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Dipartimento di Ingegneria
Corso di Laurea in
Ingegneria Civile per la Protezione dai Rischi Naturali
Studente Relatore
Saverio Vittori Prof. Fabio Brancaleoni
Tutor
Stefano Gabriele
Indice
Introduzione v
Bibliografia 31
iii
Introduzione
Uno degli obiettivi della mia tesi di laurea è la valutazione della sicurezza sismica
di viadotti esistenti con travata in c.a.p. Per raggiungere tale scopo devo costruire
un modello agli elementi finiti che riesca a cogliere:
v
Capitolo 1
1
1 Non linearità dei materiali
I punti interni a tale superficie rappresentano degli stati tensionali che danno
luogo a deformazioni elastiche. I punti su di essa invece danno luogo a
deformazioni plastiche. Per la condizione di consistenza gli stati tensionali
ammissibili sono tutti contenuti all’interno, o giacciono, sulla superficie di
snervamento.
1.1.2 Definizioni
La tensione effettiva è definita come
σ̄ = D0 : (ε − εpl )
L’equazione della superficie di snervamento e quella del potenziale plasti-
co fanno uso di due invarianti delle tensioni (effettive) che sono la pressione
idrostatica
1
p̄ = trace(σ̄)
3
e la tensione equivalente di Mises
r
3
q̄ = (S : S)
2
dove S è la parte deviatorica del tensore delle tensioni effettive
S = σ̄ + p̄I
2
1.1 Un modello per il c.a.: concrete damaged plasticity
1
(q̄ − 3α p̄ + β(ε̃pl ) σ̄ ˆmax ) − σ¯c (ε̃pl
F = ˆmax − γ − σ̄ c )=0
1−α
(σb0 /σc0 ) − 1
α= con 0 < α < 0.5
2(σb0 /σc0 ) − 1
σ¯c (ε̃pl
c )
β= (1 − α) − (1 + α)
σ̄t (ε̃pl
t )
3(1 − Kc )
γ=
2kc − 1
ˆmax è la tensione principale massima effettiva;
σ̄
ε̃pl pl
t e ε̃c rappresentano rispettivamente le deformazioni plastiche equivalenti di
trazione e compressione.
σ̄t (ε̃pl pl
t ) e σ¯c (ε̃c ) sono rispettivamente la tensione effettiva corrispondente alla
deformazione plastica di trazione e compressione;
3
1 Non linearità dei materiali
4
1.1 Un modello per il c.a.: concrete damaged plasticity
Parametro Valore
Dilatation angle ψ 36
Eccentricity 0.1
σb0 /σc0 1.16
Kc 2/3
Parametro di viscosità 0
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1 Non linearità dei materiali
di incipiente fessurazione del calcestruzzo. Oltre tale limite il fenomeno della fes-
surazione, osservato su scala macroscopica, è rappresentato da una progressiva
riduzione della resistenza al crescere della deformazione (tension-stiffening). In-
fatti il calcestruzzo non si comporta come un materiale fragile ma presenta una
capacità resistente dovuta a fenomeni quali la coesione tra l’armatura e il calce-
struzzo o l’ingranamento degli inerti. Nel presente modello si è scelto adottare
un comportamento elasto plastico con incrudimento positivo.I valori di resistenza
scelti sono più bassi delle usuali resistenze a trazione del calcestruzzo. Il vantaggio
di questa scelta si manifesta in un una maggiore facilità di convergenza e riduzione
dei tempi di analisi.
• la posizione degli strati nello spessore della shell (misurata a partire dalla
superficie media della shell);
L’area della barra ed il passo vengono utilizzati per calcolare lo spessore del
layer di armatura t = A/s.
6
1.2 Casi studio
Materiali
L’elemento è in calcestruzzo armato. Per quanto concerne il settaggio dei para-
metri che definiscono la plasticità del calcestruzzo si faccia riferimento al punto
1.1.3. I legami tensione-deformazione, per stati di tensione uni-assiali, sia del
calcestruzzo sia dell’acciaio sono quelli presentati in figura 1.6.
La tensione di snervamento del calcestruzzo a compressione è εccy = 0.986 ·
10−03 , cui corrisponde una tensione di snervamento σcy c = 30.21 MPa. La defor-
c
mazione ultima a compressione vale εcu = 3.5 · 10 −03 e la tensione corrispondente
è la stessa di snervamento in quanto non è presente incrudimento. A trazio-
ne la deformazione di snervamento e l’associata tensione sono rispettivamente
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1 Non linearità dei materiali
Armature
8
1.2 Casi studio
In tabella 1.2 sono elencati i diversi casi studiati. Con AsV /s si intende il
quantitativo geometrico di armatura verticale e con AsH /s quello orizzontale.
Grandezza Spiegazione
EE11 Deformazione elastica in direzione 1
EE22 Deformazione elastica in direzione 2
P E11 Deformazione plastica in direzione 1
P E22 Deformazione plastica in direzione 2
tot
E11 Deformazione totale in direzione 1
tot
E22 Deformazione totale in direzione 2
S11 Tensione in direzione 1
S22 Tensione in direzione 2
I risultati vengono presentati in forma tabellare (vedi tabella 1.4). I sei casi
indagati sono identificati da un codice del tipo S4-INC-a-comp, in cui: S4 indica
il tipo di elemento usato; INC indica la condizione al contorno, in questo caso un
incastro alla base; le lettere a, b, c indicano il quantitativo di armatura secondo
la convenzione della tabella 1.2; comp o traz indicano la condizione di carico
rispettivamente di compressione o trazione.
Dall’analisi dei risultati si evince che:
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1 Non linearità dei materiali
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Tabella 1.4: Risultati dell’analisi
tot tot
Caso EE11 P E11 E11 EE22 P E22 E22 S11 S22
−04 −04 −04 −04 −04 −03 +05
Calcestruzzo 1.93 · 10 3.11 · 10 5.04 · 10 −9.88 · 10 −3.19 · 10 −1.31 · 10 −1.38 · 10 −3.03 · 10+07
S4-INC-a-comp
Acciaio 0.00 · 10+00 0.00 · 10+00 0.00 · 10+00 −1.31 · 10−03 0.00 · 10+00 −1.31 · 10−03 0.00 · 10+00 −2.69 · 10+08
Calcestruzzo 2.02 · 10−07 −8.13 · 10−05 −8.11 · 10−05 2.47 · 10−06 2.00 · 10−03 2.00 · 10−03 2.22 · 10+04 8.02 · 10+04
S4-INC-a-traz
Acciaio 0.00 · 10+00 0.00 · 10+00 0.00 · 10+00 2.00 · 10−03 0.00 · 10+00 2.00 · 10−03 0.00 · 10+00 4.12 · 10+08
Calcestruzzo 1.89 · 10−04 2.53 · 10−04 4.41 · 10−04 −9.91 · 10−04 −2.61 · 10−04 −1.25 · 10−03 −3.03 · 10+05 −3.04 · 10+07
11
S4-INC-b-comp
Acciaio 4.41 · 10−04 0.00 · 10+00 4.41 · 10−04 −1.25 · 10−03 0.00 · 10+00 −1.25 · 10−03 9.09 · 10+07 −2.58 · 10+08
Calcestruzzo 2.17 · 10−07 −3.33 · 10−05 −3.31 · 10−05 2.47 · 10−06 2.00 · 10−03 2.00 · 10−03 2.27 · 10+04 8.02 · 10+04
S4-INC-b-traz
Acciaio −3.31 · 10+00 0.00 · 10+00 −3.31 · 10+00 2.00 · 10−03 0.00 · 10+00 2.00 · 10−03 −6.81 · 10+06 4.12 · 10+08
Calcestruzzo 1.78 · 10−04 1.18 · 10−04 2.96 · 10−04 −9.97 · 10−04 −1.24 · 10−04 −1.12 · 10−03 −6.90 · 10+05 −3.07 · 10+07
S4-INC-c-comp
Acciaio 2.96 · 10−04 0.00 · 10+00 2.96 · 10−04 −1.12 · 10−03 0.00 · 10+00 −1.12 · 10−03 6.10 · 10+07 −2.31 · 10+08
Calcestruzzo 2.17 · 10−07 −9.94 · 10−06 −9.73 · 10−06 2.47 · 10−06 2.00 · 10−03 2.00 · 10−03 2.27 · 10+04 8.02 · 10+04
S4-INC-c-traz
Acciaio −9.73 · 10−06 0.00 · 10+00 −9.73 · 10−06 2.00 · 10−03 0.00 · 10+00 2.00 · 10−03 −2.00 · 10+06 4.12 · 10+08
1.2 Casi studio
(a) Deformata S4-INC-a-comp. (b) Deformata S4-INC-b-comp. (c) Deformata S4-INC-c-comp. (d) Deformata
S4-INC-a-traz.
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1 Non linearità dei materiali
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1 Non linearità dei materiali
0.5m x 0.5m; ed infine nel terzo caso in elementi 0.25m x 0.25m. In tutti è tre i
modelli i materiali sono elastici. La condizione di carico analizzata è una pressione
in testa al muro di 33 MPa. Sono stati monitorati: lo spostamento dei nodi in
testa al muro; le tensioni alla base del muro; i valori delle tensioni orizzontali S11
massime.
Analizzando i risultati ottenuti si evince che:
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1.2 Casi studio
3. I valori delle tensioni orizzontali massime che si sviluppano nei tre modelli
sono 152 KPa per il modello con la mesh 1m x 1m, 118 KPa per il modello
con la mesh 0.5m x 0.5 m e 111 KPa per il modello con la mesh 0.25m x
0.25 m. I valori massimi si registrano tutti in corrispondenza del centro del
muro.
Materiali
Per quanto concerne i materiali si può fare riferimento al punto 1.2.1, in cui
vengono descritti i legami costitutivi dell’acciaio e del calcestruzzo adottati in
questa simulazione.
Armature
I quantitativi di armatura orizzontale adottati sono riportati in tabella 1.5. Di
particolare interesse è il caso b, corrispondente ad un quantitativo basso di arma-
tura, rappresentativo della percentuale geometrica delle pile del viadotto oggetto
della tesi (hanno staffe φ12/30, corrispondenti a 7.536 · cm2 /m). Il caso c invece
è rappresentativo di una staffatura moderna.
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1 Non linearità dei materiali
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1.2 Casi studio
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Capitolo 2
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2 Non linearità di contatto
Conclusioni
1. Lo spostamento relativo della molla lineare, definito come ∆ulin = (uA −
uB ), presenta lo stesso andamento dello spostamento del nodo B con il segno
opposto.
2. Lo spostamento relativo della molla non lineare, definito come ∆unonlin =
(uB − uC ), presenta lo stesso andamento dello spostamento del nodo B, le
due curve coincidono.
3. La forza elastica nella molla lineare è definita come Fel,lin = k∆ulin , con
spostamento in A nullo. Le elongazioni della molla producono quindi forze
elastiche negative. Viceversa per le compressioni.
4. La reazione vincolare nel nodo A risulta negativa per spostamenti del nodo
B positivi e viceversa.
5. La forza elastica nella molla non lineare è definita come Fel,nonlin = f (∆unonlin ),
con spostamento in C nullo. Per valori di ∆unonlin > 0.2m · m (condizone in
cui il gap è chiuso) la molla riponde con una forza elastica positiva pari alla
rigidezza knonlin per lo spostamento. Per ∆unonlin < 0.2m · m(condizione
in cui il gap è aperto) la risposta in forza è nulla.
20
2.1 Legami costituitivi delle molle non lineari
(a) Spostamenti.
(b) Forze.
21
2 Non linearità di contatto
Conclusioni
Si fissi l’attenzione sulle storie temporali dello spostamento e delle reazioni. Al
crescere della rigidezza dell’elemento non lineare si nota che:
22
2.2 Comportamento dinamico di molle non lineari
23
2 Non linearità di contatto
24
2.2 Comportamento dinamico di molle non lineari
25
Capitolo 3
27
3 Integrazione al passo delle equazioni del moto
ma + cv + kd = p (3.1)
1
a0 = (p0 − cv0 − kd0 ) (3.2)
m
Per determinare l’accelerazione nell’istante finale del passo a1 è necessario
iterare: partendo da un valore di primo tentativo di a1 si determinano v1 e d1 con le
equazioni in figura 3.1, entrando con questi valori nell’equazione di conservazione
della quantità di moto 3.1 si aggiorna il valore dell’accelerazione a1 e si itera
28
3.2 Procedure di Newmark e Hilber-Huges-Taylor
fintanto che i due valori di accelerazione non differiscano più di una tolleranza
fissata.
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Bibliografia
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