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NOTE

1. Le informazioni contenute, relative agli argomenti trattati,


costituiscono SOLO una traccia di riferimento per gli studenti che
seguono le lezione in aula.

2. Tali informazioni NON si intendono comunque esaustive per la


preparazione dell’allievo e necessitano pertanto di essere
integrare con gli appunti delle lezioni e i riferimenti bibliografici
forniti dal docente.

3. IL Programma del Corso resta il riferimento ufficiale per


l’elenco completo degli argomenti trattati.
Sistema A Sistema B Sistema B
Sistema A

Sistema C Sistema C
9 212  32
t  32  t  32  t
F 5C 100 C

tC  T  273.15

• tc temperatura in gradi Celsius


• T temperatura in K (kelvin)
Proprietà  dell’ energia 
(postulato dell’energia)
L’ energia è una proprietà termodinamica estensiva (che
gode della proprietà additiva) e conservativa

 L’ energia non può essere generata

 L’ energia non può essere distrutta

Egen= 0 Edis= 0
Energia

Etot  U  Ec  E p  Eele  ...


Equazione  di  bilancio
 €entrata + €generata =  €uscita + €distrutta + €accumulata
Equazione di bilancio
La quantità di G entrata
+
La quantità di G generata
=
La quantità di G distrutta
+
La quantità di G uscita
+
La quantità di G accumulata
Bilancio di una grandezza G
Regime stazionario

La quantità di G accumulata = 0

La quantità di G entrata
+
La quantità di G generata
=
La quantità di G distrutta
+
La quantità di G uscita
Bilancio
Grandezza conservativa

La quantità di G generata = 0
La quantità di G distrutta = 0

La quantità di G entrata
=
La quantità di G uscita
Massa
La massa è una grandezza conservativa

La massa non può essere generata

 La massa non può essere distrutta

mgen= 0 mdis= 0
Bilancio  di  massa per SA
m
e  macc  m
u

mu1

me2
mgen  0
mu2
mdis  0

me3 mu3
Portata di un fluido
Portata massica

A m   Aw  kg 
m
m  lim   Aw  kg s 
  0 

w Portata volumetrica

V  Aw  m   m3 s 
Energia interna
Trasformazioni di energia

1 kg 1 kg
P=mg

1 kg 1 kg

Calore
Flusso  di  energia:
Modo Calore
Energia trasferita tra due sistemi a
calore causa di una differenza di
temperatura

Q  joule 
Q
 
Q lim  watt 
  0  
Capacità termica e calore molare


quantità di calore necessaria per elevare di 1°C la
temperatura di una mole di sostanza
Viene denominata calore sensibile quella quantità di 
energia che, quando somministrata ad un corpo o ad una 
sostanza, provoca un aumento della sua temperatura.
La corrispondente variazione di energia interna è:
U = m cv(T) T
dove m è la massa del corpo o della sostanza.
L’aggettivo “sensibile” è dovuto al fatto che tale calore si 
manifesta, cioè è possibile apprezzarlo, proprio attraverso 
l’aumento della temperatura che esso provoca. 
I cambiamenti di stato nelle sostanze pure avvengono in condizioni definite di 
pressione e temperatura; in particolare, fissate le condizioni di pressione, la 
temperatura di transizione è una caratteristica della sostanza in esame. 
La quantità di calore richiesta per produrre la transizione di fase per unità di 
massa di sostanza è detta calore latente; vi sono quindi calori latenti di 
fusione, di vaporizzazione e di sublimazione.
La corrispondente variazione di energia interna è: U=m(T)
dove m è la massa di sostanza pura soggetta a passaggio di stato.
Se si porta a ebollizione dell'acqua in un recipiente aperto alla pressione di 1 
atm, la temperatura non sale oltre i 100°C, indipendentemente dalla quantità di 
calore fornito. Il calore assorbito dall'acqua è il calore latente, che viene speso 
per trasformare l'acqua in vapore ed è pertanto immagazzinato come energia 
nel vapore stesso. 
Se si riscalda un miscuglio di ghiaccio e acqua, la temperatura non varia fino a 
quando il processo di fusione del ghiaccio non è completo. Il calore latente in 
questo caso serve a vincere le forze che tengono unite le particelle di ghiaccio.
Flusso  di  energia:
Modo Lavoro
lavoro
Energia trasferita tra due sistemi per
una causa non riconducibile ad una
differenza di temperatura

L  joule 

L
L  lim  watt 
1 kg Spostamento

 0

Lavoro d’elica
Una girante calettata ad un albero
posto in rotazione da un motore
elettrico trasferisce energia in modo
lavoro al fluido ventilatore, pompa

Una girante posta in rotazione dal


fluido in moto trasferisce energia in
modo lavoro all’albero cui è calettata
turbina idraulica
Il lavoro nelle trasformazioni termodinamiche

Vogliamo calcolare il lavoro di un gas in una trasformazione isobara.

La forza esercitata dal gas sul pistone è:

Clic per continuare


iniziare F=pS

Il lavoro compiuto dal gas è: F


S
L=Fh=pSh
h

L=p∆V
Lavoro di variazione di volume
Lavoro che l’ambiente compie su un
sistema chiuso (o viceversa) per spostare
una sua parete
pex
Lp= forza∙spostamento
dz
 pA  x
 pV  joule  gas

A
Il lavoro nelle trasformazioni termodinamiche

A B La trasformazione isobara è descritta dal


pA
segmento AB. Il lavoro compiuto in questa
trasformazione è dato da L=p∆V e, quindi, risulta
uguale al valore dell’area sottesa dal segmento AB.
VA VB V

Si può dimostrare che questo risultato vale per qualsiasi tipo di trasformazione reversibile:
il lavoro compiuto da un sistema termodinamico a seguito di una
trasformazione reversibile è dato dall’area sottesa dalla curva
rappresentativa della trasformazione nel piano p-V.
Il primo principio della termodinamica

Supponiamo
Il gas assorbeche
dall’ambiente
le pareti delesterno
cilindrouna
e il pistone
quantitàsiano
di calore Q
perfettamente
Clic per
isolanti, continuare
e, conseguentemente,
mentre la baseladel
sua
cilindro
energia
siainterna
un conduttore
aumenta didi
calore.
una
quantità:
Clic per iniziare
∆U=Q
Nell’espansione, il gas compie un lavoro L sull’ambiente esterno
e, conseguentemente, la sua energia interna diminuisce di una
quantità:
∆U=L
s
F
La variazione totale di energia interna del gas sarà dunque:

∆U=Q-L

PRIMO PRINCIPIO DELLA


TERMODINAMICA
Il primo principio della termodinamica

generalizziamo questo risultato ad un qualsiasi sistema termodinamico

Q>0 Q<0
L’energia interna di un sistema aumenta
diminuisce
quando
quando
esso:
Sistema
• cede calore
assorbe all’ambiente
calore esterno
dall’ambiente esterno termodinamico
• compie
subisce lavoro sull’ambiente
un lavoro esterno
dall’ambiente esterno
L<0 L>0
L’energia interna di un sistema diminuisce quando
esso:
• cede calore all’ambiente esterno
• compie lavoro sull’ambiente esterno

∆U=Q-L
PRIMO PRINCIPIO DELLA
TERMODINAMICA
Riferendosi all’unità di tempo, e quindi alle portate di massa e alle potenze in ingresso o uscita per il sistema sotto
schematizzato si può scrivere la relazione di bilancio.


+



+

 potenza totale   potenza totale   potenza totale   var iazione 


       
 che attraversa   uscente   entrante   nettadi 
 il contorno      
   nel volume   nel volume   energia 
 come lavoro   di controllo   di controllo   nel volume 
       
 e calore   con la massa   con la massa   di controllo  8
 potenza totale   potenza totale   potenza totale   var iazione 
       
 che attraversa   uscente   entrante   nettadi 
 il contorno      
   nel volume   nel volume   energia 
 come lavoro   di controllo   di controllo   nel volume 
       di controllo 
 e calore   con la massa   con la massa   

dEvc
Q  L   E e,massa   E u,massa 
d
Q = calore scambiato attraverso il contorno =  Qe – Qu
L = lavoro scambiato in tutte le forme =  Lu –  Le
9
Flussi di energia
Lavoro di pulsione
Lavoro che il fluido in moto
compie per entrare o uscire dal
volume di controllo

Lp= forza·spostamento
 pA  w 
A
pp  m pv J 
w  m
L p
 pv W 
Si definisce quindi una nuova funzione di stato

ENTALPIA H

H=U+ PV unità di misura  Joule

L'entalpia è una funzione di stato perchè lo sono U, P e V.


H=U+ PV
L'entalpia è utile in quanto direttamente legata al calore
scambiato in un processo a pressione costante qp
A pressione costante si ha infatti:

H =Hf – Hi= (Uf+ PfVf)-(Ui+ PiVi) = (Uf- Ui)+P(Vf - Vi)


= U+PV
Ma per la prima legge della termodinamica a P costante
si ha ∆U= qp-P∆V e quindi:

H= U+PV= qp-P∆V+PV= qp

Ovvero, la variazione di entalpia è uguale al calore scambiato in un


processo a pressione costante.
Ricordando quanto visto in merito all’energia specifica di una portata di massa si può riscrivere la
relazione:

Q  L   m u eu   dE
m e ee  vc
d
in regime stazionario il principio di conservazione dell’energia è espresso da:

Q  L   m u eu   m eee
 w
2   w
2

Q  L   m 
 u hu 
u 
 gzu   m 
 e he 
e
 gz e 
 2   2 
   
se non si hanno variazioni di energia cinetica e potenziale:

Q  L   m
 u hu   m
 e he

10
• forma generale:
 w
2
  w
2
 E tot,sistema
Q  L  m
  
 u hu 
u 
 gzu   m 
 e he 
e
 gz e  
 2   2  
   
• In regime stazionario:
 w
2
  w
2

  L 
Q  m u  hu 

 2
u
 gz u 



 
m 

h
e e

2
e
 gz e
0


• se non si hanno variazioni di energia cinetica e potenziale:

Q  L   m h   m h
u u e e

• per sistemi chiusi e trasformazioni aperte:


Q  L  Etot  Ep  Ek  Ee  Em  Ec  En .....  U
w  w1  mu  u 
2 2

 Ep  Ek  U  mg z2  z1  m 2 2 1


2
• se non si hanno variazioni di energia cinetica e potenziale:

Q  L  U  mu2 u1 
2 1

• per sistemi chiusi e trasformazioni cicliche:


QL0

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