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Esercizi svolti
9 aprile 2013
Esercizio 1
Si consideri un sistema chiuso in cui si abbia inizialmente aria a 5◦ C, ad
una pressione p1 = 1 bar, che venga in un secondo momento compressa fino
ad una pressione p2 = 10 bar. Calcolare il lavoro, il calore e la variazione di
entropia, per unità di massa, scambiati nel caso in cui l’aumento di pressione
sia realizzato secondo le seguenti trasformazioni reversibili a calore specifico
costante:
1. isoterma (1-2),
2. adiabatica (1-3),
3. isocora (1-5).
Disegnare le trasformazioni sul piano p-v e T-s. Si assuma per semplicità che
l’aria sia un gas ideale caratterizzato da k=1,4 e R=287 J/kg K. Ripetere poi
l’esercizio assumendo che il calore specifico vari con la temperatura secondo
le formule di Langen (usare la tabella fornita a lezione).
Soluzione
Le trasformazioni sono rappresentate qualitativamente nel piano p-v in
Fig. 1.1 e nel piano T-s in Fig. 1.2.
1
Figura 1.1: Rappresentazione della trasformazione sul piano p − v.
2
1. Trasformazione isoterma:
Questo tipo di trasformazione è a temperatura costante, quindi definita
dall’equazione T = cost.
Nel piano p-v, ricorrendo all’equazione di stato dei gas perfetti, è quindi
rappresentabile con un’iperbole equilatera di equazione pv = RT = cost, da
cui si può subito ottenere v1 = 0, 7983m3 .
Per il primo principio della termodinamica, affinché la trasformazione av-
venga senza variazioni di temperatura, il lavoro fornito al sistema per com-
primere il gas, dovrà essere pari al calore ceduto dal sistema verso l’esterno
(infatti, per un sistema chiuso, ∆U = cv ∆T = 0 ⇐⇒ L = −Q).
Z v2 Z v2
dv v2
l12 = −q12 = − pdv = −RT1 = −RT1 ln (1.2)
v1 v1 v v1
dall’equazione di stato dei gas perfetti applicata al caso T = cost,
v2 p1 1
= = (1.3)
v1 p2 β
e quindi:
l12 = −q12 = RT1 lnβ = 183, 81 kJ/kg (1.4)
Essendo una trasformazione a temperatura costante, l’entropia sarà pari a:
q12
∆s12 = − = −0, 6608 kJ/kgK (1.5)
T1
2. Trasformazione adiabatica:
Questo tipo di trasformazione è caratterizzata dall’assenza di scambi di
calore verso l’esterno (q13 = 0) ed è definita dall’equazione pv k = cost. Il
lavoro di variazione di volume associato a questa trasformazione è dato dalla
seguente:
Z v3 Z v3 k−1
k dv k v3 − v1k−1
l13 = − pdv = −p1 v1 k
= −p 1 v 1 = (1.6)
v1 v1 v 1−k
k−1
RT1 p2 k RT1 k−1
= − 1− = β k −1
k−1 p1 k−1
= 185, 64 kJ/kg
Mentre, la temperatura raggiunta dal gas in 2 è derivabile dall’equa-
zione dell’adiabatica reversibile a calore specifico costante, in cui si utilizzi
l’equazione di stato dei gas perfetti:
k−1
T2 = T1 · β k = 537, 02 K (1.7)
3
Una trasformazione adiabatica è anche isoentropica per definizione, ov-
vero ds = 0.
3. Trasformazione politropica:
Questo tipo di trasformazione è caratterizzata dall’equazione pv n = cost,
dove n = (c − cp )/(c − cv ). Analogamente all’adiabatica reversibile:
Z v4 Z v4 n−1
n dv n v4 − v1n−1
l14 = − pdv = −p1 v1 n
= −p1 v1 = (1.8)
v1 v1 v 1−n
n−1
RT1 p2 n RT1 n−1
= − 1− = β n −1
n−1 p1 n−1
= 180, 28 kJ/kg
4. Trasformazione isocora:
4
R v v = cost,
Questo tipo di trasformazione è caratterizzata dall’equazione
per cui, non essendoci variazioni di volume, il termine l15 = v15 pdv è ov-
viamente nullo. Il gas può però essere compresso tramite un’adduzione di
calore, che dal primo principio è calcolabile come segue:
Esercizio 2
Si consideri un compressore dinamico (compressione a flusso stazionario)
che comprima aria a temperatura ambiente, da una pressione p1 = 1 bar a
una pressione p2 = 6 bar. Si determini il lavoro di compressione necessario,
nel caso in cui si realizzino le seguenti trasformazioni reversibili a calore
specifico costante:
1. adiabatica,
2. isoterma,
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il lavoro dell’adiabatica e della politropica reversibili (con esponente n). Si
assuma per semplicità che l’aria sia un gas ideale caratterizzato da k=1,4 e
R=287 J/kg K. Ripetere poi l’esercizio assumendo che il calore specifico vari
con la temperatura secondo le formule di Langen (usare la tabella fornita a
lezione).
Soluzione
Le trasformazioni sono rappresentate qualitativamente nel piano T-s in
Fig. 2.1.
pv k = cost (2.1)
dove k = 1, 4 nel caso in cui il gas sia aria. Poiché, per un gas perfetto,
k = cp /cv e R = cp − cv è facile determinare i valori dei calori specifici:
(
R
cv = k−1 = 0, 72 kJ/kgK
(2.2)
cp = cv · k = 1, 01 kJ/kgK
6
Il lavoro associato alla compressione adiabatica reversibile sarà dato da,
(sistema aperto):
Z p2
l12 = vdp (2.3)
p1
k k−1
= RT1 β k − 1 = 193, 4 kJ/kg
k−1
poiché T1 = 15 + 273, 15 = 288, 15 K e β = pp21 = 6.
La temperatura del gas nel punto 2 sarà ricavabile dalla relazione (2.1),
da cui, utilizzando l’equazione di stato dei gas perfetti, si ottiene:
k−1
T2 = T1 · β k = 480 K (2.4)
7
e dunque:
c − cp m−k
c= = cv (2.8)
c − cv m−1
Per cui si ottiene: c = 0, 62 per la trasformazione 12’ (n=3,8) e c0 = −0, 53
per la 12” (n’=1,23).
Il lavoro associato alla trasformazione 12’ sarà:
Z p 20
l120 = vdp = (2.9)
p1
n n−1
= RT1 β n − 1 = 307, 8 kJ/kg
n−1
1
R p2
δq = dh + vdp ⇒ q12 = (h2 − h1 ) + p1
vdp = (h2 − h1 ) − l12
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Osservazioni
Si osservi che la trasformazione meno dispendiosa risulta essere l’isoter-
ma, a cui è associato un minore lavoro richiesto per la compressione. Tale
trasformazione è tuttavia tecnicamente irrealizzabile, perché richiederebbe
grandi superfici di scambio per poter mantenere costante la temperatura,
nonostante i tempi ridotti. In Fig. 2.1, il lavoro di compressione isoterma (si
ricordi che per una isoterma l = −q) è rappresentabile con l’area A1’1C.
Il lavoro associato all’adiabatica reversibile (corrispondente a una isoen-
tropica, e viceversa2 ), per la definizione di calore specifico a pressione costan-
te3 , può essere visto come il calore scambiato lungo una qualsiasi isobara per
portare il fluido da T1 a T2 : area A1’2C. Analogamente, il lavoro associato al-
la trasformazione politropica reversibile (consideriamo il caso con esponente
n>k), dato dalla (2.9), sarà rappresentato dall’area A1’2’1C.
La stessa figura può essere utile per valutare le differenze tra la politropica
reversibile e la trasformazione adiabatica reale (irreversibile). Entrambe le
trasformazioni sono rappresentabili con la curva 12’. Il lavoro dell’adiabatica
reale sarà però dato dall’area A1’2’D e sarà calcolabile come:
cp T20
l120 ,IRR = cp (T20 − T1 ) = RT1 1 − = (2.15)
R T1
cp n−1
= RT1 β n −1 =
cp − cv
k n−1
= RT1 β n − 1 = 797, 9 kJ/K
k−1
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l120 > lp :
Esercizio 3
Si consideri un sistema cilindro-pistone che non scambia massa con l’e-
sterno e realizza un ciclo termodinamico costituito dalla successione di tre
trasformazioni reversibili:
Soluzione
Le trasformazioni sono rappresentate qualitativamente nei piani p-v e T-s
in Figg. 3.1 e 3.2.
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Figura 3.2: Rappresentazione del ciclo termodinamico sul piano T − s.
|Q2 |
Lu = Q1 − |Q2 | ⇒ η = 1 − (3.2)
Q1
dove Q2 è il calore ceduto, negativo per convenzione, da cui la necessità del
valore assoluto.
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Dall’equazione di stato dei gas perfetti, applicata ad una isoterma:
V2 p1
p1 V1 = p2 V2 ⇒ = (3.5)
V1 p2
Quindi, la (3.4) diventa:
Z V2
dV
L12 = −Q12 = −mRT1 (3.6)
V1 V
V2 p1
= −mRT1 ln = −mRT1 ln
V1 p2
= 232, 45 kJ
12
T2
V2 = mR = 9, 46 · 10−3 m3 (3.13)
p2
A questo punto, sostituendo in Eqq. (3.7) e (3.8), si ha:
Q23 = 441, 5 kJ
L23 = −126 kJ
negativo perché fatto dal sistema sull’ambiente esterno (energia uscente dal
sistema).
Il calore totale scambiato risulta invece:
|Q12 |
η =1− = 0, 473 (3.18)
Q23
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Esercizio 4
Si consideri di avere 1 kg di azoto a pressione atmosferica, in un am-
biente di 1 m3 che non può scambiare massa con l’esterno. Il gas viene poi
sottoposto a un ciclo termodinamico così composto:
Rappresentare il ciclo sul piano p-v e determinare il lavoro netto del ciclo e
il calore totale scambiato. Ripetere poi l’esercizio assumendo che la prima
trasformazione dia un’adiabatica reversibile e che il calore specifico vari con la
temperatura secondo le formule di Langen (usare la tabella fornita a lezione).
Soluzione
Le trasformazioni sono rappresentate qualitativamente nel piano p-v in
Fig. 4.1.
Si inizi con il considerare che l’azoto è un gas biatomico con peso mo-
lecolare M = 28, 01 kg/kmol da cui si può ricavare R = 8314/28, 01 =
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296, 8 J/kgK e k = 7/5 = 1, 4. Poiché, per un gas perfetto, k = cp /cv e
R = cp − cv , si ottiene:
(
R
cv = k−1 = 0, 742 kJ/kgK
(4.1)
cp = cv · k = 1, 04 kJ/kgK
1. Trasformazione politropica:
La temperatura raggiunta dal gas dopo la compressione sarà calcolabile
dall’equazione della politropica:
n−1
T2 = T1 β n = 450 K (4.3)
2. Trasformazione isocora:
Questo tipo di trasformazione è caratterizzata dall’equazione V = cost
(V3 = V2 = 0, 382 m3 ), per cui, non essendoci variazioni di volume, il termine
RV
L23 = V23 pdV è ovviamente nullo.
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Il gas può però essere espanso tramite una sottrazione di calore, che dal
primo principio è calcolabile come segue:
3. Trasformazione isobara:
Questo tipo di trasformazione è caratterizzata dall’equazione p = cost.
Il lavoro di espansione libera sarà pari a:
Z V1
L31 = − pdV = p(V3 − V1 ) = −61, 8 kJ (4.9)
V3
Il lavoro netto del ciclo sarà quindi dato dalla somma algebrica dei lavori
associati alle diverse trasformazioni (si ricordi che la trasformazione isocora
è a lavoro di variazione di volume nullo):
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La temperatura iniziale rimane definita dall’equazione di stato dei gas
perfetti (pressione atmosferica: p1 = 1 bar):
p1 V1
T1 = = 337 K (4.13)
mR
Poiché β = 3, 5, p2 = 3, 5 bar.
1. Trasformazione adiabatica:
Per calcolare la temperatura raggiunta dal gas dopo la compressione at-
traverso l’equazione dell’adiabatica reversibile, occorre utilizzare la seguente:
k−1
T2 = T1 β k (4.14)
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k̄(4) −1
(4)
T2 = T1 β k̄(4) = 479, 5911 K (4.23)
da cui si vede che la temperatura non cambia significativamente.
Dall’equazione dei gas perfetti è poi possibile calcolare il volume alla fine
della compressione:
RT2
V2 = = 0, 406 m3 (4.24)
p2
Il lavoro della compressione adiabatica sarà pari a:
Z V2 Z V2
k̄ dV
L12 = − pdV = −p1 V1 k̄
(4.25)
V1 V1 V
RT1 k̄−1
= β k̄ − 1
k̄ − 1
= 107, 64 kJ
2. Trasformazione isocora:
Questo tipo di trasformazione è caratterizzata dall’equazione V = cost
(V3 = V2 = 0, 406 m3 ), per cui, non essendoci variazioni di volume, il termine
RV
L23 = V23 pdV è ovviamente nullo.
Il calore dal primo principio è funzione di cv che calcoleremo come valore
medio tra T2 e T3 :
p3 V3
T3 = = 137, 03 K (4.27)
mR
da cui: Q23 = −253, 2 kJ.
3. Trasformazione isobara:
Questo tipo di trasformazione è caratterizzata dall’equazione p = cost.
Il lavoro di espansione libera sarà pari a:
Z V1
L31 = − pdV = p(V3 − V1 ) = −59, 40 kJ (4.28)
V3
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Mentre per il calore avremo:
Il lavoro netto del ciclo sarà quindi dato dalla somma algebrica dei lavori
associati alle diverse trasformazioni (si ricordi che la trasformazione isocora
è a lavoro di variazione di volume nullo):
Esercizio 5
Si consideri di far evolvere in una turbina dinamica una portata di vapore
acqueo di 80 kg/s, inizialmente alla temperatura di 550◦ C. Sapendo che
il salto di pressione è ∆p = 179 bar, valutare la differenza percentuale di
potenza meccanica estraibile nel caso in cui sia pf = 1 bar e pf = 0, 01 bar.
Si consideri che la trasformazione di espansione sia un’adiabatica reversibile.
Soluzione
La potenza meccanica estraibile da una turbina è pari a:
Pmecc = ṁ · lt (5.1)
lt = hi − hf (5.2)
Caso 1: pf = 1bar
L’entalpia nel punto 3 può essere determinata dalle tabelle del vapore
surriscaldato, in funzione di Ti = 550◦ C e pi = ∆p + pf = 180 bar:
hi = 3416, 1 kJ/kg
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Per determinare l’entalpia del punto finale, essendo la trasformazione
isoentropica, si può sfruttare l’informazione sull’entropia si = sf , dove, dalle
tabelle del vapore surriscaldato, si = 6, 4069 kJ/kgK.
A questo punto, è possibile calcolare il titolo di fine espansione, da cui
poi sarà possibile ottenere il valore di entalpia nel punto finale. Il titolo può
essere calcolato con la regola della leva, dove il pedice cli si riferisce alla curva
limite inferiore, cioè alle condizioni di liquido saturo , mentre cls si riferisce
alla curva limite superiore, cioè alle condizioni di vapor saturo:
sf − scli 6, 4069 kJ/kgK − 1, 3027 kJ/kgK
x= = = 0, 84 (5.3)
scls − scli 7, 3598 kJ/kgK − 1, 3027 kJ/kgK
Per lo stesso principio:
hf − hcli
x = ⇒ (5.4)
hcls − hcli
hf = x(hcls − hcli ) + hcli =
= 0.84 · (2675, 4 kJ/kg − 417, 51 kJ/kg) + 417, 51 kJ/kg
= 2314.14 kJ/kg
Da cui:
Pmecc,1 = ṁ · lt = ṁ · (hi − hf ) = 88, 16 M W (5.5)
Caso 2: pf = 0, 01bar
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Per lo stesso principio:
hf − hcli
x = ⇒ (5.7)
hcls − hcli
hf = x(hcls − hcli ) + hcli =
= 0, 71 · (2514, 4 kJ/kg − 29, 34 kJ/kg) + 29, 34 kJ/kg
= 1795, 32 kJ/kg
4 dTsat
dpsat = Tsat ∆v
r , con r calore latente
21