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METODO DIDATTICO: insieme delle scelte operative del docente per facilitare trasmissione

conoscenze.

4 Categorie dei metodi di insegnamento/apprendimento:

1) Trasmissione del sapere/lineare classico/ del tubo: alunno ha ruolo passivo.


Apprendimento meccanico e oggettivo.
2) Imitazione (Albert Bandura)
3) Approccio costruttivista: allievo al centro del processo formativo, apprendimento è
prodotto di costruzione attiva da parte del soggetto. Apprendimento significativo: è
conoscenza soggettiva che permette di dare un senso alle conoscenze e integrarle con info
pregresse, è basato sull’allievo. Favorito da mastery learning, problem solving, cooperative
learning, didattica laboratoriale. N.B.: si tendono a valorizzare metodologie didattiche attive
basate sull’apprendimento piuttosto che sull’insegnamento.
4) Ricerca di gruppo (Sheran and Sheran, Dewey).

Altre classificazioni

4 categorie: trasmissivo-espositivo, attivo-operativo, sistematico-programmatico, euristico o della


ricerca.

3 metodi pedagogici classici: analitico, globale (opposto dell’analitico, naturale).

METODOLOGIE: fondamento teorico del metodo e riflessione sul metodo.

1) Brainstorming = tipo di intervista di gruppo, a basso grado di strutturazione, nella quale viene
sfruttato il gioco creativo dell'associazione di idee: la finalità è fare emergere diverse possibili
alternative, in vista della soluzione di un problema o di una scelta da compiere. NOTA: inserire
modalità didattica del brainstorming alla fine o all’inizio di una lezione frontale.

2) Lezione frontale

3) Cooperative learning = l'idea di fondo dell'apprendimento cooperativo consiste nell'ottenere il


coinvolgimento attivo degli studenti nel processo di apprendimento. l'insegnante assume la funzione
di facilitatore dell'apprendimento/tutor. Il concetto di apprendimento significativo e autonomo
opposto a quello mnemonico e passivo.

• Si rifà al socio-costruttivismo che a sua volta si rifà alla teoria dello sviluppo cognitivo di
Vygotskij che studia influenza dimensione sociale e cultura nello sviluppo processi
cognitivi. La cooperazione fra pari porterebbe a uno sviluppo reciproco delle zone di
sviluppo prossimale di ciascuno (= potenzialità cognitive latenti che si possono esprimere
solo attraverso il rapporto con gli altri).
• Si sviluppa mediazione sociale contrapposta a mediazione dell’insegnate.

VARIANTI

A) CSCL (computer-supported collaborative learning): tramite sistemi di comunicazione o


condivisione risorse. Ed. Edmodo o weschool.

B) Jigsaw = è una metodologia di cooperative learning basato sulla specializzazione del compito.
L’insegnante divide gli studenti in gruppi, sceglie un leader, divide la lezione in un numero di
segmenti pari al numero dei membri del gruppo, assegna a ogni studente di ogni gruppo
l’apprendimento di un solo segmento e alla fine della sessione, verifica l’apprendimento.

C) Learning together/Circles of learning: gruppi da 2 a 5 che si aiutano e condividono risorse.

D) Group Investigation: l’insegnante suscita interesse e la classe si organizza in gruppi.

E) Student team learning: lavoro di gruppo per cui c’è sia responsabilità individuale che collettiva.
Viene premiato il gruppo, ma i membri ricevono riconoscimento basato su risultato medio.

F) Groups of Four: no obiettivi specifici, per rafforzare i risultati e le abilità sociali

G) CO-OP CO-OP: simile al Jigsaw, ma il gruppo discute per presentazione di gruppo e valutazione
riguarda il lavoro dello studente e del gruppo.

4) Role-playing = es. nella lettura de I Promessi Sposi. Discussione, confronto, inversione ruoli.

5) Circle time = per Caffè dei libri, per film-libri (Il giorno della civetta ad es.)

6) Didattica laboratoriale = qualsiasi progetto in cui gli studenti abbiano un ruolo attivo e in cui si
produca qualcosa, agli studenti vengono affidati i così detti compiti di realtà. Imparare facendo,
apprendimento attivo.

7) Peer education = per greco e latino.

8) Flipped classroom/Flip teaching = significa “classe capovolta”. Prima apprendimento


autonomo da parte dello studente con vari metodi e poi verifica del docente (lettura libro ad es. o
ricerca). A casa lo studente attinge l’informazione, a scuola c’è l’appropriazione. Può essere usata
una piattaforma di e-learning. Gli studenti divengono organizzatori e responsabili
dell’apprendimento MA penalizzati rapporti interpersonali.

9) Mastery learning = mastery learning si può ritenere una filosofia dell’apprendimento, secondo
la quale tutti, o quasi tutti gli allievi, possono raggiungere i traguardi formativi se si creano le
condizioni adatte.

10) CLIL = Content and Language Integrated Learning, apprendimento integrato di contenuti
disciplinari in lingua straniera veicolare.

11) Didattica per scoperta = efficace nelle prime fasi dell’apprendimento, si basa sull’attivismo
pedagogico di John Dewey (1859-1952) → al centro l’alunno, insegnante come guida. Contenuto
dell’apprendere non è dato, ma scoperto.

12) Aule disciplinari

13) Didattica integrata = didattica integrata propone percorsi che, esprimendo il cuore del proprio
indirizzo di studi, integrano area umanistica e area scientifica promuovendo competenze trasversali
di cittadinanza. Es.: UDA sull’etimologia o sul viaggio.

14) Didattica metacognitiva: “imparare a imparare”, una delle otto competenze chiave UE.
Strategie didattiche metacognitive sono: selezione, organizzazione (imp. Mappa concettuale),
elaborazione e ripetizione.
N.B.: idea che la memorizzazione si fa al momento della spiegazione.

15) Didattica per progetti: introdotto da Willian Heard Kilpatrich sulla base dell’attivismo di
Dewey. Studente chiamato alla realizzazione di un prodotto prevedibile, verificabile, spendibile,
con caratteristiche di spendibilità definibili a priori. Percorso che si propone il raggiungimento di
uno o più obiettivi che porteranno alla realizzazione di un prodotto.

FASI STESURA:

A. Preliminare: individuazione problema. Protagonisti devono essere alunni.


B. Fase della negoziazione/divergenza: fase in cui se pensa il progetto.
C. Fase della convergenza/motivazione dell’intervento: descrizione ordinata situazione iniziale.
D. Individuazione obiettivi e risultati attesi: fissare evidenze osservabili.
E. Contenuti e attività.
F. Metodologie e strategie didattiche.
G. Criteri e strumenti di verifica e valutazione.
H. Materiali didattici e risorse.
I. Monitoraggio e valutazione.
J. Soluzione organizzative: che tipo di gruppi?
K. Prodotto finale e modalità di info e pubblicizzazione.
L. Piano finanziario
M. Risorse umane.

16) Didattica per concetti: è di matrice costruttivo-cognitivista e pone importanza al concetto


come insieme ordinato di info. Si basa sulla memorizzazione semantica e predilige l’apprendimento
teorico al pratico. Consente sviluppo cognitivo è la ricostruzione delle discipline e degli argomenti
mediante le loro relazioni e gerarchie.

N.B.: grande importanza hanno le mappe concettuali di Novak (a ciclo, ad albero a rete…), hanno
andamento gerarchico, sia fornite che autoprodotte, e quelle mentali di Buzan (in genere associano
elementi visivi e hanno andamento radiale).

Come realizzare unità didattica con didattica per concetti?

A) intervista allievi.
B) Def. Matrice cognitiva = mappa conoscenze allievi.
C) Stabilire una rete concettuale = progetto unità.
D) Blocchi = tappe di avvicinamento con cui si organizza la rete.
E) Verifica di apprendimento.

17) Didattica per problemi/problem solving: stt per matematica. Può essere schematizzato in vari
modi:

A) comprensione, previsione, pianificazione, monitoraggio, valutazione,

B) FARE: focalizzare, analizzare, risolvere, eseguire.

B) cinque W e due H (How, How Much).


18) Tutoring o mentoring: intervento che sostiene o aiuta un individuo in difficoltà di
apprendimento. Da Tutor/mentor/senior a junior o mentee, soggetto con più esperienza a uno con
meno. Si può pensare come relazione uno a uno o come relazione reciproca.

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