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GALAZZO RAFFAELE 247198

RELAZIONE 1: CLIMATIZZAZIONE
RICHIESTA:
Valutare l’adeguatezza della portata di aria immessa in ambiente sapendo che la capienza
massima dell'aula è 362 persone.

INTRODUZIONE: descrizione di massima del funzionamento


dell’impianto di condizionamento a servizio dell’aula 1:
Le unità di trattamento aria a servizio delle aule 1-3-5 risalgono agli anni 90,
implementate con un servizio di monitoraggio e acquisizione dati negli anni
successivi.
Queste hanno il compito di climatizzare e di garantire la qualità dell’aria, da qualche
anno (2015) ogni circa 10s viene effettuata una misurazione dei vari dati
caratteristici dell’impianto , poi ogni 900s viene fornita una media di questi e il dato
inserito in un database.
All’interno dei condotti, nella parte iniziale sono presenti delle griglie per evitare che
animali/oggetti esterni possano entrare all’interno dei condotti.
Osserviamo che ad un certo punto il diametro del condotto, 700mm circa,
diminuisce fino a 500mm, questo per consentire l’inserimento del sistema di
misurazione della portata che si basa sul principio di funzionamento del tubo di
Pitot:
all’interno di questa sezione ristretta sono presenti una serie di tubi di pitot disposti
su 2 profili alari perpendicolari, la differenza di pressione tra la pressione totale e la
pressione statica tra ciascuno di questi tubi e mediata sull’intera sezione, fornisce un
dato di velocità media del condotto che moltiplicato per la sezione ci fornisce la
portata in volume.
Quindi un confronto fra il ∆𝑝 e la temperatura dell’aria mi permette di avere un dato
confrontabile tra le varie stagioni.
L’aria continuando il suo percorso incontra i prefiltri, che hanno il compito di
catturare le particelle più grandi.
Questi sono presenti per garantire la pulizia dell’aria e del recuperatore di calore,
posto subito dopo.
In corrispondenza dei prefiltri è importante sottolineare la presenza di due sensori
che misurano il ∆𝑝 :
-il primo, munito di una targhetta, manda i dati alla sala di controllo, serve dunque al
personale per monitorare il corretto funzionamento dell’impianto, infatti si analizza
il ∆𝑝 se esso è troppo elevato vuol dire che si deve intervenire per la manutenzione.
-il secondo misura la stessa caduta di pressione ma questo dato viene
immagazzinato e fornito come dato per l’acquisizione e il monitoraggio
dell’impianto.
Successivamente l’aria attraversa il recuperatore di calore, che è un sistema rotante,
che ruota lentamente:
esso riesce a recuperare anche la parte latente grazie ad una sostanza adsorbente
presente all’interno della matrice a nido d’ape , solitamente gel di silice.
Dopo il recuperatore di calore l’aria entra all’interno della zona del “plenum”,
questo è un volume in cui avviene un processo molto importante perché si miscela
la portata che arriva dall’esterno con la portata di ricircolo proveniente dall’interno
dell’aula 1.
All’aumentare della portata di ricircolo, la portata di aria esterna viene
ridimensionata.
La quota che non viene ricircolata attraversa le serrande poste sulla parte superiore
e va verso l’alto, attraversando il recuperatore di calore e poi viene espulsa verso
l’esterno, la parte ricircolata viene invece miscelata nel plenum.
La quantità dell’aria da ricircolare è decisa secondo la concentrazione di 𝐶𝑂2 :
tanto più è elevato il dato di concentrazione minore sarà la portata di aria
ricircolata, dunque la serranda che permette il passaggio dell’aria di ricircolo al
plenum viene chiusa, per cui entra più aria dell’esterno.
Si deve comunque mantere sempre una parte di aria proveniente dall’esterno per
mantere una certa sovrapressione all’interno dell’aula 1.
Nel plenum ci sono anche i filtri fini in corrispondenza dell’ingresso dei condotti di
mandata, che riescono a rimuovere le particelle più fini, dato che la portata
𝑚3
nominale dell’impianto è di circa 10000 [ ] servono 3 filtri, proprio perché un filtro

𝑚3
è in grado di “pulire” circa 3400 [ ] d’aria. Sempre nella stessa zona è presente

uno spettrometro particellare.
Anche in corrispondenza dei filtri fini ho due sensori, analoghi ai precedenti.
La prima batteria che incontra l’aria è quella di riscaldamento, intuibile dal fatto che
non è presente uno strumento per la raccolta della condensa, mentre la batteria
successiva è quella di raffreddamento e condensazione.
Se una batteria è accesa di conseguenza l’altra è spenta, c’è anche un contatore di
calore che misura la portata e la temperatura sia all’ingresso che all’uscita della
batteria di scambio termico.
Nota la portata, la temperatura, il calore specifico dell’acqua, è possibile monitorare
il consumo di energia.
La batteria di scambio termico funziona con una valvola a 3 vie, che ha il compito
principale di regolare la quantità di acqua calda da immettere all’interno della
batteria di acqua calda.
L’acqua scende nella batteria se serve aumentare la temperatura dell’aria, mentre
by-passa la batteria se la temperatura è adeguata. Diminuendo la portata d’acqua
diminuisco la potenza, da notare che i picchi di potenza (anche 90 KW) si registrano
in corrispondenza della ripresa delle lezioni dopo la sosta natalizia.
La batteria fredda è adiacente a quella calda, ed è presente un sifone per evitare che
organismi possano entrare nei condotti.
Questa batteria funziona analogamente alla batteria di riscaldamento, quindi è
presente anche qua una valvola a 3 vie, con la differenza che è presente un sistema
di recupero della condensa.
Successivamente ho il ventilatore di mandata:
ho un motore trifase collegato al ventilatore centrifugo, la pressione viene
aumentata fino al soffietto che è molto importante perché disaccoppia la parte
mobile da quella fissa, quindi bisogna sostituirlo periodicamente per mantenere la
portata costante.
Nella zona del ventilatore sono presenti anche altri componenti:
-una sonda di ingresso collegata ad uno spettrometro particellare cosi misuro la
concentrazione a valle della batteria dei filtri, la differenza di concentrazione tra
l’inizio e questa zona è attribuibile al lavoro dei filtri fini.
-separatore di gocce, importante sia per gli impianti che operano utilizzando
l’umidificazione adiabatica, ma è utile anche nel caso in cui ho goccioline che
possano venire a contatto con motore elettrico o ventilatore.
Nella parte successiva ho il condotto di mandata in cui ho dei sensori, uno di questi
misura la temperatura, l’umidità relativa, e la concentrazione di 𝐶𝑂2 , l’altro si
occupa solamente della concentrazione di 𝐶𝑂2 .
I sensori sono collegati con dei cavi ad un sistema che trasforma il segnale elettrico
in segnale digitale affinchè i dati possano essere immagazzinati nel database.
Bisogna porre attenzione anche ai trasduttori che non riescono a lavorare
correttamente se raggiungono temperature troppo elevate.
L’impianto inizia a funzionare dalle 06:30 alle 19:30 circa, il sabato pomeriggio e
duranti i festivi l’impianto è fermo.
Un problema si verifica quando ad esempio la temperatura esterna è troppo bassa e
non si riesce a compensare con l’acqua calda per ottenere delle temperature
dell’aria di mandata adeguate, quindi si preferisce non far funzionare l’ambiente,
solitamente questo può avvenire tra il 15/04 e il 15/10.
Dopo i sensori (siamo nella condotta di mandata) ho una sezione rettangolare in cui
ci sono pannelli di materiale fonoassorbente con lo scopo di ridurre il rumore
causato dall’impianto.
L’aria prosegue scendendo e abbiamo una sezione di misurazione della portata, ho
un restringimento, per garantire le differenze di pressione.
Se analizziamo la parte relativa ai condotti di ripresa vedo che per l’aula 1 questi
sono 2,e al termine dei quali osservo dei sensori che mi stabiliscono la temperatura
la concentrazione di 𝐶𝑂2 e l’umidità relativa, in base a questi valori si decide se
serve una temperatura più alta/bassa, si decide anche la portata d’aria da
ricircolare.
Lo schema funzionale e costruttivo dell’impianto di climatizzazione dell’aula 1 che
sto analizzando è il seguente:

Di seguito riporto alcune delle questioni che tratterò all’interno di


questa relazioni:
1)Qual è la portata minima per garantire un’adeguata qualità dell’aria per gli occupanti nell’aula?
2)Per quanto tempo durante l’anno la portata immessa è stata al di sotto della soglia minima
richiesta?
2 alternativa) per quanto tempo durante i periodi analizzati nelle 4 settimane la portata è stata al
di sotto della soglia minima?
3)Per mantenere la portata al di sopra della soglia minima, su quali componenti dell'impianto si
potrebbe agire?

OSSERVAZIONE:
L’impianto inizia a funzionare dalle 06:30 alle 19:30 circa, il sabato
pomeriggio e duranti i festivi l’impianto è fermo.
1) Qual è la portata minima per garantire un’adeguata qualità
dell’aria per gli occupanti nell’aula?

𝑚3
La portata nominale dell’impianto è di circa 10000 [ ], questo dato è il risultato di una

portata minima di garantire per persona secondo la normativa, che equivale a circa
𝑙
7 [ ].
𝑠
𝑚3
Trasformo il seguente dato in [ ℎ ]:
-1 [l]=1 [𝑑𝑚3 ]=0.001 [𝑚3 ]
-1 [h]=3600 [s]

Per cui la portata massima nel nostro caso corrisponde a:

7𝑥3600𝑥362 𝑚3
=9122.4 [ ℎ ]
1000

Ovviamente questo valore si riferisce a quando l’aula è piena, che secondo il nostro dato
corrisponde a 362 persone presenti.
Sicuramente il numero di 362 persone viene raggiunto raramente durante il corso
dell’anno, quindi di seguito riporto dei valori di portata di mandata che fanno riferimento
ad un numero di persone diverso da 362, per utilizzare i dati per rispondere alla domanda
successiva.

Numero di persone presenti 𝑚3


nell’aula Portata in [ ]

Valore 1 300 7560
Valore 2 250 6300
Valore 3 200 5040
Valore 4 150 3780
2)Per quanto tempo durante l’anno la portata immessa è
stata al di sotto della soglia minima richiesta?
Per rispondere a questa domanda ho deciso di analizzare il valore della portata di aria
esterna aspirata dall’esterno che compare nei dati a nostra disposizione.
Inoltre ho scelto di analizzare questi dati cercando di creare un piccolo codice su Matlab
affinchè potessi visualizzare con facilità l’andamento della portata di aria esterna immessa
in aula in base al momento della giornata:
-asse x= tempo
𝑚3
-asse y= valore di portata di aria esterna in [ ]

Ho deciso per una maggior pulizia dei grafici e semplicità nell’analisi di valutare il tutto
durante 4 settimane di 4 mesi diversi, nello specifico ho cercato di analizzare la seconda
settimana dei mesi di Marzo, Aprile, Maggio, Giugno.
Di seguito riporto i grafici ottenuti con Matlab ai quali seguiranno dei commenti in cui
analizzerò se la portata è adeguata al numero di persone presenti in aula.

MARZO: 11-17
Commenti:
i valori di portata di aria esterna durante questa settimana di marzo si assestano sui
𝑚3
6400 [ ], nel momento in cui l’impianto lavora maggiormente, e quindi nel

momento in cui l’aula risulta affollata.
Inizio osservando che in corrispondenza delle ore 8:30 la portata di aria esterna
immessa nell’aula 1 inizia ad aumentare fino a raggiungere il valore massimo di 6400
𝑚3
[ ].

Dalle 8:30 alle 13:30 si osserva un andamento quasi costante del valore massimo per
tutti i giorni della settimana, eccetto il lunedì, dove questo valore diminuisce intorno
alle 11:30 per poi aumentare intorno alle 16:00.
𝑚3
Dunque questo valore massimo di 6400 [ ] è sufficiente per soddisfare circa 255-

260 persone, se andiamo a controllare infatti i valori presi come riferimento nella
piccola tabella all’inizio di questa domanda, noto che per 250 persone sono
𝑚3
necessari 6300 [ ] di aria esterna.

𝑚3
Un altro valore che ricorre nel nostro grafico è 3350 [ ], con l’analogo

ragionamento di prima, possiamo giungere alla conclusione che questo valore riesce
a soddisfare la richiesta quando in aula sono presenti circa 130 persone, questo
accade ad esempio il sabato dalle 08:30 alle 13:30, il venerdì dopo le 13:30,il
mercoledì e il lunedì dopo le 16:00.
Osserviamo infine che il martedì è il giorno in cui l’aula è piena per il maggior
periodo di tempo, praticamente l’intera giornata, dalle 08:30 alle 19:00.
APRILE: 8-14

Commenti aprile:
durante questa settimana di aprile, noto che analogamente alla settimana di marzo
𝑚3
il valore di portata di aria esterna massimo è di circa 6350 [ ], sufficiente per circa

250 persone.
Se andiamo ad analizzare più nel dettaglio il grafico noto che l’impianto opera quasi
tutti i giorni con lo stesso valore di portata che è il valore massimo, questo potrebbe
essere dovuto al fatto che ad aprile iniziano ad esserci giornate più calde e quindi si
cerca di ricircolare una quantià di aria minore, di conseguenza è necessario
mantenere una portata di aria esterna maggiore.
Il sabato noto che l’impianto funziona nelle stesse condizioni del caso precedente,
𝑚3
con un valore di portata di aria esterna di circa 3400 [ ], che riesce a soddisfare

circa 130 persone.
Infine noto che il lunedì, il mercoledì e il venerdì la portata di aria esterna si assesta
𝑚3
sui 3500 [ ] superate le ore 16:00.

MAGGIO: 6-12

Commenti Maggio:
analizzando la seconda settimana del mese di Maggio mi accorgo che la portata di
aria esterna immessa in ambiente non è più uniforme durante tutta la giornata
come accadeva durante il mese di aprile, varia bruscamente a seconda del giorno e
del momento della giornata a cui mi trovo, specialmente in corrispondenza delle
prime ore di lezione(08:30-11:30).
Una prima motivazione potrebbe essere dovuta al fatto che, con il passare delle
settimane, man mano che ci avviciniamo alla sessione, gli studenti tendono a seguire
con meno costanza le lezioni.
La quantità di portata esterna massima è come nelle due settimane analizzate in
𝑚3
precedenza sempre intorno al valore di 6400 [ ].

A differenza del caso precedente notiamo che si raggiunge questo valore qualche
ora dopo ai casi precedenti.
Infatti si raggiunge questo valore poco prima delle 12:00 ma poi rimane costante
durante tutto il resto della giornata.
Notiamo che il sabato abbiamo due valori medi:
𝑚3
-dalle 07:30 alle 9:30 vengono aspirati circa 3340 [ ] di aria esterna

𝑚3
-dalle 9:30 alle 11:30 si ha un rapido incremento fino ai 6370 [ ], che poi rimane un

valore costante fino alle 13:30.
Infine mi accorgo che stranamente giorno 8 maggio la portata di aria esterna è
𝑚3
sempre di circa 600 [ ] , un valore insolitamente basso che riuscirebbe a soddisfare

poco più di 20 persone
GIUGNO: 10-16

Commenti giugno:
durante la settimana di giugno il valore massimo di portata che riesco a raggiungere
𝑚3
è di circa 6500 [ ], sufficiente per circa 260 persone.

Una novità rispetto ai casi analizzati precedentemente è il fatto che già dalle ore
𝑚3
07:30 l’impianto inizia ad aspirare dall’esterno 6500[ ].

La portata resta costante in quasi tutti i giorni, per tutto il giorno, al valore massimo
per questa settimana, solamente il venerdì e il mercoledì il valore scende durante il
𝑚3
pomeriggio a circa 3900 [ ], sufficiente per circa 155 persone.

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE:
ho deciso di affrontare questa domanda in una maniera forse diversa a quanto
formulata nella “sottodomanda” ma a mio avviso funzionale alla richiesta iniziale :
“Valutare l’adeguatezza della portata di aria immessa in ambiente sapendo che la
capienza massima dell'aula è 362 persone”.
Infatti ho preferito sottolineare, in base ai valori che ci sono stati forniti, per quante
persone fosse sufficiente la portata di aria esterna immessa in quel determinato
giorno.
Infatti sono convinto che operando in questo modo, in relazione al fatto che il
numero di persone non viene fornito, questo tipo di ragionamento mi consente di
visualizzare subito in quale periodo la portata è stata garantita e in quale no.
Logicamente le 362 persone non vengono mai raggiunte in questo periodo, sia
perchè realmente sappiamo che il numero di persone in un singolo corso raramente
supera le 300, anche nei corsi più affollati del primo anno.

3)Per mantenere la portata al di sopra della soglia minima, su


quali componenti dell'impianto si potrebbe agire?

1)Per mantenere la portata al di sopra della soglia minima potrei agire sul motore
trifase che è collegato al ventilatore centrifugo, magari riuscendo ad aumentare il
numero di giri del motore che segue la seguente legge:
𝒇𝒙𝟔𝟎
𝒏=
𝒑

n=numero di giri;
f=frequenza (50 Hz);
p=numero di coppie di poli;
riesco appunto ad aumentare la velocità e di conseguenza la portata di
aria aumenta, dandomi la possibilità di portarla al di sopra della soglia
minima e garantendo agli occupanti il giusto apporto d’aria.
Questa soluzione presenta ovviamente la difficoltà della sostituzione del
motore, non è un operazione che si può fare mantenendo l’impianto
acceso, quindi sarebbe meglio cercare altre soluzioni, come quelle
elencate di seguito.

2)un’altra soluzione per garantire una portata al di sopra della soglia


minima potrebbe essere quella di agire con più frequenza nella
manutenzione e sostituzione degli elementi filtranti, sia i prefiltri, sia i
filtri fini.
Specialmente i prefiltri, che come spiegato nella descrizione iniziale
dell’impianto hanno il compito di rimuovere le particelle più grandi
presenti nell’aria esterna, possono, con il passare del tempo, sporcarsi e
non consentire il perfetto funzionamento dell’impianto, in quanto le
particelle andrebbero a formare una sorta di ostacolo che potrebbe
ridurre l’effettiva sezione di passaggio dell’aria, diminuendo l’effettiva
portata dell’impianto.

3)come descritto nella parte iniziale della relazione, in corrispondenza


degli elementi filtranti sono presenti dei sensori che monitorano il ∆𝑝 a
monte e a valle di essi.
Il corretto funzionamento di questi consente a chi si occupa del
monitoraggio dei dati di poter intervenire per la sostituzione.
CODICI USATI PER OTTENERE I GRAFICI: MATLAB
Di seguito riporto il codice usato per ottenere i grafici usati per analizzare la portata
di aria esterna, ne riporto uno visto che le uniche cose che cambiano sono il nome
del file excel con cui ho salvato i valori dei vari mesi e il titolo del grafico.
Le parti in % sono i commenti, ho riportato anche alcuni commenti che appunto
spiegano come il codice puo essere modificato a seconda di come voglio visualizzare
il mio grafico finale, in particolare su come è possibile interpretare l’asse delle x, io
ho scelto di rappresentare dei numeri che mi rappresentano le ore, per consentire
una lettura più semplice, ovviamente è anche possibile visualizzare i secondi.

clear all
clc
close all
%unico in formato h:m
a=6.5; %qui metto il numero a cui corrisponde la
coordinata x del punto in cui voglio fare la retta
parallela a y
b=19.5;
dati=xlsread('giugnoest.xlsx');
%secondi=[0:900:(86400-900)]; se lo valuto in secondi
ora=[0:900./3600:(86400-900)./3600];
y=[-5000:10:8000];
xinizio=a*ones(1,length(y)); %ora di inizio lezione 8:30
xfine=b*ones(1,length(y)); %ora di fine lezione 19:30

figure
grid on
box on
hold on
set(gca,'fontsize',8)
plot(ora,dati(:,2),'r','linewidth',1.5); %lunedi
plot(ora,dati(:,5),'m','linewidth',1.5);%martedi
plot(ora,dati(:,8),'b','linewidth',1.5); %mercoledi
plot(ora,dati(:,11),'g','linewidth',1.5); %giovedi
plot(ora,dati(:,14),'c','linewidth',1.5); %venerdi
plot(ora,dati(:,17),'y','linewidth',1.5); %sabato
plot(ora,dati(:,20),'k','linewidth',1.5); %domenica
plot(xinizio,y,'k--','linewidth',2); %retta parallela a y
delle ore 06:30
plot(xfine,y,'k--','linewidth',2); %retta parallela a y
delle ore 19:30
xlabel('Time (h)')
ylabel('portata aria esterna(m^3/h)')
% title({'First line';'Second line'})
title({'Evoluzione della portata di aria esterna immessa
in aula 1';' in una settimana di giugno(10-16) dalle
00:00 alle 23:45'});
%legend('lunedi','martedi','mercoledi','giovedi','venerdi
','sabato','domenica','location','best')
legend('lunedi','martedi','mercoledi','giovedi','venerdi'
,'sabato','domenica','06:30','19:30','location','southeas
t');
%nell'asse delle ascisse tra un numero e l'altro ci sono
10000 secondi che
%sono 2 ore e 47 minuti circa
%di seguito la scala
% 1---> 2:47
% 2---> 5:34
% 3---> 8:21
% 4---> 11:07
% 5---> 13:55
% 6---> 16:42
% 7---> 19:29
% 8---> 22:15

FINE
GALAZZO RAFFAELE 247198

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