il giornale dalla parte dei carovignesi

francamente
PERICOLOSA PIAZZA PAPPASOLDI
Una pavimentazione fatta male che provoca incidenti e richiede continui interventi da parte della Multiservizi Carbinia
E l’Amministrazione spende ancora altri soldi.

I
Cittadini protestano. E la stampa ne dà ampio
risalto. Così Carovigno sale ancora una volta
agli onori (o disonori?) della cronaca. Prota-
goniste, in questo caso, sono le “chianche” dan-
neggiate in Piazza e lungo Corso Vittorio Ema-
nuele.
Ci riferiamo ad un articolo pubblicato mercoledì
21 febbraio dal “Quotidiano” di Brindisi che ri-
porta un incidente capitato ad un Cittadino disa-
bile, che ha raccontato di essere inciampato a
causa della pavimentazione sconnessa. Scrive
l’articolista: “Il grido d’allarme lanciato dal-
l’uomo, è diventato il coro unanime di tutti i cit-
tadini di Carovigno, che denunciano pubblica-
mente il pericolo incombente a cui sono sottopo-
sti durante la giornata nell’attraversare a piedi il
corso di Vittorio Emanuele”.
Praticamente gli anziani (e non solo) hanno diffi-
coltà a camminare su quel basolato sconnesso. Si
può dire che il manto stradale è impraticabile.
Andrebbe, quindi, rifatto.
Cosa abbastanza normale, se non ci fosse un par-
ticolare di non poca importanza: quella pavimen-
tazione è stata rifatta solo qualche anno fa. E va
ricordato che per quei lavori il Comune ha con-
tratto un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti
per una cifra complessiva di 2 miliardi e 400 mi-
lioni delle vecchie lire, come dicono i ben infor- no stati fatti a regola d’arte, perché non si chiama dalla passata amministrazione, tra cui il collau-
mati che hanno facile accesso alle carte del Pa- ai danni l’impresa che ha eseguito l’opera? E qui do di Corso Vittorio Emanuele con annessa piaz-
lazzo comunale. Una cifra enorme per un lavoro arriviamo alle responsabilità dei nostri ammini- za municipale”.
fatto male. stratori.
Ci viene spontaneo chiederci: se i lavori non so- L’Assessore ai Lavori Pubblici Antonio Barella sto collaudo. Ma si può supporre che l’attuale
Cozze e scamorze re.
Un nostro lettore ci ha raccontato di aver sognato il
Sindaco Zizza. Ci ha detto che, nel sogno, era mol-
to arrabbiato. Oltre che irato, però, sembrava che avesse an-
che mal di pancia (a volte i sogni sono molto strani). Il no-
stro lettore (sempre in sogno) gli ha detto: “Signor Sindaco,
non è che non ha digerito l’articolo di prima pagina dello
scorso numero di FRANCAMENTE in merito ai troppi debiti
del Comune di Carovigno e al non rispetto del patto di sta-
bilità?” Sembra che il Sindaco abbia risposto farfugliando:
“Sto avendo difficoltà a digerire le cozze... A Carovigno
non riusciamo a farle buone come quelle di Taranto”.
A volte i sogni sono molto strani. Quel nostro lettore, pro-
babilmente, legge troppo i giornali. Ed ha il sonno agitato.
Probabilmente quel sogno è frutto (di mare?) del fatto che,
oltre a “FRANCAMENTE”, ha letto anche “QUOTIDIANO” e
“SENZACOLONNE” che hanno, come noi, evidenziato il pe-
ricolo di dissesto finanziario per il Comune di Carovigno,
così come è accaduto per il Comune di Taranto.
A volte i sogni sono molto strani. Nella realtà (che ha vol-
te, però, può essere più strana dei sogni) il Sindaco ha di-
chiarato di ritenere infondato il clamore che si è creato in-
torno a questa faccenda, dicendo che l’Amministrazione
Comunale ancora una volta dovrà prendere le distanze dal-
le chiacchiere da bar dello sport. A Carovigno le cose stan-
no diversamente che a Taranto. Ed ha affermato testualmen-
te. “Per l’anno 2006 il Comune di Carovigno è in perfetto
equilibrio di bilancio”.
Non c’è più niente da dire. Bisogna solo ammettere che la
situazione di Carovigno è effettivamente diversa da quella
di Taranto: nella città jonica si allevano delle buone cozze e
qui si producono delle ottime scamorze.
NATALINO SANTORO
Non è dato sapere qual è stato il risultato di que-
scarica le colpe sulla passata Ammi- Amministrazione abbia ritenuto che i lavori fos-
nistrazione. “Una situazione che sero stati eseguiti a regola d’arte, dato che non ha
abbiamo ereditato” si affanna a di- preteso alcun rifacimento. Ha accettato, quindi,
E ciò è, in parte, vero dato che i le opere realizzate male senza rilevare quei difet-
lavori sono stati appaltati dalla vec- ti che oggi stanno creando tanti problemi.
chia Amministrazione. Ma qui va Citiamo ancora l’assessore Barella: “A distanza
ricordato che l’attuale Sindaco Vit- di tre anni, a seguito di numerose denunce pub-
torio Zizza era l’Assessore all’Ur- bliche da parte dei cittadini, siamo ancora co-
banistica di quella Giunta. stretti ad effettuare lavori di manutenzione e di de come mai sul “cantiere sempre aperto” della
Ma la cosa importante è che l’As- riparazione, a causa del cedimento delle basole
sessore Barella, come riportato nel- che rivestono il manto stradale”.
lo stesso articolo citato, ammette: Ma a fare queste continue manutenzioni e ripara-
“La nostra Amministrazione comu- zioni non è la ditta che ha eseguito male i lavori
nale, insediatasi qualche anno fa, costati, ripetiamo, fior di miliardi, ma la società
ha collaudato tutti i lavori aperti Multiservizi Carbinia S.p.A.
Dopo “FRANCAMENTE” anche il “QUOTIDIANO” e “SENZACOLONNE”
to il pericolo di dissesto finanziario per il Comune di Carovigno
E’ così che si sperpera denaro pubblico. Oggi
il Comune di Carovigno si trova a dover pagare
le rate del mutuo contratto per realizzare la pavi-
mentazione ed in più deve sobbarcarsi i costi del-
le riparazioni e manutenzioni a quella pavimenta-
zione, che si sono rese necessarie pochi mesi do-
po il collaudo. Sono situazioni come questa che
portano al non rispetto del patto di stabilità e
quindi alla vicenda dell’assestamento di bilancio
di cui abbiamo parlato nel numero scorso.
Di chi sono le responsabilità? Magari anche del-
la vecchia amministrazione, sempre di centro-de-
stra, va ricordato, che ha messo in cantiere
un’opera sulla cui portata ed effettiva necessità
allora furono avanzati parecchi dubbi. Perché
smantellare e stravolgere in quel modo il cuore
della Città? Era proprio necessario spendere quei
miliardi per “riqualificare” un’area urbana che
non era per niente degradata?
Vanno ricordate, poi, le perplessità durante l’ese-
cuzione dei lavori. Le persone anziane che face-
vano crocchio intorno al cantiere e che arriccia-
vano il naso. Non era necessario essere un esper-
to per capire che quei lavori avrebbero dato in se-
guito dei problemi. Lavori che non venivano fat-
ti in economia ma che erano ben pagati.
Poi, ultimati i lavori, sono emersi i problemi. La
pavimentazione che cede in più posti; lastre di
pietra spaccate e parecchie letteralmente frantu-
mate. Praticamente, l’opera non regge all’uso. E
qui emergono le responsabilità dell’attuale Am-
ministrazione che, per ammissione dell’ Assesso-
re ai Lavori Pubblici in carica, ha eseguito il col-
laudo. Come mai è risultato tutto regolare?
Lasciamo trarre ai lettori le ovvie deduzioni.
Ma prima di concludere ci preme mettere in evi-
denza come anche in questo caso nell’occhio del
ciclone delle polemiche c’è ancora una volta la
Multiservizi Carbinia. Qualcuno, infatti, si chie-
Piazza svolge lavori che dovrebbero essere com-
pito della ditta appaltatrice.
A quando le risposte? Nel corso dell’approvazio-
ne del prossimo bilancio di previsione 2007?
CORRADO TARANTINO
hanno messo in risal-

francamente - nuova serie - n. 21 - FEBBRAIO 2007 - distribuzione gratuita

mensile a cura della sezione "Enrico Berlinguer" dei Democratici di Sinistra di Carovigno
Direttore responsabile: Natalino Santoro - Direttore editoriale: Mario Cicorio
Reg. Trib. di Brindisi n. 7 del 20.04.2001 - stampa: Nuova g@ srl - Ostuni - info@nuovagasrl.191.it (chiuso in Tipografia il 26/2/2007)

francamente è scaricabile dal sito www.carovigno.net

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un p u n to d i rife rim e n to p e r l’e d u ca z io n e a lla cu ltu ra m u sica le
P ed o n i a risch io
presenta tale istituzione. Tutto questo a dimo- Antonio, Filomeno Gianandrea, Greco Luigi e

G
li spettacoli della stagione concertisti-
ca “ Carbina Musica 2006” organizza-
ti dall’istituzione Scuola di musica
Armonica quest’anno si sono conclusi con due
concerti dell’Orchestra Fil-Armonica dedicati
alle celebrazioni mozartiane in occasione del
250° anniversario dalla morte dell’autore. Si
sono eseguite pagine memorabili come la nota
sinfonia N°40 e l’incantevole concerto 467 per
pianoforte e orchestra interpretati dal maestro
Roberto De Leonardis e diretti dal maestro Et-
tore Papadia. Il primo realizzato all’interno
della suggestiva cornice del Castello Dentice
di Frasso di Carovigno, il secondo presso la
Chiesa d Sant’Antonio Abate di Fasano; hanno
riscosso enorme successo di pubblico e con-
sensi di critica. Unica nota stonata è che, come
al solito, durante gli spettacoli invernali a Ca-
rovigno solo 200 spettatori sono potuti accede-
re nel piccolo salone del Castello mentre altre
strazione delle grandi qualità musicali che an-
cora oggi il territorio carovignese riesce ad
esprimere nel panorama musicale nazionale.
Lo scopo della fondazione è quello di prose-
guire l’opera dei maestri Teodoro e Vito Ba-
gnulo fondatori della prima scuola musicale di
Carovigno (tra il 1870 ed il 1914). Attraverso il
progetto di educazione alla cultura musicale a
loro dedicato sono stati attivati 7 corsi, tenuti
dagli insegnanti pluridiplomati e abilitati, qua-
li Saponaro Primarosa in pianoforte, Vitalba
Semeraro in violino,Vincenzo Pernisco in chi-
tarra, Luigi Saponaro in clarinetto e sax, Cosi-
mo Cinieri, Domenico Lanzilloti ed Enzo
Camporeale in tromba e trombone, Mino Sapo-
naro in percussioni (che attualmente sono im-
pegnati in attività didattiche a Milano) e come
insegnante di musica d’insieme e coro Carla
Morelli, conta 50 allievi dai 6 ad i 14 anni.
Giancarlo Anglani, tutti di Carovigno. Oggi in-
sieme all’Amministrazione Provinciale di
Brindisi si sta adoperando alla costituzione
dell’orchestra giovanile che avrà sede nel Ca-
stello Dentice di Frasso, contenitore e punto di
riferimento per tanti giovani musicisti del terri-
torio in cui possano esibirsi visti i pochi spazi
che si offrono loro. L’interrogativo che sorge
spontaneo e che se dopo circa un decennio di
attività ininterrotta della fondazione, che ha vi-
sto la partecipazione di artisti di chiara fama
quali Katia Ricciarelli, Alirio Diaz e gruppi
quali Four For Tango, Napolincanto, Five
Plus One di notevole spessore artistico senza
scordarsi di giovani talenti locali quale il piani-
sta Antonino Tagliento nelle stagioni concer-
tistiche e Pierluigi Camicia, Alessandro Per-
pich, Mauro Squillante nei corsi di perfezio-
namento, sia bastato a valorizzare e a dare lu-

e tante persone non hanno assistito allo spetta-
colo per mancanza di posti. La direzione coglie
l’occasione per scusarsi con quanti non hanno
avuto accesso al concerto.
I concerti commissionati dall’Amministrazio-
ne Provinciale hanno visto esibirsi un’Orche-
stra, primo significativo passo per la costitu-
zione di un nucleo stabile, espressione delle
notevoli risorse musicali del comprensorio.
Composta da 25 giovani, brillanti archi, diplo-
mati presso i migliori conservatori e prove-
nienti da tutta la provincia e 10 Fiati quasi tut-
ti di Carovigno in cui spiccano i nomi di Giu-
seppe Giannotti (Oboista) docente presso il
conservatorio “Duni” di Matera e considerato
uno dei migliori oboisti italiani e Alfredo Ar-
cobelli, Cornista presso l’orchestra di Milano e
docente al conservatorio “G. Verdi” che rap-
Molti di loro si sono distinti in concorsi musi-
cali nazionali come Tonia De Pascale (Barletta
e Monopoli) Josmary Tina e Simini Gregorio
(Palermo e Otranto) che frequentano con pro-
fitto i conservatori di Monopoli, Ceglie e Bari.
Questa istituzione, già riconosciuta dal mini-
stero e sostenuta dalla regione Puglia, oggi rap-
presenta un riferimento provinciale e regionale
di promozione ed educazione musicale, punto
di raccordo tra il mondo della scuola e quello
dello spettacolo. Sono tanti gli ex allievi che
nelle varie discipline musicali si distinguono in
maniera eccellente come Francesco Merenda,
Batterista di spiccate capacità tecniche e doti
espressive che si esibisce a Roma su vari pal-
coscenici, Enzo Lanzilotti già professore di
clarinetto o Carmine Melone che fa parte di va-
rie ensemble di fiati della regione con Uggenti
R
iportiamo in questo articolo le preoccupazioni
stro al castello Dentice di Frasso di Carovigno,
di un lettore, relativamente al tratto di strada
facendolo conoscere a livello regionale, oppu-
che collega Carovigno al Santuario di Bel-
re, se addirittura questi artisti non siano stati in
vedere.
grado di svolgere tale compito. Per il futuro ci
La sua preoccupazione è anche la nostra perché siamo
si chiede se tutto ciò potrà essere ancora possi-
consapevoli della pericolosità di quella strada spesso
bile, se il castello, unico spazio culturale a di-
percorsa, a piedi, da visitatori, pellegrini, ma anche
sposizione di questa comunità, se pur piccolo,
cittadini che scelgono di fare la passeggiata quotidia-
rimarrà fruibile per continuare le rassegne con-
na scegliendo come meta il Santuario.
certistiche ed i corsi di perfezionamento. Ci si
Il problema esiste e vorremmo non doverne mai par-
domanda ancora se per la istituenda Orchestra
lare in seguito a qualche drammatico incidente che ci
Giovanile si potrà contare su spazi idonei ed
auguriamo e speriamo non debba mai accadere.
ausili per la sala prove o, se ai nostri giovani
Consapevoli che gli scongiuri non servono a creare
musicisti verrà negata questa possibilità. Tutti
soluzioni durature, rivolgiamo il nostro appello al-
interrogativi che richiedono delle chiare rispo-
l’Amministrazione provinciale affinché prenda a cuo-
ste. Confidiamo nella sensibilità culturale della
re il problema, prospettando alla gente di Carovigno
nostra amministrazione. Ringraziamo FRAN-
una soluzione possibile.
CAMENTE per lo spazio concesso.
PINUCCIO CALÒ
I SOCI DELLA FONDAZIONE

L’Angolo del Basket “ giustificato” (tra virgolette) dall’ingaggio della forte ala “ mesa-
gnese” De Fazio. Ora, siccome qualche mio assiduo lettore mi ha
chiesto com’è possibile che nella Pallacanestro per prendere un
canestro” , ha addirittura la palla del pareggio o del possibile sor-

L’
avvenimento che ha tenuto testo in quest’ultimo mese è
stato sicuramente il derby di ritorno tra le due squadre lo-
cali di pallacanestro, “ New Basket” e “ Pallacanestro” ,
giocato lo scorso 20 Gennaio. La partita che alla vigilia si prospet-
tava alquanto scoppiettante sia dentro che fuori del campo, ha tra-
dito un po’ le aspettative. Poco pubblico presente al palasport, da-
to il fatto poco spiegabile che si è giocato di sabato, pochi spunti
tecnici degni di cronaca, data la paura di entrambe le squadre di
perdere, hanno fatto della partita uno spettacolo alla camomilla.
La partenza è stata favorevole al team di Epicoco e compagni che
arrivavano anche al più dieci nel primo periodo. Nel secondo però
c’era il ritorno della New Basket che approfittando di un calo fisio-
logico degli avversari rientrano in partita e si portano anche in van-
taggio. Nel terzo periodo salgono in cattedra Calò e Dario che
mettono in campo tutta la loro esperienza, portando la loro squadra
fino al + 12. La partita sembra incanalata in un’unica direzione. La
“ Pallacanestro” non ha i cambi adeguati per far riposare giocato-
ri importanti come Epicoco e Bagnardi e, quando all’inizio del-
l’ultimo quarto, proprio quest’ultimo si fa fischiare insieme fallo di
gioco più fallo tecnico per proteste, raggiungendo il quinto fallo, la
partita sembra segnata. Ma uno scatto d’orgoglio ed uno strepitoso
Caramia, che finalmente sembra uscire fuori dall’apatia che lo av-
volge dall’inizio della stagione, riporta sotto la “ Pallacanestro” .
La New Basket sembra crollare incredibilmente, arrendevole in di-
fesa e sconclusionata in attacco. A 40 secondi dalla fine la “ Palla-
passo, che purtroppo viene sprecata malamente. Nell’azione suc-
cessiva la New Basket non è da meno. Invece di cercare il fallo va
alla conclusione da fuori e ci vogliono due rimbalzi d’attacco di
Dario per evitare di riconsegnare l’ultimo pallone agli avversari.
La partita finisce con la vittoria della squadra del presidente Magli
di due lunghezze, ma non è stata assolutamente una vittoria con-
vincente.
Nell’ultimo turno di campionato giocato nel fine settimana appena
trascorso, facile vittoria della “ New Basket” sul campo della mo-
desta formazione del Maglie. New Basket che rilancia le sue ambi-
zioni di play off, in vista della decisiva trasferta di Fasano, squadra
attualmente quarta in classifica. Ancora una sconfitta esterna per la
“ Pallacanestro” , che ha dovuto cedere di soli tre punti sul diffici-
le campo di Lecce. “ Pallacanestro” che lontana dal palazzetto di
Carovigno non riesce proprio a vincere. Dieci sconfitte su altret-
tante partite giocate fuori sono un campanello d’allarme preoccu-
pante, e zona di classifica a rischio play-out per una formazione
partita con ben altre ambizioni.
Passiamo ora, come al solito, a parlare di fatti di cronaca che in
quest’ultimo periodo stanno aprendo un vero e proprio dibattito in
seno all’ambiente cestistico locale. Nell’articolo del mese scorso,
abbiamo parlato del taglio di Andrea Pascale, atleta della “ Palla-
canestro” . Taglio eccellente, visto che il sopraccitato rappresenta-
va l’ultimo giocatore “ carovignese” a disposizione della società, e
rinforzo bisogna necessariamente privarsi di un altro giocatore?
Com’è che nel calcio, per esempio, il Milan è riuscito a prendere
in un colpo solo Ronaldo ed Oddo, senza dover tagliare nessuno?
È presto detto. Purtroppo, nella pallacanestro, in tutti i campionati
dalla serie “ B” alla serie “ D” , esistono dei limiti di età nello schie-
ramento degli atleti in una partita. In particolare nella serie “ D” ,
possono essere iscritti a referto in una partita, solo due “ over 33” ,
cioè solo due giocatori sui dieci a disposizione che hanno dai 33
anni in su. Ecco quindi spiegato l’arcano del taglio del nostro tren-
tottenne pivot, ecco spiegata la scelta fatta dalla società pur di rin-
forzare il roster. Già! Ma tutto questo sarebbe vero se anche il suo
sostituto avesse compiuto i 33 anni, come in realtà tutti abbiamo
pensato. Invece...meraviglia delle meraviglie, viene fuori che il
buon De Fazio ha solo 31 anni...! Cosa?!?
Si, ho capito che cosa vi state chiedendo in questo preciso momen-
to. È proprio così. Alla fine non c’era nessun motivo anagrafico per
fare fuori il buon Pascale, i due potevano coesistere benissimo. Tra
l’altro la buona “ Pallacanestro” in alcune partite, come ad esem-
pio nel derby di cui abbiamo trattato nella prima parte dell’artico-
lo, si è presentata schierando a referto solo nove giocatori.
Ma allora…cioè…a questo punto confesso che neanch’io riesco a
capirci più niente. Cerco di immaginare qualche spiegazione plau-
sibile, ma sinceramente non la trovo. Vi rimando ai prossimi arti-
coli per capirne qualcosa di più .
NICO VITA
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CONFERENZA NAZIONALE DELLE DONNE DS:

V it t o r ia Fr a n c o e “l a m o d e r n a l ib e r t à d e l l e d o n n e ”
dato è chiaro: di fronte ad un numero sempre più nella società….Non riusciremo a far uscire que-

Il
26 e 27 di gennaio si sono aperte le porte
del Palanord di Bologna per la conferen-
za nazionale delle donne dei democratici
di sinistra, accolte da una scenografia alquanto
moderna: “ un mondo in rosa” quasi a simboleg-
giare la moderna visione di una politica e di un
mondo diverso e di diversi colori.
Alla conferenza che ha previsto due giornate di
lavori per il passaggio della staffetta del coordi-
namento delle donne ds dalla attuale ministro
Pollastrini alla nuova candidata, hanno parteci-
pato le delegate provenienti da tutto il territorio
nazionale e così per la nostra provincia Rosetta
Fusco (Pres. comm. Pari Opportunità prov. Brin-
disi), Evi Galiano (segretario dei DS di Brindi-
si), Annamaria Scalera (segretario dei DS di
Mesagne) e la sottoscritta, da invitata, la quale
approfitta per ringraziare il partito per aver potu-
to assistere ai lavori.
I lavori della conferenza si sono aperti con i salu-
ti delle compagne di Bologna e della Regione
Emilia Romagna per arrivare a dare subito la pa-
rola alla coordinatrice, l’attuale ministro delle
Pari Opportunità Barbara Pollastrini.
Un intervento di lungo respiro il suo, a tratti emo-
zionante per la stessa e per la platea, espressione
del lungo lavoro svolto in questi anni dal ministro
per la piena attuazione dei diritti delle donne nel
nostro paese nella società e nei suoi diversi livel-
li e settori. Non bisogna trascurare né sottovalu-
tare, sottolinea la stessa, che le statistiche degli
ultimi anni mostrano un paese che stenta a pro-
muovere la sostanziale affermazione dei diritti
delle donne nel lavoro, nelle istituzioni per veni-
re poi a riflettersi in tutti i settori della società fi-
no alla famiglia. È venuta a mancare una reale
politica delle Pari Opportunità, ovvero l’attuazio-
ne di politiche di conciliazione che permettano
alle donne di poter essere madre, moglie, lavora-
trice e di realizzare queste sue naturali vocazioni
e funzioni senza dover rinunciare alle sue aspira-
zioni per la mancanza di un sostegno adeguato. Il
alto di laureate e di professionalità di donne riaf-
fiora l’indecente tentativo di sbarrare l’entrata
nel mondo del lavoro quando si profila l’ipotesi
di matrimonio o di gravidanza per la donna. A tal
proposito, la Pollastrini ricorda: “ Noi donne
avremmo potuto ottenere di più nel corso di que-
sti anni avendo contribuito in maniera determi-
nante alle tante battaglie culminate nella vittoria
delle ultime elezioni essendo state capaci di in-
tercettare le domande e i problemi, e tra queste,
quelle dei giovani” . È necessario, perciò, innova-
re il vocabolario della politica con la stessa pas-
sione e autonomia che le donne hanno saputo da-
re. Diritti, libertà e laicità devono diventare il
metodo e il criterio per l’intera politica. Le nostre
battaglie devono essere combattute in nome di
“ UN NUOVO UMANESIMO CHE PONGA LA
PERSONA LA SUA AUTONOMIA E LE SUE
RESPONSABILITA’ AL CENTRO DI TUTTO” .
Nella stessa direzione gli interventi del Pres.
D’Alema – del capogruppo al senato Anna Fi-
nocchiaro e del segretario Fassino.
D’Alema afferma: “ Siamo di fronte ad una sfida
molto impegnativa per cambiare il paese, noi
stessi e la politica; bisogna porre fine ad una lun-
ga transizione della nostra democrazia ponendo
le basi per una nuova fase che potremo affronta-
re con la forza tranquilla ma vitale e appassiona-
ta delle donne. Se la destra ha risposto con pau-
ra e regressione facendo pagare un prezzo altis-
simo alle donne, il governo Prodi si sta impe-
gnando per un cambiamento profondo con più
dialogo e cooperazione…Per promuovere ugua-
glianza la politica deve valorizzare le differenze.
Un tempo erano le donne a servirsi della politi-
ca, oggi è la politica che ha bisogno di loro” .
E così il segretario Fassino il cui messaggio lo
trasporta verso l’idea del nuovo Partito Democra-
tico. Egli afferma: “ Veniamo da anni di negazio-
ne della rappresentanza delle donne contro il pre-
valere di un apporto maschilista nella politica e
sto paese se non mettiamo le donne e le loro do-
mande al centro dell’azione politica per ridise-
gnare la società che vogliamo. Occorre una rifor-
ma culturale e morale per rimuovere gli ostacoli
alla parità, a partire dal lavoro, valorizzando il
talento e le capacità femminili. E questa, conclu-
de, è una sfida che bisogna portare nel partito de-
mocratico, un grande partito riformista in cui le
donne che sono portatrici di un patrimonio stra-
ordinario e in grado di garantire maggior coesio-
ne di quanto sanno fare gli uomini, siano una for-
za decisiva” .
Questi i tratti più salienti della conferenza che
porta, verso la sua conclusione, alla nomina del-
la nuova coordinatrice nazionale delle donne DS.
È l’87% dei voti che elegge Vittoria Franco.
Docente di filosofia alla scuola Normale Sup. di
Pisa, ricercatrice e curatrice di saggi sui temi del-
l’etica, fa parte della consulta per l’infanzia
“ Gianni Rodari” , forte il suo impegno politico fi-
no ad oggi da senatrice sui temi della scuola, del-
l’università, della ricerca, dei diritti delle donne, asili nido, di sostegno alla non autosufficienza.
e sui delicati quanto mai attuali problemi come Sono queste le condizioni per le Pari Opportuni-
quello della procreazione assistita. tà delle donne” . E gli strumenti di cui bisogna
Inizia il suo discorso con una commozione tale da servirsi, secondo la nuova coordinatrice, per po-
farci intimidire e questo faceva venire in mente il ter attuare queste politiche sono l’empowerment
Morelli quando sosteneva nel suo libro inneggian- ed il mainstreaming: per dirla con parole nostre,
te ai diritti di noi donne “ la donna e la scienza” riconoscere ed attribuire alle donne il potere in
che il sentimento è anche intelligenza. Il suo di- tutte le realtà sociali e dare la soluzione alla que-
scorso di insediamento è pieno di contenuti e di in- stione con i mezzi della politica.
tenti. Ella afferma: “ Se la società della conoscen- E sulla base di questi concetti che si rivolge al
za è una società che si fonda sul merito come cri- progetto che abbiamo in mente per il nostro par-
terio di selezione allora bisogna mettere la donna tito futuro; ella dirà: “ se lo faremo con apertura
nelle condizioni di competer – di scegliere senza il partito democratico potrà costituire un innova-
dover rinunciare alla maternità o alla carriera” . zione di portata storica sulla scena della politica
“ ANCHE QUESTA E’ LA MODERNA LIBER- italiana...Solo la laicità e la modernizzazione po-
TA’ DELLE DONNE” ... E poi : “ Sono necessa- tranno portare ad una società aperta, capace di
rie efficaci politiche di conciliazione, di educa- accogliere le differenze e di riconoscere le liber-
zione alla cultura della cooperazione nella cura tà e i diritti di tutti. È solo così che riusciremo ad
all’interno della famiglia che coinvolga di più gli affrontare le attuali questioni sociali e mondiali
uomini. C’è bisogno di più servizi di qualità, di come il pluralismo religioso – culturale- i temi
dell’etica stessa come il testamento biologico e la

L’“Ente Culturale Nzegna”, compie quarant’anni

È decisamente emozionante, per me, scrivere sui quarant’anni di questa
Associazione della quale mi onoro di far parte dal 1966 e che, attraverso
quarant’anni della nostra storia e della storia di questa città, ha fissato i
momenti più belli di una gioventù sana e ricca di ideali forti.
E come non essere emozionato per questo evento, se mi è sufficiente chiu-
dere gli occhi per ritrovarmi immerso in un mare di colori, in uno svento-
lio di bandiere così vero che quasi ne percepisci la brezza, in un’atmosfe-
ra suggestiva, ricca delle voci e dei suoni di un passato che, con un pizzi-
co di nostalgia, si ripresenta nella sua attualità.
Il 1966 è l’anno in cui l’idea di Michele Cretì, coltivata per lungo tempo
nel suo soggiorno lavorativo a Torino, inizia a prendere corpo con il coin-
volgimento di un ragazzo come me, con la passione per la chitarra e di
tanti altri ragazzi e ragazze uniti dall’entusiasmo, dalla spensieratezza e
dal collante e la determinazione di Michele.
Nel 1967, con la grande manifestazione di Arezzo, iniziò questa bella av-
ventura.
Il seguito è stato un continuo di manifestazioni in tutta Italia, di presenze
in Europa, un continuo alternarsi di giovani, ognuno dei quali ha dato
qualcosa ricevendo in cambio la passione per le proprie tradizioni, la pro-
pria storia, le proprie radici.
Il Gruppo è stato, negli anni, contenitore di grandi amicizie, di amori
sbocciati, di amori finiti, di momenti di gioia, di ilarità, di scherzo ma an-
che di profondo dolore, di scambi e incontri tra diverse culture, momento
di crescita, luogo di confronto e scontro tra visioni anche diverse della so-
cietà, è stato palestra di vita per ragazzi che poi sono diventati padri e ma-
dri di sbandieratori, musici e ballerini, ed è arrivato fino a noi anche attra-
verso vicissitudini e storie che l’hanno scalfito ma non piegato.
Considerato tutto questo, non si poteva non dare risalto ai quarant’anni di
attività se non con una testimonianza tangibile di questo percorso.
Il quattro Gennaio scorso, nella sede dell’Associazione, si è festeggiato
l’evento, alla presenza del neo presidente Tonino Orlandino e di tantis-
simi soci di un passato, sempre vivo nella memoria di tutti, con la sue sto-
rie che abbracciano tre generazioni.
Un mio personalissimo cruccio voglio esternarlo dalle pagine di questo
giornale che, con grande caparbietà, sta perseguendo le finalità di ricuci-
tura delle tante contrapposizioni in cui versa la nostra Carovigno.
È con grande dispiacere e tanto disagio che ho dovuto constatare assenze
di persone a me care ma spero, anzi sono sicuro che, alla fine, il buon sen-
so di coloro che sono animati dalla stessa passione per le proprie tradizio-
ni e dallo stesso amore per le proprie radici, prevarrà.
Tutta la redazione di “ FRANCAMENTE” partecipa all’augurio che questa
data rappresenti il trampolino di lancio verso il mezzo secolo di attività di
questa Associazione che tanto lustro ha dato alla nostra città.
PINUCCIO CALÒ
procreazione assistita” .
Sono stati questi, a mio avviso, i contenuti e i
tratti salienti della conferenza e della nuova coor-
dinatrice Franco. Dichiarazione di intenti che
guardano ad un futuro e ad una nuova politica
che deve coinvolgere tutti – che deve ascoltare i
suoi problemi senza arroccarsi nelle stanze e nel-
le gerarchie – che affermi i diritti e i doveri di una
società che con gli occhi di oggi deve guardare al
mondo – poliedrico nelle sue di differenze cultu-
rali - sociali e non da ultimo religiose. Una poli-
tica nuova che deve coinvolgere noi donne per
una società e una democrazia più compiuta.
Non è stato un caso, a mio avviso, che la nostra
nuova coordinatrice abbia nel suo discorso ricor-
dato a tutti noi le sentite parole pronunciate a fine
anno dal Presidente Napoletano così come anche
la lettera che Giovanni Paolo II ci scrisse a noi
donne nella conferenza di Pechino del 1995.
Un esempio, questo, che porta ad una considera-
zione: quando si pensa al bene collettivo, nel ri-
spetto e nella considerazione di tutte le sensibili-
tà, le barriere si abbassano - le differenze si assot-
tigliano - le storie si incontrano...
PRIMAROSA SAPONARO

francamente
F E B B R A I O
4 338.4914263
...uno slancio in più...
S
eduta nel parco, tra i miei pensieri ripenso agli av-
venimenti più particolari degli ultimi giorni. Come
potrei dimenticare il viaggio a Roma per la III As-
semblea Nazionale dei segretari DS!?! Il 20.01.07, tan-
ta gente, tanta voglia di migliorare l’Italia!
Tra i più illustri personaggi ho apprezzato Fabio Mussi
(nonostante io non condivida la sua idea sul Partito de-
mocratico), Massimo D’Alema e Piero Fassino.
Non da meno è stato l’intervento di Corrado Tarantino,
segretario della sezione DS di Carovigno, il quale ci ha
incantati con un discorso davvero politico, ripreso il
21.01.07 dal giornale “ l’Unità” .
Immagini emozionanti: uomini lontani, visti solo in TV,
Dal congresso Sg: erano dinanzi a me e parlavano per trovare il mio con-
senso. Mi sono sentita importante, mi sono sentita per la
siamo il futuro!!! prima volta un’italiana attiva nel suo Paese!!!
Forse sembra banale, per voi lettori, l’emozione da me
provata ma stranamente quell’emozione mi ha cambiata.
Il
futuro inizia adesso è lo slogan della
SG. Il nostro è iniziato il 28.01.07 Alla fine dell’Assemblea ero piena di speranze, di sicu-
rezze che prima non avevo.
con il I congresso di circolo.
Ho pensato a Carovigno, alle condizioni sgradevoli nel-
Ragazzi con un solo obiettivo: lavorare af-
le quali noi tutti oggi viviamo. Ho ascoltato i miei mo-
finché Carovigno si risvegli dal torpore poli- delli che grazie alla loro determinazione, stanno cambia-
tico in cui versa ormai da troppi anni. Giova- to l’Italia, rimarginando quelle larghe ferite inflitte dal
ni si, ma con professionalità. Abbiamo subi-
governo Berlusconi e mi sono chiesta “ potremmo noi un
to eletto chi al meglio poteva rappresentarci: giorno cambiare Carovigno?” È davvero un sogno così
Federica Lanzilotti, prima segretaria di cir-
illusorio?
colo. Io credo che non sia impossibile dare un volto nuovo al-
Argomenti di discussione sono stati il Parti- la nostra città ma ci vuole convinzione e collaborazione,
to Democratico e la scelta delle opportunità ci vuole forza e determinazione, ci vogliono giovani di-
da fornire a ragazzi come noi. sposti a non fuggire, arrivati a 18 anni, c’è bisogno di
Le opinioni sul nuovo raggruppamento di si- tutti noi.
nistra sono state comuni: tutti eravamo e sia- L’Assemblea ha dato a me e a tutti i compagni della SG
mo favorevoli ad un nuovo soggetto politico, carovignese uno slancio in più per dire NO all’accetta-
zione acritica di tutti gli eventi conturbanti accaduti nel
portavoce soprattutto delle idee delle nuove
territorio e per avere un diritto importante che nessuno
generazioni.
pare voglia concederci: UN FUTURO MIGLIORE.
Ed è a queste che ci rivolgiamo per sviluppa-
No, non fuggirò via, né starò ferma a guardare. Poiché
re progetti più interessanti e degni di nota. come diceva Pericle: “ chi non partecipa alla vita della
Sinistra giovanile di Carovigno. polis non è innocuo ma inutile” e se la politica è vita al-
Il futuro inizia adesso… . lora io VOGLIO VIVERE al meglio…
SINISTRA GIOVANILE FEDERICA LANZILOTTI
Forse ci sono cose molto più importanti da fare a Carovigno che perdere tempo con avvenimenti cultu-
rali da proporre al paese.
Quali altre cose non saprei.Quello che si nota è che relativamente alle iniziative culturali,fondamen-
tali per la formazione dell’
individuo (e della società) sul piano intellettuale e morale,sono scarse e
in genere di basso livello,forse ne possiamo salvare qualcuna.I
l programma estivo,per esempio,(di
solito stampato a fine luglio),prodotto dall’
Amministrazione (meglio non parlarne… ):solo contenuti
religiosi,processioni e piatti casarecci.Non mi permetto assolutamente a confrontarlo con quello di
Ostuni o di Cisternino,un divario incolmabile,sembriamo un paese dell’
est da poco uscito dal regime.
Signor assessore lo sappiamo,la cultura in genere,almeno quella di qualità ha un costo.È vero.M a
produrre avvenimenti culturali dipende anche da una certa sensibilizzazione e ricerca di prodotti cul-
turali atti alla specifica funzione di accrescere il livello culturale,sempre ovviamente che gli addetti ai A cura di Aldo Bellanova
lavori siano (come dovrebbero) essere interessati alla gente del proprio paese.
Non si riesce a capire come mai ad alcuni importanti avvenimenti culturali,non di quei pochi proposti
dall’amministrazione comunale,sia il Sindaco che l’assessore interessato,non sono mai presenti no-
nostante vengano invitati con posto in prima fila.Credo che la cultura non debba avere alcun colore ALL’ASSESSORE
politico.Chiudo questo piccolo saluto chiedendo al destinatario della presente se è al corrente del pro-
getto nato a Carovigno (finalmente dopo anni di lavoro) supportato dall’
amministrazione della Pro-
ALLA CULTURA
vincia di Brindisi della “Orchestra Sinfonica della Provincia di Brindisi” con sede amministrativa nel
Castello di Carovigno.Sarà un caso,ma proprio in questo momento pare stia nascendo a Carovigno,
per conto dell’
attuale amministrazione con sede nel Castello,una “accademia di musica” “russa”.
Non si capisce bene.M a comunque perché non portare avanti un progetto con musicisti anche della
DEL COMUNE
stessa Carovigno conosciuti a livello nazionale? Con la nuova riforma,dopo tutto,i conservatori si so-
no trasformati in vere e proprie università della musica.Nella vicina Ceglie,per esempio,l’
attuale I
sti-
DI CAROVIGNO
tuto Comunale M usicale è stato annesso al Conservatorio di Lecce come sede distaccata.E allora che
senso ha questo nuovo nascente progetto che vuol propinare l’amministrazione comunale? Un conser-
vatorio? Esiste già a dodici chilometri.Sarà qualcos’altro,non so.
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Tu… non meriti un funerale!!!
L
aici e cattolici si sono indignati perché il Vaticano di Roma non ha concesso le ese-
quie religiose a Piergiorgio Welby. Sono comunque avvenute quelle laiche nello spa-
zio di fronte alla parrocchia don Bosco. La folla ha avuto un gesto di stizza al suono
delle campane, che vibravano più per il loro normale ritmo liturgico che per sintonizzarsi
con la pietà umana di cui si nutriva la piazza.
Mai come in questa occasione la distanza tra la piazza e la Chiesa è sembrata incolmabile,
con le porte del tempio sbarrate di fronte sia all’ultima domanda di una tragedia umana sia
alla voglia di misericordia della gente comune. Ma è soprattutto verso la famiglia di Welby
che la Chiesa ha mancato di amore e di umanità: cosa le costava darle il conforto dei fune-
rali religiosi? Inoltre il Magistero afferma che un peccato mortale affinché sia considerato
tale, presuppone tre condizioni: materia grave, piena avvertenza e deliberato consenso. Nel-
la fattispecie del caso Welby, tutti gli elementi erano presenti. Materia grave: suicidio; pie-
na avvertenza: Welby era assolutamente conscio e lucido; deliberato consenso: la volontà di
morire non era condizionata da alcuno (come qualcuno ha insinuato o giustificato), ma vo-
luta e perseguita con caparbia da sé medesimo.
Piergiorgio Welby ha condotto una battaglia di civiltà, una battaglia etica secondo quelli che
erano i suoi valori d’appartenenza, secondo quelli che erano i suoi bisogni primari e invio-
labili d’uomo libero, aprendo uno squarcio sulla morte, uno squarcio senza pietismi pelosi
e moralismi assolutistici che a volte ci fanno voltare lo sguardo per non vedere realtà sco-
mode, per non vedere in faccia il dolore, l’agonia.
Piergiorgio Welby ha portato tramite gli schermi tv, i giornali, le radio una signora dimen-
ticata, una signora rimossa pubblicamente e messa al bando come un’animale infettivo: sua
maestà.. la morte!!
SALVO VALENTE
Lo spinello, una moda tra i ragazzi
A
rriva prestissimo anche fra i ragazzi italiani il momento di partecipare al rituale col-
lettivo della “ canna” , lo spinello, come si chiamava qualche anno fa. Il consumo di
marijuana, infatti, si è diffuso negli ultimi tempi anche fra gli adolescenti e, soprat-
tutto, non si limita più alle serate trasgressive tra amici, ma, si è esteso a tutti i momenti del-
la giornata, mettendo a repentaglio la concentrazione necessaria nelle ore di studio. Non stu-
pisce scoprire, quindi, che esiste una rete di produzione locale destinata proprio a rifornire
un mercato che si è ingrandito enormemente e non conosce crisi.
Mentre continua il dibattito scientifico sugli effetti di questa “ droga leggera” i genitori di
ragazzi adolescenti che occasionalmente o con regolarità fanno uso di marijuana, sono pre-
occupati che il “ fumo” possa impedire ai propri figli di condurre una vita sana e di cresce-
re in modo adeguato.
Certo è che l’uso continuo di cannabis porta, nella maggior parte dei casi,in uno stato di de-
pressione e di demotivazione nei confronti degli impegni di tutti i giorni. Inoltre al giorno
d’oggi per i ragazzi è diventata quasi una moda fare uso di queste sostanze, quindi se si vuo-
le bloccare tutto questo, non bisogna fermarsi ad arrestare solo i piccoli spacciatori ma, bi-
sogna indagare a fondo in modo da riuscire ad arrestare i pezzi grossi di questa “ economia” .
PASCAL DADAMO
Teniamoci “li capasùni”
strazione locale, insieme alle altre ammini-
L’
attenzione che il turismo di massa
sta sempre più rivolgendo al Salen- strazioni locali, facessero opera di sensibiliz-
to non può che rallegrarci, anche zazione al punto da far capire, a chi li possie-
per la prospettiva di crescita e di sviluppo in- de, che sono pezzi del nostro patrimonio, del-
dotto legato al turismo quale la valorizzazio- la nostra storia e che non vanno svenduti a
ne delle nostre produzioni tipiche. quattro soldi per ornare le ville e le cascine
Chi viene a visitarci e a conoscere i nostri uli- del Nord.
veti ed i nostri vigneti, non potrà fare a meno Circa il loro utilizzo tutti abbiamo una veran-
di portare con sé una bottiglia del nostro olio da, un terrazzo, un giardino, un angolo della
o del nostro vino sicuramente all’altezza del- casa che può essere abbellito e valorizzato da
“ nu capasòni” .
le migliori aspettative.
La riscoperta del Salento sta avendo, però, ri- La parola d’ordine da adottare dev’essere da
svolti preoccupanti quali il trafugamento de- domani: Teniamoci “ li capasù ni” .
gli ulivi secolari, degli alberi di carrubo, del- PINUCCIO CALÒ
le pietre tipiche e, da un po’ di tempo, di “ li
capasù ni” , questi grandi recipienti di creta do-
ve si lasciava il mosto a fermentare in attesa
francamente
è aperto alla collaborazione dei cittadini
che diventasse vino. Per collaborazioni, informazioni,
Ancora oggi, in misura ridotta, “ li capasù ni” sponsorizzazioni:
svolgono la loro funzione di gloriosi conteni-
Cell. 338.9861242
tori del vino fatto in casa dai privati cittadini.
Anche per questi ultimi, vorrei che l’ammini- e-mail: mario_ci1975@libero.it
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