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Questioni di parallelismo
3. (rette tagliate da una trasversale). Se due rette tagliate da una trasversale
formano
a) o due angoli alterni interni uguali;
b) o due angoli alterni esterni uguali;
c) o due angoli corrispondenti uguali;
d) o due angoli coniugati interni supplementari;
e) o due angoli coniugati esterni supplementari;
2
allora risultano uguali tutti gli angoli alterni interni, alterni esterni, e
corrispondenti; e risultano supplementari tutti gli angoli coniugati
interni e coniugati esterni.
Viceversa, supponiamo per assurdo che DE non sia parallela a BC. In tal
caso esisterebbe un punto F su BC, distinto da E, in cui la parallela ad AB
condotta da D interseca BC. Per quanto visto sopra CD : CA = CF : CB , quindi
CE = CF , contro l’ipotesi.
La disuguaglianza triangolare
E ora un classico.
11. Proposizione. In un triangolo, la somma delle lunghezze delle
mediane è minore del perimetro.
• Dimostrazione.
Dimostrazione 2.
Intermezzo analitico
Può essere interessante riportare l’approccio analitico al concetto di
potenza di un punto rispetto ad una circonferenza, come proposto nel testo
“Il metodo delle coordinate” di Prodi-Foà, come caso di una proprietà
geometrica può essere dedotta attraverso relazioni algebriche.
Si definisce quindi potenza del punto O rispetto alla circonferenza data la quantità
d 2 − r2 .
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Il punto P, situato sulla retta dei centri, dista dalla circonferenza di centro
2
( AB − r ) − R2
A e raggio R la lunghezza x= , e dalla circonferenza di centro
2AB
2
( AB − R) − r 2
B e raggio r la lunghezza y= . Tali lunghezze sono state
2AB
determinate imponendo l’uguaglianza delle potenze di P rispetto alle due
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x ( x + 2R) = ( AB − R − r − x ) ( AB − R − x + r )
circonferenze: . Dimostriamo che la
y = AB − R − r − x
perpendicolare per P alla retta dei centri è il luogo dei punti che hanno la
stessa potenza rispetto alle due circonferenze. Sia M un punto su questa
retta; allora la potenza di M rispetto alla circonferenza di centro A è
2
MN 2 = AM 2 − R 2 = MP 2 + ( R + x ) − R 2 , mentre rispetto alla circonferenza di
2
centro B è MQ 2 = BM 2 − r 2 = MP 2 + (r + y) − r 2 . La tesi segue dall’uguaglianza
dei membri di destra.
18. L’omotetia
Si tratta di una trasformazione del piano euclideo che “dilata” le distanze
dei punti da un determinato centro, indicato con A, e che lascia invariate
le rette passanti per A (che si dicono rette unite).
Dimostrazione
Ragioniamo sul lato AB. Si conducano da O le altezze relative ai lati AB,
BC, CA. I triangoli AOF e FOB hanno la stessa altezza, così come i
Area ( AOF ) AF Area ( ACF )
triangoli ACF e CFB. Di conseguenza, = = . Per
Area ( FOB) FB Area (CFB)
a c a−c " %
una nota proprietà delle proporzioni $ = = ' , si ha
#b d b−d&
Area ( AOC ) Area ( ACF ) − Area ( AOF ) AF
= = .
AreA ( BOC ) Area (CFB) − Area ( FOB) FB
Ragionamenti analoghi condotti sui lati AC e BC conducono alle relazioni:
Area ( AOB) AE Area ( AOB) BD
= , e = , da cui segue la tesi per moltiplicazione
AreA ( BOC ) EC AreA ( AOC ) CD
Area ( AOB) Area ( AOC ) Area ( BOC ) BD AF EC
1= ⋅ ⋅ = ⋅ ⋅ .
AreA ( AOC ) Area ( BOC ) Area ( AOB) CD FB AE
Vediamo adesso una costruzione “classica” che utilizza quanto visto fino
ad ora.
Il cerchio dei nove punti
Consideriamo, al solito un triangolo ABC.
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