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interesse. La prima immagine riporta il grafico a superficie dei valori di corrente diretti lungo l’asse X nel
piano Y-Z mediano(verde), i valori di tensione dei nodi giacenti su entrambe le facce del campione parallele
al piano X-Z e a coordinata X costante, pari a n/2, ossia dove si interseca il piano mediano Y-Z (verde) con la
superficie del prisma parallela al piano X-Z. Infine sono riportati i grafici dell’intensità del campo magnetico,
e delle sue componenti lungo gli assi, a Z crescente, a coordinata X costante, pari a n/2 e a distanza 3,5 cm
da entrambe le superficie parallele al piano X-Z. Nella figura sovrastante le due linee rosse rappresentano i
segmenti su cui sono state effettuate le misure .
Config
urazione 3: vuoto presente all’interno del pezzo per metà lunghezza Y
In questa configurazione, ad eccezione della curva della componente del campo BX che assume tutti valori
nulli su entrambi lati, le curve rappresentanti i risultati, ricavate sui lati opposti del prisma, non coincidono.
In questo caso la distribuzione di corrente non è più simmetrica rispetto alle prime e seconde misure
effettuate.
Configurazione numero 4: Vuoto di larghezza 12 cm presente su tutta la lunghezza Y
e centrato rispetto a Z
Anche in quest’ultimo caso, come nei precedenti, il grafico della componente del campo lungo X non è stato
riportato in quanto di valore nullo per ogni punto.
I CASI MESSI A CONFRONTO
L’immagine di seguito riportata è il risultato della sovrapposizione delle curve dell’intensità di campo
tracciate per i 4 casi precedenti. Ha lo scopo di evidenziare la variazione nelle diverse configurazioni.
Vengono riportati:
-i valori medi dell’intensità delle componenti di campo magnetico calcolati su un lato e sull’altro
- il valore di differenza massima che si ottiene, per ogni componente di campo, tra un lato e l’altro del
prisma. Questa è ricavata estrapolando il valore massimo, in modulo, del vettore ottenuto dalla differenza di
ognuna delle 31 misure effettuate, con quella simmetrica sull’altro lato.
Lato1 Lato 2
BXMedio ( 0 0 0 0) (0 0 0 0)
Differenza massima BX ( 0. 0 0 0)
Differenza massima BY ( 0.0000 0.0000 0.1973 0.0000)1.0e-0.4
Differenza massima BZ (0.0000 0.0000 0.1872 0.0000)1.0e-0.4
CORRENTE APPORTATA TRAMITE PIASTRINE RETTANGOLARI
I campioni, che vengono ora trattati avranno le stesse configurazioni (dei vuoti) dei casi precedenti. Sarà
diversa solo la modalità con cui la corrente è apportata al pezzo. In questo caso infatti non si ipotizzerà che
la corrente sia entrante in un solo nodo della superficie, ma che questa sia uniforme su una banda
rettangolare, come si evidenzia nelle figure seguenti. Tutto ciò per poter valutare, come già detto in
precedenza, quanto i risultati, che ci si debba attendere, possano essere influenzati dalla modalità di
iniezione della corrente nel pezzo.
Vengono riportati:
-i valori medi dell’intensità delle componenti di campo magnetico calcolati su un lato e sull’altro
- il valore di differenza massima che si ottiene, per ogni componente di campo, tra un lato e l’altro del
prisma. Questa è ricavata estrapolando il valore massimo, in modulo, del vettore ottenuto dalla differenza di
ognuna delle 31 misure effettuate, con quella simmetrica sull’altro lato.
Lato1 Lato 2
BXMedio (0 0 0 0) (0 0 0 0)
Confrontando i risultati ottenuti tra le prime 4 prove, con l'immissione di corrente in un solo nodo del pezzo
e le seconde 4 prove, con immissione di corrente uniforme sulla superfice rettangolare, si nota come i
risultati e le grandezze di interesse si discostino poco. Ciò è dovuto alla diffusione della corrente nel pezzo,
che porta ad avere distribuzioni di correnti molto simili a poca distanza dalla zona di immissione
Sono state fatte ulteriori prove sullo stesso modello 51x51x51, riducendo notevolmente la dimensione dei
vuoti. Come nei casi precedenti si riportano i grafici e i valori numerici ottenuti. Per tutti i 4 casi esaminati la
dimensione del vuoto all’interno della griglia è 5x5, pari a mm^2 è 403,7. La coordinata Y, del centro del
quadrato 5x5, si mantiene costante pari a 8, la coordinata Z invece avanza di 5 ad ogni prova, partendo da
13 ed arrivando a 28.
Di seguito si riporta inoltre l’Immagina zoomata per evidenziare l’altrimenti impercettibile variazione dei
grafici
Vengono riportati:
-i valori medi dell’intensità delle componenti di campo magnetico calcolati su un lato e sull’altro
- il valore di differenza massima che si ottiene, per ogni componente di campo, tra un lato e l’altro del
prisma. Questa è ricavata estrapolando il valore massimo, in modulo, del vettore ottenuto dalla differenza di
ognuna delle 31 misure effettuate, con quella simmetrica sull’altro lato.
Lato1 Lato 2
BXMedio (0 0 0 0) (0 0 0 0)
Differenza massima BX (0 0 0 0)
Per ognuno dei modelli con numero di nodi crescenti, sono stati calcolati 20 valori del campo
magnetico a coordinata x costante, y costante per i primi 10 valori e poi nuovamente costante per i
secondi dieci ma con valore traslato, in modo da verificare la simmetria del campo attorno al
prisma, conseguenza della distribuzione di correnti simmetriche. Per quanto riguarda la coordinata
z, ossia l’asse di prevalenza del nostro prisma, si è ripetuta la stessa sequenza di valori crescenti a
intervalli regolari per i primi 10 e i secondi 10 valori.
In fine è stato è fatto il plot per ognuno dei modelli all’aumentare del numero di nodi.
Il piano su cui sono stati calcolati i valori di campo è quello di simmetria che perpendicolare all’asse
X, e la distanza alla quale sono state fatte le misure è in p.u 1.
Si può notare che per ogni plot è presente una sola curva dovuta alla simmetria del campo, in
quanto pur essendo stati riportati sullo stesso piano i grafici sia dei primi dieci valori di campo a y
costante che i secondi a y costante, ma traslata, essi coincidono e perciò sono sovrapposti.
Sono riportati di seguito i plot dei 10 valori del modulo del campo B in funzione della coordinata z,
e i valori vettoriali, rispettivamente per le mesh di tipo 10x10x10, 20x20x20, 30x30x30, 50x50x50.
Si riportano di seguito i valori medi del modulo del campo magnetico calcolato per i vari casi studiati, per
evidenziare le differenze riscontrate
MeanB(10x10x10)=9,2842e-06
MeanB(20x20x20)=9,1073e-06
MeanB(30x30x30)=9,052e-06
MeanB(50x50x50)=9,009 e-06
Si evince quindi come la media del campo magnetico non riporti grandi variazioni da un caso all’altro e di
come queste variazioni diventino via via più piccole facendo converger il risultato.
Una seconda prova che è stata effettuata è quella della valutazione del campo generato da un prisma esteso
lungo l’asse z in modo da poterlo assimilare ad un filo, e verificare poi quindi il valore calcolato dal
programma ad una certa distanza, con quello calcolato con la legge di Biot-Savart.
È stato quindi generato un prisma di dimensioni 2x2x2101 nel quale per ognuno dei 2101 piani della griglia,
sono state annullati tutti i valori di conduttanza tranne quello lungo Z in posizione X=1 e Y=1, cosi
effettivamente da generare una distribuzione di corrente filiforme.
La corrente in ingresso e in uscita aveva valore di 5A, e si è verificato che il valore di campo a 3 cm, 6 e 9,
calcolati dal programma corrispondevano con quelli calcolati con la legge di Biot-Savart ossia
rispettivamente, 3,33*10^(-5)T, 1,67*10^(-5)T e 1,1*10^(-5)T