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Le stazioni spaziali

RAIMONDO FORTEZZA, RODOLFO MONTI, GIUSEPPE DE CHIARA

Le stazioni spaziali
Premessa Stazioni Spaziali dalla forma di ruote di bicicletta per creare una forza di gravit artificiale, astronavi che decollano come aeroplani per il trasporto nello spazio, navi intergalattiche in grado di effettuare viaggi interstellari. Tutte queste sono state le immagini della nostra era spaziale cos come ci sono state presentate dallindustria cinematografica e documentari della NASA. Ma tutti questi sogni non si sono ancora avverati ed il 2001 ormai passato senza che le idee di Kubrick, presentate nel famoso film 2001 Odissea nello spazio, si siano concretizzate. Lo Spazio ancora un posto esclusivo in cui solo pochi eletti possono entrare. Le Stazioni Spaziali di oggi sono ancora una serie di cilindri pressurizzati interconnessi, in cui la vita degli astronauti alquanto spartana, rispetto alla condizioni in cui noi oggi viviamo a terra. Eppure era il 1971 quando i Russi per primi inviarono la prima stazione spaziale Salyut 1 in orbita con una massa in orbita di 19 ton. Due anni dopo gli Americani rispondono con quello cha ancora oggi considerata la pi grande singola struttura messa in orbita: lo Skylab con un diametro di 6,5 m , una lunghezza di 14 ed una massa di 90 ton, un vero gigante dello Spazio. Nel 1975, in piena guerra fredda un segnale di disgelo viene proprio dallo Spazio con una mini Stazione Spaziale congiunta USA-URSS, lApollo-Soyuz test project, durante la cui missione per la prima volta astronauti americani e cosmonauti russi convivono nello spazio. Dal 1974 fino al 1985 i Russi mantengono in orbita altre cinque Stazioni Spaziali dalla Salyut 3 fino alla Salyut 7 effettuando ben venti missioni. E il 1986 lanno del primo modulo della MIR, la Stazione Spaziale dei records, rimasta in orbita fino al 2001, ben 15 anni per una struttura che doveva avere una vita operativa di 5 anni, e che servita come alloggio in circa 40 missioni. Intanto nel 1999 era iniziato lultimo sogno spaziale, una vera Stazione Spaziale Internazionale dove Americani, Russi, Giapponesi, Canadesi ed Europei potessero lavorare insieme nel nome della scienza: La Stazione Spaziale Internazionale - ISS, il pi grande progetto scientifico/tecnico internazionale nella storia dellumanit. Fino ad oggi la storia della ISS stata lunga, caratterizzata da grossi successi, ma anche da molti problemi e ritardi che hanno esteso sempre pi il periodo di costruzione la cui conclusione al momento prevista per il 2010. Introduzione alle Stazioni Spaziali Per stazione spaziale si intende, sempre ed in ogni caso, una struttura orbitante intorno alla Terra, in grado di ospitare un equipaggio umano per un certo periodo di tempo. Lanciata disabitata

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(intera o in componenti) la Stazione Spaziale non in grado di effettuare cambi di orbita (in alcuni casi pu essere equipaggiata con motori dassetto), non in grado di consentire il rientro dellequipaggio e pertanto necessita di una serie di veicoli spaziali (abitati e non) a supporto delle proprie operazioni. In realt la stessa idea di stazione spaziale ha subito unevoluzione costante nel tempo soggetta allevoluzione tecnico-scientifica dellAstronautica e dalla disponibilit in termini di risorse necessaria per realizzarla. Spesso la denominazione di stazione spaziale stata utilizzata per indicare sistemi spaziali tra loro molto diversi, per capacit e dimensioni. Si ritiene necessario, pertanto, introdurre la seguente classificazione degli insediamenti spaziali umani, necessaria per una migliore comprensione di quanto stato progettato e realizzato nel corso degli ultimi 50 anni: 1. Laboratori spaziali 2. Stazioni spaziali 3. Habitat spaziali I laboratori spaziali Per laboratorio spaziale si intende una struttura orbitale non permamente (con tempi di utilizzo in orbita che possono andare da qualche settimana a qualche anno), e deve essere considerata come dedicata ad una serie di scopi specifici ed equipaggiata con una serie di apparecchiature adatte allo scopo, che possono essere di volta in volta aggiornate o sostituite. Il laboratorio spaziale nato concettualmente negli anni sessanta ed figlio della gara

spaziale tra Stati Uniti ed Unione Sovietica. Da un punto di vista concettuale i laboratori spaziali possono essere divisi in due famiglie: - Civili (come lamericano Skylab e la famiglia di Salyut russe). - Militari (come lamericano MOL e le russe Almaz). In realt i laboratori spaziali militari, nati esclusivamente per losservazione della Terra con potenti telescopi (allo scopo di supportare le attivit di Intelligence), sono nati negli anni 60 e morti negli anni 70, quando sia gli Stati Uniti che lUnione Sovietica si resero conto che i satelliti da ricognizione garantivano delle prestazioni migliori ad un costo decisamente pi basso. Il laboratorio spaziale lanciato con un grosso razzo vettore e pu avere sia una concezione di tipo: - Integrata (tutto lequipaggiamento in unico veicolo, ad esempio lo Skylab). - Modulare (un veicolo base al quale possibile agganciare una serie di moduli aggiuntivi con equipaggiamenti specifici, ad esempio le Salyut 6 e 7). Le Stazioni spaziali Per stazione spaziale si intende una struttura orbitale semipermanente o permanente (con tempi di utilizzo perlomeno sullordine del decennio), ed da intendersi come una struttura flessibile che consente laggiunta o la variazione dei suoi componenti di base allo scopo di soddisfare le esigenze della comunit scientifica man mano che gli anni di servizio trascorrono. La stazione spaziale modernamente intesa un diretto di-

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scendente dei laboratori spaziali di tipo modulare, se ver che la prima stazione spaziale della Storia, la russa Mir, stata realizzata proprio a partire da unevoluzione del modulo di base della Salyut 7 con laggiunta di sei moduli specialistici e ben tre distinti tipi di veicoli spaziali a supporto (Soyuz, Progress e Space Shuttle). La stazione spaziale modernamente intesa ha le seguenti caratteristiche: - Non dispone di gravit artificiale per poter operare liberamente in condizioni di microgravit. - Ha una concezione modulare. - Non riutilizzabile. - realizzata a partire da un nucleo base e man mano ampliata. - Ogni suo componente costruito a terra e semplicemente assemblato agli altri nello Spazio.

- Dipende da una serie di veicoli spaziali per il suo assemblaggio, mantenimento e cambio degli equipaggi. Per quanto detto finora la ISS (quantunque non ancora ultimata) rappresenta lo stato dellarte nel campo delle stazioni spaziali, ed i suoi costi (100 mld di Euro per la sua costruzione e mantentimento) sono ripartiti tra le 16 nazioni che costituiscono i partecipanti allimpresa. Habitat spaziali Per habitat spaziale si intende una struttura permanente in grado di ospitare centinaia o migliaia di persone per periodi di tempo indefiniti, grazie alla possibilit di ricreare condizioni biologiche simili a quelle terrestri tramite lutilizzo di gravit artificiale, ottenuta per rotazione intorno ad un asse. Concettual-

Fig. 1 - Paragone fra i laboratori militari in progettazione nel periodo della guerra fredda: lAlmaz Sovietico (sopra) ed il MOL Americano

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Fig. 2 - Paragone fra i laboratori civili: lamericano Skylab (sopra) e la famiglia delle Salyut lanciate dai russi

Fig. 3 - La stazione spaziale Mir e lo Space Shuttle alla stessa scala

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mente gli habitat spaziali sono figli delle grosse stazioni spaziali toroidali o cilindriche ipotizzate negli anni 50. La teorizzazione dellhabitat spaziale modernamente inteso risale agli inizi degli anni 70 e si deve al fisico americano Gerard. K. ONeill. Secondo ONeill gli habitat spaziali sono strutture cilindriche con diametri di chilometri e lunghe decine di chilometri, in grado di far entrare la luce solare tramite specchi opportunamente orientati, riproducenti al loro interno le condizioni quanto pi simili possibile a quelle terrestri, con fiumi, laghi, boschi, allevamenti ecc. Storia delle stazioni spaziali Il concetto di Stazione Spaziale, ovvero di un avamposto orbitante attorno ad un pianeta (la Terra, la Luna oppure

Marte), nasce nel lontano 1870 in un racconto dello scrittore Edward Everett Hale dal titolo The Brick Moon (La Luna di Mattoni) nella quale viene costruita una stazione spaziale costruita usando proprio i mattoni ed orbitante attorno alla Terra. Ma soltanto nel 1923 che lo scienziato e pioniere dellastronautica Hermann Oberth conia il termine Stazione Spaziale e nel 1928 il tedesco Hermann Noordung (pseudonimo di Hermann Potocnick), nel suo libro intitolato Il problema della navigazione spaziale descrive per la prima volta una stazione toroidale, o a forma di ruota, che tanta fortuna avr nellimmaginario tecnico e (sopratutto) fantascientifico degli anni a venire. La ruota avrebbe avuto un diametro di 50 m con una parte pressurizzata spes-

Fig. 4 - Due habitat spaziali del tipo ONeill Isola 3

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Fig. 5 - La Luna di MattonI (Brick Moon) di Hale

sa 30 m, mentre al centro (il mozzo) era prevista una sezione cilindirca utilizzata come osservatorio astronomico. La stazione avrebbe dovuto ruotare intorno al proprio mozzo per generare una gravit artificiale. Lenergia solare sarebbe stata utilizzata (tramite appositi specchi) per riscaldare dei collettori contenenti azoto per far muovere un sistema di turbine collegate a generatori di corrente continua, un sistema ingegnoso considerando che i pannelli solari non erano ancora stati inventati. Nei periodi

Fig. 6 - La stazione spaziale a ruota di Noordung

dombra sarebbero entrate in azione delle batterie chimiche, come quelle dei sommergibili. Gli ambienti interni sarebbero stati suddivisi in una serie di sezioni, isolate da paratie stagne, che avrebbero ospitato laboratori, unofficina, una cucina, una camera oscura, gli alloggi per lequipaggio nonch un bagno e finanche una lavanderia. I rifornimenti sarebbero arrivati da terra tramite appositi veicoli spaziali. Wernher von Braun, il genio tedesco responsabile della realizzazione delle famose V2 e dellaltrettanto famoso Saturno V che ha portato lApollo intorno alla Luna, agli inizi degli anni 50 dedic una serie di articoli alla esplorazione dello Spazio. In questi articoli apparsi nellallora popolare rivista di divulgazione Colliers (tra il 1952 ed il 1954), von Braun coadiuvato da numerosi altri tecnici (primo tra tutti lArch. Chesley Bonestell che con i suoi realistici dipinti a contribuito a rendere le idee di von Braun vive e tangibili), teorizz un programma spaziale molto articolato, che avrebbe portato lUmanit dalla Terra a Marte, passando per la Luna. Il programma spaziale di von Braun resta nei suoi principi tuttora valido, e poggia sulle seguenti ipotesi: - Realizzazione di un sistema di trasporto spaziale Terra/orbita-bassa, riutilizzabile (un diretto precursore dello Space Shuttle). - Realizzazione di una stazione spaziale toroidale con 50 persone di equipaggio. - Realizzazione di unastronave riutilizzabile in grado di circumnavigare la

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Fig. 7 - La stazione spaziale a ruota di von Braun/Bonestell ed il Ferry Rocket in orbita

Luna con partenza e ritorno dalla stazione spaziale. - Realizzazione di una serie di astronavi riutilizzabili in grado di scendere sulla superfice lunare, con partenza e ritorno dalla stazione spaziale. - Realizzazione di una serie di astronavi a perdere per un volo Terra-Marte con sbarco sulla superficie del pianeta rosso e rientro sulla stazione spaziale in orbita intorno alla Terra (tramite un apposito mezzo di recupero denominato Mars retriever). Come si vede si tratta di un programma logico e razionale dove la stazione spaziale di von Braun gioca un ruolo fondamentale, consentendo un punto di arrivo per gli Shuttle da terra ed un punto di partenza per le astronavi interplanetarie (verso la Luna e Marte). Questo approccio piramidale di accesso alle risorse dello Spazio fu implementato in maniera minuziosa da von Braun ed i suoi collaboratori, utilizzando al massimo le conoscenze tecnologiche e

scientifiche a loro disposizione. Il progetto fu studiato nei minimi dettagli (finanche quelli economici), rendendo la stazione spaziale di von Braun la prima veramente progettata. Allinzio degli anni 60 i tecnici spaziali americani e russi iniziano ad esplorare realmente lo spazio, passata la fase di sogno fantascientifico fatta di film in bianco e nero e disegni a colori di Bonestell, devono conftrontarsi con problemi reali: carico utile dei razzi disponibili e potenza dei motori allo stadio di studio. Il problema sta dunque nel peso, e i progetti di stazioni spaziali risentono notevolmente di questo fattore (tuttora vincolante). Abbandonata, almeno momentaneamente, la grande ruota spaziale (legata alla disponibilit di supermissili riutilizzabili, inesistenti negli anni 60), la stazione spaziale, sia americana che russa, si evolve in un concetto diverso: quello del laboratorio spaziale. Tale concetto prevede una struttura pressurizzata, pesante il meno possibile,

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in grado di ospitare 2 o 3 astronauti per un periodo di tempo limitato. Deve poter essere compatibile con le capacit di lancio dei razzi esistenti o quelli in studio avanzato (per gli americani Titan III e Saturno V, per i russi Proton ed N 1), ed eventualmente deve prevedere la possibilit di espansione con un criterio di tipo modulare. Il cambio degli equipaggi sarebbe garantito dalla aggancio al laboratorio (che deve essere necessariamente equipaggiato con un sistema di rendezvous e docking) da parte di veicoli spaziali esistenti o allo studio (per gli americani Gemini e Apollo, per i russi la Soyuz ed il TKS). Concettualmente il laboratorio spaziale si pone al capo opposto della grande stazione spaziale a ruota. Per quanto riguarda larchitettura dei laboratori spaziali gli americani ed i russi mantengono atteggiamenti e filosofie alquanto differenti: - Gli americani si orientano verso lutilizzo dellultimo stadio di grossi vettori, quali il Titan III o il Saturno I e V, pressurizzandone i serbatoi vuoti, dopo un apposito purgaggio (wet workshop); oppure opportunamente modificati con una sezione pressurizzata interna al posto dei serbatoi, pannelli solari, sistemi di attracco e quantaltro occorre (dry workshop).

- I russi invece puntano ad una struttura pressurizzata standard, denominata 17K, che diviene il nucleo fondamentale dei loro laboratori spaziali sia civili che militari. Per ci che concerne la configurazione il laboratorio spaziale si presenta invariabilmente come una struttura cilindrica (che sia derivata o meno da stadi di missile, deve comunque essere trasportata in orbita da un missile), fiancheggiata da pannelli solari, equipaggiata con una sezione dattracco ed una camera di decompressione, pi una serie di attrezzature accessorie che ne caratterizzano la missione. Il MOL (Manned Orbiting Laboratory) Il progetto MOL nasce nella prima met degli anni 60 e viene ufficialmente annunciato dallallora segretario della difesa Robert McNamara allindomani della cancellazione (a pochi mesi dal primo volo) della navetta spaziale militare Boeing X 20. Dal punto di vista configurativo il MOL si pone come un antesignano dello Skylab, dato che utilizza il terzo stadio di un razzo Titan IIIM. Il MOL viene lanciato direttamente con il suo equipaggio, il quale durante il lancio ospitato in una versione della capsula Gemini, denominata Gemini B. Dopo lentrata in orbita lequipaggio,

Fig. 8 - Il MOL (Manned Orbiting Laboratory) e la capsula Gemini B

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Fig. 9 - TKS-VA, Almax OPS e TKS agganciati insieme

composto da due specialisti USAF, apre un portello nello scudo termico della capsula (per la prima volta una capsula abitata dotata di un simile dispositivo) e tramite un tunnel pressurizzato accede al MOL. Al termine della missione i due astronauti rientrano a terra utilizzando la Gemini. Il MOL ha una configurazione di tipo verticale, ossia lasse Z solidale con lasse principale del laboratorio, ed il veicolo si presenta come un edificio a pi piani. LAlmaz-OPS Per quel che riguarda i laboratori spaziali militari i russi, almeno fino al 1966, hanno portato avanti due distinti programmi spaziali, esattamente come accadeva per il programma lunare, quello del gruppo di Korelev-Kozlov e quello del gruppo Chelomei-Glushko, il che ha comportato un enorme spreco di risorse ed una duplicazione del lavoro. Nel 1965 il gruppo capeggiato dal progettista Vladimir Chelomei (gi responsabile della progettazione del razzo Proton) avvia un ambizioso programma militare basato su tre componenti: - Il laboratorio Almaz (Diamante) - La capsula recuperabile a tre posti Merkur (VA Veicolo di rientro) - Il veicolo di supporto logistico TKS.

Durante gli anni 70 assistiamo a tre fenomeni distinti: - Cominciano ad essere lanciati i primi laboratori spaziali, sia civili che militari, concepiti durante gli anni 60 (Skylab, Salyut ed Almaz). - Nasce la stazione spaziale modernamente intesa ideata come estensione, in chiave modulare, dei laboratori spaziali. - Loriginaria stazione spaziale dotata di gravit artificiale, toroidale o cilindrica, grazie agli studi del fisico Gerard K. ONeill di Princeton, si evolve nellhabitat spaziale, inteso come dimora permanente per un gran numero di persone. Lhabitat spaziale, a differenza di laboratori e stazioni modulari, deve essere completamente autosufficiente sia per la produzione di energia, sia per la produzione dei mezzi di sostentamento dei suoi abitanti (a questo punto non ha pi alcun senso parlare di equipaggio), aria, acqua, cibo ecc. Negli anni 80 gli americani sognano cose che i russi realizzano, infatti durante gli anni 80 viene lanciato la Mir che diventer la prima stazione spaziale semipermanente dellumanit. Per quel che riguarda il decennio in esame assistiamo ai seguenti fenomeni: - Gli americani, in assenza di un loro

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laboratorio spaziale gi in orbita, hanno la tendenza ad utilizzare lo Shuttle come laboratorio, con o senza lo Spacelab. Questa tendenza, che si rafforzer negli anni 90 fino allavvento della ISS rappresenta, in un certo senso, un tradimento dellidea originaria alla base dello Space Shuttle, ossia una navetta in grado di fare la spola tra la Terra e la stazione spaziale. Questottica, tra laltro, sancisce il fallimento dello Shuttle come lanciatore, in realt gli americani lo utilizzeranno sempre pi come trasporto equipaggi e laboratorio spaziale che non come veicolo di lancio o servizio. - Nel 1984 il presidente Ronald Reagan lancia il progetto della stazione spaziale Freedom, la quale raccoglie leredit di tutta una serie di studi di stazioni spaziali modulari concepite nella seconda met degli anni 70 e della quale discuteremo in seguito. - I russi, dal canto loro, continuano a lanciare laboratori spaziali come la Salyut 7, che diventa la prima a carattere mo-

dulare grazie ai veicoli TKS lanciati come moduli aggiuntivi (tutti senza equipaggio, difatto alla met degli anni 80 il TKS come veicolo da trasporto equipaggi era gi morto). Ma sopratutto nel 1986 lanciano il primo modulo della stazione spaziale Mir che, grazie anche ad una serie di vicissitudini politiche ed economiche (prima tra tutte la fine dellURSS), trover pieno completamento solo alla met degli anni 90. Gli anni 90 sono segnati, dal punto di vista spaziale, da una serie di eventi di natura politica: la dissoluzione dellUnione Sovietica nel 1991, segna la fine della Guerra Fredda ed implicitamente di ci che resta della Gara Spaziale tra Americani e Russi, inizia lera della cooperazione. Nel 1993, su suggerimento del Presidente Clinton gli Stati Uniti, la Russia, lEuropa pi altre nazioni fondono i propri sforzi, e progetti, in un unico prodotto la stazione spa-ziale R-Alpha, che diventer il nucleo dellattuale ISS. Si pu dire che le attivit spaziali russe, a partire dalla seconda

Fig. 10 - La stazione spaziale Freedom del 1984

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met degli anni 90, diventano una dependance economica di quelle americane. Quindi la NASA si impegna, attraverso unapposita voce del proprio bilancio, a finanziare una buona parte delle attivit spaziali della sua controparte russa, la RKA (Agenzia Spaziale Russa). Daltra parte gli anni 90 vedono non solo il completamento della Mir, ma anche il suo impiego da parte degli americani attraverso le famose missioni Shuttle-Mir, che consentono agli americani di poter capitalizzare una serie di esperienze significative (altrimenti non ottenibili, dato il gap americano in fatto di stazioni spaziali) assolutamente necessarie in vista della ISS. Ironia della sorte vuole che la prima navetta spaziale ad attraccare alla Mir non sia la prevista Buran, scomparsa con la morte dellURSS, ma lo Space Shuttle americano. La Stazione Spaziale Internazionale (ISS) La ISS (International Space Station) rappresenta la seconda generazione di stazioni spaziali modulari (dopo la Mir), abitata continuativamente dal 2 novembre 2000 da almeno 2 astronauti. La stazione spaziale si trova in una orbita attorno alla Terra ad unaltitudine di circa 350 km, con un periodo di circa 92 min. Uno degli obiettivi principali della ISS di fungere da laboratorio in assenza di peso per condurre quegli esperimenti che necessitano di condizioni particolari difficilmente riproducibili sulla terra. I principali campi di ricerca sono

Fig. 11 - La Mir completa nel 1998

la biologia (con esperimenti biomedici e sulle biotecnologie), la fisica (compresa la meccanica dei fluidi e la meccanica quantistica), la scienza dei materiali, lastronomia (inclusa la cosmologia) e la meteorologia. La ISS un progetto congiunto di cinque agenzie spaziali, la canadese (CSA), leuropea (ESA), la giapponese (JAXA - gi NASDA), lagenzia russa (RKA) e quella statunitense (NASA). LAgncia Espacial Brasileira (AEB Brasile) partecipa tramite un contratto separato con la NASA. Anche lAgenzia Spaziale Italiana similmente partecipa tramite un contratto separato (accordi di Washington del 1998) per diverse attivit pur partecipando anche come membro ESA essendo lItalia un membro fondatore dellagenzia. Attualmente la ISS servita principalmente dagli Space Shuttle, dalla Soyuz, dalla Progress, e presto dallATV, che in attesa del lancio. Al momento la stazione ha la capacit di ospitare un equipaggio di tre

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Fig. 12 - La configurazione della ISS (Gennaio 2008)

persone. Fino allExpedition 13 , tutti i membri (permanenti) dellequipaggio provenivano dal programma spaziale americano o russo. Con lExpedition 13 salito a bordo della stazione Thomas Reiter, astronauta ESA proveniente dalla Germania. LISS stata visitata da molti altri astronauti, un certo numero dei quali di altri paesi (e da 2 turisti spaziali). Il primo modulo, Zarya, fu lanciato in orbita nel novembre 1998 da un razzo Proton. Due settimane dopo, la missione STS-88 dello shuttle pose in orbita Unity, il primo dei tre moduli di collegamento, e lo agganci a Zarya. Questi primi due moduli, nucleo della ISS, rimasero senza equipaggio per un anno e mezzo, finch nel luglio 2000 fu aggiunto il modulo Russo Zvezda che permise ad un equipaggio minimo di due astronauti di insediarsi. Dal 2001 al 2007,lunico altro modulo pressurizzato trasportato sulla ISS dalla missione STS-98 nel 2001 il Destiny Laboratory Module, a causa della sospensione dei voli Shuttle susseguenti al disastro del Columbia (missione STS-107 del 2 febbraio 2003). La costruzione della stazione richieder pi di 40 viaggi nello spazio. Di

questi 33 saranno svolti dallo Shuttle, 20 sono stati effettuati e 13 saranno svolti tra il 2007 e il 2010. Gli altri voli di assemblaggio saranno svolti dai Russi con i vettori Proton o con i vettori Soyuz. Inoltre serviranno circa 30 viaggi del vettore Progess per rifornire periodicamente la stazione fornendole le risorse necessarie per il suo sostentamento fino al 2010. Gli equipaggiamenti per gli esperimenti, il combustibile e tutto il materiale di consumo verr portato da molti vettori come lo Shuttle, i vettori Progess, lEuropeo ATV (a partire dal marzo 2008 almeno) e il Giapponese HTV (ancora in fase di sviluppo). Una volta completata la ISS avr approssimativamente un volume pressurizzato di 1000 metri cubi, una massa di 400.000 chilogrammi, generer 100 kilowatts di potenza elettrica e avr un equipaggio di sei persone. Sar essenzialmente costituita da un insieme di moduli pressurizzati lungo circa 74 metri, collegati ad unintelaiatura (lunga 110 metri e posta trasversalmente rispetto ai moduli) sulla quale sono fissati i pannelli solari che alimentano la stazione. Sono previsti 10 moduli principali:Zarya, Zvezda, Destiny, Unity (Node 1), Harmony (Node 2), Node 3, Columbus, Kibo, il Multipurpose Laboratory Module, e il Docking Cargo Module. Energia elettrica Lalimentazione della stazione spaziale fornita da pannelli solari che convertono la luce del Sole in corrente elettrica. Prima dellassemblaggio del segmento 4A (missione STS-97 del 30

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novembre 2000) lunica alimentazione era fornita dai pannelli solari dei moduli Russi Zarya e Zvezda. I segmenti russi della stazione utilizzavano una corrente continua a 28 volt (come lo Shuttle). Nel resto della stazione la tensione fornita dai pannelli solari fornisce tensioni comprese tra 130 e 180 volt. La tensione stabilizzata e poi portata a 160 volt DC per essere immessa nella stazione e poi convertita a 124 volt per le esigenze degli utilizzatori. La potenza viene convertita e suddivisa tra i due segmenti della stazione, questo si reso fondamentale dopo la cancellazione del modulo Russo Science Power Platform. I segmenti Russi, pertanto, dipendono dai pannelli solari montati sui moduli statunitensi per lalimentazione. Sistema di supporto vitale Lambiente della stazione e il supporto vitale gestito dal Life Support System che provvede a controllare le condizioni atmosferiche, la pressione, il livello di ossigeno, lacqua e la presenza di eventuali fiamme libere. Il sistema Elektron, genera ossigeno a bordo della stazione tramite lelettrolisi dellacqua. Il problema principale del supporto vitale mantenere le condizioni atmosferiche, ma il sistema raccoglie, processa e immagazzina anche gli scoli della stazione. filtri a carbone attivo sono il metodo principale per rimuovere i sottoprodotti del metabolismo umano dallaria. Il Nodo 3 fornir i pi avanzati sistemi di supporto vitale che siano mai stati portati nello spazio: oltre a riciclare acqua ed aria avr un miglior generato-

Fig. 13 - La ISS una volta completamente assemblata

re dossigeno; sar anche in grado di verificare la presenza di sostanze tossiche nellatmosfera, e conterr una nuova toilette per lequipaggio della stazione. Sistema di controllo dellassetto Il sistema principale utilizza vari giroscopi, installati nel modulo Z1 (posto al disopra del Nodo 1) per mantenere orientata la stazione sempre allo stesso modo rispetto alla terra. Se tale sistema dovesse cessare di funzionare entrerebbe automaticamente in funzione il sistema di controllo dellaltitudine russo, che utilizza dei propulsori per mantenere laltitudine della stazione fin quando il sistema principale non viene ripristinato. Per quanto riguarda le variazioni di quota della ISS, necessarie a causa del naturale decadimento dellorbita, al momento provvedono Space Shuttle e Progress, in futuro anche (e sopratutto) lATV europeo. Il cibo a bordo Non ci sono frigoriferi destinati al cibo nello spazio, pertanto lalimentazione spaziale deve essere immagazzinata

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correttamente e preparata per evitarne il deterioramento, in particolare nelle missioni di lunga durata come quelle della ISS in cui lastronauta rimane a bordo per 6 mesi. La preparazione del cibo varia con il tipo dellalimento. Determinati alimenti possono essere mangiati nella loro forma naturale, quali biscotti e frutta. Altri alimenti vengono disidratati e richiedono pertanto laggiunta di acqua calda, quali maccheroni e formaggio o spaghetti. A bordo della ISS stato installato un forno per riscaldare gli alimenti alla temperatura adeguata. Alcuni condimenti sono disponibili quali ketchup, senape e maionese. Il sale ed il pepe sono disponibili soltanto in una forma liquida. Ci perch gli astronauti non possono spargere il sale ed il pepe sul loro alimento nello spazio. Il sale ed il pepe galleggerebbero semplicemente via e non aderirebbero al cibo. Ci sarebbe il pericolo che potrebbero bloccare i condotti e filtri di ventilazione, contaminare lapparecchiatura o entrare negli occhi o nel naso dellastronauta. Gli astronauti

mangiano tre pasti al giorno - prima colazione, pranzo e cena. I dietisti accertano lalimento che gli alimenti che mangiano forniscono loro un rifornimento equilibrato delle vitamine e dei minerali. I requisiti di calorie differiscono per ogni astronauta. Per esempio, una piccola donna richiederebbe soltanto circa 1.900 calorie un il giorno, mentre un grande uomo richiederebbe circa 3.200 calorie. Ci sono inoltre molti tipi di alimenti che un astronauta pu scegliere quali frutta, carne, burro di arachide, pollo, rinforzano, frutti di mare, caramella, biscotti, ecc... Le bevande variano dallacqua, caff, t, dal succo di arancia, succhi di frutta e limonata. Come su terra, lalimentazione spaziale viene impacchettata e deve essere stipata a bordo. Gli astronauti devono gettare i rifiuti in un compattatore per poi eliminarli inserendoli nei veicoli progress che si distruggono al rientro oppure trasportali a terra attraverso lo shuttle. La giornata sulla ISS Il ciclo veglia-sonno artificiale ed basato sul tempo terrestre ed sincronizzato sul tempo di Greenwhich. Normalmente si lavora per 12 ore con un periodo di sonno di 8 ore e le restanti quattro ore, due prima e due dopo il periodo di riposo, vengono utilizzate per le attivit personali. Tra queste ci sono due ore al giorno di attivit fisica richiesta per compensare la degenerazione dei tessuti causata dallambiente microgravitazionale. Anche se si ha una giornata simile a quella terrestre, il continuo cambio tra luce e buio crea una sfasa-

Fig. 14 - Tipico pranzo sulla ISS: Lasagna (nel pacchetto di alluminio), agnello e vegetali (scatola), succo di albicocca, pane e frutta secca

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tura che finisce per aumentare la stanchezza alla fine della giornata di lavoro. La funzione della ISS Con le Stazione Spaziali (MIR e ISS) sono stati fatti i primo tentativo di realizzare in orbita attorno alla Terra infrastrutture permanente per la ricerca scientifica e tecnologica. Le condizioni, del tutto speciali, che si trovano nello spazio - lassenza di peso, lassenza di atmosfera - unite alla possibilit di avere a disposizione uomini addestrati, dovrebbero garantire passi avanti importanti nelle discipline scientifiche e tecnologiche pi avanzate: dalla medicina alla farmacologia, dalla scienza dei materiali allastrofisica. Un altro aspetto impor-

tante dato dalla possibilit di avere un punto privilegiato per losservazione della Terra. Dalla Stazione Spaziale possibile monitorare con continuit linquinamento ambientale e le risorse del nostro pianeta. Il ruolo dellItalia nella realizzazione della ISS LItalia, attraverso lASI e le industrie nazionali, ha svolto e svolge un ruolo di primo piano nella realizzazione della Stazione Spaziale Internazionale. Da un lato, come membro dellAgenzia Spaziale Europea (ESA), ha partecipato alla realizzazione del modulo Columbus - uno dei laboratori orbitanti che faranno parte della Stazione - e alla rea-

Fig. 15 - Gli elementi che compongono la Stazione Spaziale Internazionale

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RAIMONDO FORTEZZA, RODOLFO MONTI, GIUSEPPE DE CHIARA

lizzazione di due dei tre Nodi (nodi 2 e 3) richiesti per collegare fra loro i vari moduli. Dallaltro, come partner della NASA, lASI (Agenzia Spaziale Italiana, n.d.r.) ha costruito tre moduli logistici (MPLM) che svolgono la funzione di container ad alta tecnologia che trasportati nelle stiva dello Shuttle gantiscono il supporto logistico alla ISS. Il successo conseguito con le ultime missioni Italiane dellanno scorso stato unaltra dimostrazione della qualit della tecnologia Made in Italy e ha consacrato lItalia come uno dei partner pi affidabili della NASA. Questo impegno del nostro Paese significa anche pi esperimenti italiani che voleranno a bordo della Stazione ed altri astronauti italiani che saranno chiamati a far parte degli equipaggi che abiteranno permanentemente la prima base internazionale nello spazio. Conclusioni Per quanto riguarda il futuro, resta radicato il dibattito sulla prossima generazione di stazioni spaziali dopo la ISS se sar una stazione spaziale pi grande, magari dotata di gravit artificiale indotta attraverso la rotazione sullasse principale (stile 2001). Considerando

che la vita operativa della ISS si concluder (salvo imprevisti) ben dentro il 21 secolo, difficile fare una previsione, sar determinante laccesso allo Spazio (ed alle sue risorse) da parte di attori diversi da quelli attualmente presenti: i privati e le potenze minori (come Cina ed India), nonch mezzi diversi di accesso allorbita bassa (a tuttoggi eccessivamente costoso). inutile dire che, al momento, gli habitat spaziali sono aldifuori sia delle attuali capacit tecnologiche sia di quelle economiche. Un habitat spaziale non pu essere assemblato in orbita a partire da pezzi costruiti a terra, ma costruito direttamente sul posto (presumibilmente i punti lagrangiani tra la Terra e la Luna, che offrono particolari condizioni di stabilit orbitale), il che significa impiantare delle vere e proprie industrie nello Spazio, attingendo risorse dalla Luna o dagli asteroidi. Quindi per poter realizzare questo tipo di strutture (logica evoluzione delle stazioni spaziali) necessario che lUmanit sia ben radicata almeno nel sistema Terra-Luna per poter attingere alle risorse necessarie per questo tipo di imprese, risorse che assolutamente impossibile portare dalla Terra.

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