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Lo studio delle indagini non distruttive ha avuto un forte sviluppo intorno agli anni 70 ed 80, quando stata messa a punto la maggior parte delle tecniche oggi applicabili nellambito delle costruzioni civili.
Ultimamente anche a causa di numerosi crolli avvenuti senza cause apparenti, la corretta conduzione di indagini non distruttive e la giusta interpretazione dei risultati risultati, sta risvegliando linteresse della comunit scientifica.
Con lOrdinanza P.C.M. n. 3274 del 20/03/2003 viene sottolineata limportanza del controllo d ll t t di salute d li edifici esistenti attraverso l prescrizione di t ll dello stato l t degli difi i i t ti tt la i i indagini e rilievi in situ a cui corrispondono diversi livelli di conoscenza e, di conseguenza, conseg en a differenti metodi di analisi e coefficienti di sic re a accettabili sicurezza accettabili.
In ultimo, il Testo unitario Norme Tecniche per le Costruzioni al punto 9.2 recita: Per le strutture per le quali non sia reperibile il progetto esecutivo dellopera, , si potr impostare una campagna di accertamenti in situ p , , p p p g possibilmente mediante prove non distruttive . Ancora al punto 9.2.1 prescrive che, le costruzioni esistenti, devono essere sottoposte a valutazione della sicurezza quando ricorrono le situazioni di seguito riportate: per scadenza della vita di servizio; nel caso di riduzione della capacit resistente dei materiali o elementi strutturali nel loro insieme; a seguito di azioni ambientali (sisma vento ecc ) che abbiano compromesso la (sisma, vento, ecc.) capacit resistente della struttura; per degrado e decadimento delle caratteristiche meccaniche dei materiali dei componenti strutturali della struttura nel suo complesso; in caso di azioni accidentali (urti, incendi, esplosioni) e di funzionamento anomalo; per riscontrati errori di progetto o di costruzione; p p g ; a seguito di un cambio della destinazione duso della costruzione che comporti la variazione dei carichi.
INDICE
1.1 11 1.2
CENNI STORICI PRINCIPALI CAUSE DI DEGRADO DEL CALCESTRUZZO 1.2.1 CAUSE DI TIPO CHIMICO 1.2.1.1 Attacco di solfati, solfuri e cloruri 1.2.1.2 Reazioni alcali-aggregati 1.2.1.3 Carbonatazione 1.2.2 CAUSE DI TIPO FISICO 1.2.2.1 1 2 2 1 Variazioni termoigrometriche: cicli di gelo-disgelo gelo disgelo 1.2.2.2 Ritiro 1.2.2.3 Calore di idratazione 1.2.2.4 Incendio 1.2.3 1 2 3 CAUSE DI TIPO MECCANICO 1.2.3.1 Effetti prodotti da abrasione, erosione, esplosioni, vibrazioni, urti e sisma 1.2.4 CAUSE DI TIPO TECNOLOGICO 1.2.4.1 Utilizzo di calcestruzzi di qualit scadente, inadeguatezza degli spessori dei Copriferri, scarsi controlli in fase di esecuzione 1.2.5 CAUSE DI TIPO PROGETUALE 1.2.5.1 Strutture realizzate i mancanza di calcoli strutturali oppure per 1 2 5 1 St tt li t in l li t tt li le quali questi risultano inadeguati
1.3 13
1.4
CORROSIONE DELLE ARMATURE 1.3.1 CAUSE DI TIPO CHIMICO 1.3.1.1 Carbonatazione 1.3.1.2 Correnti vaganti 1312 C ti ti 1.3.1.3 Cloruri ROTTURA DEL CEMENTO ARMATO 1.4.1 ROTTURA FRAGILE 1.4.2 ROTTURA DUTTILE
Capitolo 2
PREMESSA 2.1
IL PROCESSO DIAGNOSTICO
2.2
SECONDA FASE: INDAGINI IN SITU 2.2.1 221 PROVE NON DISTRUTTIVE SUL CALCESTRUZZO 2.2.1.1 Determinazione del potenziale di corrosione 2.2.1.2 Prove sclerometriche 2.2.1.3 Indagini ultrasoniche 2.2.1.4. Indagini penetrometriche 2.2.1.5 Prove estrattive 2.2.1.6 I metodi combinati 2.2.2 222 PROVE SULLE ARMATURE METALLICHE 2.2.2.1 Indagini radar 2.2.2.2 Indagini pacometriche
Capitolo 2 continua
IL PROCESSO DIAGNOSTICO
2.3
2.4
2.5
TERZA FASE: ESTRAZIONE DI CAMPIONI 2.3.1 PRELIEVO DI CAMPIONI CILINDRICI 2.3.2 PRELIEVO DI SPEZZONI METALLICI QUARTA FASE: PROVE DI LABORATORIO 2.4.1 DETERMINAZIONE DELLA RESISTENZA A COMPRESSIONE SU CAMPIONI DI CALCESTRUZZO CILINDRICI 2.4.2 DETERMINAZIONE DELLA RESISTENZA A TRAZIONE SUGLI SPEZZONI METALLICI QUINTA FASE: DIAGNOSI 2.5.1 INDIVIDUAZIONE DELLE CAUSE PERTURBATRICI 2.5.2 VALUTAZIONE DELLE CONDIZIONI DI SICUREZZA 2.5.3 PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI RINFORZO
Capitolo 3
PREMESSA 3.1 PROVE SUL CALCESTRUZZO 3.1.1 PROVE SCLEROMETRICHE 3.1.1.1 3 1 1 1 Costruzione delle curve di taratura 3.1.2 INDAGINI ULTRASONICHE 3.1.2.1. Curve di correlazione 3.2 INDAGINI PENETROMETRICHE 3.2.1.1 CORRELAZIONI E TARATURA 3.3 PROVE ESTRATTIVE 3.3.1 CURVA DI CORRELAZIONE 3.4 UTILIZZO DI METODI COMBINATI 3.4.1 CORRELAZIONI E TARATURA 3.5 PROVE SULLE CAROTE 3.6 PROVE SULLE ARMATURE METALLICHE 3.6.1 Indagini Radar 3.6.2 Indagini Pacometriche
PREMESSA
A.1. A.2.
CONCETTI FONDAMENTALI DI STATISTICA REGRESSIONE AI MINIMI QUADRATI A.2.1. REGRESSIONE LINEARE A.2.2. CRITERI DI VALUTAZIONE DELLAPPROSSIMAZIONE OTTIMA A.2.3. RETTA CHE DETERMINA I MINIMI QUADRATI A.2.4. QUANTIFICAZIONE DELLERRORE NELLA REGRESSIONE LINEARE A.2.5. APPLICAZIONI DELLA REGRESSIONE LINEARE: LINEARIZZAZIONE DI RELAZIONI NON LINEARI A.5.6. CONCLUSIONI A56
PREMESSA
NORME UNI: ENTE NAZIONALE ITALIANO DI UNIFICAZIONE NORME ACI: AMERICAN CONCRETE INSTITUTE NORME BS BRITISH STANDARD BS: RILEM: DRAFT RECOMMENDATION