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MASSIMARIO MINIMO a cura di Federico Roncoroni

Le soluzioni fondate sul buon senso sono le ultime a cui gli specialisti pen-
sano.
(Bernard Grasset)

VENERDÌ 11 FEBBRAIO 2011

Quelle idee da sfogliare


soddisfano la mente
La tradizione letteraria italiana continua con «Satisfiction»:
inediti d’autore e recensioni, con un editore a ritmo di rock
di Federico Roncoroni del contenuto e un po’ per la for-
ma: conteneva una frase, elabo-
Le riviste letterarie - le poche che rata graficamente in modo sem-
sono rimaste - non godono di buona pre diverso in rapporto al conte-
salute, né dal punto di vista econo- nuto, per pagina e, a stamparlo,
mico né da quello della loro fruibi- sarebbe costato un capitale in car-
lità. Io le compro, quasi per abitudi- ta, senza per altro, dato il gene-
ne, ma ci cavo scarso succo: se riesco re, tante speranze di rientrare nei
a leggere, qualche pagina, un saggio costi. E la terza volta, dopo che
o un paio di recensioni è tanto, per- era scomparso per anni, ecco che
ché sono testi, per così dire, autore- mi viene a trovare con il primo
ferenziali: chi li scrive scrive per sé numero, anzi il numero zero, del-
stesso, per leggersi stampato, o per la sua nuova creatura, la rivista
pochi altri, amici o nemici, che di Satisfiction. Gian Paolo Serino:
solito si aspettano in cambio il favo- uno che, oltre a tenere per anni in
re di essere a loro volta letti quando trepidazione sua madre e sua zia
toccherà loro scrivere. che avrebbero voluto vederlo si-
Perciò, rimpiangendo la Fiera lette- stemato in qualche banca o in
raria, mi rifugio, il sabato, in Tutto- qualche pubblico ufficio o, se pro-
libri e, la domenica, nell’inserto del prio non poteva rinsavire, al cal-
Sole-24 ore; inseguo, giorno dopo gior- duccio nella redazione di un gior-
no, le pagine culturali del Corrie- nale, ha passato tutta la LETTURE "COLTE"
re della Sera, di Repubblica, del- vita a partire dai sedici «Satisfiction», rivista diretta da Gian Pao-
la Provincia e del Foglio che ten- anni - oggi cosa ne avrà? lo Serino; «The New Yorker» e «La Fiera let-
gono viva, nel buio cupo delle fre- una quarantina? - a di- teraria»; sopra: quadro di Edward Hopper.
nesie politiche, degli ammazza- vertirsi - a sue spese, non
menti e delle truffe, la fiammella con i soldi di famiglia o
della cultura con recensioni, anti- i soldi di qualche Asses-
cipazioni, brevi saggi e interviste; e sorato - a scagliarsi con- cronaca sensazionalistica e informazione
mi fiondo, per lo più con scarsa sod- tro gli schemi della cul- drogata. Rimborsato dal fatto che qualcuno
disfazione, nelle poche pagine de- tura letteraria "marketta- possa avere così la possibilità di essere infor-
dicate ai Libri da Panorama, ra" e contro gli scrittori mato su pensieri e opere di autori, che non
dell’Espresso, da Sette (ah, il gran- fasulli e i critici che li si sentono al telegiornale, che non parla-
de Antonio D’Orrico) o dal Venerdì osannano. Voleva fare, a no in politichese o politicamente e che non
di Repubblica che una cara perso- modo suo e secondo una sua scru- partecipano al "grande fratello". Autori che
RIVISTELETTERARIE

na, mia inappuntabile Ufficio Stampa, mi polosa concezione della letteratura, rappresentano la coscienza umana e rac-
segnala settimanalmente con paziente e il- il critico letterario e l’ha fatto e lo fa. contano quello che vedono, quello che sen-
luminata opera di selezione. Triste è la vi- Ma le pagine di Repubblica, Il Gior- tono e quello che pensano, senza strumen-
ta dell’amante di libri, triste e solitaria, co- nale, Rolling Stone, GQ e Vogue cui talizzazioni».
me quella dei cowboy e dei gaucho, triste, collaborava, e collabora, forse gli an- Così, anche grazie a Vasco Rossi, ogni tre
solitaria e grigia, come quella degli uomini davano strette, e allora ha messo su mesi mi vedo arrivare non una ma due co-
soli dei Pooh, con però qualche, ancorché una rivista tutta sua e tutta nuova. pie di Satisfiction: una rivista che mi go-
rara, occasione di svago e piacere, come sa- Nuova e tutta sua fu, infatti, nel 2006, do tutta, leggendomi tutti gli articoli (qua-
rebbe una puntata al saloon, in paese o in l’idea di creare un blog letterario di "re- si tutti, via!) che compongono le due par-
città o, per l’appunto, qualche buona rivi- censioni interattive", interattive, e non ti di cui è costituita: i testi inediti della pri-
sta di letteratura. Due, in particolare, oggi unidirezionali, apodittiche, dogmati- ma parte e le recensioni della seconda:
come oggi, sono, per me, le riviste di confor- che e cattedratiche: interattive, perché inediti di Louis-Ferdinand Céline, Paul
to siffatte, tra l’altro entrambe legate in qual- basate su l’aureo principio del "soddi- Auster, Roberto Saviano, Jim Thompson,
che modo a Como ed entrambe gratuite: sfatti o rimborsati" che per la prima volta Alda Merini, Amélie Nothomb, Filippo
Leitmotiv e Satisfiction. Della prima, una passava dal campo del commercio al det- presente con 120.000 copie nelle librerie Tommaso Martinetti, Lia Levi, Philip Roth,
piccola realtà comasca che però già scalda taglio a quello dei libri: in altre parole, di- Feltrinelli, Fnac, Coop e Mondadori, oltre tanto per citarne alcuni; e recensioni di una
il tenero cuore di ogni buon lettore, parlerò ce Serino, se la mia recensione vi convin- che nelle maggiori librerie indipendenti. cinquantina di critici che, pur collaboran-
presto, spero. Qui voglio dire qualcosa del- ce e comprate il libro di cui parlo, ma do- Nel 2010, poi, Serino ha incrociato uno "spe- do ad altre testate, hanno accettato la sfida
la seconda, perché da piccola realtà che era, po averlo letto pensate che non sia stato al- ricolato" come lui, anzi lo spericolato per di lavorare gratuitamente per Satisfiction,
frutto dell’ingegno e dell’impegno di un co- l’altezza delle vostre aspettative, vi rimbor- eccellenza e come succede tra spericolati, autori talmente consapevoli e fieri delle lo-
masco di talento, Gian Paolo Serino, che è so quello che avete speso: basta che lascia- si sono trovati simpatici l’un l’altro. Dal ro recensioni che accettano il principio, e
dovuto migrare a Milano per trovare l’am- te sul blog, oltre a nome, cognome e indi- 2010, di fatto, l’editore di Satisfiction è Va- la logica, del "soddisfatti o rimborsati".
biente giusto per esprimersi, è diventata un rizzo mail, un commento che spieghi per- sco Rossi, che si dichiara per l’appunto un Satisfiction vola e Serino, che ora collabo-
fenomeno culturale di prima grandezza, in ché il libro non è «assolutamente imperdi- editore «spericolato, soddisfatto e rimbor- ra anche a La Provincia, ha già affiancato
continua espansione. E ne voglio parlare bile». Sua, poi, l’idea di intitolare il blog Sa- sato»: «spericolato perché, afferma, la mia alla rivista una casa editrice che esordirà a
adesso perché la conosco bene, in quanto tisfiction, con un blitz linguistico che estra- amministrazione mi ricordava appunto ie- maggio con tre collane e, questa è proprio
l’ho seguita fin dalle sue origini, quando era pola la parola Satisfiction dal titolo di una ri che "trattasi" di investimento con capita- grossa, un corso di guida alla lettura dei
un blog e, poi, quando Serino si arrabatta- canzone dei Rolling Stones (I can’t get no le a rischio. Soddisfatto per aver investito libri che lo vede nei panni di quello che gli
va in mille modi, mettendoci anche soldi satisfaction, «Io non provo mai soddisfazio- in un mezzo di diffusione letteraria e cul- italiani italianofobi chiamano personal trai-
suoi, per supportare lo sforzo economico ne») e con un semplice cambio di vocale la turale come antidoto a questa valanga di ner book e che noi possiamo chiamare «al-
di un editore, Mattioli 1885, che aveva ac- porta a diventare satisfiction, dove si gioca lenatore personale di lettore di libri». Di-
cettato la scommessa di finanziare il pas- sulla doppia accezione di fiction che, si sa, spero ormai che venga ancora a trovarmi
saggio dalle onde tranquille del gran mare significa sia finzione sia "testo narrativo". a Como: è troppo occupato. Ma adesso
di Internet al mondo tempestoso della car- Sua, infine, è l’idea, tre anni dopo, di tra- aspetto la visita di una redattrice di Leitmo-
ta stampata.
Già, Gian Paolo Serino. Uno che la prima
volta che l’ho visto, circa una ventina di an-
ghettare Satisfiction dal blog al cartaceo e
di farlo diventare free-press, come dicono
gli anglofoni, cioè, come diciamo noi, stam-
l’autore tiv che forse passerà di qui per portarmi
qualche copia del nuovo numero della ri-
vista, in cui, mi ha anticipato, si parla an-
ni fa, era venuto a dirmi che, anche se non pa gratuita, che del blog ha conservato la Federico Roncoroni,comasco,ce- che di me. La sua voce, al telefono, è quel-
era stato un mio alunno al Volta, si consi- specificità di rivista volta a riaffermare la lebre italianista, curatore dell’ar- la di una persona giovane, molto giovane,
derava un mio allievo, perché aveva studia- necessità, e la possibilità, di una critica non chivio di Piero Chiara,è in libreria e ciò è molto bello perché significa che non
to su Testo e contesto e quindi ero la causa, condiscendente nei confronti né degli edi- con due volumi. L’ultimo, il «Ma- tutto è perduto. Non tutte le ragazze voglio-
ergo il responsabile, della sua folle passio- tori né degli autori. Certo gli inizi non de- nuale di scrittura non creativa» no diventare veline, escort, grandi sorelle,
ne per la letteratura, i libri, la lettura e la vono essere stati facili, né dal punto di vi- (Rizzoli),uscito poco più d’un me- amiche della signora Costanzo, isolane, con-
scrittura. E la seconda volta venne con un sta economico nè dal punto di vista della se fa, ha già tagliato il traguardo sigliere regionali, sottosegretarie e ministre.
manoscritto di almeno trecento pagine che distribuzione (far pervenire una rivista o un della seconda edizione.Il suo «Sil- Alcune hanno aspirazioni ben più tremen-
cercai invano di piazzare presso Mondado- libro in tutta Italia costa quasi più che stam- labario della memoria» (Salani) è de: vogliono scrivere, recensire, pubbli-
ri o Baldini & Castoldi: invano, perché quel parli). Ma piano piano le cose sono anda- anche in versione ebook. care. E per uno della mia età, che ne ho vi-
magnifico romanzo-diario-saggio-pamph- te sempre meglio e già al terzo numero Sa- ste di tutti i colori, questo è motivo di non
let spaventava tutti, un po’ per la durezza tisfiction, che ha cadenza trimestrale, era poca gioia.

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