Sunteți pe pagina 1din 6

Ho lottato, è molto; ho creduto nella mia vittoria.

È già
qualcosa essere arrivati fin qui. Non aver temuto di
morire, aver preferito coraggiosa morte a vita imbelle.
Il servilismo è corruzione contraria alla libertà e dignità
umana.
Più nun sanno e sono imbevuti di false informazioni più
pensano di sapere.
Bisogna superare l’abitudine di credere, impedimento
massimo alla conoscenza.
La legge faccia che gli potenti per la loro preminenza e
forza non sieno sicuri.
Che ci piaccia o no, siamo noi la causa di noi stessi.
Nascendo in questo mondo, cadiamo nell’illusione dei
sensi; crediamo a ciò che appare. Ignoriamo che siamo
ciechi e sordi. Allora ci assale la paura e dimentichiamo
che siamo divini, che possiamo modificare il corso
degli eventi, persino lo Zodiaco.
Non è la materia che genera il pensiero, è il pensiero
che genera la materia.

"Tutto è Numero" Pitagora


"Tutte le cose, in verità, appaiono sotto forma di numeri" Boezio
"Il Numero esiste perché l'anima possa ascendere dal transitorio al
perenne e partecipare all'eterno" Platone

La Scienza Iniziatica Tradizionale sa - da sempre - che i numeri


regolano l'Universo e che il loro linguaggio (che si può tradurre
in Musica e in Geometria) è per eccellenza il linguaggio
universale. I numeri rappresentano l'essenza delle cose,
gli Archetipi primi della Creazione, grazie alle loro proprietà e alle
loro complesse relazioni riflettono nel mondo naturale l'Ordine del
Mondo Divino. Come è noto anche Pitagora (VI sec. a.C.) identificò
nella Matematica la disciplina in grado di dare un ordine
all'apparente Caos del mondo. Iniziato a varie scuole misteriche (e
specificatamente a quella egizia) Pitagora fondò una sua scuola a
Crotone, la cui ammissione implicava una dura disciplina fisica e
morale. Nella scuola pitagorica vigeva, nei 2 anni di noviziato, la
regola del più assoluto silenzio alle lezioni, poi con il II grado il
novizio era definito "matematico" ed al III grado vi era la "somma
iniziazione", infine con il IV grado - "l'epifania" - l'iniziato
congiungeva il proprio essere all'Assoluto. Il giuramento di
ammissione alla scuola diceva: "No, io lo giuro, per colui che ha
trasmesso alla nostra anima la Tetractys nella quale si trovano la
sorgente e la radice dell'eterna natura".

La sacra tetrade citata nella formula rituale è composta


dall'addizione dei primi quattro numeri: 1 + 2 + 3 + 4 = 10, ed in
essa ritroviamo i principi delle scienze sacre e la formulazione delle
leggi che governano l'universo e l'evoluzione delle creature. Varie
sono le discipline che si rifanno ai numeri per decifrare il disegno
divino:
nell'Aritmosofia i numeri esprimono i ritmi delle forze emanative e
creatici spirituali e lo studio del ritmo deduce il carattere sacro di
alcuni numeri rispetto ad altri; nella Cabala si associa a ciascuna
lettera uno specifico valore numerico e si interpretano così le
Scritture a livelli sempre più esoterici; per penetrare il mistero (Sod)
delle Sacre Lettere vi sono sostanzialmente tre metodi:
la Ghematria, basata sul valore numerico delle Lettere,
il Notarikon, basato sulle Lettere iniziali, mediane e finali delle
parole rivelate e la Temurah, basata sul principio della
trasposizione delle Lettere e sulla loro combinazione.

Nel simbolismo numerico la processione dei numeri è l'espressione


di un processo spirituale creativo (dallo spirito alla materia, infatti
ogni numero è emanazione del numero precedente e tutti derivano
dall'Uno); mentre il processo inverso è detto redentivo e va
dall'esistenza al ritorno all'Unità. L'infinita serie di numeri si
suddivide in numeri pari e dispari, che riflettono la natura solare o
lunare di tutte le cose, i numeri perfetti sono quelli posti in
relazione coi grandi Arcani (Archetipi) del Processo creativo (1 - 3 -
7 - 10), mentre i numeri primi (divisibili solo per uno o per se
stessi) posseggono quella qualità unitaria che li rende in risonanza
diretta con lo Spirito Divino. Esistono poi molti numeri particolari e
straordinari, tra questi citiamo il Numero d'Oro e il Pi Greco.
Il Numero d'Oro ( - dalla 21° lettera dell'alfabeto greco Fi) indica
la magica proporzione presente nella sezione aurea e corrisponde
al numero irrazionale = 1,618. Il Numero d'Oro, ragionando in
termini tecnici, indica il medio proporzionale di una serie ripetibile
all'infinito ed è la sola cifra che risolve l'equazione (a+b)/a = a/b =
).
La proporzione aurea appare nel Timeo di Platone come la chiave
fisica del Cosmo; nell'Europa medievale essa fu ripresa
da Leonardo Bigollo Fibonacci da Pisa, mentre nell'architettura
cristiana la sezione aurea divenne simbolo del Figlio di Dio in
quanto Divina Proporzione .
Il Pi Greco (dall'iniziale della parola greca "periphereia" o
"perimetros") equivale a 3,1416, ed esprime il rapporto costante fra
il cerchio ed il suo diametro o la base del quadrato che circoscrive.
A livello esoterico simboleggia il passaggio dall'armonia del cerchio,
i cui punti sono tutti equidistanti dal centro, al quaternario simbolo
delle 4 dimensioni spazio-temporali. Il Pi greco esprime il rapporto
delle combinazioni fra i numeri sacri 3, 7, 21, 22 (22 sono le lettere
dell'alfabeto Fenicio, Accadico, Egizio, Ebraico, Arabo, Aramaico)
infatti 22 : 7 = 3,1428; e si trova anche dividendo la base
della Grande Piramide per la sua altezza moltiplicato due; 230,25
(B): 146,58 (H) x 2 = 3,141629. La proporzione che lega il p con il F
è la seguente 1,2 x 2 = Pi greco
Vediamo adesso il significato sacro di alcuni numeri naturali: 1 -
Unità, Spirito divino, Padre creatore; 2 - Dualità, mondi formali,
Madre; 3 - il mondo spirituale, la perfezione (ved. la Trinità
cristiana, la triade buddhista: Buddha, Dharma e Sangha,
la triade induista: Brahma, Shiva e Visnù, la trinità egizia: Iside,
Osiride e Horus) ma anche la triplice manifestazione del principio
unitario all'interno della Creazione - cioè il Figlio; 4 - il mondo fisico,
la terra, la stabilità e la capacità di orientarsi nei mondi
formalizzati (le quattro direzioni); 5 - l'uomo come microcosmo
rappresentato dal pentacolo stellato (stella a 5 punte), i 5 sensi, le 5
dita della mano; 6 - equilibrio tra il ternario superiore (fuoco
alchemico) e quello inferiore (acqua alchemica), ben raffigurato
dal sigillo di Salomone (ved. incontro n° 128); 7 - può sia
rappresentare l'unione del cielo (3) e della terra (4), sia la
dimensione divina in contrapposizione a quella umana
(5). Sette sono i doni dello Spirito Santo, le virtù teologali e
cardinali, i peccati capitali, le fiamme del candelabro sacro agli
ebrei, i giorni della Creazione, i simboli dell'iniziazione massonica,
le note musicali, gli astri principali , i chakra nel sentiero verso
l'illuminazione, ecc...; 8 - la completa rappresentazione
dello spazio terreno (le 4 direzioni maggiori + le 4 sottodirezioni
della rosa dei venti), così come il 12 simboleggia la completa
rappresentazione dello spazio celeste (i 12 settori dello zodiaco); il
12 è simbolo di completezza, unisce il 5/materia al 7/spirito e
racchiude delle sacre proporzioni 5+4+3 = 12 quando ,
inoltre numerologicamente è composto
da 1/unità/padre più 2/dualità/madre che dà 3/trinità/figlio. La
simbologia del 12 è veramente universale, ricordiamo qui
le 12 costellazioni, i 12 pianeti, i 12 mesi dell'anno, le 12 ore del
giorno e della notte, i 12 Apostoli di Gesù, le 12 lettere che formano
il nome di Dio seguendo le 12 mutazioni del Tetragramma ebraico,
le 12 fatiche di Ercole, i 12 cavalieri della Tavola Rotonda, le 12 vie
del mare aperte da Dio secondo le storie Quichè, le 12 trecce che
cadono dal turbante delle statue di Tiahuanaco che rappresentano
le 12 sacre tribù del dio del sole, le 12 tribù di Israele, ecc...
Il 9 nasce dal 3 x 3 e simboleggia la completezza di un ciclo prima
del suo ritorno all'Unità (che avviene con il numero 10 della Sacra
Tetrade).
Altri interessanti numeri sacri sono il 72 (i gradi dello zodiaco, i geni
cabalistici, i nomi di Dio, le regole dei cavalieri templari, gli anni
della tradizione Rosa+Croce, le cappelle del Sacro Graal, ecc..) ed
il 108 che nasce dal 12x9 e che con tutti i suoi multipli e
sottomultipli (in particolare 108:2:2=27, 108:3=36, 108:2=54,
108x2=216, 108x2x2=432, 108x2x3==648) compare in
continuazione da un estremo all'altro del continente
euroasiatico: Angkor Vat, in Cambogia, ha 54 torri, 108 statue ai
lati del viale di accesso; 540 statue di divinità Deva e Asura e così
via; il tempio di Baalbek, in Fenicia, aveva 54 colonne; nella città
santa di Lashanmjh, in Tibet, c'erano 108 templi; 108 cappelle del
tempio di Padmasambhava, il re sumero Enlil regalò 108 aromi ad
Aadamu, il ciclo temporale indiano, Manvantara, è di 64.800 anni; il
ciclo di Kalga corrisponde a 4320 milioni di anni; la durata del
regno antidiluviano nella mitologia babilonese è di 432.000 anni,
quella sumera di 108.000, i rosari buddista e indù hanno 108 grani,
i libri sacri tibetani del Khagiur sono composti da 108 volumi,
il Rig Veda ha 10.800 versetti, con 40 sillabe per versetto, per un
totale di 432.000 sillabe; il Valhalla delle saghe nordiche ha 540
porte, da ciascuna delle quali escono 800 guerrieri, per un totale di
432.000 (informazioni tratte da un articolo di Flavio Barberi
su www.daltramontoallalba.it/speciali/misuratempo4.htm).

Come già abbiamo detto il rapporto tra i numeri rappresenta dei


ritmi universali ed è interessante notare come civiltà
archetipicamente differenti (in parte opposte) abbiano adottato nel
computo del tempo dei ritmi differenti: nel continente
centroamericano si è sviluppata l'unità di misura del tempo
vigesimale lunare (in uso presso Olmechi, Maya, Aztechi e Toltechi
con 13 mesi lunari di 20 giorni e con proporzione armonica 13:20 -
oggi ripresa dal Movimento per la Legge del Tempo di José
Arguelles), mentre nel continente euroasiatico è prevalso il
sistema basato sul conteggio sessagesimale solare (ore di 60
minuti con giorni di 12 ore x 2, mesi di 30 giorni, ecc... che creano
la proporzione 12:60).

S-ar putea să vă placă și