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Lesioni da pressione
Un problema per pochi intimi?

Di:Ivan
:Ivan SANTORO-
SANTORO-Coordinatore di Struttura complessa
Corresponsabile prevenzione e cura lesioni cutanee
Centro di Riabilitazione Srl “CITTA’ DI GENOVA”
www.centrodiriabilitazione.com

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M.C., 82 anni, frattura di tibia e perone (scomposta), ridotta
con fissatore esterno, disfagica, mobilizzazione a tempi
crescenti, accanita fumatrice, ipoacusica, buona autonomia
nell’ igiene personale, bpco, orientata nel tempo e nello
spazio, con nessun parente e con una amica come tutrice…

In entrata

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Effettua una anamnesi completa ed un completo esame
obiettivo poichè la LESIONE deve essere inquadrata nel
contesto complessivo della salute fisica e psicosociale.

Linee Guida per la prevenzione e la terapia delle lesioni da decubito, 2001 S.I.G.G.
www.sigg.it
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 Dalla pratica quotidiana si coglie una sensibile
disomogeinità di intervento degli Operatori Sanitari nella
prevenzione e trattamento delle LESIONI DA PRESSIONE
che sfocia talvolta in risultati poco soddisfacenti, dal punto
di vista dell’assistito.

 Per ovviare a ciò si suggerisce sempre agire


basandosi su percorsi assistenziali comprovati e validati ed
in particolare di riferirsi a linee guida di organismi
accreditati.

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Alcuni dati Epidemiologici

 Uno degli indicatori di V.Q. americani (Verifica e


Qualità) prevede che nei prossimi anni:
 Il 2% della popolazione dei paesi industrializzati sarà
affetto da L.d.D.;
 Attualmente in ultrasessantenni affetti da L.d.D. la
mortalità per complicanze infettive è del 38%.

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 In Svezia (1996) un infermiere domiciliare dedica al
trattamento delle L.d.D. il 25% del suo tempo
lavorativo;
 L’ 11% dei ricoverati è affetto da L.d.D.;
 Il 60% nelle prime due settimane di ricovero;
 6 volte aumentato il periodo di giacenza (dal 1984)
rispetto alla patologia iniziale;
 Con costo aggiuntivo per pz. Di circa 3,500€;
 Con spesa annuale totale di circa 200mln€ annui;
 In Francia (1998) ha un costo di prevenzione che si
aggira ai 200.000€ annuali (quasi uguale agli
U.S.A.);
 L’ ITALIA (2000) E’ AL PRIMO POSTO NELLA
PRODUZIONE DI LESIONI DA DECUBITO-
PRESSIONE (!!!).

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UNO SCENARIO
ALLARMANTE!!!

CI VORREBBE UNA
MAGIA…O CHE ALTRO?

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Definizione

E’ definita LESIONE DA DECUBITO una


lesione tessutale, con evoluzione necrotica,
che interessa: la cute, il derma e gli strati
sottocutanei, fino a giungere nei casi più gravi
la muscolatura e le strutture ossee.

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Eziologia- fattori locali

PRESSIONE =>
 Si intende per pressione una forza applicata
perpendicolarmente ad una unità di superficie.

Il punto critico dello sviluppo di una lesione, quando la forza comprimente, fra
superficie corporea e piano di appoggio è più intensa della pressione del sangue nel
distretto arteriolo- capillare, per cui si viene a creare una condizione di ischemia
persistente. Ciò si verifica quando in un’ area di cute si applica una forza pressoria
superiore a 32 mmHg per un periodo di tempo sufficientemente prolungato.

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Forze di stiramento o di taglio =>
 I vari segmenti corporei tendono a scivolare da una
posizione all’ altra se non vengono sorretti da una
idonea postura, determinando a livello della cute
interessata una pressione tangenziale, con effetto di
stiramento, microtrombosi locali, ostruzione e
rescissione dei piccoli vasi sanguinei con conseguente
necrosi tessutale profonda.

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Attrito o frizione =>
 E’ la forza esercitata da due superfici che si muovono l’
una con l’ altra quando tra esse esiste un contatto che
genera calore, per sfregamento delle due parti.
 Non è un fattore determinante ma può preparare la cute
all’ evento lesivo. (ad es.: contatto prolungato fra le due
ginocchia).

Aumento della temperatura corporea =>


 Induce sudorazione con conseguente macerazione
cutanea.

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Eziologia- fattori sistemici

 ETA’=>
 I pazienti anziani dimostrano un’ aumentata
suscettibilità alle L.d.D. a causa delle modificazioni
della cute, legate all’ invecchiamento quali:

 DIMINUZIONE DEL TESSUTO ADIPOSO


SOTTOCUTANEO;
 DIMINUITA RISPOSTA IMMUNITARIA;
 DIMINUITA PERCEZIONE DEL DOLORE;
 RIDUZIONE DEL MICROCIRCOLO;
 RIDOTTA RISPOSTA INFIAMMATORIA LOCALE…

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RIDUZIONE DELLA MOBILITA’ =>
 Ogni malattia o condizione che riduca nel pz. L’ abilità
a muoversi liberamente aggrava il rischio di
insorgenza di L.d.D.
 La compromissione dello stato mentale, le malattie
psichiatriche o neurologiche, la sedazione
farmacologica, il dolore e le fratture ossee, diminuendo
la mobilità del soggetto, costituiscono fattori di rischio
per la comparsa della lesione.

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MALNUTRIZIONE =>

 Lo stato nutrizionale può essere severamente


compromesso nei pz. anziani, uno stato di
malnutrizione e\o cachessia, condiziona lo sviluppo di
L.d.D.
 ( circa 30-35 Kg/Cal/die e 1.25-1.50 Kg/gr di
proteine/die).

ALTRI FATTORI SISTEMICI:


DIABETE;
INSUFFICIENZA RENALE;
MALATTIE FEBBRILI;
Sono anch’esse associate ad incremento
dell’incidenza di sviluppo di L.d.D.

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ZONE MAGGIORMENTE COLPITE

ORECCHIE
NUCA GUANCE

SCAPOLA TORACE
PR. SPINALI
GOMITI
SACRO CRESTA ILIACA
TROCANTERE

POPLITEA

CAVIGLIA
DORSO DEL
TALLONI PIEDE
Posizione Posizione
supina prona

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Linee Guida

 Per il trattamento delle L.d.D. è indispensabile far


riferimento a principi basati su strumenti, che garantiscono
evidenze scientificamente valide.
 Le linee guida sono raccomandazioni di comportamento
clinico, prodotte attraverso un processo sistematico e
multidisciplinare, allo scopo di assistere gli Operatori
Sanitari ( medici, infermieri, ausiliari specializzati) e pz nel
decidere quali sono le modalità di assistenza più
appropriate in specifiche circostanze cliniche.

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 Nel 1992 (U.S.A.) la AGENCY FOR HEALT CARE
POLICY AND RESEARCH (A.H.C.P.R., attualmente
rinominata AGENCY FOR HEALT CARE
RESEARCHAND QUALITY A.H.R.Q.),
pubblicò, attraverso la revisione critica della letteratura
disponibile, le proprie Linee guida PER LA
PREVENZIONE DELLE L.D.D., CURA DELLA CUTE
E TRATTAMENTO PRECOCE, CARICO
MECCANICO E SUPERFICI DI APPOGGIO,
EDUCAZIONE PROFESSIONALE.
(NB: VI SONO ALTRE L.G. NATE CON IL SUPPORTO
DELLE A.H.C.P.R. ad esempio L’ E.P.U.A.P.
European Pressure Ulcer Advisory Panel).

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Le singole raccomandazioni sono graduate,
secondo una scala decrescente di evidenza
scientifica, con le lettere:

A => buona evidenza fondata su basi sperimentali e


ricerche per supportare questo tipo di suggerimento;
B => ragionevole evidenza sperimentale che supporta
questa raccomandazione;
C => basata sull’ opinione di esperti e sul consenso di un
gruppo di consulenti.

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Le L.G. per la prevenzione delle L.d.D. sono finalizzate
al raggiungimento di quattro obiettivi:

 Identificazione dei soggetti a rischio di lesione;


 Mantenimento e miglioramento del grado di
tolleranza del tessuto alla pressione al fine di evitare
lesioni;
 Protezione dagli effetti negativi provocati da forze
meccaniche esterne;
 Riduzione dell’ incidenza delle L.d.D. attraverso la
realizzazione di programmi educativi.

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INDIVIDUAZIONE PZ. A RISCHIO :
(anziani, mielolesi, miastenici, oncologici, immunodepressi, in
stato di coma, neurolesi, diabetici, politraumatizzati…),
ATTRAVERSO L’ UTILIZZO DI INDICI O SCALE DI
VALUTAZIONE (evidenza A).
 Tra i più utilizzati abbiamo:
 L’ INDICE DI NORTON e
 L’ INDICE DI BRADEN.

“gli strumenti di valutazione del rischio devono


essere utilizzati solo come un
AIUTO MNEMONICO
e non devono sostituire il giudizio clinico”
N.I.C.E.2001

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Scala di Norton ( Inf. inglese,1962)
Indicatori 4 3 2 1

Condizioni generali Buone Discrete Scadenti Pessime

Stato mentale Lucido Apatico Confuso Stuporoso

Deambulazione Normale Cammina con aiuto Costretto su sedia Completamente


allettato

Mobilità Piena Parzialmente limitata Molto limitata Immobile

Incontinenza Assente Occasionale Abituale (urine) Doppia

Rischio lieve 14-12pt, rischio elevato =<12pt, il rischio diminuisce quasi


linearmente con l’ aumentare del punteggio.

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Scala di Braden
Indicatori 4 3 2 1

Percezione Non limitata Leggermente Molto limitata Completamente


sensoriale limitata
Umidità Raramente bagnato Occasionalmente Spesso bagnato Costantemente
bagnato bagnato
Attività Cammina Cammina In poltrona Completamente
frequentemente occasionalmente allettato

Mobilità Limitazione assente Parzialmente limitata Molto limitata Immobile

Nutrizione Eccellente Adeguata Probabilmente Molto povera


povera

Frizione e Assenza di problemi Problema Problema


scivolamento potenziale

Vi è rischio di contrarre lesioni con un punteggio =<16pt.

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ALTRI INTERVENTI PREVENTIVI:

1- VALUTARE LA CAPACITA’ DI ALIMENTARSI


CORRETTAMENTE (sono essenziali un buon apporto
calorico e vitaminico, con almeno 1gr di vit.C nelle 24
ore, se vi fosse malnutrizione, soprattutto nel
pz.,anziano la dieta dovrà essere ipercalorica,
iperproteica con apporto vitaminico e di Sali minerali.
E’ essenziale inoltre controllare l’ apporto idrico).

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2- PIANIFICARE UN SISTEMATICO E CORRETTO
CAMBIO DI POSTURA (Per evitare il formarsi di lesioni
è fondamentale attuare un protocollo di cambio delle
posizioni, evitando i danni provocati dalla
compressione, in base alle linee guida AHCPR, è
consigliata la rotazione periodica delle posture ogni 2
ore(ev.B); ma è essenziale stabilire un protocollo
specifico per ogni pz. A seconda delle caratteristiche e
dei suoi bisogni). PRINCIPALI POSTURE: SUPINA-
FIANCO DX O SN- PRONA- FOWLER O DECUBITO
ORTOPNOICO.

 Mobilizzazione= movimenti provocati dal personale sanitario atti al recupero muscolare ed articolare.

 Cambi di postura= insieme di atti sostitutivi alle posizioni spontanee del pz.mirati al mantenimento
dello schema posturale fisiologico.

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3- EFFETTUARE UNA CORRETTA IGIENE DELLA CUTE=>
Tutti gli individui a rischio devono avere una ispezione
sistematica della cute nelle zone a rischio con particolare
attenzione alle prominenze ossee (ev. C);
 La pulizia della cute deve essere effettuata con
attenzione, utilizzare saponi neutri per mantenere stabile il
pH, lavaggi frequenti rimuovono i lipidi cutanei, non usare
agenti irritanti come acqua calda, alcool (ev. C);
 Evitare il massaggio sulle prominenze ossee, studi
scientifici hanno evidenziato che può provocare danni al
tessuto profondo (ev. C);
 Cambiare frequentemente il pannolone se utilizzato
(ev. C);
 Evitare secchezza cutanea con creme ed emolienti ed
idratanti, in caso di incontinenza usare prodotti barriera o
films protettivi (ev. C).

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4- CONTROLLARE L’ INCONTINENZA

 Solo in caso di incontinenza grave utilizzare il catetere


vescicale, in quanto precursore di possibili infezioni e
dunque sarà importante ( con l’ apporto del Medico),
impostare una serie di interventi educativi per il
personale di reparto, per monitorare la minzione del
pz. (CARTE MINZIONALI), o l’ aggiornamento
continuo sull’ utilizzo dei diversi tipi di pannoloni a
seconda delle problematiche del pz.

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5- UTILIZZARE CORRETTAMENTE GLI AUSILI
ANTIDECUBITO

Sono indispensabili nel nursing, con essi possono


essere prevenute e risolte lesioni senza ricorrere a
presidi costosi…anche un semplice cuscino, se
adoperato correttamente concorre a prevenire una
piaga da decubito…
Sicuramente la caratteristica principale che un letto di
degenza deve possedere, per evitare eventuali
patologie terziarie è il piano rigido, che permette l’
allineamento della colonna vertebrale e la distribuzione
uniforme del peso del corpo del pz sul materasso.

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CUSCINI RIDUZIONE DELLA
(ALMENO 10cm) PRESSIONE.
ARCHETTO RIDUZIONE FORZE DI
TAGLIO-EQUINISMO.
SPONDE FACILITANO I CAMBI
POSTURALI AUTONOMI
E NON.
STATICI
MATERASSI,SOVRAMATERASSI
PIU’ O MENO COMPLESSI DINAMICI

AD
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Z IN

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FLUIDIZZATIA

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CESSIONE D’A

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COMPUTERIZ

…L’USO
SV
ATROFIZ ILUPPA, IL NON U
ZA… SO

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Linee Guida: Trattamento
Le linee guida per il trattamento delle lesioni forniscono
raccomandazioni specifiche nelle seguenti 6 aree di
intervento:

 VALUTAZIONE;
 GESTIONE DEI CARICHI DI TESSUTO;
 CURA DELLA LESIONE;
 GESTIONE CARICA BATTERICA;
 TRATTAMENTO CHR;( esclusivamente Medica)
 EDUCAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLE QUALITA’.

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VALUTAZIONE della lesione=>
La valutazione di un soggetto portatore di lesioni da decubito
è la base per la pianificazione del trattamento, per la stima
degli effetti del trattamento e per la comunicazione con gli
altri prestatori di cure.

 Osservare inizialmente la lesione descrivendo: la sede, lo


stadio, la dimensione, la presenza di tratti sottominati, fistole,
la presenza di essudato, di tessuto necrotico e la presenza o
assenza di tessuto di granulazione e zone di
riepitelizzazione( ev. C);

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STADIAZIONE N.P.U.A.P.

1° STADIO Eritema della cute integra non reversibile alla digito-compressione; è


il segnale che preannuncia l’ ulcerazione della cute

2° STADIO Ferita a spessore parziale che coinvolge l’ epidermide e\o il derma.


L’ ulcera è superficiale e si preannuncia clinicamente come un’
abrasione, una vescica o una leggera cavità.

3° STADIO Ferita a tutto spessore che implica danno o necrosi del tessuto
sottocutaneo che si può estendere fino alla fascia muscolare, senza
attraversarla. L’ ulcera si presenta clinicamente come una profonda
cavità che può presentare dei tratti sottominati.

4° STADIO Ferita a tutto spessore con estesa distruzione dei tessuti, necrosi o
danno ai muscoli, ossa o strutture di sopporto es: tendini, capsule
articolari, piani ossei…etc…

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VALUTAZIONE della lesione=>
 Ripetere la valutazione delle lesioni da decubito con frequenza
almeno settimanale, se le condizioni del pz o della ferita si
aggravano, si rivaluti il piano di trattamento non apena si notino
segni di peggioramento ( ev.C);
VALUTAZIONE del soggetto portatore di L.d.D.=>
 Ottenere una anamnesi completa del pz, che tenga conto sia degli
aspetti fisici che psicosociali, poiché una lesione dovrebbe essere
valutata nel contesto della salute generale del soggetto ( ev.C)
VALUTAZIONE dello stato nutrizionale=>
 Assicurare un adeguato apporto dietetico per prevenire
malnutrizione, tenendo conto dei desideri del soggetto ( ev. B)

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VALUTAZIONE e gestione del dolore=>
 Eseguire su tutti i pz la valutazione del dolore provocato dalle lesioni da
decubito o dal loro trattamento ( ev. C). L’ uso di analgesici può essere
indicato in alcuni casi ( ev. C).
VALUTAZIONE e gestione psico-sociale=>
 Ogni singolo individuo sottoposto al trattamento delle lesioni da decubito
dovrebbe essere oggetto di una valutazione psico-sociale al fine di
determinare la sua capacità di compressione del programma di
trattamento delle lesioni da decubito e la sua motivazione ad osservarlo.
La valutazione dovrebbe prendere in considerazione, senza però
limitarvisi, i seguenti oggetti:
 Stato mentale, sostegno sociale, abuso di farmaci, abuso di alcool e\o
stupefacenti, scopi – valori e stile di vita, cultura ed appartenza etnica,
agenti di stress.
 Si raccomanda una ripetizione periodica di tale valutazione (ev. C)

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GESTIONE DEL CARICO SUI TESSUTI=> Lo scopo è la distribuzione
della pressione, della frizione e delle forze di taglio sul tessuto. Gli
interventi sono studiati per diminuire l’ estensione dei carichi sui tessuti
e per favorire la temperatura ed umidità favorevole alla guarigione del
tessuto stesso.
 Quando il pz è allettato=>
 Evitare di posizionare il pz sulla lesione ( ev. C) (!!!)
 Stabilire un programma di cambio posturale scritto ( ev. C)
 Fare uso di ausili di posizionamento per sollevare la lesione sul piano
d’ appoggio, un corretto utilizzo e se non vi sono presenti altri rischi
potrebbe diminuire l’ utilizzo di materassi, sovramaterassi o letti speciali
(ev. C)
 Usare ausili come cuscini per prevenire il contatto diretto fra
prominenze ossee, come ginocchia e malleoli ( ev. C)
 NON USARE AUSILI A CIAMBELLA, SPOSTANO IL PROBLEMA!!! (
ev. C)

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 Quando il pz è seduto=>
 Se il pz ha una lesione su una zona interessata dalla posizione seduta,
dovrebbe evitare di stare in questa posizione. Se la pressione sull’
ulcera può essere ridotta, utilizzare la posizione seduta per un tempo
limitato (ev. C)
 Sviluppare un programma scritto che faciliti la gestione del
posizionamento della persona ( ev. C)
 Selezionare un cuscino adatto alle necessità del pz per ridurre la
compressione in posizione seduta. EVITARE AUSILI CIRCOLARI ( ev.
C)

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CURA DELLA LESIONE=>
 La cura iniziale della lesione comprende: lo sbrigliamento, la pulizia
della ferita, l’ applicazione delle medicazioni. In alcuni casi è richiesto il
trattamento chirurgico.
 Sbrigliamento (debridement, toilette chr …)=>
 Selezionare il metodo di sbrigliamento più appropriato alle condizioni del
pz e agli obiettivi. Le tecniche possibili quando non vi sono urgenze
cliniche sono: chirurgico(dal medico di Reparto o medico consulente
esterno), meccanico, enzimatico e\o autolitico. Quando vi è urgenza di
rimuovere il tessuto necrotico oppure in caso di cellulite o sepsi, è
indicato lo sbrigliamento chirurgico (ev. C)
 Un’ escara secca di un ulcera del calcagno può non essere rimossa se
non sono presenti: edema, eritema, fluttuazione o secrezioni. Osservare
giornalmente per notare la comparsa di uno di questi segni che
richiedono lo sbrigliamento (ev. C)
 Prevenire o trattare il dolore associato alle pratiche di sbrigliamento se
necessario (ev. C)

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Dopo circa 2
mesi

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Pulizia della lesione=>

 Pulire la lesione all’ inizio del trattamento ed ogni cambio


medicazione (ev.C)
 Utilizzare una forza meccanica durante la pulizia se si utilizzano
garze, telini o spugne (ev. C)
 Utilizzare una pressione sufficiente è per pulire la lesione senza
causare traumi al letto della stessa ( una siringa da 30ml con ago o
angiocatetere del 19G può essere indicata) (ev. C)

Gestione della lesione=>

 Utilizzare una medicazione che mantenga continuamente umido il fondo


della lesione. ( ev. B)
 Per la scelta di un tipo di medicazione, si prenda in considerazione la
disponibilità di tempo del prestatore di cure ( ev.B)
 Riempire lo spazio morto della lesione stipando con materiale da
medicazione, mantenendo la cute intorno integra, asciutta. Evitare il
riempimento eccessivo… (ev. C)

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 Gestione della carica batterica=> Le lesioni di II°- III°e IV°stadio, vengono
immancabilmente colonizzate da batteri, nella maggior parte dei casi, pulizia e
sbrigliamento adeguato, impediscono alla colonizzazione batterica di procedere
fino al punto di infezione clinica.

 Minimizzare la colonizzazione della lesione e promuovere la guarigione con una


efficace pulizia e sbrigliamento ( ev. A)
 Le lesioni che non iniziano a guarire o che continuano a produrre essudato entro
2\4 settimane possono essere trattate con antibiotico per uso topico per 2
settimane ( previo esame del tessuto prelevato) ( ev. A)
 Non usare antisettici topici ( IODIO-POVIDONE, ACQUA OSSIGENATA,
AMUCHINA) per ridurre la contaminazione batterica ( ev. B)

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 Si dovrebbero strutturare ed organizzare programmi educativi completi
per la prevenzione delle lesioni da decubito ed essi dovrebbero essere
diretti a tutti gli operatori sanitari, ai pz ed ai loro familiari ( ev. A)
 Il programma educativo per la prevenzione di L.d.D. dovrebbe
comprendere informazioni riguardanti i seguenti punti:
 Eziologia e fattori di rischio per le L.d.D., strumenti di valutazione del
rischio e la loro applicazione, valutazione della cute, scelta e\o uso di
sistemi di supporto, sviluppo ed attuazione di un programma
personalizzato di cura della cute, dimostrazione delle tecniche di
posizionamento per ridurre il rischio di cedimento del tessuto, istruzione
sulla documentazione accurata dei dati pertinenti, tutti gli interventi
devono essere trascritti ed archiviati ( ev. C)

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Dopo circa 4
mesi

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Con il termine di medicazioni avanzate si definisce un materiale di
copertura che abbia caratteristiche di biocompatibilità: qualità che
si identifica nella interazione del materiale con un tessuto e nella
evocazione di una risposta specifica.

Imperia- Ivan Santoro 2007 43


Nella gestione di una lesione è necessario come priorità assoluta
identificarne l’eziologia, dopodichè bisogna orientarsi verso gli obiettivi
principali:

 CREARE E MANTENERE UN AMBIENTE UMIDO;


 GESTIRE L’ ESSUDATO DELLA LESIONE;
 PRESERVARE I MARGINI DELLA LESIONE;
 PREVENIRE O TRATTARE L’ INFEZIONE;
 RIMUOVERE IL TESSUTO DEVITALIZZATOP (NECROSI\ ESCARA);
 EDUCARE IL PZ ED I FAMILIARI.

Imperia- Ivan Santoro 2007 44


Nella scelta di una medicazione devono essere prese in considerazione
le seguenti caratteristiche:

 CAPACITA’ ASSORBENTE
 CAPACITA’ IDRATANTE
 ADESIVITA’
 CONFORMABILITA’

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NON ESISTONO STUDI
SCIENTIFICAMENTE VALIDATI CHE
EVIDENZINO SENSIBILITA’ ALL’ACQUA…

DETERSIONE EVENTUALE DETERSIONE


DISINFEZIONE
TOPICA

MEDICAZIONE

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Idrocolloidi
 De- E’ una medicazione semimpermeabile,
composta da gelatina, pectina, particelle di
carbossimetil-cellulosa sospese su differenti
polimeri e su materiale adesivo.
 In- Lesioni a spessore parziale o totale,
essudazione media, lesioni con tessuto
necrotico da rimuovere, medicazione
secondaria.
 Va- E’ conformabile, assorbente,
impermeabile verso contaminazioni esterne,
promuove debridment autolitico, può essere Askina biofilm trasparent
utilizzato in associazione a bendaggio elasto
compressivo.
 Sv- Controindicato su lesioni con forte
essudato, su ustioni, con margini
perilesionali fragili.

Askina hydro

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Pellicole trasparenti-biofilms

 De- Sottili membrane trasparenti di polietilene e poliuretano rivestite con


uno strato adesivo acrilico ipoallergenico. Sono medicazioni non
assorbenti, permeabili al vapore acqueo ed all’ ossigeno, ma
impermeabili ai microrganismi ed ai virus.
 In- Protezione preventiva di sedi alto rischio e soggette a frizione,
debridement autolitico, favorisce un ambiente umido, usate come
medicazioni secondarie.
 Va- Essendo una medicazione trasparente consente di ispezionare la
lesione in ogni momento, è adesiva, è molto conformabile.
 Sv- Non è indicato su lesioni con essudato medio- alto, su lesioni
cavitarie o tratti fistolosi, con margini perilesionali fragili o infetti.

Imperia- Ivan Santoro 2007 48


Alginati

De- Medicazioni a base di Sali di calcio e sodio,


acido alginico.
In- Lesioni a spessore parziale o totale,
Askina sorb
essudazione media- intensa, lesioni
contaminate infette, lesioni cavitarie, lesioni
con sottominatura tragitti fistolosi.
Va- Medicazione assorbente, semplicità d’ uso,
capacità emostatiche, utile come medicazione
di riempimento.
Sv- Controindicata su lesioni secche, con
presenza di escara, quindi non essudanti.

Imperia- Ivan Santoro 2007 49


Idrogeli

De- Composti fluidi in gel amorfi composti


principalmente da acqua (75%) e glicerina
(12%).
In- Lesioni a spessore parziale o totale,
essudazione media, lesioni necrotiche con
escara, lesioni infette, associata a
medicazioni secondarie.
Askina gel
Va- Alta capacità idratante, promuovono
autolisi, altamente conformanti.
Sv- Controindicati su lesioni altamente
essudanti, un uso scorretto portano alla
macerazione del margine perilesionale.

Imperia- Ivan Santoro 2007 50


Schiume in poliuretano

De- Schiume semimpermeabili idrofiliche di


poliuretano, che possono assumere
manifattura differente in base al produttore.
In- Lesioni a spessore parziale o totale,
essudazione minima- intensa, in presenza di
cute perilesionale deteriorabile, lesioni
cavitarie, associata ad altre medicazioni.
Va- Alta capacità assorbente, utile in Askina transorbent/
combinazione con terapia elastocompressiva, non aderente= Askina touch

semplicità d’ uso, può essere conformata a


misura sulla lesione da trattare.
Sv- Contraindicata su lesioni non essudanti con
fondo secco.

Imperia- Ivan Santoro 2007 51


Medicazioni non aderenti

 De- Sono medicazioni composte da un tessuto di


poliammide che a contatto con il fondo della lesione si
comporta come materiale a bassa adesività.
 In- Lesioni a spessore parziale o totale, essudato minimo-
intenso, lesioni granuleggianti, sedi di prelievo per innesti
cutanei a spessore parziale.
 Va- Proteggono il fondo della lesione da eventuali traumi
durante il cambio della medicazione.
 Sv- Controindicata su lesioni molto secche coperte da
escara.

Imperia- Ivan Santoro 2007 52


Carboni

Def- Medicazioni assorbenti non aderenti al carbone attivo.


In- Lesioni a spessore parziale o totale, essudanti e/o maleodoranti.
Va- Rimozione dell’ essudato ed eliminazione degli odori sgradevoli in
ulcere varicose, fistole e ferite chirurgiche.
Sv- Non utilizzarla in ferite secche.Non hanno azione antisettica (non
rimuovono la carica batterica), durata in situ molto breve, necessita il
cambio della medicazione entro 24 ore.

Imperia- Ivan Santoro 2007 53


Medicazioni antisettiche

Def-, A base di carbone attivo adsorbente* con argento, che vengono utilizzate
per il trattamento di lesioni maleodoranti ed infette (attivo sui principali agenti
patogeni gram + staphylococcus aureus..e gram – pseudomonas aeruginosa…)
In- Lesioni a spessore parziale o totale, tessuto necrotico ed escara, lesioni
cavitarie,infette( azione antibatterica dell’ argento)
Va- Può rimanere in situ fino a 7 giorni,può essere utilizzata con medicazione
secondaria(poliuretano o idrogel).
Sv- Non deve essere tagliata in quanto le particelle di carbone e/o argento
possono provocare danni al letto della ferita.
*ADSORBERE=>UNA SOSTANZA CHE NATURALMENTE O
ARTIFICIALMENTE HA LA PROPRIETA’ DI RITENERE ALLA SUPERFICIE GAS
O SOLUZIONI CON CUI SI TROVA A CONTATTO…

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Altre medicazioni

MEDICAZIONI ATTIVE
PASTE, GRANULI,
POLVERI…
A BASE DI ACIDO
IALURONICO
COLLAGENE

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Proviamo ad impostare un
trattamento

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GRAZIE!
Bibliografia:
 Le lesioni da pressione reg. Lombardia di O. Forma
e A. Bellingeri;
 Prevenzione e Trattamento delle lesioni da decubito
–LINEE GUIDA INTEGRALI dell’ A.H.C.P.R.-
versione italiana di A. Calosso e E. Zanetti;
 Guida Clinica alla cura delle lesioni cutanee di C.T.
Hess versione italiana di A. Bellingeri;
 Appunti di viaggio (www.aislec.it);
 Corso sulle L.d.D. 2001 Gruppo Geriatrico
Genovese;
 Le medicazioni avanzate di M. Romanelli.;
 XIII° Congresso ACOI :”Le medicazioni avanzate,il
punto infermieristico”Napoli Maggio 2004 di Ivan UN RINGRAZIAMENTO
Santoro; PARTICOLARE A:
 Curare la Lesione di Ivan Santoro Novembre 2004;
 Sala Operatoria:” La lezione di Genova”Dicembre
2003 di Ivan Santoro

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