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Prova di esame:
• Prova intermedia (facoltativa) orale
• Prova finale – Colloquio orale (con applicazioni!)
Testo di riferimento:
Cengel, Cimbala, Turner - Elementi di fisica tecnica
McGraw – Hill
Un sistema termodinamico
rappresenta la quantità di materia o la
regione di spazio che si prende in
considerazione nell’analisi.
Uniforme: costante nello spazio, ossia che non varia al variare della posizione.
T=a+b×p
La quale richiede, per dato gas, solo di assegnare due valori
arbitrari a due condizioni arbitrarie per trovare a e b e così
ottenere la relazione per convertire misure di p in misure di T.
Assumendo i medesimi punti fissi della scala Celsius, si otterrebbe a=-273.15°C, quale che
sia il gas utilizzato … fissando allora a=0 si può scrivere: T=b×p
… ossia, assumendo come origine T=0 il punto a -273.15 °C dove risulta p=0, si trova una
proporzionalità tra T e p che rende necessario l’utilizzo di 1 solo punto sperimentale cui
assegnare una temperatura…. Tale scala ottenuta per il termometro a gas ideale coincide
con quella TERMODINAMICA che deriveremo più avanti: T(K)=t(°C) + 273.15
La pressione effettiva in una data posizione è detta pressione assoluta e viene
misurata rispetto al vuoto.
pr=pa-patm
La pressione relativa può essere negativa (se la assoluta è minore dell’atmosferica), e in
tali casi si calcola la c.d. pressione al vacuometro, differenza tra la pressione atmosferica
e quella assoluta:
pv=patm-pa In Fisica Tecnica intenderemo, con p, la pressione assoluta.
In virtù della definizione come rapporto tra forza e superficie,
si potrebbe pensare a p come grandezza vettoriale … tuttavia,
la forza di compressione per m2 risulta, in un punto, la stessa
per tutte le direzioni …
… p risulta quindi essere una grandezza scalare!
Elementi di statica dei fluidi: variazioni della pressione con la profondità
In un campo gravitazionale la pressione di un fluido aumenta con la profondità, perché su
strati più in profondità grava il peso addizionale del fluido sovrastante.
da cui: p p2 p1 gz z
pA=pB=pC=…=pF=pG=patm+ρgh
perché interconnessi da uno
stesso fluido, l’acqua
ρH2O=1000 kg/m3
m
kg kg m kg
N
s 2 kg m hH2O≈10.33 m
m 2
m2 m s2 m3 s 2 m s2
Il manometro elementare
Il manometro elementare sfrutta, per sistemi a pressioni
moderate, il principio appena mostrato secondo cui una
variazione di quota può essere utile a misurare una pressione.
Tubo di Bourdon
Componenti macroscopiche: quelle che un sistema possiede, nel suo complesso, rispetto
ad un sistema esterno di riferimento
w2 kJ
e cin m
2 kg
Importante conversione di unità di misura:
m
kg 2 m
J N m s m2
2
kg kg kg s
Energia potenziale: è l’energia che un sistema possiede per effetto del suo moto:
E pot mgz [kJ]
ed in termini specifici:
kJ
e pot gz
kg
Nell’ambito delle applicazioni fisico-tecniche si trascurerà in genere il contributo
relativo a fenomeni magnetici, elettrici e di tensione superficiale …
w2 w2 kJ
E E cin E pot U m mgz U [kJ] e e cin e pot u gz u
2 2 kg
Con riferimento ad una generica sezione, in cui la velocità e la densità del fluido kg m3
cambiano da punto a punto, essa può essere espressa come: s
kg m3
s
Per un fluido incomprimibile o
m d mA w dA
Area Area
per il quale si può supporre ρ
costante sulla sezione, si ha:
m w dA V
Area
Portata volumetrica
infinitesima dV Si definisce una velocità media, come quel
valore che, se fosse costante lungo tutta la
sezione, porterebbe a calcolare la stessa portata m wmed A
della mia distribuzione reale di velocità:
Equazione di continuità
Tra queste il calore è energia che transita per effetto di una differenza di temperatura
… è quindi inesatto riferirsi alle forme di energia interna sensibili e latenti di un
corpo come calore … sebbene un colpo ad alta temperatura sia denominato
caldo, esso è tale non perché possiede elevato "calore" (nessun corpo possiede
calore), ma perché caratterizzato da un’elevata energia interna
Esempi: un pistone in movimento in un cilindro contenente un gas con una sua pressione,
un’elica collegata ad un albero rotante ed immersa in un fluido … un filo metallico percorso da
corrente elettrica (!! Si tratta di lavoro del campo elettrico, fornito dalla batteria ) …
Una quantità di lavoro L è assunta positiva se essa è compiuta dal sistema verso
l’ambiente, ossia se è uscente dal sistema.
Viceversa, una quantità di calore L è assunta negativa se è compiuta dall’ambiente sul
sistema, ossia se è entrante nel sistema.
Tale assunzione va tenuta presente, in quanto sarà alla base dell’espressione che si
adotterà per il 1° Principio della Termodinamica … nelle applicazioni pratiche, come si
vedrà, si potrà rinunciare a tale approccio formale quando le direzioni dei flussi di energia
saranno del tutto intuitive e si potrà porre l’attenzione solo sui moduli dei suddetti flussi!
Sia calore che lavoro, come forme dinamiche di energia, non sono associate a stati termod. ma a trasformazioni!
Sia il calore che il lavoro sono funzioni di linea, ossia la loro entità
dipende dal particolare percorso seguito, durante una trasformazione,
per passare da uno stato iniziale 1 ad uno finale 2!
Un simile comportamente, non giustificabile alla luce delle pregresse leggi della Fisica,
non può che discendere da un principio nuovo, che ci porta a supporre l’esistenza di una
funzione di stato, l’energia totale del sistema E …
Si considerino adesso delle trasformazioni che implicano scambi di lavoro tra sistema
(assunto adiabatico) ed ambiente, in una qualsivoglia forma, ad esempio sotto forma di
lavoro elettrico o lavoro compiuto da un’elica rotante …
ΔU m u 2 u1
ΔE cin
1
2
m w22 w12
ΔE pot mg z 2 z1
Per un sistema chiuso statico (non dinamico), nel quale ΔEcin=0 e ΔEpot=0, vale:
In genere, quando per un sistema chiuso esprimeremo la variazione del
ΔE ΔU contenuto energetico complessivo, questa sarà pari alla variazione del solo
contributo energetico che abbiamo chiamato energia interna!
Meccanismi di trasferimento di energia tra sistema ed ambiente:
Lo stato termodinamico è fissato se sono noti i valori di un numero m di esse, con m<n!
Le restanti n-m proprietà possono essere calcolate con l’ausilio di equazioni (o meglio,
relazioni) di stato (non sempre disponibili in forma esplicita di equazione, ma anche in forma
di correlazione empirica sintetizzata tabularmente o graficamente).
Esaminiamo un sistema semplice comprimibile (S.S.C.), per il quale sono assenti gli effetti
magnetici, elettrici, gravitazionali (e quindi con un solo componente ed una sola fase), legati
alle forze d’inerzia ed alle forze superficiali.
Lo stato di un S.S.C. è determinato , sulla base della regola della varianza di Gibbs, da due
proprietà intensive indipendenti, correlabili alle altre da equazioni di stato del tipo:
p f ( v ,T )
La nostra analisi si estenderà, in senso lato, alle sostanze pure, ossia quelle la cui
composizione chimica non varia (su scala macroscopica) in tutta la massa esaminata.
Sebbene ad uno stato di aggregazione di una sostanza possano competere diverse “fasi”,
non ci soffermeremo su ciò e distingueremo le fasi sulla base dell’esistenza di una struttura
molecolare omogenea e di una agevole identificabilità del contorno di separazione dalle
altre fasi.
Stato solido: Stato liquido: Stato aeriforme:
Molecole disposte in reticolo Le distanze intermolecolari (e Le distanze intermolecolari
tridimensionale, con distanze così quindi la densità) sono simili a sono notevolmente superiori
ridotte da rendere elevate le forze quelle relative alla fase solida, ma rispetto allo stato liquido e
di attrazione e mantenerle così in le molecole non sono più in non vi è alcuna struttura
posizioni fisse. L’oscillazione pur posizione fissa tra loro. In genere le molecolare ordinata. Le
presente di ogni molecola intorno distanze tra le molecole subiscono molecole presentano un
alla posizione di equilibrio cresce, a invero un leggero incremento livello energetico
temperature sufficientemente passando da fase solida a liquida, notevolmente più elevato di
elevate, fino a vincere le forze di ma vi sono alcune eccezioni come quello che hanno in fase
attrazione intermolecolare e dare nel caso dell’acqua. liquida o solida, per cui nei
così inizio alla fusione. processi di condensazione o
solidificazione si rilasciano
notevoli quantità di energia.
1 2 3 4
Sia nel dominio bifasico solido-liquido che in quello (ben più ampio) liquido-vapore, muovendosi lungo
il piano T=cost abbiamo osservato che si mantiene anche p=cost, e quindi entrambi questi domini
sono caratterizzati da generatrici parallele all’asse dei volumi specifici.
In realtà i domini sono 3, perché se lo stesso processo avviene a pressione molto bassa, si entra in un
dominio di coesistenza delle fasi solida e vapore che pure presenta tale andamento delle generatrici.
2’’
2’
3’’
2
3’
4 A
3
3
2
2 4
1
1
5
4 3 2
1
Estensione dei diagramma pv e Tv appena sviluppati
al dominio bifasico solido-liquido per sostanze che
diminuiscono di volume solidificandosi.
b
Tale comportamento, tuttavia, non è comune ad
alcune sostanze (tra le quali, per il notevole
impatto sull’ecosistema, si ricorda l’acqua) che
aumentano il proprio volume specifico
solidificandosi.
Siamo riusciti a studiare, tramite l’uso di più
rappresentazioni congiunte, il comportamento a
pressione costante (curve T-v) ed a temperatura
costante (curve p-v) delle sostanze pure. Informazioni
rilevanti giungono tuttavia dal cd. diagramma delle
fasi, ossia quello p-T, che stante la riflessione sul
parallelismo dell’asse v con le generatrici dei domini
bifasici, è il più semplice da generare per proiezione.
Linea di vaporizzazione o ebollizione,
di estrema importanza, che useremo
anche in forma tabellare e che
fornisce psat e Tsat
GAS
(impossibile da liquefare
VAPORE tramite compressione)
SURRISCALDATO
V Cind F 2 3 F
dato valore KP della costante di equilibrio, che determina
vincoli aggiuntivi tra la presenza di più componenti
(reagenti o prodotti) all’interno del sistema.
A D B TB=150°C B
Compresso
Sottoraffr.
D D? D? D? D? D? D?
TD=Tsat(p=1atm)=100°C ?
E
0,006 bar=
TA=40°C A E
T di sublimazione/solidificazione a
pressione ambiente: -78°C (applicazioni
tecniche di “ghiaccio secco”)
Punto critico: 7,38 Mpa e 31°C
Formula empirica
4
t (C)
p sat (Pa) 101325 sat
100
Temperatura [°C]
300
200
100
0
0 30 60 90 120 150
volume specifico [m3/kg]
Temperatura [°C]
250
200
Si può osservare come, quale che sia la scala 150
di rappresentazione scelta (o, meglio, 100
50
l’intervallo di temperature per il quale sono 0
rappresentati i valori di vl e vv), la curva limite 0 2 4
volume specifico [m3/kg]
6 8
inferiore appare, in scala, sempre come una Liquido saturo Vapore saturo secco
400
linea verticale in corrispondenza 350
approssimativamente del valore 0,001 m3/kg. 300
Temperatura [°C]
250
200
Si osservi l’enorme incremento di vv alle 150
N
Verifica di consistenza dimensionale: [p] [V] 2
m3 J per cui se voglio ottenere H in kJ dovrò esprimere p
m in kPa e V in m3.
Tuttavia, abbiamo compreso come i vapori saturi siano da considerare stati di coesistenza di
due frazioni massiche, rispettivamente caratterizzate dallo stato di liquido saturo (l sat) e
vapore saturo secco (v sat) …
quindi, tali cambiamenti sono connessi al fatto che, man mano che si vaporizza, aumenta la
massa di fluido nello stato v sat e diminuisce quella nello stato l sat, così che i valori di v, u,
h ed s (che vanno intesi come valori medi della miscela) sono frutto della crescente frazione
massica costituita da vapore e della decrescente frazione massica costituita da liquido.
da cui, essendo V=mv, ottengo: m tot v med m l sat v l sat m v sat v v sat
essendo: m l sat m tot - m v sat avrò: m tot v med m tot - m v sat v l sat m v sat v v sat
pv RT
in cui R è una costante di proporzionalità del gas, che dipende dal gas stesso.
Tale relazione è detta equazione di stato dei gas ideali e si definisce ideale (o perfetto) un
gas che obbedisce a tale relazione tra le sue proprietà di stato.
Dal punto di vista teorico, il comportamento ideale del gas perfetto discende dal verificarsi, con buon grado
di approssimazione, delle seguenti condizioni:
1. Le molecole devono essere puntiformi (il volume occupato dalle particelle, quindi, deve essere
trascurabile ed il loro diametro comunque estremamente inferiore al cammino libero medio);
2. L’interazione tra le molecole e tra queste e le pareti della camera rigida che le contiene devono avvenire
tramite urti perfettamente elastici (ossia che non comportano dispersione di energia cinetica);
3. Le molecole del gas devono essere non interagenti, ossia non devono essere presenti forze di interazione
a distanza tra esse;
4. Le molecole del gas devono essere identiche tra loro e indistinguibili.
Formulazioni alternative e verifiche dimensionali sull’eq. di stato dei gas perfetti
Formulazioni in termini estensivi:
1. pV n R u T
N
2
m
m
3
mol
mol K K
J
Su base molare
J kJ
R u 8,314 8,314 Costante universale dei gas
mol K kmol K
kJ
R kmol K kJ
La costante R di un particolare gas è calcolata come: R u
M kg kg K
Alcuni valori di uso frequente: kmol
kJ kJ
8,314 8,314
Ru kmol K 0,2867 kJ R
u kmol K 0,4615 kJ
R Air R H2O
M kg kg K M kg kg K
29 18,015
kmol kmol
2. pV m R T N
2
m
m 3
kg
J
K
Su base massica
k g K
Formulazioni in termini specifici:
N m J
3
3. pv R T 2 kg kg K K
m
Una misura dello scostamento di un gas o un vapore dal comportamento di gas perfetto o
ideale (misura che può essere utile per capire quando è lecito effettuare l’approssimazione
semplificativa a gas perfetto) è fornita dal fattore di compressibilità Z:
pv p 1
Z v v pv Z R T
vreale videale RT RT v ideale
vreale
Termine correttivo introdotto per tenere conto Termine correttivo introdotto per tenere conto
della presenza delle forze intermolecolari, non del volume non nullo delle molecole del gas,
considerate nel modello di gas perfetti non considerato nel modello di gas perfetti