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CROSTACEI
Dalla schiusa all’adulto alcune specie subiscono un incremento in peso pari a 100000
volte
Alcune specie sono talmente specializzate alla vita parassitaria da non essere più
riconoscibili, allo stadio di adulto, come crostacei e talvolta come Artropodi.
Nel caso di fusione di alcuni segmenti del torace con il cephalon si forma il cefalotorace
con i restanti segmenti del torace che formano il pereon.
Nei Malacostraci l’ultimo pleomero o tutti i pleomeri possono fondersi con il telson
dando un pleotelson.
Il carapace prende origine da una duplicatura del margine posteriore del capo che dal
segmento delle seconde mascelle si incurva sopra il torace per un tratto di diversa
lunghezza coprendo alcuni o tutti i pereomeri, a volte l’intero corpo con un guscio
formato da due valve.
La fusione del carapace con uno, più o persino tutti i pereomeri darà un cefalotorace
molto grande.
Il telson è l’ultimo segmento e nei gruppi con segmenti addominali privi di appendici
porta un paio di appendici, formate da uno a quattro pezzi, che costituiscono la
cosiddetta furca.
• Nei Malacostraci sono detti pleopodi e sono utili al nuoto salvo che negli Isopodi
dove oltre alla deambulazione sono utili alla respirazione ed osmoregolazione.
• I pleopodi nei maschi possono essere utilizzati come gonopodi e a volte due
successivi essere fusi costituire un’unica unità funzionale detta petasma.
• L’ultimo paio di pleopodi sono strutturalmente differenti dagli altri e sono detti
uropodi.
• Le variazioni nella struttura sono estreme, persino nello stesso individuo una
coppia di appendici può differire da tutte le altre.
• I gangli dei segmenti che portano i pezzi boccali, talvolta anche quelli dei
massilipedi, possono fondersi in un ganglio sottofaringeo che talvolta può
accogliere tutti i gangli dei segmenti postorali in un grande ganglio addominale
unitario (es. Brachiuri e Branchiuri).
• Lo sviluppo laterale del carapace a protezione delle branchie forma una camera
branchiale (Decapodi).
• In origine esso è un tubo muscolare contrattile che possiede un paio di ostii per
ogni segmento, anche se normalmente la porzione muscolare è limitata alla parte
presso gli organi respiratori
Aspetti dimorfici molto comuni sono nelle appendici modificate dei maschi per
l’accoppiamento o per il trasferimento dei gameti.
Gli spermatozoi hanno aspetto estremamente vario e molto spesso sono privi di flagello
ed immobili.
Le uova fecondate vengono deposte o trasportate sul corpo incollate a apposite zampe
o in camere incubatrici fino alla schiusa.
Nonostante lo sviluppo post embrionale sia di norma continuo, nel caso in cui le larve
vivano in un ambiente molto differente rispetto agli adulti (planctonico - bentonico) si
ha una vera metamorfosi.
Dall’uovo schiude un nauplius dotato di tre sole appendici, prime e seconde antenne e
mandibole, di solito ricoperto da uno scudo circolare protettivo.
Il primo accenno di metamorfosi lo si trova nei Copepodi dove dopo sei stadi naupliari
si passa ad uno stadio di copepodite molto simile all’adulto che in cinque mute darà
l’adulto.
La tipica larva libera dei Decapodi è detta zoea e presenta uno sviluppo particolare dato
che alcune strutture preesistenti svilupperanno dopo ed altre successive.
Vi sono molti gruppi dotati di cure parentali, nei quali dall’uovo schiude un animale
del tutto simile all’adulto e necessita solo di accrescersi e sviluppare l’apparato
genitale.
La muta è controllata ecdisteroidi prodotti dell’organo Y che si trova nelle seconde
mascelle.
I più recenti studi filogenetici su base molecolare avvalorano sempre più l’ipotesi che
i Crostacei siano un gruppo parafiletico visto la strettissima relazione con gli Insetti
con i quali verosimilmente costituirebbero un monophylum (Tetraconati o
Pancrostacei). I due caratteri che potrebbero far considerare il raggruppamento
omogeneo sono la struttura costante dell’occhio naupliare e la presenza di due paia di
nefridi (seconde antenne e seconde mascelle).
Cefalocaridi
Branchiopodi
Massillopodi
Malacostraci
Remipedi
Crostacei Cefalocaridi
Solo 10 specie note, tutte di piccole dimensioni (3 mm) prevalentemente marine viventi
tra fango e acqua aperta nel fouling.
Corpo molto allungato con segmentazione omonoma. Corpo suddiviso in capo, torace
(9 seg.) e addome (10 seg.).
Prime antenne uniramose e seconde biramose. Mandibole negli adulti prive di palpi. I
segmenti toraci sono a lati ripiegati in senso ventrolaterale (pleurotergiti).
I toracopodi servono per la deambulazione e la presa del cibo. Nuotano con il lato
ventrale rivolto verso l’alto.
Tutte le specie sono ermafrodite simultanee. Ovari pari nel capo con ovidotti lunghi
quanto l’intero animale. Vengono al massimo prodotte due grandi uova ricche di tuorlo
dal quale schiudono metanaupli, che dopo 12-18 mute daranno gli adulti.
Crostacei Branchiopodi
Cefalocaridi
Anostraci
Notostraci
Levicaudati
Spinicaudati
Ciclesteridi
Cladoceri
Massillopodi
Malacostraci
Remipedi
Gruppo di Crostacei dominanti nelle acque dolci evolutosi da antenati marini già nel
Cambriano.
Torace con 13 (a volte 19 o 21) segmenti, addome con 6, un telson e la furca con rami
appiattiti. Antenne I e II non articolate, queste ultime sessualmente dimorfiche
mostrando forma di chela nei ♂♂. Solitamente dotati di 11 paia di zampe (a volte 17 o
19).
Tritocerebro lontano dal ganglio soprafaringeo. Gangli disposti come scala a pioli.
Occhi laterali peduncolati e occhio naupliare dato da tre coppe. Ghiandole mascellari
negli adulti.
Il cuore si sviluppa dalle seconde mascelle fino all’ultimo segmento e porta almeno 18
paia di ostii.
Ovari pari.
Altro piccolo gruppo (11 specie) di abitanti di acque (dolci o raramente salmastre)
temporanee (nell’artico anche in laghi).
Abitano nel fondale infossati nel fango alla ricerca di cibo (detritivori, onnivori).
Poiché i primi 11 segmenti portano due appendici ciascuno, mentre i seguenti fino a 6
(segmenti polipodiali), il tronco porta 35-71 paia di appendici che, dopo il XII paio
assumono forma fillopodiale, le appendici mancano solo negli ultimi 4-14 segmenti del
tronco.
Gli occhi composti, strettamente addossati tra loro si trovano in posizione mediana,
l’occhio naupliare è costituito da 4 coppe.
Le larve che schiudono dalle uova durevoli resistenti all’essiccamento sono nauplius
che vanno incontro anche a 40 mute prima di dare gli adulti.
Ancora un gruppo con poche specie note (40 circa) di abitanti di acque temporanee.
Abitano nel fondale infossati nel fango alla ricerca di cibo (detritivori, onnivori).
Le due valve del carapace sono dotate di cerniera dorsale e di un muscolo adduttore.
Seconde antenne voluminose e biramose. La spinta per il nuoto è data anche dai
fillopodi del tronco (12 paia nelle ♀♀, 10 nei ♂ ♂).
Gli occhi composti sono molto vicini.
Grande occhio naupliare formato da 4 coppe. Sessi separati, uova durevoli, trattenute
dalla ♀ presso gli esopoditi del 9° e 10° paio di zampe, e rilasciate nell’ambiente alla
muta.
Pur trattandosi di un gruppo più numeroso dei precedenti (180 circa) ne condivide
l’ambiente di vita: le acque dolci temporanee.
Abitano nel fondale infossati nel fango alla ricerca di cibo (detritivori, onnivori).
Come nei Leptostraci il corpo è coperto da un carapace con due valve dal quale possono
fuoriuscire solo le II antenne e parte del telson.
Le strie di accrescimento sulle valve indicano che il carapace non viene abbandonato
alla muta (non è dunque liscio come nei Leptostraci).
Il corpo è corto anche se costituito da numerosi segmenti (< 32) ai quali segue il telson
dotato di due uncini robusti.
Vengono prodotte molte uova (< 2000) che portate dalla ♀ sui filamenti dorsali
(ovigeri) delle zampe 9°-11°, vengono rilasciate in occasione della muta.
Crostacei Branchiopodi, Ciclesteridi
Le uova estive sono non fecondate e uova fecondate in diapausa che danno femmine
partenogenetiche e vengono protette da un efippio costituito dal carapace ispessito
delle femmine che muoiono dopo l’ovideposizione.
Sono caratterizzati dal numero di toracopodi ridotto a sei, il carapace limitato al tronco
che lascia libero il capo, la camera incubatrice dorsale.
Distinguiamo 4 gruppi:
Ctenopodi
Onicopodi
Aplopodi
Crostacei Branchiopodi, Cladoceri, Ctenopodi
Corpo costituito da pochi segmenti indistinti terminate con un telson dotato di una furca
bifida.
Capo privo di scudo cefalico e carapace composto da due valve prive di cerniera. 1°
antenne piccole e tubolari nella ♀ 2° grandi e biramose utilizzate nel nuoto.
Maschi più piccoli delle femmine con 1° antenne e 1° paio di zampe modificato per
l’accoppiamento.
Si tratta dei crostacei più comuni nelle acque dolci (come i Copepodi per le salate).
Vivono in ambienti acquatici vari dagli ambienti pelagici ai bentonici fino ai muschi
ed alla lettiera delle aree tropicali (una è parassita di Idrozoi del genere Hydra).
Si caratterizzano per un corpo corto con un capo, un torace con 5-6 paia di zampe, un
addome privo di appendici ed un telson dotato di due unghie terminali ed incurvato in
avanti.
Ad eccezione del capo, dotato di norma di scudo cefalico, il corpo è avvolto in un
carapace costituito da due valve prive di cerniera.
Nelle forme planctoniche sono le sole appendici per il nuoto, mentre nelle bentoniche
vengono usate per strisciare arrampicarsi e scavare.
Le cinque o sei paia di zampe ha forma differente per funzioni differenti (strisciare,
raccogliere mediante filtraggio o raschiamento e trasferire il cibo, chiudere il solco
alimentare ventrale).
L’occhio composto è impari (dato dalla fusione dei due), ampio e non peduncolato.
Apparato digerente di forma varia, nefridi mascellari presenti, breve cuore cilindrico
con una coppia di ostii, mancano i vasi.
Maschi più piccoli delle femmine con prime antenne e primo paio di zampe modificato
per l’accoppiamento.
Dalle uova durevoli ottenute in questo modo schiudono piccoli del tutto simili agli
adulti.
Le uova durevoli sono protette dall’intero carapace perduto con la muta oppure alla
sola parte della camera incubatrice.
Crostacei Massillopodi
Branchiopodi
Massillopodi
Mistacocaridi
Copepodi
Branchiuri
Pentastomidi
Ostracodi
Tantulocaridi
Facetotecti
Ascotoracidi
Cirripedi
Malacostraci
Remipedi
Crostacei Massillopodi: Mistacocaridi
Specie molto piccole (0,5 – 1 mm) viventi nel sistema interstiziale delle sabbie delle
spiaggie marine ma anche in terreni sabbiosi sublitorali. Sono note 13 specie. Il capo è
lungo circa un terzo della lunghezza complessiva dell’animale ed è suddiviso in due
porzioni da un solco trasversale. La parte distale porta le 1° antenne e 4 ocelli distinti,
mentre la prossimale tutte le altre appendici cefaliche. Il 1° segmento toracico non è
fuso con il capo e porta i massillipedi, i restanti 6 segmenti toracici portano zampe
rudimentali non articolate. L’addome è formato da tre segmenti più il telson a forma di
pinza. Fecondazione esterna. Sono necessari 11 stadi fino all’adulto.
Sicuramente uno dei principali gruppi di Crostacei per numero di specie. Non esistono
ambienti acquatici non occupati dai Copepodi, dalle profondità oceaniche ai laghi
alpini con acque di fusione dei ghiacciai.
Pur essendo maggiori le specie marine molte sono le specie d’acqua dolce.
Vista la produzione annuale del fitoplancton pari a circa 5 volte quella della
vegetazione terrestre, il numero di Copepodi ad esso associati si stima sia enorme,
probabilmente persino maggiore di quello degli insetti sulle terre emerse.
Quasi tutti i pesci usati dall’uomo si nutre, almeno allo stato larvale, di Copepodi.
Le loro feci trasferiscono enormi quantità di sostanza organica dalla colonna d’acqua
ai fondali marini.
Quasi la metà delle specie conosciute vive insieme ad altri animali spesso come
parassiti.
Le specie a vita libera sono di solito piccole (0,5-5 mm) anche se alcune specie possono
raggiungere mole maggiore fino ai 28 mm.
Tra le specie parassite possono essere molto lunghe 65 mm in Kroyeria caseyi ma
persino 300 mm (e 350 mm di ovisacco) in Pennella balaenopterae.
Il corpo delle specie a vita libera è formato da un cefalotorace dato dal capo più il
pereon fuso ad esso con massilipedi uniramosi e 10 segmenti liberi.
Solitamente i pereomeri 2-6 portano una coppia di zampe natatorie ciascuno (con
l’ultima ridotta o assente).
Salvo l’ultimo, il telson che porta i rami furcali. Alcuni segmenti possono fondersi tra
loro.
Nelle specie meno evolute è presente un cuore con tre ostii sopra le visceri con un’aorta
che sviluppa sopra il capo.
Il corpo delle specie a vita libera è formato da un cefalotorace dato dal capo più il
pereon fuso ad esso con massilipedi uniramosi e 10 segmenti liberi. I segmenti liberi
possono divenire 9 se un secondo pereon si fonde al cefalotorace.
Solitamente i pereomeri 2-6 portano una coppia di zampe natatorie ciascuno (con
l’ultima ridotta o assente).
Sul settimo segmento si apre l’orifizio genitale (a volte più di uno).
I sessi sono separati e le gonadi sono dorsali pari o impari. Il trasferimento dei gameti
avviene mediante spermatofore dopo un corteggiamento.
Il maschio resta agganciato alla femmina anche dopo aver incollato la spermatofora
fino al suo completo svuotamento (postcopula).
Le uova vengono trasportate dalle femmine in uno o due ovisacchi che nelle specie
parassite possono essere molto lunghi.
Dalle uova schiudono larve nauplius che dopo sei mute danno i copepoditi che possono
impiegare altre sei mute per dare l’adulto.
Nelle specie parassite, oltre alla forma del corpo, può subire notevoli modifiche anche
il ciclo e talvolta può esserci un particolare copepodite la larva chalimus dotata di
filamento apicale per aderire all’ospite.
Solo 125 specie note, con una lunghezza massima di 2 cm. Tutte parassite ectofaghe di
pesci sia marini che d’acqua dolce (a volte anche di anfibi).
I quattro segmenti toracici recano zampe natatorie che con il loro continuo movimento
garantiscono il ricambio d’acqua necessario alla respirazione attraverso i campi
respiratori che si trovano nella faccia ventrale del corpo.
L’intestino sviluppa diverticoli ramificati per l’accumulo di cibo. Sono presenti nefridi
mascellari. Nel quarto pereomero si trova il cuore dotato di un ostio. La respirazione è
cuticolare in 4 campi ventrali dove il carapace è più sottile.
L’ovario impari dà origine ad ovidotti pari che sboccano dietro l’ultimo paio di zampe.
Il trasferimento dei gameti è diretto o mediante spermatofore. Le uova vengono deposte
in ovature incollate alla vegetazione o a sassi. Dalle uova schiudono naupli modificati
o giovani di aspetto simile adulto.
Tutte le specie viventi su mammiferi, sono parassite dei polmoni o dei dotti nasali di
carnivori (unica eccezione la renna).
Il 90% vive sui rettili, il resto su mammiferi ed uccelli. Gli stadi giovanili sviluppano
su un’ampia gamma di vertebrati ed invertebrati. Il corpo ha solitamente dimensioni di
2-6 cm. Il nome deriva dal fatto che accanto alla bocca, alcune forme derivate
presentano quattro tasche cutanee contenenti uncini estroflettibili che potrebbero essere
omologhe delle mandibole e 1° mascelle.
Gruppo estremamente numeroso (62000 specie tra attuali e fossili) di piccoli Crostacei
somiglianti a piccoli (0,1 – 23 mm) Bivalvi. Presentano un corpo corto non segmentato
diviso in 10 segmenti con un numero di appendici massimo di sette paia (5 nel capo e
2, se presenti, successive). Solitamente bentonici, poche specie adattate alla vita
planctonica. Prevalentemente marini o d’acqua dolce, alcune specie si sono adattate
alla vita semiterrestre nella lettiera o nei muschi. Vi sono persino specie parassite o
commensali di altri Crostacei.
Solitamente i sessi sono separati. Alcune specie d’acqua dolce sono partenogenetiche.
E di alcune specie sono note solo femmine. Le uova sviluppano nella cavità dorsale del
carapace, vengono incollate alla vegetazione o vengono deposte in acqua. I naupli che
schiudono sono atipici, con un ampio scudo cefalico e tre paia di zampe uniramose.
Dovrà subire da tre a otto mute per dare l’adulto dopo di che non muterà più.
Crostacei Massillopodi, Tantulocaridi
I maschi non si nutrono e presentano il corpo diviso in prosoma (costituito dal capo
con i primi due segmenti toracici (cefalosoma) e 4 segmenti toracici) e urosoma (con
il 7° segmento toracico (genitale) ed il telson); tra essi possono essere inseriti segmenti
addominali liberi. La fecondazione è diretta e la larva che schiude è di tipo tantulus che
nuota in cerca dell’ospite, aderisce ad esso mediante il disco cefalico al cui centro può
essere estroflesso uno stiletto cefalico per pungere. Per dare i maschi la larva va
incontro a metamorfosi all’interno di un sacco che sporge dietro al 5°-6° tergite
toracico.
I nauplius lunghi da 250 a 620 micron presentano un grande scudo cefalico appiattito
dalla cuticola reticolata, occhio naupliare di tre ocelli e sono prive di ano.
Le larve cypris misurano 350 – 590 micron presentano solo le prime antenne di 4
articoli come appendici cefaliche e 6 paia di toracopodi per il nuoto. Presente un occhio
naupliare ed un occhi composto mobile.
Crostacei Massillopodi, Cirripedi Ascotoracidi
Circa 70 le specie note per questo gruppo di ecto- ed endo- parassiti di Echinodermi ed
Antozoi. La segmentazione corporea pronunciata negli ecto- viene perduta negli
endoparassiti.
Mentre nelle femmine le due valve del carapace (mantello) coprono l’intero corpo, nei
maschi copre solo il torace e la porzione anteriore dell’addome.
Le robuste 1° antenne sviluppano una robusta chela per la presa sull’ospite, mentre le
2° antenne mancano negli adulti.
I maschi possono essere da poco a fortemente modificati (dimorfici), fino a maschi che
vivono da parassiti nel carapace delle femmine. Larve nauplius o cypris.
Sono gli unici artropodi sessili allo stadio adulto. Si conoscono circa 1300 specie tra
attuali e fossili. Comprendono filtratori a vita libera oppure parassiti altamente
specializzati. Chiaramente la struttura corporea risente molto dello stile di vita. I naupli
sono caratterizzati da tipiche corna latero-frontali mentre nelle larve cypris una
ghiandola del cemento sbocca sulle 1° antenne, un occhio naupliare e due occhi
composti laterali oltre a sei paia di zampe per il nuoto, non si nutrono. Vivono in
ambienti marini e di acque salmastre.
I maschi sono nani, privi di intestino ed appendici boccali, presentano 1° antenne ben
sviluppate per agganciarsi alla femmina o alla parete della cavità. Il trasferimento dei
gameti può essere diretto. I naupli afagi permangono nella cavità del mantello e
iniziano a nuotare liberi solo allo stadio di cypris. Metamorfoseranno in adulti in una
pupa sul fondo marino.
Crostacei Massillopodi, Cirripedi Toracici
Sottogruppo con il maggior numero di specie (circa 1100) tra i Cirripedi. Presentano
due forme distinte, la peduncolata detta lepade (Lepadomorfi) e la sessile detta balano
(Balanomorfi e Verrucomorfi). Le 1° antenne delle larve consentono l’adesione al
substrato e la porzione cefalica anteriore diviene l’area di adesione, che se allungata a
peduncolo darà una forma lepade e se appiattita la forma a balano. Il resto del corpo
inclinato pende tra le due valve del carapace (mantello).
Il calcare incorporato nel mantello dà origine a 5 piastre (una carena impari e due terga
e scuti pari). Ad essi possono aggiungersi due rostri e diverse lamine laterali pari
derivate da piastre del peduncolo. Nei balani scuto e tergo di ogni lato si fondono a
dare le valve. La restante porzione del corpo è data dalla parte posteriore del capo e dal
torace, mentre l’addome è rudimentale e dare piccole appendici. Le sei paia di zampe
toraciche sono detti cirri per i numerosi piccoli articoli dotati di setole utilizzati per la
cattura del cibo.
Sono note 230 specie endoparassite di Crostacei (anche Toracici), salvo rari casi sono
tutte specie marine. Il corpo nelle femmine è suddiviso in due porzioni collegate da un
peduncolo, una interna costituita da tubi ramificati che avvolgono gli organi interni
dell’ospite ed un’escrescenza esterna bulbifome che compare ventralmente al pleon
dell’ospite. La parte interna corrisponde alla porzione adibita all’assimilazione del
cibo, quella esterna funziona da camera incubatrice. Dall’uovo può schiudere una larva
nauplius da Cirripede oppure direttamente una cypris (su questo è basata l’attribuzione
ai Cirripedi).
Crostacei Malacostraci
Malacostraci
Leptostraci (Fillocaridi)
Stomatopodi (Oplocaridi)
Anfionidacei
Decapodi
Sincaridi
Batinellacei
Anaspidacei
Eufasiacei
Termosbenacei (Pancaridi)
Peracaridi
Remipedi
Generalità
Le specie appartenenti a questo gruppo sono le più evolute nell’ambito dei Crostacei,
mostrando elevata complessità sensoriale e comportamentale.
Sono attualmente note 30 specie viventi in mare, a profondità molto varia, di questi
filtratori di sedimenti fangosi. Solo poche specie sono pelagiche ed alcune vivono nei
pressi di sorgenti idrotermali sottomarine. Sono tra i più primitivi Malacostraci
possedendo ancora 7 pleomeri dopo gli 8 pereomeri. Il grande carapace sporge oltre il
pereon e parte del pleon e presenta due valve prive di cerniera. Al cervello segue una
catena di 17 nodi gangliari con i gangli di ogni segmento fusi tra loro. Gli occhi sono
peduncolati e nefridi antennali e mascellari. Le uova vengono deposte nella camera
incubatrice costituita dalle setole degli endopoditi dei pereopodi e lo sviluppo è diretto.
Crostacei Eumalacostraci
Crostacei esclusivamente marini viventi in fessure della roccia o in tane nel substrato.
Sono note circa 350 specie, per lo più diffuse in acque calde poco profonde, tutte
predatrici solitamente all’agguato che cattura le prede grazie alle robuste zampe
raptatorie. Le dimensioni vanno da 1,5 a 34 cm di lunghezza.
Il carapace, dotato di un rostro mobile, che parte dal capo copre solo la parte anteriore
del pereon.
Il telson con gli uropodi forma un largo ventaglio caudale che contribuisce con le
zampe raptatorie alla chiusura dell’ingresso della tana.
I pleopodi protetti dall’ampio ventaglio caudale garantiscono gli scambi respiratori con
le branchie presenti su essi.
L’occhio naupliare è formato da tre ocelli, mentre i due occhi composti sono su
peduncoli e suddivisi da un’insenatura in una porzione superiore ed una inferiore con
gli ommatidi disposti obliquamente verso il basso o verso l’alto.
La visione di questi animali è unica, possiedono infatti fino a 16 fotorecettori contro i
3 dell’occhio umano. Manca l’esofago e la bocca si apre nel proventricolo che occupa
il capo interamente e dentro cui il cibo è manipolato dalle mandibole.
Dall’uovo schiude una larva pseudozoea (con zampe raptatorie) o antizoea (priva di
zampe raptatorie).
Si tratta con ben 18000 specie di uno tra i gruppi più numerosi tra i Crostacei,
comprendente le specie più note e di maggiori dimensioni. Le dimensioni vanno da 1
mm di gamberetti Palemonidi ai 60 cm dell’aragosta Jasus hueheli. La specie con la
maggiore apertura di zampe tra tutti gli Artropodi (3-4 m) è Macrocheira kaempferi.
Sono diffusi in tutti i mari con maggior rarefazione nelle acque fredde. Poche le specie
strettamente pelagiche.
Molte le linee evolutive d’acqua dolce e anche terrestri che devono comunque tornare
in mare per la riproduzione. Nonostante la suddivisione in cefalotorace composto da 8
segmenti per lo sviluppo del carapace che copre l’intero pereon e pleon sia costante in
tutte le specie si osserva un’ampia varietà di forme corporee.
Il carapace si estende sino alla base delle zampe e lascia ai lati una cavità al cui interno
sporgono le branchie. Lo scafognatide, grande esopodite delle seconde mascelle spinge
l’acqua a passare attraverso queste cavità branchiali. I tre pereopodi anteriori, biramosi,
sono trasformati in massilipedi e coadiuvano i pezzi boccali nella presa del cibo. Le
successive 5 coppie di pereopodi mostrano gli esopoditi ridotti. Tutti i pereopodi
recano branchie salvo che nei massillipedi nei quali possono essere rudimentali o
mancare. I pleopodi sono tutti biramosi ma di pochi articoli. Solitamente nei maschi
parti delle due paia anteriori formano il petasma per il trasferimento dei gameti. La
forma del corpo varia da quella a gamberetto (caridoide) e quella a granchio
(cancroide).
Solitamente solo i pleopodi sinistri sono attivi e ben sviluppati e danno corrente
d’acqua dove il rivestimento del pleon è più sottile, mentre i destri sono ridotti. Il
ventaglio caudale diviene un dispositivo di attacco asimmetrico con gli uropodi di
sinistra più grandi di quelli di destra.
Nel lungo tubo intestinale le parti dominanti sono di natura ectodermica (stomodeo e
proctodeo), mentre è molto ridotto l’intestino medio centrale.
Dendrobranchiati (Peneidi)
Reptanti
Achelati (Palinuridi)
Omaridi
Astacidi
«anomali» (Litodidi, Paguridi)
Leptostraci (Fillocaridi)
Stomatopodi (Oplocaridi)
Anfionidacei
Decapodi
Sincaridi
Batinellacei
Anaspidacei
Eufasiacei
Termosbenacei (Pancaridi)
Peracaridi
Remipedi
Tutte le specie sono caratterizzate dalla mancanza di carapace e dal vivere in acque
dolci. Si tratta di un gruppo di Crostacei primitivi sopravvissuti solo in aree isolate.
Baticellacei (Batinellidi)
Sono note 230 specie piccole allungate viventi nel sistema interstiziale delle
ghiaie e sabbie delle sorgenti. Al cephalon seguono 8 pereomeri e 5 pleomeri liberi. Le
fasi di sviluppo comprendono un nauplius una parazoea e un batinellide.
Presentano un corpo allungato con un cefalotorace nel quale tutti i pereomeri sono
dorsalmente fusi con il carapace, ed un pleon lungo almeno il doppio del cefalotorace.
Lateralmente il carapace lascia liberi i punti di inserzione delle branchie sulle zampe.
Salvo le antenne, tutte le altre appendici del cefalotorace sono coinvolte nella presa del
cibo. Le ultime due paia di pereopodi possono regredire in misura varia. Gli occhi sono
peduncolati e grandi a volte divisi da una strozzatura in un occhio dorsale ed uno
laterale. Tutte le posseggono organi bioluminescenti di regola dieci. Il canale digerente
comprende un breve esofago che sbocca in uno stomaco masticatore (ventriglio). Sono
presenti nefridi antennali e brachie sugli epipodidi dei pereopodi.
Le uova libere in acqua o portate dalla femmina sui pereopodi posteriori, liberate
affondano rapidamente fino ai 1500 m, così i nauplii alla schiusa risaliranno la corrente
d’acqua. Questa prima fase è priva di apparato boccale e non si nutre fino allo stadio
successivo calyptopis al quale segue lo stadio furcilia ed una fase postlarvale detta
cyrtopia.
Malacostraci
Leptostraci (Fillocaridi)
Stomatopodi (Oplocaridi)
Anfionidacei
Decapodi
Sincaridi
Eufasiacei
Termosbenacei (Pancaridi)
Peracaridi
Misidacei
Anfipodi
Mictacei
Speleogrifacei
Cumacei
Tanaidacei
Isopodi
Remipedi
I gangli delle appendici boccali e dei maxillipedi sono fusi in un unico ganglio
sottofaringeo, così come i gangli dell’urosoma fusi in un complesso unitario nel primo
segmento dell’urosoma. Sono presenti occhi composti sessili. Il sistema digerente
comprende un ventriglio ed un intestino medio che invia uno o due lunghi diverticoli
in avanti ed indietro. Sono presenti nefridi antennali, il cuore è nel pereon. Sessi sempre
separati con femmine più piccole dei maschi.
Prime e seconde antenne sono corte, salvo nei maschi dove quest’ultime possono
eguagliare la lunghezza del corpo. Le appendici boccali sono da filtratori. Gli occhi
composti non peduncolati sono fusi sul piano mediano. Le uova schiudono nel
marsupio e le prime 3 mute avvengono protette. I giovani escono dal marsupio allo
stadio di manca (mancano dell’8° paio di pereopodi).
Il gruppo comprende 1500 specie dalle zone di marea fino agli abissi oceanici tutte
bentoniche. Anche se solitamente vivono in tubi o gallerie appositamente costruite, le
specie del genere Macrolabrum vivono come i paguri all’interno di conchiglie di
Gasteropodi vuote. Le dimensioni vanno da 2 a 5 mm anche se esiste una specie di 3
cm. Il corpo si presenta allungato e cilindrico, a volte un po’ appiattito. I primi due
pereomeri sono fusi con il capo e con il carapace. Seguono poi sei pereomeri e sei
pleomeri accorciati e liberi l’ultimo dei quali è fuso con il telson. Le prime antenne
sono dotate di uon o due flagelli.
Nella presa del cibo sono coinvolti con i pezzi boccali i massillipedi ed i chelipedi dei
segmenti toracici fusi con il capo. Le ghiandole sericigene per la seta utile a formare i
tubi sboccano sul dattilo dei pereopodi 1-3. Esistono specie dioiche ed ermafrodite sia
simultanee che proterogine. Il dimorfismo sessuale può essere molto marcato e possono
esistere fino a 4 diversi tipi di maschio in una stessa specie. Le uova schiudono nel
marsupio da dove i giovani fuoriescono allo stadio di manca II, segue lo stadio manca
III e poi un neutro 1 e neutro 2. Pur maturo il maschio che fuoriesce dallo stadio neutro
2 compie fino a 14 mute nel corso della vita.
Il primo pereomero è fuso con il capo mentre 7 sono quelli liberi e 5 i pleomeri sempre
molto più corti a seguito del passaggio del nuoto alla modalità ambulacrale di
spostamento con perdita del ventaglio caudale. Il telson è sempre fuso con l’ultimo
pleomero (pleotelson). Questa fusione può coinvolgere tutti i pleomeri in un pleon
rigido.
Le prime antenne sono solitamente più corte delle seconde, le parti boccali sono
modificate a seconda della dieta (vegetariani, predatori, fito e zoo saprofagi) ma vi
sono grandi modifiche per le specie parassite e quelle che forano il legno o la roccia. I
pereopodi normalmente utili alla deambulazione possono essere allargati per il nuoto
(solitamente associati ad un ventaglio caudale fatto da uropodi e pleotelson) o con
uncini per aderire all’ospite.
Gli occhi composti sono sessili. Statocisti possono essere presenti nel pleotelson.
L’apparato digerente non comprende porzioni di origine endodermica salvo le
ghiandole digestive. Batteri simbionti possono essere ospitati nei diverticoli del retto.
Gruppi di Isopodi
Aselloti
Oniscidi
Valviferi
Anturidi
Sferomatidi
Cimotoidi
Cefalocaridi
Branchiopodi
Massillopodi
Malacostraci
Remipedi
Di recente individuazione il gruppo comprende solo specie di grotte calcaree sommerse
e gallerie di lava con acqua salata e dolce. Sono finora note meno di 20 specie di
lunghezza compresa tra 9 e 45 mm. Il corpo è suddiviso in un capo (fuso con il primo
segmento toracico) un tronco formato da numerosi (16-38) segmenti dotati di zampe
natatorie ed il telson con due rami furcali. Vivendo in grotta sono sempre privi di occhi
e depigmentati, alcune specie possiedono veleni di grande efficacia. Il capo è breve e
protetto da uno scudo cefalico, prima delle prime antenne si trovano una coppia di
appendici.
Sono presenti ghiandole mascellari per l’escrezione. Un lungo vaso dorsale dalla sottile
parete si estende per tutto il corpo. Le branchie mancano mentre è presente emocianina
come pigmento respiratorio. Sono ermafroditi simultanei. Gli spermatozoi sono
trasferiti mediante spermatofore.