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Università degli Studi di Perugia

Sezione di Fisica Tecnica

Fisica Tecnica Ambientale

Lezione del 11 marzo 2015

Ing. Francesco D’Alessandro


dalessandro.unipg@ciriaf.it

Corso di Laurea in Ingegneria Edile e Architettura A.A. 2014/2015


Argomenti
APPLICAZIONI: INGEGNERIA INDUSTRIALE

• Distribuzione di fluidi termovettori


– L’isolamento delle tubazioni

– Raffreddamento di un fluido in una tubazione + esempio

• Riscaldamento e raffreddamento di un corpo


Applicazioni:
Ingegneria Industriale
Distribuzione di fluidi
termovettori
Distribuzione di fluidi termovettori
Riscaldamento domestico centralizzato
 Economia di produzione
 Economia di gestione
 Maggiore sicurezza
 Minore flessibilità
Distribuzione di fluidi termovettori
Teleriscaldamento

Impianto di Prepo (2011)


Impianto cogenerativo:
• Produzione combinata di calore ed
elettricità
• tre caldaie a metano da 330 kW
• 45 utenze
Distribuzione di fluidi termovettori
Bilancio termico di una distribuzione di calore
QCT Qu
Centrale
Utenze
termica

Qp VA MINIMIZZATO

Qu
Rendimento di distribuzione ηD 
QCT
Distribuzione di fluidi termovettori
Distribuzione di fluidi freddi

• Il costo della frigoria è maggiore di


quello della caloria
• Va evitata la formazione di condensa
Isolamento delle tubazioni
Per i fluidi caldi:
• Limitare le dispersioni termiche
• Sicurezza (evitare di scottarsi se si
viene in contatto con la tubazione)

Per i fluidi freddi:


• Limitare le dispersioni termiche
• Evitare la condensa sulla superficie
esterna del tubo
Isolamento delle tubazioni
Cellula chiusa

Cellula aperta
Raffreddamento di un fluido in una
tubazione
Un fluido incomprimibile percorre una tubazione di lunghezza L, immersa in un
ambiente a temperatura Ta. La temperatura di ingresso del fluido nel tubo è T0 > Ta.

Come varia T nel tubo?


Raffreddamento di un fluido in una
tubazione

Ipotesi:
• il regime è stazionario;
• la temperatura Ta è uniforme;
• la temperatura T del fluido è
funzione soltanto della x e non varia sulla sezione
(valida nel caso di moto turbolento);
• le proprietà termofisiche del fluido non variano con la
temperatura.
Raffreddamento di un fluido in una
tubazione
Consideriamo un elemento dx di tubo,
attraverso il quale si trasmette,
nell’unità di tempo, il calore dqx:

dqx  2  π  r  HT  Ta   dx

Nel passaggio da x ad x+dx, la portata G di fluido subisce un raffreddamento dT al


quale corrisponde una cessione di calore dqf da parte del fluido, tale che
dT
dqf  G  γ  dT  G  γ  dx
dx
dT
REGIME STAZIONARIO  dqx=dqf  2π rH(T  Ta )  Gγ
dx
2πrH
 x
Soluzione T  Ta  (T0  Ta )e Gγ
Raffreddamento di un fluido in una
tubazione
2πrH
 x
T  Ta  (T0  Ta )e Gγ
T

Possibili interventi per limitare


l’eccessiva riduzione di T0

temperatura:

• Limitare la lunghezza della T (x) T 0 -T L

tubazione L (corretto
posizionamento della centrale
termica rispetto alle utenze)
Ta

• Diminuire la trasmittanza H della


tubazione (installazione di
L x
materiale isolante).
Raffreddamento di un fluido in una
tubazione: Esempio
Tubo di acciaio lambito esternamente da aria a 10 °C.
Caratteristiche tubo:
• di = 38,1 mm re
Dati di progetto:
• de = 48,3 mm • v = 0,25 m/s;
• L = 100 m • T0 = 95°C.
ri
•  = 54 W/mK

Vogliamo verificare che l’acqua calda pervenga all’utilizzatore ad una temperatura


maggiore di 90°C.

La formula per calcolare la temperatura d’arrivo è


2πrH
 L
TL  Ta  (T0  Ta )e Gγ
Raffreddamento di un fluido in una
tubazione: Esempio
Tubo di acciaio lambito esternamente da aria a 10 °C.
Caratteristiche tubo:
• di = 38,1 mm re
Dati di progetto:
• de = 48,3 mm • v = 0,25 m/s;
• L = 100 m • Tw,0 = 95°C.
ri
2πrH
•  = 54 W/mK  L
TL  Ta  (T0  Ta )e Gγ

Raggio medio r 24,15  19,05


r  21,60 mm  0,0216 m
2

Portata G = Avw
A = ri2 = 0,00114 m2
w (95°C) = 961,8 kg/m3 G  0,00114  0,25  961,8  0,274 kg/s
Raffreddamento di un fluido in una
tubazione: Esempio
Tubo di acciaio lambito esternamente da aria a 10 °C.
Caratteristiche tubo:
• di = 38,1 mm re
Dati di progetto:
• de = 48,3 mm • v = 0,25 m/s;
• L = 100 m • Tw,0 = 95°C.
ri
2πrH
•  = 54 W/mK  L
TL  Ta  (T0  Ta )e Gγ

1
Trasmittanza H H
1 s 1
 
k w λ ka
• kw =2000 W/m2K
• ka =10 W/m2K
1
• s = re-ri=0,0051 m H  9,94 W/m 2K
1 0,0051 1
• acc = 54 W/mK  
2000 54 10
Raffreddamento di un fluido in una
tubazione: Esempio
Tubo di acciaio lambito esternamente da aria a 10 °C.
Caratteristiche tubo:
• di = 38,1 mm re
Dati di progetto:
• de = 48,3 mm • v = 0,25 m/s;
• L = 100 m • Tw,0 = 95°C.
ri
2πrH
•  = 54 W/mK  L
TL  Ta  (T0  Ta )e Gγ

Calore specifico acqua a 95°C: w= 4205 J/kg K


2 π r H L 2 π  0,0216  9,94  100 134,90
   0,1171
Gγ 0,274  4205 1152,17

Tw,L  10  95 - 10 e-0,1171  10  85  0,8895  10  75,6  85,6 C

Temperatura troppo bassa!


Raffreddamento di un fluido in una
tubazione: Esempio
Tubo di acciaio lambito esternamente da aria a 10 °C.
Caratteristiche tubo:
• di = 38,1 mm re
Dati di progetto:
• de = 48,3 mm • v = 0,25 m/s;
• L = 100 m • Tw,0 = 95°C.
ri
2πrH
•  = 54 W/mK  L
TL  Ta  (T0  Ta )e Gγ

COIBENTIAMO LA TUBAZIONE CON 1 CM DI LANA DI ROCCIA ( = 0,058 W/mK)


19,05  34,15
Raggio medio r r  26,6 mm  0,0266 m
2

1 1 W
Trasmittanza H H   3.66 2 prima 9,44
1 s s 1 1 0,0051 0,01 1 m K
       
k w  λ acc  λ is k a 2000 54 0,058 10 W/m2K
Raffreddamento di un fluido in una
tubazione: Esempio
Tubo di acciaio lambito esternamente da aria a 10 °C.
Caratteristiche tubo:
• di = 38,1 mm re
Dati di progetto:
• de = 48,3 mm • v = 0,25 m/s;
• L = 100 m • Tw,0 = 95°C.
ri
2πrH
•  = 54 W/mK  L
TL  Ta  (T0  Ta )e Gγ

2 π r H L 2 π  0,0266  3,66  100 61,170


   0,053
Gγ 0,274  4205 1152,17

Tw,L  10  95 - 10 e-0,053  10  85  0,9483  10  80,6  90,6 C


Raffreddamento di un fluido in una
tubazione: Esempio
Tubo di acciaio lambito esternamente da aria a 10 °C.
Caratteristiche tubo:
• di = 38,1 mm re
Dati di progetto:
• de = 48,3 mm • v = 0,25 m/s;
• L = 100 m • Tw,0 = 95°C.
ri
2πrH
•  = 54 W/mK  L
TL  Ta  (T0  Ta )e Gγ

____________ tubo nudo


- - - - - - tubo isolato 1 cm
Applicazioni:
Ingegneria Industriale
Riscaldamento e
raffreddamento
di un corpo
Riscaldamento e raffreddamento di un
corpo
Riscaldamento e raffreddamento di un
corpo
Lo studio rigoroso del raffreddamento o riscaldamento di un
corpo non è in generale possibile, per le seguenti ragioni:
a) è impossibile conoscere con esattezza
la condizione limite riguardante il fluido Il problema si semplifica
che scambia calore con il corpo in esame; se siamo in condizioni di
b) è impossibile conoscere con esattezza convezione forzata
la condizione limite riguardante la (temperatura più uniforme e
scambio termico per
distribuzione delle temperature convezione prevalente)
dei corpi che scambiano calore
per radiazione con il corpo in esame;
c) il corpo di solito è dotato di una forma
non elementare; Necessità di calcoli
complessi
d) il corpo di solito non è né omogeneo
né isotropo.
Riscaldamento e raffreddamento di un
corpo
Si introducono le seguenti ipotesi:

Verificata per molti materiali


a) Corpo omogeneo e isotropo; inorganici (metalli, materiali da
costruzione, etc)

Impossibile (il corpo sta


scambiando calore) ma
b) La temperatura del corpo è funzione approssimata se la resistenza
solo del tempo (è uniforme al suo interno); termica interna del materiale è
molto piccola rispetto a quella di
confine tra corpo e fluido

c) Le condizioni ai limiti sono uniformi e Verificata se siamo in condizioni


di convezione forzata
costanti nel tempo.
Riscaldamento e raffreddamento di un
corpo
Supponiamo che la temperatura iniziale T0 del corpo sia
maggiore della temperatura dell’ambiente Ta.

Nell’intervallo infinitesimo di tempo d avviene lo scambio


termico:
dQT  kAT  Ta dτ

• dQT = quantità di calore trasmessa dal corpo all’ambiente durante


l’intervallo d (W);
• k = fattore d’adduzione (W/m2K);
• A = area della superficie esterna del corpo (m2);
• T = temperatura del corpo all'istante  (K);
• Ta = temperatura dell’ambiente in cui il corpo è immerso (K).
Riscaldamento e raffreddamento di un
corpo
In conseguenza del calore ceduto, il corpo si è raffreddato.
La quantità di calore dQR corrispondente ad una variazione di
temperatura dT del corpo è fornita dalla legge fondamentale della
calorimetria:
dQR = - m dT

•  = calore specifico del corpo (J/kgK);


• m = massa del corpo (kg).
Riscaldamento e raffreddamento di un
corpo
dQR e dQT sono uguali: il calore ceduto dal corpo è proprio quello
trasmesso all’ambiente
dQR = dQT = dQ
dQT  kAT  Ta dτ
kA(T - Ta)d  - m  dT
dQR  -  m dT

integrando tra  =0 e il generico istante  e considerando k e 


indipendenti dalla temperatura
kA
 
m
T  Ta  (T0  Ta )e
Riscaldamento e raffreddamento di un
corpo
Durante il raffreddamento, se il corpo si trova nello stato iniziale in fase liquida e se la
temperatura Ta è minore della temperatura di solidificazione del corpo alla pressione
considerata Ts, ad un certo istante inizia la solidificazione, durante la quale il calore Qs
scambiato con l’esterno è pari a:

Q s  m rTs 
r(Ts) = calore di solidificazione alla
temperatura Ts (J/kg).

L’equazione di scambio termico, essendo T= costante durante la solidificazione, può


scriversi :
k’ = fattore d’adduzione durante la
solidificazione (W/m2K);
Q  k'A  T  T  τ
s s a s
s = tempo necessario per la
solidificazione (s).

mrTs 
τs 
k' A(Ts  Ta )
Riscaldamento e raffreddamento di un
corpo
Andamento nel tempo della temperatura di un corpo che si raffredda
T

T=To
raffreddamento
del liquido
solidificazione T=Ts

raffreddamento
T=Ta del solido


s

T0 = temperatura iniziale del corpo; Ta = temperatura ambiente;


Ts = temperatura di solidificazione; s = tempo necessario per la solidificazione.

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