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Ente Nazionale Italiano Via Battistotti Sassi, 11b

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la quale vi sia stata una violazione del presente accordo. L'accordo è the client to safeguard specific rights in all aspects of jurisdiction in
regolato dalla normativa vigente in Italia e il tribunale competente per which the present agreement has been breached.
qualsiasi controversia è quello di Milano.
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Controllo non distruttivo delle saldature


NORMA ITALIANA Controllo radiografico dei giunti saldati UNI EN 1435

GIUGNO 2004

Non-destructive testing of welds Include aggiornamento


A1 (maggio 2002)
Radiographic testing of welded joints A2 (dicembre 2003)

CLASSIFICAZIONE ICS 25.160.40

NORMA EUROPEA
SOMMARIO La norma specifica le tecniche fondamentali di radiografia al fine di otte-
nere risultati soddisfacenti e ripetibili in modo economico. La norma si
applica al controllo radiografico dei giunti saldati per fusione di lamiere e
tubi di materiali metallici. La norma non specifica livelli di accettabilità delle
indicazioni.

RELAZIONI NAZIONALI La presente norma sostituisce la UNI EN 1435:1999.

RELAZIONI INTERNAZIONALI = EN 1435:1997 + A1:2002 + A2:2003


La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana della norma
europea EN 1435 (edizione agosto 1997), dell’aggiornamento A1 (edi-
zione maggio 2002) e dell’aggiornamento A2 (edizione dicembre 2003).

ORGANO COMPETENTE Commissione "Saldature"

RATIFICA Presidente dell’UNI, delibera del 2 aprile 2004

UNI © UNI - Milano


Ente Nazionale Italiano Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento
di Unificazione può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza
Via Battistotti Sassi, 11B il consenso scritto dell’UNI.
20133 Milano, Italia

Gr. 9 UNI EN 1435:2004 Pagina I


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PREMESSA NAZIONALE
La presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana, del-
la norma europea EN 1435 (edizione agosto 1997), dell’aggiorna-
mento A1 (edizione maggio 2002) e dell’aggiornamento A2 (edizio-
ne dicembre 2003), che assumono così lo status di norma naziona-
le italiana.
La traduzione è stata curata dall’UNI.
La Commissione "Saldature" dell’UNI segue i lavori europei sull’ar-
gomento per delega della Commissione Centrale Tecnica.
Rispetto all’edizione precedente è stato sostituito l’accordo tra le
parti con il riferimento a specifiche. Sono state inoltre modificate le
figure relative a: la disposizione di ripresa radiografica per esposi-
zione a parete singola di pezzi curvi (saldatura di bocchello inseri-
to), la disposizione di ripresa radiografica per esposizione a doppia
parete-immagine singola di pezzi curvi per la valutazione della pa-
rete vicino alla pellicola con l’IQI posto vicino alla pellicola, il numero
minimo di esposizioni per tecnica a singola parete e sorgente ester-
na con una variazione massima ammissibile di spessore attraversa-
to del 10% e il numero minimo di esposizione per tecnica a singola
parete e sorgente esterna con una variazione massima ammissibile
di spessore attraversato del 20%.

Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubbli-


cazione di nuove edizioni o di aggiornamenti.
È importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di es-
sere in possesso dell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare l’esistenza di norme UNI
corrispondenti alle norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.

Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione, per l’eventuale revisione della norma stessa.

UNI EN 1435:2004 © UNI Pagina II


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INDICE

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 1

2 RIFERIMENTI NORMATIVI 1

3 DEFINIZIONI 2

4 CLASSIFICAZIONE DELLE TECNICHE RADIOGRAFICHE 2

5 GENERALITÀ 2
5.1 Protezione dalle radiazioni ionizzanti ............................................................................................. 2
5.2 Preparazione della superficie e stadio di fabbricazione ...................................................... 3
5.3 Posizione della saldatura sulla radiografia ................................................................................. 3
5.4 Identificazione delle radiografie ........................................................................................................ 3
5.5 Marcatura ...................................................................................................................................................... 3
5.6 Sovrapposizione delle pellicole ......................................................................................................... 3
5.7 Tipi e posizioni degli indicatori di qualità d'immagine (IQI) ................................................ 3
5.8 Valutazione della qualità d'immagine............................................................................................. 4
5.9 Valori minimi della qualità d'immagine .......................................................................................... 4
5.10 Qualificazione del personale .............................................................................................................. 4

6 TECNICHE RACCOMANDATE PER L'ESECUZIONE DELLE


RADIOGRAFIE 4
6.1 Disposizioni per le riprese radiografiche ...................................................................................... 4
figura 1 Disposizione di ripresa radiografica per pezzi piani ed esposizione a parete singola .......... 5
figura 2 Disposizione di ripresa radiografica per esposizione a parete singola di pezzi curvi............ 5
figura 3 Disposizione di ripresa radiografica per esposizione a parete singola di pezzi curvi
(saldatura di bocchello inserito) .............................................................................................................. 6
figura 4 Disposizione di ripresa radiografica per esposizione a parete singola di pezzi curvi
(saldatura di bocchello appoggiato) ....................................................................................................... 6
figura 5 Disposizione di ripresa radiografica per esposizione a parete singola di pezzi curvi............ 6
figura 6 Disposizione di ripresa radiografica per esposizione a parete singola di pezzi curvi
(saldatura di bocchello inserito) ............................................................................................................... 7
figura 7 Disposizione di ripresa radiografica per esposizione a parete singola di pezzi curvi
(saldatura di bocchello appoggiato) ...................................................................................................... 7
figura 8 Disposizione di ripresa radiografica per esposizione a parete singola di pezzi curvi............ 7
figura 9 Disposizione di ripresa radiografica per esposizione a parete singola di pezzi curvi
(saldatura di bocchello inserito) .............................................................................................................. 8
figura 10 Disposizione di ripresa radiografica per esposizione a parete singola di pezzi curvi
(saldatura di bocchello appoggiato) ....................................................................................................... 8
figura 11 Disposizione di ripresa radiografica per esposizione a doppia parete-doppia immagine
di pezzi curvi per la valutazione di ambedue le pareti (sorgente e pellicola esterni al
pezzo) ............................................................................................................................................................... 8
figura 12 Disposizione di ripresa radiografica per esposizione a doppia parete-doppia immagine
di pezzi curvi per la valutazione di ambedue le pareti (sorgente e pellicola esterni al
pezzo) .............................................................................................................................................................. 9
figura 13 Disposizione di ripresa radiografica per esposizione a doppia parete-immagine singola
di pezzi curvi per la valutazione della parete vicina alla pellicola con l'IQI posto vicino
alla pellicola .................................................................................................................................................... 9
figura 14 Disposizione di ripresa radiografica per esposizione a doppia parete-immagin
singola ............................................................................................................................................................. 9
figura 15 Disposizione di ripresa radiografica per esposizione a doppia parete-immagine
singola di saldature longitudinali .......................................................................................................... 10
figura 16 Disposizione di ripresa radiografica per esposizione a doppia parete-immagine singola
di pezzi curvi per la valutazione della parete vicina alla pellicola ............................................ 10

UNI EN 1435:2004 © UNI Pagina III


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figura 17 Disposizione di ripresa radiografica per verificare la penetrazione nelle saldature


d'angolo ....................................................................................................................................................... 10
figura 18 Disposizione di ripresa radiografica per verificare la penetrazione nelle saldature
d'angolo ....................................................................................................................................................... 10
figura 19 Tecnica con pellicola multipla ............................................................................................................... 11
6.2 Scelta della tensione del tubo radiogeno e della sorgente di radiazioni ................. 11
figura 20 Tensione massima del tubo radiogeno per apparecchi a raggi X fino a 500 kV in
funzione dello spessore attraversato e del materiale ................................................................... 12
prospetto 1 Campi di spessore attraversato per sorgenti di raggi gamma e per apparecchi
a raggi X di energia uguale o maggiore di 1 MeV per acciaio e leghe a base di rame
e di nichel .................................................................................................................................................... 13
6.3 Sistemi di pellicole e schermi .......................................................................................................... 13
prospetto 2 Classi dei sistemi di pellicole e schermi metallici per la radiografia di acciai e leghe
a base di rame e di nichel ...................................................................................................................... 14
prospetto 3 Classi dei sistemi di pellicole e schermi metallici per la radiografia di alluminio
e titanio ........................................................................................................................................................ 15
6.4 Allineamento del fascio ...................................................................................................................... 15
6.5 Riduzione delle radiazioni diffuse ................................................................................................. 15
6.6 Distanza sorgente-pezzo .................................................................................................................. 16
figura 21 Nomogramma per la determinazione della distanza minima sorgente-pezzo fmin in
funzione della distanza pezzo-pellicola e della dimensione della sorgente ......................... 16
6.7 Area massima per una esposizione singola ........................................................................... 17
6.8 Densità della radiografia .................................................................................................................... 17
prospetto 4 Densità ottica delle radiografie ............................................................................................................. 17
6.9 Trattamento .............................................................................................................................................. 18
6.10 Condizioni di osservazione delle radiografie .......................................................................... 18

7 RAPPORTO DI CONTROLLO 18

APPENDICE A NUMERO DI ESPOSIZIONI RACCOMANDATO PER OTTENERE UN


(normativa) CONTROLLO ACCETTABILE DI UNA SALDATURA TESTA A TESTA
CIRCONFERENZIALE 19
figura A.1 Numero minimo di esposizioni, N, per tecnica a singola parete e sorgente esterna,
con una variazione massima ammissibile di spessore attraversato ∆t /t del 10% dovuta
all'inclinazione dei raggi nelle zone di interesse, in funzione dei rapporti t /De e De/f ....... 20
figura A.2 Numero minimo di esposizioni, N, per esposizione non centrata, sorgente interna,
a doppia parete, con una variazione massima ammissibile di spessore attraversato
∆t /t del 10% dovuta all'inclinazione dei raggi nelle zone di interesse, in funzione dei
rapporti t /De e De/DSP ........................................................................................................................... 21
figura A.3 Numero minimo di esposizioni, N, per tecnica a singola parete e sorgente esterna, con
una variazione massima ammissibile di spessore attraversato ∆t /t del 20% dovuta
all'inclinazione dei raggi nelle zone di interesse, in funzione dei rapporti t /De e De/f ..... 22
figura A.4 Numero minimo di esposizioni, N, per esposizione non centrata, sorgente interna, a
doppia parete, con una variazione massima ammissibile di spessore attraversato
∆t /t del 20% dovuta all'inclinazione dei raggi nelle zone di interesse, in funzione dei
rapporti t /De e De/DSP ........................................................................................................................... 23

APPENDICE B VALORI MINIMI DELLA QUALITÀ D’IMMAGINE 24


(normativa)
prospetto B.1 IQI a fili .......................................................................................................................................................... 24
prospetto B.2 IQI a gradini e fori ...................................................................................................................................... 24
prospetto B.3 IQI a fili .......................................................................................................................................................... 24
prospetto B.4 IQI a gradini e fori ...................................................................................................................................... 24
prospetto B.5 IQI a fili .......................................................................................................................................................... 25
prospetto B.6 IQI a gradini e fori ...................................................................................................................................... 25
prospetto B.7 IQI a fili .......................................................................................................................................................... 25
prospetto B.8 IQI a gradini e fori ...................................................................................................................................... 25

UNI EN 1435:2004 © UNI Pagina IV


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prospetto B.9 IQI a fili .......................................................................................................................................................... 26


prospetto B.10 IQI a gradini e fori ...................................................................................................................................... 26
prospetto B.11 IQI a fili .......................................................................................................................................................... 26
prospetto B.12 IQI a gradini e fori ...................................................................................................................................... 26

UNI EN 1435:2004 © UNI Pagina V


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UNI EN 1435:2004 © UNI Pagina VI


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Controllo non distruttivo delle saldature


NORMA EUROPEA Controllo radiografico dei giunti saldati EN 1435

AGOSTO 1997
Non-destructive testing of welds + A1 MAGGIO 2002
EUROPEAN STANDARD Radiographic testing of welded joints + A2 DICEMBRE 2003

Contrôle non destructif des assemblages soudés


NORME EUROPÉENNE Contrôle par radiographie des assemblages soudés

Zerstörungsfreie Prüfung von Schweißverbindungen


EUROPÄISCHE NORM Durchstrahlungsprüfung von Schmelzschweißverbindungen

DESCRITTORI

ICS 25.160.40

La presente norma europea è stata approvata dal CEN il 2 agosto 1997.


L’aggiornamento A1 è stato approvato dal CEN il 5 maggio 2002.
L’aggiornamento A2 è stato approvato dal CEN il 20 novembre 2003.
I membri del CEN devono attenersi alle Regole Comuni del CEN/CENELEC
che definiscono le modalità secondo le quali deve essere attribuito lo status di
norma nazionale alla norma europea, senza apportarvi modifiche. Gli elenchi
aggiornati ed i riferimenti bibliografici relativi alle norme nazionali corrisponden-
ti possono essere ottenuti tramite richiesta alla Segreteria Centrale oppure ai
membri del CEN.
La presente norma europea esiste in tre versioni ufficiali (inglese, francese e
tedesca). Una traduzione nella lingua nazionale, fatta sotto la propria respon-
sabilità da un membro del CEN e notificata alla Segreteria Centrale, ha il me-
desimo status delle versioni ufficiali.
I membri del CEN sono gli Organismi nazionali di normazione di Austria,
Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda,
Italia, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito,
Repubblica Ceca, Slovacchia, Spagna, Svezia, Svizzera e Ungheria.

CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comité Européen de Normalisation
Europäisches Komitee für Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles

© 2003 CEN
Tutti i diritti di riproduzione, in ogni forma, con ogni mezzo e in tutti i Paesi, sono
riservati ai Membri nazionali del CEN.

UNI EN 1435:2004 © UNI Pagina VII


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PREMESSA ALLA NORMA EN 1435


La presente norma europea è stata elaborata dal Comitato Tecnico CEN/TC 121 "Salda-
tura", la cui segreteria è affidata al DS.
Alla presente norma europea deve essere attribuito lo status di norma nazionale, o median-
te la pubblicazione di un testo identico o mediante notifica di adozione, entro febbraio 1998,
e le norme nazionali in contrasto devono essere ritirate entro febbraio 1998.
Il presente documento è stato elaborato nell’ambito di un mandato conferito al CEN della
Commissione Europea e dall’Associazione Europea di Libero Scambio.
In conformità alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei se-
guenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio, Danimar-
ca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia,
Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.

PREMESSA ALL’AGGIORNAMENTO A1
Il presente documento EN 1435:1997/A1:2002 è stato elaborato dal Comitato Tecnico
CEN/TC 121 "Saldature", la cui segreteria è affidata al DS.
Al presente aggiornamento alla norma europea EN 1435:1997 deve essere attribuito lo
status di norma nazionale, o mediante pubblicazione di un testo identico o mediante noti-
fica di adozione, entro novembre 2002, e le norme nazionali in contrasto devono essere ri-
tirate entro novembre 2002.
Il presente documento è stato elaborato nell’ambito di un mandato conferito al CEN dalla
Commissione Europea e dall’Associazione Europea di Libero Scambio ed è di supporto ai
requisiti essenziali della(e) Direttiva(e) UE.
Per quanto riguarda il rapporto con la(e) Direttiva(e) UE, si rimanda all’appendice informa-
tiva ZA, che costituisce parte integrante del presente documento.
Le appendici A e B sono normative.
In conformità alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei se-
guenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio, Danimar-
ca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Malta,
Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e
Svizzera.

PREMESSA ALL’AGGIORNAMENTO A2
Il presente documento EN 1435:1997/A2:2003 è stato elaborato dal Comitato Tecnico
CEN/TC 121 "Saldature", la cui segreteria è affidata al DS.
Al presente aggiornamento alla norma europea EN 1435:1997 deve essere attribuito lo
status di norma nazionale, o mediante pubblicazione di un testo identico o mediante noti-
fica di adozione, entro giugno 2004, e le norme nazionali in contrasto devono essere riti-
rate entro giugno 2004.
Il presente documento è stato elaborato nell’ambito di un mandato conferito al CEN dalla
Commissione Europea e dall’Associazione Europea di Libero Scambio.
In conformità alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei se-
guenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio, Danimar-
ca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Malta,
Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Slovacchia, Spagna,
Svezia, Svizzera e Ungheria.

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1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE


La presente norma europea specifica le tecniche fondamentali di radiografia al fine di ot-
tenere risultati soddisfacenti e ripetibili in modo economico. Le tecniche sono basate sulla
pratica generalmente riconosciuta e sulla teoria fondamentale della materia.
La norma si applica al controllo radiografico di giunti saldati per fusione in materiali metallici.
La norma si applica a giunti di lamiere o tubi. Oltre al suo significato convenzionale, il
termine "tubo" nella presente norma comprende altri componenti cilindrici, quali tuba-
zioni, condotte forzate, corpi di caldaie e recipienti in pressione. La presente norma è
conforme alla EN 444.
La presente norma non specifica livelli di accettabilità delle indicazioni.
Se una specifica permette l’impiego di criteri di controllo meno severi, la qualità ottenuta
può essere significativamente più bassa rispetto al caso di applicazione rigorosa della
presente norma.

2 RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente norma europea rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni
contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati
del testo e vengono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive
modifiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte
nella presente norma europea come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non da-
tati vale l'ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento.
EN 444 Non-destructive testing - General principles for the radiographic
examination of metallic materials by X - and gamma-rays
EN 462-1 Non-destructive testing - Image quality of radiographs - Image
quality indicators (wire type) - Determination of image quality value
EN 462-2 Non-destructive testing - Image quality of radiographs - Image
quality indicators (step/hole type) - Determination of image quality
value
EN 462-3 Non-destructive testing - Image quality of radiographs - Image
quality classes for ferrous metals
EN 462-4 Non-destructive testing - Image quality of radiographs - Experimental
evaluation of image quality values and image quality tables
EN 473 Qualification and certification of non-destructive personnel - General
principles
EN 584-1 Non-destructive testing - Industrial radiographic film - Classification
of film systems for industrial radiography
EN 584-2 Non-destructive testing - Industrial radiographic film - Control of film
processing by means of reference values
EN 25580 Non-destructive testing - Industrial radiographic illuminators - Minimum
requirements (ISO 5580:1985)

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3 DEFINIZIONI
Ai fini della presente norma, si applicano le definizioni seguenti:

3.1 spessore nominale, t : Spessore nominale del solo materiale base. Le tolleranze di fab-
bricazione non devono essere considerate.

3.2 spessore attraversato, w : Spessore del materiale base nella direzione del fascio di ra-
diazioni, calcolato sulla base dello spessore nominale.
Nel caso delle tecniche a pareti multiple lo spessore attraversato dalle radiazioni viene
calcolato dallo spessore nominale.

3.3 distanza pezzo-pellicola, b : Distanza fra il pezzo in esame lato sorgente e la superficie
della pellicola, misurata lungo l'asse centrale del fascio di radiazioni.

3.4 dimensione della sorgente, d : Dimensione della sorgente di radiazioni.

3.5 distanza sorgente-pellicola (DSP ): Distanza fra la sorgente di radiazioni e la pellicola,


misurata nella direzione del fascio di radiazioni.

3.6 distanza sorgente-pezzo, f : Distanza fra la sorgente di radiazioni e il pezzo in esame lato
sorgente, misurata lungo l'asse centrale del fascio di radiazioni.

3.7 diametro, De: Diametro esterno nominale del tubo.

4 CLASSIFICAZIONE DELLE TECNICHE RADIOGRAFICHE


Le tecniche radiografiche si dividono in due classi:
- Classe A: tecniche di base;
- Classe B: tecniche perfezionate.
Le tecniche della classe B vengono utilizzate quando la classe A potrebbe avere una sen-
sibilità insufficiente.
Tecniche migliori della classe B sono possibili e possono essere definite da una specifica
di tutti i parametri di controllo appropriati.
La scelta della tecnica radiografica deve essere definita da una specifica.
Se per motivi tecnici non è possibile soddisfare una delle condizioni specificate per la
classe B, quali il tipo di sorgente di radiazioni o la distanza sorgente-pezzo, f, può essere
definito da una specifica che le condizioni scelte possano essere quelle specificate per la
classe A. La perdita di sensibilità deve essere compensata con un aumento della densità
minima fino al valore 3,0 oppure con la scelta di un sistema di pellicole a contrasto mag-
giore. A causa della migliore sensibilità rispetto alla classe A, il pezzo in esame può esse-
re considerato come esaminato nella classe B. Ciò non vale se si applicano le riduzioni
particolari della distanza sorgente-pellicola (DSP ) descritte in 6.6 per le disposizioni di ri-
presa radiografica 6.1.4 e 6.1.5.

5 GENERALITÀ

5.1 Protezione dalle radiazioni ionizzanti


AVVERTENZA: L'esposizione di qualsiasi parte del corpo umano ai raggi X o raggi gam-
ma può essere molto pericolosa per la salute. Quando si usano apparecchi a raggi X o
sorgenti radioattive, si devono considerare i requisiti legali appropriati.
Usando le radiazioni ionizzanti, si devono applicare strettamente le precauzioni di sicurez-
za locali, nazionali o internazionali.

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5.2 Preparazione della superficie e stadio di fabbricazione


In generale, la preparazione della superficie del pezzo non è necessaria, ma quando im-
perfezioni superficiali o rivestimenti possono rendere difficile il rilevamento di difetti, la su-
perficie deve essere lisciata di mola o deve essere asportato il rivestimento.
Salvo indicazione contraria, la radiografia deve essere eseguita dopo lo stadio di fabbri-
cazione finale, per esempio dopo la molatura o il trattamento termico.

5.3 Posizione della saldatura sulla radiografia


Quando la radiografia non evidenzia la saldatura, si devono applicare contrassegni indi-
cativi ad alta densità da ciascun lato della saldatura.

5.4 Identificazione delle radiografie


In corrispondenza di ciascun tratto del pezzo da radiografare si devono applicare simboli
di identificazione. Le immagini di questi simboli devono essere visibili sulla radiografia,
possibilmente al difuori della zona da esaminare, e devono assicurare un’identificazione
inequivocabile del tratto in questione.

5.5 Marcatura
Per localizzare con precisione la posizione di ciascuna radiografia si devono fare marca-
ture permanenti sul pezzo da esaminare.
Quando la natura del materiale e/o le sue condizioni di servizio non permettono l'uso di
marcature permanenti, la posizione delle radiografie deve essere documentata mediante
schizzi precisi.

5.6 Sovrapposizione delle pellicole


Quando sono necessarie due o più pellicole singole per radiografare una certa zona, le
pellicole devono essere sovrapposte in modo sufficiente per assicurare che tutta la zona
interessata sia radiografata. Ciò deve essere verificato mediante un contrassegno ad alta
densità posto sulla superficie del pezzo, il quale deve essere visibile su ciascuna pellicola.

5.7 Tipi e posizioni degli indicatori di qualità d'immagine (IQI)


La qualità dell'immagine deve essere verificata mediante l'uso di indicatori di qualità d'im-
magine (IQI), in conformità alle EN 462-1 o EN 462-2.
L'IQI usato deve essere posto preferibilmente sul pezzo in esame dal lato sorgente, al
centro del tratto che interessa, sul metallo base adiacente alla saldatura. L'IQI deve esse-
re a stretto contatto con la superficie del pezzo.
Il suo posizionamento deve essere fatto in una zona di spessore uniforme, caratterizzata
da una densità ottica uniforme sulla radiografia.
A seconda del tipo di IQI usato, si devono considerare due casi:
a) Nell'uso di un IQI a fili, questi devono risultare perpendicolari alla saldatura e la posi-
zione dell'IQI deve essere tale che almeno 10 mm della lunghezza dei fili appaiano in
una zona di densità ottica uniforme, che normalmente corrisponde al metallo base
adiacente alla saldatura. Nel caso di esposizioni in conformità a 6.1.6 e 6.1.7 l'IQI può
essere posto con i fili perpendicolari all'asse del tubo ed essi non dovrebbero essere
proiettati sull'immagine della saldatura.
b) Nell'uso di un IQI a gradini e fori, l'IQI dovrebbe essere posto in modo tale che il nu-
mero del foro richiesto sia vicino alla saldatura.
Nel caso delle esposizioni secondo 6.1.6 e 6.1.7 il tipo di IQI usato può essere posto o dal
lato sorgente o dal lato pellicola. Se gli IQI non possono essere posti in conformità alle
condizioni suddette, essi saranno posti dal lato pellicola e la qualità d'immagine deve es-
sere determinata almeno una volta mediante una radiografia di confronto con un IQI posto
dal lato sorgente ed uno dal lato pellicola nelle stesse condizioni.
Per le esposizioni a doppia parete, quando l'IQI è posto dal lato pellicola la prova suddetta
non è necessaria e in questo caso si dovrebbe fare riferimento ai prospetti inseriti nell'ap-
pendice B.

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Quando gli IQI sono posti dal lato pellicola si deve mettere la lettera "F" vicino all'IQI e ciò
deve essere annotato nel rapporto di controllo.
Se sono state prese le misure opportune per assicurare che le radiografie di componenti
simili e loro zone siano ottenute con tecniche identiche di esposizione e di trattamento e
che non siano attendibili differenze di qualità d'immagine, non è necessario verificare la
qualità d'immagine su ciascuna radiografia; in questo caso l’estensione della verifica della
qualità d'immagine deve essere definita in una specifica.
Nel caso di esposizione di tubi di diametro 200 mm ed oltre con la sorgente interna cen-
trata, si dovrebbero disporre almeno tre IQI ugualmente distanziati lungo la circonferenza.
La/e pellicola/e mostrante/i le immagini degli IQI è/sono allora considerata/e rappresenta-
tiva/e di tutta la circonferenza.

5.8 Valutazione della qualità d'immagine


Le radiografie devono essere osservate in conformità alla EN 25580.
Nell'esame dell'immagine dell'IQI sulla radiografia si determina il numero del filo o foro più
piccolo visibile. L'immagine di un filo è accettata se in una zona di densità ottica uniforme
è chiaramente visibile una lunghezza continua di filo di almeno 10 mm. Nel caso di IQI a
gradini e a fori, se ci sono due fori dello stesso diametro ambedue devono essere visibili
perché il gradino possa essere considerato visibile.
La qualità d'immagine ottenuta deve essere indicata nel rapporto di controllo del controllo
radiografico. In ogni caso deve essere chiaramente specificato il tipo di IQI usato, come in-
dicato sulIo stesso IQI.

5.9 Valori minimi della qualità d'immagine


I prospetti da B.1 a B.12 dell'appendice B mostrano i valori minimi della qualità d'immagine
per i materiali ferrosi. Per altri materiali questi requisiti o altri analoghi possono essere defi-
niti da una specifica. I requisiti devono essere determinati in conformità alla EN 462-4.

5.10 Qualificazione del personale


Il personale che esegue il controllo non distruttivo in conformità alla presente norma deve
essere qualificato secondo la EN 473 o equivalente al livello appropriato nel settore indu-
striale interessato.

6 TECNICHE RACCOMANDATE PER L'ESECUZIONE DELLE RADIOGRAFIE

6.1 Disposizioni per le riprese radiografiche

6.1.1 Generalità
In generale si devono usare le tecniche radiografiche in conformità ai punti da 6.1.2 a 6.1.9.
La tecnica di ripresa ellittica (doppia parete/doppia immagine) conforme alla figura 11 non
dovrebbe essere usata per diametri esterni De > 100 mm, spessore di parete t > 8 mm e
larghezza della saldatura maggiore di De/4. Se t /De < 0,12 sono sufficienti due radiografie
effettuate a 90° fra loro. La distanza fra le due immagini della saldatura deve essere ugua-
le, all'incirca, alla larghezza della saldatura.
Quando è difficile effettuare una ripresa ellittica su diametri De ≤ 100 mm, si può usare la
tecnica ortogonale in conformità a 6.1.7 (vedere figura 12). In questo caso sono necessa-
rie tre esposizioni a 120° o intervallate di 60°.
Nel caso di disposizioni di ripresa conformi alle figure 11, 13 e 14, l'inclinazione del fascio
deve essere tenuta la più piccola possibile ed essere tale da evitare la sovrapposizione
delle due immagini della saldatura. La distanza sorgente-pezzo, f, deve essere la più pic-
cola possibile, in conformità a 6.6. L'IQI deve essere posto dal lato pellicola insieme alla
lettera di piombo "F".
Si possono utilizzare altre tecniche radiografiche per esempio per la configurazione geo-
metrica del pezzo o per differenze di spessore del materiale. In 6.1.9 è illustrato un esem-
pio di un caso simile. Non devono essere utilizzate tecniche con pellicole multiple per ri-
durre i tempi di esposizione su zone di spessore uniforme.

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Nota Nell'appendice A è indicato il numero minimo di radiografie necessario per ottenere una copertura radiogra-
fica accettabile di tutta la circonferenza per una saldatura testa a testa su tubo.

6.1.2 Sorgente di radiazioni posta di fronte al pezzo e pellicola posta dal lato opposto (vedere figura 1)
figura 1 Disposizione di ripresa radiografica per pezzi piani ed esposizione a parete singola (vedere 3 per f, b, t )
Legenda
S Sorgente di radiazioni
F Pellicola

6.1.3 Sorgente di radiazioni posta esternamente al pezzo e pellicola posta all'interno (vedere figure
da 2 a 4)
figura 2 Disposizione di ripresa radiografica per esposizione a parete singola di pezzi curvi
Legenda
S Sorgente di radiazioni
F Pellicola

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figura 3 Disposizione di ripresa radiografica per esposizione a parete singola di pezzi curvi (saldatura di boc-
chello inserito)
Legenda
S Sorgente di radiazioni
F Pellicola

figura 4 Disposizione di ripresa radiografica per esposizione a parete singola di pezzi curvi (saldatura di boc-
chello appoggiato)
Legenda
S Sorgente di radiazioni
F Pellicola

6.1.4 Sorgente di radiazioni interna al pezzo, centrata, e pellicola esterna (vedere figure da 5 a 7)
figura 5 Disposizione di ripresa radiografica per esposizione a parete singola di pezzi curvi
Legenda
S Sorgente di radiazioni
F Pellicola

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figura 6 Disposizione di ripresa radiografica per esposizione a parete singola di pezzi curvi (saldatura di boc-
chello inserito)
Legenda
S Sorgente di radiazioni
F Pellicola

figura 7 Disposizione di ripresa radiografica per esposizione a parete singola di pezzi curvi (saldatura di boc-
chello appoggiato)
Legenda
S Sorgente di radiazioni
F Pellicola

6.1.5 Sorgente di radiazioni interna al pezzo, non centrata, e pellicola esterna (vedere figure da 8 a 10)
figura 8 Disposizione di ripresa radiografica per esposizione a parete singola di pezzi curvi
Legenda
S Sorgente di radiazioni
F Pellicola

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figura 9 Disposizione di ripresa radiografica per esposizione a parete singola di pezzi curvi (saldatura di boc-
chello inserito)
Legenda
S Sorgente di radiazioni
F Pellicola

figura 10 Disposizione di ripresa radiografica per esposizione a parete singola di pezzi curvi (saldatura di boc-
chello appoggiato)
Legenda
S Sorgente di radiazioni
F Pellicola

6.1.6 Tecnica ellittica (vedere figura 11)


figura 11 Disposizione di ripresa radiografica per esposizione a doppia parete-doppia immagine di pezzi curvi
per la valutazione di ambedue le pareti (sorgente e pellicola esterni al pezzo)
Legenda
S Sorgente di radiazioni
F Pellicola

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6.1.7 Tecnica ortogonale (vedere figura 12)


figura 12 Disposizione di ripresa radiografica per esposizione a doppia parete-doppia immagine di pezzi curvi
per la valutazione di ambedue le pareti (sorgente e pellicola esterni al pezzo)
Legenda
S Sorgente di radiazioni
F Pellicola

6.1.8 Sorgente di radiazioni esterna al pezzo e pellicola posta dall'altro lato (vedere figure da 13 a 18)
figura 13 Disposizione di ripresa radiografica per esposizione a doppia parete-immagine singola di pezzi curvi
per la valutazione della parete vicina alla pellicola con l'IQI posto vicino alla pellicola
Legenda
S Sorgente di radiazioni
F Pellicola

figura 14 Disposizione di ripresa radiografica per esposizione a doppia parete-immagine singola


Legenda
S Sorgente di radiazioni
F Pellicola

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figura 15 Disposizione di ripresa radiografica per esposizione a doppia parete-immagine singola di saldature
longitudinali
Legenda
S Sorgente di radiazioni
F Pellicola

figura 16 Disposizione di ripresa radiografica per esposizione a doppia parete-immagine singola di pezzi curvi
per la valutazione della parete vicina alla pellicola
Legenda
S Sorgente di radiazioni
F Pellicola

figura 17 Disposizione di ripresa radiografica per verificare la penetrazione nelle saldature d'angolo
Legenda
S Sorgente di radiazioni
F Pellicola

figura 18 Disposizione di ripresa radiografica per verificare la penetrazione nelle saldature d'angolo
Legenda
S Sorgente di radiazioni
F Pellicola

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6.1.9 Tecnica di ripresa radiografica per pezzi con spessori differenti (vedere figura 19)
figura 19 Tecnica con pellicola multipla
Legenda
S Sorgente di radiazioni
F Pellicola

6.2 Scelta della tensione del tubo radiogeno e della sorgente di radiazioni

6.2.1 Apparecchi a raggi X fino a 500 kV


Per consentire una buona sensibilità di rilevamento dei difetti, la tensione del tubo radio-
geno deve essere la più bassa possibile. I valori massimi della tensione del tubo radioge-
no in funzione dello spessore sono indicati nella figura 20.
Per alcune applicazioni in cui c’è una variazione di spessore nella zona del pezzo radio-
grafata, si può modificare la tecnica usando una tensione leggermente maggiore, ma si
dovrebbe considerare che una tensione troppo alta del tubo radiogeno dà luogo ad una
perdita di sensibilità nel rilevamento del difetto. Nel caso dell'acciaio l'incremento non de-
ve essere maggiore di 50 kV, per il titanio non maggiore di 40 kV e per l'alluminio non
maggiore di 30 kV.

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figura 20 Tensione massima del tubo radiogeno per apparecchi a raggi X fino a 500 kV in funzione dello spes-
sore attraversato e del materiale
Legenda
X Spessore attraversato, w in mm
Y Tensione del tubo radiogeno in kV
1 Rame/nichel e loro leghe
2 Acciaio
3 Titanio e sue leghe
4 Alluminio e sue leghe

6.2.2 Altre sorgenti di radiazioni


I campi di spessore attraversato ammessi per le sorgenti di raggi gamma e per gli appa-
recchi a raggi X con energia uguale o maggiore di 1 MeV sono indicati nel prospetto 1.
Se permesso da una specifica il valore indicato per l'Ir 192 può essere ulteriormente ridot-
to a 10 mm e quello per il Se 75 a 5 mm.
Nel caso di pezzi di acciaio di piccolo spessore, i raggi gamma prodotti da Se 75, Ir 192 e
Co 60 non permettono di ottenere radiografie aventi la buona sensibilità di rilevamento dei
difetti che si ha usando raggi X con parametri tecnici appropriati. Comunque, tenuto conto
dei vantaggi di manipolazione e di possibilità di accesso delle sorgenti di raggi gamma, il
prospetto 1 indica il campo di spessori per il quale ciascuna di queste sorgenti di raggi
gamma può essere usata nel caso di difficoltà di impiego dei raggi X.
Per certe applicazioni si possono ammettere campi di spessori più ampi, purché si possa
ottenere una qualità d'immagine sufficientemente buona.
Nel caso di radiografie effettuate con raggi gamma, il tempo di posizionamento della sor-
gente non deve superare il 10% del tempo totale di esposizione.

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prospetto 1 Campi di spessore attraversato per sorgenti di raggi gamma e per apparecchi a raggi X di energia
uguale o maggiore di 1 MeV per acciaio e leghe a base di rame e di nichel

Sorgente di radiazioni Spessore attraversato, w,


in mm
Classe d’esame A Classe d’esame B
Tm 170 w≤5 w≤5
Yb 169 1)
1 ≤ w ≤ 15 2 ≤ w ≤ 12
Se 75 2)
10 ≤ w ≤ 40 14 ≤ w ≤ 40
Ir 192 20 ≤ w ≤ 100 20 ≤ w ≤ 90
Co 60 40 ≤ w ≤ 200 60 ≤ w ≤ 150
Apparecchi a raggi X con energia da 1 MeV a 4 MeV 30 ≤ w ≤ 200 50 ≤ w ≤ 180
Apparecchi a raggi X con energia da 4 MeV a 12 MeV w ≥ 50 w ≥ 80
Apparecchi a raggi X con energia maggiore di 12 MeV w ≥ 80 w ≥ 100
1) Per l’alluminio e il titanio lo spessore attraversato è 10 mm < w < 70 mm per la classe A e 25 mm < w < 55 mm per la
classe B.
2) Per l’alluminio e il titanio lo spessore attraversato è 35 mm ≤ w ≤ 120 mm per la classe A.

6.3 Sistemi di pellicole e schermi


Le classi dei sistemi di pellicole per il controllo radiografico devono essere conformi alla
EN 584-1.
Per le differenti sorgenti di radiazioni le classi minime dei sistemi di pellicole sono indicate
nei prospetti 2 e 3.
Usando schermi metallici è necessario un buon contatto fra pellicole e schermi. Ciò può
essere ottenuto usando pellicole pre-confezionate sotto vuoto oppure applicando una
pressione.
Per le differenti sorgenti di radiazioni, i prospetti 2 e 3 indicano i tipi di materiali e gli spes-
sori raccomandati per gli schermi.
Possono essere specificati altri spessori degli schermi, purché si ottenga la qualità d'im-
magine richiesta.

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prospetto 2 Classi dei sistemi di pellicole e schermi metallici per la radiografia di acciai e leghe a base di rame e
di nichel

Sorgente di radiazioni Spessore attraversato Classe del sistema di pellicole1) Tipo e spessore degli schermi metallici
w
Classe A Classe B Classe A Classe B
Tensione apparecchi a raggi X Nessuno schermo o schermi di piombo anteriore e
≤ 100 kV posteriore fino a 0,03 mm
Tensione apparecchi a raggi X C5 C3 Schermi di piombo anteriore e posteriore fino a 0,15 mm
> 100 kV fino a 150 kV
Tensione apparecchi a raggi X C4 Schermi di piombo anteriore e posteriore da 0,02 mm
> 150 kV fino a 250 kV a 0,15 mm
w < 5 mm C3 Nessuno schermo o schermi di piombo anteriore e
Yb 169 posteriore fino a 0,03 mm
C5
Ym 170 w ≥ 5 mm C4 Schermi di piombo anteriore e posteriore da 0,02 mm
a 0,15 mm
Tensione apparecchi a raggi X w ≤ 50 mm C4 Schermi di piombo anteriore e posteriore da 0,02 mm
> 250 kV fino a 500 kV a 0,2 mm
C5
w > 50 mm C5 Schermo di piombo anteriore da 0,1 mm a 0,2 mm2)
Schermo di piombo posteriore da 0,02 mm a 0,2 mm
Se 75 C5 C4 Schermi di piombo anteriore e posteriore da 0,1 mm a
0,2 mm
Schermo di piombo Schermo di piombo ante-
anteriore da 0,02 mm a riore da 0,1 mm a 0,2 mm2)
Ir 192 C5 C4 0,2 mm2)
Schermo di piombo posteriore da 0,02 mm a 0,2 mm
w ≤ 100 mm C4 Schermi di acciaio o rame3) anteriore e posteriore da
Co 60 C5
w > 100 mm C5 0,25 mm a 0,7 mm

Energia apparecchi a raggi X da w ≤ 100 mm C3 Schermi di acciaio o rame3) anteriore e posteriore da


1 MeV a 4 MeV C5
w > 100 mm C5 0,25 mm a 0,7 mm

w ≤ 100 mm C4 C4 Schermo anteriore di rame, acciaio o tantalio4) fino


Energia apparecchi a raggi X da 100 mm < w ≤ 300 mm C4 ad 1 mm
4 MeV a 12 MeV C5
w > 300 mm C5 Schermo posteriore di rame o acciaio fino ad 1 mm e
di tantalio fino a 0,5 mm4)
w ≤ 100 mm C4 - Schermo anteriore di tantalio5) fino ad 1 mm
Energia apparecchi a raggi X 100 mm < w ≤ 300 mm C4 Nessuno schermo posteriore
maggiori di 12 MeV C5
w > 300 mm C5 Schermo anteriore di tantalio5) fino ad 1 mm
Schermo posteriore di tantalio fino a 0,5 mm
1) Si possono anche usare classi migliori del sistema di pellicole.
2) Si possono usare pellicole pre-confezionate con schermo anteriore fino a 0,03 mm, inserendo un ulteriore schermo di piombo di 0,1 mm tra il pezzo e la
pellicola.
3) Nella classe A si possono usare anche schermi di piombo da 0,5 mm fino a 2,0 mm.
4) Nella classe A si possono usare schermi di piombo da 0,5 mm fino ad 1 mm se permesso da una specifica.
5) In accordo si possono usare schermi di tungsteno.

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prospetto 3 Classi dei sistemi di pellicole e schermi metallici per la radiografia di alluminio e titanio

Sorgente di radiazioni Classe del sistema di pellicole1) Tipo e spessore degli schermi
di rinforzo
Classe A Classe B
Tensione apparecchi a raggi X Nessuno schermo o schermi di
≤ 150 kV piombo anteriore fino a 0,03 mm e
posteriore fino a 0,15 mm
Tensione apparecchi a raggi X Schermi di piombo anteriore e poste-
> 150 kV fino a 250 kV riore da 0,02 mm a 0,15 mm
Tensione apparecchi a raggi X C5 C3 Schermi di piombo anteriore e posteriore
> 250 kV fino a 500 kV da 0,1 mm a 0,2 mm
Yb 169 Schermi di piombo anteriore e poste-
riore da 0,02 mm a 0,15 mm
Se 75 Schermi di piombo anteriore di 0,2 mm2)
e posteriore da 0,1 mm a 0,2 mm
1) Si possono anche usare classi migliori del sistema di pellicole.
2) Invece di uno schermo di piombo di 0,2 mm si può usare uno schermo di 0,1 mm con un filtro ulteriore di 0,1 mm.

6.4 Allineamento del fascio


Il fascio di radiazioni deve essere diretto al centro della zona da esaminare e in questo
punto dovrebbe essere perpendicolare alla superficie del pezzo, salvo quando si può di-
mostrare che certe imperfezioni vengono rilevate meglio con un allineamento differente
del fascio. In questo caso può essere ammesso un allineamento appropriato del fascio.
Possono essere specificate altre possibilità di ripresa radiografica.

6.5 Riduzione delle radiazioni diffuse

6.5.1 Filtri e collimatori


Per ridurre l'effetto delle radiazioni retrodiffuse, le radiazioni dirette devono essere colli-
mate per quanto possibile sulla zona da esaminare.
Nell'impiego delle sorgenti di radiazioni Ir 192 e Co 60 oppure nel caso di diffusione dai
bordi, per filtrare le radiazioni diffuse di bassa energia si può usare un filtro di piombo in-
serito fra il pezzo e la cassetta. Lo spessore di questo filtro è compreso tra 0,5 mm e 2 mm
a seconda dello spessore attraversato.

6.5.2 Intercettazione delle radiazioni retrodiffuse


Se necessario, la pellicola deve essere protetta dalle radiazioni retrodiffuse mediante un
adeguato spessore di piombo, di almeno 1 mm, oppure di stagno di almeno 1,5 mm, po-
sto dietro la combinazione pellicola-schermo.
La presenza di radiazioni retrodiffuse deve essere verificata, per ciascuna nuova disposi-
zione di ripresa, ponendo una lettera di piombo "B" (di altezza minima 10 mm e spessore
minimo 1,5 mm) immediatamente dietro ogni cassetta. Se l'immagine di questo simbolo
appare più chiara sulla radiografia, quest'ultima non deve essere accettata. Se il simbolo
è più scuro o non visibile, la radiografia è accettabile e dimostra una buona protezione dal-
le radiazioni retrodiffuse.

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6.6 Distanza sorgente-pezzo


La distanza minima sorgente-pezzo, fmin, dipende dalla dimensione della sorgente d e dal-
la distanza pezzo-pellicola b.
Se possibile, la distanza, f, deve essere scelta in modo tale che il rapporto della stessa di-
stanza rispetto alla dimensione della sorgente, d, cioé f /d, non sia minore dei valori dati
dalle equazioni seguenti:
2⁄3
b
Per la classe A: f ⁄ d ≥ 7,5 ⋅ ⎛ ----------⎞ [1]
⎝ mm⎠

b 2⁄3
Per la classe B: f ⁄ d ≥ 15 ⋅ ⎛ ----------⎞ [2]
⎝ mm⎠

dove b è dato in millimetri (mm).


Se la distanza b < 1,2 t, la dimensione b nelle equazioni [1] e [2] e nella figura 21 deve es-
sere sostituita dallo spessore nominale t.
Per la determinazione della distanza sorgente-pezzo, fmin, si può usare il nomogramma
della figura 21.
Il nomogramma è basato sulle equazioni [1] e [2].
Nella classe A, se devono essere rilevate imperfezioni planari, la distanza minima fmin de-
ve essere la stessa della classe B per ridurre di un fattore 2 la sfocatura geometrica.
Nelle applicazioni tecniche critiche su materiali suscettibili alla criccabilità, si devono usa-
re tecniche radiografiche più sensibili della classe B.
figura 21 Nomogramma per la determinazione della distanza minima sorgente-pezzo fmin in funzione della
distanza pezzo-pellicola e della dimensione della sorgente

1) Classe B.
2) Classe A.

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Se si usa la tecnica ellittica descritta in 6.1.6 oppure la tecnica ortogonale descritta in


6.1.7, b deve essere sostituito con il diametro esterno De del tubo nelle equazioni [1] e [2]
e nella figura 21.
Quando la sorgente è esterna al pezzo e la pellicola è dall'altro lato (tecnica descritta in
6.1.8 come esposizione a doppia parete/immagine singola) la distanza sorgente-pezzo è
determinata solo dallo spessore della parete.
Se la sorgente può essere posta all'interno del pezzo da radiografare (tecniche descritte
in 6.1.4 e 6.1.5) in modo da avere una direzione di ripresa più idonea e quando si vuole
evitare di usare la tecnica della doppia parete (vedere da 6.1.6 a 6.1.8), questo metodo
dovrebbe essere preferito. La riduzione della distanza minima sorgente-pezzo dovrebbe
essere non maggiore del 20%.
Quando la sorgente è posta al centro del pezzo con la pellicola esterna (tecnica descritta
in 6.1.4) e purché siano soddisfatti i requisiti dell'IQI, questa percentuale può essere ac-
cresciuta. Comunque, la riduzione della distanza minima sorgente-pezzo deve essere
non maggiore del 50%.

6.7 Area massima per una esposizione singola


Il numero di radiografie necessarie per un controllo completo di saldature piane (vedere fi-
gure 1 e 15) e di saldature curve con la sorgente di radiazioni posta fuori centro (vedere fi-
gure da 2 a 4, da 8 a 16) dovrebbe essere specificata in conformità alle esigenze tecniche.
Il rapporto dello spessore attraversato all'estremità di una zona esaminata di spessore
uniforme rispetto allo spessore attraversato al centro del fascio di radiazioni deve essere
non maggiore di 1,1 per la classe B e di 1,2 per la classe A.
Le densità risultanti da eventuali variazioni dello spessore attraversato dovrebbero essere
non minori di quelle indicate in 6.8 e non maggiori di quelle permesse dal visore disponi-
bile, purché sia possibile l'impiego di opportuni schermi di protezione.
La grandezza della zona da esaminare include la saldatura e le zone termicamente alte-
rate. In generale devono essere esaminati circa 10 mm di metallo base da ciascun lato
della saldatura.
Nell'appendice A è indicato il numero di radiografie raccomandato per ottenere un control-
lo accettabile di una saldatura testa a testa circonferenziale.

6.8 Densità della radiografia


Le condizioni dell'esposizione dovrebbero essere tali che la densità ottica minima della ra-
diografia nella zona in esame sia maggiore o uguale a quella indicata nel prospetto 4.
prospetto 4 Densità ottica delle radiografie

Classe Densità ottica1)


A ≥ 2,02)
B ≥ 2,33)
1) È ammessa una tolleranza di misurazione di ± 0,1.
2) Se permessa da una specifica può essere ridotta a 1,5.
3) Se permessa da una specifica può essere ridotta a 2,0.

Si possono usare vantaggiosamente densità ottiche maggiori se le condizioni di illumina-


zione sono sufficienti, in conformità a 6.10.
Per evitare densità eccessivamente elevate del velo chimico dovuto all'invecchiamento
delle pellicole, al loro trattamento o alla temperatura, la densità del velo chimico deve es-
sere verificata periodicamente su un campione non esposto di pellicola prelevato dalle
pellicole da utilizzare, manipolato e trattato nelle stesse condizioni della radiografia reale.
La densità del velo chimico deve essere non maggiore di 0,3. La densità del velo chimico
è qui definita come densità totale (emulsione + supporto) di una pellicola trattata, non
esposta.

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Se si usa la tecnica a pellicole multiple per l'interpretazione delle radiografie singole, la den-
sità ottica di ciascuna radiografia deve essere conforme a quella indicata nel prospetto 4.
Se la lettura viene eseguita con doppia pellicola, la densità ottica di ogni singola pellicola
deve essere non minore di 1,3.

6.9 Trattamento
Le radiografie sono trattate in conformità alle condizioni raccomandate dai fabbricanti del-
le pellicole e dei prodotti chimici di trattamento, in modo da ottenere la classe richiesta del
sistema pellicola. Si deve porre un'attenzione particolare alla temperatura, al tempo di svi-
luppo ed al tempo di lavaggio. Il trattamento delle radiografie deve essere controllato re-
golarmente in conformità alla EN 584-2. Le radiografie devono essere esenti da difetti do-
vuti al trattamento o ad altre cause suscettibili di interferire con la loro interpretazione.

6.10 Condizioni di osservazione delle radiografie


Le radiografie dovrebbero essere esaminate in un ambiente oscurato, su una zona del vi-
sore avente una luminanza regolabile in conformità alla EN 25580. Il visore dovrebbe es-
sere schermato al difuori della zona di esame interessata.

7 RAPPORTO DI CONTROLLO
Per ciascuna esposizione, o serie di esposizioni, dovrebbe essere redatto un rapporto di
controllo con informazioni sulla tecnica radiografica usata, e su ogni altra circostanza par-
ticolare che possa permettere una migliore interpretazione dei risultati.
Il rapporto di controllo deve includere almeno le informazioni seguenti:
a) denominazione dell'ente di controllo;
b) pezzo;
c) materiale;
d) trattamento termico;
e) configurazione geometrica della saldatura;
f) spessore del materiale;
g) procedimento di saldatura;
h) specifica del controllo radiografico, comprendente i requisiti di accettabilità;
i) tecnica e classe radiografica, sensibilità richiesta dell'IQI in conformità alla presente
norma;
j) disposizione di ripresa radiografica in conformità a 6.1;
k) sistema di marcatura usato;
l) schema di posizionamento delle pellicole;
m) sorgente di radiazioni, tipo e dimensione dell'area focale con identificazione dell'appa-
recchio usato;
n) pellicole, schermi e filtri;
o) tensione e intensità di corrente del tubo radiogeno utilizzate o attività della sorgente
radioattiva;
p) tempo di esposizione e distanza sorgente-pellicola;
q) tecnica di trattamento: manuale/automatica;
r) tipo e posizione degli indicatori di qualità d'immagine;
s) risultati del controllo, inclusi dati sulla densità della pellicola e sulla lettura dell'IQI;
t) eventuali deviazioni dalla presente norma, oggetto di accordo particolare;
u) nome, riferimento al certificato e firma della(e) persona(e) responsabile(i);
v) data(e) dell'esposizione e del rapporto di controllo.

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APPENDICE A NUMERO DI ESPOSIZIONI RACCOMANDATO PER OTTENERE UN CONTROLLO ACCET-


(normativa) TABILE DI UNA SALDATURA TESTA A TESTA CIRCONFERENZIALE
Il numero minimo di esposizioni necessario è indicato nelle figure da A.1 ad A.4, che sono
valide per tubi aventi un diametro esterno maggiore di 100 mm.
Quando la variazione di spessore del giunto in esame usando esposizioni singole ∆t /t
non supera il 20%, si usano le figure A.3 ed A.4. Questa tecnica è raccomandata solo
quando la possibilità di formazione di cricche trasversali è piccola o quando per rilevare
tali imperfezioni la saldatura viene esaminata con altri metodi non distruttivi.
Quando ∆t /t è minore o uguale al 10%, si usano le figure A.1 e A.2. In questo caso è pro-
babile che si possano rilevare anche le cricche trasversali.
Se il pezzo viene esaminato per rilevare cricche trasversali isolate, il numero minimo di ra-
diografie aumenta rispetto ai valori indicati nelle figure da A.1 ad A.4.

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figura A.1 Numero minimo di esposizioni, N, per tecnica a singola parete e sorgente esterna, con una varia-
zione massima ammissibile di spessore attraversato ∆t /t del 10% dovuta all'inclinazione dei raggi
nelle zone di interesse, in funzione dei rapporti t /De e De/f

Spessore nominale t /Diametro esterno del tubo De

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figura A.2 Numero minimo di esposizioni, N, per esposizione non centrata, sorgente interna, a doppia parete,
con una variazione massima ammissibile di spessore attraversato ∆t /t del 10% dovuta all'inclina-
zione dei raggi nelle zone di interesse, in funzione dei rapporti t /De e De/DSP
Legenda
1 Parete del tubo

Spessore nominale t /Diametro esterno del tubo De

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figura A.3 Numero minimo di esposizioni, N, per tecnica a singola parete e sorgente esterna, con una varia-
zione massima ammissibile di spessore attraversato ∆t /t del 20% dovuta all'inclinazione dei raggi
nelle zone di interesse, in funzione dei rapporti t /De e De/f

Spessore nominale t /Diametro esterno del tubo De

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figura A.4 Numero minimo di esposizioni, N, per esposizione non centrata, sorgente interna, a doppia parete,
con una variazione massima ammissibile di spessore attraversato ∆t /t del 20% dovuta all'inclina-
zione dei raggi nelle zone di interesse, in funzione dei rapporti t /De e De/DSP
Legenda
1 Parete del tubo

Spessore nominale t /Diametro esterno del tubo De

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APPENDICE B VALORI MINIMI DELLA QUALITÀ D’IMMAGINE


(normativa)
Tecnica a singola parete; IQI dal lato sorgente.
prospetto B.1 IQI a fili prospetto B.2 IQI a gradini e fori

Qualità d’immagine di classe A Qualità d’immagine di classe A


1)
Spessore nominale t Indice IQI Spessore nominale t Indice IQI1)
mm mm
fino a 1,2 W 18 fino a 2,0 H3
oltre 1,2 fino a 2,0 W 17 oltre 2,0 fino a 3,5 H4
oltre 2,0 fino a 3,5 W 16 oltre 3,5 fino a 6 H5
oltre 3,5 fino a 5,0 W 15 oltre 6 fino a 10 H6
oltre 5,0 fino a 7 W 14 oltre 10 fino a 15 H7
oltre 7 fino a 10 W 13 oltre 15 fino a 24 H8
oltre 10 fino a 15 W 12 oltre 24 fino a 30 H9
oltre 15 fino a 25 W 11 oltre 30 fino a 40 H 10
oltre 25 fino a 32 W 10 oltre 40 fino a 60 H 11
oltre 32 fino a 40 W9 oltre 60 fino a 100 H 12
oltre 40 fino a 55 W8 oltre 100 fino a 150 H 13
oltre 55 fino a 85 W7 oltre 150 fino a 200 H 14
oltre 85 fino a 150 W6 oltre 200 fino a 250 H 15
oltre 150 fino a 250 W5 oltre 250 fino a 320 H 16
oltre 250 W4 oltre 320 fino a 400 H 17
oltre 400 H 18
1) Usando sorgenti di Ir 192 si possono accettare valori peggiori 1) Usando sorgenti di Ir 192 si possono accettare valori peggiori
dell’indice IQI, come sotto indicato: dell’indice IQI, come sotto indicato:
da 10 mm a 24 mm: fino a 2 valori; da 10 mm a 24 mm: fino a 2 valori;
oltre 24 mm e fino a 30 mm: fino ad 1 valore. oltre 24 mm e fino a 30 mm: fino ad 1 valore.

Tecnica a singola parete; IQI dal lato sorgente.


prospetto B.3 IQI a fili prospetto B.4 IQI a gradini e fori

Qualità d’immagine di classe B Qualità d’immagine di classe B


1)
Spessore nominale t Indice IQI Spessore nominale t Indice IQI1)
mm mm
fino a 1,5 W 19 fino a 2,5 H2
oltre 1,5 fino a 2,5 W 18 oltre 2,5 fino a 4 H3
oltre 2,5 fino a 4 W 17 oltre 4 fino a 8 H4
oltre 4 fino a 6 W 16 oltre 8 fino a 12 H5
oltre 6 fino a 8 W 15 oltre 12 fino a 20 H6
oltre 8 fino a 12 W 14 oltre 20 fino a 30 H7
oltre 12 fino a 20 W 13 oltre 30 fino a 40 H8
oltre 20 fino a 30 W 12 oltre 40 fino a 60 H9
oltre 30 fino a 35 W 11 oltre 60 fino a 80 H 10
oltre 35 fino a 45 W 10 oltre 80 fino a 100 H 11
oltre 45 fino a 65 W9 oltre 100 fino a 150 H 12
oltre 65 fino a 120 W8 oltre 150 fino a 200 H 13
oltre 120 fino a 200 W7 oltre 200 fino a 250 H 14
oltre 200 fino a 350 W6
oltre 350 W5
1) Usando sorgenti di Ir 192 si possono accettare valori peggiori 1) Usando sorgenti di Ir 192 si possono accettare valori peggiori
dell’indice IQI, come sotto indicato: dell’indice IQI, come sotto indicato:
da 12 mm a 40 mm: fino ad 1 valore. da 12 mm a 40 mm: fino ad 1 valore.

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Tecnica a doppia parete; doppia immagine; IQI dal lato sorgente.

prospetto B.5 IQI a fili prospetto B.6 IQI a gradini e fori

Qualità d’immagine di classe A Qualità d’immagine di classe A


Spessore attraversato w Indice IQI Spessore attraversato w Indice IQI1)
mm mm
fino a 1,2 W 18 fino a 1 H3
oltre 1,2 fino a 2 W 17 oltre 1 fino a 2 H4
oltre 2 fino a 3,5 W 16 oltre 2 fino a 3,5 H5
oltre 3,5 fino a 5 W 15 oltre 3,5 fino a 5,5 H6
oltre 5 fino a 7 W 14 oltre 5,5 fino a 10 H7
oltre 7 fino a 12 W 13 oltre 10 fino a 19 H8
oltre 12 fino a 18 W 12 oltre 19 fino a 35 H9
oltre 18 fino a 30 W 11
oltre 30 fino a 40 W 10
oltre 40 fino a 50 W9
oltre 50 fino a 60 W8
oltre 60 fino a 85 W7
oltre 85 fino a 120 W6
oltre 120 fino a 220 W5
oltre 220 fino a 380 W4
oltre 380 W3
1) Usando sorgenti di Ir 192 si possono accettare valori peggiori
dell’indice IQI, come sotto indicato:
fino a 3,5 mm: fino a 2 valori;
oltre 3,5 mm e fino a 10 mm: fino ad 1 valore.

Tecnica a doppia parete; doppia immagine; IQI dal lato sorgente.

prospetto B.7 IQI a fili prospetto B.8 IQI a gradini e fori

Qualità d’immagine di classe B Qualità d’immagine di classe B


Spessore attraversato w Indice IQI Spessore attraversato w Indice IQI1)
mm mm
fino a 1,5 W 19 fino a 1 H2
oltre 1,5 fino a 2,5 W 18 oltre 1 fino a 2,5 H3
oltre 2,5 fino a 4 W 17 oltre 2,5 fino a 4 H4
oltre 4 fino a 6 W 16 oltre 4 fino a 6 H5
oltre 6 fino a 8 W 15 oltre 6 fino a 11 H6
oltre 8 fino a 15 W 14 oltre 11 fino a 20 H7
oltre 15 fino a 25 W 13 oltre 20 fino a 35 H8
oltre 25 fino a 38 W 12
oltre 38 fino a 45 W 11
oltre 45 fino a 55 W 10
oltre 55 fino a 70 W9
oltre 70 fino a 100 W8
oltre 100 fino a 170 W7
oltre 170 fino a 250 W6
oltre 250 W5
1) Usando sorgenti di Ir 192 si possono accettare valori peggiori
dell’indice IQI, come sotto indicato:
da 4 mm a 11 mm: fino ad 1 valore.

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Tecnica a doppia parete; immagine singola o doppia; IQI dal lato pellicola.
prospetto B.9 IQI a fili prospetto B.10 IQI a gradini e fori

Qualità d’immagine di classe A Qualità d’immagine di classe A


Spessore attraversato w Indice IQI Spessore attraversato w Indice IQI1)
mm mm
fino a 1,2 W 18 fino a 2 H3
oltre 1,2 fino a 2 W 17 oltre 2 fino a 5 H4
oltre 2 fino a 3,5 W 16 oltre 5 fino a 9 H5
oltre 3,5 fino a 5 W 15 oltre 9 fino a 14 H6
oltre 5 fino a 10 W 14 oltre 14 fino a 22 H7
oltre 10 fino a 15 W 13 oltre 22 fino a 36 H8
oltre 15 fino a 22 W 12 oltre 36 fino a 50 H9
oltre 22 fino a 38 W 11 oltre 50 fino a 80 H 10
oltre 38 fino a 48 W 10
oltre 48 fino a 60 W9
oltre 60 fino a 85 W8
oltre 85 fino a 125 W7
oltre 125 fino a 225 W6
oltre 225 fino a 375 W5
oltre 375 W4
1) Usando sorgenti di Ir 192 si possono accettare valori peggiori
dell’indice IQI, come sotto indicato:
da 5 mm a 9 mm: fino a 2 valori;
oltre 9 mm e fino a 22 mm: fino ad 1 valore.

Tecnica a doppia parete; immagine singola o doppia; IQI dal lato pellicola.
prospetto B.11 IQI a fili prospetto B.12 IQI a gradini e fori

Qualità d’immagine di classe B Qualità d’immagine di classe B


Spessore attraversato w Indice IQI Spessore attraversato w Indice IQI1)
mm mm
fino a 1,5 W 19 fino a 2,5 H2
oltre 1,5 fino a 2,5 W 18 oltre 2,5 fino a 5,5 H3
oltre 2,5 fino a 4 W 17 oltre 5,5 fino a 9,5 H4
oltre 4 fino a 6 W 16 oltre 9,5 fino a 15 H5
oltre 6 fino a 12 W 15 oltre 15 fino a 24 H6
oltre 12 fino a 18 W 14 oltre 24 fino a 40 H7
oltre 18 fino a 30 W 13 oltre 40 fino a 60 H8
oltre 30 fino a 45 W 12 oltre 60 fino a 80 H9
oltre 45 fino a 55 W 11
oltre 55 fino a 70 W 10
oltre 70 fino a 100 W9
oltre 100 fino a 180 W8
oltre 180 fino a 300 W7
oltre 300 W6

1) Usando sorgenti di Ir 192 si possono accettare valori peggiori


dell’indice IQI, come sotto indicato:
da 5,5 mm a 9,5 mm: fino a 2 valori;
oltre 9,5 mm e fino a 24 mm: fino ad 1 valore.

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