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È in assoluto il più grande phylum dei viventi con oltre 1.000.000 di specie comprende
oltre la metà delle specie conosciute e ¾ degli animali descritti sino ad oggi.
I soli Insetti sono stimati da 10 a 30 milioni di specie. Hanno colonizzato tutti gli habitat
possibili compresa l’aria.
Dai più piccoli acari lunghi frazioni di millimetro ai più grandi Decapodi lunghi fino a
60 cm e con un’apertura di zampe anche fino a 4 metri (Macrocheira kaempferi).
Cuticola esterna
Cefalizzazione e sincerebro
Incapacità rigenerativa
Sotto una sottile epicuticola (1-2 micron) si trova la procuticola (eso- ed endocuticola)
che è lo strato più spesso (anche oltre 100 micron)
2. Strato ceroso
4. Strato denso
I componenti dello strato ceroso dalla superficie del corpo raggiungono gli strati esterni
della cuticola attraverso i pori-canali. Le cellule epidermiche specializzate dette
tricogene producono peli (setole, macrotrichi) o squame che derivano da essi. Queste
strutture hanno natura sensoriale grazie alle terminazioni nervose ad essi collegate
(sensilli). La cuticola non può essere ampliata dopo essere secreta e quindi per
l’accrescimento sono necessarie delle mute regolari.
La respirazione delle forme acquatiche avviene tramite scambi con la parete corporea
o parti di essa a cuticola sottile. Le specie terrestri hanno sviluppato diverse strutture:
Artropodi - Sistematica
Onicofori
(Tardigradi)
Euartropodi
Chelicerati
Miriapodi
Crostacei
Insetti
ARTROPODI: ONICOFORI
La muscolatura non è segmentale e comprende uno strato circolare esterno, uno di fibre
diagonali ed uno longitudinale. Dentro le zampe giungono sia i muscoli trasversali che
longitudinali.
Il sistema nervoso comprende un cervello di grandi dimensioni , pari collocato sopra il
faringe e dai cordoni nervosi ventrali nel tronco, tra loro connessi in ogni metamero da
9-10 sottili commessure trasversali. Non sono riconoscibili gangli oltre a quello
soprafaringeo. Questo è costituito da un protocerebro anteriore che innerva le antenne
e gli occhi, un voluminoso deutocerebro mediano ed un tritocercebro di minori
dimensioni. Gli occhi, posti dorsalmente, alla base delle antenne, sono vescicolari e
dotati di lente.
Tutti gli Onicofori sono predatori. Bloccano altri artropodi con il muco appiccicoso
prodotto dalle ghiandole mucose che può essere lanciato fino a 50 cm di distanza dalle
papille orali. La preda viene quindi avvicinata e le labbra dell’atrio boccale poste a
contatto con la cute di questa in modo da poterla forare con le mandibole. Quindi nella
ferita vengono riversati gli enzimi prodotti dalle ghiandole salivari per una digestione
extraintestinale. Il liquido ottenuto viene poi aspirato nel canale intestinale e
immagazzinato nell’intestino medio che qui svolge funzione di secrezione,
riassorbimento, immagazzinamento ed escrezione.
Il cuore è un vaso muscoloso dorsale, che possiede un paio di ostii a fessura in ogni
metamero. La respirazione è tracheale ma differentemente da quanto osservabile nei
Miriapodi o negli Insetti le aperture tracheali sono irregolarmente distribuite sul corpo
(da 19 a 75 per segmento). Come negli Anellidi anche qui si trovano una coppia di
nefridi per segmento. Essi sono dotati di un sacculo dove i podociti filtrano il sangue.
Le caratteristiche ghiandole mucose (o di difesa) sono molto lunghe e ramificate e si
sviluppano ai lati dell’intestino lungo la regione centrale del tronco. La partenogenesi
è stata accertata per una sola specie, normalmente i sessi sono separati. Vi sono specie
ovipare dotate di ovopositore e specie vivipare nelle quali la parte terminale degli
ovidotti svolgono la funzione di uteri.
La partenogenesi è stata accertata per una sola specie, normalmente i sessi sono
separati. Vi sono specie ovipare dotate di ovopositore e specie vivipare nelle quali la
parte terminale degli ovidotti svolgono la funzione di uteri. È stata osservata la
produzione di spermatofore incollate dai maschi sul corpo delle femmine. Nelle specie
vivipare la nutrizione degli stadi di sviluppo intrauterini può essere data da differenti
strutture. Le femmine ovipare invece depongono uova dal guscio rigido nel substrato
che possono attendere anche sette mesi la schiusa. I giovani che ne nascono hanno già
lo stesso numero di segmenti degli adulti (epimorfosi).
Onicofori: Peripatidi
Da 19 a 43 paia di zampe con variazioni nel numero anche nella medesima specie.
Orifizio genitale tra le zampe del penultimo paio. Colorazione generalmente marrone
o rossastra. Tutte le specie sono vivipare, le specie neotropicali nutrono gli embrioni
mediante una placenta.
Onicofori: Peripatopsidi
Da 13 a 29 paia di zampe con variazioni nel numero anche nella medesima specie salvo
che nelle specie fino a 17 paia che sono costanti. Orifizio genitale tra le zampe
dell’ultimo paio o dietro ad esse. Colorazione varia dal verde al giallo al rosso o blu.
Tutte le specie sono ovipare, ovovivipare o vivipare.
ARTROPODI: TARDIGRADI
Si conoscono sinora circa 700 specie di questi piccoli (< 1 mm) Metazoi acquatici o
semiacquatici a sviluppo diretto. Popolano gli ambienti più disparati sia con acqua
perenne che temporanea. Le specie marine popolano (anche in numero elevato di
individui) i sedimenti dal mesopsammon delle spiagge agli abissi oceanici, ma vi sono
specie che vivono su alghe o su altri invertebrati, persino da parassiti. Anche le specie
dulciacquicole vivono sulle sponde di laghi, sulla vegetazione marcescente e nel
muschio. Le specie «terrestri» vivono ne cuscinetti di muschio nei licheni e nella
lettiera di latifoglie e sono attivi solo in presenza di acqua. Sono solitamente trasparenti
ma possono essere gialli, marroni, rosso mattone o verdi.
Il canale intestinale inizia con un’apertura orale terminale o sub-terminale alla quale
segue un tubo boccale dove sbocca da ciascun lato una voluminosa ghiandola che
produce uno stiletto calcareo a volte cavo. I due stiletti servono a forare la cute delle
prede o i materiali vegetali. Probabilmente le ghiandole secernono enzimi digestivi. Gli
stiletti vengono mossi da appositi muscoli. Il faringe muscoloso funziona da pompa
aspirante e presenta un rivestimento cuticolare rafforzato da creste o ispessimenti detti
placoidi. Segue un sottile esofago che conduce all’intestino medio e quindi al
terminale. Nei Meso- ed Eutardigradi in corrispondenza all’inserzione con l’intestino
terminale sboccano due ghiandole laterali ed una dorsale. L’epitelio dell’intestino
terminale ispessito produce papille rettali. Negli Eterotardigradi l’ano è aperto solo in
occasione della muta.
I sessi sono solitamente separati anche se sono noti casi di ermafroditismo simultaneo.
Solitamente la fecondazione è precedente alla deposizione dell’uovo. Le uova libere
presentano processi corionici specifici.
Eterotardigradi
Specie di aspetto diverso con un vario numero di appendici cefaliche (massimo 11),
unghie separate fin dalla base, tubi malpighiani assenti e gonoporo che si apre davanti
all’ano.
Mesotardigradi
Specie provviste di cirri e papille laterali cefaliche intorno all’apertura orale, unghie
separate fin dalla base, tubi malpighiani presenti.
Specie prive di appendici cefaliche, due unghie duplici per zampa, tubi malpighiani
presenti e cloaca.