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SPAZI AFFINI

NOTE AGGIUNTIVE PER IL CORSO DI GEOMETRIA ANALITICA E ALGEBRA LINEARE


A.A. 2008-2009 DOCENTE: P. LISCA
Abstract. Combinazioni ani, sottospazi ani. Intersezioni di sottospazi ani e sot-
tospazi ani generati. Riferimenti ani, anit` a. (Questa versione: 12/07/2009).
Sia V uno spazio vettoriale di dimensione nita su un campo K.
Denizione. Un insieme A, possibilmente vuoto, `e uno spazio ane su V se esiste
unapplicazione
A V A, (a, v) a + v
tale che
(1) a + 0 = a per ogni a A;
(2) (a + u) + v = a + (u + v) per ogni a A, u, v V ;
(3) per ogni a, b A esiste un unico v V tale che b = a + v.
Per denizione, la dimensione di A `e la dimensione di V .
Esempi. 1) Sia V uno spazio vettoriale, A = V , e A V A data da (u, v) u + v.
2) siano U, W spazi vettoriali, F : U W applicazione lineare, b W, V := ker F ,
A := F
1
(b). Deniamo A V A ponendo (u, v) u + v (usando la somma in U).
Questapplicazione esiste perche se u F
1
(b), v ker(F), F(u + v) = F(u) + F(v) =
b+0 = b. Le propriet`a (1) e (2) valgono perche sono vere per la somma in U. Verichiamo
la (3): se u
1
, u
2
A = F
1
(b), F(u
1
u
2
) = b b = 0. Quindi v := u
2
u
1
V , e
u
2
= u
1
+ v. Inoltre, se u
2
= u
1
+ v

si ha v

= u
2
u
1
= v.
Osservazione. Se A `e uno spazio ane su V e a
0
A, c`e una biiezione A V data
da a v, dove a = a
0
+ v. In altre parole, per ogni a
0
A abbiamo A = a
0
+ V .
Losservazione applicata allesempio 2) dice che
F
1
(b) =

, oppure
u
0
+ ker F,
dove F(u
0
) = b. Nel caso speciale in cui U = K
n
, W = K
m
e F `e lapplicazione lineare
associata ad una matrice A, data da X AX, otteniamo che linsieme delle soluzioni
del sistema AX = b `e vuoto, oppure `e dato da
X
0
+ Y K
n
[ AY = 0,
dove AX
0
= b.
Sia A uno spazio ane sullo spazio vettoriale V . Dati a, b, c A, abbiamo
b = a +

ab, c = b +

bc, c = a +

ac,
dove

ab,

bc,

ac V . Combinando queste equazioni si ottiene
a +

ac = a +

ab +

bc,
e dunque la relazione di Chasles:

ac =

ab +

bc.
1
Dati punti a
1
, . . . , a
k
A,
1
, . . . ,
k
K, in analogia con le combinazioni lineari vor-
remmo denire la combinazione ane
1
a
1
+ +
k
a
k
. Proviamo scegliendo a A e
ponendo

1
a
1
+ +
k
a
k
:= a +
1

aa
1
+ +
k

aa
k
.
Che succede se scegliamo un punto b A al posto di a?
a +
1

aa
1
+ +
k

aa
k
=
1
(

ab +

ba
1
) + +
k
(

ab +

ba
k
) =
= a +

i=1

ab +
1

ba
1
+ +
k

ba
k
.
Daltronde
b +
1

ba
1
+ +
k

ba
k
= a +

ab +
1

ba
1
+ +
k

ba
k
.
Quindi, anche questa denizione abbia senso `e necessario e suciente che

k
i=1

i
= 1.
Denizione. Dati a
1
, . . . , a
k
A e
1
, . . . ,
k
K con

k
i=1

i
= 1, la combinazione
ane (o baricentro) di a
1
, . . . , a
k
con pesi
1
, . . . ,
k
`e denita da

1
a
1
+ +
k
a
k
:= a +
1

aa
1
+ +
k

aa
k
,
dove a A `e un punto qualunque.
Esercizio. Vericare che il baricentro x =
1
a
1
+ +
k
a
k
`e:
(1) lunico punto x A tale che

aa
1
+ +
k

aa
k
=

ax
per ogni a A, e
(2) lunico punto x A tale che

xa
1
+ +
k

xa
k
= 0.
Denizione. Un sottoinsieme S A `e un sottospazio ane se `e chiuso rispetto alle
combinazioni ani.
Esempio. Siano U, W Kspazi vettoriali, F : U W unapplicazione lineare e b W.
Sia S := F
1
A := U, dove U `e visto come spazio ane su se stesso. Verichiamo
che S `e un sottospazio ane, ovvero che `e chiuso rispetto alle combinazioni ani. Siano
u
1
, . . . , u
k
S, e
1
, . . . ,
k
K con
1
+ +
k
= 1. Allora, poiche

1
u
1
+ +
k
u
k
= 0 +
1

0u
1
+ +
k

0u
k
,
e

ou
i
= u
i
per ogni i, ogni combinazione ane di u
1
, . . . , u
k
coincide con la combinazione
lineare avente gli stessi coecienti. Quindi
F (
1
u
1
+ +
k
u
k
) =
1
F(u
1
) + +
k
F(u
k
) = (
1
+ +
k
)b = b.
Questo mostra che S `e un sottospazio ane.
Abbiamo visto a suo tempo che, nel contesto del precedente esempio, F
1
(b) = u
0
+
ker F , dove F(u
0
) = b. Questo fatto si generalizza ad un qualunque sottospazio ane,
come mostra la seguente proposizione.
Proposizione. Sia A uno spazio ane su uno spazio vettoriale V . Allora:
(1) Per ogni a A e sottospazio vettoriale W V ,
a + W := a + w [ w W A
`e un sottospazio ane di A.
2
(2) Se S A `e un sottospazio ane allora esiste un unico sottospazio vettoriale
W
S
V , detto la giacitura di S, tale che, per ogni s S,
S = s + W
S
.
Dimostrazione. (1) Verichiamo che a + W `e chiuso rispetto alle combinazioni ani:

1
(a + w
1
) + +
k
(a + w
k
) : = a +
1

a(a + w
1
) + +
k

a(a + w
k
)
= a +
1
w
1
+ +
k
w
k
a + W.
(2) Sia s S qualunque (se S = non c`e niente da dimostrare). Poniamo
W
S
:= w V [ s + w S V.
Verichiamo che W
S
`e chiuso rispetto alle combinazioni lineari. Siano w
1
, w
2
W
S
,

1
,
2
K. Allora si verica immediatamente che
s +
1
w
1
+
2
w
2
= (1
1

2
)s +
1
(s + w
1
) +
2
(s + w
2
).
Se s

S `e un altro punto di S, s

= s+w
0
, w
0
W
S
, quindi s

+W
S
= s+(w
0
+W
S
) =
s + W
S
. Se W

S
V `e un altro sottospazio con le stesse propriet`a,
S = s + W
S
= s + W

S
per qualche s S. Quindi w W
S
, che implica s + w = s + w

s + W

S
e dunque
w = w

S
. Questo mostra W
S
W

S
, e un argomento analogo mostra che W

S
W
S
,
dunque W
S
= W

S
.
Denizione. (1) La dimensione di uno spazio ane S A `e la dimensione della sua
giacitura W
S
;
(2) Un sottospazio ane S A si dice retta, piano o iperpiano se ha, rispettivamente,
dimensione 1, 2 o dimA 1;
(3) Due sottospazi ani S, T A si dicono paralleli se W
S
W
T
o W
T
W
S
.
Segue subito dalla denizione che lintersezione di una qualunque famiglia di sottospazi
ani `e ancora un sottospazio ane. Inoltre, se S, T A sono sottospazi ani e s ST
allora
S T = (s + W
S
) (s + W
T
) = s + W
S
W
T
,
quindi se S T ,= allora W
ST
= W
S
W
T
. Quando S T ,= i due sottospazi si
dicono incidenti.
Dato un sottoinsieme qualunque U A, possiamo considerare la famiglia dei sottospazi
ani di A che contengono U:
T
U
= S A [ U S, S `e un sottospazio ane
e il sottospazio ane ottenuto intersecando tutti i sottospazi ani contenenti U:
U) :=

SF
U
S
Esempio. Verichiamo che, dati due punti distinti a, b A, esiste ununica retta ane
che li contiene, e inoltre = a, b). Ovviamente la retta ane
:= a +

ab)
contiene a e b. Inoltre, se

`e unaltra retta ane che contiene a e b allora



ab W

,
quindi W

= W

= a +W

= . Poiche `e un sottospazio ane di A e contiene a e


b, segue subito che a, b). Viceversa, se S A `e un sottospazio ane contenente a
e b allora per ogni K abbiamo
a +

ab = (1 )a + b S,
3
quindi S, e dunque a, b).
Dati due sottospazi ani S, T A, abbiamo le inclusioni di sottospazi ani:
S T S, T S T) A.
Ora vogliamo determinare la giacitura di S T).
Proposizione. Siano S, T A sottospazi ani non vuoti. Allora, S T ,= se e solo
se per ogni s S e t T si ha

st W
S
+ W
T
.
Dimostrazione. Se S T ,= , sia a S T ,=. Dati s S e t T , per la relazione di
Chasles abbiamo

st =

sa +

at,
da cui segue la conclusione voluta perche

sa W
S
e

at W
T
. Viceversa, se per qualche
s S, t T si ha

st = w
1
+ w
2
con w
1
S e w
2
T , abbiamo
S s + w
1
= s + (

st w
2
) = (s +

st) w
2
= t w
2
T,
e dunque S T ,= .
Esempio. Consideriamo le mutue posizioni di una retta ane e di un piano ane
nello spazio ane A
3
R
, ovvero lo spazio vettoriale reale R
3
visto come spazio ane su se
stesso. Se , evidentemente W

, quindi in questo caso e sono paralleli. Se


, e ,= , sia a . Per ogni b a dobbiamo avere b , e

ab , W

,
altrimenti conterrebbe a +

ab) = . Dunque = a. Poiche



ab , W

, ma per
la proposizione precedente

ab W

+ W

, ne segue che R
3
= W

. Se , e
= , se a e b allora

ab , W

+ W

, e quindi
2 = dimW

dim(W

+ W

) < 3.
Ne segue che W

+ W

= W

, ovvero W

, dunque che e sono paralleli.


Il seguente risultato fornisce formule analoghe alla formula di Grassman.
Teorema. Siano S, T A sottospazi ani non vuoti. Allora
(1) Per ogni s S e t T si ha
W
ST
= W
S
+ W
T
+

st);
(2) Se S T = si ha
dimS T) + dimW
S
W
T
= dimS + dimT + 1;
(3) Se S T ,= si ha
dimS T) + dimS T = dimS + dimT.
Dimostrazione. (1) Comunque scelti s S e t T , ogni sottospazio ane che contiene
S e T contiene la retta s, t). Quindi S T) contiene S, T e tutte le rette s, t) al
variare di s S e t T . Dunque
W
S
+ W
T
+

st) W
ST
.
Viceversa, osserviamo intanto che
s, t) = s +

st) = t +

st).
Il sottospazio ane
U := s +

st) + W
S
+ W
T
= t +

st) + W
S
+ W
T
4
contiene ovviamente S = s + W
S
e T = t + W
T
. Quindi U S T). Di conseguenza,
W
U
= W
S
+ W
T
+

st) W
ST
.
(2) Se S T = , per la proposizione precedente, per ogni s S e t T abbiamo

st , W
S
+ W
T
. Quindi, per (1) e la formula di Grassman
dimW
ST
= dim(W
S
+ W
T
) + 1 = dimW
S
+ dimW
T
dimW
S
W
T
+ 1.
(3) Nel caso S T ,= , applicando ancora (1) e la formula di Grassman abbiamo
dimW
ST
= dim(W
S
+ W
T
) = dimW
S
+ dimW
T
dimW
S
W
T
.

Proposizione. Sia A uno spazio ane sullo spazio vettoriale V , e siano a


0
, a
1
, . . . , a
k

A. Allora
(1) Per ogni i = 0, . . . , k si ha
a
0
, . . . , a
k
) = S
i
:= a
i
+

a
i
a
j
[ j ,= i).
(2) Inoltre,
a
0
, . . . , a
k
) = combinazioni ani di a
0
, . . . , a
k
.
Dimostrazione. (1) S
i
`e un sottospazio ane di A, quindi S
i
a
0
, . . . , a
k
). Viceversa,
se S A `e un sottospazio ane contenente S
i
allora per ogni i e j si ha

a
i
a
j
W
S
, e
quindi

a
i
a
j
[ j ,= i) W
S
.
Dunque
S
i
= a
i
+

a
i
a
j
[ j ,= i) a
i
+ W
S
= S.
(2) Linsieme

0
a
0
+ +
k
a
k
[
0
, . . . ,
k
K,
k

i=0

i
= 1
`e certamente contenuto in ogni sottospazio ane contenente a
0
, . . . , a
k
, quindi `e contenuto
in a
0
, . . . , a
k
). Viceversa, se
1
, . . . ,
k
K allora
a
0
+
1

a
0
a
1
+ +
k

a
0
a
k
= (1
k

i=1

i
)a
0
+
1
a
1
+ +
k
a
k
,
quindi per (1) vale anche linclusione opposta.
Denizione. Un insieme ordinato a
0
, . . . , a
k
A si dice
(1) un insieme di punti anemente indipendenti se
dima
0
, . . . , a
k
) = k;
(2) un riferimento ane se i punti sono anemente indipendenti e inoltre a
0
, . . . , a
k
) =
A.
Osserviamo che se a
0
, . . . , a
k
sono anemente indipendenti allora per ogni p a
0
, . . . , a
k
)
esiste ununica (k +1)upla (
0
, . . . ,
k
) K
k+1
tale che

k
i=0

i
= 1 e p =
0
a
0
+ +

k
a
k
. Gli scalari
0
, . . . ,
k
sono le coordinate baricentriche di p rispetto al riferimento
ane a
0
, . . . , a
k
di a
0
, . . . , a
k
). Per dimostrare tale unicit`a, supponiamo di avere anche
p =

0
a
0
+ +

k
a
k
per qualche (

0
, . . . ,

k
) K
k+1
. Allora
a
0
+
1

a
0
a
1
+
k

a
0
a
k
=
0
a
0
+ +
k
a
k
=
= p =

0
a
0
+ +

k
a
k
= a
0
+

a
0
a
1
+

a
0
a
k
.
5
Poiche per ipotesi

a
0
a
1
, . . . ,

a
0
a
k
sono linearmente indipendenti, segue che
i
=

i
per
ogni i = 1, . . . , k, e quindi anche
0
=

0
.
Teorema. Siano A, rispettivamente B, uno spazio ane su uno spazio vettoriale V ,
rispettivamente W, sul campo K. Per unapplicazione f : A B le seguenti aermazioni
sono equivalenti:
(1) Per ogni a
0
, . . . , a
k
A e
0
, . . . ,
k
K, si ha
f(
0
a
0
+ +
k
a
k
) =
0
f(a
0
) + +
k
f(a
k
);
(2) Fissato a
0
A, esiste ununica applicazione lineare
a
0
: V W tale che, per
ogni a A, si ha
f(a) = f(a
0
) +
a
0
(

a
0
a).
Dimostrazione. Supponiamo che valga la (1). Allora deniamo
a
0
ponendo, per ogni
v V ,

a
0
(v) :=

f(a
0
)f(a
0
+ v).
Per ogni a A abbiamo a = a
0
+

a
0
a, dunque
f(a) = f(a
0
+

a
0
a) = f(a
0
) +

f(a
0
)f(a
0
+

a
0
a) = f(a
0
) +
a
0
(

a
0
a).
Evidentemente
a
0
`e univocamente determinata da f e a
0
. La linearit`a di
a
0
segue
dalle identit`a:
f(a
0
) +
a
0
(
k

i=1

i
v
i
) = f(a
0
+
k

i=1

i
v
i
) =
= f((1
k

i=1

i
)a
0
+
k

i=1

i
(a
0
+ v
i
)) =
= (1
k

i=1

i
)f(a
0
) +
k

i=1

i
f(a
0
+ v
i
) =
= (1
k

i=1

i
)f(a
0
) +
k

i=1

i
(f(a
0
) +
a
0
(v
i
)) =
= f(a
0
) +
k

i=1

a
0
(v
i
).
Questo mostra che vale la (2). Supponendo ora che valga la (2), la (1) segue da
f(
0
a
0
+
k
a
k
) = f(a
0
+
k

i=1

a
0
a
i
) = f(a
0
) +
a
0

i=1

a
0
a
i

=
= f(a
0
) +
k

i=1

a
0
(

a
0
a
i
) = f(a
0
) +
k

i=1

f(a
0
)f(a
i
) =
=
0
f(a
0
) + +
k
f(a
k
).

Denizione. Unapplicazione f : A B che soddisfa le condizioni enunciate nel teorema


precedente si dice ane. Unapplicazione ane ed invertibile `e un isomorsmo ane. Un
isomorsmo ane f : A A si dice anit`a di A.
6
Esercizio. Sia f : A B unapplicazione ane, e siano
a
0
e
a

0
le applicazioni lineari
associate ai punti a
0
, a

0
A come nel teorema precedente. Sia V lo spazio vettoriale
soggiacente ad A. Dimostrare che

0
(v) =
a
0
(v)
per ogni v V .
Proposizione. Linversa di unapplicazione ane invertibile f : A B `e ancora ane,
e se f(a) = f(a
0
) +
a
0
(

a
0
a) per ogni a A,
a
0
`e invertibile e
f
1
(b) = a
0
+
1
a
0

f(a
0
)b

per ogni b B.
Dimostrazione. Se f(a
0
), . . . , f(a
k
) B,
f
1
(
0
f(a
0
) + +
k
f(a
k
)) = f
1
(f(
0
a
0
+ +
k
)) =

0
a
0
+ +
k
a
k
=
0
f
1
(f(a
0
)) + +
k
f
1
(f(a
k
)).
Questo mostra che f
1
`e ane. Ponendo (w) :=

a
0
f
1
(f(a
0
) + w) abbiamo

a
0
((w)) =
a
0
(

a
0
f
1
(f(a
0
) + w)) =

f(a
0
)(f(a
0
) + w) = w,
(
a
0
(v)) = (

f(a
0
)f(a
0
+ v)) =

a
0
f
1
(f(a
0
+ v)) = v,
quindi =
1
a
0
. Inoltre, per ogni b B abbiamo
b = f(a
0
) +

f(a
0
)b = f(a
0
) +
a
0
(
1
a
0
(

f(a
0
)b)) = f(a
0
+
1
a
0
(

f(a
0
)b)).
Applicando f
1
otteniamo la relazione enunciata.
Esempi. 1) Un vettore v V denisce unanit`a t
v
, detta traslazione, di ogni spazio
ane (non vuoto) A su V . Lapplicazione t
v
`e data da t
v
(a) = a + v per ogni a A.
Verichiamo che t
v
`e unanit`a. Se a = a
0
+ w, t
v
(a) = (a
0
+ w) + v = (a
0
+ v) + w =
t
v
(a
0
) +Id
V
(w). Questo mostra che t
v
`e ane, con applicazione lineare associata ad ogni
punto Id
V
. Evidentemente t
1
v
= t
v
, quindi t
v
`e unanit`a.
2) Ogni coppia (a
0
, ) A K denisce unapplicazione ane
a
0
,
detta omotetia di
centro a
0
e fattore , data da
a
0
,
(a
0
+ v) := a
0
+ v. Chiaramente
a
0
,
`e ane, ssa
a
0
e quando ,= 0 `e unanit`a con inversa
a
0
,1/
.
Unapplicazione ane f : A B manda ogni sottospazio ane S A in un sot-
tospazio ane f(S) B. Inoltre, se A = B e f `e unanit`a, allora f(S) ha la stessa
dimensione di S. Questo segue immediatamente dal fatto che, se S = s
0
+ W
S
,
f(S) = f(s
0
+ W
S
) = f(s
0
) +
s
0
(W
S
),
dove
s
0
`e lapplicazione lineare associata ad f e al punto s
0
.
Proposizione. Sia A uno spazio ane sullo spazio vettoriale V . Se
a
0
, . . . , a
n
, a

0
, . . . , a

n
A
sono riferimenti ani, allora esiste ununica anit`a f : A A tale che
f(a
0
) = a

0
, . . . , f(a
n
) = a

n
.
Dimostrazione. Per ipotesi abbiamo dimA = n e
A = a
0
, , a
n
) = a

0
, . . . , a

n
).
Poiche f deve essere ane, siamo obbligati a porre
f(
0
a
0
+ +
n
a
n
) :=
0
a

0
+ +
n
a

n
7
per ogni
0
, . . . ,
n
K con

n
i=1

i
= 1. Evidentemente f(a
i
) = a

i
per i = 1, . . . , n.
Questo denisce f e mostra che `e unica, ma bisogna vericare che f `e ane. Ogni a A
si scrive in modo unico come
a = a
0
+
n

i=1

a
0
a
i
,
per qualche
1
, . . . ,
n
K. Abbiamo
f(a
0
+
n

i=1

a
0
a
i
) = f

(1
n

i=1

n
)a
0
+
1
a
1
+ +
n
a
n

=
= (1
n

i=1

n
)a

0
+
1
a

1
+ +
n
a

n
= a

0
+
n

i=1

0
a

i
=
= f(a
0
) + (
n

i=1

a
0
a
i
),
dove : V V `e lunica applicazione lineare tale che (

a
0
a
i
) =

0
a

i
per ogni i =
1, . . . , n. Questo mostra che f `e unapplicazione ane. Inoltre f `e invertibile, avendo
come inversa lapplicazione (ane) g data da
g(
0
a

0
+ +
n
a

n
) :=
0
a
0
+ +
n
a
n
per ogni
0
, . . . ,
n
K con

n
i=1

i
= 1.
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