Sunteți pe pagina 1din 14

Perciò impara l’alchimia, che altrimenti

è chiamata spagiria, essa insegna a separare


il falso dal giusto
Paracelo

Nella parola “spagiria” sono contenute due parole greche: spao = separare, dividere, e agheiro =
collegare, unire.
Questi due concetti costituiscono la base di ogni vera operazione alchemica: Solve et coagula et
habebis Magisterium!
La spagirica é l’applicazione dell’alchimia alla produzione delle medicine.
Quando leggiamo che il grande medico Theophrastus von Hohenheim, conosciuto come Paracelsus
(1493-1541), produceva una gran parte delle sue famose medicine con procedimento alchemico,
dobbiamo pensare alla tradizione più alta dell’arte ermetica che ha ben poco a che fare con l’alchimia
volgare, “ che voleva solo fare del volgare oro”.
Questa tradizione ha le sue radici principali nell’Egitto antico, dove l’ermetismo fu insegnato nei templi
di Memphis e di Thebe. Dalle opere di Zosimo di Panopoli (Akhmin, 300 d.c.), apprendiamo che
l’alchimia, nell’antico Egitto, era esercitata sotto il controllo del re e dei sacerdoti e che era contro la
legge scrivere sull’argomento . L’insegnamento dei segreti alchemici era infatti affidato
esclusivamente alla trasmissione orale.
Lo studio e la pratica dell’alchimia arrivarono in Europa soprattutto con la cultura araba. Qui si
amalgamarono con la tradizione cristiana. La scienza spagirica, dunque, è molto antica, ma solo con
le opere di Paracelso diventa accessibile allo studio storico. Dice Paracelso nel suo Paragranum:
“ Il terzo fondamento su cui si basa la medicina è l’alchimia. Se il medico non possiede una buona
capacità ed esperienza in essa, tutta la sua arte sarà inutile”.
In che senso le preparazioni spagiriche sono diverse dalle semplici tinture?. La semplice tintura
(come anche l’infuso ed il decotto) sfrutta la potenza medicinale della pianta solo in parte. La
preparazione spagirica invece “apre” la pianta ed integra vari componenti dopo un processo
di separazione e di purificazione.
“Dato che la natura è enormemente sottile e penetrante nelle sue manifestazioni, non può essere
usata senza l’Arte.Infatti (la natura) non produce niente che sia perfetto in sé, ma lo deve perfezionare
l’uomo. E questa perfezione viene chiamata alchimia…E siccome la medicina non deve agire senza la
partecipazione del cielo, deve agire con questa. Perciò devi trattarla per liberarla dalla terra, perché
quest’ultima non è governata dal cielo, perciò bisogna eliminarla nella preparazione del medicinale.
Quando hai separato il medicinale (dalla terra) obbedirà alla volontà degli astri, cioè sarà guidato da
questi”.
( Paracelso, Paragranum )
La preparazione spagirica contiene, per esempio, anche i sali minerali, quali vengono estratti dalla
pianta durante il processo dell’incenerazione e della calcinazione. Questi sali sono in parte solubili in
acqua, in parte no. Quelli solubili sono anche chiamati sal salis nell’alchimia, quelli non solubili, caput
mortuum; l’esperienza dimostra che i primi hanno un grande valore medicinale.
La preparazione spagirica considera importanti i “tre principi filosofici”, il “mercurio”, lo “zolfo” ed il
“sale”. E’ una preparazione più completa che racchiude il valore medicinale della pianta in modo
integrale.
Per molto tempo la medicina moderna credette che l’azione farmaceutica di certe piante medicinali
fosse dovuta solo ad alcuni componenti isolabili, ma negli ultimi anni fu riscoperto che dipende
soprattutto dal sinergismo di fattori, non tutti conosciuti, né chimicamente precisabili.
Dice Paracelso: “Così la tua medicina deve portare i suoi frutti come l’estate porta i suoi. Dovete
sapere che l’estate fa questo con l’aiuto degli astri, non senza di essi. Se gli astri sono capaci di
questa azione dovete saper preparare la medicina in tal modo che sarà diretta dagli astri. Perché sono
loro che completano il lavoro del medico. E siccome sono loro ad agire, la medicina deve essere
compresa, classificata ed aggiustata secondo la loro (influenza)…
Così si deve capire che la medicina deve essere preparata negli astri (e cioè facendo riferimento
agli astri) e che gli astri diventano medicine”.
( da Paragranum )
La triade (triplice manifestazione dell’esistente) di tutte le cose esistenti trova la sua espressione
alchemica nei tre principi filosofici, detti “le tre sostanze”.Sono considerati la base di ogni
manifestazione.
I principi filosofici costituiscono una “unità nella triade”, benché siano diversi tra loro.Si chiamano
MERCURIO, ZOLFO, e SALE. Queste ultime parole non hanno nulla in comune con gli elementi
della chimica convenzionale, cioè non si tratta di Hg o di S.
Nella terminologia alchemica MERCURIO significa: il principio vitale, il prana della tradizione indiana
(anonimo e non cosciente); ZOLFO significa: l’anima e la coscienza, l’atma della tradizione indiana;
SALE significa: il corpo, il solido, la materia nel senso proprio.
Guardiamo un’incisione dall’opera Viridarium Chymicum, Francoforte 1624( figura )
Il triangolo rappresenta i tre principi filosofici. Sulla sinistra della figura centrale vediamo: Spiritus, il
volatile (l’uccello). C’è anche la Luna, il principio femminile.Quest’angolo rappresente il mercurio.
Sulla destra della figura leggiamo: Anima; vi sono anche rappresentati il Sole, il principio maschile,
ed una salamandra, che simbolizza il fuoco. Questo angolo rappresenta lo zolfo.
Le due componenti zolfo e mercurio rappresentano la Legge della Polarità. Nella parte inferiore del
triangolo vediamo un cubo circondato di stelle: è qui che la materia viene elaborata, essa è il corpo
(corpus ), che è neutro. Questo angolo rappresenta il sale.
Il vecchio porta nella mano destra una torcia ( fuoco, luce, calore ), e nella mano sinistra la vescica di
un pesce ( aria, pressione e controllo della pressione ).Il piede destro è sulla terra, quello sinistro
nell’acqua.
Sulla destra è rappresentato un re seduto su un leone ed un drago. Sulla sinistra, invece, vi è Diana,
seduta su un mostro marino. Il corpo (sale) tra i piedi della figura centrale unisce in sé i due principi
più alti, cioè lo zolfo ed il mercurio.
Lo zolfo è il principio attivo, solare, regale, la potenza originale; il mercurio è il principio passivo; il sale
costituisce l’equilibrio tra loro, il neutro.
Lo zolfo è il fuoco primordiale ed anche il principio della forma, il mercurio è l’umido primordiale.
Lo zolfo è l’anima ed il principio d’amore e del “fuoco invisibile”; il mercurio è il principio vitale e la Vita;
il sale è il corpo. Ogni essere unisce in sé questi tre princìpi. Ovunque, nell’Universo, possiamo
osservare tre forme di manifestazione coesistenti: la prima: le particelle sottilissime degli atomi, che si
manifestano materialmente e che rappresentano il sale; la seconda: il principio vitale, prana, che si
manifesta in un’infinità di forme, dalle più semplici organizzazioni molecolari sino alle strutture più
complesse, che rappresenta il mercurio; la terza; la coscienza, che dirige e forma dall’interno tutto ciò
che vive; questa coscienza è l’anima, l’atma, che rappresenta lo zolfo.
Nell’alchimia si usano i seguenti simboli: Sulla destra è rappresentato un re seduto su un leone ed un
drago. Sulla sinistra, invece, vi è Diana, seduta su un mostro marino. Il corpo (sale) tra i piedi della
figura centrale unisce in sé i due principi più alti, cioè lo zolfo ed il mercurio.
Lo zolfo è il principio attivo, solare, regale, la potenza originale; il mercurio è il principio passivo; il sale
costituisce l’equilibrio tra loro, il neutro.
Lo zolfo è il fuoco primordiale ed anche il principio della forma, il mercurio è l’umido primordiale.
Lo zolfo è l’anima ed il principio d’amore e del “fuoco invisibile”; il mercurio è il principio vitale e la Vita;
il sale è il corpo. Ogni essere unisce in sé questi tre princìpi. Ovunque, nell’Universo, possiamo
osservare tre forme di manifestazione coesistenti: la prima: le particelle sottilissime degli atomi, che si
manifestano materialmente e che rappresentano il sale; la seconda: il principio vitale, prana, che si
manifesta in un’infinità di forme, dalle più semplici organizzazioni molecolari sino alle strutture più
complesse, che rappresenta il mercurio; la terza; la coscienza, che dirige e forma dall’interno tutto ciò
che vive; questa coscienza è l’anima, l’atma, che rappresenta lo zolfo.
Nell’alchimia si usano i seguenti simboli: sale mercurio zolfo tre principi filosofici sono accessibili ai
nostri sensi sotto quadruplice forma: 1.solida - 2. liquida - 3. gassosa - 4. radiosa o eterica.
Questa quadruplice forma si manifesta nei quattro elementi, che sono: terra, acqua, aria e fuoco, i
quali mostrano le caratteristiche di caldo, freddo, umido e secco.
La terra è fredda e secca, l’acqua è fredda e umida, l’aria è calda e umida, il fuoco è caldo e secco.
A causa delle loro duplici caratteristiche, gli elementi possono trasformarsi uno nell’altro.
I quattro elementi, presi due a due, hanno sempre una delle caratteristiche in comune.
Più che essere elementi nel senso della chimica, cioè sostanze, gli elementi alchemici sono forme di
manifestazione delle sostanze.
caldo
fuoco aria
secco umido
terra acqua
freddo

Nell’alchimia, gli elementi sono indicati con i seguenti simboli: Insieme essi formano il simbolo
conosciuto anche come Sigillo di Salomone.
Possiamo meditare anche sugli archetipi degli elementi: Il fuoco significa: calore, espansione, l’attivo,
il creativo, il puro, il sottile, il nobile, il virtuoso, il principio maschile, la potenza, la forza, la volontà, la
generosità e l’altruismo.
L’aria, che è più densa, viene precipitata dal fuoco, ed è mediatrice tra esso e l’acqua. E’ anche
“portatrice del seme” e significa: saggezza, chiarezza, purezza, intelletto, ragione, comunicabilità ed
espansione tra gli esseri.
L’acqua è la somma del fuoco e dell’aria coagulati. Il vapore si condensa e diventa acqua. L’acqua è
magnetica, è considerata il menstruum universale e la “madre delle cose”. E’ aria condensata o terra
liquida. E’ fredda ed astringente. Significa: il passivo, l’assorbente, il penetrante, la vita, i sentimenti,
l’amore per la natura e per la Grande Famiglia. E’ mediatrice tra l’aria e la terra.
La terra è solida e racchiude in sé gli altri tre elementi, cioè: il fuoco coagulato, l’acqua coagulata,
l’aria ed il vapore condensati. E’ la madre dei metalli, dei minerali, delle piante e degli animali, perciò è
anche chiamata “la grande tesoriera”. E’ la matrice delle manifestazioni materiali che deve produrre
l’immortalità e la vita eterna e portare alla coscienza ciò che ancora non possiede.
terra acqua aria fuoco
Il grande alchimista Johannes Isaac Hollandus fa distinzione tra i due “elementi evidenti”, quali sono
l’acqua e la terra, ed i due elementi “influenzanti”, l’aria ed il fuoco. Questi ultimi sono nascosti nei
primi: l’aria nell’acqua ed il fuoco nella terra. La terra e l’acqua sono elementi fissi, il fuoco e l’aria
sono elementi volatili. Nella nostra incisione troviamo gli elementi fissi rappresentati in basso, quelli
volatili sopra. Il resto dell’incisione non riguarda tanto l’opera vegetabilia, che viene chiamata anche “
Piccola Opera” o “ Circolazione Minore” ma la “Grande Opera”, sulla quale qui nulla può essere detto.
Nei quattro elementi è presente una Quinta Essentia, che tuttavia non è nessuno di essi.
Essa penetra la Creazione. In un certo senso, può essere paragonata all’etere o anche all’akasa delle
filosofie esoteriche indiane. “…fa tutto, onde senza di essa nulla può essere fatto” (Raimondo Lullo).
La Quinta Essentia è il “nucleo spirituale” di tutte le cose, e – secondo Paracelso- “ l’estratto di tutti gli
elementi”, cioè il substrato incorruttibile. Tutto ciò che esiste ha la sua origine in essa. La Quinta
Essentia è la forza vitale di tutti gli esseri viventi e di tutte le sostanze esistenti. Essa viene chiamata
“Madre”, “Acqua Celeste”, “Spirito Universale”,”Mercurius”, “Terra Madre”,”Madre delle Acque”, “Fonte
Perenne”, “Oceano”, “Coelum”, “Substantia Coelestis”, “Radix Substantialis”, “ ’•þ••••••••”, “Animae
Mundae”, “Seminarium Mundi”, “Menstruum Celeste”, “Spiritus Coelestis”, “Clavis Philosophorum”.
Il Mercurio Nel regno vegetale il Mercurio è rappresentato dall’alcool etilico (C2H5OH ). L’alcool è,
nello stesso tempo, fuoco ed acqua: è un liquido trasparente e chiaro, facilmente infiammabile.
L’alcool etilico non si trova in natura allo stato libero, ma può essere ottenuto dalle piante con il
processo della fermentazione seguito da distillazione. Durante la fermentazione la pianta è
decomposta, il glucosio ( C6H12O6 ), un mono-saccaride, si decompone in alcool etilico e biossido di
carbonio secondo la formula C6H12O6 •'3f 2 C2H5OH + CO2 . La fermentazione si svolge con l’aiuto
dei lieviti, che sono microrganismi che producono un fermento chiamato zimasi, e quest’ultimo
decompone lo zucchero in alcool e biossido di carbonio. L’alcool può anche essere ottenuto dai
polisaccaridi, cioè decomponendo la cellulosa o l’amido. Questi ultimi due consistono in molecole di
glucosio, ma non possono essere decomposti direttamente dal lievito. Esistono vari tipi di lievito; fra
questi, i più interessanti per noi sono il lievito di vino e quello di birra. L’attività dei lieviti dipende dalla
temperatura ambiente. La temperatura ottimale di lavoro per il lievito di vino è tra 18 e 25 C°. Durante
la fermentazione si formano anche gli alcool amilici, che contengono sia altri tipi di alcool, sia prodotti
derivanti dalla decomposizione di proteine. Siccome essi non fanno parte del “mercurio” devono
essere eliminati. La percentuale dell’alcool aumenta lentamente durante la fermentazione. Quando
la sua concentrazione raggiunge circa il 20%, l’azione dei lieviti è impedita. Tuttavia, tale
concentrazione finale può essere raggiunta solo se nella soluzione fermentata vi è una quantità
sufficiente di glucosio, mentre rimane al di sotto di tali valori se la concentrazione di glucosio
è inferiore al valore critico. Terminata la fermentazione, l’alcool può essere distillato e rettificato.E’
importante sapere che il “portatore del mercurio”, cioè l’alcool etilico, è identico in tutto il regno
vegetale. Benché sia sempre più esatto parlare del “portatore del mercurio”, tuttavia nell’alchimia
vegetale esso viene spesso chiamato semplicemente “mercurio”.

Lo Zolfo
Nel regno vegetale lo zolfo è rappresentato in forma pura soprattutto dagli olii essenziali; tuttavia, la
parte fissa dello zolfo si ottiene tramite evaporazione del liquido rimasto dopo la fermentazione,
avendo però l’accortezza di separare prima il mercurio e tutte le sostanze fisse attraverso filtrazione. Il
liquido, filtrato varie volte attraverso carta finissima, viene evaporato fino a quando ciò che rimane
avrà la consistenza del miele. Continuando l’evaporazione del “miele” si ottiene una sostanza
“vulcanica” simile alla lava. Continuando ancora a riscaldare la sostanza, essa diventa dura e nera, e
cioè carbonizzata. Questa massa viene quindi calcinata, aumentando la temperatura fino a che
rimane una sostanza grigia biancastra, che è considerata la parte solida dello zolfo, e viene anche
detta “sale dello zolfo”.
Gli olii essenziali, chiamati anche olii eterici, sono sostanze di composizione molto complessa.
Mentre il mercurio è sempre lo stesso in tutto il regno vegetale, la composizione degli olii essenziali
varia molta da una pianta all’altra.
Diamo, per esempio, la composizione dell’olio essenziale in tre piante officinali: Olio essenziale di
rosmarino: canfora speciale con pinene, cafene, cineolo e borneolo, sostanze tanniche e resinose.
Olio essenziale di menta: 50-60% di un alcool secondario (mentolo); 9-12% di un chetone (mentone),
3-10% di mentolo esterificato con acido acetico e valerianico; cineolo,pulegone ed altri derivati
terpenici, e ancora sostanze amzre, resinose, eccetera.
Olio essenziale di camomilla: acido isobutirrico,angelato isobutirrico ed isoamilico,etere isoamilico,
acido metilcrotonico, azulene, antemolo, antosterina, antosterolo e paraffina, ed inoltre un principio
amaro di natura glucosidica, glucosidi derivati dall’alpigenina,della sitosterina, della stigmasterina,
resina con tarassisterina cristallizzata, acido diossicinnamico,acidi grassi liberi ed esterificati e forse
anche un alcaloide, un alcool, eccetera.
La proporzione dei componenti degli olii essenziali è molto variabile in rapporto alle condizioni di
ambiente e di coltura delle piante. Gli olii essenziali sono liquidi a temperatura ambiente, bruciano con
fiamma fuligginosa, non si mescolano con acqua, ma galleggiano su di essa, e sono volatili.
Una, secondo gli antichi, è retto da Sette Funzioni primarie. Sette Leggi chiamate dagli Egizi Neter e
dal mondo greco-latino Dei, che indicano con le loro storie mitologiche, le vie attraverso le quali
queste leggi agiscono nel mondo.
Sono il risultato della proporzione armonica che esiste tra i primi quattro numeri, espressione della
Divinità nel suo Divenire, che definiscono la Tetraktys Pitagorica, come pure il Quaternario Mosaico.
Scendono dalla Virtù Prima e attraverso i quattro piani di esistenza, si manifestano secondo il grado di
materializzazione specifica di ogni piano. Sul Piano Spirituale sono le virtù morali in senso generico,
che albergano tanto nell’Universo, come Forze Universali, quanto nell’uomo, come forze individuali.
Sul Piano Psichico sono le Forze Intellettive ed emotive, sia universali che individualizzate. Sul Piano
Energetico sono le varie forme sotto le quali si manifesta l’energia. Appartengono ad esso le varie
manifestazioni elettromagnetiche che si traducono in colore, luce, fenomeni elettrici, ecc., e nel corpo
umano nei vari sistemi che supportano le sensazioni e la vegetatività del nostro corpo.
Sul Piano Fisico è la Materia Atomica propriamente detta, composta dai 92 elementi che sono
classificati nella Tabella di Mendelejeff. E’ il grande tessuto su cui poggia la manifestazione materiale
che è composta di atomi. Vi è perfetta corrispondenza analogica tra un piano e l’altro, per cui una
qualità morale corrisponderà ad un potere psichico, che a sua volta trova riscontro in campo
energetico e nel mondo atomico della materia in più elementi chimici, che partendo dal primo Piccolo
Periodo ( a peso atomico basso ed elettroni periferici in numero esiguo ) arrivano, attraverso una
maggior materializzazione ( peso atomico sempre più elevato e maggior numero di elettroni periferici )
al Quarto Grande Periodo.
Arrivati all’Uranio, ultimo elemento della tabella di Mendelejeff, la materia raggiunge il massimo di
accentramento cinetico, oltre il quale non può più procedere e, per disgregazione atomica, si
ritrasforma in energia.

Prendiamo ora in esame le Sette Funzioni individualmente:

Sole
E’ la Vita Universa e quindi Virtù Prima che si manifesta.
Intelligenza che governa e a cui sottostà ogni cosa. E’ la coscienza, la sorgente integrale della vita.
Sul Piano Morale è la più alta concentrazione dello spirito creatore che domina e fa secondo Volontà.
E’ il Fuoco che modella e trasmuta.
Sul Piano Psichico è la parte superiore della coscienza atta a dirigere e ad esercitare una autorità
naturale su ogni cosa.E’ rappresentato da un cerchio, la figura geometrica più perfetta e simbolo
stesso della perfezione. Tale simbolo è posto sul capo delle divinità egizie, mentre nel cristianesimo lo
troviamo nella forma dell’ostia. In Campo Energetico è il colore rosso, che ha maggiore lunghezza
d’onda e ha minor velocità di vibrazione; nelle note musicali è il Fa. In Campo Atomico è l’elemento
Ossigeno, fattore di vita poiché è portatore di Fuoco, e vita significa combustione. Nel secondo
Piccolo Periodo è lo Zolfo e, in maggior condensazione è l’Oro, il metallo per eccellenza. E’ la divinità
apollinea che suona la lira, il maestro che dirige la grande sinfonia della vita.

Saturno
E’ il potere di coagulazione che esiste nell’Universo. E’ il Fuoco che diviene materia.
Sul Piano Morale è il potere di cristallizzazione, la freddezza, la determinazione, il sacrificio, la
rigidezza, l’ascesi che non concede nulla. Sul Piano Psichico è il potere di concentrazione della
mente, la sua forza di astrazione, la sua capacità di focalizzare in un punto un fascio disperso. Sul
Piano Energetico è il colore viola, a piccola lunghezza d’onda e ad alta frequenza.
In questo campo nasce il concetto o la categoria mentale dello Spazio-Tempo. Esso non esiste nei
due piani superiori.Su questo piano esiste una lunghezza d’onda ( spazio ) e la frequenza con la quale
essa vibra ( tempo ).
E’ Caino che, secondo Mosé, va al Kademekh, ed in ebraico, Kademekh significa inizio dei Tempi. La
vulgata traduce questa parola con Oriente; teniamo conto che l’Orienteé l’inizio del giorno, dove si
cominciano a contare le ore, i tempi.
Se ci riferiamo alle note musicali, è il do, la nota più grave della scala, che inizia la sequenza
musicale.
Sul Piano Materiale la sua prima concretizzazione nella tabella di Mendelejeff è il Carbonio, base di
tutta la Chimica Organica, che si chiama anche chimica del Carbonio, e nel secondo Piccolo Periodo
è il Silicio, base della crosta terrestre.
Si concretizza ancor di più, scendendo nella progressione della Tabella degli elementi chimici, fino ad
arrivare al Piombo. Saturno è il Fuoco che si nasconde nella materia, anzi, è Fuoco divenuto Materia,
che la nostra fisica libera nell’esplosione nucleare. Quindi è potenza terribilmente distruttiva, ma
anche creativa. E’ la stessa forza che nelle stelle provoca la riunione, o coagulazione di due atomi di
Idrogeno per formare un atomo di Elio, permettendo in tal modo la liberazione di enormi quantità di
energia. E’ ciò che succede nel nostro Sole.
E’ la forza che fa si che le stelle, in base alle reazioni nucleari che in esse avvengono, si
materializzano sempre di più, introducendo nel loro seno, per effetto di queste reazioni, elementi
chimici più pesanti, più materializzati, fino alla moret della stella stessa.
Saturno è quella forza che dopo aver fatto morire la stella come sorgente di luce e di energia, la
conduce allo stato di stella a neutroni, alla massima compattezza possibile, facendola poi esplodere in
modo che essa rivoluisca verso un’altra dimensione: quella energetica. Risulta pertanto anche una
potenza palingenetica, vera Janua Coeli, Porta del Cielo, che divide i due piani, percorribili tanto in un
senso come nell’altro, ove da una parte esiste la libertà e dall’altro il determinismo. Saturno, secondo
Esiodo, è il primo Dio nato, e quindi chiamato anche il Vecchio, il più Antico, o l’Antico dei Giorni,
come dissero gli Egizi. ( allocuzione poi ripresa dagli Ebrei ). Esso evira il padre Urano, il Cielo, per
poter regnare al suo posto. Urano è la libertà, sono gli spazi liberi e la sua radice deriva dal greco aer
che significa aria, etere.
Saturno è il determinismo, la forza costringente. E’ il fratricidio che commette Caino nei confronti di
Abele, e la radice di Abele è BL, che significa libertà, mentre la radice di Caino è KOF, che significa
costrizione.
Dopo questa prima funzione, ne sorge immediatamente un’altra, la seconda:

Venere
E’ il momento del matrimonio dell’intelligenza con la materia. “I fenomeni che sorgono dal mare
dell’essere” come dice la Bibbia a proposito del sacrificio di Caino, devono essere pervasi dalla luce
dell’intelligenza che piove dall’alto.
Venere, secondo Esiodo, il grande cosmogono greco, nasce subito dopo Saturno, dalla schiuma del
mare, quello dell’esistenza degli esseri, schiuma provocata dai genitali di Urano.
Per mare si intendono le molteplicità delle manifestazioni emergenti, e per schiuma una unione intima
di acqua ed aria, ovvero di passionalità e di intelligenza.
Sul Piano Spirituale rappresenta l’armonia, l’equilibrio, vero trait d’union tra tutti i fenomeni.
E’ l’amore che permette che il principio di attrazione si stabilisca tra le varie specie manifestate.
Sul Piano Psichico è la dolcezza, la simpatia che permette che vi siano tra gli esseri rapporti armonici,
piacevoli, amabili. E’ la Funzione che immette in ogni manifestazione il sigillo della bellezza, della
grazia, della purezza delle forme, della melodia dei suoni, dell’incantesimo dei colori. E’ il gusto
dell’arte nel senso più ampio della parola. Sul Piano Energetico, nel campo delle lunghezze d’onda
visibili, è il colore verde, che non a torto è al centro dello spettro visibile, come legame armonico tra i
colori estremi. Nelle note musicali è il sol. Nel Campo Fisico si concretizza nell’elemento Sodio e nel
Primo Grande Periodo nell’elemento
del Potassio. Sono fortemente alcalini e quindi eminentemente femminili. Sono i due elementi che
hanno una grande importanza a livello renale, ove Venere è regina.
Nella seconda colonna del Primo Grande Periodo si cristallizza ulteriormente nel Rame.
E’ la forza di attrazione che esiste a livello atomico tra due polarità diverse. La materia che si va
formando sotto la spinta coagulante di Saturno, trova il suo equilibrio armonico con Venere, e per
affinità i suoi componenti si legano tra di loro.

Giove
Il sole che divenuto materia, usa tutto quanto occorre per l’ultima destinazione.
Sul Piano Morale è l’ordine costituito, la regalità che governa, quindi è anche l’espansione che si
proietta su tutto ciò che esiste. Sul Piano Psichico è la larghezza di vedute che utilizza il vasto campo
visivo. E’ lo spirito sintetico di giudizio, saggio ed equo, che abbraccia i vasti problemi della vita, siano
essi religiosi o sociali. E’ il coraggio e la sicurezza che derivano dalla rettitudine e dalla giusta
valutazione degli avvenimenti.
Nel Campo Energetico è il colore azzurro, il colore del cielo che sta sopra di noi. Tra le note musicali è
il Re, che è la nota del canto gregoriano e della musica indù, e sul cui metro armonico furono costruite
le cattedrali gotiche. Sul Piano Fisico è il Magnesio del secondo piccolo periodo, ed il Calcio del Primo
grande periodo; calcio e magnesio che in unione, sotto forma di carbonati, costituiscono la vasta
schiera dei marmi con cui furono costruiti i templi più antichi, ed anche quelli più recenti di stile gotico.
Su di un piano più concreto è l’elemento dello Zinco e poi dello Stagno.
In quanto proiezione su tutto ciò che esiste, questa Funzione richiama gli amori mitologici di Giove,
che si unisce a dee, ninfe, donne mortali, dalle quali ha numerosa prole.
Nel simbolismo di ogni dea o ninfa o mortale, vi è un significato analogico molto profondo.

Marte
Rappresenta il Sole nell’atto di esplicare la sua Volontà.
Sul Piano Morale è il principio stesso del dinamismo, della forza, dell’energia, del movimento.
Senza questa azione il mondo sarebbe inerte, e la forza puramente statica.
Sul Piani Psichico è l’esteriorizzazione e la creazione del mentale, per suo tramite la volontà ha uno
scapo verso cui dirigersi e creare gli impulsi necessari per agire. Nello stesso tempo esaspera le
condizioni per il mantenimento dell’esistenza di ogni essere, e quindi è fattore di individuazione. Lo
studio della Natura da parte della scienza contemporanea ha colto solo questo lato della vita,
sentenziando che alla base della stessa esiste “la lotta per l’esistenza”,
trascurando tutto il resto. Opposto all’archetipo venusiano, Marte rappresenta l’altro polo, e mentre
Venere è il simbolo dell’amore passivo e magnetico che attira, Marte è il pianeta dell’istinto animale,
della passione che cerca di conquistare, di possedere.
Sul Piano Energetico, nella gamma delle onde visibili, è il colore arancione, e nelle note musicali è il
Mi. Sul Piano Fisico, nel primo e secondo piccolo periodo, segna i due alogeni, il Cloro e il Fluoro, e in
campo ancor più materializzato, il Manganese, il Ferro ed il Cobalto.
Negli animali superiori, la presenza del ferro, determinante nel sangue, ne permette la funzione come
principio di individuazione. In campo stellare è la forza espandente nelle esplosioni celesti che
consente alla stella collassata di assumere una nuova individualità in una dimensione diversa da
quella che aveva in precedenza. Ciò vale anche in campo palingenetico, dove il simbolismo della
morte del Cristo sulla croce, inchiodato con chiodi di ferro, materiale marziano, è un chiaro esempio.

Mercurio
E’ la facoltà che rende l’universo cosciente di se stesso.
Sul Piano Spirituale è il modo di espressione, di comunicazione, di legame, di contatto, di
interscambio.
Sul Piano Psichico è la velocità di appercezione ed il mezzo che può rendere possibili le
manifestazioni del mondo intellettuale sul piano fisico. E’ un fattore di progresso in ogni genere di
manifestazione in quanto spinge verso la conoscenza, stimolando al più alto grado il senso critico, il
potere di analisi, il senso delle realtà concrete.
E’ un archetipo di instabilità, di movimento perpetuo, di diffusione e di dispersione costante delle
energie sotto il controllo del mentale. E’ il Messaggero degli Dei che non solo dona la facoltà di creare
le idee, ma anche di trasmetterle tramite la parola e quindi di portare le idee da un “dentro”, che è il
sistema cerebrale a un “fuori”. Sul Piano Energetico è il colore giallo, il colore della tonaca del monaco
buddista che si sente messaggero degli dei tramite un mondo superiore a quello materiale. Tra le note
musicali è il La ed è sintomatico come nel gergo comune, quando si vuole indicare l’inizio di una
azione, si dica dare il la.
Sul Piano fisico, nel primo grande periodo è l’Azoto, fattore di tutti gli scambi che avvengono tra il
terreno e la pianta. In campo biochimico, i prodotti organici contenenti azoto hanno azione sul
mentale, in ossequio all’archetipo. Nel secondo piccolo periodo è il Fosforo, così importante nel
fenomeno della fosforilasi, ove il glucosio viene introdotto nella cellula da un fuori che è il sangue. Nel
primo grande periodo è l’Arsenico e in uno stato di maggiore condensazione è il Mercurio volgare o
Argento vivo.
In campo stellare è il processo di irradiazione che esercita una stella, e non a caso il sistema
planetario lo colloca molto vicino al sole.
Luna
Sul Piano Spirituale è il sole nel suo riflesso immaginativo, quindi la mutabilità. E’ la materia che si
lascia plasmare e fecondare, quindi rappresenta il processo fecondativo e creativo.
Evoca, per analogia, il principio femminile dell’universo e anche quello della madre.
Sul Piano Psichico mentre il sole è la volontà cosciente e volitiva, la Luna rappresenta la qualità
negativa costituita dall’immaginazione e dalla memoria, reggendo le emozioni e l’impressionabilità
psichica. Sul Piano Energetico è il colore indaco e tra le noti musicali è il Si. Sul Piano Fisico, in
campo atomico è il Boro, e nel secondo piccolo periodo è l’Alluminio.
Verso una maggiore materializzazione, rappresenta l’argento.
Come abbiamo visto le Sette Funzioni arrivano a materializzarsi fino al regno atomico, che costituisce
il grande tessuto della materia. In tal senso esse passano di periodo in Periodo nella sequenza
atomica di Mendelejeff (in figura, pag 18), verso una materializzazione crescente, fino agli elementi
radioattivi,per poi ritornare energia. Nasce la possibilità di creare una chimica alchimica di enorme
importanza, superiore alla vecchia alchimia metallurgica, ove le Sette Funzioni si presentano sul
limitare del corpo della materia in tutta la loro potenzialità intrinseca. Lavorare sugli individui chimici
significa lavorare sulle Sette Funzioni in modo diretto, senza ricorrere all’intermediario dei Dodici.
L’intuizione di Paracelo lo condusse, primo fra tutti, ad impiegare il calomelano nella cura della
blenorragia, malattia dovuta ad un eccesso di Fuoco( Marte-Cloro ) nei contatti fra due persone di
sesso opposto (Mercurio ).
Gli individui chimici semplici, espressione del Settenario universale, furono indicati precipuamente
nell’Oro (Sole), Argento (Luna), Stagno (Giove),Piombo (Saturno),Rame (Venere), Mercurio
(Mercurio). Sono i Sette elementi che la tradizione assegna alla confezione dei talismani, ovvero gli
operatori correttivi che mettono in sintonia determinate Funzionalità del corpo umano, che sono uscite
dal loro equilibrio normale. Dopo gli attuali studi di Lakowsky sugli anelli metallici apportatori di salute
quando vengono posti attorno al corpo, i talismani non dovrebbero destare più meraviglia. L’unione
dei Sette Metalli, operata secondo determinate modalità celesti e seguendo una tecnica ben precisa,
dà origine all’electrum; lega delle Sette Funzionalità, impiegate in modo massivo dagli antichi e
giudicato dalla nostra archeologia come la necessità, da parte dei nostri padri, di risparmiare Oro e
Argento nella costruzione dei monili, introducendovi metalli meno nobili. Per la concretizzazione dei
vari individui e dei vari esseri, siano essi minerali, vegetali o animali che rappresentano il vasto mondo
fenomenico, e che pertanto sono costituiti da una agglomerazione di atomi, le Sette Funzioni non
entrano direttamente in gioco, ma si servono del Circuito Zodiacale, ovvero delle 12 Potenzialità.
Per così dire, le Funzioni si proiettano su di un dato settore dell’anno, o segno zodiacale, e dove esse
colpiscono, in quel punto si cristallizza l’individuo in questione. Per cui l’essere che entra in
manifestazione, riceve la sua forza esistenziale dalla Funzione, mentre la sua veste di materia la sua
forma gli viene data dal settore specifico dell’anno su cui si è posata la Funzione.

virtù prima
piano morale
piano psichico
piano energetico
piano materiale

Cosa si coglie
Se si pongono a confronto l’uomo e il vegetale, si nota come l’uno sia la proiezione speculare
rovesciata dell’altro.
Al capo dell’uomo corrisponde la radice della pianta. Le due parti sono le più dure di tutto l’intero
oganismo, le più mineralizzate. Mentre la radice percepisce la qualità del terreno e compenetra l’intera
pianta dei processi salini, l’uomo, con gli organi di senso della regione del capo, vive in continuo
contatto con l’ambiente esterno.
La pianta si inserisce con la radice nella terra, si immedesima con la forza di gravità. L’uomo se ne
distacca e muove verso l’alto.
Con le stesse parti corrispondenti, radice e capo, da una parte si ricerca l’elemento Terra,
l’ancorazione più tenace e più completa con la Madre, dall’altra si cercano gli elementi Aria ed Acqua,
il liquido encefalico ove è contenuto il cervello.
La parte mediana del corpo corrisponde alle foglie ed al fusto.
L’uomo, nella regione toracica, provvede alla respirazione e alla circolazione, come pure la pianta,
nelle foglie e nel fusto, respira e forma, con il processo assimilativo, il carboidrato con l’aiuto della
clorofilla. D’altra parte clorofilla e sangue sono formati da quattro gruppi pirrolici al cui centro della
molecola vi è per l’uomo il ferro, Marte, per la pianta il magnesio, Giove.
Infine al fiore corrispondono gli organi riproduttivi dell’uomo, e come il fiore trasforma l’amido in
zuccheri, inserendovi sostanze aromatiche, così nell’uomo corrispondono i processi del ricambio.
Così i frutti ed i semi agiscono di preferenza sugli organi del ricambio, le foglie ed i fusti agiscono sul
sistema toracico, cuore e polmoni, mentre le radici cureranno prevalentemente gli organi nervosi e
sensoriali dell’uomo.

Quando cogliere
Ogni testo alchimico od ermetico del medioevo riporta, giorno per giorno, le Ore Planetarie con i loro
segni sfigmici ed il loro nome ermetico. Questo significa la grande importanza che viene attribuita alla
suddivisione del tempo in campo alchimico. Si è in grado ora di sapere con esattezza in quale ora
della giornata un’erba va colta e quando un’operazione spagirica può essere iniziata.
L’erba che possiede una data Funzionalità primaria(Saturno, Giove, Marte, Sole, Venere, Mercurio,
Luna) va colta nel giorno e nell’ora che appartengono alla stessa Funzionalità. Per esempio la
Lavanda che è Mercuriana, si deve cogliere nel giorno di Mercurio e nell’ora planetaria
corrispondente. La prima ora al levar del sole di Mercoledì è quella che ci interessa.
Un’altra ora è l’ottava dello stesso giorno, che in giugno, epoca della raccolta, si ripete nelle prime ore
del pomeriggio verso le 13,30.
Se si vuole sfruttare la Funzionalità secondaria lunare, la Lavanda andrà colta il giorno di Lunedì, al
primo sorgere del sole, o nel primo pomeriggio, come nel caso precedente.Ci si può rendere conto
come i testi di erboristeria che suggeriscono di raccogliere l’erba al levar del sole, giudicandola l’ora
migliore, o verso mezzogiorno, non siano in errore,a patto, però, che la raccolta avvenga nel giorno in
cui la Funzionalità dell’erba sia identica alla funzionalità del giorno. In quel momento, Funzione della
pianta, del giorno, dell’ora sono coincidenti e in perfetta sintonia.
L’ultimo fattore che gli alchimisti prendevano in considerazione era la situazione planetaria celeste. A
riguardo di tutta la coorte dei pianeti, ciò che interessa, oltre allo stato generale del cielo, è il pianeta
relativo alla Funzione in questione ed il suo aspetto che ha con la Luna. Gli aspetti che formano tra di
loro due corpi celesti devono essere armonici e quindi in trigono o in sestile o indifferenti, ma non in
opposizione o in quadratura.
Nel caso della Lavanda, Mercurio si deve trovare in buon aspetto con la Luna, tenuto conto che in
questo caso particolare sono le due Funzioni che caratterizzano la pianta. Inoltre va considerato il loro
stato celeste, ovvero la loro posizione in un determinato segno zodiacale e nel rispettivo decano.
Vanno evitati i segni in cui, secondo la vecchia astrologia, la Funzione si trova in esilio o in caduta, e
qualora fosse peregrino, assume importanza lo stato celeste del dispositore del segno ove si trova il
pianeta.

La parola tintura rimanda sicuramente all’idea di tingere, colorare. Non è un mistero che molte piante
contengano dei pigmenti che si possono estrarre ed usare come coloranti ma, nell’alchimia verde,
questo termine si riferisce all’aura eterica che promana da ogni tintura.
Quindi, la lavorazione spagirica non si limita ad estrarre esclusivamente i principi attivi materiali ma
estrae dalla pianta anche le sue vibrazioni più sottili. Perciò la tintura spagirica ha la capacità di
tingere l’aura dell’essere con cui entra in relazione, equilibrando o rinforzando i colori mancanti. Ecco
perché la t.m.s. riesce ad intervenire su piani diversi oltre quello puramente fisico ed organico, benché
anche in questo caso la sua azione risulti spesso molto più rapida ed efficace rispetto ad una semplice
tintura madre.
Il principio alchemico
L’alchimia verde, ovvero quella che tratta la materia del regno vegetale, pare sia nata nella Terra
d’Egitto. Di qui, essa si diffuse presso il mondo greco per giungere infine a Roma. La stessa tradizione
alchemica perdura inalterata fino ai nostri giorni ed è basata essenzialmente sul principio e l’uso
dell’analogia, ovvero l’accostamento di fenomeni diversi nella forma ma simili nella sostanza, che
sono accomunati dalla stessa qualità essenziale che prende il nome di archetipo. Gli archetipi
principali della spagiria sono: i quattro elementi, gli archetipi della serie caldaica, i dodici segni
astrologici. Ognuno di essi è latore di precise potenzialità terapeutiche. Un esempio basilare di
analogia è l’associazione fra le varie parti di una pianta, gli archetipi che le sottendono e l’essere
umano:

PIANTA
radice profonda
radice media
bulbo e colletto
livello del terreno
fusto
foglie
fiori, semi, frutti

SEGNATURA
saturno
giove
marte
sole
venere
mercurio
luna

UOMO
epifisi
ipofisi
tiroide
cuore
reni
polmoni e intestino
stomaco e gonadi

A questo punto consideriamo come la t.m.s. venga ad essere il tramite che pone in risonanza gli
organi o le funzioni dell’essere umano con l’archetipo corrispondente.

I momenti di lavorazione delle T.M.S.


Il primo passo è quello della raccolta dato che ogni pianta, esclusivamente selvatica, deve essere
presa nei giorni e nelle ore che le sono confacenti.
La mole della pianta, che si lavora quando è ancora fresca, viene suddivisa in due parti: una è
destinata al processo di infusione idro-alcoolica, l’altra a quello di fermentazione. Dopo tre mesi di
riposo, il risultato di questi processi viene torchiato e filtrato. Otterremo quindi una massa liquida, che
tornerà a riposare, ed una solida che si calcina a temperature mai superiori ai 400°.
Quindi è il momento di distillare la parte liquida fermentata.
Il distillato lo si congiunge con il liquido di infusione e le ceneri che vengono dalla parte solida.
Dopo altri tre mesi si eseguono una nuova filtrazione e calcinazione.
L’ultima fase del lavoro è quella della dinamizzazione.
Posologia ed istruzioni

DOSAGGI
7 gocce
5 gocce
3 gocce
1 goccia

SIMBOLI
terra
acqua
aria
fuoco

PIANI
corpo fisico
anima sentimentale
anima intellettuale
spirito

Le potenzialità insite nelle t.m.s. fanno sì che i dosaggi medi siano mediamente tre volte inferiori
rispetto ad una normale tintura madre. Nonostante l’indubitabile azione biochimica, questa medicina
rispetta il principio secondo cui più il dosaggio è basso e più l’effetto è sottile. Dosaggi più alti possono
interferire con gli effetti più sottili, come quello elettromagnetico, ed interessanti ma sono utili quando
sia necessario ottenere l’effetto biochimico associato al rimedio.
Per procedere ad una corretta assunzione, basterà far riposare qualche minuto la dose di tintura in un
po’ d’acqua e, prima di bere, imprimere alla soluzione una leggera scossa rotatoria.

Come scegliere la corretta t.m.s.


Il sistema proprio di indagine che concerne le metodiche alchemiche è quello dell’astrologia egizia.
Benché sia impossibile sintetizzare una materia così vasta, vogliamo comunque introdurre il concetto
operativo della segnatura, ovvero l’appartenenza ad un determinato archetipo, di ogni pianta. Esso si
dimostra essenziale perché ci permette di selezionare il rimedio corretto fra tanti che hanno virtù
terapeutiche simili. Cercando, ad esempio, un rimedio afrodisiaco potremmo trovare le seguenti
piante:

Equiseto (Saturno)
Assenzio (Marte)
Olivo (Sole)
Origano (Mercurio)

L’Equiseto corregge una carenza di Saturno, ovvero l’eccessiva tendenza a chiudersi in sé.
L’Assenzio riguarda gli squilibri di Marte, la persona non riesce a donarsi ed esprimersi.
L’Olivo è adeguato alla carenza solare dovuta alla tendenza a reiterare delusioni e disillusioni.
L’Origano, pianta mercuriale, risolve i problemi di comunicazione e interscambio.
A questo punto sceglieremo il rimedio che meglio rappresenta la situazione in esame e procederemo
a rimuovere le cause dello squilibrio in atto. Naturalmente possiamo anche ricorrere all’anamnesi di
tutti i sintomi di un paziente e quindi cercare la pianta che ne copra il numero maggiore, oppure
utilizzare strumenti quali il biotensor, il pendolo, la kinesiologia...

La spagiria come tecnica di trasformazione dei soggetti vegetali in elementi curativi attraversa tutta la
storia della civiltà così come noi occidentali la intendiamo. Le prime tracce di questa scienza sono
riscontrabili nella cultura mesopotamica, poi in quella egizia dove essa trova il suo impulso maggiore,
poi in quella greca ed infine in quella latina. Certamente ogni tradizione ha portato i suoi contenuti
innovativi ed originali ma, in tutte, possiamo riscontrare un costante: l’attenzione verso le proprietà ed
il funzionamento delle così dette “logge energetiche” e della rete di canali in cui tali energie si
muovono. Oggigiorno dobbiamo sostanzialmente il recupero di tali nozioni alla vasta diffusione della
medicina tradizionale cinese con tutto il suo complesso di organi, visceri e meridiani. Non ci stupisca
però che già nell’antico Egitto fosse diffusa una conoscenza molto simile nella quale i canali energetici
prendevano il nome di MO.
Ecco come potremo comparare i due sistemi suddetti:
GLIFO Mo


II




ORGANI E FUNZIONI
Bocca-sanguepericardio-
testa
Gola-laringe-corde vocalilingua-
collo
Polmone-sistema nervosolinfatico-
timo-braccia
Duodeno-stomaco-cervellomidollo
spinale-vertebre cervicali
Arterie-cuorevertebre
dorsali
Intestino tenue-peritoneointestino-
vertebre lombari
Reni-surrenali-tuboli-vertebre
sacrali-controllo idrosalino

NOME M.T.C.
Ministro del cuore
Triplice riscaldatore
Polmone
Stomaco
Cuore
Intestino tenue
Rene

SEGNO DEL Mo
ariete
toro
gemelli
cancro
leone
vergine
bilancia

GLIFO Mo




sole
luna
saturno

ORGANI E FUNZIONI
Vescica-organi femminili-anointestino
cieco-coccige
Fegato-ipotalamoorgani
maschili-bulbo-femore
Vescica biliare-milza-corpo
calloso-cervelletto-ginocchio
Milza-pancreas-vene-linfaticomuscoli
della gamba-tibia
Intestino crasso-mammellesimpatico-
parasimpaticocaviglie-
piedi

NOME M.T.C.
Vescica
Fegato
Vescicola biliare
Milza/pancreas
Grosso intestino
Vaso concezione
Vaso cintura
Vaso governatore

SEGNO DEL Mo
scorpione
sagittario
capricorno
acquario
pesci
Vaso verticale
anteriore
Vaso cintura
Vaso verticale
posteriore
Una volta integrato nel proprio pacchetto di conoscenze questo sistema di riferimento il praticante di
agopuntura, shiatsu, tui-na o di altra disciplina legata alla MTC potrà tranquillamente associare al
proprio lavoro l’uso degli oleoliti spagirici.
Tali prodotti che si utilizzano esclusivamente per via esterna si presentano sotto forma di olio, ci
sembra altresì inutile in questa sede trattare le fasi del lungo e laborioso processo di realizzazione di
un oleolito spagirico.
Vediamo adesso un esempio semplificato che ci aiuterà a comprendere la questione: un caso di
congestione epatica curato con oleolito spagirico di Iperico. L’Iperico ha un’ampia gamma di
funzionalità così come il meridiano del fegato va a coprire un vasto spettro di sintomi ma, ricordiamo,
questa è una sede puramente esemplificativa.
Ora, come possiamo noi mettere insieme le due cose?
In primo luogo, la letteratura ci dice che l’Iperico è attivo sul fegato, sul Mo del Sagittario fe, quindi, sul
meridiano Fegato e l’organo/loggia corrispondente.
In secondo luogo, scegliamo il modo in cui vogliamo utilizzarlo e ciò dipende soltanto dal grado di
conoscenza che abbiamo della MTC:
-uso topico: massaggiare direttamente l’oleolito sul fegato -uso ristretto al meridiano: cospargeremo
l’oleolito indifferentemente su tutto il corso del meridiano (che ne trarrà giovamento anche in generale)
-uso ristretto ai singoli punti che sono correlati alla patologia es. 3 F
Gli oleoliti spagirici possono essere miscelati secondo la patologia che vogliamo trattare o i meridiani
che sono implicati nella nostra terapia, nel nostro caso utilizzeremo oleolito spagirico di Iperico anche
su 6 MP e 26 VB, oppure potremmo associare altri oleoliti spagirici atti alla cura del fegato come
Rosmarino.

S-ar putea să vă placă și