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II. voință, dorință și preferință: volere (a vrea), desiderare (a dori), preferire (a prefera) es.:
Voglio che te ne vada subito. (Vreau să pleci imediat.)
Desideravo che fosse diverso. (Îmi doream să fie diferit.)
Avrei preferito che mi chiamasse. (Aș fi preferat să mă fi sunat.)
III. speranță, așteptare, frică: sperare (a spera), aspettarsi che (a se aștepta să), avere paura che (a
avea frică să), temere che (a se teme că), augurarsi che (a-și ura/dori să)
Mi auguro che vada tutto bene. (Îmi doresc să fie totul bine.)
Mi aspetto che voi veniate a cena da me stasera. (Mă aștept să veniți pe la mine la cină diseară.)
IV. incertitudine, dubii, irealitate sau ficțiune: non essere sicuri/ non essere certi (a nu fi siguri), dubitare
che (a se îndoi că), non sapere se/ ignorare se… (a nu ști dacă…), fingere che (a-și imagina că), fare
finta che (a simula că), ecc.
es.: Non sono certo che stia facendo bene. (Nu sunt sigur că a facut bine.)
Dubito che lui possa essere puntuale. (Mă îndoiesc că el poate fi punctual.)
Dubito che si risolva tutto in maniera cosi semplice. (Mă îndoiesc că se rezolvă totul atât de simplu.)
Ignoro se Pedro sia spagnolo o argentino. (Nu știu dacă Pedro este spaniol sau argentinian.)
V. stări sufletești: essere felice che (a fi fericit că), essere contento che (a fi mulțumit că), far piacere
che (a face plăcere că), dispiacere che (a-i displăcea că), rallegrarsi che (a se bucura că), rattristarsi
che (a se întrista că), ecc.
es.: Mi rallegra che tu abbia pensato a me per quel lavoro. (Mă bucur că te-ai gândit la mine pentru
acel post.)
Mi dispiace che tu mi abbia frainteso. (Îmi pare rău că m-ai înțeles greșit.)
VI. cu verbe impersonale unde este clar subiectul propoziției secundare: bisogna che (el/ea
trebuie să), occorre che (a fi necesar să), basta che (e de ajuns că), vale la pena che (merita să), puo
darsi che (e posibil să), si dice che (se zice că), dicono che (ei zic că), pare che/ sembra che (pare că),
ecc.
es.: Bisogna che Enrico si svegli presto. (Trebuie ca Enrico să se trezească devreme.)
Bastava che tu lo dicessi. (Era de ajuns s-o zici.)
Vale la pena che si discuta di questo. (Merita să se discute despre asta.)
IX. propozițiile cu pronume nedefinite: chiunque (oricine), dovunque/ ovunque (oriunde), qualsiasi/
qualunque (orice), ecc.
es.: Odiava chiunque lo salutasse con la mano. (Ura pe oricine îl saluta cu mâna.)
Marco seguiva Agata ovunque andasse. (Marco o urmărea pe Agata oriunde mergea.)
Qualunque/ qualsiasi cosa facesse a lei, non piaceva. (Orice îi facea ei, nu-i plăcea.)
es.: Credo sia sbagliato viziare i figli. (Cred că este greșit să alinți copiii.)
Credo che Marco sia offeso con te. (Cred că Marco a fost jignit de către tine.)
Sono del parere che si debba essere corretti con gli altri. (Sunt de parere că trebuie să fie corecți cu
ceilalți.) – necunoscând decat numărul plural, putem folosi aceeași propoziție pentru a ne referi la toate
persoanele aparținând de numarul plural: noi/ voi/ loro.
Penso che questo esercizio sia sbagliato. (Cred că acest exercițiu e greșit.)
Penso che il governo cadra presto. (Cred că guvernul va cădea devreme.)
Per me è molto importante aiutare gli altri. (Pentru mine este foarte important să-i ajut pe ceilalți.)
Secondo me scrivi benissimo. (Cred că/ în opinia mea/după mine scrii foarte bine.)
Secondo me hai fatto uno sbaglio. (Cred că ai făcut o greșeală.)
Secondo me dovresti smettere. (Cred că ar trebui să încetezi.)
->cu expresiile secondo me (cred că…)/ forse (poate)/ probabilmente (probabil)/ poiche (deoarece)/ dopo
che (după ce)/ anche se (chiar dacă)/ siccome (deoarece)
es.: Secondo me non era cosi furba come credeva. (Cred că nu era atât de șireată cum credea.)
Poiche era uscito con Manuela, non gli ho piu parlato. (Deoarece a ieșit cu Manuela, nu i-am mai vorbit.)
Forse lui ancora non ha capito di aver sbagliato persona. (Poate el încă n-a înțeles că a greșit
persoana.)
cosa regge il verbo della principale (indicativo o congiuntivo tempo e modo del verbo
della principale
legame temporale che vogliamo attribuire (anteriorità, contemporaneità, posteriorità)
1) In questo caso, il verbo della principale (“sapere”) regge l’indicativo ed è al presente, dunque
il legame temporale stabilito con il verbo della subordinata sarà in relazione al presente:
se vuoi esprimere un’azione avvenuta prima del presente, devi usare il passato
prossimo (anteriorità)
se vuoi esprimere un’azione avvenuta sempre nel presente, devi usare
il presente (contemporaneità)
se vuoi esprimere un’azione che deve ancora avvenire, devi usare il futuro
semplice (posteriorità)
2) In questo caso, il verbo della principale (“credere”) regge il congiuntivo ed è al presente, dunque
il legame temporale stabilito con il verbo della subordinata sarà in relazione al presente:
se vuoi esprimere un’azione avvenuta prima del presente, devi usare il passato
congiuntivo (anteriorità)
se vuoi esprimere un’azione avvenuta sempre nel presente, devi usare il presente
congiuntivo (contemporaneità)
se vuoi esprimere un’azione che deve ancora avvenire, devi usare il futuro semplice
indicativo (posteriorità), poiché il congiuntivo manca di un tempo futuro!
Principale Subordinata LEGAME
3) In questo caso, il verbo della principale (“sapere”) regge l’indicativo ed è all’imperfetto (= tempo
passato), dunque il legame temporale stabilito con il verbo della subordinata sarà in relazione
al passato:
se vuoi esprimere un’azione avvenuta ancora prima nel passato rispetto al tempo
passato della principale, devi usare il trapassato prossimo (anteriorità)
se vuoi esprimere un’azione avvenuta nello stesso tempo passato, devi
usare l’imperfetto (contemporaneità)
se vuoi esprimere un’azione futura nel passato in cui sto parlando, devi usare
il condizionale passato (posteriorità)
4) In questo caso, il verbo della principale (“credere”) regge il congiuntivo ed è all’imperfetto (= tempo
passato), dunque il legame temporale stabilito con il verbo della subordinata sarà in relazione
al passato:
se vuoi esprimere un’azione avvenuta ancora prima nel passato rispetto al tempo
passato della principale, devi usare il trapassato congiuntivo (anteriorità)
se vuoi esprimere un’azione avvenuta nello stesso tempo passato, devi
usare l’imperfetto congiuntivo (contemporaneità)
se vuoi esprimere un’azione futura nel passato in cui sto parlando, devi usare
il condizionale passato (posteriorità), proprio come per il caso 3
Cosa succede, invece, se nella principale c’è il modo condizionale?
Principale Subordinata LEGAME
POSTERIORITÀ
5) In questo caso, il verbo della principale (“volere”) regge il congiuntivo ed è al condizionale
presente, dunque il legame temporale stabilito con il verbo della subordinata sarà in relazione al
presente:
se vuoi esprimere un’azione avvenuta prima del presente, devi usare il trapassato
congiuntivo (anteriorità)
se vuoi esprimere un’azione avvenuta sempre nel presente, devi usare l’imperfetto (e
non il presente!!) congiuntivo (contemporaneità)
se vuoi esprimere un’azione che deve ancora avvenire, devi usare ancora una
volta l’imperfetto congiuntivo (posteriorità)
se vuoi esprimere un’azione avvenuta ancora prima nel passato rispetto al tempo
passato della principale, devi usare il trapassato congiuntivo (anteriorità)
se vuoi esprimere un’azione avvenuta nello stesso tempo passato, devi
usare il trapassato congiuntivo (contemporaneità)
se vuoi esprimere un’azione futura nel passato in cui sto parlando, devi usare
il trapassato congiuntivo (posteriorità)
Insomma… sia per contemporaneità che per anteriorità e posteriorità, quando nella principale c’è un
verbo al passato condizionale, si utilizza lo stesso tempo (il trapassato congiuntivo). Pertanto per
distinguere il legame temporale devi considerare il contesto!
ATTENZIONE!!
Per esprimere ANTERIORITÀ e CONTEMPORANEITÀ (sia rispetto al presente che rispetto al
passato) tutto ciò non vale se il soggetto della principale e il soggetto della subordinata è
lo stesso!
In questo caso, si utilizza l’infinito…
Esempi:
io so che io sono bravo → So di essere bravo.
io credo che io sia bravo → Credo di essere bravo.
io sapevo che io ero bravo → Sapevo di essere bravo.
io credevo ch io fossi bravo → Credevo di essere bravo.
MA!!
Per esprimere POSTERIORITÀ (sia in relazione al presente che in relazione al passato)
l’infinito non va bene, anche se il soggetto è lo stesso → quindi si seguono le regole di tempi
prima considerate.
Esempi:
Io so che io sarò bravo
Io credo che io sarò bravo