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LINFOCITI T No infiammazione acuta Si infiammazione cronica No immunita innata Si immunita acquisita (cellulo mediata Th-1) (umorale Th-2) LINFOCITI

T Leucociti che circolano nel circuito sanguigno e linfatico (sono in grado di attraversare le cellule epiteliali). Il linfonodo la sede in cui avviene la presentazione dell'antigene. Qui arriva la cellula dendritica che presenta l'antigene e lo presenta alla linfocita. Questi leucociti sono responsabili dell'immunita specifica mediante il riconoscimento di 1 solo particolare antigene mediante il proprio TCR (T cell receptor) e il MHC dell'antigene. Una volta riconosciuto il patogeno il linfocita specifico potra andare a creare numerosi cloni e anche cloni della memoria, che quindi saranno in grado di replicarsi molto rapidamente nel caso di una risposta immunitaria detta secondaria. Originano dai linfoblasti nel midollo osseo e matureranno poi in linfociti T nel timo. Il linfoblasto privo di granulazioni nel citoplasma, mentre nel linfocita sono presenti granulazioni. Sua maturazione Il linfoblasto evolve in linfocita proT immatura nel midollo osseo. Qui questo leucocita non presenta ancora il TCR (T cell receptor) e i mediatori di membrana. Lo step successivo rappresentato nella migrazione nella zona corticale del timo. In questa zona timica sono presenti tre proteine, RAG-1, RAG-2, e TdT. Queste proteine son responsabili del riarrangiamento genico che permette la generazione di numerosi TCR. Questo TCR composto da due catene, una Alfa e una Beta unite da un ponte disolfuro. Queste due catene appartengono alla famiglia delle imunoglobuline. dotato du una porzione idrofilica extramembrana ed una porzione idrofobica transmembrana che li tiene legati alla membrana del linfocita. Ora i nostri leucociti muteranno da linfociti proT a linfociti preT. Oltre a questo recettore verranno esposti sulla membrana anche due marcatori, CD4 e CD8. Avendo entrambi i mediatori positivi sono detti doppi positivi, e per questo motivo andranno incontro ad un processo di selezione per far si che si perda uno dei due marcatori, ed in piu si avra l'eliminazione dei linfociti T che reagiranno con le molecole self (peptidi autoantigenici) presenti sempre nella zona corticale e associati ad MHC. Questa selezione clonale indurra la tolleranza immunitaria centrale. Esiste anche una tolleranza immunitaria periferica, ed data dall'anergia, delezione e soppressione. L'anergia l'interazione di Linfocita T con APC che presentano l'antigene self. Questo pero non determina l'attivazione del leucocita in quanto non vengono espresse dal MHC le molecole costimolatorie. Si verifica invece delezione clonale in seguito alla persistente stimolazione da parte dell'autoantigene, in cui si verifica quindi un eccesso di IL-2 che induce proliferazione di cellule T. In questo caso si indurra apoptosi delle cellule T mediante il legame di FAS con il recettore di morte FAS-L posto sul linfocita. La soppressione rappresenta un blocco della produzione di linfociti mediante il rilascio dagli stessi di determinate citochine, e queste sono: TGF-b inibisce proliferazione di linfociti T e B IL-10 inibisce l'attivazione dei macrofagi IL-4 antagonizza l'azione di IFN-g (responsabile dell'atticazione dei macrofagi) Esistono tre tipi di selezione: Selezione positiva: bassa affinita del TCR per il complesso antigene self-MHC presentato dalle cellule epiteliali del timo. Il linfocita T puo proseguire nel suo differenziamento. Selezione negativa: alta affinita del TCR per il complesso antigene self-MHC presentato dalle cellule epiteliali del timo. Per evitare risposte autoimmunitarie il linfocita T andra incontro ad apoptosi. Mancanza di selezione positiva: incapacita di riconoscere il complesso angigene self-MHC

presentato dalle cellule epiteliali del timo. Anche questo linfocita T andra incontro ad apoptosi. Fatto questo si avranno 3 tipi di leucotici maturi che potranno migrare dalla zona corticale alla zona midollare e poi abbandonare il timo linfociti T helper CD4 + / CD8- sono responsabili della regolazione della risposta immunitaria specifica attraverso le citochine da loro prodotte. Si legano a MHC 2. linfociti T citotossici CD4- / CD8 +. Si legano a MHC 1 linfociti CD4- /CD8Attivazione Il linfocita sara in grado di riconoscere quindi un antigene presentato da cellule APC mediante il recettore MHC. Questo APC puo essere: Cellula dendritica MHC 2 Macrofago MHC 1 Linfocita B MHC 2 Si avra quindi la formazione del complesso TRC-MHC, ma questo non basta per attivare il linfocita T. E' necessario anche il legame di altri co-stimolatori per l'attivazione del leucocita. Queste molecole costimolatorie collaborano all'innesco della risposta immunitaria e sono: CD40 posizionata sull'APC che interagisce con il recettore CD40L CD28 posizionata sull'APC che interagisce con l recettore B7 sotto lo stimolo del legame CD40-CD40L) IL-12, ne viene stimolata la produzione da parte del legame B7-CD28. Induce oriliferazione e differenziazione. In assenza di costimolazione i linfociti T che incontrano l'antigene non rispondono o subiscono anergia. Fatto questo si arriva alla stimolazione della cellula T e verra la differenziazione e stimolazione dei linfociti. Con la fase di differenziamento si ha l'espansione clonale e il differenziamento di linfociti effettori e linfociti della memoria. Linfociti T citotossici Il linfocita T immaturo incontra l'APC che presenta MHC-1 (macrofagi). Una volta avvenuto il legame TCR-MHC-1 il macrofato rilascera IL-1 che contribuisce a stimolare la divisione e differenziazione del linfocita T citotossico. Una volta avvenuto il legame TCR-MHC inoltre verranno rilasciati granuli da parte del linfocita. Questi granuli contengono perforine che andranno a creare dei pori sulla membrana dell'APC. A questo punto i granzimi prodotti dal linfocita T citotossico saranno in grado di entrare nella cellula e indurre lisi e apoptosi. Inoltre i linfociti T citotossici secernono INF-y che inibisce la proliferazione del virus nelle cellule infette. Linfocita T helper Il linfocita T immaturo incontra l'APC che presenta MHC-2 (cellule dendritiche e linfociti B). Una volta avvenuto il legame TCR-MHC-2 la cellula dendritica rilascera IL-1 che contribuisce a stimolare la divisione e differenziazione del linfocita T fino a raggiungere la maturazione andando cosi a stimolare la proliferazione dei linfociti B attivati. Il linfocita T helper andra incontro ad una polarizzazione che lo portera ad evolversi in Th-1 o Th-2. Il linfocita T evolve in Th-1 se innescato dalla IL-12 prodotta da macrofagi e cellule dendritiche. Il Th-1 produrra: IFN-y IL-2 TNF-b

Queste citochine elencate saranno in grado di favorire: attivazione macrofagica secrezione di IgG da parte dei linfociti B citotossicita anticorpo dipendente amplificano l'attivazione delle cellule NK ? sono responsabili dell'ipersensibilita ritardata ? Questa specializzazione in Th-1 portera all'attivazione dell'immunita cellulo-mediata: vengono attivate cellule effettrici (macrofagi) che possono eliminare il patogeno interagendo con esso. Il linfocita T puo pero evolversi anche in Th-2 sotto la stimolazione dell'IL-4 prodotta dai macrofagi. Un Th-2 sara in grado di produrre: IL-4 IL-5 IL-9 IL-13 Queste citochine si limitano a favorire la produzione di eosinofili e basofili e ad indurre la produzione di IgE da parte dei linfociti B (reazione allergica quindi). Quindi la polarizzazione Th-2 porta all'attivazione dell'immunita umorale, ovvero permette la produzione di Ig da parte dei linfociti B. Ipersensibilita Nella reazione di ipersensibilita di tipo 1 sono interessati i linfociti Th-2, che producono IL-4 e IL-5 in seguito all'interazione con l'APC, questo determina la stimolazione dei linfociti B alla produzione di IgE che si legheranno ai mastociti sensibilizzandoli. Questo rappresenta la fase della sensibilizzazione. Nella successiva fase di ripresentazione dell'antigene, questo si lega direttamente alle IgE provocando de granulazione dei mastociti, con conseguente rilascio di istamina, eparina, eicosanoidi e citochine.

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