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2010

http://mCardux.com Annalisa Angella

[PSICOLOGIA GENERALE L. MECACCI]


Un efficace riassunto del libro di Psicologia Generale curato da Luciano Mecacci. Un doveroso ringraziamento va ad Annalisa Angella, che mi ha consentito di pubblicare il suo lavoro di sintesi.

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[PSICOLOGIA GENERALE - MECACCI]

Le scienze delluomo non furono in grado di elaborare una definizione autonoma del proprio oggetto dindagine e dei metodi per studiarlo. Si dovette superare la visione antropocentrica (uomo sopra al mondo materiale) per arrivare invece alla visione delluomo come parte del mondo materiale e uguale ai suoi simili. 1650: Cartesio = cerca di definire la relazione tra mente e corpo. Secondo lui non ha senso il dualismo mente corpo. 1600/1700: Locke = cerca di andare oltre la teoria cartesiana. Secondo lui alla nascita la mente una tabula rasa, le idee si modellano attraverso lesperienza. 1800: Franz Gall = introduce la frenologia (nuova disciplina) che studia le facolt mentali e la funzione del cervello. Teoria localizzazionistica: alcune aree del cervello sono preposte al controllo delle funzioni psicologiche. La teoria non infondata: vero che ci sono aree preposte ma molte volte le funzioni psicologiche vengono svolte da pi aree insieme. Dal 1870 = anche la specie umana pu essere studiata e analizzata secondi i criteri delle scienze fisiche e attraverso lo studio empirico. Dalle scienze fisiche deriv laspetto teorico e il metodo sperimentale (che venne utilizzato nella fisiologia). Pier Flaurance: segue il primo esperimento sulla localizzazione delle funzioni mentali. Filippo Melantone = coni il termine psicologia 1950 c = concezione della mente umana come sistema di elaborazione delle informazioni.

GERMANIA: dalla fisiologia alla psicologia


In Germania la psicologia ebbe origine dalla fisiologia (disciplina biologica che studia il funzionamento degli organismi viventi), con le ricerche di psicofisica (branca della psicologia che studia le relazioni che esistono tra stimoli fisici definiti e misurabili e la risposta intesa come intensit percepita legata agli stimoli stessi. FECHNER: ha operato prima della nascita della psicologia wundtiana. In Germania in quel momento cera un dualismo nella concezione delle funzioni mentali: materialismo storico vs concezione vitalistica. o Fine: voleva dimostrare lidentit tra mente e corpo; spirito e materia ma capiva i limiti della societ in cui viveva. Egli sostiene che lanima esiste, ma una propriet della materia e solo attraverso la scienza si possono capire i processi che avvengono nella materia. La psicologia poteva essere una scienza sia sperimentale che quantitativa. o Legge di Weber-Fechner (presentata nel libro Elementi di psicofisica -fisica applicata alla psicologia): la sensazione aumenta in funzione del logaritmo dellintensit dello stimolo. La sensazione era qualcosa di oggettivo e materiale e non era una successione di stati di coscienza che potevano essere conosciuti solo tramite lintrospezione.

HERMAN VON HELMHOLTZ


o Inferenza inconscia: gli uomini richiamano sempre le esperienze del passato in modo inconscio. La percezione completa si ha solo dopo che le sensazioni sono state interpretate dai processi nervosi centrali. Gli oggetti percepiti sono insiemi di sensazioni. Il movimento del corpo non dato dalla volont, ma da una serie di eventi successivi: sensazione, pensiero e movimento. o Costruisce loftalmoscopio: per losservazione della retina. o Velocit di conduzione degli impulsi nervosi: viene dato uno stimolo in un determinato punto su un arto e viene misurato il tempo di reazione del soggetto allo Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 2

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stimolo; poi viene ripresentato lo stesso stimolo in un altro punto dellarto e viene misurato il tempo di reazione. Abbiamo Tempi (misurazioni) e Spazio (punto dellarto), quindi si pu calcolare la Velocit (S/T) WUNDT: non viene da Lipsia ma da Heidelberg come allievo di Von Helmholtz e da Berlino come allievo di Muller. Nel 1874 scrive I fondamenti di filosofia psicologica che poi diventa un compendio di psicologia o 1879: fonda il Primo Laboratorio di ricerca Psicologica a Lipsia (dove conflu la prima generazione di psicologi: Sperman, Titchener, James, Cattel, Hall, Angell..) o Oggetto di indagine: processi psichici, sensazioni, tempi di reazione, attenzione e sentimenti. Oggetto anche lesperienza immediata (coscienza); la mente infatti non immediata ma mediata da moltissime cose. o Mezzo: introspezione o Fine primo: conoscenza scientifica delle esperienze coscienti elementari. Queste esperienze coscienti erano composte da una serie di processi: atti riflessi, sensazioni, immagini, sentimenti, emozioni e atti volontari. I processi si univano in un atto: sintesi creativa o appercezione. Tra lo stimolo e la risposta intervenivano: la percezione, lappercezione e la volont. o Fine ultimo: trovare le leggi con cui si compongono gli elementi sottostanti agli elementi coscienti (studiati attraverso lintrospezione). o Limite: lintrospezione non era attendibile perch soggettiva. o Volontarismo wundtiano = tutti i processi psichici passano attraverso 4 fasi: 1. stimolazione 2. percezione (anche se secondo Wundt non era ancora ben definita la percezione) 3. appercezione 4. atto di volont o libero arbitrio. o Fu il padre della psicologia elementistica: scomporre in elementi semplici le funzioni elementari. (da questa psicologia nascer lo strutturalismo di Titchner). 1885 (conoscenza matematiche e statistiche): voleva utilizzare il metodo sperimentale anche nelle funzioni mentali superiori (memoria e pensiero). Il materiale da apprendere tanto pi difficile quanto pi servono associazioni per ricordarlo. Egli utilizz come materiale da apprendere sillabe senza senso (in modo che non avessero influenza sul soggetto). o Stabil una curva dellapprendimento e le principali interferenza che caratterizzavano il ricordo. o Primi studi sperimentali sulla memoria. Nel 1885 scrive La Memoria e in questo libro mette a punto un certo numero di test che permettevano di misurare la capacit di memorizzazione. Egli sosteneva che la memoria pura era diversa dalla memoria per associazione e, quindi faceva gli esperimenti con parole senza significato: il soggetto doveva memorizzare un certo numero di sillabe senza senso (altrimenti avrebbe potuto associarle e sarebbero intervenute emozioni e sentimenti). Ebbe problemi perch il metodo scientifico in psicologia non era ancora adeguato. o And contro la scuola wundtiana (secondo la quale la memoria non era sperimentabile) o Favor il sorgere della scuola di Wurzburg e dimostr che la psicologia poteva utilizzare strumenti della fisiologia, matematica e statistica. : BRENTANO(austriaco): uno dei maggiori critici dellelementismo, in quanto pensava che ci fosse incompatibilit tra ricerca psicologica empirica e quella in laboratorio. Non fond mai una scuola ma ebbe allievi come Freud, Kafka Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 3

EBBINGHAUS

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o Oggetto di studio: non i contenuti dellesperienza, ma gli atti dellesperienza. Siccome il vedere ha significato solo se si vede qualcosa, la psicologia ha unoggettivit intrinseca perch si riferisce agli atti di ideazione, giudizio, amore e odio. In ambito filosofico queste teorie porteranno allo sviluppo della fenomenologia e rimarranno nella psicologia della scuola di Wurzburg e nel funzionalismo statunitense. o Psicologia dellatto = per studiare i contenuti dellesperienza si deve indagare negli atti stessi dellesperienza. KULPE: nel 1896 diede origine alla scuola di Wurzburg; si allontan da Wundt e se ne diversific per: o Metodo: introspezione sperimentale sistematica (impegnare il soggetto in unoperazione mentale e poi esamine il modo in cui aveva pensato o ragionato attraverso lesposizione). Il metodo sperimentale non poteva essere utilizzato per le reazioni allo stimolo erano complesse. o Oggetto di studio: studio del pensiero (simile allo studio della memoria di Ebbinghaus). Studiando il pensiero ed il giudizio si trovavano molte sensazioni ma nessuna che corrispondesse ad un giudizio. Se lesperienza individuale non era abbastanza da fornire giudizi, si creavano altre entit (atteggiamenti coscienti, tendenze determinanti, predisposizioni). Il pensiero, inoltre non era sempre accompagnato da immagini. Lorganizzazione del pensiero si sviluppa in gran parte al di sotto del livello di coscienza (conferma indiretta alle nascenti scuole psicoanalitiche). Si accosta, quindi, alla psicologia dellatto di Brentano. YOANNES MULLER1830-1840: da avvio ad una scuola non psicofisica ma psicologica. Anticipa lo studio sulle sensazioni. o Teoria dellenergia nervosa specifica: la qualit della sensazione non dipende dallo stimolo ma dallorgano di senso da cui viene suscitata. DONDERS (olandese) = fa un secondo esperimento: 1 fase: presenta uno stimolo e il soggetto deve dare una risposta (tempo di reazione pi breve) 2 fase: pi stimoli ad ognuno dei quali il soggetto deve dare una risposta diversa (tempo di reazione pi lungo) 3 fase: pi stimoli e il soggetto deve rispondere solo ad uno di questi (tempo di reazione intermedio agli altri due).

ILLUSIONI OTTTICHE: ricerche di psicologia scientifica tra 800 e 900:


Principi di unificazione formale di Wertheimer
Gestalt): 1. principio della somiglianza 2. principio della comunanza/destino comune 3. principio della vicinanza 4. principio della continuit 5. principio della divisione senza resti 6. principio dellimpostazione soggettiva 7. principio dellimpostazione oggettiva 8. principio della buona forma 9. principio dellesperienza passata 10. principio di chiusura. Illusione di Ponzo (su cui si basa la psicologia della

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Linee verticali (Muller-Lyer)

Illusione di Poggendorf cubo di Necker

Illusioni ottico-geometriche (Hering)

Illusione di Zollner Illusione di Lepps

Illusione di Ehrenstein

Illusioni relative al movimento (immagine consecutive come l illusione della cascata-Addams) Movimento stroboscopico o fenomenico Wetheimer (come quello delle luci di Natale). Fenomeno figura-sfondo: lesame della stimolazione prossimale non offre alcun indizio per decidere chi fa da figura e chi da sfondo. Completamento amodale: il mondo popolato da oggetti ininteri, ma se si osserva bene, rarissimi sono quelli che mostrano tutte le loro parti.

Superfici anomale

Anisotropia: illusione della verticale

Ipotesi delle illusioni ottiche:


Gestalt: Il movimento stroboscopico fu per la Gestalt , la prova che ci che viene percepito non la somma degli elementi sensoriali esterni, ma dipende dallorganizzazione delle percezioni. Neurofisiologia: le illusioni dipendono da caratteristiche innate dei sistemi sensoriali. http://mCardux.com Pagina 5

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Psicologia cognitiva: le illusioni dipendono dalla ricostruzione dello stimolo secondo criteri dellosservatore.

RUSSIA
La Psicologia in Russia resta strettamente legata alla fisiologia. PAVLOV: proviene dalla riflessologia russa. Fu un fisiologo che studiando i processi fisiologici digestivi dei cani scopr i riflessi incondizionati e condizionati (che costituiscono una forma elementare di apprendimento). o Si dedic allo studio delle condizioni che producono rinforzo. o Teoria dellattivit nervosa superiore: accanto ai processi incondizionati (semplici) esistono dei processi condizionati (Teoria delladattamento degli animali e delluomo allambiente). Pubblica i risultati degli studi sul condizionamento classico. Ha quantificato Stimolo, Risposta e tutto ci che sta tra S e R. vive solo 38 anni e in piena stagione stalinista. Nel 1924 fa una relazione importante Metodologia della ricerca psicologica e sociologica. o Scuola storico culturale: fondata da Wjgotskij, Duria e Yurkiev. Nel 1931. o Teoria storico-culturale: lo sviluppo della psiche connesso agli stadi dello sviluppo socio-economico. o I processi psichici superiori: pensiero, linguaggio e memoria non hanno unorigine naturale, ma sociale. Il linguaggio lespressione principale della psicologia umana ed alla base dei processi della coscienza. Anche la creativit una particolare forma di comunicazione. Libro Pensiero e linguaggio: per lui pensiero e linguaggio sono due funzioni separate: lattivit mentale del bambino indipendente dal linguaggio prima dei 2 anni (contrasta fortemente con le teorie di Piaget). Le funzioni regolative del linguaggio iniziano intorno a 4-5 anni anche se le strutture del linguaggio sono innate.

VYGOTSKIJ:

GRAN BRETAGNA
Predomin lorientamento applicativo (non poteva affermarsi quello sperimentale per la chiusura accademica che cera) dal quale nacque la psicologia differenziale. 1897: Primo Laboratorio di ricerca presso lUniversity College di Londra: distacco della psicologia dalla filosofia. SPENCER: psicologia legata alle scienze biologiche. Trova supporto nella teoria dellevoluzione. Esponente del positivismo anglosassone. Secondo lui la mente pu essere compresa soltanto dopo che si capito come si evoluta. Per ogni et c uno stadio dellevoluzione e c un modo di sentire e pensare.

Psicologia differenziale = Galton, Sperman, Bertlett GALTON: cugino di Darwin. Nel 1901 fonda la Rivista biometrica dove vi era una misurazione
dei fenomeni biologici. o Pensava fosse possibile distinguere le diverse capacit umane e indag la loro distribuzione nella popolazione per verificare se esisteva un meccanismo nervoso per la trasmissione ereditaria. Ebbero inizio la psicometria e lo studio delle differenze individuali (era il periodo vittoriano di fiducia positivistica). Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 6

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Lidea era di trovare numerose prove per incoraggiare alla riproduzione delle menti migliori e scoraggiare quelle peggiori. o Fond il laboratorio di eugenetica e di antropometria. o Strumenti: questionari e metodi della statistica. o Test mentali: ripresi da James Cattel ma fu di Galton lidea di misurare le capacit intellettive e di applicare la distribuzione statistica dei dati. SPERMAN: allievo di Wundt in seguito abbandon la scuola di Lipsia per tornare in Gran Bretagna. Qui si occup delle facolt mentali e dei fattori derivati. Egli distingueva un fattore g (di carattere generale) dai fattori specifici. Introdusse lanalisi fattoriale nello studio della personalit. o Tesi: lintelligenza (fattore g) poteva essere studiata con prove oggettiva. BARTLETT: approfond lo studio sulla percezione, sulla memoria e pensiero. o Percezione: nasce dal rapporto tra stimoli fisici e organizzazione del sistema nervoso--------apprendimento secondo schemi mentali. o Memoria: i dati da ricordare non vengono solo incamerati, ma vengono trasformati e la loro evocazione una ricostruzione o una costruzione immaginaria che deriva dallesperienza passata (schema) o Pensiero: trasformazione, causata dallesperienza, dellinformazione contenuta nei dati di partenza. _________________________________________________________________________________________________________ STOUT: segn il passaggio dalla filosofia alla psicologia.

o Critica dellassociazionismo o Concezione funzionalista o Iniziatore degli studi sulla vigilanza e sullattenzione.

WILLIAM RIVERS:

fond il British Journal Psycology; svolse ricerche psicofisiche sulla fatica e sugli effetti dei farmaci.

FRANCIA
La psicologia non stata troppo influenzata dallevoluzionismo, che assunse un carattere filosofico. Approccio naturalistico e materialistico, tendenza della scuola a focalizzare tutte le funzioni mentali nel SNC. Interesse alle malattie mentali. RIBOT: fondatore della psicologia francese. o Si rifer a Claude Brnard (modello dellomeostasi) o 1859: apr il primo laboratorio francese o La psicologia doveva essere sperimentale e la malattia era la migliore forma di sperimentazione. o Oggetto di studio: processi mentali superiori, personalit. BINET: primo psicologo sperimentale; collaboratore e maestro di Freud (segu anche Charcot e scrisse qualcosa sullipnotismo). o Attrezz un laboratorio come quello di Lipsia, ma senza seguire Wundt. o Oggetto di studio: pensiero e intelligenza o Metodo: introspezione (giunse a conclusioni simili a quelle di Wurzburg). Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 7

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o Lo studio sperimentale dellintelligenza: serie di test per studiare lintelligenza. Formul una scala metrica dellintelligenza dove venivano classificati gli individui secondo le capacit dimostrate nel risolvere le prove. Distinse et cronologica ed et mentale. Fece il primo test di intelligenza. Q.I. = et mentale /et cronologica * 100 JANET: il primo a studiare listeria. o Oggetto di studio: condotta: coscienza e tutte le influenze esterne che influiscono nella formazione di un comportamento. o Metodo terapeutico: catarsi: far ricordare al paziente in condizioni normali avvenimenti specifici della sua vita passata. In stato di ipnosi i pazienti potevano ricordarsi avvenimenti che nella veglia non ricordavano. MOREL: o teoria delle degenerazioni: esistono deviazioni ereditarie dalluomo normale cio delle degenerazioni che portano allestinzione dei soggetti con queste caratteristiche PIERON: psicofisiologo. Ader alla fisiologia per contrastare la tendenza degli Stati Uniti dove si stava creando un evoluzionismo sociale. o Oggetto di studio: comportamento come attivit degli individui in rapporto con lambiente. Come vengono utilizzate le funzioni che devono garantire la sopravvivenza. WALLON: ader al materialismo storico. o Oggetto di studio: sviluppo del carattere e della personalit durante lo sviluppo. Parte dallo spunto evoluzionistico ed interpreta le nevrosi da guerra. PIAGET: naturalista, filosofo, epistemologo, psicologo. o Teoria: lo sviluppo avviene secondo un principio di continuit tra filogenesi e ontogenesi. o Prospettiva genetica: studiando come cambiano le strutture del pensiero del bambino, si pu comprendere non solo come queste strutture operano nelladulto, ma anche come luomo le utilizza per la conoscenza scientifica (la forma pi complessa). FREUD: laureato in medicina, si dedic alla psicopatologia. o Studi listeria insieme a Breuer, con il metodo dellipnosi, delle associazioni libere e linterpretazione dei sogni. o Teoria dei processi psicodinamici patologici: si basa su due assunti: Continuit tra normalit e patologia mentale: tra normalit e patologia non c differenza qualitativa. Linconscio modella le manifestazioni consce dellattivit psichica. Inconscio= luogo della psiche in cui sono risposti desideri, pulsioni ed emozioni che guidano e orientano il comportamento cosciente. I contenuti che si sono fissati nellinconscio sono desideri, ricordi infantili guidati dal principio del piacere ed hanno unenergia pulsionale (LIBIDO) e danno luogo ad un sistema atemporale e non razionale. di negazione logica (un concetto e il suo opposto sono uguali) e di incertezza. Processo psichico primario = censura che applichiamo per i contenuti dellinconscio. Il processo opera per spostamento: unidea pu essere rappresentata nella coscienza da un altro concetto connesso; e per condensazione: unidea viene integrata ad unaltra creando un simbolo composto. Le due trasformazioni si Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 8

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trovano nei sogni e sono utilizzate dal conscio per dare luogo a giochi di parole, umorismo, arguzia e consentono quindi un accesso allinconscio. Preconscio = vi sono materiali dellinconscio non completamente rimossi e che sono quindi latenti e disponibili. o Teoria della personalit: 3 diversi sistemi: Es (contenuti inconscio); Io (regola le pulsioni dellEs); Super Io (codice morale che si sovrappone allIo). Angoscia: pu dipendere dallEs (angoscia nevrotica) o dal Super Io (angoscia morale). o Pulsioni primarie: pulsione di vita (energia libidica), pulsione di morte (aggressivit, masochismo). o Allievi: Jung (psicologia analitica), Adler (psicologia individuale).

USA: dallecletticismo alla psicologia.


FUNZIONALISMO (James, Cattel, Hall)
Oggetto di studio: non pi la coscienza ma i meccanismi della coscienza che consentono
ladattamento allambiente Nuovo metodo: Comparativo: confronto tra il comportamento umano e quello animale Psicometrico: differenze tra gli individui rispetto ad abilit specifiche WILLIAM JAMES: pubblica il libro Principi di psicologia. Vive in un contesto culturale abbastanza rivoluzionario e fu uno dei primi ad intuire la teoria evoluzionista come fondamentale per la psicologia. teorizz psicologia sperimentale: il punto di partenza era levoluzione e lo stretto rapporto tra individuo e ambiente in cui vive. Mise in luce la rigidit di Lipsia. Oggetto di studio: fenomeni della vita mentale e condizioni in cui avvengono i fenomeni. Lindagine psicologica deve attenersi ai fatti, dati empirici. Metodo di studio = introspezione non prodotta in laboratorio. Limite: soggettivit. Questo limite pu essere superato con il metodo comparativo: studiare la vita psichica in tutte le sue manifestazioni (nei bambini, negli animali, nei malati) poich le funzioni psicologiche sono solo il perfezionamento di funzioni biologiche. Coscienza = processo, flusso continuo che condizionata da una componente biologica: il cervello. Emozioni = percezione di certi cambiamenti corporei. Abitudine = altra dimostrazione di adattamento allambiente: ripetendo le azioni si produce un aumento della plasticit cerebrale. S = immagine che ciascuno si crea di se stesso ed ha un aspetto sociale (ruolo occupato dalla persona allinterno della societ). STANLEY HALL: aveva lavorato a Lipsia e nel 1883 fond il primo laboratorio di psicologia negli USA. Contribu alla diffusione della psicanalisi negli USA: invit nel 1909 Freud, Jung e Ferenczi a tenere una conferenza. Ontogenesi come ricapitolazione della filogenesi: nello sviluppo del bambino si ripetono le varie fasi dello sviluppo della razza umana. Studi sullo sviluppo: sul bambino, sulladolescenza e sulla senecanza facendo uso di questionari. JAMES M. CATTEL: studi le differenze individuali mediante classificazioni, quantificazioni e valutazioni comparative. Studi la natura della creativit scientifica con il metodo Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 9

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della classificazione in base allordine di merito (era convinto come Galton che fosse possibile isolare capacit particolari. MUSTENBERG: allievo di Wundt, condusse ricerche di psicofisica (prima erano gli americani ad andare in Germania, ora sono i tedeschi ad andare negli USA) Studi: valutazione soggettiva del tempo, effetti della pubblicit, effetti dei farmaci nella risoluzione dei problemi. Cre test per la selezione del personale (psicologia del lavoro), speriment sieri della verit dando un contributo alla criminologia. TERMAN: allievo di Hall, fece importanti test mentali e sulle differenze individuali.

TITCHNER: di origine inglese e allievo di Wundt il pi fedele continuatore della psicologia


wundtiana. Fu fondamentale perch trascrisse le opere di Wundt e lo fece conoscere anche negli USA

fonda lo Strutturalismo = Introspezionismo = Esistenzialismo Titchneriano, che inizialmente avr grande importanza negli USA ma poi verr
sorpassato dal funzionalismo. Il suo problema era scoprire con che strumenti si potessero studiare i processi mentali. Lo strutturalismo si sviluppa durante il primo sviluppo tecnologico e la multi -etnicit. 1892: fonda la scuola di psicologia alla Cornell Universit Oggetto di studio = esperienza considerata dal punto di vista del soggetto. Coscienza = somma globale delle esperienze. Mente= patrimonio delle esperienze accumulate durante la vita. Metodo = introspezione. Ne mise in risalto i limiti; proponeva un tirocinio e avvert di non cadere nell errore dello stimolo: confondere loggetto con ci che loggetto suscita. DEWEY: il funzionalismo si svilupp nella corrente filosofica del pragmatismo e venne utilizzata la biologia evoluzionistica. 1892: fonda la scuola di Chicago. Oggetto di studio: psicologia come disciplina sperimentale che studia i mezzi per favorire linterazione ambiente-individuo. Critic atomismo, elementarismo, riduzionismo. Comportamento: doveva essere studiato in quanto ha significato per lindividuo che lo compie. Il comportamento e lesperienza non possono essere studiati prescindendo dal contesto. Non si pu fare distinzione tra sensazione e movimento perch solo se guardiamo abbiamo sensazioni visive. Adattamento allambiente: si serve delle conoscenze e richiede un continuo apprendimento. JAMES R. ANGELL = prosegue lopera iniziata da Dewey. 1904: libro Psicologia: punti essenziali del funzionalismo. CARR = successore di Angell Oggetto di studio = attivit mentale vista come un insieme di processi la cui funzione sta nellacquisizione e nellimpiego dellesperienza per realizzare un comportamento adattivo. Metodo = osservazione (semplice o controllata) per determinare se il soggetto riesce a raggiungere lobiettivo prefissato e analizzare le variabili. THORNDIKE: interpretazione originale del funzionalismo. Legge delleffetto (1905) = gli atti che in una situazione producono soddisfazione, finiscono per essere associati a quella situazione e quegli atti verranno ripresentati pi facilmente: il comportamento implica una scelta.

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Concezione connessionistica = i processi psichici sono costituiti dalle connessioni


innate o acquisite fra la situazione e la risposta. Lassociazionismo coglieva le associazioni tra i contenuti della mente; il connessionismo le associazioni tra gli eventi ambientali e le risposte motorie prodotte.

Poteva essere analizzato solo ci che era direttamente osservabile e ripetibile (anticipa il comportamentismo Misurazione dellapprendimento: formula lapprendimento per prove ed errori. YERKES = ricerche nel campo della psicologia comparata (la psicologia comparata
apr la strada al comportamentismo). Fu il primo a tracciare una scala dellintelligenza: partiva dagli animali pi semplici per arrivare ai pi complessi (non tutti gli animali possono rispondere agli stessi livelli di apprendimento).

CRISI PSICOLOGIA = la psicologia animale, la psicoanalisi sembravano disgregare la


psicologia in qualcosa che non aveva pi un corpo organico. Ci furono due tentativi di ricostituzione: Comportamentismo e Gestal.

COMPORTAMENTISMO (S-R)
STIMOLO (di carattere fisico): insieme di eccitazioni che agiscono in un dato momento sullorganismo RISPOSTA (di carattere fisiologico) mutamento che si verifica nei muscoli e nelle secrezioni ghiandolari in concomitanza con lo stimolo. WATSON = elabora il comportamentismo tra il 1903 e il 1920. 1911: Manifesto del Behaviurismo (COMPORTAMENTISMO). Oggetto di studio: non la coscienza ( impossibile definirla) ma losservazione del comportamento manifesto (complesso insieme interfunzionale che si esplica nelle risposte). Riduzionismo psicologico: loggettivit pu essere raggiunta solo riconducendo il pi possibile i processi psichici a quelli fisiologici. Psicologia: studia linsieme; fisiologia: studia aspetti specifici. Metodo: riflesso condizionato, test in grado di fornire campioni di comportamento, resoconti verbali non dellintrospezione ma della parlata ad alta voce (che pu essere considerata oggettiva).

Importanza della psicologia animale per lo studio della psicologia umana. Fortuna del comportamentismo: non dipende solo dalloggettivit del metodo ma
anche dallobbiettivo: fornire quelle conoscenze sul comportamento umano che potevano essere utili alla societ (questo si inseriva bene nel contesto culturale del New Deal di allora). 1925: Watson nega lesistenza degli istinti. Lashley: influenze sugli studi dellinsegnamento e della memoria.

GESTALT
Rifiuto di alcuni studiosi dellassociazionismo per lo studio della percezione. Percezione = non combinazione passiva di elementi sensoriali ma frutto di unorganizzazione sugli elementi dellesperienza. MACH =anche le strutture geometriche e temporali sono sensazioni indipendenti dagli elementi che le determinano(un triangolo pu essere grande, piccolo, scaleno ma non perde qualit del triangolo) Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 11

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CHRISTIAN VON EHRENFELS = non tutte le percezioni possono essere analizzate


come semplici combinazioni di sensazioni perch esistono anche delle qualit forma (GestaltQualitaten). Forma= non una sensazione ma un elemento che agisce sulla percezione. La mente d forma alle sensazioni elementari. Metodo: osservazione semplice con descrizione dellesperienza, senza nessun preconcetto.

Scuola di Berlino: Wertheimer, Kholer, Koffka.


Teoria della Gestalt (Gestalttheorie): antiassociazionistica, anticausalitsta, antimeccanicistica. Lattivit psichica indipendente entro certi limiti, dallesperienza. Gli stimoli non sono la causa, ma unoccasione per la percezione. La percezione si strutturano secondo principi innati nel SNC e non in quello periferico. Tra la sfera psicologica e quella cerebrale non c causa-effetto, ma parallelismo. Il soggetto percepisce mettendo in relazione le varie esperienze e riconoscendoci delle strutture. Percezione = modo con cui lindividuo struttura la realt esterna secondi i principi dellorganizzazione della percezione stessa. Anche lintelligenza e il pensiero si articolano secondo processi individuali innati. WERTHEIMER = Movimento stroboscopico = percezione del movimento di un punto luminoso senza che questo si muova (effetto delle luci di Natale). Dimostr linfondatezza dellassociazionismo della percezione: il movimento non poteva essere spiegato come la somma degli stimoli stazionari. KHOLER = LIntelligenza delle scimmie antropoidi: anche gli animali hanno un comportamento intelligente. Distinse: Pensiero riproduttivo (conoscenze gi acquisite) Pensiero produttivo (produce conoscenze nuove): comportamento molare: richiede il riconoscimento dellimportanza dellinsight (illuminazione improvvisa che avviene dopo il ripristino del contesto globale del campo percettivo, emozionale e intellettuale). KOFFKA = 1935:Principi di psicologia della Gestalt: contribu alla diffusione della Gestalt negli USA. influenze del positivismo logico e delloperazionismo skinneriano. Operazionismo= definire i criteri con cui si determina rigorosamente lapplicabilit di un termine in un dato caso, per evitare di presupporre entit metafisiche o cadere nellerrore. Lo psicologo operazionista descrive la mente come un insieme di processi attraverso i quali vengono attivate reazioni che possono essere ripristinate e statisticamente analizzate. Rischio: i criteri della correttezza dellanalisi operazionale vengano utilizzati anche nellinterpretazione teorica. GUTHRIE: Pu essere considerato un associazionista estremo, mentre un empirista estremo. Teoria dellapprendimento: connessioni tra S e R sono data o da un condizionamento o da abitudini. Apprendimento avviene quando vi una continuit spazio-temporale tra S condizionato e R. Oggetto di studio: il movimento degli organismi senza affrontare il problema dellazione che lorganismo esercita sullambiente nel suo complesso. Riduzionismo che per ebbe molto successo.

NEO COMPORTAMENTISMO:

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TOLMAN: allontanamento dalla concezione comportamentista tradizionale. Tolman riconosce


limportanza della intenzionalit e finalit del comportamento. Ha integrato il metodo del comportamentismo con il metodo inferenziale. Variabili intermedie: Tra le cause del comportamento (stimoli, ereditariet, apprendimento passato, aspetti fisiologici) e il comportamento prodotto, c un set (insieme) di fattori (variabili intermedie). Gli animali possiedono delle mappe cognitive delle situazioni; per creare queste mappe, apprendono delle relazioni tra segni e significati (Gestalt). Purposive behaviour (comportamento intenzionale): il comportamento determinato da un campo di variabili che sono la subordinazione dei mezzi al fine. Apprendimento latente: i topi possono acquisire informazioni che utilizzeranno solo in un secondo momento.

CLARK HULL
Metodo ipotetico-deduttivo Teoria formale della psicologia: lorganismo soggetto ad un continuo processo di
adattamento biologico allambiente. Compito della psicologia connettere la fisica (studia le leggi che regolano lambiente esterno) e la fisiologia (studia le leggi dellambiente interno) per cogliere che relazione si instaura durante il comportamento. La soddisfazione dei bisogni primari essenziale per la sopravvivenza, ma una volta soddisfatti questi ci sono altri bisogni secondari che devono essere soddisfatti anche se non essenziali.

Accett le variabili intermedie di Tolman ma li consider costrutti logici non ipotetici. Attitude test (test attitudinali) Introdusse concetto pulsione: la fame una pulsione perch spinge lindividuo a
manifestare un comportamento appetitivo pi di un altro comportamento. Abitudine: variabile intermedia, condizione complessa del SN che porta a reagire in modo altamente specifico a certe situazioni. Le abitudini sono legate tra loro da un grado di probabilit: se non ne viene scelta una molto probabile venga scelta quella successiva. Ci sono relazioni dinamiche tra la scelta di unabitudine e produzione della reazione motoria. SKINNER: atteggiamento scientifico torna allideale watsoniano della pura descrizione. Adesione allempirismo radicale. Oggetto di studio: stabilire le relazioni funzionali tra S e R. Metodo: situazione sperimentale deve essere controllata al massimo, per isolare tutte le variabili. Walden Tue: libro scritto prima della II guerra mondiale che mette in luce la possibilit della manipolazione del comportamento umano (da parte dello stato, della famiglia, della Chiesa). Egli ritiene che dallaltro lato c la possibilit di utilizzare in positivo questa manipolazione: in modo sociale. Condizionamento operante: nellagire nellambiente, lanimale rinforza un dato comportamento spontaneo. Il comportamento pu essere: rispondente (risponde a stimoli noti) attivo (prodotto da condizionamento operante). Ultimo esponente del neo-comportamentismo.

Interpretazione del linguaggio opposta a quella di Chomsky

TRASFORMAZIONE PSICOLOGIA (anni Cinquanta):


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Cause: caduta comportamentismo, scuole psicoanalitiche, Gestalt, progresso etologico, cibernetico. Adozione nuovo linguaggio che consentir di parlare di quanto avviene nella mente.

TURING:
Macchina di Turing: macchina virtuale in grado di svolgere qualsiasi calcolo esprimibile
in un codice binario. Composta da un nastro e una testina che memorizza il nastro e scrive in qualsiasi momento. Test di Turing: un soggetto non in grado di differenziare prestazioni prodotte da un essere umano da quelle di una macchina. NEUMANN: programma memorizzato di un calcolatore pu essere la concreta realizzazione della macchina di Turing. ROSENBLEUTH,WIENER, BIGELOW: stessa funzione tra comportamento finalizzato degli uomini e degli animali e sistemi di autoregolazioni artificiali (basati su feedbackretroazioni- e feedforward preazione). CULLOCH e PITTS: attivit neuronale pu essere descritta con la stessa logica dei calcolatori.

Teoria matematica della comunicazione: trovare il modo pi efficiente per


trasmettere informazioni:

Riduzione dellentropia del canale (disordine), grazie allaumento di ordine


grazie ad una codifica di ci che deve essere trasmesso.

Messaggio codificato in informazione (in senso matematico la scelta tra due


alternative equiprobabili che pu essere misurata in bit). SHANNON e WEAVER: la teoria matematica della comunicazione pu essere applicata a varie discipline, anche alla psicologia. Miller: assume il nuovo linguaggio della teoria dellinformazione per descrivere come luomo elabora le informazioni. Stimoli = informazioni. Nuovo modo di analizzare il linguaggio naturale, basato su uninterpretazione matematicoprobabilistca (catene markoviane) della struttura del linguaggio che garantisce unalta probabilit sugli enunciati che possono essere detti dagli individui.

PSICOLOGIA NON COMPORTAMENTISTA Anni 30


Anna Freud
= principale esponente della psicologia della personalit nella prospettiva psicoanalitica. Allport = principale esponente della psicologia della personalit nella prospettiva sociale. Queste prospettive si aprono a tematiche che fino ad allora erano state ignorate: motivazione, pensiero, linguaggio, emozioni, percezione. Scuola del New Look: le motivazioni, la rappresentazione dei fini, la rappresentazione di se stessi sono elementi cognitivi che modificano la percezione e il comportamento. Bruner e Postman mostrano quanto le aspettative, le motivazioni ed i bisogni dellindividuo, lo influenzano. BRUNSWIK: c sempre interazione tra percezione ed apprendimento. Gli stimoli hanno dei significati per lorganismo; processi cognitivi = operazioni di confronti di quei significati o modificazione di questi.

Anni 50 60
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TINBERGEN THORPE - LORENZ HARLOW: etologi che eliminano la


contrapposizione tra istinto (ereditario e immutabile) e apprendimento (prodotto dal condizionamento). LASHLEY : impossibilit di descrivere con i modelli neoassociazionisti il funzionamento del cervello. HEBB: la problematica neurofisiologica e la problematica psicologica si sovrappongono senza che una possa ridursi nellaltra. Fisiologo: ricavare i dati circa il funzionamento delle parti del sistema nervoso; psicologo: mettere in relazione i dati fisiologi con i comportamenti. Assemblee cellulari: interconnessioni tra i neuroni che danno luogo a configurazioni globali di attivazione che si rafforzano. Oggetto di studio: non il comportamento relativo agli eventi sensoriali, ma il comportamento mediato da attivit centrali autonome (il pensiero in senso lato). Modello psicofisiologo: spiegazione dei processi della percezione, del pensiero e delle attivit centrali che hanno importanza nei comportamenti. MILLER: indagine sul linguaggio(mezzo sociale di comunicazione) o Stretta relazione tra i processi interni e il linguaggio (espressione di quei processi). o Piani e strutture del comportamento: la memoria non un recipiente illimitato; noi accumuliamo informazioni secondo criteri. o Magico numero 7 + o 2: si possono ricordare minimo 5 numeri e massimo 9 senza accoppiarli. BUSH MOSTELLER: o teorizzazione dellapprendimento: apprendimento un processo di campionamento allinterno dellinsieme delle risposte possibili (riprende dai modelli probabilistici e meccanici). DEUTSH: i processi che stanno sotto al comportamento, si possono dedurre confrontando le risposte ad un problema di un soggetto e quelle di un calcolatore.

PSICOLOGIA COGNITIVISTA
Symposium on Information Theory(1956) al Massachussetts Institute of Technology: segna una svolta storica per la psicologia cognitivista. In questo convegno furono presentate 3 relazioni: 1. Newell-Simon: Logic Theory Machine: calcolatore in grado di elaborare la dimostrazione completa di un teorema. Visto che sia i sistemi naturali che quelli artificiali hanno la strategia euristica (possono imparare dallesperienza), i programmi dei calcolatori forniscono i modelli dei processi cognitivi simulati. 2. Chomsky: Tre modelli del linguaggio: il modello del linguaggio a stati finiti (della teoria dellinformazione) non era possibile. Chomsky recupera il concetto di mente =

sistema formato dalle varie competenze (come quella linguistica) che sono nascoste dai comportamenti osservabili.
La teoria dellapprendimento inadeguata: un bambino non pu apprendere il linguaggio sperimentando tutte le possibili combinazioni. Ci deve essere una predisposizione biologica allo sviluppo del linguaggio. Competenza linguistica: interagisce con le altre competenze cognitive e in questo modo sviluppa il linguaggio. Deve essere considerata una branca della scienza cognitiva il cui compito lo studio dei processi cognitivi.

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3.

Psychological Review: lessere umano un elaboratore a capacit limitata: linformazione in ingresso viene filtrata e trasmessa a successivi stadi di elaborazione che consentono luscita di output. Piano: struttura che caratterizza il mondo esterno, da cui ha origine il comportamento. Il piano fondamentale per lo studio dei processi cognitivi. Comportamentismo soggettivistico: il comportamento un insieme complesso di meccanismi di controllo che si autoregolano che hanno alla base il TOTE (Test - Operate Test Exit) o meccanismo di feed-back. Quindi tra S e R c il soggetto.

Miller:

1956 o Convegno al Dartmouth College: McCarthy, Minsky, Newell: nascita dellIntelligenza Artificiale. Intelligenza Artificiale = disciplina che ritiene che lapprendimento e lintelligenza umana possono essere simulati da una macchina. o Il pensiero: Bruner Goodnow Austin: i soggetti non associano risposte specifiche a stimoli specifici, ma tendono a dedurre i principi e le regole che stanno sotto al problema in modo da poterli riutilizzare anche in altri problemi. Obiettivo= determinare la quantit di informazioni che potevano essere assimilate dal soggetto. Il soggetto fa un processo costruttivo: linformazione viene strutturata in vari modi. BRUNER (1957): Al di l dellinformazione data: fornisce una teoria dello sviluppo cognitivo: lo sviluppo cognitivo legato anche allapporto culturale. o Center for Cognitive Studies (1960): Bruner Miller: divenne il riferimento per gli psicologi dellelaborazione umana dellinformazione. Lelaborazione si strutturava in pi fasi: registri sensoriali, memoria a breve termine, memoria a lungo termine. Cronometria mentale: principio secondo cui a tempi di reazione pi lunghi corrisponde unelaborazione pi complessa. NEISSER: Psicologia cognitiva: metafora della mente come elaboratore. Descriveva le trasformazioni che linformazioni subiva da quando entrava attraverso la percezione, fino ad arrivare allattenzione, al linguaggio, alla memoria, al pensiero. Conoscenza e realt: teoria del ciclo percettivo: necessit di studiare i processi cognitivi in situazioni ecologicamente valide, cio in natura. Le mappe cognitive forniscono un meccanismo di anticipazione che guida lesplorazione dellambiente Anni 60: la psicologia era divisa in tre direzioni: 1. Teoria dellelaborazione umana dellinformazione: ricerca pi seguita 2. Studio della simulazione 3. Psicologi che non si riconoscono totalmente nellelaborazione umana dellinformazione (Bruner pur accettando la terminologia del cognitivismo, rifiutava lequivalenza tra sistemi artificiali e umani; Piaget rifiutava la teoria). Jean Piaget sar conosciuto negli USA grazie a Flavell, Elkind. Struttura e orientamento del pensiero: a fondamento dellapprendimento c la curiosit epistemica. Holt: importanza delle immagini mentali nello studio dei processi cognitivi. Prima fase: identificazione delle strutture nelle quali avveniva lelaborazione Seconda fase: 70: attenzione alla dimensione funzionale del sistema cognitivo. Si studia la modalit dellelaborazione: o Superficiale: caratteristiche fisiche degli input. o Profonda: relativa al significato. Memoria di lavoro: conoscenze che servono in un determinato momento dellelaborazione cognitiva Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 16

Berlyne:

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Memoria permanente: tutte le conoscenze che potenzialmente possono essere attivate e trasferite alla memoria di lavoro. Memoria episodica: legata al proprio vissuto. Memoria semantica e dichiarativa. Memoria procedurale. Superamento del carattere sequenziale dellelaborazione: ci sono diverse modalit di rapportarsi al mondo esterno per modellare le conoscenze che ne abbiamo (problema dellexpertise) e c necessit di creare degli schemi, script, frame della conoscenza.

SCIENZA COGNITIVA
Progetto finanziato dalla Sloan Foundation. Oggetto di studio: processi cognitivi (ragionamento, memoria, percezione, problem solving, presa di decisione). Obiettivo: studio interdisciplinare dellattivit cognitiva nel suo complesso secondo uninterazione tra discipline: filosofia, psicologia, Intelligenza artificiale, neuroscienze, linguistica, antropologia. Ci che accomunava gli studiosi delle varie discipline era la fiducia nella simulabilit dei processi cognitivi. Nel frattempo si afferm il connessionismo (elaborazione avviene contemporaneamente su tutti gli input e produce output) e questo comporta una rappresentazione non simbolica ma sub-simbolica.

Ren Descartes: introduce concetto riflesso automatico: il fuoco ha la capacit di coinvolgere nel proprio movimento la pelle del piede, tirando i nervi sensoriali della pelle, si apre un poro nel ventricolo del cervello, permettendo allo spirito animale di uscire dal ventricolo lungo tubi vuoti nei centri nervosi che connettono i muscoli alla gamba. Lo spirito riempie i muscoli, causando la ritrazione del piede. Successivamente vengono messi in moto altri nervi motori che fanno spostare gli occhi e la testa verso il piede.

Conoscenza scientifica nel tempo.


Il mito della caverna di Platone testimonia gi unesigenza: distinguere tra le diverse forme di conoscenza e individuarne una che pi di tutte desse certezze (che oggi chiamiamo conoscenza scientifica). In passato = la conoscenza empirica era svalutata poich ingannevole, conoscenza vera = conoscenza razionale (permette di arrivare alla idee, concetti). Teologi cristiani = conoscenza vera quella rivelata dalle Sacre Scritture; verit appartiene solo a Dio e non pu essere raggiunta n con la ragione n con esperienza. Epoca moderna = conoscenza fondata sullesperienza: vera quella conoscenza che pu essere ricondotta a dati dellesperienza. Gli errori dellesperienza si possono evitare se lanalisi dellesperienza condotta in modo rigoroso. Regole da seguire: regole razionali (regulae ad directionem ingenti regole per la guida dellintelletto). Sapere scientifico: insieme di affermazioni sul mondo che emergono dallesperienza ma che sono elaborate in forma razionale.

Criteri di scientificit per lideale moderno di scienza


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Empiricit: non si possono formulare ipotesi su oggetti metafisici Oggettivit: non si pu occupare di aspetti soggettivi.
Gli oggetti naturali hanno 2 qualit (definite anche da Locke): 1. qualit primarie (massa, estensione, forma): qualit che appartengono veramente agli oggetti. Hanno queste caratteristiche: pubblicit: qualit pubbliche (osservabili da tutti nello stesso modo) misurabilit: possono essere misurate con scale. 2. qualit secondarie (colori, sapori, odori): che non sarebbero oggettive per frutto di percezioni o interpretazioni. Attenendosi alle qualit primarie si possono evitare errori.

METODO SCIENTIFICO
o osservazione o formulazione ipotesi o verifica delle ipotesi tramite sperimentazione. La ripetibilit dellesperimento coerente con il criterio della pubblicit; o generalizzazione dei risultati e formulazione di principi e teorie che possono essere organizzati in strutture pi complesse (teorie scientifiche). Modello esplicativo = schema logico per la formulazione dei principi. Se A allora e sempre B: ogni volta che si verifica A (condizione di B) allora si verifica B. Questo modello vuole individuare le cause reali. Per questo le leggi scientifiche, una volta individuate, hanno valore assoluto, universale.

OGGI
Fine 800: crisi di alcuni capisaldi: o Empiricit: la fisica subatomica studiava fenomeni cos piccoli da non poter essere percepiti e quindi non si poteva base sullesperienza. o Metodo ipotetico-deduttivo: ipotesi formulate da intuizioni elaborate in un complesso modello teorico di cui si prevedeva un confronto con lesperienza solo a posteriori. o Oggettivit non assoluta: part dalla fisica. Heseimberg: principio di indeterminazione: non si possono compiere misure assolutamente oggettive poich le stesse procedure di misura modificano il fenomeno osservato. Teoria della relativit ristretta di Einstein: mise in dubbio la possibilit di utilizzare categorie di riferimento spazio-temporali assolute perch sono relative allosservatore. Mise in dubbio le 2 componenti oggettive degli oggetti (certezza della fisica): massa ed energia. E = mc2 Leggi fisiche non hanno sempre carattere deterministico e quindi possono essere spiegate solo tramite leggi probabilistiche. Se allora e sempre B sbagliata Se A allora B, con un certo livello di probabilit. La scienza non doveva rinunciare alle leggi perch il libello soglia comunque molto alto. Se dato A, si verifica B 95 volte su 100, allora abbiamo un principio valido.

SCIENZA E PSICOLOGIA
Fine 800: psicologia tenta di entrare nellambito delle conoscenze scientifiche. Descart aveva distinto i fenomeni del mondo in 2 categorie: o Res extensa (di natura materiale) o Res cogitans (soggettivit, la mente) Solo res extensa potevano essere studiati scientificamente (perch oggettivamente osservabili). Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 18

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Segu distinzione tra: o Scienza della natura (scienza monotetica) del generale o Scienze umane (scienze idiografiche) del particolare. In seguito: o Scienze esplicative: capaci di spiegare oggettivamente i fenomeni; identificano cause. o Scienze comprensive: modalit di conoscenza basata su intuizioni soggettive. Diverse posizioni psicologi di un tempo: 1. Oggettivismo puro: Secenov (uno dei padri della fisiologia russa) nei I riflessi del cervello voleva spiegare tutti i fenomeni psichici utilizzando il modello dellarcoriflesso. Importa mentisti voleva studiare soltanto i comportamenti. 2. soggettivismo puro: Wundt e gli strutturalisti. Per molto tempo la psicologia venne considerata una scienza umana e si cerc di trovare una serie di soluzioni per trattare in modo scientifico la psicologia. Weber e Fechner (sostenitori della psicofisica): tentativo di relazionare soggettivismo puro e oggettivismo puro: proponevano criteri indiretti di misura delle variabili psichiche attraverso le misure di variabili fisiche. Operazionismo psicologico: modi di affrontare il problema del significato delle affermazioni scientifiche. Anche concetti soggettivi (pensiero, emozione, sentimento) possono essere studiati oggettivamente se si descrivono le operazioni con crete attraverso le quali questi fenomeni possono essere osservati e misurati. Per misurare fenomeno soggettivo bisogna considerare le conseguenze e le manifestazioni oggettive del fenomeno (soluzione adottate dal comportamentismo maturo). Metodo simulativo: elaborato dalla scienza cognitiva. La mente pu essere studiata paragonandola a un calcolatore elettronico e quindi la mente pu essere compresa con un metodo costruttivo (attraversi la costruzione di modelli teorici che ne simulano il funzionamento).

PRINCIPALI TRADIZIONI DI RICERCA PSICOLOGICA o RICERCA DI LABORATORIO (gi da fine 800): inizialmente studiate
sensazioni, percezione e memoria; in seguito studiati pensiero, linguaggio ed emozioni. Psicologia scientifica = ricerca di laboratorio (per molti anni): in quanto il laboratorio si mostra particolarmente adatto allapplicazione del metodo sperimentale; le variabili vengono controllate e si pu utilizzare un modello di spiegazione causale dei fenomeni studiati. Organizzazione e validit di un esperimento: esperimento valido quando effettivamente mette alla prova le ipotesi di partenza. Vanno seguite delle regole importanti: isolamento e controllo delle variabili, scelta casuale del campione, assegnazione casuale dei soggetti ai gruppi sperimentali. Variabili e il loro controllo: variabile (possibile variazione misurabili di un certo fenomeno sotto indagine). Variabili quantitative: pesi, lunghezze, intensit Variabili qualitative: colore rosso o verde V.I.: explorans: cause del fenomeno V.D.:explorandum (effetti di quella causa) Esperimento a un fattore: una sola V.I. Esperimento a pi fattori: + V.I. Gruppo di controllo. Scelta dei soggetti: nellesperimento ideale dovrebbero essere scelti con scelta casuale (si dispone di un campione rappresentativo della popolazione) dalluniverso (non uguale a scelta a caso). Purtroppo di solito si utilizzano altri criteri di scelta: Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 19

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o Criterio di scelta di unit tipo: persone che posseggono in maniera media o normale certe caratteristiche o abilit ritenute utili. o Campionamento per quote: si estraggono casualmente dalla popolazione gruppi ridotti di soggetti che mantengono proporzioni della popolazione. Assegnazione dei soggetti ai gruppi: due tipi di disegni sperimentali: Disegno tra i soggetti (between subject design): soggetti distribuiti in tanti gruppi quanti sono i trattamenti; ogni soggetto fa un solo trattamento. Lassegnazione dei soggetti ai gruppi avviene casualmente. Questo disegno quello che offre pi garanzie perch permette maggior controllo. Disegno entro i gruppi: tutti i soggetti sottoposti a tutti i trattamenti. Un trattamento pu influenzare laltro e quindi si adottano strategie per il controllo dellordine e della sequenza delle prove. meno dispendioso e pi facile da realizzare. Luso di un disegno o dellaltro, varia dagli obiettivi di ricerca. Quasi esperimenti: il ricercatore non pu manipolare a suo piacere la V.I. oppure, pur lavorando per gruppi, non pu assegnare i soggetti casualmente a questi gruppi (per le variabili organismiche funziona cos. Questi limiti riducono la validit dellesperimento perch difficile concludere che le cose dipendono dalle V.O. (per es. sesso). Esperimenti su singoli soggetti: anche con un soggetto singolo bisogna avere misure ripetute. Es. se si vuole studiare il livello di stress dovuto ad una prestazione in un soggetto bisogna: Pre-test sullo stress in una situazione di rilassatezza Linea di base della V.D. (paragonabile al gruppo di controllo) Sottoporre soggetti a prestazioni di calcolo, rilevando pi volte misurazioni. Misurazioni 2 ore dopo prestazione, quando c di nuovo rilassatezza. o RICERCA SUL CAMPO: INCHIESTE CONODTTE CON QUESTIONARIO (utilizzate soprattutto in psicologia sociale). Fine: studiare e conoscere opinioni o atteggiamenti di gruppi di persone in relazione ad argomenti o problemi. Strumento: questionario (insieme organizzato di domande volte a far emergere lopinione dei soggetti su determinati temi). V.I. categorie o fattori che il ricercatore prende come riferimento epr valutare se influenzano risposte. V.D. rapporto dei soggetti. Rapporti causali: vero esperimento permette di evidenziare rapporti casuali: una certa V.D. causata da una certa V.I. poich gli oggetti di altre possibili variabili sono stati esclusi con il controllo. Rapporti di connessione tra variabili: nelle ricerche su campo e nelle inchieste non ci pu essere controllo totale delle variabili perch soggetto inserito in contesto e ambiente che possono influenzarlo. Le variabili sono in relazioni di diverso tipo (a seconda che le variabili siano quantitative o qualitative) e sono espresse da diverse misure statistiche; indici di concordanza, di correlazione, di regressione, contingenza.

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La decisione di quale variabile sia la causa e quale sia leffetto spetta al ricercatore (connessione tra estroversit e buoni rapporti sociali, ma quale la causa e quale leffetto?) Campione: valgono le stesse regole per il vero esperimento. Domande: Aperte: garantiscono maggiore validit del questionario perch raccolgono direttamente le opinioni dei soggetti intervistati ma sono pi difficili da analizzare in termini quantitativi (il ricercatore non riuscir ad isolare la sua soggettivit) vanno utilizzate quando si ha una conoscenza molto scarsa di ci che la gente pensa e spesso le domande aperte si usano come domande pilota per ricavare le categorie di domande chiuse. Chiuse: sono meno valide ma sono pi facili da esaminare. Sincerit delle risposte: Desiderabilit sociale: persone tendono a rappresentarsi come normali, non devianti. Effetto del buon soggetto Controllo: Assicurare che il questionario rester anonimo; Evitare la compilazione in presenza dellintervistatore Questionario non deve essere consegnato direttamente nelle mani del ricercatore ma il metodo migliore sarebbe linvio per posta (che per non garantisce il ritorno) Cercare gruppo di soggetti rappresentativi di una certa popolazione; convocarli e somministrare questionario: le modalit di somministrazione e raccolta vanno spioegate prima per creare fiducia. OSSERVAZIONI: lontana ancora di pi dellinchiesta, dal metodo sperimentale. Nessuna manipolazione variabili Nessuna assegnazione di soggetti e gruppi Semplice osservazione di determinati comportamenti di singoli o di gruppi nel contesto quotidiano. Si ispira al metodo etologico con cui si studia comportamento animale. (nelluomo insorge per problema della privacy personale). Oggettivit osservazione: ricerche osservative in base a parametri che caratterizzano loggettivit: o Delimitazione chiara di ci che si vuole osservare o Grado di coinvolgimento dellosservatore in ci che si sta osservando o Strumentazione utilizzata (strumenti adeguati: videocamera, cinepresa, magnetofono) o Preparazione buona griglia di osservazione. N.B. Quando il ricercatore non per nulla coinvolto si ha loggettivit massima. Formulazione e conferma di ipotesi: nellosservazione non si hanno ipotesi definiti di partenza. Si va alla ricerca di regolarit nei comportamenti umani, in determinati contesti, alle quali si attribuisce un senso. N.B. Kohler nelle osservazioni sulle scimmie non us metodo osservativo perch osservazione non era spontanea: la situazione veniva creata dallo sperimentatore. Ambiti di applicazione: Osservazione dei bambini molto piccoli (infant observation= con i quali non ancora possibile interagire verbalmente. Osservazione dellinterazione precoce metodo-bambino ()ricerche condotte da Molher e Stern). Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 21

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Dimensione temporale dellosservazione: la durata dellosservazioni motlo varia e si differenzia in relazione alle caratteristiche dellogetto studiato. Il tempo va defnito a priori, se il tempo lungo non si potrano fare osservazioni continue ma osservazioni campionarie (definire qundi criteri di campionatura). Per studiare evoluzione di un fenomeno: o Osservazione longitudinale: disegno di ricerca entro i soggetti o Osservazione trasversale (su pi gruppi): disegno di ricerca entro i soggetti. o RICERCA IN AMBITO CLINICO: Psicologia generale ha come oggetto unit tipo: uomo medio. Il singolo, quindi si dissolve. Nella scelta dei soggetti per un esperimento le persone lontane dallunit tipo non vengono prese in considerazione. Ambito clinico (kline (letto, giaciglio: luogo dove si sta quando si ammalati): diventa rilevante quello che irrilevante per psicologia generale. Studia e si occupa di persone che si trovano in una condizione di disagio psicologico accompagnato da una sofferenza. Qutelet /statistico, sociologo che per primo mise in atto la statistica) e Galton: le caratteristiche umane (fisiche e psichiche) si distribuiscono secondo curva di Gauss, intorno ai valori medi: la maggior parte degli individui sono simili per i loro vari aspetti (sotto la campana nella parte centrale) mentre quelli meno comuni sono allestremit. Psicologo clinico: non p solo interessato alle irriducibili differenze ma cerca con costanza anche le regolarit (si pu soffrire in mille modi ma questi mille modi possono rientrare in categorie di sofferenza). Ricerche cliniche: o Metodi sperimentali o Quasi esperimenti o Inchieste o Osservazioni Diagnosi: spesso allo psicologo clinico richiesto (da colleghi, medici,magistrati, centri di consulenza pubblici o privati, dallutente o dai tutori dellutente)una diagnosi sul soggetto o su alcuni aspetti e abilit del soggetto. Fasi diagnosi: o Raccolta elementi o Formulazione ipotesi diagnostiche o Utilizzo strumenti per confermare o disconfermare ipotesi (colloquio approfondito e mirato; uso di reattivi psicodiagnostici in grado di valutare le funzioni di base, le attitudini o i tratti di personalit). Test per organizzazione visuo-spaziale Thematic appercetion test (descrizione del soggetto di situazioni ambigue). Test di Rorschac o Soggetto analizzato sulla base di una qualche teroia e confrontato con dei gruppi di riferimento che sono quelli su cui stata fatta la taratura dei test. N.B. La diagnosi una procedura di ricerca ma non ricerca sperimentale. Validazione consensuale: diagnosi su un medesimo soggetto o su medesimi gruppi di soggetti fatte da diversi dagnosti, vengono confrontate secondo indici di concordanza che permettono di verificare se il libelo di Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 22

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accordo reale o dovuto al caso. Lo psicologo entra in relazione col soggetto., il medico col corpo del soggetto. Psicoterapia: forma di cura della sofferenza e del disagio psicologico attraverso la relazione e linterazione tra un paziente (o gruppo di pazienti) e terapeuti. La psicoterapia privata ed ha come prerequisiti: conoscenza della personalit del paziente e delle possibili cause del suo disagio (la conoscenza acquisita sia dal paziente che dal terapeuta). Obiettivo: conoscere e cambiare (la psicoanalisi diceva che il paziente cambia attraverso la presa di coscienza); cambiamento: non crea nuove personalit ma maggiore coscienza di s, delle proprie modalit comportamentali e relazionali. Scientificit: psicoterapia il caso limite dei disegni di ricerca entro il soggetto. Gli incontri sono osservazioni ripetute con durata solitamente costante. PSICOTERAPIA RICERCA CASI SINGOLI conoscere e cambiare Conoscere il caso Scopo: Relazione paziente-terapeuta: Osservazione pubblica Modalit osservative privata e di natura empatica (affettiva) formulazione ipotesi Formulazione ipotesi Punto in comune: - Problema della verifica: minore garanzia delle modalit con cui si verificano le ipotesi. Eysenck: non negava del tutto il valore di un intervento psicoterapeutico ma ne incitava il miglioramento. Soluzioni: o Procedure che dessero maggiore concretezza empirica a costrutti teorici (operazionalizzazione degli aspetti teorici principali) o Osservazione pi oggettiva: trascrizione di ci che accade durante psicoterapia o Criteri condivisi per la valutazione del cambiamento terapeutico o Cura della formazione dei terapeuti.

o SCIENZA COGNITIVA
Presupposto centrale: la mente umana pu essere descritta e studiata come un calcolatore (riprende dalle ricerche dellIntelligenza Artificiale). Obiettivo: studiare contenuto della mente. Operazionismo: ritiene che il mentale possa essere studiato attraverso comportamenti. Scienza cognitiva: il mentale va studiato in quanto tale e non attraverso esiti comportamentali. Metodo simulativo: da teorie vengono dedotti modelli pi specifici relativi a qualche processo mentale limitato. Questi modelli sono sottoposti a verifica con il metodo simulativo. Validit: o Trasformazione del modello di un certo processo mentale in un programma di calcolo trasferibile su calcolatore o Verificare quanto quello che fa il calcolatore in base a quel programma simile a quello che fa luomo. Vantaggi: Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 23

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[PSICOLOGIA GENERALE - MECACCI] Svantaggi: Offre nuovi strumenti teorici ed applicativi che hanno lo scopo di penetrare nella black box Offre garanzie di scientificit Applicazione al riconoscimento di forma, processi di astrazione e formazione di concetti, soluzione di problemi, apprendimento di giochi. Sistemi aperti: sistemi capaci di compiere attivit molto specialistiche in ambiti ristretti, spesso utilizzati in medicina e biologia.

rischia di appiattire la mente sul calcolatore. Scarle: la capacit tutta umana di essere consapevoli di s, di attribuire significato al mondo, di rallegrarsi o rattristarsi per ci che accade, di amare e odiare i propri simili. N.B. Pensare allutilizzo di un metodo simulativo in psicologia clinica sembra precoce. Varie correnti scienza cognitiva: o Intelligenza Artificiale dura: esponente Marvin Minsky (scrisse Perceptrons): la verifica di un modello simulativo va fatta solo sui suoi esiti e questi vanno considerati validi non solo se sono simili, ma devono essere migliori delluomo. o Intelligenza Artificiale morbida (Nawell, Shaw, Simon): importante che un modello simuli fedelmente non solo gli esiti di un processo mentale, ma anche le procedure (gli esiti non devono essere migliori, ma simili a quelli umani). o Connessionismo (McClelland, Smolensky, Parisi): la mente unattivit organizzata di un insieme complesso di innumerevoli connessioni tra neuroni. Questa struttura simulabile da calcolatori. Un modello simulativo valido se simula fedelmente gli esiti di un certo atto mentale, le procedure con cui si realizza e le strutture hardware del cervello umano. N.B. oggi non ancora possibile costruire modelli cos realistici e simili al cervello (il cervello in grado di elaborare contemporaneamente-in parallelo- molte informazioni; il calcolatore funziona serialmente unoperazione per volta).

Lo studio del sonno un settore di ricerca ricco di informazioni psicofisiologiche.

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PRIME MISURAZIONI FENOMENI PSICHICI


Il concetto di misurazione dei fenomeni alla base del concetto moderno di scienza. Solo con Galileo Galilei ci fu la possibilit di misurare i fenomeni fisici, dopo aver individuato le dimensioni da quantificare. Legge del pendolo: misurati diversi parametri: peso, lunghezza pendolo, ampiezza oscillazione, tempo impiegato (fu il pi difficile da misurare: Galilei utilizz la frequenza del proprio polso. Lisocronia delloscillazione del pendolo, quindi, stata realizzata utilizzando uno strumento poco preciso). CHIMOGRAFO = tecnica molto diffusa per misurare in modo attendibili intervalli temporali. Formato da: tamburo (cilindro ruotante a velocit costante ricoperto da un foglio di carta); pennino (appoggiato sul foglio e tracciava il segno). Il tracciato poteva avere delle deflessioni causate da un impulso elettrico e meccanico. Intervallo di tempo: Misurando la distanza tra due deflessioni e conoscendo la velocit del tamburo. N.B. La messa a punto del chimografo apr la via alle misurazioni del tempo in fisiologia e successivamente in psicologia.

HERMANN VON HELMOTZ


Velocit conduzione nervosa = studiava la velocit di trasmissione degli impulsi lungo fibre nervose con una tecnica originale: applicava ai soggetti degli elettrodi in diversi punti di un arto, attraverso i quali somministrava uno shock elettrico; i soggetti dovevano sempre rispondere con solita risposta ad ogni stimoli. Misurando il tempo di reazione, osserv che il tempo era maggiore pi si distanziava dal punto stimolato al SNC. N.B. velocit conduzione nervosa: distanza tra 2 punti stimolati = 100 m/sec
_______________________________________________

T1T2 Avvi, quindi, un orientamento di studi che metteva in evidenza limportanza dei fattori biochimici e bioelettrici nei fenomeni mentali. Misurazione diametro pupillare = realizzata con oftalmometro (strumento inventa da lui): stim anche il tempo supplementare richiesto per compiere azioni cui si consapevoli. Rilev che lintervallo S-R nel riflesso rotuleo minore di quello per sterzare in macchina, perch il riflesso rotuleo non richiede lintervento della corteccia cerebrale e non coinvolge la coscienza.

ERNST H.WEBER
Soglia differenziale (SD) o soglia appena percettibile (JND)= minima differenza percepibile tra due stimoli. Algoritmo: rapporto di Weber DR = kR DR = incremento a uno stimolo affinch si abbia differenza k = quanto serve per percepire differenza R: stimolo I soggetti sono capaci di identificare come diversi due stimoli che si differenziano per un valore (soglia differenziale) che rappresenta una percentuale costante della misura di riferimento. Se soggetto riconosce differenza tra 100 e 102 g, ma non tra 100 e 101; allora k = 2% e sapr riconoscere tra 500 e 510; tra 700 e 714. K luce bianca 1/60 K pesi sollevati 1/50 K pressione cutanea 1/7 K odore di gomma K sale 1/3 K scottatura cute 1/30 Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 25

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[PSICOLOGIA GENERALE - MECACCI]

GUSTAV T.FECHNER
Legge di Weber-Fechner = S= k log R S: sensazione soggettiva R: intensit fisica dello stimolo Es. la sensazione di aumento di peso la stessa sia passando da 50 a 100 g, sia da 20 a 40 (sempre rapporto 1:2). La legge fu confermata empiricamente stimando le soglie differenziali a diversi livelli di intensit della sensazione di riferimento. Soglia assoluta: energia minima fisica necessaria per avere R: coincide con il valore dello S a cui il soggetto risponde almeno per il 50 % o Metodo dei limiti: due procedure: Favorire lo stimolo in senso crescente (partendo da un valore inferiore a quello della soglia) fino a che il soggetto non afferma di rilevarlo. Far variare lo S in senso decrescente fino a che il soggetto non lo percepisce pi. N.B. Errore di abitudine: procedura crescente tende a produrre valori inferiori a quella decrescente e viceversa. o Metodo stimoli costanti: elaborato per risolvere errore di abitudine: somministrazione in ordine casuale di stimoli di diversa intensit. o Metodo dellaggiustamento (metodo dellerrore medio): chiedere al soggetto di regolare lui stesso il valore dellintensit dello S (stimolo di confronto) per uguagliarlo allintensit di un altro S (stimolo standard). N.B. La difficolt di individuare una soglia assoluta definitiva dovuta a numerosi fattore intraindividuali e interindividuali. La presenza di fattori disturbanti emerse per serenopia (scoperta casuale) del falso allarme: in prove di audiologia, nonostante sperimentatore si fosse dimenticato di inserire lo spinotto nelle cuffie, i soggetti dicevano di sentire qualcosa.

DONDERS
Si incurios per gli aneddoti riportati dagli astronomi: le misurazioni dei tempi di spostamento degli astri nella volta celeste, differiscono da persona a persona in modo sistematico. Vi era unequazione personale: fattore soggettivo che causava le variazioni. Donders pens che la differenza era causata dalle differenze con cui i soggetti eseguivano le varie operazioni mentali. Misur tempo necessario per compiere ciascun tipo di operazione (tempo di reazione) in analogia al lavoro di von Helmotz. Stim tempo impiegato per eseguire operazioni mentali necessarie in 3 compiti diversi (che richiedevano 1, 2 o 3 operazioni): 1. operazione: trasmettere ordine di eseguire risposta (pressione di un pulsante allaccensione di una lampadina)------------tempo pi breve 2. operazione: comparsa di 2 S diversi, e R differenziata a questi: identificare S e trasmettere ordine di eseguire R (pressione di un tasto con la mano sinistra in accensione di luce rossa, pressione di un tasto con la mano destra in accensione di luce verde)-------------------tempo pi lungo. 3. operazione: emissione R soltanto nel caso di comparsa di uno tra 2 S: identificare S, selezionare R, trasmettere ordine di esecuzione.-----------------------tempo medio. Conclusione: unoperazione effettuata solo dopo che stata completata la prima (analogia con von Helmotz). T 2 compito T 3 compito = T 1 operazione necessaria per passare dal 3 compito al 2. N.B. Questa prospettiva di ricerca fu subito applicata in molti esperimenti soprattutto nel laboratorio di Wudt. In seguito la tecnica dei tempi di reazione venne criticata: non si poteva sostenere che linizio di un operazione iniziasse esattamente quando finiva quella precedente.

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[PSICOLOGIA GENERALE - MECACCI]

CRAIK
Riprese tecnica dei tempi di reazione e divenne uno dei principali metodi di indagine della scienza cognitivista per studiare i processi di elaborazione mentale.

SVILUPPI RECENTI DELLA PSICOFISICA


S.STEVENS (1950 circa)
Critic modello della soglia differenziale. Metodo di Stevens = chiedere ai soggetti di esprimere una valutazione comparativa di stimoli di intensit fisica diversa. La applic a S di varie modalit sensoriali (visione, udito, sapore, dolore, pressione) e ciascuna modalit sensoriale fu analizzata in molte intensit. b

S=kI

S: intensit fisica k I b: intensit soggettiva I: intensit stimolo b: diverso per ogni modalit sensoriale: o b luminosit punto di luce nel buio: 0,33 o b lunghezza linea: 1,00 o b intensit suono 300 Hz: 0,67 o b scarica elettrica in un dito: 3,50 Se b = 1------------S=kI una retta Per la maggior parte di modalit sensoriali b= tra 0 e 1, quindi crescita lenta dellintensit soggettiva rispetto a quella fisica (equazione come quella di Fechner). Se b > 1----------crescita sensazione soggettiva pi rapida. Grazie alla riduzione intensit soggettiva in presenza di elevate intensit fisiche permette ai sistemi sensoriali (es. visione e udito)di poter analizzare diversi libelli di intensit e analizzare, quindi, S uditivi minimi o S uditivi estremamente intensi.

Landamento lineare (permette di non avere distorsioni) il pi adatto per eseguire confronti e valutazioni di rapporto a livelli diversi intensit fisica.

GREENT E SWEETS
Teoria detezione (o rilevazione) del segnale: la rilevazione di uno stimolo qualsiasi equivale alla distinzione di un segnale da un rumore di fondo. Man mano che il libello di intensit si abbassa, la sensazione relativa tender a confondersi nellambiente e: o errori di omissione: per paura di rispondere senza stimolo o falsi allarmi Il soggetto pi prudente risulter quindi, quello con soglia pi elevata. Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 27

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Teoria detezione del segnale R soggetto Positiva Negativa S presente successo insuccesso S assente Falso allarme Negazione corretta ( S non c)

Si possono usare rinforzi positivi o negativi: o premiare pi di quanto non sia punito: + falsi allarmi (es. sentinelle) o punire pi di quanto non si premi: + omissione (es. medici con in mano medicina efficace ma con gravi effetti collaterali).

Curva di ROC (Receiver Operating Characteristic Curve)

La curva mette in relazione falsi allarmi e successi nella rilevazione di un segnale durante il quale varia il rapporto premio-multa (bassi premi e alte multe nei punti in basso a sinistra; alti premi e basse multe nei punti in alto a destra. = situazione in cui osservatore produce stesso n di falsi allarmi e successi (tira a caso). d: distanza tra condizione di casualit nelle R e condizioni in cui migliora sensibilit dellosservatore e il suo libello di detenzione del segnale. Curva blu: pi successi e meno falsi allarmi Curva rossa: meno successi e pi falsi allarmi.

SCALE DI MISURA STEVENS: classificazione scale di misura (livello superiore gode di tutte le propriet del livello
inferiore + 1 propriet): o scale nominali o scale ordinali o scale a intervalli o scale a rapporti

SONNO: STORIA DELLA SUA MISURAZIONE ERNOT KOHLSCHITTER (1861) proveniente dal laboratorio di Weber
Ha messo a punto un apparato meccanico per graduare gli stimoli esterni di tipo acustico e stimare le profondit del sonno determinando lintensit minima di un suono (prodotto da un pendolo), richiesta per svegliare soggetti addormentati a diverse ore della notte. Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 28

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[PSICOLOGIA GENERALE - MECACCI]

Esperimenti in molte notti (spesso soggetto stimolato solo 1 volta). Osservazioni: aumento soglia entro 1 ora dalladdormentamento; declino fino alla 3 ora.

MICHELSON (1897) allievo di Kreplin - : mostr un primo picco per avere poi picchi sempre pi attenuati nelle ore successive di sonno. BERGER: scoperta elettroencefalogramma EFG: il sonno non uno stato omogeneo. LOOMIO (1937): 5 stadi del sonno, in base alle caratteristiche dellEEG. ASERINSKY KLEITMAN (1953): grazie messa a punto poligrafia (registrazione simultanea
dellattivit toracica assiale) o EMG (elettromiogramma), EOG (elettrooculogramma), ECG (elettrocardiogramma); descrissero il sonno REM, distinto da NREM (si susseguono allinterno di cicli della durata media di 90 minuti allinizio della notte fino a 60 durante il mattino).

RECHTSCHAFFEN KALES: definizione di stadi per la classificazione della profondit del


sonno NREM: tiene conto della % di tempo occupata dalle onde lente (>75 micro V, frequenza < 2 Hz). - Non possiamo definire lo stadio 4 NREM il doppio pi profondo dello stadio 2 ma questa classificazione (scala ordinale) consente comunque di ordinare gli stadi secondo la profondit. - Negli ultimi 25 anni scale a rapporti: misura pi precisa e obiettiva delle oscillazioni EEG che forniscono valori esprimibili in unit di misura (Hz). - Stimoli presentati duranti il sonno, hanno una ritenzione maggiore durante il sonno REM che durante NREM. - Reattivit dei soggetti agli stimoli ambientali non dipende solo dal tipo o dallo stadio di sonno o da caratteristiche fisiche degli stimoli, ma anche dalle caratteristiche cognitive dello S, significative per il soggetto (se un suono insignificante per chi dorme, lintensit richiesta per svegliare il soggetto aumenta dallo stadio 1 NREM al 4 NREM; se invece significativo il sonno REM sembra leggero come stadi 1 e 2 NREM. - Il soggetto non comunque areattivo.

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[PSICOLOGIA GENERALE - MECACCI]

Veglia (occhi aperti) Veglia (occhi chiusi) 1 STADIO NREM 2 STADIO NREM 3 STADIO NREM 4 STADIO NREM REM

EEG De sincronizzato (elevata frequenza, bassa ampiezza) Ritmo alfa occipitale Scomparsa ritmo alfa, attivit mista con prevalenza theta Onde lente meno 20% tempo Onde lente per 20-50 % del tempo Onde lente meno del 50% del tempo Frequenza mista di basso voltaggio

EMG Attivit tonica e fisica Attivit tonica Attivit tonica Attivit tonica Attivit tonica Attivit tonica Atonia, eventuale attivit fisica

EOG Movimenti oculari rapidi e lenti Movimenti oculari lenti Scarsi movimenti lenti Scarsi movimenti lenti Scarsi movimenti lenti Movimenti rapidi a raffiche e isolati

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[PSICOLOGIA GENERALE - MECACCI]

CRONOPSICOLOGIA
Chrnos: parametro sempre pi rilevante con levolversi delle societ. Kairos: legati ad aspetti generalmente religiosi ed esoterici; gradualmente scomparso. GESTALT E PSICOLOGIA CLINICA: studio percezione del tempo soggettivo in relazione tempo oggettivo. Attenzione al tempo soggettivo nellevoluzione della depressione. PSICOLOGIA SPERIMENTALE: t = V.D: consente di influenzare il decorso dei processi mentali, quanto V.I. CRONOPSICOLOGIA: disciplina autonoma la cui prima applicazione fu nello studio del ritmo sonno-veglia (ha un andamento ciclico di circa 24 ore- ritmo circadiano). Risultati: formulazione di modelli di regolazione del sonno che permettono di prevedere landamento del sonno e della veglia sulla base delle attivit svolte in precedenza e di alcune variabili fisiologiche (EEG, secrezione ormonale). Interessi: - ritmi relativi alla vigilanza e allefficienza nelle prestazioni (soprattutto in ambito scolastico e di lavori di emergenza (soprattutto in ambito scolastico e di lavori di emergenza con garanzia di disponibilit 24 h/24). - Studio dellefficienza delle principali funzioni cognitive: o In relazione ai ritmi sonno-veglia (dipendenti dal tempo) Prime ore del mattino: massimo per MBT Vigilanza e attenzione crescono durante la giornata Calo dalle 14 alle 16 (non a causa del pranzo) Pomeriggio: massimo per MLT Notte: massimo per la creativit o In relazione tempo esterno. o In relazione ritmi ultradiani (durata inferiore 24 ore) e infradiani (durata superiore 24 ore ciclo mestruale-). Orologio biologico interno: determina i tempi dei comportamenti nelle 24 h: funziona indipendentemente dallambiente ma sincronizzato agli stimoli esterni. In caso di costante oscurit lorologio si di sincronizza funzionando su un ciclo quotidiano pi lungo delle normali 24 h: linizio dei periodi di sonno ritarda giorno per giorno.

ATTENDIBILIT
Attendibilit di una misurazione= affidabilit: o Attendibilit nel tempo: capacit di fornire misure simili se applicate pi volte, magari in condizioni diverse, allo stesso oggetto. Un modo per misurare attendibilit ripetere pi volte le misurazioni su un campione composta da diversi individui: maggiori sono le correlazioni e maggiore lattendibilit. o Attendibilit interna: omogeneit: se i risultati contengono in misura bilanciata prove che misurano capacit diverse e indipendenti tra loro. N.B. Sensibilit attendibilit: in un compito tutti gli studenti ottengono stesso voto; nel compito successivo difficile che ottengano ancora tutti lo stesso voto. una prova non sensibili, mal trattata, ma non non attendibile. N.B. Il fatto che una misura sia attendibile non vuol dire che soddisfa pienamente le richieste di chi la applica (non detto che la prova misura quello che voleva misurare).

VALIDIT
Validit strumento di misura: o Validit di contenuto: lo strumento deve contenere elementi che si riferiscono allobiettivo della misurazione. o Validit di criterio: correlazioni ottenute con quello strumento ed un altro strumento di pari validit. Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 31

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[PSICOLOGIA GENERALE - MECACCI]

o Validit di costrutto: si riferisce ai presupposti teorici sui quali si basa la nostra misura: se riteniamo che per ricoprire con successo un incarico occorre avere determinate caratteristiche e competenze, teniamo conto anche di questa.

STATISTICA DESCRITTIVA E INFERENZIALE


Statistica = descrive, rappresenta, comprende e interpreta le misure dei fenomeni psichici e
comportamentali. o Statistica descrittiva: fornisce gli strumenti per la descrizione e rappresentazione dei risultati. I risultati di un gruppo vengono riportati con un valore che esprime la tendenza centrale del gruppo e valore che si informa sulla dispersione dei punteggi dei singoli soggetti attorno a questa tendenza. Media : X o M: valore ottenuto sommando i punteggi ottenuti dai singoli, diviso numero dei soggetti. Utilizzato per misure ottenute con scale a intervalli o di rapporto. Mediana: valore ottenuto dal soggetto che si trova nel punto centrale della graduatoria. Si utilizza per misure ottenute con scale ordinali. Moda: valore riportato dal numero pi elevato di soggetti-----scale nominali Distribuzione delle frequenza: esempio intervallo di 10 punti nelle prove di un compito: 50-59; 60-69; 70-79; 80-89; 90-99 Istogramma di frequenze o Poligono di frequenze: si pu costruire con la distribuzione delle frequenze. Curva gaussiana: curva unimodale e simmetrica: le tre misure della tendenza centrale (media, mediana e moda) coincidono. Essa permette di calcolare un indice di variabilit o di dispersione: deviazione standard (DS). DS= pu dirci quanto rappresentativa una misura nella tendenza centrale. Se la variabilit scarsa, i casi individuali non si discostano molto dalla media, se alta, luso della media non garantisce molto. Es. voti desame relativi a 2 classi da 30 studenti. Entrambe le classi hanno la media di 75, ma hanno differenti variabilit. Classe 1: punteggi che si raggruppano attorno al valore medio. Classe 2: punteggi che si distribuiscono su unampia gamma di valori. Calcolo DS: 1. si sottrae da ciascun singolo punteggio la media (75) 2. valori ottenuti si elevano al quadrato (tutti i valori diventano positivi) 3. si sommano tutti i valori e si dividono per numero soggetti (30) 4. radice quadrata del valore ottenuto. o Statistica inferenziale: Stima il rischio di trovare: Errore di primo tipo (alfa): una differenza tra due o pi gruppi di dati quando questa non esiste; Errore di secondo tipo (beta): non trovare una differenza quando questa esiste. Convenzionalmente: la differenza tra due misure statisticamente significativa quando il valore di alfa inferiore al 5%. Verifica la correlazione tra due misure: Coefficiente di correlazione r : pu avere valori compresi tra -1 (correlazione negativa---le due misure sono inversamente correlate tra loro: se una misura elevata, laltra bassa) e +1 (correlazione positiva----le due misure sono direttamente correlate). Esempio: Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 32

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[PSICOLOGIA GENERALE - MECACCI] x (punteggio test dingresso) Y (punteggio esame) 71 39 67 27 65 33 63 30 59 21 325 150 65 30 Alberto ottiene punteggio pi alto sia nel test dingresso che nella prova desame; Edoardo il punteggio pi basso in entrambi. Gli altri sono un po irregolari: siccome la correlazione non perfetta--correlazione minore di +1 1. calcolo DS: 71-65 =6 x 6=36 39-30 = 9x9= 81 67-65 = 2x2= 4 27-30 = -3x-3= 9 65-65 =0x 0= 0 33-30 = 3x3=9 63-65 = -2 x -2 = 4 30-30 = 0x0=0 59-65= -6x -6 = 36 21-30 =-9x-9=81 DS= (36+4+0+4+36):5 = 4 DS: (81+9+9+0+81):5 = 6 2. calcolo coefficiente di correlazione: a. moltiplico dx X dy: 6x9 = 54 2x-3 = -6 0x3 = 0 -2x0 =0 -6x-9 = 54 r= (dx) x (dy) (somma dei punteggi delle deviazioni della media) _______________________________________ N(numero di soggetti) DSx DSy r= 102 = +o,85 (minore di +1) ______ 5x4x6

Alberto Bernardo Carlo David Edoardo Totali Media

PSICOMETRIA
Etimolgicamente misura della psiche: quellinsieme di conoscenze e tecniche che sono state sviluppate nellambito della psicologia scientifica per misurare aspetti e dimensioni dei processi psichici. Strumenti: test: o test psicometrico: misura obiettiva (lo strumento stato costruito in modo tale che pu essere applicato da operatori diversi e il valore ottenuto non influenzato dalloperatore o da altri fattori) e standardizzata ( stato messo a punto una serie di strumenti operativi basati sul diverso pesa da dare ai singoli elementi (item) che lo costituiscono, al fine di avere una misura che tenga conto delle caratteristiche generali della popolazione cui viene applicata. In genere si ottiene somministrando ripetutamente il test a campioni rappresentativi della popolazione, correggendo ogni volta il peso di ciascun item) di un campione di comportamento (i singoli item devono essere un campione rappresentativo del comportamento che si vuole studiare. Per esempio lesame pratico di guida: non una verifica esaustiva di tutte le situazioni che si possono incontrare, ma un campione ragionevolmente rappresentativo).

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[PSICOLOGIA GENERALE - MECACCI]

LA QUESTIONE DELLA COSCIENZA


Luigi Rolando: indic per primo alcune regolarit morfologiche nelle circonvoluzioni cerebrali.
Temendo di essere accusato di materialismo escluse qualsiasi nesso tra anima e corpo. Dualismo sulla mente: o La mente una sostanza non fisica: questa visione non capace di rendere conto della causa-effetto: come fa una sostanza non fisica a dare origine a comportamenti fisici? o La mente accuratamente modellata dal corpo ed destinata a servire il corpo: non si pu pensare ad una mente separata dal corpo. Dal corpo pu scaturire una mente (ma una sola mente di quel corpo). 3 approcci alla mente: o Riduzionismo biologico: si vuole scrollare di dosso il dualismo Maurice Edelman: Sulla materia della mente: teoria biologica della coscienza: non possibile comprendere la mente se non tramite lelaborazione di un modello neuro-scientifico che si evoluto (riprende da Darwin). o Modello comportamentismo logico: fornisce un resoconto di causazione mentale, la realizzazione di una disposizione mentale. o Modello comportamentismo radicale: nega lesistenza della mente. Il comportamento non ha causa mentale ma una risposta ad uno stimolo. Da molti anni gli studiosi sono daccordo che il comportamento e la mente animale sono connessi al SN, sia in condizioni normali che patologiche. Psico (premesso ad altre parole): rimanda alle branche di studio del SN dove ancora non si riesce a stabilire quali siano i legami causali tra SN e comportamento. Mente: figlia prediletta del SN; indica complesse propriet emergenti del SN (pensiero, memoria, emotivit). Mente diversa dal cervello (molte propriet del cervello non sono nel concetto di mente). Teoria dellidentit dello stato centrale: identifica eventi, stati e processi mentali con eventi neurofisiologici. Funzionalismo (diverso da quello di James): distinzione (ripresa dalla teoria dellinformazione) fra lhardware di un sistema (composizione fisica) e software (programma). La psicologia di un sistema come lessere umano non dipende da ci di cui composto, ma da come organizzato. Coscienza: propriet emergente del SN di difficile trattazione. un fenomeno naturale e biologico; non le veglia o il basso livello di attenzione. Damasio: in certi pazienti si pu separare chiaramente la coscienza dai bassi livelli di vigilanza. Descrive due tipi di coscienza: o Core consciousness: coscienza momentanea di un evento sensoriale specifico: ricondotta alle vecchie strutture del cervello, situate per lo pi vicino alla linea mediana, che partecipano alla regolazione omeostatica, al ciclo sonno-veglia, alla regolazione dellattenzione e alla emozioni (strutture del tronco, dellencefalo e della corteccia limbica). o Estended consciousness: coscienza autobiografica, legata alla storia dellindividuo e quindi alla sua memoria, al pensiero e al linguaggio; ricondotta alla parte evolutivamente pi recente del cervello (neocorteccia, strutture sottocorticali connesse) e permette la visione storica dellindividuo. Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 34

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[PSICOLOGIA GENERALE - MECACCI]

ANATOMIA CERVELLO
Il cervello rappresenta tutta la nostra coscienza; senza di esso non percepiremmo lesistenza del mondo e del nostro corpo: nel nostro cervello esiste una rappresentazione ordinata e precisa del corpo (dove alcune parti sono molto rappresentate, altre sono meno rappresentate). HOMUNCULUS SENSORIALE HOMUNCULUS MOTORIO (pi grande = sensorialmente pi raffinato (sensibile) perch con pi neuroni nelle rispettive aree di proiezione della corteccia cerebrale) (pi grande = motoriamente pi raffinato (sensibile) perch con pi neuroni nelle rispettive aree di proiezione della corteccia cerebrale). La mano adiacente alla faccia.

N.B. In entrambi bocca, lingua e mani hanno aree corticali preposte molto maggiori di altre parti del corpo. La stimolazione elettrica della corteccia cerebrale evoca sensazioni e causa movimenti in parti ben precise del corpo, in relazione alle aree stimolate. Anni fa si pensava che una giusta stimolazione della corteccia visiva con una matrice di elettrodi guidata da un calcolatore, collegato ad una minicamera sulla testa del paziente, potesse ridare vista ai non vedenti (la tecnica non utilizzata perch difficile, ma concettualmente ha un valore). Se si stimolano cortecce pi alte nella gerarchia cerebrale (corteccia del lobo temporale) si possono evocare nel paziente scene anche complesse del passato, come se si attingesse alla memoria. Spesso si paragonato il cervello al calcolatore (e se fosse cos si potrebbe ridare la vista ai ciechi) e si provato a descrivere le funzioni cerebrali con la matematica nota ma risultato un vicolo cieco con descrizioni scorrette. Infatti i sistemi biologici si rinnovano sempre, in ogni momento sia nella struttura che nella funzione.

STRUTTURA SNC: o Encefalo:


Prosencefalo:
Telencefalo diencefalo Mesencefalo: Tetto Tegmento Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 35

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[PSICOLOGIA GENERALE - MECACCI] Peduncoli Mesencefalo Mielencefalo

Rombencefalo:

o Midollo spinale Encefalo:


o Tronco cerebrale o Cervelletto o Strutture sottocorticali: Talamo Sistema limbico: Ipotalamo: controlla le funzioni vegetative Ipofisi Amigdala: principali risposte emotive Ippocampo: nelle funzioni di memoria e apprendimento. o Corteccia cerebrale: grande mantello filogeneticamente recente che ricopre parti pi antiche e incrementa la superficie contenuta allinterno della scatola cranica (distingue gli uomini dagli animali suoi predecessori). Struttura: 2 emisferi cerebrali, divisi in 4 lobi: 1. lobo frontale: pianificazione azioni future, controllo dei movimenti, vita sociale, emotivit e personalit dellindividuo. 2. lobo parietale: funzioni che riguardano le sensazioni somatiche e limmagine corporea. 3. lobo occipitale: sede della visione 4. lobo temporale: funzioni uditive, di apprendimenti, della memoria e emozioni. N.B. i centri del linguaggio sono generalmente localizzati nel lobo temporale e frontale dellemisfero sinistro. Funzioni: controllo del comportamento motorio: linguaggio, attenzione, pensiero (funzioni solitamente denominate mente). 1860: caso di un individuo che fa un incidente: gli entra un ferro nellocchio e cambia improvvisamente la sua personalit: non riesce pi ad avere rapporti normali con gli altri. Peso: circa 1400 g (oscillazioni di 500 g a seconda degli individui). Piccole differenze a livello della struttura macroscopica: Neuroni: cellule nervose presenti nel cervello (circa 100 miliardi nelluomo). Sinapsi: connessioni tra i vari neuroni (ogni neurone ha da 1000 a 10000 sinapsi); nella corteccia cerebrale ce ne sono circa centomila miliardi e nel cervello umano circa 600 milioni di connessioni per mmc di sostanza cerebrale) numero pi grande delle particelle delluniverso. N.B. In un quadrato con tutti 5 e solo tre 2, una persona normale vede tutti 5, una persona con una sindrome vede un triangolo formato dai 2.

Sindromi:
o PROSOPRAGNOSIA: non riconoscimento delle facce, soprattutto volti noti. Ci sono delle aree corticali preposte in maniera specifica a certe funzioni (riconoscimento del volto) e vicino aree con diverse funzioni (riconoscimento voce) se le due aree non sono collegate si hanno delle mancanze. o SINDROME DI CAPGRAS: il soggetto riconosce il volto ma senza nessuna reazione emotiva perch viene a mancare una parte (vicino al sistema limbico) che fa mancare informazioni. Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 36

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[PSICOLOGIA GENERALE - MECACCI]

o ANOSOGNOSIA: incapacit di riconoscere il proprio deficit (manca una gamba e non si accorge della mancanza: ci sono dei centri nervosi che non hanno informazioni opportune). Arto fantasma: sintomatologia in cui il soggetto percepisce lesistenza di un arto dopo la sua amputazione: questo succede perch la rappresentazione cerebrale dellarto ancora intatta (la sensibilit dellarto fantasma si manifesta solo per un certo periodo perch i neuroni sono plastici).

SVILUPPO SISTEMA NERVOSO


I geni che controllano la struttura del cervello sono meno di centomila (con differenze minime tra luomo e la scimmia), mentre il numero di neuroni e delle connessioni sinaitiche enormemente pi grande nelluomo. Alcuni geni specifici presiedono alla formazione di determinate parti del cervello ma anche se si arrivasse a identificare tutte le componenti geniche del cervello, non sarebbe sufficiente a comprendere n lo sviluppo del cervello, n il suo funzionamento. lattivit del cervello, elettrica o neurochimica, spontanea o indotta da stimolazione sensoriale, che controlla la stabilizzazione e leliminazione delle connessioni nervose e lespressione di determinati geni. Secondo alcuni studiosi: lo sviluppo del cervello e della corteccia avviene per selezione (come la selezione darwiniana) con leliminazione di alcune connessioni nervose. Lattivit elettrica del cervello contribuisce alla scelta dei geni che presiedono alla sviluppo (ecco perch un numero cos piccolo di geni pu codificare la complessa struttura cerebrale).

42 giorno di vita (dopo il concepimento): primi neuroni. 5 mesi dopo concepimento: sono gi presenti tutti i neuroni corticali; i neuroni migrando nei siti prestabiliti con meccanismi geneticamente guidati. 7 mesi: cominciano a formarsi sinapsi axodendritiche (dendriti) o axosomatiche. Nascita: numero di sinapsi paragonabile a quello degli adulti. 2-3 anni: connessioni sinaitiche si moltiplicano fino ad essere anche tre o quattro volte maggiori di quelle delladulto. 7 anni: il cervello ha quasi il volume di quello delladulto ma ha ancora una densit sinaptica del 36% pi alta delladulto. Fino alla pubert: morte neuronale: riduzione dei neuroni attraverso apoptosi (processi non reattivi). Le terminazioni nervose che si connettono pi rapidamente sopravvivono perch ricevono un fattore neutrofico (cibo che le tiene in vita), le altre vengono eliminate. Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 37

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[PSICOLOGIA GENERALE - MECACCI]

Adulto: numero stabile. N.B. La corteccia frontale ha il picco leggermente ritardato rispetto alle altre cortecce, tra il 2 e il 3 anno di vita. Brain imaging o neuroimaging: rappresentazione delle aree cerebrali durante la loro attivit: misura il metabolismo cerebrale (proporzionale allattivit elettrica dei neuroni e alla connessioni sinaitiche). 1 anno di vita: metabolismo corticale al 65%-88% rispetto al metabolismo delladulto 3-4 anni: doppio di quello delladulto; e continua a crescere fino a 9 anni 9 anni: comincia a diminuire 13-14 anni: si stabilizza. N.B. Non esiste nessun dimostrazione nelle neuroscienze attuali, che colleghi la densit sinaptica o il metabolismo cerebrale alle prestazioni del cervello.

MODULI CEREBRALI o CORTICALI


A livello corticale vi unorganizzazione modulare. Semir Zeki = ha descritto lorganizzazione del sistema visivo (il sistema pi modulare): i gruppi dei neuroni si specializzano per determinate funzioni in modo quasi indipendente dagli altri neuroni. Queste organizzazioni possono riguardare: o una caratteristica dello stimolo: ad esempio orientamento delle immagini visive per i neuroni che formano le colonne di orientamento della corteccia visiva. Colonne di orientamento: piccoli blocchi di tessuto i cui neuroni sono sensibili, in termini di risposta nervosa, solo ad un particolare orientamento dello stimolo visivo (verticale, orizzontale e obliquo). Vi sono moduli per tutti gli orientamenti. Organizzazione a colonne della corteccia visiva: ci sono diversi strati, che corrispondono al corpo genicolato laterale (I, II, III, IV e V strato). Un elettrodo inserito verticalmente (A) incontra neuroni specializzati per lo stesso tipo di orientamento (tranne quelli posti nello strati IV che non sono sensibili agli orientamenti ma ai colori). Un elettrodo inserito in modo obliquo (B) incontra neuroni specializzati in specializzazioni diversi. Esempi di modularit della corteccia visiva: o Oliver Sacks: Un antropologo su Marte: un pittore, dopo un banale incidente dauto perde la visione a colori e cade in depressione; dopo qualche mese il bianco e nero cominciano a interessarlo e si accorge di avere una maggiore risoluzione visiva. Lacuit visiva per le immagini a colori inferiore a quella per le immagini in bianco e nero. o Patologia: dopo avvelenamento da ossido di carbonio o eccessiva anestesia, i pazienti perdono completamente la visione delle forme ma mantengono la visione a colori. o Lesione allarea V5 (i cui neuroni sono specializzati nel rispondere a oggetti in movimento): perdita selettiva della percezione del movimento rapido e della direzione di movimento delloggetto. o Lesione are VI (arriva gran parte delle informazioni visive): cecit quasi completa ma parziale visione del movimento degli oggetti. Il soggetto cosciente di questa percezione e quindi si parlato di modularit della coscienza. o Studio circolazione cerebrale: le regioni cerebrali coinvolte in determinate funzioni aumentano lattivit nervosa e il loro metabolismo e circolazione, apparendo pi intensamente o diversamente colorate nelle immagini del brain imaging. Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 38

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N.B. la modularit delle aree corticali non mai completa: non solo larea maggiormente responsabile implicata in una funzione. Gardner = esistono molteplici forme di intelligenza: eccellere in unintelligenza non significa eccellere anche nelle altre (lo sviluppo di un modulo in una determinata parte della corteccia non significherebbe lo sviluppo di tutti gli altri moduli).

CELLULE GLIALI (glia): cellule del SN:


o Sono pi numerose dei neuroni o Propriet elettriche simili ai neuroni, ma non trasmettono segnali o Secrezione di fattori ormonali o paraormonali (es. fattori neurotrofici: essenziali per lomeostasi delle cellule neuronali). N.B. Il miglior funzionamento cerebrale in senso biologico (e forse anche sociale) si ha quando le funzioni dei diversi moduli si sviluppano e funzionano armonicamente.

PLASTICIT NELLA PRIMA INFANZIA E PERIODO CRITICO


Plasticit del sistema nervoso: propriet che riguarda la corteccia cerebrale. la capacit dei
circuiti nervosi di variare la loro struttura e la loro funzione in risposta agli stimoli sensoriali, apprendendo e memorizzando. Questa propriet attiva soprattutto nella fase della vita postnatale; dura tutta la vita anche se in maniera ridotta. Durante lo sviluppo avviene una scelta di alcuni circuiti nervosi e lo scarto di altri per mezzo di: attivit elettrica nei neuroni anche prima della nascita, liberazione di fattori neurotrofici. Durante la vita adulta le modificazioni riguardano solo lorganizzazione delle popolazioni di neuroni. Periodo critico: periodo dopo la nascita e lavvio del funzionamento delle vie sensoriali in cui il sistema nervoso centrale particolarmente sensibile alle influenze del mondo esterno. Il periodo critico il tempo di sintonizzazione del mondo cerebrale con il mondo esterno: in questo periodo si raffinano la struttura e la funzione dei circuiti cerebrali affinch migliorino linterazione con lambiente. Ha una durata che diversa da animale a animale e solitamente proporzionale alla durata della vita e correlata al peso del cervello. Luomo nella Preistoria o del Medioevo aveva un cervello diverso dal nostro perch durante il periodo critico e durante tutta la sua vita, il cervello stato plasmato da una realt differente dalla nostra. Esempi riferiti alla visione durante periodo critico: o Bambini nati con la cataratta congenita (opacit del cristallino dellocchio) se non vengono operati precocemente riacquistano solo una visione ridotta e spesso sviluppano un atteggiamento di rifiuto della visione. Lesperienza visiva non istruisce il cervello oggetto per oggetto, forma per forma, ma serve ad accendere una serie di geni dormienti che poi danno luogo allo sviluppo dei circuiti necessari per una visione adeguata. o Strabismo: se queste patologie non vengono corrette a tempo debito si perde la terza dimensione. Locchio pi debole (le cellule della corteccia visiva diventano progressivamente silenti: non rispondono pi alla stimolazione) diventa progressivamente sempre pi debole. Il danno inizialmente muscolare diventa nervoso e quindi irreversibile. Hubel e Wiesel: i neuroni binoculari della corteccia visiva della scimmia e del gatto diventavano monoculari quando veniva occlusa la visione di un occhio (per alcuni giorni) durante il periodo critico. In periodi normali, invece, i neuroni corticali visivi rispondevano in maniera statisticamente uguale ai due occhi. Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 39

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PLASTICIT DEL SISTEMA NERVOSO NELLADULTO


Anche il cervello delladulto dimostra di essere ancora plastico (anche se in maniera ridotta): per questo che vi un continuo apprendimento e unevoluzione nervosa biologico-culturale. Recanzone, Schreiner, Merzenich 1922 hanno studiato la possibilit di migliorare la discriminazione acustica dei toni nella scimmia, allenandola a discriminare piccole differenze nella frequenza di singoli toni. Dopo lallenamento e lapprendimento riuscito, le frequenze acustiche usate nellallenamento erano molto pi rappresentate a livello delle cellule corticali. Ugualmente, nelle persone che apprendono a leggere in Braille si verifica nella corteccia somatosensoriale primaria, unespansione della rappresentazione della zona cutanea corrispondente al dito indice impiegato per la lettura. Oppure la rappresentazione della mano sinistra espansa nei giovani suonatori di strumenti a corde. Pi precoce let di inizio dellallenamento (a leggere Braille, a suonare strumento, ad apprendere suoni) pi notevole la riorganizzazione del sistema nervoso.

PLASTICIT IN SEGUITO A LESIONE PERIFERICA


Riorganizzazione delle cortecce sensoriali e motorie ci pu essere anche nel caso di lesioni periferiche o amputazioni: la lesione di un nervo periferico determina la comparsa di una zona corticale silente, corrispondente alle cellule che sono state deprivate dei segnali provenienti dai recettori. In seguito, per, la zona silente scompare perch le cellule corticali cominciano a rispondere alla stimolazione della cute adiacente (es. le cellule corticali che facevano parte della rappresentazione del palmo della mano rispondono ora alla stimolazione delle dita). Ramachandran: i pazienti che avevano subito lamputazione avevano nella corteccia una mappa sensoriale topograficamente organizzata dellarto mancante. Inoltre, in alcuni pazienti si sviluppava una seconda mappa per la faccia (la rappresentazione corticale del braccio e della mano adiacente a quella della faccia nellhomunculus): bastava toccare la cute di una determinata parte della faccia per innescare sensazioni nella mano e nel braccio mancanti. L a rimappatura corticale in seguito ad una lesione periferica avviene talmente velocemente che ci fossero anche prima delle connessioni preesistenti (ma normalmente tenute silenti). Anche la corteccia visiva ha un alto grado di plasticit: inizialmente le cellule corticali corrispondenti allo scotoma retinico (porzione di campo visivo esterno che non pi visibile per un danno della retina) non rispondono pi, ma poi cominciano a rispondere di nuovo a zone del campo visivo adiacenti alla porzione di campo interessata dallo scotoma retinico; entro qualche mese a livello corticale non esiste pi (anche se ancora presente a livello retinico e del corpo genicolato laterale). N.B. I circuiti nervosi lasciati inoperosi diventano meno efficienti, talvolta vengono perse le funzioni di alcune connessioni sinaitiche: un notevole traffico di impulsi nervosi nel circuito mantiene le connessioni in buona salute e in casi speciali di allenamento pu aumentarli. Lallenamento cerebrale serve soprattutto a mantenere un funzionamento di base e a rallentare il fisiologico deterioramento della funzione nervosa che inesorabilmente progredisce con let. Katz e Manning: Tenete in forma il vostro cervello: propone esercizi come usare i piedi al posto delle mani, usare la mano sinistra invece che la destra, il tatto invece della vista e raccomanda soprattutto di non lasciarsi imprigionare da attivit passive.

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PERCEZIONE = elaborazione cognitiva dellinformazione sensoriale che arriva ai nostri organi di senso. Noi percepiamo dei prodotti cognitivi (paesaggio) che, nonostante siano fondati su uninformazione sensoriale (informazione visiva), vanno aldil di essa. Teoria ecologica: Gibson: i segnali provenienti dalla periferia degli organi di senso, una volta raggiunta la corteccia cerebrale attivano dei neuroni che sono sensibili sia alle caratteristiche fisiche che cognitive dello stimolo. in questo stadio che si attua il processo di percezione. Neurofisiologia: la percezione lintegrazione delle attivit svolte da milioni di neuroni localizzati in aree diverse della corteccia. Psicologia cognitiva: la percezione legata a processi come lattenzione, la memoria e il linguaggio. SENSAZIONE: recezione dal mondo fisico delle varie forme di energia (luminosa, sonora, tattile) e trasduzione dellenergia fisica in un segnale nervoso lungo le strutture sottocorticali, fino alle aree corticali.

Studi sulla sensazione:


Psicofisica: nella prima met dell800 veniva considerata come una forma di percezione. Neuroscienze: le attivit di recezione e trasduzione e trasmissione dellinformazione inconscia
al soggetto.

Neurofisiologia (a partire dagli anni 60): attraverso tecniche elettrofisiologiche si scoperto


che non tutte le forme di energia presenti nellambiente circostante sono colte dai recettori. Specializzazione specie-specifica: Gli organi di senso sono una finestra sul mondo attraverso la quale passa una gamma ristretta di informazioni. Questa specializzazione legata ai processi di adattamento filogenetico: ogni specie animali interagisce con ambienti diversi ed ha bisogno di informazioni diverse. N.B. Psicologia cognitiva: la sensazione e la percezione si distinguono soprattutto a livello dellidentificazione e del riconoscimento dello stimolo. COGNIZIONE: sistema integrato di elaborazione e produzione di informazione. Il sistema cognitivo ha diversi processi cognitivi (che avvengono in stretta relazione con altri processi come memoria, pensiero e linguaggio): o Percezione o Immaginazione: vedere allinterno della nostra mente limmagine che ci viene suggerita. o Attenzione: selezione dellinformazione: processo cognitivo che permette di utilizzare nel modo pi economico ed efficace le risorse operative della mente. o Coscienza: processo mentale complesso che viene implicato nel momento in cui si sa che si sta percependo: siamo coscienti di percepire, di dover ricordare, di dover porre attenzione.

PERCEZIONE UDITIVA
Nella specie umana la capacit di elaborare linformazione sonora ha permesso di sviluppare due processi cognitivi fondamentali: linguaggio verbale e la musica. Stimolo uditivo: generato dalle vibrazioni trasmesse da una particella elementare allaltra in un mezzo gassoso, liquido o solido. Nellaria le fasi alterne della vibrazione delle molecole (fasi di condensazione e rarefazione) producono una variazione di pressione che viene esercitata sulla membrana del timpano. Gli stimoli uditivi registrabili dai recettori delluomo hanno una frequenza compresa tra 20 e 20000 Hz. Onda sonora:

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Toni puri: suoni composti da una sola frequenza. Toni acuti: frequenza maggiore. Suono complesso: formato da pi toni. N.B. Nelle indagini di audiometria (per valutare le capacit sensoriali ed eventuali disturbi ipoacusia, sordit) si usano toni puri dei quali si varia lintensit per ottenere la soglia assoluta del paziente. Audiogramma (curva di sensibilit uditiva) nella specie umana:

Georg von Bksy -1961:


Sintonizzazione tuning o specializzazione dei recettori uditivi= le alte frequenze dei suoni fanno vibrare la parte inferiore della membrana basilare, mentre le basse frequenze fanno vibrare la parte superiore. Lorganizzazione a tuning presente anche nelle altre strutture del sistema uditivo: nelle regioni sottocorticali e corticali. Le specie animali non ricevono mai toni puri: linformazione sonora proveniente dallambiente esterno una combinazione di frequenze diverse, che sono riconosciute grazie alle competenze cognitive del cervello. Occorre quindi che i neuroni delle aree uditive e di altre regioni della corteccia cerebrale interagiscono tra di loro. Gruppi neuronali (assemblee cellulari): sono specializzati per tipi molto complessi di informazione sonora (come accade nella specie umana per il linguaggio verbale e la musica). Le strutture neuronali implicate nella recezione e formazione del linguaggio, secondo tecniche di neuroimaging, sono state situate nella parte dellemisfero sinistro (anche se vi sono differenze tra mancini e destrimani). Per la musica sembra necessaria lintegrazione tra le funzioni dei due emisferi, anche se c una dominanza dellemisfero destro. Mappatura mediante PET (tomografia ad emissione di positroni) in compiti linguistici diversi: o Osservazione passiva: attiva aree posteriori della corteccia (lobo temporale). Nei lobi temporali sono localizzati anche i sistemi che analizzano gli stimoli musicali. o Ascolto: aree posteriori o Pronuncia di parole: attiva aree anteriori. o Produzione di parole: attiva aree anteriori Struttura morfologica dellapparato uditivo = 1. ORECCHIO ESTERNO: quello che solitamente noi chiamiamo orecchio. Fanno parte di questo: Padiglione auricolare: organo cartilagineo che offre una vasta superficie al fronte sonoro e permette di raccogliere unampia porzione del fronte donda meccanica. primo organo che il suono incontra quando raggiunge lorecchio e aiuta il cervello a individuare la direzione della sorgente sonora. Se volete una porzione ancora pi ampia, ingranditela portando le mani alle orecchie come viene istintivo fare quando si vuole ascoltare attentamente.

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Condotto uditivo: il suono viene riflesso dal padiglione auricolare e concentrato verso il condotto uditivo la cui lunghezza mediamente pari a 3 cm. Il condotto uditivo termina sul timpano (orecchio medio). 2. ORECCHIO MEDIO: Timpano: membrana conica, impermeabile ad acqua ed aria che vibra in accordo con il suono che ha raggiunto lorecchio. Martello, incudine, staffa: tre ossicini collegati alla parte opposta del timpano. Questi sono le ossa pi piccole del corpo umano e sono concatenati fra loro come leve. Hanno la funzione di amplificare la vibrazione del timpano e ritrasmetterla alla coclea o chiocciola.(Ci necessario in quanto mentre il timpano una membrana molto leggera sospesa in aria, la coclea riempita con un fluido denso e dunque molto pi difficile da mettere in vibrazione). I tre ossicini sono tenuti insieme da una serie di piccoli legamenti che hanno lulteriore funzione di impedire che gli ossicini seguano una vibrazione molto ampia con il rischio di rimanere danneggiati nel caso in cui lorecchio venga sottoposto ad una pressione sonora troppo elevata. Tromba di Eustachio: canale che conduce verso la cavit orale. La sua funzione quella di dare uno sfogo verso lesterno in modo da equilibrare la pressione atmosferica ai due lati del timpano (ecco perch sottacqua possibile compensare la pressione esterna, che aumenta con la profondit, aumentando la pressione interna tappando il naso e soffiandoci dentro). 3. ORECCHIO INTERNO (detto anche labirinto osseo per la sua particolare conformazione) pu essere suddiviso: Labirinto anteriore o coclea: componente anteriore. Essa formata da: Finestra ovale: membrana che mette in contatto la staffa con la coclea. Coclea: osso a forma di chiocciola diviso in tre parti: o Dotto esterno: inizia nella finestra ovale, compie la sua salita a spirale fino allapice della coclea e poi ridiscende fino alla finestra rotonda. o Dotto interno: composto da: Membrana basilare (parte inferiore contenente lorgano del Corti) Organo del Corti: ospita circa 4000 ciglia, che vibrano in accordo con la vibrazione del fluido. Ogni gruppo di ciglia, collegato ad una terminazione nervosa in grado di convertire la vibrazione delle ciglia in impulsi elettrici che viaggiano lungo il nervo uditivo fino al cervello per essere elaborati e percepiti come suoni. Membrana tettoria (parte superiore): le cellule cigliate hanno la base nella membrana basilare e lapice nella membrana tettoria. La coclea contiene un fluido: la perilinfa. Il fluido riceve la vibrazione dalla staffa attraverso la finestra ovale e la trasporta al suo interno dove presente il vero organo deputato alla conversione dellenergia meccanica in energia elettrica: lorgano del Corti. Nervo uditivo = ha origine nel ganglio spirale. Lungo il nervo uditivo corre limpulso nervoso diretto alle strutture centrali: o Nel tronco encefalico o Nelle strutture sottocorticali (collicolo inferiore e copro genicolato mediale) e nelle strutture corticali (lobo temporale). Durante il percorso dal nervo uditivo alla corteccia visiva le fibre di incrociano raggiungendo entrambi gli emisferi: la via di trasmissione dominante quella che conduce allemisfero contro laterale (dallorecchio destro allemisfero sinistro) rispetto a quello omolaterale o ipso laterale (da orecchio destro a emisfero destro).

Labirinto posteriore: componente posteriore.


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Canali semicircolari + sacculo + utricolo = sistema sensoriale relativo allequilibrio. Non un caso che ci sia uno stretto rapporto tra sistema vestibolare e cervelletto. Si pensa che il linguaggio sia collegato ad un buon funzionamento del cervelletto. Vestibolo: parte centrale in comunicazione con 3 canali semicircolari. 3 canali semicircolari: disposti in maniera tra loro perpendicolare. Allinterno di questi canali troviamo unalta concentrazione di cellule cigliate, ricoperte da uno strato di muco in cui sono immersi gli OTOLITI (cristalli di carbonato di calcio). Con il movimento della testa, la distribuzione degli otoliti cambia e cambiano cos anche gli stimoli pressori (di pressione) che essi esercitano sulle cellule cigliate. Allinterno dei canali semicircolari sono presenti 5 aree recettoriali principali: 2 macule: disposte in maniera perpendicolare tra loro allinterno del vestibolo ed 1 ampolla per ogni labirinto, rispettivamente in ognuno dei canali semicircolari. Anche il labirinto posteriore collegato con le fibre del nervo dellequilibrio o vestibolare. Lorecchio interno la sezione dellorecchio deputata alla conversione dellenergia meccanica in impulsi elettrici da inviare al cervello per lelaborazione del suono. I nervi uditivo e vestibolare escono dallosso temporale attraverso il condotto uditivo interno (canale osseo dentro il quale si fondono in un unico nervo) ed entrano nel tronco dellencefalo (struttura nervosa che collega il midollo spinale al cervello). Una volta raggiunto il tronco dellencefalo le fibre nervose cocleari e vestibolari, dopo aver attraversato alcune stazioni intermedie, si dirigono alle aree cerebrali deputate rispettivamente alla percezione uditiva ed al controllo dellequilibrio.

PERCEZIONE VISIVA
o Stadio primario: implicati i processi visivi che descrivono lo stimolo: vengono analizzate le propriet fisiche dello stimolo (intensit, lunghezza donda, frequenza spaziale); loggetto delineato da bordi, appare nella sua configurazione visiva essenziale (forma) e si distingue dallo sfondo. Studi: scuola di Graz e Gestalt. o Stadio secondario (stadio di elaborazione cognitiva): confronto (matching) con le tracce depositate in memoria (tracce mnestiche): una configurazione stimolo (pattern-si dice patain) viene identificata come un oggetto noto. Come avviene questo confronto? Il rapporto tra le parti e il tutto riflette due tipi di elaborazione: Bottom-up processing: elaborazione dal basso verso lalto, elaborazione guidata dai dati (data-driven processing): analisi delle parti che sono presenti nello stimolo guidata dai dati sensoriali. Lidentificazione avviene dopo che sono state colte e analizzate le informazioni contenute nello stimolo. Top-down processing: elaborazione dallalto verso il basso, elaborazione guidata da concetti o teorie (conceptually driven processing): si fonda sulle rappresentazioni mentali = sulle tracce contenute in memoria. In questo tipo di elaborazione si utilizzano le conoscenze acquisite in precedenze e sulla base di queste conosce losservatore fa delle ipotesi su quale oggetto ha maggiori probabilit di essere presentato in quel momento. N.B. Un processo o laltro intervengono a seconda di quanto si conosce loggetto e dal contesto in cui esso inserito (se devo riconoscere un pianoforte in una sala da concerto: top-down; se devo riconoscerlo in una sala da biliardo: botton-up). N.B. La percezione connessa alle operazioni del linguaggio e della memoria. PERCEZIONE SECONDO PSICOLOGIA DELLA GESTALT

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Percezione = non dipende dagli elementi, ma dalla strutturazione di questi elementi in uninsieme organizzato (Gestlt in tedesco con accento sulla a che significa forma, struttura, pattern). Lorganizzazione prevale sugli elementi, per cui gli elementi diventano un insieme che si differenzia dallo sfondo del campo di stimolazione. Wertheimer: leggi dellorganizzazione percettiva: ogni forma una figura che si stacca dallo sfondo in base a una particolare organizzazione degli elementi (es. triangolo di Kanizsa: la figura costruita dalla mente sulla base degli elementi sensoriali disponibili). MORFOLOGIA SISTEMA VISIVO Informazione visiva: luce riflessa degli oggetti che cade sulla retina. Nella retina: o Coni: hanno una maggiore concentrazione vicino al centro (fovea: c limmagine pi nitida); attivi durante la visione diurna (visione fotopica) e sono specializzati per la forma e il colore. o Bastoncelli: sono distribuiti su tutta la retina; sono attivi in condizioni di basso livello di luminosit (visione crepuscolare o scotopica). Linformazione proveniente dai recettori arriva fino alle cellule gangliari e da queste il segnale corre lungo il nervo ottico alle strutture sottocorticali (collicolo superiore e corpo genicolato laterale) e da queste alla corteccia. Due vie principali di trasmissione dellinformazione visiva: 1. via magno cellulare: trasmette linformazione relativa al movimento; 2. via parvocellulare: trasmette linformazione relativa alla forma e al colore. Area occipitale: vi sono neuroni specializzati per la rilevazione di alcune caratteristiche fondamentali dello stimolo visivo (frequenza spaziale e orientamento). Dal lobo occipitale partono due vie o fascicoli neuronali: o via occipito-temporale: specializzata nellanalisi di caratteristiche dello stimolo e delle relazioni tra esse: linformazione usata per il riconoscimento di un oggetto (cosa stiamo guardano what system) o via occipito-parietale: rileva il movimento e localizza lo stimolo nello spazio (where system-dov collocato loggetto). Lesioni nelle varie aree corticali visive producono disturbi specifici della percezione visiva (agnosie). Area temporale inferiore: identificazione di specifiche configurazioni-stimolo (le facce)

Chiasma ottico

La luce che colpisce la retina stimola le fibre del nervo ottico: queste fibre si riuniscono e formano un incrocio (chiasma ottico) dove le fibre provenienti dalla parte interna di ciascuna delle due retine si incrociano in modo da pervenire alla corteccia visiva dellemisfero opposto. Dal chiasma ottico linformazione, attraverso i tratti ottici passai ai corpi genicolati laterali, poi alle radiazioni ottiche e alla fine alla corteccia occipitale. Le fibre che raccolgono gli stimoli provenienti dalla parte esterna del campo visivo proseguono senza incrociarsi e arrivano alla corteccia visiva dello stesso lato. Dal chiasma ottico linformazione passa ai corpi genicolati laterali (attraverso i tratti ottici), poi va alle radiazioni ottiche e infine alla corteccia occipitale. Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 45

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N.B. La corteccia visiva sinistra riceve informazioni dal lato sinistro di entrambi gli occhi: informazioni che corrispondono alla met destra del campo visivo.

TECNICHE DI RICERCA
Cronometria mentale = misurazione dei tempi impiegati dalla mente per compiere lelaborazione dellinformazione. Es. ad un soggetto si chiede di sedersi davanti allo schermo di un computer; sulla tastiera vi sono due tasti, uno a sinistra ed uno a destra. Se sullo schermo compare un veicolo il soggetto dovr premere con la mano preferita un tasto, se compare un animale, laltro tasto. Si calcolano i tempi di reazione: 800 msec per gli animali e 600 msec per i veicoli. Il tempo di elaborazione riguarda lo stadio primario (relativo alle caratteristiche fisiche), oppure riguarda lo stato secondario (cognitivo, per decidere se lo stimolo presentato un animale o un veicolo). Per capire se la differenza sta nello stadio primario o secondario: Si pongono degli elettrodi sullo scalpo del soggetto e si registrano le variazioni di potenziale dopo la presentazione degli stimoli: potenziali correlati ad eventi o ERP (event related potentials). Sia gli animali che i veicoli hanno pressoch gli stessi tracciati la differenza nei tempi di reazione non dovuta a differenze nello stadio primario. Confrontando i dati ERP con i dati dei tempi di reazione, si pu precisare meglio il decorso temporale dei processi cognitivi: entro quanto tempo avvenuta lelaborazione primaria e quella secondaria. N.B. Negli ultimi decenni stato possibili localizzare quali parti del cervello sono coinvolte nei vari processi cognitivi attraverso limpiego sia delle registrazioni intracraniche su pazienti, sia delle tecniche di neuro immagine (PET) su soggetti normali o su pazienti.

FREQUENZE SPAZIALI E MODELLO DI MARR.


La forma essenziale per identificare uno stimolo visivo, pi importante di altri attributi come il colore, la grandezza o lorientamento. Per identificare un oggetto occorre anche che vi sia una quantit minima di informazione nellambiente (se c solo uno schermo bianco, limmagine pu crearsi nella nostra mente per pura creativit). Propriet fondamentali di uno stimolo visivo, analizzate dai neuroni delle aree corticali visive: o lunghezza donda o movimento o Orientamento = Teoria indipendente dal punto di vista = Marr e Biederman = lidentificazione di un oggetto indipendente dallorientamento con cui si presenta; lidentificazione avviene attraverso lestrazione di componenti invarianti presenti nelloggetto con una determinata relazione strutturale tra di loro. Il risultato di questanalisi confrontato con le tracce presenti in memoria. Teoria del singolo punto di vista con trasformazione = altri ricercatori = la rappresentazione di un oggetto depositata in memoria con uno specifico orientamento (orientamento canonico). Lidentificazione di unimmagine rovesciata avviene perch il soggetto ha portato una rotazione dellimmagine (normalizzazione). Il processo di normalizzazione pi o meno lungo a seconda se limmagine differisce poco a tanto dallimmagine normale. Teoria dei molteplici punti di vista con trasformazione = in memoria depositato pi di un orientamento dello stesso oggetto. Ipotesi recenti = lanalisi dellorientamento legata alla classe o categoria, a cui appartiene loggetto. o Frequenza spaziale = variazioni periodiche nello spazio della luminanza misurate in cicli/grado di angolo visivo (c/g); un ciclo dato da unalternanza di unarea di luminanza maggiore ed una di luminanza minore. Contrasto = massima luminanza minima luminanza
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Massima luminanza + minima luminanza Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 46

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Il ruolo della frequenza spaziale studiato tramite la presentazione di reticoli che hanno una determinata frequenza spaziale e un determinato orientamento. Il sistema visivo umano sensibile a una ristretta gamma di frequenze spaziali e questa gamma si sviluppa nel primo anno di vita: solo a 8 mesi raggiunge la forma tipica delladulto. Frequenze spaziali basse: forniscono linformazione sulla configurazione globale dello stimolo Frequenze spaziali alte: sono relative ai dettagli dello stimolo. Unimmagine sottoposta a filtraggio spaziale: al primo livello fa passare solo le frequenze spaziali basse e, progressivamente, anche le frequenze spaziali alte. La percezione dello stimolo nella sua forma completa (ultimo livello) data dallintegrazione dellinformazione elaborata dai neuroni visivi specializzati per le basse e alte frequenze spaziali. Non ancora del tutto chiaro come avvenga a livello neurofisiologico questa integrazione tra frequenze spaziali basse e alte.

TEORIA DI DAVID MARR (1982):


1. Abbozzo primario (primal sketch): a. analisi delle frequenze spaziali, b. distribuzione della luminanza nellimmagine formatasi sulla retina a causa della stimolazione ambientale, c. analisi delle differenze di luminanza tra aree adiacenti in questa stessa immagine: le differenze di luminanza danno luogo ai bordi. 2. Abbozzo a due dimensioni e mezzo (2,5 D Sketch): linformazione precedente, bidimensionale, integrata con lanalisi di altre propriet: profondit relativa delle superfici delloggetto nello spazio tridimensionale e il suo movimento in questo spazio. 3. Descrizione a tre dimensioni (3D description): loggetto identificato completamente nella sua forma tridimensionale. N.B. Recettori retinici lungo nervo ottico strutture visive sottocorticali neuroni area visiva V1 analisi simultanea di orientamento e frequenze spaziali.

RICONOSCIMENTO DELLO STIMOLO


Teoria del confronto di sagoma (template matching): identificazione avviene grazie a un confronto diretto tra il pattern e le tracce conservate in memoria. Esempio: lo stimolo la lettera R lo stimolo attiva una configurazione di recettori reticini lattivazione di ununica cellularilevatore (detector cell) quando uno stimolo produce esattamente una determinata configurazione per cui disponibile la cellula-rilevatore, si ha lidentificazione. Limite della teoria: non riesce a spiegare come si riescono a identificare come lettera R, stimoli diversi per grandezza, orientamento, forma. Teoria dellanalisi delle caratteristiche (feature analysis): lo stimolo visivo costituito da un insieme di caratteristiche, propriet e attributi essenziali che lo distinguono rispetto ad un altro. La lettera R un insieme di caratteristiche (una linea verticale, un semicerchio, una linea obliqua). Stimoli diversi ma che condividono le stesse caratteristiche, sarebbero identificabili con lo stesso pattern. Selfridge: Pandomonium = programma per computer: alcuni demon (unit funzionali del programma) sono specializzati per riconoscere caratteristiche specifiche. Demoni = Neuroni. Demoni specializzati: o Registrazione dellimmagine retinica o Rilevazione delle linee (detection) o Elaborazione cognitiva: determinati insieme di caratteristiche corrispondono a determinati pattern. Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 47

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o Identificazione Eleonor Gibson: sistema di identificazione delle lettere dellalfabeto basato sulle analisi delle caratteristiche: identific 12 caratteristiche; quanto pi le lettere condividono le stesse caratteristiche, tanto pi sarebbe possibile confonderle. Le teorie basate sullanalisi delle caratteristiche ebbero unenorme diffusione perch concordavano con le scoperte neurofisiologiche: o Hubel e Wiesel: esistenza di neuroni della corteccia visiva specializzati nellanalisi di caratteristiche specifiche dello stimolo. o Hebb: esistenza di assemblee cellulari che interagiscono tra loro per lintegrazione dellinformazione elaborata in modo specializzato da ciascuna assemblea. o Konorski: neuroni specializzati (unit cognitive) dedicati al riconoscimento di stimoli complessi. o Ipotesi pi recenti: non viene effettuata una scomposizione e/o ricomposizione delle caratteristiche dello stimolo (come veniva sostenuto dalle teorie dellanalisi delle caratteristiche) ma avviene uninterazione e integrazione tra le varie componenti fisiche dello stimolo e le loro relazioni strutturali. o Teoria dellintegrazione delle caratteristiche: Anne Treisman: la percezione di un oggetto richiede: 1. Individuazione delle qualit primarie: registrazione o detenzione di alcune caratteristiche o qualit salienti dello stimolo (inclinazione, curvatura delle linee, luminosit, colore, movimento). Questo avviene in modo automatico (non richiede risorse attentive) e implica unelaborazione parallela (rilevazione simultanea di tutte le qualit primarie relative a tutti gli stimoli presenti nel nostro campo visivo). 2. Integrazione delle qualit primarie: processo controllato dallattenzione che coinvolge unelaborazione seriale (analisi sequenziale di tutti gli stimoli presenti in una determinata porzione del campo visivo). o Teoria del riconoscimento per componenti: Biederman: il processo percettivo, che inizia con lindividuazione e lintegrazione delle qualit primarie deve necessariamente prevedere unulteriore integrazione di ordine superiore che conduce allindividuazione delle parti o componenti di un oggetto. Un oggetto composto da geoni (ioni geometrici, componenti di un oggetto); Biederman ne ha individuati 36. Il riconoscimento di un oggetto dipende dallidentificazione dei geoni che lo compongono e dalle relative relazioni spaziali che vi intercorrono.

RICONOSCIMENTO DI FACCE
La faccia la configurazione-stimolo pi importante per la specie umane e per i primati. Fin dai primi giorni di vita, lambiente del bambino essenzialmente la faccia con le relative caratteristiche visive e le altre fonti di stimolazione (uditive, tattili, olfattive). Il bambino impara presto a conoscere le espressioni facciali e il loro significato. Studi sulle scimmie, hanno individuato alcune cellule della corteccia temporale inferiore, che sono specializzate per il riconoscimento delle facce. Altri studi hanno indagato su quali siano le componenti essenziali per il riconoscimento delle facce: le frequenze spaziali sono indubbiamente fondamentali! Le frequenze basse possono essere analizzate gi nei primi mesi di vita e le frequenze alte solo dopo 5 mesi circa (un neonato riesce a discriminare una faccia da un altro stimolo, ma solo dopo i 5 mesi riesce a riconoscere una faccia da unaltra). Prosopragnosia: mancato riconoscimento delle facce. Es. paziente di Oliver Sacks che non riconosceva le facce e una volta arriv a scambiare la faccia della moglie per un cappello. Solitamente chi affetto da prosopragnosia riconoscono la faccia, ma non sanno a chi appartiene (lesione nella regione occipito-temporale). Fodor = la specializzazione neuronale per il riconoscimento delle facce un esempio di organizzazione a moduli della corteccia cerebrale. Ogni modulo un insieme organizzato di neuroni che hanno funzioni diverse ma che interagiscono tra di loro ai fini dellelaborazione di una Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 48

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particolare classe di stimoli. Un danno ad una particolare regione corticale pu distruggere un modulo e, quindi, si pu perdere la capacit di elaborare linformazione relativa (rimane per la capacit di elaborare altri tipi di informazione mediante i moduli rimasti integri).

CATEGORIZZAZIONE DELLINFORMAZIONE
Relazione tra i processi di percezione e i processi di categorizzazione: di fronte ad una variazione continua di una dimensione o di una propriet fisica dello stimolo, losservatore percepisce regioni discontinue. Categorizzazione dei colori: il colore una propriet percettiva che dipende dalla lunghezza donda (caratteristica fisica dello stimolo visivo). Il sistema visivo delluomo ha una ristretta finestra sensoriale per lo spettro elettromagnetico, con lunghezze donda tra i 400 e i 700 nm. A seconda delle lunghezze donda riflesse dalla superficie dello stimolo, si attivano i tre tipi di coni presenti nella retina: o Picchi per la percezione del blu (437 nm) o Picchi per la percezione del verde (533 nm) o Picchi per la percezione del rosso (>564 nm). La variazione in lunghezza donda continua, ma non percepita come tale; il continuo della variazione percepito come composto da regioni cromatiche qualitativamente diverse, chiamate aree focali dalla psicologa Rosch: area del rosso, del blu Berlin e Kay: nelle culture pi povere linguisticamente esistono solo due categorie (e relativi nomi) che distinguono larea chiara dallarea scura. Man mano che si arricchisce il lessico dei colori, si formano aree o categorie sempre pi ristrette. Bianco Giallo Blu Rosso Verde o o Marrone Porpora, rosa, arancione, grigio Nero Blu Giallo Il lessico dei colori stato studiato anche nel suo sviluppo ontogenetico allinterno di una stessa cultura: se presentiamo una superficie rossa a bambini, subito diranno che rossa, ma progressivamente saranno sempre pi precisi: rosso chiaro, rosso coralloIl lessico ancora pi ricco e variegato in pittori o professionisti esperti in settori in cui il colore un attributo importante. Categorizzazione a livelli cognitivi pi complessi: quando si tratta di raggruppare o differenziare stimoli tra di loro simili. Terminologia della Treisman: o Tipo o prototipo: cane o Esemplari (token): esempi pi concreti dei cani (sia varie razze che cani che conosciamo personalmente). Due problemi: o Relazione tra il prototipo e gli esemplari: ci sono due diversi modelli per la formazione del prototipo: Modello che si basa su un concetto statistico di moda: il prototipo di riferimento con cui confrontiamo linformazione in entrata dato dallesemplare che si presentato con maggiore frequenza allosservatore. Modello che si basa sul concetto statistico di media: il prototipo dato dai valori medi degli attributi principali degli esemplari che losservatore ha visto nel corso della sua esperienza (il cane medio, il misto di tutti i cani). o Relazione tra i vari prototipi: Modello di Rosch: descrive unorganizzazione con due dimensioni: verticale e orizzontale.

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Questa organizzazione stata oggetto di studio nelle ricerche relative alla memoria semantica. Attualmente si ritiene che i principi di funzionamento della rete siano legati ad una suddivisione molto pi generale tra categorie: tra la microcategoria degli oggetti viventi e la macrocategoria degli oggetti non viventi. Questa concezione ha avuto origine da ricerche su pazienti cerebrolesi che, a seconda della sede della lesione cerebrale, perdono la capacit di riconoscere una macrocategoria e non laltra. N.B. Nella formazione del prototipo sembra importante lorientamento che le cose, viventi e non viventi, hanno normalmente nello spazio.

IMMAGINAZIONE
Supponiamo che ci venga chiesto di misurare, approssimativamente, laltezza media di uno struzzo. Innanzitutto ci facciamo una rappresentazione proto tipica dello struzzo che abbiamo nella nostra memoria: la figura che abbiamo, non data, per, da uno stimolo esterno, ma un prodotto mentale. Immaginazione (Imagery) = processo cognitivo che produce immagini visive. Spesso assume altri significati: attivit mentale creativa (imagination), attivit mentale che sconfina nella fantasia (immaginazione creativa). Kosslyn: immaginazione ha molte propriet strutturali e funzionali analoghe a quelle della percezione: vi una sorta di occhio interno che esplora (scanning) le immagini che compaiono sullo schermo mentale: anche lo schermo mentale ha unestensione definita e nella parte centrale le immagini appaiono pi nitide. Shepard e Metzler: esperimenti di rotazione mentale: ai soggetti veniva chiesto di decidere se due disegni raffiguravano due oggetti uguali o diversi (due forme geometriche tridimensionali con orientamenti diversi nello spazio). I soggetti immaginavano i due oggetti e li facevano ruotare nel loro spazio mentale tridimensionale fino a quando potevano verificare se le due immagini si sovrapponevano oppure no. Il compito richiedeva tanto pi tempo, quanto maggiore era la differenza angolare tra i due disegni. Differenza tra percezione e immaginazione Giusberti Teoria del doppio codice Paivio: le operazioni fondate sullinformazione visiva (esterna nella percezione e interna nellimmaginazione) si distinguono dalle operazioni donate sullinformazione verbale. Tutte le persone utilizzano entrambi i codici durante processi di cognizione, ma alcune persone privilegiano il codice visivo, altri il codice verbale.

ATTENZIONE
Attenzione = processo cognitivo con cui la mente opera una selezione delle informazioni
provenienti dal mondo esterno, in base a interessi e aspettative. o Attenzione selettiva = lattenzione seleziona un determinato tipo di informazione e focalizza su di esso i processi di elaborazione cognitiva (la selezione dellinformazione visiva nel giornale a scapito di quella uditiva della tv). Broadbent: Percezione e comunicazione: pens che intervenisse un sistema di filtraggio, per spiegare perch, rispetto al flusso di stimoli in entrate la mente operasse solo su alcuni di essi. Il filtro opera in relazione alle finalit, ai compiti e alle aspettative del soggetto; la selezione avviene dopo una prima analisi delle caratteristiche fisiche degli stimoli. Ricerche con tecniche dellascolto dicotico: una serie di stimoli viene trasmessa mediante una cuffia alle due orecchie contemporaneamente, listruzione quella di porre attenzione solo allinformazione in arrivo allorecchio destro (canale selezionato. Solo per questi stimoli sarebbe poi seguita lelaborazione cognitiva negli stadi successivi. Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 50

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o Attenzione divisa (anni 80): problema dellattenzione distribuita su pi compiti: molti esempi ci dimostrano, infatti, che siamo in grado di seguire compiti diversi (ascoltare la radio mentre si guida). Hirst e Kalmar: i soggetti potevano prestare attenzione simultaneamente a due compiti di natura diversa (compito grammaticale e compito aritmetico) compiendo un minor numero di errori che nella situazione in cui i due compiti erano uguali (due compiti aritmetici) perch avviene uninterferenza strutturale. Quindi lattenzione pu essere divisa pi facilmente se i compiti riguardano abilit diverse, o meglio, se vengono utilizzate risorse cognitive diverse. Compito primario: compito che riceva la quota di risorse sufficiente per una prestazione ottimale (guidare auto). Compito secondario: compito che riceva la quota residua di risorse (ascoltare radio). CURVA POC (performance operating characteristics: caratteristiche operanti nella prestazione): le curve mettono in relazione le prestazioni ottenute nei due compiti.

Quando i compiti sono eseguiti indipendentemente luno dallaltro, si ha una prestazione migliore di quando i due compiti sono eseguiti assieme. Se cresce la richiesta di accuratezza assegnata al compito primario, aumentano i tempi di reazione per lesecuzione del compito secondario. Se viene assegnata una bassa priorit al compito primario, la prestazione al compito secondario ancora alta. Le curve POC sono ancora diffuse nelle ricerche di psicologia cognitiva applicata, dove si studia la dislocazione dellattenzione (es. nei piloti di aerei militari). o Elaborazione controllata e elaborazione automatica (anni 70) Shallice (1988): selezione competitiva: lattenzione interviene nella selezione tra un processo cognitivo e laltro, qualora questi siano in conflitto tra loro. Unoperazione cognitiva pu vincere in modo automatico su unaltra in base al Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 51

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valore maggiore di attivazione che essa ha in un determinato momento rispetto ad altre operazioni. Questa scelta effettuata automaticamente dal sistema attenzionale supervisore che si pensa risieda nelle regioni prefrontali (gi ipotizzato da Lurija).

COSCIENZA o James: relazione tra coscienza e identit personale: un pensiero di cui si


coscienti si lega assieme agli altri pensieri in una corrente che d il senso di continuit della propria vita psichica. Lintrospezione avrebbe dovuto consentire di spezzare il flusso di coscienza in processi psichici distinti. Fino anni 60: la coscienza non fu pi interesse della Psicologia. Anni 60: nuovo interesse alla coscienza, grazie ai casi di pazienti con cervello diviso: persone alle quali, per motivi terapeutici, erano state sezionate le connessioni del corpo calloso che uniscono i due emisferi: poich linformazione elaborata dallemisfero destro non veniva registrata dallemisfero sinistro, se si mostravano gli stessi oggetti allemicampo visivo destro per essere elaborati dallemisfero sinistro, questi non venivano riconosciuti la coscienza in questi pazienti era divisa nei due emisferi nelle persone normali vi lintegrazione tra le operazioni mentali compiute separatamente nei due emisferi. Ricerche sugli stati di coscienza: momenti di un continuo che andava dal coma, al sonno profondo, alla semiveglia, alla veglia (massima vigilanza). Ricercatori contemporanei: coscienza = sistema di controllo attenzionale delle operazioni mentali, per il quale necessario il funzionamento dei lobi prefrontali (gi ipotizzata da Lurija). Nei bambini le regioni prefrontali maturano le loro connessioni con le altre regioni cerebrali non prima dei 4-5 anni: prima di questa et il bambino non ha acquisito una piena padronanza del proprio comportamento. Metacognizione: sistema di pianificazione e controllo delle operazioni cognitive (per ogni processo si distingue un sistema specifico: meta memoria per la memoria, metattenzione per lattenzione) che implica che una persona sia cosciente delle proprie operazioni cognitive, delle risorse e dei limiti relativi e sia in grado di verificarne i risultati ed eventualmente di correggerli per migliorare la prestazione. Processi cognitivi consci (manifesti overt) e inconsci (non manifesti-covert): Processi consci: Processi inconsci: si verificano senza che il soggetto ne sia consapevole: operazioni implicate nei processi di memoria implicita o nellesecuzione automatica di compiti motori. Esperimento di Viggiano e Kutas (2000): compito di identificazione di figure non complete: ai soggetti veniva chiesto di nominare una serie di figure comuni presentate in forma completa; successivamente met di queste figure gi viste e un gruppo di figure nuove venivano presentate in forma frammentata, in una sequenza dalla massima frammentazione alla versione completa. I soggetti dovevano premere un tasto non appena identificavano la figura. Venivano registrati: tempi di reazione, ERP. Risultati: i soggetti identificavano in versioni pi frammentate le figure che avevano gi visto. Gli ERP hanno messo in evidenza la presenza di operazioni non manifeste (cover): prima che il soggetto identifichi la figura vecchia (dia una risposta consapevole), si ha una modificazione dellampiezza degli ERP, che assente per le figure nuove. ERP sono utilizzati per studiare processi cognitivi di cui il soggetto non cosciente.

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APPRENDIMENTO

ADATTAMENTO SOPRAVVIVENZA APPRENDIMENTO: processo cognitivo che si integra con altri processi (percezione, attenzione, memoria, linguaggio, pensiero) ed influenzabile dalle caratteristiche personologiche e motivazionali e dagli stati emotivi di chi apprende. Luomo ha costruito le proprie civilt sullapprendimento e sulla possibilit di trasmettere ai propri discendenti conoscenze apprese, riuscendo a invertire, parzialmente, le regole dellevoluzione: ladattamento della specie alla natura che cambia, diventa sempre pi spesso un adattamento della natura alle esigenze della specie.

CONDIZIONAMENTO CLASSICO (di tipo S: stimolo). I primi studi sul condizionamento classico sono di Ivan P. Pavlov, che aveva gi ricevuto il
premio Nobel per i suoi studi sulla digestione nei primi anni del 900. Studiando i meccanismi della digestione Pavlov ebbe modo di osservare come un cane salivasse alla sola vista del cibo: lemissione di saliva, nel momento i cui il cibo viene introdotto nel cavo orale, ha la funzione di preparare ci che ingeriamo alla trasformazione dei succhi gastrici (risposta automatica messa in atto dal nostro organismo). Tuttavia il cane di Pavlov aveva imparato ad anticipare la risposta. Esperimento: - viene applicato alla ghiandola salivare di un cane, un catetere per raccogliere la saliva in un recipiente graduato; - animale viene posto di fronte ad un recipiente nel quale lo sperimentatore pu versare della polvere di carne; - sempre di fronte al cane viene posta una finta finestra, dietro la quale si trova una sorgente luminosa che pu essere azionata a distanza dallo sperimentatore. - Presentazione SN (stimolo neutro): luce si accende dietro la finestra. - Presentazione SI (stimolo incondizionato: cibo): la sua presenza determina sempre la salivazione; e si elimina SN: la luce si spegne. - Compare RI (risposta incondizionata): attivazione riflesso innato: lanimale emette saliva in modo abbondante. Se si ripete per un certo numero di volte la sequenza: SN-SI-RI (fase di acquisizione) e poi si elimina la presentazione del cibo (SI), si ottiene ugualmente la salivazione - La risposta di salivazione diventata una RC (risposta condizionata). - La luce ora SC (stimolo condizionato). Se una volta instauratasi lassociazione tra luce e salivazione, non si presenta mai lo SC (luce) associato a SI (cibo) RC sparisce: estinzione. sufficiente, per, riproporre per poche volte lassociazione SC-SI per riattivare il legame tra SC e RC. Talvolta vi un recupero spontaneo: in seguito allestinzione lo SC un segnale: - Inibitorio: legato alla situazione (contesto) nel quale si sviluppato il condizionamento: se il contesto cambia, viene meno il segnale inibitorio e ricompare RC. - Eccitatorio: una volta condizionato un cane a salivare quando si accende una luce, sar sufficiente presentare un suono in concomitanza con laccensione della luce, per condizionare il cane a salivare anche alla presentazione del suono (condizionamento di secondo livello). Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 53

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Principio della generalizzazione: stimoli simili allo stimolo condizionato provocano risposte condizionate (capacit degli organismi viventi a reagire a nuovi stimoli, purch non si discostino troppo da quelli familiari). Principio della discriminazione: si impara a non fornire risposta quando gli stimoli differiscono in modo sensibile dallo stimolo condizionato originale. N.B. Non si apprende un nuovo comportamento, ma si impara a rispondere a stimoli gi notic eh solitamente non producono quel tipo di risposta.

CONDIZIONAMENTO OPERANTE
Nella vita la stragrande maggioranza degli apprendimenti avviene in base allo schema: in una data situazione (ambiente) metto in atto un determinato comportamento (risposta), in seguito al quale ricevo una ricompensa e ci mi indurr ad assumere il medesimo comportamento ogni volta che mi trover in quella data situazione condizionamento operante. Thorndike: fece i primi studi sul condizionamento operante a fine dell800. Cerc di dimostrare lesistenza di forti somiglianze tra i processi di apprendimento degli umani e quelli degli animali. Esperimento: un gatto affamato era posto in una gabbia la cui porta era chiusa da un chiavistello. Appena fuori dalla gabbia cera un pezzo di pesce. Dopo aver tentato invano di raggiungere con le zampe il pesce, il gatto iniziava a muoversi nella gabbia finch, casualmente, toccava il chiavistello e riusciva ad aprire la gabbia. Rimesso nella gabbia, il gatto ripeteva allincirca gli stessi movimenti, tentando sempre meno volte prima di raggiungere il risultato apprendimento per prove ed errori. Legge delleffetto = tra tutte le risposte a caso fornite da un organismo, vengono selezionate solo quelle che hanno conseguenze positive, in modo simile a quello che avviene nellevoluzione della specie. Skinner: esponente pi noto del comportamentismo. Egli semplifica la situazione sperimentale di Thorndike: la Skinner box una gabbia senza alcun arredamento, dotata di una leva che registra lintensit della pressione esercitata su di essa. Un topo affamato, introdotto nella gabbia, durante la sua attivit esplorativa preme casualmente la leva e il dispositivo registra la forza della pressione. In seguito la leva viene collegata ad un distributore di cibo: il topo che preme per caso la leva riceve il cibo e immediatamente dopo torna a premere con pi forza la leva latto non pi casuale, ma volontario (Condizionamento operante). Tecnica del modellamento = rinforzare i comportamenti che si avvicinano a quello desiderato. Non appena si verifica il comportamento desiderato, le risposte che si avvicinano non verranno pi rinforzate e quindi si estinguono. N.B. Anche nel condizionamento operante si verificano lestinzione e la discriminazione. APPLICAZIONI CONDIZIONAMENTO OPERANTE Se si associa ad un rinforzo primario un altro stimolo, questultimo pu diventare un rinforzo secondario. Grazie allimpiego dei rinforzi secondari possibile instaurare nuovi comportamenti con maggiore facilit. Negli uomini lapprendimento legato a rinforzi di varia natura: essere lodati, veder riconosciuta la propria abilit, premi o punizioni. Rinforzo positivo = fornisce uninformazione precisa: quello che hai fatto va bene! Rinforzo negativo = indica solo ci che non si deve fare in una determinata situazione.

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Gran parte delle applicazioni delle tecniche di condizionamento operante sono state fatte con gli animali: molte nel periodo bellico che per non fecero a tempo ad essere utilizzate; oppure per scopi civili: addestramenti di piccioni che dovevano scartare le pillole di forma non sferica in uscita da un alinea di produzione di una casa farmaceutica ( piccioni erano pi precisi degli addetti umani)oppure per servizi di emergenza (piccioni addestrati a beccare un pulsante quando vedono un oggetto arancione, utilizzati come guardiacoste).

COME ELABORIAMO LINFORMAZIONE Rivoluzione cognitivista: ha spostato linteresse sui processi di elaborazione
dellinformazione. Ogni informazione proveniente dallesterno pu essere elaborata a livello cognitivo attraverso diverse funzioni cognitive, molte in parallelo.

Moltissimi modelli: o Modello della memoria di Atkinson e Shiffrin

1. Informazione deve innanzitutto essere recepita dagli organi sensoriali 2. Trasduzione sensoriale: informazione tradotta in segnali comprensibili per il sistema di elaborazione. 3. Linformazione pu essere cos interpretata percettivamente in base allesperienza e alla situazione in cui si verifica la percezione. 4. Selezione dellinformazione: solo una parte dellinformazione sensoriale viene elaborata percettivamente (senn sarebbe impossibile). Ci avviene grazie a meccanismi di inibizione: le informazioni ridondanti e confusive non vengono interpretate percettivamente. 5. Informazione passa in tre diversi magazzini di memoria: MEMORIA SENSORIALE: se si fissa una fonte luminosa per un periodo di tempo sufficientemente lungo e poi chiudete improvvisamente gli occhi, sembra per pochi secondi di vedere ancora la luce. Sperling-1960- esistenza di una memoria sensoriale o registro sensoriale. Resoconto totale: presentava una matrice 3x3 di consonanti per 50 millesecondi, e dopo che la matrice era scomparsa chiedeva ai soggetti di nominare tutte le lettere che si ricordavano. Di solito venivano ricordate 4-5 lettere anche se i soggetti dichiaravano di averle viste tutte e 9. Resoconto parziale: i soggetti venivano informati che, una volta sparita la matrice sarebbe stato chiesto loro di rievocare le lettere Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 55

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di una delle 3 righe. Un segnale acustico di diversa tonalit diceva quale riga doveva essere ricordata dopo la scomparsa della matrice: tono alto (riga alto), tono medio (riga media), tono basso (riga in basso). La prestazione era la solita per ogni riga la matrice immagazzinata tutta in attesa di conoscere quale riga rievocare. Se veniva aumentato lintervallo tra la scomparsa della matrice e la presentazione del segnale acustico, diminuiva la prestazione dei soggetti esistenza memoria iconica. Presentazione tachistoscopica (tempi brevissimi dello stimolo): memoria sensoriale molto importante. N.B. Nella memoria sensoriale, oltre alla componente iconica, si pensa ci sia una componente ecoica, che mantiene linformazione acustica.

CODIFICA DELLINFORMAZIONE.
Perch uninformazione venga codificata necessario prestare attenzione. Lattenzione varia in funzione di: Condizioni fisiologiche Fattori ambientali interferenti Differenze individuali. Quindi solo una parte delle informazioni che transitano per il registro sensoriale pu disporre di risorse attentive. Cherry: Fenomeno del cocktail-party: capacit di selezionare, fra le molte voci udibili durante una festa, un frammento di discorso relativo ad un argomento o ad una persona che ci interessa. (selezione associata allidea di filtro, oppure meccanismi di selezione di tipo inibitorio -non accetto i dati irrilevanti- o di tipo eccitatorio le informazioni che accedono ai livelli successivi sono le sole ad essere rilevanti per la comprensione). Codifica = scegliere come rappresentare in memoria linformazione. La codifica determinata dal tipo di informazione ricevuta. Sistema di codifica = modo di rappresentare la realt che pu essere pi o meno legato alla natura dello stimolo e utilizza linguaggi simbolici di rappresentazione. La scelta di un buon codice non sufficiente a garantire un buon apprendimento: stimoli che richiedono la scelta del solito codice, possono richiedere modalit di apprendimento diverse. I pi comuni sistemi di codifica sono: Codifica verbale: conserviamo linformazione grazie ad una descrizione verbale sintetica (il nome di un oggetto) o di tipo perifrastico (la terza strada a destra dopo il semaforo). Codifica per immagini: rappresentazione mentale di tipo iconico. Gran parte delle informazioni possono essere codificate utilizzando entrambi i codici. Alan Paivio: fece ricerche per comprendere meglio le differenze di efficacia dei due tipi di codifica. A seconda del tipo di materiale da apprendere varia il tipo di codifica adottata. Una parola concreta non solo viene codificata in modo verbale, ma di solito evoca immediatamente la rappresentazione iconica; le parole astratte, invece vengono codificate soprattutto verbalmente. Limportanze dalla codifica per immagini stata rilevata nelle ricerche in cui veniva chiesto ai soggetti di dire quale fosse pi grande tra: gallina e oca (stessa categoria); gallina e volpe (categorie diverse); gallina o lavatrice (nulla in comune). Se si operasse una codifica Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 56

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verbale ci vorrebbe meno tempo a rispondere tra gallina e oca e molto tempo tra gallina-lavatrice. In realt loperazione iconica. Ricerche su figure congruenti e non congruenti: quando le figure hanno dimensioni relative congruenti con la grandezza effettiva degli oggetti reali, il giudizio su quale dei due oggetti sia pi grande pi rapido (esempio dellasino e della lampada). Strategie di codifica = dalla loro efficacia dipende lapprendimento e, quindi di poter immagazzinare e, successivamente, recuperare le informazioni. Ogni individuo ha a disposizione diverse strategie di codifica, specifiche per determinati materiali. MEMORIA A BREVE TERMINE: i tempi necessari per codificare uninformazione sono superiori alla permanenza massima della stessa informazione nel magazzino sensoriale. Atkinson e Shiffrin: MBT= magazzino temporaneo a capacit limitata, in grado di conservare un numero limitato di informazioni per un tempo massimo di 30 secondi. Linformazione che proviene dal magazzino sensoriale, viene codificata e conservata nella MBT: se sosta per un tempo sufficiente passa nel magazzino successivo, altrimenti decade. Buffer di reiterazione: sottomagazzino di cui si ipotizzata lesistenza, che pu essere raffigurato come un libreria con dei ripiani: la prima informazione viene immagazzinata occupando il primo ripiano, la successiva il primo ripiano spingendo la precedente sul secondo. Il numero di ripiani a disposizione varia da persona a persona: quando il numero di informazioni supera il numero dei ripiani disponibili, la prima informazione viene eliminata dal buffer. Span di memoria = la capacit della MBT (il numero di informazioni che possono essere conservate contemporaneamente nel buffer): tra 5 e 9, in media 7 elementi (il magico numero 7 di Miller). Dimostrazione effetto primacy e recency: I soggetti hanno ascoltato 20 parole duso comune, presenta una al secondo. Subito dopo aver ascoltato la lista, gli stato chiesto di scrivere tutte quelle che riuscivano a ricordare.

Effetto primacy = tendenza a ricordare pi frequentemente i primi elementi della lista. dovuto allaavvenuta memorizzazione nella MLT. Effetto recency = tendenza a ricordare pi frequentemente gli ultimi elementi della lista. dovuto ad una semplice lettura della MBT. Baddley: Modello della memoria di lavoro di Baddley (preferisce chiamare memoria di lavoro): avvengono distinti processi di reiterazione a seconda che il materiale da apprendere sia rappresentato verbalmente o visivamente. Ci sono due sistemi asserviti e un sistema di controllo. Sistemi asserviti:

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1. circuito articolatorio (articulatory loop): elaborazione dellinformazione verbale; 2. blocco per appunti visuo - spaziale (visual spatial sketch pad): informazione visuo - spaziale. Sistema di controllo: o esecutivo centrale (central executive): gestisce le risorse attentive e regola il funzionamento dei due sistemi asserviti. Lesistenza di questo sistema meno certa delle altre e sembrerebbe molto simile al sistema attenzionale supervisore (SAS) di Shallice.

Quando dobbiamo imparare un nuovo numero di telefono facciamo una ripetizione subvolica (lo ripetiamo pi volte mentalmente); in genere raggruppando le cifre 2 o 3 per volta (chunking). Se, mentre apprendiamo, dobbiamo emettere dei vocalizzi ritmici, il numero di parole ricordate sicuramente minore perch non abbiamo la possibilit di reiterazione verbale. Lo stesso fenomeno accade quando il materiale da apprendere di tipo visivo e ai soggetti viene impedito luso della reiterazione visuo-spaziale.

Attenzione e memoria.
Un buon livello di attenzione consenti di cogliere gli elementi caratteristici del materiale da apprendere, dando la possibilit di scegliere la strategia di codifica ottimale maggiori probabilit di immagazzinamento e quindi di recupero. Lattenzione non intesa solo come atto volontario, ma anche come semplice condizione di attivazione. Attenzione dipende: dalla volont e dallefficienza fisiologica che pu variare in funzione dellet e in funzione di fattori occasionali (stress, depressione). Lattenzione entra in gioco anche nella fase di recupero dellinformazione: permette di cogliere quegli indizi (cue) che facilitano il recupero di quanto appreso.

MEMORIA A LUNGO TERMINE: Linformazione che subisce, per un tempo sufficiente il processo di reiterazione, viene depositata nella MLT. La MLT teoricamente ha capacit illimitata, per un tempo indefinito, a patto che non si verifichino danni cerebrali. Tutto quello che un individuo apprende (esplicitamente o implicitamente) conservato in questo tipo di memoria. Squire: o Memoria dichiarativa: memoria proposizionale. Memoria episodica: conserva i ricordi riferiti a situazioni, eventi, persone particolari che abbiano la caratteristica di essersi verificati una sola volta nella vita (es. la prima volta di un avvenimento).
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Codifica multimodale: codifica per i ricordi immagazzinati in questa memoria, che utilizza pi codici ed ha una particolare vividezza: i ricordi vengono rievocati in modo quasi fotografico, accompagnati da ricordi relativi allatmosfera, agli odori, ai rumori, alle sensazioni interne. Molti dei ricordi contenuti in questa memoria possono essere utili nella vita di ogni giorno: il volto di una persona, il ricordo di una gita in una citt(potr servirci per lorientamento),. Spesso non abbiamo coscienza di ricordare certi episodi, ma basta imbatterci in indizi per innescare una serie di ricordi a catena. N.B. La memoria episodica rappresentata da proposizioni ben collocate nel tempo (Oggi ho pranzato con Lucia). Memoria semantica: quella che si avvicina pi di tutte a ci che la Psicologia intende come memoria: memoria preposta alla conservazione delle nostre conoscenza, sia quelle acquisite attraverso lo studio, sia quelle acquisite tramite esperienza. Il nome stesso (semantica) suggerisce che le informazioni siano conservate prevalentemente in modo verbale. Spesso il ricordo il risultato di una ricostruzione: si parte dalle conoscenze conservate nella memoria semantica; un cue funge da indizio per la rievocazione di concetti ad esso connessi. N.B. La memoria semantica costituita da proposizione generali indipendenti dal momento in cui sono state apprese (2x2= 4; Milano in Lombardia). o Memoria non dichiarativa: Memoria procedurale: preposta alla conservazione delle sequenze comportamentali atte a raggiungere determinati scopi. Script: copioni, programmi di sequenze complesse relative a come ci si comporta in determinate situazioni. Gli script sono automatici; solo la decisione di eseguire una determinata azione sotto il controllo. (Esempio dellautomobile: nel compiere latto di guidare lautomobile non si recupera pi linformazione allinterno della memoria dichiarativa , ma si preleva dalla memoria procedurale). Tutta lattivit motoria e tutti i comportamenti automatici sono presieduti dalla memoria procedurale. Recupero dellinformazione: il recupero dipende dalla bont dellimmagazzinamento, dalla capacit di cogliere indizi, di creare associazioni, di impiegare strategie di recupero. Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 59

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Immagazzinamento dipende: dalle risorse attentive, dalla capacit di cogliere gli elementi rilevanti dellinformazione, dalla scelta della strategia, dalle condizioni emotive in cui avviene lapprendimento. La possibilit di recuperare uninformazione dipende quindi: dal tipo di codifica adottato e dalla frequenza con cui accedi ameno a quella informazione. Il recupero della MLT non necessariamente letterale: quello che ricordiamo non necessariamente identico a quello che abbiamo appreso; solo una parte di ci che apprendiamo pu essere immagazzinata come copia delloriginale.

Migliorare la memoria: PQRS


P = preview (prelettura) Q (question): domande sul capitolo R = (read): selezione con una lettura attenta S (self recitation): ricordare idee principali del capitolo e ripeterle. Spesso ci si riferisce a: memoria prospettica, memoria di eventi remoti, memoria di facce e nomi (distinzioni in base al compito richiesto). Il passaggio nei tre tipi di memoria obbligatorio; durante il passaggio da un magazzino al successivo si pu verificare unaltra perdita di informazione a causa di interferenze (di natura esterna o interna) nei processi di codifica. Le difficolt in fase di codifica dellinformazione sono alla base dei problemi di recupero dal magazzino a lungo termine. N.B. Processi di memoria avvengono in gran parte contemporaneamente.

COMPITI DI MEMORIA
Compiti di memoria utilizzati per verificare sperimentalmente le teorie sul funzionamento dei processi mnestici: Compiti di riconoscimento (recognition): i soggetti devono riconoscere fra un certo numero di stimoli quelli che sono stati presentati loro in precedenza. Compiti di rievocazione: i soggetti devono rievocare liberamente gli stimoli presentati in precedenza. N.B. I compiti di riconoscimento sono pi facili di quelli di rievocazione perch gli stimoli presentati nella fase di riconoscimento fungono da indizio (cue). Diversi tipi di volontariet di apprendimento: Memoria esplicita = i soggetti sanno che il compito consiste nel valutare le loro capacit di memorizzare il materiale. Memoria implicita = i soggetti vengono istruiti ad eseguire un compito e poi vengono sottoposti ad una verifica del materiale appreso. N.B. Paradossalmente, non sempre sapere di dover apprendere qualcosa garantisce un buon apprendimento. La distinzione tra memoria esplicita e implicita riferita al tipo di compito e non si riferisce alla classificazione proposta da alcuni per distinguere diversi tipi di memoria a lungo termine.

PERCH DIMENTICHIAMO?
Bisogna distinguere: o Dimenticanza: qualcosa stato appreso ma poi stato dimenticato. o Mancato apprendimento: non si mai appreso. Cause della perdita di informazione nella MLT: 1. Mancato utilizzo di certi contenuti della memoria: teoria del disuso Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 60

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decadimento della traccia 2. Impiego di strategie di recupero non congruenti con quelle con le quali stata effettuata la codifica: se linformazione stata codificata con una strategia di classificazione, e in fase di recupero si impiega una strategia diversa, probabile che non si riesca a recuperarla. In questo caso non si pensa che linformazione sia stata cancellata dalla memoria, ma che venga meno la capacit di recuperarla. 3. Teoria dellinterferenza: presenza di grandi quantit di informazioni in memoria. Il nostro vocabolario passivo (insieme dei termini che conosciamo) molto esteso e solo una sua minima parte viene utilizzata con una certa frequenza (vocabolario attivo): leccesso di informazioni memorizzate pu interferire con il recupero. 4. Condizioni emotive in cui avvenuto lapprendimento o in cui avviene il recupero.

DISTURBI DELLA MEMORIA


AMNESIA: disturbo di memoria pi noto. Pu essere: o Amnesia retrograda: impossibilit temporanea o definitiva di recuperare ricordi del nostro passato. o Amnesia anterograda: difficolt a ricordare gli avvenimenti recenti. Cause: o Trauma cranico o Trauma psicologico DEMENZA: I disturbi di memoria sono il primo sintomo della demenza, anche se da soli non possono dare una diagnosi di demenza. Diversi tipi di demenza: o Alzheimer: malattia degenerativa che colpisce le cellule cerebrali. caratterizzata da un inizio insidioso e da una lenta evoluzione: disturbi della memoria, de linguaggio, difficolt nel riconoscimento delle cose, perdita dellorientamento. o Demenza vascolare (multinfartuale): il deterioramento non procede in maniera progressiva ma a gradini: il deterioramento cognitivo non globale, ma a macchia di leopardo. o Demenza causata da forme infettive: AIDS Malattia di Creutzfeldt-Jacob: malattia del sistema nervoso umano che presenta sintomi simili a quelli della mucca pazza). MORBO DI PARKINSON: patologia neurologica associata a disturbi di memoria: tremori e rigidit, rallentamento dei processi cognitivi, abulia, incapacit di risolvere i problemi e elaborare concetti, diminuzione della fluidit verbale e presenza di disturbi della denominazione. PSEUDODEMNZA DEPRESSIVA: tipo di depressione accompagnata da problemi di memoria. MALATTIA DI HUNTINGTON: disturbi motori, rallentamento dei processi mentali, perdita della capacit di giudizio e di autocoscienza, deterioramento cognitivo con compromissione della memoria DISTURBI DI MEMORIA CAUSATI DA INTOSSICAMENTO: intossicamento da solventi, insetticidi, metalli pesanti (piombo, magnesio, mercurio), veleni (arsenico), alcool (disturbi legati soprattutto a memoria recente).

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PERIODO CRITICO = durante questo periodo il cervello in sviluppo del bambino capace di impadronirsi, attraverso lesperienza delle capacit di parlare. 1. Gli esseri umani sanno parlare. 2. Gli esseri umani sanno di saper parlare, Il fenomeno linguistico cos enigmatico a causa: o Ambivalenza: il parlare una condotta che unifica (tutta e soltanto la specie Homo sapiens parla) e che separa (differenza tra aree geoculturali, ceti socio-professionali, generazioni). o Complessit: nel parlare si intrecciano processi di varia natura. Tre nodi principali: 1. Linguaggio e mente: le persone sono capaci di conoscere e comunicare in una maniera speciale. 2. Lingua e cultura: le persone si attengono a dei modelli sistematici di lingua nel quale prende corpo la cultura. 3. Discorso e societ: le persone realizzano delle azioni discorsive con cui stabiliscono relazioni sociali. Luso quotidiano del linguaggio unito a: o Procedure della mente o Forme della cultura o Contesti dellinterazione sociale. Ernst Cassirer: luomo un animale simbolico e grazie al linguaggio verbale luomo entra nella SEMIOSFERA: mondo di relazioni formate da vari sistemi di segni e da diverse procedure di costruzione di senso. Capire come funziona il linguaggio permette di capire lorganizzazione e la natura della mente. Charles Peirce: SEGNO = qualcosa che sta a qualcuno per qualcosa sotto qualche rispetto o capacit. Si rivolge a qualcuno (crea nella mente della persona un segno equivalente). Il funzionamento del segno richiede un operatore mentale (o interpretante) che giustifichi perch qualcosa sta per qualcosaltro. Esempio: avere la felpa viola pu essere inteso come tifoso della Fiorentina per chi interpreta il mondo sotto il rispetto del calcio. SEGNO: o Segnali: enfatizzano la capacit dei segni di attirare lattenzione dei destinatari. o Sintomi: enfatizzano la capacit di segni di manifestare stati interni. o Simboli: enfatizzano la capacit dei segni di rappresentare la realt simulandola e modellandola. PARLARE = le persone condensano il modello principale di ci che sanno e di come interagiscono mediando i bisogni di cooperazione e di competizione. COMUNICARE = costruire insieme un modello mentale del mondo.

COMUNICAZIONE NON VERBALE .


Semiotica = scienza che indaga sui modi in cui possibile comunicare mediante segni. La semiotica ha diverse sub-discipline: o Prossemica: disposizione dei corpi nello spazio e tra di loro pu avere funzione comunicativa (Hall). Il contatto oculare, lorientamento, la postura. o Cinesica: indaga la minima gestualit: Gesti: Rituali: gesti connessi a specifichi riti religiosi o civili. Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 62

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Emblemi: gesti con significato convenzionale e traducibili in parole. Gesti illustratori: movimenti prodotti con consapevolezza che si fanno per chiarire ci che si sta dicendo. Gesti inintezionali: espressivi di stati emozionali o regolatori (piccoli movimenti della testa). Gesti adattivi o manipolatori del s: modi di fare che non hanno significato ma possono indicare un tratto di personalit. Paralinguistica = scienza che indaga il potenziale comunicativo della voce. Sovrasegmentali: potenzialit del canale fonatorio che non fanno parte delle unit lessicali delle varie lingue ma sono condizioni di sfondo (intonazione, ritmi delleloquio, gradazioni intensit voce). MATRICE PSICOBIOLOGICA DEL LINGUAGGIO Meccanismi di articolazione dei suoni sono favoriti da: o Caratteristiche fisiche: lunghezza della laringe, robustezza muscolare della lingua, inarcamento del palato, collocazione verticale della barriera dentale. o Cervello: il vero motore del linguaggio (Pinker): ampie zone di corteccia cerebrale servono per il controllo dellattivit cognitiva e la gestione di un repertorio variegato di relazioni socio-comunicative. Bioprogramma = programma biologico che attiva il linguaggio. Prove empiriche del bioprogramma: o Lateralizzazione della corteccia cerebrale: emisfero sinistro ha delle aree specializzate per il controllo della parola sia nei destrimani (97%) che nei mancini (81%). Il bioprogramma si chiude con la pubert (finisce periodo critico). Prove empiriche: o Apprendimento lingue straniere: in et adulta si apprende lessico e grammatica ma molto difficilmente vi un corretto controllo fonoarticolatorio. o Diverso esito microlesioni cerebrali: disfasie evolutive (lievi disturbi linguistici dovuti a danni neurologici primi della pubert possono risolversi facilmente, dopo la pubert diventa pi difficile). o Bambini selvaggi: Victor: medico Itard cerc di insegnare il francese a Victor, un giovane rimasto isolato. Isabelle e Genie: Isabelle vive segregato in casa con genitori sordomuti fino a 6 anni e mezzo. Un anno dopo linserimento nella vita normale: normale padronanza linguistica. Genie fu tenuta occultata per oltre 13 anni in uno scantinato da genitori psicotici, affidata ad unequipe di psicologi ha una competenza linguistica personale. Bickerton: sostenne bioprogramma per il linguaggio. PIDGIN: variet linguistica caratterizzata da: o Lessico di una lingua straniera + schemi grammaticali della propria lingua. o Assenza di una comunit che lo parli come propria lingua madre. Quando non ci sono queste due caratteristiche: pidgin creolo. CREOLO: variet linguistica ibrida riconosciuta da una comunit come ambiente primario della propria socializzazione con regolarit grammaticali). Nelle Hawai alla fine dell800 arrivarono cinesi, coreani, giapponesi, filippini e si diffuse pidgin. Bast una generazione di bambini per trasformare il pidgin in creolo hawaiano.

ORGANI DELLA FONAZIONE


Situati nella cavit orale e nella trachea. Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 63

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FONAZIONE aria espulsa dai polmoni, attraverso la laringe e lepiglottide determina la vibrazione delle corde vocali suono continuo: laltezza pu essere variata modificando lapertura della laringe. Consonanti si formano modulando con lingua, labbra, denti, lemissione dellaria della bocca.

Riproduzione voce (nella laringe):


1. durante la respirazione le corde vocali sono separate. 2. Contrazione muscolare: serve per riavvicinare le cartilagini della laringe, creando una fessura. La tensione delle corde vocali, modificata dallinclinazione delle cartilagini, altera laltezza del suono emesso: - Suoni alti: prodotti dalle vibrazioni di corde vocali ben tese - Suoni bassi: vibrazioni di corde vocali allentate.

Tratti distintivi del linguaggio.


Gli animali ricorrono a qualche sistema di segnali (visivi, uditivi, olfattivi) sia per comunicare allinterno della propria specie, che per regolare i loro rapporti con le altre specie: sono un ristretto numero di interazioni geneticamente determinate, che riguardano specifici segmenti dellesperienza (rituali di accoppiamento, marcatura del territorio, competizione per il cibo, segnalazione di allarme) ISTINTO. Le specie pi vicine alla complessit della socialit umana hanno margini pi ampi di variazione semantica e pragmatica: c correlazione tra la complessit della vita sociale e la potenzialit del sistema di segni che le varie specie utilizzano per comunicare. Teoria della selezione naturale: il linguaggio il semplice risultato dellevoluzione dei sistemi di comunicazione animale, ma ci non toglie che esso sia diventato qualcosa di unico! Confronto sistematico tra comunicazione umana e animale: ricavabile tramite lanalisi delle propriet che caratterizzano la condotta linguistica degli uomini. Alcuni di questi tratti sono presenti anche nella comunicazione animale ma solo nel linguaggio umano c onniformit (tutto ci che pu essere significativo pu trovare una qualche espressione nel linguaggio umano).

Caratteri distintivi del linguaggio umano relativi a:


Sostanza sonora Leggi di organizzazione del sistema linguistico http://mCardux.com Pagina 64

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Modi in cui viene attivato un sistema linguistico

Tratti distintivi
Arbitrariet Distanziamento Trasmissione culturale Dualit di strutturazione Prevaricazione Canale vocale-uditivo Trasmissione a distanza e ricezione direzionale Transitoriet Intercambiabilit Feedback totale Specializzazione Semanticit Carattere discreto Apertura Riflessivit Apprendibilit

Sintesi esplicativa
Rapporto significante-significato convenzionale Nel parlare ci si pu riferire a contesti non sperimentati. Le lingue vivono nelle forme della cultura, non nei geni Gli elementi minimi sono di due tipi: fonemi e morfemi Nel parlare si pu mentire La sostanza primaria del linguaggio la catena sonora I suoni prodotti sono percepibili entro un certo spazio e chi li riceve in grado di localizzarne la provenienza Le onde sonore del segnale non lasciano tracce Gli individui sono sia emittenti che riceventi Chi parla pu ascoltarsi, cos da controllare il segnale Nel parlare non si espleta unaltra funzione fisiologica I segnali sonori sono strumenti per significare qualcosa La catena sonora si articola in unit distinte (foni) Il sistema della lingua produttivo di novit (creativit) La lingua consente di parlare della lingua (livello meta) possibile imparare pi di una lingua

Potremo parlare con le scimmie?


1950 circa: numerose ricerche: in concreto la questione della possibilit di insegnare a parlare agli animali ha due problemi principali: - Limiti inerenti al canale fonatorio - Limiti che scaturiscono dalla natura del linguaggio, che non soltanto un modo di comunicare, ma anche un sistema di modellizzazione primaria della realt (una pratica di costruzione di senso). Coniugi Kellog: allevarono il loro figlio e un neonato di gorilla con la stessa dedizione. Dopo 4 anni: il bambino sapeva parlare, il gorilla era capace di emettere solo un suono gracchiante. Beatrice e Allen Gardner: addestrarono la scimpanz Washoe alla padronanza di oltre 200 sengi dellASL. Terrace: fece lo stesso dei Gardner con il piccolo scimpanz Chimpsky (evocando Chomsky). Le competenze comunicative di Chimpsky sono comunque molto diverse dalluso che i bambini fanno del linguaggio: - Brevit delle frasi - Frasi prodotte sono relative a un ambito di esperienza molto ristretto (mentre i bambini rivelano una crescente complessit di riferimenti al mondo esterno e interno: creativit). Si pu quindi pensare che gli apprendimenti delle scimmie parlanti non si discostino molto da ci che possibile ottenere da un cane condizionato dai comandi siediti, da la zampa. Penny Petterson: fece lo stesso col gorilla Koko. Sue Savage Rumbaugh: ha insegnato allo scimpanz pigmeo Kanzi a interagire mediante una combinazione di gesti dellASL e la pressione di certi tasti su computer che sonorizzavano alcune parole. Il fatto straordinario fu che Kanzi impar osservano la madre Matata, che inizialmente era lobiettivo degli addestratori. Premack: utilizz una lavagna magnetica e dei pezzi di plastica adesiva per verificare se lo scimpanz Sarah era in grado di padroneggiare i rudimenti della sintassi. N.B. Tutte queste scimmie hanno imparato ad utilizzare spontaneamente i segni in modo appropriato alla situazione. Il dizionario padroneggiato (130-500 parole) comprende: nomi per oggetti concreti, verbi, aggettivi, pronomi, avverbi. Lordine in cui sono disposti i segni sembra Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 65

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accreditare un minimo di capacit sintattica negli animali. Una volta che il ricercatore attir lattenzione su una ferita riscontrata sul corpo di Kanzi, il piccolo produsse la frase: Matata fare male, evocando un morso pedagogico e rivelando di essere in grado di estendere al passato il riferimento dei segni linguistici gli animali sono capaci di seguire la regola soggetto-verbooggetto hanno interiorizzato la grammatica. A Kanzi viene addirittura attribuita la capacit di capire frasi viste per la prima volta. N.B. Le aspettative dei ricercatori probabilmente influenzano linterpretazione delle produzioni segnico-linguistiche delle scimmie parlanti. Conclusione: le ricerche con le scimmie parlanti richiedono investimenti cospicui e prolungati nel tempo: di solito hanno coinvolto singoli soggetti, pertanto gli psicologi sono ben lontani da aver raggiunto un livello di concordanza sulla competenza linguistica degli animali. Ci sono per due risultati che sembrano sicuri: - Pappagalli, delfini, gorilla, scimpanz hanno un linguaggio sicuramente primitivo rispetto a ci che riesce a fare un bambino! - Le capacit comunicative degli animali appaiono slegate e arretrate rispetto alle loro capacit generali di intelligenza. La capacit di capire il mondo (fisico e sociale) attraverso il linguaggio, sembra destinata a rimanere una caratteristica specifica delluomo.

ORIGINE ED EVOLUZIONE DEL LINGUAGGIO


La complessit dei modelli di pensiero degli scimpanz, anche in assenza di linguaggio, consente unembrionale forma di autocoscienza e di senso morale. Affinit tra uomo e scimpanz: caratteristiche morfologiche, alimentari, lattivit sessuale e molte capacit cognitive (che in alcuni aspetti sono superiori negli scimpanz rispetto a quelle di un bambino di 4-5 anni); anche se i bambini a 4-5 anni hanno gi sviluppato un forte legame affettivo con la madre, sono indipendenti da un punto di vista motorio e hanno iniziato al loro vita relazionale, ha un buon bagaglio culturale, linguistico, di conoscenza della sintassi. Fino alla fine del XIX secolo si sosteneva che tra linguaggio e pensiero ci fossero stati adattamenti ripetitivi ed interattivi, e che luno avesse influito sullaltro. Il linguaggio certamente favor lo sviluppo del pensiero da cui, in parte, dipese, ma non nella sua interezza. Nelluomo arcaico il pensiero si potuto evolvere disgiuntamente dal linguaggio articolato. Classificazione sistematica delle scimmie Attualmente esistono poco pi di 220 specie di scimmie: la classificazione e la sistematica delle scimmie ha creato sempre dei problemi. Lo scimpanz una scimmia antropomorfa per il suo aspetto fisico ed anche per il fatto che noi uomini condividiamo con lui, non solo caratteristiche genetiche e comportamentali, ma anche intellettive e cognitive. Hominidae: uomo, scimpanz, gorilla, Australopithecus. N.B. Tutte le scimmie sono antropoidi ma non sono antropomorfe (hanno caratteristiche simili alluomo, appartengono allordine dei Primati). E un dato di fatto che ci siano pi differenze tra lo scimpanz e il macaco, che tra lo scimpanz e lHomo sapiens. Queste differenze si riflettono non solo sulle caratteristiche morfologiche e funzionali, ma anche su quelle culturali delle specie.

Innovazione culturale.
Nelluomo il linguaggio articolato ha sicuramente influenzato lo sviluppo culturale. Linnovazione culturale tipicamente umana, anche se in forme rudimentali stata osservata in diverse specie animali, principalmente nelle scimmie antropomorfe (gorilla, scimpanz, oranghi). Innovazione culturale nei primi Ominidi: Homo erectus: sviluppo culturale ebbe un periodo di stasi. 200.000 anni fa: incremento molto rapido. Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 66

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Linguaggio.
Il linguaggio non un fenomeno culturale, ma ha contribuito notevolmente alla definizione scientifica di specie e a determinare la posizione nella scala tassonomica. Culturalmente questo avvenuto perch limmagine che luomo ha avuto di se stesso e degli altri, ha assunto un peso rilevante nella natura e nella nostra vita questa visione antropocentrica delluomo stata la causa di tanti mali: colui che proietta sugli animali emozioni umane, spesso proietta su di loro anche vizi, vanit, presunzioni, ossessioni, ansie e frustrazioni umane.

Lo scimpanz.
Esistono due specie di scimpanz: 1. Scimpanz comune (Pan troglodytes): sono molto pi irascibili dei bonobo e non amano la riconciliazione; hanno una grande memoria. Esistono tre sottospecie: Pan troglodytes verus Pan troglodytes troglodytes Pan troglodytes schweinfurthii 2. Scimpanz nano o bonobo (Pan paniscus): o monotipico: non ha sottospecie. o estremamente gregario, pacifico: ha spiccate capacit sociali: solidariet, cooperazione, assistenza, altruismo genuino; o sessualmente molto solerte (anche al di fuori del periodo riproduttivo); il rapporto sessuale nel bonobo ha funzione: affettiva, di formazione, di consolidamento della coppia, funzione ludica (il gioco creativo nello scimpanz solitamente favorito dal corteggiamento). N.B. Luomo pi dello scimpanz pu associare il gioco estetico al linguaggio. o alta consapevolezza di s: spiccata capacit di riconoscimento allo specchio. Caratteristiche comuni: - Formare gruppi: entrambi gli scimpanz, quando sono in libert nelle foreste equatoriali africane, costituiscono gruppi generalmente piccoli ed instabili che si fondono (fusione), si rompono (fissione) e poi si rifondano ancora, senza regole particolari. - In entrambe le specie esistono individui che sono pi timidi di altri e che reprimono pi facilmente i loro desideri. - Attivit sessuale e la riproduzione sono molto pi elastiche (nel bonobo in maniera assoluta). Teorie psicologiche - evoluzionistiche: il comportamento sessuale legato pi di quanto si possa immaginare, al linguaggio che noi uomini utilizziamo, come uno strumento, una strategia per avvicinare un partner, per corteggiarlo. Alle origini gli Ominidi fecero come fece il bonobo: si liberarono del vincolo ormonale e delle fasi estrali a fini riproduttivi, distribuendo lattivit sessuale in un arco di tempo pi ampio (praticamente tutto lanno) rispetto a quello ciclico delle scimmie non antropomorfe.

Linguaggio tra uomo e scimpanz.


Negli anni 60-80: alcuni scienziati americani cominciarono a parlare e a dimostrare la capacit degli scimpanz di comunicare con luomo attraverso il linguaggio simbolico dei segni

(American Sign Language ASL). Gli scienziati dimostrarono anche come questo tipo di
comunicazione fosse divenuta fondamentale per passare e ricevere informazioni e per dimostrare affettivit, variazione di sviluppo e di crisi relazionale. Le scimmie diventarono un modello fondamentale per la comprensione del comportamento umano, di molte delle sue patologie o dellinabilit di una funzione neurologica. Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 67

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Oggi si pensa ad unorigine comune tra le due forme di comunicazione: quella dello scimpanz e quella delluomo.

La ricerca
Wolfgang Kholer: esistenza di ampie capacit cognitive, imitative, emulative, di rappresentazione mentale e dintelligenza creativa negli scimpanz. Premack D., Premack A., Woodruff: dimostrarono i laboratorio che gli scimpanz davano risposte esatte a problematiche complesse: gli scimpanz seppero capire gli scopi dei ricercatori. Secondo i ricercatori gli scimpanz riuscivano a far questo perch possedevano la teoria della mente: erano capaci di penetrare nella loro mente e capire le loro intenzioni. avvio dellindagine sul linguaggio articolato. Premack D e Premack A: distinsero il linguaggio dalla lingua: - Linguaggio= uso di una lingua, strumento della comunicazione. - Lingua= lingua italiana, cinese ecc. Altri ricercatori (circa anni 90): gli scimpanz sono capaci di rappresentazioni mentali molto pi sofisticate: possiedono stati intenzionali e metarappresentazionali (come quelli che realizziamo noi uomini quando pianifichiamo un inganno o un contro-inganno). Merlin Donald (1991): uno scimpanz non potr mai sapere che in un romanzo di Dostoevskij si parla di un cane con un nome strano: allo scimpanz non interessa farsi una rappresentazione mentale di un oggetto associabile ad un evento o a una circostanza; allo scimpanz interessa qualcosa che abbia a che fare con la sua vita di tutti i giorni. Esempio. Ogni tanto lo scimpanz prende in giro un compagno pi mansueto: per quanto gli sia semplice architettarlo, deve prima rappresentarsi mentalmente uno scenario e poi elaborarlo (introdurre nel quadro complessivo un elemento non simbolico, una componente intenzionale che modifichi il quadro originale.) Risultati ricerche: alcuni scimpanz erano in grado di usare e, addirittura, di comporre simboli o segni linguistici, di dargli un senso logico e di trasmetterne il significato ad altri scimpanz: insomma che gli scimpanz sapevano utilizzare a abbastanza bene gli strumenti necessari alla comunicazione simbolica, come luomo. Lunica differenza: gli scimpanz non le pronunciano foneticamente ma possono comunque comunicare. Comunicazione = passaggio di informazioni indipendentemente dai mezzi utilizzati. Gli scimpanz possono comunicare: cambiando lintonazione dei suoni, anche se non sono verbali, e attraverso una gamma vasta di espressioni facciali. N.B. Gli scimpanz riescono, anche se con qualche perplessit a farsi unidea del luogo e del momento in cui si compiuta unazione, soprattutto se questa ha a che fare con la loro sfera relazionale. Kanzi: bonobo ben addestrato in laboratorio che dimostr di avere capacit sintattiche molte elevate: apprese una grammatica semplice ma sufficiente a poter sviluppare regole proto grammaticali adeguate a situazioni abbastanza semplici. Kanzi entr in possesso di 35 parole della lingua inglese, cre frasi ex novo e con una grammatica che si pu paragonare a quella di un bambino che ha iniziato a parlare da diverso tempo. Altri scimpanz: riuscirono a identificare circa 100 simboli geometrici, alcuni lessi grammi molto complicati e a distinguere alcune vocali emesse dalluomo (es. il suono della i, da quello della u). Gli studi dimostrano, inoltre, che gli scimpanz avevano una capacit addirittura superiore a quella umana nella percezione della variabilit sonora: erano pi sensibili ai suoni che venivano emessi con una frequenza superiore a 8 kHz e meno sensibili a quelli con una frequenza inferiore a 0,25 kHz: probabilmente per questo che molti scimpanz avevano difficolt nel distinguere ba da ta (evidentemente hanno una frequenza troppo bassa).
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Le origini
La cultura pi antica della parola. Parola: sulla Terra sorta molto prima della nostra comparsa. Linguaggio: gli autori hanno pensieri diversi circa le origini del linguaggio: - 100.000 anni fa - 200.000 anni fa - Homo habilis (1, 5-2 milioni di anni fa). Si pensa, per, che abbia avuto origine circa 35.000 anni fa, con luomo di Cro-Magnon. Luso delle parole forn al cervello la possibilit di rappresentarsi il Mondo: negli scimpanz si evoluta lo stesso la capacit di rappresentarsi il Mondo, ma la loro rappresentazione diversa dalla nostra. Ci che bisogna studiare, non , quindi, quando sia esattamente nato il linguaggio, ma da quale forma ancestrale abbia avuto origine. Vocalizzazione: NON la forma pi ancestrale del linguaggio: la vocalizzazione, infatti ha poco contorno, sfumata e non creativa (gli animali vocalizzano in modo molto simile alle vocalizzazioni appena sentite imitano). La comunicazione linguistica e la vocalizzazione sono su due piani strutturali, funzionali, corticali, mentali molto diversi tra loro. Molto probabilmente i due fenomeni si sono separati molto tempo fa, poi ognuno andato evolutivamente per la sua strada, prima della comparsa delluomo sulla Terra. Se questo vero origine del linguaggio nelluomo recente e risale al periodo in cui luomo aveva gi perfezionato la stazione eretta, aveva liberato le mani dallusarle a terra come quadrupede (mani che servirono poi per arricchire il significato dei gesti combinati con suoni molto rudimentali). Australophitecus afarensis: austrolopitecina Lucy: risale a 3-3,7 milioni di anni fa ed aveva in comune con lo scimpanz, molte caratteristiche che ora riteniamo umane; queste caratteristiche consentirono la manifestazione di alcuni comportamenti umani che ora ci distinguono da tutti gli altri Ominidi e che poi permisero il passaggio alluso dei fonemi e poi a quello delle prime parole. Questo avvenuto grazie: - Evoluzione morfologica della bocca - Evoluzione di alcune ossa: osso ioide: su questosso si articolano molti muscoli importanti del palato e della mandibola, della lingua, laringe, faringe ed epiglottide. - Evoluzione delle aree corticali e allargamento del cervello in generale: non sono rilevanti per lo sviluppo del linguaggio articolato. - Evoluzione della cavit orale: sempre pi corta e larga - Evoluzione mandibola: sempre pi leggera - Laringe: collocata sempre pi in basso nel collo e con una cavit faringea sempre pi ampia e posta ad angolo retto (rispetto a quella dello scimpanz). - Modificazione nelluomo della linea di base del cranio e dellapparato respiratorio delluomo.

Linguaggio e un po di storia della psicologia.


Due diverse posizioni rispetto al linguaggio: Linguaggio acquisito: dipenda dallambiente: - Jean Piaget: epistemologia genetica - Skinner: behaviorismo

Linguaggio innato: - Chomsky: il linguaggio un organo della mente e delle sue capacit geneticamente innate. - Pinker: si chiese, parlando della grammatica generativo - trasformazionale (universale),
quanto e come il bambino possa essere predisposto ad apprendere una lingua. Egli sostiene che nelluomo esiste un istinto ereditario (comportamento innato) per apprendere una lingua e che questo istinto sia passato attraverso la selezione naturale.

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N.B. Sia luna, sia laltra posizione, non accettarono mai lidea che il linguaggio si sia potuto sviluppare e andare verso la direzione che conosciamo, rispettando tutte le regole dellevoluzionismo e del neodarwinismo. Stephen Jay Gould e Daniel Dennett = neodarwinismo = evoluzione proceduta a salti, non gradualmente, e questo ha causato differenze notevoli nella nascita e nellevoluzione delle specie. Successivamente si pens che levoluzione fosse proceduta a salti, ma attraverso una lenta e progressiva accumulazione di piccole trasformazioni organismiche. Certamente levoluzione del linguaggio articolato non proceduta n con levoluzione a salti, n con levoluzione progressiva.

Origine linguaggio:
o Anatomia del linguaggio = alcuni pensano che lorigine del linguaggio vada letta nella sua anatomia: ma allora sarebbe straordinario il fatto che le asimmetrie corticali, esattamente quelle temporopariateali (planum) siano state riscontrate anche negli scimpanz, nei gorilla e negli orango. Ovviamente le asimmetrie furono coinvolte nella comunicazione, sebbene essa, poi., nelluomo fosse andata in una determinata direzione (per luso e il controllo del linguaggio articolato) e nello scimpanz in unaltra direzione (controllo gestuale della comunicazione intraspecifica). o Lateralizzazione del cervello: la lateralizzazione iniziata per milioni e milioni di anni fa. o Evoluzione di alcune parti molli del nostro organismo: non di parti dure come le ossa (eccetto losso ioide). Per il linguaggio le domande da porsi dovrebbero essere altre: - Semantica (scienza del linguaggio: il significato attraverso cui si esprime un linguaggio) diversa da semanticit (pu dare un significato anche ad un segnale sonoro, oppure ad un segno). Gli scimpanz possono non sapere dare un significato alle parole, ma sicuramente lo sanno dare ai simboli. - Quando sia apparso il linguaggio: Tempo: gli scimpanz e gli esseri umani, come tutte le creature viventi sulla Terra, dallorigine dei primi microrganismi, non sono che il prodotto di circa 4 miliardi e mezzo di anni di evoluzione. Condivisione patrimonio genetico: tra tutte le specie animali che si sono evolute c un continuum. N.B. Se abbiamo tutte queste cose in comune, bene andare indietro nel tempo per capire fino a quando possiamo far risalire un progenitore comune: pi di 5-6 milioni di anni fa: non una scimmia ma un essere molto simili allHomo sapiens e allo scimpanz attuale. proprio in questo periodo che possiamo far risalire il distacco dei nostri antenati umani (Australophitecus, Homo habilis, Homo erectus e Homo sapiens) dal ramo degli Ominidi ecco perch noi abbiamo in comune il 98% del patrimonio genetico con lo scimpanz. Se luomo e lo scimpanz avessero avuto un progenitore ancora pi antico maggiori differenze genetiche. 2% patrimonio genetico = ha determinato la nascita e lo sviluppo del linguaggio articolato nelluomo. Si suppone, quindi, lorigine del linguaggio fosse appartenuta proprio a quel progenitore che luomo ha in comune con lo scimpanz: il linguaggio per questo essere era poco articolato e si basava fondamentalmente sulla segnalazione simbolica di gesti e di articolazioni molto rudimentali di vocali e consonanti, le parole e la gestualit facevano ancora parte della stessa struttura psicologica e cognitiva, come se rispondessero alle stesse esigenze e avessero lo stesso scopo. Non quindi casuale Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 70

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che tuttora la gestualit occorra solo e durante luso delle parole e che entrambi siano il prodotto parallelo di ununica forza: la gestualit e il linguaggio diventano lentamente strumenti della comunicazione, sebbene soggetti ad espressioni culturali diverse per questo che i segnali possono essere diversi a seconda della cultura. Nella comunicazione intraspecifica, il bambino tra il primo e il secondo anno di vita sviluppa una gestualit molto espressiva 8scimpanz ad unet leggermente pi avanzata durante la comunicazione sociale). Faccia di gioco: tipica di questa fase. Lotta giocosa (rough and tumble): nei bambini di 2-3-4 anni in situazioni di gioco libero: comportamento composto da diverse condotte motorio-espressive comprendenti modelli morfologici analoghi che si esibiscono in sequenze agonistiche, ma che non producono gli stessi effetti. I bambini, dopo una certa et, sviluppano la comunicazione verbale ed abbandonano sempre di pi quella gestuale gli scimpanz, invece, on passano mai alla comunicazione verbale: la gestualit e la vocalizzazione non sono fenomeni separati e distinti. Bambini sordomuti: sviluppano pi dei loro coetanei normali, un sistema gestuale sostitutivo del suono emesso con la parola, molto espressivo e senza essere influenzati dagli adulti. Pepperberg: poco sostenibili che le imitazioni sonore degli uccelli possono servire per una ricostruzione evolutiva del linguaggio umano, anche se p stato dimostrato che il pappagallo grigio capaci di capire il nesso tra alcune parole pronunciate dalluomo e determinazioni, anche se capace di identificare piccole quantit numeriche, la forma e i colori di alcuni oggetti. Questo pappagallo pu produrre e comprendere piccoli frammenti della lingua inglese (cos come il delfino pu comprendere i gesti e alcuni suoni umani). Anche lo scimpanz riesce a sviluppare interessanti combinazioni lessico-grammaticali e a comprendere il significato di diverse parole e frasi scritte in inglese e, a volte, anche in giapponese. Edward Kako: le spiegazioni non verrebbero suffragate dalla continuit morfologica e di complessit dei cervelli: le capacit intellettive del pappagallo, del delfino e dello scimpanz potrebbero dipendere pi dalle loro capacit cognitive, piuttosto che da quelle specifiche del linguaggio: come se il peso di una convergenza evolutiva cognitiva abbia avuto, per lo sviluppo della comunicazione sonora nel pappagallo e nel delfino un peso superiore rispetto a quello avuto in molti altri animali. La comunicazione intraspecifica in diverse specie animali (per esempio tra luomo e lo scimpanz) quindi possibile: molto probabilmente nellevoluzione del linguaggio, la gestualit ha avuto un peso pi rilevante del canto. I meccanismi con cui si apprendono e memorizzano i materiali melodici sono diversi dai meccanismi che memorizzano ed elaborano altri suoni. N.B. La vocalizzazione nelle scimmie non stata il preambolo del linguaggio articolato umano: la vocalizzazione nelle scimmie ha subito un processo adattativo molto pi lungo e mirato tant vero che alcuni vocalizzi sembrano dei codici perfetti. Thomas Nagel: per quanto ci possiamo sforzare, noi uomini non riusciamo mai ad entrare completamente nella mente di un pipistrello: la mente non un puro e semplice stato della materia. Il problema che i concetti mentali sono la manifestazione, in prima e in terza persona, della soggettivit animale ed umana e non delloggettivit empirica e scientificamente dimostrabile.

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Wittgenstein: per quanto noi uomini potessimo ascoltare un leone parlare il nostro
linguaggio del suo mondo leonino, non capiremmo nulla lo stesso: i suoi contenuti, i suoi significati, i concetti sono completamente diversi. - Come si sia evoluto cognitivamente nella specie umana: Attraverso la lotta per la sopravvivenza, in funzione della selezione sessuale. Come strumento prettamente linguistico (Miller). N.B. Ambiente e geni., quando si combinano, producono effetti molto ampi e generali sul comportamento, rispetto ai casi in cui uno solo agisce. In sostanza, non si mai sicuri dellazione di un singolo gene sul comportamento!

Sistemi di conto, affinit morali ed evoluzionismo darwinista.


Mente = alla base del nostro campo percettivo, del modo in cui vediamo e ci raffiguriamo il mondo, delle nostre azioni e di tutti gli stati mentali di cui possiamo essere coscienti. Funzioni: - Memoria emotiva: il fatto di credere o non credere in qualcosa, la volont di intraprendere e portare a termina unazione, la passione, molte emozioni, sentimenti e valori morali. Gli scimpanz hanno una cognizione del campo visivo molto ampia, hanno una buona sensibilit discriminatoria nella operazione degli elementi costituenti le figure stesse, sanno districarsi molto bene e con successo in alcune prove di labirinto, sanno distinguere immagini rovesciate da quelle naturali, sanno organizzare set di oggetti in base alla forma, comprendono i concetti di equivalenza, ordine e reversibilit degli oggetti stessi, riconoscono forme e clori, facce umane e dei loro simili, hanno imparato ad acquisire simboli ideogrammatici abbinati a lessi grammi. Lessigrammi = simboli arbitrari cui si danno dei significati. Possono essere costituiti da figure geometriche molto semplici. Ideogrammi = segno grafico che costituito da una base, da una radice e da un certo numero di linee (stroke). Abbinando lessi grammi a ideogrammi che avevano un significato equivalente, degli scimpanz riuscirono a discriminare pi di 80 simboli e ben 11 colori diversi: uno scimpanz particolarmente dotato riusc a contare da 1 a 5 questi scimpanz capirono il concetto di ordinalit e cardinalit dei numeri arabi e anche il significato dello zero. Kanzi: con dei lessigrammi riuscito a risolvere un problema di collocazione e a trovare del cibo nascosto a pi di 600 m di distanza.

Consapevolezza.
Gli scimpanz possiedono il libero arbitrio: abbiano consapevolezza di s e degli altri e che siano in possesso di una teoria della mente, che rispettino le regole sociali, che conosco nano lipocrisia, sentano il desiderio di comportarsi secondo il loro pensiero? Lo scimpanz ha una consapevolezza di s che legata, non solo alla sua specie di appartenenza, ma alla sua personalit, alla sua esperienza e individualit.

Comunicazione simbolica legata alla moralit.


Filosofia della mente: si pone il problema delle affinit tra luomo e il mondo animale. Ha sempre ricercato un modello alternativo per lintegrazione di discipline diverse tra loro (per esempio tra scienza cognitiva e neuroscienza, tra i principi adattativi del comportamento e levoluzione dei processi cognitivi, tra psicologia evoluzionistica, robotica e cibernetica). Mind-body problem (problema mente-cervello): la teoria biologica della coscienza. La filosofia della mente ha preso a cuore la questione di coloro che ritenevano che i processi linguistici corrispondessero a dei fenomeni fisici interni al nostro organismo (soprattutto al cervello) e ha preso a cuore lo studio della questione sulla continuit tra Homo sapiens e scimpanz. Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 72

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John Searle: la coscienza una propriet, ad alto livello, della nostra mente. Tutti i fenomeni
mentali sono causati dai processi neurocorticali. Primatologi si dividono in due schiere: - Coloro che non accettano nemmeno lidea che gli animali, in generale e gli scimpanz abbiano le capacit mentali di attribuire stati mentali agli altri. - Coloro che denigrano coloro che insegnano il linguaggio simbolico (ASL) agli scimpanz, perch ritengono che questi animali siano mentalmente incapaci di capire la continuit tra il significato del gesto acquisito e il gesto umano. Noi invece siamo convinti che non solo siano consapevoli degli altri, ma che abbiano anche una marcata consapevolezza di s. Dimostrazione: alcuni scimpanz riescono ad acquisire alcuni pronomi personali (io, tu, lei), capendo la funzione discriminatoria del loro significato. Possono facilmente, dopo un breve training, riconoscere la propria ciotola anche se diversa nel colore: sanno farsi una rappresentazione simbolica molto chiara delle cose di loro appartenenza. Le associazioni simboliche le fecero utilizzando alcuni lessigrammi delle lettere dellalfabeto latino! La consapevolezza di s e degli altri non sono separate nella stessa mente: la mente non pu una volta essere consapevole di se stessa e unaltra volta essere consapevole degli altri. Darwin (1871): The descent on Man, and Selection in Relation to Sex: le facolt mentali delluomo e quelle degli animali, non differiscono per tipo, ma solo per grado (qualit/quantit) e la mente soggetta alla variabilit e allereditariet. Darwin ha frantumato lordine primordiale con cui era stata concepita la Terra, con al vertice luomo. Psicologia evoluzionistica: si svilupp partendo dalle idee di Darwin, ma i suoi contenuti furono subito distorti da Spencer. Solo pi tardi fu ripresa dal verso giusto da alcuni studiosi britannici i quali si rifecero a Darwin: - Intelligenza animale (Lloyd Morgan). Nella Psicologia evoluzionistica si ritrovano alcuni contenuti della Gestalt: percezione, principio adattativo del comportamento. Behavioristi: ripresero idee dalle teorie animaliste di Morgan, ma fecero lerrore di sottovalutare le differenze tra le specie (interspecificit) e di non parlare mai di coscienza e di intelligenza. Per il behaviorismo le leggi che regolano lapprendimento sono simili in tutte le specie viventi: in questo avevano pienamente ragione: tutti gli esseri viventi apprendono attraverso lo stesso meccanismo, ma dimenticarono di valutare il fatto che i substrati nervosi su cui operano gli apprendimenti sono molto diversi tra loro. Gestalt: prese a cuore due processi fondamentali della percezione: - Processo relativo alle informazioni che il soggetto, animale o uomo, riceve dal Mondo esterno. - Processo che dipende dallorganismo percettivo e seconda la sua organizzazione interna. Kholer: serie di esperimenti condotti con gli scimpanz approfondendo il concetto di apprendimento in questi animali. Ladygina-Kots: in Russia, contemporaneamente agli studi di Kholer, furono avvieni studi sullo sviluppo intellettivo e le capacit cognitive dello scimpanz furono messe a confronto direttamente con quelle umane, esattamente con un bambino, figlio della sperimentatrice. I suoi studi anticiparono i contenuti teorici della psicologia dello sviluppo animale, umano e comparato. Tetsuro Matsuzawa: vide negli scimpanz delle foreste della Guinea, la manifestazione di una spiccata intelligenza e la capacit di trasferire da un individuo allaltro informazioni, fino a farle diventare patrimonio culturale di tutta la comunit. Alcuni bonobo iniziarono spontaneamente a manipolare delle pietre, non per spaccare le noci, ma per un uso pi consono ad alcune esigenze specifiche ed immediate: con una pietra in una mano ed una nellaltra scheggiarono a percussioni. NellHomo erectus gli utensili ricavati dalla scheggiatura furono utilizzati per fare a pezzi grossi animali o per costruire delle armi molto rudimentali. Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 73

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Problemi per la conoscenza scientifica:


un problema mettere sullo stesso piano, indistintamente uomo e animali. Problemi nellattribuire parole tipicamente umane (morale, aspettative, coscienza) al mondo animale. Si doveva vedere meglio come gli animali vedessero il mondo, non come noi pensassimo che essi lo vedessero!

Coscienza di s
Gallup e Parker: gli scimpanz hanno maturato un concetto di s sufficientemente sofisticato;
tutte le altre specie animali (escluso luomo e le altre scimmie antropomorfe) reagiscono alla propria immagine riflessa con una certa indifferenza, al massimo come se si trattasse dellimmagine riflessa di un altro soggetto. Gli scimpanz, invece, cominciano subito a dirigere verso le immagini riflesse, delle espressioni facciali inusuali, bizzarre, iniziano a fare delle smorfie o movimenti inconsueti e a volte cominciano a toccarsi delle parti del corpo (nuca, deretano, linterno di un orecchio). Gardner e Beatrix: utilizzarono ASL per comparare bambino /scimpanz. Povinelli e Cant: autoidentificazione dello scimpanz si basa principalmente sul riconoscimento del proprio comportamento messo in atto in quel momento (n prima n dopo) e non da uno stato di profonda coscienza dellanimale. Gli scimpanz sembrano quindi consapevoli del fatto che limmagine riflessa quella del loro corpo e non di unaltra cosa o di un altro individuo: che ne siano coscienti immediatamente o non immediatamente conta poco: daltra parte in natura gli scimpanz non sono mai stati abituati a vedersi allo specchio.

Libero arbitrio e vari altri sentimenti.


Libero arbitrio = facolt di scelta di manifestare un comportamento piuttosto che un altro, possibilit di scegliere, in funzione della convinzione di fare qualcosa senza essere condizionati da una persona. Le scimmie, soprattutto le antropomorfe godono del libero arbitrio (che comunque deve essere considerato in funzione del contesto sociale ed ambientale). Uno scimpanz non potr eleggere, attraverso una scheda elettorale un candidato ma potr decidere di appoggiare un aspirante leader del suo gruppo, scegliere in base al suo intuito o al suo istinto sulla base di esperienze o di parentele con il candidato o semplicemente per ottenere un vantaggio personale. Nella societ degli scimpanz esistono delle regole, soprattutto deterrenti, che impediscono la sopraffazione reciproca. Intenzione = non solamente uno stato mentale, una credenza o un atto linguistico, ma anche la capacit di comprendere empiricamente un fenomeno, non solo il fine ultimo. Negli scimpanz si possono quindi creare degli stati, dei sentimenti, in una sorta di tolleranza e di rispetto per il pensiero e le idee degli altri. Cultura: patrimonio materiale, anche ideale, delle conoscenze tecnologiche che caratterizzano molte specie animali. Comportamenti pre-culturali: comportamenti riguardanti lacquisizione di nuove abitudini alimentari e su alcuni comportamenti che miglioravano le condizioni di vita degli individui e il modo di relazionarsi con gli altri (comportamenti pre-culturali dei macachi del Giappone: la decantazione del grano, la caccia ai molluschi, la pesca con le mani il lavaggio delle patate; comportamenti degli scimpanz: uso dei bastoncelli per snidare termiti, uso delle foglie durante il corteggiamento. Influenza della cultura sullo sviluppo del linguaggio articolato nelluomo: sicuramente lo ha influenzato, anche se non completamente (altrimenti si sosterrebbe che il linguaggio sia completamente ereditario). Dal proto linguaggio (il linguaggio pi rudimentale), tutti gli individui che si sono succeduti hanno progressivamente sviluppato cognitivamente le capacit atte alla sua acquisizione nel proprio contesto culturale. Lambiente ha avuto poi un peso rilevante. Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 74

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N.B. Il linguaggio, quindi, non solo una manifestazione universale della nostra predisposizione ad acquisirne uno, anche un processo adattativo, sottoposto alle leggi della selezione naturale! Questo valso anche per la consapevolezza e inconsapevolezza: lazione inconsapevole adattativamente pi equilibrata e meno nociva di quella consapevole. Miller: compiere unazione consapevolmente pu recare pi danno di unazione condotta inconsapevolmente. Senso di colpa: sentimento universale, palpabile, fisicamente visibile, facilmente individuabile (sia nelluomo che negli scimpanz). un misto tra gioia e paura. Negli scimpanz, come nelluomo, il senso di colpa assale quando fanno cose che non dovrebbero fare, cui non sono stati abituati e che non gli sono state mai insegnate dai loro custodi. Gli scimpanz valutano bene le loro azioni e le conseguenze che esse potrebbero avere e, in alcuni casi, se lo ritengono utile e vantaggioso, mettono in atto una strategia riconciliatoria con il soggetto con cui hanno appena litigato. Emozioni = risposte biochimiche e neurali che costrituiscono una caratteristica, una configurazione legata al funzionamento di alcuni dispositivi cerebrali subcorticali, che si trovano principalmente nel tronco encefalico, nellipotalamo e nel prosencefalo. Le emozioni hanno subito un procedimento evolutivo molto lento e lo scimpanz troppo vicino alluomo per essere considerato allinterno di un processo dintegrazione tra organismo e ambiente, per essere considerato come termine di confronto con luomo, per questo che gli esperimenti vengono condotti tra bambini e Macachi (genere molto pi lontano rispetto agli scimpanz). Scimpanz: come molte altre specie di scimmie, sanno riconoscere molto bene le loro emozioni ed anche quelle degli altri. Le scimmie rhesus sono capaci di distinguere e quindi di associare circa 15 espressioni facciali tipicamente umane a chi con quelle espressioni emette contemporaneamente dei suoni articolati. Uomini: ad alcuni stimoli, corrispondono dei segnali direttamente collegati a muscoli del viso e degli arti: le emozioni hanno un forte connotato innato ed ereditario. Bambini di 3-4 anni riescono a categorizzare ed associare delle vocalizzazioni emesse addirittura da delle scimmie orsine. Moralit: gli scimpanz sembrerebbero essere certamente agenti morali: provano rabbia,m si sento impotenti, hanno paura, si sorprendono, sono curiosi, non hanno problemi n tran specifici, n transculturali.

Ambiente e cultura.
Gli scimpanz di oggi si trovano nelle condizioni di acquisire rudimenti culturali che possono essere modificati nel tempo affinch si adattino alle variazioni ambientali. Le tradizioni si tramandano e quando si radicano nella societ diventano CULTURA. Comportamento culturale (es. costruzione e uso di strumenti di legno o di pietra tra gli scimpanz): deve avere alla base: imitazione, osservazione, pratica e apprendimento (sia individuale che di gruppo). Affinch si possa ottenere il successo massimo, con il tempo le tecniche devono essere perfezionate. Tecnica selettiva= ad esempio gli scimpanz per schiacciare una noce non raccolgono mai una pietra o un bastone a caso ma scelgono una pietra leggera che funga da martello. La tecnica dello schiacciamento, in alcuni gruppi di scimpanz, divenuta talmente sofisticata che in diverse circostanze stato osservato che sotto le incudini traballanti, gli scimpanz ponevano delle pietre pi piccole come cunei stabilizzanti, cosa che nemmeno un bambino di 3-4 anni riuscirebbe a fare e a pensare. singolare pensare che gli scimpanz cominciano a fare uso di strumenti per il raggiungimento di uno scopo, dopo i tre anni di vita (come i bambini); fino a 5 anni sviluppano queste tecniche attraverso limitazione, lemulazione e ladeguamento. Damasio: per capire luomo e la sua mente bisogna andare oltre ed avere una prospettiva scientifica di integrazione tra la mente e il corpo, non di separazione: il cogito va collegato ad un organismo in tutta la sua interezza.

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American Sign Language


ASL= il pi importante tra i vari linguaggi artificiali dei segni. uno strumento della comunicazione non verbale; composto da simboli visivi o segni prodotti dalluomo e che sono analoghi alle parole. nato grazie alle esigenze di alcune comunit di non udenti di comunicare tra loro e con gli udenti; si diffuse soprattutto negli USA pi di 150 anni fa. Altri linguaggi dei segni sono nati, si sono sviluppati e poi si sono estinti. NSL = Nicaraguan Sign Language: stato scoperto di recente in una comunit di bambini sordomuti del Nicaragua poco esposti al linguaggio articolato degli altri individui senza questo deficit. Questi bambini, sebbene seguiti e istruiti al linguaggio dei segni da maestri non sordomuti, cominciarono a costruire un nuovo linguaggio dei segni, ricombinarono i segni acquisiti e li ristrutturarono.

Lingue
I linguisti dicono che tutte le lingue del Mondo si basano sulla combinazione di un numero di fonemi che pu variare da un massimo di 40 a un minimo di 14: tutti gli uomini possono emettere lo stesso numero di fonemi e contemporaneamente apprendere dei cheremi (unit incrociate dei segni della comunicazione non verbale). Nel bambino parole ed azioni si integrano per il successo della comunicazione, come nei sordomuti e negli scimpanz si integrano i segni e le azioni. La socialit indispensabile per il passaggio delle informazioni: chi comincia ad apprendere deve avere la possibilit dello scambio coi parenti, e con il resto del gruppo e con la societ. Lintegrazione fondamentale affinch il gruppo riconosca il soggetto facente parte della comunit: lidentificazione e il desiderio di emulare, infatti, rende possibile limitazione (che una forma di apprendimento). Aree corticali e geni coinvolti nel linguaggio articolato. Grazie ad alcuni studi, oggi possiamo affermare che lencefalizzazione ha certamente favorito la nascita e lo sviluppo del linguaggio articolato nelluomo: non stato il solo contributo, ma certamente il pi importante. Accrescimento relativo dellencefalo (corteccia cerebrale) aumento delle capacit cognitive delluomo (incluse capacit per sviluppare linguaggio articolato). Lintegrazione degli sviluppi, nel contesto delladattamento biologico allambiente della nostra specie, ha reso possibile la nascita del pensiero verbale nelluomo. Ipotesi: encefalizzazione non come causa ma come effetto: per gestire una societ come la nostra occorre un cervello pi grande. Controllo corticale del linguaggio: la struttura nervosa di base che sottende luso delle pietre a m di martelli per spaccare i gusci delle noci e luso del linguaggio sono sotto lo stesso controllo corticale. Rizzolati e Luppino: stimolando elettricamente la corteccia frontale di un macaco dalla coda di porco, si evocano movimenti della mano dalle aree F1, F2, F3, F5 e quelli della bocca dalla aree F1, F3, F4, F5. Queste aree sono collocate nel lobo frontale dellemisfero sinistro. - F1: area motoria primaria (area 4) - F2 e F7: aree premotorie dellarea 6 di Brodmann. - F5: area motoria: nelluomo corrisponde allarea 44, area di Broca: quellarea scoperta nel 1861 dal neurofisiologo francese Paul Broca, localizzata nella III circonvoluzione frontale inferiore dellemisero sinistro, anteriormente alla corteccia motoria (centro del linguaggio). La registrazione elettrofisiologica di questarea dimostr che in essa dovessero esserci i neuroni per il controllo: o motorio (i neuroni motori si attivano quando la scimmia esegue delle azioni finalizzate: afferrare, manipolare, spezzare un oggetto con la mano o con la bocca) o visuomotorio (tra i neuroni visuomotori ci sono i neuroni mirror/ neuroni monkeysee monkey do: si attivano quando la scimmia esegue unazione con la mano o con la bocca o quando osserva direttamente un altro individuo, un uomo o una scimmia, Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 76

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che eseguono la stessa operazione) della scimmia in azione. Il comportamento imitativo (tramite i neuroni specchio) stato molto importante ai fini del salto che ha contraddistinto luomo dagli animali: la nostra capacit di trasmettere cultura infatti molto legata alla funzione dei neuroni specchio, pi che allevoluzione del lobo parietale. Larea F5 correlata anche alla programmazione e al controllo della bocca e di tutta la sua muscolatura durante la masticazione e alla comunicazione interindividuale. Controlla: i muscoli della vocalizzazione, dei movimenti delle labbra, della mandibola, della lingua, del palato molle, delle corde vocali. Alcuni sostengono una possibile derivazione evolutiva, una co-evoluzione del gesto orale-facciale comunicativo: questarea preside alla rappresentazione di molti movimenti di diverse parti del nostro corpo quando si lesiona: afasia motoria ed espressiva del linguaggio (difficolt a parlare e ad articolare suoni). Area di Wernicke: collocata nella parte postero - superiore del lobo temporale sinistro: provoca afasia di conduzione (difficolt a ripetere le parole per mancanza di connessione tra i modelli fonemici e larea di Broca -che serve a produrli e controllarli). Fascicolo arcuato (insieme di fibre): collega larea di Wernicke con larea di Broca: consente di trasportare le informazioni fondamentali: le frasi che si formano nellarea di Wernicke vengono trasmesse allarea di Broca dove viene elaborata la sequenza delle parole che vengono poi inviate alla corteccia motoria per la pronuncia e il controllo. Ipotesi del territorio di Geschwind: il linguaggio viene prodotto, compreso, controllato attraverso un circuito nel lobo parietale, parallelo al fascicolo arcuato. Questo circuito si trova nel territorio di Geschwind e si compone di due parti: - segmento anteriore: collega larea di Broca con il lobo parietale inferiore. - segmento posteriore: collega il lobo parietale inferiore con larea di Wernicke. Territorio di Geschwind: Geschwind sosteneva lesistenza di regioni deputate al controllo del linguaggio che permettono confronti percettivi (cross modali) capaci di etichettare gli input linguistici e la formulazione del pensiero, permettendo lo sviluppo del linguaggio articolato nelluomo. Teoria dellinnesco sinestetico del linguaggio: Ramachandran. Sinestesia: uno stimolo sensoriale non sempre e obbligatoriamente legato ad unarea sensoriale specifica, ma anche ad unaltra modalit sensoriale. Sono attivazioni incrociate tra aree di controllo diverse (es. quelle motorie con quelle visive; quelle uditive con quelle olfattive). Queste attivazioni incrociate (es. manibocca), durante levoluzione della nostra specie sono diventate una sorta di innesco a catena che, molto probabilmente ad un certo punto, hanno dato origine al proto linguaggio. Probabilmente il lessico nato in questo modo. Sincinesia: relazione tra i gesti della mano e le attivazioni motorie e i movimenti della bocca (sono i suoni ad accompagnare i gesti, e non viceversa). In un certo senso sono le nostre labbra che imitano laspetto visivo del gesto: quando diciamo molto largo le labbra si restringono (al contrario di quello che diciamo) e facciamo accompagnare queste parole dal gesto delle braccia che si allargano. Nella corteccia cerebrale di una scimmia che osserva le azioni di unaltra scimmia, si trova un circuito nervoso che attua una comparazione delle azioni osservato con il repertorio motorio interno allosservatrice questo meccanismo potrebbe aver costituito la base evolutiva per lorigine del sistema comunicativo nelluomo, in cui la comprensione delle conseguenze acustiche e visive del gesto verbale era un requisito fondamentale.

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La gestualit specie-specifica dello scimpanz viene principalmente articolata con luso della mano destra: lemisfero sinistro ad essere coinvolto di pi. Destrimani: lateralizzazione a sinistra 95% dei casi. Mancini: lateralizzazione a sinistra 61%, destra 19%, bilaterale 20%. Molte altre scimmie (incluse le antropomorfe) sono raramente mancine: altre scimmie utilizzano principalmente la mano sinistra per trasportare oggetti ma con la destra li manipolano. N.B. Luso della mano, luso dellindice e quindi la comunicazione indicativa (inclusa la comunicazione face to face) tra luomo e lo scimpanz, sono tutti comportamenti che rientrano nellambito delle interazioni sociali e, sicuramente sono comportamenti intenzionali. Uno scimpanz un bambino estendono le dita delle loro mani verso un oggetto che non possono raggiungere quando sono in presenza di un interlocutore (indipendentemente che sia un uomo o uno scimpanz) uno scimpanz che vive in un ambiente umano sarebbe facilitato a sviluppare lindicazione referenziale (uso dellindice nella comunicazione indicativa). Camaioni e Tomasello: la comunicazione gestuale degli scimpanz paragonabile a quella dei bambini: il linguaggio articolato nato nel passaggio tra lHomo habilis e lHomo sapiens (2 milioni di anni fa) SBAGLIATO perch: - Phillip Tobias: considera lHomo habilis il primo ominide parlante: lHomo habilis aveva certamente le basi neurali per sviluppare un linguaggio ma questo vorrebbe dire che il passaggio dalla gestualit al segno vocale sarebbe stato un processo pi lungo di quanto fosse stato pensato. - Noi siamo propensi a pensare che il passaggio dal proto linguaggio al linguaggio sia molto pi rapido e che la sintassi si sia evoluta 200-150 mila anni fa. Il processo di ominazione ha raggiunto il livello che conosciamo negli ultimi 150-100 mila anni fa (molto dopo la comparsa dellHomo habilis). Il linguaggio per evolversi ha bisogno di sviluppare una sintassi ed una grammatica universale molto complessa (come complesso il movimento delle mani durante la comunicazione gestuale). N.B. Sembrerebbe che le regole sintattiche del linguaggio articolato siano come quelle che si devono applicare quando si vogliono costruire degli strumenti oppure quando sono necessarie ristrutturazioni del campo cognitivo (intervengono quando lo scimpanz utilizza un bastone come una pertica).

Gene.
Gene FOXP2 (forkhead box P2): collocato nella regione 31 del cromosoma 7: fondamentale per lo sviluppo del linguaggio articolato nelluomo (gene del linguaggio): questo gene presente, anche se in forme leggermente diverse, in molte specie animali, incluse le scimmie antropomorfe. Si pensa che sia il responsabile principale di quelle aree corticali che controllano la selezione e il concatenamento dei fini movimenti orali-facciali e probabilmente anche di quelli fonatori. Ovviamente le differenze tra le sequenze di questo gene e quelle delle scimmie antropomorfe sono poche ma sostanziali.

Conclusioni.
Scopi, mete e comprensione della relazione-causa effetto non sono pi prerogative umane. Gli scimpanz hanno consapevolezza di s, godono del libero arbitrio, hanno teoria della mente (capiscono il pensiero degli altri), posseggono uno stato mentale dellintenzione (possono esprimere dei desideri, avere delle credenze e manifestare comportamenti intenzionali). Grazie allintenzionalit lo scimpanz pu: costruire, manipolare i fatti sociali e la realt (inganno, sotterfugio, tradimenti, vendetta). Differenze uomo-scimpanz: solo una differenza strumentale, forse dovuta alla presenza di un gene.

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N.B. La gestualit e non la vocalizzazione stata la strada su cui si incamminata levoluzione del linguaggio articolato nelluomo!

I BAMBINI CRESCONO NELLA LINGUA


Due tesi: - Si pu comprendere che cos il fenomeno linguistico solo rendendosi conto di come si sviluppa. - la natura del linguaggio che ci dice come nasce il linguaggio. Linguaggio: comportamento biologicamente innato: vista la facilit con cui i bambini di tutto il mondo imparano a parlare. I bambini padroneggiano la loro lingua materna in poco tempo: 1 anno (250 parole), 2 anni (350 parole), 3 anni (1000 parole), 4 anni (1800 parole). In questa impresa sono aiutati sia da un bioprogramma, ma anche dal fatto che hanno tutor linguistici (adulti). Motherese: variet di lingua utilizzata dagli adulti per comunicare con i bambini. caratterizzata da frasi brevi, semplici e ripetute molto lentamente, dilatando le pause tra le singole parole. Baby talk: gli adulti sfruttano le risorse coniate dai loro bambini (bau bau, ciuf ciuf) per creare una speciale sintonia internazionale ed emotiva. I bambini inseriscono la loro sequenza linguistica in una struttura di senso: - prelinguistica (coordinazione dello sguardo, mimica, gestualit) - paralinguistica: fornita loro dagli adulti, i quali ricorrono anche al baby talk.

Profilo di evoluzione del linguaggio


Mesi 1 2 4 6 Tappe raggiunte Il bambino d segni di risposta ai suoni Sorride se stimolato. Suoni vocali, gutturali Lallazione: borbottii e gorgoglii: analogo vocale dei movimenti di braccia e gambe. Balbettio: avvio specificazione della facolt di linguaggio in una lingua: suoni caratteristici composti dallunione ripetuta di una consonante e una vocale (dadada, bababa) 8 Modelli intonazionali 9 Giochi gestuali: non hanno senso per il bambino 11 La prima vera parola (usata come nome) 12 Enunciati monorematici: Olofrasi: si esprimono per singole parole (bau per cane). Allinizio sono solo protorichieste (ate = voglio il latte) o proto asserzioni (bau = quello un cane) 15 Pronuncia dalle 4 alle 6 parole 18 Enunciati dirematici (lunghezza media dellenunciato): prima manifestazione della grammatica universale. 21 Ha un vocabolario di circa 50 parole 24 Comincia linteriorizzazione sistematica della grammatica 27 Interrogazioni, negazioni 30 Usa i pronomi in modo appropriato 36 Usa circa 250 parole; forma frasi di 3 parole 60 Costruzioni rare e complesse 120 Linguaggio maturo Vygotskij: le prime parole evocano un complesso: il bambino collega a un certo suono qualche caratteristica percettiva e funzionale che gli consente di identificare tutta una serie di entit: la luna pu essere associata a un lampione allangolo della strada, al semaforo giallo. Questa generalizzazione dei bambini, mette a dura prova linterpretazione degli adulti. Evoluzione del linguaggio infantile: progressivo arricchimento strutturale e un potenziamento funzionale.

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Il linguaggio egocentrico uno stadio intermedio nel passaggio dal linguaggio esteriore (sonorizzato) al linguaggio interiore (per s): spesso il linguaggio egocentrico ha la funzione, per il bambino, di fronteggiare una situazione di difficolt o di aiutarlo a prendere coscienza dei problemi. Il linguaggio egocentrico serve a sviluppare unadeguata teoria della mente: concezione su come funziona la propria mente e quella altrui.

Halliday: enunciati dei bambini hanno diverse funzioni:


Funzione strumentale: ci che dicono serve a ottenere qualcosa Funzione regolatrice: ci che dicono serve a controllare il comportamento altrui Funzione internazionale: ci che dicono serve a stabilire relazioni interpersonali Funzione personale: ci che dicono serve ad abbozzare la loro identit Funzione euristica: ci che dicono vale come richiesta di spiegazioni (dimmi perch! Oppure Marmellata = voglio al marmellata!). 6. Funzione immaginativa: ci che dicono consente loro di fantasticare mondi possibili. 7. Funzione informativa: ci che dicono vale come resoconto di come stanno le cose. La padronanza di questa griglia funzionale guida il bambino a prestazioni di linguaggio sempre pi simili a quelle delladulto: un bambino di 4 anni usa il baby talk con bambini pi piccoli. N.B. I bambini fanno molta attenzione a come finisce la parola, non come inizia e fanno attenzione allordine delle parole e come vengono utilizzati prefissi e suffissi. 1. 2. 3. 4. 5.

Acquisizione o apprendimento.
Apprendimento per imitazione = si potrebbe pensare che la molla dellintero processo sia limitazione, visto che il linguaggio infantile sembra evolvere come un progressivo adattamento di risposte verbali agli stimoli che il bambino incontra nella trasmissione culturale della lingua. Chomsky: la mente umana marcata da una predisposizione alle informazioni linguistiche: gi alla nascita il bambino attiva un Dispositivo per lAcquisizione della Lingua (LAD: language aquisition device) che lo guida nellindividuare le espressioni linguistiche ben formate. Sovrageneralizzazione della regola (orientamento allipercorrettismo): i bambini applicano le regole della lingua anche nei casi in cui sono previste eccezioni. E un fenomeno talmente universale che autorizza la tesi del LAD, che risulta convalidata anche dal fatto che soggetti nati sordi organizzano il loro sistema di comunicazione gestuale secondo propriet assimilabili a quelle della lingua: segnano il soggetto prima del verbo e rispettano la sequenza: agente-azione-oggetto. Critiche a Chomsky: 1. non necessario ipotizzare un dispositivo specifico per lacquisizione linguistica, perch il modo in cui i bambini progrediscono nella loro competenza linguistica controllato da procedure pi generali che si applicano anche ad altre abilit cognitive: i bambini imparano prima le parole pi brevi e poi quelle pi lunghe perch la loro memoria a breve termine non ancora pienamente efficiente. Allo stesso modo, essi tendono ad imparare prima le etichette verbali corrispondenti ai concetti basici (centrali nella scala categoriale) per muoversi in seguito sul piano sotto e sovraordinato. 2. Non sufficiente fare appello allinnesco biologico del LAD, perch lacquisizione di tale competenza avviene anche grazie a un Sistema di supporto per lacquisizione del linguaggio = LASS. Bruner: i formati delle interazioni tra il bambino e il caregiver a sostenere lattribuzione di significato a ci che si dice: la prevedibilit di certe sequenze ruotinarie (vestirsi, fare la pappa) getta limpalcatura dellagire linguistico. Jean Piaget: distingue nel linguaggio del bambino prescolare: - Linguaggio egocentrico: si manifesta: o Ecolalia: il bambino si limita a ripetere le parole per il piacere di farlo o Monologo: parla per s Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 80

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o Monologo a due: due bambini si parlano senza assicurarsi di essere capiti - Linguaggio socializzato N.B. Di solito le persone esteriorizzano ci che dicono a se stesse quando si trovano a fronteggiare una situazione problematica che le disorienta sul piano emozionale. Apprendimento di una seconda lingua: per il bambino imparare a parlare unimpresa collegata alla sua evoluzione fisiologica, cognitiva, affettiva e internazionale. Chi si ripropone di imparare una seconda lingua deve ristrutturare la sua condotta linguistica in modo da inserire nuove formulazioni lessicali e grammaticali. Il percorso di apprendimento risulta facilitato se si ha una forte motivazione e la possibilit di monitorare sul piano meta cognitivo i processi dellapprendimento.

STRUTTURE DELLA LINGUA


Ogni lingua = sistema che governa un lessico (numero indefinito di parole) secondo una grammatica (numero imprecisato di regole). Ferdinand de Saussure: distinzione tra: - Langue: sistema di convenzioni e di norme valide per una determinata massa parlante in un preciso momento storico. - Parole: uso concreto della lingua da parte di persone coinvolte in eventi comunicativi. Chomsky: distinzione tra: - Competenza: come deve essere attrezzata la mente per fronteggiare il fenomeno complesso della lingua. La competenza descrive il grado di padronanza tacita (o implicita) che hanno i parlanti: la serie di regole che necessario aver interiorizzato (anche senza esserne consapevoli) per poter usare quella lingua. - Esecuzione: quello che avviene nelluso della lingua; descrive le operazioni concrete messe in atto nel servirsi di quella lingua. Conoscere una lingua = Saper identificare quali suoni sono potenzialmente significativi per essa (fonemi). Fonemi = suoni che di per s non hanno significato, ma operano da tratti sonori minimi in grado di differenziare significati. Lindividuazione dei fonemi di una lingua pu avvnire mediante la prova di commutazione: se variamo un solo suono (p) della parola pari vari, mari, cari, fari, bari v, p, m, c, f, b sono fenomeni. Ogni lingua ha diverse regole precise che stabiliscono diverse possibilit di composizione tra i fonemi. Alfabeto = tentativo di riprodurre i fonemi in segni grafici (grafemi) secondo una corrispondenza biunivoca (con alcune eccezioni). Grafemi = fonemi in segni grafici. Morfemi = composti fonemici dotati di un significato minimo (la i un morfema ma se messa in fondo alla parola pu significare un plurale). - Morfemi derivazionali: suffissi e prefissi: sono rilevanti perch consentono di modificare lo status delle parole (passando dallaggettivo dolce al sostantivo dolcezza e allavverbio dolcemente). Parola = sequenza di fonemi accettabile e dotata di significato in una determinata lingua. Pu essere composta da pi morfemi. La parola grattacielante formata da un morfema radice (grattaciel) e un morfema flessivo (ante). Regole morfologiche: controllano il principale meccanismo di produzione delle parole soprattutto attraverso i morfemi derivazionali.

COMPETENZA SINTATTICA
Frasi: precise totalit strutturate.

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Sintassi: descrive il tipo di regole che mettono in grado il paralnte-ascoltatore ideale di una lingua di distinguere le frasi accettabili in quella determinata lingua, da quelle inaccettabili. Chomsky: applicando un numero finito di regole sintattiche a un numero finito di unit lessicali, i parlanti sono capaci di capire e di produrre un numero indefinito di frasi. Vi la possibilit di costruire frasi sintatticamente ben formate ma prive di senso: per questo che serve la sintattica. La competenza abilita i parlanti a muoversi dalla struttura superficiale, alla struttura profonda della frase: essenziale ammettere che esistano questi due livelli, altrimenti sarebbe difficile pensare che luomo possa trovare simili due frasi Il cane rincorre il gatto e Il gatto rincorso dal cane che sono cos diverse, o la diversit che luomo trova in frasi apparentemente simili La casa stata abbattuta dalluragano e La casa stata abbattuta da poco. Analizzatore sintattico: induce a seguire due tipi di regole: 1. regole della struttura sintagmatica: in base alle quali noi sappiamo come passare dal livello pi astratto, al livello pi concreto, che prevede linserimento lessicale. Alberi generativi delle strutture profonde di frasi con significato ambiguo. Ogni frase composta da un sintagma nominale e da un sintagma verbale, suddivisi in altri elementi.

2. regole trasformazionali: specificano il tipo di organizzazione da assegnare passando dalla struttura profonda alla struttura superficiale. Struttura superficiale: possono manifestarsi forma attiva, forma negativa e forma interrogativa. N.B. La storia trasformazionale che porta alla struttura superficiale delle frasi pu essere pi o meno complessa, a seconda del numero di regole necessarie a generarle. Soggetti impegnati in vari tipi di compiti: decidere che forma hanno le frasi che vengono presentato loro oppure memorizzarle, forniscono prestazioni inversamente proporzionali alla complessit trasformazionale delle frasi.

IL SIGNIFICATO
La prima distinzione: - Differenza interna alla logica del segno: non si deve appiattire il significato delle parole sulla loro possibilit di riferimento: Lunica donna con cui Paolo ha fatto lamore e La madre dei figli di Paolo hanno significati diversi ma uno stesso riferimento. - Doppio profilo di significato delle parole: le parole hanno: o Denotazione: nocciolo concettuale o Connotazione: serie di valenze aggiuntive che evocano le varie sfumature emotive, sociali e personali. L a parola discoteca ha significato connotativo diverso a seconda di chi la interpreta ( un luogo di divertimento per i ragazzi, un luogo di pericolo per i genitori). - Relazioni tra le unit lessicali: tra due parole ci pu essere un rapporto di: o Sinonimia: parole simili nel significato che sono interscambiabili o Antonimia: parole con significati opposti.

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o Iponimia e iperonomia: il significato di una parola incluso in quello di unaltra (abete iponimo di albero; automobile iperonimo di autoritaria). o Omonimia-omofonia: due parole si scrivono o si pronunciano allo stesso modo, ma per pura casualit. o Polisemia: una parola ha significati diversi e tra loro indipendenti (capo: testa e comandante). Alcune parole hanno bisogno di una conoscenza extralinguistica: o Espressioni deittiche: qui, la, oggi, ieri, domani. Le parole a valenza presupposizionale come se avessero un significato a doppio fondo: in un certo senso tutte le parole presuppongono ci di cui si occupano. Le parole a valenza presupposizionale incorporano nel significato lessicale il meccanismo basilare dellorganizzazione del discorso, formulabile come una continua negoziazione tra il noto e il nuovo: quando una persona parla organizza ci che dice (informazione nuova) assumendo che klaltro abbia gi qualche conoscenza sullargomento (informazione data). Alcune parole rendono saliente il gioco tra il fuoco enunciativo e lo sfondo di ci che dato per scontato (la parola smettere proietta in primo piano lidea che la cosa x non accade pi, lasciando sullo sfondo lidea che prima accadeva!). Fonosimbolismo o iconismo linguistico- de Saussure: il principio costitutivo del segno linguistico larbitrariet: i suoni delle parole (significanti) si collegano a certi concetti (significati) soltanto per convenzioni accettate per lo pi in maniera inconsapevole e passiva dalla massa parlante. Parole onomatopeiche: fonemi (nella comunicazione orale) e i grafemi (nella comunicazione scritta) possono comunque conservare un loro potere marginale di evocazione del significato. Queste forme sonore, per, son o comunque sempre delle interpretazioni e no delle rappresentazioni oggettive della realt, altrimenti dovrebbero essere uguali in tutte le lingue. Esperimento di Kholer: presentazione di due disegni astratti: un disegno rotondeggiante ed un disegno saettato; e presentazione di due parole: maluma e takete. Si chiede ai soggetti di associare una parola con un disegno maluma si riferisce alla forma rotondeggiante, takete alla forma saettata le parole delineano un profilo sonoro che pu essere assimilato a dei contorni figurativi, anche quando non possiamo far valere la traccia di alcun significato per esse. Strategia politica e commercio basata sulliconismo linguistico: i fonemi possono caricarsi di valore simbolico perch i parlanti sfruttano la risorsa percettiva globale della sinestesia: liconismo linguistico tende a spostare lattenzione dal significato concettuale alla forma espressiva in cui presentato, cerca di ottenere il consenso della mente persuadendo non per la via centrale dellanalisi delle informazioni, ma per la via periferica della seduttivit. Relazione non sempre trasparente tra le parole selezione (significato dellenunciato)e lintenzione con cui possono essere pronunciate dal parlante (significato dellenunciatore).

DIFFERENZIALE SEMANTICO
Differenziale semantico = serie di scale a sette punti costruite da aggettivi antonimi. Alla persona si richiede di valutare ci che una certa parola evoca in lei mediante lattribuzione di un punteggio in ciascuna scale. Osgood: i giudizi rilevati con tali scale strutturano il significato connotativo delle parole intorno a tre dimensioni: valutazione, potenza e attivit.

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MODELLO DI RICONOSCIMENTO DI PAROLE DI FOSTER


Archivio centrale: topo

LINGUAGGIO E PENSIERO
Lintreccio tra linguaggio e pensiero intricatissimo: il modo in cui le persone hanno accesso al loro lessico mentale intricatissimo. difficile stabilire esattamente come organizzato larchivio da cui le persone estraggono le parole che gli servono: - La mente accede al lessico in due modalit differenti: o Se parlante o Se ascoltatore - Unit costitutiva del lessico pu variare: o Morfema o Parola o Modo di dire - Per aver accesso si pu seguire una chiave: o Fonologica (se si segue una traccia sonora) o Grafemica (se si segue il modo in cui scritto) o Semantica. Modello Logogen di Morton (1979) = procedura di accesso automatico al lessico mentale. Imput uditivo Analisi uditiva Sistema Logogen Analisi visiva Codice fonologico Magazzino della risposta risposta Imput visivo

Sistema cognitivo semantico

Esempio.
Logogen di Tartufo: 1. Si scrive con 7 lettere 2. Comincia con t 3. La lettera centrale t 4. La seconda lettera a e la penultima t. Concetto =formato cognitivo della parola: schema che organizza la conoscenza del mondo evocata da una certa parola. Esperimento Heidbreder: i concetti concreti sono pi facili da acquisire dei concetti astratti. La psicologa present ai soggetti tre serie di 9 figure etichettate con parole inventate: ogni serie Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 84

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aveva le stesse figure ma rappresentate in tre modi diversi (volto adulto, volto giovanile, volto di profilo); dopo aver memorizzato le etichette verbali dei concetti la psicologa mostrava due serie con nuovi disegni che richiamavano gli stessi cocnetti e chiedeva ai soggetti di aggiungere ad ognuno la corrispondente etichetta verbale in genere era pi facile riconoscere concetti concreti. Proposizione = la pi piccola unit cognitiva che possa valere come asserzione sul mondo. Le proposizioni possono essere vere o false, ma soprattutto si organizzano in reti, a formare modelli mentali che contengono la nostra comprensione di come stanno le cose nel mondo fisico e sociale e guidano le nostre interazioni. Argomento (o soggetto) e predicato (rema) sono i due poli indispensabili nella relazione del pensare-parlare.

LINGUA E CULTURA
La lingua strettamente intrecciata alla cultura: la lingua rende visibili le principali funzioni della cultura: essere strumento di mediazione tra la sfera biologica delluomo e lambiente fisico in cui vive; il suo agire da supporto per lattribuzione di senso (sensemaking), definire leticit a cui una certa comunit umana si ispira. Teoria della Relativit Linguistico-Culturale: Sapir-Whorf (ipotesi di Sapir Whorf): la lingua pone forti vincoli sul modo in cui ogni comunit culturale pu concepire il mondo. Whorf: i cartelli Barili di benzina e Barili di benzina vuoti, allertano in modo diverso anche se in realt il cartello Barili di benzina vuoti quello che dovrebbe allertare di pi la lingua determina direttamente la rappresentazione del mondo. Critiche a questa teoria: - La teoria risulta infalsificabile, quindi arbitraria. - La teoria comporterebbe che ogni comunit linguistico- culturale sia chiusa allinterno del suo universo simbolico e che sia impossibile la traduzione interlinguistica. Rosch e Mervis: esperimento: la capacit di percepire i colori non dipende dal numero di parole messe a disposizione dal lessico. Chi conosce una lingua indoeuropea ha molte parole per identificare i colori, mentre i soggetti appartenenti ai Dani hanno solo due differenze di colori: mola (chiaro ) e mili (scuro). Sia i soggetti americani che i soggetti Dani percepiscono meglio i colori focali di quelli non focali (non etichettati). Ipotesi di Sapir-Whorf moderata: i sistemi linguistici mettono a disposizione delle persone (e delle comunit culturali) i modelli interpretativi che le orientano nella costruzione della loro realt di riferimento. Bloom: l80% di soggetti di madre lingua inglese risponde positivamente a problemi formulati in questo modo Se tutti i cerchi fossero grandi e se questo piccolo triangolo fosse un cerchio, sarebbe grande anchesso? Soggetti di madre lingua cinese, invece, tendono a respingere il problema come se fosse una trappola il problema sfrutta il controfattuale (risorsa linguistica) e probabilmente nella lingua cinese il contro fattuale non esiste. Au: mostra che, con unopera opportuna di traduzione possibile ottenere anche dai cinesi risposte adeguate allipotesi dellirrealt. N.B. Le parole non sono semplici etichette ma modelli interpretative e potenziali argomentativi: attivano un intero sistema di inferenze e influenzano il nostro sistema emozionale e i nostri ricordi.

PRIMING
Priming: azione dinnesco: esecuzione agevolata di operazioni cognitive concernenti materiale verbale, dovuta alla percezione subliminale di una parola. Il priming riduce lattivazione neurale ma non deve comunque essere paragonata allinfluenza dei messaggi subliminali. Se su uno scemo si proietta la parola frutta per una frazione di secondo (tempo che non permette di leggere la parola) e successivamente si chiede alla persona di leggere quanto pi rapidamente possibile una serie di parole che compaiono sullo schermo, si trova che la persona riesce a leggere pi velocemente parole Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 85

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[PSICOLOGIA GENERALE - MECACCI] la parola frutta

che appartengono alla categoria della frutta piuttosto che parole di altro tipo opera da preattivatore di attenzione: seleziona il relativo schema categoriale.

FUNZIONI E VARIET DELLA LINGUA


Funzioni della lingua: Buhler: Organon-Modell: nei vari eventi linguistici: - Funzione espressiva: le persone rendono noti i loro pensieri - Funzione appellativa: le persone si rivolgono ad altre, tentando di modificarne la mente o il comportamento. - Funzione rappresentativa: descrivono un mondo di riferimento: costruiscono un modello della realt da cui si sentono impegnati. La valenza di ciascuna funzione pu variare nei diversi contesti. Roman Jakobson: modello a 6 funzioni: - Funzione espressiva - Funzione appellativa - Funzione rappresentativa - Funzione fatica: le persone parlano per il semplice piacere di farlo e di rinsaldare la loro relazione. - Funzione poetica: attribuiscono valore estetico a certi risultati della loro produzione verbale. - Funzione metalinguistica: possono riflettere sulla lingua che usano. Le variazioni sono dovute: - Evoluzione temporale - Distribuzione dei parlanti sul territorio - Differenziazione delle situazioni e dei tipi di relazioni che si stabiliscono tra i parlanti: o Registri formali o Registri informali. - Lingue settoriali (speciali): in queste lingue raccolta lesperienza del mondo che le persone fanno in base alla loro professione. La lingua settoriale uno strumento non solo di comunicazione ma anche di identit.

ATTI LINGUISTICI Atto linguistico: Jhon Austin:tre modalit di realizzazione dellatto linguistico:
1. Atto locutorio: latto di dire qualcosa inserendo certe opzioni lessicali in uno schema sintattico-grammaticale. 2. Atto illocutorio: ci che si fa nel dire qualcosa: lespressione verbale o enunciato viene modellata da una certa forza, in base alla quale il parlante assume che sia riconoscibile la sua intenzione (intonazione). 3. Atto perlocutorio: ci che si fa dicendo qualcosa: il pi importante atto perlocutorio la persuasione, listigazione, lallarme, lintimorire, il consolare gli atti perlocutori interessano soprattutto la dimensione affettiva. Atto perlocutorio potrebbe essere anche la sensazione di liberazione che le persone vivono nellenunciare qualcosa (rivelare segreti, confessare le proprie colpe). Atto linguistico pu essere: - Diretto: c conseguenza tra il significato delle parole e lo scopo per cui sono prodotte. - Indiretto: non c corrispondenza immediata tra le parole dette e la meta intenzionale, ma il parlante confida nelle capacit inferenziali del suo interlocutore (Hai lorologio?). Il pi delle volte, inoltre, noi mascheriamo le nostre reali intenzioni. Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 86

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Critiche alla griglia dellatto linguistico: - Atto illocutorio non definito chiaramente e non basta a far trasparire lintenzione del parlante: non sempre possibile specificare come un determinato atto illocutoria si appropri di una formulazione linguistica. Spesso solo il riferimento al contesto consente di chiarire che cosa sta facendo il parlante nel dire certe parole.

DISCORSO
Discorso = attivit di enunciazione di senso ancorata alla cultura e a un contesto. Approccio contestualista: Austin, Searle, Grice: carattere attivo e negoziale della comunicazione verbale: il senso del parlare nel tipo e nella modalit di azione sociale cui le persone danno corso. Potenziali di senso (grammatica e lessico) contesto atti comunicativi. Contesto =specie di intorno o ambiente in cui le persone comunicano: un ambiente spaziotemporale e socio-relazionale-culturale. Turnazione: regole che le persone hanno interiorizzato per controllare reciprocamente il modo in cui alternarsi nel parlare. Sacks, Schegloff, Jefferson: 3 procedure per le prese di turno: 1. se il parlante seleziona il suo successore, tenuto a interrompersi 2. se non il parlante a scegliere il suo successore, uno dei partecipanti alla conversazione pu auto selezionarsi e prendere autonomamente la parola. 3. Se nessun altro intervie, il parlante pu continuare a parlare ma non tenuto a farlo. In tutti i tipi di conversazione appaiono particolarmente curate le fasi di apertura e di chiusura: per tali fasi gli individui attingono dalla loro cultura alcune procedure di routine. Sequenza complementare (coppia adiacente): quando ci che uno dice ha unalta rilevanza condizionale per ci che dir laltro. Il mancato rispetto delle aspettative sollevata dalla sequenza complementare si carica di un forte significato (forse la persona che non risponde arrabbiata). La conversazione, in generale, possibile perch i partecipanti si attengono a un principio di cooperazione. Paul Grice: il principio di cooperazione impegna le persone a seguire inconsapevolmente delle regole: - Massima della quantit (non essere n reticente, n troppo ridondante) - Massima della qualit (essere sinceri e affidabili) - Massima della relazione (essere pertinenti) - Massima del modo (essere chiari). Le interazioni comunicative rispettano tale impianto anche quando le persone competono duramente per ci che in gioco nel conversare. Questo impianto conversazionale talmente forte che d un senso anche quando accadono implicature conversazionali (quando la risposta non sembra essere coerente con la domanda ma solamente perch implica un intuizione del vero significato). Figure del discorso: tecniche relazionali (metofora, ironia) che funzionano grazie alla capacit delle persone di capire ci che non viene detto, leggendo le intenzioni del parlante. Conversazione un processo automatico: le persone non hanno accesso ai processi cognitivi attivati e preferiscono anche non sovraccaricare la mente con la consapevolezza di ci che fanno. Frame metacomunicativo = schema che rende visibile come, a volte, le menti dei parlanti sono impegnate nellazione congiunta del conversare. N.B. le impressioni sulla personalit che reciprocamente ci scambiamo sono ancorate anche allo stile conversazionale che adottiamo.

ACCORDI E CONFLITTI Watzlawick: Pragmatica della comunicazione umana: scuola di Palo Alto: alcuni disturbi
riscontrabili nella relazione di coppia (blocchi emotivi, ostilit, rotture) sono il risultato di routine Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 87

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comunicative minate da paradossi pragmatici: richieste sostanzialmente impraticabili (Sii spontaneo). Alcune disfunzioni derivano dal fatto che le persone possono non concordare sul modo di attivare gli assiomi della comunicazione: 1. Non si pu non comunicare: non appena le persone condividono un ambiente di riferimento sono costrette ad interpretarsi. 2. Ogni evento comunicativo bifacciale: veicola contenuti e registra relazioni. 3. Punteggiatura: levento comunicativo in cui sono coinvolte due persone pu essere segmentato in fasi diverse, non sempre coincidenti. 4. Le persone possono comunicare mediante sistemi di segni retti da logiche differenti e con potenzialit diverse: la lingua costituita da segni digitali, la mimica formata da segni analogici. 5. Ogni evento comunicativo posiziona i partecipanti nella dimensione del potere interpersonale: i cui estremi sono la relazione simmetrica e la relazione asimmetrica. 6. Ogni evento di comunicazione ha un carattere sistemico: gli effetti di certe posizioni retroagiscono sulle loro cause in una regolazione circolare. N.B. Il significato di ci che avviene in un incontro interpersonale dialogico perch il risultato di una costruzione congiunta. Una minaccia disgregativa percepibile gi nel semplice prevaricare sullaltro (interrompendolo mentre parla e quindi usurpando il suo diritto di parola).

CAPIRE
Comprendere un discorso = attivare contemporaneamente: - Attenzione allanalisi lessicale - Sintesi grammaticale - Inserimento dellinsieme linguistico in un piano intenzionale. La comprensione della lingua pi ampia e precoce di quella di produzione della lingua! Quando sentiamo qualcuno parlare o quando leggiamo, la mente ricostruisce la catena sonoro o grafica, in una rappresentazione dei concetti, mettendo insieme sia le informazioni provenienti dallesterno (bottom-up) sia elaborazioni interne (bottom-down). Analisi spettografica degli enunciati: la forma dellonda sonora non corrisponde esattamente alla ricostruzione delle distinzioni di parole come entit separate da pause. Gi a livello della percezione fonemica, la comprensione del discorso non solo una registrazione passiva ma implica unelaborazione cognitiva. Principio di cooperazione: guida anche la comprensione del discorso: di solito le persone non sono reticenti n ridondanti, sono sincere e chiare perch vogliono essere capite e sanno che se non mettono in atto le massime conversazionali miscommunication = fallimento comunicativo. Eccezioni: - Violazione delle regole comunicativa viene occultata (menzogne, seduzioni) - Violazione delle regole messa in evidenza dal parlante (Che bella giornata, in una giornata di nebbia). - Quando il parlante costretto a ricorrere a forme di comunicazione equivoca: quando non pu essere chiaro con laltro interlocutore: se il parlante deve scegliere tra due possibilit ritenute entrambe negative e quindi da evitare (conflitto-evitamento-evitamento), pu usare unespressione vaga.

DIRE
Discorsi= tipi di relazione interpsichica: aderiscono alle pratiche comunicative che consentono agli essere umani di tessere la trama di significati con cui sorreggono la loro esistenza. Sono procedure di costruzione e di attivazione dei vari sistemi di segni che si formano nelle interazioni sociali.

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Generi discorsivi = ogni genere discorsivo ha dei vincoli: riconoscere il genere discorsivo in cui la persona si trova permette di scegliere la condotta verbale pi appropriata (che cosa dire e come dirlo). Principali procedure psicologiche che consentono la composizione degli atti linguistici nella struttura di un genere discorsivo (reciproco adattamento micro-macro) sono: o Narrare: il testo narrativo rivela un modo di pensare-parlare che impegna le persone a rispettare la consequenzialit della vita e dellazione, secondo una grammatica della storia che esse riconoscono in molteplici situazioni quotidiane. o Argomentare: il testo argomentativo (usato soprattutto dalla logica scientifica) rivela un modo di pensare-parlare che consiste fondamentalmente nel fornire dei dati a sostegno di una conclusione. Richiede: Dichiarazioni Giustificazioni Prove. N.B. Lattivit concreta del parlare identifica le persone come attori sociali, sia perch modellata allinterno di particolari copioni culturali, sia perch rende trasparente lintersoggettivit.

POTREMO PARLARE COI COMPUTER? NO


Molti programmi sono in grado di riconoscere e di sintetizzare la voce, di valutare la correttezza grammaticale di parole e di frasi. Ci sono alcuni programmi che sembrano rispondere in modo appropriato e comunicare in modo giusto con un uomo: in realt questi programmi si limitano a seguire delle semplici istruzioni (se c unaffermazione domanda relativa a quellaffermazione; richiedere di fornire un quadro pi generale allarea semantica attivata). Il programma NON comprende!!! Le maggiori difficolt per arrivare ad avere programmi che comprendano sono nel riprodurre luso flessibile che la mente ha del mondo.

MODELLO ORATORIO DELLA MENTE Psicologi contestualisti-Bruner = la mente non analizza soltanto informazioni, non registra
soltanto gli eventi e ne valuta la probabilit che si verifichino in futuro, ma costruisce modelli su come interagire con le altre menti e con il mondo. Lattivit umana del pensare = dibattimento tra un argomento (logos) e il suo contrario (antilogos). La spiegazione di ci che noi facciamo in quanto soggetti di attivit psichica non racchiusa unicamente nei principi di funzionamento delle reti neurali, ma risponde a dei vincoli e a un contesto strico-culturale dato. La mente modellata sul dialogo. Modello oratorio della mente-Billig: pensare = discutere con s e contro di s = elaborare i logoi e gli antilogoi in un movimento inarrestabile di posizioni. Metafora: modelli cognitivi, modi per conoscere la realt, guide per pensare. E diffusa in tutti i contesti comunicativi: utilizzata perch pensiamo che riteniamo che, parlando metaforicamente si accresce la nostra capacit di capire le cose. Sono utilizzabili anche in psicoterapia per la loro capacit di ristrutturare il modo di pensare e di pensarsi.

ESITAZIONI ED ERRORI LINGUISTICI


Quando una persona parla: o Esegue i programmi motori che collegano il canale fonatorio alle aree semanticoconcettuali. o La mente impegnata in una serie di procedure tra loro connesse: Individuazione dello schema sintattico Selezione delle unit lessicali Monitoraggio della correttezza grammaticale Valutazione delladeguatezza contestuale. Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 89

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Solitamente tutti questi processi si svolgono contemporaneamente con il discorso, a volte per la mente va in sovraccarico e quindi va in pausa: o Pause vuote: durano un po pi a lungo e sono talvolta precedute da espressioni come Una specie di.., Come dire... Queste pause tendono a verificarsi prima delle parole pi rilevanti segnalano il processo di controllo che la mente attiva nelle fasi decisive della comunicazione. o Pause piene: brevi interruzioni nella catena fonematica, coperte da vocalizzazioni (mhm). o Pause di giuntura: attimi di silenzio che si verificano quando il parlante deve articolare insieme i sintagmi di una frase o le frasi allinterno di un pi vasto segmento testuale. N.B. Quando un individuo esita nel parlare, sta implicitamente dichiarando di essere impegnato a pensare come dire meglio. Errori: lapsus linguae: dal punto di vista cognitivista sono pi controllabili empiricamente rivelano lincepparsi della corrispondenza tra pianificazione ed esecuzione del discorso. I fenomeni di esitazione non sono consapevoli perch tutte le risorse attentive sono indirizzate a fronteggiare il sovraccarico cognitivo. C per una situazione in cui la persona costretta a prendere coscienza della propria esitazione: quando non riesce a trovare la parola che gli serve proprio in quel momento: in genere sa con che suono inizia o come finisce, riesce a dire qualche significato simile e a volte sa anche di quante sillabe composta.

DISTURBI DEL LINGUAGGIO


Disturbi: Evolutivi: disturbi legati ad una particolare fase della vita (disfonie, dislalie) Duraturi: tendono a persistere Periferici: Imperfezione nella forma o nella funzionalit dellapparato vocale-uditivo. Centrali: disturbi derivati da lesioni di alcune aree della corteccia cerebrale, dovute a patologie neurologiche o vascolari. Patologie pi note: o Sordit: perdita parziale o totale delludito difficolt o impossibilit nellarticolare suoni. La gravit della deprivazione acustica o il ritardo nellintervento possono complicare lo sviluppo del linguaggio non solo sul piano fonologico ma anche morfologico, sintattico e semantico. molto utile insegnare a questi soggetti una forma gestuale di comunicazione: la produzione dei significati attraverso i segni data da: movimento delle mani, forma delle mani e tipo di movimento. o Balbuzie: incepparsi continuo del meccanismo fonoarticolatorio risulta alterato il ritmo delleloquio. Cause: Organiche: cattivo funzionamento della respirazione, sistema neurovegetativo, lateralizzazione incerta) Psicologiche: perturbazioni nello stile di attaccamento, insicurezza di fondo. o Dislessia: difficolt nel riconoscere la possibile traduzione grafica dei suoni e tradurre i fonemi in grafemi. Cause: Organiche: carenza nella percezione visiva, disturbi di lateralizzazione, incertezze nellassimilazione dello schema corporeo e nella riproduzione dei ritmi) o o o o Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 90

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[PSICOLOGIA GENERALE - MECACCI]

Ambientali: difficolt nelle relazioni familiari, turbe emozionali, blocchi dovuti a tecniche didattiche inadeguate. o Afasie: disturbi specifici nella comprensione e produzione del linguaggio causati da lesioni ad aree corticali specifiche.

Sindrome
Afasia di Broca

Sintomi
Discorso non fluente, agrammatismo (sono omesse le parole funzionali: articoli, ausiliari, morfemi flessivi).

Natura del deficit

Area danneggiata

La persona capisce, ma Parte posteriore del si esprime molto lobo temporale lentamente e con grande fatica sono alterate la pianificazione e la produzione del discorso. posteriore Afasia di Wernicke La persona si esprime Il discorso non Met facilmente e in fretta, coerente. Alterazione dellarea temporale ma la comprensione dei modelli fonemici uditiva povera delle parole Afasia di conduzione Difficolt nel ripetere Non c connessione Fascicolo arcuato le parole tra i modelli fonemici e larea di produzione Sono disturbate tutte Danneggiati tutti i Larga parte dei lobi Afasia globale le aree del linguaggio componenti frontale e temporale dellelaborazione linguistica N.B. Lo studio di tali disturbi ha consentito di individuare le aree della corteccia cerebrale che sono interessate al controllo della parola.

ORALIT, SCRITTURA, MULTIMEDIALIT


Leggere e scrivere sono le pratiche prototipiche organizzate dalle societ alfabetiche in contesti formali di insegnamento-apprendimento della lingua, gestiti dallistituzione scolastica. Invenzione della scrittura ha portato: - Rottura equilibrio sensoriale: ha stabilito il dominio dellocchio sullorecchio - Maggior possibilit di distacco delle persone rispetto alla situazione comunicativa. - Imparare a leggere e scrivere comporta una trasformazione complessiva delle operazioni mentali. Lurija: alfabetizzazione accelerata dei contadini dellUzbekistan in seguito alla Rivoluzione Sovietica: la costruzione di modelli generali, il ragionamento sillogistico, labilit dellautodescrizione erano molto meno frequenti tra i contadini analfabeti. I processi attivati nella lettura mettono a disposizione delle persone due possibili strategie: - Via lessicale: nel riconoscere una parola il lettore sa anche come si pronuncia. utilizzata per leggere le parole irregolari (glicine o chattare) - Via fonologica: impegna il lettore a combinare i risultati di una verifica nel sistema di conversione grafema-fonema. utilizzata per leggere parole non disponibili nel linguaggio mentale o le non parole. Leggere e scrivere non soltanto interiorizzare delle regole di corrispondenza tra unit sonore (fonemi) e lettere (grafemi), ma di riorganizzare lintero sistema della competenza comunicativa in maniera tale da: 1. assimilare le opportunit e i vincoli della testualit: leggere e scrivere sono pratiche che esigono testi. Prelevato da: Pagina 91

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2. favorire la tendenza astrattiva della capacit di simbolizzazione: scrivere come lalgebra del parlare (Vygotskij). 3. instaurare un modello di pianificazione dinamica e auto controllata dellattivit verbale. Le abilit di lettura e scrittura favoriscono anche il consolidarsi di una consapevolezza metalinguistica. Multimedialit = caratterizza la maggior parte delle pratiche comunicative attuali: le persone sono coinvolte in discorsi sociali che prevedono la fusione di vari linguaggi (sonoro, grafico e iconico), per cui la gestione del senso prodotto in molte situazioni, richiede lattivazione di processi di controllo sulle potenzialit tipiche dei vari modi di comunicare.

COSTRUZIONE SOCIALE DEL SENSO


La pratica sociale del parlare genera gli schemi cognitivi con cui le persone danno un assetto ordinato (e spesso gerarchico) alla loro esperienza nel mondo. I discorsi rendono operative le rappresentazioni sociali (specifiche modalit conoscitive con cui gli individui e i gruppi negoziano il significato da dare alla realt). Discorsi sono veicoli di ideologie: - certi sistemi di idee appaiono dominanti o egemonici. - Certi discorsi sono retti da strategie di mistificazione o di mascheramento della realt per scopi di controllo sociale. Ideologia = penetra nei discorsi quotidiani soprattutto tramite gli stereotipi e i pregiudizi. Stereotipi = generalizzazioni eccessive che esprimono una valorizzazione (positiva o negativa) di un oggetto socialmente rilevante (unetnia, un gruppo, una professione, una situazione). Pregiudizi = alimentati dagli stereotipi: interpretazioni ingiustificate adottate dagli individui e dai gruppi per proteggersi dalla paura degli altri. LIB (Linguistic Intergroup Bias): tendenza sistematica delle persone ad esprimere in un certo modo il favoritismo verso il proprio gruppo di appartenenza. Se si costretti a dare un valore negativo ad un certo evento, la propria posizione (positioning = tipo di relazione che si ha rispetto a due gruppi coinvolti) comporta delle tendenze a formulare in un certo modo la spiegazione (accounting) di ci che avvenuto (esempio dello stadio). La natura ideologica dei discorsi richiama lattenzione sulla questione del potere: nel loro parlare le persone esercitano una specie di potere simbolico: il rango sociale in cui sono collocate definisce anche il loro status enunciativo: sanno in che modo devono distribuirsi i diritti e i doveri reciproci. Bernstein: teoria del deficit linguistico: la stratificazione sociale comporta anche un diverso potenziale espressivo: i bambini di classi sociali inferiori crescono in ambienti con codice ristretto ed quindi pi difficile per loro adattarsi al linguaggio elaborato della scuola. William Labov: teoria della differenza: ogni strato sociale ha il proprio potenziale comunicativo, adeguato alla sue specifiche condizioni di vita. Il potere di cui ognuno si rivela dotato nel parlare, non una qualit stabile (come se fosse un tratto di personalit) ma si lega ad unimmagine di S che deve essere sempre ratificata dagli altri. N.B. La lingua che le persone usano la coscienza pratica delle loro azioni.

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TEORIE IMPLICITE DELLINTELLIGENZA


La nostra mente anche in grado di lavorare sulle informazioni che possiede per andare oltre. Il pensiero non opera in totale autonomia rispetto alla percezione, al ricordo, al linguaggio, alle emozioni e alle motivazioni. Stenberg: ha cercato di individuare le teorie implicite dellintelligenza = i complessi di opinioni che ogni individuo possiede circa lintelligenza. Stenberg ha individuato le seguenti categorie: - Abilit di soluzione dei problemi (capacit di ragionamento logico, di individuare relazioni tra le idee e di approfondirle, di adattarsi alle situazioni e di mantenere una mentalit aperta). - Abilit verbale e competenza sociale (tolleranza verso gli altri, interesse per il mondo circostante, capacit di giudizio, capacit di riconoscere i propri errori, curiosit, puntualit). N.B. Questo modello ci conferma che lintelligenza viene soprattutto collegata alla capacit di pensiero, sebbene includa anche aspetti non unicamente cognitivi. Elementi dellintelligenza non sono soltanto cognitivi in molte culture non-occidentali: - Presso i Mashona: intelligenza = riferita alle interazioni sociali. - Nel Niger: intelligenza = obbedienza alle norme sociali. N.B. Il concetto di intelligenza, quindi, relativo al contesto culturale cui si appartiene e, in particolari ambiti, esso include anche elementi che vanno oltre i temi classicamente studiati dalla psicologia del pensiero. Le persone usano le proprie teorie ingenue per la valutazione delle capacit altrui.

TIPI DI INTELLIGENZA
Binet: fu incaricato di mettere a punto un test per individuare, nella popolazione scolastica
parigina, i bambini che manifestavano difficolt intellettive, per poterli inserire in classi speciali. Egli struttur una serie di prove volte a rilevare let mentale dei soggetti. Et mentale = capacit di rispondere adeguatamente alle prove cui tipicamente sanno rispondere i soggetti di una data et cronologica. QI: termine introdotto nel 1912 da William Stern: et mentale /et cronologica * 100. Impostazione fattorialista: idea che lintelligenza non sia unabilit monolitica: intelligenza strutturata, articolata, scomponibile in parti (fattori), le quali corrispondono a distinte abilit che possono essere messe in luce attraverso appropriate metodologie sperimentali e di analisi statistica. Spearman: 2 soli tipi di fattori: - Fattore generale (fattore g): abilit presente in tutti i compiti intellettivi - Fattori specifici: propri dei diversi compiti. Cattel (non James Cattel): distingue: - Intelligenza cristallizzata: insieme delle conoscenze acquisite dallindividuo, capacit di ragionamento e di giudizio. - Intelligenza fluida: capacit di base indipendenti dallesperienza. Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 93

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Vernon: distingue nellintelligenza:


Attitudine verbale-scolastica: collegata al linguaggio e al calcolo matematico Attitudine pratico-operativa: abilit spaziali e manuali. Thurstone: 5 attitudini intellettive primarie: 1. ragionamento astratto 2. ragionamento spaziale 3. abilit numerica 4. fluidit di pensiero 5. significato verbale. Gardner: teoria delle intelligenze multiple: le abilit si riferiscono non soltanto alla sfera intellettiva, ma sono individuati in una maggiore variet di campi. La specificit data: - diversa base biologica (ciascuna intelligenza sarebbe localizzata in una diversa struttura cerebrale) - differenze psicologiche relative al tipo di stimoli che vengono elaborati - differenze relative al modo in cui gli stimoli sono elaborati (modo sequenziale, modo simultaneo). - Diverse strategie che presiedono alla loro elaborazione (deduttive, analitiche, intuitive) - Diverse caratteristiche che assumono le risposte fornite dal soggetto - Diversi aspetti che ne determinano la rilevanza (precisione, velocit, completezza, originalit) -

7 forme di intelligenza:
1. linguistica: sensibilit per il significato, il suono, lordine delle parole e per le diverse funzioni del linguaggio; 2. musicale: capacit di distinguere il significato e limportanza di una serie di suoni organizzati ritmicamente 3. logico- matematica: capacit di operare su simboli e parole, stabilendo rapporti e formulando regole. 4. spaziale: capacit di percepire forme e riconoscere elementi in diversi contesti. 5. corporea: capacit di usare abilmente il proprio corpo per fini espressivi e pratici 6. intrapersonale: capacit di capire se stessi, i propri sentimenti e di esprimerli 7. interpersonale: capacit di cogliere la personalit e le intenzioni altrui e di influire sugli altri.

ARCHITETTURE DELLINTELLIGENZA
Lintelligenza pu essere anche articolata in senso verticale, ipotizzando vari livelli. Guilford: varie capacit mentali sono ordinate secondo 3 assi: 1. Le operazioni (attivit di base che la mente compie con le informazioni che riceve dai sistemi percettivo-sensoriali) sono: Cognizione (riconoscimento, comprensione, o scoperta di elementi particolari dellinformazione) Memoria (immagazzinamento di nuove informazioni) Produzione divergente (generazione, in modo libero, di molte e diversificate nuove informazioni a partire da uninformazione data) Produzione convergente: generazione, in modo consequenziale, di una nuova informazione da uninformazione data). Valutazione (confronto tra informazioni). Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 94

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2. I contenuti (fanno riferimento alla natura delle informazioni) sono di tipo: Figurativo (informazioni in forma di immagini sensoriali, visive, acustiche) Simbolico (informazioni sottoforma di segni convenzionali) Semantico (informazioni sotto forma di significati) Comportamenti (informazioni in forma non verbale) 3. Prodotti (forma assunta dallinformazione quando viene elaborata dalla mente: risultati dellapplicazione di unoperazione a un contenuto). Unit (elementi di informazione isolati o circoscritti) Classi (insiemi di elementi raggruppati in virt di propriet comuni) Relazioni (rapporti di interdipendenza tra unit) Sistemi (insiemi complessi e riorganizzati di informazioni collegate tra loro) Trasformazioni (cambiamenti di informazioni o di loro funzioni) Implicazioni (estrapolazioni di informazioni attraverso inferenze, previsioni, probabilistiche).

120 cubetti, ciascuno corrispondente a un fattore (combinazione di unoperazione, un prodotto e un contenuto).

Stenberg: teoria triarchia: composta da tre sotto-teorie:


1. teoria contestuale: intelligenza in rapporto con lambiente 2. teoria esperienziale: studia linterazione tra lindividuo e i compiti che deve affrontare 3. teoria componenziale: cerca di individuare i meccanismi mentali di base, le componenti dellintelligenza = unit elementari di trattamento dellinformazione, unit che compiono una singola specifica operazione mentale e sono organizzate su tre livelli: meta-componenti (operazioni di pianificazione, controllo e valutazione del processo cognitivo) sono responsabili dellorganizzazione generale del pensiero. componenti di prestazione (operazioni di confronto e inferenza: operazioni di implementazione dei processi

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[PSICOLOGIA GENERALE - MECACCI] cognitivi) consentono di realizzare i piani stabiliti a livello di meta-componenti componenti di acquisizione di conoscenze (capacit di operare in modo selettivo nellidentificazione, nella codifica, nel confronto e nella combinazione di informazioni nuove) utili per affrontare situazioni nuove.

PENSARE PER ANALOGIE


Transfer: di fronte a una situazione nuova, loperazione mentale pi economica consiste nel
cercare nellesperienza passata degli elementi che possano essere trasferiti al caso presente. Ragionamento per analogia: un tipo di transfer: applicazione di conoscenze relative a una situazione nota, a una situazione non nota, avendo individuato corrispondenze tra la prima e la seconda. Trevithick: arriv allinvenzione della locomotiva tramite analogia di proporzione: A (movimento della puleggia con la trazione dellanimale) sta a B (movimento della puleggia col motore della macchina ) come C (trasporto di merci e persone con la trazione dellanimale) sta a D (trasporto di merci e persone col motore della macchina). Lo studio di questa forma di ragionamento prevede che venga fornita la prima coppia di elementi, A e B e C e si inviti il soggetto a trovare D. Stemberg: in problemi di questo tipo, il processo attraverso cui si giunge a dare una soluzione scandito da 6 momenti: 1. Codifica: il soggetto percepisce e memorizza i termini dellanalogia 2. Inferenza: consente di individuare la relazione tra A e b immagazzinandola nella memoria di lavoro 3. Proiezione: mapping: viene compresa la relazione tra il termine A e il termine C 4. Applicazione: collegando il termine C ai possibili termini D 5. Giustificazione: si verifica e si motiva la risposta 6. Risposta: completamento corretto. Nella vita di tutti i giorni il ragionare per analogia riguarda situazioni pi complesse e aperte: per studiare sperimentalmente questo genere di casi c questa procedura: Fase di acquisizione: presentata la source (fonte): uno stimolo che contiene unidea utile allesecuzione del compito successivo. Presentazione del target: un problema ambientato in un contesto molto diverso da quello della source, che tuttavia pu essere risolto applicando un principio che in essa incluso. Gick e Holyoak: source: storia del generale; target: problema del pompiere. Nella soluzione del problema per via analogica ci sono tre passaggi: 1. costruzione della rappresentazione mentale della source e del target 2. proiezione della source sul target: rilevamento di alcune corrispondenze tra le due rappresentazioni che si estenderebbe poi anche agli altri aspetti. 3. generazione di un piano di soluzione per il target attraverso lapplicazione di azioni descritte nella source. Questo piano inteso come uno schema: struttura organizzata gerarchicamente in uno stato iniziale lobiettivo da raggiungere e la strategia per raggiungerlo. Tuttavia non facile rilevare spontaneamente le corrispondenze tra source e target, poich questi presentano caratteristiche di superficie diverse. Gick e Holyoak: una source pu essere rappresentata mentalmente a vari livelli, ciascun livello presenta un differente grado di corrispondenza con possibili target. Accrescendo il livello di astrazione, aumenta il grado di completezza del rapporto di analogia in quanto vengono eliminate eventuali mancate corrispondenze tra source e target a livello di dettaglio. Se lastrazione conduce Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 96

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alla soppressione di differenze, ci pu comportare anche leliminazione di identit,e, quindi, la diminuzione della somiglianza tra source e target.

RAGIONAMENTO INDUTTIVO
Processi di pensiero induttivo: da vari casi particolari ricaviamo una conclusione generale. Una forma di induzione la FORMAZIONE DEI CONCETTI e FORMAZIONE DI IPOTESI. Concetto = entit che riassume tutti gli elementi che condividono le stesse propriet. Hull: concetti: ideogrammi cinesi fittizi in cui era sempre presente un medesimo tratto. Tutte le figure contenenti quel tratto erano definite come esemplari di un concetto, cui era assegnato un nome arbitrario. Lo sperimentatore, mostrando le figure, dichiarava il concetto di cui esse erano esemplari. Il compito del soggetto era di scoprire lelemento che definiva il concetto. Dopo varie prove i soggetti erano in grado di classificare correttamente in base allelemento comune sia liste gi viste, che liste nuove. Si obiett che i concetti non sono sempre definiti dallelemento in comune di tipo fisico-percettivo. Smoke: esperimenti in cui ci che stabiliva se una figura fosse o no esemplare di un dato concetto era una propriet relazionale (figura contenente tre punti, con la distanza tra i due punti pi lontani che fosse doppia di quella tra i due punti pi vicini). Bruner: speciale mazzo di carte, ciascuna definita da 4 parametri: numero di figure contenute colore delle figure tipo di bordi. Ciascun parametro poteva assumere tre valori. Lo sperimentatore stabiliva una categoria per esempio: tutte le carte con quadrati rossi e bordo doppio. Il soggetto doveva individuare la categoria: lo sperimentatore diceva al soggetto se le carte da questi scoperte erano o non erano esempi della categoria stabilita. In questo modo si misero in luce specifiche strategie di ragionamento induttivo improntate a regole. Rosch e Mervis: concetti sono organizzati secondo somiglianze di famiglia. Non tutti gli esemplari di un concetto, infatti, sono ugualmente rappresentativi del concetto. I concetti possono essere intesi come insiemi sfumati, in cui vi sono elementi proto tipici che si collocano nellarea centrale ed elementi non proto tipici che si collocano alla periferia. Ipotesi: nel pensiero induttivo si parte da casi particolari per approdare a quelli generali. classico il compito: 2-4-6 dove il soggetto deve scoprire la regola che intercorre tra i numeri i soggetti tendono a formulare ipotesi molto specifiche e gli individui propendono a confermare le proprie ipotesi anzich falsificarle (anche se questa strategia sarebbe pi vantaggiosa).

RAGIONAMENTO DEDUTTIVO
Ragionamento deduttivo = ricavare conclusioni particolari da affermazioni generali. Ragionamento condizionale: si attiva quando occorre stabilire se un enunciato generale applicabile a un caso particolare. Esempio: dato un mazzo di carte riportanti su un lato una lettera e sullaltro un numero, vengono presentate le carte da un lato (E, K, 4, 7) e viene detto Se su un lato c una vocale, sullaltro c un numero pari bisogna voltare E e 7 per poter verificare laffermazione. Invece, di solito si tende a scegliere il 4 e la E: si tende a validare un principio attraverso casi positivi ma si incorre in errore. N.B. Si commettono meno errori se il compito viene presentato con riferimenti concreti. Sillogismo categoriale: date due premesse in cui si enunciano due rapporti nei quali ricorre il medesimo termine (termine medio) si trae una conclusione in cui non compare il termine medio. Tutti i rombi sono parallelogrammi e Tutti i parallelogrammi hanno le diagonali uguali Tutti i rombi hanno le diagonali uguali. Errori: Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 97

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o Effetto atmosfera: ritenere corretta una conclusione del medesimo tipo delle premesse. Alcuni studenti sono permalosi e Alcuni permalosi sono antipatici Alcuni studenti sono antipatici. o Il contenuto delle deduzioni sillogistiche trae in inganno: se una conclusione scorretta dal punto di vista logico conforme a ci che accade abitualmente nel mondo, si portati a considerarla valida, mentre, conclusioni corrette che vanno contro lesperienza comune tendono ad essere rifiutate.

RAGIONAMENTO PROBABILISTICO
Vi sono principi logici e leggi statistiche che permettono di stabilire il grado di probabilit di certi eventi, ma il nostro pensiero non vi si adegua sempre. Errori: o Fallacia della congiunzione: viene stimato meno probabile il verificarsi di un evento rispetto al verificarsi di tale evento in congiunzione con un altro evento. Perch lenunciato meno probabile , per, coerente con lidea che ci siamo fatti. Chiedendo di stabilire se pi probabile che alla roulette si verifichi la sequenza: rosso-nero-rosso-nero-nero-rosso oppure rosso-rosso-nero-nero-nero-nero; le persone scelgono la prima ipotesi, anche se ha la stessa probabilit della seconda. o Euristica della disponibilit: facilit con cui riusciamo a farci venire in mente un caso che possiede determinate caratteristiche. Chiedendo a un campione di soggetti di stimare in un brano il numero di parole che contengono una n seguita da due lettere qualsiasi e chiedendo a un altro campione di stimare il numero di parole che terminano in ndo si ottiene una stima maggiore nel secondo caso. Se il testo un elenco di nomi, tra cui appaiono anche personaggi famosi, la stima sar maggiore. Questi errori nelle stime di probabilit possono trasformarsi in incongruenze nella presa di decisione: se il sistema sanitario nazionale deve fronteggiare unepidemia che far 600 vittime; si deve scegliere tra due programmi di intervento: il programma A salver 200 persone; con il programma B c 1/3 di possibilit di salvare 600 persone e 2/3 che nessuno si salvi di solito viene scelto il programma A. Se invece il problema posto al contrario: il programma A fa morire 400 persone, il programma B ha 1/3 di possibilit di salvare tutti e 2/3 di far morire tutti scelto B. N.B. Anche decisioni meno drammatiche sono soggette a distorsioni di valutazione (esempio risparmio 5 euro).

SPAZIO DEL PROBLEMA


Procedura del pensiero (modello generale di problem solving)-prospettiva dellelaborazione del pensiero: 1. stato iniziale: sponda di un fiume, 2 hobbit, 2 orchi, 1 barca 2. stato finale che si intende raggiungere: trasferirsi alla sponda opposta 3. gamma di operatori (azioni) che possono essere applicati allo stato del problema al fine di trasformarlo. 4. Vincoli che pongono condizioni ulteriori: 2 individui soli per barca; sulle sponde non devono eccedere gli orchi rispetto agli hobbit. Si costruito, in questo modo, lo spazio del problema: assume la forma di un grafo (state-actiontree), alla cui origine vi lo stato iniziale e da questo si diramano le varie possibili sue trasformazioni, ciascuna delle quali produce un nuovo stato. Due tipi di strategie: 1. Procedura algoritmica: esplorazione sistematica di tutte le possibili vie di soluzione, scegliendo uno dei possibili stati che seguono allo stato iniziale; a partire da tale stato si esplora uno di quelli che sono raggiungibili, finch non si trova la soluzione o ci si imbatte

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in un vicolo cieco (in questo caso si torna indietro al penultimo passaggio e si prova unaltra soluzione). Altra strategia algoritmica: analizzare tutti gli stati che si diramano da quello iniziale, si procede analizzando tutti i successivi possibili stati intermedi, fino a identificare uno stato che corrisponda alla soluzione. N.B. Queste procedure assicurano sempre, prima o dopo, il raggiungimento del risultato 2. Strategia euristica:procedura che contribuisce a ridurre la ricerca di una soluzione rispetto allesplorazione di tutte le alternative possibili, limitando il numero delle alternative da esaminare a quelle che sembrano avere maggiori probabilit di successo. N.B. In questo caso non vi la certezza di arrivare ad una soluzione, n di arrivarci attraverso la via ottimale. Arrampicata sulla collina (hill climbing)-Wickelgren: un escursionista che vuole salire sullaltura pi elevata di una certa zona, in una situazione di nebbia in cui non pu esplorare tutta la zona; egli salir una prima collina e poi valuter se attorno c un rilievo pi alto si arrampica su quello pi alto e guarda altri rilievi pi alti, finch non vede punte pi alte: egli non ha per la certezza di aver raggiunto davvero lobiettivo. Subgoaling: individuare un sotto-obiettivo. Esempio: torre di Hanoi: i tre dischi devono essere spostati dal piolo di sinistra a quello di destra, in modo che riproducano la stessa configurazione iniziale (dal disco pi grande a quello pi piccolo), spostando un solo un disco alla volta e senza mettere un disco pi grande sopra ad uno pi piccolo. 3. Terza strategia: dopo aver stabilito lo stato iniziale e la meta finale, ridurre progressivamente la distanza tra i due stati: viene di volta in volta selezionato loperatore che pi riduce la differenza tra lo stato attuale e lo stato finale. Ci sono 24 monete, 23 hanno il medesimo peso ed 1 ha un peso maggiore. La pesata migliore da fare : 8 monete su un piatto e 8 sullaltro; il piatto che pesa di pi lo scompongo in 4-4 ecc. 4. Ricerca allindietro: si vuole reperire un operatore che possa produrre lo stato attuale. Si procede partendo dallo stato finale per individuare quali operazioni vi conducano. Tre ragazzi fanno un gioco in cui ad ogni partita uno perde e gli altri due vincono: chi perde paga a ciascun vincitore la somma che il vincitore possiede in quel momento. Dopo 3 partite ciascun ragazzo ha perso una partita e ciascuno ha 8000 lire. Quanti soldi avevano?. Stato dopo la 3 partita: Carlo 8000 lire; Lucia 8000 lire, Mauro 8000 lire. Stato dopo la 2 partita: Carlo 4000 lire, Lucia 4000 lire, Mauro 1600 lire Stato dopo la 1 partita: Carlo 2000 lire, Lucia 14000 lire, Mauro 8000 lire Allinizio: Carlo 13000 lire; Lucia 7000, Mauro 4000 lire.

PENSIERO DIVERGENTE
In alcuni casi il pensiero non ha unidea precisa dellobiettivo da raggiungere diventare creativo. il pensiero deve

Pensiero creativo = pensiero divergente. Guilford: Pensiero convergente = attivato nelle situazioni che permettono ununica risposta pertinente.
33 x 14=? Carlo rifiuta di smentire la certezza di dubitare della falsit delle mie ragioni oppure serie da completare. Pensiero divergente = attivato nelle situazioni che permettono pi vie di uscita o di sviluppo. Questo pensiero va aldil di ci che contenuto nella situazione di partenza, ricerca in varie direzioni e produce qualcosa di nuovo. A che cosa pu servire un vaso da fiori?.

Principali aspetti del pensiero divergente:


Fluidit: capacit di produrre tante idee Flessibilit: capacit di passare da una successione o catena di idee a unaltra, da una categoria di elementi a unaltra. Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 99

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Originalit: capacit di trovare molte idee insolite. Loriginalit di una data risposta cambia a seconda del contesto. Elaborazione: capacit di percorrere sino in fondo la linea di pensiero intrapresa. Valutazione: capacit di selezionare, tra le varie idee prodotte, quelle pi pertinenti agli scopi. Johnson-Laird (1988): creativit: si fonda sulla generazione casuale di idee e sulla loro selezione. Ci sono due tipi di selezione: Neo-darwiniana: prevede un primo stadio in cui le idee vengono generate in modo casuale e un secondo stadio in cui esse vengono valutate secondo certi criteri (sopravvivono solo le idee che superano questa valutazione). Neo-lamarckiano: la produzione delle idee guidata da un criterio: si generano soltanto idee allinterno di un ambito prefissato.

BRAINSTORMING
Brainstorming = Alex Osborn (1957): metodo ideato per sviluppare la creativit nellambito dellorganizzazione aziendale e nel campo delle innovazioni tecnologiche. Nel processo di soluzione di un problema si distinguono le seguenti fasi: 1. viene definito con precisione il problema 2. vengono raccolte le informazioni necessarie 3. vengono prodotte varie idee, le quali vengono poi sviluppate, modificate, perfezionate. 4. le idee prodotte vengono valutate e quindi selezionate per essere infine applicate. Il brainstorming si riferisce alla 3 e 4 fase e si compone di due momenti: primo momento (3 fase): momento produttivo: dato un problema viene chiesto di proporre in relazione ad esso il maggior numero possibile di idee, non importa quanto adeguate alla soluzione. Secondo momento (4 fase): momento valutativo: le idee proposte vengono giudicate e selezionate in base alla propria efficacia. N.B. Durante il brainstorming importante che lindividuo rispetto il principio di differimento del giudizio: deve esprimersi liberamente: il concetto del brainstorming si basa sul fatto che quanto maggiore la ricchezza e la variet delle idee, tanto maggiore la possibilit di trovare suggerimenti interessanti e nuovi.

ASSOCIAZIONI CREATIVE DI IDEE


Mednick (1962): creativit: capacit di stabilire associazioni remote: mettere insieme in modo
utile idee usualmente non collegate tra loro.

Weisberg: il soggetto creativo, di fronte al problema, cerca di recuperare informazioni dalla


propria memoria per immaginare possibili soluzioni. In questo recupero gli elementi della situazione precedente ne richiamano di precedenti e questi ne richiamano altri ancora. Weisberg sottolinea il ruolo attivo del soggetto: le associazioni non sorgono spontaneamente, ma vengono cercate attivamente attingendo alla propria esperienza. Simonton: esistenza di elementi mentali che, combinandosi, danno luogo a configurazioni. Possono intervenire delle variazioni nel modo con cui gli elementi si combinano. Le variazioni creative dipendono dalla numerosit degli elementi mentali posseduti e dalla forza delle associazioni che si stabiliscono tra questi. Pi sono gli elementi a disposizione, maggiore la possibilit di compiere combinazioni; minore la forza delle associazioni che collegano i vari elementi mentali e meno abituali, stereotipate e rigide sono le interconnessioni entro la struttura mentale dellindividuo, maggiore la probabilit che si stabiliscano nuovi legami. Schank: di fronte a un dato stimolo la strategia pi economica consiste nel trattarlo in modo non diverso da quello con cui si tratterebbe uno stimolo familiare. La creativit emerge quando, invece di cercare una spiegazione tipica per levento, si prende come punto di partenza un altro evento Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 100

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simile perch conduca ad un altro genere di idee. Esistono varie tecniche per incrementare la creativit che si basano su principi di tipo associazionistico: Metodo delle relazioni forzate: porre in relazione due elementi al fine di farne scaturire un terzo. Volendo ideare qualche metodo che faciliti la lettura stando sdraiati a letto, si mettono in rapporto i due termini: leggere e letto. Analisi morfologica: scomporre il problema da risolvere nei suoi aspetti o punti principali. Successivamente questi elementi vengono combinati tra loro in modo causale, al fine di produrre associazioni che possono rivelarsi particolarmente utili. Problema: inventare un nuovo tipo di veicolo. Si pu decidere di operare su due dimensioni: la modalit di alimentazione del veicolo e il mezzo lungo il quale esso deve viaggiare. Si pu cos costruire una matrice sui cui assi sono riportate le varie possibilit: si esaminano quindi tutte le possibili combinazioni e si scartano quelle che corrispondono a tipi di veicolo gi esistenti e quelle irrealizzabili; le restanti potrebbero suggerire qualche utile idea.

PENSIERO PRODUTTIVO
Creativit = talvolta sembra dipendere non dalla combinazione di singoli elementi, ma da un cambiamento nella visione complessiva della situazione. Gestalt: Pensiero riproduttivo: forme di pensiero cieche alla struttura che portano il soggetto a riprodurre meccanicamente procedimenti precedentemente appresi. Si limita alla registrazione, talvolta automatica, degli aspetti superficiali, senza una reale comprensione della struttura. Pensiero produttivo: il pensiero che porta individuare in ci che dato qualcosa di nuovo, che afferra il significato della situazione e lo riesce a impostare in nuovi termini. Il pensiero non contraddistinto n dal procedere per tentativi n dalla riattivazione automatica di una risposta consolidata, ma dallemissione istantanea di una nuova risposta a seguito di un insight: diviene immediatamente evidente qualche suo nuovo aspetto prima non avvertito (osservazioni di Kholer sugli scimpanz). Ristrutturazione: questo tipo di pensiero permette di cogliere nuove propriet degli elementi del problema, i quali vengono cos pensati e utilizzati in nuovi ruoli, oppure in diversa prospettiva trasformazione del punto di vista a partire dal quale il problema analizzato, scoperta di nuovi rapporti. Human Information Processing: nel pensiero vi sono, a volte, dei momenti critici, in cui si attuano delle svolte cognitive di tipo qualitativo che portano a comprendere la situazione in modo diverso. Ostacoli che si oppongono alla ristrutturazione: 1. Fissit: alcuni elementi del problema mostrano una certa resistenza alla trasformazione. a. Fissit funzionale: tendenza a impiegare gli elementi del problema secondo il loro uso comune (esempio candele e fimmiferi). 2. Meccanizzazione del pensiero: tendenza a ripetere la medesima strategia gi attuata con successo nel passato. 3. Atteggiamento latente: una persona con un proprio modo di rispondere a una certa categoria di problemi, portata a rispondere a un diverso genere di problemi con la stessa modalit. 4. Direzione: persistere in una strategia improduttiva. La direzione determina il modo di vedere il problema, stabilisce le organizzazione in cui si strutturano i vari elementi. 5. Fattori di ordine linguistico: certe espressioni verbali che compaiono nellenunciato del problema che permettono una duplice interpretazione, tendono ad essere decodificate in un unico senso cos da nascondere la soluzione.

INCUBAZIONE
Incubazione: varie ricerche hanno dimostrato che lemergere di idee innovative seguiva un periodo in cui vi era stato un abbandono della questione. Causa dellincubazione: Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 101

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Affaticamento: gli individui che possono avvalersi di un periodo di sosta si riposerebbero, cos in seguito possono riprendere il problema con maggiore efficacia. Riflessione: i soggetti si avvalgono del periodo di pausa per compiere ulteriori tentativi di soluzione. Il periodo di incubazione potrebbe anche aumentare la probabilit che si verifichino eventi esterni che potrebbero avvicinare alla soluzione. N.B. Affaticamento e riflessione sono opposti e sono due pensieri diversi. Bransford e Stein: lincubazione offre lopportunit per acquisire nuove informazioni che potrebbero fungere da suggerimenti o indizi per nuove idee. Dimenticanza direzioni improduttive: il periodo di incubazione serve per dimenticare queste direzioni precedentemente imboccate, riducendo la possibilit di insistere sulle stesse. La mente continua a lavorare sul problema anche quando questo viene abbandonato apparentemente. Posner: lincubazione la messa in atto di un piano di ricerca predisposto coscientemente ma poi realizzato senza che sia necessario che il soggetto vi presi unattenzione vigile.

PENSIERO E METACOGNIZIONE
Bransford, Sherwood, Sturdevant: talvolta le difficolt che si presentano nellimpostare e
risolvere i problemi sorgono non perch non si conoscono le strategie, ma perch non si fa uso della conoscenza che si ha: occorre una competenza meta cognitiva. Nella mente: Cognizione: primo livello di contenuti e di processi, in cui si trovano le operazioni per dedurre, prendere decisioni. Metacognizione: livello superiore: consapevolezza e conoscenza che noi abbiamo di quanto avviene nella mente a livello inferiore. Non , per, soltanto un insieme di opinioni che una persona nutre circa il lavoro della mente, ma anche la possibilit di attingere a ci che si sa della nostra mente, per controllare i propri processi di pensiero. Sternberg: le abilit collocate a livello di meta-componenti: Saper definire la natura del problema o della situazione che si deve affrontare: importante avvertire se il problema da affrontare deve essere risolto passo dopo passo, attraverso un avvicinamento progressivo allobiettivo, oppure se un problema che richiede un insight. Saper selezionare le fasi necessarie per la soluzione Saper selezionare la strategia pertinente Saper selezionare la rappresentazione mentale adeguata delle informazioni Saper distribuire le risorse intellettive Saper verificare la soluzione. Altri elementi meta-cognitivi: Valutazione della facilit o semplicit del compito Stima del tempo Impegno Sforzo e carico mentale richiesto per lelaborazione cognitiva Riconoscimento delle potenziali fonti di difficolt e di errore. Rilevazione dei vantaggi e dei limiti connessi a certi tipi di materiali e di processi mentali Esame delle risorse che sono a disposizione. Essere coscienti delle proprie capacit, abitudini, preferenze, senso dei insicurezza o padronanza che suscitano certi compiti. N.B. Quanto pi lindividuo competente meta cognitivamente, tanto pi riuscir a risolvere compiti di ragionamento.

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Motivazione = forza che dirigono e sostengono il comportamento, rendendolo possibile. La motivazione strettamente legata alle emozioni: anche le emozioni, infatti, hanno conseguenze importanti per lazione umana. Emozione: diverse definizioni: Emozioni sono delle motivazioni speciali. Paul Ekman: carattere universale delle emozioni umane. Darwin: lespressione facciale delle emozioni ha un significato adattativo universale, in quanto comunica immediatamente ad altri individui. Le emozioni hanno la funzione di amplificare le motivazioni. Ross Buck: emozioni sono gli indicatori del potenziale motivazionale.

TEORIE DELLISTINTO
Istinto = pattern (modelli) comportamentali innati, a carattere automatico ed involontario, innescati da stimoli specifici. Esempio dello spinarello di Tinbergen. I comportamenti istintivi sono fissi, non appresi, non modificabili dallapprendimento e rigidi: lindividuo reagisce sempre allo stesso modo, in modo identico a tutti gli altri individui della sua specie. Questi comportamenti sono sensibili a stimoli precisi (stimoli-segnale) e necessitano che lanimale si trovi in un ben preciso stato fisiologico (soprattutto ormonale). Morris: anche nella nostra specie vi sono dei rituali di corteggiamento. Eibl-Eibesfeldt: ha osservato, in diverse popolazioni, dei comportamenti di corteggiamento molto simili, che egli ritiene innati. McDougall: padre fondatore della Psicologia sociale, ha cercato di estendere la nozione di istinto al comportamento umano sembra per inappropriato, anche se sembra che noi uomini abbiamo dei tipi di risposta innata: riflessi e espressioni facciali. Sociobiologia: si propone di spiegare il comportamento umano su base genetica, basandosi su unidea diversa dellevoluzione, secondo la quale la selezione naturale serve alla sopravvivenza del gruppo, anzich dellindividuo.

TEORIE DELLA RIDUZIONE DELLE PULSIONI


Pulsioni primarie =bisogni organici innati che si manifestano come degli stati corporei spiacevoli che richideono, con maggiore o minore intensit e urgenza, di essere alleviati. Diversamente dagli istinti possono mostrare un gradi di variabilit interindividuale molto elevato e possono dar luogo a differenze sensibili anche nello stesso individuo in situazioni diverse. Teoria omeostatica Cannon= tutte le pulsioni tenderebbero allequilibrio. Teorie della riduzione delle pulsioni = il comportamento guidato dalla necessit di mantenere il pi possibile una situazione di equilibrio e cerca di riprodurlo in risposa ai cambiamenti imposti dallambiente. Quando lequilibrio viene interrotto si genera una pulsione. Diversamente dalla teoria degli istinti, riconosce limportanza dellapprendimento. Le pulsioni diventano anzi fonte importante di apprendimento, dando luogo ai fenomeni di rinforzo. Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 103

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Pulsioni possono essere: Pulsioni primarie: fame, sete (cibo e acqua sono rinforzi primari per lapprendimento) Pulsioni secondarie: bisogno di denaro: sono inizialmente apprese ma successivamente funzionano esattamente come quelle primarie. N.B. Questa teoria non riesce per a spiegare tutti i comportamenti in quanto vi sono molte circostanze nelle quali gli individui sembrano motivati piuttosto dallesigenza di rompere che da quella di ristabilire un equilibrio.

TEORIE DELLAROUSAL E DELLINCENTIVO


Teoria dellarousal = la motivazione non ha a che fare solo con la riduzione, ma anche con laccrescimento e il controllo dellattivazione. Arousal =livello generale di attivazione di diversi sistemi fisiologici che pu essere rilevato attraverso lattivit elettrica del cervello, lattivit cardiaca e la tensione muscolare. Le persone sono motivate non soltanto ad abbassare larousal, ma a mantenerlo a livello ottimale. Hebb: il livello ottimale non uguale per tutti. Gli impulsi afferenti (che vengono dallesterno) svolgono due funzioni principali: Via diretta: vanno direttamente alla corteccia cerebrale no arousal Seconda via: mantiene la corteccia in uno stato di attivazione. Vigilanza arousal attivazione sistema reticolare. Zuckerman: Sensation seeking: ricerca di sensazioni. Scala per misurare le differenze tra gli individui circa i loro bisogni di stimolazione. Generalmente gli individui cercano di aumentare larousal quando questo basso e di abbassarlo quando questo alto.

Legge di Yerkes-Dodson.
Relazione tra livello di arousal e prestazione in due diversi compiti cognitivi.

Un arousal moderato favorisce un buon livello di prestazione; livelli eccessivi sono dannosi (specialmente per quanto riguarda lattivit cognitiva). Teoria dellincentivo = il comportamento regolato da una relazione costi-benefici. La valutazione degli incentivi (e quindi il loro potere incentivante) dipende dagli stati interni dellindividuo.

ALIMENTAZIONE
Il controllo della fame dipende da pi sistemi di informazione che provengono non solo dai recettori dello stomaco, ma anche dai recettori della bocca, del fegato e dellipotalamo. Questi segnali, per, non sempre sono sufficienti e non sempre linformazione che proviene dal nostro stomaco corretta. Janowitz: persone private dello stomaco possono sentire ugualmente fame. Noi riceviamo dei segnali precisi anche dal nostro sangue, il quale trasmette al cervello le informazioni relative alle necessit di nutrimento. Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 104

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Controllo della fame:


Cervello monitora: il livello di glucosio (controllando la quantit di insulina) degli acidi grassi e degli aminoacidi e controlla la colecistochinina (neurotrasmettitore rilasciato dal nostro cervello che genera saziet o, quando in eccesso, nausea) e leptina (sostanza che segnala anchessa saziet: quando manca la leptina obesit). Ipotalamo: situato al centro della porzione inferiore del cervello, sotto il talamo e sopra lipofisi e funge da collegamento tra SNC e sistema endocrino. Funziona in maniera automatica, controllando il SNA, il metabolismo dellorganismo, la fame, la sete, la regolazione della temperatura, le pulsioni sessuali e le reazioni di difesa; controlla il ciclo mestruale ed alcuni ritengono che contenga il centro del piacere; dirige la produzione ormonale dellipofisi. particolarmente importante nel controllo della fame e della saziet: Nucleo ventro-mediale (Kent e Teitelbaum): la stimolazione elettrica di questo nucleo interrompe lattivit di nutrizione; se viene distrutto provoca una fame insaziabile. Ipotalamo laterale: capacit di attivare il comportamento di nutrizione la distruzione provoca assenza del comportamento nutritivo. Arteria ipotalamica: porta sangue ossigenato allipotalamo. Fascio nervoso mediano del pro-encefalo: conduce, con le sue fibre akke aree anteriori della corteccia cerebrale. Fornice: fascio di fibre nervose che porta messaggi dal sistema limbico. Nucleo centrale dellipotalamo: vi sono raggruppati i centri di controllo: o area posteriore: conserva le pulsioni sessuali conservazione della specie. o Area anteriore: controlla la regolazione della sete insieme ai nuclei sopraottici. o Nucleo preottico: controlla la temperatura interna. o Nucleo ventro-mediale: regola la pulsione di fame. o Nucleo dorso-mediale: controlla il comportamento aggressivo. o Area dorsale: il centro del piacere. Tratto mammillo-talamico: partecipa alla sintesi delle emozioni. Fascio longitudinale dorsale: porta al tronco encefalico i messaggi relativi ai processi digestivi. Sistema portale ipofisario: porta gli ormoni allipofisi anteriore. Peduncolo infundibolare: collega lipotesi al cervello.

Funzioni dellipotalamo

Teoria del punto di regolazione o set point = sembra che questi due centri interagiscano tra loro, equilibrandosi per mantenere un punto di riferimento nel peso corporeo. Gli individui normali mangerebbero fino a raggiungere il loro punto di regolazione. Alcuni malfunzionamenti legati a danni del nucleo ventro-mediale o dellipotalamo laterale portano ad alterazioni del comportamento. Neurotrasmettitori: Serotonina: tende a ridurre il consumo di carboidrati. Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 105

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Neuropeptide Y: spinge lorganismo ad assumere carboidrati. Fattori non biologici: Gusto: mangiamo di pi quando ci sono i cibi che ci piacciono. Variet: animali nutriti con un solo tipo di alimento mangiano di meno e un men vario stimola lassunzione di cibo. Modo di presentazione del cibo: Petsum: Non siamo noi che ci alimentiamo del cibo, ma il cibo che si alimenta di noi tramite la presentazione. Aspetti di natura culturale Et: i bambini appaiono pi diffidenti verso i cibi nuovi (da un punto di vista biologico questo viene associato allautoprotezione).

I disturbi alimentari.
Disturbi alimentari = comportamenti che si distaccano in misura notevole (in eccesso o in difetto) dalle richieste biologiche dellorganismo e dagli standard culturali. Questi disturbi possono essere associati a disturbi psicologici. Obesit: vi sono dei fattori predisponenti (genetica: geni Ob che rilasciano la leptina), fattori relativi al tipo di nutrizione e fattori psicologici (stress), Esternalit - Schachter: le persone obese mangiano di pi perch sono relativamente insensibili agli stimoli interni, mentre sono molto pi dipendenti dagli stimoli esterni (quantit di cibo offerta). Pi che avere una gran fame, non riuscirebbero a resistere. N.B. Lesternalit potrebbe per essere un effetto e non una causa dellobesit.

Teoria del punto di regolazione-Nisbett: lorganismo ha un proprio punto di regolazione


del peso, da mantenere attraverso laumento o la diminuzione dellattivit metabolica e della fame. Nei ratti che hanno subito lesioni allipotalamo ventro-mediale (come nelle persone obese) il punto di regolazione del peso pi spostato verso un valore pi alto del normale. Ricerche condotte su persone che seguivano una dieta (grasse o normali) erano al di sotto del loro punto di regolazione e sembravano in uno stato di deprivazione cronica di cibo. Le persone grasse non attendevano a una dieta erano esattamente come le persone normali che non attendevano alla linea. Le diete sono difficili e spesso faticose: essere a dieta provoca un senso di deprivazione e unattivit cognitiva esageratamente centrata sul cibo. Disturbi alimentari pi noti: o Anoressia: disturbo pi frequente tra le donne (95% dei pazienti) e gli adolescenti. D luogo ad una progressiva inappetenza, fino a raggiungere livelli di denutrizione patologica, arrivano tra il 4 e il 30% alla morte. Hanno spesso problemi di autopunitivit, personalit eccessivamente perfezionistica. o Bulimia nervosa: alternanza di abbuffate e vomito (o assunzione di potenti lassativi) finalizzata alleliminazione forzata del cibo. Ha conseguenze abbastanza gravi per la salute: disidratazione, disturbi intestinali, problemi dentari (per leccesso di acidi legati al vomito). Hanno spesso problemi di depressione, determinata da fattori biologici (livelli anormali di certi neurotrasmettitori, alterazioni dei meccanismi di saziet) ma non chiaro se la depressione una causa o un effetto. Cause: rinforzo nella cultura contemporanea, fattori psicologici.

SESSUALIT
Biologia della sessualit.
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Gli studiosi hanno sempre discusso sulla biologicit del sesso e, nonostante lapprendimento sicuramente abbia una componente essenziale, la componente biologica e ormonale senzaltro essenziale. Ormoni: hanno unimportanza fondamentale nel desiderio e nellattivazione sessuale. o Estrogeni: ormoni sessuali femminili o Androgeni: ormoni sessuali maschili: testosterone (landrogeno pi importante). Ciascun ormone sessuale presente in entrambi i sessi, che differiscono tra di loro per la quantit. Effetti attivazionali: effetti transitori e legati allintensit dei loro livelli. Aumento degli ormoni sessuali nella pubert intensificazione desiderio sessuale. Effetti organizzatori: modellano in modo pi stabile o permanente il modo con cui lindividuo risponde alle variazione dei livelli ormonali. Gli effetti di organizzazione si manifestano al momento della nascita, quando alcune aree specifiche del cervello sono modificate in senso maschile o femminile. Dimorfismo: differenziazione sessuale delle aree specifiche del cervello (area preottica mediale dellipotalamo: nucleo sessualmente dimorfico (nel ratto maschio 5 volte pi grande di quello della femmina). Le Vay: il nucleo sessualmente dimorfico nei maschi omosessuali la met rispetto a quello dei maschi eterosessuali. Le castrazioni chimiche di stupratori non eliminano il pericolo, in quanto il testosterone influenza il desiderio sessuale ma non elimina la possibilit di rispondere sessualmente in presenza di stimoli erotici. Kinsey (anni 40-50), Masters e Johnsson (met anni60): differenze nel ciclo della risposta sessuale nelluomo e nella donna.

Percorso dello stimolo sessuale.


1. Inizio (stimolazione) 2. Arco riflesso: la risposta ad uno stimolo sessuale un arco riflesso semplice che dipende dalla presenza degli ormoni sessuali (estrogeni e androgeni). Il pene o il clitoride risponde con turgore ed erezione. 3. Midollo spinale. 4. Vie sensoriali: lo stimolo sessuale sale anche verso il cervello. 5. Lo stimolo sessuale raggiunge il cervello (area ipotalamica) dove viene elaborato. Il contesto presente, le esperienze pregresse, i ricordi, i pensieri consci e inconsci, gli apprendimenti determinano la qualit della risposta: il tipo di reazione finale. 6. Vie motorie: le informazioni provenienti dal cervello vanno a rinforzare o inibire la risposta. 7. Conclusione (risposta): si verifica dietro stimolazione dei genitali. Esso pu essere modificato (rinforzato o inibito) dallelaborazione dello stimolo prodottasi a livello cerebrale.

Fisiologia dellorgasmo:
1. riposo 2. eccitazione: il pene si congestiona e aumenta di volume; lo scroto si tende, sollevando i testicoli / le labbra inturgidite si separano, il clitoride si congestiona e diventa eretto. 3. plateau: il pene raggiunge le dimensioni massime /lubrificazione e dilatazione della vagina, le grandi labbra sono molto gonfie. 4. orgasmo: massima contrazione delluretra penica e delle ghiandole accessorie / lutero sollevato e le contrazioni si susseguono con frequenza simile a quella dellorgasmo maschile. 5. fase di risoluzione. Uomo: dopo una fase di eccitazione segue una fase di plateau la quale, con la continuazione della stimolazione, giunge fino alla fase dellorgasmo, che molto breve e seguita da una risoluzione e un periodo pi o meno lungo di insensibilit alla stimolazione sessuale (refrattario). Donna: il ciclo sessuale pi differenziato e presenta almeno tre differenti pattern: rapida ascesa verso lorgasmo, fase di plateau continua che non raggiunge mai lorgasmo, orgasmi multipli. Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 107

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Psicologia della sessualit


Il desiderio sessuale influenzato molto anche da: o preoccupazioni troppo invadenti o stimolazione interferente (squillo telefonico) o attribuzioni che lindividuo (uomo o donna) d alla propria attivazione sessuale Nelluomo lerezione pu avere cause diverse (es. collera) ma un individuo, in presenza di uno stimolo adeguato, pu scambiarlo per attrazione sessuale. Le persone hanno attivit sessuali non soltanto per rispondere ad una eccitazione fisiologica ma spesso sono spinte da motivazioni psicologiche (affetto, ricerca di intimit, desiderio di avere un figlio, accondiscendenza). Stupri e violenze sessuali. Spesso i violentatori sono spinti da motivazioni superficiali (dimostrare la propria mascolinit) oppure da una sessualit aggressiva. Lu stupro una manifestazione di aggressivit, pi che di sessualit e lo provano le numerose vicende di stupri nei periodi bellici.

Culture
Nel passato si sono alternati momenti di grande libert sessuale ed altri caratterizzati da una maggiore austerit, che si manifestava anche nellabbigliamento. Le culture differiscono enormemente tra di loro per quanto riguarda il tipo di pratiche sessuali ritenute lecite o illecite e le norme che regolamentano gli approcci tra i sessi e i significati connessi alle attivit sessuali. Anche nella stessa cultura vi possono essere differenti rappresentazioni: in relazione agli ambienti sociali, allet, ai ruoli sessuali codificati (sono profondamente cambiati con lo sviluppo economico, con il crescente inserimento professionale della donna e con lo sviluppo delle tecniche di controllo delle nascite).

Orientamento sessuale.
Lattivit sessuale nella nostra specie prevalentemente eterosessuale: leterosessualit anche sostenuta culturalmente: anche nel mondo animale vi sono esempi di una socializzazione differenziata ai ruoli sessuali Scimmie Rhesus: le madri trattengono le femmine vicine a s tre volte pi dei figli maschi. Omosessualit: negli USA tra il 6 e il 20% delle persone omosessuale. Vi sono anche persone che, pur avendo un orientamento prevalentemente eterosessuale, oppure omosessuale, occasionalmente hanno comportamenti di orientamento diverso. Nella cultura occidentale lomosessualit stata a lungo considerata come una manifestazione di anormalit: una forma di malattia mentale. 1973: lomosessualit fu cancellata dai disturbi mentali del DSM.

Biologia dellomosessualit:
o Ricerche condotte su coppie di fratelli, di cui almeno uno omosessuale, differenziati secondo il grado di somiglianza genetica. o Relativa insensibilit dellomosessualit a trattamenti di tipo psichiatrico. o Scarsa influenza riscontrata sullorientamento sessuale di bambini affidati a persone omosessuali. o Ricerche su donne esposte a dosi rilevanti di androgeni durante lo sviluppo fetale maggiore probabilit di diventare lesbiche. Tra eterosessuali e omosessuali vi sono differenze nella regione ipotalamica e nella commissione anteriore.

ATTACCAMENTO E AMORE
Bowly: sentirsi in contatto (anche fisico) con un individuo amato (madre o altri adulti) un bisogno fondamentale: bisogno di attaccamento. Il bisogno di attaccamento molto importante dal punto di vista evoluzionistico in quanto si lega alla funzione di protezione dai predatori.
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Margaret e Harry Harlow: piccoli di scimmie Rhesus hanno assolutamente bisogno del
contatto materno e preferiscono madri artificiali ricoperte di panno che diano loro calore e morbidezza: queste madri rappresentano una base sicura per lesplorazione dellambiente condizione fondamentale per lo sviluppo cognitivo. 7-9 mesi: o ansia dellestraneo: si mostrano attaccati in modo sempre pi esclusivo alla madre o alla persona che si presa cura di loro o ansia da separazione: si mostrano ansiosi quando queste si separano. Molti bambini mostrano lansia di separazione anche fino al terzo anno di vita: questansia molto intensa e prolungata nei bambini delle zone rurali africane, ma molto minore nei bambini allevati nei kibbutz israeliani dove le figure di attaccamento sono di pi. Mary Aisworth (collabora con Bowly): nota la monotropia: lattaccamento diretto verso uno o pochissimi erogatori di cure. Test della Strange Situation: condotto su bambini di 1-2 anni in 8 episodi, misura labilit del bambino a esplorare un ambiente nuovo, cercare conforto dalla madre o da un estraneo. 1. madre e bambino entrano in una stanza sconosciuta; 2. la madre si siede, il bambino pu esplorare liberamente; 3. un estraneo entra nella stanza; 4. la madre lascia la stanza; 5. La madre ritorna, lestraneo se ne va; 6. la madre esce di nuovo; 7. lestraneo entra; 8. la madre torna e lestraneo va via. Diverse categorie di attaccamento: Attaccamento sicuro: il bambino tranquillo in presenza della madre, esplora; preoccupato durante la sua assenza, accogliente e confortato dalla madre al ritorno. A lungo termine: confidenza in s stesso, capacit di legami affettivi. Attaccamento insicuro/ansioso (evitante e distaccato): il bambino ignora la madre alla riunione, si fa confortare dallestraneo; meno preoccupato alla separazione, meno entusiasta alla riunione; eccesso di esplorazione. A lungo termine: evita intimit, mancanza di fiducia n egli altri, sfiducia nelle relazioni. Attaccamento insicuro/ambivalente: il bambino dimostra tensione verso la madre (cerca la prossimit e poi respinge), scarsa esplorazione; possibile rabbia (rabbia disfunzionale) e aggressivit verso la madre al ritorno. A lungo termine: desiderio e paura dellintimit, estrema dipendenza-estrema indipendenza; sfiducia negli altri e nelle relazioni. N.B. Ansioso-evitante e ansioso-ambivalente = distorsioni del funzionamento ottimale del sistema di attaccamento (comunque preferibili ad una totale mancanza di attaccamento). Lattaccamento ansioso-ambivalente, infatti, potrebbe essere una risposta adattativa ad un particolare contesto (es. una madre imprevedibile); il rischio , per, che il comportamento si trasformi in uno schema comportamentale rigido, non flessibile-----disadattamento sociale e affettivo. Categorie in base alla risposta materna: 1. Madri reattive = madre affettuosa e calorosa, riflette lentusiasmo del bambino al contatto, la risposta rapida e positiva (nutre a domanda)-------- bambini sicuri 2. Madri non reattive = madre disinteressata, distratta, respingente, con rabbia contenuta--bambini insicuri-ansiosi 3. Madre incoerente = da risposte imprevedibili e non appropriate ai bisogni del bambino---bambini insicuri-ambivalenti. Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 109

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N.B. cruciale il primo anno di vita, ma lattaccamento si organizza intorno ad ununica figura nella seconda met del primo anno di vita. Modelli operativi interni = modelli che lindividuo si forma, sia di se stesso che delle figure affettivi e che lo guideranno nellinterpretazione delle informazioni che provengono dal mondo esterno e nelle sue azioni in situazioni nuove.

Philip Shaver e Cindy Hazan: amore adulto collegata allattaccamento:


o Persone evitanti: lunghi periodi di separazione dalla madre e famigliari affettivamente freddi. o Persone con amore insicuro, ansioso-ambivalente: amanti impazienti e vivono con la preoccupazione costante di perdere il partner. I partner di queste persone riferiscono rapporti meno soddisfacenti e pi conflittuali rispetto a quelli con le persone sicure. o Persone con amore sicuro: non sono gelose e preoccupate di essere abbandonate. Sternberg: tre ingredienti fondamentali dellamore: 1. passione (eccitamento sessuale e euforia) 2. intimit (comprensione e affetto) 3. Impegno (reciprocit e lealt interpersonale). Amore romantico: passione + intimit, senza impegno Amore di compartecipazione: intimit + impegno, senza passione. N.B. Un amore completo dovrebbe comprendere tutti e tre i tipi di amore.

Lee: sei tipi differenti di amore:


1. 2. 3. 4. 5. 6. ludus (amore giocoso) eros (amore appassionato) storg (amore affettuoso, basato sullamicizia) mania (amore possessivo, dipendente, folle) pragma (amore pragmatico, basato sulla razionalit) agpe (amore disinteressato).

Hendrick: Love Attitudes Scale: consente di rilevare le rappresentazioni e gli atteggiamenti che
le persone hanno relativamente allamore. Uomini e donne possono differire, in rapporto a diversi ruoli e copioni (script) sessuali, nel modo in cui esprimono lamore o nei significati attribuiti, ad esempio, allintimit o alla reciprocit. Una relazione valida si basa su una dialettica tra prossimit e lontananza (come nel dilemma dei porcospini di Shopenauer: troppo vicini si pungono, troppo lontani hanno freddo).

MOTIVAZIONI COGNITIVE E SOCIALI


Scopi: Il comportamento umano non rigidamente fissato nellistinto, ma orientato verso il raggiungimento degli scopi: gli scopi non possono essere quasi mai completamente isolati gli uni dagli altri. Normalmente ci proponiamo pi scopi: alcuni possono far parte di ununica catena, rispetto alla quale gli scopi pi concreti rappresentano delle condizioni per raggiungerne altri, pi generali ed astratti, posti gerarchicamente pi in alto; in altri casi gli scopi possono esser parte di catene diverse ed entrare in conflitto. Gli scopi che ci poniamo dipendono quasi sempre dal comportamento concorrenti di altre persone: difetti o errori di cooperazione possono influire in misura notevole sulla possibilit di conseguire oppure no i nostri scopi. Aspirazioni: hanno un ruolo essenziale perch influenzano le aspettative circa i risultati del nostro comportamento. La misura in cui le nostre aspettative saranno confermate o meno costituisce un feedback importante per modificare il nostro comportamento e renderlo pi efficace. Questo

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meccanismo di feedback non ha per sempre effetti positivi rispetto allo scopo. Se lo scarto dal risultato atteso troppo alto, possibile che si perda fiducia nella possibilit di raggiungerlo. Weiner: Ha analizzato le componenti cognitive dei processi di attribuzione della causalit del successo e dellinsuccesso: o cause interne o cause esterne o cause stabili o cause instabili o cause controllabili o cause incontrollabili N.B. Impegno: causa interva instabile controllabile. Abilit: causa interna stabile, non controllabile. Mantenimento motivazione: mantenere alta la motivazione nonostante gli insuccessi: altro aspetto importante, oltre agli scopi, della motivazione.

Deci e Ryan:
o motivazioni intrinseche. o motivazioni estrinseche. Lepper, Greene, Nisbett: esperimenti sui bambini: premiare delle attivit che si svolgono spontaneamente con piacere (intrinsecamente motivate) come il disegnare, produce come effetto una diminuzione dellinteresse per quelle attivit e la tendenza a impegnar visi, da allora in poi, solo per avere i premi.

MOTIVAZIONE AL SUCCESSO
McClelland: lavori effettuati con la tecnica del TAT (Thematic Apperception Test):
presentazione di una serie di figure piuttosto ambigue a partire dalle quali i soggetti devono costruire una storia un ruolo importante del bisogno di successo (di realizzazione). Alcuni soggetti (quelli con bisogno di successo elevato) costruivano storie nelle quali il protagonista si impegnava duramente per conseguire qualche importante scopo professionale. Queste persone sono pi preoccupate riguardo alle loro prestazioni e al loro livello di abilit e tendono a scegliere compiti in cui i risultati possono essere chiaramente individuati e preferirebbero il parere, anche critico, di persone competenti; elaborano piani pi dettagliati per il futuro e preferiscono affrontare i problemi senza chiedere aiuto e si mostrano capaci di posticipare le ricompense attese. Secondo McClelland il bisogno di successo si forma gi durante linfnazia, in rapporto allo stile educativo ricevuto. Rosen e DAndrade: i genitori di ragazzi con alto bisogno di realizzazione li incoraggiavano quando affrontavano compiti pi difficili, li lodavano quando riuscivano a compierli, ma li stimolavano anche a cercare soluzioni diverse, ma tuttavia, il bisogno di successo resta suscettibile anche da adulti. Anche lambiente culturale pu favorire o scoraggiare lo sviluppo di una motivazione al successo; mentre le culture dei paesi occidentali fortemente industrializzati tendono a incentivare lo sviluppo del bisogno di successo, altre culture (come quelle orientali) incoraggiano altri tipi di motivazione. Generalmente le donne mostrano punteggi pi bassi di motivazione al successo e sembrano farsi pi scoraggiare dagli insuccessi; inoltre il successo professionale delle donne non particolarmente incoraggiato.

Motivazioni sul lavoro.


Agli inizi della seconda rivoluzione industriale, quando cominciarono a formarsi grandi organizzazioni con molti lavoratori dipendenti e lorganizzazione scientifica del lavoro, i dirigenti diedero grande importanza al modo con cui veniva determinata la paga dei lavoratori. Apparve subito che la motivazione e la soddisfazione sul lavoro non dipendono solo da una paga adeguata, ma anche da: interesse del compito, riconoscimento individuale, bisogni di appartenenza al gruppo, rapporti umani soddisfacenti.

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Anche per le motivazioni sul lavoro vi sono differenze culturali molto grandi: nei paesi a cultura occidentale i rapporti fortemente gerarchizzati sono meno accetti. Molto importante anche il clima emotivo dellorganizzazione. Generalmente i lavoratori, nella nostra cultura, sembrano apprezzare stili direzionali non eccessivamente autoritari, nei quali le persone percepiscono di poter avere delle opportunit di carriera.

SENSO DI AUTOEFFICACIA
Dweck: gli scopi possono essere:
o scopi di prestazione: performance: ricerca di un giudizio favorevole sulla propria competenza. o Scopi di apprendimento (learning): ricerca di un aumento della propria competenza. Diener e Dweck: due principali modelli cognitivo-motivazionali di risposta: 1. Helpless (senza aiuto): rifiuto delle difficolt e deterioramento della performance di fronte agli ostacoli: se una persona focalizzata su scopi di performance, essa diviene vulnerabile al modello helpless. 2. Mastery oriented: orientato alla competenza: cercare situazioni impegnative e mantenere una tensione dopo il fallimento: focalizzata su scopi di apprendimento. Una focalizzazione su scopi di apprendimento rende le persone meno ansiose e lo svolgimento del compito come pi piacevole. Bandura: senso di autoefficacia (self efficacy) molto importante non solo nella prevenzione di diversi disturbi psicologici, ma anche nella capacit di fronteggiare le malattie croniche. Lautoefficacia si sviluppa innanzitutto con lesperienza di acquisire nuove abilit e di superare degli ostacoli: anche qualche insuccesso necessario. Importanti sono gli esempi forniti dai modelli di persone percepite come simili a s che hanno avuto successo ed hanno superato delle difficolt. Anche lincoraggiamento da parte di altri e la consapevolezza di aver fatto quello che si doveva fare importante ed importante anche la percezione di potersi mantenere calmi e rilassati (stato di attivazione fisiologica pu essere considerato non tanto come un impedimento, quanto come energia utile a raggiungere uno scopo).

RAPPORTI TRA MOTIVI


Motivazione alla chiusura (need for closure)- Kruglanski e Webster: bisogno di una conoscenza definita e non ambigua. McClelland: o Motivazione al successo o Motivazione al potere: desiderio di dominare e influenzare le altre persone o Motivazione allaffiliazione: stare insieme con altre persone e adeguarsi alle richieste del gruppo. Motivazione allappartenenza -Gardner, Pickett, Brewer: ricerca dellaggregazione ad un gruppo del quale ci si sente membri. Alcuni autori usano il termine need (bisogno) nel senso tradizionale di deficit organico, altri lo intendono nel senso di tendenza motivata o propensione ad un determinato scopo personale. La piramide di Maslow: o Bisogni di autorealizzazione (essere capaci di esplorare e sviluppare relazioni con altrimotivazioni intrinseche) o Bisogni di stima e considerazione o Bisogni affettivi e di appartenenza (far parte di gruppi sociali e valide relazioni affettive) Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 112

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o Bisogni di sicurezza (attaccamento) o Bisogni biologici (cibo, acqua, aria, assenza di dolore, temperatura)

EMOZIONE
Darwin 1872: Lespressione delle emozioni nelluomo e negli animali: avvi per la prima volta
uno studio scientifico delle emozioni, con metodologie basate sullosservazione oggettiva del comportamento. Freud: gli affetti erano al centro della sua teoria: gli affetti sono allorigine dei sintomi descritti dai pazienti, intesi come modi, pur se inappropriati, di proteggersi dalla sofferenza emotiva. Mette in luce la natura ambivalenza delle emozioni. William James: Che cos lemozione?: rovesciava una tradizione (emozioni come meri stati di coscienza), affermando, invece, che esse erano piuttosto la percezione dellattivazione corporea innescata da stimoli ambientali a carattere emotivo. Utilizzando principalmente argomentazioni di tipo introspettivo, James pose le basi per le teorie fisiologiche delle emozioni.

CLASSIFICAZIONE DELLE EMOZIONI


Teoria evoluzionistica: le emozioni sono relativamente poche (6 o al massimo 10) e
costituiscono delle entit discrete, distinte e ben specifiche a livello espressivo, fisiologico, motivazionale ed esperienziale; sono innate e quindi uguali in tutte le culture. Felicit, tristezza, paura e rabbia sono sempre presenti in tutte le tipologie: in alcune si aggiungono il disgusto e la sorpresa. Emozioni derivate: tutti gli altri nomi di emozioni: dipendono dalla cultura e dallapprendimento. Johnson-Laird: emozioni complesse (non derivate) = emozioni non di base aggiungono a quelle di base un contenuto proposizionale (valutazione di s in uno specifico contesto situazionale). La paura sempre la paura, ed la stessa sia che io abbia da sostenere un esame difficile, sia che debba affrontare una persona aggressiva. Limbarazzo richiede invece che io sia preoccupato per la mia immagine. Teorie costruzionistiche: le emozioni non hanno unorigine biologica, ma culturale: dipendono sostanzialmente dal linguaggio e dalla struttura dei valori di una data societ; sono infinite. Davitz: nel Rogets Thesaurus ci sono 400 parole che si riferiscono ad emozioni nella lingua inglese. Hallpike: assenza generale di termini che si riferiscono a stati interiori negli Ommura Papuasiani. Teoria cognitivista: le emozioni sono connesse allappraisal: diverse emozioni sono connesse a differenti profili valutativi. I nomi delle emozioni possono rispecchiare non solo lappraisal particolare di quellemozione, ma anche le sue caratteristiche fisiologiche e le tendenze allazione che essa esprime. A differenza della teoria funzionalista e darwinista, la teoria cognitivista attribuisce una maggiore importanza ai piani e agli scopi pi che ai comportamenti e alle disposizioni). N.B. Emozioni: risposte adattative dellorganismo alle sollecitazioni ambientali. Scherer: le emozioni sono una conquista evolutiva di eccezionale importanza e sono uninterfaccia potente tra organismo e ambiente: le emozioni valutano gli eventi ambientali per deciderne la rilevanza e i possibili effetti per gli scopi e gli interessi dellindividuo e per predisporlo a reagire. Negli animali superiori e nelluomo ladattamento non pu pi essere affidato a semplici reazioni riflesse o istintuali: le emozioni operano una dissociazione tra stimoli e risposte, a partire dalla quale la condotta dellorganismo diventa pi lenta, ma pi varia e flessibile. I maggiori vantaggi sono una breve latenza tra stimolo-risposta e una risposta appropriata pu essere preparata velocemente. Le emozioni sono come generate da un processo incessante di valutazione degli stimoli: attraverso la successione in sequenza di una molteplicit di controlli (check). Ogni Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 113

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controllo produce, a sua volta dei cambiamenti corrispondenti nei vari sottosistemi che definiscono le reazioni emozionali.

Funzioni delle emozioni:


Capacit di determinare rapidamente cambiamenti fisiologici necessari per sostenere le risposte adattive dellorganismo Preparazione allazione Funzioni sociali e interpersonali (possibilit di coordinarsi e di cooperare comunicando attraverso lespressione) Funzione di modificazione dellattivit cognitiva (interruzione dellesecuzione dei piani in corso e riorientamento della condotta). Johnson, Laird e Oatley: le emozioni si differenziano tra loro in rapporto a scopi o funzioni specifici e possono essere viste come segnali non proposizionali (privi di contenuto informativo) capaci di settare rapidamente lindividuo in un dato modo, rendendolo pronto a reagire. Oatley: le emozioni hanno un ruolo fondamentale nelladattamento della nostra specie. Fodor: le emozioni sono anche potenti mezzi di comunicazione, sia interna allindividuo (richiesta dalla struttura modulare della mente) sia esterna (per assicurare la coordinazione con gli altri).

TEORIE DELLE EMOZIONI


Tutti gli studiosi sono daccordo sul fatto che le emozioni sono dei sistemi complessi, comprendenti: Vissuti soggettivi (feeling): caratterizzati da una particolare valenza 8positiva o negativa) dellemozione; Valutazione cognitiva di ci che origina lemozione: stima limpatto rispetto ai nostri scopi o interessi; Cambiamenti fisici: accompagnano le reazioni emotive e preparano fisiologicamente lorganismo a reagire allevento; Sono caratterizzate da: Espressioni facciali: segnaliamo le nostre emozioni e le nostre intenzioni agli altri e attivano sempre anche una tendenza allazione (ci spinge a reagire in un certo modo allevento). N.B. Spesso il modo pi sicuro per individuare unemozione rappresentato proprio dalle modificazioni del pensiero che essa produce.

Teorie fisiologiche.
Teoria periferica delle emozioni: le emozioni sono costituite dalla percezione delle reazioni viscerali e neurovegetative del nostro organismo a stimoli ambientali di tipo emotivo: quando nellambiente si verifica un avvenimento emotivamente rilevante questo provoca in modo diretto unattivazione fisiologica (arousal) a livello periferico, la cui percezione, da parte dellindividuo, d luogo allesperienza ermotiva. Teoria del feedback facciale e teoria vascolare dellefferenza emotiva: collegate alla teoria di James. Teoria centrale Cannon: contrapposta alla teoria di James: i centri di attivazione, controllo e regolazione delle emozioni sono localizzati a livello centrale, nella regione talamica attivazione delle risposte espressivo-motorie del sistema viscerale e creazione dellesperienza soggettiva. Circuito di Papez-Papez: centri di elaborazione e controllo delle emozioni: ipotalamo, talamo, giro cingolato, ippocampo. Circuito limbico: circuito di Papez + amigdala, nucleo del setto, gangli di base.

Ipotesi periferiche della generazione dellemozione.


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Teoria del feeback facciale: le espressioni facciali forniscono informazioni propriocettive, motorie, cutanee e vascolari, capaci di influenzare il processo emotivo. Ekman, Levenson, Friesen: invitando i soggetti a contrarre i muscoli facciali di sei emozioni fondamentali senza il supporto di altri stimoli, questi soggetti potevano riattivare il pattern neurologico specifico delle varie emozioni, dando luogo a modificazioni di tipo fisiologico (autonomino) e a risposte soggettive coerenti con le emozioni di riferimento evocate. Tomkins: il feedback facciale aumenta lintensit dellemozione. Zajonc: il ritmo e la modalit della respirazione raffreddano la regione talamica, mantenendo gli stati emotivi positivi legati alla sensazione di benessere (yoga).

Teorie evoluzionistiche
Le emozioni hanno un ruolo importante nelladattamento della specie allambiente (funzione sia comunicativa, sia di preparazione ad azioni utili per la sopravvivenza). Teorie delle emozioni di base o fondamentali: numero relativamente ristretto di emozioni. Ekman: 6 emozioni: rabbia, disgusto, paura, tristezza, felicit e sorpresa. Esse hanno queste caratteristiche: Distinti antecedenti universali Distinti segnali (espressioni) universali Diversit negli indici fisiologici Coerenza tra le risposte emotive Rapida insorgenza Breve durata Valutazione automatica Attivazione spontanea Continuit tra il comportamento espressivo umano e quello animale N.B. Non di tutti questi punti si ha una dimostrazione certa! Ma questo non ha impedito alla teoria di Ekman di diventare una teoria standard.

EMOZIONI UNIVERSALI Ekman: emozioni fondamentali sono controllate da programmi neuronali innati, uguali in tutta la
specie. Le differenze sono soltanto dovute alle regole di esibizione: regole con le quali le culture stesso codificano il modo cui le emozioni debbano venire espresse. Janet Briggs: la rabbia praticamente sconosciuta presso gli esquimesi Inuit, mentre invece ritenuta perfettamente legittima in Albania come risposta ad un insulto. Gli Ifaluk hanno un song: simile ma non pu essere assimilato alla rabbia: allorigine del song, come per la rabbia, vi la violazione di qualche norma interpersonale e il timore di una ritorsione, nel caso il torto compiuto non sia riparato, esso sia riferisce soltanto a situazioni in cui una ritorsione o unaggressione appaiono giustificate ed inoltre a contesti collettivi pi che individuali. In altre culture ci sono emozioni a noi del tutto sconosciute: AMAE giapponese =sorta di dipendenza. Oatley: le emozioni sono in parte biologiche e in parte sociali.

Teorie costruzionistiche Armon-Jones: le emozioni non sono entit biologiche determinate, ma sono costruzioni sociali. Harre: le emozioni possono essere comprese solo in rapporto allordine culturale. Nella nostra
cultura vi sono emozioni (es. accidia) che un tempo erano ritenute fondamentali ma che poi sono scomparse o hanno cambiato profondamente di significato. Averill: lamore romantico, lamore puro e altruistico, caratteristico della nostra cultura, non universale. Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 115

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Wierzbicka: ha denunciato letnocentrismo degli studiosi che cercano le proprie emozioni nelle
altre culture.

Teorie cognitive.
La cognizione ha un ruolo essenziale nella generazione delle emozioni. Zajonc: sostenitore della priorit dello stimolo: lo stimolo, immediatamente dopo la registrazione sensoriale, d luogo ad una risposta affettiva. Lazarus e Frijda: teoria cognitiva: un pur minima elaborazione della valenza e della rilevanza per gli scopi indispensabile perch si produca una reazione emotiva. Agli inizi degli anni 80 ci fu la polemica tra Zajonc e Lazaru. N.B. Le teorie cognitive sono generalmente indifferenti e spesso contrarie allidea delle emozioni universali e innate. Approccio dimensionale: diverse emozioni possono essere differenziate tra di loro in base al profilo emergente della combinazione di alcune dimensioni valutative o di appraisal (novit, piacevolezza, controllabilit dellevento da cui ha origine lemozione). Teoria dellappraisal: le emozioni sono adattative; non sono semplici risposte agli stimoli situazionali ma rispecchiano le implicazioni personali. Per questo motivo le reazioni emozionali di individui diversi alla stessa situazione non sono identiche. Lemozione attivata dalla valutazione cognitiva, da parte dellindividuo, degli effetti che le circostanze produrranno sul suo benessere. Il risultato di questa organizzazione modella e organizza le altre componenti della riposta emozionale (espressione facciale, attivit autonomica, tendenze dazione, vissuto oggettivo col quale lindividuo diventa cosciente della sua emozione).

Teorie psicoanalitiche
Teorie recenti: hanno cercato di integrarsi maggiormente nella cultura pi strettamente psicologica, in particolare nella psicologia dello sviluppo, favorendo il confronto con le altre teorie psicologiche (specialmente quelle cognitiviste), con le neuroscienze, e con la teoria evoluzionista. Freud aveva gi preso questi aspetti ma non li aveva accuratamente sviluppati. Pur considerando ancora fondamentale lanalisi delle emozioni nel contesto psicopatologico (e principalmente dellansia e dellangoscia), la psicoanalisi ha notevolmente allargato il proprio orizzonte, includendo le emozioni quotidiane (analisi della solitudine, della nostalgia, dellinvidia e della gelosia). Lorientamento psicoanalitico non vede le emozioni come fenomeni di breve durata, legati a situazioni ambientali transitorie, ma come a fenomeni di lunga durata, con unorigine essenzialmente interna, pur se in un contesto interpersonale.

BIOLOGIA DELLE EMOZIONI William James: emozioni non sono altro che la percezione dei nostri cambiamenti fisiologici. Rim, Philippot, Cisamolo: le persone non sono affatto accurate nel riportare le proprie
esperienze fisiologiche e spesso commettono errori. SNA: invia informazioni tra il cervello e molti altri organi (cuore, vasi sanguigni, sistema digestivo, respiratorio..), modulandone lattivit. SNA coordina lattivit dei nostro organi in modo da rendere disponibili al copro le risorse di cui ha bisogno. SNA si divide in: SN SIMPATICO: stimola le funzioni che producono energia (ventilazione polmonare nella respirazione, frequenza cardiaca, afflusso di sangue ai muscoli). Le fibre del simpatico vanno dal midollo spinale e si collegano a una catena parallela di gangli innervano i diversi organi. La stimolazione dellipotalamo posteriore e mediale produce in modo predominante risposte del sistema simpatico liberazione norepinefrina ed epinefrina nel sangue attivazione organi controllati dal sistema simpatico incremento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna.

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SN PARASIMPATICO: svolge una funzione antagonista: cerca di risparmiare energia. Le fibre del parasimpatico vanno dal midollo spinale agli organi riduzione dellattivit muscolare. La stimolazione dellipotalamo anteriore e laterale provoca risposte di tipo parasimpatico rilascio acetilcolina risposte di nutrimento, protezione e crescita.

Ekman-Levenson-Friesen:
4 diverse misure fisiologiche in rapporto alle 6 emozioni: Bassa frequenza cardiaca: associata a felicit, sorpresa, disgusto. Alta frequenza cardiaca: collera, paura, tristezza. La collera ha la pi alta temperatura cutanea. AMIGDALA Sindrome di Kluver e Bucy: una scimmia a cui furono distrutte con una lobectomia la corteccia temporale e le strutture sottostanti (ippocampo e amigdala) mostrava comportamenti emotivi del tutto inappropriati. Downer: ruolo predominante dellamigdala: tagli il corpo calloso e il chiasma ottico di una scimmia ed esegu unablazione unilaterale dellamigdala. Mostrando stimoli visivi a contenuto emotivo allocchio ipsilaterale (dello stesso lato della lesione) lanimale restava indifferente verso lo stimolo. Gli stessi stimoli inviati allocchio contro laterale (lato opposto) producevano reazioni emotive. La stimolazione diretta dellamigdala provoca risposte del tutto simili a quelle emotive normali. Jones e Mishkin: asportazione chirurgica dellamigdala in soggetti animali: essi non erano pi in grado di formare associazioni tra stimolo e rinforzo, perch non riuscivano pi ad attribuire una valenza positiva o negativa ai rinforzi. Lamigdala, infatti, riceve informazioni da: 1. vari nuclei talamici: la via talamica (via bassa, pi veloce) invia uninformazione molto povera dello stimolo, ma sufficiente a iniziare una risposta emotiva indifferenziata, non necessariamente compatibile con la situazione stimolo. 2. proiezioni corticali, provenienti dalle aree sensoriali primarie e dalle aree associative secondarie: via corticale (via alta): invia uninformazione molto pi dettagliata dallo stimolo e serve al soggetto per preparare una risposta adeguata ad esso. La possibilit per lamigdala di elaborare il significato emotivo dello stimolo per via talamica, indipendentemente dalla via corticale, consente di spiegare come sia possibile processare la valenza emozionale di uno stimolo (cio la sua qualit positiva o negativa) in assenza di un riconoscimento dei attributi percettivi e semantici.

La doppia via di LeDoux

Kunst-Wilson-Zajone: mostrarono degli stimoli in visione subliminale; quelli presentati in


questa forma, successivamente venivano preferiti agli altri. Ladavas: presentarono in visione subliminale degli stimoli a carattere emotigeno (di tipo sessuale oppure disgustosi) e neutri (oggetti o paesaggi), seguiti da uno stimolo mascherante: i soggetti sembravano riconoscere con le loro risposte fisiologiche, il significato emotivo dello stimolo, senza essere in grado di riconoscere gli attributi. Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 117

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MODELLO COGNITIVO ATTIVAZIONALE (Schachter-Singer) Il modello conciliava la teoria di James con quella di Cannon. Modello cognitivo-attivazionale: perch si verifichi unemozione, occorrono due ingredienti: Attivazione fisiologica (arousal): rappresentata come indifferenziata (la monetina che si usa nei juke-box, che vale per tutte le canzoni) Cognizioni: conoscenza di tipo causale, che consente di attribuire al tipo di situazione nella quale si trova lindividuo, lo stato di attivazione fisiologica da lui vissuta. E specifica della situazione, rende diverse le varie esperienze emozionali (diversi tasti del juke-box): se sono fisiologicamente attivato e mi trovo a un funerale, attribuir la mia attivazione alla tristezza. Esperimento: Gruppo sperimentale: fu praticata una iniezione di epinefrina, uno stimolante del SNA. Gruppo dei disinformati: fu detto che la sostanza iniettata era priva di effetti. Gruppo degli informati: fu detto che la sostanza avrebbe causato dei sintomi fisici. Gruppi di controllo: fu iniettata una sostanza priva di effetti fisiologici. A tutti i soggetti fu detto che si trattava di un esperimento sulla visione e che la sostanza iniettata era una vitamina che aumentava lacuit visiva. Mentre in una sala i soggetti attendevano a una prova visiva, un complice degli sperimentatori entrava nella stanza esibendo: Euforia Aggressivit. Conclusioni: soltanto i disinformati erano contagiati dallemozione del complice lattivazione fisiologica generica e pu essere piegata indifferentemente verso qualsiasi emozione, a seconda delle trappole cognitive rese disponibili. La dimostrazione sperimentale ha dato luogo a molti tentativi di replica ed ha ispirato molti filoni di ricerca: attribuzione erronea, transfer di eccitazione. Non tutte le previsioni furono confermate: i risultati, pur se coerenti con la direzione attesa, non discriminarono sufficientemente le condizioni sperimentali da quelle di controllo.

ESPRESSIONE E DECODIFICA DELLE EMOZIONI


Le mimiche facciali mostrano un ruolo predominante dellemisfero destro: maggiore espressivit della met sinistra del volto. Non chiaro se lemisfero destro possiede strutture nervose che intervengono nellorganizzazione dei movimenti facciali oppure se possiede solo delle strutture nervose specializzate per tutti i movimenti discreti e non sequenziali del volto, mentre lemisfero sinistro controlla i movimenti complessi di tipo sequenziali. Probabilmente la capacit di riconoscere le varie espressioni emozionali organizzata in forma modulare: Dissociabilit delle espressioni facciali dal vissuto emotivo: i pazienti che soffrono di morbo di Parkinson provano vissuti emotivi del tutto identici a quelli delle persone normali, ma hanno volti amimici, al contrario vi sono pazienti che soffrono di alcuni tipi di epilessia che scoppiano in improvvise crisi di riso o di pianto in assenza di vissuti emotivi congrui. Indipendenza del riconoscimento dellidentit del volto da quella del significato emotivo dellespressione: pazienti prosopragnostici non sono in grado di riconoscere il volto di una persona ma riconoscono le singole espressioni emotive. Zurif e Mendelson: quando la prosodia veicola informazioni linguistiche (lessicali e sintattiche) vi una attivazione emisferica destra prevalente. Si pu ipotizzare lesistenza di sistemi specifici addetti allelaborazione dellinformazione emotiva (instabile e fortemente variante) e sistemi indipendenti dallelaborazione delle caratteristiche dei volti e della prosodia di tipo linguistico (stabili e invarianti). Ekman e Friesen: metodo Facial Action Coding System (FACS): per studiare scientificamente le espressioni del nostro volto.

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Inserendo degli elettrodi per stimolare i vari muscoli del viso, si pu osservare in che modo ciascun muscolo contribuisce a modificare lespressione. Hanno identificato 40 diverse unit dazione facciale capaci di produrre modificazioni ben visibili nel volto. Notando lidentificazione da parte di soggetti di USA, Giappone, Argentina, Cile, Brasile, delle espressioni facciali prototipiche, Ekman e Friesen pensarono di dimostrare il carattere universale e innato delle espressioni emotive. Eikman e Friesen fecero studi anche su popolazioni preletterate (i Fore della Nuova Guinea). Critiche: Metodologia: le ricerche usavano compiti di riconoscimento a scelta forzata. Artificialit della procedura: espressioni facciali prototipiche, statiche e decontestualizzate. Display rules (regole di esibizione) = alla base delle emozioni discrete ci sono dei programmi neuro-motori innati, i quali fanno si che le espressioni delle diverse emozioni siano le stesse nelle diverse culture, ma dal momento che possibile un certo grado di controllo volontario su di esse, le emozioni possono essere variamente modulate (intensificate o inibite, neutralizzate o mascherate) secondo regole prescritte culturalmente. Le regole di esibizione possono spiegare la rarit di osservazione delle espressioni prototipiche nelle situazione naturali, nelle quali sono assai pi frequenti espressioni facciali di tipo misto. Russel e Fernandez-Dols: universalit minimale: carattere di universalit relativo solo ai movimenti facciali. N.B. Meno studiate delle espressioni facciali sono le modificazioni del respiro, della fonazione e dellarticolazione dei suoni, la voce. Scherer, Anolli e Ciceri: pur nella grande variabilit delle condizioni di encoding (codifica), ci sono alcune specificit importanti dei profili fonatori delle varie emozioni: la collera un aumento dellintensit della voce, della presenza (o anche assenza) di paure molto brevi e di un ritmo elevato; la tristezza caratterizzata da un tono mediamente basso, volume basso, pause lunghe e rallentate.

APPRAISAL
Psicologi cognitivisti: le emozioni sono attivate da una valutazione cognitiva. Magda Arnold: appraisal = elemento che: Completa la percezione, permettendo di valutare in modo immediato, automatico e quasi involontario la presenza o lassenza di un oggetto, o evento, e il suo carattere di positivit o negativit. Produce la tendenza a fare qualcosa modificazioni anche importanti degli stati dellorganismo. Il sistema descritto da Arnold si basa su tre dimensioni dicotomiche: 1. presenza o assenza delloggetto 2. Natura benefica o nociva 3. propriet di facilitare il raggiungimento di uno scopo positivo o levitamento di qualcosa di dannoso. Oggi gli studiosi sono pi interessati a specificare la natura dei processi cognitivi implicai nella valutazione dellinfomrazione emotivamente rilevate. Teoria dellappraisal = le emozioni sono fenomeni adattativi; esse adempiono a delle precise funzioni auto relative: regolare lattenzione regolare le motivazione: attraverso le attivit fisiologiche associate e le tendenze allazione, la riposta emozionale prepara lindividuo e lo motiva ad affrontare levento.

Processamento schematico e concettuale


1. Percezione dello stimolo (vista di un serpente) 2. Appraisal schematico (attivazione neurovegetativa: es. priming): Rapido Inconscio Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 119

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richiede poche risorse attentive rigido si basa su qualsiasi tipo di informazione visiva, uditiva, olfattiva. Pu influenzare i processi emozionali a un livello pi basso di quello concettuale, ma una volta attivato, pu propagarsi al livello superiore e irrompere nella coscienza. 3. Appraisal concettuale (attribuzione dello stato di attivazione alla presenza del serpente): flessibile lento conscio quasi del tutto verbale 4. Emozione di paura: se in presenza del serpente avverto uno stato di eccitazione, allora, per quel che so e che mi ricordo dei serpenti, devo essere impaurito. N.B. I modelli pi recenti dellappraisal ritengono che lelaborazione cognitiva debba essere concepita in modo pi complesso. Leventhal e Scherer: tre differenti livelli di elaborazione: 1. Livello senso motorio: pi primitivo, formato da una serie di programmi espressivo-motori innati e di sistemi cerebrali di attivazione, che possono essere stimolati simultaneamente da vari fattori (volont, variet di stimoli esterni, cambiamenti interni di stato). 2. Livello schematico: attivato in modo automatico ed costituito dalle associazioni apprese nel corso dellet neonatale. 3. Livello concettuale: conscio, ha un formato proposizionale (ha un contenuto) e include i ricordi concernenti emozioni, aspettative, scopi e piani coscienti. Questi tre livelli operano ampiamente in parallelo (simultaneamente) nelle persone adulte, e a ciascuno di essi c una serie di controlli valutativi (evacuative check) sugli stimoli, volti a verificarne la novit, la piacevolezza da tutti questi controlli deriverebbero le emozioni.

REGOLAZIONE DELLE EMOZIONI: COPING E EMOTION WORK


Emozioni: segnali che indicano la necessit di prepararsi allazione per far fronte ad unemergenza. Esse comprendono anche delle tendenze comportamentali (preparazioni allazione-Frijda): impulsi ad agire. Le emozioni possono essere inibite, qualora le valutazioni di controllo che lindividuo compie abbiano esito negativo. Coping - Lazarus= fronteggiamento: molto applicato in psicoterapia: indicare carattere attivo delle risposte emotive. Lazarus e Folkman: diverse strategie di coping: 1. Accettare il confronto: mantengo le mie posizioni e combatto per ottenere ci che voglio 2. Prendere le distanze. 3. Autocontrollarsi: cerco di tenere per me i miei sentimenti. 4. Cercare il sostegno sociale 5. Accettare la responsabilit: faccio autocritica 6. Fuggire ed evitare 7. Pianificare la soluzione: so che facendo determinate cose posso uscirne e raddoppio i miei sforzi per realizzare un piano di soluzione. 8. Rivalutarsi positivamente: cerco di ritrovare fiducia e una buona stima di me. Emotion work Hochschild: tutte quelle strategie con le quali gli individui si sforzano di assumere latteggiamento emotivo pi appropriato alle diverse situazioni sociali. Questo pu essere notevolmente affinato con lesperienza. Lemotion work si applica non solo al dominio dellespressione, ma anche allesperienza interna dellindividuo. Prelevato da: http://mCardux.com Pagina 120

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Feeling rules: regole dei sentimenti altra definizione per emotion work Feeling management: dominio esercitato sui sentimenti. altra definizione per emotion work Caso: caso degli assistenti di volo che devono essere e mostrarsi disponibili e gentili anche quando il loro umore li porterebbe ad altre modalit.

EMOZIONI E MEMORIA
Prestiamo pi attenzione agli stimoli salienti emotivamente miglior ricordo. Le emozioni sono attivate dal prodursi di discrepanze tra un dato evento e le aspettative le emozioni mobilizzano risorse attentive verso le caratteristiche dellevento che appaiono significative o predittive della discrepanza, allo scopo di poter intraprendere le azioni necessarie per superarla. N.B. Lemozione non agisce indistintamente su tutto lo stimolo ma soltanto sugli aspetti centrali dellevento. Easterbrook: un elevato arousal provoca un restringimento dellattenzione e una minore sensibilit agli altri stimoli presenti nellambiente. Questo protegge lindividuo dallinformazione distraente, ma pu comportare lesclusione di una parte rilevante dellinformazione. Christianson e Loftus: i dettagli centrali sono meglio ricordati nelle situazioni emozionali, mentre quelli periferici sono peggio ricordati in confronto con le corrispondenti condizioni emotivamente neutrali. Linformazione emotiva elaborata almeno inizialmente a livello automatico e inconscio difficolt di esprimere verbalmente le stesse emozioni. Bower: Modello generale dei rapporti tra affetto e cognizione Associative Network Model: le emozioni sono i nodi centrali di una rete associativa, connessi alle: Idee collegate Eventi con la stessa valenza Attivit neurovegetativa Pattern specifici di reazioni muscolari ed espressive. Quando vengono appresi dei nuovi stimoli, essi vegnono associati ai nodi attivati in quel momento. Dopo, gli stimoli appresi in un particolare stato affettivo sono collegati al corrispettivo nodo affettivo. Quando in seguito viene stimolato un nodo emotivo, lattivazione si diffonde lungo le diverse diramazioni, accrescendo lattivazione di tutti gli altri nodi connessi al nodo emotivo attivato. Lattivazione di un nodo fino ad una certa soglia determina la consapevolezza del materiale che vi rappresentato. Effetto di stato-dipendenza: accoppiamento dellemozione o del mood, al momento dellapprendimento (encoding) a quello del recupero. Effetto di congruenza: corrispondenza tra la valenza affettiva dello stimolo al momento in cui ha agito e lo stato affettivo al momento del recupero. Modelli alternativi di spiegazione degli effetti di congruenza. Mathew e MacLeod: il riferimento allinteresse attivo (piuttosto che la mera valenza emotiva) determinano lelaborazione e quindi lallocazione delle risorse attenzionali.

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