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Metodi per il rilevamento diretto

Le fasi del rilievo In ogni rilievo si distinguono due fasi: 1. fase di campagna: consiste nella redazione delleidotipo, nel rilievo fotografico e nel prelievo delle misure; 2. fase di restituzione (detta anche a tavolino): restituzione dei dati rilevati, rappresentazione. La fase di campagna a sua volta si pu articolare in: 1. Guardare larchitettura, progettare il rilievo: fotografie e primi schizzi di insieme. Rilievo a vista (schizzi geometrici e proporzionali); analisi delle parti e degli elementi; progetto di rilievo: cosa rilevare, come rilevare; tempi, strumenti, attrezzatura, verifica dellaccessibilit; definizione del programma di lavoro. 2. Eidotipo: schizzo che riproduce dimensioni e proporzioni. Deve essere un supporto chiaro per recepire tutte le annotazioni metriche. 3. Prelievo delle misure. Fase preliminare Procurarsi una planimetria per impostare lo schizzo in pianta (eidotipo); individuare una scala presumibile dello schizzo in funzione delle dimensioni; valutare le dimensioni principali e la complessit delloggetto; scegliere la quota a cui si intende rappresentare la pianta e operare il rilievo in funzione di una raffigurazione che contenga il massimo numero informazioni (la quota deve essere tale da rappresentate tutte le aperture, e dovrebbe essere posta tra la soglia e larchitrave; affinch sia ben chiara nella memoria farla coincidere con qualche elemento leggibile in facciata); Annotare tutte le operazioni effettuate sul luogo e tutte le informazioni dimensionali e costruttive.

Misura delle lunghezze Per la misura delle lunghezze ci si avvale del metodo delle misure parziali integrato da quello delle misure progressive. Buona regola quella rilevare sia le misure parziali, sia per verifica quelle progressive a partire da uno 0 fissato. Con il metodo delle misure progressive per ogni parte da misurare viene letta la distanza sulla rollina da un punto O detto origine. Operativamente: posto lo zero della rollina ad un estremo della parte da misurare, leggere i valori metrici progressivamente. Questo metodo comporta i seguenti vantaggi: 1) speditezza nella ripresa delle misure, 2) riduzione dellerrore. Comporta invece linconveniente di non riportare il valore metrico della singola parte, che necessariamente deve essere indicato nella rappresentazione. Con il metodo delle misure parziali invece si misura la distanza relativa per ogni coppia di punti. Il metodo delle misure parziali comporta la lettura della distanza reciproca dei punti, dunque il valore metrico di ogni singola parte. Va in ogni caso rilevata anche la misura totale. Verifica: sommando tutte le misure parziali fino ad un punto, il risultato dovr necessariamente essere uguale alla misura progressiva fino a quel punto.

Rilievo planimetrico Metodi per il rilievo diretto I metodi per il rilevamento diretto sono quello per ascisse e ordinate e per trilaterazione. Metodo per ascisse e ordinate Per il rilievo di lunghezze discontinue (ad esempio il perimetro esterno di un edificio caratterizzato da sporgenze e rientranze) ci si pu avvalere del metodo delle coordinate ortogonali (ascisse e ordinate). Viene tracciata una retta esterna (linea di appoggio) possibilmente parallela al lato da rilevare. Su questa retta considerata come asse delle ascisse si proiettano perpendicolarmente tutti i punti da rilevare. Si misurano poi (con il metodo delle misure parziali e progressive) le distanze tra i punti proiettati (ascisse) e le distanze tra i punti della facciata e la loro proiezione sulla linea di appoggio (ordinate). Per la costruzione della linea di appoggio si usano fili tesi tra due punti oppure si traccia un allineamento a mezzo di paline.

Rilievo diretto: metodo per ascisse e ordinate Il metodo per ascisse e ordinate si basa sul ricondurre i punti significativi da rilevare ad un sistema di riferimento ortogonale. Nei due casi riportati in figura 1 e 2 ci si disposti e in maniera parallela al lato da misurare materializzando unasse di riferimento (base di appoggio) che rappresenta lasse delle ascisse. Loperazione di semplice realizzazione e si esegue disponendo una rollina (che diventa lasse delle ascisse o base di appoggio) parallelamente al tratto da misurare; poi con laiuto di uno squadro da muratore utilizzato come guida per verificare la perpendicolarit si misura la distanza di ciascun punto delledificio dalla base di appoggio, annotando inoltre per ciascuno a che distanza dallorigine (0.00) viene effettuata quella misura.

Rilievo diretto: metodo per trilaterazione 1/4 Il rilievo per trilaterazione si basa sul principio dellindeformabilit del triangolo. Date le misure dei lati ci sar infatti una sola configurazione che corrisponde alle misure date. Il triangolo infatti una figura rigida e pu essere definito con la semplice misurazione dei suoi tre lati. possibile dunque rilevare la posizione di un punto da altri due definiti fissi prelevando le distanze relative da esso. Nella realt si individueranno due punti appartenenti ad un asse di riferimento (asse di appoggio), facilmente riconoscibili. A seconda della loro natura questi punti si potranno definire stabili o provvisori: punti fissi stabili se materialmente individuabili (come paletti infissi nel suolo, oppure intersezioni di conci di pavimentazione, paracarri ecc.), punti fissi provvisori se individuati provvisoriamente ai soli fini del rilievo e tracciati ad esempio con gesso. Nel caso del rilievo di una nicchia sufficiente stabilire un allineamento su cui individuare due punti, nellesempio A e B misurandone la distanza relativa. Da A e B successivamente si misurano le distanze A1 A2 A3 A4 A5 e B1 B2 B3 B4 B5 che ne definiscono opportunamente landamento.

Rilievo diretto: metodo per trilaterazione 2/4 Fase di rilievo I due punti fissi (i punti A e B in figura 3 e 4) devono essere riferiti ad un asse di appoggio quanto pi parallelo al loggetto da misurare. Una volta misurata la distanza relativa tra i due punti fissi A e B, si procede a misurare con una rollina la distanza del punto da rilevare (il punto C) dai due punti fissi A e B. Si misura dunque la distanza AC e poi la distanza BC. Fase di restituzione Nella fase di restituzione si tratter di riportare in scala opportuna il segmento AB che rappresenta la distanza tra i due punti fissi e con un compasso tracciare nei due estremi A e B due circonferenze di raggio pari alle distanze del punto da rilevare dai punti fissi. Lintersezione delle due circonferenze dar la posizione del punto C cercato. opportuno scomporre la superficie da rilevare in triangoli facendo in modo tale che ogni punto da rilevare risulti saldamente ancorato agli altri.

Metodo per trilaterazione: definizioni Trilaterazione rilievo diretto uso di strumenti semplici, rilievo della misura dei lati di un triangolo. Triangolazione rilievo indiretto uso di strumenti topografici, rilievo della misura degli angoli di un triangolo. Trilaterare un punto C: rilevare la distanza del punto C dai punti fissi A B (la cui distanza nota) della linea di appoggio. Restituire per trilaterazione un punto C: disegnare sul foglio la linea di appoggio, staccare su di essa i punti A e B la cui distanza nota. Puntare il compasso in A con raggio pari alla distanza misurata AC riportata in scala e tracciare un arco di cerchio. Puntare il compasso in B con apertura di raggio pari alla distanza misurata BC e tracciare un arco di cerchio. Lintersezione tra i due archi di cerchio individua univocamente il punto C. Per verifica potr essere rilevato il punto D da un terzo punto interno al segmento AB. Punti fissi: punti da cui parte il rilievo. Linea o asse di appoggio: asse che congiunge i punti fissi A e B di cui si conosce la distanza. importante ricordare che: i punti da rilevare dovranno essere visibili dai due punti fissi; le misure devono essere rigorosamente prese in orizzontale (verificando tale condizione attraverso una livella torica); il triangolo che si verr a formare dovr essere quanto pi equilatero possibile onde evitare errori di tangenza.

Rilievo diretto: metodo per trilaterazione 3/4 Nel caso del rilievo di un ambiente singolo necessario rilevare tutte le misure perimetrali e le diagonali restituendo le misure in riferimento ad uno dei lati individuato come asse di appoggio AB. Successivamente si procede al rilievo del dettaglio. Qualora invece non fosse possibile rilevare le diagonali, sar opportuno dividere lambiente in triangoli minori. Nella figura 6 il pilastro centrale stato relazionato alle pareti mediante trilaterazioni. In alcuni casi pu rivelarsi opportuno integrare il metodo della trilaterazione con quello per ascisse e ordinate.

Fig.6

Fig.7

Rilievo diretto di angoli per trilaterazione Attraverso la trilaterazione possibile rilevare gli angoli (fig. 7). Nel caso di un angolo concavo, fissando a piacere sulle pareti i punti 1 e 2 si procede per trilaterazione rilevando e restituendo i lati del triangolo. Nel caso di un angolo convesso il valore ottenuto per sottrazione dallangolo di 180. Si ottiene prolungando uno dei due lati con un regolo e, fissando a piacere sul regolo stesso e sullaltro lato i punti 1 e 2 si procede per trilaterazione rilevando e restituendo i lati del triangolo. Quando le tre misure prese sono in rapporto 3,4,5, per il teorema di Pitagora, langolo formato dai due lati retto.

Il rilievo diretto: la trilaterazione Rilievo per trilaterazione con asse principale di appoggio interno. Nel caso di spazi aperti o spazi chiusi ove sono presenti pi ambienti in successione opportuno riferire il rilievo ad un asse principale di appoggio interno. La suddivisione in triangoli della superficie da rilevare, infatti, non sufficiente a garantire un rilievo corretto, in quanto, qualora si verificasse un errore, esso verrebbe trasportato

attraverso la rete di triangoli per tutto il rilievo. Inoltre la trilaterazione a rete non consente agevoli verifiche di controllo essendo caratterizzata da trilaterazioni in successione. necessario dunque creare un allineamento con una lenza da muratore che metta in collegamento il primo e lultimo ambiente. Una volta tracciato lallineamento si individuano su questasse (asse principale di appoggio o asse principale della trilaterazione) i punti fissi da cui prender avvio il rilievo.

Trilaterazione, collegamento assi di appoggio necessario inoltre rapportare il rilievo ad un asse di trilaterazione esterno, facendo attenzione al raccordo tra i due assi. Per determinane la reciproca posizione opportuno riferirsi sempre alla trilaterazione. In particolare: una volta tracciato lasse di appoggio esterno per il rilievo della facciata, si individuano su di esso i punti fissi ad esempio B e C. Dai punti fissi B e C si procede alla trilaterazione del punto E. Si individua poi sullasse di appoggio esterno un altro punto fisso compreso tra B e C, ad esempio il punto F (fig. 8). Congiungendo (sul posto e poi sul grafico) i punti F ed E si avr la direzione del nuovo asse di appoggio interno collegato a quello esterno. Sullasse di appoggio interno andranno individuati nuovi punti fissi per il rilievo.

Fasi operative del rilievo Tracciamento dellasse di appoggio esterno (lenza, rollina); tracciamento dellasse di appoggio interno (lenza, rollina); punti di collegamento tra gli assi; individuazione dei punti fissi; individuazione della quota a cui fare il rilievo; rilievo dei punti notevoli per trilaterazione (verifica dellorizzontalit, livella); misure parziali e progressive (misure di verifica); verifica degli allineamenti; verifica delle ortogonalit; approfondimento dei dettagli a partire dai punti notevoli.

Poligonale esterna Perimetro esterno di un edificio base di appoggio e poligonali Per individuare tutto il perimetro esterno di un edificio vanno costruite delle linee di appoggio una per ogni lato delledificio e prolungate fino ad incontrarsi cos da costruire una rete di inquadramento. Di tale rete di inquadramento o poligonale, bisogner rilevare non solo le lunghezze, ma anche gli angoli che formano tra di loro. Questa rete di inquadramento deve essere collegata anche allinterno delledificio. La poligonale pu essere aperta o chiusa: aperta se il primo asse e lultimo non hanno una relazione diretta, chiusa se possibile verificare la bont del rilievo relazionando il primo asse con i punti del lultimo.

Strumenti per il rilievo Rollina (20 m); nastro metallico (5 m); lenza (spago o lenza battifilo); gessetti; filo a piombo; livella; scotch carta; macchina fotografica per punti fissi; regoli; squadri; asta rigida; blocco di appunti rigido; penne o matite colorate; matita, gomma; documentazione di base.

Il rilievo dello spessore di un muro Molto spesso, quando ci si trova in presenza di edifici storici, una delle operazioni pi frequenti pu essere il rilievo dello spessore interno o esterno dei maschi murari, per il quale bisogna munirsi di opportuni strumenti, a volte anche molto semplici come ad esempio dei regoli; la seconda operazione quella di avvalersi dellallineamento dei due regoli per la determinazione dello spessore s del muro che avviene per sottrazione tra la misura complessiva e quello che potrebbe essere laggetto di una eventuale cornice.

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