markus Spanier, ha predisposto un piano


organico di interventi di riqualificazione che ha
interessato diverse parti dell’antico complesso.
Del 2014–15 sono i riordini dell’ambiente a
fianco dell’ingresso con la “vetrina-espositore”
rivolta verso il cortile, dell’atrio del monastero
(riportato alla configurazione di grande sala
indivisa) con l’adiacente cappella invernale
della Croce e il recupero dell’antica cantina; del
2015 sono il restauro della chiesa barocca e il
nuovo allestimento del presbiterio, con altare,
ambone e scranno realizzati in cemento bianco
impastato con polvere di marmo di Covelano;
del 2016 è l’approntamento del museo delle
carrozze. Infine, alla metà del 2019 sono stati
condotti a termine l’allestimento del museo
della scuola del convento, nell’ala sud-est, e il
recupero dell’ex segheria-deposito a monte del
museo e della casa dell’accoglienza, destinata
ora all’ospitalità e al ristoro dei visitatori.
Osservando la collocazione degli interventi
sulla planimetria dell’abbazia se ne comprende
immediatamente la ragione: si tratta di spazi
“pubblici”, pensati come servizio ai visitatori
che in numero crescente –15.000/20.000 ogni
anno– varcano il portone di Monte Maria; ma
sono accuratamente predisposti tutt’intorno
al cuore dell’abbazia, per non interferire con
la regola di clausura del cenobio di monaci
che ancora vi dimora, pregando e lavorando.

C A S AB E LLA 8 9 8 33
1

1
vista dell’abbazia di Monte
Maria
view of the abbey of Monte
Maria
2
il museo dell’abbazia, 2012
the abbey museum, 2012
3
la vetrina da esposizione nel
cortile, 2014
the display case in the
courtyard, 2014
4, 5
la nuova sala d’ingresso
all’abbazia, la cappella d’inverno
the new entrance hall of the
abbey, the winter chapel
6
l’altare e l’ambone nella chiesa
barocca, 2015
the altar and ambo in the
baroque church, 2015
7, 8
la scala che conduce alla cantina
del 1170 adibita a deposito ed
esposizione dei vini, 2014–15
the staircase leading to the
cellar from 1170, used for
storage and display of wine,
2014–15
9
il museo delle carrozze
dell’abbazia, 2016
the abbey’s carriage
museum, 2016

34 Restauri
2 6

A questa “modernizzazione” della vita


del convento contemperata con la regola
benedettina corrisponde un’architettura bensì
“nuova” ma scrupolosamente attenta a non
cancellare le tracce del tempo che la fabbrica
reca su di sé, affinché rimanga percepibile
la storia plurisecolare che l’ha conformata.
Questi stessi principi sono soddisfatti nella
3
nuova biblioteca –decorum dell’abbazia, prima
ancora che risposta alla necessità di collocare 7

e conservare oltre 130.000 volumi, l’archivio


musicale e quello del convento. La nuova
costruzione è stata ubicata al di sotto
dell’Herrengarten, il giardino terrazzato
e recintato che si trova nella parte est del
complesso.
Lo scavo ha consentito di definire un
volume ipogeo, di forma quasi parallelepipeda 4
(circa 24x15x6 metri d’altezza) e articolato su
due livelli, che si prolunga a nord-ovest al di
8
sotto della ex chiesa di San Egidio con spazi
destinati all’archivio musicale, mentre sul lato
opposto, verso sud, si collega internamente
con la torre barocca in cui sono conservati gli
archivi dell’abbazia e con il museo della scuola
del convento.
Le strutture in elevazione del vano
5
principale sono parte in calcestruzzo e parte
costituite da profili in acciaio HE-B (nascosti
nelle scaffalature), mentre i solai sono in 9

calcestruzzo, con quello intermedio aperto al


centro (8,80x4,30 metri) in modo da configurare
una sorta di sala a tutt’altezza: sulla “volta”,
in vece degli affreschi quali si possono trovare
nelle antiche biblioteche, è “intagliata” la
pagina introduttiva del Registrum monasterii
Montis Sanctae Mariae, la “cronaca” iniziata
nel 1350 dal monaco Goswin che riporta
gli avvenimenti dell’abbazia dalla fondazione
sino all’anno 1394.
Alla biblioteca si accede dal cortile
superiore, attraverso il museo delle carrozze;
di qui un percorso in pendenza lastricato in
piastre di cemento costeggia l’Herrengarten –
celato alla vista da un alto muro in quanto
appartenente all’area conventuale della

C A S AB E LLA 8 9 8 35
10
planimetria generale. Legenda
clausura– raggiungendo la sala di lettura con la perizia che gli è consueta: i profilati
1 ingresso al cortile 2 il museo pubblica, ricavata nella ex chiesa di San Egidio. in acciaio nero trattato a cera, le lastre in vetro
e la casa del pellegrino 3 lo Sconsacrata sin dal XVI secolo, la costruzione delle balconate, le superfici levigate in cemento
spazio di accoglienza con la
vetrina espositiva 4 la sala era utilizzata dai monaci come deambulatorio delle pavimentazioni e quelle grezze di pareti
d’ingresso e la cappella protetto nelle giornate di maltempo e, a tal e soffitti, che mostrano la trama dei pannelli
invernale 5 la chiesa 6 il museo
delle carrozze 7 il cortile della fine, aveva subito all’inizio del secolo scorso OSB usati per foderare i casseri dei getti.
biblioteca e dell’archivio la demolizione dell’intera parete rivolta a sud: Lungo le mura perimetrali est e nord
siteplan. Legend 1 entrance
to the courtyard 2 the Tscholl l’ha “ripristinata” con una parete scendono dall’esterno, diffuse da fasce vetrate,
museum and pilgrims’ house vetrata a tre strati, la cui superficie esterna lame di luce naturale; “naturale” è anche
3 reception space with
display case 4 entrance hall è serigrafata a punti bianchi per accordarsi il controllo della climatizzazione, assicurato
and winter chapel 5 church da fori praticati nelle pareti verso l’esterno
6 carriage museum
7 courtyard of the library 10 e alla quota del cortile, all’interno dei quali
and the archives alette mobili in alluminio regolano l’aerazione
aprendosi o chiudendosi in relazione alla
temperatura e all’umidità interne.
Frutto di un analogo artificium è la scritta
2
“intagliata” nel plafone: ottenuta disegnando
e facendo realizzare altrettante scatole in
metallo quante sono le lettere, con l’accortezza
1 3 di ripetere ogni lettera rovesciata e specchiata,
4 6
sul retro della scatola, per controllare la
correttezza della scritta durante la posa sui
casseri; eseguendo poi il getto con estrema
cura, poiché lo strato inferiore del cemento
5
è di soli 3 centimetri; sperando, infine, che
tutti i cavi elettrici delle scatole risultino
alla scasseratura perfettamente integri.
«Tutto ciò è messo qui per iscritto, così
che l’abate e l’assemblea monastica del
convento trovino in un unico volume risposte
a questioni urgenti, così che ognuno dei nostri
successori veda com’erano solleciti i nostri
con la tonalità degli intonaci e smorzare i raggi predecessori, così che anche essi si sentano
solari, mentre un film bianco traslucido tra spronati a preservare i diritti, le proprietà
i due strati di vetro interni impedisce la vista terriere, gli onori e i profitti del monastero»,
del giardino. scriveva Goswin presentando insieme –in uno
Una scala circolare in acciaio (protetta volumine– le immediate finalità funzionali
alla quota del giardino da un volume in vetro e il più alto scopo di ammaestramento
a bassissimo valore G) consente ai monaci e, della sua cronaca. Con questo spirito e
in occasioni speciali, ai visitatori, di scendere consapevolezza l’abate Markus ha “voluto”
nella biblioteca, ove sono state riportate la nuova biblioteca, il luogo in cui tutto
alla vista le poderose sostruzioni in pietra ciò che è importante per il monastero
dell’abbazia. A esse le nuove strutture e ne racconta la storia deve essere ordinato
si accostano senza toccarle, ma con esse e conservato, per essere consegnato al futuro:
si confrontano perentoriamente pochi e questo stesso compito l’architettura è
ed essenziali materiali utilizzati da Tscholl chiamata a servire.

36 Restauri
11

11
l’Herrengarten sopra
la biblioteca
the Herrengarten over the
library
12
vista generale con, sul fondo, la
chiesa sconsacrata adibita a sala
di lettura e a destra il torricino
dell’archivio
overall view with the
deconsecrated church used
as a reading room in the
background, and the small
tower of the archives on the
right

12

C A S AB E LLA 8 9 8 37
13

13, 14
viste esterna e interna della sala
di lettura
exterior and interior views
of the reading room
15
piante della biblioteca ai livelli
d’ingresso, intermedio e
inferiore; sezioni A-A, B-B e C-C
plans of the library at the
entrance, intermediate and
lower levels; sections A-A,
B-B, C-C

14

38 Restauri
15

Nuova biblioteca dell’abbazia


benedettina di Monte Maria,
Burgusio, Bolzano

scheda del progetto


progetto e direzione lavori
Werner Tscholl,
Andreas Sagmeister
progetto statica e sicurezza
Oberdörfer Wolfgang,
Bauteam, Laces, BZ
progetto impianti
Studio di ingegneria
Fleischmann & Janser, Laces,
BZ
imprese
Mair Josef & Co. Sas, Silandro,
BZ (scavi); Bau Reinalter
GmbH / Srl, Burgusio, BZ
(impresa edile); Metallbau
C B
Glurns, Glorenza, BZ (opere
in vetro e metallo); Elektro
MAG OHG, Malles, BZ
(eletticista); Moriggl GmbH /
Srl, Glorenza, BZ (impianti)
committente
Abbazia dei Benedettini
di Monte Maria
cronologia
2014–15: progetto
A A
2015–18: realizzazione
dati dimensionali
1.278 mq superficie
complessiva
4.821 mc volume
localizzazione
Monte Maria, Burgusio (BZ)

C B
fotografie
René Riller

0 20m

C A S AB E LLA 8 9 8 39
16

16
la biblioteca, vista dal livello
inferiore
the library seen from the
lower level

40 Restauri
17 20

17
vista dal soppalco
view from the loft
18
il livello inferiore della
biblioteca. A sinistra e a destra,
la scala del soppalco e la scala
che sale all’archivio
the lower level of the library.
Left and right, the staircase
of the loft and the staircase
leading up to the archive
rooms
19
il soppalco e il collegamento
alla scala dell’archivio
21
the loft and the connection to
18
the staircase of the archives
20
il distacco tra il piano di
calpestio della biblioteca e le
antiche sostruzioni dell’abbazia
the gap between the floor of
the library and the old
substructures of the abbey
21
la nuova sala sotto la chiesa
sconsacrata
the new hall under the
deconsecrated church
22
l’arrivo della scala al livello
inferiore della biblioteca
landing of the staircase at
the lower level of the library 22
19

C A S AB E LLA 8 9 8 41
23

23
la scala che sale all’archivio
the staircase leading to
the archive rooms

42 Restauri
24

24
vista interna del torricino
dell’archivio
interior view of the small
tower of the archives

C A S AB E LLA 8 9 8 43
Toni Gironès Esili tracce di un imponente passato
Francesca Chiorino
«Ridare la vita ai monumenti significa conoscere
quel che tocchiamo e vediamo fino a che esso

Restituzione ritrasmette l’eco delle voci scomparse, che


tornano a risuonare tramite quanto di durevole
le mani che appartengono a quelle voci hanno
creato».*

del Teatro Il Teatro romano facente parte dell’antica Tarraco


–insediamento fondato nel 218 a.C. su un rilievo
roccioso affacciato al mare– è uno dei diversi

romano tasselli archeologici che compongono la città


insieme alle altre emergenze monumentali quali
l’Anfiteatro, il Foro e il Circo. I resti dell’antico
Teatro di Tarragona, collocato a ridosso delle

di Tarragona antiche mura romane sfruttando il dislivello


tra la città e il porto, furono scoperti nel 1885.
Trasformare un grande vuoto urbano
di 6.000 metri quadrati in un nuovo spazio
pubblico accessibile che connette i diversi livelli
topografici è quanto il progetto si propone
di attuare, attraverso diverse fasi che, al loro
compimento, dovrebbero dare vita a un vero
e proprio parco archeologico.
I resti del Teatro portano con sé i segni
di interventi di epoche diverse. A seguito della
scoperta del primo settore dell’intera cavea
romana, infatti, si sono succedute, nel XX
secolo, trasformazioni importanti: sono state
edificate due fabbriche di oli industriali, una
nel 1920 e una nel 1950, e in seguito sono state
realizzate alcune strutture in cemento, nucleo
di una serie di residenze, poi bloccate nel 1977.
Si è venuta dunque a creare una nuova
condizione contemporanea di sedimentazione
e stratificazione di materia e il contesto in cui
il Teatro si colloca è a tutti gli effetti urbano,
a pochi passi da strade carrabili e da residenze
pluripiano.
Lo studio Toni Gironès Saderra –fondato
da Toni Gironès nel 1993 a un anno dalla laurea
alla Escola Tècnica Superior d’Arquitectura
del Vallès, a cui è seguito l’insegnamento prima
*Andrea Carandini, La forza
del contesto, Laterza, Bari-Roma
alla ETSAV e poi alla Escuela de Arquitectura
2017 de Reus– è avvezzo a questo tipo di interventi

44 Restauri
in aree complesse, stratificate e dense, come il
box all’interno del servizio cerca di puntualizzare.
Nel caso specifico del Teatro romano –
progetto che è stato recentemente selezionato
tra i finalisti del Premio FAD 2019– lo studio ha
lavorato cercando di tenere unite le diverse anime
del sito, senza eliminare le testimonianze fisiche
che lo compongono. Oltre a ciò l’intento è stato
quello di confrontarsi con l’occupazione effettiva
del Teatro alle origini, un luogo di spettacolo che
arrivava a ospitare anche cinquemila persone.
Proprio da questo assunto si sviluppa il progetto,
che intende rievocare le sembianze del Teatro,
farne percepire la scala urbana, gli spazi, la
distribuzione, la monumentalità attraverso una
ricostruzione che dichiara la sua appartenenza
all’oggi. Il progetto prevede infatti la costruzione
di una struttura in tondino d’acciaio che disegna
le linee guida generatrici dell’orchestra e della
cavea, riattivando la figura semicircolare e
concentrica appartenente a questa tipologia.
L’intervento rimanda al mondo del design
e dell’arte in cui diverse sono le sperimentazioni
recenti e passate sul tondino per produrre oggetti
od opere d’arte a scale diverse. In questa sede
risulta di particolare interesse il suo utilizzo
in architettura per la ricostruzione archeologica
di un manufatto, quanto mai pertinente in
questo luogo, che porta con sé un passato
industriale e tracce di costruzioni in calcestruzzo
da cui fuoriescono proprio le armature.
Un attento studio dei resti archeologici
e una pianificazione precisa dei punti di
appoggio ha permesso di intervenire in modo
puntuale sul delicato contesto. Il risultato è
un groviglio di linee di acciaio e delle relative
ombre che ripercorrono l’antico Teatro e
permettono all’osservatore di cogliere scorci
diversi e sovrapposti e, al tempo stesso, di
ripensare molteplici momenti della storia
di questo luogo. Un approccio contemporaneo
che attiva canali diversi dell’immaginazione
dell’osservatore in cui il palcoscenico si
espande, i confini si confondono e non c’è
più separazione tra Teatro e città, tra scena
e paesaggio, tra rappresentazione e realtà.

C A S AB E LLA 8 9 8 45
1

1
l’uso del metallo per il progetto
di adattamento del Teatro trova
ulteriore giustificazione nei
tondini che fuoriescono dai
pilastri in calcestruzzo, segno
di un iniziale progetto
residenziale, poi lasciato
incompiuto
the use of metal for the
adaptation of the theater is
also justified by the presence
of the rods that emerge from
the concrete pillars,
remnants of a previous
residential project left
unfinished

46 Restauri
2

2
veduta dei resti del Teatro
romano e degli innesti metallici
contemporanei inseriti nel
contesto urbano di Tarragona
view of the remains of the
Roman theater and the
contemporary metal grafts,
inserted in the urban context
of Tarragona

C A S AB E LLA 8 9 8 47
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5 7

3
planimetria e sezione dell’area
archeologica del Teatro
comprendente le modificazioni
nel tempo
plan and section of the
archaelogical area of the
theater, including the
modifications of the area
over time
4
pianta e prospetto del Teatro
trasformato
plan and elevation of the
transformed theater
5
veduta a volo d’uccello dei resti
archeologici e del nuovo
intervento nel contesto urbano
bird’s-eye view of the
archaeological remains and
the new project in the urban
context
6
veduta zenitale del Teatro
zenithal view of the theater 8
7
la cavea vista dalla parte
6
retrostante
the cavea seen from the rear
portion
8
il complesso è circondato da
incombenti caseggiati di epoche
diverse
the complex is surrounded
by large housing blocks from
different eras
9
la scala di accesso al passaggio
calpestabile che permette di
godere di un punto di vista
sopraelevato
the staircase leading to the
passage that offers a view
from a higher vantage point
9

C A S AB E LLA 8 9 8 49
10

10, 11, 12, 13 14, 15, 16


percorso archeologico museale valorizzazione delle rovine
del Túmulo di Seró, a Lerida. romane di Can Tacó a Montmeló.
Vedute della passerella di Vedute del complesso della
accesso, della parete traforata Domus romana, dei percorsi
e dello spazio di contemplazione e dei muri di contenimento
11 delle pietre megalitiche enhancement of the Roman
archaeological museum ruins of Can Tacó at
itinerary of the Túmulo Montmeló. Views of the
di Seró, in Lleida. Views complex of the Roman
of the access walkway, the domus, the paths and the
perforated wall and the space containment walls
for viewing the megalithic
stones

12

Toni Gironès, progettare nella storia zarne il significato, anche attraverso l’u-
Francesca Chiorino so di materiali propri del luogo. Trovano
Il progetto di Toni Gironès Saderra per allora spazio, oltre al percorso di scoper-
13 l’adeguamento dello spazio pubblico del ta del ritrovamento, anche un bar in cui
Teatro romano di Tarragona è da mette- degustare i vini del luogo, un centro di
re in relazione con altri lavori dello stu- aggregazione e un piccolo museo.
dio che toccano l’archeologia e, più in Il secondo progetto riguarda l’inter-
generale, i percorsi di scoperta di resti vento realizzato per la valorizzazione del-
storici e la loro valorizzazione, tema su le rovine romane di Can Tacó, a Mont-
cui l’architetto catalano lavora da diversi meló, un’area antropizzata a una trenti-
anni e di cui, in questa sede, forniamo na di chilometri da Barcellona, alla qua-
14 un inquadramento di due opere rappre- le Toni Gironès intende ridare senso sia
sentative. da un punto di vista naturalistico sia ar-
Si tratta del percorso archeologico cheologico.
di Seró e della valorizzazione delle rovi- Il sito ospita una Domus romana ri-
ne di Can Tacó, entrambi progetti situa- salente al II secolo a.C. e si colloca all’u-
ti in Catalogna e conclusi nel 2012. scita da un bosco in un luogo panorami-
Nel 2007, in provincia di Lerida, un co verso la comarca del Vallès. Il progetto
15 inaspettato ritrovamento preistorico, prevede di far emergere e riordinare i
ascrivibile a 4.700 anni fa, ha portato alla terrazzamenti modellati attraverso reti
luce una serie di pietre megalitiche di metalliche di contenimento, irrobustite
arenaria, scolpite con decorazioni geo- da blocchi di pietra in parte ascrivibili
metriche in bassorilievo. L’occasione ha all’antica cava romana e in parte mate-
condotto allo studio di un luogo di ag- riale di scarto degli scavi archeologici.
gregazione culturale incentrato sulla In questo modo pietra e metallo,
scoperta archeologica. Al percorso di montagna e industria, convivono in pae-
16
comprensione e contemplazione del ri- saggi fatti di accumulo, che risultano di-
trovamento si accostano diverse altre namici in virtù del contatto tra fram-
funzioni che arricchiscono il progetto e menti di epoche diverse, interpretando
risultano coerenti al villaggio agricolo le preesistenze, dando valore, attivando-
della comarca, contribuendo a valoriz- si e incorporando senza cancellare.

50 Restauri
17

17, 18, 19
vedute della scala, della
passerella e delle gradinate
della cavea
views of the staircase,
the walkway and the steps
of the cavea

18

19

C A S AB E LLA 8 9 8 51
Ruch & Partner Dove abita l’acqua

Architects Stefan Lauener


L’edificio Paracelsus di St. Moritz è stato
costruito da Ulysses von Gugelberg nel 1866,
su progetto dell’architetto Felix Wilhelm Kubly,
e fa parte dello storico complesso termale la cui
testimonianza più antica giunta fino a noi è la
cisterna di captazione della sorgente di San

Forum Maurizio, dissotterrata nel 1907 e datata all’età


del Bronzo.
L’edificio era collegato al vecchio
stabilimento termale da una galleria ed è stato

Paracelsus, adibito per molti anni a sala in cui bere l’acqua


della sorgente Paracelsus, scoperta nel 1815
e captata nel 1853. Con l’andare del tempo la
sorgente Paracelsus si prosciugò e l’edificio

St. Moritz non fu più utilizzato; vi fu allestito un deposito


per i fanghi terapeutici della torbiera, mentre
un’altra parte fu adibita a rimessa per gli
attrezzi da giardino, provocando così un
notevole deterioramento della struttura.
Le sorgenti termali di St. Moritz sono le
più alte della Svizzera, l’acqua minerale che
sgorga naturalmente è ricca di acido carbonico
a cura di Giovanna Crespi e rientra nella classe delle acque ferruginose.
Di esse sappiamo che venivano trasportate per
mezzo di barili di legno già nel II millennio
a.C.; utilizzate come bevanda, bagni termali e
associate ai fanghi alpini, le fonti della chiesa
di San Maurizio divennero luogo di
pellegrinaggio anche in epoca moderna: intere
casate reali e nobili si recavano in Engadina
per beneficiare degli effetti curativi delle
terme.
Considerando suo dovere la conservazione
e il restauro di quest’ultima testimonianza
contemporanea della raffinata cultura della
tradizione termale, la comunità politica di
St. Moritz ha colto l’occasione di integrare
nel complesso la cisterna di captazione della
sorgente di San Maurizio, risalente all’età
del Bronzo, che era stata temporaneamente
collocata nel seminterrato del Museo
dell’Engadina.
L’edificio preesistente è stato ampliato
verso nord-est in continuità con l’originale

52 Restauri
1

C A S AB E LLA 8 9 8 53
2

1
l’aula maggiore della sala della
sorgente all’interno dell’edificio
ottocentesco restaurato
the main hall of the spring
inside the restored 19th-
century building

2
il fronte nord-ovest, in evidenza
la facciata originale del Forum
Paracelsus con a lato il volume
dell’ampliamento
the northwestern facade,
showing the original facade
of Forum Paracelsus with the
volume of the expansion to
the side
3
particolari della seconda aula
recuperata della sala della
sorgente
details of the second
renovated hall of the spring
area
4
pianta del complesso, sezioni
longitudinale e trasversale,
fronte nord-ovest
plan of the complex,
longitudinal section and
cross-section, northwestern
facade
3

54 Restauri
4

B A

storico, e al piccolo cortile interno è stato Forum Paracelsus, St. Moritz,


Grigioni, Svizzera
aggiunto un nucleo centrale. Qui i visitatori
possono bere l’acqua della sorgente di San scheda del progetto
Maurizio –nuovamente captata nel 1937– progetto
Ruch & Partners Architects
e apprendere la storia della tradizione termale progettista
di St. Moritz leggendo i pannelli esplicativi Hans-Jörg Ruch
retroilluminati e ascoltando le spiegazioni responsabile del progetto
Stefan Lauener
delle postazioni audio. Il nucleo centrale direzione lavori
e la fontana che vi è alloggiata sono fatti di Toni Steiner
restauratore
calcestruzzo a vista cui sono stati aggiunti C C
Ivano Rampa, Almens
pigmenti a base di ossido di ferro: la strutture
colorazione di terra rossiccia crea così un B AF Toscano AG, Pontresina
A Stadlin Building Technology,
collegamento con l’acqua della sorgente, ricca Buchs
di ferro. In una grande vetrina nella sala con impianti di riscaldamento
Kalberer & Partner, Bad Ragaz
la fontana è esposta la cisterna di captazione
impianti sanitari
della sorgente di San Maurizio, di età S. Collenberg & Co, St. Moritz
preistorica. impianto elettrico
Michele Aversa, La Punt
La sala della sorgente, costruita intorno illuminazione
al 1866 e restaurata secondo i moderni criteri Ch. Keller Design, St. Gallen
di conservazione dei monumenti storici, forma impresa costruttrice
Nicol. Hartmann & CIE AG,
un forte contrasto con le aggiunte di nuova St. Moritz
costruzione. Dopo essere stata adibita a committente
Municipalità di St. Moritz
svariati usi nel corso degli ultimi cento anni, cronologia
l’obiettivo del progetto è stato di ripristinarne 1866: edificio originario
le superfici originarie. 2012: progetto
2013–14: realizzazione
In alcuni punti sono state riportate a vista dati dimensionali
elaborate pitture murali; le lacune sono state 435 mq superficie totale
3.435 mc volume totale
ricoperte d’intonaco bianco, rendendo localizzazione
immediatamente riconoscibili le superfici St. Moritz, Grigioni, Svizzera
originali e quelle ritoccate di recente e creando
fotografie
così un interessante contrasto. Donatella e Filippo Simonetti
Questa sala incanta per la sua luminosità
e ariosità, ottenute grazie all’ampia e delicata
copertura vetrata del soffitto.
Poiché il nuovo ingresso al complesso è
indipendente dalla struttura storica, gli spazi
di quest’ultima non risultano compromessi
dall’afflusso del pubblico che viene a bere
alla fontana nella parte aggiunta di recente.
La parte storica può essere adibita in questo
modo a vari usi, come concerti, conferenze
ed esposizioni temporanee; oltre a essere
accessibile separatamente è stata integrata
di tutti i servizi necessari a garantirne un
pratico e flessibile utilizzo, con i servizi, la
cucina e un piccolo deposito. 0 10m

C A S AB E LLA 8 9 8 55
5 7

5, 6
vedute e particolari della sala
della sorgente ora predisposta
per accogliere concerti,
conferenze ed esposizioni
temporanee
views and details of the
spring area now organized to
host concerts, conferences
and temporary exhibitions
7
la sala espositiva con i pannelli
esplicativi retroilluminati
the exhibition space with
backlit explanatory panels
8, 9
6 veduta e particolare della fonte 8
realizzata in calcestruzzo a vista
con aggiunta di pigmenti a base
di ossido di ferro
view and detail of the font
made in fair-face concrete
with added iron oxide
pigments
10
veduta d’insieme della sala
espositiva, in evidenza a destra
la cisterna di captazione della
sorgente di San Maurizio
risalente all’età del Bronzo
overall view of the exhibition
space, showing the
catchment cistern of the
spring of St. Moritz dating
back to the Bronze Age (to the
right)

56 Restauri
10

C A S AB E LLA 8 9 8 57
T
Teatri

58
1

Witherford
Watson Mann
Architects
Nevill Holt
Opera, Market
Harborough

C A S AB E LLA 8 9 8 59
2

1 Accordarsi. Intonarsi
una foto verso lo spazio scenico
mostra come la balconata si
Massimo Curzi
relazioni alla muratura esistente Questo progetto ci permette di riflettere sul
a photograph towards the
stage shows the relationship senso più profondo del costruire in un contesto
between the balcony and the storico e dei possibili atteggiamenti che il
existing masonry
progettista può adottare.
2, 3, 4 L’ambiente culturale di questi ultimi anni
una veduta aerea della tenuta,
© COUNTRY LIFE

con il nucleo antico fondato nel ci ha portati a pensare che fosse “corretto”
1272, poi completato dai Nevill a affiancare, ma non toccare, le preesistenze,
partire del 1631 (nei disegni)
aerial view of the property, in una sorta di rispetto totale dell’antico,
3 with the historical nucleus contrapponendo sempre oggetti architettonici
built in 1272, then completed
by the Nevills starting in 1631
“neutrali”. Questo modo di procedere ha
(in the drawings) portato il progettista ad allontanarsi sempre
5
un’immagine del “foyer
più per forme, materia e colori dal contesto
all’aperto”, ovvero lo spazio con cui andare a dialogare. Da qui le molteplici
verde antistante il portone presenze “bianche” all’interno dei centri storici,
d’ingresso del teatro
aliene al luogo, astratte in quanto più vicine
COURTESY OF OLIVER BRADBURY

an image of the “outdoor


foyer,” the green space in a oggetti di design che ad architetture, elementi
front of the entrance to the
theater del cosiddetto contemporaneo che
6–11 testimoniano la degenerazione di un approccio
alcuni schizzi a matita
illustrano in sequenza le fasi nato da buoni intenti ma oggi tristemente male
di costruzione dell’edificio interpretato.
pencil sketches illustrating
4
the sequence of phases of Incontrare l’architettura dello studio
construction of the building londinese Witherford Watson Mann ha
permesso di ricordare che esiste una strada
alternativa al facile contrappunto astratto.
In questo recente progetto, come nel loro
pluripremiato progetto “Astley Castle” del 2013
(pubblicato su «Casabella», n. 830, ottobre 2013),
si mette in evidenza un diverso approccio:
dialogare con l’architettura esistente, dopo
averla profondamente compresa dal punto
di vista storico, strutturale, costruttivo, della
comprensione dei materiali anche per la loro
5
presenza sensoriale e cromatica. L’architettura
si integra, le strutture collaborano
determinando “cicatrici”, con “suture” raffinate
al limite della visibilità. Qui si guarda all’opera
di personaggi di peso del Novecento europeo
come Hans Döllgast (1891–1974), che nel
restauro dell’Alte Pinakothek di Monaco di
Baviera, portato avanti tra il 1946 e il 1957, ha
MANUELA BARCZEWSKI

dimostrato che si può ricostruire direttamente


sul corpo architettonico esistente, restituendo
a questo nuova vita. La questione strutturale
è centrale, ogni materiale presente va compreso

60 Teatri
10

6 9

per il ruolo attivo che ha nella composizione


del volume, nella propria capacità di supportare
il peso di nuove componenti. Adottando questo
approccio tutto si complica, il gioco diventa
finalmente divertente, i bravi architetti
emergono per la loro capacità di “sentire”
l’esistente. Qui le prove di muscoli non aiutano,
occorre solo avere pazienza, occhi, orecchie
e naso. La lunga fase di lettura, analisi e
comprensione vede nell’annotazione a matita 7 10

lo strumento più efficace per studiare il corpo


architettonico esistente, costringendo
l’architetto a ripetute visite di cantiere,
complicandogli la vita se ha sempre progettato
a distanza o in astratto.
La Nevill Holt Opera House nasce dalla
richiesta di un gruppo di melomani di
trasformare la corte interna di un antico stabile
adibito a stalle di 16x24 metri, parte di una
più ampia proprietà, in un teatro d’opera. 8 11
Il progetto si trova in Inghilterra, nella verde
contea del Leicestershire a nord di Londra,
a breve distanza dal villaggio di Medbourne.
Il nuovo progetto ha preso il posto di una
struttura temporanea che per alcuni anni
rendeva possibile lo svolgimento di un amato
festival operistico estivo. La specificità
dell’intervento ha fatto sì che si adottassero
soluzioni non convenzionali sia dal punto
di vista tipologico-funzionale sia strutturale-
costruttivo. L’assenza di una torre scenica
e di un foyer ha reso questo spazio teatrale
speciale e irrituale.
La bellezza del territorio circostante rende
l’accesso, attraverso un grande spazio verde
a cielo aperto antistante il volume esistente,
memorabile. Un grande portale posto sul lato
sud diventa l’ingresso alla grande sala,
attraverso una serie di portali in legno che
possono, se chiusi filtrare o, se aperti, offrire
diretta accessibilità alla platea. All’interno
ci accoglie una leggera oscurità. L’assenza
di un foyer, vestibolo tra esterno e interno,
fa sì che si passi dall’assolato esterno a un
ombroso interno: per mediare questo aspetto
gli architetti hanno posizionato a soffitto

C A S AB E LLA 8 9 8 61
12

12, 13, 14
modelli di progetto a scale
della platea un grande lucernario oscurabile,
diverse che hanno permesso di il cui lento meccanismo di apertura e chiusura
indagare sulle possibili permette all’occhio di abituarsi alle varie
soluzioni da adottare per solaio
di copertura e balconata fasi precedenti la rappresentazione teatrale.
project models on different Dall’esterno il teatro d’opera non supera la
scales for investigation of the
possible solutions to use for quota del fabbricato esistente, così da non
the roof slab and the balcony rendere percepibile la presenza della nuova
15
uno schizzo ad acquerello architettura all’interno. Questo sforzo a voler
a watercolor sketch rispettare le quote del corpo esistente ha fatto
16
13
piante e sezioni di progetto: in sì che occorresse scavare l’interno corte di circa
evidenza le relazioni di quota e due metri per dare la giusta collocazione alla
l’interrarsi della cavea
dell’orchestra
cavea dell’orchestra e agli impianti sottostanti
project plans and sections, la platea. Internamente, sempre nel rispetto
showing the level
relationships and the
della preesistenza, le pareti perimetrali sono
recessing of the orchestra pit le stesse dell’antica corte, dominate pertanto
dal carattere delle murature in “ironstone”,
bellissima pietra compatta dal colore ocra
dovuto all’elevata presenza di ferro nella sua
composizione.
Le aperture esistenti, che affacciano sulla
14 corte interna, vengono preservate e mantenute
grazie a modi e “gesti” gentili che le nuove
strutture adottano attorno a esse.
A determinare il carattere dell’interno sono
altri elementi: solai, soffitti, tamponamenti,
parapetti, tutti realizzati in legno. Spesso
sostenuti da una sottostruttura in acciaio,
le assi in legno che danno forma allo spazio
sono trattate in modo estremamente raffinato
per trattamento delle superfici, forme e colori.
Doghe di legno di una studiata dimensione
15 danno proporzione allo spazio interno,
con dettagli che raccontano della scala e del
carattere dell’intero edificio. Tutto il complesso
architettonico si presenta in modo molto
schietto, senza trucchi o dettagli elaborati.
Qui l’estrema complessità del tema viene risolta
con semplicità, con ragionamenti che seguono
regole del buon costruire e del buon senso.
Crediamo che tutto questo sia molto raro in
CHRIS WATSON

questi anni in cui le mode e i modi si inseguono


e cambiano a grande velocità. Sicuramente
ritornando a visitare il teatro tra qualche anno
risentiremo la medesima freschezza e attualità
colta qualche settimana fa durante la nostra
visita.

62 Teatri
16

Nevill Holt Opera House,


Market Harborough,
Leicestershire, Regno Unito

scheda del progetto


progetto
WWM Architects:
Ben Allwood, Max Fordham
(Senior Engineer)
strutture
Price Myers: David Derby
(Partner)
M&E consultant
Max Fordham
quantity surveyor
Gleeds
CDM coordinator
David Eagle
approved building inspector
Oculus
impresa
Messenger BCR
consulenti
Sound Space Vision (acustica
e teatro); Julian Harrap
Architects (storia
dell’architettura); Rural
Solutions (progettazione);
University of Leicester
Archaeological Services
(archeologia); The Fire
Surgery (antincendio)
cronologia
dicembre 2016: inizio cantiere
giugno 2018: completamento
dati dimensionali
758 mq superficie interna
lorda
localizzazione
Market Harborough LE16
8EG, Leicestershire, Regno
Unito

fotografie
Hélène Binet

C A S AB E LLA 8 9 8 63
17 20

17–20
immagini di cantiere
worksite images
21
la foto illustra il dettaglio
costruttivo che mette in
relazione le murature esistenti
e il nuovo solaio. I plinti in
cemento armato permettono
di distribuire il peso e
MANUELA BARCZEWSKI

garantiscono il perfetto
posizionamento della nuova
struttura
a photograph illustrates
the construction detail
connecting the existing walls
18 and the new slab. The
reinforced concrete plinths
distribute the weight and 21
ensure perfect positioning
of the new structure
DAVID GRANDORGE

19
MANUELA BARCZEWSKI

64 Teatri
22

22
la copertura tra i due fabbricati
con in evidenza le pieghe nella
lattoneria che garantiscono la
ventilazione della sottostruttura
the roof between the two
volumes, showing the folds
of the tinsmithery to provide
ventilation for the
substructure

C A S AB E LLA 8 9 8 65
23

23
tavola di dettagli costruttivi
che spiegano la collaborazione
strutturale tra i due corpi
architettonici
panel of construction details
that explain the structural
collaboration between the
two architectural volumes

66 Teatri
24

24
studi cromatici e tattili
dei materiali di progetto
chromatic and tactile studies
of the project materials
25
dettaglio della sottostruttura
del parapetto perimetrale
alla platea
detail of the substructure
of the perimeter parapet
of the seating area
26, 27
le due immagini mostrano le
relazioni cromatiche, materiche
e di proporzione tra parti
esistenti e nuova costruzione
two images show the
relationships of color,
materials and proportion
between the existing parts
and the new construction

25 26

27

C A S AB E LLA 8 9 8 67
28 31

28–31
immagini degli interni con,
in evidenza, la posizione della
balconata che va a rispettare
quota e posizione delle aperture
esistenti, e le due differenti
tonalità dei legni usati
interior views showing
the position of the balcony
that matches the level
and position of the existing
openings and the two
different tones of wood

29

30

68 Teatri
32

32, 33
il grande lucernario centrale
oscurabile e il raffinato sistema
di illuminazione che prevede,
in alto al centro, una struttura
con diffusori appesi in sottile
ceramica smaltata
the large central skylight that
can be darkened and the
refined lighting system
featuring a structure with
suspended diffusers in thin
glazed ceramic at the upper
center

33

C A S AB E LLA 8 9 8 69
1

70
Teatri
ANSND SHUKLA
Anand Sonecha
Teatro Jai Jagat,
Ashram
Sabarmati,
Ahmedabad

C A S AB E LLA 8 9 8 71
2

1 L’intensità di un solo muro


dettaglio dell’interno del teatro
con la scala che dal
Camillo Magni
palcoscenico conduce In occasione della stesura dell’ultimo numero
all’ingresso secondario
detail of the theater interior di «Casabella», durante uno degli incontri
with the staircase leading avvenuti presso lo studio di Oporto, Álvaro Siza
from the stage to the
secondary entrance ci ha parlato di un’architettura che lo aveva molto
colpito: il piccolo teatro all’aperto Jai Jagat ad
2–5
Charles Correa, Gandhi Smarak Ahmedabad in India, opera prima dello studio
Sangrahalaya nell’Ashram indo-portoghese SEALAB fondato nel 2015 da
Sabarmati, 1958–63
3
Charles Correa, Gandhi Anand Sonecha (1986) con Mariana Paisana (1986).
Smarak Sangrahalaya Questo progetto si trova in un contesto
nell’Ashram Sabarmati,
1958–63
di straordinaria intensità: l’Ashram Sabarmati,
6 uno spazio dedicato alla meditazione, alla
schizzi di studio sulla geometria
della forma planimetrica. La
formazione e all’alfabetizzazione della comunità
spirale ha origine dallo dove visse Gandhi dal 1917 al 1930, oggi
slittamento di due cerchi
concentrici
study sketches of the 5
geometry of the form of the
plan. The spiral is generated
by the shifting of two
concentric circles
4 7
plastico del teatro e dello spazio
antistante
model of the theater and the
space in front of it
8
planimetria generale e sezione
trasversale. Si nota la relazione
del teatro con gli edifici
circostanti e il ribassamento
dell’interno rispetto la quota del
trasformato in museo e luogo sacro per l’intera
contesto Nazione.
siteplan and cross-section. All’interno di questo complesso si trova
Note the relationship
between the theater and the anche il museo Gandhi Smarak Sangrahalaya,
surrounding buildings, and rilevante opera di Charles Correa del 1958–63
the lowering of the interior
with respect to the level of composta dall’aggregazione di 51 moduli a
the context pianta quadrata di 6x6 metri che compongono
una grande copertura all’ombra della quale
viene raccontata la figura di Gandhi.
Il teatro è stato realizzato in occasione
del centenario della costruzione dell’Ashram
ed è l’ultimo tassello di un complesso sistema
di costruzioni rivolte all’apprendimento e alla
crescita «del corpo, della mente e dello spirito
dell’uomo e dei bambini» (Gandhi).
Per descrivere questo progetto ci è sembrato
significativo chiedere a Siza stesso di
condividere con noi il suo sguardo e di narrarci,
attraverso il testo che segue, la forza e l’intensità
di questa architettura.

72 Teatri
6

L’effetto di una misura proporzionata


Álvaro Siza
Recentemente è venuto a trovarmi Anand
Sonecha. Abbiamo chiacchierato di Doshi, che
conobbi a Filadelfia e che tanto ammiro, con il
quale lui ha studiato e lavorato per cinque anni.
Sonecha mi ha mostrato qualcosa del suo
lavoro, delle fotografie e dei bei disegni.
Mi ha impressionato profondamente il
teatro all’aperto che ha costruito a Ahmedabad:
un recinto chiuso da un muro bianco a forma di 7

spirale. Dove questa spirale si interrompe si apre


l’ingresso al teatro, una rampa che controlla
il dislivello tra il recinto e il terreno circostante
nell’Ashram Sabarmati*. Qui visse Gandhi dal
1917 al 1930 e qui si formò la comunità che
lo accompagnò nella lotta per l’indipendenza.
Il muro, variando in altezza e con un
andamento ondulato oppure deciso, avvolge il
pubblico e il palco del teatro creando per quanti
vi si muovono diverse e variabili relazioni con ciò
che vi è intorno, una densa e continua vegetazione
che congiunge costruzioni separate. Gli 8
accadimenti che emergono dalla superficie
del muro –un affaccio a sbalzo, alcune aperture
rettangolari, il coronamento variamente ritagliato–
relazionandosi al profilo degli alberi, creano una
concordanza solida e dinamica con l’esterno.
Per il suo disegno e per il luogo che occupa,
questa spirale dona inaspettatamente ed
efficacemente una struttura a un insieme di
costruzioni in precedenza disperse, offrendosi
e confermandosi come l’effetto, deliberato
od occasionale che sia, risultato di una misura
proporzionata inserita tra volumi e spazi liberi.
Lo spazio definito dalla spirale trasmette
una fluida disponibilità verso quanto si muove
e si trasforma. Al contempo è un contenitore
e un luogo di mobilitazione, punto di incontro *
Ashram Sabarmati (Ashram,
e molo di partenza. dal sanscrito Āśrama, luogo di
meditazione), conosciuto come
Un luogo di incontro tra Storia e Futuro, il Gandhi Ashram, è l’insedia-
presente come fosse stato costruito molto tempo mento dal quale Gandhi partì
per la marcia su Dandi nel 1930.
fa oppure come se fosse stato silenziosamente Comprende varie costruzioni
annunciato. e il Museo dell’Ashram, il Gandhi
Smarak Sangrahalaya, costruito
Incombe lo spirito di Gandhi. da Charles Correa a partire dal
Porto, 6 marzo 2019 1958.

C A S AB E LLA 8 9 8 73
9

9
il foyer del teatro è uno spazio
pavimentato con alcune sedute
e gode della presenza di tre
grandi alberi la cui ombra
protegge e accoglie i visitatori
the theater foyer is a paved
space with seating, and
benefits from the presence
of three large trees that
provide shade and welcome
visitors
10
il movimento morbido e
ondulato dei muri bianchi
caratterizza l’immagine del
teatro. Ribassato di 1,80 metri
appare dall’esterno di più
modeste dimensioni
inserendosi con delicatezza
nel contesto
the gentle undulated
movement of the white walls
sets the image of the theater.
Recessed by 1.8 meters, from
the outside it seems smaller
due to its delicate insertion
in the context

ANAND SONECHA
10

SAGAR ODEDRA

74 Teatri
11

11
dettaglio della rampa di accesso
compressa tra due muri circolari
detail of the access ramp
compressed between two
circular walls
ANSND SHUKLA

C A S AB E LLA 8 9 8 75
12

Teatro Jai Jagat, Ashram


Sabarmati, Ahmedabad, India

scheda del progetto


progetto
Anand Sonecha
team di progetto
Ayush Gajjar, Divyang
Sharma, Mariana Paisana,
Anand Sonecha
supporto progettuale
Jayeshbhai Patel,
Madhusudan Agarwal,
Kishan Laddha, Nimo Patel
strutture e impianti
Bhailalbhai Gajjar, Kshitij
Gajjar, Rakesh Modi
impresa
Vasant Prajapati, Sachin Patel
direzione lavori
Ramesh Vel
committente
Sabarmati Harijan Ashram
Trust, Ahmedabad
cronologia
2016: progetto
2 ottobre 2017: inaugurazione
localizzazione
Ashram Sabarmati,
Ahmedabad, India

fotografie
Murtaza Gandhi
Sagar Odedra
Anand Shukla
Anand Sonecha

76 Teatri
13 16

12
disegni della pianta e delle
sezioni del teatro. Con un unico
muro a spirale l’autore definisce
la geometria dell’intera
costruzione. Ribassato rispetto
al contesto, produce due
immagini differenti:
dall’interno i muri sono alti
3,6 metri, dall’esterno 1,8 metri
drawings of the plan and
sections of the theater.
With a single spiral wall
the architect defines the
geometry of the entire
construction. Recessed
with respect to the context,
14 it produces two different
images: from the inside the
walls are 3.6 meters high,
from the outside 1.8 meters
13
schizzo di dettaglio del
movimento delle altezze del
muro
detail sketch of the
movement of the wall heights

ANSND SHUKLA
14–18
particolari della rampa di
accesso. Alla semplicità
planimetrica del muro
corrisponde una ricca 17
variazione delle altezze
details of the access ramp.
The planimetric simplicity
of the wall forms a contrast
15 with its height variations

ANSND SHUKLA
ANSND SHUKLA

18

ANSND SHUKLA

C A S AB E LLA 8 9 8 77
19 22

19
schizzo di dettaglio del “balcone
di Giulietta”
detail sketch of “Juliet’s
balcony”
20, 21
il muro si anima di alcuni
episodi: un insolito balcone
o una scala realizzata con
gradini a sbalzo che conduce
all’ingresso degli attori
the wall is enlivened by
several episodes: an unusual
balcony or a staircase made
with cantilevered steps that
leads to the actors’ entrance
22, 23, 24 23
viste del teatro in occasione
di una performance. Il bianco
20 delle mura accoglie la vivacità
dei colori del pubblico
view of the theater during
a performance. The white
wall forms a backdrop for the
lively colors of the audience
25
vista dell’interno in cui un
albero, il palcoscenico e le
gradinate sono contenuti dal
muro bianco a spirale
interior view in which a tree,
the stage and the stepped
seating are enclosed by the
white spiral wall

21

ANSND SHUKLA
24
ANSND SHUKLA

ANSND SHUKLA

78 Teatri
25

13
ANSND SHUKLA

C A S AB E LLA 8 9 8 79
1

80 Teatri
1979–2019,
quarant’anni fa
il Teatro 2

del Mondo
di Aldo Rossi

Il Teatro del Mondo fu progettato da Aldo Rossi (1931–97) nel rappresentazione, come ebbe modo di sottolineare anche
1979 su incarico de La Biennale di Venezia. Un ruolo deter- Manfredo Tafuri quando osservò in che modo il Teatro del
minante per la realizzazione dell’opera e del progetto di cui Mondo veneziano e il notissimo “Teatrino scientifico” pro-
fu espressione lo ebbero Paolo Portoghesi e Maurizio Scapar- gettato da Rossi soltanto un anno prima, nel 1978, «ottenga-
ro, dal 1979 Direttori dei settori Architettura e Teatro de La no risultati complementari. Il primo», scriveva Tafuri, «tende
Biennale. Il Teatro venne inaugurato l’11 novembre 1979 e a ridurre i personaggi architettonici a lui circostanti in attori
prolungò la vita della mostra organizzata congiuntamente di una statica pièce; il secondo comprime in sé il mondo fan-
dai settori Architettura e Teatro della Biennale intitolata Ve- tastico dell’autore in un collage di memorie», analogo al di-
nezia e lo spazio scenico (ottobre-novembre 1979), alla quale segno qui accanto riprodotto che si incontra in una pagina
contribuì in maniera rilevante Manlio Brusatin, stretto in- dei Quaderni azzurri.
terlocutore di Rossi. Nel novembre 1979 l’apparizione del Te-
atro del Mondo accanto alla torre con cui il complesso della La vita del Teatro del Mondo fu documentata, sin dall’inizio
Dogana si affaccia sul bacino di San Marco a Venezia, decre- della costruzione, da Antonio Martinelli. Le sue fotografie
tò il successo della Biennale, ampliato da Portoghesi l’anno raccontano del suo prendere forma in un disagevole cantiere
successivo con l’allestimento de La strada novissima, e im- del retroterra industriale della laguna di Venezia, a Fusina, e
presse una svolta decisiva nella carriera di Rossi. La torre di poi della navigazione di 400 miglia compiuta lungo le coste
Punta della Dogana è sormontata dalla statua della Fortuna di quella che al tempo era la Jugoslavia. Il viaggio iniziò il 10
che ruotando indicava in passato ai naviganti il quadrante agosto 1980; dopo avere toccato Parenzo, Rovigno, Osor,
di provenienza dei venti. La presenza di questa statua ha rap- Zara e Nin, si concluse nove giorni dopo a Dubrovnik dove
presentato per Rossi un riferimento più che suggestivo, era in corso il Festival del Teatro. A Dubrovnik il Teatro del
come testimoniano gli appunti qui riprodotti insieme ad al- Mondo ospitò alcuni spettacoli e il 22 agosto salpò nuova-
tre osservazioni sul tema da lui continuamente evocato del mente alla volta di Venezia.
significato del teatro quale spazio eletto di ogni forma di Casabella

C A S AB E LLA 8 9 8 81
3 4

Le riproduzioni delle copertine,


dei testi e degli schizzi che
compaiono in queste pagine
sono tratte da A. Rossi, I
quaderni azzurri, 1968-1992,
riprodotti in edizione anastatica
a cura di Francesco Dal Co,
Electa-The Getty Research
Institute, Milano-Los Angeles
1999.
The reproductions of covers,
writings and sketches on
these pages are taken from
A. Rossi, I quaderni azzurri,
1968-1992, an anastatic
reprint edited by Francesco
Dal Co, Electa-The Getty
Research Institute, Milan-
Los Angeles 1999.

1, 2
pagine precedenti: il Teatro
del Mondo sullo sfondo della
centrale elettrica di Fusina,
laguna di Venezia, fotografia
di Antonio Martinelli, novembre
1979. Le ultime due pagine del
quaderno 46 (25 giugno 1991
– 2 dicembre 1991), con la
riproduzione del ritratto di Aldo
Rossi fatto da Bernardo Pasotti
on the previous pages: the
Teatro del Mondo against the
backdrop of the Fusina power
plant, Venetian lagoon, 5
photograph by Antonio
Martinelli, November 1979.
The last two pages of
notebook 46 (25 June 1991 –
2 December 1991), with
reproduction of the portrait
of Aldo Rossi made by
Bernardo Pasotti

3, 4, 5
copertina, retro della copertina,
appunti Teatro scientifico,
quaderno 24 (3 febbraio 1979
– 18 giugno 1979)
cover, back cover and notes,
Teatro scientifico, notebook
24 (3 February 1979 – 18 June
1979)
6–10
copertina, retro della copertina
e appunti, Inaugurazione teatro
veneziano per la Biennale,
quaderno 26 (11 novembre 1979)
cover, back cover and notes,
Inaugurazione teatro
veneziano per la Biennale,
notebook 26 (11 November
1979)

82 Teatri
6 7 8

9 10

C A S AB E LLA 8 9 8 83
11 12

11–14
appunti, Inaugurazione teatro
veneziano per la Biennale,
quaderno 26 (11 novembre 1979)
notes, Inaugurazione teatro
veneziano per la Biennale,
notebook 26 (11 November
1979)
15, 16, 17
copertina, appunti e schizzo con
il Teatro del Mondo inserito in
una composizione
autobiografica, quaderno 31 (13
novembre 1985 – 26 gennaio
1986)
cover, notes and sketch with
the Teatro del Mondo
inserted in an
autobiographical
composition, notebook 31 (13
November 1985 – 26 January
1986)

13 14

84 Teatri
15

16 17

C A S AB E LLA 8 9 8 85
Il viaggio del Teatro del Mondo
raccontato da Antonio Martinelli
18

86 Teatri
19

18–21
la costruzione del Teatro del
Mondo (agosto-novembre 1979)
a Fusina, laguna di Venezia
construction of the Teatro
del Mondo (August-November
1979) at Fusina, Venetian
lagoon

20 21

C A S AB E LLA 8 9 8 87
22

23

T
Trieste

Fusina Rijeka
Ve
Venezia
i Porec

Rovinjj

Pu
ula
u
Osorr

Nin
Zadar

Dubrovnik

88 Teatri
24

22, 24
la partenza da Fusina del Teatro
del Mondo per il trasferimento a
Punta della Dogana a Venezia
(novembre 1979). L’arrivo del
Teatro del Mondo a Dubrovnik
(19 agosto 1980)
departure from Fusina of the
Teatro del Mondo for the
move to Punta della Dogana
in Venice (November 1979).
Arrival of the Teatro del
Mondo at Dubrovnik (19
August 1980)
23
la mappa con le tappe della
rotta seguita tra Venezia e
Dubrovnik dal Teatro del Mondo
(in azzurro) e il viaggio in
terraferma (in rosso) delle
compagnie e dell’orchestra
impegnate nelle
rappresentazioni organizzate
nelle diverse località toccate dal
Teatro del Mondo
the map with the stops on
the itinerary from Venice to
Dubrovnik of the Teatro del
Mondo (blue) and the inland
voyage (red) of the companies
and the orchestra involved in
the performances organized
in the various locations
visited by the Teatro del
Mondo

c a sa bel l a 8 9 8 89
25

25, 26, 27
trasferimento del Teatro del
Mondo a Punta della Dogana
a Venezia (novembre 1979).
Il Teatro del Mondo attraccato
a Punta della Dogana
transport of the Teatro
del Mondo to Punta della
Dogana in Venice (November
1979). The Teatro del Mondo
moored at Punta della
Dogana

26

90 Teatri
27

C A S AB E LLA 8 9 8 91
28

92 Teatri
29

28, 29, 30
partenza del Teatro del Mondo
da Venezia (10 agosto 1980)
e attracco a Parenzo (11 agosto
1980)
departure of the Teatro
del Mondo from Venice
(10 August 1980) and arrival
at Poreč (11 August 1980)

30

C A S AB E LLA 8 9 8 93
31

31
arrivo del Teatro del Mondo
a Dubrovnik (19 agosto 1980)
arrival of the Teatro del
Mondo at Dubrovnik (19
August 1980)

94 Teatri
C A S AB E LLA 8 9 8 95
BIBLIOTECA
Alberto Giorgio Cassani

Beato Angelico.
Un albertiano alla corte
¶ È frattanto vostro di Niccolò V?
compito, studiosi Cosa lega il pictor angelicus, alter Apelles e alter Iottus1, per secoli considera-
e amici… se volete che to «pittore mistico tardomedievale»2, rappresentante dell’«estetica tomista
il vostro Aldo con più agio della luce»3 e sostenitore di una «teleologia cristiana della storia»,4 al primo
architetto moderno, Leon Battista Alberti? Molto, almeno a leggere il ponde-
rechi aiuto con l’arte roso e accuratissimo – anche nella sontuosa veste editoriale di Leo S. Ol-
della stampa a voi schki editore – volume di Gerardo de Simone, frutto di un’elaborazione più
e ai morenti studi, che decennale dell’originaria tesi dottorale. Sulla ricostruzione dei cicli di af-
freschi realizzati nei due soggiorni romani di Fra Giovanni da Fiesole – oltre a
comprare col vostro quelli della celebre Cappella Niccolina, quelli perduti della Cappella del Sa-
denaro i nostri libri.
1
Non risparmiate spese!
Aldo Manuzio 1449–1515

¶ In the meantime it is
up to you, scholars and
friends… if it is your wish
that your faithful Aldus
should more easily cramento, del Coro di San Pietro e dello Studiolo di Niccolò V, le opere su
bring aid with the art tavola commissionategli da figure eminenti del collegio cardinalizio, nonché
quelle progettate, se non eseguite e dirette, per i domenicani della basilica di
of printing to you 1665— Santa Maria sopra Minerva – chi scrive non è in grado di esprimere un giudi-
and your endangered Gerardo de Simone zio di qualche valore, per cui lascia la parola ad Alessandro Zuccari, prefatore
Il Beato Angelico a Roma del volume ed esperto dell’Angelico, che definisce le pagine di De Simone «la
studies… to use your 1445-1455. prima organica ricostruzione dell’Angelico “romano”»5, il che fa del volume
wherewithal to purchase Rinascita delle arti e «un’opera di ampio respiro, indispensabile ai futuri studi sul primo Rinasci-
our books. Spend freely! Umanesimo cristiano mento italiano»6.
nell’Urbe di Niccolò V e Ma sul rapporto, necessariamente tutto indiziario, tra l’Angelico e l’Alber-
Aldus Manutius 1449–1515 Leon Battista Alberti ti, il volume pone molte stimolanti domande e questioni. A cominciare da una
Leo S. Olschki editore, Firenze prima affinità tra i due grandi artisti: così come per l’Alberti –per quasi tutta
2017 la sua vicenda terrena, nel suo caso7– anche per l’Angelico, almeno per quan-
to riguarda la storia dei due soggiorni romani, cioè gli ultimi dieci anni della
sua vita, questa è fatta «di assenze e di lacune».8 Il che, qualcuno potrebbe
ISBN 9788822265128
malignare, potrebbe prestarsi, come è avvenuto spesso per l’Alberti, a ipote-
si di rapporti e di attività spesso molto fantasiose, incorrendo in quel “panal-
bertismo” in cui la critica è a volte caduta. Non è il caso delle pagine di De
Simone. Il volume si apre con un capitolo molto ben documentato e aggiorna-
to sulle posizioni critiche più recenti e accreditate, dedicato ai due pontificati
di Eugenio IV e Niccolò V. A questo ne segue un secondo che affronta, sinte-
ticamente, ma con cognizione di causa, lo spinosissimo tema della Roma di
Niccolò V. Il terzo e ultimo capitolo, prima di entrare in medias res con le pa-
gine dedicate all’Angelico, è quello riservato a un altro e forse ancor più “sci-
voloso” argomento, quello della presenza dell’Alberti “architetto” a Roma.
Senza entrare nelle due vexatæ quæstiones, basterà sintetizzare la posizione
dell’autore sul ruolo effettivo dell’Alberti nel fatto di ritenere «non effimera»9
la presenza dell’Alberti alla corte di papa Parentucelli. De Simone non si limi-
SCAN & BUY— ta a una dichiarazione generica, ma la suffraga con l’ipotesi attributiva all’Al-

96
2
berti del pavimento della Cappella Niccolina10. È il caso di spendere due pa- 1
role su questa ipotesi. L’attribuzione all’Alberti del pavimento viene al termine Beato Angelico, Martirio
del più lungo capitolo del libro di De Simone, il quinto, intitolato La Cappella di san Lorenzo (particolare
Niccolina, nel quale l’autore, attraverso una serie di confronti per nulla pere- con le statue della
grini fra testi albertiani – il De pictura, soprattutto, e il De re aedificatoria – e Fortezza, Prudenza,
affreschi angelicani, arriva a individuare, assai prima di Piero e di Mantegna, Ercole), 1448, Città del
nell’Angelico, il “pittore dell’Alberti”, per esser stato l’Angelico «certamente in Vaticano, Palazzi Vaticani,
rapporti con l’Alberti a Firenze e soprattutto a Roma»11 e «capace di tradurre Cappella Niccolina
in pittura le teorie albertiane»12. Tanto da farlo concludere, in modo deciso, 2
che «è nella Cappella Niccolina, negli affreschi che segnano il prepotente ir- Veduta interna della
rompere dell’Architettura (classica, paleocristiana, rinascimentale13) nell’ope- Cappella Niccolina (verso
ra dell’Angelico, che si può più concretamente vagliare la realizzazione com- l’altare), 1448, Città del
piuta di un ciclo pittorico propriamente “albertiano”, senza correre il rischio di Vaticano, Palazzi Vaticani
riscontri vaghi e generici, e troppo facilmente coestensibili»14. Ma dicevamo 3
del pavimento. De Simone individua condivisibili prove a favore di un linea- Veduta interna della
mentum albertiano parlando dell’analogo sole intarsiato nel timpano di Santa Cappella Niccolina (verso
Maria Novella. L’autore non lo segnala, ma è identica la presenza di due cer- la parete d’ingresso), 1448,
chi concentrici che, nel caso della chiesa fiorentina, ha fatto ipotizzare, qual- Città del Vaticano, Palazzi
che decennio fa, una possibile previsione di eclissi da parte dell’Alberti Vaticani
“astronomo”15.
Oltre a ciò, la presenza del motivo del «vaso biansato, con coppa baccel-
lata e collo rastremato»16 avvicina il pavimento della Cappella alla mostra del
portale della medesima basilica fiorentina. E non sarà un caso che questa
appartenga all’ordine domenicano, lo stesso di Fra Giovanni. L’Angelico e l’Al- 3
berti, dunque, si sarebbero incontrati, faccia a faccia (pavimento-pareti), nel
Sancta Sanctorum vaticano. Ad altri storici, ora, l’ardua sentenza.

1. Definizioni contenute nei titoli 1911) e, negli anni più vicini a noi, ‘Bibliotheca Graeca’: Castagno,
di due saggi precedenti soprattutto, da Luca Boschetto Alberti and Ancient Sources, in
dell’autore: “Velut alter Apelles”. Il (tra i molti, Leon Battista Alberti e «The Burlington Magazine», CXII,
decennio romano del Beato Firenze. Biografia, storia, n. 812, 1970, pp. 725-736), della
Angelico, in Beato Angelico. letteratura, Leo S. Olschki, Bibliotheca Graeca, nella facies
L’alba del Rinascimento, catalogo Firenze 2000 e L.B. Alberti e la niccolina, nei Palazzi Vaticani,
della mostra (Roma, Musei curia pontificia tra Firenze, soprattutto sulla base del passo
Capitolini, 7 aprile-5 luglio 2009), Bologna e Ferrara 1434-1438, in del De re aedificatoria, IX 4 sulla
a cura di Alessandro Zuccari, Leon Battista Alberti: Actes du raffigurazione di colonne dipinte
Giovanni Morello, Gerardo de Congrès international Gli Este e nei rivestimenti delle pareti. Cosa
Simone, Skira, Milano 2009, pp. l’Alberti: tempo e misura, Ferrara, che è effettivamente realizzata
129-143 e Velut alter Iottus. Il 29 XI-3 XII 2004, Édités par / A nella Bibliotheca Graeca.
Beato Angelico e i suoi “profeti cura di / Edited by / Francesco 11. G. de Simone, Il Beato
trecenteschi”, in «1492. Rivista Furlan & Gianni Venturi, avec la Angelico a Roma 1445-1455…,
della Fondazione Piero della collaboration de / con la cit., p. 193.
Francesca», II, n. 2, 2009 (ma collaborazione di / in 12. Ibid.
2010), pp. 41-66. collaboration with D. Di Carlo, E. 13. De Simone arriva a ravvisare
2. Gerardo de Simone, Il Beato Scantamburlo, M. Scarabelli, nella scena della Predicazione di
Angelico a Roma 1445-1455. Pisa-Roma, Fabrizio Serra santo Stefano e Disputa nel
Rinascita delle arti e Umanesimo editore, 2010, vol. I, pp. 73-88). Sinedrio (1448) la citazione di
cristiano nell’Urbe di Niccolò V e 8. Gerardo de Simone, palazzo Rucellai nell’edificio
Leon Battista Alberti, Leo S. Premessa, in Id., Il Beato sulla sinistra dell’affresco.
Olschki editore, Firenze 2017, p. Angelico a Roma 1445-1455…, 14. G. de Simone, Il Beato
266. cit., pp. XIII-XVI: XV. Angelico a Roma 1445-1455...,
3. Ibid., p. 194 9. G. de Simone, Il Beato cit., p. 193.
4. Ibid. Angelico a Roma 1445-1455…, 15. Gabriel Blumenthal, Una
5. Alessandro Zuccari, cit., p. 44. profezia astronomica di Leon
Prefazione, ibid., pp. IX-XI: XI. 10. L’autore, inoltre, en passant, Battista Alberti, in «Labyrinthos»,
6. Ibid. sostiene anche un’altra possibile vol. 7-8, n. 13-16 (1988-1989),
7. Gli scarsissimi documenti che autografia albertiana, ipotizzata pp. 63-80. Un analogo sole è
Leon Battista Alberti ci ha per prima da Karoline affrescato sulla parete della
lasciato sono stati raccolti prima Lanckoronska (Zu Raffaels cappella di San Sigismondo nel
da Girolamo Mancini (Vita de Loggien, in «Jahrbuch der Tempio Malatestiano a Rimini.
Leon Battista Alberti, G.C. kunsthistorischen Sammlungen 16. G. de Simone, Il Beato
Sansoni, Firenze 1882; Tip. G. in Wien», IX, 1935, pp. 111-120 e Angelico a Roma 1445-1455…,
Carnesecchi e Figli, Firenze poi da Toby E.S. Yuen (The cit., p. 197.

C A S AB E LLA 8 9 8 97
Federico Tranfa lentamente all’interno dell’ETH. La nascita dell’Istituto di
Storia e Teoria dell’Architettura (Institut für Geschichte
und Theorie der Architektur, meglio conosciuto come
Un viaggio attraverso gta), nel 1967, precedette di poco la fondazione della ri-
vista «Architese» (1971), che avrà il merito di diffondere
l’architettura svizzera nella Svizzera tedesca le tesi pubblicate in Italia da pe-
riodici come «Casabella» e «Controspazio». E fu in quel
contemporanea momento che, grazie all’osmosi con il gta (dove lavorava-
no Martin Steinmann e Bruno Reichlin), si determinaro-
no le condizioni per l’arrivo a Zurigo di Aldo Rossi, archi-
La seconda edizione del testo pubblicato nel 2012 da Iri- tetto il cui immaginario ha segnato grandemente l’epoca
na Davidovici rappresenta l’occasione per ripercorrere le nella quale ha operato. Davidovici ricostruisce il contesto
vicende recenti di un territorio, quello della Svizzera tede- durante il quale Rossi venne in contatto con l’ETH, grazie
sca, che negli ultimi decenni è divenuto centrale nell’am- all’invito rivoltogli da Dolf Schnebli, nel febbraio del 1972.
bito dell’architettura europea. Una centralità de facto ma Alla complessa relazione tra Aldo Rossi e il Politecnico di
non cercata e neppure esibita, al punto che le sue ragioni Zurigo l’autrice dedica una scrupolosa analisi dividendo-
d’essere sono ancora oggetto di ricerca e di riflessione. la in tre fasi: la prima (1972–74) con Bruno Reichlin e Fa-
Se da un lato si è assistito al fiorire di un numero co- bio Reinhart come assistenti, permeata dalla teoria de
spicuo di brillanti individualità (Jacques Herzog e Pierre “L’architettura della Città”, la seconda (1978–79) in col-
de Meuron, Peter Zumthor, Roger Diener, Marcel Meili, laborazione con Bernhard Hoesli e Paul Hofer, durante la
Peter Märkli, Marianne Burkhalter e Christian Sumi, ma quale Rossi mise a punto la poetica de “L’autobiografia
anche Annette Gigon e Mike Guyer, Valerio Olgiati, Valen- scientifica”, e infine la terza (1983–91), dopo la sua par-
tin Bearth e Andrea Deplazes, Gion A. Caminada, Quintus tenza dall’ETH, legata al laboratorio di Architettura Ana-
Miller e Paola Maranta), dall’altro è evidente come siano loga condotto da Fabio Reinhart con Miroslav Šik come
state delle decisioni politiche ad aver creato le premes- assistente principale. Un pensiero, quello rossiano, che
se affinché il ruolo dell’architetto nella società rivestisse nel contesto dell’ETH influenzò profondamente il dibatti-
tale importanza. Una storia nazionale, quella della Sviz- to interno riverberandosi sull’architettura svizzera duran-
zera moderna, che non può prescindere dal ruolo del Po- te un arco di tempo significativo.
litecnico di Zurigo (ETH), l’istituzione scientifica alla qua- La teoria didattica di Rossi, descritto dai testimoni
le viene assegnato il compito, alla fine del XIX secolo, di come ortodosso e autoritario, venne assimilata all’inter-
unificare la nazione attraverso la progettazione di infra- no dell’ETH con modalità diverse, criticamente da Luigi
strutture tecnicamente all’avanguardia. Senza compren- Snozzi e più fedelmente da Mario Campi, ma la fascina-
dere l’importanza di questa scelta strategica sarebbe zione intellettuale per il suo repertorio formale è testimo-
infatti facile ricadere nell’equivoco di un’architettura sviz- niata dal costante riferirsi ai suoi progetti. Irina Davidovi-
zera dalle nobili origini artigiane, fondata semplicemente ci spiega inoltre in che modo la tensione esistente tra la
1666— sulla qualità dell’esecuzione e sul mito del dettaglio. Il li- rivendicazione di specifiche condizioni regionali e le po-
Irina Davidovici bro di Irina Davidovici, giustamente, si apre con una cir- tenzialità del linguaggio razionalista trovarono un terreno
Forms of Practice. costanziata narrazione del contesto storico e culturale fertile nel Ticino dei primi anni Settanta, l’unico cantone
German-Swiss dal quale scaturì la rifondazione nazionale del 1848. La svizzero interamente di lingua italiana e quindi il più per-
Architecture 1980-2000 vicenda peculiare di uno Stato federale moderno che, in- meabile alle teorie provenienti da sud. Da Rossi traggono
2nd revised and expanded tendendo emanciparsi da un’immagine di nazione ro- ispirazione sia l’idea di un architetto-auteur sia una let-
edition mantica ma arretrata, identificò nelle scienze la chia- tura atmosferica della disciplina, in seguito tratti salien-
gta Verlag, ETH Zürich 2018 ve del progresso e nella ferrovia la modalità più efficace ti dell’architettura svizzera tedesca, particolarmente evi-
per perseguire l’unità nazionale rispettando l’autonomia denti nelle prime opere di Peter Zumthor e di Herzog &
dei suoi cantoni. Davidovici identifica nella figura del ro- de Meuron. Interessante è anche la descrizione di Davi-
ISBN 9783856763787
manziere Max Frisch (laureato in architettura al Politec- dovici della genesi del laboratorio di Architettura Analoga
nico di Zurigo nel 1942) la voce critica che nel secondo condotto all’ETH da Fabio Reinhart con Luca Ortelli, San-
dopoguerra denunciò le resistenze del Paese all’irrompe- tiago Calatrava e Miroslav Šik assistenti. Reinhart lo im-
re della modernità, ma anche colui che fu capace di co- posta alla luce del contributo di Robert Venturi e Denise
gliere l’alienazione dell’Homo Faber, e il suo sconcerto di Scott Brown, situando i progetti degli studenti nella peri-
fronte alla complessità del mondo. Max Frisch, insieme feria di Zurigo e avvalendosi di riferimenti tratti dalla vita
a Friedrich Dürrenmatt, riflettono in chiave elvetica la di- quotidiana. Questo discorso, in seguito ulteriormente ap-
mensione tragica del Novecento rivelando come il Pae- profondito da Šik, costituì la base di lavoro per una nuova
se non fosse affatto indifferente a quanto stava avvenen- generazione di studenti tra i quali Valerio Olgiati, Andrea
do al di fuori dei propri confini, assai meno invalicabili di Deplazes, Quintus Miller e Paola Maranta, determinando
come si potrebbe supporre. Del resto, da Hannes Meyer un rapportarsi con il contesto che rimarrà profondamen-
a Max Bill, non sono mancati gli esempi di personalità ca- te inciso nella cultura progettuale del Paese. Come ebbe
paci di agire al di fuori del Paese, specialmente nell’ambi- a dire Marcel Meili: «La nostra incursione nell’ordinario e
to della formazione. A fronte di un insegnamento tecnico nel quotidiano rappresentò una ricerca di valori colletti-
di alto livello, la messa a punto di una teoria dell’architet- vi. Dopo il collasso dei miti nazionali e degli accordi ter-
tura altrettanto convincente fu un argomento maturato ritoriali il significato di quella ricerca mirava a individuare

98 Biblioteca
1
delle tracce identitarie nella compromessa mobilità della nostra cultura con- 1
temporanea». Il delicato rapporto tra teoria e prassi trovò dunque una sua ra- Il Politecnico Federale di
gione d’essere nell’interazione tra l’oggetto architettonico e il suo contesto, Zurigo (ETHZ) in una
e nella progressiva autonomia del primo dal secondo. Si affermò così un’i- fotografia del 1880
dea di forma forte, ovvero capace di stabilire un nesso di senso con la città 2
e il paesaggio, ma anche rispondere a una propria logica interna. La sezio- Aldo Rossi durante una
ne centrale di “Forms of Practice” è costituita dalla trattazione di una serie riunione al Politecnico,
di progetti emblematici, alcuni appartamenti al decennio 1980–90, altri a 1972
quello 1990–2000. Tra questi la casa a Tavole (Herzog & de Meuron, 1982–
88), la protezione dell’area archeologica di Coira (Peter Zumthor, 1985–86), 3
il Museo Kirchner a Davos (Gigon Guyer, 1989–92), La Congiunta a Gior- Nel traffico sul fianco della
nico (Peter Märkli, 1989–91), due stazioni forestali a Turbenthal e Rheinau Hauptbahnhof di Zurigo
(Burkhalter Sumi, 1991–94), la riconversione dell’ex birrificio Wartek a Basi- 4 2

lea (Diener & Diener, 1991–96), la scuola di Paspels (Valerio Olgiati, 1996– Peter Märkli, La Congiunta,
98) e il complesso residenziale Stöckenacker ad Affoltern, Zurigo (Von Bal- Giornico 1992
lmoos Krucker, 1997–2002). 5
Il libro di Irina Davidovici ha il merito d’illustrare con chiarezza il milieu Gigon Guyer, Kirchner
che ha permesso all’architettura svizzera tedesca di segnare così fortemen- Museum, Davos 1989–92
te la contemporaneità, rivelando come, indipendentemente dalle sensibili-
tà personali, le qualità che hanno reso vincente questo modello affondino le
radici nella cultura profonda del Paese. Un’architettura nuova: radicale nel-
le affermazioni, raffinata nell’esecuzione ma anche accogliente e non aliena
alla domesticità. In Svizzera costruire non è solo un mezzo per raggiungere
un fine, quanto invece Baukunst, ovvero arte del fabbricare con cura. La pro- © GTA ETHZ

duzione architettonica muove da una piattaforma culturale condivisa, che in- 3


clude un’assunzione di responsabilità da parte dei progettisti e una conce-
zione avanzata del bene comune. Una simile condivisione di valori è una delle
condizioni che favoriscono la diffusione dell’architettura di qualità, anche al
di fuori dei centri urbani. Al rafforzamento del legame, tipicamente svizzero,
tra cultura artigiana e qualità costruttiva contribuiscono in maniera sostan-
ziale le Fachhochschulen (scuole superiori professionali), che esistono anche
in Austria e in Germania in continuità con i principi ispiratori del Werkbund e
del Bauhaus. Alla domanda: esiste un modello svizzero? Davidovici rispon-
de evocando il concetto di presenza (una sorta di causa-effetto che si espli-
cita nella reazione del contesto rispetto a un nuovo insediamento) e quel-
lo di resistenza nei confronti di «una società che celebra il superfluo», come © MEILI PETER ARCHITEKTEN
affermato da Peter Zumthor nel 2006. E in tema di resistenza è significati-
4
va una citazione di Herzog & de Meuron: «Siamo contro l’arbitrarietà perché
ha sempre avuto lo scopo di smantellare la resistenza, una resistenza poli-
tica ed estetica al consumismo, e di aumentare vertiginosamente la veloci-
tà alla quale il comportamento dei consumatori dev’essere indirizzato verso
nuovi prodotti. La nostra resistenza politico-morale nei confronti dell’arbitra-
rietà è inoltre da mettere in relazione con il timore di venire noi stessi spin-
ti in questa corrente […] il timore di essere, noi stessi, degradati a forma».
Di questa coraggiosa onestà l’architettura svizzera recente appare sempre
più orfana, e non si può fare a meno di notare come il tradimento degli idea-
li provenga spesso da coloro che li avevano propugnati con maggiore inten-
sità. Davidovici arricchisce la seconda edizione del volume con tre capitoli
inediti, il primo dedicato alla figura di Marcel Meili e al contributo fondamen- © IRINA DAVIDOVICI

tale dello studio Meili e Peter, il secondo agli orientamenti recenti dell’archi- 5

tettura svizzera tedesca e il terzo a ciò che sta avvenendo lontano da Zurigo.
Secondo Davidovici, Meili & Peter a Zurigo e Diener & Diener a Basilea sono
stati gli interpreti di una stagione durante la quale l’architettura allontanava
l’attenzione da se stessa per rifletterla sulla città circostante. Oggi, al contra-
rio, l’atteggiamento dei progettisti sembrerebbe rovesciare il senso di questa
affermazione spingendosi fortemente alla ricerca della novità (dei riferimen-
ti, della sintassi e della forma), a detrimento di un sentimento collettivo. Del
resto, se i momenti di crisi hanno il pregio di offrire opportunità di riflessione
e di ripensamento, la straordinaria prosperità vissuta dalla Svizzera durante
l’ultimo decennio non favorisce né l’autocritica né tantomeno la messa in di-
© IRINA DAVIDOVICI

scussione di un meccanismo apparentemente perfetto.

C A S AB E LLA 8 9 8 99
page 7 two fronts: on the one hand, the there is always an order that can be hillside, where the transparent parallel-
«In the most practical way» research conducted to reduce the made to emerge by the architectural epiped is raised off the ground thanks
Francesco Dal Co volume and the visual impact of the project. The central importance of this to posts not placed at the corners, a
bodies emerging from the rocky shore theme can be perceived by descending solution comparable to those that can
Portugal does not possess fossil along the course of the river; on the into the large space at the top of the two be seen in a myriad of images of
materials for the production of electri- other, the design of the internal spaces, turbine cylinders. To guarantee spontaneous of vernacular construc-
cal energy. According to figures some of which are imposing, others extraction and movement of the tions.
reported in 2015, about 62% of the even minute but in any case dimen- turbines, this space has a greater height Building the power plant on the Tua
energy consumed in the country comes sioned according to the needs of than they do, and the slab that covers it River, Souto de Moura has accepted a
from renewable sources, half of which production, to create architecturally conveys a sense of its majesty. This aim challenge. It is the challenge posed by
are hydroelectric power plants. In 2007 measured spaces. Following these two also calls into play the presence of a the «technical means and difficulties»
the government ordered construction of paths, Souto de Moura has designed the powerful bridge crane moving along the that our time has made available to us,
ten new hydroelectric power stations, complex by reducing the above-ground main axis, and the high housings obliging us to call into play «multiple
and Energias de Portugal (EDP) was portions of the two turbine cylinders inserted in the walls, supplying forces to apply to the formal solution.»
assigned three of them, including that and the slab that connects them, supports of remarkable size. These As Mies asserted, this implies counter-
of Foz Tua calling for the construction containing the services of the plant and elements are not emphasized, however, ing the «pure immediate purpose,» the
of a plant in the town of Alijó, along the the equipment to ensure delivery of but seem almost “natural” and graceful practicality, because as Souto de Moura
course of the Tua River, close to where electrical current to the distribution in relation to the heavy roof slab. Inside would also say, «what we call ‘practical’
it flows into the Douro. Since 2001 the network, to a situation of sizing the cylinders Souto de Moura has made today is not in contrast with what has
territory crossed by the Douro, famous continuity, almost unifying their scales. five openings, cutting oblong gaps from always been practical, in all ages,
for its wine production, has been A long continuous opening cuts the curved surfaces at the position of namely what is sensible.»
inserted in the UNESCO World Heritage through this intermediate portion of each floor, thus permitting a view from
List. Inevitably, given the location and the construction defined by two slabs of different heights of the caps placed over
the guidelines supplied by UNESCO, the different thickness, where the slimmer the rotors of the turbines. These caps page 33
announcement of the project for the one below contains the offices and are the sole presences visible inside the In uno volumine. The library
construction of a dam triggered protest control spaces for the functioning of cylinders whose form has nothing of the abbey of Monte Maria
and perplexities. At the end of a the plant. The lowered, extended “Piranesian” about it. No distortion, no Marco Mulazzani
complicated process that can however volume hosts most of the staff of the mixture finds a place in this under-
be easily retraced by reading, for facility, as opposed to the front created ground portion of the power plant, so Like a moonstone in its setting, the new
example, the documents prepared by on the rocky slope behind it. While the much so that even in the turbine library of Monte Maria glows, a magnif-
the International Council on Monu- slab that includes the emerging parts of cylinders the fair-face reinforced icent ornament within the series of
ments and Sites (ICOMOS), by EDP or the cylinders, partially incorporating concrete ahs been treated according to works Werner Tscholl has been making
gathered by Plataforma Salvar o Tua, in them thanks to its linear continuity, a stereometric rule and subjected to an for fifteen years in the Benedictine
2011 the design of the plant was features a long ribbon window, the exercise of measurement that reiterates abbey at the top of Val Venosta, con-
assigned to Eduardo Souto de Moura, elevation of the construction against the fact that the aim pursued by the tains treasures of art and culture, of
also covering the development and the rock has a very different configura- architect has been that of identifying which the best known is the cycle of

e n glish partial redefinition of the configuration


of the dam, with a height of over 100
tion. It is formed, in fact, by emptied
parallelepipeds, almost like frames,
the form with a work of extraction of
the order, which as Mies knew «is found
Romanesque frescos in the crypt of the
monastery church. Called upon in 2005

t ext s meters. If we compare the first draw-


ings of the power station (expected cost:
400 million euros) with those prepared
that set off dark, “empty” depths;
separated from each other and of
different sizes, they function as
in the midst of things,» hidden «amid
the enormous quantity of tools our
epoch has available to give form.» But
by Bruno Trauner, the previous abbot of
Monte Maria, Tscholl has designed the
museum and the guesthouse («Casabel-
by Souto de Moura, and then the accesses to chambers cut into the rock this search for the great form could not la» no. 814, 2012); later, together with
images shown on these pages, we can or contain air ducts. They are similar to overlook the details, which «hold things the new abbot Markus Spanier, he has
clearly see that the opposition to the each other: their perimeter measure- together.» So in the power plant even prepared a complete plan of interven-
projects of EDP and the interaction with ments vary slightly and their uniform the minor episodes, the doors of the tion and renovation involving various
UNESCO have led to the construction of concrete color projects a curious elevators, the internal service stairs, the parts of the historic complex. In
a complex that has little in common composition onto the green backdrop conduits and wiring, have been 2014–15 he reorganized the space next
with the one initially imagined (cf. of the hill, an arrangement that seems designed to create harmony without to the entrance with a “showcase”
www.edp.com). Although the vast to reference the monochrome cubes concessions to the cult of dissonances facing towards the courtyard, the
worksite heavily involved the lands constructed by Donald Judd. This that make the depictions of Piranesi atrium of the monastery (restored to its
around the plant, after 2011 very little surprising but rational solution has a metaphors of the bewilderment caused configuration as a large, unified hall)
has been done that is not reversible. clear sculptural character, which by the spectacle of the passage of time, and the adjacent winter chapel of the
Furthermore, the heaviest technical energizes the entire complex, as in our case a protagonist programmati- Cross, as well as renovating the original
part of the plant, once the footprint had confirmed by Souto de Moura’s choice cally banished from the stage. cellar; in 2015 came the restoration of
been revised, has been sunk into the of isolating the profile of the piezomet- The fact that the ideal references to the baroque church and the new set-up
rock, and the two tall cylinders contain- ric tower at the uppermost part of the Mies that come to mind when observing of the presbytery, with the altar, ambo
ing the turbines at the base of the dam terrain, shaped like an overturned cone, this work by Souto de Moura are far and seat in white concrete mixed with
now only partially emerge from the making use of a geometric figure that is from circumstantial or extemporane- Covelano marble powder; the carriage
steep riverbank, accompanying its totally different from the one applied in ous is confirmed by the last episode one museum was completed in 2016.
natural movements. the repetitive array of parallelepipeds sees on a visit to the power plant. At a Finally, in mid-2019, work was complet-
Considering the way the projects of almost on the same level of the main certain distance from the volume that ed on the museum of the monastery
the plant are evolving, one has the slab. Creating the various episodes of contains the turbines, and at a higher school, in the southeast wing, and the
impression that Souto de Moura’s main the above-ground portion of the plant, level almost corresponding to that of refurbishing of a sawmill-storeroom
effort has gone into grouping and Souto de Moura has made an effort to the rim of the dam, stands the control uphill from the museum and the
consolidating the parts, concentrating give each of them a configuration suited room of the facility. From this construc- guesthouse, as a facility to welcome
on the architectural potential of the to its function, while making them tion it is necessary to have a 360° view. visitors.
vast internal spaces and redeeming parts of a single organism sustained by After having tested other hypotheses, Observing the placement of the
them from their purely technical dimensional relationships, and by the Souto de Moura decided to rely on a interventions on the plan of the abbey,
character or that of simple annexes, in use of a single construction material, citation for its construction. Probably the reasoning behind them is immedi-
the case of the external volumes. This fair-face reinforced concrete, which basing his reasoning on the sketch by ately clear: these are “public” spaces
has translated into an original compo- derives its specificity from the rejection Myron Goldsmith in which the roof of conceived at the service of the growing
sitional strategy and a far from banal of any mimesis, and a far from simple the 50x50 house by Mies (1951–52) is throngs of visitors –15,000 to 20,000 per
constructive tour de force aimed at exercise of discretion. imagined resting on four corner posts year– at Monte Maria; but they are
making the whole work perceptible as Souto de Moura has approached the and supported by slender diagonal carefully arranged around the heart of
the result of a virtuous and well-de- configuration of the internal spaces in a beams to reduce its thickness, Souto de the abbey, so as not to interfere with the
vised synthesis of what technique and similar way, influenced even more than Moura has simply reproduced it, cloistered existence of the community
engineering have to offer, or to use an in the exteriors by the presence of though using the structural solution of monks still living, praying and
expression of Mies van der Rohe variously cumbersome and constrain- developed for the definitive project working there. This “modernization” of
appreciated by Souto de Moura, an ing equipment. Even more clearly than where the pillars are placed halfway the life of the monastery reconciled
effort whose purpose is to grant «order in the observation of the plant from the along the four entirely glazed sides – in with the Benedictine rule takes the
and direction,» starting from the riverbanks, inside we can see how the spite of the perplexities of Goldsmith form of an architecture that is “new”
premise that «architecture is not task set for himself by Souto de Moura himself. Taming the citation, Souto de but also pays close attention to avoid
simply a problem of technique and has been to reveal that in necessity, in Moura could then have made use of erasing the traces of time, allowing the
organization.» everything that seems to mechanically another project that was only studied by centuries-old history of the site to
This work of ordering happens on respond to the dictates of function, Mies around 1934, for a house on a remain perceptible.

100 e n g l i sh t e x t s
The same principles are behind the closing in relation to the internal condition of sedimentation and means of a tunnel and was used for page 60
new library –decorum of the abbey, as humidity and temperature. A similar stratification of material has been creat- many years as a room in which to drink Fine tuning. Intonation
well as an response to the need to store artificium generates the “carved” ed, and the context that contains the the water of the Paracelsus spring, Massimo Curzi
over 130,000 volumes, an archive of inscription on the ceiling: obtained by theater is urban to all effects, near discovered in 1815 and tapped in 1853.
music and the archives of the monas- designing metal boxes and having them streets with vehicle traffic and multisto- Over time, the Paracelsus spring dried This project allows us to think about the
tery– starting with the decision to place made, one for each letter, with the ry residential buildings. up and the building was no longer deeper meaning of construction in a
the new construction below the device of repeating each letter upside- The studio Toni Gironès Saderra ‒ utilized; a storeroom was set up for the historical context and the possible
Herrengarten, the terraced and enclosed down and in a mirror image on the back founded by Toni Gironès in 1993 one therapeutic mud of the peat bog, while positions that can be taken by design-
garden located in the eastern part of of the box, to check the correctness of year after taking a degree at the Escola another part was used as a shed for ers.
the complex. The excavation has made the inscription during the placement on Tècnica Superior d’Arquitectura del garden tools, leading to deterioration of The cultural environment of recent
it possible to create an underground the formwork, the pouring is then done Vallès, after which he began teaching, the structure. years has led us to think it is “correct”
volume, almost in the form of a with great care since the lower layer of first at the ETSAV and then at the The hot springs of St. Moritz are the to accompany existing contextual
parallelepiped (about 24x15x6 meters) the concrete measures just 3 cm, and Escuela de Arquitectura de Reus‒ is highest in Switzerland. The mineral features, but without touching them, in
on two levels, extending to the north- hoping that all the electrical wires of used to this type of project in complex, water that is naturally emitted is rich in a sort of total respect for historical
west below the former church of the boxes will be perfectly intact after stratified, dense areas, as indicated in carbonic acid and belongs to the things, always juxtaposed with “neu-
Sant’Egidio with spaces set aside for the stripping. the box contained in this article. category of ferruginous waters. We tral” architectural objects. This way of
music archive, while the opposite side, «All this has been set down in Specifically, in the case of the know that the water was already being operating has led designers to increas-
towards the south, is internally writing here, so that the abbot and the Roman theater the studio has attempt- transported in wooden barrels in the 2nd ingly take their distance in terms of
connected to the baroque tower monastic assembly will find, in a single ed to hold together the various spirits of millennium BC, for drinking, bathing forms, materials and colors from the
containing the monastery archives and volume, answers to urgent questions, so the site, without eliminating its and Alpine mud baths. The fonts of the context with which they establish a
the museum of the school. The vertical each of our successors will see how physical remnants. Besides this, the church of St. Moritz became a site of dialogue. Hence the multiple “white”
structures of the main space are diligent our predecessors were, and will intention was to come to terms with the pilgrimage, also in the modern era, and presences inside historical centers,
partially in concrete and partially feel encouraged to preserve the rights, effective occupation of the theater at entire royal entourages came to alien to the place, abstract because they
composed of HE-B steel beams (hidden the land ownership, the honors and the outset, a place of entertainment Engadin seeking the curative benefits of are closer to design objects than works
in the shelving), while the slabs are in benefits of the monastery,» Goswin that could welcome as many as 5000 the hot springs. of architecture, elements of the so-
concrete, with the middle one open at wrote, presenting together –in uno spectators. The project has been Considering it a duty to conserve and called contemporary that bear witness
the center (8.8x4.3 meters) to form a volumine– the immediate functional developed precisely on this basis, with restore this last vestige of the refined to the degeneration of an approach that
sort of full-height hall: on the “vault,” aims and highest purpose of instruc- the aim of suggesting the features of culture of the hot springs tradition, the began with good intentions but today
instead of the frescos found in historic tion of his chronicle. With this spirit the theater, of making the urban scale political community of St. Moritz took has been sadly misinterpreted.
libraries the introductory page of the and awareness, the abbot Markus has perceptible, the spaces, circulation, the the opportunity to incorporate in the The encounter with the architecture
Registrum monasterii Montis S. Mariae “desired” the new library, the place in monumental character, through a complex the catchment cistern of the of the London-based firm Witherford
is “carved,” the “chronicle” begun in which everything that is important for reconstruction that states its belonging spring, dating back to the Bronze Age, Watson Mann has helped us to remem-
1350 by the monk Goswin, reporting on the monastery and tells its history to the present. The project calls in fact which had temporarily been located in ber than an alternative exists to facile
the life of the abbey from its beginning should be ordered and conserved, to be for the construction of a structure in the basement of the Engadiner Muse- abstract counterpoint. In this recent
until the year 1394. passed on to the future: and the steel rod that forms the generative um. project, as in their award-winning
The library is reached from the architecture is also called upon to guidelines of the orchestra and the The existing building has been project “Astley Castle” in 2013 (pub-
upper courtyard, through the carriage fulfill this task. cavea, reactivating the semi-circular expanded towards the northeast in lished in «Casabella» no. 830, October
museum; from here, a sloping path and concentric figure that is part of this continuity with the historic original, 2013), a different approach emerges: a
paved in concrete slabs runs along the typology. and a central nucleus has been added to dialogue with existing architecture,
Herrengarten –hidden from view by a page 44 The project references the world of the small internal courtyard. Here after having fully understood it from a
high wall, since it belongs to the area of Adaptation of the archaeological design and art, in which there have visitors can drink the water from the historical, structural and constructive
the cloistered monastery– and reaches remains of the ancient Roman theater been various experiments with rod to spring of St. Moritz –tapped once again viewpoint, involving comprehension of
the public reading room, created in the of Tarragona produce objects or works on different in 1937– and learn about the history of the materials also in terms of sensorial
former church of Sant’Egidio. Deconse- Francesca Chiorino scales. In this case, its use in architec- the hot springs tradition in St. Moritz and chromatic presence. The architec-
crated since the 16th century, the ture for the archaeological reconstruc- by reading backlit explanatory panels ture is integrated, the structures
construction was used by the monks as «Giving life back to monuments means tion of an artifact is particularly and listening to audio materials. The collaborate, generating “scars” with
a sheltered ambulatory during bad knowing what we touch and see to the interesting and remarkably effective in central nucleus and the fountain it “stitches” that are refined to the point
weather, and to this end at the start of point of retransmitting the echo of a place that contains traces of an contains are made of fair-face concrete of being nearly invisible. Here the
the last century it underwent the vanished voices, which return to industrial past, and of concrete with added iron oxide pigments: the reference is to the work of outstanding
demolition of the entire wall to the resonate through the durable part of constructions from which the reinforce- reddish earth tones create a connection figures of the European 20th century
south: Tscholl has “restored” this what the hands that belong to those ment rods still protrude. with the iron-rich spring water. A large like Hans Döllgast (1891–1974), who in
feature with a wall with glass in three voices have created.» Careful study of the archaeological display case in the room with the the restoration of the Alte Pinakothek of
layers, whose outer surface is screen Andrea Carandini, La forza del contesto, remains and precise planning of fountain contains the catchment Munich, from 1946 to 1957, demonstrat-
printed with white dots to blend with Laterza, Bari-Roma 2017. support points have made it possible to cistern. ed that it is possible to reconstruct
the hue of the plaster and reduce the intervene in specific points within this The hall of the spring, constructed directly on the existing architectural
impact of the sunlight, while a translu- The Roman theater that is part of delicate context. The result is a tangle around 1866 and restored in keeping body, granting it new life. The structur-
cent white film between the two inner ancient Tarraco –the settlement of steel lines and their shadows, to with modern criteria of conservation of al question is central; each material has
layers of glass blocks the view of the founded in 218 BC on a rocky cliff retrace the ancient theater and allow historical sites, forms a vivid contrast to be understood for the active role it
garden. A circular steel staircase facing the sea– is one of the various observers to grasp different, overlap- with the newly constructed additions. plays in the composition of the volume,
(protected at the garden level by a glass archaeological segments that form the ping perspectives, while at the same After it had been used for various its capacity to bear the weight of new
volume with a very low g-value) allows city, together with other monumental time thinking back on multiple purposes over the last century, the goal components. Adopting this approach,
the monks –and visitors, on special features like the amphitheater, the moments of the history of this place. A was to restore its original surfaces. everything gets complicated; the game
occasions– to go down into the library forum and the circus. The remains of contemporary approach that activates In certain zones elaborate wall finally becomes fun, and good archi-
where the formidable stone substruc- the ancient theater of Tarragona, placed different channels in the imagination of paintings have been brought to light; tects can stand out for their ability to
tures of the abbey have been brought to up against the Roman walls to exploit the observer, in which the stage the gaps have been covered in white “sense” the existing situation. Here the
light. The new structures skirt them the level shift between the city and the expands, the boundaries blur, and there plaster, making the original surfaces flexing of muscles doesn’t help; one
without touching, abruptly confronting port, were discovered in 1885. The goal is no longer a separation between immediately recognizable and creating needs only to have patience, eyes, ears
them with a few essential materials, of the project is to transform a large theater and city, scena and landscape, an interesting contrast. and a nose. The long phase of reading,
utilized by Tscholl with his usual urban void of 6000 square meters into a representation and reality. This room casts a spell with its analysis and comprehension finds its
expertise: the black steel sections new accessible public space that bright, airy atmosphere, obtained by most effective tool for the study of the
treated with wax, the panes of glass of connects the various topographical means of a large, delicate glazing in the existing architectural body in penciled
the balconies, the smooth concrete levels, through various phases that page 52 ceiling. notes, forcing the architect to make
surfaces of the floors and the rough should lead to a true archaeological Where water lives Because the new entrance to the repeated visits to the worksite, compli-
ones of the walls and ceilings, which park. Stefan Lauener complex is independent of the historic cating his life if he has always designed
display the pattern of the OSB panels The remains of the theater bear structure, the spaces of the latter are from a distance, or in the abstract.
used to line the formwork of the pours. signs of intervention across different The Paracelsus building in St. Moritz not threatened by the flow of visitors The Nevill Holt Opera House is the
Along the eastern and northern eras. Following the discovery of the first was constructed by Ulysses Gugelberg who come to drink at the fountain in result of the request of a group of opera
perimeter walls blades of natural light sector of the entire Roman cavea, in in 1866, based on a design by Felix the recently added portion. The lovers to transform the internal
descend from the outside, spread by fact, important transformations took Wilhelm Kubly, and is part of the historical part can be set up for various courtyard of an old building created as
glass bands; the climate control is also place in the 20th century: to industrial historic spa complex whose oldest uses, including concerts, conferences a stable, measuring 16x24 meters and
“natural,” obtained by using mobile oil factories were built, one in 1920 and surviving part is the catchment cistern and exhibitions; besides having a part of a larger property, into an opera
aluminium slats placed in openings one in 1950, and later some concrete of the spring of St. Moritz, an Maurizio, separate entrance, it has been outfitted theater. The project is located in
made in the walls towards the outside structures were made, the nucleus of a unearthed in 1907 and dating back to with all the necessary services to ensure England, in the green county of
and at the level of the courtyard, which series of residences, later blocked in the Bronze Age. The building was practical, flexible use, with restrooms, a Leicestershire to the north of London,
regulate aeration by opening and 1977. Therefore a new contemporary connected to the old spa facility by kitchen and a small storeroom. not far from the village of Medbourne.

c a sa bel l a 8 9 8 101
The new design takes the place of a encounters at the studio in Porto, amidst the volumes and open spaces. form on a difficult worksite located in the Shakespearean analogy and that of
temporary structure that made a Alvaro Siza spoke of a work of architec- The space defined by the spiral the industrial inland of the Venetian the anatomical theater, it appeared
beloved summer opera festival possible. ture that had impressed him: the small transmits a fluid availability towards lagoon at Fusina, and then in the perfectly rational, logical, ready and
The specificity of the intervention has outdoor theater Jai Jagat at Ahmedabad what moves and is transformed. At the journey of 400 miles along the coasts of open to action.
led to the use of unconventional in India, the first work by the Indo-Por- same time, it is a container and a place what was Yugoslavia at the time. The It was already theater without a
solutions from a typological-function tuguese studio Sea-Lab founded by of mobilization, point of encounter and voyage began on 10 August 1980; after specific performance, it was unfinished
and structural-constructive viewpoint. Anand Sonecha (1986) and Mariana place of departure. reaching Poreč, Rovinj, Osor, Zadar and in the time of something that is left or
The absence of a fly tower and a foyer Paisana (1986). A place where History and Future Nin, it ended nine days later at Du- overlooked out of lack of possibility or
has made this theater space special and The project is located in a context of meet, present as if it was built long ago, brovnik, where the theater festival was creative will or affection.
informal. The beauty of the surround- extraordinary intensity: the Sabarmati or as if it had been silently announced. in progress. In Dubrovnik the Teatro del It was above all an empty theater,
ing territory makes the access through a Ashram, a space set aside for medita- The spirit of Gandhi looms over all. Mondo hosted several performances, and I measured its acoustics not with
large green outdoor space in front of the tion, education and literacy of the and on 22 August it departed on its the voice but with the intelligence or the
existing volume into a memorable community where Gandhi lived from Porto, 6 March 2019 return to Venice. fantasy of intelligence.
experience. A large gate placed on the 1917 to 1930, now transformed into a To what work could I be more closely
southern side becomes the entrance to museum and a holy place for the entire * Sabarmati Ashram (from the Sanskrit tied than to that which was spectacle,
the large hall, through a series of nation. Ãs’rama, place of meditation), known as page 83 when the central space was occupied by
wooden portals that act as filters when This complex also contains the Gandhi Ashram, was the base from 11 Nov 79 – Opening of the theater the antique pink harpsichord that with
closed, and when open offer direct Gandhi Smarak Sangrahalay museum, which Gandhi led the Dandi march in in Venice for the Biennale its first sounds and the testing of the
access to the seating area. Inside, we are an important work by Charles Correa 1930. It includes various constructions Aldo Rossi lights identified with what I have called
greeted by slight darkness. The lack of a from 1958–63, composed of a grouping and the ashram’s museu, the Gandhi the prestige of the theater? And this
foyer, a vestibule between outside and of 51 modules with a square plan of 6x6 Smarak Sangrahalaya, built by Charles – The theater in Venice as a space of work was the tribute to the great
inside, means that we pass from the meters, forming a large shelter provid- Correa starting in 1958. imagination, and to imagination in builders, builders of ships, of towers, of
sunny outer world into a shadowy ing shade, in which the story of Gandhi urban interventions. Architecture war machines or theatrical machines. It
interior: to counter this effect, the is narrated. achieves its relationship with reality was still the fabbrica…
architects have placed a large skylight, The theater has been built for the page 81 above all by defining itself as architec-
which can be darkened, over the centenary of the construction of the 1979–2019: the 40th anniversary ture to the point of being an object.
seating, whose slow mechanism for Ashram and is the latest portion of a of the Teatro del Mondo by Aldo Rossi These Venetian monuments are to a page 96
opening and closing allows the eyes to complex system of constructions for Casabella great extent Venice, they are the use of
Beato Angelico. A follower of Alberti
get accustomed to the various phases learning and the growth “of the body, beauty and fantasy. All that which is not
at the court of Nicholas V?
prior to the start of the performance. mind and spirit of men and children” Il Teatro del Mondo was designed by used is somehow sad, useless, superflu-
Alberto Giorgio Cassani
From the outside, the opera house does (Gandhi). Aldo Rossi (1931–97) in 1979, commis- ous. The quotation is from Saverio
not rise above the level of the existing To describe this project, we thought sioned by the Venice Biennale. A Vertone in “Com’è bella la città.” What connects the pictor angelicus, alter
building, so the presence of the new it would be meaningful to ask Siza decisive role was played in the imple- “And there is the problem of beauty, Apelles and alter Iottus, for centuries con-
architecture inside is not perceptible. himself to share his perspective with us, mentation by Paolo Portoghesi and fundamental and unknown. Can a sidered a “late-medieval mystical painter,”
This effort to respect the levels of the and to speak –through the following Maurizio Scaparro, directors since 1979 person, a house, a city be beautiful if it representative of the “Thomist aesthetic of
existing volume has made it necessary text– about the force and intensity of of the Architecture and Theater sections only signifies itself, or more precisely its light” and supporter of a “Christian teleol-
to excavate the internal courtyard by this work of architecture. of the Biennale. The Theater was opened own use? Isn’t beauty the meeting place ogy of history” to the first modern archi-
about two meters, for the proper on 11 November 1979 and it extended between different substances and tect, Leon Battista Alberti? Quite a lot, at
positioning of the orchestra pit and the the life of the exhibition jointly organ- meanings, the point of their fusion, a least according to the weighty and very
physical plant elements under the page 73 ized by the Architecture and Theater sort of coincidence of opposites? And painstaking volume – a sumptuous edition
seating. Inside –again to respect the The effect of proportional sections of the Biennale, titled Venezia e can there be a place for beauty, where by Leo S. Olschki editore – by Gerardo de
existing context– the perimeter walls measurement lo spazio scenico (October-November objects do not exert their function but Simone, resulting from over a decade of
are the same as those of the old Álvaro Siza 1979), to which an important contribu- describe it, where tautology reigns development of his original doctoral thesis.
courtyard, dominated by the character tion was made by Manlio Brusatin, in unchecked? It is not scandalous to focus Regarding the reconstruction of the cycles
of the masonry in “ironstone,” a lovely Anand Sonecha recently came to visit close interaction with Rossi. In Novem- on these things. Beauty is useful.” They of frescos made during two stays in Rome
compact stone with an ochre color, due me. We talked about Doshi, whom I met ber 1979 the arrival of the Teatro del consider all this looking from the by Fra Giovanni da Fiesole – besides those
to the high level of iron in its composi- in Philadelphia an admire very much, Mondo next to the tower with which the terrace of the theater towards the world of the famous Niccoline Chapel, the lost
tion. with whom he studied and worked for complex of Punta della Dogana faces placed over the customs building: ones of the Chapel of the Holy Sacrament,
The existing openings facing the five years. the basin of San Marco in Venice mysterious figures of green copper that the Choir of St. Peter and the Studiolo of
internal courtyard are preserved thanks Sonecha showed me something of ratified the success of the Biennale, sustain and play with the immense ball Nicholas V, the works on panels commis-
to the gentle ways and “gestures” of the his work, photographs and some expanded by Portoghesi the following of gold. From the terrace can be seen sioned by eminent figures of the College of
new structures in their regard. The handsome drawings. year with the installation of La strada the joints of the copper and the slow Cardinals, and those designed, if not made
character of the interior is set by other I was deeply impressed by the novissima, and it also marked a decisive movement of the figure of Fortune. Here and supervised, for the Dominicans of the
elements: slabs, ceilings, infill, para- outdoor theater he made in turning point in Rossi’s career. The it is clear how that “golden world was Basilica of Santa Maria sopra Minerva –
pets, all made in wood. Often supported Ahmedabad: an enclosure bordered by a tower at Punta della Dogana is topped the point where every journey begins this writer is unable to offer any opinions of
by a steel superstructure, the wooden white spiral wall. The entrance to the by the statue of Fortune, which in its and ends,” as the historian says. The value, so I will pass the matter to Alessan-
boards that give form to the space have theater is at the point where the spiral is rotation indicated the quadrant of Atlases, the golden globe and Fortune dro Zuccari, author of the preface of the
been treated in an extremely refined way interrupted, a ramp that adapts to the arrival of the wind to sailors in the past. pursue each other in the vertical. The book and an expert on Beato Angelico,
in terms of surfaces, forms and colors. level shift between the enclosure and The presence of this statue represented figures of green copper appear evident who defines the pages of De Simone as
Wooden planks of a precise size grant the surrounding land in the Sabarmati a more than evocative reference for from my vantage point in the apparently “the first full reconstruction of the ‘Roman’
proportion to the inner space, with Ashram*. Gandhi lived here from 1917 Rossi, as is borne out by the notes bizarre cut of the metal, like parts sewn Beato Angelico,” which makes the volume
details that narrate the scale and to 1930, and here the community that reproduced here, together with other together of a single body, like three “a work of great breadth, indispensable for
character of the entire building. The accompanied him in the struggle for observations on the theme to which he beings that could go back into the future studies on the early Italian Renais-
whole architectural complex presents independence took form. continually returned, that of the sphere – looking at them, I understood sance.”
itself in a very forthright way, without The wall, varying in height and with meaning of the theater as the appointed how the theater itself from which we But on the relationship between An-
tricks or elaborate details. Here the an undulated yet forceful shape, wraps space of every form of representation, as observe them had gone beyond and out gelico and Alberti – necessarily based only
extreme complexity of the theme is the audience and the stage of the Manfredo Tafuri also emphasized when of architecture, and the spectacle on circumstantial evidence – the book
resolved with simplicity, with reasoning theater, creating different, variable he observed that the Teatro del Mondo presented itself in Venice with the same poses many stimulating questions. Start-
that follows the rules of good construc- relationships with the surroundings –a in Venice and the very famous “Teatrino sense of extraneousness as the copper ing with an initial affinity between the two
tion and good sense. We believe that all dense, continuous vegetation that joins scientifico” designed by Rossi just one figures. great artists: for Alberti – for nearly his en-
this is very rare in these years in which separate constructions– for those who year earlier, in 1978, «achieve comple- They came from a garden, like green tire life, in this case – and for Angelico, at
fashions and methods chase each other move inside it. The episodes that mentary results. The former,» Tafuri figures of vegetal green and copper least during his two periods in Rome, i.e.
and change with great speed. Undoubt- emerge from the surface of the wall –an wrote, «tends to reduce the architectur- green and foreign as always are the the last ten years of his life – this is made of
edly, if we return to the theater in a few overhanging front, rectangular open- al characters around it into actors of a green figures, or the theater came from “absences and gaps.” Which fact, someone
years’ time, we will sense the same ings, the variously shaped top– estab- static pièce; the latter compresses in the sea with blue and silver foam, zinc, might remark, could lend itself, as has of-
freshness and timeliness perceived a lish relations with the profile of the itself the fantasy world of the author in iron, cold reflections in the cold sky, ten happened for Alberti, to often rather
few weeks ago during our visit. trees, creating a solid and dynamic a collage of memories» – similar to the they were still constructions and images imaginative hypotheses of relationships
attunement with the outside. drawing shown here, to the side, whose meaning escaped, if the meaning and activities, succumbing to that “pan-Al-
Due to its design and the place encountered on one page of the did not refer to their very presence. The bertism” that has so often been a pitfall for
page 72 where it stands, this spiral unexpected Quaderni azzurri. presence of the theater at Punta della critics. This does not happen in De Si-
The intensity of a lone wall and effectively gives structure to a set of Dogana, a topographical alteration, a mone’s work. The book begins with a very
Camillo Magni previously scattered constructions, The life of the Teatro del Mondo was temporary yet conclusive appendix. well documented and up to date chapter
presenting and confirming itself as the documented, from the start of its Conclusive in its disruption of the on the most recent and qualified critical
During the preparation of the previous deliberate or occasional effect of a construction, by Antonio Martinelli. His balance of a by-now tired system. positions, devoted to the two pontificates
issue of «Casabella», during one of the proportional measurement inserted photographs narrate the way it took The opposite was the interior, with of Eugene IV and Nicholas V. This is fol-

102 e n g l i sh t e x t s
lowed by a chapter that pithily but knowl- khalter and Christian Sumi, but also An- workshop in Analogous Architecture con- model successful have roots in the deeper
edgeably approaches the treacherous nette Gigon and Mike Guyer, Valerio Olgia- ducted by Fabio Reinhart with Miroslav Šik culture of the country. A new architecture:
theme of the Rome of Nicholas V. The third ti, Valentin Bearth and Andrea Deplazes, as the main assistant. In the ETH context radical in its statements, refined in its exe-
and final chapter, before entering in medias Gion A. Caminada, Quintus Miller and Pao- Rossi’s thinking had a profound influence cution, but also welcoming, not extraneous
res with the pages on Angelico, is set aside la Maranta), on the other it is clear that po- on the internal debate, with an impact on to domestic atmosphere. In Switzerland
for another and perhaps even more “slip- litical decisions have laid the groundwork Swiss architecture across a significant building is not just a means to achieve an
pery” topic, that of the presence of Alberti for the importance of the role of the archi- time span. end, but instead also Baukunst, the art of
the “architect” in Rome. Without getting tect in the society. A national history, that Rossi’s didactic theory, described by making building with care. The architec-
into these two vexatæ quæstiones, we can of modern Switzerland, that cannot be witnesses as orthodox and authoritarian, tural production starts from a shared cul-
sum up the author’s position on the effec- separated from the role of the Zurich Poly- was absorbed in different ways inside ETH, tural platform that includes an assumption
tive role of Alberti in the fact of considering technic (ETH), the institution assigned the critically by Luigi Snozzi, more faithfully by of responsibility on the part of designers,
Alberti’s presence at the court of Pope task of unifying the nation through the de- Mario Campi; but the intellectual fascina- and an advanced conception of the com-
Parentucelli “not ephemeral.” De Simone sign of technically advanced infrastruc- tion with his formal repertoire is borne out mon good. Such a sharing of values repre-
does not limit this view to a generic state- tures since the end of the 19th century. by the constant reference to his projects. sents one of the conditions that favor the
ment, but supports it with the hypothesis Without a grasp of the importance of this Irina Davidovici also explains how the ten- spread of architecture of quality, also out-
of attribution to Alberti of the floor of the strategic choice, it would be easy to fall in- sion existing between claims of specific side the urban centers. A substantial con-
Niccoline Chapel. It is worth remarking on to the misunderstanding of a Swiss archi- regional conditions and the potential of the tribution to the reinforcement of the typi-
this hypothesis . The attribution to Alberti tecture of noble artisanal origin, simply rationalist language found fertile ground in cally Swiss bond between crafts culture
of the floor comes at the end of the longest based on the quality of execution and the Canton Ticino in the early 1970s, the only and construction quality is made by the
chapter in De Simone’s book, the fifth, ti- myth of the detail. The book by Irina Davi- Swiss canton entirely speaking Italian and Fachhochschulen (professional superior
tled La Cappella Niccolina, in which the au- dovici begins – correctly – with a docu- thus more permeable to theories arriving schools), which also exist in Austria and
thor, through a series of far from outland- mented narrative of the historical and cul- from the south. From Rossi came the inspi- Germany, in continuity with the principles
ish comparisons between Alberti’s texts tural context from which the national ration for the idea of an architect-auteur behind the Werkbund and the Bauhaus. To
– De pictura, above all, and De re aedifica- unification ensued in 1848. The particular and for an atmospheric interpretation of answer the question of whether a Swiss
toria – and the frescos of Beato Angelico, background of a modern federal state, the discipline, which would later become model exists, Davidovici calls on the con-
reaches the point of identifying, much ear- which in the intent of breaking free of an salient aspects of German Swiss architec- cept of presence (a sort of cause-and-ef-
lier than Piero and Mantegna, Angelico as image as a romantic but backward nation, ture, particularly evident in the early works fect that emerges in the reaction of the
the “painter of Alberti,” because Angelico looked to the sciences as the key of pro- of Peter Zumthor and Herzog & de Meuron. context with respect to new settlement)
“certainly had contacts with Alberti in Flor- gress, and the railroad as the most effec- Davidovici’s description of the genesis of and on that of resistance with respect to “a
ence and above all in Rome,” and was “ca- tive way to pursue national unity with re- the Analogous Architecture workshop con- society that pays tribute to the superflu-
pable of translating Alberti’s theories into spect to the autonomy of the cantons. ducted at ETH by Fabio Reinhart with Luca ous,” as Peter Zumthor put it in 2006. And
painting.” This persuades the author to Davidovici identifies the novelist Max Ortelli, Santiago Calatrava and Miroslav Šik when it comes to resistance, the quote
conclude, in a forceful way, that “it is in the Frisch (a graduate in architecture of the as assistants is also of interest. Reinhart from Herzog & de Meuron hits the mark:
Niccoline Chapel, in the frescos that mark Zurich Polytechnic in 1942) as the critical formulated it in the light of the thinking of “We are against arbitrariness because it
the powerful arrival of Architecture (classi- voice that after World War II decried the re- Robert Venturi and Denise Scott Brown, always serves to dismantle resistance, an
cal, early Christian, Renaissance) in the sistance of the country to the rise of mo- situating the projects by the students on aesthetic political resistance to simple
work of Angelico, that we can most con- dernity, but also as the one who was able the outskirts of Zurich and relying on refer- consumerism, to the dizzying speed with
cretely assess the full achievement of a to grasp the alienation of the Homo Faber, ences taken from everyday life. This dis- which this consumer behavior has to be
precisely ‘Albertian’ cycle of paintings, and his discomfor t in the face of the course, later explored further by Šik, maintained by new picture material. Our
without running the risk of vague, generic world’s complexity. Max Frisch, together formed the basis of the work of a new gen- moral political resistance to this arbitrari-
references, all too easily simultaneously with Friedrich Dürrenmatt, reflect in Swiss eration of students, including Valerio ness is also related to a fear of being pulled
demonstrable.” But we were examining the terms the tragic dimension of the 20th Olgiati, Andrea Deplazes, Quintus Miller into the current ourselves, a fear of what
floor. De Simone presents credible evi- century, revealing that the country was not and Paola Maranta, determining a relation- we could call the time grid of the media, a
dence regarding an Albertian lineamentum, at all indifferent to what was happening ship with the context that was to remain fear of being ourselves degraded into guis-
speaking of the similar sun inlaid in the beyond its borders, which were much less deeply imprinted in the design culture of es.” Recent Swiss architecture seems to be
tympanum of Santa Maria Novella. The au- impermeable than might have been sup- the country. As Marcel Meili said: “Our in- increasingly bereft of this courageous hon-
thor does not point it out, but the presence posed. After all, from Hannes Meyer to Max cursion into the ordinary and everyday rep- esty, and we cannot help but notice that
of two concentric circles is identical, which Bill, there has been no lack of examples of resented a pursuit of collective values. Af- the betrayal of the ideals often comes pre-
in the case of the church in Florence has personalities capable of acting outside the ter the collapse of the national myths and cisely from those who championed them
led to the hypothesis, some decades ago, country, especially in the world of educa- territorial agreements, the meaning of that with the greatest intensity. Davidovici en-
of a possible forecast of eclipses on the tion. Faced with technical training at a high research aimed at identifying identity trac- hances the second edition of the book with
part of Alberti as an astronomer. level, the development of an equally con- es in the compromised mobility of our con- three new chapters, the first on the figure
Besides this, the presence of the motif vincing theory of architecture slowly took temporary culture.” The delicate relation- of Marcel Meili and the fundamental contri-
of the “two-handled vessel, with scalloped form inside the ETH. The birth of the Insti- ship between theory and practice thus met bution of the studio Meili & Peter, the sec-
cup and tapered neck” 16 connects the floor tute of History and Theory of Architecture with a reason for being in the interaction ond on the recent orientations of architec-
of the Chapel to the portal of the basilica in (Institut für Geschichte und Theorie der between the architectural object and its ture in German Switzerland, and the third
Florence. And it may be no coincidence Architektur, better known as GTA), in 1967, context, and in the progressive autonomy on what is happening far from Zurich. Ac-
that the latter belongs to the Dominican came slightly prior to the founding of the of the former with respect to the latter. cording to Davidovici, Meili & Peter in Zu-
order, the same one of Fra Giovanni. An- magazine Architese (1971), which can be Thus an idea of strong form arose, a form rich and Diener & Diener in Basel were the
gelico and Alberti, then, would have met, given credit for having spread in German capable of establishing a link of meaning exponents of a new period during which
face to face (floor to walls) in the Vatican Switzerland the writings published in Italy with the city and the landscape, but also architecture deflected attention away from
Sancta Sanctorum. The difficult judgment, by periodicals like Casabella and Contros- responding to its own internal logic. The itself and towards the surrounding city. To-
at this point, can be left to other historians. pazio. And it was in that moment that central section “Forms of Practice” covers day, on the other hand, the attitude of de-
thanks to the osmosis with the GTA (where a series of emblematic projects, some be- signers seems to overturn the sense of this
Martin Steinmann and Bruno Reichlin longing to the decade 1980–90, others to statement, forcefully urging on the pursuit
page 98 worked), the conditions ripened for the ar- 1990–2000. These include the house at of novelty (of references, syntax and form)
rival in Zurich of Aldo Rossi, an architect Tavole (Herzog & de Meuron, 1982–88), the to the detriment of a collective mentality.
A voyage through Swiss
whose imaginary forcefully marked the ep- protection of the archaeological area of After all, if moments of crisis have the vir-
contemporary architecture
och in which he operated. Davidovici re- Chur (Peter Zumthor, 1985–86), the Kirch- tue of offering opportunities for reflection
Federico Tranfa
constructs the context during which Rossi ner Museum at Davos (Gigon Guyer, 1989– and rethinking, the extraordinary prosper-
The second edition of the text published in came into contact with ETH, thanks to the 92), La Congiunta at Giornico (Peter Märkli, ity of Switzerland during the last decade
2012 by Irina Davidovici represents an op- invitation extended by Dolf Schnebli in 1989–91), two forestry stations at Turben- does not foster self-critique or discussion
portunity to trace back through the recent February 1972. The complex relationship thal and Rheinau (Burkhalter Sumi, 1991– of an apparently perfect mechanism.
episodes of a territory, that of German- between Aldo Rossi and the Zurich Poly- 94), the conversion of the former Wartek
speaking Switzerland, which over the last technic is subjected to painstaking analy- brewery in Basel (Diener & Diener, 1991–
few decades has become a central focus sis by the author, dividing it into three 96), the school of Paspels (Valerio Olgiati,
of European architecture. A de facto but phases: the first (1972–74) with Bruno Re- 1996–98) and the Stöckenacker residen-
not sought or displayed centrality, so much ichlin and Fabio Reinhart as assistants, tial complex in Affoltern, Zurich (Von Ball-
so that the reasons for its being are still permeated by the theory of The Architec- moos Krucker, 1997–2002).
subject to research and reflection. ture of the City, the second (1978–79) in The book by Irina Davidovici clearly il-
While on the one hand we have seen collaboration with Bernhard Hoesli and lustrates the milieu that has permitted
the rise of a sizeable number of brilliant in- Paul Hofer, during which Rossi developed German Swiss architecture to have a
dividuals (Jacques Herzog and Pierre de the poetics of the Scientific Autobiography, strong impact on the contemporary scene,
Meuron, Peter Zumthor, Roger Diener, and finally the third (1983–91), after his de- revealing how apart from personal sensi-
Marcel Meili, Peter Märkli, Marianne Bur- parture from ETH, connected with the bilities the qualities that have made this

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