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REPORT 2/2010

aggiornamento settembre 2010

RAPPRESENTAZIONE MEDIATICA
E PERCEZIONE SOCIALE

Festival “Internazionale a Ferrara”

2 Ottobre 2010

www.fondazioneunipolis.org www.demos.it www.osservatorio.it


NOTA METODOLOGICA
Questo aggiornamento 2/2010 (Settembre) del Rapporto dell’Osservatorio Europeo sulla Sicurezza
(un’iniziativa di Demos & PI, Osservatorio di Pavia e Fondazione Unipolis) si basa su due distinte
ricerche.

La prima, realizzata da Demos & PI, ricostruisce gli atteggiamenti degli italiani sulla sicurezza,
inquadrandoli nel panorama continentale. I dati qui riportati sono tratti da un sondaggio condotto
nei giorni 7-10 settembre 2010 da Demetra (metodo CATI) su un campione di 1.176 casi,
rappresentativo per i caratteri socio-demografici e la distribuzione territoriale della popolazione
italiana di età superiore ai 18 anni (Documentazione completa su www.agcom.it).

La seconda, realizzata dall’Osservatorio di Pavia, riporta l’analisi sulla “notiziabilità” del tema in
base all’indicizzazione dei telegiornali e alla conseguente rilevazione delle notizie ansiogene. Per la
parte italiana sono state considerate le edizioni del prime time di 6 reti, 3 pubbliche (Rai 1, Rai 2,
Rai 3) e 3 private (Canale 5, Italia 1 e Rete 4). Per la parte relativa al confronto europeo sono state
analizzate le edizioni del prime time dei telegiornali di maggior ascolto del servizio pubblico di
Italia (Rai 1), Francia (France 2), Spagna (Tve), Germania (Ard) e Gran Bretagna (Bbc One) per i
primi sei mesi del 2010.

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NOTE DI COMMENTO

Si registra ancora uno scarto, netto, tra realtà e informazione, tra


percezione sociale e attenzione mediatica, nell' “agenda
dell'insicurezza”. Almeno per quanto riguarda l'Italia, dove i timori
per le dinamiche economiche sono cresciuti in modo sensibile, negli
ultimi tre anni. Si tratta di una tendenza che accomuna, del resto, un
po' tutta Europa, ma che in Italia, a differenza di quanto accade negli
altri maggiori paesi del panorama continentale, non trova riscontro
nello spazio dedicato dai Tg alla crisi economica e alle sue ricadute
sugli individui e sulle famiglie. Uno iato già ampiamente
documentato dal primo report sulla rappresentazione dei temi della
sicurezza in Europa, pubblicato a Giugno, e che esce confermato dai
numeri che presentiamo in questo aggiornamento 2/2010
dell'Osservatorio europeo curato da Demos e Osservatorio di Pavia
per Fondazione Unipolis.
L'approfondimento proposto in queste pagine focalizza la propria
attenzione essenzialmente su due aspetti: la graduatoria delle
emergenze, in base alle questioni indicate come prioritarie, nella fase
attuale, dai cittadini europei; la graduatoria dei temi proposti dai Tg
dei cinque maggiori paesi dell’Ue. Dal confronto tra l'agenda sociale
e l'agenda mediatica, in chiave comparativa continentale, l'Italia
continua a presentarsi come l'eccezione, almeno da due punti di
vista, tra loro complementari:
1) la divaricazione, già citata, tra la preponderanza delle tematiche
economiche nella prospettiva dei cittadini e la loro sostanziale
assenza nella scaletta dei notiziari televisivi. Mentre nel resto
d'Europa l'informazione televisiva sembra riprodurre, almeno in una
certa misura, le crescenti tensioni che ruotano attorno al mondo del
lavoro, ciò non sembra avvenire - o avviene su scala molto più
ridotta - nel nostro paese;
2) l'anomalia dello spazio dedicato dai Tg di casa nostra ai temi della
criminalità. Un'attenzione fortemente ridimensionata, dopo i picchi
fatti segnare alla fine del 2007, ma che nel confronto europeo vede il
dato italiano su livelli costantemente più elevati. Tenenze che, allo
stesso tempo, continuano ad apparire perlopiù scollegate dalla
“realtà”, almeno quella descritta dalle statistiche ufficiali del
Ministero dell'Interno, e si associano a modalità di narrazione del
tutto specifiche.

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L’”agenda” dei cittadini: la salienza dei temi economici

La gerarchia dei temi ritenuti più rilevanti dai cittadini europei è


stata caratterizzata, negli ultimi anni, da una netta preponderanza
delle tematiche economiche, che sono tornate a crescere in modo
rilevante, un po’ in tutti i paesi del Unione, soprattutto a partire dal
2008. Una progressione, nella percezione sociale, che va di pari
passo con la prosecuzione della crisi dei mercati.
L'evoluzione dei dati raccolti da Demos a livello italiano, attraverso
sondaggi ricorrenti, mostra in modo esplicito questa evoluzione, che
ha visto il tema dell'occupazione farsi spazio, in modo rapido, tra le
paure degli italiani e, di conseguenza, rafforzare il proprio primato
nell'ideale agenda di governo suggerita dall'opinione pubblica.
Questa crescita è stata compensata dal parallelo ridimensionamento
dell'insicurezza connessa ai fatti criminali, che è rapidamente passata
in secondo piano.
Come evidenziato dalle precedenti analisi di questo Osservatorio, le
preoccupazioni legate alla criminalità hanno conosciuto un picco
molto evidente tra la fine del 2007 e i primi mesi del 2008, fase in
cui l'Italia proponeva una evidente specificità rispetto ai principali
partner dell'Ue. Nel 2007, la criminalità comune, con il 22%,
figurava al primo posto nell'agenda suggerita dagli italiani. Anche
l'immigrazione, tema da tempo “vicino” a quello della sicurezza
nella percezione dei cittadini (oltre che nel dibattito pubblico),
raggiungeva nella stessa fase il suo punto massimo, con il 13%.
Già a partire dal 2008, ciò nondimeno, questo quadro muta
significativamente, e il dato riferito alla criminalità tende a
sgonfiarsi di rilevazione in rilevazione. Già all'inizio del 2009 si
attesta ben dieci punti più in basso: un valore che rimane stabile nei
dodici mesi successivi (12%, nel giugno del 2010), per poi contrarsi
ulteriormente nell'ultimo sondaggio, realizzato poche settimane fa
(dove si ferma al 7%). Parallelamente, anche il tema
dell'immigrazione ha visto una notevole diminuzione, salvo poi
risalire leggermente nel corso dell’estate: dal 4% di giugno al 9% di
oggi.
Tali dinamiche, come detto, coincidono con l'impetuosa crescita
delle questioni legate alla crisi economica e, in modo specifico, alle
sue ricadute in chiave occupazionale. Se il problema del costo della
vita e dell'inflazione si è mantenuto, nelle indicazioni dei
rispondenti, su livelli significativi ma inferiori rispetto al recente
passato (oggi si attesta poco sopra il 7%, mentre cinque anni fa
raggiungeva il 18%), è soprattutto la paura di perdere il posto di
lavoro (o di non trovare prima occupazione, nel caso dei giovani) a
generare inquietudine nella società italiana. La maggioranza assoluta
degli intervistati colloca oggi tale tema in cima alla lista delle
4
priorità da affrontare. La quota di persone che esprimono tale
sentimento è più che raddoppiata nel corso degli ultimi tre anni, con
una continua accelerazione: era al 21% nel 2007, ma già a metà del
2009 era lievitata di venti punti, per poi far segnare un ulteriore
balzo che l'ha portata, negli ultimi mesi, sopra la soglia del 50%.
Tale risultato, peraltro, risulta piuttosto trasversale, nella
popolazione, in base ai principali caratteri socio-demografici. Si
presenta particolarmente elevato tra le donne (56%) e tra i residenti
nelle regioni del Mezzogiorno (56%) e, dal punto di vista politico,
tra gli elettori di sinistra e centro-sinistra.
Queste tendenze possono essere inquadrate, a livello continentale,
facendo ricorso ad un analogo indicatore presente nelle indagini di
Eurobarometro. Per quanto riguarda la crescita dell’attenzione alle
questioni economiche, l’Italia appare oggi perfettamente allineata
alla media europea e ai trend registrati, di recente, nei quattro paesi
assunti come benchmark (Francia, Germania, Regno Unito e
Spagna). Sulle tre issues riferite a questa dimensione, che peraltro
occupano i primi tre posti della graduatoria Ue (disoccupazione,
inflazione e situazione economica), il dato italiano è poco distante
dalla media dei 27 paesi membri. Sulla disoccupazione, che anche in
questo caso figura al primo posto, il valore italiano supera di un solo
punto il dato Ue: 49 contro il 48%, nella somma delle prime due
indicazioni. Tra i maggiori partner europei, è la Spagna, con il 72%
a esibire il dato più elevato, ma anche nel caso della Francia
l’allarme sociale si attesta decisamente sopra il livello complessivo
dei 27 (e ben otto punti sopra il dato dell’Italia: 57%). La Germania
si ferma invece al 41% e il Regno Unito al 32%.
Per tutti e cinque i paesi, il punto di svolta può essere identificato nel
secondo semestre del 2008: è in questo momento che le paure legate
all’occupazione (e più in generale i crucci di natura economica)
iniziano la propria crescita. Per alcuni paesi, come Francia e
soprattutto Germania, si tratta di una risalita: questi indicatori,
infatti, avevano già toccato punte molto elevate tra il 2004 e il 2005,
per poi declinare nel biennio successivo (2006/07). Per Italia,
Spagna e Gran Bretagna, invece, le cifre fatte segnare negli ultime
tre misurazioni sono le più elevate dell’intero periodo di
osservazione. Per quanto attiene, poi, al temi della criminalità,
l’Italia conferma la “normalizzazione” avvenuta a partire dal 2008: il
dato del 16% è perfettamente allineato alla media continentale,
mentre, tra i cinque paesi messi sotto la lente di ingrandimento,
l’allarme più forte proviene dalla Francia (20%) e dalla Gran
Bretagna (28%). Quest’ultimo paese è anche quello in cui appare più
estesa l’apprensione prodotta dai fenomeni migratori (28%, contro
una media del 9%).

5
L’“agenda” dei telegiornali europei: il confronto sulla criminalità

Il confronto tra percezioni e rappresentazione mediatica circa le


questioni vissute come maggiormente problematiche da cittadini può
essere realizzato attraverso l’analisi sulla tematizzazione dei notiziari
europei. E uno degli scostamenti più rilevanti tra la media europea e
il dato italiano, come anticipato, riguarda proprio l’attenzione al
tema dell’economia, cui il principale Tg del servizio pubblico (TG1)
dedica uno spazio nettamente inferiore rispetto ai corrispettivi
notiziari europei.
La classifica dei temi, infatti, permette di ricostruire l’agenda dei
telegiornali europei nei primi 6 mesi del 2010. Osservando il dato
complessivo della media europea, si rileva che gli argomenti più
trattati nei telegiornali sono: la politica interna, lo sport e
l’economia, a cui seguono politica estera e relazioni internazionali,
cultura e spettacolo e criminalità. Il tutto con alcuni scostamenti
evidenti tra la media europea e la percentuale di ciascun Paese.
Il tema della politica, per esempio, primo nella distribuzione di
attenzione nella media europea presenta significative differenze tra i
paesi: si va dall’Italia che si attesta al 16,7% (risultato in linea con le
rilevazioni precedenti), al 15,7% della Gran Bretagna in cui nel mese
di maggio si sono svolte le elezioni, al 13,7% della Germania in cui
si sono svolte le elezioni regionali, alla Francia con il 9,7% e alla
Spagna con il 5,6%.
Non deve stupire la prevalenza del tema dello “sport” connessa alla
presenza dell’evento della Coppa del Mondo di Calcio, rappresentato
mediaticamente, sebbene con percentuali diverse, in tutti i
telegiornali europei del campione. A parte la peculiarità del caso del
telegiornale pubblico spagnolo, che tutte le sere dedica una rubrica
apposita alle notizie sportive (della durata di circa 10 minuti), tutte le
reti hanno seguito con attenzione l’evento dei mondiali: ai servizi sui
risultati delle partite si sono alternati quelli “dentro gli spogliatoi”
delle squadre per capire gli umori dei protagonisti, o ancora quelli
sulle tifoserie o sulle abitudini dei cittadini di ciascun paese nella
visione dello spettacolo calcistico.
Segue il tema dell’economia, con una media europea del 10% e
un’attenzione italiana pari al 6%, con al centro di tutti i telegiornali
europei la questione della crisi greca e le relative conseguenze sul
sistema Europa. L’attenzione a questi temi è presente soprattutto in
Spagna e in Gran Bretagna dove, rispettivamente, l’impatto della
crisi e la campagna elettorale hanno dato ampio risalto alle questioni
economiche.
Rispetto agli scostamenti tra la media europea e il dato di ciascun
paese, da segnalare due peculiarità italiane: una, legata alla

6
rappresentazione della categoria “costume e società” che, in Italia,
occupa il terzo posto nell’agenda dei temi e, l’altra, che costituisce il
nostro focus, della categoria “criminalità”. Alcune notizie “curiose”
tra le quali “intervista alla nonna più giovane d’Italia”, “il decalogo
del cane in condominio”, “nuovi rimedi per domare i capelli ricci”
(a fianco di notizie di costume legate all’apertura della stagione
turistica o all’inaugurazione di feste e sagre) negli altri paesi hanno
poco o nessuno spazio (l’1,4% della rete pubblica tedesca).
Inoltre si conferma la peculiarità italiana legata alla trattazione della
criminalità, con il 10,8% del telegiornale pubblico italiano rispetto a
una media europea del 6,1%. Nel primo semestre 2010 le differenze
rispetto a questo tema, a conferma di una tendenza evidenziata nei
rapporti precedenti, si riferiscono a due ordini di elementi: uno
quantitativo, il numero di notizie riguardanti fatti criminali, e uno
qualitativo, relativo alle modalità di narrazione.
La quantità di notizie riferite a crimini è nettamente superiore per il
telegiornale italiano rispetto a quelli europei: si va dal minino di Ard
con 34 notizie a Rai 1 che nello stesso periodo contiene 431 notizie
di reati, ovvero una media di più di due notizie al giorno.
Rispetto alle modalità di narrazione della criminalità, da un lato si
conferma l’attenzione che tutti i telegiornali europei dedicano a
quelli che abbiamo definito come “casi criminali”, ovvero quei
crimini che in ragione della loro efferatezza ed eccezionalità
ricevono un’ampia copertura mediatica, dall’altro si evidenzia la
pervasività delle notizie criminali nel telegiornale italiano rispetto a
quelli europei.
In Germania, le 34 notizie di Ard fanno riferimento per lo più a due
casi (gli abusi commessi nelle scuole cattoliche a danni di minori e
gli abusi in una prestigiosa scuola Odenwald), dunque sul
complessivo delle notizie di reato due eventi rappresentano il 58%
della voce criminalità.
In Francia, tre notizie, l’omicidio di una poliziotta (notizia ripetuta
12 volte), il processo per corruzione per l’ex Ministro Pasquà
(notizia ripetuta 7 volte) e una lite con accoltellamento tra due
studenti (ripetuta 6 volte e accompagnata dalla tematizzazione
sociale e politica sulla sicurezza nelle scuole), rappresentano il 22%
di tutta la voce criminalità.
In Spagna, le tre notizie più ripetute (il caso di corruzione nel Partito
Popolare, ripetuta 24 volte, i casi di violenza “machista” contro le
donne, ripetuta 21 volte e l’omicidio di una ragazza, Marta de
Castello, ripetuta 8 volte) occupano il 20% dell’agenda dei reati.
In Gran Bretagna, tre notizie (a Cumbria il caso di un ex-tassista che
spara e uccide 12 persone, ripetuta 14 volte, l’arresto di un
criminologo accusato dell’omicidio di tre prostitute, ripetuta 9 volte
e l’infanticidio commesso da una donna che aveva nascosto i corpi
7
nel bagagliaio, ripetuta 6 volte) occupano il 18% dell’agenda. Da
aggiungere, per quanto riguarda il telegiornale inglese, che più della
metà delle altre notizie è costituita da stessi crimini che sono stati
trattati, in ragione della loro importanza, per più edizioni. È il caso,
per esempio, dell’insegnante Peter Harvey accusato del tentato
omicidio ai danni di uno studente, del tentato stupro commesso da
due bambini di 10 anni ai danni di una loro coetanea, di due
infanticidi commessi in contesti familiari di disagio e abbandono.
Crimini che, come abbiamo avuto modo di evidenziare nei
precedenti rapporti, suscitano dibattiti nell’opinione pubblica e si
inseriscono nel quadro sociale e politico. Il che rende
qualitativamente il dato elevato del 7,7% dedicato al tema della
criminalità, sul complessivo dell’agenda, nel telegiornale di Bbc One
molto diverso dall’ancora più elevato dato italiano del 10,8%.
In Italia, tre notizie (l’omicidio di Erica Claps a Potenza, ripetuta 21
volte; l’inchiesta e i relativi arresti per gli appalti del G8, ripetuta 13
volte e il rapimento di un neonato nell’ospedale di Nocera Inferiore,
ripetuta 8 volte) occupano il 9% dell’agenda reati. Tranne pochi casi,
come l’omicidio a Genova di un neonato e il processo relativo alla
strage di Erba, le altre notizie sono ripetute 2 e più spesso una volta
sola.
Tante notizie spot, riferite a tutto il territorio, eterogenee tra di loro,
anche se concentrate nella tipologia dei crimini violenti (omicidi,
aggressioni, violenze sessuali, sequestri di persona, ecc.). Un genere
quindi quello della criminalità che infarcisce i telegiornali nostrani e
che evidentemente strizza l’occhio alla seconda parte del termine
info-tainment.

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ATTEGGIAMENTI E OPINIONI DELLA POPOLAZIONE
EVOLUZIONE DELLE PRIORITÁ E DELLE EMERGENZE DEI CITTADINI IN ITALIA
Quali ritiene, oggi, i problemi più gravi che occorre affrontare, nella sua regione, per migliorare
l’attuale livello di vita? (valori percentuali della prima scelta)
Marzo Maggio Giugno Settembre
2005 2006 2007 2008
2009 2009 2010 2010
La disoccupazione 28.1 29.9 21 28.2 37.2 41.1 47 51.3
La qualità dei servizi
10.3 9.9 7.6 8.4 12.7 11.1 9.5 11.0
sociali e sanitari
L'immigrazione 11.8 11.9 13.3 10.8 10.4 9.7 3.6 9.1
Costo della vita,
18.2 12.7 16.1 16.3 9.0 11.7 11.9 7.5
aumento dei prezzi
La criminalità
19.1 17.4 21.9 18.5 16.2 11.9 12.4 7.4
comune
Le tasse NR NR 8.3 7.1 4.4 4.3 5.2 6.7
Il deterioramento
6.8 6.7 7.3 5.9 5.2 6.2 5.8 4.0
ambientale
La viabilità 5.8 5.7 4.5 4.7 4.9 4.0 4.6 3.2
Fonte: Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, Sondaggio Demos & PI, settembre 2010

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ATTEGGIAMENTI E OPINIONI DELLA POPOLAZIONE
EVOLUZIONE DELLE PRIORITÁ E DELLE EMERGENZE DEI CITTADINI IN ITALIA
Quali ritiene, oggi, i problemi più gravi che occorre affrontare, nella sua regione, per migliorare
l’attuale livello di vita? (valori percentuali della prima scelta)
La disoccupazione La criminalità comune
Costo della vita, aumento dei prezzi La qualità dei servizi sociali e sanitari
L'immigrazione

51.3
47.0

41.1
37.2

29.9
28.1 28.2

21.9
19.1 18.5
17.4 16.2
21.0
18.2 12.7 16.3 11.9 11.7 12.4
16.1 10.8 12.7
11.8 11.0
11.9 13.3 11.9 9.1
10.4 9.0 11.1
10.3 9.9 9.7 9.5 7.5
7.6 8.4 7.4
3.6
2005 2006 2007 2008 Mar. 2009 Mag. 2009 Giug. 2010 Sett. 2010

Fonte: Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, Sondaggio Demos & PI, settembre 2010

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ATTEGGIAMENTI E OPINIONI DELLA POPOLAZIONE
PRIORITA’ ED EMERGENZE SECONDO I CITTADINI IN EUROPA
Quali sono, secondo Lei, i due problemi più importanti che il suo paese deve affrontare in questo
momento? (valori percentuali - 1°Semestre 2010)

crescita dei prezzi

Sistema sanitario
Disoccupazione

Immigrazione
Criminalità

Terrorismo
Inflazione /
economica
Situazione

Istruzione
Pensioni

Tasse
EU27 48.0 40.0 20.0 16.0 15.0 11.0 9.0 9.0 8.0 4.0
ITALIA 49.0 41.0 26.0 16.0 6.0 5.0 12.0 14.0 5.0 5.0
FR 57.0 31.0 17.0 20.0 10.0 25.0 6.0 5.0 8.0 2.0
UK 32.0 38.0 13.0 28.0 11.0 6.0 28.0 9.0 7.0 6.0
DE 41.0 41.0 27.0 10.0 23.0 9.0 5.0 11.0 18.0 2.0
ES 72.0 51.0 10.0 13.0 2.0 6.0 8.0 7.0 4.0 11.0
Fonte: Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, elaborazioni Demos & PI su dati Eurobarometro

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RAPPRESENTAZIONE MEDIATICA IN EUROPA
AGENDA TEMATICA DELLE NOTIZIE NEI TELEGIORNALI
DELLE RETIPUBBLICHE EUROPEE
(Edizione di prima serata, I semestre 2010, valori in %)
UE RAI 1 ARD BBC ONE FRANCE 2 TVE
Politica interna 10,8% 16,7% 13,6% 15,7% 9,9% 5,5%
Sport 10,6% 6,1% 6,8% 10,0% 10,3% 14,6%
Economia 10,2% 6,1% 11,3% 12,8% 9,6% 11,9%
Politica estera 6,9% 3,4% 14,0% 3,6% 5,3% 8,6%
Cultura e spettacolo 6,4% 6,7% 3,0% 1,7% 6,1% 8,7%
Criminalità 5,8% 10,8% 1,8% 7,7% 4,2% 4,0%
Costume e società 5,7% 12,8% 1,4% 2,4% 1,4% 5,4%
Guerra e terrorismo 5,6% 4,2% 4,7% 8,8% 4,3% 6,3%
Disastri naturali 4,9% 4,7% 5,3% 2,6% 6,5% 5,1%
Esteri 4,5% 2,5% 5,0% 5,9% 10,7% 2,5%
Condizioni del tempo/Meteo 4,1% 1,0% 10,2% 7,8% 3,2% 3,6%
Incidenti di varia natura 3,3% 4,2% 3,5% 3,2% 2,8% 3,0%
Questioni sociali 3,2% 1,7% 2,1% 2,2% 4,3% 4,3%
Lavoro 3,1% 2,2% 3,0% 2,7% 5,1% 2,9%
Giustizia 2,8% 2,7% 2,9% 2,1% 2,1% 3,3%
Ambiente 2,5% 4,1% 0,5% 2,0% 2,7% 2,1%
Salute 2,5% 2,1% 2,4% 3,0% 2,5% 2,6%
Religione 1,7% 2,4% 3,1% 0,6% 1,4% 1,3%
Trasporti e infrastrutture 1,4% 1,6% 1,4% 1,7% 2,4% 0,8%
Sicurezza e ordine pubblico 1,1% 2,0% 0,1% 0,8% 1,8% 0,7%
Altro 2,8% 1,8% 4,0% 2,5% 3,5% 2,9%
Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

Fonte: Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, rilevazione dell’Osservatorio di Pavia

12
RAPPRESENTAZIONE MEDIATICA IN ITALIA
ANDAMENTO DELLE PERCEZIONI, DELLE NOTIZIE E DEI DATI REALI SULLA
CRIMINALITA’ NEI TELEGIORNALI ITALIANI (TG1-TG2-TG3-TG4-TG5- STUDIO APERTO)
(Edizione di prima serata, gennaio 2005-giugno 2010

4000 100

90
3500

80
3000
70

2500 reati
60

53,1 notizie
2000 50,7 50
44,2
percezione
39,8 40
1500 37,2
33,8
30
1000
20

500
10

0 0
Primo Secondo Primo Secondo Primo Secondo Primo Secondo Primo Secondo Primo
semestre semestre semestre semestre semestre semestre semestre semestre semestre semestre semestre
2005 2005 2006 2006 2007 2007 2008 2008 2009 2009 2010

Fonte: Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, rilevazione dell’Osservatorio di Pavia

13
RAPPRESENTAZIONE MEDIATICA IN ITALIA
NOTIZIE DI CRIMINALITA’ PER ANNO E PER RETE
(Edizione di prima serata delle reti Rai, gennaio 2005-giugno 2010, valore assoluto)

700

600

500

400

647
300

462
424 435 416 421 431
200
384 383 373
341 333
317 310
279 294 297 292 284 279
274 255 254
226 233 227 225
100 195 208 211 201
169 165

0
TG1
TG2
TG3
TG1
TG2
TG3
TG1
TG2
TG3
TG1
TG2
TG3
TG1
TG2
TG3
TG1
TG2
TG3
TG1
TG2
TG3
TG1
TG2
TG3
TG1
TG2
TG3
TG1
TG2
TG3
TG1
TG2
TG3
Primo Secondo Primo Secondo Primo Secondo Primo Secondo Primo Secondo Primo
semestre semestre semestre semestre semestre semestre semestre semestre semestre semestre semestre
2005 2005 2006 2006 2007 2007 2008 2008 2009 2009 2010

2005 2006 2007 2008 2009 2010

Fonte: Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, rilevazione dell’Osservatorio di Pavia

14
RAPPRESENTAZIONE MEDIATICA IN ITALIA
NOTIZIE DI CRIMINALITA’ PER ANNO E PER RETE
(Edizione di prima serata delle reti Mediaset, gennaio 2005-giugno 2010, valore assoluto)

1000

900

800

700

600

500
904
400 799
758 775

300 615 603 603


574 551 556
534 530
496 492
442 449 454 436 434
200 380 403
377 361
271 270 297
251 234 256
100 196 212
177
144

0
Studio

Studio

Studio

Studio

Studio

Studio

Studio

Studio

Studio

Studio

Studio
TG5
TG4

TG5
TG4

TG5
TG4

TG5
TG4

TG5
TG4

TG5
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Primo Secondo Primo Secondo Primo Secondo Primo Secondo Primo Secondo Primo
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2005 2006 2007 2008 2009 2010

Fonte: Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, rilevazione dell’Osservatorio di Pavia

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Fonte: Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, rilevazione dell’Osservatorio di Pavia


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RAPPRESENTAZIONE MEDIATICA IN ITALIA

Agosto
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(Edizione di prima serata, gennaio 2005-giugno 2010, valore assoluto)

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ANDAMENTO DELLE NOTIZIE DI CRIMINALITA’ PER ANNO E MESE

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STUDIO APERTO

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Luglio
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Febbraio

Fonte: Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, rilevazione dell’Osservatorio di Pavia


Marzo
Aprile
Maggio
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2009

Luglio
RAPPRESENTAZIONE MEDIATICA IN ITALIA

Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
(Edizione di prima serata, gennaio 2005-giugno 2010, valore assoluto)

dicembre
Gennaio
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Marzo
2010

Aprile
ANDAMENTO DELLE NOTIZIE DI CRIMINALITA’ PER ANNO E MESE

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2005
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2006
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2007
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Dicembre
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Giugno

2008
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Fonte: Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, rilevazione dell’Osservatorio di Pavia


Dicembre
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
RAPPRESENTAZIONE MEDIATICA IN ITALIA

Maggio
Giugno
2009

Luglio
(Edizione di prima serata, gennaio 2005-giugno 2010, valore assoluto)

Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
ANDAMENTO DELLE NOTIZIE DI CRIMINALITA’ PER ANNO E MESE

dicembre
Gennaio
Febbraio
Marzo
2010

Aprile
Maggio
Giugno
RAPPRESENTAZIONE MEDIATICA IN ITALIA
LA “DENSITA’” DELLA CRIMINALITA’
(Edizione di prima serata, 5 aprile-4 giugno 2010, valore assoluto)

TG5

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Fonte: Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, rilevazione dell’Osservatorio di Pavia

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RAPPRESENTAZIONE MEDIATICA IN ITALIA
LA “DENSITA’” DELLA CRIMINALITA’
(Edizione di prima serata, 5 aprile-4 giugno 2010, valore assoluto)

STUDIO APERTO

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6 6
5
5
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4 4 5 5
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Fonte: Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, rilevazione dell’Osservatorio di Pavia

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RAPPRESENTAZIONE MEDIATICA IN ITALIA
LA “DENSITA’” DELLA CRIMINALITA’
(Edizione di prima serata, 5 aprile-4 giugno 2010, valore assoluto)

TG1

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Fonte: Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, rilevazione dell’Osservatorio di Pavia

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RAPPRESENTAZIONE MEDIATICA IN ITALIA
LA “DENSITA’” DELLA CRIMINALITA’
(Edizione di prima serata, 5 aprile-4 giugno 2010, valore assoluto)

TG2

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3 34
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Fonte: Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, rilevazione dell’Osservatorio di Pavia

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RAPPRESENTAZIONE MEDIATICA IN ITALIA
LA “DENSITA’” DELLA CRIMINALITA’
(Edizione di prima serata, 5 aprile-4 giugno 2010, valore assoluto)

TG3

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Fonte: Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, rilevazione dell’Osservatorio di Pavia

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RAPPRESENTAZIONE MEDIATICA IN ITALIA
LA “DENSITA’” DELLA CRIMINALITA’
(Edizione di prima serata, 5 aprile-4 giugno 2010, valore assoluto)

TG4

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Fonte: Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, rilevazione dell’Osservatorio di Pavia

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RAPPRESENTAZIONE MEDIATICA IN ITALIA
LA “DENSITA’” DELLA CRIMINALITA’
(Edizione di prima serata, 5 aprile-4 giugno 2010, valore assoluto)

Crimini
14696
violenti

Altri reati 5610

Criminalità
1947
organizzata

Furti e rapine 1729

Droga e
1097
prostituzione

Fonte: Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, rilevazione dell’Osservatorio di Pavia

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RAPPRESENTAZIONE MEDIATICA IN ITALIA
LE NOTIZIE DI CRIMINALITA’ PER TIPO DI CRIMINE
(Edizione di prima serata, gennaio 2005-giugno 2010, valore assoluto)

3316

2498

1826

1052

482 445 508


333 296
191

Altri reati Crimini violenti Criminalità Furti e rapine Droga e


organizzata prostituzione

TG5 TG1

Fonte: Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, rilevazione dell’Osservatorio di Pavia

26
RAPPRESENTAZIONE MEDIATICA IN ITALIA
LE NOTIZIE DI CRIMINALITA’ PER TIPO DI CRIMINE
(Edizione di prima serata, gennaio 2005-giugno 2010, valore assoluto)

4029

1314
1033
621 546
381
155 195
75 44

Altri reati Crimini violenti Criminalità Furti e rapine Droga e


organizzata prostituzione

Studio Aperto TG3

Fonte: Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, rilevazione dell’Osservatorio di Pavia

27
RAPPRESENTAZIONE MEDIATICA IN ITALIA
LE NOTIZIE DI CRIMINALITA’ PER TIPO DI CRIMINE
(Edizione di prima serata, gennaio 2005-giugno 2010, valore assoluto))

1989

1550

728 646

300 259
184 162 105 112

Altri reati Crimini violenti Criminalità Furti e rapine Droga e


organizzata prostituzione

TG2 TG4

Fonte: Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, rilevazione dell’Osservatorio di Pavia

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RAPPRESENTAZIONE MEDIATICA IN EUROPA
LE NOTIZIE DI CRIMINALITA’
(Edizione di prima serata delle reti pubbliche, I semestre 2010, valore assoluto)

431

267

159
113
34

ARD FRANCE 2 BBC ONE TVE RAI 1

Fonte: Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, rilevazione dell’Osservatorio di Pavia

29
RAPPRESENTAZIONE MEDIATICA IN EUROPA
LA “DENSITA’” DELLA CRIMINALITA’. DISTRIBUZIONE DELLE NOTIZIE PER GIORNO
(Edizione di prima serata delle reti pubbliche, 2-15 maggio 2010, valore assoluto)

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mar

RAI 1
mer

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gio

BBC
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FRANCE 2
dom

ARD

Fonte: Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, rilevazione dell’Osservatorio di Pavia

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RAPPRESENTAZIONE MEDIATICA IN ITALIA
L’AGENDA DEI REATI: CONFRONTO ITALIA-EUROPA
(Edizione di prima serata delle reti pubbliche, I Semestre 2010, valore assoluto))

235
RAI 1 BBC ONE TVE FRANCE 2 ARD

129
113
105 102

67
61

30
20 23
16 16 17 19 14
12 8
1 2 2 1 5 5 1
0

Crimini Altri reati Associazioni Furti e rapine Droga e


violenti per prostituzione
delinquere

Fonte: Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, rilevazione dell’Osservatorio di Pavia

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RAPPRESENTAZIONE MEDIATICA IN ITALIA
LE NOTIZIE PER TIPO DI EVENTO CRIMINALE
(Edizione di prima serata delle reti pubbliche, I Semestre 2010, valore assoluto)

Criminalità organizzata
Criminalità comune
40
Casi criminali

13

313
1
187
2
74

3 71
6 84 67 57
40
25

ARD FRANCE 2 BBC ONE TVE RAI 1

Fonte: Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, rilevazione dell’Osservatorio di Pavia

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