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Normeperlaredazione dilavoriscientifici

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PONTIFICIOISTITUTOORIENTALE
A. Lavori scientifici in genere
01. Il Pontificio Istituto Orientale mira alla formazione adeguata di persone atte a svolgere un servizio scientifico e che sappiano redigere lavori sulla base di una metodologia seriamente acquisita. 02. Per lacquisizione di una corretta tecnica redazionale gli studenti, fin dallinizio del corso, devono elaborare ricerche1 seguendo le norme prescritte per i lavori scientifici, soprattutto nei seminari. 03. Tra i tipi di lavori scientifici, distinguiamo: rassegna bibliografica2, articolo3, paper4, comunicazione5, relazione6, dissertazione. 04. Conviene osservare che c differenza concettuale tra i termini tesi e dissertazione. La tesi la verit scoperta come risultato della ricerca; la dissertazione costituisce lintera presentazione della procedura di ricerca scientifica, che include le argomentazioni, le affermazioni, le ipotesi, le conclusioni e, alla fine, anche il risultato, che sar la tesi.
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Ricerca unindagine sistematica diretta alla crescita della conoscenza e alla soluzione di problemi, attraverso limpiego di tecniche e metodi scientifici. 2 Rassegna bibliografica il rendiconto del contenuto di uno scritto con la sua relativa valutazione. Esempio di Rassegna bibliografica la Recensione. 3 Articolo scientifico un testo che discute idee, metodi, processi e risultati. Per natura, larticolo ha dimensioni ridotte, altrimenti sarebbe un libro. 4 Paper lo scritto di una comunicazione orale, con il suo riassunto, destinato agli atti di un congresso. 5 Comunicazione scientifica il testo di un intervento orale in un congresso, simposio o simile. Al contrario del Paper, che pi lungo, la comunicazione contenuta in una scheda o foglietto ridotto, in vista di riferire il brevissimo contributo orale. 6 Relazione la descrizione, con rigorosa analisi, di un fatto, in vista di favorire una decisione.

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05. Particolarmente importante in un lavoro scientifico la determinazione del tema di ricerca e la sua delimitazione. La scelta ha come criterio la rilevanza del tema, la possibilit e lopportunit di sua consulta e ladattabilit alla conoscenza dello studente. La delimitazione o specificit del tema necessaria alla profondit del lavoro. 06. La scelta del titolo una vera arte, in quanto permette di sintetizzare in breve il problema, il suo svolgimento e la sua relativa soluzione. Inoltre, il titolo di uno scritto ha la precisa finalit di interessare e attrarre il lettore, catturandone lattenzione dallinizio alla fine. Per maggior precisione e chiarezza pu essere utile un sottotitolo. 07. Sono caratteristiche necessarie a ogni lavoro scientifico: loggettivit, limparzialit, la semplicit di stile, la chiarezza e la concisione, la modestia nel riconoscere i propri limiti e la cortesia senza esagerazioni, sia nella presentazione delle nuove scoperte, sia nel ringraziare o nel criticare altri che hanno espresso pareri diversi. 08. I testi dei lavori scientifici dovranno essere stesi su carta del formato A4, con circa 25 righe per pagina, spazio 1 e o spazio 2 tra le righe, carattere Times New Roman, corpo 12. Le citazioni rientrate nel testo dovranno comportare caratteri corpo 11 e spazio 1 tra le righe. Le note a pi di pagina avranno carattere di corpo 10 e spazio 1 tra le righe. I margini del documento dovranno misurare: superiore: 3,5 cm; sinistra: 3,0 cm; destra: 3,0 cm; inferiore: 2,5 cm; intestazione: 3,0 cm. Nella carta A4, il cui formato di mm 210 x 297 (210 x 280 dopo rilegatura per le dissertazioni), la giustificazione del testo, comprese le testatine, di mm 149 x 228. Ogni foglio, tranne il frontespizio, deve essere numerato; non costume, per, numerare le pagine dove iniziano i capitoli o le sezioni e le pagine del sommario, bench debbano essere anche contate per la numerazione complessiva. 09. Nei lavori scientifici non si sottolinea mai. Si usa invece il corsivo. Lo stesso si fa con i titoli di libri e di riviste (es.: Le catechesi mistagogiche, Rivista Liturgica), con le parole straniere (es.: ex cathedra, a priori) e quando si vuole dare rilievo speciale a una parola o a una frase. 10. Ogni paragrafo comincia con un rientro fisso del tabulatore. Non si lascia spazio tra i paragrafi, salvo il caso di una necessaria divisione del testo. Certe sezioni del libro devono incominciare sempre in pagina dispari. Queste sezioni sono: PREFAZIONE, INTRODUZIONE, CONCLUSIONE, SIGLE E ABBREVIAZIONI, BIBLIOGRAFIA E INDICE GENERALE. Prima di queste, si lascia lo spazio di 40 mm dal margine superiore. 11. Si ricordi che nessuno spazio precede lesponente di nota. Questo viene subito dopo la parentesi o le virgolette finali e prima del segno di punteggiatura; es.: (conforme opinione comune)54. sono magnifiche le sue opere55. Lesponente di nota, per, messo dopo alcuni segni, come il punto di reticenza e i due punti; es.: Il Signore, indulgente e misericordioso...56 Versetto 18:57 12. Non esiste un modo unico di presentare i riferimenti bibliografici e le note in una dissertazione. Tuttavia, questa diversit suppone: a) costanza e uniformit, per lo meno

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allinterno dello stesso lavoro; b) dati chiari e sufficienti a identificare il libro o larticolo in questione7.

B. Seminario
Il seminario unutilissima forma di studio che promuove la ricerca, la discussione e lapprofondimento di un determinato argomento. Termine proveniente dal latino seminarium (semina), il seminario germina idee. I suoi principali obiettivi sono: capacitare i partecipanti alla ricerca, proporzionare il raziocinio logico e linterpretazione critica, sviluppare lesattezza e lonest intellettuale, condurre allelaborazione di buoni lavori scientifici, preparare lindividuo allincontro con il pubblico. Per questo, oltre ad essere bene elaborato e bene presentato, il seminario deve suscitare vivo interesse, aspirando piuttosto alla formazione che allinformazione degli studenti.

C. Dissertazione di Licenza
01. La dissertazione di licenza un lavoro di ricerca su un determinato argomento, redatto in maniera da provare lidoneit al lavoro scientifico. Il candidato deve dominare le tecniche di ricerca, produrre un risultato rilevante ed essere in grado di comunicare efficacemente le sue conclusioni. 02. Pu essere Moderatore della dissertazione di licenza un Professor Stabile della Facolt. Per giuste ragioni pu esserlo un altro Professore della Facolt o il Professore di una Facolt del Consorzio, oppure un Professore invitato. In questi casi il Decano, prima che lo studente presenti largomento per lapprovazione, esprimer per iscritto il suo benestare, dopo aver sentito, se lo ritiene necessario, il suo Consiglio. 03. Per conseguire il diploma di licenza, lo studente tenuto a redigere una dissertazione che confermi la sua capacit al lavoro scientifico. 04. Le lingue consentite sono: francese, inglese, italiano, spagnolo, tedesco o altra con il consenso del Decano e del primo relatore. 05. La dissertazione di Licenza deve raggiungere un minimo di 30 pagine di testo (a parte la bibliografia e gli indici) e non superare normalmente le 150 pagine, in formato A4, circa 25 righe per pagina, spazio 1 e o spazio 2 tra le righe, carattere Times New Roman, corpo 12. Le citazioni rientrate nel testo dovranno comportare caratteri corpo 11 e spazio 1 tra le righe. Le note a pi di pagina avranno carattere di corpo 10 e spazio 1 tra le righe. I margini del documento dovranno misurare: superiore: 3,5 cm; sinistra: 3,0 cm; destra: 3,0 cm; inferiore: 2,5 cm; intestazione: 3,0 cm. Nella carta A4, il cui formato di mm 210 x 297 (210 x 280 dopo rilegatura per le dissertazioni), la giustificazione del testo, comprese le testatine, di mm 149 x 228. Ogni foglio, tranne il frontespizio, deve essere numerato; non costume, per, numerare le pagine dove iniziano i capitoli o le sezioni e le pagine del sommario, bench debbano essere anche
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Altre informazioni sulle note di pi di pagina sono date sotto, pp. 14-15.

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contate per la numerazione complessiva. Il testo deve essere stampato sulle due facce del foglio, cominciando sempre dalla pagina dispari, o pagina di destra. Nelle testatine delle pagine pari cio le pagine di sinistra (2, 4, 6,...), il numero della pagina al margine sinistro. Nelle testatine delle pagine dispari cio le pagine di destra (3, 5, 7,...), il numero della pagina al margine destro. 06. La dissertazione di Licenza dovr essere consegnata alla Segreteria in due copie rilegate, pi una copia digitale (in CD oppure in pen-drive).

I. LICENZA NELLA FACOLT DI SCIENZE ECCLESIASTICHE ORIENTALI


01. Gli studenti sono tenuti a depositare presso la Segreteria, prima della conclusione del 1 anno, il titolo della dissertazione per la Licenza (formulario da richiedersi presso la Segreteria) unitamente al nome del Direttore prescelto. 02. Per il conseguimento della Licenza il Candidato, dopo aver presentato la dissertazione scritta (prima dellinizio della sessione di esame di licenza) in due copie rilegate + copia in formato digitale, deve sostenere un esame comprensivo scritto e un esame comprensivo orale. 03. I margini del frontespizio della dissertazione sono di misura leggermente diversa dei margini del resto del lavoro, come informiamo in seguito: Superiore: 2,5 cm; Inferiore: 1,5 cm; Sinistra: 2,7 cm; Destra: 2,3 cm. Quanto al testo da stampare sul frontespizio della Dissertazione di Licenza nella Facolt di Scienze Ecclesiastiche Orientali, vedi sotto, p. 18.

II. LICENZA NELLA FACOLT DI DIRITTO CANONICO ORIENTALE


01. Gli studenti sono tenuti a depositare presso la Segreteria, prima della conclusione del 2 anno, il titolo della dissertazione per la Licenza (formulario da richiedersi presso la Segreteria) unitamente al nome del Direttore prescelto. 02. Per il conseguimento della Licenza il Candidato, dopo aver presentato la dissertazione scritta (prima dellinizio della sessione di esame di licenza) in due copie rilegate + copia in formato digitale, deve sostenere un esame comprensivo scritto e un esame comprensivo orale. 03. I margini del frontespizio della dissertazione sono di misura leggermente diversa dei margini del resto del lavoro, come informiamo in seguito: Superiore: 2,5 cm; Inferiore: 1,5 cm; Sinistra 2,7 cm; Destra: 2,3 cm. Quanto al testo da stampare sul frontespizio della Dissertazione di Licenza nella Facolt di Diritto Canonico Orientale, vedi sotto, p. 19.

D. Dissertazione di Dottorato
01. La dissertazione di dottorato un lavoro scientifico che propone un discorso inedito o originale su un determinato argomento, potendo essere il risultato di una ricerca,

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uninterpretazione inedita delle fonti, lelaborazione di una nuova sintesi ecc., sempre basata su personali letture e in dialogo con altri autori. Nella dissertazione dottorale presentato un problema o unidea, che in seguito sottomessa alla discussione o alla prova. Trattasi, dunque, di un lavoro che giustifica, convince, persuade e influisce su unarea scientifica specifica, per ottenere nuove conoscenze e promuovere il progresso della scienza. 02. Pu essere Moderatore della dissertazione di licenza un Professor Stabile della Facolt. Per giuste ragioni pu esserlo un altro Professore della Facolt o il Professore di una Facolt del Consorzio, oppure un Professore invitato. In questi casi il Decano, prima che lo studente presenti largomento per lapprovazione, esprimer per iscritto il suo benestare, dopo aver sentito, se lo ritiene necessario, il suo Consiglio. 03. il candidato a proporre al professore il soggetto della ricerca ed dovere del professore chiedersi se competente in materia e se largomento originale e offre sufficiente motivazione. 04. Il Moderatore della dissertazione, prima di accettare lincarico, si domandi se il candidato sar capace di un lavoro soddisfacente. 05. Per conseguire il dottorato, lo studente tenuto a redigere una dissertazione che contribuisca veramente al progresso delle scienze orientali. Lo studente dovr tenersi regolarmente in contatto col Moderatore (o 1 Relatore), garantendo la permanenza a Roma almeno nel primo anno. inoltre invitato a informare il 2 Relatore circa landamento della ricerca. 06. Le lingue consentite sono: francese, inglese, italiano, spagnolo, tedesco o altra con il consenso del Decano e dei primi due relatori (art. 103). 07. Gli studenti sono tenuti a depositare presso il Decano il titolo della tesi per il dottorato, unitamente al nome del Moderatore prescelto (formulario da richiedersi presso la Segreteria). 08. La dissertazione di Dottorato deve raggiungere un minimo di 150 pagine di testo (a parte la bibliografia e gli indici) e non superare normalmente le 400 pagine, in formato A4, circa 25 righe per pagina, spazio 1 e o spazio 2 tra le righe, carattere Times New Roman, corpo 12. Le citazioni rientrate nel testo dovranno comportare caratteri corpo 11 e spazio 1 tra le righe. Le note a pi di pagina avranno carattere di corpo 10 e spazio 1 tra le righe. I margini del documento dovranno misurare: superiore: 3,5 cm; sinistra: 3,0 cm; destra: 3,0 cm; inferiore: 2,5 cm; intestazione: 3,0 cm. Nella carta A4, il cui formato di mm 210 x 297 (210 x 280 dopo rilegatura per le dissertazioni), la giustificazione del testo, comprese le testatine, di mm 149 x 228. Ogni foglio, tranne il frontespizio, deve essere numerato; non costume, per, numerare le pagine dove iniziano i capitoli o le sezioni e le pagine del sommario, bench debbano essere anche contate per la numerazione complessiva. Il testo deve essere stampato sulle due facce del foglio, cominciando sempre dalla pagina dispari, o pagina di destra. Nelle testatine delle pagine pari cio le pagine di sinistra (2, 4, 6,...), il numero della pagina al

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margine sinistro. Nelle testatine delle pagine dispari cio le pagine di destra (3, 5, 7,...), il numero della pagina al margine destro. 09. I margini del frontespizio della dissertazione sono di misura leggermente diversa dei margini del resto del lavoro, come informiamo in seguito: Superiore: 2,5 cm; Inferiore: 1,5 cm; Sinistra: 2,7 cm; Destra: 2,3 cm. Quanto al testo da stampare sul frontespizio della Dissertazione di Dottorato nella Facolt di Scienze Ecclesiastiche Orientali, vedi sotto, p. 20; nella Facolt di Diritto Canonico Orientale, vedi sotto, p. 21. 10. La dissertazione dovr essere consegnata alla Segreteria in cinque copie rilegate, pi una copia digitale (in CD oppure in pen-drive), accompagnata dal relativo sommario di venti righe, approvato dal direttore. Il sommario, dopo la difesa della dissertazione, sar stampato negli atti dellIstituto (art. 106b). 11. La tesi non potr essere difesa prima che siano trascorsi due mesi dalla consegna, salva disposizione contraria. Le dissertazioni consegnate in Segreteria dopo la terza settimana del mese di aprile dellanno accademico in corso potranno essere difese solo dopo linizio dellanno accademico seguente.

E. Suddivisioni interne alla dissertazione di Licenza e di Dottorato


01. Frontespizio della dissertazione. 02. Indice o sommario, che offre, dallinizio, uno sguardo dinsieme su tutto il lavoro. 03. Introduzione, che presenta a grandi linee il lavoro. Nelle dissertazioni di dottorato, lintroduzione comprende: 1) Il motivo della scelta del tema di ricerca; 2) Lo status quaestionis della ricerca sullargomento, con indicazione dei lavori pi importanti; 3) Loriginalit della ricerca; 4) I limiti della ricerca; 5) Il metodo di ricerca. 04. Elenco delle abbreviazioni e/o sigle utilizzate. 05. Argomentazione o svolgimento dellopera, che la porzione pi ampia e pi ricca del lavoro. Deve essere divisa in parti e capitoli, secondo i casi. Nellargomentazione, lordine di esposizione dipender sempre dal tema e dalla finalit della ricerca. Tuttavia, in generale, le questioni storiche devono precedere quelle dottrinali e il lavoro analitico quello di sintesi. La dissertazione deve essere intelligibile in tutte le sue parti, cos che il lettore possa capire il senso di ogni parte e il contributo che ognuna offre allinsieme della ricerca. Tutta la dissertazione deve condurre a una continua scoperta, cosicch ogni problema risolto permetta la soluzione di quello successivo. Importa soprattutto evitare grandi variazioni di misura tra luna e laltra parte del lavoro, per esempio, un capitolo di settanta pagine e unaltro di dieci. Altrimenti, la dissertazione mancherebbe di proporzionalit, di armonia e di equilibrio.

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06. Conclusione generale, che riassume brevemente largomento, indica le possibilit di ricerche ancora aperte e chiude tutto il lavoro. Le varie conclusioni devono essere brevi, esatte, concise ed esposte in modo tale che appaiano logicamente collegate tra loro, formando un insieme unitario. 07. Bibliografia, con gli scritti consultati nel lavoro, eventualmente suddivisi in fonti e studi. Le fonti vanno tutte citate, seguendo lultima edizione critica; nellelenco degli studi si citano le opere pi importanti e che contengono elementi rilevanti e specifici. 08. Eventuali appendici, che possono presentare documenti e fonti inedite, citazioni e informazioni che non trovano posto nel testo, relative a lavori usciti dopo la conclusione della ricerca, ecc. 09. Eventuale indice analitico, per facilitare il lettore.

F. Norme di etica accademica


01. Il Pontificio Istituto Orientale ha per obiettivo la formazione integrale di persone capaci di svolgere un proficuo servizio alla Chiesa e al mondo, per mezzo di una rigorosa metodologia scientifica. LIstituto attende pertanto dai suoi alunni la pratica di una condotta conforme alle norme della vita accademica. 02. Pertanto ritiene come infrazione molto grave contro letica accademica, il plagio letterario nei lavori scientifici, specialmente nelle dissertazioni di licenza e di dottorato. Esso consiste nellappropriarsi del pensiero altrui, tramite lutilizzo del testo di un autore senza la consueta e precisa indicazione della fonte. 03. Sono infrazioni gravi: a) la comunicazione con altrui, durante un esame scritto, per ricevere o dare aiuto; b) la copiatura, durante un esame scritto, dallelaborato di un altro o la consultazione di note o fonti non espressamente autorizzate; c) la consegna, come elaborato di un corso o di un seminario, di uno scritto gi presentato per adempiere gli obblighi di un altro corso. 04. Per le sanzioni relative al plagio letterario nella dissertazione di licenza e di dottorale competente la commissione formata dal Rettore, dal Vice-rettore e dai Decani di entrambe le Facolt. Il plagio riscontrato pu comportare il rifiuto dellopera consegnata. Qualora poi sia davvero consistente, soprattutto in una dissertazione dottorale, pu anche comportare la definitiva privazione del diritto al grado accademico presso lIstituto. Per le sanzioni relative agli altri casi competente il Decano della Facolt.

G. Regole per la citazione bibliografica


I. LIBRI

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01. Cognome dellautore in maiuscoletto, seguito dal nome in minuscolo con iniziale maiuscola. Se ci sono pi autori, i cognomi e nomi sono separati da un trattino. Se gli autori sono pi di tre, si pu citare il primo, seguito da et al (es.: JEDIN Hubert et al.). 02. Titolo dellopera, in corsivo. Titolo separato dal cognome e nome dellautore con una virgola. 03. Sottotitolo, se c, anche in corsivo. Titolo separato dal sottotitolo da un punto. 04. Numero delledizione, se ve ne sono. Titolo o sottotitolo separato dal numero delledizione da una virgola. 05. Luogo di edizione (citt) nella lingua originale. Se nel libro non c il luogo delledizione si scriva: s.l. (cio, senza luogo). Se ci sono due o pi citt, si separano con un trattino. Numero di edizione separata dal nome della citt da una virgola. 06. Casa editrice. Luogo di edizione separato dal nome della casa editrice da due punti. 07. Data di edizione (cio, anno di edizione). Se nel libro non c la data, si scriva: s.d. (cio, senza data). Casa editrice separata dalla data di edizione senza virgola. 08. Eventuale numero del volume di cui lopera si compone ed eventuale numero di pagine, senza p o pp.. Data di edizione separata dal numero di pagina da una virgola. 09. Eventuale collana e numero della collana, tra parentesi tonde. 10. Se il libro in lingua straniera e c una traduzione in una lingua che interessa nominare, mettere, in seguito: tr. it.: (se tradotto in italiano); tr. fr.: (se tradotto in francese) ecc., titolo e sottotitolo come appare nella traduzione e in corsivo, eventuale numero del volume, luogo di edizione, casa editrice, data di edizione, numero di pagine, eventuale collana. 11. La citazione o nota finisce sempre con un punto. Esempi di citazione di libri8: BRADSHAW Paul F., The search for the Origins of Christian Worship. Sources and Methods for the Study of Early Liturgy, 2a ed., London: SPCK 2002; tr. fr.: La liturgie chrtienne en ses origins. Sources et mthodes, Paris: Cerf 1995; tr. it.: Alle origini del culto cristiano. Fonti e metodi per lo studio della liturgia dei primi secoli, Roma: Libraria Editrice Vaticana 2007 (Monumenta Studia Instrumenta Liturgica 46). EMUS Richard,

Questi esempi, distinguendo i nomi dei singoli autori, sono utili per compilare lelenco bibliografico del lavoro. Tuttavia, lo distinguiamo qui solo per chiarezza.

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Salire dove Dio discende: la spiritualit monastica sul Sinai, Urbana (PD): F.lli Corradin Editori 2006. GAUDEMET Jean SINISCALCO Paolo FALCHI Gian Luigi, Legislazione imperiale e religione nel IV secolo, Roma: Istituto Patristico Augustinianum 2000 (Sussidi patristici 11). GIRAUDO Cesare, Eucaristia per la Chiesa. Prospettive teologiche sulleucaristia a partire dalla lex orandi, Roma-Brescia: E.P.U.G.-Morcelliana 1989, 19-47 (Aloisiana 22). HAWKES-TEEPLES Steven, The Praise of God in the Twilight of the Empire: the Divine Liturgy in the Commentaries of St. Symeon of Thessalonika (+ 1429), Roma: Pontificium Institutum Orientale 1998. KLAUSER Theodor, Kleine abendlndische Liturgiegeschichte, Bonn: Peter Hanstein Verlag 1965; tr. it.: La liturgia nella chiesa occidentale. Sintesi storica e riflessioni, TorinoLeumann: Elle di ci 1971; tr. ingl.: A Short History of the Western Liturgy. An Account and Some Reflections, 2. ed., Ney York Oxford: Oxford University Press 1979. KUCHERA J. Michael, A Balance between Concession and Discipline "Cum data fuerit", Article XII and "Codex canonum ecclesiarum orientalium" Canon 758, 3 in the Metropolia "Sui iuris" of Pittsburgh, U.S.A.: a question of celibacy or jurisdiction, Roma 2005. MARUCCI Corrado, Parole di Ges sul divorzio, Napoli: Morcelliana 1982, 63-65 (Aloisiana 16). RUGGIERI Vincenzo, Il golfo di Keramos: dal tardo-antico al medioevo bizantino, Soveria Mannelli (Catanzaro): Rubbettino 2003, 66-71. RUYSSEN George, Eucharistie et cumnisme, Paris: Cerf 2008. SENKO Eugeniusz, La tragedia della Chiesa cattolica nell'Unione Sovietica: gli anni del grande terrore bolscevico, Roma: E&S 2007.

II. ARTICOLI DI RIVISTE


01. Cognome dellautore in maiuscoletto, seguito dal nome in minuscolo con iniziale maiuscola. Se ci sono pi autori, i cognomi e nomi sono separati da un trattino. Se gli autori sono pi di tre, si pu citare il primo, seguito da et al (es.: JEDIN Hubert et al.). 02. Titolo dellarticolo, tra virgolette. Nome dellautore separato dal titolo con una virgola.

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03. in separato dal titolo dellarticolo con una virgola. 04. Titolo della rivista, in corsivo. 05. Numero del volume e/o del fascicolo (in cifre arabe). 06. Anno della rivista, tra parentesi tonde. 07. Pagine in cui appare larticolo, senza p o pp.. 08. La citazione o nota finisce sempre con un punto. Esempi di citazione di riviste: LUISIER Philippe, Les annes de l'indiction dans les inscriptions des Kellia, in Zeitschrift fr Papyrologie und Epigraphik 159 (2007) 217-223. MELO Jos R., Ministrios e servios litrgicos numa Igreja toda ministerial. A ministerialidade em documentos do magistrio ps-conciliar. Parte II, in Perspectiva Teolgica 39 (2007) 21-47. KULI Jakov, Svjatij Kirilo i Metodij i cerkovno-vizantijska muzika: (fragment), in Kalendar (2007) 212-219. POGGI Vincenzo, Dell'esicasmo, in Orientalia Christiana Periodica 2 (2004) 217-223. RUYSSEN George, Mixed Marriages and Sharing in the Eucharist: Universal Catholic Norms and some Particular Catholic Norms (part 1), in One in Christ 43 (2009) 75-98. SIMON Constantin, I rapporti tra cattolici e ortodossi russi nell'impegno del gesuita Paul Mailleux, in La Civilt cattolica 157 (2006) 437-447. VASIL Cyril, Le principe de la synodalit dans les glises orientales selon le CCEO, in L'anne canonique 40 (1998) 87-117.

III. VOCI DI DIZIONARIO


01. Cognome dellautore in maiuscoletto, seguito dal nome in minuscolo con iniziale maiuscola. Se ci sono pi autori, i cognomi e nomi sono separati da un trattino. Se gli autori sono pi di tre, si pu citare il primo, seguito da et al (es.: JEDIN Hubert et al.).

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02. Titolo della voce tra virgolette. Titolo della voce separato dal nome dellautore con una virgola. 03. in separato dal titolo della voce con una virgola. 04. Nome delleditore o curatore dellopera, scritto in tondo, quando viene indicato, seguito di (ed.) tra parentesi, se uno editore o (edd.) se sono vari. Non si usa mai AA.VV, a cura di o corrispondente. Similmente, se si vuoi citare il traduttore, il suo nome, in tondo messo dopo il titolo, preceduto da tr.. 05. Titolo del dizionario, in corsivo. Titolo del dizionario separato dal nome delleditore con una virgola. 06. Eventuale numero del volume, nel caso il dizionario abbia molti volumi. 07. Luogo di edizione (citt). Luogo di edizione separato dal titolo del dizionario, o eventuale numero del volume, da una virgola. 07. Casa editrice. Casa editrice separata dal luogo di edizione da due punti. 08. Data di edizione (cio, anno di edizione). Data di edizione separata dalla casa editrice senza virgola. 09. Pagine in cui appare larticolo, senza p o pp.. 10. La citazione o nota finisce sempre con un punto. Esempi di citazione di Dizionario: CECCARELLI MOROLLI Danilo, Diritto bizantino o Greco-romano, in Farrugia Edward (ed.), Dizionario Enciclopedico dellOriente Cristiano, Roma: Pontificio Istituto Orientale 2000, 234-237. DOURAMANI Katherine, Cirillo (Costantino Filosofo), in Farrugia Edward (ed.), Dizionario Enciclopedico dellOriente Cristiano, Roma: Pontificio Istituto Orientale 2000, 158. FARRUGIA Edward (ed.), Dizionario Enciclopedico dellOriente Cristiano, Roma: Pontificio Istituto Orientale 2000. Nel caso raro in cui si citi tutto il dizionario. GELSI Daniel, Orientali, Liturgie, in Sartore Domenico-Triacca Achille (edd.), Nuovo Dizionario di Liturgia, Cinisello Balsamo: San Paolo 1984, 983-1007. Prima edizione del Nuovo Dizionario di Liturgia. MARSILI Salvatore-SARTORE Domenico,

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Liturgia, in Sartore Domenico-Triacca Achille-Cibien Carlo (edd.), Liturgia. Dizionari San Paolo, Cinisello Balsamo: San Paolo 2001, 1037-1054. Nuova edizione del Nuovo Dizionario di Liturgia, che adesso si chiama: Liturgia. Dizionari San Paolo.

IV.

CAPITOLI DI LIBRI, ATTI DI CONGRESSI, SAGGI DI OPERE COLLETTIVE

01. Cognome dellautore in maiuscoletto, seguito dal nome in minuscolo con iniziale maiuscola. Se ci sono pi autori, i cognomi e nomi sono separati da un trattino. Se gli autori sono pi di tre, si pu citare il primo, seguito da et al (es.: JEDIN Hubert et al.). 02. Titolo del capitolo o del saggio, tra virgolette. Titolo separato dallautore da una virgola. 03. in separato dal titolo con una virgola. 04. Nome delleditore o curatore dellopera, scritto in tondo, quando viene indicato, seguito di (ed.) tra parentesi, se uno editore o (edd.) se sono vari. Non si usa mai AA.VV, a cura di o corrispondente. Similmente, se si vuoi citare il traduttore, il suo nome, in tondo messo dopo il titolo, preceduto da tr.. 04. Titolo dellopera collettiva in corsivo. Titolo separato dal nome delleditore con una virgola. 06. Eventuale numero del volume dellopera in cui si trova il saggio citato. In caso di Atti di Congresso, nome del congresso e indicazione dellanno, tra parentesi tonde. Eventuale numero del volume separato dal titolo dellopera collettiva da una virgola. 07. Luogo di edizione, casa editrice, data, pagine, come nel caso dei libri. 08. La citazione o nota finisce sempre con un punto. Esempi di citazioni di capitoli di libro, atti di congresso e saggi di opera collettiva: ANDRONIKOF Constantin, Assemble et Corps du Christ: identit ou diffrence, in Triacca AchillePistoia Alessandro (edd.), L'Assemble liturgique et les diffrents rles dans l'assemble (Confrences S. Serge, 23 semaine d'tudes liturgiques, Paris 1976), Roma: Edizioni Liturgiche 1977, 25-41 (Bibliotheca Ephemerides Liturgica Sussidia 9). CABI Robert, Lordo de linitiation chrtienne dans la Tradition Apostolique dHippolyte de Rome, in Mens concordet voci: (Pour Mgr A.G. Martimort loccasion de ses quarante annes denseignement et les vingt ans de la Constitution Sacrosanctum Concilium), Paris: Descle 1983, 543-558. Nel libro non viene indicato leditore dellopera.

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KOKKARAVALAYIL Sunny, Oriental Character of the Eastern Code, in Lahzi Gaid Yoannis (ed.), The Eastern Code: Text and Resources, Roma: Pontificio Istituto Orientale 2007, 105-146 (Kanonika 13). MARSILI Salvatore, La liturgia, momento storico della salvezza, in ID. (ed.), La liturgia, momento nella storia della salvezza, 2 ed., Casale Monferrato: Piemme 1979, 33-44 (Anmnesis 1). MELO Jos R., Anotaes margem dos artigos 1 a 13 da Constituio sobre a Sagrada Liturgia Sacrosanctum Concilium, in Silva J. Ariovaldo-Sivinski Marcelino (edd.), Liturgia no corao da vida (Coletnea litrgica comemorando a vida e o ministrio litrgico de Ione Buyst), So Paulo: Paulus 2006, 33-53. NEDUNGATT George, Return to Pre-Diamper Traditions, in ID. (ed.), The Synod of Diamper Revisited, Roma: Pontificio Istituto Orientale 2001, 227-272 (Kanonika 9). PAMPALONI Massimo, A liturgia como pastor do tempo, in Barros Paulo Csar (ed.), A servio do evangelho (Estudos em homenagem a J.A. Ruiz de Gopegui, SJ, em seu 80 aniversrio), So Paulo: Loyola 2008, 87-103. RUGGIERI Vincenzo-PIERALLI Luca (edd.), EUKOSMIA: Studi miscellanei per il 75 di Vicenzo Poggi S.J., Soveria Mannelli (Catanzaro): Rubbettino Editore 2003. Nel caso in cui si citi tutto il libro.

V. CITAZIONI DI TESTI ALLINTERNO DEL LAVORO


01. Le citazioni di altri autori sono sempre benvenute allinterno del lavoro. Tuttavia, oltre alle virgolette allinizio e alla fine del testo, si devono osservare queste regole: 02. Le citazioni di tre righe o meno, sono normalmente tra virgolette. Vedere Primo esempio sotto. 03. Le citazioni di pi di tre lignee, vengono rientrate nel testo di una tabulazione, con corpo 11 e spazio 1. E come gi sono bene visibili, possono dispensare le virgolette. Vedere Secondo esempio sotto. Primo esempio di citazione nel testo: La liturgia presentata nella Costituzione come vessillo innalzato di fronte alle nazioni (SC 2), capace di presentare la Chiesa a chi se ne trova fuori e di edificare in tempio santo di Dio nello Spirito quelli che gi vi sono dentro.

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Secondo esempio di citazione nel testo: Questa domanda ha gi una risposta nellarticolo seguente dello stesso documento liturgico:
La liturgia infatti, mediante la quale, specialmente nel divino sacrificio dell'eucaristia, si attua l'opera della nostra redenzione, contribuisce in sommo grado a che i fedeli esprimano nella loro vita e manifestino agli altri il mistero di Cristo e la genuina natura della vera Chiesa (SC 2).

E parlando cos, questo stesso articolo della Costituzione SC entra chiaramente nel tema della liturgia. Nella liturgia, ma in modo speciale nel sacrificio delleucaristia, la nostra redenzione si realizza, diventando attuante ed efficace. Si vede dunque la stretta relazione tra la Chiesa e la liturgia. Questa permette che i cristiani mantengano nella vita ci che hanno ricevuto nella fede. Larticolo afferma ancora, in un momento successivo, che caratteristica della Chiesa essere, allo stesso tempo, umana e divina, visibile ma dotata di realt invisibili, fervente nell'azione e dedita alla contemplazione, presente nel mondo e tuttavia pellegrina.

VI. NOTE E INDICAZIONI BIBLIOGRAFICHE


01. In un lavoro scientifico le note sono indispensabili. Conferiscono forza e valore al trattato, illustrano largomentazione, documentano e provano quello che affermato. Costituiscono lindispensabile fonte dinformazioni per i lettori, che hanno in tal modo unefficace chiave di lettura. Daltra parte, le note permettono una lettura pi scorrevole del testo senza tradire il suo messaggio. Nelle note si danno, in modo costante e uniforme, le indicazioni e le citazioni bibliografiche delle fonti consultate, la definizione di termini e concetti e leventuale trascrizione di testi originali o tradotti. Per questo, la bont di un lavoro proporzionale alla ricchezza delle sue note. Le note a pi di pagina e la rassegna bibliografica si esprimono nella stessa forma degli altri riferimenti bibliografici. Tuttavia, si deve osservare: 02. Quando, nel lavoro, sono riferite le parole di un autore, queste devono essere tra virgolette. E la nota a pi di pagina si presenta come nel Primo esempio sotto (si veda n. 1, per un libro; n. 2, per unopera collettiva; n. 4, per un articolo di rivista; n. 5, per la voce di un dizionario). 03. Se non si citano le parole dellautore, ma soltanto il suo pensiero, non deve essere tra virgolette. Ma si aggiunge nella relativa nota, prima del nome dellautore, labbreviazione Cfr o Cf, che significa Confronta. E la nota a pi di pagina si presenta come nel Primo esempio sotto (si veda n. 3, per un articolo di rivista; n. 6, per la voce di un dizionario; n. 7, per un libro).

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04. Quando un libro o un articolo viene citato diverse volte a pi di pagina nello stesso lavoro, la prima volta appare la sua citazione completa; le volte successive si utilizza solo il nome e cognome dellautore in maiuscoletto, il titolo dellopera in forma breve (in corsivo per un libro, tra virgolette per un articolo o per la voce di dizionario ecc.) e accompagnato da una virgola, il numero delle pagine (senza p. o pp.). E come negli altri casi, la nota si conclude con un punto (si veda lintero Secondo esempio di citazione di nota a pi di pagina). 05. Attenzione: non si usa mai cit. o op. cit.. E ibid. consentito a pi di pagina solo per la stessa opera nella stessa nota (veda Secondo esempio, n. 11 e n. 14). 06. I riferimenti biblici o di documenti noti del magistero possono essere citati allinterno del testo, abbreviati o mediante sigla, tra parentesi tonde. Tuttavia, se sono troppo frequenti, devono rimandarsi alle note a pi di pagina. 07. In ogni nuovo capitolo del lavoro si dovrebbe ricominciare la numerazione delle note. Primo esempio di citazione di nota a pi di pagina: -----------------------1. TAFT Robert, Oltre lOriente e lOccidente. Per una tradizione liturgica viva, Roma: Lipa 1999, 2. 3. 4. 5. 6. 7.

27. MELO Jos R., A propsito da autoria e do texto da Tradio Apostlica, atribua a Hiplito de Roma, in Barros Paulo Csar (ed.), A servio do evangelho, (Estudos em homenagem a J.A. Ruiz de Gopegui, SJ, em seu 80 aniversrio), So Paulo: Loyola 2008, 108-109. Cfr Melo Jos R., Liturgia e Inculturao. Dos testemunhos da histria aos atuais documentos do magistrio universal, in: Perspectiva Teolgica 29 (1997) 299-303. LUISIER Philippe, De Pilate chez les Coptes, in Orientalia Christiana Periodica 62 (1996) 411-425. POGGI Vincenzo, Gerusalemme: storia, in Farrugia Edward (ed.), Dizionario Enciclopedico dellOriente Cristiano, Roma: Pontificio Istituto Orientale 2000, 336-337. Cfr VASIL Cyril, Territorio canonico, in Farrugia Edward (ed.), Dizionario Enciclopedico dellOriente Cristiano, Roma: Pontificio Istituto Orientale 2000, 762. Cfr SENKO Eugeniusz, La Chiesa cattolica nei paesi dell'Europa Centro-Orientale, 1945-2009, Nowy Scz: ALT 2009, 56.

Secondo esempio di citazione di note a pi di pagina:


-----------------------8. Cfr TAFT Robert, Oltre lOriente e lOccidente, 50. 9. MELO Jos R., Liturgia e inculturao, 323. 10. Cfr MELO Jos R., A propsito da autoria e do texto da Tradio Apostlica, 121. 11. POGGI Vincenzo, Gerusalemme: storia, 335. Il periodo ottomano di Gerusalemme continua per sempre attuale, perch ci fa capire ancor oggi certi aspetti della storia contemporanea della citt (cfr. ibid., 337). 12. POGGI Vincenzo, Gerusalemme: storia, 335. 13. Cfr LUISIER Philippe, De Pilate chez les Coptes, 419-421. 14. Cfr MELO Jos R., Liturgia e inculturao, 323. Infatti, il vero significato di questo fenomeno appare nel presente articolo, solo quando viene confrontata la parte storica (cfr ibid., 302-313) con quella piuttosto teologica (cfr ibid., 313-321). 15. Cfr MELO Jos R., Liturgia e inculturao, 323.

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16. VASIL Cyril, Territorio canonico, 761. Opinione molto simile a questa si pu trovare in:
ROBERSON R., Patriarcato di Costantinopoli, in Farrugia Edward (ed.), Dizionario Enciclopedico dellOriente Cristiano, Roma: Pontificio Istituto Orientale 2000, 586-588. 17. SENKO Eugeniusz, La Chiesa cattolica nei paesi dell'Europa Centro-Orientale, 60-61.

VII. BIBLIOGRAFIA
01. La bibliografia o rassegna bibliografica segue normalmente la presentazione delle opere come specificato sopra. Ma, si veda soprattutto: 02. La bibliografia normalmente divisa in due parti: fonti e studi. Lelenco delle fonti pu essere eventualmente suddiviso in: fonti manoscritte e fonti stampate. 03. Lordine migliore della bibliografia, se non troppo lunga, quello alfabetico dei cognomi degli autori. 04. Per evidenziare il cognome e nome dellautore nellelenco bibliografico, quelli possono venire distaccati, conforme i due modelli che seguono: POGGI Vincenzo, Gerusalemme: storia, in Farrugia Edward (ed.), Dizionario Enciclopedico dellOriente Cristiano, Roma: Pontificio Istituto Orientale 2000, 334-338. POGGI Vincenzo, Gerusalemme: storia, in Farrugia Edward (ed.), Dizionario Enciclopedico dellOriente Cristiano, Roma: Pontificio Istituto Orientale 2000, 334-338. 05. Quando non specificato il nome dellautore, la citazione comincia con il titolo dellopera in corsivo, sempre ordinato alfabeticamente, come nellesempio che segue: Rcits des premiers plerins chrtiens au Proche-Orient (IVe-VIIe sicle), Textes choisis, prsents et annots par MARAVAL P., Paris: Cerf 1996. 06. Nelle rassegne bibliografiche, quando si tratta dello stesso autore, non si usa il trattino _______, ma si deve ripetere ogni volta il nome dellautore. Esempi di bibliografia:

FONTI:
EGERIA, Pellegrinaggio in Terra Santa. Introduzione, traduzione e note di Siniscalco Paolo-Scarampi Lella, 4 edizione, Roma: Citt Nuova Editrice 2000 (Collana di Testi Patristici 48). GRIE, Journal de voyage (Itinraire). Introduction, texte critique, traduction, notes index et cartes par Maraval Pierre, Paris: Cerf 1982, 7-319 (Sources Chrtiennes 296).

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THRIE, Journal de voyage. Texte latin, introduction et traduction de Ptr Hlne, Paris: Cerf 1948 (Sources Chrtiennes 21). FRANCESCHINI Ezio-WEBER ROBERT, Itinerarium Egeriae, in Itineraria et alia geografica, Turnholti: Brepols 1965, 29-103 (Corpus Christianorum. Series Latina CLXXV). JANERAS Vicen-Sebasti (ed.), Egria, Pelegrinatge. Introducci, text, traducci i notes. 2 voll., Barcelona: Fundaci Bernat Metge 1986 (Escriptors cristians). VALRIUS DU BIERZO, Lettre sur la Bienheureuse grie. Introduction, texte et traduction par Diaz y Diaz Manuel, Paris: Cerf 1982, 321-349 (Sources Chrtiennes 296). Rcits des premiers plerins chrtiens au Proche-Orient (IVe-VIIe sicle), Textes choisis, prsents et annots par Maraval Pierre, Paris: Cerf 1996.

STUDI:
BASTIAENSEN Antonius Adrianus Robertus, Observations sur le vocabulaire liturgique dans lItinraire dgerie, NijmegenUtrecht: Dekker & Van de Vegt 1962. DEVOS Paul, La date du voyage dgrie, in Analecta Bollandiana 85 (1967) 165-194. DEVOS Paul, Silvie la sainte plerine. II. En Occident, in Analecta Bollandiana 92 (1974) 321-343. MARAVAL Pierre, Plegrinages, in Rayez A.-Derville A.-Solignac A. (dd.), Dictionnaire de spiritualit, vol. 12, Paris: Beauchesne 1984, 901-909. PTR Hlne, Ethrie (Egrie), in Rayez A.-Baumgartner C. (dd.), Dictionnaire de spiritualit 4/2, Paris: Beauchesne 1961, 1448-1453. PIETRELLA Egidio, I pellegrinaggi ai luoghi santi e il culto dei martiri in Gregorio di Nissa, in Augustinianum 21 (1981) 135-151. STAROWIEYSKI Marek, Bibliografia Egeriana, in Augustinianum 19 (1979) 297-318. TAFT Robert, Historicisme: une conception revoir, in La Maison Dieu 147 (1981) 61-83. TAFT Robert, La Liturgia delle Ore in Oriente e Occidente. Le origini dellufficio e il suo significato per oggi, Roma: Lipa 2001.

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PONTIFICIUM INSTITUTUM ORIENTALE


FACULTAS SCIENTIARUM ECCLESIASTICARUM ORIENTALIUM
_____________________________________________________________________

[Nome e cognome dello studente]

[TITOLO DELLA DISSERTAZIONE]


[Eventuale sottotitolo della dissertazione]

DISSERTATIO AD LICENTIAM

Moderante: Prof. Dr. []

Romae [201...]

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PONTIFICIUM INSTITUTUM ORIENTALE


FACULTAS IURIS CANONICI ORIENTALIS
_____________________________________________________________________

[Nome e cognome dello studente]

[TITOLO DELLA DISSERTAZIONE]


[Eventuale sottotitolo della dissertazione]

DISSERTATIO AD LICENTIAM

Moderante: Prof. Dr. []

Romae [201...]

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PONTIFICIUM INSTITUTUM ORIENTALE


FACULTAS SCIENTIARUM ECCLESIASTICARUM ORIENTALIUM
_____________________________________________________________________

[Nome e cognome dello studente]

[TITOLO DELLA DISSERTAZIONE]


[Eventuale sottotitolo della dissertazione]

DISSERTATIO AD DOCTORATUM

Moderante: Prof. Dr. []

Romae [201...]

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PONTIFICIUM INSTITUTUM ORIENTALE


FACULTAS IURIS CANONICI ORIENTALIS
_____________________________________________________________________

[Nome e cognome dello studente]

[TITOLO DELLA DISSERTAZIONE]


[Eventuale sottotitolo della dissertazione]

DISSERTATIO AD DOCTORATUM

Moderante: Prof. Dr. []

Romae [201...]

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