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Corso di specializzazione in prevenzione incendi di cui all’art. 4 del D.M. 5 agosto 2011
La reazione al fuoco
dei materiali
25 MARZO 2015
Strategie possibili
A. B. C.
Prevenire Limitare lo sviluppo e la Limitare la propagazione
propagazione del fuoco e del fuoco e del fumo nelle
l’ignizione del fumo all’interno del altre parti dell’opera
locale di origine
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EVOLUZIONE DELL’INCENDIO
Della quantità di calore
prodotta nell’unità di tempo,
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Fattori da cui dipendono la propagazione e l’intensità
di un incendio :
Tipologia, quantità e orientamento del materiale
combustibile;
Superficie di ventilazione di ciascun
compartimento la posizione delle varie aperture;
Proprietà termoisolanti dei muri e dei solai che
delimitano il locale incendiato;
Classe di reazione al fuoco dei materiali di arredo
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e di rivestimento di pavimenti, pareti e soffitti
Durante questo stadio
subisce la pirolisi più
combustibile di quanto La velocità massima di
possa essere bruciato combustione raggiunge
dall’ossigeno disponibile valori di 1 Kg/s.
nel compartimento.
Le temperature massime
Le particelle incombuste
nel compartimento
lasceranno dalle aperture
il compartimento insieme
raggiungono valori
con i gas e bruceranno superiori ai 1000°C.
all’esterno.
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La fase di decadimento può ritenersi
conclusa quando la temperatura
media dell’ambiente è diminuita a
valori inferiori a 200°C.
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I MECCANISMI DI DIFESA
DEI MATERIALI DESTINATI
ALLA PROTEZIONE DAL FUOCO
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LO SCOPO DI UTILIZZARE MATERIALI DI ADEGUATA
CLASSE DI REAZIONE AL FUOCO È QUELLO DI
RIDURRE LA VELOCITÀ DI PROPAGAZIONE
DELL’ INCENDIO
AFFINCHÉ:
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GRAFICO DELL’EVOLUZIONE DI UN INCENDIO
( Tempi critici )
Estensione o
Pericolo di morte
Arrivo VV.F.
Estinzione
Allarme
Fuoco
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Innesco e prima
propagazione
Pericolo di morte
Chiamata ai VV.F.
Estensione o
Arrivo VV.F.
Estinzione
Allarme
Fuoco
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Se sottoponiamo all’azione di una fiamma un qualsiasi materiale,
questo può reagire in molteplici modi :
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LA PERICOLOSITÀ E TOSSICITÀ DEI FUMI
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Densità ottica dei fumi e tossicità dei gas
Un aspetto che non può essere ignorato è quello dei fumi e dei gas emessi
dai materiali in caso d’incendio.
Essi infatti rivestono grande importanza in materia di sicurezza delle persone,
essendo spesso la principale causa di decesso per via della tossicità dei gas
emessi; inoltre i fumi prodotti, a causa delle particelle di fuliggine che
contengono, possono rivelarsi, oltreché tossici, anche molto densi e ridurre
pertanto la visibilità in ambienti in cui si innesca l’incendio, contribuendo così
alla diffusione del panico fra gli occupanti e al mancato raggiungimento delle
vie di fuga.
Sono disponibili vari metodi di prova che permettono di definire, per ogni
materiale, le seguenti caratteristiche:
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L'esperienza ha ormai confermato che nella maggioranza dei casi é
più dannoso un materiale plastico che pur essendo autoestinguente
bruciando per ignizione sprigiona fumi densi e gas tossici, che un
materiale con un potere autoestinguente inferiore ma che non rilasci
fumi dannosi.
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La RESISTENZA AL FUOCO rappresenta “ l’attitudine di un
elemento da costruzione (componente o struttura) a conservare,
quando sottoposto ad un programma termico prestabilito e per un
determinato tempo, la stabilità strutturale, la tenuta al passaggio di
fiamme e/o gas caldi e l’isolamento termico ”.
Nella curva di sviluppo dell’incendio, la resistenza al fuoco agisce da quando
l’incendio è completamente sviluppato, come evidenziato in figura 2.
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Criteri generali di prevenzione incendi
MISURE DI
MISURE DI SICUREZZA
SICUREZZA
INCOLUMITA’DELLE
INCOLUMITA’ DELLEPERSONE
PERSONE––RIDUZIONE
RIDUZIONEDELLE
DELLEPERDITE
PERDITEMATERIALI
MATERIALI
MISUREDI
DI ESERCIZIO
ESERCIZIO
PREVENZIONEINCENDI
PREVENZIONE INCENDI PROTEZIONECONTRO
PROTEZIONE CONTROL’INCENDIO
L’INCENDIO MISURE
Evitarel’insorgere
Evitare l’insorgeredell’incendio
dell’incendio Limitareleleconseguenze
Limitare conseguenzedell’incendio
dell’incendio (Piano di emergenza
(Piano di emergenza
Manutenzione
Manutenzione
Addestramento)
Addestramento)
‐Limitazionedel
‐Limitazione delcarico
caricod’incendio
d’incendio PROTEZIONEPASSIVA
PROTEZIONE PASSIVA
‐Correttarealizzazione
‐Corretta realizzazionedelle
dellearee
areeaa PROTEZIONEATTIVA
PROTEZIONE ATTIVA
rischiospecifico
rischio specifico
‐Esecuzionedegli
‐Esecuzione degliimpianti
impiantiaaregola
regola
d’arte ‐Resistenzaalalfuoco
‐Resistenza fuoco
d’arte
‐Correttadestinazione ‐Compartimentazioni
‐Compartimentazioni ‐Estintori
‐Corretta destinazioned’uso
d’usodei
dei ‐Estintori
locali
locali ‐Reazioneal
‐Reazione alfuoco
fuoco ‐Idrantieenaspi
‐Idranti naspi
‐Impiantiautomatici
‐Manutenzionedegli
‐Manutenzione degliimpianti
impianti ‐Sistemididivie
viedidiuscita
uscita ‐Impianti automaticididi
‐Sistemi spegnimento
tecnologici
tecnologici ‐Distanzedidisicurezza
‐Distanze sicurezza spegnimento
‐Idoneisistemi ‐Impiantididirivelazione
‐Impianti rivelazioneededallarme
allarme
‐Idonei sistemididiaerazione
aerazione ‐Correttaubicazione
‐Corretta ubicazionedell’attività
dell’attività
‐Istruzionedel
‐Istruzione delpersonale
personale ‐Idoneaventilazione
ventilazionedeideilocali
locali
incendi
incendi
‐Rispettodei ‐Idonea ‐Evacuatorididifumofumoeecalore
calore
‐Rispetto deidivieti
divietieedelle
delle ‐Ecc. ‐Evacuatori
‐Ecc. ‐Impiantididiilluminazione
illuminazionedidi
condizionididiesercizio
condizioni esercizio ‐Impianti
-Ecc. sicurezza
sicurezza
-Ecc. ‐Squadradidivigilanza
vigilanzaaziendale
aziendale
‐Squadra
‐Ecc.
‐Ecc.
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Il comportamento al fuoco dei materiali
COMPORTAMENTO AL
FUOCO DEI MATERIALI
RESISTENZA AL FUOCO
Capacità di un elemento da costruzione
REAZIONE AL FUOCO (struttura o componente) di mantenere per un
Grado di partecipazione alla combustione
determinato periodo di tempo, misurato in minuti,
di un materiale esposto al fuoco
le sue caratteristiche di fronte a un incendio
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Reazione al fuoco dei materiali
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Reazione al fuoco dei materiali
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COMPORTAMENTO AL FUOCO
RESISTENZA REAZIONE
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ESEMPIO STORICO
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ESEMPIO ATTUALE
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ESEMPIO ATTUALE
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PRINCIPALI NORMATIVE NAZIONALI VIGENTI
D.M. 26 giugno 1984 - Classificazione di reazione al fuoco ed
omologazione dei materiali ai fini della prevenzione incendi.
(modificato dal D.M. 3/9/2001)
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PRINCIPALI NORMATIVE NAZIONALI VIGENTI
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CLASSE
di reazione al fuoco dei materiali
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CARATTERISTICHE E PARAMETRI
per
CLASSIFICARE I MATERIALI
facendo rientrare il valore di questi parametri
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ESEMPI DI MATERIALI SOTTOPOSTI A CLASSIFICAZIONE
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DECRETO MINISTERIALE 24/6/1984
Classificazione di reazione al fuoco ed
omologazione dei materiali ai fini
della prevenzione incendi
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Materiali combustibili
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19/03/2015 ING. MANTOVANI 43
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CLASSIFICAZIONE DEI MATERIALI
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Decreto 10 marzo 2005 - Ministero dell'Interno
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Il decreto è di carattere generale e riguarda:
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Nel 2005 è cambiata radicalmente la normativa sulla classificazione della reazione al
fuoco, con l’introduzione di nuovi concetti in linea con le recenti direttive europee.
Il nuovo DM 10/03/2005 ha definito i parametri fondamentali per la determinazione
della classe di reazione al fuoco:
• accendibilità
• potere calorifico, quando la combustione e terminata
• rilascio di calore, rilascio di calore durante la combustione
• figra, indice del tasso di crescita dell’incendio
• smogra, tasso di crescita dei fumi
• comportamento all’attacco di una piccola fiamma
• condizioni di propagazione della fiamma
• comportamento in presenza di una fiamma persistente
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Il D.M. 10/03/2005
FUMO
Introduce una classificazione (s1, s2, s3 - smoke)
aggiuntiva anche rispetto alla GOCCE/PARTICELLE
produzione di: ARDENTI
(d0, d1, d2 - drop)
Presenta un elenco di materiali con
classe di reazione al fuoco stabilita a
priori
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Classificazione di reazione al fuoco europea
I prodotti da costruzione sono divisi in quattro livelli di “contributo al
fuoco”:
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classi europee di reazione al fuoco
A1
Non può essere provocato un incendio intenso – materiale non infiammabile rif. test grande scala
A2
(Room Corner Test ISO 9705)
Non viene provocato un incendio intenso, ma si può verificare un contributo
B
essenziale all’incendio
C Un incendio intenso viene provocato in un lasso di tempo che va dai 10 ai 20 minuti
D Un incendio intenso viene provocato in un lasso di tempo che va dai 2 ai 10 minuti
E Un incendio intenso viene provocato in un lasso di tempo di 2 minuti
Non segue alcuna norma della reazione al fuoco e il materiale da costruzione, dopo
F
la prova, non ha alcuna funzione di protezione antincendio
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Nel caso di prodotti destinati a pavimenti, alla classe di appartenenza
è aggiunta la sigla fl (che sta per floor, pavimento);
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Le principali proprietà che determinano l'euroclasse a cui appartiene
uno specifico prodotto sono la non-combustibilità, l'accendibilità, la
diffusione delle fiamme, il potere calorifico e la produzione di
fumo e di gocce ardenti.
A seconda della combinazione delle diverse proprietà, il prodotto
viene classificato come indicato sotto.
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Si hanno tre gradi di sprigionamento di fumo:
s1, s2, s3 (la lettera s sta per smoke, fumo);
I prodotti destinati ai pavimenti, in cui l’emissione di fumo è
particolarmente pericolosa, non possono essere di grado s3.
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classificazione aggiuntiva
• emissione fumi “s”
– s1 scarsa emissione di fumo
– s2 moderata emissione di fumo
– s3 forte emissione di fumo
• gocciolamento “d”
– d0 assenza di gocce incendiate
– d1 poche gocce incendiate e/o particelle incandescenti
– d2 molte gocce incendiate e/o particelle incandescenti
19/03/2015
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1. I materiali appartenenti alla classe A1 sono classificati come non
combustibili; tale requisito non può essere combinato con quelli previsti
per l'appartenenza ad alcuna altra classe.
2. Anche i materiali appartenenti alla classe A2 sono classificati come non
combustibili, in quanto la loro applicazione evita il verificarsi di
fenomeni di autoaccensione.
3. Per le classi da A2 a D sono previste classi aggiuntive, che prendono in
considerazione la produzione di fumo - s1, s2 o s3 - e la quantità di
gocce ardenti emesse - d0, d1 o d3 (ad esempio A2-s1, d0).
4. Per la classe E è prevista solo la classe aggiuntiva d2.
5. La classe F comprende i prodotti non documentati, i prodotti che non
rispettano i criteri previsti per nessuna delle altre classi, o quelli per i
quali il produttore non ha specificato le proprietà di reazione al fuoco.
Anche per la classe F i requisiti non possono essere combinati con
quelli previsti per l'appartenenza ad altre classi.
6. Quando si indica l'euroclasse dei materiali utilizzati per l'isolamento dei
tubi, è necessario specificare il sottoindice “L” (ad es., A2L – s1, d0).
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La sigla b-s1,d0 caratterizza un prodotto per pareti o soffitti di
euroclasse B, scarsamente fumogeno, che non produce gocce
ardenti e può essere impiegato anche nelle vie di esodo.
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19/03/2015
Non si deve confondere la reazione al fuoco, che è una proprietà
del materiale, con la resistenza al fuoco, che è invece la
prestazione fornita da un elemento costruttivo in caso di incendio.
Quest’ultima, indicativa del comportamento in opera
dell’elemento, è misurata dal tempo in cui l’elemento stesso perde
la sua efficienza per azione della fiamma.
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Ciò nonostante gli elementi di acciaio in opera non hanno una
buona resistenza al fuoco.
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Il legno, pur essendo un materiale combustibile, può avere in opera
una resistenza al fuoco anche superiore a quello dell’acciaio e del
cemento armato.
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Classificazione della reazione al fuoco: B s1, d0
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Decreto 15 marzo 2005 Ministero dell'Interno
Requisiti di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione,
installati in attività disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di
prevenzione incendi, in base al sistema di classificazione europeo
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Poiché i prodotti hanno un diverso comportamento al fuoco in funzione della loro posa, la
norma prevede che siano posati in conformità alle modalità di prova.
Poiché tutto l’apparato normativo in vigore in Italia stabilisce nelle varie normative l’uso di
prodotti classificati secondo la vecchia classificazione, nel D.M. 15/03/2005 e stata
introdotta una tabella di corrispondenza tra le classi italiane e le classi europee.
CLASSIFICAZIONI A CONFRONTO - D.M. 15/03/2005
CORRISPONDENZA CLASSI
I materiali, nel sistema europeo, vengono differenziati in maniera molto più
specifica rispetto al sistema italiano. Risulta pertanto difficile una
trasposizione esatta tra i due metodi, con eccezione della corrispondenza tra
classe A1 e classe 0 e i materiali non classificati
CLASSE 0 = CLASSE A1 (A1FL, A1L)
Indicative
CLASSE 2 = CLASSE A2 e CLASSE B con alta produzione di fumo e gocce
ardenti
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Prodotti incombustibili
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Correlazioni classi italiane – classe europea di reazione al fuoco
Tabelle di correlazione del D.M. 15 Marzo 2005
I parametri accessori s e d, nel caso di prodotti a base di legno, sono generalmente s2, d0.
In rosso sono segnalate le euroclassi necessarie per i prodotti da installarsi lungo le vie di esodo, negli atri, nei
corridoi, nei disimpegni, nelle scale, nelle rampe, nei passaggi in genere al posto di prodotti classe 1. (Decreto
Ministeriale 15 Marzo 2005)
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Esempio:
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Le successive circolari esplicative
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In particolare, la Circolare n° 9 MI.SA. del 18 aprile 2005
precisa:
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MOBILI IMBOTTITI
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MOBILI IMBOTTITI
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MOBILI IMBOTTITI
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MOBILI IMBOTTITI
Per quanto riguarda i mobili imbottiti, tale istituto può essere esteso a
divani identici di differente struttura (ad esempio a 2 o 3 posti, in quanto,
per la normativa italiana, la struttura non è influente) e, per i materassi, può
essere esteso a materassi di identica composizione, ma di differenti
dimensioni, in base alle circolari 16 aprile 1987 n. 17 MI.SA. (ininfluenza
del colore, omologazioni di gamme di spessori) e 21 settembre 1985, N. 27
MISA (85) 7 (ininfluenza delle dimensioni e del colore e/o disegno).
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MOBILI IMBOTTITI
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MOBILI IMBOTTITI
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Mobili imbottiti
Nei locali adibiti ad attività ricettive turistico-alberghiere, quali:
alberghi
motel;
villaggi-albergo;
villaggi turistici;
esercizi di affittacamere;
case e appartamenti per vacanze;
alloggi agroturistici;
ostelli per la gioventù;
residenze turistico-alberghiere;
rifugi alpini.
DM 9 aprile 1994 :
i mobili imbottiti e materassi devono essere di classe 1 IM.
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Mobili imbottiti
Scuole, università
Provvedimento: Decreto Ministeriale 26 agosto 1992
Requisito: i mobili imbottiti devono rispondere alla classe 1 IM
Carceri
Provvedimento: Capitolato Tecnico del Ministero di Grazia e Giustizia
Requisito: i mobili imbottiti e i materassi devono rispondere alla classe
1 IM
Caserme
Provvedimento: Capitolato Tecnico del Ministero della Difesa
Requisito: i mobili imbottiti e i materassi devono rispondere alla classe
1 IM
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Periodo transitorio
Il decreto 10 marzo 2005 e la circolare n°10 del 21 aprile 2005, hanno chiarito che, nel caso
della reazione al fuoco, i prodotti da costruzione destinati ad essere installati in attività
soggette a regolamentazioni di prevenzione incendi e oggetto di requisiti specifici:
segue
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UFFICI
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Il decreto “Uffici”
Prescrizioni della regola tecnica di prevenzione incendi negli uffici (D.M. 22
febbraio 2006) applicabili agli arredi ed alle pareti mobili.
Responsabilità di Progettista, Committente e Fornitore.
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Il decreto “Uffici”
Prescrizioni della regola tecnica di prevenzione incendi negli uffici (D.M. 22
febbraio 2006) applicabili agli arredi ed alle pareti mobili.
Responsabilità di Progettista, Committente e Fornitore.
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19/03/2015 ING. MANTOVANI 98
Il Ministero dell’Interno ha pubblicato successivamente dei chiarimenti al DM 22
febbraio 2006, tramite le lettere circolari seguenti:
Tra i vari aspetti trattati, le due circolari hanno fornito due chiarimenti che riguardano
specificamente le pareti interne mobili e gli arredi per ufficio:
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.Ospedali - Reazione al fuoco dei materiali.
a) negli atri, nei corridoi, nei disimpegni, nelle scale, nelle rampe, nei
percorsi orizzontali protetti, nei passaggi in genere, e' consentito
l'impiego di materiali di classe 1 in ragione del 50% massimo
della loro superficie totale (pavimento + pareti + soffitto +
proiezioni orizzontali delle scale). Per le restanti parti devono
essere impiegati materiali di classe 0 (non combustibili);
b) in tutti gli altri ambienti e' consentito che le pavimentazioni,
compresi i relativi rivestimenti, siano di classe 2 e che gli altri
materiali di rivestimento siano di classe 1, oppure di classe 2, se
in presenza di impianti di spegnimento automatico o di sistemi di
smaltimento dei fumi asserviti ad impianti di rivelazione degli
incendi;
c materiali
materiali di
di rivestimento
rivestimento combust.
combust. ee isolanti
isolanti in
in vista
vista
in
in aderenza
aderenza aa elementi
elementi di
di CLASSE
CLASSE 00 senza
senza spazi
spazi vuoti
vuoti oo intercapedini
intercapedini
non
non in
in aderenza
aderenza se
se di
di CLASSE
CLASSE << 11 oo 1-1
1-1 ee omologati
omologati per
per l’impiego
l’impiego
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Protezione passiva – Reazione al fuoco
d tendaggi
tendaggi ecc.
ecc. (entrambe
(entrambe le
le facce)
facce) CLASSE < 1
e mobili
mobili imbottiti
imbottiti ee materassi
materassi CLASSE
CLASSE 11 IM
f materiali
materiali
isolanti
isolanti in
in vista
vista con
con componente
componente CLASSE < 1
isolante
isolante esposta
esposta
CLASSE
CLASSE 0-1
0-1
isolanti
isolanti in
in vista
vista con
con componente
componente CLASSE
CLASSE 1-0
1-0
D.M. 9/4/94 isolante
isolante non
non esposta
esposta
CLASSE
CLASSE 1-1
1-1
ALBERGHI
incombustibili
incombustibili
in
in intercapedini
intercapedini
combustibili
combustibili se
se in
in strutture
strutture REI
REI 30
30
Rivestimenti
Rivestimenti trattati
trattati con
con vernici
vernici omologate
omologate di
di CLASSE
CLASSE 11
in
in legno
legno
19/03/2015
Protezione passiva – Reazione al fuoco
a atrii,
atrii, corridoi,
corridoi, rampe,
rampe, scale,
scale, disimpegni,
disimpegni, passaggi
passaggi
CLASSE
CLASSE 11 almeno
almeno 50
50 %
% superficie
superficie
materiali
materiali
CLASSE
CLASSE 00 rimanente
rimanente pavimento
pavimento
b altri
altri ambienti
ambienti
D.M. CLASSE pavimento
pavimento ee loro
loro rivestimento
CLASSE 22 rivestimento
26/8/92
materiali
materiali CLASSE
CLASSE 11 Tende
Tende ed
ed altri
altri rivestimenti
rivestimenti
SCUOLE può
può diventare
diventare
se
se presente
presente impianto
impianto spegnimento
spegnimento
CLASSE
CLASSE 22 automatico
automatico (escluso
(escluso le
le tende)
tende)
c Vie
Vie di
di esodo
esodo ee laboratori
laboratori con
con rivestimenti
rivestimenti lignei
lignei
Prodotti
Prodotti vernicianti
vernicianti omologati
omologati in
in CLASSE
CLASSE 11
Materiali
Materiali di
di rivestimento
rivestimento combustibili
combustibili posti
posti in
in aderenza
aderenza
CLASSE
CLASSE 00
19/03/2015
DECRETO 27 luglio 2010
Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la
costruzione ed esercizio delle
progettazione, attività
commerciali con superficie superiore a 400 mq.
3.2 - REAZIONE AL FUOCO
a1) negli atri, nei corridoi, nei disimpegni, nelle scale, nelle rampe, nei passaggi in
genere, e‘ consentito l'impiego, in ragione del 50 % massimo della loro superficie
totale (pavimento + pareti + soffitto + proiezioni orizzontali delle scale) di prodotti
classificati in una delle seguenti classi di reazione al fuoco, in funzione del tipo di
impiego previsto:
a1.1) I prodotti isolanti installati: negli atri, nei corridoi, nei disimpegni, nelle scale,
nelle rampe, nei passaggi in genere, devono essere classificati in classe (A2-s1,d0),
(A2-s2,d0), (A2-s1,d1), (Bs1,d0), (B-s2,d0) e (B-s1,d1), per impiego a pavimento e a
parete, e in classe (A2-s1,d0), (A2s2,d0), (B-s1,d0) e (B-s2,d0) per impiego a soffitto.
a1.2) Qualora per i prodotti isolanti installati negli atri, nei corridoi, nei disimpegni,
nelle scale, nelle rampe, nei passaggi in genere è prevista una protezione da
realizzare in sito, affinché gli stessi non siano direttamente esposti alle fiamme, sono
ammesse le seguenti classi di reazione al fuoco:
a2) Per le restanti parti devono essere impiegati prodotti di classe (A1) per impiego a
parete e a soffitto, di classe (A1FL) per impiego a pavimento e di classe (A1) per
l’isolamento di installazioni tecniche a prevalente sviluppo lineare.
b) In tutti gli altri ambienti accessibili al pubblico le pavimentazioni devono avere una
classe di reazione al fuoco del tipo (A2FL-s1), (A2FL-s2), (BFL-s1), (BFL-s2), (CFL-s1),
(C-s1) e le coperture ed i controsoffitti devono avere una classe di reazione al fuoco
del tipo (A2-s1,d0), (A2s2,d0), (A2-s3,d0), (A2-s1,d1), (A2-s2,d1), (A2-s3,d1), (B-
s1,d0), (B-s2,d0), (B-s3,d0).
c) Prodotti isolanti:
c1) In tutti gli altri ambienti non facenti parte delle vie di esodo, possono essere
installati prodotti isolanti classificati (A2-s1,d0), (A2-s2,d0), (A2-s3,d0), (A2-s1,d1),
(A2-s2,d1), (A2-s3,d1), (Bs1,d0), (B-s2,d0), (B-s1,d1), (B-s2,d1) per impiego a
pavimento e a parete, e classificati (A2-s1,d0), (A2-s2,d0), (A2-s3,d0), (A2-s1,d1),
(A2-s2,d1), (A2-s3,d1), (B-s1,d0), (B-s2,d0), (B-s3,d0) per impiego a soffitto.
protezione con prodotti di classe di reazione al fuoco almeno (A2-s3,d0) ovvero (A2
-s2) con esclusione dei materiali metallici: prodotti isolanti classificati in una delle
classi di reazione al fuoco (A2-s1,d0), (A2-s2,d0), (A2-s3,d0), (A2-s1,d1), (A2-s2,d1),
(A2-s3,d1), (B-s1,d0), (B-s2,d0), (B-s1,d1), (B-s2,d1) per impiego a pavimento e a
parete, e (A2-s1,d0), (A2-s2,d0), (A2-s3,d0), (A2-s1,d1), (A2-s2,d1), (A2-s3,d1), (B-
s1,d0), (B-s2,d0), (B-s3,d0) per impiego a soffitto;
prodotti isolanti classificati in una delle classi di reazione al fuoco (A2-s1,d0), (A2-
s2,d0), (A2-s3,d0), (A2-s1,d1), (A2-s2,d1), (A2-s3,d1), (B-s1,d0), (B-s2,d0), (B-s1,d1),
(B-s2,d1) per impiego a pavimento e a parete, e (A2-s1,d0), (A2-s2,d0), (A2-s3,d0),
(A2-s1,d1), (A2-s2,d1), (A2-s3,d1), (B-s1,d0), (B-s2,d0), (B-s3,d0) per impiego a
soffitto;
protezione con prodotti di classe di reazione al fuoco almeno (A2-s3,d0) ovvero (A2
-s2) con esclusione dei materiali metallici: prodotti isolanti classificati in una delle
classi di reazione al fuoco (A2-s1,d0), (A2-s2,d0), (A2-s3,d0), (A2-s1,d1), (A2-s2,d1),
(A2-s3,d1), (B-s1,d0), (B-s2,d0), (B-s1,d1), (B-s2,d1) per impiego a pavimento e a
parete, e (A2-s1,d0), (A2-s2,d0), (A2-s3,d0), (A2-s1,d1), (A2-s2,d1), (A2-s3,d1), (B-
s1,d0), (B-s2,d0), (B-s3,d0) per impiego a soffitto;
19/03/2015 ING. MANTOVANI 112
DECRETO 27 luglio 2010 (attività commerciali)
protezione con prodotti di classe di reazione al fuoco (A1) ovvero (A1) con esclusione
dei materiali metallici: prodotti isolanti classificati in una delle classi di reazione al
fuoco (A2s1,d0), (A2-s2,d0), (A2-s3,d0), (A2-s1,d1), (A2-s2,d1), (A2-s3,d1), (B-s1,d0),
(B-s2,d0), (B-s1,d1), (B-s2,d1) per impiego a pavimento e a parete, e (A2-s1,d0),
(A2-s2,d0), (A2s3,d0), (A2-s1,d1), (A2-s2,d1), (A2-s3,d1), (B-s1,d0), (B-s2,d0) per
impiego a soffitto
c3) In tutti gli altri ambienti non facenti parte delle vie di esodo, è consentito
l’isolamento di installazioni tecniche a prevalente sviluppo lineare con prodotti
classificati in una delle seguenti classi di reazione al fuoco: (A2L-S1,d0), (A2L-s2,d0),
(A2L-s3,d0), (A2L-s1,d1), (A2- s3,d1), (BL-s1,d0), (BL-s2,d0), (B-s3,d0).
Nei centri commerciali, le pareti di separazione tra le varie attività di vendita devono
essere realizzate in materiali di classe (A1).
Tasso di
Totale rilascio di
FIGRA incremento dell' THR
Calore
incendio
Tasso di
Propagazione
LFS SMOGRA incremento del
Laterale del Calore
fumo
L’intumescenza è un meccanismo 2
apparentemente semplice ma che esprime
attraverso una serie di reazioni chimiche ,
accompagnate nelle varie fasi da fenomeni 3
di tipo fisico, che concorrono alla formazione
della barriera protettiva.
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Valori delle temperature minime di formazione di “gocce infiammate” :
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Comportamento al fuoco degli isolanti
b) isolanti vegetali
Sono combustibili.
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Comportamento al fuoco degli isolanti
c) isolanti sintetici
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Comportamento al fuoco degli isolanti
Gli “espansi” risultano peggiori rispetto alle materie
plastiche compatte di pari natura.
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Il PVC
Determinate sostanze come il Cloro (Cl) ed il Bromo (Br)
migliorano il comportamento al fuoco dei materiali come capacità
di estinguere e rallentare la propagazione della fiamma.
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Materiali isolanti termici per l’edilizia
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Tabella dei materiali isolanti di comune utilizzo in edilizia
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Comportamento al fuoco degli isolanti
a) isolanti minerali
Per loro natura non sono combustibili (classe 0).
Ciò nonostante, alcuni manufatti (pannelli rigidi, materassini ecc.)
non sempre possono essere definiti tali perché ottenuti con
l’aggiunta di sostanze combustibili, ad esempio, carta, cartone.
Questo inconveniente, pur non alterando sostanzialmente il carico
d’incendio (la parte combustibile solitamente è contenuta entro
modesti quantitativi), ha conseguenze negative per quanto
riguarda la propagazione dell’incendio.
b) isolanti vegetali
Sono combustibili.
Il loro comportamento al fuoco può tuttavia essere
sostanzialmente alterato sia in senso positivo sia negativo,
per la presenza di sostanze diverse (leganti, ignifuganti ecc.)
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Comportamento al fuoco degli isolanti
c) isolanti sintetici
Anche questa categoria di isolanti è combustibile; la loro
temperatura di accensione è generalmente inferiore a 500 °C.
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Gli “espansi” risultano peggiori, in termini di comportamento al
fuoco, rispetto alle materie plastiche compatte di pari natura.
Frequentemente questi isolanti sono posti in opera con
rivestimenti protettivi non combustibili che, se di caratteristiche
adeguate, possono ridurne sensibilmente la pericolosità.
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Ignifugazione
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Ignifugazione
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Ignifugazione
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Individuazione dei materiali
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Comportamento al fuoco di pavimenti resilienti a base di PVC
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Comportamento al fuoco di pavimenti resilienti a base di PVC
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Determinazione e di misurazione dell'indice di pericolosità in relazione
alle diverse applicazioni e agli usi finali dei materiali tessili.
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Poltrone e altri mobili imbottiti in genere.
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GRAZIE PER
L’ATTENZIONE
GRAZIE
PER
L’ATTENZIONE
massimo.mantovani@vigilfuoco.it