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IN­CANTO
IN
CORO 2010

di
Claudia
Giunta1


Nel
Circolo
Didattico
di
Cattolica
(RN),
per
il
quarto
anno
consecutivo,
viene

proposto
un
laboratorio
di
canto
corale
in
orario
extrascolastico
che
si
rivolge
a

bambini,
adolescenti
e
adulti
del
territorio
per
un
totale
di
circa
120
partecipanti

che
hanno
spontaneamente
scelto
di
condividere
questa
occasione
formativa,
di

crescita
 personale,
 oltre
 che
 musicale.
 Le
 voci
 del
 coro
 non
 sono,
 quindi,

selezionate,
ma
sono
le
voci
di
chi
crede
nell’efficacia
comunicativa
del
canto,
di

chi
 è
 disponibile
 a
 mettersi
 in
 gioco
 per
 lasciarsi
 coinvolgere
 in
 un’esperienza

capace
di
trascinare
gli
animi,
rinnovare
e
socializzare
le
voci,
le
menti,
i
corpi.


Le
motivazioni
e
le
azioni


Il
coro
IN‐CANTO,
così
si
chiama
il
nostro
coro,
nasce
a
Marzo
2008,
all’interno

del
progetto
“Scuole
aperte”
promosso
dal
Ministero
a
cui
il
Circolo
Didattico
di

Cattolica,
dove
insegno,
aveva
aderito.


L’obiettivo
di
questa
iniziativa
era
quello
di
aprire
le
porte
della
scuola
a
tutta
la

cittadinanza,
grandi
e
piccoli,
per


♪ ampliare
l’offerta
formativa

♪ e
sviluppare
il
senso
di
appartenenza
alla
comunità
scolastica.

All’input
normativo
di
“Scuole
aperte”
occorre
aggiungerne
altri
due
per
arrivare

a
capire
perché
si
è
privilegiato,
come
strumento
unificante,
il
CANTO
che
ci
ha

permesso
 di
 valorizzare
 la
 diversità,
 di
 favorire
 le
 relazioni,
 di
 generare

consonanze
e
accordi
fra
persone:

♪ la
“Circolare
Musica”
del
Ministro
Fioroni
(marzo
2007)

♪ e
il
Progetto
regionale
Musica
finalizzato
alla
diffusione
della
cultura

e
 della
 pratica
 musicale
 nelle
 scuole
 e
 strettamente
 collegato
 ai

1
Claudia
Giunta
si
è
diplomata
in
violino
presso
il
Conservatorio
“G.
Rossini”
di
Pesaro
nel
1990
ed
è
insegnante

di
 scuola
 primaria,
 in
 ruolo
 dal
 1992.
 Ha
 recentemente
 conseguito
 la
 laurea
 in
 Scienze
 della
 Formazione

Primaria
presso
l’Università
“Carlo
Bo”
di
Urbino
discutendo
una
Relazione
di
laboratorio
intitolata
“Coro
In‐
canto”
(relatore:
prof.
Maurizio
Spaccazocchi),
da
cui
è
stato
estrapolato
il
presente
contributo.
Lavora,
inoltre,

da
circa
5
anni,
come
Supervisore
di
Tirocinio
a
tempo
parziale
presso
la
stessa
Università.


Da
tempo
si
occupa
di
didattica
della
musica
nella
scuola
primaria.
1
IN­CANTO
IN
CORO 2010

lavori
 del
 Comitato
 Nazionale
 per
 l’apprendimento
 pratico
 della



musica
presieduto
dall’onorevole
Berlinguer.

Il
laboratorio
corale,
centrato
sul
lavoro
di
gruppo
e
ispirato
ai
paradigmi
delle

didattiche
 attive
 e
 dell’apprendimento
 cooperativo,
 si
 è
 attuato
 grazie

all’intervento
di
tre
professionisti
in
ambito
didattico‐musicale:


♪ due
per
la
sezione
dei
bambini
(io
e
l’insegnante
Eleonora
Martina)


♪ e
uno
per
la
sezione
degli
adulti
(il
maestro
Giorgio
Santi).


Il
laboratorio

♪ viene
 proposto
 ogni
 anno
 nel
 II
 quadrimestre,
 una
 volta
 a
 settimana,
 alla

sera,
fra
le
20.15
e
le
21.45;
la
scelta
di
tale
orario
è
dovuta
alla
necessità

di
andare
incontro
alle
esigenze
sia
dei
bambini
che
degli
adulti;


♪ presenta
 un
 repertorio
 misto,
 graduale
 e
 diversificato
 per
 genere,

provenienza
 e
 difficoltà
 che
 tenga
 conto
 dell’estensione
 vocale
 e
 delle

caratteristiche
 dei
 componenti
 delle
 varie
 sezioni.
 Attualmente
 il

repertorio
del
coro
può
contare
su
circa
50
brani
di
cui
alcuni
canoni,
canti

a
1,
2
o
3
voci,
da
realizzarsi
a
cappella
o
con
basi
musicali,
alcuni
dei
quali

con
l’intervento
di
solisti.

Gli
 incontri
 serali
 prevedono
 un
 primo
 momento
 a
 sezioni
 separate
 (quella

formata
dagli
adulti
e
quella
costituita
da
bambini
e
adolescenti)
che,
nell’ultima

parte
di
ogni
incontro,
si
uniscono
per
vivere
la
gioia
di
poter
cantare
insieme.



 

Fig.
1,
2
­
Le
due
sezioni
(bambini
e
adulti)
mentre
provano
separatamente


2
IN­CANTO
IN
CORO 2010


 

Fig.
3,
4
­
Le
due
sezioni
(bambini
e
adulti)
che
cantano
insieme


L
’iter
laboratoriale
prevede
un
ciclo
di
circa
13
incontri
che
confluiscono
in
due

o
più
concerti
realizzati
al
termine
dell’anno
scolastico
i
quali
vengono
effettuati,

secondo
una
scelta
precisa
di
noi
organizzatori,
non
all’interno
della
scuola
ma

all’esterno,
 presso
 le
 piazze
 della
 nostra
 cittadina
 e
 la
 residenza
 per
 anziani
 di

Cattolica.



Fig.
5,
6
–
Immagini
del
concerto
presso
la
residenza
per
anziani
“Vici­Giovannini”
di
Cattolica



Fig.
7,
8
–
Immagini
del
concerto
presso
la
piazza
del
Mercato
di
Cattolica
(Maggio
2008)


3
IN­CANTO
IN
CORO 2010


Fig.
10
–
Concerto
in
piazza
I
Maggio
a

Cattolica
(Maggio
2010)





I
processi,
i
cambiamenti,
le
conquiste

Che
 cosa
 accade
 quando,
 proprio
 grazie
 al
 canto,
 
 si
 riesce
 ad
 instaurare
 un

rapporto
vero
fra
scuola
ed
extrascuola?

Che
succede
quando
alunni,
insegnanti,
genitori,
nonni,
bidelli…

si
incontrano

per
cantare
insieme?

Quali
conquiste,
quali
cambiamenti
e
quali
processi
si
sono
innescati
durante

questi
anni?

Possiamo
sintetizzare
con
4
parole‐chiave
il
significato
di
questa
esperienza:

1. IN­CANTO:
la
musica,
e
nello
specifico
il
canto
corale,
non
è
solo
un’arte,
ma

un
 formidabile
 strumento
 pedagogico
 e
 formativo
 che
 dà
 origine
 a
 magie,
 a

“incanti”,
appunto.
“IN‐CANTO”
significa
canto
fatto
insieme,
proposto
in
una

dimensione
 di
 gruppo
 dove
 il
 singolo
 diventa
 parte
 del
 tutto
 e,
 nella
 pratica

corale
 attiva,
 intuisce
 l’armonia
 dello
 stare
 insieme
 per
 giungere
 ad
 una

bellezza
più
grande
di
quella
che
si
può
costruire
da
soli.


4
IN­CANTO
IN
CORO 2010

2. IN­CORO:
secondo
quanto
ci
ha
insegnato
Roberto
Goitre2
il
coro,
nel
senso
di

cantare
 insieme,
 oltre
 che
 fornirci
 occasioni
 di
 crescita
 musicale,
 di

educazione
 dell’orecchio
 e
 della
 vocalità,
 educa
 anche
 alla
 convivenza,
 alla

tolleranza,
 alla
 cooperazione,
 all’accettazione
 reciproca.
 Non
 è
 possibile,

infatti,
cantare
in
un
coro
senza
ascoltare
gli
altri
prima
ancora
che
se
stessi.

La
 pratica
 corale
 innesca
 quindi,
 potenti
 antidoti
 nei
 confronti

dell’individualismo,
 del
 conformismo,
 dell’omologazione
 e
 consente
 di

raggiungere
 una
 meta
 ambita:
 l’Armonia
 delle
 singole
 parti
 nel
 tutto.
 In

un’orchestra
di
musicisti,
così
come
in
un
coro,
ogni
tanto
si
stona,
si
perde
il

ritmo,
 si
 litiga...
 ma
 poi
 la
 sfida
 vera
 è
 trovare
 l’accordo
 comune,
 l’intesa,
 la

democrazia
del
singolo
nel
tutto.
In
famiglia,
così
come
a
scuola,
ogni
soggetto

ha
 un
 ruolo
 diverso
 e
 possiamo
 affermare
 che
 non
 ci
 sono
 le
 stesse

opportunità
 per
 ciascuno.
 Nel
 coro,
 invece,
 il
 bambino,
 così
 come
 l’adulto,

hanno
 la
 possibilità
 di
 esprimersi
 e
 di
 avere
 pari
 opportunità
 degli
 altri

componenti
del
coro.

3. IN­CONTRO:

perché
si
è
trattato
di
veri
e
propri
incontri
fra
persone
dentro
e

fuori
la
scuola:


♪ dentro
 la
 scuola
 perché
 70
 fra
 bambini
 e
 adolescenti
 e
 50
 adulti
 si
 sono

incontrati.
Si
tratta
di
soggetti
tutti
contraddistinti
da
identità,
provenienza

e
 culture
 differenti,
 età
 e
 ruoli
 diversi
 (il
 coro
 è
 infatti
 formato
 genitori,

nonni,
bambini,
bidelli
e
insegnanti
che
cantano
insieme);

♪ fuori
 la
 scuola
 perché
 proprio
 la
 Scuola,
 intesa
 come
 Istituzione,
 ha

incontrato
il
Territorio.
Infatti
abbiamo
volutamente
scelto
di
organizzare
i

concerti
 del
 coro
 non
 nei
 due
 teatri
 cittadini,
 bensì
 all’aperto,
 nelle
 piazze

della
nostra
città,
proprio
per
favorire
l’incontro
con
l’altro.
Ma
ci
sono
stati

2
Roberto
Goitre
fu
una
delle
personalità
più
eminenti
nel
mondo
del
canto
corale,
scomparso
improvvisamente

nel
1980.
Durante
la
sua
vita
si
dedicò
a
ricerche
e
studi
approfonditi
sulla
pedagogia
musicale
che
lo
portarono

fino
 in
 Ungheria
 dove
 rimase
 piacevolmente
 sorpreso
 dal
 fatto
 che,
 grazie
 al
 metodo
 di
 Zoltàn
 Kodàly,
 tutti

fossero
 in
 grado
 di
 leggere
 la
 musica
 con
 facilità
 a
 prima
 vista.
 Per
 questo
 motivo
 decise
 di
 reintrodurre
 il

metodo
della
solmisazione
di
Guido
d’Arezzo
trasformandolo
da
esacordale
a
solmisazione
per
ottava
e
ideando

il
suo
famoso
metodo
didattico
del
“Cantar
leggendo”.


5
IN­CANTO
IN
CORO 2010

anche
 intrecci
 con
 le
 associazioni
 (musicali
 e
 non)
 del
 territorio.
 Per

esempio
 sono
 stati
 organizzati,
 negli
 anni,
 diversi
 concerti
 presso
 la

residenza
per
anziani
“Vici‐Giovannini”
di
Cattolica.
Tutta
questa
fitta
trama

di
rapporti
che
si
è
generata
è
scaturita
dall’INCONTRO,
un
incontro,
quindi,

che
ha
generato
un
nuovo
modo
di
avvicinarsi
all’altro,
un
procedere
verso

l’altro
senza
dubbio
più
suggestivo
e
più
costruttivo
poiché
veicolato
dalla

musica
corale.

4. DIALOGO:
nel
coro
ogni
singola
voce,
portatrice
di
identità,
è
importante;

ma

è
 soprattutto
 la
 voce
 del
 gruppo
 che
 si
 carica
 di
 nuovi
 significati
 e
 orizzonti

ontologici.
 Attraverso
 la
 pratica
 del
 laboratorio
 corale
 la
 nostra
 Scuola
 ha

scelto
una
nuova
modalità
di
dialogo
con
le
famiglie
e
il
Territorio;
assemblee,

riunioni,
 patti
 formativi
 forse
 non
 erano
 più
 sufficienti!
 L’esperienza
 di

coralità
 integrante
 messa
 in
 atto
 ha
 dimostrato
 che
 il
 coro,
 attraverso
 il

DIALOGO
 SONORO,
 innesca
 nuovi
 intrecci,
 nuove
 relazioni
 e
 genera
 senso
 di

appartenenza
alla
comunità
e
di
aggregazione.

Leggere
 la
 realtà
 che
 si
 è
 originata
 può,
 a
 mio
 modo
 di
 vedere,
 aprire
 nuove

prospettive:
la
Scuola
è
certamente
il
luogo
dello
scrivere
e
del
far
di
conto;
ma
è

anche
 il
 luogo
 in
 cui
 ci
 si
 incontra,
 ci
 si
 conosce,
 si
 dialoga,
 si
 cresce
 insieme,

grandi
 e
 piccoli,
 genitori
 e
 insegnanti,
 anche,
 come
 in
 questo
 caso,
 grazie
 alla

Musica.

Il
 progetto
 IN‐CANTO,
 oltre
 ad
 aver
 ricevuto
 nel
 Maggio
 2009,
 presso
 il
 Teatro

Manzoni
di
Bologna,
la
menzione
speciale
per
il
concorso
“Creatività
in
musica

–
 diffusione
 della
 pratica
 musicale
 nelle
 scuole
 in
 Emilia
 Romagna”,
 è
 stato

recentemente
inserito
nella
banca
dati
di
GOLD
INDIRE
e
partecipa
al
progetto

nazionale
di
ricerca–azione
MUSICA2020
a
cui
afferiscono
100
scuole
italiane

selezionate
 in
 base
 alla
 migliori
 pratiche
 della
 didattica
 musicale
 nella
 scuola

primaria.



6
IN­CANTO
IN
CORO 2010

Il
repertorio
del
nostro
coro

Le
 diverse
 identità,
 provenienze,
 età
 e
 ruoli
 dei
 soggetti
 coinvolti
 nel
 coro
 ci

hanno
 dato
 l’opportunità
 di
 poter
 offrire,
 nel
 corso
 dei
 tre
 anni,
 un
 repertorio

vasto
 e
 diversificato
 per
 genere
 e
 difficoltà.
 Si
 può
 affermare
 che
 i
 percorsi

affrontati,
proposti
in
modo
graduale,
sono
stati
complessivamente
otto.

1. Percorso
propedeutico
attraverso
canti
ritmici
per
l’uso
della
voce
parlata

utilizzando
 conte,
 filastrocche,
 detti
 della
 tradizione
 popolare.
 Il
 tutto

giocato’
 attraverso
 l’approccio
 verso
 alcuni
 aspetti
 della
 musica
 quali
 il

ritmo
e
il
cambiamento
di
velocità,
l’alternarsi
fra
solo
e
tutti,
le
dinamiche:

♪ In
un
coppo
3

♪ Pianissimo
4

♪ L’alfabeto
dell’amicizia
(di
Benedetti
e
Crivellante)

FA DO H: meglio dire HELLO!
Rit. Dell’amicizia è l’ABC I: all’amica INGLESE
SOL 7 L: quando sei LONTANO
che bell’alfabeto M: tu mi MANCHERAI
DO N: guarda quanta NEVE
è questo qui (2 v.) O: ora è OPPORTUNO
P: fare un PUPAZZONE che
DO SOL divertimento
A: come AMICIZIA Rit.
SOL 7 DO
B: ma è proprio BELLO Q: guarda QUANTI amici
DO SOL R: di tutte le RAZZE
C: quando è CARNEVALE S: SPARSI in tutto il mondo
SOL 7 DO T: noi TROVEREMO
D: noi ci DIVERTIAMO U: se tutti UNITI
FA DO V: VERSO l’amicizia
E: e se vien l’ESTATE Z: con lo ZAINO andremo in
SOL 7 DO compagnia
F: con la FANTASIA Rit.
FA DO
SOL 7/DO
G: giocheremo INSIEME in allegria
Rit.

3
Spaccazocchi
M.,
Crescere
con
il
canto
1,
Progetti
Sonori,
Mercatello
sul
Metauro
(PU)
2003,
p.
14

4
Ibidem,
p.
2

7
IN­CANTO
IN
CORO 2010

2. Canti
 di
 prima
 intonazione
 per
 imparare
 a
 concentrare
 l’attenzione
 sul



suono
e
sull’esatta
intonazione
di
una
nota
per
volta:

♪ Solo
Do
5

♪ Solo
Re
6

♪ Solo
Mi
7

3. Canti
 per
 iniziare
 gradualmente
 ad
 intonare
 più
 note
 in
 successione
 e

semplici
intervalli
di
seconda
e
di
terza:

♪ Re
Mi
8

♪ Girotondo
9

4. Canti
 con
 semplici
 melodie
 ascendenti
 e
 discendenti
 e,
 progressivamente,

brani
con
la
proposta
di
salti
di
terza,
di
quarta,
di
quinta
e
di
sesta:

♪ Mi
piace
la
musica
10

♪ Aulì
ulè
11


5
Spaccazocchi
M.,
op.
cit.,
p.
32

6
Ibidem,
p.
34

7
Ibidem,
p.
36

8
Ibidem,
p.
46

9
Ibidem,
p.
48

10
Ibidem,
p.
56
11 Ibidem,
p.
62
8
IN­CANTO
IN
CORO 2010

♪ Piove
pioviccica
12

♪ Collage
13

♪ L’elefante
con
le
ghette
14

♪ La
perdrix
15

♪ Ala
mala
16

♪ Blue
Note
17

♪ Ai
Ninnora
18

♪ Chisa
19

5. Una
 volta
 effettuato
 il
 percorso
 attraverso
 la
 proposizione
 dei
 precedenti

canti
all’unisono,
si
sono
potuti
proporre
alcuni
semplici
canoni:

♪ Tumba
(canone
ebraico)



♪ Ambarabà



12
Spaccazocchi
M.,
op.
cit.,
p.
64

13
Ibidem,
p.
68

14
Ibidem,
p.
74

15
Ibidem,
p.
88

16
Ibidem,
p.
102

17
Ibidem,
p.
106

18
Ibidem,
p.
110

19
Ibidem,
p.
112


9
IN­CANTO
IN
CORO 2010

♪ Il
gallo
è
morto
(canone
francese)
20

♪ Plato
Cicero




6. Poi
si
è
passati
a
lavorare
sul
canto
a
due
o
tre
voci:

♪ Ga
gona
(canto
africano)


20

Carnovich
E.,
80
canoni
infantili,
edizioni
Curci,
Milano
1992


10
IN­CANTO
IN
CORO 2010

♪ Le
vezzose
21

♪ Fiorellin
del
prato



♪ Cìu
cìu
22

7. Oltre
 a
 questi
 canti,
 via
 via
 che
 i
 coristi
 consolidavano
 gradualmente
 la

capacità
 di
 cantare
 correttamente
 in
 coro
 e
 raggiungevano
 una
 buona

padronanza
ed
elasticità
vocale,
sono
stati
proposti
brani
più
complessi
dal

punto
di
vista
melodico
e
ritmico:

♪ Tshiribim
23

♪ Skokian
24


21
Spaccazocchi
M.,
Crescere
con
il
canto
2,
Progetti
Sonori,
Mercatello
sul
Metauro
(PU)
2004,
p.
30

22
Spaccazocchi
M.,
Crescere
con
il
canto
3,
Progetti
Sonori,
Mercatello
sul
Metauro
(PU)
2005,
p.
46

23
Spaccazocchi
M.,
Crescere
con
il
canto
2,
cit.
,
p.74

24

Ibidem,
p.
96


11
IN­CANTO
IN
CORO 2010

♪ La
città
dei
bambini
25

♪ Viva
la
mamma
(di
Edoardo
Bennato)

♪ Maramao
perché
sei
morto


♪ Per
colpa
di
chi
(di
Zucchero
Fornaciari)


♪ I
Watussi
(di
Edoardo
Vianello)


♪ Zum
gali
gali
26

♪ Gam
gam
27

♪ Gaduribaduribò
28

8. Sono
 stati
 inseriti
 in
 repertorio
 anche
 canti
 che
 vedevano
 alternarsi
 al
 coro

alcuni
solisti:


♪ Manhaà
manhà
29

♪ Matilda
Matilda
30

♪ Baciami
piccina
(del
Quartetto
Cetra)

♪ Però
mi
vuole
bene
(del
Quartetto
Cetra)

♪ Casetta
in
Canadà

♪ Evenu
shalom

♪ La
città
di
Pulcinella

♪ Funiculì
funiculà
31


♪ E
la
vita,
la
vita
(di
Pozzetto
e
Jannacci).

Attraverso
 la
 pratica
 di
 canti
 in
 lingue
 diverse,
 unita
 alla
 conoscenza
 di
 nuovi

ritmi,
di
forme
musicali
che
provengono
da
altre
culture
e
che
appartengono
sia

al
passato
che
al
presente,
i
bambini
e
gli
adulti
hanno
arricchito
la
loro
cultura

musicale.
 In
 questo
 senso
 il
 coro
 si
 è
 rivelato
 un
 mezzo
 per
 vedere
 nascere
 e

crescere
 piccoli
 e
 grandi
 coristi
 con
 la
 gioia,
 ogni
 giorno,
 di
 poter
 esplorare

repertori
sempre
più
impegnativi
e
gratificanti.


25

Spaccazocchi
M.,
Crescere
con
il
canto
2,
cit.
,
p.
58

26

Ibidem,
p.
111

27

Spaccazocchi
M.,
Crescere
con
il
canto
3,
cit.
,
p.
73

28

Spaccazocchi
M.,
Crescere
con
il
canto
2,
cit.
,
p.
99

29

Ibidem,
p.
94

30

Ibidem,
p.
82
31 Ibidem,
p. 77
12
IN­CANTO
IN
CORO 2010

La
voce
dei
coristi
e
il
loro
percepito
su
questa
esperienza:

A
seguire
riporto

alcune
testimonianze
dalla
viva
voce
dei
soggetti
coinvolti
nel

progetto
 IN‐CANTO
 IN
 CORO
 per
 capire
 perché
 hanno
 scelto
 di
 vivere

l’esperienza
del
coro
e
che
cosa
ha
significato
per
loro.


Io
da
piccola
ho
sognato
di
cantare
in
un
coro,
conoscere
persone
e
catare
con
loro.

Questa
 esperienza
 del
 coro
 mi
 piace
 molto
 perché
 mi
 piace
 cantare
 con
 nuove

persone
e
con
la
mia
maestra...
è
bello
partecipare
per
cantare.

Emma,
7
anni


Noi
 veniamo
 al
 coro
 perché
 ci
 piace
 cantare
 e
 perché
 le
 musiche
 sono

meravigliosamente
belle.
È
bellissimo
cantare
insieme
e
stare
con
gli
altri
perché
ci

si
sente
bene.

Giada,
3
anni
e
sua
sorella
Federica,
7
anni


Ho
 deciso
 di
 partecipare
 al
 coro
 perché
 mi
 piace
 moltissimo
 cantare,
 imparare

nuove
 canzoni,

 conoscere
 nuovi
 amici
 e
 stare
 tutti
 insieme,
 inoltre
 amo
 molto

anche
 le
 maestre
 di
 canto.
 
 Quest'anno,
 poi,
 sono
 particolarmente
 felice
 perché

insieme
 a
 me
 hanno
 partecipato
 anche
 i
 miei
 genitori
 e
 mio
 nonno.
 La
 mamma

canta
 mentre
 il
 papà
 e
 il
 nonno
 suonano.
 Per
 me
 partecipare
 al
 coro
 significa

superare
delle
paure
come
quella
di
fare
la
solista
e
di
cantare
da
sola
davanti
a

tante
 persone.
 Ad
 altri
 io
consiglierei
 di
 venire
 perché
 siamo
 molto
 bravi
 e
 ci

divertiamo.


Giorgia,
7
anni


Mi
 piace
 cantare
 ed
 è
 il
 coro
 è
 un’occasione
 per
 rivedere
 alcuni
 amici
 delle

elementari.
Per
me
partecipare
al
coro
vuol
dire
sentirsi
parte
di
un
gruppo
in
cui

tutti
fanno
in
modo
di
farlo
andare
avanti,
facendo
la
propria
parte.

Se
 dovessi
 consigliare
 questa
 esperienza
 ad
 altri,
 direi
 che
 partecipare
 al
 coro
 è

molto
divertente
e,
anche
se
non
si
è
bravissimi
nel
canto,
non
è
importante,
basta

impegnarsi
e
fare
qualcosa
che
piace.

Laura,
12
anni


Abbiamo
 deciso
 di
 partecipare
 al
 coro
 perché,
a
 parer
 nostro,
 è
 un'ottima

iniziativa
 per
avvicinare
 e
 coinvolgere
adulti
 e
 bambini
 al
 favoloso
 mondo
 della

musica
e
perché
crediamo
che
sia
importante
cimentarsi
e
creare
una
simbiosi
con

altre
 persone
 in
 qualcosa
 che
 nella
 vita
 non
 ci
 appartiene,
 provare
 qualcosa
 di

nuovo,
trascorrere
delle
serate
in
allegria
(uscire
dalla
quotidianità)
e
vedere
che

altri
condividono
con
te
le
stesse
emozioni
che
forse
non
avremmo
mai
pensato
di

avere.
 Riteniamo
 che
 la
 scuola
 abbia
 dato
 un'
 opportunità
 a
 quelle
 persone
 che

come
 noi
 volevano
 intraprendere
 un
 nuovo
 cammino,
 ma
 non
 riuscivano
 (un
 po'

per
 la
 timidezza
 un
 po'
 per
 la
 difficoltà
 nel
 cantare).
 Grazie
 ai
 bravi
 e
 pazienti

maestri
è
stato
possibile
raggiungere
tutto
questo.

Silvia
12
anni
e
suo
papà
Daniele

13
IN­CANTO
IN
CORO 2010

Questo
è
il
secondo
anno
che
partecipo
al
coro
della
scuola.
Ho
deciso
di
prendervi

parte,
 l’anno
 scorso,
 perché
 ero
 incuriosita
 dal
 progetto
 che
 vedeva
 coinvolti
 i

bambini
e
i
loro
genitori.
Era
anche
per
me
l’occasione
per
entrare
a
far
parte
di

un
ambiente
che
prima
di
allora
non
conoscevo
e
che
avrebbe,
in
parte,
influenzato

lo
 sviluppo
 di
 mio
 figlio.
 L’esperienza
 mi
 ha
 regalato
 la
 possibilità
 di
 far
 parte

attivamente
 di
 un
 progetto
 che
 vede
 coinvolte
 con
 passione
 e
 impegno
 molte

persone.
Probabilmente
mio
figlio
vivrà
il
coro
come
un
momento
divertente
dove

si
 canta
 e
 si
 balla,
 ma
 col
 tempo
 spero
 ricorderà
 e
 capirà
 più
 profondamente
 il

significato
dell’esperienza
che
ci
dà
una
possibilità
di
crescita
e
conoscenza
verso

noi
stessi
e
verso
gli
altri.

Stefania,
mamma
di
Mattia


La
musica
è
la
mia
passione.
Ho
suonato
violino
dalla
prima
elementare
fino
all’età

di
15
anni.
Poi
ho
partecipato
con
il
gruppo
della
danza
in
molti
eventi
nazionali.

Partecipare
al
coro
mi
diverte
molto,
soprattutto
quando
c’è
il
confronto
genitori
­

bambini.
È
il
terzo
anno
che
io
e
mio
figlio
partecipiamo
al
coro
e
vedere
i
bambini

che
si
divertono
tanto
per
me
è
solo
un
piacere.

Ridvan,
papà
di
Kesly


Ho
 deciso
 di
 partecipare
 al
 coro
 per
 vivere
 una
 nuova
 esperienza
 insieme
 ad

Emanuele,
mio
figlio,
perché
mi
piace
cantare
e
fare
nuove
amicizie.


Partecipare
 al
 coro
 per
 me
 significa
 staccare
 dalla
 quotidianità,
 anche
 se
 solo

qualche
ora,
un
giorno
alla
settimana,
e
sfogarmi
cantando.

Sicuramente
 consiglierei
 questa
 esperienza
 ad
 altri
 descrivendola
 come
 un

momento
divertente,
da
condividere
con
il
proprio
figlio.

Laura,
mamma
di
Emanuele


Ho
 deciso
 di
 partecipare
 perché
 volevo
 condividere
 un'esperienza
 insieme
 a
 mia

figlia,
 inoltre,
 vivendo
 da
 sempre
 nel
 mondo
 della
 musica
 (con
 marito
 e
 padre

musicisti)
 ho
 voluto,
 per
 una
 volta,
 mettermi
 alla
 prova
 in
 questo
 campo
 in
 una

cosa
che
amo
molto
fare:
cantare.


Ho
 già
 consigliato
 questa
 esperienza
 a
 tantissime
 persone
 perché,
 al
 di
 là

dell'aspetto
canoro,
trovo
divertente
e
spassoso
il
momento
goliardico
di
incontro

con
 gli
 altri
 partecipanti...ci
 stiamo
 cioè
 divertendo
 un
 mondo
 ...
 e
 quest'anno

ancor
di
più.


La
 cosa
 più
 strabiliante
 è
 che,
 con
 l'andare
 degli
 anni,
 arrivano
 sempre
 nuove

persone
 che
 mettono
 in
 gioco
 le
 loro
 competenze
 (ballo,
 canto,
 strumenti)
 in

maniera
sempre
più
disinvolta
e
partecipativa.


Mi
 rende
 infine
 estremamente
 orgogliosa
 mia
 figlia
 che
 in
 tale
 esperienza
 è

cresciuta
 mettendosi
 in
 gioco
 e
 superando
 paure
 e
 timidezze
 varie:
 quest'anno,

addirittura,
ha
accettato
un
ruolo
di
solista
...
e
questo
è
tutto
un
dire!

Barbara,
mamma
di
Giorgia
insegnante


14
IN­CANTO
IN
CORO 2010

Cantare
 insieme
 è
 un’esperienza
 unificante,
 ti
 senti
 parte
 di
 un
 tutto,
 ti
 senti

rassicurato,
sostenuto...
ti
puoi
esprimere,
con
le
tue
possibilità,
non
sei
giudicato,

sei
 importante,
 anche
 con
 i
 tuoi
 limiti.
 Consiglierei
 a
 tutti
 di
 vivere
 questa

esperienza
 perché
 cantare
 insieme
 è
 gioia,
 espressione,
 condivisione,
 piacere,

allenamento
all’autocontrollo,
all’attenzione,
ad
una
corretta
respirazione,
all’uso

della
voce:
un
momento
intenso
e
formativo.

Eleonora,
insegnante


Ho
deciso
di
partecipare
al
coro
perché
amo
cantare,
ma
soli
si
finisce
per
cantare

sempre
le
stesse
cose,
più
o
meno
a
metà.

Partecipare
al
coro
significa
condividere
con
gli
altri
il
piacere
del
canto
e
ottenere

risultati
molto
belli
producendo
armonie
inaspettate.
Se
dovessi
consigliare
questa

esperienza,
 direi
 che
 è
 divertente,
 emozionante
 e
 fa
 star
 bene.
 Inoltre
 ci
 si
 sente

parte
 importante
 di
 un
 progetto
 comune.
 Far
 musica
 dà
 sensazioni
 più
 forti
 del

solo
ascoltarla.

Giorgio,
docente
del
laboratorio
corale,
sezione
adulti


Cantare
è
una
gioia
e,
mentre
canti,
liberi
la
mente
da
qualsiasi
altro
pensiero.
Nel

coro
 non
 riesci
 a
 valutare
 se
 sei
 più
 o
 meno
 bravo
 di
 altri,
 senti
 solo
 l’insieme
 di

tutte
le
voci
che
creano
un
effetto
di
forza
e
di
bellezza...
e
tu
ti
senti
partecipe
di

quell’effetto,
 a
 pari
 merito
 con
 tutti
 gli
 altri.
 Quando
 consiglio
 di
 partecipare
 al

coro
dico
solo
“Prova!”,
sicuro
che
non
si
rimane
delusi.

Romina,
insegnante


Per
me
partecipare
al
coro
significa...

- cantare
anche
senza
avere
una
bellissima
voce,

- cantare
con
gli
amici,

- cantare
con
persone
nuove,

- cantare
in
allegria,

- cantare
per
un
sorriso
(anziani),

- cantare
con
i
bambini,
vedere
negli
occhi
di
chi
ascolta
un
po’
di
invidia
e
sapere

con
certezza
che
nella
loro
mente
pensano
“il
prossimo
anno
ci
provo
anch’io”.

Claudia,
Eleonora
e
Giorgio,
grazie
a
voi
che
vi
occupate
di
noi.

Sabina,
bidella
e
mamma
di
Edoardo


Per
ulteriori
informazioni:

♪ visitare
 il
 sito
 del
 Circolo
 Didattico
 di
 Cattolica
 all’url

http://ddcattolica.scuolerimini.it/index.php?idinfo=506


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Musica2020


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Claudia
Giunta
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