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Università degli Studi di Firenze

Facoltà di Agraria
Corso di Laurea in Scienze forestali e ambientali (l-20)
Tesi di laurea triennale

Materia di tesi: Costruzioni forestali

Nuovi sviluppi nell’impiego di biomateriali


nelle costruzioni rurali.
L’uso della paglia come materiale da costruzione per strutture a
elevata efficienza energetica.

Relatore:
Chiar.mo Dott. Leonardo Conti
Correlatore: Tesi di laurea di:
Ing. Mariangela Pucci Luca Bonotti

Anno accademico 2010-2011


Indice

1. Introduzione ...................................................................................................... 4
2. I materiali .............................................................................................................. 7
2.1 La paglia........................................................................................................... 7
2.1.1 Brevi cenni storici ...................................................................................... 9
2.1.2 Caratteristiche chimico-fisiche e meccaniche ..................................... 10
2.1.3 Impatto ambientale ................................................................................ 23
2.1.4 Prezzo e reperibilità .................................................................................. 1
2.1.5 Caratteristiche balle da costruzione .......................................................... 1
2.2 Gli intonaci ...................................................................................................... 2
Composizione .................................................................................................... 4
Tipologie di intonaci .......................................................................................... 4
Intonaci a base di calce ...................................................................................... 6
Intonaci a base di terra cruda ............................................................................ 8
Caratteristiche intonaci.................................................................................... 12
3. Tecniche e modi d’impiego .............................................................................. 17
3.1 Load Bearing o Nebraska ............................................................................... 17
3.2 Post and Beam ............................................................................................... 18
3.3 GREB .............................................................................................................. 19
3.4 Aspetti critici della costruzione con le balle di paglia...................................... 23
4. Edifici in paglia: caratteristiche e performances ............................................... 26
Emissione e sequestro di CO2 .............................................................................. 26
Isolamento termico ............................................................................................. 29
Resistenza alle onde sismiche .............................................................................. 31
Resistenza al fuoco .............................................................................................. 33

2
Prezzo.................................................................................................................. 34
5. Il quadro normativo ......................................................................................... 36
5.1 In Italia........................................................................................................... 36
5.1.1 Normativa di riferimento per l’impiego della paglia come materiale non
portante .......................................................................................................... 36
5.1.2 Normativa di riferimento per l’impiego della paglia come materiale
portante .......................................................................................................... 38
5.2 Nel mondo ..................................................................................................... 38
5.3 Europa ........................................................................................................... 40
6. Applicazioni per la filiera agro-forestale ........................................................... 44
Produzione di materiale da costruzione ............................................................... 44
Realizzazione di annessi e strutture aziendali ...................................................... 44
Edilizia pubblica in aree protette e parchi ............................................................ 47
Attività formative e didattiche ............................................................................. 48
7. Il progetto Edilballa.......................................................................................... 50
7.1 Fasi del progetto ............................................................................................ 50
7.2 Fase di indagine conoscitiva ed animazione. .................................................. 52
7.2.1 Risultati preliminari indagine conoscitiva ................................................ 53
7.3 Fase di sperimentazione e definizione linee guida ......................................... 58
7.4 Fase di progetti pilota e monitoraggio ........................................................... 59
8. Conclusioni ...................................................................................................... 61
8.1 Criticità .......................................................................................................... 61
8.2 Le soluzioni possibili .................................................................................. 61
8.3 Conclusioni ................................................................................................ 62
9. Bibliografia .......................................................................................................... 64
10. Ringraziamenti .............................................................................................. 67

3
1. Introduzione
L’attuale situazione economica ed ambientale ha reso tutti più consapevoli
dell’importanza dell’efficienza energetica e della riduzione della pressione antropica
sull’ambiente.
Il settore edile è una delle attività con maggiore impatto sull’ambiente e sul
territorio sia direttamente per il consumo di suolo che provoca, sia indirettamente per
l’impatto relativo al ciclo di vita di prodotti e processi usati nelle costruzioni; nonostante la
recente proliferazione di prodotti dai nomi che rimandano a fittizie qualità
ecologiche, tale settore è tra i maggiori responsabili di un vertiginoso ed irreversibile
consumo di suolo spesso per fini speculativi lungi dal rispecchiare le necessità
abitative dei territori (Bonotti e Conti,2011).
Negli ultimi 10 anni sono stati consumati mediamente circa 500 km2/anno di suolo 1,
da opere edilizie, e il consumo di suolo è considerato uno dei maggiori contribuenti
alla degradazione del paesaggio e del dissesto idrogeologico .
Appare evidente che l’impiego di materiali e tecniche costruttive che riducano al
minimo l’impatto ambientale degli edifici, considerato nella sua totalità (from cradle
to grave) dalle tecniche di valutazione di impatto di prodotti e processi Life Cycle
Assessment (LCA)2, sia un aspetto fondamentale ed imprescindibile che le nuove
costruzioni dovrebbero rispettare.
A tale riguardo pochi conoscono la disponibilità di un materiale da costruzione
economico, a impatto e km zero, quale la paglia che in molti casi semplifica le
tecniche costruttive permettendo anche il ricorso all’autocostruzione.
Nel settore agro-forestale il problema del consumo di suolo è ancor più sentito
poiché esiste un’effettiva competizione tra i vari possibili usi del suolo, ed al di là di
aspetti legati alla speculazione edilizia vera e propria , in ambito rurale e forestale il
consumo irreversibile di suolo è sempre una scelta controproducente.
Da tempo il DEISTAF svolge attività di ricerca sulla reversibilità delle costruzioni cercando di

1
Rapporto “Ambiente Italia 2011” sul consumo di suolo a cura di Centro ricerce sui consumi di suolo-CRSC.

2
Il Life Cycle Assessment (Valutazione del Ciclo di Vita) è un metodo oggettivo di valutazione e quantificazione
dei carichi energetici ed ambientali e degli impatti potenziali associati ad un prodotto/processo/attività lungo
l’intero ciclo di vita, dall’acquisizione delle materie prime al fine vita (“dalla Culla alla Tomba”). Fonte ISPRA

4
individuare soluzioni che permettano il riutilizzo di gran parte dei materiali utilizzati
nella costruzione, ma soprattutto il ripristino della situazione ante operam; si
contrappone al consumo di suolo il suo “usufrutto” temporaneo: “Mentre una
modifica ambientale permanente conduce ad un consumo del territorio
praticamente irreversibile, una temporanea costituisce solo un “prestito” che la
Comunità fa all’operatore, destinato a concludersi con il ripristino delle condizioni
antecedenti[…]” (Pellegrini e Monti , 2009)

Soprattutto in ambito rurale, per quanto concerne annessi, ricoveri, strutture


ricettive o strutture in aree protette e/o parchi, la possibilità di impiegare materiali a
basso impatto ambientale, facilmente rimovibili e smaltibili diventa una condizione
indispensabile per una corretta e razionale gestione di risorse naturali collettive,
limitate ed esauribili come il suolo.

Il D.P.G.R. n.5/2007 “Regolamento attuativo della LR n.1/2005 sul Governo del


territorio” prescrive, nella costruzione di nuovi annessi o manufatti precari,
l’impossibilità di modificare la morfologia dei luoghi e la possibilità di ripristinare la
situazione precedente alla costruzione 3.

L’utilizzo di tecniche costruttive che impieghino legno e paglia potrebbe consentire,


oltre alla riduzione dell’impatto antropico sull’ambiente, anche una riattivazione di
una filiera che va dalla produzione della materia prima all’utilizzo finale, destinando
il surplus di migliaia di tonnellate di paglia a usi alternativi (Staniforth, 1982); inoltre
come si è già verificato per il legname, favorire soluzioni progettuali per l’impiego
razionale di risorse locali può rappresentare uno stimolo innovativo per lo sviluppo
dell’economia in aree marginali, garantendo al contempo modelli elevati di
fruizione, di trasformazione, di costi contenuti e di smaltimento ecocompatibili
(Sorbetti Guerri et al., 2009).

Nel resto d’Europa e del Mondo l’impiego delle balle di paglia per la realizzazione di
svariate tipologie di edifici è ormai consolidato, specialmente in ambito rurale,
mentre in Italia tarda ad affermarsi un diffuso impiego di materiali dal ridotto
impatto ambientale.In particolar modo la carenza di linee guida e normative che

3
Art. 6, comma 2 ,D.P.G.R n.5 09/02/2007 Regione Toscana

5
prescrivano il corretto utilizzo e dimensionamento delle strutture in balle di paglia,
la difficoltà di reperire tecnici e progettisti qualificati nell’impiego di tali materiali e
le difficoltà di approvvigionamento del materiale con caratteristiche omogenee ed
idonee all’impiego rappresentano gli ostacoli maggiori alla diffusione di tali materiali
nelle strutture rurali e non solo.

Tali fattori inoltre spesso contribuiscono a rendere meno conveniente


economicamente l’adozione di soluzioni a basso impatto ambientale o a vanificare i
possibili benefici dell’impiego di materiali ad elevata efficienza energetica a causa di
progettazioni e costruzioni avvenute senza le necessarie conoscenze specifiche.

Si analizzeranno brevemente le caratteristiche e le tecniche costruttive con cui può


essere impiegata la paglia, il cui utilizzo come materiale da costruzione è ancora raro
in Italia; quindi si approfondiranno alcune applicazioni pratiche e il progetto avviato
dal DEISTAF per favorire l’impiego di tali tecniche nella costruzione di strutture agro-
forestali e per la creazione di una filiera specifica per la produzione di balle di paglia
idonee alla costruzione.

6
2. I materiali
Quando si parla di materiali da costruzione naturali possiamo intendere un varietà
molto ampia di prodotti; in particolare si rivolge l’attenzione a materiali derivanti da
risorse naturali rinnovabili come la paglia, mentre a calce e terra cruda anch’essi di
origine naturale ma derivano da fonti non rinnovabili come il suolo.
Si esporrano adesso le proprietà utili a fini costruttivi dei materiali considerati e le
problematiche di impatto ambientale degli stessi.

2.1 La paglia
Non si andranno qui a esaurire completamente gli argomenti relativi alla
caratterizzazione del materiale paglia dal punto di vista delle costruzioni, in quanto
già affrontati in precedenza da altre ricerche (Cibecchini, 2008), ma si intende fare
un riepilogo di quali caratteristiche sono più significative ai fini dell’impiego della
paglia come materiale da costruzione e di aggiornare quanto già trattato sui nuovi
sviluppi emersi in questi anni.

La paglia è costituita dagli steli residui della trebbiatura dei cereali, piegati, pressati
all’interno di apposite macchine e legati con 2-3 fili di materiale plastico o metallico
in balle di forma prismatica o cilindrica.Le specie da cui si ricava solitamente paglia
sono: avena, farro, frumento sia tenero sia duro, miglio, orzo, riso e segale; può
essere ricavata anche dalla fibra di altre piante (canapa, lino).

Solitamente in ambito agricolo la paglia viene utilizzata come lettiera, pacciamatura


o come elemento integrativo del foraggio, ma di fatto costituisce uno “scarto” della
produzione cerealicola e la sua raccolta e stoccaggio rappresenta un costo per
l’agricoltura, tant’è che spesso viene bruciata o lasciata in campo .

Le balle vengono prodotte da raccogli-imballatrici, che raccolgono e comprimono il


materiale in balle legandolo con fili di nylon o altro materiali.

7
Fig. 1 Pick-up imballatrice tradizionale. Fig. 2 Scivolo di uscita balle imballatrice
tradizionale.

In un imballatrice tradizionale il foraggio in andana viene raccolto dal raccoglitore


chiamato pick-up, spostato lateralmente dalla coclea, inviato nella camera di
compressione dall’infaldatore che può essere a vite oppure a o a coltello, ed infine
compresso dal movimento alternativo del pistone, per poi essere legato dai legatori.

Le balle prismatiche vengono prodotte in 2 misure “classiche”:


• Balle a 2 fili 38x46x92 cm ,peso tra 23-30 kg.
• Balle a 3 fili 40x58x118 cm , peso tra 34-43 kg
Recentemente si è diffuso anche la produzione di balle prismatiche di grandi
dimensioni:
• Jumbo bales 120x100x240 cm, peso oltre 400 kg

Fig. 3 Balle prismatiche a 2 e 3 fili, dimensioni.

8
Le più interessanti dal punto di vista costruttivo sono le prime due, in quanto
possono essere movimentate a mano e sono quindi adatte a tecniche costruttive in
economia o che mirino al minimo impatto ambientale.

Si possono impiegare proficuamente anche le Jumbo bales a patto di movimentarle


con adeguati mezzi, come nel caso dell’edificio realizzato nella Provincia Autonoma
di Bolzano nel 2007 da Schmidt e Schwarz; si tratta dell’edificio in paglia più grande
d’Europa, costruito con la tecnica autoportante, in cui è la paglia ad avere funzione
strutturale (tecnica Nebraska).

2.1.1 Brevi cenni storici


Le costruzioni in balle di paglia nascono alla fine dell’Ottocento in America,
parallelamente all’invenzione della macchina imballatrice.

I coloni del Nebraska dovendo costruire le loro case prima dell’arrivo dell’inverno,
data la scarsità di legname da
costruzione, costruirono delle case
semplicemente disponendo le balle
una sopra l’altra come fossero
mattoni, intonacandole con fango
per mantenerle unite e usando il
legname per la costruzione del
tetto.

Fig. 4 La "Pilgrim Holiness Church" ad Arthur,


Nebraska, USA costruita nel 1927 con balle di
paglia d'orzo e intonacata con fango(2010).

Negli anni a vernire furono perfezionate tecniche di costruzione e di intonacatura


che permisero di avere edifici con una durata superiore ed un miglior comfort
abitativo.

Negli anni Ottanta, in Europa, in particolare Irlanda e d Inghilterrra cominciarono a


rivalutare antiche tecniche costruttive che usavano materiali naturali quali terra

9
cruda, paglia e legno e si iniziarono a rivisitare tali tecniche in un’ottica più moderna,
sulla spinta della diffusione di una maggiore coscienza delle problematiche
ambientali

Più recentemente in Canada, a metà degli anni Novanta, partendo da una tecnica
costruttiva molto diffusa e consolidata in tutto il Nord America, ovvero il balloon
frame 4 ed adattandola all’utilizzo di presse di paglia come materiale di
tamponamento ed isolamento , viene elaborata la tecnica GREB, poi perfezionata in
Francia e recentemente introdotta anche in Italia.

2.1.2 Caratteristiche chimico-fisiche e meccaniche

Chimico-fisiche
La paglia non va confusa con il fieno, infatti essa è costituita solamente dallo stelo
dei cereali ed è quindi priva delle parti più ricche di zuccheri e proteine della pianta,
per questo tende a rimanere stabile del tempo se non esposta ad eccessiva umidità.

Lo stelo del cereale assolve alle funzioni di sostegno e conduzione dei nutrienti,
ruolo analogo a quello del fusto nelle piante arboree e la sua composizione chimica
è difatti vicina a quella del legno, ovvero è composta da lunghe catene di cellulosa
immerse in una matrice di lignina ed emicellulosa arricchita di cere e silicati che le
conferiscono (Jones, 2006; King 2006) caratteristiche di resistenza e durevolezza .

Esistono differenze, seppur minime, nella composizione chimica della paglia dei vari
cereali: ad esempio la paglia di riso è ricca in elementi inorganici, come il diossido di
silicio, che la rendono più resistente alla decomposizione.

Le fibre della paglia, nonostante il basso contenuto di azoto e di acqua, possono


andare incontro a fenomeni di decomposizione in seguito all’attacco di
microorganismi. I fattori che rendono la paglia suscettibile di tali attacchi e che

4
Sistema costruttivo standardizzato basato sull'utilizzazione di listelli provenienti direttamente dalla
lavorazione industriale del legno, nelle loro dimensioni standard, affiancati a distanza modulare (40,6 cm) .
L'assemblaggio delle parti avviene con l'impiego di chiodi d'acciaio, in sostituzione dei tradizionali incastri,
l'irrigidimento della struttura è ottenuto per mezzo di doghe di rivestimento o di copertura.

10
possono quindi comprometterne le caratteristiche strutturali sono:

• Umidità;

• Temperatura;

• Disponibilità di ossigeno;

• Nutrienti;

Per quanto concerne il contenuto di umidità se questa non supera il 15% (nei codici
americani tale valore è elevato fino al 20%) del peso secco della balla, il rischio di
marcescenze non sussiste, perciò è importante isolare da possibili risalite di umidità
ed infiltrazioni le murature ed accoppiarle ad intonaci traspiranti che possano
permettere eventualmente l’evaporazione dell’acqua infiltrata.
L’optimum di temperatura per la maggior parte dei microorganismi è compreso tra
20 C° e 65 C°, ma se gli altri fattori sono contenuti a valori accettabili il ruolo della
temperatura può essere considerato trascurabile.
La disponibilità di ossigeno permette lo sviluppo di muffe e microorganismi ma una
volta intonacate le balle all’interno di un muro (seppur ricche di interstizi riempiti
d’aria, visto il loro potere isolante) non permettono l’accesso all’ossigeno, riducendo
il rischio di degradazioni.
Riguardo alla disponibilità di nutrienti, se la paglia proviene da cereali trebbiati
correttamente ed ha un certo grado di purezza (cioè non contiene, se non in minime
percentuali, altre essenze vegetali) il suo bassissimo rapporto C/N (compreso tra
1:90 e 1:120) la rende poco appetibile ai microrganismi (B. King , 2006).
Si è visto che, nonostante sia un materiale organico e naturale, con alcuni semplici
accorgimenti, la paglia garantisce durevolezza adeguata.
Da qui nasce l’esigenza, per utilizzare le balle come materiale da costruzione, di
mantenere tali fattori entro parametri che permettano di evitare la decomposizione
del materiale e che ne garantiscano un comportamento prevedibile.
La paglia è un materiale igroscopico ovvero il cui contenuto di umidità cambia in
funzione dell’umidità relativa dell’aria dell’ambiente in cui si trova. A vari livelli di
umidità atmosferica esistono valori diversi di umidità relativa della paglia.
Ogni cambiamento di umidità dell’aria provoca un graduale adeguamento del
contenuto di umidità del materiale, esercitando una sorta di effetto tampone sulle
variazioni di umidità, questo a patto che il vapore acqueo sia libero di attraversare la
balla che quindi non deve essere trattata o intonacata con materiali non traspiranti.

11
La struttura della balla è ricca di macropori e di ossigeno, ed è dotata di un notevole
spessore, ciò la rende particolarmente efficace come materiale isolante, poiché
l’ossigeno crea una barriera al libero scambio di gradienti termici.
Soprattutto se combinata con intonaci di un certo spessore, che garantiscono una
sufficiente massa termica, l’isolamento delle murature in balle di paglia è molto
elevato mantenendo al contempo elevata permeabilità al vapore.

Isolamento termico
Le proprietà isolanti dei materiali sono definite dai valori di alcuni parametri
specifici:

RESISTENZA TERMICA
Nel caso di strati omogenei la resistenza termica R espressa in [m2K/W], è
determinata dal rapporto tra spessore indicato con [s],in metri, dello strato e
conducibilità termica [λ], in W/mK del materiale di cui è composto lo strato stesso.

R=s/λ

Per elementi disomogenei si utilizzano invece valori di calcolo differenti riferendosi


alla conducibilità termica equivalente [λequiv espressa in W/mK] o alla conduttanza
termica unitaria del componente [C espressa in W/m2K].

TRASMITTANZA TERMICA
La trasmittanza termica indicata con il simbolo U ed espressa in W/m2K, indica la
quantità di calore che viene dispersa da un metro quadrato di involucro dell’edificio
ed è definita dall’inverso della somma delle resistenze termiche R degli strati che
costituiscono la chiusura.

U = 1/ Rtot
A bassi valori di trasmittanza termica corrispondono una minore dispersione del
calore e una migliore coibentazione.

CONDUTTIVITÀ TERMICA

12
La conduttività termica (indicata con lamba λ o k) ed espressa in W/mK è il rapporto,
in condizioni stazionarie, fra il flusso di calore e il gradiente di temperatura (in gradi
Kelvin) che provoca il passaggio del calore.
Ecco i valori di conduttività termica di vari materiali da costruzione comparati con le balle di
paglia.

Materiali Lambda Densità

(W/mK) (kg/m3)

Pannelli da costruzione

Cartongesso 0,21 900

P.lli in fibre di legno porosi 0,06 200

Semiduri 0,1 650

Duri 0,15 1000

P.lli in trucioli in legno con collante 0,16 700

Mineralizzati 0,26 1250

P.lli in legno compensato 0,44 600

P.lli in fibrocemento 0,6 2000

P.lli in lana di legno mineralizzato 0,093 400

P.lli in terra cruda 0,14 500

P.lli in canna 0,055 190

P.lli in paglia 0,09 340

P.lli in polistirene con cemento 0,07 140

Materiali isolanti Lambda Densità

(W/mK) (kg/m3)

Cotone 0,04 20 – 40

13
Vermiculite espansa 0,07 90

Argilla espansa 0,09 350

Polietilene espanso in lastre 0,04 30

Polistirene espanso in lastre 0,04 20

Polistirene estruso in lastre 0,035 35

Materassino in lino 0,04 30

Lana di vetro 0,04 20

Canapa 0,045 25

Trucioli di legno 0,05 100

P.lli extraporosi in fibra di legno (130) 0,04 130

P.lli porosi in fibra di legno (190) 0,045 190

P.lli porosi in fibra di legno con bitume 0,06 270

oppure lattice

P.lli in lana di legno mineralizzati 0,093 400

P.lli di calcio silicato 0,06 250

Fibra di cocco 0,045 70

Granuli di sughero 0,05 100

P.lli di sughero espanso 0,045 110

P.lli in fibre minerale 0,045 115

Perlite espansa 0,05 90

Poliuretano 0,03 30

Lana di pecora 0,04 25

Vetro cellulare(120) 0,041 120

14
Vetro cellulare(160) 0,05 160

Canneto 0,055 190

Lana di roccia 0,04 30

Paglia 0,09 340

Fiocchi di cellulose 0,04 50

P.lli di cellulose 0,04 85

Materiali da Muratura Lambda Densità

(W/mK) (kg/m3)

Blocchi con argilla espansa 0,18 800

Blocchi cavi con argilla espansa 0,22 650

Blocchi cavi con scorie da altoforno, tufo, 0,6 1500

ecc.

fino a
Blocchi cavi con lana di legno mineralizzato 0,45 1500

Mattone facciavista Klinker 1 1800

fino a
Mattone pieno 0,7 1600

Mattone forato 0,36 1200

Tramezza in laterizio 0,36 1100

Mattone forato porizzato 0,25 800

Mattone forato porizzato leggero murato 0,18 650

con malta isolante

15
fino a
Blocco “cassero” in laterizio 0,55 1700

fino a
Muratura in pietra 2,3 2600

Blocchi cellulari autoclavati 0,11 fino a 400

Blocchi cellulari autoclavati 0,14 fino a 500

Blocchi cellulari autoclavati 0,16 fino a 600

Blocchi cellulari autoclavati 0,24 fino a 800

fino a
Terra cruda tipo Pisè 1 2000

fino a
Terra cruda alleggerita 0,36 1200

Terra cruda alleggerita 600-800 kg 0,24 fino a 800

Cemento armato 2,3 2400

Calcestruzzo CLS 1,6 1800

CLS alleggerito con argilla espansa 0,45 1100

fino a
CLS alleggerito con argilla esp. > 1100 kg 0,7 1700

Tab. 1 Valori di conduttività termica e densità di vari materiali da costruzione.dati CasaClima 2010

Dalla tabella soprastante possiamo vedere che il valore di conduttività della paglia è
molto contenuto (0,09 W/mK), indice appunto di un elevato potere isolante; tale
dato è riferito alla balla non intonacata. Per il sistema-muro considerando una
struttura portante in legno è possibile considerare un valore di trasmittanza
complessivo di 0,13 W/m2K; perciò si può supporre che aggiungendo l’intonaco tale
valore possa essere ulteriormente contenuto (Jones, 2006).

La conduttività può variare in funzione della densità delle balle, del loro contenuto di
umidità e della loro dimensione.

16
La normativa italiana vigente 5 in merito all’efficienza energetica degli edifici,
individua sei zone climatiche cui corrispondono altrettanti valori massimi di
trasmittanza termica per le murature; tali valori variano da 0,72 W/m2K della zona
più calda a 0,35 W/m2K della zona più fredda (Jones, 2006).

Tabella 2. Valori limite della trasmittanza termica U delle strutture verticali


2
opache espressa in W/m K
Dal 1° gennaio 2009
Zona Climatica Dal 1° gennaio 2006 U(Wm2K) 2
U(Wm K)
A 0,85 0,72
B 0,64 0,54
C 0,57 0,46
D 0,5 0,4
E 0,46 0,37
F 0,44 0,35

Fig. 5 Valori di trasmittanza termica delle murature perimetrali.Tabella 2 Allegato C D.lgs. 192/2005

Perciò le murature in paglia sono in grado di garantire ampiamente il rispetto della


normativa sull’efficienza energetica in tutte le zone climatiche italiane, permettendo
notevoli riduzioni del fabbisogno energetico dell’edificio, fino alla possibilità di
realizzare un’abitazione passiva, cioè con un consumo energetico(per il
riscaldamento) nullo.
Infatti il Passif Haus Institut (PHI), l’ente che certifica le case passive in Germania ed
Austria, stabilisce che le murature debbano presentare valori di trasmittanza delle
pareti esterne compresi tra 0,10 e 0,20 W/m2K per poter incontrare i requisiti
necessari alla realizzazione di un abitazione passiva.
Il potere isolante delle murature in balle di paglia è perciò ampiamente sufficiente
non solo ad ottemperare alle attuali normative di efficienza energetica, ma anche
alla realizzazione di una casa passiva cioè all’eliminazione del fabbisogno energetico
per il riscaldamento/raffreddamento degli edifici;

Visto l’impatto ambientale che il riscaldamento domestico ha in termini di gas serra


e altri inquinanti, quantificabile in 18,6 Mtep 6 e corrispondenti al 68% del consumo

5
D.Lgs. 311/06 ; D. Lgs 192/2005 .
6
Tep: acronimo di tonnellata equivalente di petrolio rappresenta la quantità di
energia rilasciata dalla combustione di una tonnellata di petrolio grezzo e vale circa

17
energetico delle famiglie italiane, con un emissione di circa 50 milioni di tonnellate
di CO2(2005),l’uso di materiali in grado di abbattere il consumo energetico degli
edifici appare ancora pìù necessario ed importante, farlo con materiali che hanno un
impatto ambientale ridotto e che combinano caratteristiche strutturali e di
isolamento come la paglia può rappresentare una soluzione razionale ed efficiente
ad affrontare tale problematica.

elettrodomestici acqua riscaldam consumo in Gwh


e illuminazione cucina calda ento totale riscaldamento emissioni di c02 in Mt

metano 1,1 2 12,4 15,5 153846,8 35,384764


gpl 0,4 0,1 0,9 1,4 11166,3 2,679912
gasolio 0,3 3,9 4,2 48387,3 11,612952
elettricità 3,8 0,1 1 0,1 5 totale da fonti fossili 49,677628
altro 0,1 1,3 1,4 0
totale 3,8 1,7 3,4 18,6 27,5 0

Fig. 6 Dati consumo energetico(in Mtep) ed emissioni di C02(in t). fonte Enea, rielaborati, 2005.

Permeabilità
E’ importante conoscere le caratteristiche di permeabilità al vapore e di
assorbimento capillare per conoscere il comportamento del materiale in funzione
dell’umidità, ed evitare che si possano formare dei fenomeni di condensazione
all’interno delle pareti che possono condurre alla marcescenza della paglia.
La struttura della balla di paglia, ricca di macropori, le conferisce particolari
proprietà fisiche di isolamento termico e permeabilità al vapore, senza comportare
eccessiva risalità capillare di umidità in quanto i pori del materiale sono di grandi
dimensioni, perciò l’asssorbimento capillare di umidità sembra avere un ruolo
marginale a patto che si eviti il contatto della paglia con acqua allo stato liquido.
I parametri di cui tener conto per valutare il comportamento della paglia in funzione
dell’umidità e dell’eventuale condensazione di vapore acqueo sono:
PERMEABILITÀ AL VAPORE

È una misura dell’abilità di un materiale di consentire la diffusione del vapore, i


materiali dotati di una grande quantità di pori interconnessi permettono la

12407 kwh;1 Mtep è pari a 106 tep.

18
diffusione del vapore attraverso detti spazi; proprietà indipendente dallo spessore
del materiale, espressa in ng/Pa s m, indicate dal simbolo (δ), tale valore va poi
moltiplicato per lo spessore del materiale che compone l’elemento di cui si vuole
conoscere la permeabilità, tale valore prende il nome di permeance;
PERMEANCE

La permeance è una misura della facilità con cui il vapore attraversa uno strato o un
modulo di materiale; per un materiale omogeneo la permeance è rappresentata
dalla permeabilità divisa per lo spessore del materiale, è espressa in ng/Pa s m2 ed
indicata con il simbolo Λ, la definizione di barriera impermeabile al vapore è legata
al valore di permeance di uno strato. Inoltre la permeance è un indicatore sintetico
delle prestazioni di uno strato o modulo di una struttura.
ASSORBIMENTO D’ACQUA PER CAPILLARITÀ

Rappresenta la quantità d’acqua assorbita per unità di superficie in funzione del tempo t,
espressa in Kg/m2 a pressione e temperatura ambiente, da un campione avente la
superficie di base in contatto con acqua deionizzata.

COEFFICIENTE DI ASSORBIMENTO CAPILLARE

Rappresenta il coefficiente angolare, espresso inK g/m2 s½ del tratto rettilineo iniziale della
curva di assorbimento capillare.

COEFFICIENTE DI RESISTENZA AL PASSAGGIO DEL VAPORE

Rappresenta la differenza di resistenza al passaggio del vapore di un certo materiale


rispetto a quella dell'aria a parità di spessore e di temperatura, indicata con il
simbolo (μ) per l’aria si considera μ=1, a elevati valori di resistenza corrispondono
bassi valori di permeabilità.

Al momento esistono pochi risultati sperimentali sui valori di permeabilità al vapore


della paglia, ma è possibile darne una stima. In base ai dati relativi alla permeabilità
di materiali ad alta porosità come la cellulosa (densità= 25-50 kg/m3, µ=110-130),
pannelli in fibra di legno (densità = 340 kg/m3, µ=20-60), pannelli in legno-cemento
(densità = 400 kg/m3, µ=30-40) e paglia-argilla 7 (densità = 450 kg/m3, µ=80) si può
ipotizzare un elevato valore di permeabilità al vapore, nell’ordine di µ=50 -100 ng/Pa

7
Miscela di paglia, argilla e altri materiali organic, usata per tamponare costruzioni con telaio in legno a vista ,
tipico metodo costruttivo dell’Europa central e settentrionale, definito anche Waffle-and-Daub.

19
s m. Ciò significa che uno strato di balle di paglia spesso un metro avrà una
permeance compresa tra 50-100 ng/Pa s m2, e uno strato di 450 mm di spessore
(pari circa alla dimensione di una balla a due lacci standard) dovrebbe avere una
permeance compresa tra 110 e 220 ng/Pa s m2.
Confrontando i valori di permeabilità della paglia con quelli dei più comuni materiali
di tamponamento possiamo notare come la paglia abbia una permeabilità
nettamente superiore ai laterizi ed al cls, a fronte di un energia grigia molto più
bassa.

Permeabilità
Foratura Massa volumica Resistenza
Materiale 3) δ
(%) ρ (kg/m μ
(ng/msPa)
Muratura in elementi pieni di laterizio 10 1600 8 23,44

Muratura in elementi semipieni di laterizio 45 1000 6 31,25


Muratura in elementi forati di laterizio 65 600 5 37,25
Setti in c.a - 2400 100 1,88
Blocchi cavi (cls di argilla espansa) - 700 7 26,79

Fig. 7 Permeabilità al vapore e resistenza alla diffusione di vapore dei materiali da tamponamento più comuni,
fonte Laterificio Pugliese 2007.

Isolamento acustico
Le murature in balle di paglia sono in grado di assicurare un ottimo isolamento
acustico degli ambienti, caratteristica molto importante soprattutto nella
realizzazione di particolari tipologie di edifici (luoghi di culto, locali didattici, etc.).
Sono state condotte alcune ricerche negli USA e in Olanda che confrontano il potere
fonoassorbente delle balle di paglia con murature tradizionali.
In entrambi i casi la paglia ha dimostrato caratteristiche di isolamento superiori ai
materiali convenzionali, in particolare nei test svolti nel 2003 in Olanda, presso
l’Università d i Eindhoven(Jones, 2006) analizzando le prestazioni di una parete in
balle di paglia disposte laid-flat (con gli spaghi perpendicolari al piano del muro) ed
intonacato con terra cruda, secondo le prescrizioni della norma ISO 140-3 8, si è

8
ISO 140-3:1995 , Acoustics -- Measurement of sound insulation in buildings and of building
elements -- Part 3: Laboratory measurements of airborne sound insulation of building elements.
Norma di riferimento per la misurazione dell’isolamento acustico negli edifice e nei materiali.

20
rilevato un valore di isolamento espresso come una riduzione sonora di R’w= 52 dB
9
.

In virtù di tali caratteristiche la paglia è stata impiegata anche nella realizzazione di


studi di registrazione e centri di meditazione, inoltre è impiegata anche nella
realizzazione di barriere acustiche per autostrade ed aeroporti.

Meccaniche
Le balle presentano buone caratteristiche di resistenza a compressione perché le
fibre di paglia contenute nella balla fanno parte di un sistema integrato in cui
migliaia di fibre sottili vengono ripiegate e pressate (cioè sottoposte a tensione)
creando una struttura elastica ma molto resistente.La tecnologia con cui è
compressa le garantisce un’adeguata resistenza a compressione, che differisce se la
sollecitazione è applicata perpendicolarmente alla direzione delle fibre (laid-flat) o
parallelamente alle fibre (on-edge), in particolare la resistenza a compressione è
minore se la sollecitazione è applicata in direzione perpendicolare alle fibre (on-
edge).

Sono molti i test e le ricerche effettuate sulla resistenza delle murature in balle di
paglia.I risultati sono variabili, poiché molti sono i parametri da tenere in
considerazione, tipologia di balla, disposizione (laid-flat od on-edge), tecnica
costruttiva: load bearing o post and beam (con picchetti di rinforzo, con rete
metallica a maglia esagonale) e la presenza, la tipologia e lo spessore dell’intonaco.

I dati rilevati dall’Università dell’Arizona (Bou-Ali, 1993), indicano in 19 kN/m, il


carico massimo che può essere sopportato da un muro in balle di paglia, con le balle
disposte laid-flat, non intonacato.

Si riportano anche i carichi massimi verticali ed orizzontali prescritti dalla normativa

9
Il potere fonoisolante R quantificà la capacità di un materiale di ridurre la trasmissione delle onde
sonore incidenti su di esso.R varia con le frequenze del suono, in base alle proprietà fisiche ed alle
dimensioni del componente.Per le misure di isolamento acustico in opera si considera il potere
fonoassorbente apparente R’.R’w è un indice di valutazione del potere fonoisolante apparente e
sintetizza le prestazioni acustiche dell’elemento testato.

21
californiana (California Building Code,CBC) 10, che individuano il carico verticale
consentito, per murature in paglia intonacate da ambo i lati e per le forze laterali
piane(es. vento).

CARICHI CONSENTITI PER MURATURE IN BALLE DI PAGLIA


INTONACATE

CARICO
VERTICALE CARICO ORIZZONTALE
TIPOLOGIA INTONACO
CONSENTITO CONSENTITO kN/m Fig. 8 Carichi massimi
kN/m consentitiper murature in
terra cruda 4,38 2,63 paglia intonacate, fonte
B.King-California Building
terra cruda e cemento 11,68 4,38 Code 2007,rielaborati
calce 6,57 3,65
calce e cemento 11,68 6,57
cemento portland 11,68 8,76

Si può notare che i carichi consentiti variano da 4,4 a 11,7 kN/m per i carichi
verticali, e da 2,6 a 8,7 kN/m per i carichi orizzontali, secondo la tipologia d’intonaco
impiegata (spessore 38 mm).

Le pareti con intonaci in calce o in terra cruda raggiungono valori di resistenza


superiori, in quanto, come si vedrà meglio in seguito, la struttura intonaco-balla
costituisce un sistema assimilabile a un pannello composito in cui uno strato elastico
e meno resistente è accoppiato a un rivestimento rigido ma plastico; le interazioni
tra i due componenti determinano una resistenza della struttura superiore a quella
dei suoi singoli componenti , influenzando positivamente la resistenza alle
sollecitazioni sismiche e l’isolamento termico (King, 2006; Donovan et al., 2009).

I test svolti all’Università del Colorado, secondo la norma ASTM E72 11 (Grandsaert ,
1999) su murature in paglia con intonaco in calce e cemento su ambo i lati hanno

10
California Building Code, Appendix L, Section L105, 2006.

11
ASTM E72, 1986, Standard Methods of Conducting Strength Tests of Panels for Building
Construction, American Society for Testing and Materials, Philadelphia,PA.

22
rilevato una resistenza a compressione di 47 kN/m, valore ben più alto di quello
delle murature non intonacate, a conferma del ruolo “strutturale” dell’intonaco nel
sistema-muro in balle di paglia.

La leggerezza delle balle è un altro fattore che presenta notevoli vantaggi dal punto
di vista costruttivo sia per la facilità di movimentare il materiale che sulla
“leggerezza” della struttura finale; infatti, la densità della paglia è compresa tra 90-
120 kg/m3, tale caratteristica rende la paglia un materiale particolarmente indicato
nella realizzazione di annessi o manufatti precari come indicato nel regolamento
attuativo della LR 1/2005 12.

Da quanto detto le balle di paglia possono garantire una resistenza a compressione


sufficiente ad essere proficuamente impiegate nella realizzazione di muri portanti e
non.

2.1.3 Impatto ambientale


La paglia è lo stelo dei cereali privato della sua infruttescenza, è lo scarto della
coltivazione annuale dei cereali.
Durante il suo ciclo vitale la paglia quindi immagazzina CO2 e produce ossigeno,
contribuendo a rendere il suo impatto ambientale particolarmente modesto.
Inoltre se paragonato agli altri materiali da costruzione l’energia necessaria a
ottenere balle di paglia dalla materia prima, cioè l’energia grigia, è molto inferiore a
quella necessaria a realizzare laterizi.
Come abbiamo già visto poi la sua densità, inferiore ai materiali inerti, costituisce un
altro elemento che riduce il suo impatto ambientale.
Con energia grigia s'intende l'energia totale (cumulativa) utilizzata per la produzione
di un prodotto finito o per rendere disponibile un servizio.Sono computati tutti i
processi ausiliari e precedenti la produzione, dall'estrazione della materia prima, al
trasporto, alla lavorazione, alla produzione finale. Nel caso di un edificio, l'energia
grigia è l'energia totale cumulativa necessaria per la costruzione e la demolizione di
un edificio, includendo l'energia cumulativa necessaria per eventuali lavori di
sostituzione degli elementi che hanno assolto alla loro funzione di esercizio.
Ecco i valori di energia grigia di alcuni comuni materiali da costruzione, sia in

12
Art. 6, comma 2 ,D.P.G.R n.5 09/02/2007 Regione Toscana

23
relazione al loro peso (MJ/Kg) che in relazione al loro volume (MJ/m3):

24
MATERIAL MJ/kg MATERIAL MJ/kg MATERIAL MJ/kg MATERIAL MJ/kg
aggregate, river 0,02 concrete paver 1,2 dimension stone, imported 6,8 aluminium, recycled, extruded 17,3
virgin rock 0,04 sw timber, air dried, dressed 1,2 brick, glazed 7,2 carpet, felt underlay 18,6
sand 0,10 concrete, 30 MPa 1,3 GRC 7,6 aluminium foil, recycled 20,1
aggregate, general 0,10 sw timber, kiln dried, roughs. 1,6 cement 7,8 hardboard 24,2
straw, baled 0,24 concrete, 40 MPa 1,6 particle board 8,0 building paper 25,5
adobe, bitumen stabilised 0,29 concrete, pre-cast 2,0 aluminium, recycled, general 8,1 glass, toughened 26,2
sw timber, air dried, roughs. 0,30 hw timber, kiln dried, roughs. 2,0 steel, recycled, reinforcing, 8,9 fibreglass insulation 30,3
pressed earth block 0,42 cement mortar 2,0 shingles 9,0 steel, virgin, general 32,0

soil-cement 0,42 sw timber, kiln dried, dressed 2,5 fibre cement board 9.5 steel, imported, structural 35,0

adobe, cement stabilised 0,42 ceramic brick 2,5 plywood 10,4 lead 35,1
adobe block, straw
0,47 ceramic tile 2,5 MDF 11,9 wall paper 36,4
stabilised
hw timber, air dried, roughs. 0,50 galvanising, per kg steel 2,8 steel, recycled, wire rod 12,5 aluminium, recycled, extruded, an. 42,9
dimension stone, local 0,79 sw timber mouldings, etc 3,1 wool insulation (recycled) 14,6 bitumen 44,1
rammed soil cement 0,80 cellulose insulation 3,3 aluminium, recycled, sheet 14,8 polypropylene 64,0
concrete roofing tile 0,81 asphalt (paving) 3,4 glass, general 15,9 rubber, natural latex 67,5
concrete block 0,94 plaster, gypsum 4,4 float 15,9 PVC 70,0
concrete brick 0,97 plaster board 6,1 tinted 15,9 copper 70,6
concrete, 17.5 MPa 1,0 ceramic pipe 6,3

Dati rielaborati da Canadian Architect. 13

13
http://www.canadianarchitect.com/asf/perspectives_sustainibility/measures_of_sustainablity/measures_of_sustainablity_embodied.htm
MATERIAL MJ/m3 MATERIAL MJ/m3 MATERIAL MJ/m3 MATERIAL MJ/m3
straw, baled 30,5 fibreglass insulation 970 ceramic tile 5 250 polypropylene 57 600
aggregate, river 36,0 sw timber, kiln dried, dressed 1 380 plywood 5 720 glass, toughened 66 020
aggregate, virgin rock 63,0 hw timber, kiln dried, roughs. 1 550 plaster board 5 890 steel, recycled, reinforcing, s. 69 790
cellulose insulation 112 earth, rammed soil cement 1 580 plaster, gypsum 6 460 ld polyethylene (LDPE) 91 800
aluminium, recycled, extruded,
wool insulation (recycled) 139 sw timber, mouldings, etc 1 710 polyester 7 710 92 610
painted
aggregate, general 150 stone, dimension, local 2 030 fibre cement board 13 550 PVC 93 620
sw timber, air dried, roughs. 165 polystyrene, expanded 2 340 ceramic brick, glazed 14 760 hd polyethylene (HDPE) 97 340
Sand 232 concrete, 17.5 MPa 2 350 cement 15 210 steel, recycled, wire rod 97 890
stone, dimension,
hw timber, air dried, roughs. 388 Glulam 2 530 17 610 vinyl flooring 105 990
imported
polyester insulation 430 concrete, pre-cast 2 780 hardboard 21 300 paint, water based 115 000
adobe, bitumen stabilised 490 concrete, 30 MPa 3 180 aluminium, recycled 21 870 aluminium, recycled, extruded, an. 115 830
sw timber, air dried, dressed 638 cement mortar 3 200 steel, recycled 37 210 rubber, synthetic 118 800
adobe, cement stabilised 710 polystyrene, high density 3 770 glass 37 550 steel, virgin, general 251 200
adobe block, straw
750 concrete, 40 MPa 3 890 float 37 550 steel, imported, structural 274 570
stabilized
aluminium, recycled,
earth, pressed block 810 particle board 4 400 39 960 lead 398 034
sheet
soil-cement 819 shingles 4 930 polyurethane 44 400 aluminium, virgin, general 515 700
sw timber, kiln dried,
880 ceramic brick 5 170 bitumen 45 420 copper 631 164
roughs.

2
Infatti si può notare che il contenuto di energia grigia della paglia in rapporto al peso
sia molto basso ma se si considera in rapporto al volume si hanno risultati ancora
migliori rendendolo di gran lunga il materiale da costruzione con il minor impatto
ambientale.

Ciò deriva sia dal fatto che la sua produzione richiede minimi quantitativi di energia,
ma anche dal fatto che lo smaltimento del materiale, una volta esauritane l’utilità,
risulta semplice ed economico essendo totalmente biodegradabile.

L’uso di biomateriali come paglia, legno, terra nelle costruzioni specialmente in


ambito rurale e forestale significherebbe ridurre in maniera rilevante l’impatto e le
trasformazioni irreversibili proprio nelle aree più sensibili alle “interferenze”
antropiche ma essenziali e fondamentali alla vita umana. Aree dove il consumo di
suolo si traduce in perdita di biodiversità e di funzionalità biologica degli ecosistemi
e che conduce a fenomeni di dissesto idrogeologico.

2.1.4 Prezzo e reperibilità

Visto il suo status attuale di scarto della coltivazione dei cereali, il mercato della
paglia presenta prezzi molto variabili sia su base geografica sia stagionale, questo si
traduce in difficoltà di approvvigionamento soprattutto in termini di omogeneità e
qualità del materiale (come nel caso dell’impiego come materiale da costruzione) e
in un’oscillazione dei prezzi spesso anche significativa (da €1,5 a € 5 per balla).

Considerato comunque un prezzo medio di circa 1,5-2€/balla consegnate in cantiere,


prezzi minori si possono ottenere se acquistate direttamente in azienda.

Ciò nonostante il costo delle balle paragonato a quello di altri materiali da


costruzione è comunque molto competitivo a fronte della dimensione di una balla
rispetto ai laterizi comuni e del fatto che costituisce sia elemento di tamponatura sia
isolante.

2.1.5 Caratteristiche balle da costruzione


Ai fini dell’utilizzo come materiale da costruzione sono importanti le caratteristiche
della balla oltre che quelle della paglia, in particolare:

-Umidità (in % del peso secco): non deve superare il 15% per non incorrere nel
rischio di marcescenza.

- Densità (in % del peso secco): deve essere almeno di 96 kg/m3 , e deve essere
legata abbastanza stretta in modo che se sollevata per un filo non rimanga più di un
pugno di spazio tra questo e la balla.

-Storia della balla: ovvero le condizioni cui il materiale è stato sottoposto sia durante
la raccolta e l’imballaggio sia in fase di stoccaggio e trasporto; balle che sono state
ripetutamente esposte a pioggia o eccessiva umidità presenteranno delle aree grigie
o scure in cui il materiale si sbriciola ed è incoerente.

-Lunghezza delle fibre: secondo il tipo di macchina usata per imballare le fibre
vengono spezzate in misure diverse, rendendo più o meno compatta e coerente la
struttura della balla. Le fibre delle balle dovrebbero essere lunghe almeno 25 cm per
garantire una sufficiente solidità alla balla.

Se una o più di una di queste caratteristiche non è soddisfatta la balla in questione


va scartata.

2.2 Gli intonaci

L’intonaco è una miscela di materiali leganti o agglomeranti e di un materiale inerte


con acqua che assume consistenza nel tempo, costituendo il rivestimento che
protegge le murature e la struttura dagli agenti atmosferici.

In un edificio in paglia l’intonaco è un fattore cruciale poiché assolve anche funzioni


strutturali, infatti, il sistema paglia-intonaco, composto da un nucleo centrale più
elastico e “morbido” coperto da ambo i lati da uno strato rigido ma duttile, ha
comportamenti strutturali assimilabili a quelli di un pannello composito a bassa
tecnologia (Donovan, 2009; King 2006).

Perciò si ritiene opportuno analizzare le tipologie di intonaco più diffuse nelle


strutture in legno e paglia, ovvero gli intonaci in calce e in terra cruda, dei quali il
sottoscritto ha avuto modo di sperimentare direttamente la preparazione e la messa
in opera durante un corso di formazione tenutosi all’Ecoparco di Vaiano(PO)

2
nell’aprile 2011.

L’intonaco ha due funzioni prevalenti, quella di protezione delle strutture sottostanti


dagli agenti atmosferici e di finitura regolare ed esteticamente accettabile del
manufatto.

In un fabbricato in paglia ci sono altre funzioni dell’intonaco che divengono


preminenti:

 Controllo dell’umidità: l’intonaco, se privo di fratture, esercita sia una funzione di


barriera fisica al contatto tra le precipitazioni e la muratura, sia un ostacolo al
movimento libero di aria che può provocare pericolosi fenomeni di condensa
all’interno delle murature in paglia. Inoltre gli intonaci a base di calce o terra
cruda sono in grado di immagazzinare l’umidità e di cederla in seguito quando le
condizioni atmosferiche sono più secche.

 Isolamento termico e massa termica: svolge un ruolo cruciale nel migliorare


l’isolamento termico delle balle di paglia evitando l’ingresso e il passaggio di aria
all’interno delle balle; l’intonaco aggiunge anche una considerevole massa
termica (visti anche gli spessori generosi) sulle facce esterne ed interne del
muro, riducendo il movimento di calore e il gradiente termico, mentre le masse
termiche interne all’edificio funzionano come un sink di calore, ottimo per
massimizzare il riscaldamento diretto del sole e il naturale raffreddamento
notturno degli ambienti(King, 2006).

 Riduzione rischio incendio: la protezione dell’intonaco è costituita sia


dall’ostacolo al movimento dell’ossigeno che dalla barriera fisica ed ignifuga
costituita dall’intonaco stesso.

 Protezione da animali e insetti: seppur povera di carboidrati e poco appetibile


per gli animali la paglia è pur sempre materia organica per cui se non intonacate,
le murature in paglia, possono divenire rifugio e ristoro per insetti, roditori o
uccelli oppure per mucche o cavalli in cerca di fieno. Ancora l’intonaco svolge il
ruolo di barriera fisica all’ingresso di piccoli animali e protezione contro i danni di
animali più grandi.

 Comportamento strutturale: l’intonaco è tipicamente l’elemento più “rigido” in

3
una muratura in balle di paglia, perciò si trova a portare la maggior parte dei
carichi verticali ed orizzontali sopportati dal muro. Il sottile strato di intonaco, a
sua volta, è rinforzato dalla presenza del nucleo di paglia, che grazie alla propria
plasticità evita rotture o sbriciolamenti dell’intonaco, creando così una
performance strutturale “composita”; gli intonaci possono sopportate sia carichi
nel piano che fuori dal piano della muratura, sebbene la loro capacità sia
fortemente influenzata dalla loro forza e dalle connessioni con tetto e
fondazioni.

 Finitura: può apparire un ruolo “futile” ma molto del successo delle case in
paglia è attribuibile anche al loro aspetto e alla naturalità che suggeriscono; ciò
si deve all’intonaco più che alla paglia, in quanto l’intonaco è l’elemento
immediatamente visibile e tangibile di un edificio, questo è particolarmente
vero per l’intonaco in terra cruda (Lacinsky et al., 2001).

Composizione
Possono essere composti da molte sostanze diverse quali cemento, calce aerea, calce
idraulica e sabbie di vario tipo e granulometria che vi conferiscono caratteristiche diverse.

Fondamentalmente ogni intonaco è composto da una miscela in rapporti diversi tra:

- un agente legante come calce, cemento o argilla.

- un filler strutturale di solito costituito da sabbia, ghiaia o altri aggregati.

- acqua, per mescolare i componenti ed attivare il legante.

Spesso contiene anche:

- fibre, come paglia trinciata,segatura,fibre animali od artificiali come lana di vetro, per
aumentare duttilità e resistenza a trazione dell’intonaco, in misura diversa a seconda del
tipo di fibra impiegato.

- additivi per migliorare o velocizzare i processi di presa, indurimento e/o lavorabilità.

Tipologie di intonaci
Gli intonaci sono classificati in vari modi a seconda del parametro che si intende

4
scegliere come riferimento; se ad esempio li classifichiamo in base al
comportamento strutturale abbiamo:

 Intonaci duri: resistenza a compressione > di 6895 kPA, modulo di


elasticità(MOE) 14> 690 MPa, carico di rottura a compressione (MOR) 15> di 1724
kPa; solitamente l’agente legante è il cemento (tutt’al più mescolato con calce) e
questi sono gli intonaci meno traspiranti in assoluto.

 Intonaci “ semi-morbidi”: resistenza a compressione compresa tra 2068 e 6895


kPA. MOE tra 68,950 MPa e 689,500 MPa e MOR tra 689 kPa e 1723 kPa. Di
solito usano come legante calce, calce idraulica. Da moderata ad elevata
permeabilità al vapore.

 Intonaci “morbidi”: resistenza a compressione < 2068 kPa, MOE minore di 20,6
MPa, e MOR minore di 689 kPA.Il legante in questo tipo di intonaci può essere
argilla, calce-argilla o gesso. Elevata permeabilità al vapore.

Senza addentrarsi particolarmente nella composizione e nelle caratteristiche dei vari


intonaci si vogliono solo ricordare alcune tipologie che si prestano
all’accoppiamento con le murature in balle di paglia.

Solitamente gli intonaci che utilizzano come legante la calce hanno un’elevata
permeabilità ma una scarsa resistenza a compressione, mentre quelli con leganti
idraulici hanno una presa più rapida e nel caso di leganti cementizi hanno anche una
resistenza a compressione maggiore.

La tipologia di sabbia e la granulometria conferiscono particolari proprietà agli


intonaci: sabbie pozzolaniche permettono l’indurimento anche in presenza di acqua,
mentre la granulometria crescente degli inerti conferisce maggiore resistenza
meccanica ma una finitura più grossolana.

14
Il modulo di elasticità è una grandezza caratteristica di un materiale che esprime il rapporto
tra tensione e deformazione nel caso di condizioni di carico monoassiale ed in caso di comportamento del
materiale di tipo "elastico" si può indicare con MOE.
15
Il carico di rottura è il limite, in termini di forza o sollecitazione esterna applicata, oltre il quale un materiale
risulta definitivamente inservibile dal punto di vista della resistenza, si può indicare con MOR

5
Infine l’aggiunta di fibre di varia natura (segatura, paglia trinciata, fibra di vetro, fibra
di lana…) conferisce maggiore plasticità ed elasticità all’intonaco stesso, evitando
possibili fessurazioni nella fase d’indurimento.

Date le caratteristiche di elevata porosità e permeabilità delle murature in balle di


paglia la scelta dell’intonaco deve tenere in considerazione le caratteristiche di
resistenza alle sollecitazioni di compressione e garantire una permeabilità sufficiente
a evitare pericolosi fenomeni di ristagno e condensazione oltre che vanificare le
proprietà traspiranti della paglia.

Perciò per gli esterni si usano di solito intonaci a base di calce aerea mentre per gli
interni si predilige l’uso della terra cruda.

Intonaci a base di calce


Le malte di calce sono utilizzate da più di 5000 anni ed hanno una lunga storia di
utilizzo pressochè in ogni parte del mondo. Dalla cottura di una roccia carbonatica o
di una pietra gessosa, si originano composti (leganti) che miscelati con
aggregato e acqua induriscono. Si tratta precisamente dei leganti di calce aerea e dei
leganti gessosi. Data l’elevata permeabilità al vapore che garantiscono sono molto
interessanti per l’applicazione sulle balle di paglia.

La calce deriva dalla cottura di minerali calcarei, come calcite e dolomite, sbriciolati.
Il componente principale della calce è carbonato di calcio CaCO3, che cotto a circa
900 C° rilascia acqua e CO2 trasformandosi in ossido di calcio (CaO) o calce viva
(processo di calcinazione). In seguito la calce viene “spenta” per ottenere il prodotto
che è comunemente impiegato negli intonaci, attraverso vari processi, costituiti da
una fase in cui i granuli di calce aerea sono aspersi o immersi nell’acqua, un processo
fortemente esotermico che libera calore e vengono poi posti a stagionare in
apposite vasche coperti da un filo d’acqua per evitarne l’indurimento, ottenendo alla
fine del processo un composto semiliquido che prende il nome di calce idrata
Ca(OH)2; durante il processo di spegnimento si forma anche il grassello di calce cioè
una sospensione in acqua di carbonato di calcio (calce spenta) che si presenta come
una massa plastica untuosa al tatto, impiegata nella preparazione di intonaci e
pitture di finitura.

6
16
Fig. 9 Ciclo delle reazioni della calce dalla preparazione alla messa in opera. Foto Architettura e sostenibilità

La calce idraulica è preparata mediante cottura di minerali calcarei “impuri”, ovvero


contenenti dal 6% al 22 % di argilla o altri alluminosilicati idrati, ciò permette alla
calce ottenuta di indurire anche in assenza di ossigeno.

La calce una volta messa in opera indurisce molto lentamente attraverso un


processo detto di carbonatazione che attraverso la perdita di H2O e l’addizione di
CO2, sostanzialmente costituisce la parte finale di una reazione inversa che porta
alla ricostituzione di cristalli di CaCO3 legati agli altri costituenti dell’intonaco.

La presa della calce avviene solo in presenza di condizioni adatte e rappresenta uno
dei maggiori limiti ed inconvenienti dell’utilizzo di tale tipologia di intonaci; dall’altro
lato se correttamente applicati sono molto resistenti, durevoli ed estremamente
permeabili al vapore(Schiele et al.,1976).

Le calci idrauliche hanno altresì il pregio di permettere l’indurimento dell’intonaco


anche i presenza di acqua così come permette il cemento ma tali materiali hanno

16
http://www.architetturaesostenibilita.it/

7
una permeabilità al vapore molto bassa.

Fig. 10 Particolare di intonaco a calce applicato a mano su muratura in paglia. Vaiano (PO),foto Bonotti 2011.

Intonaci a base di terra cruda


La terra è il materiale di più largo e antico impiego nel mondo delle costruzioni; è un
materiale di consistenza pseudo coerente costituito da una componente minerale
prevalente e da una frazione organica di residui vegetali. La componente
inorganica è costituita da una frazione di fine granulometria composta da minerali
argillosi (dimensioni < 4 µ m) e da una frazione a granulometria più grossolana
(frazione limosa, sabbiosa e ghiaiosa) di minerali non argillosi e da frammenti di
roccia.

I costituenti principali del suolo sono individuati dai limiti di Atteberg in base alla
loro granulometria:
rocce > 4.7mm
sabbie > 0.76mm
limo > 0.002mm
argilla< 0.002mm

I limiti di Atteberg sono utilizzati anche per descrivere il limite di ritiro,il limite
plastico, ed il limite liquido di un terreno; aggiungendo acqua alla terra asciutta,si
passa da uno stato solido ad uno semi-solido e poi da uno stato plastico ad uno
liquido.Il contenuto di umidità del suolo al passaggio tra stato semi-solido e plastico
è detto limite di plasticità, mentre al passaggio tra stato plastico e stato liquido è
detto limite di liquidità. Sottraendo dal limite di liquidità il limite di plasticità si

8
ottiene l’inidice di plasticità del suolo.
La composizione (quantità e tipo di minerali argillosi e quantità di frazione
grossolana) determina il comportamento di una terra cioè la sua plasticità, la sua
propensione al ritiro e quindi la lavorabilità, le caratteristiche meccaniche e la
durabilità dei manufatti con essa realizzati (Fratini F., 2011).
Nella terra cruda l’elemento legante è l’argilla, cioè un sedimento non litificato
molto fine (diametro < 0.002 mm) costituito prevalentemente da allumino-silicati
idrati appartenenti alla classe dei fillosilicati.L’argilla non subisce trasformazioni
chimiche nel suo processo di indurimento.Non richiede di essere processata, cotta o
trasformata perciò la sua energia grigia è minima.

La sua struttura è composta di sottili strati di silicati (fillo-silicati) tenuti insieme da


legami molecolari deboli ovvero forze di Van der Waals, questi deboli legami
vengono facilmente rotti da altri ioni o sostanze come l’acqua che si inseriscono tra
un “foglio” e l’altro , creando con il loro ingombro sterico un allontanamento degli
strati; quando l’argilla asciuga e l’acqua evapora gli strati si riavvicinano e si
riformano legami di Van der waals ricreando una struttura compatta(Lacinsky,2001).

Fig. 11 Microstruttura di alcuni minerali argillosi.

La capacità di assorbire/rilasciare acqua dipende molto dalla composizione chimica


dell’argilla e determina anche il comportamento dell’intonaco.

La sua composizione può variare molto così come la sua attitudine a essere utilizzata
come materiale da costruzione o per intonaci, infatti non tutte le tipologie di argilla
si prestano a questo uso; alcune hanno un’eccessiva “forza” e devono essere
arricchite di inerti come la sabbia o di fibre naturali per evitare che nel seccare si

9
fessuri compromettendone le funzioni.

L’impiego della terra cruda è molto semplice:


sostanzialmente si utilizza il suolo privato
dello strato superficiale interessato dalla
rizosfera e dalla presenza di materia organica
in quantità elevata; quindi con un vaglio il
terreno viene privato di massi e pietre,
ottenendo una miscela solida di argilla, sabbia
e limo a cui viene aggiunta acqua ed
eventualmente fibre naturali per ottenere un
impasto viscoso, che può essere realizzato Fig. 12 Molazza per impastare l'intonaco.
anche con molazze; è possibile applicare direttamente l’impasto come intonaco
oppure utilizzare per riempire degli stampi in legno e creare mattoni in terra cruda.

Variando la composizione dell’intonaco si può ottenere maggiore o minore viscosità


dell’intonaco, a seconda che si applichi manualmente o con macchine:

Campioni di Composizione (parti per volume


intonaco in terra anidro)

Campione Terra Sabbia Paglia tritata Note

A 1 0 3

B 1 0,052083 2.25 Miglior applicabilità a macchina

Possibile sia applicazione a


C 1 1 2 macchina che manuale

D 1 1.05 1.05 Miglior applicabilità manuale

E 1 2 1

F 1 2.25 0,052083333

G 1 3 0

Tab. 2Lavorabilità di diverse miscele di terra, sabbia e paglia tritata. Fonte Lerner e Donahue (2003)

La struttura dell’argilla permette all’intonaco in terra cruda di assorbire acqua senza

10
che questa possa, per risalita capillare, arrivare alle balle di paglia retrostanti
all’intonaco o al legno della struttura portante, poiché man mano che l’argilla si
imbeve gli strati di silicati si allontanano creando una barriera maggiore al passaggio
dell’umidità. In tal senso maggiore è l’umidità atmosferica e maggiore resistenza al
passaggio di vapore esercita la terra cruda; la tendenza si inverte al diminuire
dell’umidità atmosferica, quindi non solo protegge le balle ed il legno dall’eccessiva
umidità ma esercita un effetto tampone sugli sbalzi igrometrici.

Questa è la caratteristica che rende la terra cruda il materiale ideale da abbinare alle
costruzioni con paglia e legno, inoltre è molto economico e con un impatto
ambientale pressoché trascurabile; non è da sottovalutare poi l’ipotesi di utilizzare la
terra di scavo delle fondazioni come materiale per intonacare l’edificio,
contribuendo a ridurre ulteriormente l’impatto ambientale della costruzione relativo
al trasporto e alla trasformazione delle materie prime necessarie.

Fig. 13 Applicazione a macchina di


intonaco in terra cruda, foto 2007.

I vantaggi derivanti dall’uso della terra come intonaco consistono essenzialmente


nella sua elevata plasticità, e permeabilità al vapore, oltre che di una certa
resistenza strutturale, nonché di un costo ridotto ed un impatto ambientale molto
basso.

11
Gli svantaggi consistono nel fatto che la
pioggia battente, ed il continuo processo di
adsorbimento/desorbimento di umidità
deteriora il materiale rendendo necessarie
periodiche manutenzioni; tale inconveniente
può essere risolto rivestendo lo strato finale di
intonaco con alcune mani di latte di calce che
la rende più resistente alla degradazione da

agenti atmosferici mantenendone al


Fig. 14 Intonaco in terra cruda applicato
manualmente, dettaglio applicazione contempo le caratteristiche di
mattonelle, Vaiano, foto Bonotti, 2011. permeabilità/traspirabilità.

Inoltre la difficoltà di impiegare macchine intonacatrici nell’applicazione di intonaci


in terra cruda a causa della disomogeneità del materiale e della eventuale presenza
di fibre naturali che possono otturare l’ugello dell’intonacatrice, anche se sono state
trovate soluzioni a questo problema:

-utilizzando segatura al posto delle fibre (paglia sminuzzata) e mantenendo il


composto più fluido;

-utilizzando intonacatrici a pompa peristaltica che hanno una potenza maggiore,


anche se sono meno pratiche da utilizzare;

Caratteristiche intonaci
Di seguito si riportano le caratteristiche più rilevanti per la scelta dell’impiego di
intonaci in calce o in terra cruda, in particolare si confronteranno le proprietà di
isolamento,traspirabilità e resistenza di alcune tipologie di intonaco.

Isolamento termico
Si riportano i valori di conduttività termica per varie tipologie di intonaco:

Intonaci e malte Lambda Densità

(W/mK) (kg/m3)

12
Intonaco in cement 1,4 2200

Intonaco in calce-cemento 1 1800

Intonaco plastico per cappotto 0,9 1200

Intonaco in calce 0,8 1600

Intonaco di gesso (calce/gesso) 0,7 1500

Intonaco termoisolante con perlite, 0,09 fino a 250

polistirolo < 250 kg/m3

Intonaco termoisolante con perlite, 0,13 fino a 450

polistirolo, fino a 450 kg/m3

Malta di cement 1,4 2200

Malta di calce/cement 1 1800

Malta termoisolante < 800 kg/m3 0,28 800

Tab. 3 Conduciblità termica e densità intonaci.Fonte CasaClima (2010)

Permeabilità al vapore
Viste le proprietà di permeabilità al vapore delle murature in balle di paglia è
fondamentale il loro accoppiamento con intonaci altrettanto permeabili per
permettere un efficace smaltimento dell’umidità in eccesso ed evitare fenomeni di
condensazione del vapore all’interno delle pareti.
Si sono già definiti i principali parametri da considerare per definire le caratteristiche
dei materiali da costruzioni in relazione all’umidità, si confrontano ora tali
caratteristiche per varie tipologie di intonaco:

13
Coefficiente di
Permeabilità al
assorbimento
Tipologia di intonaco e composizione vapore (ng/Pa s m
capillare (kg/
)
m2 s½)
Cemento (1:3 cemento : sabbia) 0,378 1,7

Cemento e calce (1:1:6 cemento:calce:sabbia) 0,0917 10,3

Cemento e calce (1:2:9 cemento:calce:sabbia) 0,11 14,9

Calce (1:3 calce:sabbia) 0,1273 18,9

Terra cruda 0,152 23,3

Terra cruda con finitura in latte di calce 0,0117 40,8


Tab. 4 Permeabilità al vapore e coefficiente di assorbimento capillare di alcune tipologie di intonaco,
B.King(2006), rielaborata.

Il valore di permeance determina anche la definizione di barriera al vapore acqueo,


in particolare un elemento o strato che presenti una permeance inferiore a 60 ng/Pa
s m2 viene considerato come impermeabile al vapore acqueo (King , 2006).
Ciò è importante per la definizione degli elementi che devono impedire la risalita di
umidità dalle fondazioni e l’infiltrazione di acqua dalle giunzioni e dagli infissi, ma
anche per il corretto accoppiamento di intonaci traspiranti con le murature in paglia.
Se si considerano i valori di permeance si rileva, in base alla miscela ed allo spessore
dell’intonaco:

Permeance
2)
tipologia di intonaco (ng/Pa s m
Barriera al vapore (standard) < 60
1:3 cemento e gesso (ca 3,8 cm spessore) 50
5:1:15 cemento:calce:sabbia (ca 3,8 cm spessore) 200
1:1:6 cemento:calce:sabbia (ca 3,8 cm spessore) 400
1:2:9 cemento:calce:sabbia (ca 3,8 cm spessore) 500
1:3 calce:sabbia (ca 5 cm spessore) 500
terra cruda (ca 5 cm spessore) 600

Tab. 5 Valori medi di permeance per varie tipologie di intonaco, King(2006),


rielaborati.

14
Si può notare che la permeabilità aumenta all’aumentare del contenuto in sabbia ed
al diminuire del contenuto in cemento; gli intonaci in terra cruda presentano
comunque valori di permeabilità molto elevati, che possono essere ulteriormente
incrementati dall’aggiunta di fibre o segatura all’impasto, quest’ultima tipologia di
intonaco sembra essere la più indicata per l’accoppiamento alle murature in paglia
sia per le caratteristiche di permeabilità ed isolamento sia per il ridotto impatto
ambientale.

Resistenza
I test svolti sugli intonaci in terra cruda, secondo le norme ASTM C109 17 e C39 18,
relativi alla determinazione della resistenza a compressione e del modulo di
elasticità degli intonaci, hanno rilevato valori di resistenza a compressione fino a 2
Mpa (Ash et al., 2003). Questi valori sono paragonabili ai valori noti per gli intonaci
cementizi (cemento Portland) che variano da 0,75 a 1,98 MPa ( Donahue et Lerner
2003; Mac Dougall et al. 2006) 19.

Gli intonaci in terra cruda hanno una resistenza e un modulo di elasticità


paragonabile, e talvolta migliore, a quelle degli intonaci tradizionali a base di
cemento e calce. L’intonaco in terra cruda ha prestazioni migliori di intonaci
ottenuti con argille commerciali.

17
ASTM C 109 (1998) “Standard test method for compressive strength of hydraulic cement mortars (using2-in of
50-mm cube specimens).” Annual book of ASTM Standards, Section 4 – Construction,Volume 04.01 – Cement;
lime; Gypsum, West Conshohocken, Pa.

18
ASTM C 39 (2004) “Standard test method for compressive strength of cylindrical concrete specimens.”,
Annual book of ASTM Standards, Section 4 – Construction, Volume 04.02 – Concrete and Aggregates, West
Conshohocken, Pa
19
MAC DOUGALL C., TAYLOR B., VARDY S.,Compressive strength testing of earthen plasters for straw bale wall
application.2006

15
Fig. 15 Resistenza a compressione intonaci, da sx:terra cruda, intonaco con argilla commerciale, e tre diverse
miscele a base di calce e cemento, Mac Dougall et al.(2006)

Tre campioni di intonaco calce-cemento, P1, P2, e P3 sono stati messi a confronto
con campioni di terra cruda e di intonaco con argilla commericiale. La Figura 17
confronta le resistenze a compressione dei vari provini: intonaco in terra cruda (M3),
intonaco con argilla commerciale (S1), e tre diversi miscele di intonaci a base di calce
e cemento (P1, P2, P3). La resistenza media dell’intonaco in terra cruda è
leggermente più elevata degli intonaci cementizi e significativamente più elevata
dell’intonaco con argilla commerciale. La media dei moduli di elasticità dell’intonaco
in terra cruda è di 2086 MPa, molto più elevata dell’argilla commerciale (1731 Mpa)
e degli intonaci cementizi (395-839 Mpa).
Ciò suggerisce che l’intonaco in terra cruda può uguagliare se non superare gli
intonaci cementizi in quanto a resistenza pur possedendo solo una frazione minima
dell’energia grigia degli intonaci a base cementizia (Mac Dougall et al. 2006).

16
3. Tecniche e modi d’impiego
3.1 Load Bearing o Nebraska

E’ la prima e più semplice tecnica


costruttiva adottata, diffusa in America
e nel Regno Unito.

L’intera struttura portante e di


tamponamento è costituita da corsi
sfalsati di balle sovrapposti, fissati tra
di loro con picchetti infissi
internamente alle balle o all’esterno
delle balle stesse e precompressi con
apposite cinghie, che ancorano le
fondazioni al cordolo del tetto.
Fig. 16 L’edificio a tre piani con struttura portante in
jumbo bales di paglia durante la costruzione, Bolzano
Alla sommità delle pareti viene posato (2008), foto AtelierSchmidt
un cordolo per distribuire il peso del tetto e di eventuali solai in maniera uniforme su
tutto il perimetro delle murature.

Gli infissi sono inseriti in controtelai, non devono superare il 50% della superficie del
muro e devono essere distanti dagli angoli.

Metodo molto semplice ed economico, adatto all’autocostruzione, in provincia di


Bolzano nel 2008, è stato realizzato un
edificio di 3 piani fuori terra interamente in
balle di paglia,usando jumbo bales di grandi
dimensioni, dagli architetti Werner Schdmit
e Margareta Swarz.

L’edificio è un ottimo esempio dei vantaggi


derivanti dall’impiego della paglia: è stato
costrutiro in una settimana dalle
fondamenta al tetto ed ha ottenuto la
certificazione Casa clima plus, per l’elevata

17
Fig. 17 L'edificio finito, è il più grande d'Europa con
struttura portante in balle di paglia, Bolzano (2008)
efficienza energetica ed il bassissimo impatto ambientale dell’edificio.

3.2 Post and Beam


Una struttura portante con pilastri di legno, acciaio o cemento armato è combinata
ad una tamponatura con balle di paglia, adeguatamente compresse e fissate sia alle
fondazioni che al cordolo del tetto.

In questo sistema le balle hanno solo funzione di tamponamento e isolamento e non


sopportano carichi verticali, sono soggette però a spinte orizzontali ad opera ad es.
del vento, perciò se le dimensioni delle pareti o la situazione ambientale lo richiede
possono venire controventate con tiranti o travetti.

Esistono vari esempi di questa tecnica costruttiva, uno dei più interessanti è un
edificio pubblico realizzato nella primavera 2011 dal comune di Vaiano (PO)
all’interno dell’Ecoparco dell’isola, in località Tignamica sul fiume Bisenzio.

E’ un sistema che presenta meno difficoltà dal punto di vista progettuale, che può
dare ottimi risultati anche in strutture che combinano tecniche e materiali diversi,
inoltre il tetto viene realizzato per primo scongiurando la possibilità che il cantiere si
bagni e le balle si deteriorino.

Richiede un maggior numero di ore di lavoro qualificato e di materiali “tradizionali”,


bisogna curare molto i punti di contatto tra materiali diversi e la presenza di
eventuali ponti termici; rispetto al metodo Nebraska presenta costi più elevati.

18
Fig. 18 Particolare della struttura dell'Ecoparco di
Vaiano (PO), con tecnica post and beam, da notare i
pannelli sovrapposti alle travi in legno per
l'applicazione dell'intonaco, Vaiano 2011, foto
Autore.

3.3 GREB
E’ una tecnica elaborata in Canada nei primi anni novanta; prevede un sistema
modulare composto da un doppio telaio di travetti di legno di sezione costante
40x100 o 65x100, a formare uno scheletro entro cui le balle entrano precisamente di
taglio (on-edge), successivamente alla posa delle balle queste vengono pressate e
fissate con tiranti metallici alla struttura per evitare movimenti laterali.

La costruzione prevede preliminarmente la


realizzazione della struttura seguita dalla posa
del tetto e la sua copertura temporanea con
telo plastico in modo da garantire un cantiere
“asciutto” ed evitare le problematiche
connesse ad un eventuale umidità in eccesso
assorbita dalle balle di paglia.

Fig. 19 Schema costruttivo tecnica GREB.

19
La doppia ossatura e costituita di travetti di sezione costante, quelli disposti
orizzontalmente sono detti listoni o solette se si trovano alla sommità o alla base del
muro mentre quelli che sono perpendicolari a solette e listoni sono detti montanti.

Fig. 20 Il doppio telaio in legno. Da Brossamain e


Thevard.

I travetti sono disposti parallelamente, come un binario alla base del muro (solette)
con uno scartamento pari alla larghezza delle balle (400-500 mm), sul bordo esterno
della soletta vengono fissati con chiodi o viti altri montanti della stessa sezione da
ogni lato formando appunto un doppio scheletro, interno ed esterno, al cui interno
le balle si ineriscono perfettamente.

Fig. 21 Dettaglio fissaggio montanti, da B. e T.

Alla sommità dei montanti è fissato un altro binario di travetti detti listoni che
funziona anche da cordolo per l’appoggio del tetto o del solaio di un eventuale piano
superiore.

Gli infissi devono essere preventivamente ricavati adattando i telai e creano dei veri

20
e propri controtelai, creando colonne formate da due travetti fissati ad angolo retto.

Le balle vengono posizionate e pressate , ad ogni corso di balle dei distanziatori in


metallo od in legno vengono fissati all’interno di due montanti opposti per
mantenere costante lo scartamento tra telaio interno ed esterno.

Dopodichè si continua a disporre le balle sino ad


arrivare alla sommità del muro e dei montanti dove
è fissato il cordolo. Si vanno poi a fissare dei travetti
che costituiranno la base del piano superiore, se
previsto, si ripete quindi la procedura riposizionando
una soletta e delle file di montanti, altrimenti si
costruisce il tetto applicando ai lati un rinforzo del
cordolo con travetti di sezione maggiorata, inoltre
una trave, perpedicolare all’inclinazione del tetto,
sosterrà la parte inferiore dei travetti del tetto.
Fig. 22 Posizionamento travetti per
solai, da B. e T.

Fig. 23 Dettaglio tetto e colonna per trave


di colmo, da B. e T.

La trave di colmo verrà posizionata su due colonne ottenute accoppiando montanti


40x100 o 65x100 ad angolo retto e formando una colonnna squadrata chiusa in alto
da travetti e sui cui appoggerà la trave di colmo; a questo punto vengono piazzati
travetti e travicelli in modo normale ed in relazione al tipo di copertura scelto.

21
Una volta costruito il telaio e inserite al suo interno le balle, si passa all’intonacatura
delle pareti; s’infiggono dei chiodi all’interno dei montanti e parallelamente alla
muratura, per tutta l’altezza del muro, che permettono una presa migliore
all’intonaco, quindi si fissano all’esterno dei montanti dei casseri e una speciale
malta alleggerita viene colata nell’intercapedine tra i casseri e la superficie delle
balle.

Fig. 24 Dettaglio armatura montanti per


migliorare la presa dell’intonaco.Firenze-
Expo rurale 2011. Foto Bonotti.

La malta GREB è composta da 4 parti di segatura, 3 parti di sabbia, 1 parte di calce


aerea ed 1 parte di cemento(NHL5), che viene poi vibrata e lasciata indurire per 24-
48 h.

A questo punto si rimuovono i casseri, ottendendo il primo è più grossolano strato di


intonaco, detto rinzaffo, che viene applicato al muro; su questo strato vengono
praticate delle incisioni in modo da avere una superficie irregolare che garantisce
maggiori superfici di contatto con gli strati successivi di intonaco, dopodichè si
applicano reti di iuta ammollate nel
latte di calce sopra le quali viene steso
lo strato di rifinitura.

Fig. 25 Intonaco: sulla destra lo strato di


rinzaffo, a sinistra uno strato di finitura a calce,
si può intravedere la rete di iuta fissata ai
montanti per permettere la realizzazione di una
finitura più uniforme e liscia. Firenze Expo rurale
2011. Foto Bonotti.

22
Un’importante considerazione da fare riguarda la necessità di applicare di intonaci
altamente traspiranti quali ad esempio intonaci in terracruda o calce; la malta GREB
è un compromesso tra la traspirabilità del materiale ed una presa sufficientemente
rapida al fine di permettere l’utilizzo della casseratura.

Ciò non toglie la possbilità di intonacare con terra cruda o calce aerea utilizzando
anche macchine intonacatrici. Questa tecnica è caratterizzata da una certa
semplicità ed economicità, data dalla struttura lignea modulare e dall’utilizzo di
sezioni costanti di misura ridotta, inoltre la posa delle balle è agevolata dalla
presenza dell’ossatura, che aiuta anche nell’ottenere murature più dritte e regolari.

Tra gli svantaggi vi è il volume di legno presente nella costruzione che è comunque
notevole, anche se ciò nel contesto agro-forestale potrebbe essere considerato
come un possibile impiego di legname di caratteristiche “inferiori” rispetto ad altre
sezioni più generose solitamente presenti nelle strutture in legno o a prodotti
derivati dal legno.

3.4 Aspetti critici della costruzione con le balle di paglia.


La costruzione con balle di paglia pur presentando notevoli vantaggi e spesso anche
la semplificazione di alcune operazioni (come la posa delle murature ad esempio)
non è esente da elementi critici che vanno attentamente curati per evitare di
vanificare gli sforzi costruttivi con delle perfomances scadenti degli edifici e costi
maggiori.

Le fondazioni ed il tetto sono due tra gli elementi critici la cui realizzazione va
particolarmente curata e che richiede particolari attenzioni. Sicuramente uno degli
elementi più importanti sono le fondazioni che devono essere attentamente
progettate e costrutite in modo da evitare ristagni idrici o risalita di umidità capillare
dal terreno. Normalmente le fondazioni sono in CLS che presenta lo svantaggio di
permettere notevole risalita di umidità dal terreno quindi occorrerà adottare degli
accorgimenti come l’isolamento del piano di fondazione dalla base delle murature in
paglia, che devono essere rialzate di almeno 50 cm.

23
Fig. 26 Fondazioni in pietra, da Jones (2006) Fig. 27 Fondazioni in blocchi di cls, da
Jones(2006)

Inoltre ci sono tecniche che prevedono l’impiego di fondazioni sopraelevate (anche


utilizzando materiali di recupero come copertoni esausti) che hanno anche il
vantaggio di poter adattarsi a profili irregolari del suolo e riducono i lavori si scavo.

Fig. 28 Varie tipologie di fondazioni sopraelevate. da Jones (2006)

Il tetto deve avere degli spioventi generosi in grado di ridurre l’azione erosiva della
pioggia, senza impedire l’ingresso della luce nei mesi invernali, la copertura deve
essere in grado di convogliare efficacemente le acque meteoriche in sistemi di

24
sgrondo per evitare rischi di infiltrazioni e deterioramenti degli intonaci. Inoltre
devono essere particolarmente curati le giunzioni e i punti di contatto tra materiali
diversi, per evitare di creare ponti termici che possano vanificare il corretto
isolamento della struttura.

Allo stesso modo gli infissi sono un altro elemento che va progettato con cura ed
adeguatamente per evitare la presenza di vuoti o ponti termici. Gli spazi e le
intercapedini che si formano inevitabilmente tra le balle ed i telai degli infissi devono
essere accuratamente riempite con una miscela di terra cruda e paglia sfusa in
modo da evitare possibili punti di infiltrazione dell’umidità.

Le connessioni tra materiali diversi come quelle tra legno e intonaco vanno
anch’esse particolarmente curate, con l’applicazione di reti di iuta fissate con punti
metallici o come nel caso del greb con chiodi infissi nei montanti che permettono
l’aggrappo dell’intonaco sulla struttura, oppure la copertura delle colonne in
cemento o legno con pannelli di fibre sui quali è possibile stendere l’intonaco.

Infine particolare attenzione è da prestare nella realizzazione dell’impianto idraulico


e termo-sanitario che devono essere coibentati ed isolati per evitare infiltrazioni di
umidità o rischio di incendio. La loro disposizione deve essere prevista con anticipo
in modo da stabilire punti di ancoraggio dell’impianto elettrico sui montanti della
struttura.

25
4. Edifici in paglia: caratteristiche e performances
Si analizzano ora le caratteristiche relative agli edifici in paglia nel loro complesso,
sia dal punto di vista meccanico sia dal punto di vista economico ed ambientale.

Emissione e sequestro di CO2


Se la costruzione di edifici è un processo che libera CO2 nell’atmosfera bisogna pur
considerare che i materiali impiegati per lungo tempo nell’edificio di fatto
sequestrano una parte di CO2. L’emissione ed il sequestro di CO2 sono strettamente
correlati con l’energia grigia dei materiali utilizzati nella costruzione di un edificio.

Qui di seguito si confronta la quantità di CO2 sequestrata e quella emessa nella


produzione dei materiali necessari a realizzare una casa com murature in laterizi o
con murature in balle di paglia; i dati sono relativi ad un’ipotesi di una casa con due
piani fuori terra per una superficie totale di circa 250 m2 , nel primo caso le murature
sono in laterizi mentre nel secondo caso sono murature in balle di paglia 20, si sono
confrontati quindi le quantità di CO2 emessa e sequestrata relative ai materiali
impiegati, nelle quantità e dimensioni previste dal modello di ipotesi.

20
Per maggiori informazioni sulle modalità e le condizioni del confronto si veda:
http://earlywarn.blogspot.it/2010/09/straw-bale-model-house.html, Staniford S., 2010, Early Warning.

26
Fig. 29 Emissioni (a sinistra) e sequestro di CO2 materiali per la costruzione dell'edificio con murature in
laterizi, in tonnellate.da Early warning 2010.

Fig. 30 Emissioni (a sinistra) e sequestro di CO2 materiali per la costruzione dell'edificio con murature
in paglia, in tonnellate.da Early warning 2010.

E’ interessante osservare che mentre l’emissione di CO2 nei due casi è paragonabile,
nel caso delle murature in paglia la CO2 sequestrata è notevolmente più elevata

27
determinando un bilancio finale dell’emissione negativo, quindi un sink di CO2.
La piccola differenza nell’emissione di CO2 è spiegabile con il fatto che, in questo
modello, il tetto e le fondazioni sono maggiorate in funzione del maggiore spessore
delle murature stesse, ciò in parte vanifica il risparmio derivante dall’impiego della
paglia.
Ma la presenza in maggiore quantità di legno e paglia determina di per contro un
sequestro di CO2 maggiore.
L’utilizzo di materiali da costruzione a basso impatto ambientale comporta una
riduzione delle emissioni di gas serra e di molti altri inquinanti.
Se si considerano le emissioni di CO2, le attività che nel 2010 hanno prodotto le
emissioni maggiori sono le seguenti:

Emissioni di co2
in milioni di
Attività tonnellate
TERMOELETTRICO 146,6
PRODUZIONE
CEMENTO   31,4
RAFFINAZIONE 26
PRODUZIONE
ACCIAIO   13,9 Fig. 29 Fonte: Elaborazione Greenpeace su dati
PRODUZIONE Registro europeo CITL e Registro italiano GRETA,
CARTA    5 aggiornati al 07/07/2008su dati Commissione
PRODUZIONE europea (CITL)
VETRO    2,9
PRODUZIONE
CERAMICA 0,6
TOTALE: 226,4

Come possiamo notare, non solo la produzione di cemento è tra le attività con le
maggiori emissioni, ma la produzione di energia termica ed elettrica è l’attività di
gran lunga più impattante dal punto di vista delle emissioni di CO2. Oltre a queste
emissioni esistono anche altri inquinanti da tenere in considerazione, ma si vuole
riportare l’attenzione sull’importanza che assolve l’efficienza energetica di un
edificio ed i materiali con cui questo obiettivo viene perseguito, se vengono
impiegati materiali con un ridotto contenuto di energia grigia e che al contempo
garantiscono un elevata efficienza energetica si potrebbe ottenere una significativa
e fondamentale riduzione degli impatti ambientali senza rinunciare alla possibilità di
realizzare strutture ed edifici performanti .

28
Isolamento termico
Le murature in balle di paglia possono garantire un’elevata efficienza energetica
degli edifici grazie al loro elevato potere isolante.

I risultati dei test di conduttività termica secondo la norma DIN 52612, svolti
dall’Istituto di ricerca sull’isolamento termico di Monaco indicano valori di
conduttività termica, R, pari a 0.039 W/mK.

Si riportano i valori di trasmittanza e conduttività per varie tipologie di murature


comprese quelle in balle di paglia:

Tipo di muratura R (m2K/W) U (W/m2K)

Pannelli in paglia compressa

Pannello non coibentato 12 cm 1,7776 0,029

Pannello coibentato 12 cm 3,2384 0,016

Pannelli misti fibra/cemento

pannello coibentato 7,5 cm 2,9392 0,018

pannello coibentato 10 cm 3,3616 0,015

Balle di paglia

58 cm con R 1,8/cm (-25%) 7,5152 0,007

58 cm con R 2,4/cm 9,944 0,005

58 cm con R 3/cm (+25%) 12,3728 0,004

Adobe

29
Non coibentato 25 cm 0,616 0,083

coibentato 25 cm 2,0944 0,025

non coibentato 60 cm 1,1968 0,043

coibentato alle'esterno 60 cm 2,6576 0,019

Tab. 6 Valori di resistenza termica (R ) e conducibilità termica (U) di varie tipologie di murature. Da Straube
(2000).rielaborati.

Le ricerche svolte dal GRAT di Vienna hanno rilevato che grazie ai valori di
conduttività termica molto bassi, le murature in balle di paglia,con uno spessore
totale di 42 cm (35 cm di paglia, più 3,5 cm di intonaco ambo i lati) mostrano valori
di conduttività unitaria di 0,12 W/m2K (considerando anche il telaio di legno il valore
è di circa 0,14 W/m2K). Ciò significa che una in casa di balle di paglia costruita con
tecnica GREB o post and beam ha un valore di conduttività delle murature inferiore
a 0,15 W/m2K, e ciò è compatibile con i criteri necessari alla realizzazione di una casa
solare passiva (Wimmer et al., 2011).
Inoltre considerando lo spessore necessario a raggiungere un determinate valore di
isolamento (U= 0,15 W/m2K) la paglia risulta essere la soluzione più economica per
otterenere un efficace isolamento termico.

prezzo
specifico
Material spessore cm €/mq

balle di
paglia 30 3,63

cellulosa 30 18,31

EPS 24 20,35

lana di roccia 24 23,35

Tab. 7 Spessore necessario e costo al mq ad ottenere un isolamento U=0,015 W/m2K con varie tipologie di
isolanti. Da Wimmer 2011

30
Fabbisogno energetico
Uno dei fattori più convenienti economicamente della costruzione con le balle di
paglia è il risparmio sul fabbisogno energetico dell’edificio.

Nel considerare il fabbisogno energetico di un edificio sono molteplici i fattori da


valutare, oltre ovviamente alle caratteristiche del clima: gli infissi, gli intonaci, la
tipologia di edificio, l’esposizione e la qualità della costruzione influiscono in
maniera significativa sulle sue prestazioni energetiche.

Dai dati presenti in letteratura si può tuttavia considerare, per i nostri climi, una
riduzione di almeno il 50% del fabbisogno energetico di un edificio rispetto
all’utilizzo di materiali standard (anche isolanti).

Un progetto denominato “ Energy Efficient Straw-bale Housing Project” 21realizzato


in Cina nel 2005 ha rilevato come il fabbisogno energetico degli edifici in paglia fosse
del 68% inferiore a quello di analoghi edifici in mattoni. E’stato quantificato un
risparmio di emissioni di CO2 pari a 0.6-1.3 tonnellate/anno a seconda del tipo di
casa e dell’esposizione, risparmio che si ripete per tutta la durata di vita dell’edificio.

E’ significativo osservare che il vantaggio ambientale derivante dall’utilizzo della


paglia non si limita solo alla riduzione degli impatti dovuti alla produzione del
materiale ma soprattutto alle mancate emissioni dovute ad una maggiore efficienza
energetica dell’edificio, se pensiamo che il riscaldamento domestico è uno dei
maggiori contribuenti all’emissione globale di CO2 abbiamo un altro elemento che
conferisce valore ed importanza all’utilizzo di questo materiale.

Resistenza alle onde sismiche


La paglia garantisce ottimi standard di sicurezza anche il relazione al rischio sismico,
oltre che prestarsi molto bene alla realizzazione di strutture temporanee in zone
colpite da sisma o altre calamità, permettendo di realizzare con tempistiche ristrette
edifici in grado di adattarsi a differe nti situazioni climatiche e di non alterare lo

21
http://www.worldhabitatawards.org/winners-and-finalists/project-details.cfm?lang=00&theProjectID=292

31
stato dei luoghi una volta esaurita la loro funzione.

Il sisma eccita le masse dell'edificio ed essendo un edificio costruito in balle di paglia


estremamente più leggero di un edificio convenzionale, le forze in gioco risultano
essere inferiori (Edilpaglia, 2011).

Nel 2006 l’Università del Nevada ha eseguito dei test sulla resistenza alle onde
sismiche di un edificio in paglia con intonaco in terra cruda; i test sono stati eseguiti
attraverso la metodologia shake table test; la struttura è stata sottoposta a
sollecitazioni pari a un terremoto di magnitudo 6,7 , si sono formate evidenti crepe
e fessurazioni nell’intonaco ma la struttura è rimasta integra e stabile.

Tali test fanno parte di un


progetto denominato Pakistan
Straw Bale and Appropriate
Building (PAKSBAB), che
prevede la costruzione di
edifici in paglia come risposta
all’evento sismico avvenuto
nel 2005 in Pakistan e che ha
distrutto più di 80 mila
abitazioni; le case verranno
costrutite in loco dalla
popolazione locale grazie alla
Fig. 30 Esecuzione dello "Shake table test" di un edificio con
struttura portante in paglia, Università del Nevada, 2006, foto
realizzazione di linee guida per
PAKSBAB. la costruzione e prototipi
dimostrativi modulari. 22

Le caratteristiche di resistenza alle onde sismiche, velocità e semplicità di


costruzione oltre che di economicità ed elevata efficienza costituiscono un’ottima

22
Donovan D., SEISMIC PERFORMANCE OF INNOVATIVE STRAW BALE WALL SYSTEMS. University of Nevada,
Earthquake Engineering Research Institute (EERI) November 5, 2009.

32
motivazione all’impiego di soluzioni costruttive in legno e paglia in tutte quelle
situazioni in cui a caua di eventi catastrofici vi sia necessità di costrutire rapidamente
strutture, anche temporanee, sicure, efficienti, dignitose e confortevoli da abitare
con un impatto ambientale ridotto.

Dopo il tragico sisma dell’Aquila, a Pescomaggiore è stato realizzato un ecovillaggio


in autocostruzione con case in legno e paglia intonacate con terra cruda; il progetto
organizzato dalla popolazione locale e dal gruppo BAG officina mobile, ha ottenuto
anche riconoscimenti a livello internazionale.

Tale soluzione ha permesso di venire incontro alle esigenze abitative della


popolazione colpita dal sisma rendendola allo stesso tempo partecipe e artefice del
processo di ricostruzione, senza che questo abbia innescato pericolose dinamiche
speculative lontane dalle esigenze della popolazione come è avvenuto in altri
contesti.

Resistenza al fuoco
Le murature in balle di paglia hanno un'ottima resistenza al fuoco.
Negli Stati Uniti, nel 2006, sono stati effettuati test secondo lo standard ASTM E119-
05a 23.
Le tipologie di test sono state due:
Resistenza al fuoco per un’ora di una parete non portante con intonaco in terra
cruda.
Un muro 3,60mx4,20m, costruito con balle di frumento disposte in corsi sfalsati,
intonacato su ambo I lati con 2,5 cm di intonaco in terra cruda, ha raggiunto con
successo I requisiti previsti dall’”ASTM Method E119-05a Fire Tests of Building
Construction and Materials” per una resistenza al fuoco di un’ora.

Resistenza al fuoco per due ore di una parete non portante con intonaco
cementizio.
Un muro 3mx3m, costruito con balle di frumento disposte in corsi sfalsati,

23
ASTM International è una delle maggiori fonti a livello internazionale per le norme tecniche di prodotti,
materiali e servizi. E’ tra i maggiori contributori tecnici dell’ISO.

33
inotnacato su ambo I lati con 2,5 cm di intonaco a base cementizia e rinforzato con
rete metallica a maglia esagonale ha raggiunto con successo i requisiti previsti dalla
norma ASTM E119-05a 24 Fire Tests of Building Construction and Materials per una
resistenza al fuoco di due ore (Cibecchini,2008).
In precedenza, nel 1993 e nel 1996, murature in paglia erano state sottoposte al
medesimo test, sempre superato con successo (King, 2006).
Nel 2003, in Germania, presso l'Istituto per il controllo dei materiali per l'edilizia di
Braunschweig una muratura in balle di paglia con intonaco in terra cruda è stata
sottoposta al test di resistenza al fuoco F-90 previsto dalla EN 1365 25, analogo del
test ASTM E-119 05 per l’Europa, anche in questo caso la struttura ha incontrato con
successo i requisiti necessari al superamento del test resistendo al fuoco per 90
minuti.
Per ottenere la stessa prestazione di resistenza R90, sono necessarie pareti con uno
spessore di 180 cm di blocchi in laterizio con foratura > 55% oppure 140 cm di cls
armato 26.
In base ai risultati dei test menzionati si può affermare che le murature in balle di
paglia rispondono pienamente ai requisiti di resistenza all’incendio per le costruzioni
previsti dalla normativa vigente.

Prezzo
La scarsa conoscenza tecnica del materiale e la conseguente limitatissima
progettazione esecutiva di manufatti in paglia, non sono attualmente sufficienti per
parlare di costi medi per la costruzione di edifici in paglia.
Possiamo considerare che il costo delle murature incide circa il 15-20% sul costo di
un edificio tradizionale, l’impiego della paglia permette un risparmio che va dal 50%
al 75% rispetto ad altri materiali con medesime prestazioni termo-igrometriche, il
risparmio è dovuto sia alla maggiore superficie e volume occupati da una balla
rispetto ad un laterizio sia alla possibilità di ricorrere all’autocostruzione con
maggiore semplicità rispetto a tecniche tradizionali.

24
ASTM E119-05a Fire Tests of Building Construction and Materials. Norme statunitensi per la certificazione
della resistenza al fuoco di edifice e materiali, analoghe alla UNI EN 13501.

25
Corrispondente alla certificazione R 90 prevista dalla norma UNI EN 13501,che indica una resistenza al fuoco
di 90 minuti in termini di capacità portante.
26
D.M.16-02-07 Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da
costruzione.Allegato D

34
Quindi rispetto a un edificio tradizionale possiamo quantificare un risparmio
indicativo del 10-15% sui costi di costruzione.
Gli edifici costruiti in Italia presentano prezzi che oscillano tra i 900 €/mq ed i 1300
€/mq, mentre nel caso che si ricorra all’autocostruzione si può arrivare a 700€/mq
(Edilpaglia, 2011).
I dati relativi ad un censimento di 691 edifici Francia svolto dall’Associazione
Empreinte 27 inidicano un costo medio è di circa 900 €/mq,per una superficie media
di 120 mq, tale costo risulta competitivo con quello di strutture convenzionali,
soprattutto grazie al ricorso all’autocostruzione.
Se si considerano le perfomance ambientali ed energetiche dell’edificio, il risparmio
diventa sostanziale, poiché le spese energetiche sono un costo fisso sostenuto per
tutta la durata dell’edificio e l’impatto ambientale si traduce in esternalità negative
che ricadono come costi sulla collettività.
La paglia permette la realizzazione di edifici ad elevata efficienza energetica e
ridotto impatto ambientale senza comportare un aumento di costi significativo, ciò
potrebbe costituire un incentivo ad una più diffusa adozione delle tecniche di bioedilizia.

27
Empreinte-Association de promotion de l’habitat ècologique, è una associazione no-profit francese per la
promozione della bioedilizia, organizza corsi formativi ed eventi di promozione, nel 2010 ha realizzato un
censimento degli edifici in paglia presenti in Francia. http://www.habitat-ecologique.org/paille1.php

35
5. Il quadro normativo
5.1 In Italia
Le costruzioni in paglia richiedono il medesimo iter normativo di un edificio costruito
con materiali e/o tecniche convenzionali.
In questo momento la normativa vigente prevede che gli enti preposti alla
pianificazione del patrimonio territoriale sono le Regioni, le Provincie ed i Comuni.
In particolare le Regioni definiscono le strategie di indirizzo generale attraverso il
Piano di Indirizzo Territoriale (P.I.T.) in accordo al Piano Regionale di Sviluppo; le
Provincie approvano il Piano Territoriale di Coordinamento (P.T.C.) che mira al
coordinamento delle politiche territoriali della Regione con gli strumenti della
pianificazione comunale; infine i Comuni redigono il Piano Strutturale Comunale
(P.S.C.) esercitando le funzioni primarie ed essenziali del governo del territorio e
provvedendo alla disciplina puntuale e alla definizione delle regole che presiedono
all'utilizzazione e alla trasformazione del territorio 28.
La consulenza e la progettazione di personale tecnico qualificato sono utili al fine di
ottenere la conformità alle normative previste per le costruzioni.

5.1.1 Normativa di riferimento per l’impiego della paglia come materiale


non portante
La marcatura CE è lo strumento necessario per immettere materiali da costruzione
sul mercato e garantisce a tutte le persone coinvolte nel processo costruttivo che il
prodotto in questione è conforme ai requisiti essenziali previsti dal DPR 246/93 29:

• n. 1 (resistenza meccanica e stabilità) di competenza del Consiglio superiore


dei Lavori pubblici
• n. 2 (sicurezza in caso di incendio) di competenza del del Centro studi ed
esperienze dei vigili del fuoco
• n. 3 (igiene, salute e ambiente) di competenza del ministero delle Attività
produttive

28
Legge regionale 03 gennaio 2005, n. 1 ,Norme per il governo del territorio.,Art. 07. Regione Toscana.
29
DPR 246/93.REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA 89/106/CEE RELATIVA AI PRODOTTI DA
COSTRUZIONE.

36
• n. 4 (sicurezza nell'impiego) di competenza del ministero delle Attività
produttive
• n. 5 (protezione contro il rumore) di competenza del ministero delle Attività
produttive
n. 6 (risparmio energetico e ritenzione di calore) di competenza del ministero
delle Attività produttive

Non esistendo in Italia e in Europa norme armonizzate per la paglia come materiale
da costruzione, la paglia non è soggetta a marcatura CE.
Quindi l’onere della verifica della conformita’ della paglia impiegata come materiale
con funzione non strutturale ai criteri del DPR 246/93 è a carico del Progettista,
Direttore dei Lavori e Costruttore.
In sostanza, allo stato attuale, in Italia, I tecnici eseguono una “autocertificazione” di
tali caratteristiche assumendo dati reperibili in letteratura, da pubblicazioni
scientifiche, da test e certificazioni effettuati in altri paesi europei e garantendone
così l’idoneità all’impiego nel progetto.
Tuttavia lavorare con materiali certificati o almeno “caratterizzati” da studi di istituti
universitari italiani e test di laboratori italiani ufficialmente riconosciuti, garantisce a
tutte le persone coinvolte nel processo costruttivo che il prodotto in questione è
conforme ai requisiti essenziali previsti dal DPR 246/93 e sopratutto nel caso di
edifici pubblici o di edifici con particolari caratteristiche (ad esempio soggetti al
controllo dei VVFF) possono nascere problemi.
Riuscire a “caratterizzare” la balla di paglia da costruzione anche in ambito italiano,
non comporterebbe particolari oneri, mentre costituirebbe un notevole incentivo
alla diffusione di costruzioni a basso impatto ambientale ed elevata efficienza
energetica, con conseguenze positive anche nel tessuto economico, infatti uno dei
maggiori deterrenti all’impiego della paglia nelle costruzioni è proprio la sua attuale
natura di materiale “non convenzionale” che spesso si traduce maggiori oneri e
rischi sia nella progettazione che nella realizzzione degli edifici dovuti anche alla
rarità di tecnici che sono disposti ad utilizzare tale materiale nei loro progetti
In merito sarebbe necessario lo svolgimento di adeguati test sulle principali
caratteristiche meccaniche e chimico-fisiche del materiale, oltre che la realizzazione
ed il monitoraggio di edifici sperimentali al fine di poter ottenere adeguati risultati
probatori che permettano un impiego razionale e ripetibile delle balle di paglia.
L’Associazione Edilpaglia sta compiendo studi e test in collaborazione con alcuni
istituti universitari, per arrivare a una caratterizzazione in ambito italiano del
materiale “balla di paglia” senza peraltro voler ottenere alcun marchio CE, in modo
da mettere in grado chi produce balle di paglia da costruzione e chi progetta e

37
costruisce con le balle di paglia, di farlo con tranquillita’, sapendo di stare utilizzando
un materiale, conforme a quanto richiesto dal DPR 246/93, e potendo confidare
nella progettazione su valori caratteristici ragionevolmente certi e riconosciuti dagli
enti di controllo italiani.
L’ottenimento di una regolare certificazione di prodotto in ambito italiano
permetterebbe di eliminare incertezze e gli imprevisti che possono presentarsi
nell’iter autorizzativo di un edificio se è costruito con materiali non conformi.

5.1.2 Normativa di riferimento per l’impiego della paglia come materiale


portante
Ogni materiale ad uso strutturale impiegato nella realizzazione di un edificio deve
essere conforme a quanto previsto nel DM 14/01/2008 Norme tecniche sulle
costruzioni 30, che prescrive le caratteristiche, le modalità di impiego e di
progettazione per ogni materiale, che il tecnico applicherà poi nella struttura
particolare.
La paglia non è tra i materiali previsti dal DM 14/01/2008, perciò per essere
utilizzata perciò per essere utilizzata come materiale da costruzione con fini
“strutturali” occorre ottenere un Attestato di Idoneita’ Tecnica all’Impiego che
prevede un iter lungo ed oneroso presso il Servizio Tecnico Centrale del Consiglio
Superiore dei Lavori Pubblici.
Tale situazione rende, in questo momento, la realizzazione di una casa con struttura
portante in paglia (tecnica Nebraska) molto onerosa ed incerta in termini di tempi di
costruzione.

5.2 Nel mondo


Nel resto del mondo le costruzioni in paglia sono diffuse da tempo, soprattutto in
USA e Canada, dove sono state elaborate anche le principali tecniche d’impiego
della paglia come materiale da costruzione.
Si stima che nel mondo vengano costruiti più di mille nuovi edifici in paglia
all’anno(Jones, 2006).
Si riepilogano brevemente la situazione normativa di vari paesi in cui sono stati
realizzati edifici in paglia.

30
"Norme tecniche per le costruzioni" D.M. 14 Gennaio 2008, Cap. 12

38
Arabia Saudita
Nel 2002 l’arch. statunitense Chris Stafford ha progettato ad Al-Ghat l’Al-Rahmaniah
Cultural Center , costituito da una moschea, una biblioteca e un auditorium da 200
posti utilizzando balle di paglia sia come tamponamento che come struttura
portante.

http://www.building-green.net/erp-design_alGhatMosque.html
http://www.abdulrahmanalsudairyfoundation.org/alrahmaniah.com/en/design/design.html

Australia
L’utilizzo delle strutture in balle di paglia è ammesso come “soluzione alternativa”
rispetto alla norma nazionale sulle costruzioni. Con questa classificazione, alle
murature in paglia è richiesto di rispettare tutti i requisiti della normativa (resistenza
al fuoco, sicurezza, resistenza all’acqua, salubrità) attraverso la presentazione di
test, esempi costruiti e la verifica come struttura speciale da parte di un tecnico
abilitato.

Canada
In questo Paese le costruzioni in balle di paglia vengono approvate caso per caso,
facendo riferimento alla normativa nazionale che permette il ricorso a sistemi e
materiali alternativi, a patto che venga dimostrata l’equivalenza prestazionale con
lo standard di legge. Il progettista è obbligato a presentare indagini e valutazioni
esistenti sulle proprietà fisiche della paglia, e nel caso d’impiego strutturale deve
anche effettuare test di carico.

Cina e Mongolia
Centinaia di case in balle di paglia sono state costruite negli ultimi dieci anni, in
particolare grazie al lavoro dell’architetto statunitense Kelly Lerner ed al programma
di aiuto allo sviluppo promosso dall’ADRA per le aree rurali del nord-est del Paese.
In Cina attualmente non esiste alcuna normativa in materia di costruzioni con balle
di paglia, ma tutte quelle esistenti hanno ottenuto l’autorizzazione amministrativa,
caso per caso.

Giappone
La normativa tecnica nazionale, prima della sua riforma nel 2002, menzionava per
l’uso in edilizia solo le strutture in legno, mattoni, acciaio e calcestruzzo. In seguito
però, anche il Giappone ha introdotto una legislazione di tipo prestazionale, così che
è in teoria possibile costruire con le balle di paglia in sistema portante se viene

39
dimostrato il rispetto dei requisiti strutturali. Inoltre, stanze da the ed altre
pertinenze inferiori ai 10m2 possono essere costruiti senza alcun permesso.

Nuova Zelanda
Non esiste ancora una normativa propriamente detta sulle costruzioni balle di
paglia. Esistono invece una serie di documenti ed articoli, basati principalmente sul
lavoro dell’arch. Graeme North, (in particolare “Guidelines for Strawbale Building in
New Zealand”) usati come linee guida per l’uso delle balle di paglia in Nuova
Zelanda.

Stati Uniti d’America


Negli Stati Uniti in California, Colorado e Texas esistono leggi che equiparano la
paglia agli altri materiali costruttivi permettendone l’impiego anche come materiale
portante, e che prescrivono le caratteristiche delle balle e le loro modalità
d’impiego.
In diversi altri casi molte città o contee dell’Arizona, Nebraska, Utah hanno
puntualmente adottato un codice di regolamentazione o pubblicato linee-guida
come orientamento al settore.
Nelle località dove una specifica norma sia assente, tuttavia, non viene impedita la
regolare autorizzazione; essendo sufficiente documentare le proprietà del materiale
con i test svolti.
Le costruzioni in paglia sono molto diffuse in tutti gli Stati Uniti sia nelle zone a clima
caldo come la California sia in zone più fredde come Nebraska.
Negli Stati Uniti vi sono gli edifici più antichi costruiti in balle di paglia che oggi
hanno più di 100 anni.

5.3 Europa
Anche nel resto d’Europa le costruzioni in paglia sono ampiamente diffuse ed
esistono normative, test e certificazioni che ne permettono un utilizzo razionale,
efficace e ripetibile.
I paesi in cui si costruisce il maggior numero di edifici sono Gran Bretagna, Francia ,
Germania ed Austria.

Austria
Nella primavera del 2010, in Austria è stato ottenuto per le balle di paglia da
costruzione il Benestare Tecnico Europeo con marcatura CE e la conseguente

40
registrazione nella lista austriaca dei materiale da costruzione (OIB).
Tali balle garnatiscono valori di U= 0,0412-0,0443 W / mK a densità di 80-120 kg/m3
- densità standardizzato e tasso di umidità e lunghezze uniformi e garantiti 31.

Bielorussia
Nel 1999 è stata adottata in Bielorussia una direttiva tecnica che regola l’uso delle
balle di paglia come materiale isolante per il solo tamponamento delle strutture
senza funzione portante, indicando precisi valori di densità del materiale (80-150
kg/m3), contenuto d’umidità (max. 18%) e conducibilità termica (non superiore a
0,05 - 0,065 W/mK). Questa normativa è uno standard nazionale per il settore delle
costruzioni con balle di paglia.

Danimarca
Nel 2004 il “Danish Building and Urban Research Institute” ha pubblicato una
raccolta dei test realizzati dall’ing. Munch-Andersen sulle balle di paglia con le
corrispondenti linee guida d’impiego 32. Il documento non ha carattere vincolante,
però, visto l’autorevolezza dell’ente che l’ha pubblicato, è stato usato in molti paesi
della Scandinavia per ottenere il parere favorevole della amministrazione.

Francia
Tutti i materiali da costruzioni sono ammessi, ed è espressamente vietato rifiutare
un permesso di costruzione ad un progetto sulla base della scelta dei materiali
impiegati.
Questo ha reso negli anni passati più facile la realizzazione di edifici in paglia da
parte degli auto-costruttori, ma ha limitato l’azione di imprese e professionisti che,
in mancanza di un codice legale sull’uso delle balle di paglia, trovavano molte
difficoltà ad ottenere una copertura assicurativa professionale sulla realizzazione
dell’opera.
Alla fine del 2012 sono state ufficialmente riconosciute “Regole professionali per le
costruzioni in paglia” 33

Tali “Regole” costituiscono un compendium che raccoglie lo stato dell'arte delle

31
http://www.systemhausbau.at/zertifiziert.html
32
Disponibile su web: http://www.projekt-sand.com/filer/by_og_byg_resultater_033.pdf

33
http://www.compaillons.eu/reglementation
https://sites.google.com/a/compaillons.eu/rfcp-public/boutique/reglesprofessionnellesdelaconstructionpaille

41
costruzioni in paglia in Europa e sostanzialmente rappresentano i corrispondenti
delle UNI italiane sulle costruzioni in balle di paglia.
Sono riconosciute a livello ufficiale, per cui le assicurazioni che devono assicurare
professionisti e progettisti e costruttori e le banche che devono rilasciare mutui da
ora in poi non potranno piu' fare obiezioni all'utilizzo di questa tecnica costruttiva.
Hanno validità ufficialmente riconosciuta solo in Francia ma Edilpaglia sta iniziando a
tradurle in Italiano perche' comunque rappresentano un testo di riferimento molto
importante.

Gran Bretagna e Irlanda


Le normativa edilizia nel Regno Unito (“National Building Regulations”) non è di tipo
prescrittivo ma prestazionale. E’ scritta sotto forma di linee guida che non
esprimono divieti, ma indicano principi e prestazioni di una buona pratica costruttiva
a cui il progettista deve dimostrare di attenersi (indipendentemente dal materiale).
L’uso della paglia imballata non viene menzionato nel testo, ma proprio per la
caratteristica della norma in Gran Bretagna tutti gli edifici in balle di paglia
(autoportanti e non) hanno ottenuto regolare autorizzazione dall’autorità locale.

Olanda
Non ci sono generalmente grosse difficoltà a ottenere il permesso a costruire con le
balle di paglia. La maggior parte delle amministrazioni, infatti, sostiene attivamente
l’introduzione di tecnologie costruttive sostenibili, ma l’autorizzazione in gran parte
dipende dalla capacità di documentare bene il proprio progetto. A questo
fine, sono stati buoni punti di riferimento la normativa californiana e la letteratura
prodotta da Bruce King (“Building of Earth and Straw”) e Catherine Wanek (“Building
with Straw, volume 3, Straw Bale Code Testing”).

Spagna
Per ottenere un permesso di costruzione in Spagna un progetto deve essere
approvato dal Collegio degli Architetti, dopo di che passa all’esame
dell’amministrazione.
Ci sono stati problemi legati alla rigida normativa antincendio, ridimensionati pero’
dalle numerose prove di resistenza al fuoco. I problemi maggiori stanno venendo
invece dal fronte dei mutui bancari e dell’assicurazione
decennale sui difetti di costruzione, obbligatorie per i costruttori in caso di vendita
ma difficilmente concesse dalle compagnie agli edifici in balle di paglia.

Germania
Inizialmente la procedura di autorizzazione avveniva secondo il “caso-per-caso”, dal
2005 è stato compiuto un passo avanti con il passaggio alla procedura di generica

42
approvazione (“Allgemeine bauaufsichtliche zulassung” o AbZ) attribuita dal
“Deutsches Institut fuer Bautechnik” alle costruzioni in balle di paglia usate come
tamponamento non strutturale.
E’ un documento con valore legale, rinnovato ed aggiornato nel febbraio del 2009,
che stabilisce le prestazioni offerte dalla paglia imballata e indica una prassi
costruttiva che, se rispettata in tutte le sue prescrizioni, automatizza la procedura di
approvazione (senza necessità di fornire ulteriore documentazione).

In conclusione l’adozione, da parte degli Enti competenti, di misure volte ad


integrare le balle di paglia tra i materiali ammessi nelle costruzioni non
comporterebbe costi o rischi vista l’ampia applicabilità dimostrata dal materiale
anche in altri paesi della Comunità Europea.
Inoltre i codici statunitensi e francesi, così come i test e le certificazioni effettuate in
Germania ed Austria potrebbero rappresentare un valido punto di riferimento
redazione di analoghi regolamenti, al fine di diffondere maggiormente anche in Italia
l’impiego di tecniche costruttive che riducano l’impatto antropico sull’ambiente.

43
6. Applicazioni per la filiera agro-forestale

Dopo le caratteristiche dei materiali e le tecniche con cui possono essere impiegati,
ora si parlerà delle loro applicazioni nel settore agro-forestale, illustrando sia
possibili sviluppi futuri, come quelli legati alla creazione di una filiera di produttori di
balle di paglia da costruzione, sia le esperienze e le realtà che sono già in essere
relativamente alla costruzione con le balle di paglia.

Produzione di materiale da costruzione


La paglia è un sottoprodotto della filiera cerealicola il cui costo economico ed
ambientale viene in parte assorbito da questo prodotto, tant’è che sempre più
spesso la paglia non è raccolta o è addirittura bruciata.

Le caratteristiche che deve possedere una balla per essere utilizzata come materiale
da costruzioni consistono in una corretto ed uniforme rapporto di compressione
della balla ed in un suo corretto stoccaggio al riparo da intemperie che ne preservi il
contenuto di umidità al di sotto del 15% del peso secco.

In questo senso molte aziende hanno tra le mani una materia prima che potrebbe
essere proficuamente impiegata in azienda oppure venduta come materiale da
costruzione.

Lo sviluppo e la diffusione di tecniche che impieghino questo materiale, assieme a


legno e terra cruda appare quindi portare in sé oltre ai già menzionati benefici dal
punto di vista ambientale anche benefici economici legati alla competitività delle
aziende.

Realizzazione di annessi e strutture aziendali


La normativa vigente in merito al governo del territorio definisce gli annessi agricoli
come strutture necessarie all’agricoltura amatoriale o alle piccole produzioni
agricole, la cui realizzazione è consentita “…a condizione che non comporti alcuna
modificazione sostanziale della morfologia ei luoghi e che tali annessi e manufatti”:
a) siano realizzati in legno, con altri materiali leggeri o con materiali tradizionali
tipici della zona prescritti dalla disciplina comunale del territorio rurale;

44
b) siano semplicemente ancorati al suolo, senza opere di fondazione, salvo diverse
disposizioni contenute nella disciplina comunale del territorio rurale;… 34”
Tali strutture spesso sono costruite con materiale non conformi, di risulta, con
conseguenze negative in termini di sicurezza, sia per eventuale tossicità dei materiali
sia come precarietà delle strutture, e di competività aziendale in quanto non
rispondenti alle esigenze tecniche delle produzioni aziendali, oltre che rappresentare
un elemento negativo in termini paesaggistici e territoriali.
Come indicato dalla normativa, appare razionale l’impiego , in queste tipologie di
strutture, di materiali naturali in grado di garantire prestazioni tecniche e ambientali
soddisfacenti senza necessariamente tradursi in costi non sostenibili dalle aziende.
Le caratteristiche di leggerezza e facile smaltimento dei materiali in merito alla
realizzazione di annessi sono perfettamente soddisfatte dall’impiego di legno e
paglia, che permettono la costruzione di edifici funzionali alle esigenze tecniche
delle produzioni senza comportare un consumo irreversibile di suolo .

La relativa semplicità della messa in opera di alcuni di questi materiali, per lo meno
per alcune parti degli edifici (murature) sembrano bene adattarsi alle esigenze di
molte imprese del settore che data la loro dimensione svolgono parecchi lavori in
economia, che avrebbero uno strumento a disposizione che permette di coniugare
funzionalità, sostenibilità ed economicità senza ricorrere a materiali di fortuna,con
ovvie ripercussioni positive anche sull’impatto paesaggistico.

Le caratteristiche termo ed igroregolatrici, oltre alla capacità d’isolamento, rendono


questo materiale molto appetibile anche per locali di trasformazione in cui i processi
produttivi richiedono l’instaurarsi di particolari e stabili condizioni termo-
igrometriche come ad esempio cantine o locali di caseificazione.

La notevole riduzione del consumo energetico degli edifici inoltre, rende


particolarmente conveniente l’adozione di soluzioni costruttive che impiegano legno
e paglia.

Il DEISTAF dell’Università di Firenze ha svolto ricerche sulle capannine-parto per


allevamenti suinicoli estensivi, confrontando le prestazioni di 5 differenti tipologie di
capannine parto per l’allevamento semi-brado; due di queste strutture erano

34
DPGR 9 febbraio 2007, n. 5/R, art. 6

45
prototipi realizzati dal DEISTAF uno dei quali era tamponato con presse di paglia, il
prototipo di capannina parto era costituito da una struttura in rete elettrosaldata e
tubi metallici tamponata con balle di paglia.Le capannine sono state sottoposte ad
un monitoraggio di parametri fisici (temperatura interna ed esterna,umidità relativa)
oltre che valutazioni di tipo economico, sono stati altresì svolti test di preferenza con
gli animali;

I risultati di tali ricerche hanno evidenziato un effetto particolarmente positivo del


tamponamento con presse di paglia, che garantisce un’elevata capacità termica alla
struttura oltre che un costo notevolmente minore della struttura(Barbari et
al.,2003).

Un altro esempio del proficuo impiego del legno e della paglia in strutture aziendali
è il caseificio realizzato da un’azienda agricola ad Azzio (VA), con struttura portante
in legno e tamponamento con balle di paglia del tipo jumbo bales.

Fig. 31 Realizzazione del caseificio in paglia Fig. 32 Altro particolare del caseificio, in
e legno, Azzio (VA), 2012. evidenza le fondazioni sopraelevate, Azzio(VA),
2012.

L’edificio di 140 mq, costato circa 1000€/mq, ospiterà il locale di caseificazione e lo


spaccio aziendale di un’azienda di allevamento di caprini; la scelta del
tamponamento in paglia unito ad una struttura portante in legno e poggiante su
cordoli di cls permette di garantire sia adeguate condizioni termoigrometriche per
la caseificazione sia un utilizzo razionale del suolo vista la possibilità di rimuovere e
smaltire la struttura una volta esaurite le sue funzionalità produttive.

46
Edilizia pubblica in aree protette e parchi
Il problema del consumo del suolo e della sua irreversibilità, è particolarmente
importante in quelle aree, come riserve e parchi, che rappresentano ecosistemi
fragili e da difendere; in questi casi diviene essenziale l’adozione di tecniche che non
solo minimizzino l’impatto ambientale della costruzione e del suo ciclo di vita, ma
che non costituiscano un utilizzo irreversibile della risorsa suolo.

Nel comune di Vaiano (PO) è stato costruito un edificio con la tecnica Post and
Beam, con intonaci esterni in calce e interni in terra cruda nello scorso Aprile,
l’edificio è situato all’interno dell’Ecoparco dell’isola sulla riva del fiume Bisenzio, ed
ospiterà il mercato della filiera corta locale oltre che essere spazio adibito ad
iniziative sociali e culturali del comune.

Durante la costruzione dell’edificio sono stati inoltre svolti due corsi teorico-pratici a
cura dell’Associazione Terra semplice, sia sulla costruzione con balle di paglia sia
sull’applicazione di intonaci con terra cruda e calce.

Si è già parlato inoltre di applicazioni per le costruzioni in paglia per la realizzazione


di strutture temporanee in caso di calamità naturali come avvenuto a
Pescomaggiore(AQ) dopo il sisma dell’Aquila del 2009 ed in Pakistan con il progetto
PAKSBAB, vista anche la velocità e relativa semplicità di costruzione.

Un altro ambito molto interessante per l’impiego della paglia potrebbe essere quello
dell’edilizia pubblica residenziale soprattutto se combinato a progetti di co-housing
ed autocostruzione come avviene spesso in Francia e Germania.

47
Attività formative e didattiche
Da non sottovalutarsi inoltre, sia per i soggetti pubblici (Parchi, Comunità montane)
sia per i privati (Az.agricole, Az.agrituristiche, Fattorie didattiche, Ecovillaggi) la
possibilità di implementare la
costruzione attraverso percorsi
formativi, che vista
l’innovatività del materiale
possono essere necessari, e
che permettono di unire la
riduzione dei costi costruttivi
con la diffusione e promozione
di tali tecniche anche nel
mondo tecnico-professionale.
Fig. 33 Il corso teorico-pratico sugli intonaci
in terra cruda e calce svolto all'ecoparco di
Vaiano,Vaiano(PO), 2011, foto Terrasemplice.

La natura dei materiali adottati e le capacità richieste soprattutto nella fase di posa
delle balle ed intonacatura di fondo(se eseguita con terra cruda) permettono alla
costruzione con le balle di paglia di essere un momento inclusivo e partecipativo
anche per soggetti non
professionalizzati e/o a bassa
contrattualità .

Inoltre in questa fase in cui il


materiale è ancora poco
conosciuto ed impiegato in Italia
tali eventi formativi possono
divenire proficue occasioni di
trasferimento di know-how dagli
enti di ricerca alle aziende ed ai
tecnici, formando soggetti in
Fig. 34 Un momento del corso teorico-pratico costruzione con la
paglia,Ecoparco Vaiano(PO),2011, foto Terrasemplice. grado di intervenire a vari livelli
della realizzazione dell’edificio e

48
con varie competenze tecniche o pratiche.

Nel 2011 l’associazione Terra Semplice di Vaiano, in collaborazione con Edilpaglia,


Comune di Vaiano e Azienda USL 4 Prato ha organizzato due corsi teorico-pratici
durante la costruzione di un edificio in paglia con struttura portante in legno
all’interno dell’Ecoparco dell’isola a Vaiano (PO).Il primo sulla costruzione con le
balle di paglia ed il secondo sugli intonaci in terra cruda e calce.Nell’esperienza
diretta fatta dal sottoscritto nel corso teorico-pratico “Intonacare con terra cruda e
calce” 35 si è potuto verificare l’interesse riscosso dall’impiego della paglia e di altri
bomateriali sia da parte di studenti, ricecatori, progettisti , tecnici, imprenditori edili,
maestranze ed autocostruttori che hanno partecipato al corso;

La presenza contemporanea sul “campo” di questi soggetti all’interno di un


momento formativo guidato da professionisti eperti sull’impiego di materiali
naturali ha permesso di unire finalità formative alla creazione di sinergie operative
tra i vari soggetti che possono intervenire nella realizzazione dell’edificio;

Se tali eventi, come nel suddetto caso, coinvolgono anche Enti pubblici possono
divenire chiaro incentivo all’adozione di tecniche costruttive che non comportino
esternalità negative sull’ambiente o sulla collettività; in momenti di crisi economica,
percorsi formativi legati all’acquisizione di competenze su tecniche e materiali
innocativi possono aumentare la competitività delle imprese e dei lavoratori
aprendo anche accessi a nuovi mercati di lavoro.

35
Svolto nell’Aprile 2011 a Vaiano (PO).

49
7. Il progetto Edilballa

Il DEISTAF ha avviato un progetto di collaborazione con Edilpaglia-Associazione


costruttori in paglia, ed altri enti di ricerca, mirato all’ingegnerizzazione del
materiale paglia ed alla creazione di una filiera specifica per la produzione di balle di
paglia da costruzione.
Edilpaglia nata nel 2009, è un associazione no-profit chemette in rete tecnici,
costruttori e semplici appassionati delle costruzioni con materiali naturali, scopo
dell’associazione è la diffusione e promozione delle tecniche costruttive che
impiegano biomateriali e delle tematiche della sostenibilità ambientale attraverso
attività formative, divulgative e di ricerca sulla paglia; l’Associazione mira a ottenere
un riconoscimento normativo della paglia come materiale da costruzione attraverso
vari progetti in collaborazione con Università ed Enti di ricerca ed Amministrazioni,
tra cui il progetto Edilballa, che si andrà ad esporre qui di seguito.

In Italia il comparto cerealicolo è uno dei più importanti nel settore agricolo con una
SAU di circa 3.000.000 ettari; la coltivazione più diffusa è il frumento duro, seguita
da mais, frumento tenero e orzo.
Negli ultimi anni il settore cerealicolo affronta una crisi crescente dovuta al costante
aumento dei costi di produzione a fronte di una diminuzione dei prezzi all’origine.Lo
scarso impiego che la paglia trova oggi nel settore la rende un costo aggiuntivo che
grava ancor di più sul limitato margine di guadagno della coltura cerealicola.
Il progetto si pone l'obiettivo di trovare una collocazione diversa sul mercato alla
risorsa “paglia”,da scarto a materiale rinnovabile per le costruzioni, in un contesto
economico di recessione unito ad una crescente attenzione riguardo allo
sfruttamento sostenibile delle risorse naturali.
L'utilizzo alternativo di un prodotto di scarsa remunerazione per le aziende agricole,
rappresenterebbe una fonte di reddito aggiuntiva, ottenibile con investimenti
limitati.

7.1 Fasi del progetto


Il progetto mira alla costituzione di filiere sostenibili per la produzione di balle di
paglia come materiale edile e alla definizione dei relativi sistemi costruttivi ad uso
agricolo.
Si articola in varie fasi che possono essere così schematizzate nell'arco temporale di

50
tre anni:

1. Censimento delle produzioni e organizzazione di un modello di filiera agricola


sostenibile per la produzione di balle di paglia come materiale da
costruzione.L'indagine conoscitiva, sarà svolta sul territorio della Regione
Toscana e sarà condotta attraverso la distribuzione di un questionario
informativo online da sottoporre alle aziende agricole a prevalente
destinazione cerealicola, al fine di creare un database rappresentativo della
situazione produttiva attuale;

2. Individuazione e classificazione delle attitudini delle specie cerealicole a


paglia più idonee alle finalità costruttive e definizione di linee guida relativi
alle buone pratiche di meccanizzazione della filiera per un corretto e
ripetibile impiego della paglia come materiale costruttivo. In questa fase
saranno inoltre effettuate valutazioni sulla valenza ambientale della filiera
utilizzando la metodologia Life Cycle Assessment, per quantificarne sia i
vantaggi effettivi rispetto ai materiali tradizionali sostituiti, sia gli impatti
aggiunti o sottratti raffrontati ad usi alternativi della materia prima paglia;

3. Definizione di sistemi costruttivi combinati in legno e paglia ad uso agricolo;


successivamente attraverso la proposta di soluzioni funzionali alle esigenze
produttive delle aziende verrà progettato un prototipo modulare
sperimentale.
Il fabbricato sperimentale verrà sottoposto poi ad un monitoraggio dei
principali parametri ambientali in modo da ottenere dati probatori
sull’efficienza energetica e sul comfort abitativo della struttura.

51
7.2 Fase di indagine conoscitiva ed animazione.
Per massimizzare l’impiego della paglia in ambito costruttivo è necessario
innanzitutto analizzare l’offerta della risorsa con un censimento della produzione di
paglia e del suo attuale impiego presso le aziende.
L'indagine conoscitiva e informativa rivolta alle aziende agricole ad indirizzo
cerealicolo, consentirà da un lato una maggiore sensibilizzazione degli agricoltori,
informandoli sia sui possibili impieghi alternativi della paglia, e dall’altro lato di
fornire dati utili alla prospettiva di attivazione di un mercato specifico della paglia
da costruzione.

Le azioni d’informazione e raccolta dati presso le aziende agricole del territorio


regionale, saranno svolte attraverso la diffusione di un questionario sulle produzioni
e sugli utilizzi attuali e potenziali della paglia presso le aziende stesse. Il questionario
è strutturato in tre parti, relative all'identificazione della tipologia aziendale, degli
indirizzi colturali e del grado di conoscenza da parte degli imprenditori agricoli dei
bio-materiali per uso costruttivo.
Saranno raccolte informazioni sulle tipologie colturali, sui quantitativi prodotti, sulle
modalità di raccolta e stoccaggio oltre che sugli utilizzi stessi della materia prima
(uso aziendale, cessione a terzi, inutilizzo, ecc.).
La diffusione online del questionario e la successiva gestione delle risposte sempre
in modalità elettronica, sarà effettuata attraverso l'utilizzo un software dedicato che
permetterà di monitorare con facilità la compilazione del modulo e di esportarne i
dati.
I risultati ottenuti consentiranno di giungere a molteplici obiettivi:
- georeferenziazione degli ambiti territoriali di coltivazione delle diverse specie
cerealicole;
- database dinamici per valutazioni quantitative delle risorse prodotte;
- valutazioni previsionali sull'offerta potenziale per lo sviluppo di un mercato della
paglia da costruzione.

I risultati delle indagini, offriranno un quadro conoscitivo rappresentativo della


situazione attuale del comparto cerealicolo su scala regionale, saranno diffusi e
condivisi attraverso la creazione di uno sportello unico su piattaforma informatica al
fine di assicurare idonee misure di comunicazione e informazione sia tra le varie
unità operative coinvolte nel progetto sia tra gli imprenditori del settore.
Il censimento coinvolgerà, attraverso un approccio partecipato tra tecnici e
operatori, le principali associazioni agricole di categoria e le più importanti
organizzazioni di produttori di cereali del territorio.

52
In tal senso, l'obiettivo primario del progetto è di
creare un ulteriore valore aggiunto al reddito
delle aziende, derivante dalla trasformazione di
un sottoprodotto della filiera cerealicola, ciò si
traduce anche in una maggiore competitività
delle aziende.
In tale fase sarà, inoltre, valutato il grado di
interesse delle singole aziende a partecipare
concretamente alle fasi successive del progetto,
diventando partner esecutive nella messa a
punto di processi produttivi codificati per la
produzione di balle di paglia da costruzione con
specifici requisiti fisico-meccanici.

Parallelamente all’indagine conoscitiva sono


state avviate delle attività di animazione in
Fig. 35 Locandina del progetto Edilballa collaborazione con Edilpaglia, in particolare sono
per Expo rurale 2011, Firenze.
stati realizzati dei prototipi dimostrativi
all’interno dell’Expo rurale 2011 a Firenze e della
rassegna Autumnia 2012 a Figline, la realizzazione dei prototipi è avvenuta sul luogo
ed è stata seguita da distribuzione di materiale informativo, altre attività simili
saranno svolte durante la fase di animazione all’interno di eventi di settore; si
prevede inoltre di diffondere il questionario e altro materiale divulgativo su riviste e
siti dedicate alla bioedilizia ed al settore agro-forestale 36;altre attività di animazione
saranno realizzate in futuro, vista la risposta positiva ed interessata sia di addetti del
settore, che di imprese agricole e semplici cittadini.

7.2.1 Risultati preliminari indagine conoscitiva

Il questionario attraverso cui svolgere l’indagine conoscitiva è già stato inviato ad un


campione di aziende di tutte le province toscane per testarne l’efficacia prima di una
distribuzione su scala più ampia.
Le risposte pervenute non sono in numero tale da avere significanza statistica ma si
possono ritenere comunque indicative dell’effettivo interesse delle aziende per il
tema della bioedilizia soprattutto nell’attuale congiuntura economica ed

36
Bonotti L.,Conti L.,.“Costruire con la paglia”. Rivista di Agraria N 138-15 gennaio 2012.
http://www.rivistadiagraria.org/riviste/vedi.php?news_id=454&cat_id=228

53
ambientale, visto che potrebbe divenire fattore di competitività significativo.

I dati pervenuti finore sono riferiti a 30 aziende del territorio toscano.


La prima serie di questiti mira a tracciare un quadro della produzione e dell’impiego
attuale della paglia;

Tra le aziende intervistate 19 producono paglia,nelle seguenti tipologie colturali:

Il metodo di raccolta è per il 50% in proprio e per il 50% tramite contoterzisti;

54
La forma di stoccaggio più diffusa è la
rotoballa(62%);

Per quanto concerne l’impiego della


paglia essa viene usatain parte in
azienda(48%) ed in parte ceduta a
terzi (57%).

La seconda parte del questionario mira a inquadrare la tipologia aziendale, le attività


svolte e le dotazioni aziendali, nell’ottica di comprendere le necessità tecniche delle
aziende in merito alle strutture aziendali; si riporta dato relativo all’intenzione di
edificare nuove strutture aziendali, tra tutte le aziende il 75% ha intenzione di
edificare nuove strutture aziendali.

55
Nella terza parte del questionario è stato affrontato il problema della sostenibilità
ambientale delle aziende in relazione alle strutture aziendali:

Solamente nel 17% delle


aziende vi sono edifici in
materiali naturali o
bioedilizia.

La scarsa applicazione delle


tecniche di bioedilizia è perlopiù
dovuta alla preesistenza di edifici
(68%) seguita dalla mancanza di
informazione (25%) e dai costi
maggiori rispetto a edifici
tradizionali (21%), in questo senso
la paglia potrebbe essere un buon
incentivo ad adottare soluzioni in
bioedilizia.

56
Gli edifici presenti in
azienda sono stati costruti
in economia diretta nel
52% dei casi, indice
dell’importanza,
soprattutto per le PMI di
ricorrere
all’autocostruzione.

Nel caso della realizzazione di nuove strutture in bioedilizia, il 73% delle aziende
sarebbero disposte a ricorrere all’autocostruzione, e il 50% anche ad ospitare
contestualmente eventi formativi.

Infine 28 intervistati su 30 si
sono detti intenzionati a
ridurre i loro consumi
energetici, anche se le
risposte a tale domanda
potrebbero essere risposte
strategiche.
Seppur su un campione
limitato questi dati delineano
una situazione di interesse
delle aziende per la tematica

57
dell’edilizia sostenibile e per lo sviluppo di prodotti innovativi, oltra ad una certa
domanda di costruzione di nuove strutture aziendali; si nota però anche la necessità
di azioni di formazione e di supporto tecnico necessario perché le aziende possano
adottare soluzioni costruttive sostenibili ed efficienti.

I risultati della distribuzione di prova del questionario mostrano un funzionamento


soddisfacente del questionario che coniuga semplicità e praticità di diffusione con
una discreta possibilità di analisi dei dati grazie anche all’utilizzo del software
Acrobat e del servizio FormsOnline che rende molto più semplice l’invio e la
ricezione dei questionari,nonché la successiva rielaborazione dei dati.
Il questionario è stato peraltro realizzato anche in forma cartacea per poter essere
distribuito in maniera più mirata ad aziende interessate o durante eventi e fiere di
settore.

7.3 Fase di sperimentazione e definizione linee guida

La seconda fase della sperimentazione, sarà mirata alla caratterizzazione tecnica


delle attitudini delle specie cerealicole a paglia a essere utilizzate per produrre balle
da costruzione;
Tale caratterizzazione permetterà la definizione dei principali parametri qualitativi
(dimensioni, densità, umidità, legatura), che saranno oggetto di verifica durante i
processi di preparazione della balla.
Sarà valutata l'idoneità di macchine raccogli-imballatrici per piccole presse
prismatiche già presenti in azienda o in alternativa di nuove operatrici e saranno
studiate e messe in atto le regolazioni ottimali; parallelamente sarà analizzata la
possibilità e la convenienza all'uso di macchine modificate.
L’attività svolta mira a produrre tipologie campione di balle di paglia (semilavorati)
delle specie cerealicole disponibili con diverse caratteristiche fisico-meccaniche per:
- peso;
- dimensioni;
- densità;
- modalità e tipologia di legatura;
- orientamento e lunghezza degli steli.
La definizione di tali parametri permetterà di stabilire un protocollo dei processi
produttivi relativo alle buone pratiche di meccanizzazione della filiera (produzione,
stoccaggio e trasporto).
La redazione di disciplinari tecnici relativi alla produzione di balle da

58
costruzione,permetterà il pratico e ripetibile utilizzo del materiale indagato anche
alle maestranze non specializzate.
Medesimi accorgimenti dovranno essere affrontati nelle delicate fasi di
meccanizzazione della filiera a valle della raccolta, quali lo stoccaggio e il trasporto
per cui sarà definita una logistica diversificata per azienda tipo.

La valenza ambientale della paglia come materiale da costruzione è la caratteristica


fondante per tale impiego.
L'ultima parte della seconda fase del progetto prevede la valutazione dell'impatto
ambientale dell'intera filiera di produzione delle balle di paglia. Per quanto riguarda
la sostenibilità del ciclo di vita della paglia sarà utilizzata la metodologia Life Cycle
Assessment (LCA). Questa sarà applicata sia con il metodo attribuzionale, per
valutare i carichi ambientali della produzione di balle come tale (approccio steady-
state), sia con il metodo consequenziale (consequential LCA), che valuta le
conseguenze ambientali indirette di un uso alternativo del prodotto. La LCA
analizzerà in particolare tutti i processi, dalla fase di raccolta in campo fino all'uscita
delle balle dai cancelli aziendali (from cradle to gate).
La metodologia LCA sarà utilizzata, oltre che per quantificare i vantaggi effettivi
dell'uso della paglia rispetto ai materiali convenzionali sostituiti, anche per valutare
gli impatti aggiunti o sottratti come conseguenza di un suo uso alternativo. Questa
attività di lavoro prevederà sia un raffronto rispetto a un uso tradizionale, come
l'interramento in campo o come lettiera per animali in allevamento, sia rispetto a un
uso per scopi energetici (combustibile) o come materia prima per bioraffineria. Sarà
previsto anche un confronto in termini di performance ambientali rispetto a un
utilizzo diverso della paglia tal quale in ambito costruttivo, cioè come pannellature
isolanti prefabbricate.

7.4 Fase di progetti pilota e monitoraggio

La terza della ricerca, prevede lo studio progettuale di alcune tipologie di fabbricati


rurali con sistemi costruttivi che prevedono l'accoppiamento di paglia con materiali
avente funzione portante (legno, ecc.); particolare attenzione sarà posta alle attuali
richieste di miglioramento e di sviluppo sostenibile delle attività produttive delle
aziende agricole e zootecniche dell'area di studio, promuovendo la progettazione di
strutture funzionali e modulari alle esigenze aziendali.
Oltre alla corrispondenza alle esigenze produttive aziendali, le tecniche progettuali
dovranno soddisfare anche i requisiti di sostenibilità ambientale in termini di uso
razionale non solo dei materiali costruttivi ma anche del suolo, considerata risorsa
ambientale non rinnovabile.

59
A tale scopo la progettazione dovrà tenere in considerazione, oltre
all'ingegnerizzazione delle materie prime locali come stimolo innovativo alla
riduzione dei consumi energetici dei semilavorati, anche la conveniente
decostruzione e smaltimento del fabbricato a fine ciclo produttivo.
Il concetto di durata dell’edificio limitata alla sua funzionalità, favorirebbe impegni
ambientali solo temporanei, evitando, per la natura stessa dei materiali impiegati,
consumi irreversibili del territorio rurale.
I criteri progettuali della funzionalità, modularità e “decostruibilità” saranno i
principi fondativi adottati nello studio di soluzioni costruttive-pilota a uso agricolo
(cantine, ricoveri per bovini e ovini, ecc.).
Andranno altresì definite le più idonee tecniche costruttive per le varie tipologie
edilizie rurali, soprattutto sulla base delle criticità emerse in letteratura; in
particolare, saranno verificate riguardo alla compatibilità degli accoppiamenti
i) legno-paglia nelle partizioni verticali e orizzontali di un edificio con struttura
portante in legno;
ii) pareti di tamponamento in paglia con intonaci di rivestimento in calce aerea
o calce idraulica o argilla;
iii) tetto in legno con coibentazione in paglia;

La realizzazione di un prototipo dimostrativo permetterà di controllare le


performance energetiche del fabbricato e i livelli di comfort ambientale raggiunti,
attraverso il monitoraggio dell'edificio nell'arco temporale di un anno, con strumenti
di registrazione e rilevazione dei principali parametri fisici( temperatura, unmidità,
etc).
I risultati pratico-applicativi del progetto saranno direttamente condivisi con le
aziende agricole.
Le modalità di divulgazione dei risultati dando particolare enfasi alle seguenti azioni
di informazione:

- pubblicizzazione del censimento delle produzioni di paglia attraverso un sito


internet dedicato;
- pubblicazione di materiale scientifico e divulgativo;
- linee guida di buone pratiche di meccanizzazione;
- redazione di disciplinari tecnici corredati da esempi di progettazione esecutiva di
fabbricati agricoli;
- workshop dimostrativi per la diffusione delle tecniche realizzative di fabbricati
agricoli con impiego di balle di paglia.

60
8. Conclusioni
8.1 Criticità
Esistono delle criticità che costituiscono un ostacolo a una più diffusa applicazione di
queste tecniche, e su cui sarebbe opportuno anche un intervento degli enti
territoriali per migliorare la situazione.

• Difficoltà di reperire manodopera e tecnici qualificati: sono ancora pochi i


progettisti che conoscono questi materiali e che possono efficacemente
utilizzarli nella realizzazione di edifici che garantiscano elevate performances,
ancor più rare sono le maestranze che hanno esperienza con questa tecnica.
• Approvigionamento del materiale: il materiale non è reperibile durante tutti i
periodi dell’anno e non sempre è dotato delle caratteristiche di omogeneità
e qualità che ne permettono l’impiego come materiale di costruzione.
• Carenza normativa: nonostante vi siano ormai diversi edifici realizzati in
Italia, anche da parte di enti pubblici, l’iter autorizzativo per un edificio in
paglia resta comunque “anomalo” e implica un’autocertificazione delle
caratteristiche del materiale da parte di tutti i soggetti coinvolti nella
progettazione; tutto ciò può costituire un deterrente alla scelta di soluzioni
costruttive a basso impatto ambientale soprattutto in relazione ad esigenze
delle aziende di rispettare precisi impegni legati a finanziamenti o piani
aziendali.

8.2 Le soluzioni possibili


Alcune delle criticità emerse potrebbero essere mitigate se non eliminate
intraprendendo alcune azioni tra cui:

• adozione da parte degli enti territoriali competenti di adeguati strumenti di


pianificazione urbanistica e territoriale che permettano,agevolino ed anzi
incentivino l’adozione si soluzioni a basso impatto ambientale basate
sull’utilizzo di materiali naturali di facile e locale reperibilità, come avviene in
altri paesi della comunità europea.

61
• La realizzazione di progetti pilota con la collaborazione di Enti e Università,
che siano sia momento formativo per tecnici e maestranze che dimostrativo,
oltre che definire con più precisione standards e procedure di messa in opera
consone con le normative italiane.
• Realizzazione test sul materiale in laboratori certificati italiani, che ne
definiscano le proprietà e le caratteristiche al fine di poter essere impiegate
come riferimento nella progettazione delle strutture, e che tali parametri
vengano così riconosciuti ed accettati dagli enti competenti in materia senza
la necessità di presentare documentazioni supplementari o senza
comportare assunzioni di responsabilità aggiuntive per i progettisti.

8.3 Conclusioni
Alla luce di quanto detto, l’impiego della paglia comincia a diffondersi anche se a
macchia di leopardo e lentamente, anche sul territorio italiano, rispetto alla
situazione degli anni precedenti (Cibecchini,2007); si è assitito ad un aumento di
interesse per tale tecnica testimoniato sia dalle nuove costruzioni, che dalle
numerose partecipazioni ai corsi formativi, nonché dall’interesse mostrato in vari
eventi in cui si sono svolte attività sperimentali/dimostrative con questi materiali
come all’ultimo Expo rurale 2011. Inoltre inizia a formarsi una domanda di balle da
costruzione, domanda che dal punto di vista dell’omogeneità e della qualità è
ancora largamente insoddisfatta.

Per il settore agro-forestale l’impiego della paglia come materiale da costruzione


porterebbe molteplici vantaggi :

• Riduzione dell’impatto ambientale e paesaggistico delle strutture aziendali.

• Possibilità di costruire strutture modulari, decostruibili o smaltibili con


facilità.

• Riduzione del fabbisogno energetico degli edifici.

• Economicità, data la possibilità di ricorrere all’autocostruzione.

• Aumento del valore aggiunto della produzione cerealicola attraverso la


vendita di balle di paglia da costruzione.

62
• Aumento della competitività ambientale grazie a strutture performanti ed
alla possibilità di organizzare corsi formativi differenziando l’offerta
dell’azienda.

Anche dal punto di vista pubblico, un impiego più diffuso di legno e paglia nelle
costruzioni avrebbe notevoli conseguenze positive:

• La possibilità di rimuovere, riutilizzare e smaltire con costi e tempi sostenibili


gli edifici al termine della loro vita utile rappresenta un altro aspetto
fondamentale nella gestione del territorio , sia in merito alla riduzione del
consumo del suolo che della tutela delle risorse paesaggistiche, ed è
coerente con gli indirizzi per la gestione del territorio individuati dalla
normativa regionale attuale; in tal senso sarebbe auspicabile l’adozione, da
parte degli Enti competenti, di misure volte a semplificare le procedure
autorizzative relative ad edifici costruiti con paglia e legno per incentivarne la
diffusione.

• La creazione di una filiera specifica che garantisca uno sviluppo di economie


locali legate all’impiego di bio-materiali, dalla produzione dei materiali alla
progettazione arrivando fino alla realizzazione, creerebbe un circolo virtuoso
con significative esternalità positive per il territorio e la collettività.

• La realizzazione di strutture all’interno di riserve naturali e parchi, dove la


realizzazione di edifici a basso impatto ed elevata efficienza energetica è
auspicabile, e dove il problema dello smaltimento o rimozione della struttura
alla fine del suo ciclo di vita assume importanza predominante nel guidare le
scelte progettuali.

• L’impiego per la realizzazione di strutture temporanee in caso di calamità


come nel caso di Pescomaggiore(AQ) e del progetto PAKSBAB.

Il progetto Edilballa potrebbe rappresentare una risposta razionale alle criticità


evidenziate in merito alla costruzione con le balle di paglia, creando le basi sia per
un riconoscimento normativo per la paglia in modo da favorirne l’applicazione
tecnica, sia incentivando le aziende alla produzione e all’impiego di questo
materiale.

63
Dopo molte argomentazioni scientifiche a sostegno del proficuo impiego della paglia
come materiale da costruzione, si vuole concedere un tributo all’aspetto etico che si
trova dietro la scelta di una costruzione con materiali naturali, in tal senso non
sembrano esserci parole più appropriate di quelle del grande architetto Frank Lloyd
Wright:

“No house should ever be on a hill or on anything.


It should be of the hill.
Belonging to it.
Hill and house should live together each the happier for the other.”

“Una casa non deve mai essere su una collina,


ma deve essere della collina,
appartenerle,
in modo tale che collina e casa possano vivere insieme.
Ciascuna più felice per merito dell'altra.”

9. Bibliografia
ASH, C., ASCHHEIM, M., MAR, D. (2003) “In-Plane Cyclic Test of Plastered Straw Bale
Wall Assemblies”.Ecobuild Network, www.ecobuildnetwork.org, Ultimo accesso
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verifica in condizioni estive delle prestazioni di capannine per il parto di scrofe
all’aperto. In Rivista di Suinicoltura, Ed.Agricole, n.9 settembre 2003.
BARBARI M., MONTI M., PELLEGRINI P., SORBETTI GUERRI F. (2003). – La Costruzione
di edifici agricoli in legno massiccio sulla base di progetti tipo. In Costruire in legno –
Progetti tipo di fabbricati e annessi agricoli. Edizione 2003, ARSIA Regione Toscana,
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technique du G.R.E.B, Edition V.BROSSAMAIN, Mars 2006.
CIBECCHINI D.,(2009), MATERIALI INNOVATIVI PER LE COSTRUZIONI AGRO-
FORESTALI: L’UTILIZZO DELLE BALLE DI PAGLIA. Tesi di laurea triennale in Scienze
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DONAHUE K., LERNER K., STRUCTURAL TESTING OF PLASTERS FOR STRAW BALE
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PELLEGRINI P., MONTI M. (2009).OCCUPAZIONE DEL PAESAGGIO COME
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settembre 2009 memoria n. 6-37.
SCHIELE E., BERENS L.W. (1976) "La Calce, calcare, calce viva, idrato di calce", Ed.
Tecniche ET
SORBETTI GUERRI F., CONTI L., MONTI M., PINI L., BARBARI M. (2009).
Razionalizzazione ed ingegnerizzazione dell’utilizzo di materiali naturali locali per
l’impiego in costruzione ed infrastrutture in ambiente agricolo e perturbano
toscano, Atti del Convegno IX AIIA - “Ricerca e innovazione nell’ingegneria dei
biosistemi agro-territoriali” - Ischia Porto, 12-16 settembre 2009. ISBN:978-88-
89972-13-7.
STANIFORTH A.R. (1982). Straw for Fuel, Fedd and Fertilizer, Farming Press Ltd. ISBN:
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TAYLOR B., VARDY S., MACDOUGALL C., COMPRESSIVE STRENGTH TESTING OF
EARTHEN PLASTERS FOR STRAW BALE WALL APPLICATION., Department of Civil
Engineering, Queen’s University, Kingston,Ontario, Canada, 2006.

NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, 21 Aprile 1993, n. 246,
REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA 89/106/CEE RELATIVA AI
PRODOTTI DA COSTRUZIONE ., (G.U. n. 170 del 22/7/93).
D.P.G.R n.5 09/02/2007, “Regolamento di attuazione del Titolo IV, Capo III (Il
territorio rurale), della legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1 (Norme per il governo
del territorio)”. Regione Toscana.
CALIFORNIA CODE AB1314,California State Government ,
http://www.dcat.net/resources/California_Straw_Bale_Code.pdf ultimo accesso
01/04/2012.
INTERTEK TESTING SERVICE.ASTM E 119-05a Fire tests of building construction and
materials. 2-hr Fire resistance test of a non-loadbearing wheat straw bale wall,
Ecological Building Network

LEGGE REGIONALE 2 agosto 2011, n. 36.

LEGGE REGIONALE 5 agosto 2011, n. 40.

66
LEGGE REGIONALE 03 gennaio 2005, n. 1 Norme per il governo del territorio.
UNI 10351 “Materiali da costruzione. Conduttività termica e permeabilità al vapore”;
UNI 10355 “Murature e solai. Valore della resistenza termica e metodo di calcolo”;
UNI EN ISO 6946 “Componenti ed elementi per l’edilizia. Resistenza termica e
trasmittanza termica.Metodo di calcolo”.
SITI CONSIGLIATI
ITALIANI
http://www.edilpaglia.it/site/ Sito ufficiale associazione Edilpaglia.
http://micaballe.blogspot.it/ Blog di informazione sulle costruzioni con materiali
naturali.
http://www.laboa.org/ Sito dell’ associazione La Boa, prima casa in paglia in Italia.
http://terrasemplice.wordpress.com/ Blog dell’associazione Terra Semplice ,
formazione sui temi della sostenibilità.
STRANIERI
http://www.ecobuildnetwork.org Uno dei siti più completi sulla bioedilizia e la
costruzione con la paglia, inglese.
http://nees.unr.edu/projects/straw_bale_house.html Sito del progetto PAKSBAB,
video del test antisismico casa di paglia.Inglese
http://thelaststraw.org/. Informazioni sulla costruzione con la paglia.Inglese.
http://www.strawbuilding.org/sbweb/ Sito del CASBA, associazione dei costruttori
in paglia della California. Inglese.
http://www.approchepaille.fr/ Sito dell’associazione Approche Paille, autori del
manuale sulla tecnica GREB.Francese
http://www.habitat-ecologique.org/paille1.php Sito dell’associazione Empreinte,
dati del censimento delle case in paglia.Francese
http://www.fasba.de/ Sito dell’associazione dei costrutttori in paglia
tedeschi.Tedesco.

10. Ringraziamenti
Vorrei ringraziare innanzitutto la mia famiglia che ha permesso che io fossi qui oggi e
mi ha sostenuto in ogni momento della mia vita, Gabriella che mi supporta e
“sopporta” da quasi due anni ormai.

67
Inoltre vorrei ringraziare il Prof. Leonardo Conti, l’ing. Mariangela Pucci,e tutte le
persone incontrate in questo lungo percorso, il vostro aiuto e la vostra guida è stata
essenziale non solo nella realizzazione di questa tesi ma anche nelle esperienze che
abbiamo potuto condividere, e che hanno reso questo periodo un momento di
crescita interiore oltre che di formazione.
Grazie infine a tutti i miei compagni, amici e tutti coloro che ho dimenticato di
menzionare ma che porto nel cuore.

68
Università degli Studi di Firenze
Dipartimento di Economia, Ingegneria, Scienze e Tecnologie Agrarie e Forestali
Sezione Ingegneria dei Biosistemi Agrari e Forestali

in collaborazione con:
EdilPaglia – Associazione Italiana Edilizia in Paglia

presenta:
Il filo di paglia che
cambierà questa
storia. (e non vi
stiamo raccontando
favole)

Via San Bonaventura 13 - 50145 Firenze (FI) - Italy


Tel. +39 055 328 8629 - Fax +39 055 310224
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La rivoluzione del filo di paglia

La paglia da
costruzione come
possibile fonte di
reddito aggiunto per
la filiera agro-
pastorale
.

Di solito la paglia viene considerata Uun materiale di scartoU. U U

In realtà, la paglia possiede Umolte potenzialità non ancora


U

sfruttateU dalle aziende agricole italiane, ma che possono


U

rappresentare un’ utilizzazione alternativa con notevoli


prospettive di sviluppo.

LA PAGLIA RAPPRESENTA UN OTTIMO MATERIALE DA


COSTRUZIONE, PERCHE’ HA CARATTERISTICHE DI RESISTENZA,
DURABILITA’, ISOLAMENTO TERMICO ED ECONOMICITA’.

IMPORTANTE!
L’UNIVERSITÀ DI FIRENZE INSIEME AD EDILPAGLIA STA REALIZZANDO UN'INDAGINE
CONOSCITIVA, SUL TERRITORIO REGIONALE TOSCANO, DELLA PRODUZIONE DI PAGLIA
E DEL SUO POSSIBILE UTILIZZO COME MATERIALE COSTRUTTIVO ED ISOLANTE.

COMPILA IL QUESTIONARIO CHE TROVI IN FONDO AL DOCUMENTO,


O CLICCANDO QUI , IN TUTTE LE SUE PARTI.GRAZIE
HCLICCANDO QUIHU H UH

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In molti paesi europei come Francia, Austria, Germania e UK,


utilizzando legno e PAGLIA come materiali da costruzione, si
sono realizzati edifici di servizio all’agricoltura e case a basso U

impatto ambientale ma soprattutto con elevata efficienza


energetica.

La paglia può rappresentare una fonte di reddito, da U U

scarto a risorsa, un materiale da costruzione


innovativo, la cui richiesta è in costante aumento.
U U

La creazione di una filiera specifica permetterebbe a molte


aziende agricole e contoterzisti di integrare il proprio reddito
senza effettuare particolari investimenti ma rispettando
U

semplici procedure definite di produzione.

Le caratteristiche della paglia permettono la costruzione di edifici o strutture


aziendali con evidenti vantaggi, quali ad esempio:

• Rapidità di costruzione.
• Struttura modulare, capace di adattarsi facilmente ad esigenze
U

particolari, come per le aziende a carattere semi-professionale o


U

amatoriale.
• Basso impatto ambientale per la costruzione ed elevata efficienza
U U U U

energetica.
• Ottimizzazione della possibilità di decostruzione dell’edificio con
U U

basso o nullo impatto ambientale.

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• Attualmente in Italia le balle di paglia possono essere


utilizzate come materiale di tamponamento alternativo a
laterizi e/o pannelli isolanti, garantendo comunque ottimi
risultati dal punto di vista energetico ed economico.

Qui alcuni esempi di edifici con muri in tamponamento in balle di paglia

Isolamento solai e coperture

• In altri paesi europei , dove la normativa lo permette,le


balle di paglia possono anche da sole costituire la struttura
portante di un edificio perché le murature in balle di paglia
compresse hanno la capacità di portare i carichi relativi ad
edifici di 2-3 piani fuori terra.

Qui Qui un esempio di struttura portante in


paglia, edificio a 3 piani, (progetto
Schmidt-Schwartz 2007)

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U PER MAGGIORI INFORMAZIONI: U

Il DEISTAF dell’Università di Firenze è attivo nella ricerca sull’utilizzo


di materiali rinnovabili quali legno e paglia come soluzioni edilizie
innovative modulari, decostruibili ed a basso impatto ambientale per le
aziende del settore agro-silvo-pastorale.

DEISTAF – UNIFI http://www.deistaf.unifi.it


HU UH

In Italia è nata da poco l'Associazione Edilpaglia che intende essere


punto di incontro tra professionisti, aziende, privati ed enti interessati
nella costruzione con materiali naturali in particolare la paglia.

EdilPaglia http://www.edilpaglia.it/site/
HU UH

REDDITIVITÀ
• Può rappresentare una fonte di reddito aggiunto se
venduta come materiale da costruzione.
• Permette un notevole risparmio dei consumi energetici.
• La possibilità di organizzare eventi formativi può essere
ulteriore fonte di valore aggiunto per le aziende.
COMPETITIVITÀ
• E’ un'alternativa ecologica per realizzare annessi e
strutture aziendali ad alta efficienza energetica riducendo
costi ed impatti paesistici ed ambientali.
• Permette la costruzione, a costi accettabili, di strutture
temporanee facilmente decostruibili .

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Adesso ti preghiamo di compilare il U

seguente questionario in tutte le sue parti. U

Le informazioni che ti chiediamo Ci saranno utili per


realizzare un un'indagine conoscitiva, sul territorio
regionale toscano, della produzione di paglia e del suo
possibile utilizzo come materiale costruttivo ed
isolante.

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COMPILARE IL QUESTIONARIO

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HU

QUESTIONARIO ONLINE UH

(per compilare devi consentire la connessione al


U

sito)

Grazie per la tua collaborazione.

Contatti: leonardo.conti@unifi.it
luca.bonotti@gmail.com
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