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b)
(*) Opera del prof, Enrico Antonelli, così come il cap, suo moto alterno si chiama corsa; il diametro del cilindro
7.19.2. si indica anche
(**) La distanza (misurata parallelamente all’asse
del ci comuni a tutte le macchine volumetriche si veda il par.
j4ro tra le ppsizioni estreme assunte dallo stantuffo nel 7.14.1.1. (N.d.A.)
7-244 MACCHINE
a) b)
Fig. 1—4. Esempio di cinematismo realizzato mediante
Fig. 1—2. Schema del cinematismo di comando dello eccentrico: A, eccentrico; B, cuscinetto a rotolamento;
stantuffo: a) manovella, biella e spinotto; b) manovella, C, stantuffo; D, cilindro (motore stellare Fairchild-Ca
biella, testa a croce e asta. minez [110]).
trapposti e motori con cilindri a U, fig. l_1).(*) per le quali sarebbe possibile rinunciare, almeno
Altre possibili soluzioni sono state tentate, ma teoricamente, all’albero motore e al relativo ac
non si sono affermate per svariate ragioni, per coppiamento cinematico con lo stantuffo in quan
cui allo stato attuale esse non presentano un to quest’ultimo accomuna le due funzioni di pa
interesse pratico. rete motrice e operatrice (per esempio l’autocom
Il moto e il lavoro dello stantuffo vengono tra pressore a stantuffi liberi e il generatore di gas a
smessi all’albero motore, generalmente attraverso stantuffi liberi, v. par. 7.22.2.2); in pratica però,
il cinematismo biella-manovella, con o senza l’in al fine di regolarizzarne il funzionamento e co
termediario di un’asta e di una testa a croce (fig. mandarne gli apparati ausiliari, esiste ancora il
1—2a, b). Farebbero eccezione quelle macchine meccanismo di accoppiamento dello stantuffo (o,
(*) Se i due stantuffi non sono in fase fra loro la cilin valori massimo e minimo del volume della camera varia
drata complessiva è minore della somma delle cilindrate bile continuano a chiamarsi punti morti (v. par. 7.14.1.1).
generate nella propria corsa da ogni singolo stantuffo. (N.d.A.)
ma le configurazioni della macchina corrìspondenti ai
MOTORI ALTERNATIVI A COMBUSTIONE INTERNA 7-245
gNì ) m)
Fig. 1—6. Schemi di motori pluricilindrici ad albero a gomiti unico. Disposizione dei cilindri in linea: a) motore ritto:
b) coricato: c) invertito: disposizione a V semplice: d) motore ritto; e) ritto a V di 1800: f) invertito; disposizione
a V multiplo: g) motore ritto; h) invertito: disposizione a X: i); disposizione a stella: 1) semplice; m) doppia.
meglio, degli stantuffi) all’albero rotante, accop uscenti dall’asse di rotazione o da uno a esso
piamento che è realizzato ancora mediante l’usua parallelo (fig. 1—6d, e, f, g, h,i);a stella semplice
le cinematismo, con una variante consistente nel omuljpjqquando tutti gli assLcciono in
l’aggiunta di un bilanciere tra biella e stantuffo; piano, o rispettivamente in pjpiani, normale
questa stessa soluzione è stata talvolta adottata all’albero motore e converg con sfasamento
anche in veri e propri motori, generalmente del uniforme inun suo unico punto.
tipo a 2 tempi a stantuffi contrapposti, di cui un Nel caso di pluricilindri con disposizione in linea,
esempio è riportato nella fig. 1—3. si possono ancora distinguere i motori ritti (fig.
Nel passato sono state tentate, ma senza seguito, 1—6a), invertiti (fig. 1—), coricati (fig. l—6) e
anche altre soluzioni (particolarmente nel campo semicoricati a seconda che il semipiano conte
aeronautico), fra le quali è opportuno ricordare nente gli assi dei cilindri sia rispettivamente verti
quella che prevedeva come catena cinematica un cale e sovrastante o sottostante l’albero motore
eccentrico, calettato sull’albero motore, il quale oppure sia disposto orizzontalmente o sia in
agiva attraverso cuscinetti a rotolamento diret qualche modo inclinato. La stessa distinzione è
tamente sugli stantuffi (fig. 1—4), e l’altra, nella applicabile anche ai motori con cilindri disposti
quale l’albero motore, parallelo all’asse del cilin
dro, portava un disco obliquo contro cui lavora
vano gli stantuffi (Alfaro, fig. 1—5; Hermann).(*)
All’atto pratico non hanno quindi ragione di es
sere distinzioni basate sul tipo di moto delle pa
reti mobili o sul tipo di catena cinematica impie
gata. Dal punto di vista cinematico-geometrico
non restano che le due classificazioni, di seconda
ria importanza e applicabili ai soli motori pluri
cilindrici, basate rispettivamente sulla disposizio
ne spaziale degli assi dei diversi cilindri e sul nu
mero degli alberi motori. b)
In base al primo criterio i motori sì distinguono
a seconda che i cilindri siano disposti: in linea,
guando tutti i loro assi sono prallelie giacciono
in uno stesso semipiano usce.nte dall’asse di rota
zione o da uno a esso parallelo (j6 b,c
1
liceo multi lo uando gli assi ono con
tenuti, in numero eguale, in due o più sernipiani
d)
a V semplice (con riferimento adesso al semipiano La prima classe è detta talvolta quella dei motori
di mezzeria dei semipiani contenenti gli assi dei a benzina, o a carburazione, oppure a propagazio
cilindri), mentre non è sempre possibile nel caso ne di fiamma; la seconda è anche detta dei motori
di motori a V multiplo. a nafta, o a iniezione, oppure a combustione gra
Nel caso di motoriaVsi distingue ancora la di duata (dall’iniezione).
pzi oneaV proprio da queflaaVscalato a In effetti
seconda che una stessa manovella serva per le combustibile prevalentemente o esclusivamente
bielle dei cilindri corri denti nelle diverse ifie impiegato in quella classe di motori, cade in di
(i loro assi possono così essere contenuti in un fetto nel caso dei motori policombustibili; la se
medesimo piano trasversale all’albero motore) o conda distinzione, basata sul procedimento di
che ciascun cilindro abbia la proprnovell alimentazione del combustibile, non regge allor
così che gli assi dei cilindri corrispondenti delle ché il miscelamento del combustibile all’aria (det
diverse file risultano necessariamente_scalati. to carburazione) avviene mediante la sua iniezio
In base al secondo criterio, oltre ai tipi fin qui ne nel flusso alimentante il motore; la terza di
esaminati, tutti ad albero motore unico, si hanno stinzione, infine, può far difetto nei casi in cui il
motori a due alberi (fig. l—7a, b, c) e a più di ritardo di (auto)accensione del combustibile è
due (fig. l—7d), disposti ai vertici di poligoni rego tanto grande rispetto alla durata dell’iniezione
lari, i cui lati sono costituiti da cilindri del tipo a da far sì che la combustione acquisti le caratteri
stantuffi contrapposti. stiche di una propagazione di fiamma.
Ben altra importanza hanno, come si è detto, le Per brevità di linguaggio le due classi di motori
classificazioni basate sulle caratteristiche difun eigono sovente indice_anche,pp riguardo al
3,
o 4, s
Fig. 1—8. Cicli termodinamici aventi la limitazione sulla Fig. 1—9. Cicli termodinamici aventi la limitazione sul
la p2:
1
q l02340 102’3’4’O, 11 1°144° < 1°14’4’°;
q 1 1°234° 1°23’4’°,
q 11 1°144°>
q 1014’4’0;
zionamento dei motori alternativi (estendibili in loro inventore più famoso, come motori (a cicj
genere a tutta la categoria dei motori volumetrici Otto e motori (a ciclo) Diesel o Sabathè. Anche
a c.i.). Delle diverse classificazioni pjbili una se queste denominazioni non sono sempre accet
sola però ptjp!rare_nettamente in due tate da tutti, per il fatto che il ciclo effettivo di
grandi classi tutti i motori alternativiac.L, edè lavoro non ha pressoché più nulla in comune con
iuefla basata sul tipo di accensione adottato: il ciclo ideale da cui lo si vorrebbe far derivare,
1) motori ad accensione comandata; così da farne apparire opinabile la discendenza,
2) motori adaccensionepercornp_iorie. esse sono d’altra parte d’impiego molto pratico
MOTORI ALTERNATIVI A COMBUSTIONE INTERNA
7-247
e, come si vedrà nel paragrafo seguente, hanno simo lavoro e il massimo rendimento; se invece
pure una valida giustificazione teorica. piuttosto il valore della pres
Un’ultima distinzione, di tipo però cinematico sione finale dell’adiabaticadi compressione, p,
-funzionale (applicabile pertanto ai soli motori poiché conviene adottare una linea di combustio
alternativi e non a tutti i motori volumetrici),si ne a temperatura crescente il più rapidamente
basa suf numero dei tempi o corse che lo stantuffo possibile, occorre seguire una trasfajonpj
deve compiere per completare il ciclo dilat’oro(v. jida” dell’isobara: considerazioni di vario or
par. 7.14.1.4). Si hanno pertanto motori a 2 tempi dine consigliano Lisocora (fig. 1—9), anche se una
(quelli a 6 tempi sono ormai comple linea a volume massico decrescente sarebbe in
tamente in disuso) a seconda che il ciclo di lavoro teoria ancor più conveniente.
si completi in due corse, pari a un giro dell’albero In questo modo ecco dunque precisati in via par
motore,oin quattro corse, cioè in due giri. zialmente ancora teorica i due cicli ideali di mas
simo rendimento: due adiabatiche reversibili, in
7.1 9.1.3. Cicli termodinamici. Si è vi- feriormente un’isoterma, e superiormente un’iso
sto nel par. 7.14.1.4 come nei motori a c.i. non
si svolgono a rigore cicli termodinamici ma tra
sformazioni aper come, volendo parlare p
cora di jii occorr.fare riferimento ai cicli di T
lavoro. Tuttavia, sia per poter avere indicazioni
di ordine generale al fine di migliorare le caratte 1’
ristiche dei motori, sia per poter analizzare più
facilmente il funzionamento reale del motore e
poterne esprimere un giudizio sicuro, èconve..
v
4
niente ragionare anche in termini di cicli termo
dinamici ideali: essi si collegano ai cicli di lavoro
limite mediante criteri di equivalenza fra trasfor
mazioni, basati sull’egpaglianza di alcuni para
metri caratteristici e delle quantità di calore o di
altre forme di energia messe in gjoco. Queste os
servazioni vanno tenute presenti nelle considera
4
zioni che seguono.
Dalla termodinamica è noto che, se si dispone di
due sorgenti di calore a differente temperatura,
i cicli ideali di massimo rendimento sono quelli 125
costituiti dalle due isoterme estreme collegate fra
loro da due adiabatiche reversibili o da due iso o
diabatiche reversibili. Si è però visto nel par.
i-
a)
7.14.2.4 che nei motori a c.i. si ha a che fare con
gyJo,1?1qzjoni monotermiche, si dispone cioè della
sola sorgente di calore a bassa temperaturaqhe 3
è l’atmosfera. In queste condizioni i cicli_ideali
“equivalenti” di massimo rendimento conservano 2
del ciclo di Carnot le due adiabatiche reversibili
(di compressione e di espansione) e l’isoterma
inferiore, e vanno chiusi superiormente con la
linea avente le temperature più elevate posjjli
ppgtibilmente con le limitazioni imposte dal
motore. Poiché in pratica non esiste una limita o v
zione sulla temperatura massima della combu b)
stione in quantollmotore,,grazie alla sua inerzia Fig. 1—10. Perdite di lavoro corrispondenti alla sottra
termica, risente del valore medio della_temperatu zione di calore a p cost e a v cost, anziché a T =
ra del ciclo e non del suo cost, e condizioni finali 4, corrispondenti ai tre casi,
com bu stione) d o vrà essere on un’ iso
terma, ma una linea a temperatura crescente il
più rapidamente possibile. D’altra parte esistono cora o un’isobaraasecondadellalinjjoneiù
invece alcune limitazioni ai valori della pressione restrittiva imqosta dal motore. qhperò l’iso
del fluido. Seil limite termainferiorecorrìsponderebbeaunacomp
raggiunto nel motore, p,nax,risultadaldiagmima sione con una sottrazione di calore tale da conser
T,sdella fig. 1—8 che la chiusura del ciclo più varvi la temperatura costante, epoichéquesta tra
conveniente è l’isobara di pressione pari alla pna,x: sformazione è mente irrealizzabile se non
emilpng)sihli, essa non è adatta in modo
minima cessione di calore al ozzo, quindi il mas particolare per le macchine ciclich onèerò
7-248 MACCHINE
= v.
(***) Se invece il combustibile
ppciptesostituire i ‘isoterma con l’iso v =
1—1 Oa). perché al suo punto finale 4 cor viene iniettato nel_momento in cui si deve ace
ppnder ebbe ancora un volume massico eccessi dereaconn l’aria riscaldata dalla prece
yptpa quello del punto i(fig.1—1Ob)JppI- omressione,ce s.gja limitazione sulla P2
parole necessiterebbero corse molto grandi, il e interviene quella a causa deiproblemi
ppterebbea macchine di dimensioni e peso di resistenza delle strutture del motore edipesan
delle
eccessivi e di basso rendimento organico (v. par.
masse alterne da cui derivano le principali forze
7.14.2.3). In pratica conviene pertanto pjciare
ulteriormente la fine d’inerzia e impprtanti termini del lavoro d’attrito
di utilizzare cppetamente le corse dello stan la combustione di massimo rendimento risulta
tuffo la si interrompe in corrispondenza del punto essere allora l’isobara di pressionep = Pmax P2.
4avente lo sso volume massico del punto In conclusione il ciclo Otto si presenta, non come
l.(*) ciclo effettivamente seguito, ma come il ciclo
Se si tiene dunque conto anche di alcune caratteri ideale cui “dovrebbero tendere” i motori a com
stiche del funzionamento reale delle macchine vo bustibile premiscelato, o, meglio, ad accensione
lumetriche, idue cicli ideali di massimo rendi comandata, mentre il ciclo Diesel rappresenta il
mepnonosserecqpidalle a dia ciclo ideale per i motori in cui il combustibile è
batiche_reversibili rnoe diespansio iniettato all’atto della combustione ed è acceso
pLinferiormenteda un’isocora (“sottrazione di grazie al riscaldamento da parte dell’aria prece
calore” al fluido), e erjoi:mente, a seconda del dentemente compressa. E inoltre_da osservare che
la condizione più limitativa imposta dal motore, il ciclo Sabathè(flg.1—13), che sLpresenta come
daunaisocora (ciclo Otto)a un’isobara (ciclo una via di mezzo fra i due cicli ideali e che è
o vO s o v
Fig. 1—11. Ciclo termodinamico ideale Otto: a) in coor Fig. 1—12. Ciclo termodinamico ideale Diesel: a) in coor
dinatep, v; b) in coordinate T, s. dinate p, v; b) in coordinate T, s.
(*) È opportuno osservare che il vantaggio derivante da a gas di scarico), le quali sono più adatte di quelle volu
un’espansione prolungata fino al punto 4 sarebbe d’altra metriche a smaltire grandi portate in volume (v. par.
parte puramente illusorio in quanto a una corsa maggio 7.19.2.10). (N.d.A.)
(**) A. rigore altre anomalie di funzionamento, quali I
re corrisponderebbero dimensioni maggiori anche per gli
organi mobili della macchina, quindi un loro maggior pqaccensione e la detonazionn(v. par. 7.19.3.3) pongono
peso e un lavoro d’attrito maggiore, sia nelle parti im jjjtipiò restrittivi al valore di P2. (N.d.A.)
(**) E però opportuno osservEEflini d’ora che nel caso
mutate del ciclo, sia per il tratto di espansione aggiunto.
Inoltre nell’intorno del punto 4, persino il ciclo indicato reale una combustione isocora, se anche fosse realizzabile
potrebbe presentare lavori già negativi. Di contro “l’area esattamente, non sarebbe conyeniente per le sollecitazioni
)) può essere in parte recuperata con risul
triangolare” 144 meccaniche a cui sarebbero sottoposte le strutture fisse e
tati certo mieliori n macchine a flusso continuo (turbine gli organi del manoveilismo. (N.d.A.)
MOTORI ALTERNATIVI A COMBUSTIONE INTERNA 7-249
riflesso ancora una limitazione sulla a alla sottrazione di calore a volume massico co
pi1YP-!2 di avvia- stante, propria del ciclo termodinamico ideale,
mento del motore, il quale risente direttamente finLJavoro richiesto alla macchina che
dell’entità della compressione adottata. è nullo in entrambi i casi,(****) sia ai fini del
calore_ceduto all’esterno, che nel primo caso è
719.1.4. Cicli di lavoro.(*) Come si è
visto nel paragrafo precedente, alcune considera
zioni sul funzionamento reale delle macchine vo 3 p
lumetriche hanno fatto scegliere
trasformazione inferiore dei diversi cicli termo 2
dinamici ideali di ri’e ri,mento; ip_p jca però
0
nemmeno questa linea’c’può_essere effettivamente
realizzatajruanto_coppnde_auna_sottrazio
ne di calore che si deve syol ere tutta nel momen
to in cui lo stantuffo si arresta e inverte il senso
del moto in corrispondenza de1mortJtzfe- 15
eP.M.fl. (* *) rrte,p assa dai
cicli termodinamici ideali alle trasformazioni li OPMS PM/VOPMS PMI V
b)
mite, (* * *) indicateL ecc, si deve effettuare in cor a)
pondenzadelpunto5lg.1-i4)llrin-
o del fluido moto e: conviene allora provvc Fig. 1—14. Parte inferiore del ciclo di lavoro limite di un
derealcambàpapunto4median- motore alternativo: a) a 2 tempi; b) a 4 tempi.
(*) Per la definizione di ciclo di lavoro si veda il par. par. 7.19.2.3): pertanto questo richiede di essere rinno
7.14.1.4. (N.d.A.) vato e perciò la trasformazione risulta aperta. (N.d.A.)
(**) Per la terminologia usata si vedano i parr. 7.14.1.1 (****) Infatti anche le fasi di ricambio del fluido motore
e 7.19.1.2, (N.d.A.) della trasformazione limite, in quanto essa è priva di
(***) Non è corretto considerare anche la trasformazione perdite, non richiedono alcuna spesa di lavoro. (N.d.A.)
(*****) Si osservi però che nel caso di cicli di lavoro, in
limite quale ciclo termodinamico, per analogia con il ciclo
ideale. Infatti, se è vero, come si vedrà qui di seguito, ascisse compaiono i volumi totali del cilindro, e non i
che ciò non comporta differenze pratiche, è tuttavia vero volumi massici come per i cicli termodinamici. (N.d.A.)
(******) Per l’analisi particolareggiata delle perdite
che dal punto di vista teorico detto criterio è discutibile
der il fatto che nel caso limite si prende già in considera reali si veda il par. 7.19.2,4. (N.d.A.)
zone la combustione nell’interno del fluido motore (v.
7-250
MACCHINE
per comprendere il funzionamento del motore è dro alla pressione esterna; rimangono ancora nel
la rappresentazione delle successive configurazio l’interno del motore soltanto quelli contenuti nel
ni degli organi mobili del motore. La fig. 1—15 si lo spazio morto; corrisponde al tratto 5-6. Il
riferisce a un motore ad accensione comandata tratto 6-6è comune alle due fasi di aspirazio
jo automobilistico, lafig. 1-16 a un motore idiespulsione: teoricamente corrisponderebbe
ad accensionpqqm ressione di tipo staziona a un’ulteriore fase, denominabile lavaggio per
rio, mentre la fig. 1-l7èvalida pentrambi. Si analogia con i motori a 2 tempi; in pratica vi cor
aspir ospir
3
I•
compr. compr
comb. iniez.
2
r’i
espans. espans.
Pa
OPMS Pi%IIV
scar-espuls. OPMS PMIV
scar-espuls.
simola luced passag io delle valvole nel tratto mos tra le corrispon denti confi gurazioni el ma
utile della corsa dello stantuffo. novellismo. psooosservarenell’ordine1e
Il ciclo indicato di un motorea2 tempi consta ti fasi:
e
j
2 neral4i s seifasL s (fig. 1) jjggo: mentre lo stantuffo è nell’intorno del
1-18 sono rappresentati il ciclo di lavoro e il dia P.M.I. sono contemporaneamente aperte le luci
gramma della djibuzionper un motore a 2 di alimentazione A e quelle di scarico S; l’aria
pL
2
p Diesel, i quali sono simili a quelli di un mandata dalla pompa di lavaggio(**) entrando,
spinge innanzi a sé i gas combusti e lava l’interno
del cilindro; corrisponde al tratto 5-6;
lav 2) carica: mentre lo stantuffo risale ed è chiusa
• ormai la luce di scarico, attraverso la luce C con-
anca
tinua l’alimentazione del motore da parte della
compr. pompa di lavaggio; corrisponde al tratto 6-1. Per
alcuni tipi di distribuzione questa fase è però so
iniez. stituita da un riflusso (fig. 1—34a);
3) compressione: Io stantuffo risale a luci tutte
espans.
QPMS PMIV chiuse e comprime la carica entro la camera di
scar combustione; corrisponde al tratto 1-2;
4) combustje: prima che lo stantuffo raggiunga
il P.M.S. incomincia l’iniezione del combustibile,
Fig. 1—18. Ciclo indicato e diagramma della distribu la quale può continuare anche durante la prima
zione di un motore ad accensione per compressione, a 2
tempi, di tipo marino o stazionario. parte della corsa di discesa; la combustione vera
e propria risulta sfasata in ritardo rispetto alla
iniezione e corrisponde al tratto 2-3;
5) pioe: a luci ancora chiuse i gas combusti
si espandono facendo scendere lo stantuffo; cor
risponde al tratto 3-4;
6) scarico (spontaneo): prima che lo stantuffo
raggiunga il P.M.I., viene scoperta la luce di sca
rico S e i gas combusti fuoriescono grazie alla
loro maggiore pressione rispetto all’ambiente
i I
c-
esterno; corrisponde al tratto 4-5.
0
cune parti fondamentali sempre presenti sotto
forme talvolta irriconoscibili; nelle figg.1—20e
1—21, in cui sono rappresentate schematicamentq
le sezioni trasversali di un motore refrigeratoad
aria, di tipo leggero o veloce(***), edi un altro
si
possono distinguere appunto le seguenti parti:
— il cilindro C, costituito da una ca,z,iz,ter
nantealettata_(raffreddamento ad) o non
alettata; in questo secondo caso piesente allora
Fig. 1—19. Configurazioni degli organi mobili di un mo
un involucro iche crea l’intercapedpejjj
tore a 2 tempi durante le diverse fasi del ciclo di lavoro: refrierante;
A, luce di alimentazione; C, luce di carica; S, luce di - la testata T, che chiuperiormente” il ci
scarico.
lindro; anch’essa può essere aLettata pfntare
un’ipqpedine a seconda del tipo di refrigera
zione. Nel caso di motore a stantuffi contrappo
motore Sabathè, mentre quelli di un motore a 2 sti(****) può mancare formalmente perché la
tempi Otto, che ne differiscono in più parti, sa chiusura della camera variabile è ottenuta con il
ranno riportati nel par. 7.19.3.10; lafig. 1—19 secondo stantuffo:
(*) Maggiori precisazioni in proposito sono riportate (***) Vedi par. 7.19.2.11. (N.d.A.)
(****) Vedi par. 7.19.1.2. (N.d.A,)
nel par. 7.19.1.7. (N.d.A.)
(**) Vedi parr. 7.19.3.10 e 7.19.4.8. (N.d.A.)
7-2 52
MACCHINE
— l’incastellatura I, che collega il cilindro con il mente anche di contenere e raffreddare) l’olio di
e di cui a rigore fanno parte, quando lubrificazione della canna del_cilindro,(*) del ma
esistono, gli involucri dei cilindri;
novellismo e di altri organi in movimento; in
nen to su cui si scaricano le orze di qualche caso assumere la forma di un “poz
inerzia del rnanovellisrno e le forze dovute alle zetto” (motori a stella e invertiti, v. par. 7.19.1.2)
pressioni dei gas; nelle costonilrlba o ridursi a una camierasulfondo_delba
samento può ridursi ai supporti di 1 banco
j samento (motori pesant; può però anche man
sono ‘alla parte inferiore dell’incastella
tura opportunamente irrobustita(fig. 1Q)_anzi
ché essere aJ o iati all osita struttura rigida
del basamento stesso (fig. 1—21);
— p ntuoS che costituisce la parete della
camera variabile che riceve il lavoro dal fluido e
lo trasmette all’albero motore; ha di solito anche
compiti di tenuta e svolge inoltre sovente la fun
zione di pattino per contrastare le spinte laterali
della biella;
— la catena cinematica CC, che ha il compi
trasmettere il lavoro_all’albero motore ed è costi
tuita, nelle costruzioni leg e medie, da uno
T
-s Csb
$
c
I
b
c
m
-8
o
spinotto s, una biella b e una manovella m, in care del tutto (motori a 2 tempi a carter-pom
lle pesap un’asta a,una testa a crocej,
e ancora una biella b e una manovella m; l’insieme
delle manovelle e dei perni di banco altri
Pb costituisce gani che non appaiono nei due schemi sempli
l’albero motore4p anche albero a gomiti;
ficati delle figg. 1—20 e 1—21 e che sono:
la coppa dell’olio O, che chiude inferiormente
l’apparato della distribuzioneche ha il com
—
nella quantità e nel modo stabiliti; l’apparato si campana o acalice), o convessa (quando contiene
4ipgqecopi_a_iniezione (v. parr. una cavità per ijJjguido di raffreddamento) e ha
7.19.4.3, 7.19.4.4) o a carburazione, e, in la funzione di assicurare la tenuta: questa èef
jmocassi disgue ancora a seconda che il fettuata sempre lungo il contorno della tsta, 1
miscelamento del carburante sia ottenuto con je è sagomata localmenteatronco di cono (se
ur9jj (v. par. 7.19.3.4) o con iniettori (v. miapertura del cono pari a 45° o a 600; fig. 1—22).
par. 7.19.3.5); Le valvole sono costruite normalmente di acciaio
— l’apparato di accensione, limitatamente al carbonio, ferritico o austenitico sono allora
toriadaccensioppa il quale ha il com refrigerate al sodio), e 2 ono avere l’orlo di
pito di accendere la carica compressa all’istante
tenuta rivestito di materiali duri (jjlite o altre
voluto (v. par. 7.19.3.6); leghe resistenti all’usura). Esse sono notevolmen
soliecitate dal punto di vista meccanico e termico
5
l’apparato di lubrificazione, che provvede a
particolarmente quelle di scarico che vengono
—
fornire il lubrificante nei punti e nella quantità sempre più spesso refrigerate internamente; le
lit, a filtrano dalle impurità ed eventual valvole sono assoggettate inparticolareaITIti,atia
mente a refrigerarlo (v. par. 7.19.5.1); erosioni meccaniche, a corrosioni chimiche e a
— l’apparato di refrigerazione, che ha il comp sollecitazioni termiche disuniformi; queste ulti
4povvedere al raffreddamento delle pareti fisse me tendono a provocarne la deformazione con
e mobili della carp a volume variabile (v. par. innesco di fughe di gas, le quali a loro volta cau
7.19.5.2) ed. eventualmente del lubrificante e di sano il successivo sgretolamento, fino alla rottura
altri organi del motore; finale, del bordo conico di tenuta e del “collo”
— l’apparato o il dispositivo d’avviamento, che di connessione tra piatto e stelo.
deve provvedere a portare il motore alternativo Il sollevamento (e il riabbassamento) delle val
a una velocità angolare sufficiente perché esso vole dalla sedeèottenutomedianteqntricio
funzioni autonomamente e in modo regolare (v. camme, disposte su uno opiù alberijassi), ro
par. 7.19.5.3). tanti a velocità angolare met di quella dell’albe
Alcuni motori pluricilindrici necessitano di dispo ro a gomiti in quanto la fase di rinnovo del fluido
sitivi di smorzamento delle oscillazioni torsionali
dell’albero a gomiti; altri infine, costruiti per esi
genze particolari o in base a criteri progettativi
più raffinati, possiedono anche dispositivi di equi
libramento delle forze d’inerzia libere del mano
llismo, le quali sono causa di vibrazioni per i
motori (v. par. 7.19.5.4).
d)
in rado di assoe le s inte laterali Fig. 1—24. Dispositivo di collegamento tra camma e
2 le quali non de valvola: 1, tratto di camma corrispondente alle accele
prodotte dallo stesso eccentrico razioni negative; 2, pastiglia di regolazione del gioco
vono assolutament trasmettersi alla valvola: a
e (tipo Fiat); 3, scodellino; 4, semiconi; 5, bicchierino:
questo cornpito possono provvedere il bilanciere 6, molle a elica; 7, guida-valvola: 8, sede di battuta.
o il dito, ma vi può o vi deve essere talvolta un
apposito bicchierino (fig. l24J.(*) Il collegamen
to tra valvola e camma è normalmente unilatera —. due valvole per 1’aspirappjca-
le: al richiamo dellav olarovvede infatti un
sistema elastico (una o due molle a elica general — una valvola grossa per l’aspirazione e due più
mente) che impone alla valvola la legge di moto piccole per lo scarico.
stabilita dall’eccentrico anche nel tratto di accele A seconda della posizione delle valvole rispetto
razioni “negative” (fig. 1—24). In motori destinati al cilindro motore si hanno le due disposizioni
a funzionare a regimi di rotazione molto elevati ciali:(**)
si ricorre però talvolta a un comando desmodro a) a valvole laterali;
mico o bilaterale, di cui un esempio è riportato
nella fig. 1—26; tuttavia, gravi difficoltà di messa b) a valvole in testa.
a punto del dispositivo, unitamente ad altri pro- a) La disposizione con entrambe le valvole late
(*) Al fine di consentire un funzionamento corretto della del gioco (punteria idraulica), il quale adatti automatica
distribuzione al variare delle dimensioni degli organi in mente le sue dimensioni al valore richiesto dalle dilata
teressati, in seguito al mutare del loro regime termico, è zioni termiche del motore (fig. 1—25). (N.d.A.)
necessario lasciare un certo gioco (frazione di millimetro) (**) Esistono anche soluzioni che non rientrano in que
fra l’eccentrico e l’organo su cui esso agisce (punteria). ste classificazioni, ma sono state proposte, in genere, per
Si approfitta talvolta della presenza del bicchierino per scopi particolari e hanno in ogni caso scarsa importanza
realizzare un dispositivo idraulico di recupero e controllo e diffusione. (N.d.A.)
MOTORI ALTERNATIVI A COMBUSTIONE INTERNA 7-255
rali, da lati opposti o dallo stesso lato del clin ver 90), e l’altra in testa. Il comando delle valvole
1Thg. 1—27),è stata per molto tempo la più laterali da parte dell’albero, o degli alberi, degli
diffusa p rché più semplice ed economica, ma le eccentrici è in genere di tipo diretto.
vorevoli forme della camera di combustione b) Le disposizioni a valvole in testa sono attual
due solu zioni com p ortano e la mente utilizzate nella quasi totalità delle costru
coltà di ottenere con esse elevati rapporti di com zioni; esse possono essere classificate in baseadi
Ionhab fattosi che particolarmentJ jciiteii principalmente a seconda dell’orien
prima fosse completamente abbandonata; esIsto- tamento reciproco delle valvole, del loro tipo di
a) b)
lato testa a L.
-
a) b)
Fig. 1—26. Comando delle valvole di tipo desmodromico: Fig. 1—28. Schemi di disposizioni delle valvole in testa
soluzione Ducati [1111. e parallele fra loro: a) ad albero a camme in testa; b) ad
albero a camme nel basamento.
no tuttavia particolari costruzioni che presentano comando e della posizione degli alberi a carnme.
ancora una valvola laterale, talvolta obliqua (Ro In base alla prima distinzione si hanno distribu
MACCHINE
7-256
a) b) c)
retto (fig. 1—29a) opppun albero a camme in deriva dal fatto che questo tipo di valvola è sog
test& con comando a bilancieri (fig. l—29b) o a getto durante il suo moto a elevate pressioni ed
diti, o ancora un albero a camme nel basamento- elevate temperature, perché si trova in movimen
-incastellatura con comando ad aste e bilancieri to anche quando si svolgono nel cilindro le fasi
29c. di compressione, combustione ed espansione: si
Nel caso di motori monocilindrici o pluricilindri hanno così maggiori lavori d’attrito e usure, dif
ci in linea, si hanno dunque uno o due alfgli ficoltà di tenuta dei gas e di lubrificazione, distor
eccentrici, mentre nel caso di pluricilindri a V, se sioni termiche. In qualche caso si è cercato di
ne possono avere uno (Volkswagen, Rolls-Royce superare una parte di questi inconvenienti ricor
e generalmente tutti i motori 8 V statunitensi) o rendo a soluzioni miste mediante la combinazio
due (Lancia Flavia, Alfasud, Fiat 130, Ferrari da ne dei sistemi I e Il, ma in contrapposizione ai
turismo), oppure quattro (Fiat Dino, Alfa Romeo vantaggi così conseguiti si sono allora gravemen
Montreal e tutti i motori da competizione in ge te pregiudicate l’economicità e la semplicità co
nere). Nel caso infine di motori stellari sì ricorre struttive.
invece comunemente, anziché ad alberi a camme, Le numerosissime soluzioni proposte o realizzate
auna o due corone circolari (famburi), dotate di possono venire distinte in due classi a seconda
che il moto di scorrimento sia continuo (rotato
rio) o alterno (rettilineo, rotatorio, elicoidale).
Al primo gruppo appartengono le importanti so
(*) È stata proposta più volte, senza successo, anche la luzioni rappresentate nei primi cinque schemi
distribuzione ad albero degli eccentrici parallelo all’asse della fig. 1—31, consistenti rispettivamente in una
del cilindro, con camme frontali, bilancieri e valvole in valvola:
testa. (N.d.A.)
MOTORI ALTERNATIVI A COMBUSTIONE INTERNA 7-257
a) a maschio cilindrico, con flussi di alimentazio motore, e che, dal lato funzionale, si tratta sem
ne e di scarico normali al suo asse (Itala, Dar p almeno parzialmente, di autodistribuzione (v.
racq); par. 7.14.1.3), il cui elemento_autodistributoreè
b) a maschio cilindrico, con flussi di alimentazio lo stantuffo stesso (*)•
ne e di scarico assiali (Cross); è particolarmente delicato
c) a maschio conico, con flussi di alimentazione e nei motori a 2tenWi in quanto si devono realiz
di scarico incidenti al suo asse (Aspin); zare le condizioni favorevoli al lai’aggio, non sol
d) a disco o a piatto, con flussi di alimentazione tanto mediante un adatto diaeramma della distri
e di scarico assiali o misti assiali-radiali (NSU); buzione, ma anche mediante una scelta opportu
e) a manicotto semplice; il manicotto, o fodero, na, sia della forma, delle dimensioni e dellajQ
coassiale al cilindro motore e dotato di luci nella sizione delle luci, sia della forma, della disposi
sua parte superiore, si muove di moto continuo zione e dell’orientamento dei condotti di addu
rototraslatorio lungo il proprio asse (Bristol fone e di scar1del
Hercules). gliore sarebbe quello in cui la carica fresca,
Al secondo gruppo appartiene invece la soluzione entrando, sospingesse fuori i soli gas combuj
con valvola (ipotesi dello stantuffo di gas); quello pre
lizzare (v. par. consisterebbe invece in ma gpria possono essere ricondotti a combi
un mescolarnen to prog sivo del fluido entrante nazioni dei quattro schemi baQfaversale, in
Eicom bustie nel corrisponden te arricchi controcorieptaritorno,tatgenziale), i quali sono
mento con fluido fresco della miscela che resta nel illustrati nella flg. 1—32 nella versione adottata
cilindro e inevitabilmen te anche di quella che via nei grandi motori Diesel a 2t (v. par.
via fuoriesce (ipotesi della progressiva e uniforme 7.19.4.8);
diluizfpj). motori Otto a 2 tempi (v. par. 7.19.3.1O)ecor-
Proprio per la basilare importanza del tipo di rispondenti agli schemi a) e e) della flg. 1—3
lavaggio che si svolge nell’interno del cilindro, la sono illustrate nella fig.1—33: esse differiscono
suddivisione fondamentale delle distribuzioni dei da quelle dei motori Diesel per una più semplice
motori a 2 tempi si basa sulle caratteristiche del e meno estesa finestratura del cilindro, per l’as
lavaggio, il quale può realizzarsi mediante: senza di luci di carica (indicate con la lettera e
I. correnti ripiegate; 11a flg. l—32a) e perla possibilità della presen
TI. flusso unidirezionale. za,sullo stantuffo, di un deflettore simmetrico o
a)
c) d) asimmetrico. (*)
Di notevole importanza per la realizzazione di
Fig. 1—32. Schema dei principali tipi di lavaggio a cor
un corretto lavaggio è l’orientamento dei con
renti ripiegate per motori a 2 tempi ad accensione per
compressione [411; a) trasversale; b) in controcorrente; (*) Nel caso dei grandi motori non viene ndrmalmente
c) a ritorno; d) tangenziale.
impiegato il deflettore perché, in presenza degli inevitabili
gradienti termici, esso provoca gravose sollecitazioni nel
cielo dello stantuffo, causate dalla sua forma complessa
I. Benché molto numerose siano le varianti co e irregolare, particolarmente se il deflettore è di tipo
struttivjpi gli schemi di lavaggjp uesta pri- asimmetrico. (N.d.A.)
MOTORI ALTERNATIVI A COMBUSTIONE INTERNA
7-259
dotti quale appare, sia nella sezione longitudinale portanti e positive applicazioni persino ingmpo
del cilindro, sia in quella trasversale. aeronaudco (Junkers-Jumo), è quello dei motori
Si può osservare che in tutti gli schemi, fatta ec a stgcontrapposti, nqalì ciascuna serie di
cezione per quello della fig. i—32a, luci è controllata dal rispettivo stantuffo; lo sche
e delle luci ,i scarico viene scoperto dallo mab) (Burrneister & Wain) non è che una varian
stantuffo nella corsa di espansione, prima del 4 ti o a), in cui è stata pressoché soppressa la
jentebordq delle luci di lavaggio :(*) è funzione motrice dello stantuffo spjore, ridot
necessario infatti che una buona parte dei gas to al rango di semplice valvola; lo schema e) (Ri
combusti siano fuoriusciti allorché si aprono le cardo), ormai abbandonato, può essere conside
luci di lavaggio, di modo che, essendosi corri rato come un’ulteriore modifica del tipo a), in cui
spondentemente abbassata la pressione interna,
non siano i gas residui a rifluire verso l’alimenta
zione, ma la carica fresca a entrare nel cilindro.
D’altra parte, se l’autodistribuzione è affidata
totalmente al solo stantuffo motore, le fasi di
apertura delle luci sono necessariamente simme
triche rispetto al .P.M.1.; pertanto, successiva
mente al lavaggio, anziché verificarsi la fase di
carica, si ha un ulteriore flusso della miscela in
terna al cilindro verso lo scarico (schema a, della
fig. 1_34).(**)
Per ovviare a questo inconveniente si ricorre nor
malmente a un’ulteriore valp2t in serie al
gruppo di luci più alte, la quale ha la funzione di
fie asimmetrico il periodo di apertura. Si
hanno così le due alternative:
1) una valvola, di solito automatica, posta in
serie nei condotti di alimentazione, la quale im
pedisce il riflusso dei gas combusti attraverso le
luci di carica, o attraverso le luci uniche di lavag
gio e darica,(***) nel primo periodo della loro
apertura: schema b) della fig. 1—34, valido per a)
tutti gli schemi a), c) e d) della fig. 1—32, ma sem
pre applicato in particolare al primo di essi (Fiat,
Tosi);
2) una valvola, necessariamente comandata, po
sta in serie nei condotti di scarico, la quale inter
rompe la fuoriuscita dei gas nell’ultimo periodo
dell’apertura delle luci di alimentazione in modo
da ottenere una fase di carica vera e propria:
schema e) della fig. 1—34, valido per tutti gli sche
mi b), c) e d) della fig. 1—32, ma sempre applicato
in particolare ai primi due (M.A.N., Sulzer).
11.1 più significativi schemi di lavaggio della se
conda cgpia sono rappresentati nella fig. 1—35
nella versione impiegata nel campo dei motori
Diesel a 2 tempi: lo schepa a). che ha avuto im
lo stantuffo superiore è sostituito nella sua fun Nel campo invece dei motori Otto a 2 tempi, sono
zione distributrice da un manicotto coassiale e in applicati unicamente gli schemi a) e b) della fig.
terno al cilindro;negli schemi d) ed e) lo stantuffo 1—35, ed esclusivamente nella versione rappresen
superiore è invece sostituito da una o più valvole tata nella fig. 1—36 (motori con cilindri a U): k di
a fungo, del tipo. adottato neì motori a 4 tempi. verse soluzioni costruttive ivi riportate non diffe
Nello schema d) le valvole sono meno sollecitate riscono infatti fra loro dal punto di vista fluido-
termicamente perché refrigerate a ogni ciclo dal- dinamico, ma soltanto meccanicamente per il tipo
di cinematismo adottato.
In linea teorica, il flusso unidirezionale sarebbe
favorito rispetto alle correnti ripiegate nella rea
lizzazione della più vantaggiosa ipotesi di lavag
gio, cioè quella dello stantuffo di gas; per il fatto
però che nella realtà si verificano sempre tutte e
tre le ipotesi di lavaggio citate, la sua superiorità
è in pratica notevolmente ridotta, e grazie ai con
tinui perfezionamenti via via apportati, il lavag
gio a correnti ripiegate si presenta di poco infe
riore, sia agli effetti del riempimento del motore,
sia agli effetti del lavoro speso per il ricambio del
fluido.
Nel campo dei motori Otto, la soluzione costrut
tiva adottata attenua ulteriormente i vantaggi teo
rici del flusso “unidirezionale”(*) e poiché com
porta, oltre ad alcuni inconvenienti funzionali, un
appesantimento degli organi mobili, in partico
lare delle masse alterne (v. par. 7.19.5.4), in pratica
essa viene ormai impiegata solo raramente.
/
7.19.2.1. Potenza e pressione media
effettiva. Le principali definizioni riguardan
ti le prestazioni dei motori alternativi e i concetti
fondamentali che ne informano il calcolo sono
riportati nei parr. 7.14.1.4, 7.14.2.1 e 7.14.2.3,
per la parte comune a tutte le macchine volume
triche, e nel par. 7.14.2.4 per la parte specifica
dei motori termici.
In particolare il lavoro utile al ciclo, che è il
prodotto del rendimento utile per l’energia in
e) trodotta a ogni ciclo:(**)
Mr Ae Mrhp, (2.1)
Fig. 1—36. Schema dei principali tipi di motori a 2 tem
pi ad accensione comandata, con cilindri disposti a U risulta:
e lavaggio a flusso unidirezionale [1131: a) tipo Puch;
b) tipo DKW, Isa, Puch; c) tipo TWN; d) tipo DKW; Wu ‘ÌyuMrhp, (2.2)
e) tipo Garelli.
mentre 1apotenza utile, per un motore dotato di
i cilindri, vale di conseguenza:
l’aria di alimentazione, ma si verifica di contro, W,df iuMrhpf, (2.3)
rispetto al tipo e), un meno favorevole riern
mento del cilindro perché si creano zone d’ombra
a valle delle valvole stesse; grazie però ai progressi
tecnologici e costruttivi lo schema e) è dei due (*) 11 flusso non è più rigorosamente unidirezionale tanto
quello applicato attualmente, sia in tuttiipiccoli che questo lavaggio potrebbe essere considerato addirit
e medi Diesel, sjpsineirandimotorima tura come un lavaggio trasversale a correnti ripiegate con
deflettore fisso al cilindro anziché allo stantuffo. (N.d.A.)
rini o stazionari (Burmeister & Wain, G&ai’erken, (**) La sua espressione è ottenibile in base alle (2.5 1) e
Mitsubishi, Stork). (2.52) del par. 7.14.2.4. (N.d.A.)
MOTORi ALTERNATIVI A COMBUSTIONE INTERNA 7-26l
dove con si è indicata al solito la frequenza dei entrante (motori a carburante liquido), qto
cicli di un cilindro. ssi, ata la difficoltà di recisare il tiro lo del
Poiché il potere calorifico vi(ne normalmente ri ypp,preferisce definire il c oefficiente di riem.
ferito all’unità di massa di combustibile (Hp), pimento 2 ancora con riferimento alle sole masse
anziché di miscela (hp), indicando con ,x il rp. di aria (effettiva eteoricjn questo modo risul
porto tra la massa d’ariaMequella di combu tano necessariamente per 2,, valori differenti, in
ile è detto rapporto di miscela odsaturaJ: quanto, nonostante che il fenomeno dell’alimen
tazione, che esso dovrebbe rappresentare, si sia
M
— —, (2.4) modificato, la sua definizione è rimasta immutata
M rispetto a quella dei motori in cui il combustibile
è invece iniettato internamente al cilindro, a luci
sussiste la relazione: ormai chiuse.
Mr pistpptrbesembrarecheneimotori
H = — = hx + 1), (2.5) a carburante liquido il valore di ovs
Mb tare minore in guanto il combustlyporan
pjjp2tepzppò anche do, viene a occupna parte della cilindrata,
gue: ij lmodp pon iinibile per 1’ arj in
realtà avviene che la cilindrata è d’altra parte in
H grado di accogliere una massa rng i
Fu = iJvMr if ?ìMbHplf. 2
\. 6
‘
una sottrazione di calor la quale provoca un
Allorché il motore è alimentato da una miscela raffreddamento della carica entrante e ne deter
d’aria e di combustibile gassoso, in base alla de mina un aumento della massa volumica er: £
fimzione del coefficiente dii lempimento i, conte li usuali carburanti costituiti da idrocarburi, l’ef
hella (2.2) del par. 7.14.2.1, si ottiene: fetto predominante è quelo causato dal calore
di evaporazione, e pertanto il coefficiente diriern
iVf, pimento risulta a
Fu =
-t- i ‘
V ; (2.7 quello dei motori alimentjgpra aria; van
. \
taggi ancora superiori si ottengono impiegando
in cui con si è indicata la massa volumica della come carburanti gli alcooli, poiché essi presenta
miscela dei reagenti nelle condizioni esterne di no calori di evaporazione di circa tre volte più
alimentazione. elevati (v. tab. 2.1).
SivdèiFThotore viene alimentato da aria, e il pclsiop, data la limitata diffusione dei mo
combustibile è introdotto nel cilindro successiva tori a carburante gassoso, l’espressione usuale del
mente alla chiusura delle luci di comunicazione la potenza è i(4Q); qll.nenere
on l’esterno, conviene esprimere la massa com le si fa assumere una forma pj simile alJj O)
plessiva Mr della (2.6) in funzione della massa pmpdpja massa volu mica dei reagnti Jp
M di aria: funzionediqdeWariaedelladensftàdel
combustibile relativa all’aria 6 =
M=M (2.8) Poiché in base alla definizione di er sussiste la re
lazione:
e pertanto la (2.6) assume la forma:
M+M,,
r
0
M Mb 1
Fu = iM f. (2.9)
e e
Poiché la massa che alimenta il cilindro durante cc+l
la fase di aspjrazione (motori a4tempi)ole fasi
=
i
= e (2.11)
di lavaggio-carica (motoria 2 tempi) è in questò —+
Q 6
o
caso la massa di aria Mja definizione del coeffi
ciente di riempimento . .,,sipplicaaessa sola,e
2 pressione (2.7) della potenza diventa:
pertanto la (2.9) si può esprimere in modo ana
logo alla (2.7):
= vC
2
u ivf. (2.12)
±1/6
Fu = u2v iVf. (2.1O)
La (2.12) differisce dalla (2AQjperchéadenomi-
natore è presen te il terp ± 16 anziché
Èirnppnte osservare che la stessa ()ypli risulta quindi che sotto l’aspetto del massimo
da però 2oiori alimentati direttamen riempimento del cilindro da parte del combusti
te daqnfimiscelaaria-combusbilejchque bile, si presentano sfavoritiicarburanti_gassosi a
st’ultimo è costituito da un liquido che viene ola_las
massa volumica, cioè a basso peso mole
spruzzato e iLparte evaporato nel flusso_di aria colare (per esempio l’idrogeno). In altre parole,
7-262 MACCHINE
Tab. 2.1 Potere calorifico, dosatura stechiometrica, densità relativa all’aria, parametro energetico e calo
— -
re di evaporazione di alcuni fra ipiù noti combustibili (i dati sono tratti dalla [114], a eccezione di quelli
relativi alla benzina, tratti dalla [115], e di quelli relativi agli ultimi tre combustibili, tratti dalla [41]).
Idrogeno 2
H 28 605 34,29 0,0696 588
Metano CH
4 11 930 17,23 0,555 627 (122)
Etano 6
H
2
C 11 355 16,09 1,047 666 (117)
Propano 8
H
3
C 11 075 15,67 1,550 679 (102)
Butano n. 10
H
4
C 10 910 15,46 2,076 684 (92)
Pentano n. 12
C,H 10 745 15,33 — 701 85
Esano n. 14
H
6
C 10 685 15,24 — 701 80
Eptano n. 16
H
7
C 10 640 15,18 — 701 75
Ottano n, 18
H
8
C 10 610 15,13 — 701 72
Esadecano n. 14
C
3
H 6 10 500 14,96 — 702 54
Etilene C
4
H
2 11 265 14,79 0,974 712 (115)
Propilene 6
H
3
C 10 935 14,79 1,476 707 (105)
1-Butene 8
H
4
C 10 820 14,79 1,998 708 (93)
I -Pentene 10 680 14,79 722 86
1-Esene C
1
H
6 2 10 630 14,79 719 80
i -Eptene 14
H
7
C 10 605 14,79 717 76
.1 -Ottene 16
H
8
C 10 575 14,79 715 72
Acetilene 2
CH 11 520 13,27 0,906 802 —
Ciclopentano CH
10 10 460 14,79 — 707 93
Cicloesno 12
H
6
C 10 375 14,79 — 701 85
Benzolo C
H
6 9 590 13,28 — 722 94
Toluolo 8
H
7
C 9 680 13,51 — 717 87
Xilolo 10
H
8
C 9 750 13,67 — 713 82
Alcool metilico CH
O
3 H 4 675 6,47 — 723 275
Alcool etilico OH
5
H
2
C 6 405 9,01 — 711 225
Benzina media 16
H
8
C 14,5÷14,9 — 715÷721 74÷80
(*) Il potere calorifico è quello inferiore a pressione costante (p = 1 atm), ed è dato a 15 OC per i combustibili
gassosi, a 25 OC per quelli liquidi. (N.d.A.)
(**) Il calore di evaporazione è dato alla temperatura corrispondente alla pressione p 1 atm. (N.d.A.)
_____
_
?M.hp ‘FUMbHP
combustibili non èil potere caloriflcoH, ma la —
—
bili iniettati internamente al cilindroJalucìchiu estensione, ove occorra, alla (2.12) è ancora —
2
1 1m??bi??o
2 1) 1Qf*****
o: o:
fico di calore q, o, ancora più sovente, al consumo È utile osservare che la p è proporzionale alla
specifico di combustibile q, i quali sono entram
bi coppia motrice C; infatti poiché è:
funzioni inverse del rendimento.
Infatti, in base alle loro definizioni, dalle (2.1), Fu = cw PmeV, (2.19)
(2.2) e (2.5) si ottiene: in
sussiste anche la relazione:
— Mrhp Mh — 1 iV
W,
—
rIu
(2.13’) (*****)
Se si tiene conto delle sopracitate unità di mi
sura, la (2.18) diviene:
632
qb •10. (2.14’) H
H, 427. 1072u2v
Prue =
—- (2.18’)
(N,d.A.)
(***) Se si (N.d.A.)
esprime, come suole farsi normalmente, la po
tenza in CV, la cilindrata in litri (dm
), la velocità di
3
rotazione in giri/min, il potere calorìflco in kcal/kg, la (******) Esprimendo la coppia in kgm, la pressione me
massa volumica dell’aria in kg/m
, nella (2.15) si deve in
3 dia effettiva in kg/cm
2 e la cilindrata in litri, si ottiene
trodurreil fattorecorrettivo (427/450). 10 = 0,949V l0: la formula:
O,949.1O-,2 -—iV--. iV
(2.15’) C = ‘
P
0 me (2.20’)
2rm
(N.d.A.)
(N.d.A.)
7-264 MACCHINE
È infine bene sottolineare l’importanza delle (2.16) Dall’analisi della (2.24) si ricava che, fatta ecce
quella che condiziona_fonda zione per il caso in cui è r’ l,f(r,_-r’, y) è sem
mentalmente pre maggiore dell’un tà ed è inoltre crescer&3ii
metrici in generale, e di quelli alternativi in parti t’ stessa: il rendimento pertanto è invece deere
colare (v. par. 7.19.2.11); quanto alla (2,18). es scentecon’, cioè con l’entità della combustione
sa contiene tuttiifattoripialijualisi a pressione costante; qinvecer’=1(ci-
basa lo studio dei motori termici volumetrici. cloOttoD, detta funzione ha valore unitario,eil
rendimento_ale, a parità di fluido motore edi
pertanto il
7.19.2.2. Cìclo termodinamico ideale. valore massimo :(*)
Come si è detto alla fine del precedente paragrafo,
nella (2.18) sono presenti tutti i parametri fonda
mentali del funzionamento dei motori termici vo (Thd)otto = 1 — . (2.25)
—
= (\ flie ),
(2.21)
T T 3
1
= i —
(y—1)
f(r, t’, y), (2.24)
(*) Questo risultato è a rigore noto già dal par. 7.19.1.3,
dove con y si indica, al solito, l’esponente della poiché corrisponde infatti ad affermare che ad assegnata
1 e a parità di P2’ il ciclo Otto è il ciclo di massimo ren
p
adiabatica reversibile. dimento. (N.d.A.)
MOTORI ALTERNATIVI A COMBUSTIONE INTERNA 7-265
temperatura T’3’. Per quanto riguarda il ciclo Sa mente adot ataun’ ariaid jaguale, oltre a
bathè si possono ripetere entrambe le considera obbedire alla legge dei gas perfetti pv = RT,pre
zioni precedenti, ciascuna per il tratto di combu senta un ceunjindpendentidaUatemperatura
stione corrispondente. edaHalressi(1.ì_essione; essi sono pressoché eguali a
nticonsiderazionisul rendimento del quelli dell’aria reale nelle condizioni-ambiente stan
ciclo Otto non devono però far ritenere che in dard (v. par. 7.19.2.9), e valgono: c = 0,24
pratica almeno il rendimento ideale sia maggiore kcal/kg K, ‘ = 1,4.
jotori ad accensione comandata (o a ciclo
Otto) che per i motori ad accensione per compres
sione (o a ciclo Diesel-Sabathè). In effetti il con 7.19.2.3. Ciclo di lavoro limite. Leca
fronto è stato fatto a parità di ,ma nella pratica ratteristiche reali del fluido motore differisco
i motori a ciclo Diesel-Sabathè adottano fpp9rti
di compressione notevolmente_supr a quelli la variazione, con la ternpratu, dei calori mas
che riescono ad adottare i motori a ciclo Otto. La sici (sia per l’aria, sia per la miscela aria-combu
fig. 2—2, che riporta i diagrammi dei tre rendimen stibile)
ti ideali per rapporti di compressione compresi della dissociazione dei prodotti di reazione: que
tra 5 e 24, mette in rilievo i tratti delle diverse sto secondo fenomeno riguarda_però fondamen
curve relativi ai campi di valori di e che vengono talmente i cicli Otto, raramente anche quelli Sa
realizzati nei differenti tipi di motori.(*) bathè, mentre non interessa praticamente mai i
Come fluido motore_per i cicli ideali è universal cicli Diesel a causa delle basse tmperaturejg
gpte nella combustione. Procedendo per gradi,
da un ciclo ad aria ideale (v. par. 7.1 9.2.2)
passare, prima a un ciclo ad aria reale e succes
(*) È opportuno notare fin d’ora che i valori pratici di arzam propor
sivamente a ciclzaco,nbis
e. cui ci si riferisce usualmente, sono valori geometrici
(v. par. 7.14.1.1), mentre quelli effettivi di funzionamento zioni differenti: la flg. 2—3, che riporta i diversi
dei motori possono essere talvolta anche notevolmente rendimenti nel caso di cicli Otto, mostra quale
inferiori, tanto per la compressione quanto per l’espan peggioramento delle prestazioni provochino le
sione, a causa dei ritardi di chiusura e degli anticipi di singole caratteristiche del fluido reale.
apertura delle valvole o delle luci di comunìcàzione con
l’esterno. (N.d.A.) 1) Cicli ad aria: variazione dei calori massici.
MOTORI ALTERNATIVI A COMBUSTIONE INTERNA 7-267
0,4 — — — —
tazione, il ciclo e uivalente resenta invece 1e
me esime 1 ,T e
p
compsionereale(v. figg. 2—6 e 2—7). Nel caso
0,3
del ciclo limite teorico p.e T son o anche rispet
— —
0,2 — —
tivamentepresoneetepepoJ,
he è posto al P.M.I., mentre nel caso del ciclo
limite equivalente, p e Ta si trovano nell’inter
sezione della isoentropica passante per Pi e V 1
reali con l’isocora corrispondente al P.M,I. E da
0 0,2 0,4 06 08 1O 1,2 1,4 1,6 £L osservare inoltre che la considerazione dei due
cicli limite, teorico ed equivalente, è strettamente
collegata alla definizione (2.35) del par. 7.14.2.3
Fig. 2-4. Diagramma del rapporto tra rendimento limi relativa ai due rendimenti interni i ed , i
te e rendimento ideale, al variare della dosatura relativa,
per diversi rapporti di compressione. quali infatti possono anche essere definiti così:
3
p r 3
o vo s O v
a) b)
Fig. 2—5. Effetto dell’intempestività della combustione e influenza dell’anticipo: a) di accensione sul ciclo Otto; b) di
iniezione sul ciclo Sabathè.
L’aumento dei calori rnassici al crescere della do e semplice, anche se approssimato, si può
temperatura, o, sotto un altro punto di vista, la [4ljifcalore da sottrarre al potere calp
éiidiminuonedeWeponentedella
2
q , nell’equazione di combustione a segui
4
rificoH
todeladissociazione,conlaformula(in kcJ/g):
to del rendi ento quale può riscontrarsi, sia con
il calcolo (fig. 2_3),(**) sia graficamente su un = l,3.l0—(l
‘) (I’3-- 1850)2,
-
mente completa, àhche nel ciclo limite tutta la contribuiscono entrambi a determinare un forte
gia chimica si trasforma ancora in eri ergia peggioramento_del ciclo limite rispetto al ciclo
termica; tuttavia, come è anche possibile verifi idealeffetto. benefico, anche se modesto,
care direttamente sul diagramma (T, s), si ha viene invece esercitato dal fatto che per gli usuali
eptp a_p Jtad i lav oro (e di ren imen elasticità dei gas com
ptQettjrasfprmazioneavvieneatern il
perature inferiori rispetto alle corripondenti_del che comporta, a parità di temperatura finale di
cicloesentedadissociazione. (* * * *) Volendo effet combustione, una maggiore pressione p 3 nel ciclo
tuare il calcolo della dissociazione imodo rapi Otto e un maggiore volume V 3 in quello Diesel,
1) La combustione è imperfetta per due motivi, calore scambiato al momento dello scarico non
perché è iniempestiva e perché è incompleta. La provoca più alcun danno, e quello ceduto durante
pma causa è céàai fatto che la reazione l’espulsione giova addirittura, in quanto dimi
richiede un certo tempo per svolgersi, per cui la nuisce la pressione che lo stantuffo deve eserci
“introduzione di calore” non avviene tutta nel tare sui gas residui; il calore ricevuto dal fluido
punto voluto, ma si prolunga oltre: per contra durante l’alimentazione del motore, sostanzial
stare gli effetti negativi siricorre, a seconda del mente determina solo un minore coefficente_cji
tipo di motore, rispettivamente_all’anticipo di ac jimento (v. par. 7.19.2.7), mentre quello
censione o all’anticipo d’iniezione; il danno n6h scambiato durante la compressione non modifica
può essere tuttavia annullato, ma può essere ri praticamente il lavoro di compressione, ma de
qppqriJnamente a valori molto inferiori termina tuttavia indirettamente un minore lavoro
(fig. 2—5). Nel caso dei motori ad accensione co di espansione.(**)
oltre che all’anticipo di accensione, la Lo scambio termico è influenzato dal proporzio
ìmento del motore, in particolare Lp:to
tura cx. corsa/alesaggio (c/d) e dalla forma della camera
jjcppletezzadella combustione è conseguen dTEbiTne. Convengono le forme più rac
za del fatto che, datiibrevi tempia disposizione, colte, che a pari volume presentano la minore
fzione non riesce a raggiugerlahbri superficie di scambio: poiché però lo scambio
previsti dalla term ochimicdira nte I’ espans io- termico avviene durante tutto il ciclo di lavoro
ne se ne verifica in genere il congelamento senza (quindi con lo stantuffo in tutte le posizioni com
alcuna riassociazione. La dosatura cx ha una_mo prese tra il P.M.S. e il P.M.L), un calcolo esatto
iaslaompletezzadeiiacombu del rapporto c/d che renda minima detta cessione
stione in quanto dell’eventuale difetto di ossidan di calore si presenta molto complesso e ha inoltre
te si tiene già conto nel ciclo limite (v. par. scarsa utilità pratica a causa dei numerosi altri
7.19.2.3). Un’influenza negativa è invece eser fattori che influenzano anch’essi la scelta del rap
citata dall’ inevitabile disuniformità della distri porto c/d.
buzione del combustibile nell’interno della ca Poiché lo scambio termico è sensibilmente in
meradi_coniJone in quanto può determi della combustione,
nare un aumento locale nell ‘incompletezza del qntquest_4etermina più elevate tempera
la reazione. ture dei gas nella fase di espansione, esso viene a
L’entità di questa perdita raggiunge in genere _
1 sia
essere_funzio ne dell’anticipo di accensione,
pochi percento, ma il problema è molto grave sia della dosatura del combustibile. Anche le
sotto il punto di vista dell’inquinamento atmo anomalie di combustione (v. par. 7.19.3.2) in
sferico (v. par. 7.19.3.8). fluenzano negativamente lo scambio termico con
p)sivarnente, per intempestività eincom le pareti.
pletezza della combustione, in condizioni• La_cessione di calore è inoltre sensibilmente in
rette di funzionamento, j_piò perdere da_un uenzata dalla frequenza dei cicli, per uno stesso
5 a un lO%: la perdita preseif nrniniio ài motore, o, per motori simili, dalla velocità media
gi_j.tazione intermedi; sale peve1ocità, dello stantuffo u. Limitando 1’ d
sia maggiori, a causa della riduzione del ternpo lore scambiato per conduzione e a uno stesso
adippsizionsiaminori, pèdffèdi turbo motore, si può dire infatti che al crescere ddlla
lenzaeconseguente aumento di disuniformità velocità di rotazione la massa di fluido elaborata
nella distribuzione del combustibile. dal motore aumenta (circa) proporzionaLmente,
2) Lo scambio di calore con le pareti si svolge mentrjquantità di calore che leècomplessiva
praticamente in tutte le fasi del ciclo di lavoro e mente sottratta_cresce con uza dve
ptuna cessione complessiva (alle pareti) jjacfrca a O,75pertantoalPaumentare
pari al 25 ÷3O% deH’energiaa4psizionepari del regime di rotazion, il rendimento interno i
cioè, grosso modo, al lavoro uil stesso. Dal estsetto migliora.
ppp4i vista del rendimento la perdita è però Complessivamente, per diversi motori e per di
molto minore, la terza parte all’incirca, in quanto verse velocità di funzionamento la perdita per
soltanto il calore ceduto durante la combustione scambio termico con le pareti può oscillare tra
al P.M.S. incide direttamente, in modo quasi un 5 e un l5%.
esattamente proporzionale, sul lavoro indicato e 3) Anche le perdite per fug_Jminuisconoal
sul rendimento interno; (*) il calore ceduto du
rante l’espansione ha invece un_peso minore via se questo è in buone condizioni esse sono tuttavia
bhe1l piccole e non raggjpgono che pochi percento.
(*) È possibile verificare questa affermazione, come pure (**) Infatti, decrescendo la temperatura finale di com
quelle che seguono, esaminando singolarmente queste pressione 7’, diminuisce anche quella finale di combu
perdite sul ciclo limite riportato in coordinate (T. s). stione T,. la quale rappresenta anche la temperatura ini
(N.d.A.) ziale della fase di espansione. (N.d.A.)
MOTORI ALTERNATIVI A CÒMBUSTIONE INTERNA 7-269
Vanno distinte le fughe, poco gravi, in cui si dio del motore può essere pOrtunQ tenere di-
perde soltanto aria, da quelle riguardanti la mi- stinte queste perdite caratterizzandole mediante
scela aria-combustibile, particolarmente dannose un apposito rendimento, denominato rendimento
nell’intorno del P.M.S. Diverso peso hanno inoi- di lavaggio:
tre le fughe a seconda che si verifichino in corri
spondenza delle tenute dello stantuffo o delle luci =
(2.29)
Mm
PC 1P
Fig. 2—7. Perdite di lavoro indicato, nel caso di motore a 2 tempi, dovute: a) all’anticipo di apertura della luce di
scarico e al ritardo di chiusura di quella di carica; b) al lavoro della pompa di lavaggio.
= 9
7
7
7
7
1
] iv
11m
0i
o (2.31)
W 1im AIh 1
M
wu wu
Mh = Mmhp (N.d.A.)
MACCHINE
7-270
sivo viene invece attribuita al rendimento per 7.1 9.2.6. Lavoro utile. Il lavoro perduto
iiveTordIiFdIragioni :siap erch énell ’usu a priti meccanici e quel’o necessario per ilco
le rilevamento speriTiiifàle del lavoro W (v. mando_degli accessori riducono il lavoro indicato
parr. 7.14.1.4 e 7.19.2.6), dacupene,vie secondo un fattore denominato rendimento orga
ne misuratainevitabilmenteancheapr4it ganico iy. In base alla definizione (2.33) del par.
suoi valori dalla ve 7.14.2.3 esso può assumere le diverse espressioni:
lo cit di ro aone del mot ore e dafla pressione — —
v —
,0
— , —
Pmt I
m
P
7. 19.2.6.
dove con Pv si è indicata la pressione media d’at
ito,laq1eèdeflta analogamente alla pme
7.19.2.5. Ciclo di lavoro convenziona e alla p, come il rapporto tra il lavoro passivo
le. jl calcolo delle prestaoni di un mo (al ciclo) Jcilindrata V:
tore volumetrico e per il tracciamento teorico del
—
--------
su o ci do in d icato onèpraticame
tenere conto 9 esa
p L ttant me 2, nte di p
ie Pi’ =
4-. (2.33)
jJorpspqnenteè_scelto, in base a
(t).(**)
1)11 primo_termine, che comprende ilavori
genti dall’esperienza, in modo tale da conservare deL manovel
sostanzialmente invariata la . 11 Nei limiti di
p pattino -guida , spinot
cTd ella tempera lismo (stantuffo-cilindro o
questa approssimazione il to o perni della testa a croce, ppo di biell
tura finale di combustione viene effettuato valu dovuti alle pressip ni
formul e del tipo della perni di banco) che siano
tando la dissociazione con
(2.26). dei quali ha una forma del tipo:
Vantaggi notevoli di precisione e di rapidità di
calcolo, particolarmente nelle fasi più complesse [fPZ_g(o)dx=
del ciclo, si conseguono utilizzando i diagrammi
termodinamici che esistono già costruiti per i
combustibili e le dosature più usuali. Particolar
mente utili sono gli abachi nella costruzione dei
=
4
CPmax
.J
E Pmax
g(O) d( —
C /
VprnaxK,
(2.34)
cicli Otto, in quanto la dissociazione vi determina
forti complicazioni di calcolo: esistono diagram 4pyLinalcoefficiented’attritoneWaccop-
mi per carburanti quali l’ottano ) 18 e l’ot
H
8
(C
16 e
tene ),
H
8
(C per dosatu re sia ricche, sia pove
re, nell’intorno di quella stechio metric a. I più (*) Poiché le forze d’inerzia e quelle dei gas possono
recenti diagram mi sono costrui ti, ove possib ile, caricare gli organi del manovellismo in senso oppostdei
o,
per idrocarburi generic i del tipo CH
,
11 , in modo il lavoro d’attrito complessivo è minore della somma
con
che siano utilizzabili anche per i cicli Diesel lavori d’attrito singoli: l’espressione, cui si perviene
es
il procedimento qui seguito, ha pertanto un valore
Sabathè. senzialmente indicativo: la sua approssimazione dipende
All’aspetto esterno il ciclo convenzionale si pre in ogni caso da un’opportuna scelta delle diverse costan
ti
sentaqualitatìvamente simile al ciclo limite, ma di proporzionalità. (N.d.A.)
(**) Questa perdita, che in teoria rientrerebbe nell’j
il suo lavoro è pari a quello W dei ciclo alle
(v. par. 7.19.2.4), viene in pratica misurata insieme
indicato a meno di un coefficiente di riduzione altre perdite proprie del rendimento organico allorch
é
dipend ente dal tipo di motore, ma prossimo in per il suo rilevamento si fa trascinare a vuoto il motore
ogni caso all’uni tà (0,95 ÷ 1). alternativo (donde il nome di pressione di marcia a vuoto
_____________________
relativo del primo termine è modesto. (‘i’) sione interna sia inferiore a quella dell’ambiente
Quanto al rendimento organico, che ha compor di alimentazione, e la massa che riesce a entrare
tamento dTTipo o alla pi,, esso decresce ne risulti pertanto ulteriormente diminuita: per
all’aumentare del regime di funzionamento del contrastare questo effetto si provvede a ritardare
motore con legge pressoché parabolica (fig.2—8a), la chiusura_U?ya1vola dì aspirazione, sia per
ti i’ o
o
i 1
o n,u
a)
Fig. 2—8. Diagrammi del rendimento organico: a) in funzione della velocità di rotazione, per due diverse pj; b) in
funzione della p, per due diverse velocità di rotazione.
mentre all’aumentare della p, 1 cresce con legge pttere di sfruttare la depressione interna do
diapettojerbolico(g): come mostra la po il P.M.I., in modo da far entrare un’ulteriore
—9 la quale riassume queste due principali massa di fftiid sier mantenere il piu a lungo
influen ze ,ne §sagio da assi ad alti regùp in leduraMeacsautile lam1ue
condizioni di pieno carico il rendimento organico dipassaggio, così da contrastare le laminazioni
varia normalmente tra 0,9 e 0,7. stesse. All’atto della chiusura definitiva la pres
sjiternfip avere raggiunto la pressione
esterna (o averla anche superata, sfruttand6 Tfé
7.19.2.7. Coefficiente di riempimento nomeni dinamici della corrente entrante), ma,
(motori a 4 tempi). I principali fenomeni poiché nel frattempo il volume del cilindro si è
che influenzano il riempimento dei motori a 4
ridotto rispetto al P.M.I., la massa entrata sarà
tempi sono:
in genere inferiore a quella teorica;
1) le larninazioni allo scarico, le quali fanno sì
che alla fine della corsa di espulsione la pressione 4) il rifiuto, cioè il riflusso verso l’esterno di parte
dei gas residui nello spazio morto sia superiore a del1aassa entrata, a causa del ritardo costante
quella dell’ambiente esterno, di modo che nella di chiusura della valvola di alimentazione, in
prima parte della successiva corsa di aspirazione, quanto a certi regimi di funzionamento detto ri
anziché l’ingresso della carica fresca, si verifica tardo risulta eccessivo;
l’espansione dei gas residui stessi; 5) le pulsazioni di pressione nella corrente entran
2) la cessione di calore daparte delle pareti del te, originate d1lhon stazionarietà del moto del
cilindro e dei condotti di alimentazionla quale, lantuffodeg1i organi della distribuzione,
producendo il riscaldamento del fluido entrante piiTàf[5iFi eventualmente esaltate dalla periodi
con aumento del suo volume massico, ne per cità del moto.
mette l’ingresso a una quantità minore; Se si prescinde, sia dalle fughe allo scarico, sia dal
3) le laminazioni all’aspirazio, le quali fanno sì riflusso all’aspirazione, sia infine dai fenomeni
che durante tutta la corsa di aspirazione la pres dinamici pulsanti, èfacileesprimere(**) ilcoeffi
(*) Per i motori ad accensione comandata, per i quali (**) Sì tratta di scrivere per la trasformazione in esame
la regolazione viene effettuata mediante laminazione al un bilancio di massa e uno di energia tenendo conto
l’aspirazione, al crescere del carico esiste addirittura un della legge di evoluzione del fluido e dell’equazione di
compenso tra l’aumento del primo addendo della Pu e la stato. (N.d.A.)
diminuzione della costante K” dell’ultimo. (N.d.A.)
MOTORI ALTERNATIVI A COMBUSTIONE INTERNA 7-273
--— [ — Pe/Pi
y(9—l)
—
(2.44)(***)
(*) Nel modello adottato, a un regime di rotazione suf tanto elevate da non essere meccanicamente sopporta-
ficientemente elevato, il coefficiente di riempimento si an bili dagli organi di un normale motore. (N.d.A.)
nulla e più oltre diviene addirittura negativo: il fatto sta (**) Il rifiuto si annulla a quel regime al quale la velocità
a indicare che il motore preleva il fluido dall’ambiente di d’ingresso del fluido si inverte in corrispondenza della
() scarico e io manda nell’ambiente di alimentazione (in luce di passaggio proprio nel momento in cui la valvola
queste condizioni è P2 = p 3 ep 4 = Pi = p <p, e il ciclo ha ormai terminato la sua chiusura. Poiché nel fenomeno
di pompaggio già in precedenza ha cessato di essere sem interviene l’inerzia della colonna di fluido in moto nei
plicemente rettangolare). Non è da escludere che questo condotti, detto regìme dipende, oltre che, naturalmente,
fenomeno possa avvenire anche nei motori reali se li si dal posticipo di chiusura della valvola di aspirazione, dal
facesse trascinare (in quanto non danno più potenza, la lunghezza stessa dei condotti, ed è tanto più basso
bensì l’assorbono) a velocità di rotazione molto elevate, quanto più essi sono lunghi. (N.d.A.)
MOTORI ALTERNATIVI A COMBUSTIONE INTERNA ‘.7-)
I 4.
UI
h
Ìimite
e delle alzate h della valvola di aspirazione: I, curva
Fig. 2—12. Legge delle velocità istantanee u, dello stantuffo
inferiore; 2, curva effettiva.
risonanza riguardi cilindri adiacenti sfocianti in di lavaggio, dalla forma, dimensioni e disposizio
un unico collettore. D’altra parte in questo caso, ne delle luci, e dalla forma, disposizione e orien
allorché si tratta di motori a carburante liquido tamento dei condotti di adduzione e di scarico
premiscelato, sono necessarie particolari cure af del fluido (v. par. 7.19.1.7).
finché i fenomeni dinamici, facendosi risentire in Per studiare quantitativamente l’influenza della
modo diverso sull’aria e sul combustibile (in par portata di lavaggio sul coefficiente di riempimen
te ancora sotto forma di gocce) non provochino to
irregolarità di distribuzione del carburante ai di zione (v. par. 7.19.1.7), èconvenientesupp
versi cilindri. che durante tutto il periodo di lavaggio lo stan
Per tutte le precedenti ragioni, non si utilizza per tuffo rimanga fermo, nell’intorno del P.M.I. e a
tanto che raramente una vera e propria risonanza ici di alimentazioneedi scarico entrambe a
fra le oscillazioni di pressione relative a cicli suc
cessivi dello stesso cilindro o di cilindri adiacenti, risponde per il cilindro un volume conpiessivÒ
denominatov In tali condizioni, ammettendo
.
1
ma si cerca piuttosto di utilizzare l’effetto dina
mico della colonna di fluido in moto per otte trascurabili le cadute di pressione e le variazioni
nere migliori riempimenti, in particolare a deter di temperatura tra ingresso e scarico, si può scri
minati regimi di funzionamento. Infatti, si ottiene vere che il volume di fluido fresco entrante è pari
MOTORI ALTERNATIVI A COMBUSTIONE INTERNA 7-277
tempi ad accensione per compressione, poiché il Poiché l’aumento della velocità di rotazione si
lavaggio si effettua con aria pura, il cui costo ri gnifica, per un dato motr, aumento delle lami
guarda esclusivamefiil favoro perduto per la naEii,(**) risulta allora che anche nel caso di
sua compressione da parte della pompa, cisi motoria2tempi_il coefficiente di riempirnento
preoccupa meno di ottenereclevati (sono in presenta un andamento dapprima crescentef
fatti compresi tra 0,6 e 0,5) a un determinato
tanto valori diy dell’ordine di 1,2 ÷1,5 in modo regime, proprio come nel caso di un motore a 4
da njùfì elevati riempli iitirisulta in tempi (flg. 2—11).
fatti compreso tra 0,7e0,8. Quanto all’influenza degli scambi termici con le
Nella realtà il lavaggio non rispetta però mai, pareti, questi determinano una diminuzione di
esattamente, la legge della progressiva e uniforme , quindi di ?. e di in quanto fanno au
,
:E’E E
—
lavaggio(y=
alimentazion e, cioè di a,,,, e quindi di ..p,11m: come rtd
/ /
.-
(*) Infatti, al crescere del rapporto di compressione in funzione del grado di spazio morto della pompa stessa.
terno richiesto dalle laminazioni alla pompa, diminuisce (N.d.A.)
l’ della pompa stessa (v. parr. 7.14.2.1 e 718.1.1) cui (**) Per motori simili corrisponde invece all’aumento del
è proporzionale v. Inoltre, sempre attraverso il suo le la velocità media dello stantuffo u. (N.d.A.)
game con y, e quindi con i, Fandamento di ì., è pure
MOTORI ALTERNATIVI A COMBUSTIONE INTERNA 7-279
(2.65)
Pme,o
Nella fig. 2—15 sono rappresentate le due prece
denti relazioni adimensionali, di prima e di se
conda approssimazione, tra pressioni medie ef
fettive (o potenze utili) e densità corrette. A titolo
indicativo le due curve sono segnate a linea spessa
nel loro campo di validità, mentre sono rappre
sentate a tratti al di fuori di esso, laddove le (2.63)
Fig. 2—IS. Influenza del rapporto delle densità corrette e (2.65) non sono più applicabili in quanto è ne
,u sulle prestazioni di un motore alternativo a combustio cessario allora tenere conto anche delle variazioni
ne interna: 1, curva di prima approssimazione; 2, cur
va di seconda approssimazione. d9?iim, di e di a.(**)
7.19.2.10. Sovralimentazione. Im
An alizzan do ifatt ori che co mpaiono nella (2 .18 pazioalepaumentare1apptenzaffiunmo-
rulta che in_pgppssimazione si modifica
no soltanto 2 e, mentre si possono considerare
0
costanti tutti i rendimentiela dosatui-a ;(*) per- senza sensibili limitazioni in un canpo sufficien
—‘Vi
‘Z AÀ
1 ‘) cL
AJO
7-280 MACCHINE
emen te am (certamente almeno nel caso di miti indicati nei capp. 7.19.3 e 7.19.4. Per aumen
motori ad accensione pmpio)èla jajs_yp1urnicasi,agiscefondamenta1-
massa volumica del fluido motore:irendimenti mente sulla pressione dell’ambiente di alimenta
hanno infatti limitazioni precise, tanto più che zione, anche se è vero che alle variazioni di
in genere Lcerca gteperl i quanto piùpos sione si
nqrglite, né favorevoli.
coefficiente di riempimento À presentano a loro pladi sovralimentazione in senso
volta le limitazioni viste rispettivamente nel par. lorché si intende aumentare 1apotenza rispetto a
7.19.2.1 (tab. 2.1) e nei parr. 7.19.2.7 e 7.19.2.8; quella che si otterrebbe in condizioni-ambiente
infine la dosatura deve essere contenuta nei li- ndard, mentre siem lìcementedi ali-
Pmec oc
ì7
Pmeo
Z/
I8
/y
//
E E ’
.±:EEmj:oZ
1 1,2 14 1,6 1,8 2 2,2
v
Fig. 2—18. Influenza del rapporto di sovralimentazione
Fìg. 2—16. Ciclo convenzionale ad alimentazione natu p
/
0 p sulle prestazioni e sul rendimento organico:
): è pure rappresen
rale (1234) e sovralimentato (l
234 sovralimentazione con compressore comandato mecca
tato l’aumento di lavoro indicato, corrispondente al ciclo nicamente: sovralimentazione con compres
di alimentazione ed espulsione, e quello corrispondente sore comandato da turbina funzionante con i gas di sca
all’area triangolare 47l. rico [41].
PC
PMS PM/
PM/ V
5 iapressionee1atemrell’a-
sore peT
biente in cui scarica il motore, sussiste la relazio
ne:
Pc /v,c —
Pmi,c Pmi,o + Pc 0
P —
PS ,‘
‘, S
vc
Pmi,oI +Pc Ps. (2.66)
combusti da tutti i cilindri del motore in un’unica 3) la_durata richiesta per il motore;
grossa capacità, in modo da attenuare al massimo
4) pnza complessiva del motore;
lepu Isazioni di pressionep4el1oscarico
universalmente adottato per sovralimentare i mo 5) l’esigenza di un socostod’imianto_o, al
contrario, quella della economicità di esercizio;
pe
,
3 permette dj averpjyaioregpjare 6) l’gombro massimo accettabile per il motore.
con pressioni di mandata Altre caratteristiche d’impiego che possono risul
senza che tenda a verificarsi il fenomeno del la tare più o meno importanti sono ancora l’affida
vaggio a corto circuito (v. par. 7.19.2.8). jppe bilità del motore, le sue esigenze di manutenzione,
ato altresì ni motori a 4 tempi previsti pp l’assenza di vibrazioni e di rumori, ecc.
Di contro
l’altro metodo, che teoricamente trasforma in Premesso che olo in casi eccezionali il progetto
energia cinetica dei gas tutta l’area trianpe di un motore viene affrontato interamente ex
7 2PLI nratica la utilizza poi novo, per cui quanto viene qui detto va inteso
inturbina con scarso rendimento ìnterno,(*) semplicees osizione delle leggi che in gni
presta meg1i nlcaso di motori a 4tempifun- caso regolano la struttura lei moto, e limitando
zionantia regimi variabili, in guanto non si riu la presente analisi alla leggerezza specifica, in
scirebbe in ogni caso a ottimizzare il funziona quanto è il parametro che più profondamente in
mento della turbina aliatpfessiono fluenza il progetto stesso, p ri tentatiyo
stante. iene fare alsemli&ive che
verranno in seguito opportunamente corrette; si
7.19.2.11. Progetto di massima. Dei supponeinnanzituttoupppgpponaiitàdiretta
numerosi fri che intervengono a determinare tra peso del motore Q e cilindrata totale iV, per
Tab, 2.11 — Valori massimi delle pressioni medie effettive dei motori termici alternativi (kg/cm
).
2
(*) Infatti le velocità dei gas variano in continuazione velocità di effiusso dei gas. (N.d.A.)
tra un massimo (all’atto dello scarico spontaneo) e un (**) Si tenga presente che il motore alternativo è quello
minimo (durante l’espulsione forzata), e quindi non si che copre il più vasto campo di richieste di potenza, da
può mantenere al valore corrispondente al massimo ren 0,01 CV deì motori per aeromodelli ai 50 000 CV degli
dimento il rapporto tra velocità periferica del rotore e impianti fissi o dei motori marini. (N.d.A.)
o
-1
o
Tab. 2.111 — Calcolo, di primo tentativo, delle principali caratteristiche di dite motori termici alternativi da 150 CV. z
>
H
H
Automobilistico 150 1,5 225 5000 (5) 2,7 (10) 60 (1,0) 0,170 16 9,4 55,5 o
zeri
z-3
Trasporto 150 2,5 375 3000 (5) 4,5 (10) 100 (1,0) 0,785 < 6 25 33,3 eri
Tab. 2.1V — Calcolo, di secondo tentativo, delle principali caratteristiche di due motori termici alternativi da 150 CV.
Sabathè 11 0,80
110 1,14 8 18,8
Trasporto 150 2,5 375 3000 a 7 6,4 23,4
4 tempi 12 120 1,13 1,07 6 25
7-284 MACCHINE
temperatura
ne
Viceversa nei motori alternativi ad accensio d’accensione
comandata, la velo cità di fiam ma risul ta assai
ggr anche nell’ambito di una combustione
normale, soprattutto eI’elevaaturbolenza
dell’aria in came ra dJb usti one, conseguente
alla fase di aspir azion e nei moto ri a 4 tempi o tempo di
di lavaggio nei 2 temp i e alla succ essiva fase di ritardo
compressione . Poic hé la turbo lenza aumenta con
e1ocità del rnoto rJI temp o di com bustione,
cioè il tempo necessario alla combustione com ensita’
ce
pleta per esempio del 95% della carica diminuis
con la ve ocità o1are d motore, ma rima ne di combustio
Fig. 3—2. Superficie di separazione fra punti ensione (da
circa costante la rotazione di manovella corri ne normale e punti di combu stione con preacc
[121) per cortesia dell’Editore).
La velocità di combustione pende poi dalla do
saturadella miscelajn unto di vista pura
mente chimico in una misc&a omogenea la dosa rita dal-
ste condizioni la combustione risulta favo ss iccio
turastechiometricasarebbeqlla in gradpii evo lesu e rfic iedi scam bio e dal ma
impri mere la massima rea tt ività alla miscela stes i ressione connesso alla massa sem
jaltraartJljpomenodellacorn bustione, alla com
pre maggiore di miscela che partecipa
nel particolare aspetto ora esaminato, non coin com bustio
bustione. In questa fase la velocità di
vojlieillbrichirnici,ma anche e
ne tocca il suo massimo.
soprattutpj rocesso di trasmissione del lp illustra
i In base alla dinamica del fenomeno così
attraverso il fronte di fiamma, jac norm ale è
bust ione è resa par ta, risulta che il tempo di combustione
e la carica_fresca. Oralacom
I
Causa infine di anomalie del processo dicombu tali oscillazioni, piuttosto che della pendenza del
qnpsspssereanchereslduicarborosi la loro linea media.
trattenuti sulle pareti della camera, o, per esem Altro orientamento recente è quello di passare
pio, una valvola di scarico eccessivamente calda, alla misura del cosiddetto numero di ottano strada
che ossono rovocare reaccensioni. (NOR), che interessa soprattutto nei motori alter
In ase a quanto esposto si osserva che il feno nativi ad accensione comandata per trazione, dif
meno di combustione anomala, e in particolare ferente dal precedente in quanto
la detonazione, dipende, oltre che dalle caratteri fettuata direttamente sul motore montato sul vei
stiche del carb.urante impiegato, da una quantità colo, invece che su motore in laboratorio. Il
di fattori relativi all’ambiente, alla geometria del N.O. di un carburante dipende dalla struttura del
motore e alle sue caratteristiche di impiego. A carburante stesso, in particolare dal tipo di catena
ge perciò, ogni associazione motore-carbu dei radicali che ne costituiscono la molecola. I
rante ha un suo nei carburanti più usati per motori ad accensione co
jardi della detonazione. In pratica , dal punto mandata, infatti, sono Costituiti essenzialmente
di vista motoristico, a parte l’attenzione che il dai prodotti della distillazione del petrolio che si
proettista può riservare alla geometria della ca separano a temperatura più bassa, le benzine,
mera di combustione, il corretto funzionamento composti organici liquidi in condizioni ambiente
di un motore alternativo ad accensione coman a base di idrocarburi. Ora, quanto più è compatta
data è connesso alle proprietà indetonanti del la molecola, e quindi ramificata la catena, e mag
rantmieato. giori i legami multipli, tanto maggiore è la resi
stenza alla detonazione.
719.3.3. Carburanti. Queste capacità in.
detonanti sono sintetiz zate dal numero di ottano
(N.O.) del carbur ante. Si definis ce numero d’ot
tano di un carbur ante la percen tuale di isottap
(2-2-4 trimeti lpentan o) di una mil a jsgn
eptano norma le ch ctess ainte nsità _dj
dton azion e del carbur ante in esame.
definizio
ne non ha un senso, se non applicata a certe con
dizioni di funzionamento di un determinato mo
tore; è necessario inoltre definire che cosa si in
tende per intensità di detonazione. In pratica
queste difficoltà vengono risolte, o meglio eluse,
a livello di unificazione internazionale, impo
stando la misura per confronto su apparecchia
ture normalizzate.
I metodi di misura universalmente accettati sono
il metodo motojMM) e il research (MR). ssi Fig. 3—3. Diagramma di pressione in funzione
del tempo
consistono nel far funzionare a velocità costante di combu stione di un motore alterna tivo ad
nella camera
La li
un motore normalizzato (CFR: monocilindro a accensione comandata in presenza di detonazione.
ne della
nea inferiore rappresenta le oscillazioni di pressio
compressione variabile) con certe condizioni stan detonazione (da (1261 per cortesia dell’Editore).
dard di velocità angolare, di ambiente di aspira
zione, di liquido refrigerante e di anticipo dell’ac
censione.
ReoJando il raportodi compressione in modo Per questo motivo le benzine possono essere mi
che lo strumento indicatore dell’intensità di de gliorate per i loro impieghi motoristici mediante
tonazione siaa metà scal, funzionandoil motore processi chimici che ne variano la struttura mole
con la dosatura di massima intensità di detona colare, mentre un sistema più semplice per au
zione, con il carburante in esame, si ripete poi la mentarne il numero di ottano è quello di addizio
prova con miscele isottano-eptano di diverse com nane di opportune sostanze (additivi) che, nella
il
pjoni, finché si ritrova con la stessa regola percentuale dell’l% ne possono aumentare
N.O. anche di 10 ÷ 15 punti; l’uso di questi ad
zione del motore la stessa indicazione del detoni
metro. ditivi è oggi combattuto per motivi antiinquina
o
Il detonimetro ha una scala praticamente sensi mento (v. par. 7.19.3.7.), in particolare il piomb
bile al valore della derivata della pressione in tetraetile.
camera di combustione (fig. 3—3), depurata delle Altre esigenze dei carburanti liquidi per motori
armoniche superiori. Poiché si è visto che queste alternativi ad accensione comandata sono con
armoniche superiori sono esse stesse indice della nesse alla carburazione e alla combustione: de
detonazione, metodi più recenti di valutazione del vono essere molto volatili, cioè vaporizzare im
fenomeno, peraltro non ancora unificati, preve mediatamente appena vengono miscelati all’aria
a
dono una misura del numero e dell’intensità di comburente, in modo da formare una miscel
AVA flS... %.,A ILL
molto omogenea, devono avere una bassa tem zina con la quale lo si alimenta, e, in particolare,
peratura di congelamento, e devono dare luogo dai rapporti volumetrico e ponderale dei due
alla minore quantità possibile di depositi in ca fluidi; infatti questi rapporti influenzano diretta
mera di combustione. mente la combustione, il primo da un punto di
Un cenno, infine, merita, per l’impiego che se ne vista fisico, in quanto la propagazione di fiamma
fa anche nei motori ad accensione comandata dipende dal grado di polverizzazione del carbu
per trazione, il gas di petrolio liquefatto (GPL), rante nell’aria, e il secondo da un punto di vista
che rispetto alle benzine, presenta il vantaggio di chimico.
un minore costo, a spese peraltro di minore ren Atteso che, per quanto riguarda il rapporto volu
dimento e potenza massima sviluppata. metrico,
verizzato nell’aria tanto mjgjjorè la combustio
7.19.3.4. Carburazione mediante car ne, circa il rapporto ponderale si osserva che j[
buratori. Regotazione. Lacarburazione motore richiede dosature diverse a seconda delle
rocesso mcd ian quale vengono nsce1ati
a questo riguardo, tre regimi di funziona
mento tipicì ossia ilminimoi1funzionao
ad ammissione parziale,. il funzionamento ad am
missione totilodipptenza.
Regime di minimo, In queste condizioni il motore
non l’alimentazione
serve unicamente a mantenere in rotazione la
acchina contro le resistenze passive. La valvola
itiicflrtatl motore (v. par.
7.19.3.9 e quindi
il collettore di aspirazione è in forte depressione.
I gas di scarico del ciclo precedente, invece, si
trovano praticamente alla pressione ambiente,
perciò alla fine della corsa di aspirazione è molto
elevata la diluizione della carica fresca a opera
dei gas residui. Questo comporta una riduzione
della dosatura media, pe’r cui, per sostenere la
combustione, in queste condizioni il motore ri
0,05 0,07 0,09 O,11 0,13 chiede all’apparato di alimentazione una dosa
tura ricca ( < ).
coefficiente e; si ottiene:
I
a
9 rta CA arta
=
Aiarta
di perdita
ove si è indicato con fi il coefficiente
pre ssibilità
di carico, con e il coefficiente di com
le sezio ni di
dell’aria, con la densità e con A
passaggio.
elementare
La dosatura ; essendo il carburatore
e solo dal fattore:
a geometria costante, dipend
i
(j9e V)aria
e. (j3 ‘)benzna
Fig. 3—6. Schema di carburatore elementar
variare della
Ora questo fattore non è costante al
nte perc hé le per dite di pres
portata, essenzialme
o in gran par te di tipo vi
sione nei condotti son
olento per
cijio di scoso per il carburante e di tipo turb
jatiseue fondamentalmente il prin l’aria, mentre ai massimi valori di
portata (de
elemen
funzionamento del cosiddetto carburatore
7-290 MACCHINE
pressione nella gola del tubo Venturi dell’ordine rante proviene dal condotto 12 e attraversa il
di 1 m di colonna d’acqua) si hanno alcune unìtà getto calibrato 11, dopo essersi emulsionato con
per cento di arricchimento della miscela per effet aria secondaria proveniente dal condotto dell’aria
to della compressibilità dell’aria. Ne consegue un di minimo 8.
andamento della dosatura del tipo riportato nella A mano a mano che la farfalla si apre diminuisce
fìg. 3—7, sostanzialmente dissimile da quello ri la depressione a valle del foro 40, e miscela af
chiesto dal motore (flg. 3—5). fluisce tramite il foro di progressione 42, che as
Per eliminare in gran parte questo inconveniente. sicura alla dosatura un andamento regolare con
e per sopperire a particolari esigenze di funziona conseguente marcia senza sussulti.
mento del motore, sono stati escogitati dei dispo Per l’avviamento del motore a freddo si richiede
sitivi di correzione, dei quali si passa in rassegna
la funzione, descrivendo il carburatore raffigurato diflTià di evaporazione e di combustione in tali
nella fìg. 3—8. condizioni. Ciò è realizzato in genere con un Co
/-
Per mantenere costante il livello del carburante mando manuale mediante la leva 43, che, inter
nella vaschetta, e svincolarlo così sensibilmente cettando una luce posta su un condotto funzio
dal livello esistente nel serbatoio e dalla preva nante sul principio di quello del minimo, ne con
lenza della pompa di alimentazione, esiste un gal sente o meno l’entrata in azione. In altri carbu
leggiante 25, che, sollevandosi, chiude lo spillo 19, ratori lo stesso scopo si realizza con una valvola
e interrompe l’effiusso di carburante. a farfalla posta a monte del carburatore, la cui
Il carburatore è ,costituito di due corpi (1 e 5), chiusura provoca una depressione del condotto
cioè di due condotti separati, attraverso i quali principale dell’aria, che richiama carburante in
l’aria giunge al motore dosata mediante l’aper eccesso.
tura delle valvole a farfalla (28 e 35) che aprendosi Il dispositivo dell’aria antagonista, o aria freno,
successivamente diminuiscono la variazione di ve è costituito da una portata di aria secondaria,
locità nei condotti conseguente alla variazione di che, dosata dal getto calibrato 10, attraversa il
portata aspirata dal motore al variare della velo condotto 9 e i fori emulsionatori 27, si premi
cità angolare e/o del carico. scela al carburante al fine di favorirne la succes
Il doppio tubo Venturi (6 e 34) ha lo scopo di siva polverizzazione e ne regola la portata in mo
far diminuire le perdite di carico indotte dalla do opportuno rispetto alla portata d’aria prin
strozzatura, poiché la portata viene scissa in due, cipale.
in parallelo, in modo che solo una piccola parte Quando il motore viene accelerato improvvisa
sia interessata alla massima strozzatura (in 6), mente aprendo le valvole a farfalla a fondo, il
senza per questo ridurre l’entità della depressio carburante tende a condensarsi sulle pareti del
ne destinata a fare affluire il carburante dagli collettore per la diminuita depressione a valle del
spruzzatori 7. la farfalla, mentre l’aumento di portata richiesto
Ai carichi molto ridotti la miscela del carburatore attraverso il getto principale 23 è ostacolato dalla
elementare diventa assai povera (v. fìg. 3—7); il inerzia del liquido. Per controbilanciare l’impo
dispositivo di minimo fornisce una portata sup verjmento che ne conseguirebbe si ha una pompa
plementare di carburante richiamato dalla de di ripresa costituita da uno stantuffo 24 che,
pressione a valle della farfalla 28 attraverso il spinto dalla molla 15 in fase di rapida apertura
foro 40 e dosato mediante lo spillo 41. Il carbu delle farfalle, pompa il carburante attraverso il
ALTERNATIVI A COMBUSTIONE INTERNA
7-291
MOTORI
condotto 4 negli spruzzatori 2, vincendo il con questo ne confina l’applicazione solo a motori di
trasto della valvolina 3. pregio e, in genere, al campo aeronautico; per
In alcuni carburatori infine, per arricchire la do contro si hanno diversi vantaggi. Non sono infatti
satura quando è richiesta la massima potenza (v. necessarie elevate cadute di pressione nel tubo
fig. 3—5), vi è un dispositivo superalimentatore di Venturi come nel carburatore normale (0,1
piena potenza, che entra in azione solo quando ata) e quindi si ottengono riempimenti più ele
la portata d’aria supera un certo valore. vati (diminuisce però il rendimento organico a
causa della pompa) e inoltre l’eventuale congela
La curva di dosatura che si ottiene con il tipo di mento di umidità atmosferica causato dal raf
carburatore descritto è quella della flg. 3—7, che freddamento prodotto dall’evaporazione del car
si avvicina già molto di più a quella richiesta dal
burante, non avvenendo nella gola del tubo Ven
motore (v. fig. 3—5).
turi, non altera la dosatura. Altro vantaggio è la
Sui principi sopra esposti funzionano pratica eliminazione della vaschetta a livello costante,
mente tutti i carburatori a getti aspirati a geome che è fonte di complicazioni soprattutto nell’im
tria costante; su altro principio di funzionamento piego aeronautico.
si basano invece il tipo S.U. a depressione co Ancora un vantaggio è quello di poter utilizzare
stante e il tipo Amai. benzine poco volatili, perché possono comunque
Il carburatore S.U. è sempre a getti aspirati, ma essere ben polverizzate, elevando la pressione
la regolazione della portata di benzina avviene della pompa. E ancora, essendo sempre il carbu
mediante la parzializzazione del getto principale rante a una pressione maggiore dell’ambiente,
tramite un’apposita spina, mentre rimane costan non sussiste il pericolo di formazione di bolle di
te la depressione che richiama carburante, poiché vapore nelle tubazioni di ammissione del combu
la sezione ristretta del condotto dell’aria varia in stibile, e per di più il riempimento è migliore per
funzione della portata. ché non c’è bisogno di preriscaldare l’aria, onde
Il vantaggio precipuo di questo tipo di carbura evitare fenomeni di congelamento.
tore, rispetto a quello descritto in precedenza, è L’applicazione del carburatore a iniezione al set
di conservare ad aria e carburante velocità prati tore aeronautico è particolarmente interessante,
camente costanti nelle sezioni che interessano.
«
perché oltre ai dispositivi di correzione della do
Questo permette di eliminare in gran parte i di satura visti in precedenza, ne sono presenti altri
spositivi di correzione già visti, rendendo il car tipici conseguenti all’impiego alle varie quote.
buratore più semplice ed economico; d’altra par Nella fig. 3—9 è riportato lo schema di un carbu
te l’inconveniente principale che si presenta è la ratore Bendix-Stromberg a iniezione. Il suo fun
difficoltà e delicatezza di regolazione della sezione zionamento automatico è il seguente: sulle due
di passaggio del carburante, che può variare nel facce della membrana AB agiscono la pressione
tempo per incrostazioni, depositi o deformazioni di monte e di gola del tubo Venturi (p e p2);
geometriche. sulle due facce della membrana CD agiscono la
Allo stesso inconveniente va soggetto il carbura pressione di monte e di valle del complesso G,
tore Amai, che ha un funzionamento intermedio che costituisce il getto del combustibile a sezione
fra i due già trattati. Infatti in esso variano sia la variabile. Per ogni valore di p — P2 l’asta di col
depressione che la sezione di passaggio. legamento delle membrane, e quindi la valvola di
I primi due tipi si impiegano comunemente in ingresso del combustibile, assume una posizione
motori per autotrazione, mentre il carburatore di equilibrio, determinata dal fatto che la caduta
tipo Amai alimenta la quasi totalità dei piccoli di pressione in G sia eguale alla caduta nel tubo
motori per motociclette, soprattutto dei tipo a Venturi. Praticamente, rispetto a un carburatore
2 tempi carter-pompa (v. par. 7.19.3.10). a getti aspirati, il complesso membrane-asta di
collegamento serve a disaccoppiare il circuito del
l’aria di controllo da quello del carburante, in
7.19.3.5. Iniezione. Regolazione. Il modo da poter rendere la pressione a monte del
principio della carburazione a iniezione (iniezio l’iniettore comunque elevata, svincolandola così
ne indiretta, cioè esterna al cilindro, e continua) dalla caduta nel getto G, che serve solo a deter
è quello di utilizzare la caduta di pressione del minare la portata.
tubo Venturi solo come un segnale di riferimento Nella camera A si stabilisce circa la pressione p
di portata (quindi utilizzarne solo il contenuto a monte del tubo Venturi, in quanto le camere A
informativo), ma non come sorgente di potenza e B non sono cieche, ma in comunicazione attra
per accelerare la benzina fino a farla polverizzare verso un getto calibrato visibile in figura, per cui
grazie alla velocità che questa assume. La pres si ha una continua circolazione di aria secondaria
sione necessaria per accelerare il carburante viene secondo le frecce da p a P2. Nel suo cammino
invece fornita da una pompa apposita, in genere quest’aria incontra l’ago di una capsula aneroide
dei tipo volumetrico. sensibile alla pressione dell’ambiente a monte dei
Il sistema a iniezione comporta una maggiore carburatore, ago che, parzializzando una sezione
complicazione costruttiva e un maggiore costo di passaggio, provoca una caduta di pressione,
che non il sistema a carburatore tradizionale, e riducendo quindi la pressione in A rispetto a
p
(
1 *); l’aria quindi è in A, attraverso il getto cali portata supplementare di carburante fluisce nel
brato passa in B, subendo una forte caduta, quin getto auto-ricco; un ulteriore arricchimento si ot
di attraverso i condotti laterali è succhiata dal tiene attraverso il passaggio nella valvola auto
tubo Venturi alla pressionep
.
2 matica di arricchimento, quando questa è aperta
Il combustibile arriva nella camera D attraverso dalla pressione del carburante che agisce a sini
la valvola regolatrice di ingresso, quindi passa ne! stra della membrana.
complesso G, dove incontra successive sezioni di Le piastrine possono poi essere portate manual
passaggio in serie e in parallelo, che ne diminui mente in posizione “chiuso”, interrompendo la
scono la pressione fino a un certo valore, che si erogazione di carburante e arrestando il motore.
risente nella camera C. Un arricchimento manuale può essere ottenuto
Nel complesso G la portata di carburante viene rotando il rubinetto Tin modo da evitare parzial
PA
- TsV
.- VsV
CMM
Fig. 3—9. Carburatore a iniezione per impiego aeronautico (Bendix-Srromberg). PA, presa d’aria: CA, capsula
aneroide; Ge, getti; In, iniettore: MA, membrana aria; MB, membrana benzina: MM, molla del minimo; TsV,
tubo di scarico del vapore: VsV, valvola a galleggiante per lo scarico del vapore; Fi, filtro: Vi, valvola d’ingresso;
PB, pompa benzina: VA, valvola di arricchimento; VM, valvola del minimo; GIR, getto limitatore del ricco: GaR,
getto auto ricco: GaP, getto auto povero; CMM, comando manuale del miscelatore; PM, piastrina del miscelatore.
regolata nel modo seguente: in posizione di cro mente il passaggio della capsula aneroide. Nel
ciera, volendo una dosatura relativamente pove funzionamento al minimo la differenza di pres
ra, per realizzare il massimo rendimento, le pia sione fra A e B non sarebbe in condizioni normali
strine del miscelatore sono montate in modo da sufficiente a tenere aperta la valvola di ingresso
lasciare scoperto solo il passaggio inferiore (posi del combustibile; perciò esiste una molla di arre
zione auto-povero), per cui la portata è regolata sto di tale valvola, la cui azione è aiutata dal
dal getto auto-povero; in posizione auto-ricco, getto O, che trovandosi al minimo immediata
anche i passaggi superiori sono scoperti, e una mente a valle della farfalla sente una forte de
pressione, trasmessa alla camera B. In queste con
dizioni la portata di combustibile è regolata dalla
valvola del minimo del complesso G.
(*) In questo modo si può ridurre automaticamente la Nel suo percorso il carburante, prima di sfociare
portata di carburante con la quota: la riduzione è neces nel condotto dell’aria, incontra l’iniettore, costi
saria perché a densità minore la stessa portata ponderale
d’aria provoca una caduta di pressione p1— P2 maggiore,
tuito da una spina spinta in sede (chiusa) da una
che richiama più carburante. (N.d.A.) molla; la pressione della benzina lo fa aprire,
MOTORI ALTERNATIVI A COMBUSTIONE INTERNA 7-293
mentre quando detta pressione è insufficiente la Per contro le pompe di alimentazione del carbu
spina si richiude. È chiaro da quanto esposto che rante, dello stesso tipo di quelle usate nei motori
l’iniettore ha solo il compito di polverizzare il ad accensione per compressione (v. par. 7.19.4.4),
carburante e non di regolarne la portata. richiedono una lavorazione di precisione molto
Altro sistema di alimentazione dei motori alter più costosa di quella richiesta dai carburatori.
nativi ad accensione comandata di notevole in te- Altro inconveniente rispetto ai carburatori tradi
resse è quello dell’iniezione discontinua di carbu zionali si riscontra nei motori sovralimentati, in
rante fatta a monte della valvola di aspirazione quanto viene a mancare il benefico effetto di raf
o nell’interno del cilindro, durante una parte del freddamento dell’aria prodotto dall’evaporazione
la corsa di aspirazione ed eventualmente, nel se del carburante, per cui non si riduce il lavoro di
condo caso, in fase di compressione. Oltre ai van compressione, mentre nei motori aspirati il man
taggi della carburazione a iniezione, l’iniezione cato raffreddamento della carica non migliora il
discontinua ne presenta numerosi altri, dei quali coefficiente di riempimento.
i principali sono: Particolari esigenze sul modo in cui l’iniezione
non essendoci miscela combustibile nel collettore deve essere eseguita riguardano l’angolo che il
di aspirazione, sono scongiurati i pericoli di ri getto del carburante deve formare con la corrente
torno di fiamma; d’aria aspirata nell’iniezione esterna (maggiore o
eguale a i/2), la velocità e la diffusione del getto,
lo spazio morto del cilindro può subire un note che non deve essere eccessiva, altrimenti si ha una
vole lavaggio da parte dell’aria aspirata. con van penetrazione nell’aria superiore a quella richiesta,
taggio per la potenza erogata dal motore e per il il tempo dell’iniezione, che deve essere proporzio
raffreddamento della testa dei cilindri, spingendo nato al carico del motore (durata maggiore per
al limite l’incrocio fra le fasi di aspirazione e sca carico maggiore) e deve avvenire in un certo inter
rico (questo è meno opportuno nel caso di ali vallo di angolo di manovella (compreso fra 700 e
mentazione continua di carburante perché allo 1200 dopo il P.M.S.).
scarico passerebbe anche una quantità di combu La regolazione di un motore ad accensione co
stibile contenuto nella miscela). mandata a iniezione discontinua viene effettuata
Migliora inoltre la resistenza alla detonazione del dall’organo di controllo, cui è affidato il compito
motore, il che consente di utilizzare miscele me di dosare il carburante, non solo in funzione della
diamente più povere, e quindi più prossime a portata aspirata dal motore, ma anche in relazio
quelle di massimo rendimento del motore, che ne alla composizione della miscela che si vuole
non nel caso di alimentazione con carburatore. ottenere a seconda delle diverse condizioni di im
La migliore resistenza alla detonazione si ottiene piego (flg. 3—5).
realizzando un’iniezione di combustibile tale, che La portata d’aria è sempre regolata da una far
la miscela aria-benzina non sia uniforme, ma, falla, mentre la portata di carburante viene rego
come si dice, a carica stratificata. Cioè si ha una lata dall’organo di controllo in funzione della
miscela molto ricca in prossimità della candela, quantità d’aria presente nel cilindro all’inizio del
in modo da realizzare un’elevata velocità di com la compressione; indici di questa massa d’aria
bustione nella fase iniziale, mentre la restante sono la pressione e la temperatura nel condotto
miscela può essere conservata così povera(*) da d’aspirazione, non essendo disponibile un segnale
non dare origine a detonazione, senza incorrere più diretto della densità all’interno del cilindro.
nello svantaggio di una troppo bassa velocità di La funzione quantità di aria aspirata-pressione-
combustione, che darebbe luogo a perdite di ren -temperatura nel collettore di aspirazione non è
dimento indicato e a eccessive temperature finali. univoca, ma dipende anche dagli scambi termici,
Un sistema per ottenere una carica stratificata dall’andamento del coefficiente di riempimento,
molto diseguale è quello della doppia iniezione dalla pressione e temperatura dei gas di scarico,
per cui si inietta un primo quantitativo durante oltre che, ovviamente, dalla velocità angolare del
la fase di aspirazione, in modo da ottenere una motore.
miscela estremamente povera, mentre un secondo Sperimentalmente si riscontra che, quando il mo
quantitativo è immesso molto in ritardo, quando tore non è sovralimentato, la pressione nel col-
la turbolenza dell’aria è minore e quindi non in lettore d’aspirazione è sensibilmente proporzio
grado di farlo diffondere, per cui si accumula in nale alla massa d’aria aspirata a ogni ciclo, di-
vicinanza della candela, se là viene diretto. pendendo la legge di proporzionalità dalla tem
L’aumento di potenza conseguente al lavaggio peratura; diversamente la corrispondenza è più
dello spazio morto migliora il rendimento orga complessa e dipende anche dalla pressione di
nico e quindi il consumo specifico. scarico. In ogni caso l’organo di controllo deve
essere progettato anche per aumentare la ricchez
za della miscela in proporzione della differenza
di pressione fra alimentazione e scarico e Ifl pro
() Il massimo di detonazione per un combustibile si porzione della pressione della carica, se l’aumen
verifica in prossimità della dosatura stechiometrica. men
tre il fenomeno è assente per dosature o molto povere to di portata di carburante conseguente allau
o molto ricche. (N.d.A.) mento di velocità angolare del motore è già assi
AV Itt’..., S__ flA AZ
7.1 9.3.7. Metodi antinquinamento. I zione, l’altra a eliminarli dopche si sono formati
motori alternativi a combustione interna ad ac TidiirnmeueHinell’atmosfera.
6ìione comandata scaricano nell’atmosfera i Seguendo la prima via possono essere ottenuti
prodotti della_combustione allo stato non com risultati apprezzabili con un più stretto controllo
lIente ossidato; in particolare sono presenti di qualità dei carburatori (collaudo integrale),
in dose più o meno miiccia, quali sostanze in migliorando la forma delle camere di combustio
ne, studianto la posizione ottima della candela,
la condizione ottima per l’istante di accensione in
relazione al funzionamento del motore, elevando
il regime di minimo o interrompendo l’erogazione
di carburante durante le rapide decelerazioni, e
adottando l’iniezione diretta, eventualmente dop
pia, in camere a carica stratificata con elevata
io’ turbolenza.
Di tutti questi metodi l’ultimo merita un cenno
particolare, essendo gli altri semplici accorgimenti
motoristici.
Nei motori a carica stratificata, come già illustra
to (v. par. 7.19.3.5), la miscela può anche essere
mediamente molto povera senza pericolo di de
tonazione, per cui il gas finale praticamente può
produrre il completamento dell’ossidazione in ec
cesso d’aria della miscela ricca vicina alla candela;
Fig. 3—12. Percentuale di inquinanti nei gas di scarico ai inoltre, essendo le pareti lambite da miscela mol
variare della dosatura della miscela di alimentazione (da to povera, non si ha l’effetto inibitorio della com
[1251 per cortesia dell’Editore). bustione degli idrocarburi da parte delle pareti
fredde. Questo metodo di iniezione è l’unico che
dia vantaggi di consumo di combustibile inqui
qapi oss o di carbomo (CQ), o ssidi di azoto nando poco, rispetto a tutti gli altri che invece au
(NOi), idrocarburi incombusti.(*) mentano il consumo.
75% degli inquinanti da motori Seguendo la seconda via indicata si adottano es
a benzina sia costituito da ossido di carbonio, il senzialmente tre accorgimenti, ossia la postcom
l5% da idrocarburi incombusti, il 7,5% da ossidi bustione omogenea, la postcombustione catalitica
di azoto, mentre il rimanente è costituito da os e il ricircolo di parte dei gas di scarico.
sidi di piombo, zolfo e polveri. La prima pratica, realizzata in reattori termici,
La formazione di ossido di carbonio è legata a consiste nell’iniettare aria subito a valle della val
una quantità di fattori motoristici, e, in partico vola di scarico in modo da completare l’ossida
lare, alla dosatura della miscela, come mostra la zione dell’ossido di carbonio e degli idrocarburi
fig. 3—12. Per quello che riguarda gli ossidi d’a incombusti: si tratta cioè di una vera e propria
zoto valgono considerazioni analoghe, anche se postcombustione, che, date le dosature normali
le indicazioni di dosatura ottimale (miscela ricca) di funzionamento intorno al valore stechiometri
ai fini di un basso inquinamento sono opposte a co, richiede appunto l’immissione di aria secon
quello per l’ossido di carbonio (miscela povera). daria per avere eccesso di comburente. L’effetto
Inoltre risulta sperimentalmente che la concen è tanto più marcato quanto maggiore è la quan
trazione di ossidi di azoto (NO) aumenta con tità di aria secondaria.
l’anticipo di accensione, con la diminuzione della I reattori termici lavorano a temperature dell’or
velocità angolare del motore, con l’aumento del dine di 800 o, con problema quindi per i mate
rapporto di compressione e con il carico, cioè con riali e la durata, e richiedono generalmente mi
l’aumento della massima temperatura del ciclo. scele in partenza ricche.
Infine per gli incombusti si osserva che essi sono Mediante la posteombustione catalitica l’ossida
prodotti dal raffreddamento della carica da parte zione dell’ossido di carbonio, degli idrocarburi,
delle pareti del cilindro, che inibiscono le reazioni e degli ossidi di azoto, sempre in presenza di aria
di ossidazione. Naturalmente il tenore di incom secondaria, è facilitata da particolari sostanze di
busti allo scarico è tanto minore quanto più po talizzanti (metalli nobili e del gruppo di transi
vera è la miscela. zione per i primi due inquinanti e a base di rame,
Per ridurre le emissioni di inquinanti si segpp ferro, cromo e vanadio, per gli ossidi di azoto),
due diret,j’aintesaaprevenfrnelafouiia e può compiersi anche a temperature al di sotto
di quella di accensione.
Per i reattori catalitici, oltre alla natura del cata
(*) Si definiscono inquinanti dell’atmosfera quelle so lizzatore, riveste particolare importanza la forma
stanze che provocano disturbi di vario genere alla vita del reattore stesso, il fatto che la benzina non
umana, in particolare disturbi alle vie respiratorie e agli
occhi. (N.d.A.)
contenga additivi a base di piombo, per evitare
LV i ri, ‘, a
l’avvelenamento delle masse catalitiche, e infine lizzatore, per esempio le ruote di un autoveicolo.
che la temperatura di funzionamento sia compre Si deve dire inoltre che odimilioreuti
sa in un intervallo ben definito, al di fuori del lizzazione del motore è fra il reme di massima
quale il catalizzatore non ha efficacia. iae ueflo di assima pnza, men tre al di
ielricircpjodieiasdiscarico sopra di quest’ultimpjunoare
consente infine di diminuire il tenore di ossidi di (fuori giri) a causa delle abnormi sol lecitazioni di
azoto; infatti inerzia che così si verrebbero a produrre.
moltoelevate, Molto al di sotto del punto di coppia massima
inerti contenuti nei gas di scarico. Una ricircola non è opportuno andare sja perché le forze della
zione del 10% in volume di gas di scarico dimezza pressione dei gas non sono più equilibrate dalle
praticamente il tenore di ossidi d’azoto. forze d’inerzia, sia perché la lubrificazione in que
Naturalmente questa pratica non esente da in ste condizioni peggiora.
convenienti, in quanto la diminuzione di tempe Nei motori più veloci la curva di coppia ha un
ratura comporta una diminuzione delle presta massimo molto spostato a destra a seguito del
zioni del motore, mentre la presenza di gas com forte ritardo con cui si fa chiudere la valvola di
busti nel collettore di aspirazione può dare origi aspjrazione; a seconda poi che il motore sia più
ne a depositi nel collettore stesso e nelle valvole. o meno “spinto” si hanno curve di coppia meno
o più piatte. Le curve di potenza e consumo spe
7.19.3.8. Curve caratteristiche. Le cifico a carico parziale sono affini a quelle a com
prestazioni esterne di un motore alternativo f pleta ammissione, le une (di potenza) inferiori in
accensione comandata, viste le sue prevalenti ap tutto il campo, le altre (di consumo specifico) su
jiIziIacpdella trazione, sisintetizzano periori in tutto il campo, per il peggiorato rendi
generalmente jLcgdio mento del motore.
tenza ed eventualmente di consumo sjc fiin
funzione della velocità angolare, congrado di p 7.19.3.9. Costituzione del motore a 4
zializzazione della valvola a farfalla costante in tempi. Il motore alternativo ad accensione co
eri men mandata a 4 tempi è tipico nelle applicazioni alla
toacondizionidipjrazionenormalizzate, per trazione, perciò a un modello di questo genere si
esempio 760 mm(Hg) di pressione e 20 o7Jjrtem.. fa riferimento. Nelle figg. 3—14, 3—15, 3—16 ven
peratura. gono presentati tre tipici motori alternativi ad
Da queste caratteristiche è semplice rendersi conto, accensione comandata, rispettivamente con ci
per esempio, del vantaggio dell’uso dell’iniezione lindri in linea, a V e contrapposti.
rispetto alla carburazione di tipo tradizionale, co Precisando quanto già accennato nel par. 7.19.1.5,
me pure prevedere le prestazioni del motore (acce si osservano nella sezione di un motore alcune
lerazione massima ai diversi regimi o potenza ero parti fondamentali.
gata), sovrapponendo alla curva di potenza mo Il monoblocco è l’insieme dei cilindri ed è costi
trice quella di potenza resistente assorbita dall’uti tuito generalmente da una fusione di ghisa, nella
quale sono ricavati le sedi dei cilindri o le pareti
laterali dei cilindri stessi, opportuni passaggi per
l’olio di lubrificazione dei perni di banco, e altri
per il passaggio del liquido di raffreddamento
(camicia dei cilindri).
Altre volte il monoblocco è fuso di lega leggera,
e allora le sedi dei cilindri alloggiano opportune
canne di ghisa speciale, molto resistenti all’usura,
mentre canne sottili di acciaio indurito sono usate
unicamente per applicazioni aeronautiche, per il
loro minore peso.
Le canne possono funzionare a umido, nel senso
che sono lambite dall’acqua di raffreddamento, e
in tal caso fanno tenuta anche contro l’infiltrazio
ne di acqua nella camera di combustione e nel
carter, oppure sono situate in un vero e proprio
cilindro contenitore ricavato nel monoblocco, nel
qual caso non sussistono problemi di tenuta, ma
peggiora la trasmissione del calore fra l’interno
dei cilindri e le camicie contenenti l’acqua refri
(rm) gerante. Generalmente, in motori veloci relativa
mente piccoli, il monoblocco comprende anche
Fig. 3—13. Curve caratteristiche di un motore ad accen
l’involucro del manovellismo e i semigusci supe
sione comandata alimentato mediante carburatore tradi riori dei cuscinetti di banco.
zionale e a iniezione. Imbullonato sotto al basamento è il carter, costi-
USTIONE INTERNA
MOTORI ALTERNATIVI A COMB
cilindrica interrotta, che, spinti contro le pareti camme, la dinamo o l’alternatore che ricaricano
dalla loro elasticità, assicurano una tenuta a la in continuazione la batteria, e sono trascinati da
birinto quelli superiori, mentre quelli inferiori ra una cinghia analogamente al ventilatore.
schiano l’olio che si deposita sulle pareti del ci Fra le parti fisse si notano il filtro dell’aria con
lindro, facendolo cadere nella coppa, e impeden la cartuccia filtrante sezionata, il carburatore, il
do che si consumi in camera di combustione, do collettore di aspirazione, quello di scarico, il filtro
ve produrrebbe conseguenze nocive anche a cau dell’olio.
sa dei depositi che vi lascerebbe.
La distribuzione è a valvole comandate general
mente in testa, con tenuta su sedi riportate. Il 719.3.1O. Costituzione dei motori a 2
comando delle valvole è effettuato mediante assi tempi. Carter-pompa. Ai motori a 2 tem
a camme in testa a comando diretto, mentre in pi si è già accennato parlando della distribuzione
motori di minor pregio è ancora diffuso il co (v. par. 7.19.1.7) e del ciclo di lavoro (v. par.
mando mediante asse a camme laterale e punteria 7.19.1.4). Nel caso di motori a ciclo Otto, peral
di trasmissione (v. par. 7.19.1.6). tro, il motore a 2 tempi assume forme e cicli di
Organi accessori sono la pompa del carburante, funzionamento del tutto particolari, che lo diffe
del tipo a membrana, che alimenta la benzina renziano in modo sostanziale dai motori a 2 tempi
al carburatore, lapompa dell’acqua, del tipo cen a ciclo Diesel (v. parr. 7.19.4.6, 7.19.4.8).
trifugo, che provvede a far circolare l’acqua di Essenzialmente il motore alternativo ad accen
raffreddamento, la pompa dell’olio, del tipo a in sione comandata a due tempi è il cosiddetto mo
granaggi, che mette in circolazione l’olio lubri tore a carfer-pompa: i motori di questo tipo han
ficante, pescando, attraverso un filtro, nel carter. no la cilindrata unitaria dell’ordine di qualche de
11 t’entilatore, trascinato da una cinghia che lo col cimo di litro e la potenza dell’ordine della diecina
lega al motore, o mosso elettricamente, crea una di cavalli; la loro caratteristica saliente è il fun
corrente d’aria che raffredda l’acqua del radiato zionamento del carter come pompa di lavaggio
re, mentre nei motori raffreddati ad aria raffredda dei cilindri.
direttamente le alette e le pareti dei cilindri e della Le fasi di funzionamento, con riferimento allo
testa. Si nota ancora lo spinterogeno, trascinato schema della flg. 3—17, sono le seguenti:
da un alberino rotante alla velocità dell’asse a 1, 2, lo stantuffo sale comprimendo la miscela
NA
7-29 9
MOTORI ALTERNATIVI A COMBUSTIONE INTER
ciclo motore
À
corsa
a)
ciclo pompa
p
Fig. 3—17. Fasi di funzionamento e ciclo di lavoro di un Fig, 3—18. Fasi di un motore ad accensione comandata
motore ad accensione comandata a 2 tempi, tipo carter a 2 tempi, tipo carter-pompa, con stantuffo distributore
pompa. (da [1131 per cortesia dell’Editore).
fresca prima entrata viene compressa per la dimi Per quanto riguarda la costituzione vera e propria
nuzione di volume, a valvola automatica chiusa. del motore, si deve dire che notevoli sono le somi
Nel suo moto di discesa lo stantuffo scopre le glianze con i motori a 4 tempi descritti innanzi,
luci di scarico, consentendo l’inizio dello scarico per quanto riguarda il manovellismo, il mono
spontaneo dei gas combusti per effetto della pres blocco dei cilindri e l’apparato di alimentazione
sione residua nel cilindro; il ricambio della carica del carburante.
è poi completato dall’ingresso della nuova mi Per quello che riguarda il carter è indispensabile
scela, spinta dalla pressione che regna nel carter, renderne minima la capacità, per aumentare il
quando Io stantuffo scopre le luci di lavaggio. rendimento del lavaggio, e curarne assolutamente
Inizia quindi un nuovo ciclo. l’ermeticità, per le sue funzioni di pompa, per cui
Se il motore è concepito secondo lo schema della sono previste tenute speciali nelle zone in cui
fig. 3—18, le varie fasi rimangono praticamente esso è attraversato dall’albero a gomiti.
immutate, salvo l’ingresso della miscela nel carter L’albero a gomiti è supportato da cuscinetti a
che è ritardato fino a che lo stantuffo nel suo rotolamento, a un estremo è collegato con l’uti
moto ascendente non scopre l’apposita luce di
ingresso, che sostituisce la valvola automatica.
La funzione distributrice della miscela al carter
può essere svolta anche dall’albero a gomiti, me () Al carburante vengono aggiunte piccole percentuali
d’olio che serve alla lubrificazione del manovellismo.
diante valvola rotante a esso collegata (fìg. 3—19). (N.d.A.)
MOTORI ALTERNATIVI A COMBUSTIONE INTERNA 7-301
lizzatore della potenza, mentre dall’altro è Col 7.19.3.4) e della sovralimentazione, si impiegano
legato all’apparato di accensione, in genere a ma spesso motori alleggeriti o surcompressi. Il con
gnete, che funge anche da volano. La testa è mol cetto ispiratore ditali tipi di motore è quello di
to più semplice che nel caso dei motori a 4 tempi sottodimensionare gli elementi della macchina in
ed è costituita da un coperchio per il cilindro relazione alle pressioni e agli sforzi che il motore
portante l’alloggiamento della candela, mentre dovrebbe sopportare a livello del mare (motore
sono assenti le valvole e tutto il relativo mecca alleggerito), o di prevedere un rapporto dì com
nismo. pressione superiore a quello di massima detona
Il numero dei cilindri può essere di uno o più, zione sopportabile sempre a livello del mare (mo
disposti secondo gli schemi già illustrati; una di tore surcompresso).
sposizione molto frequente è quella a cilindri ge Per evitare danni alle parti meccaniche, poi, il
mellati (fig. 1—17), con la quale si tende a ottenere motore funzionante al di sotto di una certa quota
viene strozzato all’aspirazione, in modo che la
pressione media si mantenga al di sotto di un va
lore di sicurezza nel motore alleggerito o la deto
nazione non possa manifestarsi in un motore sur
compresso, per la limitata pressione di alimenta
zione.
Ora, poiché con l’altitudine diminuiscono la pres
sione, la densità e la temperatura dell’aria, la po
tenza che il motore normale è in grado di erogare
va diminuendo con la quota circa in proporzione
a) alla densità corretta (v. par. 7.19.2.10).
‘a,
7.1 9.3.11. Particolarità dei motori ae Fig. 3—20. Prestazioni in quota di un motore alternativo
ronautici. I motori alternativi ad accensione aeronautico sovralimentato con compressore a comando
meccanico a due velocità (da [1211 per cortesia dell’Edi
comandata destinati alla propulsione aerea, oggi tore).
limitati al campo delle potenze medie e piccole,
usufruiscono in massimo grado di tutti quegli
accorgimenti costruttivi e di impianto che ne con Se il motore viene sovralimentato con un com
sentono un’elevata potenza con un peso limitato, pressore a comando meccanico a due velocità, la
unitamente a un elevato grado di sicurezza. Così sua caratteristica di potenza a velocità angolare
si trovano largamente impiegate la carburazione costante appare come in fig. 3—20, caratteristica
a iniezione, l’iniezione diretta, la sovralimenta che può essere percorsa tùtta ai valori massimi
zione (v. par. 7.19.2.10), la disposizione dei cilin per ogni altitudine.
dri a stella e doppia stella raffreddati ad aria, Infatti, partendo dalla massima altitudine il com
valvole raffreddate al sodio, pratiche come l’al pressore può rotare alla velocità n2 fornendo la
leggerimento degli alberi a gomito, la doppia ac potenza del punto A.
censione, l’uso di più valvole per ogni cilindro, A mano a mano che l’altitudine diminuisce, au
di leghe leggere e di acciaio speciale indurito per menta con la densità dell’aria di alimentazione
le canne dei cilindri, l’assenza di monoblocco, la potenza del motore fino al punto B, che corri
l’adozione del carter secco con radiatore di raf sponde alla massima pressione di alimentazione
freddamento per l’olio, ecc. che il motore può sopportare al livello del mare,
Per quello che riguarda il funzionamento e la considerata la potenza assorbita dal compres
regolazione del motore si usano alcune tecniche sore rotante alla velocità n
. A questo punto in
2
particolari per ottenere elevata potenza in quota. terviene lo strozzamento dell’aspirazione e il mo
A parte l’uso dj particolari carburatori (v. par. tore alimentato a pressione costante dal com
7-302 MACCHINE
pressore. fornisce potenza costante fino al punto Andamento della combustione. A partire dall’i
C, in cui la velocità del compressore passa al stante in cui il combustibile comincia a essere
valore n, diminuisce il rapporto di compres
1 in iettat o entro il cH in dro ipos sono d ist inguere
sione e si elimina lo strozzamento all’aspirazione. quattro fasi (figg. 4—1 e 4—2):
La potenza varia ancora ad ammissione totale 1) una fase A B (d itardo all’accensione) in, cui
fino in D, dove si riottiene la massima pressione leoccioline iniettateppjmjjiscaldanoed
di alimentazione ammissibile al livello del mare, evaporano (ritardo fij&i vapp,ri così forma
che dà luogo a un potenza utile superiore, perché tisi subi scono le prereazioni caratteristiche di
il compressore assorbe minore potenza alla velo
ogni processo diautoaccension&(dochimi
1 che non alla velocità 112. Da questo punto
cità n
in poi l’aspirazione deve essere di nuovo limitata
con una valvola di strozzamento fino al punto E. 2) una fase BC di combustione rapida_(f±)
Se si considera, d’altra parte, che all’aumentare cui_l’accensi one si comunica rp,damente a
della quota diminuiscono la temperatura e la tutto il combustibile che si è accumulato entro
pressione ambiente, per cui aumenta la massa la carica durante la fase di ritardo. Ciò dà luogo
d’aria aspirata dal motore a pressione costante a un elevato gradiente di pressione djd (9 es
e temperatura minore, diminuisce la contrapres sendo l’angolo di manoveiT), utile ai tini termo
sione di scarico e la pressione dei gas residui, si dinamici, in quanto tende a far avvenire la fase
comprende perché le linee ED’ e CB’ di effettivo di combustione a volume costante, ma nocivo per
funzionamento a pressione nel collettore di aspi la conservazione del motore in quanto origine di
razione costante siano crescenti con la quota, notevoli sollecitazioni meccaniche. È quindi ne
anziché orizzontali, cessario limitare il valore di dp/dft per non avere
a’e_
100%
7.19.4. Motori ad accensione
per compressione(*)
80
T
p
iniezione
Fig. 4—2, Andamento delle pressioni durante la fase di Fig. 4-4. Andamento della temperatura T e della pres
combustione: , angolo di manovella; p, pressione entro sione p della carica al termine della compressione, della
il cilindro; anticipo all’iniezione. temperatura di autoaccensione del combustibile, Taut,
del ritardo all’accensione ti..
d) natura chimica del combustibile: anche que riassumono alcune delle influenze sopra elencate.
sta è un’influenza determinante e viene usualmen Ricordiamo, a titolo di esempio, quella di A. I.
_q1ificata mediante il numero di cetano (v. Toistoi (per motori veloci sovralimentati) : (*)
par. 7.19.4.2); m QC”’
2
e) tenore dei as cojjeidi del ciclo re- tr = zcm() ex(
cedente: un elevato tenore di gas combusti, da \Pa 0
RT
un lato aumenta la temperatura finale della ca con
rica e quindi riduce tr, dall’altro aumenta tr poi
ché riduce la concentrazione di 02; C [1 + O, I)]
= —---
(
59 —
40
(°c)
p 30
20
10
o
-10
-20 -
PMS 10 20 30 40 50 60 70 80
NC
accelera l’evaporazioneprazioni e
diminuisce t.. A titolo di esempio, sostituendo
1 4
( cos A
9
4
93
±—_cos2A)
stantuffi di ghisa a stantuffi di alluminio (più
«freddi») in un medesimo motore si sono ridotti essendo: 5LA l’anticipo all’iniezione; Z 0,033 per
= 11 ÷ 16,5,
=
5° + 300; m 0,57 + 5.
•l0 n (n = rm); Q una caratteristica del com
bustibile; Pa e Ta pressione e temperatura di aspi
dp
3 razione; 92 = con cx = dosatura effettiva e
= dosatura stechiometrica.
dO %%____
2
7.1 9.4.2. Combustibili. Requisito fonda
i mentale per un combustibjjttoall’impipei
motori Diesel è quello di avereuna_sufficienteac
cendibilità, e cioè di dar luogo aun pjorita
0-
35 40 45 50 55 60
NC
(*) Altre formule empiriche talvolta usate sono quella
di Maleev:
Fig. 4—6. Influenza del numero di cetano sui gradiente
di pressione durante la combustione dp/d (riferito a 0,0104 e8200/T
valori convenzionali) per un dato motore. tr = 1,1v
e quella di Rosen:
y
)
2 L,cp
(d/ r -- Tb
2 a 0,52 MN/m
i valori di dp/d da 0,7 MN/m .
2 tr = 1200 in
TTau
In generale la costituzione della camera di com
ove Yb è il peso specifico del combustibile, c il suo calore
bustione può avere una notevole influenza sul specifico, ) la conducibilità termica dell’aria. Entrambe
ritardo. le formule sono date in unità di misura anglosassoni
Sono anche state proposte formule empiriche che (lb, in, BTU, °F). (N.d.A.)
MOTORI ALTERNATIVI A COMBUSTIONE INTERNA 7-3 05
iniettato in tutto il volume d’aria a disposizione, dovrà rispondere alle esigenze di un corretto la
provocando un vivace moto relativo tra combu vaggio evitando la formazione di sacche di gas
stibile e aria (turbolenza) e, per quanto riguarda residui.
t)
il ritardo, cercando di far si che il combustibile Camere di combustione a iniezione diretta. In que
incontri pareti calde il più possibile. Nel caso dei ste camere (fig. 4—8) il volume della camera è rac
motori a 2 tempi inoltre la camera di combustione colto attorno ai getti di combustibile uscenti dal-
MoToRI ALTERNATIVI A COMBUSTIONE INTERNA 7-307
l’iniettore, la turbolenza necessaria perché tutta Si hanno anche camere a iniezione in parte diret
l’aria venga a contatto con il combustibile è assi ta, in parte ìn camera di combustione separata,
curata dalla disposizione delle luci di ingresso e, come quelle delle figg. 4--9c (Perkins) e 4—9d.
sovente, dalla schermatura delle valvole di aspira
zione (fig. 4—8a) in modo da impartire un moto Camere di combustione con camera di compres
vorticoso all’aria entrante. La camera può essere sione separata. L’intimo contatto tra aria e com
ricavata entro lo stantuffo, nel caso in cui sulla bustibile è ottenuto raccogliendo al termine della
testata siano disposte valvole (fig. 4—8a -÷ h) e la compressione l’aria entro una camera, separata
sua forma deve anche essere tale da evitare il più dal cilindro, dalla quale essa poi esce velocemen
possibile il contatto del getto di combustibile con te quando lo stantuffo comincia la corsa di espan
le pareti, relativamente più fredde del cielo dello sione, incontrando il getto di combustibile oppor
stantuffo. Un tipo particolare è quello della fig. tunamente diretto. La fig. 4—ha (Acro, AEG,
4—8i (MAN “Sistema M”) in cui il combustibile Saurer) mostra un esempio in cui l’iniezione, che
è iniettato in modo da formare una sottile pel avviene in prossimità del P,M.S., è fatta controcor
a) b) d)
licola liquida sulle pareti della cavità ricavata rente al getto d’aria uscente dalla camera di ac
nello stantuffo. L’andamento della combustione cumulo. Nel caso di fig. 4—hlb (MAN “Air celi”)
è poi regolato dall’evaporazione ditale pellicola; invece l’aria uscente incontra il getto di combu
pregio essenziale ditale forma di camera è quello stibile ad angolo pressoché retto.
di prestarsi bene all’impiego di combustibili aven
ti anche basso NC. Le figg. 4-8 (1 ÷ r) mostrano
alcuni tipi di camere ricavate entro la testata ov
vero in parte entro la testata e in parte entro lo
stantuffo: tali disposizioni sono tipiche dei mo
200
rm, N
\, IS,)
I___
velocifa dell’aria attraverso il
tori a 2 tempi senza valvole. Le figg. 4—8s, t mo passaggio, sezione variabile.
strano due disposizioni adottate nel caso di mo
HH
150
tori a stantuffi contrapposti, mentre la camera di
fig. 4—8u, proposta a suo tempo dalla NACA, uti inizio dell’iniezione di - -
dro, con il quale comunica mediante passaggi atti 60 500 40’ 30’ 20° 10° 0 PMS
a impartire un moto vorticoso all’aria assicuran
do così il suo ricambio in prossimità dell’iniet
Fig. 4—IO. Camera di combustione Hercules (da [116]
tore. Il prototipo ditali camere può essere consi per cortesia dell’Editore).
derato la camera Comet (Ricardo) (fig. 4—9a);
analoga è la camera di fig. 4-9b (Hercuies) in cui
però la luce di comunicazione con il cilindro è
parzialmente intercettata dallo stantuffo in pros Il volume della camera separata di compressione
simità del P. M.S., aumentando così la velocità del veniva un tempo tenuto pari al 60 70% del vo
l’aria (fìg. 4—10). lume totale della camera di combustione, ora si
7-308 MACCHINE
7
i entro la camera di
accumu1azione
tende a ridurlo al 20 ± 25%.
6
Camere di combustione ad accumulazione d’aria.
L’esempio più classico è la camera Lanova (fig. 5
/entro il cilindro
4—1 lc) con I ÷ 3 camere di accumulazione di
stinte, di cui una può essere esclusa all’atto del
l’avviamento per aumentare il rapporto di com
pressione. 11 funzionamento è intermedio tra quel
4
3 ::zz
lo delle camere di compressione separate e quello
delle precamere di combustione in quanto entro
la camera di accumulo avviene anche una parziale
2
i
—,-
zz
combustione (fig. 4—12).
160° 12d 86 40° PMS 40° 80° 120°160° 200°
Precamere di combustione. Il combustibile è iniet o
tato in una precameradicombustione, avente vo
lume pari a30 del totale (fig. 4—13), comuni
Fig. 4—12. Andamento delle pressioni in un motore con
cante con il cilindro mediante uno o più fori di camera di combustione tipo Lanova.
piccole dimensioni. Una parte del combustibile
brucia, trovando l’ossigeno necessario, e provoca
un rapido aumento della pressione entro la pre
camera che spinge attraverso i forellini la rima ancora frequenti impieghi in piccoli e medi mo
nente parte entro la camera principale ove si com tori veloci, anche se la moderna tendenza è in
pleta la combustione. dubbiamente verso l’uso di camere a iniezione
diretta.
Confronto tra i vari tipi. Le camere a iniezione
diretta consentono il massimo rendimento termi Iniezione. Abbandonato il sistema di iniezione
co del motore presentando minori dispersioni di pneumatica, largamente in uso fin verso il 1930,
calore e, per la medesima ragione, facilitano l’av jeneral izzata l’iniezione meccanica nel la qq
viamento. Per contro richiedono iniettori a fori il combustibile viene iniettato al momento voluto
multipli e di piccolo diametro, danno luogo a entro la camera di combustione facendolo effiuire
maggiori valori di entro il cilindro, risentono attraverso uno o pjù piccoli fori ricavati nell’iniet
fortemente delle variazioni dì NC del combusti tore, sotto un’elevata differenza di pressione.
bile. Il loro uso è generalizzato nei motori lenti La nebuhizzazione del getto di combustibile è fa
di grandi dimensioni, ma sono anche largamente vorita dall’elevata densità dell’aria presente nella
usate nei piccoli motori veloci; in tal caso richie camera di combustione, dall’uso di fori di effiusso
dono combustibili con NC sufficientemente alto. di piccolo diametro, da un’elevata turbolenza sia
Le camere di combustione separate hanno mag nel getto sia nell’aria; per contro è tanto peggiore
giori dispersioni di calore, ciò che riduce il rendi quanto più elevata è la viscosità del combustibile.
mento termico e rende più difficoltoso l’avvia- Naturalmente anche un’elevata caduta dì pres
mento (vi si rimedia ricorrendo alle candelette a sione attraverso l’orifizio di iniezione favorirebbe
incandescenza indicate nelle figg. 4--9a, 4—9b, la formazione di gocce di piccole dimensioni, ma
4—ha, 4—13). Quelle di compressione separate non si può aumentare eccessivamente la pressione
riducono il rendimento termico per l’effetto della di iniezione, da un lato per non compromettere
laminazione dell’aria nel passaggio attraverso le la penetrazione del getto, dall’altro per non au
luci di comunicazione con il cilindro. Infine le pre mentare la delicatezza dell’apparato di iniezione.
MOTORI ALTERNATIVI A COMBUSTIONE INTERNA 7-309
Pressioni normali di iniezione possono ritenersi no; scarsa influenza ha invece il diametro del
20 + 25 MN/m
2 (con punte fino a 50 MN/m )
2 l’ugello di effiusso. Appare quindi come le esi
per motori a iniezione diretta, 12,5 17,5 MN/ genze di una buona nebulizzazione (per ridurre
2 per motori con camere di combustione sepa
/m TTitard e di una buona penetrazione (per avere
rate o precamere. una buona combustione) siano antitetiche cosic
Naturalmente le gocce in cui il getto di liquido si ché la scelta dei parametri caratteristici dell’inie
rompe non sono tutte di egual diametro (fig. zione costituisce sempre un delicato compromes
4—15): la loro distribuzione di frequenza tende so tenendo altresi conto che nebulizzazione e pe
ad accentrarsi attorno al valore più probabile netrazione sono non poco influenzate anche dalle
tanto più quanto maggiore è la pressione di inie caratteristiche generali del sistema di iniezione
zione. (forma dei passaggi del liquido, velocità della
30 d 40
1/r2 (um”l
p p precamera di
combustione
4,2 MN/m
2
accensione
Fig. 4—15. Distribuzione, secondo il loro diametro d, del
numero delle gocce (in % del numero totale) uscenti da
iniezione un iniettore al variare della pressione di iniezione p.
diretta Pressione in camera di combustione: 1 MN/m
.
2
o
p p
pompa di iniezione, legge di mandata della pom
4,8 MN/m
2 pa, ecc.) oltre che dalle caratteristiche fisiche del
accensione combustibile.
iniezione Iniettori. flforo, o i fori di effiusso del combusti
camera di camera di
combustione compressione bile sono chiusi da una valvola, o spillo, automa
separata separata tica mantenuta premuta contro la sede da una
robusta molla: al momento volutojpressione
stessa del combustibile inviato dalla pompa agen
o o do sull’otturatore vince la resistenza della molla
aprendo la valvola e determinando così l’iniezio
Fig, 4—14. Andamento delle pressioni entro il cilindro in
ne attraverso l’ugello (fig. 4—16). Il combustibile
motori con diverse forme di camere di combustione (da eventualmente infiltratosi nella camera della mol
[1211 per cortesia dell’Editore), la ritorna al serbatoio attraverso un apposito
tubo. La forma e il numero dei fori degli ugelli
sono in stretta relazione con la disposizione della
camera di combustione (fig. 4—17): nei motori a
ppetrazione del getto cresce al crescere della iniezione indiretta sono molto usati gli ugelli a
velocità iniziale del gtto (proporzionale alla ra foro unico centrale, specialmente a pernetto che
dice quadrata del salto di pressione nell’iniettore) risulta autopulitore, e per la forma stessa del per-
e del diametro delle gocce diminuisce all’aumen netto riduce la quantità di combustibile iniettata
tare della densità della carica per la maggior resi durante il periodo corrispondente al ritardo, ren
stenza aerodinamica che le gocce stesse incontra- dendo così più dolce il funzionamento del moto-
MACCHINE
7-310
re. Se si hanno più fori questi sono orientati in sa, fornita da un apposito compressore. Il sistema
direzione dei volumi maggiori della camera di universalmente impiegato oggi è quello a iniezio
combustione; nei piccoli motori i fori risultano ne meccanica: il combustibile, fornito da una
di diametro ridottissimo e quindi facilmente o pompa sotto elevata pressione, viene inviato nella
struibili e usurabili. Iniettori speciali, ad apertura quantità e al momento voluti, all’iniettore.
Iniezione meccanica semplice. Con questo sistema
(fig. 4—18) la pompa manda direttamente, nella
quantità e con la fase dovute, il combustibile al
l’iniettore. La pompa deve ovviamente avere tanti
elementi pompanti quanti sono i cilindri del mo
tore, con i quali devono trovarsi in fase, ed è co
a)
—4
‘
Iniezione meccanica con accumulazione. Nel siste
ma di iniezione Cuinmins (fig. 4—20) la pompa
si confonde con l’iniettore e la regolazione della
mandata è ottenuta variando la pressione con cui
il combustibile è inviato dalla pompa di alimen
tazione al forellino calibrato di ingresso nella ca
mera di iniezione; l’acceleratore e il regolatore
agiscono perciò su di una valvola di strozzamen
to posta a monte degli iniettori; questi sono co
mandati da un albero a eccentrici (che assicura
la fase dell’iniezione) con moto alternato.
16C
,,
4
no dapme = 0,6 ÷ 0,9 MNm2 per motori veloci
(rm) 4 tempi ad aspirazione naturale, a Pnìe = 0,5 +
120 ÷ 0,6 MN!m
2 per motori lenti 2 tempi, a Pme =
= 1,0 1,8 MN/m
2 per motori 4 tempi sovrali
80 mentati, a Pne —0,7 ÷ 1,2 MN/m per motori a
0,6 2 tempi sovralirnentati.
(MN/m2) (g/kWh)
200
,e’qrn 0,4
-
—i
O
z
z-t
rr,
z
Fig. 4—26, Sezione trasversale e longitudinale del motore Diesel veloce a 6 cilindri in linea Lancia Esagamma: cilindrata 10521 cm3
; alesaggio 122 mm. corsa 150 mm; rap
porto di compressione 1:16,5; potenza 209 CV a 2200 rm: 1, valvola termostatica; 2, termistore; 3, tubazione ricupero combustibile dagli iniettori; 4. dado bloccaggio
iniettore: 5, valvola scarico; 6, valvola aspirazione con deffettore; 7, tubazione uscita liquido raffreddamento dal corpo motore; 8, scatola volano; 9, volano motore;
10, tappo per foro scarico olio: Il, tubazione mandata olio ai sopporti; 12, tappo per foro scarico olio dalla sottocoppa; 13, tubazione dalla succheruola alla pompa;
14, volano ammortizzatore; 15, cinghie comando pompa idroguida; 16, ingranaggio albero motore; 17, ingranaggio di rinvio; 18, ingranaggio albero comando pompa inie
zione; 19, ingrassatore sulla puleggia tenditore cinp
1
’ie; 20, tappo per lubrificazione; 21, pompa liquido di raffreddamento; 22, raccordo per tubazione riscaldamento ca
bina; 23, tubazione uscita liquido raffreddamento dai motore; 24, collettore aspirazione; 25, raccordo entrata liquido raffreddamento al corpo motore: 26, rubinetto sca
rico liquido raffreddamento dal corpo cilindri: 27, tappo per bocchettone introduzione olio; 28, traversa posteriore sostegno motore; 29, albero distribuzione; 30, succheruola:
31, sottocoppa motore: 32, raccordo per tubazione olio allo scambiatore di calore; 33, raccordo per tubazione olio dallo scambiatore di calore; 34, filtro olio principale;
35, pompetta adescamento a mano; 36, pompa iniezione; 37, tubazione ricupero combustibile dagli iniettori; 38, collettore di scarico; 39, tubazione combustibile agli iniet
tori; 40, tubazione uscita liquido raffreddamento teste cilindri (per cortesia della soc. Lancia).
7-316 MACCHINE
Fig. 4—27. Sezìone trasversale di un motore Diesel veloce a 4 tempi, 4 cilindri, refrigerato ad aria, a
iniezione diretta, per autoveicoli e usi industriali della Deutz Upo F4L912: cilindrata 3668 cm ;
3
alesaggio 100 mm, corsa 120 mm; rapporto di compressione 1:17; potenza 46 ± 73 CV a 1500 ±
± 2800 rm (per cortesia della soc. Deutz).
refrigeratori e postrefrigeratori (fìg. 4—28). I ci stantuffo mediante una mensola laterale e il cui
lindri sono singoli, collegati da un basamento cilindro è quindi affiancato al cilindro motore
comune che si estende il più in alto possibile verso (FJAT). Nei motori di maggiori dimensioni (sino
le testate per conferire rigidità all’insieme. a oltre i m di diametro del cilindro con potenze
di oltre 3000 kW/cilindro) un banco inferiore
7.1 9.4.8. Costituzione dei motori len sorregge l’albero a gomiti e su esso si appoggiano,
ti a 2 tempi. La tendenza costruttiva dei tramite una serie di montanti, i singoli cilindri
grandi motori lenti a 2 tempi per propulsione con le relative testate.
navale o centrali termoelettriche è ormai chiara Motori di minori dimensioni sono anche costruiti
mente indirizzata verso il motore a semplice ef senza testa a croce, con cilindri allineati o a V.
fetto, con testa a croce, sovralimentato con tur Alcuni di essi hanno stantuffi contrapposti colle
bocompressore a gas di scarico, a cilindri allinea gati a due alberi a gomito (Fairbanks-Morse): nel
ti (fig. 4—29). Le principali differenze si ritrovano caso dei cilindri allineati si hanno in ogni cilindro
nel sistema di lavaggio che, in alcuni casi, è uni due stantuffi di egual diametro; invece nel caso
direzionale con valvola di scarico in testa (Bur dei motori con cilindri a V gli stantuffi superiori
meister & Wain, Gòtaverken) in altri è a correnti sono di diametro minore di quelli inferiori e han
ripiegate con luci alla base del cilindro (MAN), no principalmente la funzione di scoprire le luci
in altri ancora è a correnti ripiegate con pompa di aspirazione, praticate nella parte superiore del
volumetrica dì lavaggio portata dall’asta dello cilindro anch’essa ovviamente di diametro ridot
MACCHINE
7-3 18
to, in modo da consentire il lavaggio unidirezio l’aria aspirata iniettando in essa una parte del
nale, le luci di scarico essendo scoperte dallo combustibile;
stantuffo inferiore. — iniezione di parte del combustibile verso il ter
Fig. 4—30. Andamento delle pressioni nel motore Diesel Fig. 4—31. Sistemi di introduzione del gas nei motori
e nel motore Diesel-gas. Diesel-gas.
fase di compressione mediante l’iniezione di una bile è iniettato a bassa pressione entro il cilindro
piccola quantità di gasolio (di regola corrispon non appena si sono chiuse le luci di scarico; in
dente a della quantità totale di calore for quelli a 4 tempi (fig. 4—3lh) invece il gas carbura
direttamente l’aria aspirata (o mandata dal com
pressore di sovralimentazione).
La regolazione della potenza fornita dal motore
può essere fatta strozzando l’aspirazione di mi
scela aria/gas e mantenendo la dosatura di que
sta costante oppure, preferibilmente, impoveren
do la miscela aria/gas man mano che si vuoi ri
durre la potenza ma aumentando nel contempo la
quantità di gasolio pilota iniettato per consentire
l’accensione di miscele aria/gas molto povere. In
questo secondo caso al minimo il motore può
funzionare con la sola iniezione pilota di gasolio.
In altri sistemi (Nordberg) invece il gas è iniettato
nel cilindro insieme al gasolio pilota: si ha così
una sorta di iniezione pneumatica in cui però
l’aria è sostituita dal gas combustibile. Questo
sistema richiede un compressore dal gas combu
stibile però ovvia agli inconvenienti derivanti dal
le difficoltà di refrigerazione dell’iniettore (data
la piccola quantità di gasolio pilota che vi circola
dentro), dalla possibilità di formazione di miscele
tonanti aria/gas nei condotti di aspirazione, dalla
necessità di assicurare un’ottima ventilazione del
carter dei motore, ove altrimenti il gas potrebbe
accumularsi con grave pericolo di esplosione.
Motore a testa calda. Anche questo tipo di mo presentava un’evoluzione del motore a testa cal
da. Il rapporto di compressione (e 12) era su
tore, un tempo largamente diffuso per la sua sem
plicità, è ormai abbandonato. In esso, essendo il periore ma non ancora sufficiente ad assicurare
rapporto di compressione insufficiente a provo l’accensione del combustibile, che perciò era fa
care l’accensione del combustibile iniettato ( cilitata mantenendo calde le pareti della camera
4 8), l’accensione era affidata a una zona di combustione. La testata (fig. 4—34) era perciò
della testa isolata termicamente e che quindi ri priva di refrigerazione (tranne che in corrispon
maneva ad alta temperatura; inoltre l’iniezione denza dell’iniettore), ma il suo compito non era
avveniva con un notevole anticipo sul P.M.S. (fino quello di vaporizzare il combustibile iniettato,
a 180°) per facilitare la vaporizzazione del com bensì quello di riscaldare sufficientemente l’aria
bustibile. Negli esemplari più recenti il motore a al termine della compressione. L’iniezione era fat
testa calda, per realizzare la massima semplicità, ta perciò in prossimità del P.M.S., come nel moto
era sempre monocilindrico orizzontale, a 2 tempi re Diesel (anticipo al massimo = 60°); identico a
con lavaggio nel carter (fig. 4—33), lubrificazione a quello dei motori Diesel era pure l’apparato di
dosatura, refrigerazione ad acqua con circolazio iniezione, con pompa tipo Bosch e iniettore a fori
ne a termosifone. La testa calda era realizzata me multipli, pressione di iniezione intorno a 12
diante una calotta sagomata a bulbo, non refri .
2
MN/m
gerata e protetta da una cuffia che evitava la tra I motori semi-Diesel erano anch’essi sempre a 2
smissione di calore all’atmosfera. Il carter era do tempi, con carter-pompa o pompa di lavaggio
tato di una valvola automatica di aspirazione del separata, mono o bicilindrici orizzontali o verti
l’aria, la cui apertura era determinata dalla de cali, refrigerazione ad acqua o ad aria; lubrifica
pressione che si provocava nel carter stesso duran zione a dosatura. La regolazione avveniva agendo
te la salita dello stantuffo, talvolta sostituita da sulla sola quantità di combustibile iniettata.
una valvola rotante comandata.