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CENNI DI TEORIA DEGLI INSIEMI

PER LA TOPOLOGIA

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TOPOLOGIA

Dal greco topos (luogo) e (logos) (studio)

Geometria della gomma

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L'opera di Bourbaki
(1939). Livre I: Théorie des ensembles
(1942). Livre II: Algèbre
(1940). Livre III: Topologie
(1949). Livre IV: Fonctions d'une variable réelle
(1953). Livre V: Espaces vectoriels topologiques
(1952). Livre VI: Intégration
(1961). Livre VII: Algèbre commutative

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Eulero a Konigsberg (Kalinigrad) nel 1736
Come attraversare una sola volta i sette ponti sul ume Pregel?

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Su Topolino

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RICONOSCETE IL TESTO DI QUESTA CANZONE?

Ho sbagliato tante volte nella vita


Chissà quante volte ancora sbaglierò
In questa piccola parentesi innita
Quante volte ho chiesto scusa e quante no
È una corsa che decide la sua meta
Quanti ricordi che si lasciano per strada
Quante volte ho rovesciato la clessidra
Questo tempo non è sabbia ma è la vita che passa, che passa

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RICONOSCETE IL TESTO DI QUESTA CANZONE?

Ho sbagliato tante volte nella vita


Chissà quante volte ancora sbaglierò
In questa piccola parentesi innita
Quante volte ho chiesto scusa e quante no
È una corsa che decide la sua meta
Quanti ricordi che si lasciano per strada
Quante volte ho rovesciato la clessidra
Questo tempo non è sabbia ma è la vita che passa, che passa

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Omeomorsmo

Guarda il graco di un'arcotagente

che essendo bicontinua e biettiva


tra l'innita retta dei reali
e una sua parte degli estremi priva

ci spiega che possiam pensare uguali


tutti i segmenti aperti e l'innito.

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Cardinalità

Vediamo ora come si denisce il numero di elementi di un insieme.


Due insiemi A e B si dicono equipotenti se esiste una corrispondenza biunivoca tra
di essi (cioè una funzione che mette in relazione ogni elemento di A con uno e uno
solo elemento di B e viceversa). Se per esempio A è l'insieme dei numeri naturali
da 1 a 3,
A = {1, 2, 3}
e B è l'insieme dei numeri naturali da 4 a 6,
B = {4, 5, 6}
si può denire la seguente corrispondenza biunivoca
f : A → B
x 7 → x +3
che manda 1 in 4, 2 in 5 e 3 in 6. A e B sono dunque equipotenti.

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Se prendiamo ora l'insieme C delle province del Veneto che cominciano per la
lettera V,
C = {Venezia, Verona, Vicenza}
Vediamo che anche C è equipotente a B . Possiamo per esempio considerare la
corrispondenza biunivoca
f : B → C
4 →
7 Venezia
5 → 7 Verona
6 → 7 Vicenza
La relazione di equipotenza è una relazione riessiva (ogni insieme è equipotente a
se stesso), simmetrica (se A è equipotente a B anche B è equipotente ad A) e
transitiva (se A è equipotente B e B e equipotente a C allora A è equipotente a
C ). E' chiaro che tutti gli insiemi formati da tre elementi sono equipotenti. Si
denisce dunque come cardinalità il numero di elementi che possiede un'insieme e
tutti gli insiemi equipotenti ad esso. In particolare è utile considerare l'insieme di
tutti i numeri naturali da 1 a n che ha evidentemente cardinalità n.

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Tutta questa denizione può sembrare un'inutile e stucchevole pedanteria da
matematici se si considerano solo gli insiemi niti ma diventa signicativa se si
considerano anche quelli inniti. La cardinalità di N, l'insieme di tutti i numeri
naturali si indica ℵ0 , dove ℵ è la prima lettera sia dell'alfabeto ebraico che di
quello fenicio. Tutti gli insiemi equipotenti a N vengono detti numerabili. Si può
vedere dunque che l'insieme A di tutti i numeri pari
A = {2n|n ∈ N}
è numerabile: si può denire la seguente corrispondenza biunivoca
f : N → A
x 7 → 2x
I numeri pari che a prima vista sembrerebbero meno (la metà?) di tutti i numeri
naturali sono in realtà in egual numero. Allo stesso modo anche l'insieme B di
tutti i multipli di 777 sarà numerabile. Basterà considerare la corrispondenza
biunivoca
f : N → B
x 7→ 777x

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Anche l'insieme Z di tutti i numeri interi, è numerabile. Si puo' usare la
corrispondenza biunivoca
f : N → Z
0 7 → 0
1 7→ 1
2 7→ −1
3 7→ 2
4 7→ −2
5 7→ 3
.. ..
. 7→ .
Il termine numerabile vuol dire appunto, che si può enumerare ovvero elencare in
modo ordinato. In fondo dare una corrispondenza biunivova con N vuol dire
proprio riuscire a mettere in ordine, a contare, dicendo chi è il primo elemento, chi
è il secondo, chi è il terzo e così via. In questo caso abbiamo ordinato gli elementi
di Z nel seguente modo:
0, 1, −1, 2. − 2, 3, −3, 4, −4, . . .

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Consideriamo ora l'insieme Q dei numeri razionali. Si riesce anche in questo caso,
con un pochino di fatica in più a dimostrare che si tratta di un insieme
numerabile. Partiamo dai razionali positivi e scriviamoli in una tabella
1/1 → 2/1 3/1 4/1 5/1 ...
. . . .
1/2 2/2 3/2 4/2 5/2 ...
. . . .
1/3 2/3 3/3 4/3 5/3 ...
. . . .
1/4 2/4 3/4 4/4 5/4 ...
. . . .
1/5 2/5 3/5 4/5 5/5 ...
.. .. .. .. ..
. . . . .

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Ora seguendo l'ordine suggerito dalle frecce e cancellando le frazioni che non sono
ridotte ai minimi termini otteniamo:
1, 2, 1/2, 1/3, 3, 4, 3/2, 2/3, 1/4, 1/5, 5, ...
Facendo lo stesso lavoro e usando la stessa idea usata per ordinare i numeri interi
si ottiene
0, 1, −1, 2, −2, 1/2, −1/2, 1/3, −1/3, 3, −3, 4, −4, 3/2, −3/2, 2/3, −2/3...
A questo punto lo studente potrebbe pensare che tutti gli insiemi inniti siano
numerabili, ma non è così.

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Cardinalità del continuo

Se si considera l'insieme R dei numeri reali non si riesce a trovare nessuna biezione
con N. Abbiamo dunque un'insieme di cardinalità maggiore ad ℵ0 . Diremo che
un'insieme B ha cardinalità maggiore di un'insieme A se non si riesce a trovare una
corrispondenza biunivoca tra di essi ma A è equipotente ad un sottoinsieme di B .
Vediamo che [0, 1] non è numerabile:

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Argomento diagonale

0, 2 1 6 3 9 5 3 5 ...
0, 1 9 1 7 4 3 0 8 ...
0, 1 3 1 1 4 7 7 1 ...
0, 5 2 6 9 7 6 9 4 ...
0, 9 8 8 0 4 7 0 8 ...
0, 7 3 6 7 5 3 4 1 ...
0, 4 5 4 8 9 1 0 3 ...
0, 2 2 1 7 0 2 7 7 ...
.. .. .. .. ..
. . . . .

Il numero 0, 30205418 . . . non può essere nella lista!

Abbiamo dunque due tipi di innito diversi, quello numerabile di N e quello detto
del continuo di R. Ma non nisce qui!

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L'insieme delle parti

Dato un qualsiasi insieme A si puo' denire il suo insieme delle parti P(A) (cioè
l'insieme di tutti i sottoinsiemi di A). Per gli insiemi niti si può anche dimostrare
facilmente che se A ha cardinalità n, P(A) ha cardinalità 2n .
Si ha inoltre che
2A = {f : A → {0, 1}funzione }
coincide con P(A). Infatti per ogni funzione f −1 (1) ∈ P(A).
Abbiamo che
|R| = c = 2ℵ0

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Il Teorema di Cantor

Il matematico tedesco Georg Ferdinand Ludwig Philipp Cantor dimostrò che dato
un qualsiasi insieme A il suo insieme delle parti P(A) (cioè l'insieme di tutti i
sottoinsiemi di A) ha sempre cardinalità maggiore. Per gli insiemi niti il risultato
è piuttosto evidente.
Applicato agli insiemi inniti però ci mostra che esiste un'innità di inniti diversi.
Si puo' infatti partire da N, considerare il suo insieme delle parti e poi ancora
l'insieme delle parti dell'insieme delle parti e così via. Si trova in questo modo
ogni volta un innito più grande.

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L' Ipotesi del Continuo

Insomma se ad un certo punto ci sembrava di avere chiaricato un pochino il


concetto di innito con la denizione di numerabile ma adesso ci sembra tutto
ancora più confuso. Neppure alla domanda se esistano insiemi inniti tra N e R si
riesce a dare una risposta. Ci ha provato lo stesso Cantor per anni e poi diversi
altri grande matematitici e alla ne si è scoperto che non esisteva una risposta a
questa domanda. Non si poteva dimostrare nè un'aermazione nè il suo contrario.
Bisognava introdurre un assioma. Si ha dunque la così detta ipotesi del continuo
che aerma appunto che non esiste nessun numero cardinale tra il numerabile e il
continuo. Si puo' dunque cercare di dimostrare dei teoremi in un sistema
assiomatico in cui sia presente l'ipotesi del continuo oppure in un sistema
assiomatico in cui non sia presente.

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L'Antinomia di Russel

In tutto questo sovrabbondare di insiemi inniti ci chiediamo se esista un innito


più grande di tutti, il grande Ω l'insieme di tutti gli insiemi. Ma ecco che la celebre
Antinomia di Bertrand Russel ci mostra che Ω è contraddittorio e non ha senso.

Ω = T1 ∪ T2 con T1 ∩ T2 = ∅ dove T1 è l'insieme di tutti gli insiemi che


appartengono a se stessi
T1 = {A ∈ Ω|A ∈ A}
e T2 è l'insieme di tutti gli insiemi che non appartengono a se stessi
T2 = {A ∈ Ω|A ∈/ A}.

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