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Lezione 24/10

Valutazione e presa in carico della persona, anche una valutazione in itinere, devo
constatare se il protocollo è stato idoneo al soggetto crea in lui la motivazione in
quello che deve fare, valutazione range del movimento. La conoscenza della
respirazione è fondamentale. L’attività fisica si basa sulla DOSE.
Il muscolo cardiaco striato come organo endocrino. Ghiandole endocrine liberano
sostanze in via ematica nel sangue , mentre quelle esocrine hanno un azione paracrina
quindi vicino a dove sono situate.
La tiroide produce due ormoni importanti t3 t4 importanti per il metabolismo della
crescita, due patologie importanti l ipertiroidismo e l ipotiroidismo. Produce anche la
calcitonina che va a regolare il discorso del calcio, l'altro ormone che cè sempre nell
omeostasi, va prodotto dalle paratiroidi che danno vitamina D.
Siamo partiti dal tessuto muscolare, il tessuto muscolare scheletrico viene considerato
un organo endocrino. in base al movimento libera delle sostanze che hanno dei target
distanti anche tipo al tessuto adiposo, produce MIOCHINE sostanze che vanno ad
agire su vari tessuti apportando dei miglioramenti magari anche a carico dei vasi.
Quella più studiata è l INTERLEUCHINA 6 che se viene attivata dal muscolo da
protezione che non viene rilasciata dal muscolo causa infiammazione. Esempio il
tessuto adiposo produce una serie di sostanze che sono dannose
Intensità, frequenza e durata = DOSE. L’intensità ha una classificazione in attività
lievi moderate e vigorose. Le attività moderate stanno tra i 3 e i 6 MET , il met
corrisponde al consumo di ossigeno al minuto di un soggetto a riposo. Questo tipo di
classificazione , l ACSM la società che sfila le linee guida sull attività motoria
sportiva. Esempio una camminata la posso proporre ma a diverse intensità. Al di la
della standardizzazione sarebbe opportuno fare una valutazione di tipo individuale
magari utilizzando la valutazione della scala di borg. Noi possiamo dire che dentro
l’attività motoria nel senso strutturata, troviamo l ATTIVITà ADATTATA per
esempio adattata all’età, l’ età cronologica non sempre corrisponde all età biologica.
Essere in sovrappeso ad esempio durante la menopausa fa si che ci si aun alto apporto
ormonale, un enzima ROMATASI che dal tessuto adiposo va ad intaccare una
componente estrogenica.
Quella che a noi interessa di più è l attività fisica di media intensità per il benessere
fisico. L’attività aerobica è quella più indicata per il benessere che deve essere svolta
con una certa frequenza che però se aumento l’intensità della mia attività il tempo
diminuisce, altra cosa importante è che bisogna sempre aggiungere è il rinforzo
muscolare e l equilibrio.
Dobbiamo sempre partire dal soggetto che abbiamo davanti, il soggetto avrà subito
un evento che l avra portato a una disabilita: temporanea o permamente che provoca
diminuzione dell autonomia del soggetto quindi al deterioramento della qualità della
vita.
Permamente, patologia ad andamento progressivo ( esempio malattie neurologiiche
sla o parkinson) ad andamento stabilizzato ( ictus cardiopatia ) o un evento
fisiologico quindi nell anziano le modifiche che vengono decelerate… cè chiaramente
poi l’invecchiamento di successo che viene data a chi mantiene una grande
autonomia. Andamento progressivo vuol dire che la malattia non si ferma ma tende a
peggiorare. Quindi gli obiettivi sono :
 Migliorare lo stato di salute
 Migliorare le capacità residue
 Migliorare l’aspetto psicologico della persona
 Evitare il rischio di caduta della malattia, prevenzione
 Aumentare l autonomia del soggetto
L’attività motoria non deve essere considerata un attività riabilitativa di tipo
sanitario, deve essere nella FASE DI STABILIZZAZIONE DEGLI ESITI.
Rieducazione funzionale o atletica. Chiaramente esula dal contesto sanitario e
viene fatta fuori dalle strutture sanitarie.

PROGETTO MOTORIO ADATTATO = modello d intervento per recuperare


le capacità motorie e per potenziarle .
 La PROGETTUALITà va attraverso diverse fasi : studio della patologia, per
poter capire che cosa ha avuto il soggetto, devo conoscere poi quali sono le
linee guida che vengono stilate da socità di riferimento che ci dicono la
modalità di comportamento anche a livelli dei tempi che devo rispettare ( se so
che una patologia ha un certo risvolto clinico vuol dire che avrò tante persone
da guarire e da trattare perché resta una malattia cronicizzante, da l’identità di
quella che è l’utenza ) devo conoscere il quadro clinico e da qui poi posso
andare a fare una valutazione per capire quali sono le conseguenze reali sul
piano motorio., devo essere a conoscenza anche delle terapie farmacologiche.

Lezione 6/11 ( controllata)


Sappiamo che l atto respiratorio a riposo è volontario FC 14/20 atti al minuto
durante l esercizio la fc aumenta e gli atti sono il tempo necessario per il
cambio d aria completo Inspirazione = il volume aumenta e la pressione
intrapolmonare diminuisce. Alla fine è necessario che ci sia un gradiente di
pressione. il gradiente serve affinchè possa venire l’atto respiratorio.
Espirazione = il volume diminuisce e la pressione intrapolmonare dell alveolo
aumenta.
I polmoni aderiscono alla gabbia toracica grazie alla pleura
 la pleura ha una pressione negativa per permettere lo scivolamento di un
polmone.
Nell’alveolo ci sono due cellule importanti: pneumociti di I ordine comunicano
con l’endotelio mentre i pneumociti di II tipo producono una sostanza della
surfattante che non fa collassare l alveolo.
Abbiamo due movimenti diversi per la parte sternale che si solleva mentre le
coste più basse si aprono, aumento del diametro anteroposteriore per la parte
dello sterno mentre per la parte del torace si ha un ampiamento. .
 Nell’ inspirazione la tensione dei muscoli addominali del mediastino
dimiuiscono, abbassamento dello stomaco e avanzamento della parete
addominali, inteso non come spinta perché sarebbe troppo alterata) il
diaframma si abbassa e i polmoni devono cercare spazio per cui i visceri
vengono abbassati anche loro.
Nell’espirazione la tensione dei muscoli addominali aumenta e diminuisce
quella del diaframma.
I volumi polmonari si modificano con la postura in base alla forza di gravità .
CPT ( volume alla fine di un inspirazione massima ) questa cambia in base alla
posizione. Nella posizione prona si abbassa di molto perché avro difficolta a
respirare perché lavoro contro resistenza, cambia anche la CFR ( capacità
funzionale residua ) volume rimasto dopo un espirazione normale.
CV ( massimo volume inspirato ed espirato )
La respirazione deve essere sinergica tutte le strutture devono funzionare
insieme. L’alterata funzione della respirazione altera la postura e di nuovo
altera la respirazione. Quando si va a lavorare bisogna guardare il meccanismo
che ha una persona. Una respirazione corretta non crea disfunzioni sullo psoas
invece se respiro male si. Abbiamo la sincronia di questi muscoli, psoas, la
parete addominale ( retto dell’addome obliquo interno esterno e trasverso)

RETE ADDOMINALE: retto dell addome trasverso obliquo lavorano insieme .


posizione lordotica lordosi lombare con bacino in antiversione. Swey back=
posizione in appoggio sul bacino, spinta anteriore del bacino, qui le curve
vengono completamente appiattite.

 Cosa fare nella pratica? capire come individuare i differenti volumi respiratori
cercare di capire in posizione prona,supina e decubito laterale cosa succede al
nostro corpo. Capire se c’è quindi una respirazione principale, se respiro più
sulla parte alta toracica o bassa addominale. La parte che solitamente rimane
più bloccata è la parte caudale delle coste. Il torace si deve aprire e si deve
espandere, capire che cosa succede alla colonna nel momento in cui andiamo a
respirare. Perché i cambi del volume cambiano lo spostamento del centro di
pressione del corpo.
Inspirazione 1,5/2 secondi
Espirazione 2,5/3 secondi e poi ci sono le pause di apnea tra le due
Se l’addome non funziona vado a lavorare con degli esercizi per sbloccare tale
parte. Devo capire bene la meccanica della respirazione. Per aumentare la
percezione sulla parte toracica vado a far fare degli esercizi anche il decubito
laterale perché avrò la gabbia appoggiata al pavimento, il centro di massa si
misura solo su un solido. La respirazione influisce sullo spostamento che noi
abbiamo …lavorare in ortostatismo fa capire che se io ho una respirazione in
spinta, il centro di pressione cambia. Se ho un diaframma alto in espirazione
tenderà a essere bloccato e crea una pressione anteriore, se invece è basso in
espirazione non sale mentre io butto fuori l’aria. Dobbiamo sempre pensare al
movimento, gestire come capirla in base a quello.
Ogni azione ha una reazione a catena rispetto ad altro,

lezione 13/11

I punti dello scheletro di repere. Perché in base ai punti di riferimento che noi
abbiamo, per vedere se un soggetto è allineato corretto ecc, vengono tracciate.
Esempio linea parasternale al lato dello sterno.
Devo avere qualcosa che mi permette di orientarmi. Posteriormente e
anteriormente, scapola, processi interspinosi, a livello orizzontale quello
importante è il livello delle spine iliache antero superiori perché mi da un
indicazione importante su quello che è l’aspetto del bacino e se ho una
dismetria.
Qui ad esempio son stati riportati alcuni punti,
 PROCESSO SPINOSO C7 è quello che sento subito toccandomi
posteriormente il collo è un punto di repere facile da sentire. Ha proprio la
caratteristica di perdere il processo bifido ed è particolarmente pronunciato.

 LA SCAPOLA sta appoggiata sulla parte superiore del torace e va da T3 so


che mi va a corrisponder alla spina della scapola t7 corrisponde alla parte
finale corrisponderà all’apice o al vertice

 PROCESSO SPINOSO VERTEBRA T12 quella che mi va a delimitare la


cavità toracica, si trova sotto la 12 costa che è la costa più piccolina e
fluttuante.
 L4 che va a corrispondere alla sommità della cresta iliaca. Ha un margine
abbastanza ampio e si sente molto bene.

 S2 seconda vertebra sacrale questa parte va a corrispondere alla spina iliaca


postero superiore.

La struttura della colonna è tenuta dai legamenti. Ci sono dei legamenti anche a
distanza ma a noi ci interessano quelli specifichi a carico della colonna.

1> LEGAMENTO LONGITUDINALE ANTERIORE prende la faccia


anteriore poi si allarga anche nella parte laterale della colonna
vertebrale. In realtà parlo di legamento longitudinale e parte dalla
seconda vertebra perché al di sopra c’è ma si chiama legamento nucale.
Se andiamo a togliere la parte dell arco posso osservare la faccia interna
dei corpi vertebrali in questo caso avrò un LEGAMENTO
LONGITUDINALE POSTERIORE. Una sorta di ventaglio che si
allarga in corrispondenza dei peduncoli .
2> LEGAMENTI SOVRASPINOSI perché si trova a prendere tutti i
processi spinosi poi abbiamo I ILEGAMENTI INTERSPINOSI quelli
che si trovano tra i processi spinosi, tutti vanno a tenere unita la nostra
colonna.
3> LEGAMENTO GIALLO : ci permettono a ritornare nella nostra
posizione sono dei legamenti molto elastici son distribuiti e opposto tra
le lamine e permettono il ritorno elastico.
Trapezio: parte dal legamento nucale superiore dalla protuberanza occipitale
esterna, scende dalle vertebre cervicali. Parte da c7 arriva a t12. Fasci
discendenti con andamento orizzontale e fase ascendenti che risalgono per
andare alla loro inserzione. La parte orizzontale si inserisce sulla spina della
scapola. L’ inserzione del trapezio e la stessa che per il deltoide rappresenta
l’origine. Azione principale del deltoide : abduzione che prevalentemente viene
svolta nella parte iniziale.
Patologie della colonna
>IPERCIFOSI : dove abbiamo un accentuazione della cifosi toracica, ci
determina quella che viene chiamata solitamente gobba, una postura di questo
tipo si ripercorre sulla funzionalità della capacità respiratoria
> LORDOSI LOMBARE : abbiamo un accentuazione molto evidente della
lordosi lombare, anche qui una compromissione sempre nella parte più alta a
livello del diaframma e una protusione in avanti. Nella donna in gravidanza
avremmo poi una curva ottenuta diciamo in modo fisiologico, questo avviene
per uno spostamento del baricentro.
> SCOLIOSI : deviazione laterale della normale curvatura della colonna qui la
gabbia toracica e l aspetto con la scapola viene completamente alterato. Per
andare a valutare quella che è la scoliosi dobbiamo andare a valutare il
principio che esiste anche una scoliosi fisiologica, abbiamo una breve
concavità a sinistra che viene poi lanciata a destra.
La postura ideale non esiste ma esiste una postura ideale contingente che non
è la stessa per tutti , ci sono degli atteggiamenti e delle posture che il soggetto assume
per evitare dei soggetti o dei dolori, posizione più il linea possibile che ci permette di
non avvertire dei dolori, ovviamente si adatta in base alle esigenze.
Disco formato da nucleo polposo che è composto all 80% di acqua che con l acqua
tende a disidratarsi, intorno ha tutti questi anelli concentrici. I nervi spinali sono tutti
nervi misti, fuoriescono dai fori intervertebrali.
Ci possono essere tanti tipi di ernie discali. Negli adulti e negli anziani più frequenti.
il nucleo fibroso cede. Vado a lavorare sulla componente muscolare in maniera tale
da allontanare più possibilmente i corpi e quindi i dischi.
L’atteggiamento di ipercifosi cambia la totalità di tenere il bacino e cambia l’apertura
della gabbia toracica. I rischio per la colonna aumenta ovviamente per le persone
sedentarie e diminuisce per quelle che fanno attività sportiva. La sedentarietà e una
cattiva alimentazione porta ad un aumento dell’adipe addominale e questo fa si che i
macrofagi che si ritrovano nel tessuto del grasso viscerale vanno a formare un
infiammazione cronica sistemica, la risposta all’infiammazione è un processo
fisiologico. Il tessuto adiposo bruno è completamente diverso da quello viscerale
perché quello bruno è quello buono che porta calore, i bambini piccoli quando
nascono nelle guance hanno il tessuto adiposo bruno. Il nostro muscolo invece
produce tutta una serie di fattori che si chiamano miochine. Un tessuto che va a
produrre tante sostanze che agiscono in parte sul muscolo stesso che agiscono nell
andare a ridurre il tessuto adiposo, agiscono tramite questa sostanza che si chiama
irisina, il tessuto adiposo bianco viene convertito in bruno di fatto agisce in tanti
tessuti, va ad agire a livello dei vasi e va a ridurre le placche e predispone a una
buona vascolarizzazione dei vasi.
IL BTNF insieme all’interleuchina è un fattore autocrino paracrino per il muscolo che
mantiene la vitalità dei neuroni , fattore atrofico. Sopravvivenza cellulare.

Lezione 14/11 controllata


Per l’esame posturale ci servono vari punti di repere in particolare l’assetto del
bacino. L’osso dell anca è costituito da 3 parti separate; ilio, ischio e pube. Si vede
molto bene che queste struttura vanno a fondersi nella cavità acetabolare, si evidenzia
qui la saldatura che avviene tra il 10 e il 16 anno di vita. Durante l’età evolutiva devo
tenere in considerazione diversi aspetti è un osso piatto e molto ampio. Abbiamo
l’ileo che è la parte più ampia, poi abbiamo la parte anteriore che è il pube e la parte
dell’ischio. La parte inferiore dell’ osso dell anca detto anche coxale, coxofemorale la
parte inferiore è costituita da una sorte di anello. Antero mediale pube, postero
laterale ischio che vanno a formare il foro otturatorio ricoperto da una membrana. Le
3 strutture confluiscono nella cavità acetabolare dove viene a trovarsi la testa del
femore. I legamento rotondo fa da supporto e ancora la superficie. Qui abbiamo
quella che è la cresta iliaca, che è un punto di repere molto importante, delimitata da
strutture chiamate “labbra”. Nella faccia esterna notiamo una serie di linee che
corrispondono alla linee glutee , inferiore, posteriore, dove originano i muscoli glutei,
grande medio e piccolo gluteo. La spina iliaca antero superiore punto di repere può
essere palpabile. Sotto spina iliaca antero inferiore. Abbiamo una grande incisura che
corrisponde alla grande incisura ischiatica, l’ileo è formato da un ala che prende
contatto con la cavità acetabolare. Nella parte sottostante vediamo l’ischio formato da
due strutture il corpo e il ramo, stessa cosa per il pube. A livello dell’ischio troviamo
una spina ischiatica poi nuovamente una sorta di depressione che è la piccola incisura
ischiatica dopo diparte il ramo che corrisponde alla tuberosità ischiatica e poi parte l
ultimo tratto che è il ramo dell ischio. A questo livello tra il ramo e il corpo del pube
noi abbiamo una linea che può essere palpata che corrisponde alla cresta otturata.
Tutte queste strutture sono da ricordare. Nell’osso dell anca nella faccia interna
abbiamo una parte molto più liscia e superiormente ancora la linea intermedia. Su
questa faccia vado a trovare la faccetta auricolare per il sacro. Movimenti legati alla
deambulazione e appoggio monopodalico. Nella parte pubica abbiamo una sorta di
rilievo della cresta pettinea per la sinfisi pubica. Questa linea arcuata invece è un
rilievo che mi evidenzia il limite della fossa iliaca che va dalla faccetta auricolare al
pube. Se andiamo a pensare le due ossa dell anca con l articolazione coxo femorale
con la sinfisi pubica anteriormente e posteriormente il sacro. Quindi il complesso
asseo della pelvi o del bacino, serve e proteggere i visceri pelvici, sostiene l’intero
peso del tronco, qui avrò un peso con delle forze che scendono verso il bacino e avrò
poi una forza che risale da terra. Si inseriscono numerosi muscoli e nella donna va a
costituire il canale del parto. Queste strutture si vedono molto bene, la testa del
femore con la nostra cavità acetabolare, il foro otturatorio e la sinfisi pubica.
Abbiamo questa struttura complessa dove troviamo..
 Articolazione tra sacro e ileo: SACROILIACA
ARTODRIA (articolazioni mobile)
Sono separati da una membrana sinoviale, questi movimenti effettuano dei
piccoli spostamenti anche se piccoli. Nella sinfisi pubica c e un disco
cartilagineo che fa saldare le due ossa insieme
 Articolazione tra sacro e coccige: SACROCOCCIGEA
Dove c’è un disco cartilagineo che separa la parte terminale del coccige.
Lo stretto superiore del bacino ha una forma abbastanza ovalare e rappresenta
l’apertura superiore del bacino quindi delimita la piccola pelvi dalla grande pelvi.
Qui traccio dei diametri che sono misurabili…
1> Diametro antero posteriore: distanza tra il promontorio e il margine superiore
della sinfisi pubica ..questa viene detta CONIUGATA ANATOMICA :
diametro antero posteriore intorno agli 11 cm. Quindi la coniugata atomica è
una linea che collega il bacino antero posteriore.

2> Diametro trasverso : che mi da l’ampiezza del bacino viene tracciato tra i punti
più laterali delle due linee arcuate.

3> Diametro obliquo: distanza fra articolazione sacro iliaca di un lato


all’eminenza ileo pettinea dell’altro lato. Questo diametro misura circa 12
centimetri.
Queste linee sono determinanti per capire quale è la configurazione.
Lo stretto inferiore del bacino è l’apertura inferiore, delimitato davanti dalla
sinfisi pubica, lateralmente dalle tuberosità ischiatica e posteriormente
dall’apice del coccige e parte terminale della sinfisi pubica.

4> Diametro trasverso : chiamato bis-ischiatico,a livello terminale tra ischio e le


tuberosità ischiatica.
Ci sono delle differenze tra uomo e donna: le differenze riguardano lo
spessore, le dimensioni e l inclinazione del bacino. L’ala e la cresta risultano
essere inclinate verso l’esterno mentre nell uomo sono verso la parte interna.
La sinfisi pubica nell’ uomo è più alta rispetto quella della donna. L’angolo
sottopubico è un angolo più aperto nella donna rispetto all’uomo. La
caratteristica peculiare dei due generi è questa.
Nel sacro noi dobbiamo considerare come un asse centrale di rotazione, per cui
seppur minimi questo sacro va a muoversi e ruotarsi. Nel momento in cui nella
deambulazione metto avanti l’arco di destra succede che il sacro leggermente ruota e
l’articolazione sacro iliaca leggermente si sposta. Questo tipo di articolazione diventa
quindi fondamentale nella deambulazione.

 Scapola . articolazione acromio-clavicolare: faccetta articolare dell acroniom


con la parte della clavicola qui ritroviamo una serie di legamenti. I mezzi di
unioni della scapola sono la capsula articolare e questi legamenti. Muscoli
importanti deltoide e trapezio che hanno la stessa inserzione. Questi legamenti
coracoclavicolari : TRAPEZOIDE E CONOIDE che prendono origine dalla
faccia inferiore della clavicola e si inseriscono sul processo coracoideo. A
livello del processo processo coracoideo invece cè il coraco-acromiale. Se
andiamo a osservare l’articolazione scapolo omerale abbiamo una serie di
legamenti che vanno a colmare l’incongruenza è un articolazione poco mobile.
Tutta la componente dei muscoli agonisti antagonisti diventa fondamentale.
Abbiamo una serie di legamenti ovvero le cartilagini articolari dove troviamo il
labbro glenoideo. I legamenti che lo vanno a rafforzare sono il coramo-omerale
, è una lamina fibrosa ampia che va a diffondersi con la capsula articolare. In
particolare abbiamo questi legamenti GLEENOMERALI che vanno a
circondare l’articolare sono formati da 3 parti: superiore, medio, inferiore. Qui
notiamo che tra i due tubercoli noi abbiamo un legamento omerale trasverso.
Fa una sorta di passaggio obbligato al capo lungo del bicipite brachiale.
Il capo lungo del bicipite brachiale origina dalla tuberosità glenoidea invece il
breve origina dal processo coracoideo. Il capo lungo deve andare a raggiugere
il solco bicipitale, viene protetto da una guaina, fa un passaggio obbligato da
legamento trasverso unendosi all altro si fondono insieme. Il capo lungo del
bicipite brachiale è intracapsulare ma extrasinoviale. Qui la guaina fuoriesce e
va nel solco bicipitale questa è la cavità dipendente dalla capsula articolare che
risulta essere meno rafforzata. Tutti i legamenti conferiscono stabilità ma non
sono sufficiente. Ci son 4 componenti di muscoli che sono a formare la cuffia
dei rotatori : che sono gli stabilizzatori: sottoscapolare piccolo rotondo
sovraspinato sottospinato.

Ttd motoria 20/11 ( controllata)


Per la postura eretta si utilizzano meccanismi di compenso. Il corpo è di forma di
cono rovesciato, lo sbilanciamento della testa è 2/3 in avanti e 1/3 indietro, possiamo
capire che l’equilibrio stabile non cè ma il nostro equilibrio si basa su uno squilibrio
attraverso il quale facciamo sempre delle oscillazioni. I parametri di riferimento sono
sul piano sagittale abbiamo la linea sagittale dove troviamo la freccia cervicale e
quella lombare 4-6 cm dove l3 deve essere anteriorizzata rispetto alle altre vertebre,
abbiamo degli angoli che devono essere rispettati, lordosi cervicale 36° cifosi dorsale
sulla parte anteriore 35° lordosi lombare di 50° angolo sacrale 32° ovviamente questi
angoli si misurano con una radiografia sagittale. Quelli che sono i punti di
riferimento:
 Vertice
 Trago
 C2
 L3
 Grande trocantere
 Terzo del ginocchio
 Malleolo
Una posizione che non è corretta avra una linea sagittale che non rispetterà
questi parametri. Il piano sagittale è corretto se l asse visivo è parallelo al piano
terreno. Riferimenti chinesiologici sul piano frontale, dalla testa ai piedi avro :
 Linea bipupillare
 Linea bitragalica
 Linea buccale
 Linea biacromiale
 Parte delle spine iliache anteriori superiori
 Linea bimalleolare
Se non ho la postura corretta avrò dei compensi, quindi il soggetto dovrà
utilizzare degli schemi per compensare la situazione, si entra in un circolo
vizioso di scompensi. Perché ho delle posture patologiche? Perché cambia il
punto di applicazione del baricentro, quindi cambia la linea gravitazionale, il
muscolo non quello tonico posturale ma quello che utilizzo nella parte
dinamica quindi modifica quella che è la struttura e la funzione succede che
avrò una muscolatura rigida non avrò sinergia poca forza devo quindi applicare
un intervento globale devo individuare il deficit funzionale e destrutturare la
postura che il soggetto ha e poi ricostruire la postura motoria che il soggetto
deve prendere, il suo schema motorio. Un alterazione crea uno squilibrio
ascendente o discendente, le principali disfunzioni strutturali sono: linea
gravitazionale anteriorizzata rispetto al malleolo (esempio di un caso) qui la
catena cinetica posteriore lavorerà per mantenere la posizione. Un aumento dei
50° fisiologici porta a lordosi.

DISFUNZIONI POSTURALI DEL BACINO: esempio di due piani scapolari


differenti, la linea glutea va fuori rispetto all angolo della testa, quindi
troviamo 2 esempi una parte di retroversione e antiversione.
Retroversione: flessori verso il basso e addominali verso l’alto, quindi porta la
sua linea in avanti.
Nell’antiversione ho il movimento opposto.

Nella posizione normale ho la linea di gravità che cade in mezzo alla testa
femorale. Nelle altre versioni avro la linea della testa femorale in avanti
( retroversione ) quindi il centro di gravità dell anca si sposta verso dietro la
testa femorale.
Nell antiversione il centro di gravità cade davanti alla testa femorale. Altre
disfunzioni le possiamo avere sulla rotazione trasversale e sul piano frontale.
Una rotazione sul piano frontale troverò un anteriorizzazione del bacino
 Estensione dell’anca se inferiore a 70° retrazione posturale.
Avrò 3 linee di riferimento che sono : la linea che passa per l’ombelico, la linea che
passa per la spina iliaca anteriore superiore, per la spina iliaca posteriore inferiore.
Una volta definite queste 3 linee andro a vedere il bacino del soggetto. Se il soggetto
è in antiversione la linea ombelicale sarà più vicina alla spina iliaca posteriore
superiore perché avro un’interiorizzazione del bacino e si allontana da quella
anteriore.
Nella retroversione avrò esattamente l’opposto quindi la linea che passa per la
spina iliaca posteriore superiore sarà più vicina alla linea della spina iliaca
anteriore.
 Muscoli che intervengono nel movimento del bacino : ileopsoas. Si valuta con
il soggetto supino chiedo di far portare la gamba al petto, altro muscolo è il test
del retto femorale e si valuta guardando il grado di sollevamento della gamba
quindi ho 2 riferimenti diversi, vado a valutare anche l’angolo di flessione dell
anca se è minore di 70° è retrazione muscolare. Come svolgo un’indagine
posturale?
1> Acquisizione fotografica : valuto il prima e il dopo rispetto a quello che è
un trattamento, marco il soggetto con un pennarello e andiamo a tracciare le
linee.
2> Esami baropodometrici per guardare le pressioni del livello dell’appoggio e
un esame stabilometrico per guardare le oscillazioni.

LEZIONE 21/11
Il movimento base del rachide cervicale sono la flessione, l’estensione, a rotazione, e
l’inclinazione laterale.
Il 50% del movimento di flesso estensione la fa l’articolazione atlanto-occipitale
mentre il 50% del movimento di rotazione la fa l’articolazione atlanto-epistrofeo.
L’epistrofeo di articola con l’atlante. mentre il tratto da c3 a c6 consente il grado
massimo di 110° di flesso-estensione, la massima flessione si ottiene con un
movimento di retropulsione, riesco a completare solo cosi il movimento. Pressione di
50° del disco verso le apofisi spinosi, quindi quando mi fletto ho una pressione
posteriore.
Per quanto riguarda l’inclinazione laterale ho un angolo di circa 40° quando
l’orecchio si avvicina alla spalla, qui ho una diminuzione del disco dal lato
dell’inclinazione.
Rotazione di circa 80° le vertebre girano nel senso della rotazione. Per misurare si
utilizza il goniometro o il sensore angolare che fa le valutazioni in maniera
automatica.
Elevazione e abbassamento della scapola. Si muove grazie al trapezio superiore al
romboide e all’elevatore della scapola. Nell’abbassamento invece il trapezio
inferiore. Abduzione abbiamo movimento sul piano laterale nell anteposizione
scivola in avanti di 15 centimetri che è diversa dalla rotazione interna dove il
romboide e il rotatore della scapola fanno il movimento intorno all’asse
longitudinale.
Nell’anteposizione si fa uno scivolamento. Movimento di flessione eseguita sul piano
sagittale intorno all asse trasversale rom attivo 180° deltoide anteriore, gran pettorale,
coracoacromiale, ovviamente in base al rom quindi in base ai gradi dall 0 ai 180
intervengono muscoli diversi. Estensione rom attivo 45/50° circa.
Abduzione il braccio passa verso l’alto passando dall’esterno, e adduzione deve
essere fatta con un movimento di anteposizione o retroposizione perche seno incontro
il fianco e non riesco ad andare, 180° mentre anteposizione e retroposizionxe 35°. Il
range totale dell adduzione è di 180° a ogni angolo corrisponde un deficit muscolare
diverso. Extrarotazione e intrarotazione con il braccio flesso a 90° il rom attivo
massimo è di 90°.
Nella flessione il punto di riferimento è il centro della spalla dove appunto verrà
posizionato il goniometro, può succedere che durante la flessione ho un po di
retroazione quindi devo fare attenzione che non si sposti li piano trasversale
altrimenti la misura non è valida.
Estensione andando indietro quasi sempre di trova a 45/50° senza bisogno di
misurare la maggior parte delle persone cel ha cosi.
Flessione ed estensione 130° a ginocchio flesso, 90° con quadricipite esteso, con
azione sugli ischicrurali passivamente arriva fino a 140°, estensione 10° a ginocchio
flesso 20° a ginocchio esteso. L’abduzione è a 45° di escursione anche qui devo
valutare che non ci siano movimenti di scompenso tipo il bacino deve stare fermo.
Rotazione esterna e interna, la differenza è che una è prona e una è in posizione
seduta. Extrarotazione l anca va verso l’interno movimento del femore sull acetabolo.

LEZIONE 28/11

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