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FABIO DI CRISTINA

I PARERI DELLAGCM SULLAFFIDAMENTO IN HOUSE DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI (AGOSTO 2009-MARZO 2011)

giuffr editore - 2011


Estratto dal volume:

CONCORRENZA E MERCATO 2011


antitrust, regulation, consumer welfare, intellectual property

I PARERI DELLAGCM SULLAFFIDAMENTO IN HOUSE DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI (AGOSTO 2009-MARZO 2011)
di FABIO DI CRISTINA (*)

Abstract The Italian legal regime for local public services obliges local authorities that intend to award the provision of such services to companies under their control (in house providing) to obtain the mandatory non-binding opinion of the national competition authority (the Agcm). The reason for this mandatory opinion lies in the derogatory and residual nature of the in house providing, the rule for awarding such services being public franchise bidding. According to the law, municipalities need to demonstrate that there is no potential market for such services, depending on the social, economic, environmental and geo-morphological context. Only if these conditions are met, municipalities can award local public services on an in-house basis. This contribution analyses the 83 opinions that were given by the Agcm from August 2009 to March 2011. What emerges from this praxis is the Agcms strong tendency to reject most requests, considering the in house providing as a derogation that requires very strict conditions to be met. A sectorial analysis of the Agcms tendencies is also provided, ranging from typical publicly provided utilities (waste management, public transportation, health and assistance services, electricity and water provision, cemetery) to services normally provided for by the market (funeral and public properties cleaning services, and tax collection).
Parole chiave: Autorit Garante della Concorrenza e del Mercato; attivit consultiva; art. 23-bis; in house; afdamento diretto; servizi pubblici locali; analisi di mercato; controllo analogo; prevalente attivit; societ miste; servizi strumentali. Classicazione JEL: K21 Antitrust Law; K23 Regulated Industries and Administrative Law.

(*) Dottorando di ricerca in Law and Economics dellUniversit di Siena, socio IRPA (Istituto di Ricerca sulla Pubblica Amministrazione), Roma.

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RASSEGNA DEGLI ORIENTAMENTI ITALIANI

SOMMARIO: 1. Gli afdamenti in house dei servizi pubblici locali: brevi cenni sul contesto normativo. 2. I pareri ex art. 23-bis della legge 6 agosto 2008, n. 133: liter procedurale. 3. Gli orientamenti generali dellAutorit garante della concorrenza e del mercato. 3.1. La non ricorrenza delle condizioni per il rilascio del parere. 3.2. I presupposti del non luogo a provvedere. 3.3. La non incisivit dellafdamento sulle condizioni concorrenziali di mercato. 3.4. Ladozione di parere favorevole allafdamento in house. 4. I servizi da afdare: tipologie prevalenti ed orientamenti dellAutorit per settore. 4.1. La raccolta e lo smaltimento dei riuti urbani ed i servizi di igiene urbana. 4.2. I servizi di pulizia e di manutenzione di immobili comunali. 4.3. La gestione delle entrate tributarie. 4.4. I trasporti pubblici locali e le attivit connesse. 4.5. I servizi sanitari ed assistenziali. 4.6. La produzione e distribuzione di energia elettrica. 4.7. I servizi di pompe funebri e di gestione cimiteriale. 4.8. Il servizio idrico integrato. 4.9. Le altre tipologie di servizi. 5. Conclusioni.

1.

Gli afdamenti in house dei servizi pubblici locali: brevi cenni sul contesto normativo.

Il testo consolidato dellart. 23-bis della legge 6 agosto 2008, n. 133, prevede che, in via ordinaria e secondo una logica market-oriented, il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali (1) possa avvenire a favore di imprenditori o societ individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica oppure a societ a partecipazione mista pubblica e privata (2), a condizione che la selezione del socio avvenga mediante procedure competitive ad evidenza pubblica (3). Gli enti locali possono derogare a tali disposizioni in presenza di situazioni eccezionali, vericatesi a causa di peculiari caratteristiche economiche, sociali, ambientali e geomorfologiche del contesto territoriale di riferimento. La rilevanza di tali cause deve essere tale per cui lefcace e utile ricorso al mercato ne risulti escluso. Se tali circostanze vengono provate in concreto, lafdamento pu avvenire a favore di societ a capitale interamente pubblico, partecipata dallente locale, che abbia i requisiti richiesti dallordinamento comunitario per la gestione cosiddetta in house e, comunque, nel rispetto dei principi della disciplina comunitaria in materia di controllo analogo sulla societ e di prevalenza dellattivit svolta dalla stessa con lente o gli enti pubblici che la controllano . In tali casi lente afdante deve dare adeguata pubblicit alla scelta, motivandola in base ad unanalisi del mercato e contestualmente trasmettere allAGCM una relazione contenente gli esiti della predetta analisi (sovente chiamata dallAutorit consultazione di mercato ).

(1) Sul tema, ex multis, M. DUGATO (voce), Servizi pubblici locali, in S. CASSESE (a cura di), Trattato di diritto amministrativo, tomo III - Diritto amministrativo speciale, Giuffr, Milano, 2003, 2583 ss.; L. AMMANNATI, F. DI PORTO, Il caso italiano, ovvero dellinnito conitto tra monopolio e liberalizzazione, in L. AMMANNATI, F. DI PORTO (a cura di), Concorrenza e sussidiariet nei servizi pubblici locali. Modelli europei a confronto, Giuffr, Milano, 2007, 57 ss.; R. VILLATA, Pubblici servizi. Discussioni e problemi, Giuffr, Milano, 2008, in part. 315 ss.; R. DE NICTOLIS, La riforma dei servizi pubblici locali, in Urbanistica e appalti, n. 12, 2008, 1109 ss.; V. ITALIA (a cura di), I servizi pubblici locali: modalit di afdamento, gestione e tariffe, Giuffr, Milano, 2010; G. DI GASPARE, Servizi pubblici locali in trasformazione, Cedam, Padova, 2010. (2) Sulle recenti tendenze giurisprudenziali in merito allafdamento di servizi pubblici a societ miste, si veda L. CARBONE, L. LO MEO, Procedure di afdamento di un servizio pubblico a societ miste, in Giornale di diritto amministrativo, n. 10, 2010, 1049 ss. (3) Le procedure di cui al co. 2 devono avere ad oggetto sia la qualit di socio che lattribuzione di specici compiti operativi connessi alla gestione del servizio. Al socio deve essere attribuita una partecipazione alla societ mista non inferiore al 40%.

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