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APPUNTI DI GASDINAMICA

CAPITOLO 1
DERIVAZIONE DELLE EQUAZIONI DI
BILANCIO
M. Germano
Dip. di Ing. Aeronautica e Spaziale
Politecnico di Torino
1
Indice
1 Cenni di meccanica statistica 3
1.1 Funzione di distribuzione molecolare . . . . . . . . . . . . . . 3
1.2 Equilibrio termodinamico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
2 Bilancio di massa e di quantit`a di moto 6
2.1 Equazioni di Eulero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
2.2 Equazioni di Navier-Stokes . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
2.3 Interpretazione cinetica degli sforzi viscosi . . . . . . . . . . . 13
2.4 Viscosit`a di un gas e di una miscela . . . . . . . . . . . . . . 15
3 Bilancio dellenergia 16
3.1 Interpretazione cinetica dei ussi di calore . . . . . . . . . . . 18
4 APPENDICE al capitolo 1 21
4.1 Atto di moto elementare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21
4.2 Streamlines, pathlines, streaklines. . . . . . . . . . . . . . . . 22
4.3 Riepilogo equazioni di bilancio. . . . . . . . . . . . . . . . . . 23
2
1 Cenni di meccanica statistica
Il signicato sico delle grandezze termodinamiche e di campo utilizzate
nella descrizione fenomenologica di un usso va ricercato nella descrizione
e nella interpretazione statistica del comportamento di un gas
1
. Le pro-
priet`a fenomenologiche, di larga scala, dei gas sono direttamente legate alla
struttura delle molecole che li compongono e alle loro interazioni. Notiamo
che alla pressione di 1.013bar e alla temperatura di 273.15K una Mole di
gas occupa 22.4m
3
e contiene 6.02 10
26
molecole, (numero di Avogadro), il
che avvisa che una descrizione dettagliata del moto delle singole molecole `e
praticamente impossibile ed impone una descrizione statistica.
1.1 Funzione di distribuzione molecolare
La descrizione statistica `e basata su funzioni di distribuzione molecolare.
Deniamo come
dN = f (x, y, z, u, v, w, t) dudvdw (1)
il numero dN di molecole per unit`a di volume aventi velocit`a compresa
nellintervallo u u + du, v v + dv, w w + dw, dove si intende che
il riferimento geometrico utilizzato `e quello Cartesiano. Dalla denizione
discende che la densit`a di molecole N (x, y, z, t), numero di molecole per
unit`a di volume, `e data dallintegrale su tutte le possibili velocit`a
N (x, y, z, t) =
_
dN =
_

du
_

dv
_

f (x, y, z, u, v, w, t) dw (2)
mentre la densit`a di massa `e data da
(x, y, z, t) = mN (x, y, z, t) (3)
essendo m la massa molecolare delle singole molecole.
Attraverso sempre la funzione di distribuzione f(x, y, z, u, v, w, t) possia-
mo inoltre calcolare le componenti u, v, w della velocit`a media o dinsieme
delle molecole, quelle eettivamente misurate a livello macroscopico, date
dagli integrali
u(x, y, z, t) =
1
N
_
udN =
1
N
_
ufdudvdw
v (x, y, z, t) =
1
N
_
vdN =
1
N
_
vfdudvdw
w(x, y, z, t) =
1
N
_
wdN =
1
N
_
wfdudvdw
1
Gas:voce foggiata (1600) dal chimico J. B. Van Helmont col signicato di vapore sottile
dal latino chaos, greco os, massa informe, che gi` a Paracelso aveva usato in senso simile.
(dal Dizionario Enciclopedico Treccani)
3
dove si `e introdotta la simbologia compatta
_
dudvdw =
_

du
_

dv
_

dw
Adottando il punto di vista statistico possiamo quindi pensare che la velocit`a
di ogni molecola, espressa in componenti cartesiane dai valori u, v, w, sia la
somma di due contributi, uno statistico, di campo, che corrisponde punto
per punto alla velocit`a media globale di un gran numero di molecole e che
abbiamo indicato come u, v, w ed uno uttuante, a valor medio nullo, e
che corrisponde alla cosiddetta agitazione termica, dato dalle componenti
u

, v

, w

u = u + u

v = v + v

w = w + w

(4)
E chiaro per quanto detto che
u

= 0 v

= 0 w

= 0 (5)
mentre lenergia complessiva traslazionale media per molecola pu`o essere
scomposta nelle due parti
m(uu + vv + ww)
2
=
m( u u + v v + w w)
2
+
m
_
u

+ v

+ w

_
2
(6)
La prima rappresenta chiaramente la parte baricentrale di larga scala, men-
tre la seconda

t
=
m
_
u

+ v

+ w

_
2
(7)
denisce lenergia interna traslazionale media per molecola
t
. Si pu`o inne
denire una velocit`a equivalente di agitazione termica v
at
data da
v
at
=
_
2
t
m
_1
2
(8)
1.2 Equilibrio termodinamico
In condizioni di equilibrio termodinamico assoluto
2
la funzione di distribu-
zione molecolare f
eq
(u, v, w) acquista un valore ben preciso, universale, che
dipende unicamente dalla temperatura assoluta T del gas in esame. La sua
forma esplicita `e data dalla meccanica statistica e corrisponde al prodotto
2
Uguale pressione p, temperatura T, composizione chimica e velocit`a media u, v, w
dappertutto. La funzione di distribuzione molecolare dequilibrio f
eq
diventa quindi
indipendente sia dallo spazio che dal tempo.
4
di tre gaussiane, una per ogni componente della velocit`a, centrate intorno
ai rispettivi valori medi u, v, w. Si ha
u

= v

= w

=
k
B
T
m
u

= v

= w

= 0 (9)
dove k
B
`e la costante di Boltzmann
k
B
= 1.38 10
23
joule/Kelvin/molecola (10)
e lenergia media traslazionale per molecola `e data da
m(uu + vv + ww)
2
=
m( u u + v v + w w)
2
+
3k
B
T
2
(11)
Si ha quindi che lenergia interna traslazionale media per molecola,
t
, `e
data da

t
=
3
2
k
B
T (12)
mentre quella per mole `e data da
E
t
= N
A

t
=
3
2
RT (13)
dove R `e la costante universale dei gas
R = 8.314 10
3
joule/Kelvin/Mole (14)
e E
t
lenergia interna traslazionale molare, cio`e quella posseduta da un
numero di molecole pari al numero di Avogadro N
A
N
A
= 6.02 10
26
molecole/Mole (15)
Si deduce di conseguenza che
k
B
=
R
N
A
(16)
e in base alla (12) ricaviamo la velocit`a di agitazione termica v
at
v
at
=
_
2
t
m
_1
2
=
_
3k
B
T
m
_1
2
=
_
3RT
M
_1
2
(17)
dove M `e la massa molare del gas M= mN
A
. E interessante confrontare
v
at
con la velocit`a di propagazione del suono c
c =
_
RT
M
_1
2
(18)
dove `e il rapporto dei calori specici.
5
Figura 1:
2 Bilancio di massa e di quantit`a di moto
Notiamo subito che la struttura di una equazione di bilancio `e del tutto
generale e pu`o essere ricondotta, vedi gura (1), ad un semplice pareggio
tra variazioni temporali, ussi e produzioni delle varie grandezze.
Se infatti indichiamo con G una generica grandezza per unit`a di volu-
me, la massa delle molecole per unit`a di volume, la quantit`a di moto delle
molecole per unit`a di volume, lenergia delle molecole per unit`a di volume,
allora la quantit`a relativa contenuta nel cubetto di controllo dxdydz `e data
da Gdxdydz, e la sua variazione nel tempo `e data da
(Gdxdydz)
t
=
x
dydz
_

x
+

x
x
dx
_
dydz
+
y
dxdz
_

y
+

y
y
dy
_
dxdz
+
z
dydz
_

z
+

z
z
dz
_
dxdy + Pdxdydz (19)
dove
x
,
y
,
z
indica il usso della stessa attraverso le superci di contorno
e P la eventuale produzione per unit`a di tempo e di volume. Si ottiene
G
t
+

x
x
+

y
y
+

z
z
= P (20)
Consideriamo ora il bilancio
1
della massa delle molecole, e notiamo che
1
Ricordiamo il signicato della simbologia compatta
_
dN =
_
fdudvdw =
_

fdu
_

dv
_

dw
6
nei termini della funzione f la massa di molecole per unit`a di volume G e i
ussi
x
,
y
,
z
relativi alle varie direzioni x, y, z sono dati da
G = m
_
dN = mN =

x
= m
_
udN =
1
N
_
udN = u

y
= m
_
vdN = v

z
= m
_
wdN = w (21)
mentre la produzione P `e ovviamente nulla, per cui si ottiene

t
+
u
x
+
v
y
+
w
z
= 0 (22)
Se ora indichiamo con G
x
la quantit`a di moto per unit`a di volume delle
molecole lungo la direzione x, con
xx
,
xy
,
xz
i relativi ussi attraverso le
superci di contorno, con P
x
la produzione di quantit`a di moto per unit`a di
volume e di tempo, abbiamo, in assenza di forze esterne
G
x
= m
_
udN = u

xx
= m
_
uudN =
1
N
_
uudN = uu = u u + u

xy
= m
_
uvdN = uv = u v + u

xz
= m
_
uwdN = uw = u w + u

P
x
= 0 (23)
per cui si ottiene
u
t
+
u u
x
+
u v
y
+
u w
z
=
u

x

u

y

u

z
(24)
Analogamente avremo per i bilanci di quantit`a di moto lungo le direzioni y
e z per cui si ottiene
v
t
+
v u
x
+
v v
y
+
v w
z
=
v

x

v

y

v

z
(25)
w
t
+
w u
x
+
w v
y
+
w w
z
=
w

x

w

y

w

z
(26)
7
Notiamo che nelle equazioni di bilancio della quantit`a di moto del moto
medio i termini f
x
, f
y
, f
z
f
x
=
u

x

u

y

u

z
f
y
=
v

x

v

y

v

z
f
z
=
w

x

w

y

w

z
(27)
appaiono come forze esterne per unit`a di volume, avendosi
u
t
+
u u
x
+
u v
y
+
u w
z
= f
x
v
t
+
v u
x
+
v v
y
+
v w
z
= f
y
w
t
+
w u
x
+
w v
y
+
w w
z
= f
z
(28)
2.1 Equazioni di Eulero
Nelle equazioni sopra scritte compaiono oltre alle grandezze , u, v, w, anche
le sei grandezze
u

che hanno le dimensioni di sforzi, forze per unit`a di supercie, e che vanno
calcolate. Nel caso di equilibrio termodinamico assoluto, (equilibrio chimico,
meccanico, termico, e quindi assenza di qualsiasi anisotropia o disomogeneit`a
nelle grandezze che descrivono lo stato del gas compreso il campo di velocit`a
del moto medio u, v, w), abbiamo visto che
u

= 0 u

= 0 v

= 0 (29)
u

= v

= w

=
k
B
T
m
=
RT
M
(30)
Dalla legge dei gas perfetti si ha
Nk
B
T =
R
M
T = p (31)
con p pressione del gas, e quindi si ottiene
u

= 0 u

= 0 v

= 0 (32)
u

= v

= w

= p (33)
8
Le equazioni di bilancio ottenute sotto questa ipotesi sono le cosiddette
equazioni di Eulero e sono esplicitamente date dalle espressioni
u
t
+
u u
x
+
u v
y
+
u w
z
=
p
x
v
t
+
v u
x
+
v v
y
+
v w
z
=
p
y
w
t
+
w u
x
+
w v
y
+
w w
z
=
p
z
(34)
In esse si fa sentire leetto dellagitazione termica unicamente sotto forma
di forze di pressione. Lo sforzo esercitato su di una parete `e normale ad
essa e non dipende dallorientamento della supercie nello spazio, (legge di
Pascal).
2.2 Equazioni di Navier-Stokes
In realt`a lagitazione termica non soltanto contribuisce alla energia interna
del gas con la parte traslazionale E
t
E
t
=
M
_
u

+ v

+ w

_
2
(35)
e alla dinamica del moto medio con le forze di pressione p
p = u

= v

= w

=
2
3
N
t
(36)
ma contribuisce anche al trasporto caotico da punto a punto di massa, quan-
tit`a di moto ed energia del moto medio, dando luogo come vedremo agli
eetti diusivi, viscosi e conduttori di calore. Questi eetti si manifestano
in presenza di gradienti di velocit`a del moto medio, di temperatura e di con-
centrazione.In questi casi lequilibrio termodinamico per la funzione f non
`e pi` u assicurato ed essa non ha pi` u una forma universale ma va calcolata
caso per caso seguendo levoluzione delle molecole nello spazio-tempo e lef-
fetto degli urti su di esse. Essendo f = f (x, y, z, u, v, w, t), la sua variazione
totale nel tempo `e data da
f
t
+ u
f
x
+ v
f
y
+ w
f
z
+ a
x
f
u
+ a
y
f
v
+ a
z
f
w
= J (37)
dove le componenti cartesiane dellaccelerazione a
x
, a
y
, a
z
sono legate alla
forza esercitata dallesterno sulle molecole, F
x
, F
y
, F
z
a
x
=
F
x
m
a
y
=
F
y
m
a
z
=
F
z
m
(38)
e dove il termine J `e il cosiddetto termine collisionale, che descrive leetto
degli urti sulla f. Lequazione (37) `e detta equazione di Boltzmann e le sue
9
propriet`a e la forma esplicita del termine J possono essere esaminate sui
libri di teoria cinetica dei gas ad essa dedicati, vedi per esempio [1].La sua
risoluzione `e in generale molto complessa e in questa sede ci limiteremo ad
alcune considerazioni di scala utili ad interpretare soluzioni perturbative che
vanno sotto il nome di soluzioni di Chapman e Enskog.
Notiamo innanzitutto che una grandezza fondamentale per quel che riguarda
la evoluzione spazio-temporale di f `e il libero cammino medio molecolare l,
denito come la distanza mediamente percorsa tra due urti successivi da una
molecola. Al ne di determinare questa lunghezza calcoliamo innanzitutto
il numero medio di collisioni che una molecola subisce nellunit`a di tempo.Se
indichiamo questa grandezza con , essa sar`a data dal numero di molecole
spazzate mediamente da una molecola lungo il suo cammino per unit`a di
tempo.Se notiamo che il volume spazzato durante lunit`a di tempo `e dato
da v
at
, dove `e la sezione durto della molecola, il suo ingombro frontale,
allora si ha evidentemente
= Nv
at
(39)
essendo N il numero di molecole per unit`a di volume. Notiamo che la sezione
durto molecolare relativa ad incontri a due a due `e data dallespressione
= d
2
(40)
dove d `e il diametro ottico, non il raggio, delle molecole che si urtano.In
tabella sono riportati alcuni valori relativi alle molecole che compongono
laria
Molecola O
2
N
2
O N NO
Diametro ottico in Angstrom 3.4 3.7 3.1 3.0 3.5
Notiamo ora che il tempo collisionale medio `e dato dalla espressione
=
1

(41)
e dato che la molecola durante questo tempo viaggia mediamente con la
velocit`a di agitazione termica v
at
, otteniamo
l = v
at
=
1
N
(42)
Il libero cammino medio `e di importanza fondamentale in quanto il suo rap-
porto con una lunghezza caratteristica L del corpo investito dalla corrente,
rapporto detto numero di Knudsen, Kn
Kn =
l
L
(43)
ci dice se la cinetica del mezzo `e dominata dalle collisioni tra le molecole
o dalle collisioni con il corpo.In questultimo caso, Kn > 1, il mezzo non
10
pu`o pi` u essere considerato come un mezzo continuo, e va trattato come gas
rarefatto.Notiamo che il libero cammino medio scala inversamente con la
densit`a
l = v
at
=
m

(44)
e che il suo valore in aria standard `e di 660 Angstrom, il che comporta che
alla quota di 80 km, dove la densit`a si `e ridotta nel rapporto di 10
5
, il
libero cammino medio `e di circa 1 cm. Il numero di Knudsen relativo per
esempio alle dimensioni tipiche di un satellite pu`o quindi diventare ad alta
quota dellordine dellunit`a, e in tal caso siamo in condizioni di gas rare-
fatto. Cade quindi non solo lipotesi di equilibrio termodinamico ma anche
la stessa ipotesi del continuo che giustica ladozione di una funzione f e
occorre studiare il problema con le metodologie proprie del moto delle mo-
lecole libere. Se invece, allestremo opposto, siamo in presenza di numeri di
Knudsen molto piccoli, allora non solo `e giusticato lapproccio del continuo
utilizzato nora ma anche lipotesi di equilibrio termodinamico `e corrobo-
rata. Sulla base di tali considerazioni Chapman e Enskog hanno sviluppato
delle soluzioni perturbative della (37) con espansioni nel numero di Knud-
sen e in presenza di moto medio con gradienti di velocit`a. Naturalmente il
primo termine della serie, f
0
, ottenuto nel limite Kn = 0, `e quello relati-
vo allequilibrio,f
0
= f
eq
, mentre il primo termine introduce una correzione
perturbativa f
1
, che d`a il seguente risultato
u

=
xy
=
_
u
y
+
v
x
_
(45)
u

=
xz
=
_
u
z
+
w
x
_
(46)
v

=
yz
=
_
v
z
+
w
y
_
(47)
u

= p
xx
= p 2
u
x
+
2
3
(48)
v

= p
yy
= p 2
v
y
+
2
3
(49)
w

= p
zz
= p 2
w
z
+
2
3
(50)
dove , divergenza del campo di velocit`a, `e data da
=
u
x
+
v
y
+
w
z
(51)
e dove `e il coeciente di viscosit`a del gas. Una osservazione va fatta
per quel che riguarda la scelta dei segni che convenzionalmente sono presi
11
in modo da rendere gli sforzi
ij
interpretabili come sforzi fatti dal mondo
esterno sul volumetto di controllo.
Le equazioni di bilancio cos` ottenute sono le cosiddette equazioni di
Navier-Stokes ed una ulteriore giusticazione della relazione costitutiva tra
sforzi e gradienti di velocit`a pu`o essere data su basi cinematiche considerando
latto di moto elementare in un mezzo uido, vedi Appendice. Come `e noto
esso pu`o essere scomposto in una roto-traslazione rigida pi` u tre dilatazioni
ortogonali tra loro a volume costante pi` u una dilatazione isotropa volumica.
Notiamo che i termini
s
xx
=
u
x

1
3
s
xy
=
1
2
_
u
y
+
v
x
_
s
xz
=
1
2
_
u
z
+
w
x
_
s
yx
=
1
2
_
v
x
+
u
y
_
s
yy
=
v
y

1
3
s
yz
=
1
2
_
v
z
+
w
y
_
s
zx
=
1
2
_
w
x
+
u
z
_
s
zy
=
1
2
_
w
y
+
v
z
_
s
zz
=
w
z

1
3

corrispondono alla parte dilatatoria senza variazione di volume del tensore


dei gradienti di velocit`a.Abbiamo cio`e

xy
=
yx
= 2s
xy

xz
=
zx
= 2s
xz

yz
=
zy
= 2s
yz

xx
= 2s
xx

yy
= 2s
yy

zz
= 2s
zz
Gli sforzi non dipendono quindi dalla parte roto-traslatoria dello stesso n`e
dalla dilatazione isotropa volumica in quanto la cosiddetta viscosit`a di vo-
lume, (bulk viscosity), che in questo caso manifesterebbe la sua esistenza
`e generalmente trascurabile. Notiamo inne che lenergia interna traslazio-
nale per unit`a di volume conserva lo stesso valore sia in equilibrio che in
disequilibrio
u

+ v

+ w

2
=
3
2
p (52)
essendo

xx
+
yy
+
zz
= 0 (53)
e ci`o `e diretta conseguenza dellaver posto la bulk viscosity uguale a zero. La
presenza di una viscosit`a di volume comporterebbe infatti che

xy
=
yx
= 2s
xy

xz
=
zx
= 2s
xz

yz
=
zy
= 2s
yz

xx
= 2s
xx

yy
= 2s
yy

zz
= 2s
zz

il che ha delle conseguenze a livello della termodinamica del mezzo, in quanto


si avrebbe
u

+ v

+ w

2
=
3
2
(p + ) (54)
12
Notiamo inne che le
ij
, i = j si manifestano in ussi di taglio, contraria-
mente alle
ij
, i = j che si manifestano tipicamente nei ussi di punta, e
sono quindi generalmente oscurate dalle forze di pressione.
2.3 Interpretazione cinetica degli sforzi viscosi
Vediamo ora di interpretare sicamente, sempre a livello di teoria cinetica
dei gas, le espressioni precedenti che danno i valori delle correlazioni
u

(55)
Notiamo che in esse compaiono ora non solo i termini di pressione ma anche
dei nuovi termini che dipendono dal gradiente di velocit`a. Esse inoltre di-
pendono in disequilibrio termodinamico da un nuovo termine, il coeciente
di viscosit`a che va interpretato dal punto di vista sico e calcolato in ter-
mini numerici. Ricordiamo che i termini (55) hanno il signicato di sforzi
esercitati sulle pareti del volumetto di controllo, sono cio`e dimensionalmen-
te delle forze per unit`a di supercie. Consideriamo per esempio il termine
u

. Esso sicamente rappresenta il usso di quantit`a di moto trasportato


dalla agitazione termica e diretto nella direzione x attraverso la supercie
normale alla direzione y.Un usso di quantit`a di moto `e una variazione di
quantit`a di moto per unit`a di tempo e di supercie, quindi una forza per
unit`a di supercie, quindi uno sforzo:nel caso di u

lo sforzo esercitato
nella direzione x su di una supercie normale alla direzione y. In assenza di
gradienti di velocit`a del moto medio questi sforzi cinetici sono tutti normali
alle superci considerate e pari alla pressione p;nel caso di disomogeneit`a
spaziali del moto medio si ha un disequilibrio della funzione f e la conse-
guente nascita di sforzi viscosi. Al ne di interpretare sicamente tali sforzi
`e opportuno considerare un caso semplice di campo di moto medio disomo-
geneo, quello di puro moto di taglio in cui si ha una sola componente non
nulla del moto medio, per esempio la u, che dipende spazialmente dalla sola
y, u(y), vedi gura (2).
In tal caso abbiamo
u

=
xy
=
u
y
u

= 0 v

= 0 (56)
u

= v

= w

= p (57)
Notiamo che lunit`a di misura del coeciente di viscosit`a `e nel sistema SI
kg/m/sec.Si ricava che la grandezza
=

(58)
detta viscosit`a cinematica, ha le dimensioni di una velocit`a per una lunghez-
za, e la sua unit`a di misura `e, sempre nel sistema SI, data in m
2
/sec.Dal
13
Figura 2:
punto di vista dimensionale non pu`o dipendere altro che dalla velocit`a
di agitazione termica v
at
e dal libero cammino medio molecolare l, uniche
grandezze siche di scala che siano state introdotte nora. Si ha quindi per
pure considerazioni di analisi dimensionale che
v
at
l v
at
l (59)
Questa relazione pu`o essere anche spiegata in termini pi` u sici nel seguente
modo.Sempre da gura (2) notiamo che il usso u

dovuto al trasporto
caotico di quantit`a di moto attraverso la supercie normale alla direzione y
di quantit`a di moto diretta lungo la direzione x `e dato sicamente da
u

m( u + d u) Nv
at
+ m uNv
at
(60)
Se ora scriviamo
d u =
d u
dy
dy (61)
e considerando che la scala di dy `e data dal libero cammino medio molecolare
l, cio`e che sicamente il trasporto caotico di quantit`a di moto avviene su di
una distanza dellordine di l, si ottiene
u

mNv
at
l
d u
dy
(62)
Nel caso di puro usso di taglio considerato si ha quindi

xy
=
d u
dy
(63)
e per confronto otteniamo
v
at
l v
at
l (64)
essendo = Nm. Notiamo che dalla gura (2) si ha anche un ulteriore
chiarimento sulla regola dei segni di cui si `e parlato in precedenza; il usso
u

`e in questo caso negativo, ma la


xy
`e positiva in quanto il volumetto
di controllo `e tirato dagli strati superiori esterni del uido nella direzione
delle x positive.
14
2.4 Viscosit`a di un gas e di una miscela
Abbiamo visto che il coeciente di viscosit`a dipende dal libero cammino
medio l.Dalla teoria cinetica dei gas si ha
l
1
N
(65)
dove `e la sezione durto collisionale tra le molecole in esame.Notiamo che il
tempo medio collisionale , cio`e il tempo che intercorre tra un urto e laltro,
`e dato da

l
v
at
(66)
Sostituendo nella (64) si ottiene

mv
at

(67)
con m massa molecolare.Si vede da questa espressione che nel caso di un gas
ideale composto da molecole a palle di biliardo, tali cio`e che linterazione
reciproca sia nulla ad un distanza tra i centri maggiore del diametro, e
innita se minore, allora la viscosit`a `e data da
(3k
B
)
1
2
m
1
2
T
1
2

0
(68)
dove a v
at
`e sostituita la sua espressione esplicita nei termini della temperatu-
ra assoluta e
0
`e la sezione durto geometrica. Notiamo che dipende dalla
radice quadrata della temperatura assoluta T, `e tanto pi` u piccola quanto
pi` u piccola `e la massa molecolare m e tanto pi` u grande quanto pi` u piccola
`e la sezione durto
0
.In realt`a il campo di forze che si stabilisce tra due
molecole durante un urto non `e del tutto assimilabile a quello che si ha tra
due palle da biliardo, il che porta ad avere come distanza media dintera-
zione durante un urto non il diametro delle molecole ma una distanza che
aumenta al diminuire della energia di collisione.Ci`o porta ad una variazione
della sezione durto con T, data da
=
0
_
1 +

T
_
(69)
e detta approssimazione di Sutherland.Naturalmente ha le dimensioni di
una temperatura, e per T si ha
0
.Se sostituiamo questa espres-
sione per la sezione durto nella espressione della viscosit`a data dalla
(67) otteniamo la cosiddetta espressione di Sutherland
= S
T
3
2
T +
(70)
15
Nella tabella che segue sono dati i valori delle costanti ed S per vari gas,
con misurata nel sistema SI, e cio`e in kg/m/sec.
S 10
6

O
2
1.65 110
N
2
1.39 102
H
2
0.65 71
He 1.52 98
CO
2
1.56 233
CO 1.40 109
NH
3
1.54 472
Aria 1.46 110
Notiamo che in tabella compare anche una miscela di gas, laria, per la quale
i valori di S e dati hanno pi` u un valore di correlazione empirica che altro.Il
problema di determinare la viscosit`a di una miscela date le viscosit`a dei suoi
componenti `e tuttaltro che semplice [2], ed una formulazione semi- empirica
`e quella data dal Wilke [3] che porta al seguente risultato
=

i
_
_
1 +

k=i
G
ik
x
k
x
i
_
_
1
(71)
dove
G
ik
=
_
1 +
_

k
_1
2
_
m
k
m
i
_1
4
_
2
2
3
2
_
1 +
m
i
m
k
_1
2
(72)
e dove
i
, x
i
e m
i
sono rispettivamente le viscosit`a, le frazioni molari e
le masse molecolari dei singoli componenti.Terminiamo questa parte segna-
lando inne delle espressioni approssimate che presentano una certa uti-
lit`a nei calcoli essendo monomiali come forma.Per laria e nellintorno della
temperatura ambiente si ha con buona approssimazione
=
288
_
T
288
_

(73)
con = 0.75 e
288
= 1.78 10
5
kg/m/sec viscosit`a dellaria standard.
3 Bilancio dellenergia
Abbiamo nora eseguito il bilancio della massa e quello della quantit`a di
moto ed abbiamo ottenuto le equazioni di Eulero nel caso di una funzione
f dequilibrio, le equazioni di Navier-Stokes nel caso di una funzione f de-
formata dai gradienti di velocit`a del moto medio.Vediamo ora di eseguire
16
il bilancio della energia.In questo caso abbiamo come energia per unit`a di
volume
G = m
_
(e
i
+
uu + vv + ww
2
)dN
=
_
e
i
+
uu + vv + ww
2
_
(74)
e come ussi

x
= m
_
(e
i
+
uu + vv + ww
2
)udN
=
_
e
i
u +
uuu + uvv + uww
2
_
(75)

y
= m
_
(e
i
+
uu + vv + ww
2
)vdN
=
_
e
i
v +
vuu + vvv + vww
2
_
(76)

z
= m
_
(e
i
+
uu + vv + ww
2
)wdN
=
_
e
i
w +
wuu + wvv + www
2
_
(77)
con e
i
= e
i
+ e

i
energia interna roto-vibro-elettronica e di legame per unit`a
di massa, e dove ora il vettore
x
,
y
,
z
rappresenta il usso denergia
attraverso le superci di contorno. Anche in questo caso P, produzione di
energia, `e ovviamente nulla e inoltre possiamo scrivere
uu = u u + u

vv = v v + v

ww = w w + w

(78)
e
i
u = e
i
u + e

i
u

e
i
v = e
i
v + e

i
v

e
i
w = e
i
w + e

i
w

(79)
uuu + uvv + uww
2
= u
_
u
2
+ v
2
+ w
2
2
_
+
u
_
u

+ v

+ w

2
_
+ uu

+ vu

+
wu

+ u

_
u

+ v

+ w

2
_
vuu + vvv + vww
2
= ..........
wuu + wvv + www
2
= .......... (80)
17
per cui ponendo
q
x
= u

_
e

i
+
u

+ v

+ w

2
_
q
y
= .......
q
z
= ....... (81)
si ha formalmente
(E)
t
+
((E + p) u)
x
+
((E + p) v)
y
+
((E + p) w)
z
=
(
xx
u +
xy
v +
xz
w q
x
)
x
+
(
yx
u +
yy
v +
yz
w q
y
)
y
+
(
zx
u +
zy
v +
zz
w q
z
)
z
(82)
dove
E = e
i
+
u

+ v

+ w

2
+
u
2
+ v
2
+ w
2
2
= e +
u
2
+ v
2
+ w
2
2
(83)
Notiamo che nei termini dellentalpia darresto o totale H
H = h +
u
2
+ v
2
+ w
2
2
= e +
p

+
u
2
+ v
2
+ w
2
2
(84)
si ha
(E)
t
+
(H u)
x
+
(H v)
y
+
(H w)
z
=
(
xx
u +
xy
v +
xz
w q
x
)
x
+
(
yx
u +
yy
v +
yz
w q
y
)
y
+
(
zx
u +
zy
v +
zz
w q
z
)
z
(85)
3.1 Interpretazione cinetica dei ussi di calore
Il termine vettoriale
q
x
= u

_
e

i
+
u

+ v

+ w

2
_
= u

(86)
che compare nella equazione di bilancio dellenergia corrisponde al trasporto
caotico di energia caotica dovuto al moto di agitazione termica.Anche in
18
questo caso la teoria cinetica dei gas ha sviluppato teorie che permettono
di calcolare la funzione f nel caso in cui siano presenti nel usso non solo
gradienti di velocit`a ma anche gradienti di temperatura T. Sulla loro base
abbiamo
q
x
=
T
x
q
y
=
T
y
q
z
=
T
z
(87)
dove `e il coeciente di conducibilit`a termica. La giusticazione di questa
espressione che lega in maniera elementare ussi di calore a gradienti di
temperatura pu`o essere data in maniera molto semplice sulla base degli
stessi ragionamenti sici utilizzati per determinare il coeciente di viscosit`a.
Dalla gura (2) notiamo che il usso q
y
dovuto al trasporto caotico di energia
interna attraverso la supercie normale alla direzione y `e dato sicamente
da
q
y
m( e + d e) Nv
at
+ m eNv
at
(88)
dove e =
_
c
v
T `e lenergia interna media per unit`a di massa e dove c
v
`e il
calore specico per unit`a di massa a volume costante. Se ora scriviamo
d e =
d e
dy
dy (89)
e considerando che come nel caso del trasporto di quantit`a di moto la scala
di dy `e data dal libero cammino medio molecolare l, cio`e che sicamente
anche il trasporto caotico di energia avviene su di una distanza dellordine
di l, si ottiene
q
y
mNv
at
l
d e
dy
(90)
cio`e
q
y
mc
v
Nv
at
l
dT
dy
(91)
e, per confronto con la (87),
v
at
lNmc
v
c
v
(92)
Notiamo che la scelta del segno nella determinazione del usso q
x
, q
y
, q
z
`e
tale da rendere le espressioni trovate coerenti con le leggi fenomenologiche,
(Legge di Fourier), in cui `e una costante essenzialmente positiva e i ussi
di calore sono positivi se vanno da luoghi a temperatura pi` u alta verso luoghi
a temperatura pi` u bassa.Notiamo anche da quanto detto che il numero di
Prandtl denito come
Pr =
c
p

(93)
19
con c
p
= c
v
calore specico per unit`a di massa a pressione costante, `e per
i gas dellordine dellunit`a. Sempre dalla teoria cinetica dei gas e nel caso
di un gas dotato di di sola energia interna traslazionale, (gas monoatomico
con variazioni di energia interna elettronica trascurabili nellintervallo di
temperature considerato), si ha pi` u precisamente
=
5
2
c
v
Pr =
2
3
(94)
essendo in tal caso =
5
3
. Nel caso in cui il gas `e dotato di energia in-
terna non solo traslazionale ma anche roto-vibro-elettronica allora conviene
scindere c
v
nelle due parti
c
v
=
1
1
R
M
= c
vt
+ c
vi
(95)
con
c
vt
=
3
2
R
M
c
vi
=
5 3
2 ( 1)
R
M
(96)
e si pu`o scrivere
=
5
2
c
vt
+ c
vi
(97)
dove `e il fattore correttivo di Eucken.Il fatto che non sia uguale a
5
2
signica che lenergia interna traslazionale e quella roto-vibro-elettronica
non sono trasferite esattamente allo stesso modo dalla agitazione termica.
Eucken propose per il valore 1.In tal caso il numero di Prandtl `e dato
dalla espressione
Pr =
4
9 5
(98)
Una buona approssimazione per il numero di Prandtl dellaria, valida su
di un intervallo abbastanza ampio di temperature `e Pr = 0.71. Ulteriori
dettagli sul calcolo di per laria ad alta temperatura e nel caso di miscele
si pu`o trovare sul Dorrance [4]. Notiamo inne che una grandezza ricavata
dalla conducibilit`a termica e analoga alla viscosit`a cinematica `e la diusivit`a
termica
=

c
p
(99)
avente le stesse dimensioni di , m
2
/s.
20
4 APPENDICE al capitolo 1
4.1 Atto di moto elementare
Indichiamo con U, V, W le tre componenti della velocit`a in un riferimento
cartesiano x, y, z.Nellintorno di un punto P qualsiasi, che supporremo si-
tuato nellorigine degli assi di riferimento, scriviamo lespansione in serie di
Taylor limitata al primo ordine
U = u +
u
x
x +
u
y
y +
u
z
z
V = v +
v
x
x +
v
y
y +
v
z
z
W = w +
w
x
x +
w
y
y +
w
z
z
dove u, v, w indicano i valori calcolati nellorigine. Notiamo che si pu`o
scrivere in maniera equivalente
U = u +
y
z
z
y +

3
x +
_
u
x


3
_
x +
1
2
_
u
y
+
v
x
_
y +
1
2
_
u
z
+
w
x
_
z
V = v +
z
x
x
z +

3
y +
1
2
_
v
x
+
u
y
_
x +
_
v
y


3
_
y +
1
2
_
v
z
+
w
y
_
z
W = w +
x
y
y
x +

3
z +
1
2
_
w
x
+
u
z
_
x +
1
2
_
w
y
+
v
z
_
y +
_
w
z


3
_
z
dove `e la divergenza del campo di velocit`a, data da
=
u
x
+
v
y
+
w
z
(100)
e

(
x
,
y
,
z
) rappresenta cinematicamente la velocit`a istantanea di
rotazione di un elemento uido, grandezza equivalente alla vorticita del usso
u divisa per due



2
(101)
con
u
_
w
y

v
z
u
z

w
x
v
x

u
y
_
(102)
21
Notiamo che le componenti
u +
y
z
z
y
v +
z
x
x
z
w +
x
y
y
x
rappresentano una roto-traslazione rigida locale del punto generico P intorno
allorigine O
u = u
O
+

(P O)
i termini

3
x

3
y

3
z (103)
una dilatazione isotropa, mentre la restante matrice, simmetrica e a traccia
nulla, pu`o essere trasformata con una rotazione di coordinate in una matrice
diagonale sempre a traccia nulla. Il suo signicato sico `e quindi quello di
rappresentare tre dilatazioni su tre assi ortogonali a volume costante.Esse
quindi trasformano una sfera in un ellissoide mantenendo costante il volume.
4.2 Streamlines, pathlines, streaklines.
Dato un campo di velocit`a u(x, y, z, t), v(x, y, z, t), w(x, y, z, t) `e spesso mol-
to importante determinare quali sono le linee le cui tangenti sono ad esso
parallele ad un certo istante, dette linee di corrente o streamlines, le linee
che sono descritte nel loro moto dalle particelle uide, dette traiettorie o
pathlines, le linee che vengono ad essere tracciate da un ipotetico colorante
iniettato in punti pressati, dette streaklines. Per un campo di moto stazio-
nario e per un punto pressato queste tre linee coincidono, mentre per un
campo di moto non stazionario esse sono diverse tra loro tranne casi patolo-
gici. Se il campo di moto non `e stazionario `e inoltre pi` u corretto parlare di
linee di corrente istantanee, o istantaneous streamlines, essendo questultime
variabili da tempo a tempo.
Un esempio serve a meglio chiarire quanto denito. Consideriamo un
campo di moto le cui componenti cartesiane della velocit`a sono date rispet-
tivamente da
u = axt
v = by
w = 0 (104)
Notiamo che il moto `e piano ma non stazionario, e calcoliamo le streamlines
che si hanno al tempo t = 0. Notiamo che non essendo il moto stazionario
le streamlines variano da tempo a tempo, e quelle che calcoliamo vengono
22
appunto dette istantaneous streamlines, mentre se il moto fosse stazionario
esse sarebbero le stesse per ogni tempo. Essendo
u =
dx
dt
v =
dy
dt
w =
dz
dt
(105)
possiamo anche scrivere che al generico tempo t
0
le streamlines istantanee
sono descritte dalle equazioni
dx
d
= axt
0
dy
d
= by
dz
d
= 0 (106)
con coordinata corrente lungo le stesse, (in generale non corrispondente
con larco s). Integrando abbiamo
x = x
0
exp (at
0
(
0
))
y = y
0
exp (b(
0
))
z = z
0
(107)
dove
0
indica il valore arbitrario che la coordinata corrente assume nel
punto x
0
, y
0
, z
0
al tempo t
0
. Notiamo che soltanto se b = at
0
la linea di
corrente istantanea `e una retta. Calcoliamo ora la traiettoria della particella
che al tempo t = t
0
si trova nel punto x
0
, y
0
, z
0
. Dobbiamo ora integrare le
equazioni del moto nel tempo t
dx
dt
= axt
dy
dt
= by
dz
dt
= 0 (108)
e si ottiene
x = x
0
exp
_
a
2
_
t
2
t
2
0
_
_
y = y
0
exp (b(t t
0
))
z = z
0
(109)
4.3 Riepilogo equazioni di bilancio.
Riassumiamo in questa appendice le equazioni di bilancio ottenute a partire
dalla teoria cinetica dei gas.Sottolineiamo che sia in questa appendice e sia
in quelle che seguono, e in generale in tutti gli appunti che seguiranno, la
soprallineatura che indica loperazione di media sulle uttuazioni molecolari
23
verr`a abolita, ed `e sottinteso che ogni grandezza `e una grandezza media.In
questa scrittura di riepilogo utilizzeremo inoltre una scrittura pi` u compatta a
carattere tensoriale.Abbiamo allora lequazione di conservazione della massa

t
+
(u
j
)
x
j
= 0 (110)
lequazione di bilancio della quantit`a di moto
(u
i
)
t
+
(u
i
u
j
)
x
j
=
p
x
i
+

ij
x
j
(111)
lequazione di bilancio dellenergia
(E)
t
+
(Hu
j
)
x
j
=
(
ij
u
i
q
j
)
x
j
(112)
dove
H = e +
p

+
u
i
u
i
2
(113)

ij
=
_
u
i
x
j
+
u
j
x
i

2
3
u
k
x
k

ij
_
(114)
q
i
=
T
x
i
(115)
Notiamo inne che le equazioni di bilancio della quantit`a di moto possono
essere anche scritte nelle forma Lagrangiana o convettiva

u
i
t
+ u
j
u
i
x
j
=
p
x
i
+

ij
x
j
(116)
mentre la forma di scrittura precedente `e detta forma conservativa.
Riferimenti bibliograci
[1] W.G.Vincenti, C.H.Kruger; Introduction to Physical Gas Dynamics
John Wiley and Sons, New York (1965)
[2] J.O.Hirschfelder, C.F.Curtiss, R.Byron Bird; The Mathematical Theo-
ry of Nonuniform Gases Cambridge University Press, New York
(1958)
[3] C.R.Wilke; J.Chem.Phys. Vol.18, pp 517-522, (1950)
[4] W.H.Dorrance; Viscous Hypersonic Flow McGraw-Hill, New York
(1962)
[5] H.W.Liepmann, A.Roshko; Elements of Gasdynamics John Wiley and
Sons, London (1957)
24

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