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Operazione "Impariamo a ricostruire"

rif. PA 2012-2511/RER

STRUTTURE IN MURATURA

Rinforzi e/o introduzione di aperture


- metodi di calcolo -

Ing. Riccardo Battaglia Ph.D.


Regione Emilia-Romagna – S.T.B. Po di Volano e della Costa
Interventi su edifici esistenti
Intervento di “adeguamento” [§ 8.4.1 DM 2008]: sopraelevazione,
ampliamento strutturalmente connesso, modifica dell’organismo
edilizio, aumento dei carichi in fondazione > 10%, consolidamenti in siti
colpiti da eventi sismici.
Intervento di “miglioramento” [§ 8.4.2 DM 2008]: non specificato nel
dettaglio ma, senza ricadenza nei presupposti di § 8.4.1 DM 2008.
Prevede modifica del comportamento strutturale del fabbricato (es:
sostituzione solai con cambio tecnologia, costruzione o rimozione di
porzione di solai, modifiche diffuse delle geometrie, resistenze e
rigidezze degli elementi strutturali, ecc…).

Intervento di “riparazione o intervento locale” [§ 8.4.3 DM 2008]:


riguarda singole parti e/o elementi della struttura e interessano
porzioni limitate della costruzione per le quali va fatta la valutazione
della sicurezza (es: sostituzione di solai/coperture con solai/coperture
di eguale peso e rigidezza, sostituzione/rinforzo di singoli elementi
strutturali ammalorati, creazione di varchi in muri portanti con
ripristino delle condizioni di rigidezza, resistenza e duttilità
preesistenti).
Riparazione o intervento locale:
normativa di riferimento
L’intervento è relativo alle costruzioni esistenti pertanto
trova applicazione il capitolo 8 delle NTC 2008 e in
particolare si considereranno i paragrafi § 8.4.3 DM 2008 e
C8.4.3 circ. 617/2009 “riparazione o intervento locale” che
prevedono:

Mantenimento delle caratteristiche di resistenza e


deformabilità dell’elemento strutturale.

1) determinazione caratteristiche pre-intervento –


pre-intervento; post-intervento =
2) determinazione caratteristiche ________________
post-intervento;
PRESIDI
Concetti di base
pre-intervento post-intervento
a [m/s²] a [m/s²]

accelerogramma t [s]
stessa forzante accelerogramma t [s]

modifiche

spost. [m]
spost. [m]
spostamenti t [s] stessa risposta spostamenti t [s]
residuo inelastico
residuo inelastico
Interventi locali: un caso particolare
pre-intervento post-intervento

G C G C

La creazione di varchi in murature portanti si configura in


“riparazione o intervento locale” tuttavia in questo caso si riduce
l’eccentricità fra baricentro delle masse (G) e delle rigidezze (C)

L’intervento è un probabile “miglioramento” [naturalmente si


dovrà procedere alle dovute verifiche secondo § 8.4.2 DM 2008]
Esempio numerico
Parete ove realizzare un
nuovo varco
Esempio numerico

L’intervento previsto è la realizzazione di una nuova


porta di comunicazione tra l’abitazione e i locali di
servizio adibiti a lavanderia.
Esempio numerico
MATERIALI ESISTENTI:
Le NTC 2008 al punto § 8.5.4 prescrivono la determinazione del
livello di conoscenza con cui si procede alle verifiche:
Livello di Dettagli Metodi Fattore di
Geometria Proprietà materiali
conoscenza costruttivi analisi confidenza
Resistenza: valori minimi di tab.
Rilievo murature, Verifiche
C8A.2.1
LC1 volte, solai, scale. in sito
Moduli elastici: valori medi di tab.
FC=1.35
Individuazione dei limitate C8A.2.1
carichi sugli Resistenza: valori medi di tab.
elementi di parete. C8A.2.1
LC2 Individuazione Moduli elastici: media delle prove tutti FC=1.20
Verifiche
tipologia di o valori medi di tab. C8A.2.1
in sito
fondazioni.
estese ed SI DISTINGUE:
Rilievo eventuale
esaustive a) 3 o più valori sperimentali
LC3 quadro fessurativo
b) 2 valori sperimentali
FC=1.00
e deformativo
c) 1 valori sperimentali

tab. C8A.1.1 circ. 617/2009


Esempio numerico
MATERIALI ESISTENTI, Tabella C8A.2.1 circ. 617/2009:

muratura in mattoni
pieni e malta di calce:
fm = 24 daN/cm2 ;
τ0 = 0.6 daN/cm2;
E = 15000 daN/cm2;
G = 5000 daN/cm2;

Valori minimi delle


resistenze e medi dei
moduli elastici.
Esempio numerico
MATERIALI ESISTENTI:
Riassumendo con un livello di conoscenza basso LC1 a cui si
associa un fattore di confidenza FC = 1.35 e utilizzando le
indicazioni della circolare 617/2009:
Muratura esistente (tab. C8A.2.1 e C8A.1.A.4 circ. 617/2009):
muratura in mattoni pieni e malta di calce:
fm = 24 daN/cm2 ; τ0 = 0.6 daN/cm2; γM = 2 (7.8.1.1 DM 2008)
Dividendo per FC e γM le resistenze (C8.7.1.5 circ. 617/2009):
fm = 8.9 daN/cm2 ; τ0 = 0.22 daN/cm2;

E = 15000 daN/cm2; G = 5000 daN/cm2


Dividendo per 2 i moduli elastici (7.8.1.5.2 DM 2008):
E = 7500 daN/cm2; G = 2500 daN/cm2
Esempio numerico
MATERIALI ESISTENTI - differenze tra NTC 2008 e DM 1987, “muratura
in mattoni pieni e malta di calce”:
DM 20.11.1987 – circ. 21745/1981 DM 14.01.2008 – circ. 617/2009
Punto 2.1 circ. 21745/1981: tab. C8A.2.1 e C8A.1.A.4 circ. 617/2009:
σk = 30 daN/cm2 ; fm = 24 daN/cm2 ;
τk = 1.2 daN/cm2; τ0 = 0.6 daN/cm2;
G = 1100 τk = 1320 daN/cm2; E = 15000 daN/cm2;
E = 6G = 7920 daN/cm2; G = 5000 daN/cm2;
γM = 3 (2.4.2.3.2 DM 1987) γM = 2 (7.8.1.1 DM 2008)

Valori da utilizzare in verifica come da Paragrafi C8.7.1.5 circ. 617/2009 e 7.8.1.5.2


2.4.2.3.2 DM 1987: DM 2008:
σk = 10 daN/cm2 ; fm = 8.9 daN/cm2 ;
τk = 0.40 daN/cm2; τ0 = 0.22 daN/cm2;
E = 7920 daN/cm2; E = 7500 daN/cm2;
G = 1320 daN/cm2 ; G = 2500 daN/cm2 ;
Esempio numerico
MATERIALI DI NUOVA POSA:
In questo caso si prevede l’inserimento di una cerchiatura
metallica in acciaio.

Acciaio secondo indicazioni riportate in tab. 11.3.IX DM 2008:


cerchiature di nuova costruzione (acciaio):

acciaio di classe S235: fyk = 2350 daN/cm2 ; ftk = 3600 daN/cm2;


E = 2100000 daN/cm2; υ = 0.3
Esempio numerico
METODO DI CALCOLO:
pre-intervento e post-intervento, determinazione di:
 K = ∑ Ki

   Vt = ∑ Vti
rigidezza    resistenza  spostamento Vt
 Gt b  1 ;   fVd 
0.5
σ0  ; δ u = 1,5
parete  K i = i i parete =
 ti  bt + parete K
1.2hi  2  V  1 
  1 + 1 G  hi     c  fVd 
  1.2 E  b  
   i 

Definita ai sensi del punto Per rottura a taglio:


Ottenuta considerando i C8.7.1.5 circ. 617/2009: Formulazione POR
contributi di rigidezza “modelli di capacità per la In alternativa come da §
flessionale e tangenziale valutazione di edifici in 7.8.2.2.2 DM 2008:
muratura”
δ u = 0.4%h
in cui t, h, b sono spessore, altezza e lunghezza del maschio appartenente alla parete; E e
G sono rappresentano il modulo di Young e di taglio. c è un fattore correttivo che
dipende dalla snellezza, fVd e σ0 sono resistenza a taglio e tensione normale media.
Esempio numerico
METODO DI CALCOLO:
dimensionamento cerchiatura:

< ±15% Non serve cerchiatura

Il riferimento del 15% è indicativo e


 ∆K 
∆K = K pre − K post → comunemente accettato dagli STB
%
 K pre  dell’Emilia Romagna (rif. Linee guida
Regione Toscana).

> ±15% Serve cerchiatura

N ⋅ Ea J ∆K L3
∆K = n 3
→J =
L n 12 Ea
n: numero di piedritti della cerchiatura; N = (3, 12) a seconda che lo schema del piedritto
sia assimilabile a una mensola o a un doppio incastro (cerchiatura chiusa).
Esempio numerico

nuovo varco

parete
interessata
Esempio numerico
pre-intervento:

1 2

setto t (cm) b (cm) h (cm) E (daN/cm2) G (daN/cm2) K (daN/cm) V (daN)


1 30 540 280 7500 2500 112159 57306
2 30 590 280 7500 2500 123942 62612
tot 236102 119918
δu = 1.5 V/K = 0.762 cm
Esempio numerico
post-intervento:
nuovo varco

1 2 3

setto t (cm) b (cm) h (cm) E (daN/cm2) G (daN/cm2) K (daN/cm) V (daN)


1 30 540 280 7500 2500 112159 57554
2 30 120 280 7500 2500 10662 8527
3 30 390 280 7500 2500 76150 41567

tot
198971 107647

δu = 1.5 V/K = 0.812 cm


Esempio numerico
∆K = K1 − K 0 = − 37131 daN cm → −15, 7% Serve cerchiatura

∆Vt = Vt1 − Vt 0 = −12271 daN
∆δ = δ − δ = +0, 05 cm HEA 240
 u ut 1 ut 0

2 ⋅ 12 ⋅ EJ 2 ⋅ 12 ⋅ 2100000 ⋅ J
K HEA = 3
= 3
= 37131 → J = 6863 cm4 J = 7763 cm4
H 210
nuovo varco con scasso per sede profili

1 2 3

setto t (cm) b (cm) h (cm) E (daN/cm2) G (daN/cm2) K (daN/cm) V (daN)


1 30 540 280 7500 2500 112159 57721
2 30 97 280 7500 2500 6532 6841
3 30 367 280 7500 2500 70518 39122
tot 188803 103684

∆K = K1 + K HEA − K 0 = − 5051 daN cm → −2%


VERIFICATO
∆V = Vt1 + VHEA − Vt 0 = +31083daN → +26%
Esempio numerico
Osservazioni:

1) In via cautelativa la cerchiatura è stata dimensionata


considerando un comportamento disgiunto tra telaio
metallico e maschi murari (vista la difficile interpretazione
meccanica delle eventuali connessioni con la muratura);
2) Per l’esempio si è considerato il caso di cerchiatura chiusa.
Nel caso in cui non sia presente un profilo di base si
dovranno dimensionare i giunti di base in modo da
garantire il grado di vincolo voluto.
3) Rimangono da dimensionare l’architrave (come si riporta
nel seguito) e i giunti;
Esempio numerico – osservazioni [1]
Il principio adottato (osservazione 1) potrebbe essere visto come eccessivamente
cautelativo in quanto nella pratica la cerchiatura viene connessa tramite opportuni
fissaggi alla muratura esistente.
Pertanto, ipotizzando una perfetta connessione fra muratura e cerchiatura
metallica, sarebbe possibile procedere al dimensionamento in questo modo:

nuovo varco

1 2 3

foro t (cm) b (cm) h (cm) E (daN/cm2) G (daN/cm2) K (daN/cm) V (daN)


1 30 85 210 7500 2500 9385 6240

Che equivalgono alla rigidezza e alla resistenza della porzione di muro asportata
Esempio numerico – osservazioni [1]
2 ⋅ 12 ⋅ EJ 2 ⋅ 12 ⋅ 2100000 ⋅ J HEA 200
K HEA = 3
= 3
= 9385 → J = 1725 cm4
H 210
J = 3692 cm4
Inserendo profili HEA 200 si ha la seguente condizione finale:
nuovo varco con scasso per sede profili

1 2 3

foro t (cm) b (cm) h (cm) E (daN/cm2) G (daN/cm2) K (daN/cm) V (daN)


1 30 123 210 7500 2500 20228 8987

∆K = K1 − K HEA =135 daN cm → −0, 7% VERIFICATO


Esempio numerico – osservazioni [1]
Riassumendo i risultati ottenuti mediante i due approcci si ha:

Comportamento disgiunto tra Perfetta connessione tra pareti e


pareti e cerchiatura: cerchiatura:

HEA 240 HEA 200

J = 7763 cm4 J = 3692 cm4

Scassi maggiori nella muratura e Scassi di entità minore nella muratura


profili più importanti. con profili più esili.
Connessioni tra cerchiatura e Connessioni tra cerchiatura e
muratura non rilevanti per il muratura fondamentali ma
comportamento complessivo. difficilmente dimensionabili.
La non rilevanza ai fini strutturali Anche nelle ipotesi di presenza di
degli ancoraggi consente di ometterli ammorsamento perfetto la presenza
quasi totalmente e quindi di non degli ancoraggi determina di fatto un
danneggiare ulteriormente la indebolimento della muratura.
muratura.
Esempio numerico – osservazioni [2]

a rc h itra v e

La presenza di un profilo
di base giustifica
un’assunzione di
p ie d ritti comportamento rigido
del vincolo di base e
quindi uno schema
statico del piedritto di
tipo incastro-incastro
scorrevole (shear-type)

p ro filo d i b a s e
Esempio numerico – osservazioni [3]
Il calcolo dell’architrave prevede la determinazione delle
sollecitazioni flettenti e di taglio sul profilo. Nel caso specifico
si ha un edificio a un piano con solaio di sottotetto in
laterocemento e copertura a muretti e tavelloni.
Analisi dei carichi:
Solaio soffitto P.P. (compreso il tetto a muretti e tavelloni):
L=600 cm, indicativamente Hmin = L/25 = 24 cm
Lo spessore del solaio è di 24 solaio da 20 + 4 cm
Muretti tetto 100 kg/m2
Tavelloni tetto 30 kg/m2
Tegole portoghesi 50 kg/m2
Guaina + coibente 30 kg/m2
Peso solaio 290 kg/m2
Intonaco 30 kg/m2
Totale permanenti strutturali (G1) 290 kg/m2
Totale permanenti portati (G2) 240 kg/m2
Carico accidentale neve (Qk1) 80 kg/m2
Esempio numerico – osservazioni [3]
Verifiche sull’architrave (lunghezza di influenza 4.10 m):

QSLU = 1.3 ⋅ G1 + 1.5 ⋅ ( G2 + Qk 1 )



 = 1.3 ⋅ 290 + 1.5 ⋅ ( 240 + 80 ) ≈ 860 kg m 2
Q→
QSLE = G1 + G2 + 0.2 ⋅ Qk 1
 = 290 + 240 + 0.2 ⋅ 80 ≈ 550 kg m 2


qSLU = QSLU ⋅ 4.10 ⋅ 0.93 1.32 ≈ 2485 kg m
q→
qSLE = QSLE ⋅ 4.10 ⋅ 0.93 1.32 ≈ 1590 kg m

qSLU ⋅ (1.32 )
2
M sd
M sd = ≈ 540kgm → σ = ≈ 80 kg cm2 < f yd
8 Wx
qSLU ⋅ (1.32 ) Vsd f yd
Vsd = ≈ 1640kg → τ = 1.5 ≈ 142 kg cm2 <
2 Aanima 3
5 qSLE (132 )
4
132
f = ≈ 0, 004cm <
384 Ea J 500
Esempio numerico – osservazioni [3]
Nel caso in cui si intenda considerare uno schema a doppio incastro per i piedritti il
calcolo della connessione di base deve essere fatto secondo le indicazioni riportate in
§ 7.5.4.6 DM 2008 in cui si richiede per le connessioni di base:

M C , Rd ≥ 1,1 ⋅ γ Rd ⋅ M C , pl , Rd ( N Ed )

Vale a dire che il momento resistente della connessione deve essere maggiore del
momento plastico della sezione del piedritto (funzione dello stato di compressione
agente) incrementato di un fattore 1,1 e del coeffiente di sicurezza γRd definito in §
7.5.1 DM 2008:
Esempio numerico – osservazioni [3]
Dimensionamento delle connessioni di base nel caso dell’esempio (HEA 240):

A = 76.8 cm 2 ; 

Wx = 675.1 cm3 ; 
 M C , pl , Rd = f yd ⋅ Wx , pl ≈ 16680kgm
J x = 7763 cm 4 ; 
Wx , pl = 744.6 cm3 ;

Con una connessione con piastra nervata (s = 20 mm)


e 5 tirafondi φ 22 classe 8.8 si ha:

M C , Rd = 22440 kgm > 1.1 ⋅ γ Rd ⋅ M C , pl , Rd ( N Ed ) = 22018kgm

Nelle ipotesi in cui i tirafondi si rompano per trazione (assenza di sfilamento) e le


piastre resistano.
Esempio numerico – osservazioni [3]
Come mostrato il dimensionamento del giunto di base è difficilmente praticabile.
Le alternative che rimangono a disposizione sono dunque:
1) Considerare la connessione come fosse una cerniera (vale a dire che ogni
piedritto ha rigidezza 3EJ/H2);
2) Determinare (se necessario) la rigidezza del collegamento.

La seconda ipotesi (sempre considerando che i tirafondi presentino al più rottura per
trazione e che le piastre resistano agli sforzi agenti) nel caso, ad esempio, di 4 tirafondi
φ 20 classe 8.8 prevede:

M C , Rd = 7600 kgm

Procedendo con il metodo della linea elastica si ottiene:

3EJ 3 ⋅ M C , Rd
K piedritto = 3 +
H 2⋅ H
Esempio numerico – osservazioni [3]
Approfondimento: metodo della linea elastica.

soluzione generale e condizioni al contorno :


v ( x ) = Ax3 + Bx 2 + Cx + D

v ( 0 ) = 0

v ( H ) = 1

ϕ ( H ) = dv ( H ) = 0
 dx

 dv ( 0 )
 M ( 0 ) = K R ⋅ = M C , pl
dx

 d 2v ( 0)
 M ( 0 ) = EJ ⋅ dx 2

 2 EJ + M C , pl ⋅ H 2 2 EJ 6 EJ − M C , pl ⋅ H 2 2 M C , pl ⋅ EJ ⋅ H 
A = − ; B = ; C = ; D = 0; K = 2 
4 EJ ⋅ H
R
 4 EJ ⋅ H 3 M C , pl 6 EJ − M C , pl ⋅ H 2 

d 3v ( H ) 3EJ 3 ⋅ M C , Rd
T ( H ) = − EJ ⋅ = − EJ ⋅ 6 A = +
dx 3 H3 2⋅ H
Altre tecniche – intonaci
intonaci armati: la circolare prevede
tecniche di consolidamento mediante
l’uso di intonaci armati (3 - 5 cm) da
porre su ambo i lati del paramento
murario. Il calcolo è più complesso
che per le cerchiature (metalliche o in
c.a.) e necessita di tecniche di
omogeneizzazione:
Metodo 1: secondo le indicazioni
della circ. 617/2009;
Metodo 2: mediante rapporto tra i
moduli elastici; connettori

Metodo 3: tecniche di
omogeneizzazione in campo elastico
Altre tecniche – intonaci (metodo 1)
Al fine di considerare l’utilizzo di intonaci armati è possibile,
per definire le caratteristiche meccaniche del sistema muratura-
intonaci, fare riferimento alla tab. C8A.2.2 circ. 617/2009:

caso in esame
Altre tecniche – intonaci (metodo 1)
Quindi le caratteristiche meccaniche della muratura diventano:

pre-intervento: post-intervento:

muratura in mattoni pieni muratura in mattoni pieni e malta


e malta di calce: di calce e intonaco armato:
x 1.5
fm = 24 daN/cm2 ; fm = 36 daN/cm2 ;
τ0 = 0.6 daN/cm2; τ0 = 0.9 daN/cm2;
E = 15000 daN/cm2; E = 22500 daN/cm2;
G = 5000 daN/cm2; G = 7500 daN/cm2;
Altre tecniche – intonaci (metodo 2)
“metodo n”

Un aumento dell’area dell’intonaco per un coefficiente n dato dal rapporto tra


modulo elastico dell’intonaco e quello della muratura:
n = Eintonaco / Emuratura

L’intonaco armato è realizzato per successivi rinzaffi di malta cementizia.


Per tale motivo il modulo elastico sarà inferiore a quello del calcestruzzo gettato.
Si propone di utilizzare un modulo elastico in condizioni non fessurate pari ad un
quarto del cls gettato da cui:

Eintonaco ≈ 75000 kg/cm2

Esempio: muratura in mattoni pieni e malta di calce


Emuratura = 15000 kg/cm2
n = 75000/15000 = 5.0

la realizzazione di doppio intonaco armato di 5+5=10 cm corrisponde ad un aumento della


larghezza del setto di 10x5,0 = 50 cm
Altre tecniche – intonaci (metodo 3)
La determinazione della rigidezza post-intervento può essere
eseguita mediante l’utilizzo delle stesse formulazioni già viste
precedentemente per la muratura. Tuttavia si devono determinare i
moduli elastici (E, G) del complesso muratura esistente-intonaco
armato ad esempio mediante tecniche di omogeneizzazione:
1) Individuazione della cella elementare ripetitiva: nel caso
specifico, con approssimazioni ingegneristicamente accettabili, può
essere sufficiente una porzione di parete, in prospetto, di
dimensione doppia dello spessore della muratura.
2) Impedimento degli spostamenti nodali: volendo determinare i
moduli elastici longitudinale (E) e trasversale (G) omogeneizzati si
dovranno bloccare/imporre alcuni spostamenti nodali.
3) Determinazione delle rigidezze: Le rigidezze assiale e
tangenziale sono approssimativamente rappresentate dalle reazioni
vincolari dei nodi vincolati per lo spostamento imposto; da queste
mediante semplificazioni è possibile risalire ai moduli elastici
omogeneizzati.
Altre tecniche – intonaci (metodo 3)
Cella elementare Vincoli nodali – determinazione G
E
spostamenti impressi (δ = 1)
t d

muratura
d = 60 cm
t = 5+30+5 cm nodi vincolati
intonaco armato Eint = 75000 kg/cm2
υ = 0.25
Altre tecniche – intonaci (metodo 3)
Deformazione assiale Deformazione tagliante

FV: reazione vincolare verticale FH: reazione vincolare orizzontale
FV = 2801647 kg FH = 396000kg
KV δ = FV ⇒ KV = 2801647 kg / cm K H δ = FH ⇒ K H = 396000kg / cm
E⋅A K ⋅d G⋅A K ⋅ 1.2 ⋅ d
KV = ⇒E= V ≈ 70000 kg cm 2 KH = ⇒G= H ≈ 11880 kg cm 2
d t ⋅d 1.2 ⋅ d t⋅d
Altre tecniche – intonaci
Una volta definite le caratteristiche della muratura consolidata la
rigidezza, la resistenza e lo spostamento ultimo del singolo
maschio e della parete intera sono determinate mediante le
espressioni già presentate in precedenza:
 K = ∑ Ki

   Vt = ∑ Vti
rigidezza    resistenza  spostamento Vt
 Gt b  1 ;   fVd 
0.5
σ0  ; δ u = 1,5
parete  K i = i i  2 
parete  V =  +  parete K
1.2hi ti  bt c  1
  
 1 + 1 G hi     fVd 
  1.2 E  b  
   i 

in cui t, h, b sono spessore, altezza e lunghezza del maschio appartenente alla parete; E e
G sono rappresentano il modulo di Young e di taglio. c è un fattore correttivo che
dipende dalla snellezza, fVd e σ0 sono resistenza a taglio e tensione normale media.
Altre tecniche – intonaci: esempio numerico
Facendo sempre riferimento all’esempio già trattato:

nuovo varco

parete
interessata
Esempio numerico
pre-intervento:

1 2

setto t (cm) b (cm) h (cm) E (daN/cm2) G (daN/cm2) K (daN/cm) V (daN)


1 30 540 280 7500 2500 112159 57306
2 30 590 280 7500 2500 123942 62612
tot 236102 119918
δu = 1.5 V/K = 0.762 cm
Esempio numerico
post-intervento:
nuovo varco

1 2 3

setto t (cm) b (cm) h (cm) E (daN/cm2) G (daN/cm2) K (daN/cm) V (daN)


1 30 540 280 7500 2500 112159 57554
2 30 120 280 7500 2500 10662 8527
3 30 390 280 7500 2500 76150 41567
tot 198971 107647
δu = 1.5 V/K = 0.812 cm

E quindi si ottiene:
 ∆K = K1 − K 0 = − 37131 daN cm → −15, 7%
 Serve rinforzo
 ∆Vt = Vt1 − Vt 0 = −12271 daN
 ∆δ = δ − δ = +0, 05 cm
 u ut1 ut 0
Esempio numerico (metodo 1)
Ipotizzando di inserire un betoncino armato di spessore 3 cm
posto su ambo i lati del paramento si ottiene:

setto t (cm) b (cm) h (cm) E (daN/cm2) G (daN/cm2) K (daN/cm) V (daN)

1 30 540 280 7500 2500 112159 57554


2 30 120 280 7500 2500 10662 8527
3 30 390 280 1,5x7500 1,5x2500 114225 61075
tot 237046 127155

∆K = K1 + K HEA − K 0 = + 945 daN cm → +0, 4%


VERIFICATO
∆V = Vt1 + VHEA − Vt 0 = +7237 daN → +6%
Esempio numerico (metodo 2)
Ipotizzando di inserire un betoncino armato di spessore 3 cm
posto su ambo i lati del paramento e “omogeneizzando”
mediante il rapporto dei moduli elastici (n = 5) si ottiene:

setto t (cm) b (cm) h (cm) E (daN/cm2) G (daN/cm2) K (daN/cm) V (daN)

1 30 540 280 7500 2500 112159 57554


2 30 120 280 7500 2500 10662 8527
3 30+5x2x3 390 280 7500 2500 152301 80570
tot 275122 146650

∆K = K1 + K HEA − K 0 = + 39020 daN cm → +16,5% Supera di poco il limite di


∆V = Vt1 + VHEA − Vt 0 = +26732 daN → +22,3% rigidezza preso come riferimento
Esempio numerico (analisi FEM)
Sempre nell'ipotesi di trattare il maschio n°3 con betoncino armato di
spessore 3 cm da realizzare su ambo i lati del paramento si procede
mediante modellazione FEM ed analisi pushover sulla parete:
cordolo

Parete nelle condizioni pre-intervento:


E = 7500 daN/cm2; G = 2500 daN/cm2;
Criterio di resistenza di Mohr-Coulomb: fvd = fvd0 + 0,4·σn;
Dove fvd0 = 0,6/1,35 = 0,4 daN/cm2;
Esempio numerico (analisi FEM)
Sempre nell'ipotesi di trattare il maschio n°3 con betoncino armato di
spessore 3 cm da realizzare su ambo i lati del paramento si procede
mediante modellazione FEM ed analisi pushover sulla parete:
cordolo

Parete nelle condizioni post-intervento:


betoncino
Muratura come da pre-intervento;
Betoncino: E = 300000 daN/cm2; εcu = 0,35%; cls C20/25; acciaio B450C;
fyd = 3913 daN/cm2; armatura rete φ 6 maglia 10x10 cm.
Esempio numerico (analisi FEM)
Dalle analisi pushover comparate si ottengono le seguenti curve:

∆K = +2,06%
VERIFICATO
∆V = +0,03%
Spostamento limite (§ 7.8.2.2.2 NTC 2008)

Rigidezza sostanzialmente identica;


Resistenza allo spostamento limite leggermente incrementata.
Esempio numerico – il betoncino
Comparando i 3 diversi modi di procedere visti fin ora si ha:
Metodo 1: Metodo 2: Metodo 3:
∆K = +0,4% ∆K = +16,5% ∆K = +2,06%
∆V = +6% ∆V = +22,3% ∆V = +0,03%
1. Sottostima K e V; 1. Consente di avere 1. Consente di
una stima di K e V determinare K e V in
2. Non dipende
con minori modo accurato;
dalla qualità dei
approssimazioni;
materiali; 2. Dipende dalla
2. Dipende dalla qualità dei materiali;
3. Non dipende
qualità dei
dalle modalità 3. Dipende dalle
materiali;
esecutive; modalità esecutive;
3. Dipende dalle
4. È un metodo 4. Richiede notevoli
modalità esecutive.
semplice. competenze tecniche;
5. Richiede conoscenza
meglio partire da un metodo di calcolo più semplice e,
approfondita dei
se necessario, migliorarne gradualmente l’accuratezza
materiali e dei
particolari esecutivi.
Altre tecniche - reticolari
reticolari: il concetto è analogo a quello della cerchiatura
soltanto che vista la complessità di determinazione la rigidezza
della reticolare viene valutata mediante programma FEM.

interna al varco

esterna al varco
Esempio numerico (analisi FEM)
Ipotizzando di inserire un reticolare composta da piatti in
acciaio S235 larghi 150 mm e spessi 10 mm su ambo i lati del
paramento si ottiene:

Parete nelle condizioni post-intervento:


Muratura come da pre-intervento;
acciaio S235; fyd = 2238 daN/cm2.
Esempio numerico (analisi FEM)
Ipotizzando di inserire un reticolare composta da piatti in
acciaio S235 larghi 150 mm e spessi 10 mm si ottiene:

cordolo

Dati modello:
reticolare
n. nodi 836
n. brick 352
n. beam 66
Esempio numerico (analisi FEM)
Dalle analisi pushover comparate si ottengono le seguenti curve:

∆K = -12,7%
VERIFICATO
∆V = +2,7%
Spostamento limite (§ 7.8.2.2.2 NTC 2008)

Rigidezza inferiore ma entro il limite di riferimento;


Resistenza allo spostamento limite leggermente incrementata.
Esempio numerico (conclusioni tecniche)
Riassumendo le diverse soluzioni fin ora viste si ha:
Cerchiatura metallica composta da profili HEA 240

Lunghezza profili architrave e soglia: 130 cm


Lunghezza profili piedritti: 210 cm
Peso acciaio: 410 kg
Risulta difficoltoso il fissaggio del controtelaio della porta
Esempio numerico (conclusioni tecniche)
Riassumendo le diverse soluzioni fin ora viste si ha:
Betoncino armato di spessore 3 cm su ambo i lati del paramento

Betoncino: 22 m2
Acciaio da armatura: 120 kg
Risulta difficoltoso garantire una corretta realizzazione di:
1. Connessioni con la fondazione;
2. Connessioni con i cordoli.
Esempio numerico (conclusioni tecniche)
Riassumendo le diverse soluzioni fin ora viste si ha:
Inserimento di piatti in acciaio a formare una reticolare metallica

Acciaio da carpenteria: 450 kg


Risulta difficoltoso garantire una corretta realizzazione di:
1. Connessioni con la muratura;
2. Connessioni con i cordoli.
Esempio numerico (conclusioni economiche)
Riassumendo dal punto di vista economico le diverse soluzioni
tecniche presentate si avrebbe, con riferimento al prezziario
della Regione Emilia-Romagna:

1. Cerchiatura metallica in profili HEA 240: ~€ 1.600


2. Betoncino armato spesso 3 cm: ~€ 4.500
3. Reticolare metallica: ~€ 1.800

È evidente che per interventi di modesta portata sia dal punto di


vista tecnico che da quello economico l’intervento più
vantaggioso risulta l’inserimento di una cerchiatura metallica.

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